Franz-Edmund Weirotter 1730-1771
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L'amabile paesaggista
Weirotter, nato ad Innsbruck
nel 1730, si recò giovanissimo
a Vienna, poi partì per
Ratisbona, e poi ancora si
trasferì a Magonza, dove lavorò
qualche tempo per l'elettore
conte d'Ostein. Infine appena
arrivato a Parigi conobbe Wille,
che gli fu molto utile
commissionandogli paesaggi,
in quanto era privo di risorse, e
rendendolo partecipe delle sue
escursioni.
Nell'autunno del 1761 si diressero verso Vernon, e Weirotter sicuramente disegnò allora quelle
Vedute della Senna (Vue de la Seine), sei piccole tavole incise che Wille gli pagò quattro luigi
d'oro. Il maestro continuò ad interessarsi del suo allievo e amico, comprandogli disegni e quadri:
“L'8 marzo 1763, Mr. Weirotter, pittore tedesco, che incide paesaggi in modo spirituale, mi
consegnò una suite di 12 pezzi che ha inciso e che mi ha dedicato. Sono affascinanti e mi hanno
fatto piacere”.
In seguito Weirotter partì per l'Italia,
dove, secondo Mariette, seguì
Watelet. Wille, che gli era
affezionato, alla sua partenza dedicò
una pagina commossa che è una vera
risorsa biografica, e noi non
possiamo far di meglio che
trascriverla: “18 ottobre 1763. Venne
a pranzo Mr. Weirotter. Dopo il
pasto si congedò da noi piangendo
abbondantemente; mi ha pregato di
mantenere la mia amicizia, ripetendo
cento volte che io gli avevo fatto da
padre nei quattro anni che ha
passato a Parigi, dei quali mi ha
ringraziato moltissimo, così come ha
fatto con mia moglie.
Mi ha lasciato delle stampe di alcune sue tavole, che ha inciso con tanta capacità, perché le
vendessimo durante il suo soggiorno in Italia e Germania, dove conta di disegnare e dipingere
molto per un paio d'anni. Gli ho dato tre stampe mie perché le consegnasse al signor
Winckelmann a Roma.
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Franz-Edmund Weirotter 1730-1771
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Fui la prima persona che conobbe a Parigi. Non conosceva per nulla la lingua francese e il suo
borsello era vuoto; ma io mi interessai a lui e cercai di essergli utile in tutti i modi, perché lo
ritenni nato per dipingere, e siccome prediligeva il paesaggio, gli prestai numerosi disegni che
avevo fatto dal vero perché li copiasse.
Ci riuscì a meraviglia e poi disegnò dal vero con accanimento, seguendo i miei consigli. Incise
la sua prima acquaforte a casa mia; ne fece sei che sono in possesso di Joullain, commerciante
di stampe. In seguito è rimasto sempre legato a questo genere di incisione e la sua opera
ammonta adesso a un centinaio di pezzi che possiedo tutti, eccetto uno.”
Wille aggiunge anche che tutti questi pezzi, piccoli e grandi, effettivamente di grande gusto, sono
stati incisi da Weirotter cavandoli dai suoi stessi disegni, compresa la suite di 18 Paysages
dessinés à Lagny-sur-Marne, dedicata all'amico J. Schmutzer, e le 6 Vues d'après nature,
dedicate a de Peters.
Ricordiamo così i Paysages, una suite di 18 pezzi, di dimensioni ristrette e allungate; Vues
d'Italie, prese a Tivoli, Frascati, Viterbo, in-8; tre altre suites di Vues d'Italie; 12 Vues des
environs de Paris, piccole opere in-16; Vue de Vernonnet, due grandi e belle tavole dedicate a
Loutherbourg; le Vue de la Seine, dedicate a Boucher, edite da Wille; Vue de Hollande; 12 Vues
de Normandie e altre. E tutto l'insieme di rovine, boschetti, rive ombrose di fiumi, costruzioni
pittoresche, chiese, è abilmente disegnato senza pesantezza, all'acquaforte, con gaia facilità; il
luogo è sempre ben scelto e popolato di piacevoli figurine.
Ma diverse suites interessanti sono state abilmente
incise da Weirotter anche cavandole da disegni
altrui, i Dodici mesi dell'anno, da Molyn, di gusto
olandese, editi da Huquier; Chute d'eau e Pont
Rustique, da Dietricy, dedicate all'amico Adrien
Zingg, Fontaine près de Meulan e Ruines de l'abbaye
de St-Maur, da disegni di Wille, che ci ha lasciato la
descriazione della escursione durante la quale furono
eseguiti.
L'Eruzione del Vesuvio è una grande tavola da J. Vernet.
Le Quattro stagioni sono cavate da Van Goyen.
Nel 1764, a Roma, Weirotter incise pure, e molto bene, due tavole in-4, da quadri di Vernet che
appartenevano a Le Bailly de Breteuil, ambasciatore a Roma. Furono dedicate a Watelet e a
Margherita Le Comte. In quello stesso periodo l'artista collaborava al libretto composto dagli
allievi dell'Accademia di Francia in onore di Watelet e Margherita Lecomte.
Weirotter era stato raccomandato a Winckelmann da Wille, e viene ricordato nelle'pistolario tra i
due: “Mr. Weirotter mi ha ricordato delle sue opere che io ritengo tra le migliori produzioni di
quel genere. Benché durante il suo primo mese di soggiorno a Roma non sembri aver dato
grande importanza alla mia amicizia, può darsi ad imitazione dei giovani francesi, potrei
tuttavia essergli utile in molte occasioni, dimostrandogli il mio zelo e la mi astima. Questo
giovane artista farà onore alla sua patria (Winckelmann)”. Schmutzer incise nel 1771 un
piacevole ritratto del suo amico in-4. Fu lui che, dietro raccomandazione di Wille, chiamò nel
1767 Weirotter a Vienna come professore all'Accademia di incisione della quale era il direttore.
Weirotter morì a Vienna, dove si era ben sposato, l'11 maggio del 1771.
(Liberamente tradotto da: Les Graveurs du Dix-Huitième Siècle, di Roger Portalis e Henri Beraldi. Vol. III. Paris,
Morgand e Fatout, 1882.)
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