REPORT DELL'INCONTRO DEL 10/02/2016
Si riportano in sintesi i punti di interesse emersi durante il primo incontro
organizzato dai genitori membri del consiglio di istituto con rappresentanti di
classe e presidenti dei comitati genitori. Per opportuna conoscenza degli
assenti si informa che l'adesione è stata alta (circa il 50% degli invitati) e la
serata è stata caratterizzata da un piacevole clima di collaborazione.
PRIMO PROGETTO IN PARTENZA - Cyber bullismo e social network
Come primo punto riportiamo una proposta condivisa tra genitori del CdI e Dirigente Scolastico ossia l'intervento
nelle classi della polizia postale nell'ottica di formare e sensibilizzare su cyber bullismo e social network.
Fornire solide basi per far capire ai ragazzi cosa è lecito fare e cosa invece sarebbe meglio evitare nella rete è un
ottimo punto di partenza per evitare un sacco di pasticci anche connessi ad altri argomenti di grande attualità quali
bullismo, droga, sesso che vorremmo andare a toccare nel corso del triennio.
A completamento della formazione dei ragazzi si vorrebbe organizzare una serata conclusiva per i genitori,
auspicando la presenza degli stessi relatori intervenuti nelle classi, che quindi potrebbero lasciare un rimando
diretto di quanto fatto, e approfondire con noi genitori concetti di tutela e magari anche responsabilità legale e
civile nel caso in cui l'illecito si commesso da un minore.
Sarebbe una cosa diversa rispetto alla sola formazione degli adulti sull'uso delle nuove tecnologie, ma non meno
importante. Se la famiglia deve essere un modello di comportamento , deve anche avere la consapevolezza di cosa
si fa e di cosa no, di quali sono le conseguenze e i pericoli.
DSA
Cosa chiedono i genitori
Alcuni rappresentanti hanno richiesto maggior attenzione ai DSA.
Cosa fa o ha già fatto la scuola
L'area dei DSA è estremamente complessa e delicata. La scuola dà molta importanza al PDP (Piano Didattico
Personalizzato) e affrontando questo tema possiamo parlare sia di personalizzazione che di individualizzazione
dell'apprendimento, in quanto metodologie, tempi e strumenti devono essere diversificati ma NON gli obiettivi (a
differenza di quanto avviene nel PEI per studenti con disabilità). La difficoltà per i ragazzi con DSA non è nella
capacità cognitiva di apprendere ma nell’abilità di saper accedere alla conoscenza attraverso i “normali” canali o
strumenti. In questi casi la personalizzazione è alla base di tutto, ma gli obiettivi minimi essenziali per ogni area
disciplinare devono essere raggiunti da tutti. Questo non significa uniformare.
In fase di verifica i docenti, a seconda dei bisogni specifici esplicitati nelle diagnosi, abitualmente leggono le prove
ad alta voce, differenziano i test, valutano e/o preparano i materiali da dare agli alunni in difficoltà per raggiungere
la realizzazione del successo scolastico anche di questi studenti. Ovviamente ogni strumento compensativo o
misura dispensativa sono correlati alla gravità del caso, alle indicazioni degli specialisti e all’età dell’alunno.
L'anno scorso gran parte dei docenti ha frequentato un corso sulla lettura delle diagnosi dei DSA, con particolare
attenzione alle differenze fra disturbi diversi, ai livelli di gravità e alle tipologie di intervento richiesti.
Tutti gli anni viene costituito il gruppo di lavoro di Istituto per i BES (Bisogni Educativi Speciali - stranieri, disabili e
alunni in situazione di disagio/svantaggio) aperto a tutti i genitori che desiderano partecipare alle riunioni
organizzate dal gruppo. A questo proposito ad inizio febbraio è stato divulgato avviso con modulo di adesione.
Cosa possiamo fare noi
Abbiamo contattato il centro Elpis di Ispra e stiamo organizzando una serata per i genitori a tema DSA. L'invito
dettagliato sarà fatto pervenire a tutti ma si cercherà di coinvolgere maggiormente i genitori delle prime classi della
primaria in quanto la diagnosi precoce è fondamentale per un immediato intervento a favore dell'alunno.
I disturbi dell'apprendimento sono vari e differenti tra di loro. Esistono però tratti comuni e ricorrenti tra gli
studenti che hanno un DSA ed altrettanto comuni sono alcuni segnali, che possiamo meglio definire come veri e
propri “campanelli d’allarme". È utilissimo individuare rapidamente l’esistenza di difficoltà senza
sottovalutarne l’importanza per la vita scolastica del bambino.
REPORT DELL'INCONTRO DEL 10/02/2016
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ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI
A livello nazionale non è prevista la presenza di un rappresentante di classe per i nostri gradi di scuola all'interno
del consiglio di Istituto.
Gli studenti partecipano come componente elettiva a livello di Istituto all’interno dei Consigli di classe e nel
Consiglio di Istituto nella scuola secondaria di secondo grado. Ad essi è anche riconosciuto il diritto di assemblea
(Artt. 12,13,14 D.L.vo 297/94). Lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (D.P.R. 249/98
modificato dal D.P.R. 235/07) sancisce i loro doveri e garantisce l’esercizio dei loro diritti. Non esiste uno strumento
analogo per i genitori.
RISPETTO DEGLI ORARI SCOLASTICI
Cosa chiedono i genitori
È stato chiesto un intervento disciplinare nei confronti degli alunni che arrivano in ritardo a scuola causando perdite
di tempo e di concentrazione del gruppo classe già al lavoro.
Cosa fa o ha già fatto la scuola
Il regolamento di istituto al capitolo 1.2.5. RITARDI E USCITE ANTICIPATE riporta quanto segue:
"Gli alunni in ritardo devono sempre essere accolti a scuola; sono ammessi in classe con il permesso del docente
dell’ora in cui avviene l’ingresso, il quale annoterà il ritardo sul registro. Il ritardo, se non giustificato al momento
dal genitore, deve essere segnalato sul diario o sul libretto personale. Nel caso in cui il ritardo sia abituale, il
Responsabile Organizzativo di Plesso o l’insegnante di classe provvede a richiamare la famiglia e ad avvertire il
Dirigente Scolastico".
Al di là di ciò la scuola non può fare altro. Non sono contemplati richiami disciplinari nei confronti degli alunni né
tanto meno sospensioni.
Cosa possiamo fare noi
Al di là di condividere il fatto che il ritardo abituale nell'ingresso a scuola crei confusione e dimostri una mancanza
di rispetto nei confronti di compagni e insegnanti, e che purtroppo la stessa condizione di perdita di tempo e
concentrazione sia creata anche dal caso sporadico e straordinario, che però viene compreso, ci sentiamo di
sensibilizzare di nuovo tutti quanti ad un rispetto degli orari di ingresso degli studenti. Vi ricordiamo inoltre che
tutti abbiamo firmato ad inizio anno un patto di corresponsabilità educativa che peraltro fa riferimento allo stesso
regolamento di istituto nel quale si disciplinano anche orari di ingresso e uscita.
FORMAZIONE SUL MONDO DEL LAVORO
Cosa chiedono i genitori
È stato richiesto di dedicare più tempo all'orientamento dopo la scuola secondaria di primo grado con il
coinvolgimento delle professionalità dei genitori o l'intervento di ex alunni.
Cosa fa o ha già fatto la scuola
Il primo obiettivo della progettazione annuale di arricchimento del curricolo "orientamento", facente parte dei
progetti didattici afferenti le educazioni trasversali, è lo sviluppo dell’autonomia e la capacità di autovalutazione,
conoscenza di sé, del proprio stile di apprendimento, dei propri interessi ed attitudini. Tale progetto coinvolge i
ragazzi già dal primo anno della scuola secondaria.
A partire dal secondo anno i ragazzi, durante le ore dedicate al "salone dei mestieri" hanno la possibilità di
confrontarsi con il mondo del lavoro e incontrare professionisti che gratuitamente mettono a disposizione il loro
tempo e le loro attitudini per illustrare ai ragazzi alcuni "mestieri". Nel corso del presente anno scolastico è in fase
di progettazione anche un “salone degli studi” che faccia da contraltare alla parte più spiccatamente professionale,
e che permetta agli alunni di confrontarsi con studenti, spesso ex alunni dell’Istituto, che porteranno la loro
esperienza di scuola superiore e di percorso di specializzazione anche di tipo universitario. Sono già stati svolti
interventi di questo genere, che hanno previsto anche piccole attività didattiche e formative nell’ambito delle
celebrazioni per il centenario della I Guerra Mondiale (Secondaria Leggiuno) e nell’ambito delle attività per il Giorno
della Memoria (Secondaria Caravate).
La scuola si rende disponibile a collaborare con tutti i genitori che volessero dedicare del tempo a questo progetto,
chiedendo di mettersi in contatto con i responsabili del progetto, la prof. Lorenza Cattalani e il prof. Mauro De
Pasqual (scuola secondaria di Caravate), per comunicare modalità e tempi della propria disponibilità a intervenire.
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Il raccordo con la scuola secondaria di secondo grado avviene durante il primo quadrimestre di terza media,
quando i ragazzi hanno la possibilità di andare personalmente a far visita alle scuole del territorio e alcune di
queste vengono nel nostro istituto per illustrare i loro programmi.
Dall’anno scorso viene organizzata anche una serata riservata ai genitori degli alunni delle classi seconde e guidata
da una psicologa con esperienza nel campo dell’orientamento scolastico e professionale, per offrire alle famiglie
ulteriori strumenti per supportare gli alunni nella loro scelta.
Cosa possiamo fare noi
Cercare tra le professioni dei genitori o tra le loro conoscenze, chi possa essere disponibile per un intervento a
scuola durante il "salone dei mestieri", previo accordo con i responsabili di progetto e la Dirigente.
EDUCAZIONE ALIMENTARE
Cosa chiedono i genitori
È stata chiesta maggior attenzione all'educazione alimentare.
Cosa fa o ha già fatto la scuola
A livello di educazione alimentare quest'anno l'Expo ha dato un grande spunto per affrontare il tema nelle classi. Si
ricorda comunque che negli anni scorsi alcuni dei nostri plessi hanno aderito al progetto "Frutta nelle scuole",
abbinato ad un approfondimento didattico. Alcune classi, per scelta delle insegnanti, hanno stabilito "il giorno della
frutta" per sensibilizzare anche i più piccini ad una sana alimentazione proponendo così una miglior alternativa alle
solite merendine confezionate.
L'istituto si sta muovendo per dare un'impronta educativa anche nelle scelte alimentari e a livello di Consiglio di
Istituto si è deciso di richiedere al futuro fornitore dei distributori automatici presenti nelle nostre scuole
secondarie l’eliminazione di bevande eccitanti/energizzanti a base di caffeina e di snack dalla qualità nutritiva
troppo bassa.
Si informa inoltre che il 15/01 u.s. sul sito dell'istituto è stato pubblicato bando di gara per i distributori di
merendine e bevande con nuovi paletti più salutari.
Cosa possiamo fare noi
Consapevoli che richiede più tempo, sforzi ed energie, ma dobbiamo essere noi genitori i primi ad aver cura
dell'alimentazione dei nostri figli. Cambiamo modo di fare la spesa se vogliamo cambiare la nostra alimentazione e
quella dei nostri figli. La scuola può darci una mano eliminando le alternative non sane dai distributori, ma al resto
ci dobbiamo pensare noi.
UNIFORMARE I PROGETTI EXTRA DELLE VARIE SCUOLE
Si declina la possibilità di uniformare i progetti extra curricolo dei vari plessi in quanto dipendono dalla
progettazione dei docenti, che non può essere "forzata" in nessuna direzione. Si parla di libertà di insegnamento,
sancita nell'articolo 33 della costituzione.
Validiamo la nostra risposta mettendo in luce anche il fatto che i progetti extra dipendono in misura quasi totale
dal finanziamento per il diritto allo studio e ogni comune stanzia quello che può/vuole. Per non parlare dei progetti
finanziati dai comitati o direttamente dalle famiglie. Sarebbero d'accordo tutti i genitori nell'unificare in un unico
calderone tutti i fondi raccolti con iniziative, autofinanziamenti e altro, da suddividere poi su tutte le scuole?
Da ultimo, è comunque importante che ogni scuola mantenga una sua identità. Ce la sentiamo davvero di
cancellare certi "microprogetti", come per esempio il corso di spagnolo a Monvalle, solo perché altrove non lo
possiamo fare? O imporre il progetto sui graffiti anche là dove sono state preventivate attività di educazione
all'immagine differenti?
Ogni scuola è libera di sviluppare la sua progettualità e di aderire o meno ad attività e proposte.
Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo
(Henry Ford)
I Genitori del Consiglio di Istituto
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