In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Trento CPO per la restituzione al mittente previo pagamento dei resi
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1 NE/TN - Taxe Perçue - contiene I.P. e I.R.
MARZO 2016 n. 1/2016 / 89° num. pub.
PERIODICO TRIMESTRALE DEL CLUB INTERASSOCIATIVO TUTTAPOVO
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VOCI IN ACCORDO
Aspettando la Pasqua sabato 19 marzo
4
GSA E AGO E FILO
La Giornata del riuso 29-30 aprile 2016
6
PERIODICO TRIMESTRALE DEL CLUB
INTERASSOCIATIVO TUTTAPOVO
APSP MARGHERITA GRAZIOLI
Aiutare le famiglie a domicilio
Promuovere l’attività fisica
7
8
MARZO 2016
GO MEMORYLABPOVO!
Quando noi giovani eravamo “Aspiranti”
9
n. 1/2016 / 89° num. pub.
CIRCOLO CULTURALE ARCI PAHO
Quest’anno la Ecofesta Multietnica viene
anticipata al 28 maggio
La festa della premiazione del concorso
“Se a Povo a Natale un presepe”
Ancora due appuntamenti sulla nostra storia
14
16
Associazione di Promozione Sociale
Presidente: Carlo Nichelatti
sito: www.tuttapovo.it
e-mail: [email protected]
NEL CENTENARIO DELLA MORTE DI CESARE BATTISTI
Cesare Battisti Handreas Hofer
17
UN DOCUMENTO INEDITO
La lotteria per la chiesa parrocchiale
18
Conto corrente per versamenti e/o offerte,
coordinate Iban:
IT 33 D 08304 01810 0000 1007 7660
Partita IVA e codice fiscale: 01445470220
COMITATO GEMELLAGGIO POVO-ZNOJMO
Assemblea Annuale
19
VIPO
Tornei per i piccoli campioni
20
ATLETICA TRENTO
Inverno 2016: partenza con il botto
22
SCI CLUB MARZOLA
Festeggiati i 50 anni
24
GSA POVO
Assemblea Generale con il rinnovo del Direttivo
26
SAT
Una Sat tutta nuova
30
SEZIONE AVIS POVO
L’attività dell’Avis sul territorio
34
FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Un bilancio 2015 in positivo
36
Iscrizione al Tribunale di Trento
n. 817 del 19.04.1994
Editore proprietario
“Club Interassociativo Tuttapovo”
Redazione, amministrazione
e recapito postale:
c/o Carlo Nichelatti
via Madonnina 22, 38123 Povo (TN)
tel./fax 0461.811026
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
via Borino 39 - 38123 Povo (TN)
[email protected]
Stampa
Publistampa Arti grafiche - Pergine
Valsugana (TN)
Redazione
Paolo Giacomoni, Giancarlo Ianes,
Stefano Ricci, Aldo Giongo,
Franco Zanuso, Antonio Bernabè,
Renzo Dori, Carlo Nichelatti
Hanno collaborato a questo numero
Maria Giuseppina Tomasi,
Tiziana Semeraro, Franco Giacomoni,
Cristiano Caracristi, Elena Franchi,
Andrea Detassis, Davide Detassis,
Ivo Plotegher, Debora Marchesoni,
Alessandra Cascioli, Bruno Franceschini,
Don Dario, Martino Ciresa , Debora Vitti,
Sergio Casetti, Nicola Lorenzoni,
Nonna Renata, Maria Antonietta Rotter,
Matilde Padroni, Diego Bonvecchio
Il Forest Stewardship Council® (FSC®)
garantisce tra l’altro che legno e derivati
non provengano da foreste ad alto valore
di conservazione, dal taglio illegale o a raso
e da aree dove sono violati i diritti civili
e le tradizioni locali.
IN QUESTO NUMERO
In copertina
Via Valoni
[foto di Sergio Nichelatti]
6 Giornata del riuso
12
9 Go MemoryLabPovo!
26 Attività Gsa
46 I volti di Maria
54
GRUPPO ANA POVO
Visita al reparto di onco-ematologia pediatrica di Padova 41
CTG POVO
È tempo di cambiare
42
FILODRAMMATICA CONCORDIA ’74
Conclusa la rassegna “Isidoro Trentin”
43
COMITATO CHIESA OLTRECASTELLO
L’augurio di “piccoli momenti di felicità”
44
PARROCCHIA DI POVO
Prepariamoci alla Pasqua
46
Notizie
dalla Circoscrizione
67
L’angolo della poesia
68 IL DISCO
SCUOLA DELL’INFANZIA EQUIPARATA “SUOR A. LORENZINI”
“Grazie al nostro Presidente”
50
Exercoma “Rei”
ARCOBALENO BASKET
Minibasket a Povo: una realtà in crescita!
52
70 IL RACCONTO
PERSONAGGI D’ALTRI TEMPI
Una contessa in via Margutta
60
Mamme
PERSONAGGI A POVO
Luca Chistè, “mimetico” fotografo per passione
62
LETTERE
Ringraziamenti da Suor Armida
64
AUGURI A…
65
NUOVE ATTIVITÀ
La scommessa di Alessandro
66
6 ZAMPE IN CAMMINO
L’amicizia... di un amico...
74
IN RICORDO DI...
75
72
Le ricette di Matilde
www.tuttapovo.it
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amici di Tuttapovo
VOCI IN ACCORDO
Il programma prevede l’esecuzione
di sette brani cantati “a cappella”
Aspettando la Pasqua
sabato 19 marzo
I
cori “Voci in Accordo” e “Voci
Roveretane”, si incontreranno
in occasione della Rassegna
“Aspettando la Pasqua” organizzata dal Coro “Voci in Accordo”in collaborazione con il Comune di Trento
Circoscrizione di Povo. L’evento si terrà sabato 19 marzo alle ore 21 nella
Chiesa parrocchiale di Povo. Un appuntamento collocato appositamente
in un importante periodo liturgico
per onorare l’attesa della Santa Pasqua, con un qualificato messaggio
musicale e corale. Per suscitare maggiore interesse in chi ci ascolta, cerchiamo continuamente di offrire nuove valide proposte sia come realtà
corali invitate che come repertorio.
Quest’anno il nostro programma pre-
vede l’esecuzione di sette brani cantati “a cappella” di vari autori ed epoche
diverse: Media Vita, canto gregoriano
collocato attorno all’anno 1000 arrangiato da M. McGlynn, Christus factus
est di Felice Anerio, Kyrie di G.P. Palestrina, tratto dalla sua Missa Brevis, If
ye love me, mottetto di Thomas Tallis
il cui testo proviene dal Vangelo di S.
Giovanni. Dal romanticismo tedesco
presenteremo Chor der Engel del famosissimo Schubert e infine due autori contemporanei, M. Duruflè con Ubi
Caritas e di F. Barchi Lux Perpetua,
brano che si sviluppa in un complesso
incastro di voci e particolari sonorità.
Chiuderà la serata il Coro Polifonico “Voci Roveretane”. Un ospite con
all’attivo un’intensa attività concerti-
stica. Ha partecipato a diversi Concorsi Nazionali conseguendo classifiche
da podio. Per questa nostra Rassegna
ci farà ascoltare brani inerenti al periodo della “Passione” e all’evento pasquale.
Crediamo vivamente che questi
incontri siano indispensabili per
comunicare culturalmente con la gente del nostro territorio e per rafforzare
l’amicizia tra le persone. Salutiamo il
nostro affezionato pubblico e tutta la
comunità con l’augurio di vedervi numerosi a questo incontro corale.
Cogliamo l’occasione per rivolgere
un sentito ringraziamento al Club interassociativo Tuttapovo per il sostegno alla nostra attività. Buona e serena Pasqua. }
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4 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 5
GSA E AGO E FILO
La Giornata del riuso
29-30 aprile 2016
Più riuso = meno rifiuti e più risparmio
DI MARIA GIUSEPPINA TOMASI
I
l “Gruppo sportivo alpini” e il
gruppo “Ago e filo - Circolo Oratorio Concordia”, con la collaborazione dei volontari intendono
proporre anche quest’anno la Giornata del riuso, giunta alla decima edizione. Il principio basilare è sempre lo
stesso: “è un peccato buttare ciò che
può servire a qualcuno”.
Le giornate, come negli anni passati, saranno due:
š venerdì 29 aprile, dalle 12.00 alle
20.00, in cui si potrà portare tutto
ciò che è in buono stato e funzionante ma che non ci serve più;
š sabato 30 aprile, dalle 9.00 alle
13.00, in cui si potranno ritirare gli
oggetti che interessano.
La sede sarà, anche quest’anno, la
sala dell’ex Centro civico di Povo.
COME FUNZIONANO QUESTE
GIORNATE?
La ricetta è semplice: si possono
portare, liberamente e gratuita-
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mente, piccoli elettrodomestici, abbigliamento, libri, dischi, cd, piccoli
mobili, casalinghi, giocattoli, attrezzatura per bambini e per lo sport, bigiotteria, in definitiva tutti quegli oggetti in buono stato che non si usano
più, ma che potrebbero, invece, trovare nuova vita nell’utilizzo da parte
di altri. È, quindi, anche l’occasione
per trovare ciò che si cerca senza
spendere un euro, la quale cosa, in
questi anni difficili, non guasta. Gli
oggetti più ingombranti possono essere segnalati, sempre lo stesso gior-
no, sulla bacheca “Offro – cerco”.
Anche quest’anno, sabato mattina,
verrà riservato un tavolo ai bambini per lo scambio, con i coetanei, di
giocattoli, videogames, libri, giornalini, figurine o altri oggetti di loro interesse. A fine mattinata solo i giochi
che non sono stati oggetto di baratto
potranno, se i piccoli proprietari lo
desiderano, essere riportati a casa.
Sabato alle 13 Dolomiti Ambiente
provvederà al ritiro di tutto ciò che
non ha trovato un estimatore.
Vi aspettiamo numerosi. }
Azienda Agricola
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Foradori Matteo
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6 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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Povo (TN)
Via Castel di Pietrapiana
cell. 340 4230026
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APSP MARGHERITA GRAZIOLI
Aiutare le famiglie
a domicilio
Pressanti richieste di aiuto e di sostegno
nella gestione quotidiana dell’anziano
DI RENZO DORI
D
ai numerosi incontri, organizzati assieme ai Poli
sociali del Comune di
Trento e all’Azienda Sanitaria e tenuti nelle varie realtà territoriali della città, con la partecipazione di numerosi familiari che
si prendono cura di anziani fragili
a domicilio, sono emerse varie e
pressanti richieste di aiuto e di sostegno, nella gestione quotidiana
dell’anziano.
La domanda più frequente non
era solo cosa posso fare, ma anche
come posso fare e qual è il metodo
più corretto dell’agire nell’assistere.
È emersa anche in modo molto netto
la disponibilità/volontà del familiare
o di chi si prende cura dell’anziano
fragile o parzialmente non autosufficiente, di apprendere tecniche o
suggerimenti semplici che possono
rendere più efficace l’intervento. La
richiesta di aiuto non è mai stata generica. Le domande sono sempre
state molto mirate per capire meglio
le fragilità, le fasi della malattia, le
[email protected]
situazioni critiche o di maggior difficoltà nella gestione della persona
malata.
Tutto questo ci ha resi convinti
ancor di più sulla necessità e urgenza
di affiancare la tradizionale assistenza domiciliare con una proposta di
sostegno più qualificata e specifica su
due aree che creano maggior difficoltà nell’aiuto alla persona parzialmente non autosufficiente a causa di un
decadimento fisico o cognitivo.
Con metà marzo
la nostra Azienda, attraverso
i propri professionisti
esperti, offre alle famiglie
un supporto rivolto
a chi assiste un anziano
con difficoltà motorie
e/o a chi gestisce un anziano
con demenza.
Per la parte motoria il servizio
consisterà nella messa a disposizione di un fisioterapista esperto che
durante la visita a domicilio fornirà
consigli utili attraverso una verifica
delle capacità motorie dell’anziano
assistito; una verifica dell’ambiente
in cui vive e delle eventuali barriere
architettoniche da eliminare o attenuare; l’individuazione dell’ausilio
più appropriato da utilizzare nella
deambulazione e l’addestramento
per un suo uso corretto; come eseguire una mobilizzazione della persona costretta a letto; come realizzare/mirare a una deambulazione in
casa sicura e corretta; altri consigli e
suggerimenti anche sulla base delle
necessità rilevate dal caregiver nelle
fasi quotidiane di assistenza.
Per le demenze (anche di tipo
Alzheimer) il servizio consisterà nella messa a disposizione di personale
esperto che potrà: fornire un supporto telefonico per orientare i caregivers rispetto alle scelte più adeguate in termini assistenziali e di
gestione della persona malata; recarsi a domicilio per una valutazione
dello stato di bisogno del malato e di
chi lo assiste durante la malattia. Fornire a chi si fa carico dell’assistenza
consigli pratici che possono riguardare: la riorganizzazione dell’ambiente domestico, le strategie per la
gestione dei disturbi del comportamento (aggressività, affaccendamento, wondering, …), le modalità
relazionali più idonee con istruzioni
e supporto su tecniche di assistenza,
suggerimenti per l’assunzione dei
pasti e altro ancora. }
Il servizio può essere richiesto
telefonando al centralino dell’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona
Margherita Grazioli
Tel. 0461 810688
In orario 8.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 7
APSP MARGHERITA GRAZIOLI
Quattro appuntamenti per “muovere le gambe”
e visitare posti interessanti
Promuovere l’attività fisica
DI TIZIANA SEMERARO
I
l 3 febbraio scorso si sono riuniti
per un incontro presso il Centro
Servizi di Povo Tiziana Semeraro, Erica Ciresa (Centro Servizi
Povo), Fausto Tondelli (Presidente Sat
Povo), Bruno Bruni (Rappresentante
Sat Villazzano e Alpini Villazzano), Piero Fiorito (Capogruppo Alpini Povo),
Angelino Pontalti (Presidente Circolo
Pensionati Villazzano), Ines France-
schini (Rappresentante Circolo Pensionati Povo). L’obiettivo dell’incontro
mettere in collaborazione il Centro
Servizi di Povo con le Sezioni Alpini e
Sat di Povo e Villazzano e i Circoli Pensionati delle due frazioni, per definire
le fasi di un progetto intitolato: “Camminate per il benessere psicofisico delle persone anziane” con il quale si vogliono offrire alle persone della “terza
età” momenti di incontro con obiettivi
motori/culturali/animativi.
Il progetto si articolerà in quattro
incontri che hanno per tema:
14 MARZO.
CASA DELLA SAT A TRENTO
Partenza da Povo/Villazzano (da
concordare); discesa a piedi verso la
città e visita alla casa della Sat. Rientro
con mezzi pubblici.
4 APRILE.
VISITA ALLE VILLE DI POVO
Per questa attività verrà chiesta la
collaborazione di Antonio Bernabè
con il quale verranno individuate le
Ville da visitare. La partenza è prevista da Povo.
18 APRILE.
DOSS DI SAN ROCCO
Visita al centro faunistico. Si ipotizza di mettere a disposizione il trasporto per chi ne avesse bisogno.
2 MAGGIO.
CAMMINATA DA TAVERNARO
A MASO MARTIS
Con visita alla cantina ed eventuale rinfresco con spuntino presso Maso
Martis (per questo si chiederà ai partecipanti un piccolo contributo, da
concordare). Si ipotizza di mettere a
disposizione il trasporto per chi ne
avesse bisogno.
Le adesioni si raccolgono presso il
Centro Servizi e i Circoli Pensionati di
Povo e Villazzano. L’orario (provvisorio) sarà il seguente: 14.00/16.00-17.00
(l’orario potrebbe subire delle modifiche in base all’incontro). }
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8 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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GO MEMORYLABPOVO!
La “Torcia”, quel foglio che segnava il cammino
ai ragazzi di cinquant’anni fa
Quando noi giovani
eravamo “Aspiranti”
DI ANTONIO BERNABÈ
I
n una vecchia teca di color blu
scuro un po’ sbiadito, ma diligentemente ordinata, è contenuta la
raccolta – circa 70 numeri – di un
giornalino che usciva a Povo intitolato
“La Torcia”.
L’archivio è stato portato all’attenzione di MemoryLabPovo da Claudio
Orsingher, uno dei fondatori nonché
direttore della pubblicazione.
“La Torcia” era l’organo degli “Aspiranti” di Povo, un giornalino fatto dai
ragazzi e per i ragazzi adolescenti, redatto in collaborazione con i “capi”, i
“delegati” e fortemente voluto dal cappellano nel cui studio in canonica si
trovava la tipografia. Ne usciva un ciclostilato quindicinale (questa la scadenza nelle intenzioni dei promotori)
con tiratura di 70/80 copie a numero,
ciascuna contenente da 3 a 5 pagine.
28 aprile 1962 - esce il primo numero
de “La Torcia”
[email protected]
Veniva diffuso anche in abbonamento
dagli stessi “Aspiranti” al costo di 120
lire annue.
Dopo due anni di vita, i redattori
scrivevano soddisfatti di aver stampato
fino a quel momento 156 pagine e di
aver pubblicato 787 articoli che erano
stati corredati da 254 disegni
BREVE STORIA
DE “LA TORCIA”
Le vicende legate al giornalino sono riportate nel numero 50, pubblicato il 24 dicembre 1964:
«In occasione del 50° numero della
“Torcia” non potevamo fare a meno di
scriverne una breve storia. I primi numeri di questo giornalino uscirono nel
lontano 1958, però con scarso successo;
infatti i nostri predecessori stamparono
della “Torcia” non più di 10/15 numeri.
All’inizio della primavera del 1962
don Luciano Wegher, assistito da due
giovani (M. Piergiorgio e C.O,) decisero
di fondare un giornalino che fosse alla
portata degli Aspiranti di Povo. Si accordarono pure di dargli il titolo di “Torcia”
(come in passato). Così il 29 aprile 1962
uscì il primo numero della “Torcia”.
Ne seguirono altri: in quell’anno i numeri furono 10, nel 1963 invece furono
23, mentre nel 1964 si fermarono a quota
17. Inizialmente il giornalino aveva 3 pagine, scritte dall’Assistente (don Luciano), da Piergiorgio Marchi, da
Claudio Orsingher, Giorgio Bragagna, Gino B., Gianni Marchi e
Lorenzo Baldessari. Dal n.
14 del 10 febbraio 1963 tre
giovani volonterosi
(Dario, Marcello e
Tranquillo) s’impe-
gnarono a pubblicare, a seconda degli
avvenimenti, una o più pagine sportive.
In pratica la “Torcia” è il giornalino degli
Aspiranti per gli Aspiranti e narra, come
in un diario, la vita della nostra Associazione. Ogni numero del giornalino viene
ciclostilato mediamente in 70 copie».
I REDATTORI
“La Torcia” era sottotitolata “Giornale delle tre sottosezioni Aspiranti
Povo”. Cinquant’anni fa i ragazzi
“Aspiranti” del sobborgo erano circa
una settantina, suddivisi in tre gruppi:
c’erano i “minori” (10 anni d’età), i
“maggiori” (13 anni ) e i “preju” (15 anni d’età). Il “delegato” era il giovane che aveva
3/5 anni più di loro e che dedicava parte del suo
tempo per intrattenere i più piccoli;
insomma un fra-
INVITIAMO I LETTORI A COLLABORARE CON MATERIALE
AL PROGETTO MEMORYLABPOVO
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 9
GO MEMORYLABPOVO!
Luglio 1964 - gita alla Pale di San Martino durante il campeggio
in Val Venegia
Foto storiche
Conserviamo la nostra memoria!
Se hai foto o documenti antecedenti
il 1970 portale a Tuttapovo,
saranno digitalizzati e restituiti.
Per informazioni telefona a
Carlo 0461811026.
Visita il notro sito per vedere quelle
già archiviate... www.tuttapovo.it
10 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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tello maggiore. Poi c’era l’“assistente”/
cappellano, colui che curava la crescita religiosa e morale dei gruppi. Fino
alla sua partenza da Povo nel settembre del 1964, l’anima di questo quindicinale era don Luciano Wegher di Sanzeno, arrivato a Povo a soli 24 anni,
subito dopo essere diventato prete.
Suoi sono la maggior parte dei disegni
riprodotti sul giornale. “La Torcia” è
stato un interessante esperimento di
impegno volontario e comunitario:
tutti i ragazzi venivano sollecitati – anche con piccoli premi in denaro – a
dare il loro apporto alla redazione del
giornalino e in effetti in diversi numeri si trovano articoli firmati da qualche
“Aspirante”.
I CONTENUTI
Se i fogli ciclostilati più di mezzo secolo fa rispecchiano, com’è naturale,
lo spirito del tempo, essi rimangono
TOELETTATURA
tuttavia una preziosa fonte di cronache
locali e di commenti ad accadimenti di
più vasta portata. Ne citiamo solo alcuni come la morte di Papa Giovanni,
l’uccisione di Kennedy, il disastro del
Vajont, il Concilio Vaticano II.
Fatti di casa nostra che troviamo
nel giornalino sono ad esempio la notizia che Povo diventa Decanato, la sistemazione sul campanile di una quinta campana, le feste di Carnevale in
paese. Tiene banco soprattutto l’organizzazione dei campeggi dei primi anni Sessanta, con descrizioni entusiastiche dei partecipanti. Ma le pagine più
seguite, secondo un sondaggio fatto
fra i lettori, erano quelle che si occupavano di sport, in particolare di calcio,
a livello nazionale e locale.
Il ciclostilato “La Torcia” cessava
di esistere con l’anno 1966. Forse i
cappellani succeduti a don Luciano
non credevano più di tanto a questo
NUOVA
E
GESTION
strumento di comunicazione con i ragazzi. Forse. Sicuramente fra i giovani, fra i “delegati” si respirava ormai
un’altra aria, un altro clima che sarebbe esploso di lì a poco nelle contestazioni del ’68. Ma questo è un altro capitolo di cui ci occuperemo in un
prossimo numero. }
Si ringraziano per il materiale
messo a disposizione e per
le informazioni fornite i Sigg.
Claudio Orsingher e Antonio Maule
MILLE BOLLE BAU
di Giulia Menestrina
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 11
CIRCOLO CULTURALE ARCI PAHO
Quest’anno la
Ecofesta Multietnica viene
anticipata al 28 maggio
DI A.G.
N
ovità per la sedicesima edizione della Ecofesta Multietnica: quest’anno si cambia il
giorno, non più a metà giugno ma il 28 maggio e ci saranno anche
i nuovi profughi in fuga dalla guerra e
dalla fame, i richiedenti asilo africani
ospiti del Trentino. In un momento
storico che vede un ritorno al passato,
con nuove barriere e nuovi muri che
vengono edificati rievocando i secoli
bui delle frontiere da difendere contro
lo straniero, noi insistiamo nel proporre un’Europa e un mondo fondato sulla pace, la collaborazione e la pacifica
convivenza. Partecipate a questa festa
di popoli e vedrete che le differenze tra
tradizioni e gastronomia di paesi lontani sono una ricchezza e una opportunità. Il Circolo Culturale Arci Paho e il
comitato gemellaggio con Znojmo organizza questa iniziativa, in collaborazione con le associazioni etniche presenti sul territorio e altre associazioni
di Povo che credono in questi principi,
“ecofesta” perché rispettosa dell’ambiente e della raccolta differenziata
con la riduzione dei rifiuti e l’uso di
stoviglie biodegradabili. Potrete assaggiare specialità culinarie europee, sudamericane e africane e partecipare
al folklore e alle tradizioni del resto
del mondo, tutto questo concentrato
in un solo pomeriggio/sera a ingresso
libero. Parteciperanno: Repubblica
Ceca, Polonia, Ucraina e Italia per
l’Europa, Cile e Argentina per il continente americano. I ragazzi africani richiedenti asilo vi faranno assaggiare
le loro specialità, la loro musica e i loro balli, la Movida di Povo vi presenterà i balli cubani (e non solo) mentre
l’associazione “Fairy Ring” di Borgo
Valsugana vi presenterà i balli celtici.
Non mancheranno gli amici di Znojmo
con le specialità culinarie della loro
scuola alberghiera, musiche e canti
tradizionali, accompagnati dai loro
rappresentanti ufficiali. Come sempre
si comincerà con un momento religioso curato dalla parrocchia di Povo.
Ringraziamo per il contributo finanziario della Circoscrizione, della Cassa
Centrale delle Casse Rurali e della Cas-
PROGRAMMA
Sabato 28 maggio 2016
dalle ore 17.00 alle ore 23.00
ECO FESTA MULTIETNICA
Presso il salone dell’ex Centro civico
stand con assaggi dei piatti tipici di:
Africa, Rep. Ceca, Polonia, Cile, Argentina,
Ucraina, Italia.
Spettacoli folcloristici e canti di: Polonia,
Rep. Ceca, Cile, Argentina, Ucraina e
delle associazioni La Movida (balli
caraibici) e Fairy Ring (balli irlandesi)
Gruppo argentino
12 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
APERTE LE ISCRIZIONI
PAR CONDICIO 22
Visto il successo delle precedenti edizioni il torneo “Par condicio”
prosegue con la ventiduesima edizione. Torneo di calcio e
pallavolo, con squadre miste maschi e femmine, età minima 13/14
anni, si giocherà come di consueto al Parco Cimirlo nella giornata
di sabato 6 agosto. Vi aspettiamo per una giornata di gioco e
allegria con amici e amiche vecchi e nuovi. Invitiamo singoli e
squadre, donne e uomini, ragazze e ragazzi a effettuare la
pre-iscrizione subito scrivendo a: [email protected] o telefonando al Circolo Arci Paho (0461/1866740). Sul prossimo numero di
“Tuttapovo” il programma definitivo e la locandina.
Momenti di gioco
Momenti di gioco
La “panchina” della squadra Cimirlo
sa Rurale di Trento. Appuntamento
quindi il 28 maggio alle ore 17.00
presso il salone dell’ex Centro civico
con i saluti di autorità e ospiti, mentre
sotto la pensilina inzierà la degustazione dei piatti tipici delle nazionalità partecipanti, accompagnati dalla birra di
Znojmo, vino trentino e bevande analcoliche. Quindi nel salone, spettacoli
non stop per tutto il pomeriggio e la serata, canti e balli di tutte le nazionalità
presenti. Durante la festa saranno usate
esclusivamente stoviglie compostabili e
biodegradabili (chi si porterà le proprie
stoviglie, non usa e getta, avrà lo sconto
di 1 euro sulla consumazione), sarà fatta
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Alcuni stand della scorsa edizione
una rigorosa raccolta differenziata dei
rifiuti e servita esclusivamente acqua
dal rubinetto (niente acqua minerale in
bottiglia). Una festa internazionale a ingresso libero e degustazioni a prezzi
stracciati. }
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 13
CIRCOLO CULTURALE ARCI PAHO
La festa della
premiazione del concorso
“Se a Povo a Natale
un presepe”
Presepe di Manuel e Ilaria Tomasi
DI A.G.
E
dizione numero sedici del concorso “Se a Povo a
Natale un presepe…”. Ventidue quest’anno i presepi iscritti, uno in meno dello scorso anno. Da
sempre il concorso è organizzato dal Circolo Culturale Arci Paho, con sempre maggiori difficoltà a reperire
le risorse ma comunque in grado di assicurare premi per
tutti grazie a varie aziende amiche e collaboratori che integrano il contributo finanziario della Circoscrizione di
Povo. Ringraziamo per la collaborazione il Club Interassociativo Tuttapovo, gli amici dell’associazione Polacchi del
Trentino, l’edicola di Maria Tiziana Pegoretti e la Pizzeria
“Pizza Rio”.
Hanno fornito omaggi bellissimi per la premiazione: la
Famiglia Cooperativa Povo, la Pizzeria “Pizza Rio”, il bar e
rivendita “Pane e non solo”, la Fioreria di Povo, Segata
Carni, il Rosticcere polli mercoledì a S. Donà, la Cartoco-
pisteria AB,la Pizzeria Oro Stube, il Rosticcere Auto market Froner, il Ristorante Al Canton, la Pizzeria Al Giardino,
le Mercerie Pinocchio di Gardolo, Elio Pontalti ed Eurospin di Trento Nord.
La premiazione, presentata come tradizione dal presidente dell’Arci Paho, Aldo Giongo, coadiuvato dalla segretaria del circolo Mariangela Sandri e dalla giovane Weronica
Aversano, italo/polacca, ha riempito la sala dell’ex Centro
civico. Sempre apprezzato e simpatico lo spettacolo del
gruppo folcloristico Jawor, degli amici polacchi: poesie, canzoni e balli guidato da Maria Fryc Stasiowska con la presenza della presidente dell’associazione Polacchi Wieslawa Wilinska. La Circoscrizione è stata rappresenta al meglio dalla
presidente della Commissione cultura Martina Trentini.
Un particolare ringraziamento a Carlo Nichelatti per l’elaborazione e stampa dei pieghevoli e a Paolo Giacomoni
per le fotografie dei presepi e la proiezione su maxischermo. Come abbiamo detto quest’anno avevamo in mostra 22
presepi, divisi in tre sezioni (singoli, singoli junior e gruppi).
In aumento i visitatori/votanti rispetto allo scorso anno: in
elettricità telecomunicazioni sicurezza
14 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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[email protected]
Premiazione concorso presepi. Da sinistra: l’assistente Weronica Aversano, la presidente della Commissione cultura Martina Trentini,
Aldo Giongo, Mariangela Sandri, segretaria del circolo, e il parroco don Dario
totale i voti validi sono stati 5.664 con 164 schede (147 lo
scorso anno) e solamente una scheda nulla.
Per il terzo anno consecutivo la giuria era composta
da: Elisa Bort, Manuela Osti (laureate in gestione e conservazione dei beni culturali), Mariachiara Dallapiccola
(esperta d’arte) e Pio Bort (rappresentante del circolo),
che ha assegnato due primi premi a pari merito e un terzo premio: 1° Premio a Carla Filosi a pari merito con Manuel e Ilaria Tomasi, terzo premio al lavoro del gruppo
Ana di Povo. Per quanto riguarda il voto dei visitatori: 1°
premio sezione singoli ad Anna Degasperi (voti 559); 1°
premio sezione singoli junior a Luca e Marco Buratti (voti 518); 1° premio sezione gruppi a Giulia Bertotti (Scuola
equiparata dell’infanzia con voti 569). 2° premio sezione
singoli a Mirta Cagol Giacomazzi (496 voti); 2° premio
sezione singoli junior ad Aurora e Giulia Ianeselli (481
voti); 2° premio sezione gruppi a Nicoletta Tomasi (559
voti); 3° premio sezione singoli a Jana Jezovà Pegoretti
Pane e non solo (466 voti); 3° premio sezione singoli junior a Cristiana e Simone Dalsasso (322 voti); 3° premio
sezione gruppi Comitato Chiesa Oltrecastello Stablum
Emanuela (547 voti).
Tutti i concorrenti hanno ricevuto una foto del proprio presepe, altri premi sono stati sorteggiati tra i concorrenti non vincenti e per i visitatori votanti che avevano
scritto il loro nome sulla scheda.
Anche quest’anno abbiamo chiuso in dolcezza con i
“grostoi” e le torte offerte dalla nostra socia Marina Iellico
Foradori e dalla sua amica Cristina Sperotto; tartine e
dolci generosamente offerti da “Pane e non solo” con cura di Antonia Bonvecchio e Mariangela Sandri. Un sentito
ringraziamento a quanti hanno collaborato. Non resta
che rinnovare l’appuntamento alla prossima edizione, [email protected]
vitandovi a partecipare numerosi. Ricordiamo che il tagliando d’iscrizione sarà pubblicato con il regolamento
sul numero di “Tuttapovo” di ottobre. }
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 15
CIRCOLO CULTURALE ARCI PAHO
Ancora due appuntamenti
sulla nostra storia
DI A.G.
N
el 2014, presso il Forte
Roncogno e al monumento dei caduti, abbiamo ricordato la causa scatenante della grande guerra con l’attentato
di Sarajevo. L’anno scorso abbiamo
ricordato il centenario della partenza dei profughi di Povo e Villazzano
per Znojmo (Moravia) con l’allestimento, dal 23 al 28 maggio, di una
mostra fotografica dal titolo “Profughi a Znojmo da Povo e Villazzano” e
la presentazione del libro di Daiana
Boller: “Welschtirol”, racconto sul
Trentino in epoca austroungarica.
Inoltre, l’anniversario della partenza
del profughi è stato ricordato presso
il Teatro “Concordia” di Povo con lo
spettacolo teatrale “Attenti alle austriache!” con Giuliana D’Amore. Il
2016 vede due altre importanti ricorrenze che ricorderemo con due serate presso la sala Nichelatti al Centro
Daiana Boller a Povo (2015)
16 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Cesare Battisti a Trento
Cesare Battisti con Fabio Filzi
civico: mercoledì 30 marzo alle
20.30, con la scrittrice Daiana Boller,
il duecentesimo anniversario dell’annessione all’Austria del Trentino, dopo il Congresso di Vienna che cancellò il potere dei principi vescovi di
Trento dal Castello del Buonconsiglio: «Il Castello del Buonconsiglio ces-
sava così per sempre di essere residenza dei vescovi della Diocesi di Trento
per diventare il luogo in cui alloggiarono le truppe dei vari eserciti – ora
francesi, ora austriaci – che per molti
anni si alternarono in occupazioni
militari. L’ultima, nel 1813, fu quella
degli austriaci e si trasformò in annessione, sancita dal Congresso di Vienna il 24 marzo 1816». Mercoledì 6
aprile alle 20.30 sarà la volta del
centenario della cattura e la condanna a morte di Cesare Battisti con la
presentazione del libro di Giuseppe
Matuella “Cesare Battisti il Tirolo
Tradito” e l’intervento di storici di diverso orientamento. «L’irredentista
trentino, tenente della II Compagnia di
marcia del V Reggimento degli alpini,
deputato socialista di Trento al Parlamento di Vienna (Reichsrat) e alla Dieta provinciale del Tirolo (Landtag) a
Innsbruck, sulla cui testa pende una
taglia di 20.000 corone, viene catturato il 10 luglio 1916 nella zona del Monte
Pasubio (a est di Rovereto), sul Monte
Corno». }
[email protected]
NEL CENTENARIO DELLA MORTE DI CESARE BATTISTI
Cesare Battisti
Handreas Hofer
Un confronto per uscire dall’ottusità
DI FRANCO GIACOMONI
I
l 12 luglio 1916, nel Castello del
Buonconsiglio, veniva impiccato
Cesare Battisti. Voglio proporre
ai lettori un brano di Claus Gatterer dal libro “Bel Paese, Brutta Gente”
(libro auto-biografico del periodo 19181945), quale contributo alla riflessione e
a una concezione meno manichea della
persona di Battisti.
“Chi giudica farabutto il patriota
dell’altrui patria, dev’essere
un imbecille della propria”
Karl Kraus
Claus Gatterer (Sesto Pusteria 1924
- Vienna 1984). Figlio di una famiglia
sudtirolese di piccoli contadini
di montagna, frequenta la scuola
elementare a Sesto, poi il liceo classico
presso il colegio vescovile di
Bressanone. Dal 1945 al 1947 si impegna
politicamente a Bolzano nella neocostituita Südtiroler Volkspartei e lavora
come giornalista del “Volksbote”
(organo ufficiale del Partito della Svp)
e del “Dolomiten” (allora unico quotidiano
di lingua tedesca della provincia
di Bolzano). Nel 1948 si trasferisce
in Austria dove ricopre importanti ruoli
giornalistici in testate prestigiose
della stampa austriaca. Collabora con
il settimanale di informazione politica
“il Mondo” di Roma. Brillante giornalista,
sottile narratore, storico accurato,
ottiene prestigiosi riconoscimenti,
tra cui il premio “Città di Vienna”
nel 1976 e nel 1981 il “Premio Stampa
del Sudtirolo”. I suoi libri più conosciuti
al pubblico italiano: “Ritratto di un alto
traditore”, “Bel Paese, Brutta Gente”,
“Italiani maledetti, maledetti austriaci”.
[email protected]
Handreas Hofer
Cesare Battisti
Quando mio padre parlava del
“sudtirolese” Battisti, nella parola
“sudtirolese” risuonava quasi l’eco di
un’offesa ricevuta, mentre la stessa
parola riferita ad Handreas Hofer aveva un’intonazione di venerazione,
analoga a quella del maestro quando
parlava di Battisti. Due eroi, ognuno
appartenente a una lingua diversa e
ognuno venerato nella propria e maledetto nell’altra lingua. Due destini
tanto simili tra loro che perfino l’illustratore e il fotografo avevano dovuto
ritrarli nello stesso atteggiamento,
differenziandoli solo con figure di
contorno. Soltanto più tardi compresi
che il destino di Battisti usciva con
tragica coerenza dalla stessa leggenda che avvolgeva il destino di Hofer,
che Battisti era morto perché la morte di Hofer a Mantova non fu compresa come il sacrificio per “i popoli” del
Tirolo, ma riservava soltanto a uno di
questi e rivolta contro gli altri, contro
i tirolesi italiani. E compresi inoltre
che Battisti, da parte italiana, era stato vittima degli stessi equivoci nei
quali sono incorsi tanti esaltatori tedeschi di Handreas Hofer. Ma fintanto
che i maestri, qui come altrove, assolveranno alla loro missione con ottusità, come ciechi guardiani della loro
nazione, come marescialli animati da
formalistico amor patrio, gli uni con
la penna dell’alpino sul cappello, gli
altri con la penna arricciata del gallo
cedrone, e tutti e due con la confusione nella testa, finché tutto ciò non
cambierà non ci sarà pericolo che i
giovani, sollevando lo sguardo interrogativo dalle immagini dei due eroi
tirolesi, quello tedesco quello italiano, si incontreranno per guardare insieme verso quell’armonia per la quale ambedue gli eroi si sono sacrificati.
Una vita sacrificata in nome di un nobile fine non è forse un sacrificio offerto a tutta l’umanità?. }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 17
UN DOCUMENTO INEDITO
In palio “una giovenca e attrezzi agricoli”
La lotteria per la
chiesa parrocchiale
DI P.G.
S
ilvia Chistè di Meano tramite
l’amico Paolo Vitti ci ha fatto
pervenire recentemente un
eccezionale documento riguardante Povo. Si tratta di un biglietto della lotteria che, nel 1910, fu
organizzata “a favore dell’erigenda
chiesa parrocchiale di Povo”. “Mille
premi” si legge sul biglietto con “1°
Premio una giovenca, altri oggetti in
oro e argento, macchinari agricoli.
Fra i premi vi sono orologi d’oro e
d’argento, poste d’argento, servizi
per the e caffè, macchine da irrorare, da cucire e altri svariati oggetti
utili”. Particolare interessante: ogni
biglietto era firmato oltre che dall’allora parroco di Povo don Tommaso
Dellafior, anche da quattro “nobildonne” locali: Giulia Manci Sardagna, Angelina Salvadori, Contessa
Maria Thun Consolati e Giuseppina
Santoni, evidentemente “garanti”
della lotteria. L’originale del documento sarà depositato presso il MemoryLab di Povo. }
Pollo allo spiedo
sabato al mercato di Povo
18 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
COMITATO GEMELLAGGIO POVO-ZNOJMO
Assemblea
Annuale
DI A.G.
L
o scorso 16 febbraio si è riunita l’assemblea ordinaria
annuale dell’associazione
di promozione sociale “Comitato Gemellaggio Povo–Znojmo”,
allargata alla commissione Sport e gemellaggio della Circoscrizione. Eletto
presidente dell’assemblea il presidente della stessa commissione
Adriano Tomasi e segretario verbalizzante Michele Dalba. Il confermato
presidente Aldo Giongo ha presentato il nuovo direttivo passando alla relazione sull’attività svolta nel 2015.
Dal 6 al 10 maggio la partecipazione
alla Festa “Città partner” a Znojmo,
con la presentazione di uno stand di
prodotti tipici: grana trentino, olio
d’oliva del Garda, i vini migliori e preparato e distribuito due grandi polente con salsiccia e “fasoi en bronzon” con l’attrezzatura in prestito dal
comitato di Oltrecastello. Quest’anno
la rappresentanza di Povo ha portato
anche una brava e bella cantante,
Isabel Tamiazzo che ha riscosso un
buon successo di pubblico. La dele-
gazione ufficiale era composta da Michele Dalba, Nadia Broll (ex consiglieri circoscrizionali) e Aldo Giongo.
Successivamente l’arrivo da Znojmo
degli studenti ospiti della Scuola media con la quale il comitato ha collaborato offrendo tre pranzi serali.
Dall’11 al 14 giugno è stata ospitata la
delegazione di Znojmo che ha partecipato alla Ecofesta Multietnica organizzata dal Circolo Arco Paho, con lo
stand dei piatti tipici della Moravia.
Erano presenti l’assessora comunale
alla cultura Marie Valovà e Oto Mašek
per la commissione rapporti con i
paesi esteri, il maestro di cucina Milan Stehlik con un’allieva, il gruppo
di musica medioevale “Lucrezia Borgia” composto da quattro elementi e
l’interprete Iveta Cernikovà. A ottobre la visita a Znojmo per il centenario dell’arrivo in quella zona dei
nostri profughi evacuati, con l’incontro oltre che con i rappresentanti di
Znojmo anche con i sindaci di cinque
comuni della periferia che hanno
ospitato i nostri nonni/nonne. Anche
lo scorso anno il resoconto economico è stato chiuso con un passivo, anche se minore rispetto al 2014 causa
entrate stabili a fronte di maggiori
Incontro al comune di Hodonice per il centenario dell’arrivo dei nostri
profughi
[email protected]
La nostra cantante Isabel Tamiazzo con la
torre di Znojmo
uscite. Il 2016 vedrà delle importanti
novità, la principale è la costituzione
di un nuovo comitato unitario di coordinamento con il comitato di Villazzano che porterà a un’organizzazione unitaria del programma. Ai
primi di maggio è prevista la partecipazione all’ottava edizione della festa
delle città gemellate di Znojmo dove
allestiremo due stand affiancati. La
delegazione di Znojmo verrà invitata
in modo congiunto, con una sola visita dal 27 al 29 maggio, e in questi
giorni parteciperanno ad attività organizzate a Povo e a Villazzano. }
Incontro ufficiale con il sindaco Vlastimil Gabrhel e l’interprete
Angelika Kodymovà
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 19
VIPO
Le manifestazioni dedicate ai Pulcini
e ai Piccoli Amici durante la stagione sportiva
Tornei per i piccoli campioni
DI CRISTIANO CARACRISTI
S
ono circa un centinaio i bambini che frequentano settimanalmente la Scuola Calcio della ViPo Trento con giovani
calciatori nati dal 2005 al 2010. I giovanissimi atleti sono la base del sodalizio della collina di Trento e a loro è
dedicata grande cura dalla società attraverso i tecnici che sono stati inseriti nelle fasce indicate.
Dividono il loro allenamento fra il
campo in erba e quello coperto di Valnigra a Villazzano e il sintetico di Gabbiolo e dell’Oratorio di Povo. Oltre agli
allenamenti il sabato le formazioni
della ViPo iscritte ai campionati di categoria Pulcini, ben cinque ai nastri di
partenza, si affrontano con i pari età
delle altre realtà trentine, sia sui campi di casa che, ovviamente in quelli in
trasferta.
20 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Oltre ai campionati e agli allenamenti, la ViPo partecipa a diversi tornei organizzati dalle società trentine
a cui viene invitata, ma la stessa società in prima persona organizza manifestazioni dedicate ai Pulcini e ai
Piccoli Amici durante la stagione
sportiva.
TORNEO BEPO FOCHES
Quest’anno raggiunge la 22ª edizione ed è intitolato a uno degli allenatori simbolo del Villazzano. La
manifestazione riveste sempre un appuntamento importante per i Pulcini
del secondo anno di attività, quest’anno toccherà ai nati del 2006, e coinvolge sedici formazioni provenienti
non solo dal Trentino, ma anche dalla provincia di Bolzano e da altre province limitrofe.
La manifestazione di quest’anno
avrà una novità con l’introduzione di
prove tecniche e giochi a tema che,
oltre alle partite, decideranno sulle
graduatorie dei vari raggruppamenti.
Sarà un torneo che terrà banco fino
alla fine di maggio con l’ultima domenica del mese mariano dedicata alla
giornata finale in occasione della Festa di Primavera. Un appuntamento
da seguire con interesse perché il divertimento è sempre alla base per il
gioco dei piccoli protagonisti e sarà
suicuramente possibile non solo per
loro, ma anche per coloro che li seguiranno dalle tribune del “Don Onorio Spada”.
TORNEO DI SANTA LUCIA
Si è tenuto nella domenica proprio dedicata alla Santa e ha portato
otto formazioni ad affrontarsi in incontri amichevoli per tutto il pomeriggio, sfidando anche i primi freddi
invernali pur con un clima decisamente favorevole. Per i Pulcini del
2007 oltre al pallone, anche un rifocillamento garantito fra una gara e
l’altra dalla ViPo che, alla fine della
[email protected]
manifestazione, ha portato anche alla presenza di Babbo Natale che ha
consegnato le medaglie ai calciatori,
ma anche dolci e altre leccornie. Al
via in questa manifestazione, oltre alla ViPo, anche le formazioni di Aquila
Trento, Calisio, Cristo Re, Lavis e Levico Terme.
MEMORIAL GIUSEPPE
CARACRISTI
A metà febbraio sempre i piccoli
Pulcini del 2007 si sono impegnati
anche nel calcio a cinque in palestra
con un quadrangolare assieme ai colleghi di Aquila Trento, Vigolana e Bubi Merano. Si è giocato nella palestra
di Ravina e per un intero pomeriggio
è stato divertimento assoluto per i
giovani protagonisti. Dopo gli incontri, giocati fra tutte le formazioni presenti, c’è stata la premiazione di
squadre, giocatori e allenatori e soprattutto una merenda finale che ha
accomunato anche genitori e tifosi
che hanno riempito per l’intero pomeriggio la “Navarini”.
AMICHEVOLE COL MILAN-JAPAN
Nei giorni prima di Pasqua, anche
quest’anno, farà visita alla ViPo Trento la formazione giapponese collegata al Milan e guidata dal trentino
Matteo Cont. I giovani calciatori nipponici sono poi impegnati a Rovereto
per il Torneo della Pace, ma prima il
passaggio al Centro “Don Spada” è
d’obbligo e per i nostri pulcini è sempre un confronto importante contro
nuovi amici di un altro continente.
[email protected]
TORNEO OSCAR CESCHI
A fine stagione non mancherà
l’appuntamento col Torneo riservato ai Piccoli Amici e intitolato a Oscar
Ceschi, anche in questo caso più del
punteggio è garantito un pomeriggio
spensierato per i più piccoli atleti
della ViPo che si confronteranno
con altre formazioni trentine.
Ricordiamo che oltre ai tornei organizzati dalla società, i ragazzi della Scuola Calcio frequentano, oltre
ai due allenamenti settimanali, anche una seduta facoltativa (il venerdì) che serve soprattutto per migliorare la coordinazione atletica ed è
curata dai tecnici che hanno frequentato il corso universitario di
Scienze Motorie. La società è in fase
di organizzazione anche di serate
dedicate all’alimentazione dei giocatori e incontri con psicologi sportivi
per affrontare al meglio la vita del
giovane calciatore e della propria famiglia.
Calcisticamente parlando sono
numerose le partecipazioni delle
squadre della ViPo inserite nella
Scuola Calcio in tornei organizzati da
altre società. I Pulcini 2005 hanno
partecipato al prestigioso Beppe Viola ad Arco che fa da prologo al torneo
internazionale per Allievi e che vede
64 formazioni ai nastri di partenza.
A inizio stagione buona esperienza a
Molveno, mentre prossimamente
giocheranno anche a Sopramonte ed
a tornei importanti pre estivi come la
Coppa Biasior o il Torneo Buccella e,
ovviamente, anche al “Sei bravo a
Scuola di Calcio-Trofeo Fabrizio Pra-
ti” organizzato dalla FIGC trentina.
Sempre su organizzazione del comitato trentino della Federcalcio i nostri 2006 hanno partecipato e parteciparanno anche alle Feste delle
Scuole Calcio che saranno organizzate durante la primavera.
Per i Piccoli Amici l’attività extra
allenamento e crescita ha portato a
impegni con altri giovanissimi calciatori ai Solteri, a Cristo Re e anche
a Molveno.
VIPO SOCCER CAMP
Per due settimane di giugno, dal
lunedì al venerdì, torna anche il Soccer Camp della ViPo che porterà gli
interessati, nati dal 2005 al 2009.
Dopo le “fatiche” scolastiche tecnici
della società faranno passare cinque
giorni (primo appuntamento dal 13
al 17 giugno e secondo dal 20 al 24
giugno) dalla mattina al pomeriggio
inoltrato non solo con la compagnia
del pallone da calcio, ma anche con
altre attività ludico-didattiche. Con
pranzo e merenda direttamente al
campo. Le informazioni a riguardo
si potranno trovare sul sito della società (www.vipotrento.it) o inviando
una mail a [email protected]
I TECNICI DELLA SCUOLA
CALCIO
Gianfranco Rippa, Marco Ferretti, Francesco Coppo, Christian Corn,
Alessio Giovannini, Francesco Magnini, Marco Simeoni, Amleto Mancini, Suan Ianes, Mario Bon, Stefano
Giovannini, Guido Pellizzari, Virginio Marino, Carlo Cardella. }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 21
ATLETICA TRENTO
Inverno 2016:
partenza con il botto
DI ELENA FRANCHI
E
ntusiasmo a mille per gli
aquilotti: la stagione 2016 si
è aperta alla grande, sia sul
fango dei cross, che in pista
indoor. La trepidazione che precede
gli exploit si coglieva molto bene già
durante la Festa dell’Atletica Trento.
Nell’occasione il 23 gennaio sono stati
ripercorsi e premiati i risultati del
2015 ma lo sguardo era già volto – determinato – al 2016. Nel capitolo fango/Campionati regionali di Nogaredo
del 17/01 (leggi: corse campestri) questo 2016 parla Benedetta Paissan, che
vince autorevolmente tra le juniores,
parla Beatrici Iachemet Franchi (Giulia), che a denti stretti strappano il titolo al Crus e battagliano con le quotate del Quercia e del Valsugana; ma
parla anche Daniele Vernesoni, terzo
under 20, parla Luna Giovanetti, prima “ragazza” (dopo l’ottimo Campaccio, peraltro), e parla Andrea Debiasi,
Presidente e segretaria
22 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Squadra senior camp. regionale assoluta corsa campestre
quarto nella difficile gara senior. Nel
medesimo weekend a Padova i pistaioli non sono da meno: 1’58”47 è il
nuovo PB di Mirko Tomasi sugli 800m
indoor: una gara condotta con grande
maturità dal primo all’ultimo metro,
mentre 25’39 è il nuovo personale sui
5000m di marcia di Luca Vernesoni,
Giovanetti, vincitrice Cross 5 Mulini e Campaccio
che porta a casa il minimo per gli Italiani.
Il bilancio aquilotto è positivo anche al Cross del Crus (30/01). È il caso
dell’aquilotto Francesco Mich che vince la gara assoluta su Alberto Vender;
e sono rispettivamente quinto e sesto
Grimaz e Geat. Salgono sul secondo e
sul terzo gradino del podio Elektra
Bonvecchio e Lorenza Beatrici nella
gara senior rosa. Daniele Vernesoni è
buon quarto tra gli juniores, quinta
Benedetta Paissan tra le under 20. E
non finisce qui: Davide Angeli è secondo allievo, Eric Chemelli è quarto tra i
ragazzi, Luna Giovanetti vince tra le
parietà.
Non ci piace esaltare troppo il giovanile per non bruciare ciò che deve
ancora fiorire, cionondimeno non
può essere sottaciuto che nelle campestri giovanili l’exploit targato 2016 è
di Luna Giovannetti, l’atleta della categoria ragazze che dopo aver collezionato successi al Cross del Campaccio e al Cross 5 Mulini ha conquistato,
al recente Cross del Crus, il titolo [email protected]
Bonvecchio argento italiani
gionale nella sua categoria, ovvero la
categoria ragazze. Figlia d’arte, la sua
vocazione per il cross (e, presumiamo, anche per la montagna) le viene
dalla mamma, Antonella Beatrici, sorella della nostra Lorenza, e dal papà,
Angelo Giovannetti, noto alpinista e
scalatore.
Nelle gare indoor invece le frecce
aquilotte non mancano il bersaglio: ai
Campionati italiani indoor allievi di
atletica leggera di Ancona (13/02) Lorenzo Paissan (6”96, primato personale eguagliato) è oro ed Enrico Cavagna (7”02, primato personale) bronzo
nei 60 metri. Lorenzo Ianes è 14. Italiano sui 60m, e 17. è Luca Vernesoni
nei 5000m di marcia. Anche la seconda giornata dei Campionati Italiani allievi indoor conferma il rilancio (e che
rilancio) del settore velocità dell’Atletica Trento. Dopo l’oro di Paissan sui
60m (con bronzo Cavagna) il 13, è la
volta di Cavagna, che conquista l’oro
sui 200m in 22”42. Gli aquilotti sono
leoni: si batte fino in fondo Mirko Tomasi sui 1000m nonostante la recentissima febbre. Tornando alla veloci-
Campioni italiani 2015
tà, Paissan conquista il bronzo sui
60hs (8”14). Per pochi centimetri è
“solo” quinto il talentuoso Teddy Decarli sul lungo (6.74, con due centimetri in più il podio era assicurato). Se i
giovani scalpitano, e si apprestano a
raccogliere l’eredità pesante degli Assoluti, questi ultimi – va detto – fanno
tutt’altro che stare in panchina: emblematica in tal senso la medaglia
d’argento per Norbert Bonvecchio ai
Campionati italiani invernali di Lanci
di Lucca (20 febbraio 2016). L’aquilotto deve darsi per vinto solo di fronte
ad Antonio Fent, che peraltro ha dovuto lanciare il suo nuovo PB (77,94m)
per battere Norbert, il quale ha tirato
l’attrezzo 72,14m. Il giavellottista di
Povo è l’unico sul podio che all’atletica ad alto livello abbina la professione
di commercialista e l’impegno di dirigente Fidal e Coni regionale. }
Paissan e Cavagna campioni italiani allievi 2016
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sobborgo come tra gli altri ha fatto Gianni Tomasi
con questo arcobaleno! La redazione selezionerà
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 23
SCI CLUB MARZOLA
Festeggiati
i 50 anni
Gli eventi organizzati per la ricorrenza
DI DAVIDE DETASSIS
P
oco prima di Natale lo Sci Club Marzola ha compiuto i suoi 50 anni di vita. Sabato 12 dicembre
presso la sala di rappresentanza del Palazzo della Regione il presidente dello Sci Club Marzola
Carlo Segatta ha aperto i festeggiamenti per l’anniversario dei 50 anni di attività della Polisportiva.
Lungo questi 50 anni sono state molteplici le discipline sportive praticate dal Marzola. Il presidente ha sottolineato come il successo di questa longevità sia attribuibile
ad un grande senso di appartenenza degli atleti alla società ed al prezioso contributo fornito da collaboratori, tecnici, allenatori e famiglie.
In una sala gremita sono intervenute molte personalità
politiche e del settore sportivo che nei vari interventi hanno focalizzato la tenacia e la lungimiranza che ha permesso
a una società sportiva di arrivare a questo prestigioso traguardo. Il Marzola ha abbracciato tanti sport e per ognuno ha arricchito la sua bacheca di trofei.
La costante attenzione verso i giovani che ha sempre
contraddistinto la società di Povo dando la possibilità di
praticare dello sport a generazioni di ragazzi.
Per l’occasione è stato presentato un libro che raccoglie materiale storico fotografico il quale riassume un po’
tutti i momenti salienti della Società e un video.
Sono stati premiati i soci fondatori dello Sci Club e
molti altri personaggi che nel corso degli anni si sono
1960t2015
®
55
°
1960t2015
55
24 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
°
Trofeo Pilati, 1960-61. Paganella. Enzo Hauspergher, Guglielmo Giongo,
Carlo Segatta
distinti come collaboratori, atleti, allenatori e tecnici.
Per valorizzare mezzo secolo di storia sportiva sono due
gli appuntamenti invernali organizzati nel 2016 dall’infaticabile Carlo Segatta e il suo staff.
Domenica 10 gennaio lo Sci Club Marzola ha organizzato presso il Centro fondo delle Viote il 13° Trofeo Cassa
Rurale di Trento per ragazzi, giovani e senior.
Un meteo decisamente avverso dalla giornata di sabato ha innalzato le temperature in quota e rovesciato una
quantità incredibile di pioggia sul tracciato. Il grande lavoro degli addetti e la neve artificiale hanno dato modo a
oltre 280 atleti iscritti, anche da fuori regione, di fruire di
una pista ottimale.
Per il 19 e 20 marzo verranno organizzati alle Viote i
Campionati Italiani Assoluti per giovani e senior, manifestazione che vedrà al via più di 350 atleti provenienti da
tutta Italia.
Sollecitato dai suoi atleti Carlo ha raccolto l’invito di
rimettere gli sci dopo molti anni di “latitanza”. Il 31 dicembre si è presentato presso il Centro fondo Viote attrezzato di tutto punto per farsi una bella sciata.
[email protected]
MARZOLA VOLLEY
FESTA DI NATALE MINIVOLLEY
DI ANDREA DETASSIS
Nella giornata di domenica 20 dicembre 2015, la Scuola di
Pallavolo Marzola volley ha organizzato presso la palestra delle
scuole elementari di Povo il Torneo di Natale per i bambini del
minivolley in età compresa tra i 6 e gli 11 anni.
Per circa tre ore quasi cento bambini provenienti dalle Società
di Besenello, Promovolley e naturalmente dalla nostra Marzola
si sono sfidati, giocando a pallavolo, in diverse squadre dando
vita a un simpatico torneo in amicizia e allegria. Felicissimi
i bambini che sono stati seguiti dal prof. Battisti e dagli allenatori
Ferracane e Cestari, coadiuvati dagli allenatori del Besenello
e del Promovolley hanno animato una domenica pomeriggio
all’insegna dello sport contraddistinta dai valori quali l’amicizia,
l’unione e la gioia che la pallavolo sa sempre unire in un
contesto ricreativo di prim’ordine.
Un sentito ringraziamento da parte della società e degli
organizzatori del torneo va alle ragazze dell’under 14 2002 che
sono venute in massa ad aiutare nella preparazione dei campi
e che si sono offerte volontarie per garantire l’arbitraggio delle
partite. A fine torneo ogni bambino ha ricevuto un piccolo dono
di prodotti Kinder consegnatocelo dalla Scuola di Pallavolo
Anderlini Modena con la quale la nostra società collabora
da diversi anni.
Grazie bambini per averci fatto passare un pomeriggio fantastico
con la vostra simpatia e genuinità.
Non ci resta che salutarvi, in attesa del prossimo torneo
di Natale!
50° Marzola
LOTTERIA E PRESENTAZIONE PROSSIMA STAGIONE
Anche quest’anno il Marzola organizza una grande lotteria di
primavera. L’estrazione avverrà il 5 giugno 2016 al Moronar in
occasione della festa di fine stagione pallavolistica 2015-2016.
Dopo un ricco pranzo in compagnia faremo un po’ il punto della
stagione in corso e presenteremo le linee guida per la nuova
stagione 2016-2017, con la speranza di festeggiare qualche bel
risultato delle nostre ragazze e con l’aspettativa di migliorare
nella prossima stagione.
Carlo sugli sci
MOVIMENTI TERRA
ESCAVAZIONI
[email protected]
di FRANCESCHINI GIUSEPPE e ANDREA & C. s.n.c.
Via Prof. Marchesoni, 6 - 38123 POVO TN
Tel. e fax 0461 342052
Giuseppe 348 2445631 - Andrea 349 5942587
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attestazione nr 25701/10/00
Nessuno aveva dubbi sul fatto che avrebbe sciato in
tecnica classica e addirittura il primo giro lo ha percorso
senza nemmeno sciolinare le solette. Marco Baldo ha
provveduto poi a preparare gli attrezzi come si conviene
e i giri successivi sono stati fatti da Carlo in perfetto passo
spinta e passo alternato suscitando l’ammirazione e l’incitamento dei presenti.
Nel frattempo, nonostante l’inverno sia stato in gran
parte avaro di precipitazioni nevose, i ragazzi dello Sci
Club hanno proseguito la loro attività portando a casa risultati lusinghieri. Auguri a tutti di Buona Pasqua e continuate a seguirci sul nostro sito www.gsmarzola.it }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 25
GSA POVO
Assemblea Generale
con il rinnovo del Direttivo
A CURA DI FRANCO ZANUSO
I
l 22 novembre scorso si è svolta l’Assemblea Generale del GSA. È stata presieduta dal socio onorario
Antonio Maule e alla presenza di ben 31 soci sono
state ricordate, con ampie relazioni, le attività svolte nel corso della stagione 2014-2015.
Attività che sono già state in parte illustrate negli scorsi numeri della nostra rivista.
In questa sede riportiamo l’attenzione alle iniziative
programmate per il 35° anno di attività del GSA contenute nel pieghevole già pubblicato su “Tuttapovo” e inviato ai 640 soci che hanno fatto o rinnovato la tessera lo
scorso anno.
Ricordiamo innanzitutto che se il GSA è riuscito ad
arrivare al 35° anno e ad avere così tanti soci è stato grazie a Gianni Giacomoni, a Natale Merz, a Roberto Cagol e alla capacità e pazienza che Italo Campregher ha
avuto per farci crescere.
Da una rapida lettura dell’elenco dei soci abbiamo
visto anche come sono cambiate le persone che aderiscono al Gruppo e negli ultimi anni è stato verificato che le
adesioni sono state prevalentemente per le attività motorie, le serate ricreative con ballo e le gite ricreativo-culturali. È costante, invece, il numero degli iscritti alle attività sportive legate allo sci, alpino e di fondo, e al bike.
Vi è stata pertanto anche la necessità di prevedere un
diverso indirizzo alle attività inserite nel programma.
I bambini, però, sono rimasti al centro delle nostre
attenzioni ed è stata mantenuta la Festa dei Bambini al
Moronar, dove nell’ultima edizione eravamo più di 200
persone e la partecipazione dei bambini e dei genitori è
stata veramente entusiasmante. È stato mantenuto anche il corso di avviamento allo sci alpino, per 48 allievi,
organizzato sulle nevi della Paganella che ha avuto ottimi risultati grazie anche ai bravi assistenti Cristina Franceschini, Elisabetta Pedrotti, Roberto Zanetti e anche a
tutti i maestri della scuola di sci di Fai della Paganella.
E infine la festa alla Baita del Moronar, con il Trofeo Minicross realizzato su un percorso sterrato adatto ai bambini, per l’avviamento al sport del Mountain Bike.
Per i soci ormai cresciuti sono state previste le tradizionali attività già più volte ricordate su questa rivista.
All’assemblea Claudio Orsingher ha relazionato in
merito alla gestione finanziaria del GSA trovandola corretta e puntuale e ha elogiato l’azione del Direttivo per la
parsimonia dimostrata nell’organizzare tutta l’attività realizzando anche un piccolo utile di gestione.
L’assemblea ha infine approvato le varie relazioni e il
bilancio consuntivo e il rinnovo del Direttivo che è composto da: Franco Zanuso - Presidente; Ivo Plotegher - Vice Presidente; Antonio Bazzanella; Aldo Podetti; Cornelio Giuliani; Alessandro Tonezzer; Lorenzo Bertotti;
Flavio Lotti; Fabrizio Sommadossi; Paolo Rensi; Franco
Coser; Mariagrazia Giovannini e Francesca Trentini - Responsabile della Segreteria.
Le funzioni di tesoriere sono state delegate a Italo
Campregher. }
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26 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
DI FESTA IN FESTA
A CURA DEL VICE PRESIDENTE IVO PLOTEGHER
Dopo un grande ed estenuante veglione di San Silvestro
eccoci in un battibaleno al Gran Carnevale del Gsa Povo.
Anche stavolta un centinaio di soci ha voluto partecipare
attivamente alla nostra iniziativa. Sono stati in tanti coloro
che purtroppo hanno dovuto rinunciare; l’auditorium delle “Pascoli” ormai comincia ad essere piccolo.
Belle maschere e meravigliosi costumi hanno allietato la
festa. L’orchestra dei “MARVI” ha dato il meglio di sé, Paola Battistata si è superata con la sua squillante voce.
Per la preparazione della sala Carmen e Mariangela hanno
diretto i lavori e gran parte del direttivo ha collaborato. Ne
è riuscito un locale addobbato in grande stile.
Naturalmente grostoli e krapfen hanno fatto da padroni
sulle tavole, ma in questo il Gsa Povo è sempre stato un
professionista.
Non si fa in tempo a godere di questi momenti festosi che
già pensiamo alla festa di primavera che quest’anno cade il
giorno di S. Giuseppe cioè il 19 marzo. Per l’occasione Bruno Regnana ci farà dimenticare anche i problemi che ci
affliggono quotidianamente. Invito i tesserati a prenotarsi
in tempo a partire dal pomeriggio del giorno 7 marzo.
Sottovoce si vocifera di un gran festone nella splendida
Baita del Moronar, ma di questo parliamo in un altro articolo di “Tuttapovo”.
Per ora sono già esauriti i posti per la partecipazione alla
splendida Gita nella Sicilia occidentale della quale daremo
ampio resoconto sul prossimo numero. Significa che ancora una volta il Gsa ha visto giusto e che il responsabileorganizzatore, Paolo Rensi, ha lavorato molto bene.
GARA IN NOTTURNA
SULLE NEVI
DEL CERMIS
Grande prestazione
dei nostri atleti
DI DEBORA MARCHESONI
Anche il sabato 13 febbraio è stato un sabato di gare. Sulle
nevi del Cermis, lo Sci Club Alto Mincio ha organizzato il
12° Trofeo Monte Zovo, che ha contato la partecipazione di
più di 40 società sportive e ha visto impegnata anche la
rappresentativa del Gsa Povo. Gara spettacolare, molto
lunga e faticosa, disputata in notturna su una pista illuminata a giorno. Neve morbida e non troppo compatta che
non ha permesso di mantenere la pista di gara in condizione perfetta dal primo all’ultimo concorrente.
[email protected]
Ma questo non ha fermato gli atleti del Gsa che hanno infilato due primi posti, un terzo e un quarto, non lasciando chance agli altri concorrenti, che questa volta hanno dovuto inchinarsi alla supremazia del gruppo sportivo di Povo.
Ecco i maggiori risultati conseguiti dai nostri atleti:
š Master D4 femminile: 1ª classificata Debora Marchesoni
š Master A2 maschile: 1° classificato Andrea Baldessari
š Master C9 Maschile: 3º classificato Natale Merz
š Master C8 maschile: 4º classificato Massimiliano Baldessari
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 27
GSA POVO
LA GARA
ORGANIZZATA
SULLE PISTE
DI PAMPEAGO
Un freddo pungente non ha
fermato gli oltre 220 atleti
DI DEBORA MARCHESONI
Domenica 17 gennaio 2016 il Gsa Povo ha organizzato sull’Alpe di Pampeago una delle gare più attese dello sci alpino
master e senior.
Più di 220 atleti, provenienti non solo dal Trentino e dall’Alto Adige, ma anche dalle vicine provincie di Verona, Emilia
e Veneto, si sono dati appuntamento sulla pista Agnello per
le due prove di slalom gigante.
Quest’anno la manifestazione ha potuto godere della presenza di atleti del calibro di Markus Steiner e del campione
mondiale Master Hebert Thaler, altoatesini, molto quotati nel circuito Fisi, che hanno contribuito a elevare il livello della competizione.
Inoltre la gara è stata anche inserita nel circuito Euregio,
frutto di un accordo tra Trentino, Alto Adige e Tirolo che
vedrà premiati nelle finali di aprile a Obereggen i migliori
atleti delle tre realtà alpine.
La splendida giornata di festa è stata accompagnata da temperature molto basse (-10) ma soprattutto da un vento pungente che si è fatto particolarmente sentire durante lo svolgimento della seconda gara.
In tutti i casi la perfetta organizzazione del Gruppo Sportivo
Alpini di Povo ha reso possibile lo svolgimento di una piacevole giornata di competizioni e goliardia grazie anche all’aiuto di numerosi volontari che si sono prodigati fin dalle
prime ore del mattino.
Un grazie particolare alle ragazze che hanno presidiato
l’ufficio gare e consegnato i pettorali e a chi, nonostante il
freddo, non ha smesso di offrire tè caldo e vin brulè a una
schiera di atleti intirizziti e al nostro sempre presente e
immancabile speaker Antonio Maule.
Per quanto riguarda il gruppo sportivo di Povo in evidenza
nella categoria femminile Debora Marchesoni che ha vinto
la categoria master D, gara valida per il circuito Euregio davanti a forti atlete quali l’altoatesina Sylvia Gafriller, che si
è invece imposta nella seconda prova.
Doppietta sfiorata quindi a causa anche di un vento inclemente che non ha aiutato, e che ha reso difficile per diversi
atleti l’uscita dal piano con violente raffiche contrarie.
Molti i rappresentanti dello Sci Club che si sono comunque
piazzati a rincalzo delle posizioni di rilievo, in una gara sempre molto combattuta.
Appuntamento all’anno prossimo, con prospettive ambiziose visto il grande successo avuto.
C.C.C.
Cainelli Cagol Carmen
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28 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
CORSI CUCINA
GSA
Si sta svolgendo la 7ª edizione del nuovo corso di cucina
con il consueto riconoscimento degli iscritti, contenti della partecipazione e del clima cordiale, e, non ultimo, dei
buoni piatti preparati e degustati.
I corsi sono tenuti con la consueta simpatia e bravura da
Luigino Grisenti presso la sua stube.
Il Gsa propone la formula oramai collaudata di alternare
le proposte di Luigino a quelle dei corsisti per realizzare
piatti “condivisi” che possono spaziare dai primi ai secondi ai dolci privilegiando anche i piatti da produrre in poco
tempo dati gli impegni giornalieri.
L’alternanza dei corsisti alla preparazione dei piatti sotto
la sapiente regia di Luigi è motivo di interesse per tutti i
partecipanti che si cimentano nelle tecniche prima esposte e commentate dal nostro chef. Il tutto in una serena e
allegra atmosfera conviviale nei giorni concordati tra le
ore 20 e le 23. La prossima edizione si terrà nel novembre
2016 e le preiscrizioni sono aperte presso la sede nelle
giornate di lunedì e mercoledì oltre al giovedì sera o inviando una e-mail a [email protected] fino a 10 partecipanti.
Il Gsa augura buona Pasqua e buoni piatti a tutti.
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 29
SAT
Eletta presidente Fabiana Casagranda
Una Sat
tutta nuova
Fabiana Casagranda
DI FRANCO GIACOMONI
S
i è conclusa carica di novità
l’assemblea elettiva della Sezione SAT tenuta il 5 febbraio
presso la Sala Nichelatti. Dopo molti anni, infatti, entrano in Direzione ben tre donne: Fabiana Casagranda, Piva Ivana ed Elvia Corradini.
Con Giovanni Ciresa sono i nomi
nuovi che, assieme a Giorgio Franch,
Gabriele Mongera e Silvio Zambaldi,
consiglieri uscenti e riconfermati, dirigeranno la Sezione nei prossimi tre
anni.
Questi gli incarichi: Presidente:
Fabiana Casagranda, Vice presidente: Gabriele Mongera, Cassiere: Giovanni Ciresa, Segretaria: Elvia Corradini. Consiglieri: Ivana Piva, Giorgio
Franch, Silvio Zambaldi.
Gli impegni che dovranno affrontare non saranno di poco conto: assieme ai tradizionali appuntamenti
ormai entrati nella storia della Sezione (Rassegna Nichelatti, Trofeo Lunelli, Festa en Chegul, manutenzione sentieri…), i prossimi impegni
saranno il rilancio dell’attività escursionistica e alpinistica, purtroppo
carente in questi ultimi anni, e l’assolutà necessità di dare spazi autonomi
e autogestiti al consistente numero
di giovani e “tosti” climber che ruotano attorno alla Sezione.
Assemblea elettiva
Particolare attenzione andrà riservata ai 289 soci fornendo loro
nuovi servizi che si affi anchino a
quelli forniti dall’iscrizione alla SAT
(assicurazione, stampa sociale, sconti sulle pubblicazioni), e a quelli messi a disposizione dalla Sezione: (attrezzature, materiale informativo,
informazioni puntuali, disponibilità
Malga Nova).
Un consistente ricambio che però
si sostiene su un numeroso gruppo
di soci volontari che, nei vari ambiti
di competenza, (ambiente, sentieri,
cucina, cultura, informazione, edilizia, meccanica, falegnameria e…
idraulica), sapranno fornire un valido supporto al lavoro della nuova Direzione.
Proprio nella consapevolezza dell’importanza dell’esperienza e della fedeltà alla SAT sono stati premiati i
soci che quest’anno hanno raggiunto
i 25 anni di iscrizione: Stefano Dorigatti, Tiziana Sandri, Paolo Garbari,
Andrea Mondini, Veronica Sanchez,
Michele Fronza e assegnato il “Diploma di Benemerenza” della SAT Centrale a Franca Giovannini con la seguente motivazione: «Segretaria
della Sezione dal 1998 al 2006 e
quindi Presidente dal 2006 al 2013.
Successivamente la sig.ra Giovannini
è sempre stata impegnata nelle attività della sezione portando il suo attivo contributo».
Altra garanzia di un percorso che
sarà certamente positivo la simpatia
che circonda la Sezione e, ultimo ma
non ultimo, il sostegno economico
che da Istituzioni, Enti, mondo creditizio e cooperativo, Aziende e privati non fanno mancare. Non resta
allora che augurarci buon lavoro e
auspicare la vicinanza di tutti gli amici della montagna.
Per. Ind. Nicola MARCHI
VIA ALLA CASCATA, 58A - 38123 POVO (TN)
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PRATICHE CATASTALI E TAVOLARI, PERIZIE DI STIMA.
30 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
PERSONE
Povo è sempre stata una fucina di alpinisti di livello con molti che sono diventati anche Guide Alpine. Con quest’articolo
vorremmo iniziare a far conoscere alcuni dei “senatori” che hanno lasciato un segno nell’alpinismo non solo “poero”.
L’UOMO DELLA “VIA DEI FALCHI”
Sergio Bonvecchio “borin”, per gli amici “biondo”, 66 anni,
sposato con Loretta, due figli, Erica e Francesco. Iscritto
alla SAT di Povo dal 1969 di cui è stato dirigente e presidente. All’attivo centinaia di salite su ogni terreno.
Sergio, come ti è nata la passione per la montagna?
Sono nato nella piccola frazione di Celva. Ho passato la mia
infanzia a rincorrere le capre e arrampicarmi su quelle stupende rocce calcaree del monte omonimo. Con mio padre
andavo in montagna solo a tagliare legna; lui, prima della
guerra, faceva il boscaiolo. Mi ha insegnato a riconoscere gli
alberi e i toponimi del nostro territorio.
A differenza di oggi, ai tuoi inizi non esistevano,
o meglio, non conoscevamo i corsi in cui imparare
i fondamentali dell’alpinismo; come e a chi hai
“rubato” il mestiere?
Romeo Destefani, che abitava vicino a casa mia, avendo
qualche anno in più, veniva a giocare con me ma già arrampicava. Così, in seguito, mi ha insegnato i nodi e a usare la
corda. Qualche anno dopo, nel 1965, mi ha portato sulla
“via dei Falchi”, la mia prima salita. Nel 1970 ho avuto la
fortuna di fare la “naia” negli alpini; ho frequentato il corso
roccia a Corvara e il corso ghiaccio in Marmolada. Ho superato l’esame finale diventando aiuto Istruttore militare di
alpinismo.
Hai arrampicato su tutti i terreni, roccia, ghiaccio,
misto. L’elenco completo sarebbe lungo; tra le tante
arrampicate potresti dircene alcune per te più
significative?
È vero, ho arrampicato sul calcare, granito, arenaria, conglomerato, ghiaccio e misto. Per questo mi sento un alpinista completo, seppure un alpinista della domenica: con il
mio lavoro e l’aiuto che davo a mio padre in campagna, rimaneva poco tempo per andare in montagna. Per quanto
riguarda le salite che ricordo con piacere penso al Cervino,
alla Biancograt al Bernina, lo spigolo del Badile, il Campanile di val Montanaia. Ma le salite sono tutte belle.
Veniamo alla “via dei
Falchi” meglio conosciuta
come Campanella. Subito la
domanda: quante volte? Di
notte, in inverno, da solo…
Ho salito lo spigolo della “via dei
Falchi” 104 volte, in tutti i mesi
dell’anno, di notte, sotto la pioggia o dopo un’abbondante nevicata. Di queste 104 salite 20 le ho
compiute da solo e una in discesa senza corda.
[email protected]
C’è un particolare motivo che questo “amore” o forse
ossessione per la via?
Era la mia palestra; partendo a piedi da casa facevo un buon
allenamento. Conoscevo i primi salitori (*Attilio Cagol e Tullio Pizzinini - 1934) e quando, nel 1975, uno dei due è morto,
ho salito la via con un amico a suonare la campanella per
sua espressa volontà. Poi, un sacco di amici mi domandavano se salivo con loro. Così, ho superato le 100 salite.
Hai intenzione di continuare?
No, c’è tempo per ogni cosa.
In questi lunghi anni ti sei legato a molti amici e
alpinisti. Qualche nome, qualche ricordo?
Non voglio fare nomi (gli amici non me ne abbiano), si rischia di dimenticare qualcuno. Diciamo che le amicizie nate negli anni ’70 non sono mai venute meno. Ricordi? Ci
sarebbe da scrivere un libro, ma sta finendo l’inchiostro
della penna.
Per finire, cosa ti ha dato la montagna?
La montagna mi ha dato molto. Non voglio scrivere le solite
cose banali ma sai anche tu che arrivare in vetta all’alba e
ammirare il sole che nasce, è il massimo.
Intervista raccolta da Franco Giacomoni *
(vedi il libro “Marzola, la nostra Montagna” - SAT Povo
e Bindesi Villazzano - 2002)
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 31
SAT
RICORDANDO
FRANCA MOGGIOLI
VD. GRAFFER
di Franco Giacomoni
Ritengo una fortuna e un onore, e
con me credo in molti, aver conosciuto Franca Moggioli Graffer. Fortuna
per aver incrociato la sua strada già ai
tempi della frequenza di Federica, sua
nipote, alla scuola materna assieme a
mia figlia Chiara e altre bambine, oggi
mamme, componenti un gruppo che
ancora oggi è legato da ricordi e affetti. Il ricordo è legato soprattutto allo
spettacolo “Cenerentola” messo in
scena dalle mamme e dalle nonne.
Franca portò una ventata di freschezza e voglia di vivere che è ancora presente nei ricordi di chi ha trascorso
quei momenti. In seguito fu il rapporto con la Sezione Sat di Povo che ci
portò più prossimi, insieme al suo Paolo era spesso presente alle nostre
serate, in modo particolare quelle al-
pinistiche. In tali occasioni spiccava
il loro rapporto, le loro conoscenze
con il mondo dell’alpinismo quale,
ad esempio, Corradino Rabbi, Presidente del CAAI (Club Alpino Accademico Italiano), non dimentichiamo,
infatti, che Paolo, fratello di Giorgio,
era un accademico con al suo attivo
fior di risalite. A tale proposito Franca ricordava la sua salita al Campanil
Basso appunto con Paolo e l’investitura solenne: “Adesso puoi chiamarti
Graffer!”. Era bello ascoltarli nella
magnifica “cosina dei noni” e penetrare, noi più giovani, in quei momenti unici dell’alpinismo non solamente trentino. Non dimentico il
legame della famiglia, e quindi di
Franca, con la Sat, con il suo Coro e
la biblioteca del Sodalizio, cui non fece mai mancare la sua generosa disponibilità. Un affetto particolare la
legava al Rifugio dedicato a Giorgio
Graffer, sia personalmente, con la
sua presenza finché le energie l’hanno sostenuta, sia con l’esperienza al
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‰
rifugio di figli e nipoti “per laorar e
emparar”. Ecco, questo è stato per
me, e per la SAT di Povo, Franca Graffer, un’opportunità di conoscenza,
un esempio di vita, di apertura e generosità. }
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32 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
INCONTRI SULLA NOSTRA MONTAGNA
Il picchio muratore - Sitta europaea - è un uccello passeriforme della famiglia Sittidae
Il picchio muratore misura circa 14 cm di lunghezza per gr. 22 - 25 di
peso. Il piumaggio è vivace: grigio - blu sul capo, sul dorso, le ali e
la coda, mentre l’addome è color arancio. Le guance e la gola sono
bianche. Una striscia nera attraversa gli occhi fino ad arrivare al
becco anch’esso nero, lungo, appuntito e molto robusto.
La sua alimentazione è costituita da insetti, ragni, faggiole, nocciole,
bacche e semi di vario tipo che immagazzina nelle spaccature
e nelle buche dei tronchi. Particolarità del picchio muratore è
quella di ingerire, per agevolare la digestione, una grande quantità
di sabbia e di sassolini. La riproduzione inizia ad aprile e il nido
viene costruito nelle cavità resistenti di alberi o muri. Se il foro di
ingresso risulta essere troppo grande il picchio muratore lo riduce
applicando un impasto di fango e saliva (da cui deriva la seconda
parte del suo nome). La femmina depone 5 - 10 uova bianche con
piccoli puntini rossastri, che vengono covate per circa 15 giorni. I
piccoli vengono allevati da entrambi i genitori fino alla completa
autosufficienza che in genere avviene dopo circa 24 giorni dalla
dischiusa.
MaurizioTomasiFoto - Località Eremo
SEZIONE AVIS POVO
L’attività dell’Avis
sul territorio
Il punto del presidente durante l’assemblea
con soci e simpatizzanti
DI GIANCARLO IANES
L
a sezione Avis di Povo si è
recentemente trovata in un
noto locale tipico per adempiere ai propri lavori assembleari e condividere in maniera
conviviale una piacevole serata tra
soci.
Il presidente Giancarlo Ianes ha
tracciato sinteticamente l’attività
svolta nel 2015 dal sodalizio evidenziando in primis l’entrata di ben 15
donatori a fronte di quattro dimissionari che ha portato a 155 il numero
dei soci attivi.
Pressoché stabili il numero delle
donazioni ferme a quota 200.
Parlando dell’alto valore morale e
civico della donazione, ha preso
spunto dalla Carta Etica, documento
inerente al senso del donare e dell’associazionismo correlato, voluto da
Avis nazionale per evidenziare i principi che così definiscono il dono: «Il
dono in senso generale, rappresenta
una dimensione complessa e ambivalente all’interno della quale sono
34 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
rintracciabili elementi di gratuità,
generosità, spontaneità ma anche di
egoismo e di aspettativa di restituzione».
Il dono che caratterizza Avis da altre associazioni simili presenti nel
mondo è che un avisino presta gratuitamente e coscienziosamente la donazione, conducendo uno stile di vita
sobrio, rispetto, ad esempio, a una
realtà come gli Stati Uniti d’America
dove la persona riceve un compenso
in denaro ogni volta che conferisce il
proprio sangue.
Il concetto di gratuità è insito nel
gesto della donazione. Pochi (speriamo) sono i donatori che vanno a donare pensando di ricevere in cambio
qualcosa.
Il principio etico di Vittorio Formentano che fondò l’Avis 90 anni fa è
legato a un tragico fatto: vedere morire dissanguata una donna povera
perché non poteva permettersi d’ingaggiare un donatore, è diventato un
pilastro della nostra associazione.
Accanto al concetto della gratuità si
possono affiancare altri due aspetti
importanti quali la gratificazione e la
motivazione: da esperienze docu-
[email protected]
mentate attraverso testimonianze di
donatori emerge una sorta di stare
bene dopo aver fatto la donazione,
sentire di aver fatto qualcosa di utile
e di importante mentre per quanto
riguarda la motivazione possiamo citare l’esempio di un agente di polizia:
«Per la professione che svolgo, vedo
moltissimi incidenti con feriti gravi e
con morti. Questo mi ha reso maggiormente consapevole del bisogno
di sangue. Quindi, banalmente, maggiore disponibilità di sangue maggiori vite si possono salvare e quindi si è
sviluppato in me in maniera sempre
più crescente il maggiore desiderio
di donare una parte di me stesso agli
altri».
È stato poi evidenziato come la sezione di Povo, attenendosi alle direttive di Avis regionale nell’ambito della
promozione della donazione nelle
scuole, sia da qualche anno in contatto con la Scuola media di Povo - Villazzano e che, grazie alla collaborazione
del Corpo docenti, Avis ha potuto entrare nel mondo degli studenti attraverso un proprio relatore debitamente formato, in grado di interloquire
con i giovani facendo delle riflessioni
su una serie di informazioni sull’alto
valore della solidarietà, attuato in
questo caso dal volontario di sangue.
La spiegazione, semplificata e resa accattivante e snella anche grazie
all’ausilio di un video ad hoc si è di-
mostrata efficace e degna di interesse
da parte dei ragazzi.
Questo incoraggia indubbiamente
Avis nel proseguimento della informazione e promozione del dono.
Altre attività proposte nell’ambito
strettamente locale sono state la collaborazione con altre associazioni
del sobborgo nello svolgimento delle
feste patronali; la partecipazione alla
24 h di nuoto per i donatori, organizzata da Avis comunale Trento, che
grazie anche all’entusiasmo del coach
Nicola Zambon, ha portato Avis Povo
sul gradino più alto del podio come
gruppo più numeroso.
Da evidenziare infine le cinque serate su salute e benessere organizzate in collaborazione con Astrid (Associazione Trentina Invalidi e Disabili)
dove, grazie alla presenza di qualificati relatori, si sono affrontate tematiche di grande attualità ed interesse,
legate in parte anche all’evento Expo
di Milano quali: il senso del donare e
perdonare, alimentazione naturale e
salute; i danni derivanti dalle onde
magnetiche: conoscenza e rimedi;
prevenzione delle malattie invernali
attraverso l’alimentazione naturale
ecc. Gli argomenti trattati con competenza dai relatori Maria Carla Bonetta, Presidente di Astrid, in primis,
dalla psicologa dott.ssa Veronica Loperfido, dalla dott.ssa Angela Tiriglia, omeopata, da Serena Pizzini, iri-
dologa e naturopata e da altri, hanno
destato grande interesse e voglia di
approfondimento.
Questi i nominativi dei premiati
per aver raggiunto i vari step di donazioni previste:
š Andreatta Federico, Bernardi Claudia, Demozzi Veronica, Franceschini Elena, Ianes Claudio, Ketmaier
Valentina, Luna Moreno Nayeth,
Montibeller Jenny, Nicolussi Elisa,
Paoli Stefano, Pocher Anna, Soraperra Lara (con 6 donazioni e più);
š Bonamini Leonardo, Giovannini
Luciana e Nicolodi Stefano (12 donazioni);
š Baldessari Lorenzo e Giacomoni
Giuliano (24 donazioni);
š Andreatta Cristian, Finazzer Giovanna e Moser Marco (40 donazioni);
š Bianchini Valerio (60 donazioni).
Da segnalare infine la qualificata
presenza del dott. Paolo Gottardi della Banca del Sangue che ha fornito
utili elementi informativi in seguito
all’entrata in vigore di un dettato normativo, il signor Giorgio Tommasi,
vice presidente di Avis regionale nonché coordinatore del gruppo giovani
donatori del Trentino e della Presidente dell’Avis comunale di Trento,
Patrizia Suligoi.
Il gradito ospite Antonio Maule ha
dato spunti di sano umorismo adattandosi perfettamente al detto: il riso
fa buon sangue! }
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 35
FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Un bilancio 2015
in positivo
Prosegue la strategia per migliorare la qualità
dei beni forniti mantenendo la massima
attenzione sui prezzi
DI ALESSANDRA CASCIOLI
C
ari Soci,
un’altra primavera è alle porte, un altro anno di
vita, di storia, di attività e di positivi cambiamenti
della nostra Famiglia Cooperativa.
Cirillo Orsingher “Maestro falegname” iniziò l’attività a Povo
nel 1900: i segreti del mestiere sono stati tramandati per quattro
generazioni ed oggi la nostra azienda prosegue con passione nel
restauro a regola d’arte di opere lignee di ogni epoca, tipologia e stile.
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36 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
È anche tempo di riflessioni e bilanci sull’anno passato
e, per forza di cose, sul futuro.
Riflessioni e bilanci che spaziano su distinti ambiti, da
quello dell’auspicato miglioramento di offerte e servizi per
i soci, a quello necessario dei “conti”, a quello dei progetti
e delle prospettive future che coinvolgono sia la nostra organizzazione quotidiana, sia la nostra intera comunità.
L’iniziativa più importante dello scorso anno va individuata nella totale riorganizzazione del punto vendita di
Sprè, immaginato per poter sostenere il “servizio di vicinato” in un’ottica più moderna, senza rinunciare alla qualità
e alla freschezza dei prodotti ma sempre con la volontà di
privilegiare la dimensione umana che contraddistingue la
filosofia della nostra famiglia cooperativa. Stiamo valutando i risultati, nella prospettiva di correggere e, eventualmente, ricalibrare, l’offerta.
Il ruolo istituzionale mi impone poi di indugiare sui risultati di bilancio, che appaiono confortanti nonostante il
momento difficile per tutti. Da una prima analisi posso affermare che anche l’ultimo esercizio non solo non chiuderà in perdita, ma avrà addirittura margini, che consentiranno, ovviamente, di migliorare offerte e vantaggi
innanzitutto per i soci. Stiamo lavorando al fine di innescare davvero un circolo virtuoso, in forza del quale i buoni
risultati economici consentano vantaggi sempre maggiori
per i soci, che abbiano, quale ricaduta, ulteriori benefici
per la cooperativa e, dunque, per tutti noi soci.
Più nell’immediato e nella prospettiva di una concreta
e rapida “ricaduta” sui soci, va posto l’accento sulle iniziative che animeranno la nostra primavera: proseguirà la
strategia atta a migliorare la qualità dei beni forniti mantenendo la massima attenzione sui prezzi finali. Rimarranno
peraltro in programma le iniziative “autonome”, rivolte ai
clienti in generale e ai soci in particolare (tra cui, ad esempio, l’idea di riuscire a garantire la “spesa a casa”, quantomeno agli utenti che sono in difficoltà nel recarsi nei punti
vendita).
Un pensiero forte e affettuoso sorge pensando alla prossima Pasqua… quindi Buona Pasqua a tutti! }
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rzo al 3 aprile 201
6
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prodotti per celiaci
l
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li m o n i
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Servizi offerti dalla Famiglia
Cooperativa ai propri soci
GRUPPO ANA POVO
Visita al reparto
di onco-ematologia
pediatrica di Padova
Eletto anche il nuovo capogruppo
DI BRUNO FRANCESCHINI
C
ari lettori di “Tuttapovo”, sono Bruno Franceschini, nominato nuovo capogruppo
degli Alpini dopo le dimissioni del precedente capogruppo, credo
per incompatibilità e incomprensione
nel Direttivo.
Il 23 febbraio assieme al Gruppo
alpini di Villazzano, la Bocciofila e il
comitato Valnigra (in sei persone) ci
siamo recati presso il reparto di onco-ematologia pediatrica di Padova.
Ci hanno accolti il presidente dell’AIL,
il ragionier Cavalieri, e il direttore del
reparto Professor Giuseppe Basso,
illustrandoci brevemente la storia
dell’Associazione.
«L’AIL di Padova è nata quarant’anni fa. Allora le guarigioni in reparto
erano pari allo zero %. Negli anni, grazie anche alle donazioni e al volontariato, sono salite al 70%. Il 20% dei guariti
è diventato adulto e ha formato una famiglia». Un risultato davvero degno di
nota.
In seguito, siamo stati accompagnati nel day hospital.
«Attualmente ci sono 20 piccoli pazienti» ci ha spiegato il Professor Basso.
«Purtroppo per questi bambini non esistono né il passato né il futuro, possono
vivere solo il presente». È stato un momento davvero toccante.
La visita si è conclusa con la consegna di una donazione di 2700 euro raccolti nell’ambito dei pranzi della Cassa
Rurale di Trento e al momento dei saluti abbiamo ricevuto il calendario
2016 “Siamo Diventati Grandi”.
In seguito, il presidente Cavalieri ci
ha invitati a seguirlo presso la sede AIL,
dove delle volontarie stavano preparando le confezioni pasquali per la raccolta fondi nelle piazze. Ci ha spiegato
che nel corso del 2015 la raccolta di
fondi e donazioni è stata di circa
550.000 euro. Questi soldi sono stati
investiti per implementare i servizi di
onco-ematologia (l’assunzione di bio-
logi per gli esami istantanei, locazioni
esterne per le mamme), per la ricerca
(p.e. una borsa di studio per un ricercatore in Francia, che, insieme all’Italia, è la più all’avanguardia per quanto
riguarda la ricerca e le terapie in Europa) e per molti altri interventi.
È stata un’esperienza unica per il
gruppo che ha avuto l’occasione di visitare il reparto. Un’esperienza che fa
profondamente riflettere sul valore
della vita e sulla necessità di investire
energie, tempo e risorse per continuare a supportare chi opera nel settore e,
più in generale, chi si prodiga nel volontariato.
Concludo augurando, a nome di
tutto il Gruppo, una serena Pasqua. }
Alpini di Povo, Villazzano, la Bocciofila e il comitato Valnigra nel reparto di onco-ematologia
*LDFRPRQL$QGUHD
3,7785(,17(51,(67(51,
9LD3LQDUDD
3292
FHOO
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 41
CTG POVO
È tempo
di cambiare
Attività 2016
DI MARTINO CIRESA
ASSEMBLEA DEI SOCI
Venerdì 12 febbraio i soci si sono
riuniti per l’assemblea annuale, durante la quale è stato descritto l’operato del Direttivo e dell’Associazione, insieme ai risultati ottenuti. È
stato inoltre presentato il bilancio
delle attività del 2015 e il preventivo
delle entrate e delle spese per il 2016.
CAMPO DA PATTINAGGIO
Anche quest’anno, purtroppo,
non è stato possibile realizzare il
campo da pattinaggio in Cimirlo, per
l’impossibilità di creare la quantità
minima di ghiaccio per renderlo agibile. Questa situazione di temperature sfavorevoli all’iniziativa, che si è
ripetuta nella quasi totalità degli ultimi anni, unita a un accresciuto carico burocratico, ha dato il via a una
discussione, tuttora aperta, sulla futura fattibilità di questa attività.
INIZIATIVE DI MAGGIO
Il Torneo delle Frazioni si terrà
come di consueto nel mese di maggio. Le date e le informazioni per l’iscrizione sono disponibili a breve sul
nostro sito insieme alle altre informazioni.
Per il Gio’ Madonnari la data più
probabile è domenica 15 maggio.
FESTA DI INIZIO ATTIVITÀ
La festa di inizio attività a Malga
Nova si terrà il giorno 2 giugno. Maggiori informazioni saranno prossimamente disponibili sul nostro sito e
sulla nostra pagina Facebook.
CAMPEGGI
Con l’inizio del 2016, il direttivo
del CTG ha deciso di sperimentare
una modalità nuova di campeggio, al fine di rendere ancora più interessante e accessibile l’offerta ai
ragazzi e alle loro famiglie. Gli obiettivi della nuova modalità sono da un
lato di offrire un’esperienza diversa
ai ragazzi e dall’altro di venire incontro alle esigenze delle famiglie.
I campeggi delle medie non saranno più divisi a seconda dell’età
dei ragazzi, ma consisteranno in
due turni nei quali potranno partecipare i ragazzi dalla prima alla
terza media, mentre il turno delle
superiori rimarrà invariato rispetto
allo scorso anno.
Realizzando due turni misti si
vuole dare la possibilità ai ragazzi di
vivere un campeggio più vario, andando a superare le barriere dell’età
per favorire una relazione anche al
di fuori del gruppo del proprio anno. La possibilità di scegliere uno
dei due turni potrà portare a un numero maggiore di iscritti per ogni
turno, contribuendo a rendere i
campeggi più vivaci e dando la pos-
NICHELATTI
ALDO s.n.c.
di Roberto, Claudio e Aldo
42 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
sibilità alle équipe di animatori di
organizzare attività che sarebbero
difficili da realizzare con gruppi più
ridotti.
La proposta è mirata anche al venire incontro alle necessità delle famiglie. Con la scelta tra i due turni
sarà possibile optare per il periodo
più congeniale alle proprie esigenze
e, nel caso in cui si iscriva più di un
figlio, la possibilità di farli partecipare allo stesso campeggio, con conseguente riduzione degli spostamenti
richiesti.
Pertanto quest’anno i turni
di campeggio sono:
š Primo Turno Medie
17 - 30 luglio
š Secondo Turno Medie
31 luglio - 13 agosto
š Superiori
14 - 21 agosto
INFORMAZIONI
Le riunioni del Direttivo si tengono il martedì sera, nell’orario 20.3022.00, nelle date riportate sul calendario del sito web. Ricordiamo che le
riunioni sono aperte a tutti i soci interessati.
Per seguire le notizie del CTG di
Povo fate riferimento al nostro sito
web www.ctgpovo.it e alla nostra pagina Facebook CTG Povo. }
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FILODRAMMATICA CONCORDIA ’74
Conclusa la rassegna
“Isidoro Trentin”
Una serata con “Le pagine pu bele”
e la premiazione delle Filodrammatiche
DI ANTONIO BERNABÈ
© C. Condini
Il podio dei vincitori
[email protected]
© C. Condini
S
econdo un copione ormai consolidato, il 6 febbraio scorso si
è conclusa al Teatro “Concordia” di Povo la 28ª Rassegna
teatrale “Isidoro Trentin”. Nell’arco di
tempo che va da novembre a febbraio
si sono esibite sul palco del nostro
sobborgo dieci Compagnie teatrali.
Il favore del pubblico è andato alla
commedia “Tuti boni de ciacerar”,
portato in scena dalla Filo Nino Berti
di Rovereto per la regia di Loredana
Cont. Il lavoro è una parodia del
chiacchiericcio che da palla di neve si
trasforma in valanga, rischiando di
travolgere tutto e tutti.
Al secondo posto si è piazzato “En
vedof alegro”, proposto dalla Filo di
Toblino/Sarche per la regia di Dario
Zanlucchi.
Per il terzo posto i favori del pubblico votante sono andati a “Per quel
Loredana Cont con Carlo Giacomoni
temporal sul Brenta”, portato in
scena dalla Filo Doss Caslir di Cembra
con la regia di Luciano Lona.
Il premio “Memorial Pierino
Merz” per scenografia, luci e musica
è andato ex aequo a due Compagnie
teatrali: la “Argento Vivo” di Cognola
per “Le alegre comari de…” e alla
Filodrammatica di Laives che ha presentato “Il marito di mio figlio”, impegnativa ma brillante commedia che
tocca con delicatezza un tema di grande attualità.
Prima delle premiazioni la Filo
“Concordia” di Povo ha proposto,
fuori concorso, una selezione di successi portati in scena durante 40 anni
di attività teatrale. “Le pagine pu
bele” – questo il significativo titolo
del recital – sono state accompagnate
da un filmato/documentario omaggio
del Club interassociativo Tuttapovo e
prodotto dalla Fondazione Museo
Storico del Trentino. Nell’intervista
rilasciata a Lorenzo Pevarello, Carlo
Giacomoni racconta la sua passione
per il teatro, la nascita nel 1974 della
Filo “Concordia ’74” a Povo e le vicissitudini che ne hanno accompagnato
l’attività fino al giorno d’oggi.
Ringraziando gli sponsor che da
anni rendono possibile questo importante appuntamento culturale
nel sobborgo – la Cassa Rurale di
Trento, la Famiglia Cooperativa di
Povo, il Club Tuttapovo, la Parrocchia e il Comune di Trento – il presidente della Filo “Concordia” ha dato
appuntamento al pubblico e alle
Compagnie teatrali per il prossimo
autunno. }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 43
COMITATO CHIESA OLTRECASTELLO
L’augurio di
“piccoli momenti di felicità”
La via crucis posta nella chiesa di Oltrecastello
da poco sistemata a nuovo
DI EMANUELA STABLUM
C
arissimi Amici e lettori di “Tuttapovo”, quest’anno il tempo non ci ha permesso di trovarci in
allegria davanti al tradizionale piatto carnevalesco con “polenta, luganega e formai” del Gran
Carnevale di Oltrecastello. Il Comitato ha anche ricevuto diverse richieste, da amici e simpatizzanti, sulla possibilità di un ulteriore rinvio dimostrandoci l’affetto e
la voglia di trovarsi insieme, apprezzando le iniziative
promosse dal Comitato e per questo vi siamo molto
grati.
Non vi preoccupate, ci stiamo già prodigando per
proporre un’effervescente festa patronale alla fine di lu-
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44 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
glio, intanto, una nuova occasione d’incontro potrebbe
essere la benedizione della nuova via crucis posta nella
chiesa di Oltrecastello da poco sistemata a nuovo. Vi faremo sapere attraverso avvisi affissi alla bacheca della
chiesa, il giorno prefi ssato al quale tutti sono invitati,
per il desiderio di partecipazione e il gusto di stare insieme. Visto che siamo alle porte della Pasqua, ci preme
porgere a tutti l’augurio della riscoperta delle piccole
cose... di quei piccoli gesti che possono regalare inaspettati momenti di felicità...
Nel ricercare per esempio il perché dello scambio
delle uova di cioccolato è stato bello scoprire che... «i
primi cristiani, per ricordare il sangue di Gesù Cristo,
durante la Pasqua usavano pitturare le uova di rosso e
le decoravano con croci o altri simboli (una tradizione
che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristianoorientali)».
La simbologia dell’uovo per i primi cristiani era abbastanza evidente: dall’uovo nasce la vita che a sua volta
veniva associata con la rinascita di Gesù e quindi con la
Pasqua. Secondo alcuni studi la tradizione delle uova
pasquali venne però rafforzata da un’usanza tipicamen-
[email protected]
te pasquale: la quaresima, cioè il periodo di quaranta
giorni prima della Pasqua nel quale i credenti sono tenuti al “digiuno ecclesiastico”. In questo periodo è vietato
mangiare carne. In passato, e tuttora nelle chiese cristiane orientali, era vietato mangiare anche le uova. Era
difficile però costringere le galline a non depositare uova, così i primi cristiani si trovavano con un surplus di
uova che non potevano mangiare. Dalla necessità di farci qualcosa sarebbe nata la tradizione di bollirle fino a
farle diventare dure come sassi e poi dipingerle con colori sacri e simbolici.
Verso la fine dell’Ottocento, poi, i progressi tecnologici avevano oramai reso possibile unire la tradizione del
cioccolato (introdotto in Europa da poco) a quella delle
uova regalo pasquali. L’idea venne per la prima volta ai
dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che
esiste tuttora, che nel 1875 crearono il primo uovo di
cioccolato pasquale vuoto con all’interno una sorpresa.
Nel 1905 la Cadbury introdusse un’altra innovazione tecnologica, le uova di cioccolato al latte (che era stato inventato una trentina di anni prima in Svizzera).
Ancora una serena Pasqua a tutti. }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 45
PARROCCHIA DI POVO
Prepariamoci alla Pasqua
Alla scoperta dei volti di Maria conservati
nella nostra chiesa
DI DON DARIO
N
elle pagine messe a disposizione alla parrocchia mi è
caro presentare due interessanti articoli, inerenti
uno alla comunità di Povo e firmato da
Antonio Bernabè, al quale va un sincero ringraziamento, dal titolo “Tre volti di Maria” che ci illustra le immagini
mariane presenti nella chiesa parrocchiale, mentre il secondo, dal titolo “Il
giubileo straordinario della misericordia”, ci invita ad allargare il nostro
sguardo sull’offerta proposta da papa
Francesco alla Chiesa e all’umanità
tutta, e quindi a ciascuno di noi che di
essa facciamo parte, del Giubileo straordinario della misericordia. Questo
tema lo riprenderò nei prossimi numeri anche perché necessita di ulteriori approfondimenti.
Colgo l’occasione che mi è offerta
per presentare ai lettori di queste pagine e a tutta la comunità di Povo i
miei più sentiti auguri di buona Pasqua, che, nell’anno straordinario
della misericordia, si fa stupore e meraviglia, grazie alla riscoperta di un
Amore che si fa dono, offerta, vita
nuova ed eterna. Buona Pasqua.
TRE VOLTI DI MARIA
Un aiuto a “leggere” alcuni dei tesori contenuti nella chiesa parrocchiale di Povo.
Lo sguardo di chi entra nella chiesa parrocchiale di Povo inevitabilmente si posa sul grande affresco che
occupa il catino absidale, dove troneggia la Madonna del Rosario, protettrice delle navi cristiane nella bat46 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Particolare della Madonna di Anton Fasal
taglia di Lepanto. L’espressione della
Madre di Gesù è severa e, se non proprio arcigna, è di grande durezza.
Di tutt’altro tenore è il viso di Maria nella pala del Fogolino, collocata
sulla sinistra della parete dell’abside.
Recentemente la sezione delle
ACLI di Povo ha fatto omaggio alla
chiesa di un’icona della cosiddetta
“Madonna del Coro”.
Una lettura approfondita dell’icona e della pala del Fogolino è stata
proposta nella serata del 4 dicembre
dello scorso anno da mons. Lodovico
Maule.
Monsignor Maule ha iniziato l’incontro con una circostanziata descrizione della pala del Fogolino, assai
poco conosciuta anche per la sua collocazione defilata alla vista dei fedeli.
L’autore
Marcello Fogolino nasce a Vicenza negli anni Ottanta del Quattrocento, da famiglia di origini friulane. Del
padre, anch’egli pittore, condivide
l’estro artistico, che viene poi alimentato dalla frequentazione di “botteghe” veneto-friulane. All’età di 40 anni l’artista è ricercato dalla giustizia
che lo ritiene responsabile di omicidio in concorso con il fratello Matteo.
Per sottrarsi alle ricerche fugge dal
territorio della Repubblica Veneta e
nel 1527 arriva a Trento, dove ottiene
asilo e un salvacondotto. A Trento
[email protected]
conquista la fiducia del cardinale
Bernardo Clesio, che lo fa partecipare – assieme a Dosso Dossi e a Girolamo Romanino – alla decorazione del
“Magno Palazzo”. Le attività pittoriche per conto del principe vescovo
non si limitano al Castello del Buonconsiglio. Fogolino lavora nelle proprietà vescovili (Castel Cles, Castel
Toblino, Palazzo delle Albere) e affresca anche Palazzo Sardagna, Casa
Rella in piazza Duomo e fra il 1530 e
il 1550 realizza pale d’altare per diverse chiese del Trentino.
LA MADONNA DEL FOGOLINO
Nel 1537 il Fogolino dipinge la pala d’altare per la chiesa di Povo. Questa pala presenta alcune similitudini
con altre realizzate per il Duomo e
San Marco a Trento e le chiese di Calavino e di Sardagna. Nel grande quadro la Madonna appare seduta su un
alto piedistallo di marmo ricoperto
da un drappo ed è affiancata da san
Pietro e sant’Andrea. La pala venne
sicuramente posta nella chiesa di Povo subito dopo la sua realizzazione e
la raffigurazione dei due santi “titolari” della chiesa rafforza l’ipotesi di
un’opera voluta apposta per questo
edificio sacro.
L’originaria collocazione del quadro fu l’abside della vecchia chiesa,
dove andò a coprire l’affresco tardo
quattrocentesco sottostante che raffigura il “Trono della Misericordia”,
la Santa Trinità, la Madonna e il Simonino, affresco recentemente recuperato e visibile nella cappella laterale. Quando venne edificata la
nuova e attuale chiesa parrocchiale,
la pala del Fogolino fu tolta dalla
chiesa antica e collocata sul lato sinistro del presbiterio del nuovo edificio di culto.
La pala è sormontata da una cornice a forma di semiluna che completa la parte alta del quadro. Questa cimasa raffigura l’Eterno Padre
benedicente, posto fra due angioletti: l’angelo di destra sorregge un libro aperto nel quale si legge “Ego
sum Lux mundi” (“Io sono la Luce del
mondo”).
Al di sotto della pala si trovava
una splendida predella, suddivisa in
tre scomparti raffiguranti rispettivamente: la chiamata di Pietro e [email protected]
Pala del fogolino
drea, l’adorazione dei Magi e la crocifissione di san Pietro. Attualmente
queste tre piccole tavole sono custodite ed esposte al Castello del Buonconsiglio di Trento.
Senza addentrarci nei pur interessanti dettagli dell’opera d’arte illustrati nella serata da mons. Maule,
osserviamo che le figure di maggior
rilievo della pala sono la Madonna,
Gesù Bambino, san Pietro e sant’Andrea.
Al centro del dipinto sta Maria,
non una Madonna trionfante, ma
una Madre affettuosa che stringe nel-
le sue braccia il Figlio e, guardando
Lui, sembra mormorare “Fate quello
che Lui vi dirà”. San Pietro mostra le
chiavi (“A te darò le chiavi”) e la Bibbia, mentre sant’Andrea regge un’enorme croce, strumento del suo martirio. I personaggi sono racchiusi in
un grande arco a tutto sesto, che,
aprendosi, mostra un cielo luminoso
e un paesaggio montano.
LA NUOVA ICONA, COPIA DELLA
MADONNA DEL CORO
Nel 1235 nella chiesa di santa Maria
del Popolo a Roma fu collocata un’ico-
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 47
PARROCCHIA DI POVO
na ritenuta miracolosa e molto venerata: quella della Madre di Dio. È un’icona di origine bizantina, che si ispira
a quella che – secondo la tradizione –
dipinse l’evangelista san Luca.
A metà del Quattrocento il principe vescovo di Trento Giovanni Hinderbach, con il consenso del pontefice, fece eseguire a Roma una copia di
quella venerata icona e la donò alla
cattedrale di San Vigilio, dove venne
collocata nel Coro: perciò questa icona è conosciuta come la “Madonna
del Coro”. Quella attualmente esposta
in cattedrale è una copia dell’icona
quattrocentesca, che nei secoli s’era
notevolmente deteriorata.
L’icona in questi giorni donata
dalle ACLI alla chiesa parrocchiale di
Povo è una fedele interpretazione di
quella venerata a Roma.
L’icona rappresenta la “Oldigitria”, cioè “Colei che indica la via”.
Questo modo di venerare la Vergine e
il Bambino risale ai tempi più antichi
della cristianità e se ne trovano numerosi esempi sia in Oriente che in
Occidente.
Nell’immagine, Maria vi è raffigurata in posizione frontale, con lo
sguardo amorevolmente rivolto al Figlio. Anche quest’icona ha in comune
i dettagli che caratterizzano l’antica
tipologia rappresentativa: Maria regge il Bambino con il braccio, sia a destra sia a sinistra; indossa una tunica
che la ricopre dalla testa ai piedi (il
“maphorion” che era il vestito delle
vergini consacrate) e rende invisibili i
capelli. Il Bambino è seduto sul braccio, anch’egli in posizione frontale,
ma il suo sguardo è rivolto a noi; con
la destra leggermente alzata benedice alla greca, tenendo separate le dita
in un gruppo di tre (la Trinità) e di
due (la sua natura umana e divina).
Egli è insieme bambino e adulto, è
l’Emmanuele con gli attributi della
divinità. La Vergine tende la sua mano libera verso il Bambino, in un gesto che lo indica.
Nell’insieme l’atteggiamento della Madre è ieratico, di distacco e di
grande rispetto; quello del Bambino
è soffuso di regalità e di serietà, come
si addice al Dio-Uomo.
Antonio Bernabè
IL GIUBILEO
STRAORDINARIO
DELLA
MISERICORDIA
Madonna del coro
48 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Lo scorso 8 dicembre, solennità
dell’Immacolata Concezione, papa
Francesco ha aperto la porta santa
della basilica di S. Pietro in Vaticano
aprendo ufficialmente l’anno santo
straordinario della Misericordia, indetto con la bolla Misericordiae vultus
dell’11 aprile dello scorso anno. Molti
hanno letto questa proposta come un
ulteriore segno lanciato a tutti, non
solo ai cristiani, da parte del Papa per
aiutare questa nostra umanità, lacerata da troppi segni di morte, a trova-
[email protected]
re spiragli di vita, ad aprirsi a orizzonti di vita vera, a riscoprire il cuore
di Dio, che la Scrittura da millenni ci
presenta come Misericordia. Concetto questo della misericordia che nel
corso degli ultimi decenni si è venuto
progressivamente impoverendo, avendo smarrito la forza dei suoi molteplici
significati. Vorrei allora cercare, prima di tutto, di presentare il termine
Misericordia per comprendere perché il Papa ha voluto questo straordinario anno santo.
Misericordia è un vocabolo composto di tre parole: misero, cuore e
dare. Misericordia indica quindi il
cuore di Dio, che parte in pellegrinaggio verso il misero, l’uomo, per
offrirgli un cuore nuovo. Indica quindi il cuore di Dio incamminato ad abitare, come un abbraccio, i luoghi dove il cuore dell’uomo soffre.
Nel linguaggio corrente la parola
misericordia – “la parola più forte
del vangelo” secondo una nota affermazione di papa Francesco – è stata
spogliata del suo splendore e ridotta
al solo significato morale di perdono
dei peccati, come un benevolo e quasi semplicistico chiudere gli occhi da
parte di Dio. Al contrario, il termine
chiave per coglierla nella sua forza
dirompente è invece “sofferenza”.
Un’osservazione straordinaria di
Jhoann Baptist Metz fa notare che
«nel Vangelo il primo sguardo di Gesù non si posa mai sul peccato della
persona, ma sempre sul suo bisogno».
La terra non ha bisogno di giudici,
ma di samaritani; e il primo samaritano è Dio stesso, che volge il suo sguardo d’amore sull’intera umanità ferita. Questo è ciò che Gesù stesso ci
rivela, questo è il cuore stesso di tutto
il messaggio del Vangelo. Coloro che
si vogliono discepoli di Gesù, devono
camminare sulle sue orme, conquistare il suo sguardo e le sue viscere di
madre, il suo cuore di padre; essere,
e non solo dirsi, «misericordiosi come
è misericordioso il Padre vostro celeste» (Lc 6,36).
Il Cristianesimo ha tradotto l’essere e l’esserci stesso di Dio nelle sette opere corporali e sette spirituali
(che presenterò sul prossimo numero di “Tuttapovo”). Questo è il vero
racconto del volto di Dio. L’essenza
autentica della morale, secondo la
Bibbia, è fare ciò che Dio fa, prolungare le sue scelte, amare ciò e come
che Lui ama, preferire coloro che Lui
preferisce.
Celebrare il Giubileo della Misericordia significa entrare in questo racconto concreto, fatto di grembo e di
mani. Non ha nessun senso passare
per la Porta Santa se poi non si passa
per la porta di casa di un povero, di
un malato, se non si lascia varcare la
soglia della propria casa a uno che
può essere e trovarsi nel bisogno.
Non ha senso chiedere misericordia a
Dio e poi non arrivare a offrirla al
proprio prossimo, al proprio vicino.
Se il Giubileo non tocca la vita, non è
Giubileo. Può essere perfino ipocrisia, falsa religione contro cui i profeti
hanno detto parole di fuoco.
La misericordia è un’arte che si
impara, imparando tre verbi: vedere,
fermarsi e toccare; che sono i gesti
concreti raccontati nella celebre pagina del samaritano (Lc 10).
Vedere. Vide le ferite e si lasciò ferire dalle ferite dell’uomo. Il mondo
è un immenso pianto, ma invisibile a
chi ha perduto lo sguardo del cuore.
Gesù sapeva guardare negli occhi
una persona – «Donna perché piangi?» (Gv 20,13) – e scoprire dietro un
centimetro quadrato di iride urgere
una promessa, un desiderio, un’energia trattenuta (Marina Marcolini).
Fermarsi. Per vedere bene un
prato bisogna inginocchiarsi e guardarlo da vicino, ricordava Ermanno
Olmi. C’è solo un modo per conoscere un uomo, Dio, un paese, un pove-
FALEGNAMERIA
GIACOMONI
DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C.
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Giubileo, apertura Porta Santa
ro: fermarsi, inginocchiarsi e guardare da vicino. Guardare gli altri a
un millimetro di viso, di occhi, di
voce. Guardare come bambini e
ascoltare come innamorati, in silenzio. Quando ci fermiamo con qualcuno abbiamo già fatto molto per la
storia del mondo.
Toccare. Ogni volta che Gesù si
commuove, tocca: il lebbroso, il cieco, la bara del ragazzo di Nain.
Toccare è parola dura, che ci mette alla prova, perché non è spontaneo toccare il contagioso, il mendicante. Come la notte comincia dalla
prima stella, così il mondo nuovo comincia dal primo samaritano buono.
Che questo anno santo straordinario
ci apra ad accogliere e a donare ciò di
cui proprio abbiamo bisogno: di misericordia. }
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 49
SCUOLA DELL’INFANZIA EQUIPARATA “SUOR ANGELINA LORENZINI”
Dopo più di vent’anni Giorgio Battisti lascia
la presidenza alla signora Martina Ferrai
“Grazie al
nostro Presidente”
A CURA DEL
COMITATO DI GESTIONE E DEL PERSONALE DELLA SCUOLA
L
a Scuola dell’infanzia equiparata di Povo viene
definita, come molte altre scuole del Trentino,
“scuola della comunità”; questo perché la sua fondazione è avvenuta, negli ultimi anni dell’800,
per volontà di benefattori e di persone del paese che avevano a cuore la sorte dei più piccoli e delle loro famiglie.
Da allora, lungo una storia ormai più che centenaria, la
scuola è sempre stata gestita esclusivamente da volontari,
da persone disposte cioè a mettere a disposizione il loro
tempo, le loro energie e i loro talenti in modo totalmente
gratuito a favore dei bambini e della comunità intera. La
gestione della scuola è affidata a un ente guidato da un presidente; più di vent’anni fa, l’allora parroco di Povo don
Renzo Zeni individuò nella persona del professor Giorgio
Battisti un buon candidato a questo ruolo e tanto fece da
convincerlo ad accettare il non facile compito. Così, da allora e fino allo scorso febbraio 2015, il professor Battisti è
stato per tutti noi “il presidente”. Negli anni ha svolto il suo
compito con grandissima passione; è stato presente accanto ai bambini, alle famiglie e a tutto il personale, condividendo momenti lieti e momenti difficili, soddisfazioni e
prove, con un coinvolgimento che è sempre andato ben al
di là del ruolo istituzionale.
La sua presenza e il suo operato non si sono mai limitati
alla sola parte amministrativa; specie dopo essere andato in
Giorgio Battisti con Martina Ferrai
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pensione, si può dire che sono stati ben pochi i giorni in cui
50 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
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non abbia trascorso parte della sua mattinata a scuola, a
contatto con i piccoli e con tutto il personale. Un impegno
così prolungato negli anni e così coinvolgente ha certamente assorbito molto del suo tempo e delle sue energie e così
il professor Battisti già da qualche tempo aveva iniziato a
pensare a qualcuno a cui passare il testimone in questo compito tanto delicato, fino a trovarlo nella persona della ing.
Martina Ferrai, già facente parte del comitato di gestione e
mamma di due bambine che frequentano la nostra scuola.
Il passaggio è avvenuto già da un anno, ma quasi in sordina; il presidente Battisti non ha voluto cerimonie, né riconoscimenti. È rimasto, fortunatamente, come membro
dell’ente gestore, al quale continua a offrire tutta l’esperienza maturata in tanti anni di servizio. Viene ancora molto spesso a scuola, così non si è interrotto il prezioso legame fra lui e le varie componenti della comunità scolastica.
Tutti noi, che abbiamo condiviso tanta strada con lui,
riteniamo di non poter però lasciar terminare il suo mandato senza esprimere quello che proviamo nei confronti
del nostro “presidente” e così abbiamo pensato di approfittare delle preziose pagine di “Tuttapovo” per testimoniare la nostra profonda gratitudine per tutto quello che ha
fatto per questa scuola e per la comunità della quale essa è
espressione. Anche chi è estraneo al mondo della scuola
Martina è la presidente e fa la mamma. È piccolina, ha i capelli
lunghi e gialli e con i riccioli e ha gli occhiali. Sorride sempre
ai bambini. Organizza le riunioni per le mamme e parla con
le maestre e le cuoche.
[email protected]
può intuire quali e quante siano le sfide e le difficoltà nella
gestione di una realtà che negli anni, anche per i cambiamenti della società in cui viviamo, è diventata sempre più
complessa e delicata. Ma tutti noi possiamo dire che il signor Battisti ha cercato sempre di dare il meglio di sé, ricordando nei momenti difficili la frase tipica di suor Angelina: «coraggio e sempre avanti, che drio ala strada se
endriza la soma».
Ringraziamo allora, di tutto cuore il nostro presidente
e ci auguriamo di vederlo arrivare al mattino ancora per
molto tempo a condividere con noi la meravigliosa avventura dell’educazione delle giovani generazioni.
Alla signora Martina, nuova presidente, auguriamo
buon lavoro fra di noi, assicurando la nostra collaborazione e sperando di poter condividere un percorso ricco di
soddisfazioni. }
Il presidente è grande, alto e pelato e barboso perché ha la
barba come Babbo Natale. È simpatico e furbetto perché fa
ridere e fa gli scherzetti, tipo ti dice che lui è il Giorgio Battisti
e non il presidente. Ha una borsa da lavoro a tracolla che
sembra una valigia con tante tasche e una giacca sempre
aperta. Il presidente dà gli ordini, decide di girare nelle sezioni
e vedere se i bambini sono bravi e li saluta.
Scrive anche cose importanti nell’ufficio. In cucina parla con le
cuoche e pela le uova sode, quando passa dice “Buon giorno” .
Fa il postino dei tappi e fa il maestro di pallavolo, è bravo e
molto gentile, non urla e lascia fare anche delle corsette.
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 51
ARCOBALENO BASKET
Minibasket a Povo:
una realtà in crescita!
DI DEBORA VITTI
“5... 4... 3... 2... 1... Tutti al centro!”
Inizia così un allenamento di Thomas
Degasperi, istruttore minibasket di Povo dove allena tre categorie di bambini: un gruppo di Esplorazione Motoria
e Baby Basket formato da bambini di
4-5 anni, una squadra di Pulcini formata da bambini di 6-7 anni e una squadra
di Scoiattoli/Aquilottini di 8-9 anni.
Pulcini, Scoiattoli e Aquilottini si allenano due volte a settimana con la differenza che per i Pulcini l’allenamento
è di 60 minuti mentre per gli Aquilottini l’allenamento è di 90 minuti. Il gruppo di Baby Basket invece si allena o per
meglio dire gioca una volta a settimana
per 45 minuti perché vista l’età molto
bassa dei partecipanti crediamo che lo
sforzo sia già sufficiente.
Ogni gruppo ha i suoi obiettivi che
crescono man mano che l’età aumenta. Il gruppo Baby è un gruppo nel quale i bambini spesso fanno la prima
esperienza lontani dai genitori, visto
che in palestra mamma e papà non
possono entrare, e si ritrovano soli con
Squadra Pulcini e Paperine (2008-2009)
l’istruttore Thomas e la maestra Monica che dà una mano e quindi già questa
è la prima grande conquista. Inoltre
viene ricercato molto il divertimento
dei bambini e quindi le proposte sono
anche giochi popolari adattati alla pallacanestro in cui possono giocare e iniziare allo stesso tempo a maneggiare il
pallone, ad abituarsi a tenere la palla in
mano, ad abituarsi a guardare dove si
muovono imparando le spazialità del
campo da basket, ricercando il miglioramento della coordinazione, della
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52 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
mobilità, all’aumento di fiducia in se
stessi, al miglioramento della socialità
e così via.
Nel gruppo Pulcini tutte le corse ricercate nel gruppo Baby vengono mantenute, ma trasferite sempre di più alla
pallacanestro con prima parte del corso più dedicata al gioco e al divertimento per creare un bel gruppo e permettere ai bambini di socializzare e
prendere confidenza con palla e campo, mentre nella seconda parte dell’anno le proposte diventano più specifi-
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che e la parte ludica resta sempre ben
presente ma con l’inserimento di partite tra compagni, di spiegazioni delle
principali regole della pallacanestro, di
esercitazioni per migliorare corsa, palleggio, passaggio e tiro che sono i fondamentali del basket e anche qualche
accenno alla difesa.
Nel gruppo Scoiattoli/Aquilottini
quello fatto in precedenza viene sempre mantenuto e riproposto, diminuendo però il gioco generalizzato,
portandolo sempre più vicino al mondo della pallacanestro e quindi momenti ludici sono sempre ben presenti
ma con richieste tecniche sempre maggiori e personalizzate però alle capacità dei singoli bambini. Per questo gruppo inoltre abbiamo organizzato diverse
amichevoli con gli altri Centri Minibasket Arcobaleno e iscritto la squadra ad
alcuni tornei con presenti altre società
per far avvicinare sempre di più i ragazzi al basket giocato e far appassionare i bambini alle partite, alle sfide e
al confronto con altre realtà. }
Gruppo Baby Basket (2010-2011)
Squadra Scoiattoli (2007) e Aquilottini (2006)
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 53
SPECIALE / SPAZIO CIRCOSCRIZIONE
Notizie dalla
Circoscrizione
Continua il lavoro di sempre. Ascoltiamo i cittadini, cerchiamo di risolvere qualche problema.
Certe volte vorremmo di più, e più in fretta; certe volte ci pare che qualcosa di buono si riesca a fare. C’è la
cura per un territorio sicuro e vivibile: sono gli interventi
sulla sicurezza in strada, di cui scriviamo più avanti; sono
i quotidiani interventi delle squadre comunali dei giardini, degli arredi e delle manutenzioni, che vogliamo qui
ringraziare per la loro disponibilità e sollecitudine. Lavoriamo per tenere saldi i legami di comunità, tradizionalmente forti nel nostro sobborgo. Vogliamo rendere la sede circoscrizionale sempre più “Casa della comunità”,
luogo di incontri, laboratori, attività sociali; il progetto
sta diventando realtà, grazie al lavoro congiunto di un
gruppo di “cittadini attivi”, che ci mettono passione, lavoro e materiali e del Comune, che ci mette strutture e
connessioni informatiche. C’è l’attenzione alla valorizzazione di alcuni “Beni comuni”, come il Forte Roncogno
da affidare a chi lo terrà bene anche per la Circoscrizione;
MemoryLabPovo, già in azione per raccogliere e conservare memorie del nostro passato; la messa in sicurezza
della chiesetta di S. Agata. Si attiva la solidarietà con la
Parrocchia per l’accoglienza e l’integrazione dei profughi
da poco sbarcati a Trento. Ritorna, il 30 aprile, la “Giornata del Volontariato per la Comunità”, alla quale tutti
siete invitati a partecipare. Ci sono le serate organizzate
dalle varie Commissioni, i pomeriggi in collaborazione
con il Circolo pensionati e anziani e il sostegno finanziario alle iniziative di gruppi e associazioni sportive e del
tempo libero. È questa la carta vincente: la partecipazione e la collaborazione di associazioni e singoli cittadini,
ai quali vogliamo dire “grazie” a nome dell’intera comunità. “Tuttapovo” esce in coincidenza con la Pasqua: auguri, che sia per tutti e per ciascuno un momento di festa,
riposo e tranquillità. }
DALLA COMMISSIONE SPORT E GEMELLAGGIO
POVO-VILLAZZANO-ZNOJMO
tranche di contributi – circa 3.000 euro – per la valorizzazione delle iniziative già consolidate sul territorio.
Presidente Adriano Tomasi, con Donatella Dappiano,
Marco Gasperi, Lorenzo Bridi, Pio Bort, Corrado
Benedetti, Nicola Gretter, Fabio Moser, Ivan Gruber,
Agostino Vedovelli, Aldo Giongo e Nadia Broll.
Per sensibilizzare la comunità sull’importanza di praticare corretti stili di vita ci siamo incontrati con il presidente
del CONI per definire un ciclo d’incontri di formazione sul
tema “Sport, movimento e avventura… per uno stile di vita
più sano e divertente!”
Riguardo al Gemellaggio con Znojmo, quest’anno
al suo ventesimo compleanno, il Consiglio circoscrizionale ha deliberato di procedere direttamente alla programmazione delle attività, in accordo con la Circoscrizione di
Villazzano, sentendo anche il Comitato per il Gemellaggio. I comitati di Povo e Villazzano hanno deciso di rimanere associazioni distinte, ma sono disposti a formare un
gruppo di lavoro unitario, secondo le indicazione del Comune, per l’organizzazione del gemellaggio secondo il
programma unico e unitario definito dalle Circoscrizioni.
Con l’aiuto delle società del territorio per il primo
autunno vorremmo organizzare una giornata di gioco- sport
per promuovere il movimento come benessere psico-fisico.
Per l’anno prossimo stiamo già pensando all’organizzazione dei cosiddetti “piazzali”, luoghi dove si può sperimentare la gioia di muoversi nelle varie discipline, con la presenza di istruttori del CONI e di allenatori delle società presenti
sul territorio.
Riguardo allo sport la commissione ha stabilito la
ripartizione fra le società sportive di Povo di una prima
54 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
Il Presidente
Sergio Casetti
Un’altra “idea in corso”, sempre legata alla promozione del movimento come fattore di uno stile di vita sano, è il
rinnovo del percorso vita in località Cimirlo, da realizzare in
concorso con l’Azienda Forestale nei prossimi anni.
[email protected]
La Circoscrizione di Povo
insieme con
Gruppo Alpini, Oratorio, Gruppo acquisti solidali, Tuttifrutti, Comitato Oltrecastello, Vigili del fuoco volontari, Arci Paho,
Circolo pensionati e anziani, Sat, Gruppo sportivo “Marzola”, Acli, Povosonica, Azienda per i Servizi alla Persona
“M. Grazioli”… e te, organizza la
GIORNATA DEL VOLONTARIATO
PER LA COMUNITÀ
Ci sarà posto per tutti. Per chi è organizzato in associazioni, per chi desidera dare una mano, aggregandosi il mattino stesso
al gruppo che preferisce. Per chi vuole dipingere panchine, oppure ripulire aiuole o sentieri abbandonati. Per chi ama piantare fiori,
per chi vuole insegnare qualcosa di interessante agli altri, per chi ama disegnare o modellare. Aspettiamo le bambine e bambini,
ragazze e i ragazzi; studenti e giovani lavoratori: papà, mamme, single o innamorati, nonni e nonne, pensionati oppure no.
Sabato 30 aprile 2016
oppure il 7 maggio, in caso di cattivo tempo
A mezzogiorno, pranzo per tutti
Ci saranno anche i Vigili del fuoco volontari e ci darà una mano l’Azienda per i servizi alla Persona “M. Grazioli”.
Giochi nel cortile dell’oratorio.
Area del Riuso. Mostra “Rio Salè, tra paesaggio e città”. E molto altro
L’obiettivo è rendere più bella e dolce la nostra Povo. Il metodo, la partecipazione. Non aspettare sempre tutto dall’alto.
Hai delle idee su quel che si potrebbe fare? Portale alla Circoscrizione: [email protected]
Povo è nostra, cioè mia.
Vieni anche tu!
Aggregati a uno dei gruppi di lavoro, portati un paio di guanti da lavoro
Appuntamento all’Arena, vicino alla Cassa Rurale di Povo, alle ore 8.30.
A mezzogiorno, la pizza per tutti, seduti nell’arena
Vuoi partecipare con un’iniziativa originale, da sola, da solo o con un gruppo di amici e amiche?
Contatta prima la Circoscrizione, tel. 0461 88 99 20
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 55
SPECIALE / SPAZIO CIRCOSCRIZIONE
PER UNA POVO CHE ACCOGLIE
In questi primi mesi di 2016 il Consiglio Pastorale di Povo
ha organizzato alcune serate con i rappresentanti delle Associazioni che si occupano dell’accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio trentino. Nelle serate si sono susseguiti la
Charitas, Atas Onlus e Centro Astalli. Hanno illustrato il sistema di accoglienza, il percorso di un richiedente asilo, i numeri dell’accoglienza, i servizi offerti e i gli impegni di cui devono farsi carico i richiedenti asilo. Meraviglioso l’entusiasmo
della comunità e delle associazioni del nostro sobborgo, subito disponibili a dare una mano e mettersi all’opera. Ma
sorge subito un interrogativo: cosa possiamo fare noi poeri
per e con i richiedenti asilo, allo scopo di facilitare il loro inserimento nel nostro tessuto sociale?
Per fare da ponte tra le varie realtà associative e agevolare
la collaborazione con gli enti che si occupano della gestione
dell’accoglienza, si è pensato di creare un gruppo informale
LA CURA PER IL NOSTRO TERRITORIO
La presidente della Commissione Territorio e ambiente,
Lorenza Visintainer, illustra qui alcuni lavori sul territorio
attivati dal Comune su sollecitazione della Circoscrizione
Lavori in fase di esecuzione
š Sono iniziati i lavori per mettere in sicurezza la fermata
“Valoni” dell’autobus urbano n. 5 realizzando un percorso, fruibile anche da diversamente abili, per l’accesso diretto alla fermata dell’autobus, e quindi l’eliminazione
dell’attraversamento pedonale su via Dallafior.
š È in corso di installazione una staccionata in legno per
definire il limite della carreggiata della strada per il Passo
Cimirlo, in corrispondenza della cunetta profonda per lo
scolo delle acque piovane lungo il tratto bivio Celva-Passo.
La staccionata ha la funzione di delimitazione della carreggiata al fine di evitare ai veicoli spiacevoli sconfinamenti nella cunetta.
che svolgerà una funzione di cordinamento. La Circoscrizione ha inviato ai referenti delle associazioni un modulo ove
comunicare la disponibilità ad attivare iniziative per l’accoglienza e l’integrazione. Chi ha scelto di fare qualcosa, può
compilare questo modulo, consegnalo alla Circoscrizione di
Povo, che ha già messo a disposizione del neonato gruppo di
coordinamento e accoglienza spazi di lavoro nel nuovo Centro Civico. Oppure, se preferite, potete scrivere una mail, con
l’indicazione delle disponibilità, ma anche domande, proposte, idee al nostro indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Il neonato gruppo in questo momento sta pensando a
quali possano essere le modalità di intervento più efficaci
evitando, allo stesso tempo, assistenzialismo e pietismo. Un
obiettivo centrale è promuovere, insieme a chi lo desidera,
percorsi di incontro e scambio con i richiedenti asilo.
Le idee in cantiere sono tante, ma aspettiamo anche le
vostre, sia come associazioni sia come singoli cittadini!
parere favorevole con alcune osservazioni, prevede un disassamento della sede stradale in modo da rallentare il traffico in prossimità dell’attraversamento e la realizzazione di
un’isola pedonale per la maggior sicurezza dei pedoni.
Lavori in fase di progettazione
Il Consiglio circoscrizionale ha presentato all’Amministrazione comunale la sistemazione a parco dell’area ex lottizzazione Mattivi al Salè. Constatata la carenza di parcheggi
e box privati nella zona del Salé e sentite le richieste di alcuni privati, il Consiglio circoscrizionale sta valutando l’opportunità della realizzazione di un parcheggio pertinenziale
interrato sotto il futuro parco. Il parcheggio verrebbe realizzato sotto l’area pubblica con il capitale versato dai privati e
rimarrebbe a disposizione esclusiva delle abitazioni e delle
attività economiche a vantaggio della collettività con il miglioramento della vivibilità dell’area del Salé; per i cittadini
è l’occasione di dotarsi di posti auto privati. I privati partecipano anche alla riqualificazione delle superfici soprastanti il
parcheggio.
Lavori in fase di appalto
Nel corso della prossima primavera inizieranno i lavori
per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale in via
Dallafior antistante la scuola materna. Il progetto, sul quale
il Consiglio circoscrizionale ha espresso alla fine del 2015
Prossimamente
La Commissione propone di creare uno spazio di progettazione partecipata attraverso l’utilizzo di uno strumento
chiamato Open Space Technology…
Lavori per mettere in sicurezza la fermata “Valoni”
Lavori in corso per l’installazione di una staccionata in legno per definire
il limite della carreggiata della strada per il Passo Cimirlo
56 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
DALLA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI
Numerose le iniziative della nostra Commissione. Il 28
novembre abbiamo collaborato con il Polo sociale a “Il
sabato dell’educare”. Dopo aver distribuito a tutte le associazioni di Povo e Villazzano un questionario per aggiornare i dati presenti in Circoscrizione, a febbraio abbiamo condiviso i risultati del sondaggio con gli enti che
hanno partecipato; assieme abbiamo ipotizzato un percorso di in-formazione da proporre alla comunità (in particolare ad associazioni e adulti significativi) per l’inclusione e valorizzazione di chi è diversamente abile e che
per il momento risulta troppo poco presente e coinvolto.
Si sta lavorando con l’Istituto comprensivo “Trento 1” e il
Tavolo Preadolescenza per creare momenti educativi per
ragazzi della scuola dell’obbligo e genitori, sul valore del
rispetto: tra pari, tra generi, di ruoli, delle diversità...
Con il Polo Sociale e il “Tavolo Anziani” sono stati
organizzati laboratori di confezioni natalizie, un incontro con la Polizia Municipale sulla tutela da furti e truffe
e una conferenza di un medico specialista su corretti
stili di vita e prevenzione di rischi cardiovascolari. Si è
anche collaborato con l’APSP “M. Grazioli” per un corso
[email protected]
base di informatica, destinato a tutti i cittadini che vogliono entrare un poco più in confidenza con questo
strumento. Ad aprile e maggio proporremo un incontro
per presentare l’app Shelly (per contrastare microcriminalità e degrado) e, come tradizione, la giornata del Volontariato.
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 57
SPECIALE / SPAZIO CIRCOSCRIZIONE
SALVARE LA CHIESETTA DI SANT’AGATA
Un bene della comunità da conservare e valorizzare
È cara all’intera comunità di Povo la chiesetta di S. Agata che sovrasta, quasi a proteggerlo, il nostro sobborgo. La
conoscono tutti. I più giovani, per i quali il prato e bosco
circostanti sono uno splendido terreno di gioco; i meno
giovani, per quando, a S. Lucia e S. Agata, vi si celebrava
una Messa assai partecipata. Bella e affascinante in un sito
di grande pregio naturalistico, però in uno stato di grave
abbandono. L’acqua piovana vi penetra dal tetto; le pesantissime lastre di copertura hanno piegato le travi di soste-
58 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
gno; le due falde “fanno pancia” e si può immaginare che
una nevicata straordinaria faccia crollare l’intero l’edificio.
Che fare?
Ci sta pensando un gruppo di cittadini di Povo, che si è
attivato per mettere almeno in sicurezza il tetto. L’azione è
partita da Franco Giacomoni “Ioga”, che il dosso lo conosce bene, in quanto ci abita da sempre. Impresa non dilettantesca, occorrendo sia le autorizzazioni del proprietario
legale, la Parrocchia, e della Sovrintendenza dei beni culturali, sia l’osservanza di tutte le norme di sicurezza, di cui
già si occupa Roberto Cagol. Ha messo a disposizione le sue
competenze tecniche Giuseppe Grisenti, un altro poèro
che già aveva coordinato i lavori di restauro della Parroc-
[email protected]
chiale. Il permesso della Sovrintendenza per allestire almeno una copertura provvisoria c’è, grazie all’ammirevole
sollecitudine e disponibilità del Sovrintendente Fabio
Campolongo per un sopralluogo immediato; si spera anche in uno studio preliminare dell’Università di Trento per
il rilievo dello stato del manufatto e di un suo possibile
successivo restauro. Che può fare la Circoscrizione? Solidarietà e sostegno al gruppo che si sta formando per questo
primo intervento, intanto. E poi attivarsi con il Comune
affinché questa iniziativa possa avvantaggiarsi delle provvidenze dal nuovo regolamento per la salvaguardia dei “Beni
comuni”; in concreto il sostegno per la fornitura dei materiali e assistenza per “le carte”, al gruppo dei cittadini atti-
vi che mettono gratuitamente a disposizione il proprio lavoro a vantaggio dell’intera comunità.
Che cosa può fare la popolazione? Partecipare. Come,
dove? I nomi di riferimento sono quelli sopra indicati; in
più, all’occorrenza, un punto di riferimento è la Circoscrizione, che di questa iniziativa si sente partecipe e corresponsabile. S. Agata è di tutti, cioè nostra.
Pubblichiamo a questo proposito alcune foto inedite
fatte con un drone, che ci ha gentilmente fatto avere Roberto Sani, che ringraziamo, e che dimostrano inequivocabilmente lo stato di profondo degrado in cui versa la storica
chiesetta.
Sergio Casetti
«Il locale sobrio ed austero
– scrive Antonio Bernabè –
è dotato di un altare
maggiore dedicato a S. Agata,
ed uno minore, sulla parte
settentrionale, “Dictum
Crucifixio et S.S. Agatha et
Lucia” (dedicato al Crocefisso
e alle Sante Agata e Lucia).
Sull’architrave della chiesetta
è incisa la data del 1566 e la
scritta latina: “De tua
protectione ut in aeternum
protegas an” (dal tuo rifugio
mi allontano, invocando la
tua protezione)».
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 59
PERSONAGGI D’ALTRI TEMPI
A scuola di nudo
Una contessa
in via Margutta
ra scesa diverse volte in
quei cinque anni dal natio
Trentino a Roma, dove trovava premuroso ad accoglierla il vecchio zio Galeazzo.
Lei era la giovane e bella contessa
Giulia Thun del ramo di Castelfondo
che, fra il 1923 e il 1928, frequentava
la capitale per assecondare la sua
passione per la pittura. Lo zio era Sua
Eminenza il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, conte Galeazzo Thun,
che aveva già passato la settantina.
A prima vista due personaggi fuori dal tempo, loro, che per nascita,
tradizione e cultura erano così legati
al mondo austro-ungarico, ormai incamminato sul viale del tramonto.
Mentre a Roma, in quello stesso pe-
riodo, l’astro nascente del Fascismo
rivendicava con forza l’“italianità”
proprio di quelle terre dove i due erano nati.
Ma al conte Galeazzo e a Giulia poco interessavano le adunate e i discorsi del Duce. Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta era alle prese con le
incombenze del suo incarico e aveva il
suo bel da fare nel difendere certe decisioni assunte durante la Grande
Guerra a tutto favore di Vienna.
Dal canto suo la giovane contessa
Giulia s’era tuffata nella ricerca della
“classicità” e del Rinascimento trovando, almeno in questo, consonanza con l’impegno del Fascismo che
stava riesumando i miti dell’antica
Roma.
E così per cinque anni Giulia, appassionata del bello e dell’arte, aveva
avuto la possibilità di frequentare
nella capitale la British Academy of
Arts, dove studiava disegno dal vero
e in particolare ritratti di nudo di modelli e modelle.
Di quel periodo è stata recentemente trovata una teca contenente 83
fogli disegnati da Giulia, materiale con
il quale nell’estate-autunno dell’anno
scorso è stata allestita una mostra al
Castello del Buonconsiglio. Le opere
esposte – recitava la locandina della
mostra – sono molto particolari perché erano contenute in una cartella
da poco scoperta e ritrovata intatta fra
i molti scaffali dell’archivio di Castel
Thun. Disegni rimasti chiusi nella teca
per quasi un secolo e arrivati a noi in
perfetto stato di conservazione: una
intatta freschezza che li fa sembrare
appena staccati dai cavalletti dell’Accademia, punteggiati dai piccoli fori
delle puntine metalliche.
Il sogno romano di Giulia terminava nel 1928, quando le precarie
La contessa Giulia Violante Thun
Scuola di nudo - ritratto femminile
Ritratto di Giulia Thun
DI ANTONIO BERNABÈ
E
60 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
Il conte Galeazzo Thun, Gran Maestro del
Sovrano Ordine di Malta
Anno 1925 circa – Nudo maschile seduto
di spalle – disegno di Giulia Thun
Giulia Thun con il fratello Ferdinando
(archivio privato G.B.)
condizioni di salute costringevano lo
zio Galeazzo a rientrare in Trentino,
dove trascorreva gli ultimi due anni
della sua vita nella villa di Povo. Quella villa che all’inizio del Novecento
era stata ristrutturata a spese sue e
del fratello Sigismondo (Trento 1849
- Povo 1907) e nella quale il conte Galeazzo da molti anni era solito trascorrere lunghi periodi di riposo.
Rientrata definitivamente nella
sua terra, che adesso si chiamava
Trentino, Giulia a 35 anni si trovava a
vivere nella condizione di nobildonna
decaduta. Era figlia delle seconde nozze del conte Sigismondo Thun con An-
na Maria Consolati, al pari delle sorelle Bianca Maria, Leopoldina (morta a
soli 18 anni) e del fratello Ferdinando.
Tutti e quattro appartenenti al ramo
cadetto di un casato fino a quel momento illustre e potente. In verità, già
nella seconda metà dell’Ottocento,
dissestate condizioni finanziarie avevano costretto il conte Matteo Thun
(1812 - 1892) ad alienare il palazzo di
Via Belenzani a Trento (poi diventato
sede del Municipio) e a vendere parte
del prezioso e vastissimo archivio al
cugino boemo Friedrick, della linea di
Teschen (oggi Decin). Ed è proprio accasandosi con i lontani parenti Thun
di Decin (Boemia) che le figlie del primo matrimonio di Sigismondo con la
contessa Maria Sardagna (1860 - 1887)
avevano potuto rinvigorire le precarie
condizioni economiche del loro antico casato.
È il caso di Maria Theresia Thun
del ramo di Castelfondo (1880 - 1975)
che tutti chiamavano Teresina e che a
soli 19 anni aveva sposato il ricchissimo cugino boemo Frantisek von Paula. La coppia era vissuta a Praga fino al
1926, anno nel quale s’era trasferita a
Castel Thun di Vigo di Ton, che Frantisek von Paula aveva acquistato
dall’ormai impoverita linea dei cugini
di Castel Thun. Qui nel castello degli
avi e nel Trentino della sua infanzia,
Teresina diventava così la custode e
l’interprete della memoria della nobile famiglia: presiedeva ai restauri,
compilava accurati diari di tutta la sua
attività e metteva mano alle vecchie
carte, arricchendo la biblioteca. Nel
frattempo intratteneva rapporti con
papi e cardinali, con principi e arciduchi seguendo l’antica vocazione
asburgico-cattolica dei Thun.
Nell’opera di recupero dei fasti di
famiglia Teresina accoglie ben volentieri presso di sé anche la sorellastra
Giulia che nel periodo tra le due guerre mondiali passa il tempo a restaurare oppure a copiare decine di ritratti
di lontani parenti. Il secondo dopoguerra vede ancora Giulia – adesso assieme alla sorella Bianca Maria (nata a
Castelfondo 1889, morta a Povo nel
1950) – impegnata a rispolverare il
passato glorioso del casato Thun attraverso la realizzazione di un gran
numero di disegni e dipinti a olio e
acquerello che illustrano castelli, palazzi, chiese e residenze rurali che
hanno condiviso parte della lunga
storia dei Thun in Trentino, in Alto
Adige, in Boemia e nella regione di
Salisburgo.
Ma era arrivata inesorabile la fine
di un’epoca. Nel 1954 il fratellastro di
Giulia, conte Ernesto, vendeva alla
Compagnia delle Orsoline la villa di
Povo mentre nel castello di Vigo di
Ton viveva ormai vecchio e solo fino
alla morte nel 1982 il figlio di Frantisek, conte Zdenko Thun, castello che
dieci anni dopo diventava proprietà
della Provincia autonoma di Trento.
Giulia Thun è morta a Trento all’età di 75 anni e a distanza di soli quattro mesi dalla scomparsa del fratello
Ferdinando. }
Maria Theresia Thun con il marito Frantisek
von Paula e i figli Zdenko, Josephine e Franz
(archivio privato G.B.)
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 61
PERSONAGGI A POVO
Luca Chistè, “mimetico”
fotografo per passione
Un breve ritratto di un artista che vive
a Povo dal 2011
DI NICOLA LORENZONI
L
ui non si definisce un artista, quanto piuttosto un
“produttore” di immagini
che, con la fotografia, impiega per comprendere e interpretare, soggettivamente, la realtà.
Guardarlo lavorare mentre al computer modifica le foto, è come guardare un pittore che dipinge la tela. Un
lavoro incessante, meticoloso ed attento ai più minuti dettagli. Tramite
gli interventi operati in post-produzione (anche se ha stampato in camera oscura per oltre vent’anni), senza
alterare o (ri)costruire le immagini,
riesce a far risaltare ogni tratto, ogni
linea, ogni ombra, ogni anfratto di luce. Dietro un’apparente freddezza
delle proprie immagini – essenziali ed
esistenzialistiche come lui ama definirle – cerca il respiro dello sguardo.
Ci racconta: «…Cerco di capire cosa
possa pensare chi si sente appartenere a un determinato luogo e di come
l’uomo si senta parte di un determina-
62 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
to paesaggio...». Le sue foto donano,
in chi le osserva, emozioni e, a ben
osservarle, sembra di poter esser
trasportati nei luoghi che hanno incontrato le sue fotografie. Concentrandosi, si possono sentire gli odori,
percepire le atmosfere, ed “entrare” a
far parte di quella porzione di realtà.
Alcune delle sue immagini fanno parte di collezioni di Musei e istituzioni
culturali. Prima di finire gli studi in Sociologia ha pubblicato un libro con la
[email protected]
sua docente sul più antico pellegrinaggio dell’arco alpino: “Un cammino
di devozione”, un testo scritto in italiano e ladino giacché la processione è
quella che si percorre a piedi, ogni tre
anni (per soli maschi), dall’Alta Badia
al Santuario di Sabiona. Luca Chistè, e
questo è certamente un dato importante, è stato uno dei pochi fotografi
trentini ad aver avuto l’onore di esporre le proprie immagini al Centro Internazionale di Verona Scavi Scaligeri
con un lavoro monografico dal titolo
“Berlino profili Urbani”. Un lavoro recensito, tra l’altro, sul libro del critico
fotografico e d’arte Enrico Gusella,
edito per i tipi di Allemandi “Sulla Fotografia e Oltre” e che annovera al
proprio interno saggi critici su molti
professionisti/artisti della fotografia
Italiana e internazionale.
Luca Chistè, “classe” 1960, abita a
Povo dal 2011, convive con Paola e ha
una figlia che adora. Sociologo, si occupa di fotografia per amore e passione di questa disciplina da quando aveva 20 anni. Ha pubblicato una tesi
sulla storia delle tradizioni popolari,
analizzando l’impiego della fotografia
come metodo autonomo nell’ambito
delle scienze sociali e dell’antropologia culturale. Racconta di aver cominciato a fotografare per interesse verso
l’aviazione militare (agli esordi del suo
percorso fotografico ha collaborato
con alcune riviste aeronautiche come
[email protected]
free-lance), fino a quando non è accaduta la tragedia delle frecce tricolori,
nel 1988, a Ramstein (Germania);
evento che ha radicalmente ri-orientato i suoi interessi fotografici. Da anni
svolge attività di formazione con le associazioni culturali del territorio sul
linguaggio fotografico, le tecniche di
ripresa, la post produzione e la stampa di immagini analogiche e digitali
con tecnica fine-art. Le sue attività si
concentrano sulla fotografia come
ipotesi di ricerca alle discipline etno/
sociologiche e sul paesaggio, sia naturalistico che urbano. Per il proprio lavoro utilizza un processo di lavorazione orientato all’ottenimento di
stampe, cosiddette “fine-art” in grande formato, solitamente prodotte a
singolo esemplare e/o a poche copie
numerate. Avremmo voluto chiedergli
da dove scaturisce tanta passione, ma
ci è bastato guardarlo negli occhi per
comprendere, attraverso la sua gioia,
quanto importante sia per lui la fotografia. Le sue ricerche più importanti,
e recenti, sono state: “Il quartiere delle Albere: architettura e spazi urbani”
(al Museo Storico “Le Gallerie” di Piedicastello), “Berlino profili urbani”
(esposta a Verona e Trento) e “Kapadokya”, quest’ultima esposta alla 61ª
edizione del Film Festival della Montagna e dell’Esplorazione di Trento. Per
chi volesse approfondire di più su questo autore, si suggerisce di collegarsi al
sito web: www.lucachiste.com. }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 63
LETTERE
Ringraziamenti
da Suor Armida
C
arissimi poèri,
con il notiziario settimanale
della parrocchia dei santi Pietro e Andrea di Povo numero
12, dello scorso luglio, mi sono aggiunti
gli auguri per il mio 50° di consacrazione religiosa. Auguri tanto graditi e di cui
sentitamente ringrazio. Sono Orempuller Maria, suor Armida, nata a Povo il 16
ottobre del 1939 da Giuseppe Orempuller e Amelia Moser. A 24 anni, nel 1964,
ho risposto alla chiamata del Signore
che mi ha condotto a Gorizia. Perché a
Gorizia? Qui avevo una zia religiosa,
Luisa Moser suor Concetta, venuta come tante altre ragazze dal Trentino. Qui
ho avuto la grazia di frequentare la scuola magistrale delle Madri Orsoline, ottenendo l’abilitazione all’insegnamento
nella scuola di grado preparatorio che
mi ha aperto la via per l’insegnamento
nelle scuole materne, prima gestite
dall’ONAIRC e poi diventate statali. Sono giunta a Gorizia proprio mentre si
svolgeva il pellegrinaggio in queste terre
della Madonna di Fatima, che ho sentita
molto vicina. La congregazione di cui
faccio parte si occupa in particolare
dell’educazione della donna e fu fondata dalla beata madre Theresa Gerhardinger nel 1833 a Monaco in Germania,
con il nome di “Suore scolastiche di nostra Signora”, estendendosi col tempo
non solo in Europa, ma anche negli altri
continenti. Durante questi 50 anni di vita religiosa hanno raggiunto la casa del
Padre non solo i miei genitori, ma anche
i miei 6 fratelli: Luigi, Silvio, Antonio,
Guido, Silvio (che ha preso questo nome dopo la morte del precedente mancato a soli 6 anni) e Giuseppina deceduta lo scorso 21 gennaio; inoltre alla vigilia
dell’Assunta è mancato anche mio cugino, l’indimenticabile Don Lino Giovan-
nini, ora rimango solo io, la più giovane
dei miei 7 fratelli. Ho desiderato avere il
nome di Armida per venerare Armida
Barelli, fondatrice dell’azione cattolica
femminile, di cui anch’io a Povo feci
parte. L’educazione cristiana ricevuta in
famiglia e la vita nell’azione cattolica mi
hanno aiutato a scegliere di consacrarmi al Signore per sempre. Il “Notiziario
settimanale”, che mi ha trasmesso i vostri auguri tanto graditi – di cui ancora
ringrazio –, è per me un prezioso legame con la mia terra di origine, come lo
sono il periodico trimestrale “Tuttapovo” e il “Bollettino parrocchiale” che mi
giungono regolarmente. Concludo ripetendo il mio grazie al reverendo parroco
Don Dario e a tutti quelli che mi hanno
conosciuto e assicuro a tutti la mia preghiera. Con affetto. }
Orempuller Maria suor Armida
C’è bisogno del TUO aiuto!
Tuttapovo
club interassociativo
Nella dichiarazione dei redditi scegli di
destinare il 5x1000 al Club Tuttapovo.
Nello spazio per le associazioni di volontariato
scrivi 01445470220.
I contributi saranno utilizzati dalle associazioni affiliate al Club
per l’acquisto di attrezzature ed il finanziamento delle attività
64 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
Auguri a...
IRENE BOSCHETTI
VED. FRISANCO
Il giorno 11 gennaio la nostra cara mamma
Irene ha festeggiato il 95° compleanno!!!
Noi famigliari con la cara Liuba
Le auguriamo tanti altri giorni felici.
Liuba, Remo, Norma, Giacomo, Maria, Diego,
Paola, Marco, Giuliana e Tullio
GRAZIE A TUTTI...
Dopo 46 anni ininterrotti di lavoro come
parrucchiera a Povo, con rammarico,
ho chiuso la mia attività. Per me è
doveroso ringraziare di cuore tutti gli
affezionati clienti che in questi anni
mi sono stati vicini e auguro a tutti ogni
bene e prosperità. Un abbraccio.
Evelina Lucca
Anche Tuttapovo vuole ringraziare Lucca
Evelina per la sua immancabile presenza
attraverso le inserzioni pubblicitarie sul
nostro giornale in tutti questi anni. Proprio
grazie a sponsor come lei il nostro giornale
può ancora essere stampato!
Grazie di cuore!
Il Club Tuttapovo
ROSETTA IRACÀ
Ciao Rosetta, le due cugine di Trento
le augurano un bellissimo compleanno!
Fabiana, Nicoletta, Marisa, Giovanna,
Gemma, Ierta e Lina
srl
PAVIMENTI
TRENTO - Via Verdi 17 - Tel. 0461 238898 - Fax 0461 266077 - [email protected]
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 65
NUOVE ATTIVITÀ
Fisioterapista a domicilio
La scommessa
di Alessandro
DI P.G.
D
a qualche mese è disponibile anche sul territorio di Povo un servizio di Fisioterapia a domicilio. La proposta
arriva da Alessandro Bernabè, classe
1976, diplomato in Educazione Fisica
nel ’99 e titolare di diverse specializzazioni e attestati, tra i quali il brevetto di
Personal Trainer e Istruttore di Pilates.
Alessandro ha alle spalle quindici anni
di esperienza nel settore della Preparazione Atletica e del Fitness, durante i
quali ha lavorato come Insegnante di
Educazione fisica, è stato Insegnante di
Pilates e Istruttore in diverse discipline
oltre che gestire una palestra a Rovereto e un Centro Fitness a Trento. Tre anni fa la decisione di rimettersi in gioco
e ampliare le sue conoscenze, con il
conseguimento della laurea in Fisioterapia per completare un percorso che
gli ha fornito una formazione a 360 gradi. Da un lato, infatti, la sola formazione Isef si rivolge a un equilibrato sviluppo fisico soltanto in soggetti sani;
sull’altro versante la professione del fisioterapista spazia dalle patologie ortopediche a quelle neurologiche fino a
quelle in ambito respiratorio, (comprendendo il paziente bambino fino a
quello geriatrico), ma non consente di
approfondire nel dettaglio e in modo
specifico aspetti quali la fisiologia dei
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66 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
sistemi motori, la preparazione atletica
e l’esercizio fisico. Qualche mese dopo
la laurea, Alessandro decide quindi di
affiancare alla sua professione di Istruttore di Pilates e docente di Educazione
Motoria presso l’Università della Terza
Età e del Tempo Disponibile di Trento
anche quella di Fisioterapista presso la
società Rugby Trento, dove si occupa
della prevenzione infortuni, cura e riabilitazione degli atleti delle varie squadre. Ha inoltre attivato un servizio di
Fisioterapia Domiciliare sul territorio,
offrendo trattamenti che permettono
di prevenire il presentarsi di svariate
condizioni patologiche, di migliorare la
forma fisica e accelerare i tempi di recupero dopo un intervento chirurgico
o un trauma e di ridurre il dolore muscolare o scheletrico. «In concreto – ci
dice Alessandro – l’intervento fisioterapico può riguardare il recupero di lievi
lesioni muscolari (contratture/stiramenti), il trattamento del mal di schiena (lombosciatalgia, sindrome radicolare, cervicalgia) o la presa in carico
di pazienti anziani con patologie croniche (artrosi, artrite, osteoporosi). In
quest’ultimo caso lo scopo è anche quello di mantenere in buona condizione fisica un soggetto anziano fragile, prevenendo e contrastando la perdita di
forza che porta la persona a muoversi
sempre meno fino al decondizionamento, situazione che crea un circolo vizioso
che peggiora il quadro, con riduzione
progressiva dell’autonomia residua».
Questi i principali trattamenti del
servizio, che vengono utilizzati a seconda delle necessità del paziente:
š Recupero funzionale patologie
croniche;
š Presa in carico post dimissione
ospedaliera;
š Training del cammino;
š Kinesiterapia - Terapia manuale;
š Riabilitazione post-traumatica;
š Massaggio decontratturante;
š Bendaggio funzionale e taping
neuromuscolare;
š Rieducazione posturale - Pancafit.
È utile ricordare che le spese per il
servizio delle cure fisioterapiche possono
essere detratte fiscalmente, anche in
assenza di una specifica prescrizione
medica. }
Tel.: 328.2134879
e-mail: [email protected]
di Cristian Andreatta
via della Resistenza, 9/A
38123 Povo
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tel. 0461 811555
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L’angolo
della poesia
INVERNO 2015
UNO STRANO DICEMBRE
TUTTA COLPA SUA!
L’inverno, quest’anno, non vuole arrivare
lo splendido sole potrebbe abbronzare.
La terra però non più abbeverata
è pronta a morire così disidrata.
Le piante, i raccolti e tutta la terra
anela a quell’acqua che il cielo rinserra.
Quei bei nuvoloni sì pieni di pioggia
li supplican tristi il prato e la roggia.
L’invocano tutti sia al piano che al monte,
ma l’acqua non giunge nemmeno alla fonte.
Se il sole imperversa in questa stagione,
che forse in agosto verrà l’acquazzone?
Nonna Renata
Pur se è dicembre il tempo ci regala
una stravagante primavera.
Il ragno fa una bella ragnatela
e l’uccellino il nido si prepara.
Tutti son frastornati dal gran sole
e pensan che l’inverno non verrà.
Ci manca sol che nascan le viole!
Ma poi, tutto a un tratto, pioverà.
Verrà la neve e un freddo inaspettato,
ormai al cappotto più non pensavamo,
invece era il suo tempo e lui è arrivato,
noi battiam forte i denti e... starnutiamo!
Nonna Renata
Proprio non so che ti succede, specchio!
Lavori male. Stai diventando vecchio?
Anche stamane, passandoti davanti,
ho visto i miei capelli tutti bianchi
e sulla fronte m’hai posto una ruga
che sembrare mi fa una tartaruga!
Or te lo dico senza complimenti:
non tollererò mai più questi incidenti!
Se il mio bell’aspetto non ritrovo,
butto via te e ne compero uno nuovo!
Maria Antonietta Rotter
LUCI DI PAESE
CREPUSCOLO
PASSA L’INVERNO
Quel paesello laggiù disteso al piano,
con quelle case buttate alla rinfusa,
par che siano costruite in modo strano
e non esattamente come s’usa.
Una accanto all’altra e tutte bianche,
son vecchie che si fanno compagnia
e non sembra davver che siano stanche,
ma che parlin fra loro in allegria.
A me piace vederle sotto il monte,
stando sul mio terrazzo a riposare
e quando il sol sparisce all’orizzonte
spuntan le luci in ogni casolare.
Nonna Renata
Il cuor trema e vacilla in questa vecchia
età
e poi tremiamo pure per quello che verrà.
Sarà dolce il pensare all’ultima bell’ora,
quando arriva il tramonto al posto
dell’aurora?
Certo che finalmente non pensi
all’avvenire,
ma invece solamente che tu devi partire!
Andare a ritrovare il bene tuo che fu,
il dolce e caro amore di bella gioventù.
È passato Gennarone
con tre sciarpe ed un maglione,
con in testa la berretta...
è passato, senza fretta.
Ormai siamo in febbraio.
Se fa freddo, non è un guaio,
passa svelto e in allegria
e l’inverno manda via.
Ecco marzo, che già arriva,
e una primula furtiva
sta provando l’atmosfera:
ben tornata, primavera!
Maria Antonietta Rotter
Il Giardiniere
amico!
Manutenzione condomini
Regolazione siepe
Abbattimento, potatura piante
ad alto e basso fusto
Regolazione, cura e manutenzione
di terrazze e zone verdi
Nonna Renata
Pollice Verde
di Luigi Maier
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Preparazione orti
Impianti di irrigazione
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Sopralluoghi con preventivi gratuiti
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n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 67
IL DISCO
Exercoma
“Rei”
L’intervista
A CURA DI PAOLO GIACOMONI
Oltre 650 download di “Rei”,
più di 1.300 “like” sul vostro
profilo Facebook, oltre
2.000 visualizzazioni in un
mese su Youtube del vostro
ultimo video “Simone” e 3.500
per il precedente “Il mondo
blu”, sono numeri
importanti per un giovane
gruppo di rock alternativo,
soprattutto da queste parti.
Vi aspettavate questo
riscontro?
I Social sono il canale più diretto
per comunicare con le persone. Su
Facebook abbiamo sempre cercato di
curare il rapporto tra noi e chi ci segue in modo da tenerli aggiornati e
permettere a potenziali interessati di
scoprirci. Per quanto riguarda Youtube siamo rimasti felicemente sorpresi della risposta da parte della gente
a questi nuovi singoli e speriamo che
sempre più persone possano affezionarsi ai nostri lavori e continuare a
seguirci in futuro.
In oltre ventidue anni di recensioni, due sole volte abbiamo “esaminato”
dischi di gruppi o musicisti locali che abbiano avuto un legame con
Povo: nel 1999 con il primo lavoro dei Millenium (gruppo di Trento che
alla chitarra solista aveva Roberto Beso, un cognome che troverete
anche in questa recensione!) e nel 2009, con un’intervista a Stefano
Bannò “Anansi” a quel tempo in tour in Usa con Roy Paci & Aretuska.
Questa terza meritata “trasgressione” è riservata a un’intervista agli
Exercoma (ex WaterMelon), un interessantissimo gruppo di ventenni,
quasi tutti residenti a Povo, che sono usciti in dicembre con “Rei” un Ep
(mini Cd o vinile che di norma contiene massimo 4 brani), estremamente
interessante e che sta riscuotendo un ottimo riscontro sia sui Social sia
nei loro concerti dal vivo. Un eccellente lavoro di rock alternativo
italiano (stile Afterhours, Verdena, Baustelle solo per capirci), che si
avvale anche di alcuni ottimi video autoprodotti visibili su Youtube.
L’intero disco è scaricabile gratuitamente da un link che troverete nella
loro pagina Facebook “Exercoma”.
Rispetto alla vostra precedente
esperienza come WaterMelon, la
musica è più matura e ricercata,
meno dura e con testi che fanno
pensare. Una scelta voluta come
il cambio del nome oppure una
vostra naturale evoluzione
musicale?
Maturando e crescendo come
persone si è conseguentemente e
parallelamente sviluppato il nostro
approccio alla musica, sia nei testi
che nell’arrangiamento. Exercoma
per noi rappresenta questo cambiamento.
Il brano “Simone” fa
riferimento al suicidio del
ragazzo gay romano dopo gli
insulti omofobi all’università,
mentre ne “Il mondo blu” si
percepisce un richiamo alla
malattia mentale e alla
schizofrenia. Testi impegnativi
Appuntamenti a Povo
Sul sito www.tuttapovo.it è disponibile
il calendario degli appuntamenti
e degli eventi che si svolgono nel
nostro sobborgo, approfittane per
partecipare alla vita della comunità.
Non perderti
più nulla!
Iscriviti alla newsletter
che ogni lunedì mattina
ti invia una e-mail
con gli appuntamenti
della settimana.
I prossimi appuntamenti
68 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
[email protected]
Gli Exercoma sono:
Tommaso Lapiana
residente a Trento, 20 anni,
voce ed elettroniche
Federico Demattè
residente a Povo, 20 anni, chitarra
Alessandro Beso
residente a Povo, 20 anni,
batteria e voci
Nicola Lunelli,
residente a Povo, 20 anni,
basso e cori
Davide Berghi
residente a Villazzano, 20 anni,
chitarra.
Lo Staff:
Michelangelo de Cia
residente a Trento, 20 anni,
Videomaker e Visual Designer
Tommaso Merz,
residente a Povo, 20 anni,
attore e disegnatore
e ragionati, chi è il paroliere
degli Exercoma?
Gli Exercoma non hanno un paroliere specifico. I testi vengono principalmente concepiti da Tommaso e Federico, ma è tutti insieme che poi
sviluppiamo l’idea di base. Le canzoni
di “Rei” hanno un filo logico che le
accomuna: l’intero EP si focalizza sul
tema dell’alienazione e ogni canzone
è la storia di un personaggio che vuole
raccontare le sue paure, le sue vittorie
e le sue sconfitte. “Simone” descrive
uno stato di emarginazione portato
all’estremo e “Il Mondo Blu” è un viaggio nelle sensazioni di un uomo che
sceglie di vivere in solitudine. Sono le
uniche dell’EP basate su storie vere
accadute al di fuori delle nostre vite.
Oltre al valore dei pezzi presenti
in “Rei” devo dire che sono
rimasto positivamente
impressionato anche dalla qualità
dei video pubblicati in Youtube
che, già dai tempi dei WaterMelon
con “Asha”, sembrano
particolarmente curati e
professionali nonostante,
immagino, le scarse disponibilità
economiche. Qualche merito
particolare?
L’idea è quella di allargare l’immaginario musicale a una visione più ampia che coinvolga in primo luogo il video che più di tutti serve a rafforzare
il messaggio della musica. Nell’ultimo
singolo uscito “Simone” abbiamo cercato di sottolineare i temi di alienazione di cui parlava la canzone attraverso
per esempio l’uso di immagini in bianco e nero o delle riprese mosse alla
fine. A metà abbiamo introdotto uno
“stop-motion” di disegni fatti da Tommaso Merz che è, tra l’altro, l’attore
protagonista. Per quanto riguarda le
disponibilità economiche ovviamente
sono, come dicevi tu, scarse ma il
budget non lo consideriamo un vero e
proprio limite, con gli strumenti che
abbiamo si possono creare prodotti di
valore.
Avete presentato ufficialmente
il disco lo scorso dicembre a Povo,
quindi una serie di concerti in cui
avete avuto occasione di farvi
conoscere e apprezzare. Progetti
live per i prossimi mesi?
Attualmente siamo alle prese con
la registrazione di un secondo lavoro,
ma cerchiamo di trovare tempo per
prendere parte al maggior numero di
contest possibile, anche fuori regione
possibilmente, per poterci mettere in
gioco e confrontarci con realtà differenti. }
a Trento la frutta e la verdura “come ‘na volta”
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[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 69
IL RACCONTO
Mamme
DI STEFANO RICCI
M
ia madre si chiamava Maria, e su questo non
c’è alcun dubbio. Di mio padre, invece, non
posso dire altrettanto. Intendiamoci, mia
madre è sempre stata una donna onesta e
timorata di Dio! È che io, nonostante tutti i più disparati
tentativi, non volevo proprio arrivare. Fu così che ricorsero alla fecondazione assistita, e alla banca del seme,
visto che quello di lui non sembrava proprio essere buono. Per giunta, quando Maria fu al settimo mese di gravidanza, perse il suo compagno, in una serata nebbiosa,
lungo un’autostrada padana. Di quella disgrazia non fui
interessato che marginalmente, attraverso i sempre più
sporadici racconti di mia madre e una fotografia del loro
matrimonio: erano giovanissimi, lui aveva i baffetti e un
sorriso smagliante, ma non l’ho mai conosciuto! Anche
Maria, per fortuna, si risollevò presto da quella tragedia,
grazie soprattutto a una persona meravigliosa. Si conobbero proprio all’ospedale, durante il lungo e complicato
travaglio che mi avrebbe messo al mondo. Andrea veniva dalla Germania e lavorava nel reparto ginecologia e
ostetricia.
Maria viveva un momento particolare della propria
esistenza. Ancora molto giovane, aveva portato a termine una gravidanza gioiosa, ma anche con la consapevolezza di essere rimasta da sola ad allevare un figlio concepito quasi miracolosamente! Inoltre, lo sconvolgimento
ormonale del suo stato, unito ad una sorta di disagio nel
pensare alla sua breve esperienza di coppia ed all’incognita che d’ora in avanti avrebbe rappresentato la sua
vita, la portò a ripensare ai sogni di cui si era alimentata,
ai propri più intimi desideri, perfino alla propria sessualità. I modi gentili di Andrea, la dolcezza con la quale la
colmava di premure e che esulava da una pur impeccabile condotta professionale, la conquistarono e provò per
la prima volta una sensazione di placido abbandono tra
le calde spire d’un diverso amore, alimentato, più che
altro, da delicate carezze e platonici sospiri. Di penetrante non c’erano che i loro languidi sguardi che cancellavano il tempo e promettevano vaghi orizzonti di sogno.
Comunque non si saprà mai, di certo, quale magica
miscela fece scattare tra i due quella complicità così avvolgente, quella comunione così totalizzante. Di sicuro
70 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
c’è che io sono cresciuto nell’incanto dell’amore che univa queste due strane persone, cullato nella bambagia
morbida e tenera d’una relazione che ancor oggi, a distanza di anni, mi pare sospesa in una dimensione irreale.
Maria, sempre vestita con abiti a fiori sgargianti, si occupava della casa e cantava di continuo con quella sua voce
allegra e argentina. Andrea, con i suoi pantaloni larghi
color sabbia, le bluse abbondanti a coprire le spigolosità
delle proprie fattezze e i lunghi capelli biondi spesso raccolti sulla nuca, continuava il proprio lavoro all’ospedale.
La sera, dopo avermi curato i graffi e le frequenti sbucciature del mio vivere selvaggio, mi raccontava delle storie
per conciliare il sonno e dare forma alla fantasia.
Vivevamo in periferia, ma non lontani dal centro. Avevo la libertà della campagna e la comodità di servizi vicini.
I problemi cominciarono quando iniziai la scuola e imparai termini nuovi che non avevo mai sentito prima, come:
padre e madre. Io, le due donne che con me formavano la
mia famiglia, le chiamavo semplicemente Maria e Andrea
(per i tedeschi, Andrea è nome femminile!). “Ma non hai
un padre?” mi chiedevano, forse con un po’ di malizia,
alcuni compagni già evidentemente scafati; ed io non sapevo cosa rispondere. Alla burocrazia scolastica poco importava di chi fosse la firma sul libretto, bastava che tutto
fosse in regola anche se, ripensandoci adesso, ricordo lo
sguardo di compassione dell’anziana segretaria.
Maria mi aveva spiegato con parole molto semplici,
come semplice di solito è la verità, com’erano andate le
[email protected]
THOMAS DEGASPERI
ATLETA DELL’ANNO
Chiude un’altra stagione
eccezionale Thomas
Degasperi, la prestigiosa
rivista “Ski&Wake Magazine”
gli ha infatti assegnato il
titolo di miglior atleta del
2015. Un ulteriore
riconoscimento dopo la
conquista dell’argento
mondiale.
cose e che lei e Andrea si volevano molto bene. Insieme
volevano bene a me e che questo legame d’amore formava una famiglia come le altre, anche se diversa. Infatti,
devo dire di essere stato felice con loro e che nulla mi sia
mancato né di materiale, né di affettivo… fino a quando
oggi, all’età di 13 anni, anche Maria mi è stata sottratta da
un male carogna e fulminante. Rimango intontito di fronte al vuoto che mi si para davanti e a quello che mi scava
nell’anima. Come un naufrago in un mare in tempesta,
mi aggrappo ciecamente a ciò che mi rimane: a un ricordo che fatalmente sbiadirà col tempo, all’amore che mi
ha alimentato e regalato radici robuste e, fortunatamente, alle braccia forti di Andrea, mio padre o mia madre:
chiamatela come volete!
Il suo dolce sorriso che a mala pena nasconde il grande dolore provato, è per me fonte di consolazione. Con
lei potrò ricordare Maria, attraverso lei potrò rivivere i
momenti felici della mia infanzia con loro. Sarà lei a farmi diventar grande, traducendo per me il senso ed il
sentimento assorbiti da Maria. Sarà per me come se Andrea racchiudesse in se l’essenza delle due donne che mi
hanno letteralmente messo al mondo! E, soprattutto,
d’ora in poi, Andrea ed io continueremo ad essere la “nostra famiglia”…
Ma, qualcuno dice che secondo la Legge Andrea per
me non è nessuno. Non c’è vincolo di sangue. L’unione
civile tra lei e Maria è un patto che vale solo per loro. Io
sono soltanto il figlio d’un seme “piovuto dal cielo” e di
[email protected]
una mamma che, purtroppo, non c’è più… Qualcuno
dice che Andrea “non ha alcun diritto” nei miei confronti e che, quindi, di me dovrebbe occuparsi un Istituto di
religiosi fino alla maggiore età… Che quel salvagente a
cui mi sono aggrappato: boom, qualcuno l’ha fatto scoppiare!
Voi cosa dite? Vi prego, voi che leggete la mia storia,
dite qualcosa: il mio diritto è quello di avere un genitore,
uno che si occupi di me con amore come ha fatto per 13
anni, o devo finire di crescere sotto le ottime cure di qualche precettore di giovani virgulti? Vi prego, dite qualcosa. Adesso! }
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 71
LE RICETTE DI MATILDE
Per una
Pasqua golosa
DI MATILDE PADRONI
In questo numero Matilde ci propone un po’ di… pasticci: primi piatti gustosi
e con molta “sostanza” come sempre indirizzati verso i buongustai e
sconsigliati a vegani e maniaci delle diete. Una saporita trasgressione su cui
(forse) avremo tempo di rimediare andando verso l’estate.
PASTICCIO DI “SEDANI” RIGATI
Ingrediendi per 6
persone
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tipo “sedani”
rigati
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mortadella
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prosciutto crudo
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manzo tritata
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affumicata
a fettine
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da cucina
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burro, olio, sale,
pepe, parmigiano
grattugiato
Tritate la mortadella e il prosciutto crudo e mescolateli alla
polpa di manzo. Tagliate la pancetta a listarelle e fatela rosolare
per qualche minuto in olio e burro; unite quindi il trito preparato,
fatelo insaporire, quindi bagnatelo con il vino bianco, salate,
pepate e fate asciugare a fiamma moderata. Appena il vino sarà
evaporato versate nel recipiente la panna e fate cuocere il sugo
fino a farlo diventare una salsa cremosa. Cuocete la pasta al
dente, scolatela, conditela con 150 grammi di burro, 2 grosse
manciate di parmigiano grattugiato e 2/3 del sugo. Mescolate
bene e rovesciate la pasta in una pirofila imburrata coprendola
con il sugo rimasto e abbondante parmigiano grattugiato.
Infiocchettate di burro e passare in forno ben caldo per circa
20/25 minuti. Piatto
saporitissimo e “nutriente”,
immagino fin d’ora la faccia
del dott. Del Dot (mio
medico di base), che già mi
rimprovera quando faccio
la “Carbonara” con 3 uova
a testa.
PATATE DORATE ALL’OLANDESE
Sbucciate 1 kg di patate, lavatele e asciugatele, tagliatele a
fettine alte 1 cm e saltatele in padella (preferibilmente di ferro)
in olio e burro fino a che si saranno rosolate. Prendete 150
grammi di pancetta affumicata a fettine, tagliatela a listarelle
e fatela dorare in burro spumeggiante. Imburrate una pirofila
rotonda e sistemate le patate in una spirale continua ponendo
qua e là listarelle di pancetta con il loro sughetto, sale, pepe e
fiocchetti di burro. Coprite completamente di latte, introducete
in forno ben caldo e lasciatevele fino a che il latte non sarà
completamente assorbito. Servite subito!
72 | TUTTAPOVO n. 1 marzo 2016
PASTICCIO DI MELANZANE
ALLA PALERMITANA
Dosi per 4 persone
Sbucciate e affettate 5 melanzane,
stendetele in strati su un tagliere inclinato,
spolverizzatele di sale e lasciatele così per
circa un’ora in modo che perdano il loro
liquido amarognolo. Preparate intanto un
sugo di pomodoro al basilico utilizzando una
piccola cipolla di Tropea, 500 grammi
di pelati e naturalmente, oltre a sale e pepe,
un mazzetto di basilico. Fate rassodare
4 uova, calcolando 10 minuti di cottura dal
momento dell’ebollizione. Sciacquate quindi
le fette di melanzana sotto l’acqua corrente
per eliminare l’eccesso di sale, asciugatele
delicatamente, poi friggetele in abbondante
olio bollente. Imburrate una pirofila,
stendetevi uno strato di melanzane, copritelo
con la salsa (a cui avrete tolto le foglie di
basilico), disponetevi sopra qualche fettina
di uovo sodo e qualche fettina di prosciutto
crudo, spolverizzate con abbondante
pecorino grattugiato. Procedete così fino a
esaurimento degli ingredienti e terminate
con il pomodoro e il formaggio. Introducete
in forno ben caldo per circa 20 minuti.
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PASTICCIO DI FARFALLE
AI FUNGHI
Dosi per 4 persone
Mettete 100 grammi di funghi secchi ad
ammorbidire in acqua tiepida. In una
casseruola fate rosolare in olio e burro una
piccola cipolla di Tropea a fettine sottili,
unite quindi i funghi ben lavati a strizzati,
300 grammi di pomodori pelati spappolati
con una forchetta, salate, pepate e cuocete
per 20/30 minuti circa. Preparate quindi
la besciamella con 30 grammi di burro,
30 grammi di farina e ¼ di litro di latte:
stemperate la farina con un cucchiaio di
legno nel burro fuso, appena questo avrà
preso colore diluitela con il latte caldo
mescolando in continuazione. Incorporatevi,
prima di toglierla dal fuoco, 50 grammi di
parmigiano grattugiato. Cuocete al dente in
acqua bollente e salata 500 grammi di pasta
formato “farfalle”. Imburrate una pirofila,
sistematevi la pasta ben condita con il sugo
ai funghi, copritela con 150 grammi di Fontina
tagliata a lamelle e irrorate il tutto con la
besciamella. Introducete in forno caldo per
circa 20 minuti. Il sapore forte della Fontina
si lega perfettamente all’aroma dei funghi;
se tuttavia preferite un gusto più delicato,
potete sostituirla con altro formaggio a
scelta, purché sia di tipo fondente.
[email protected]
PASTICCIO DI PATATE ALLA NIZZARDA
Ingrediendi per 4
persone
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prosciutto cotto
(tagliato in una
sola fetta)
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Emmental
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pepe
Tritate la mortadella e il prosciutto
crudo e mescolateli. Pelate le patate,
lavatele e lessatele; tagliate a striscioline
corte e sottili il prosciutto e l’Emmental.
Passate le patate allo schiacciapatate,
raccoglietele in una terrina, incorporatevi
metà del burro, i tre tuorli, il prosciutto
e il formaggio, regolate di sale, pepate e
mescolate affinché gli ingredienti possano amalgamarsi bene.
Montate gli albumi e aggiungeteli con delicatezza al composto.
Imburrate una pirofila e adagiate il tutto cospargendolo con il
restante burro a fiocchetti. In forno a 180 gradi per 45 minuti.
TORTINO DI ZUCCHINE
E CARNE
PASTICCIO
DI VERDURE MISTE
Ingrediendi
per 4 persone
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1 cipolla di
Tropea,
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di manzo
macinata
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Ingrediendi per 4 persone
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In un tegame scaldate dell’olio extravergine
di oliva, fatevi appassire la cipolla tagliata a
fettine sottili quindi aggiungete le zucchine
tagliate a rondelle e lasciatele cuocere
a fuoco lento per circa 20 minuti, salate
e pepate. Ungete una pirofila da forno e
accomodatevi metà delle zucchine in uno
strato uniforme, disponetevi sopra la carne
(che avrete fatto rosolare a parte con olio,
noce moscata, sale e pepe), sistemate le
sottilette e coprite con le restanti zucchine.
Spolverizzate di parmigiano grattugiato e
versate su tutto le uova frullate con una
presa di sale. Fate cuocere in forno a 200
gradi per 30 minuti.
Lavate e lessate le verdure separatamente
in acqua salata. Quando saranno intiepidite
tagliate il finocchio a spicchi, le patate a
fettine di un centimetro e dividete in cimette
il cavolfiore. Preparate una besciamella
con 50 grammi di burro, 50 grammi di
farina, e mezzo litro di latte. Quando si sarà
raffreddata aggiungete 2 tuorli e 2 albumi
montati a neve. Imburrate una pirofila,
sistemate le verdure a strati alternandole
con fettine sottili di Fontina quindi coprite
il tutto con la besciamella e fate gratinare
in forno ben caldo per 20 minuti.
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 73
6 ZAMPE IN CAMMINO
L’amicizia...
di un amico...
DI DIEGO BONVECCHIO
E
dopo una settimana di lavoro
torna l’agognato week-end e
come sempre il sabato mattina, se il tempo lo permette,
chiedo: “Bambini avete voglia di andare a fare un giretto?” La risposta arriva
quasi istantanea: “Papà dove andiamo? Happy viene con noi?”… Ecco è
proprio da qui che voglio partire. La
naturalezza con cui i miei figli chiedono se il cane farà parte dei nostri giri.
La normalità della cosa è certo dovuta dall’abitudine e dalla quotidiani-
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tà con cui passano le loro giornate a
contatto con il cane. Loro sanno che
in casa ha i suoi spazi e che va rispettato in tutto e per tutto. Allo stesso
modo il cane sa qual è il confine che
non dovrà mai superare perché la
convivenza sia armoniosa.
Non è una cosa semplice trovare il
giusto compromesso e soprattutto inserire un cane in un contesto già abbastanza delineato. La mia esperienza
mi dice che in una famiglia un cane
può davvero essere la soluzione a
molti piccoli problemi. Alcuni esempi
a supportare la mia teoria. Una sera
sono dal mio amico “addestratore” e,
come spesso succede, mi fermo a par-
lare con una signora che mi racconta
quanto suo figlio sia cambiato dopo
l’arrivo di un cucciolo in casa. Il figlio
della signora, 4 anni, aveva grosse difficoltà a relazionarsi con gli altri bambini e con tutte le altre persone perfino con il fratello e i nonni paterni. Su
consiglio di un medico (e che medico
dico io) la signora si procura un cucciolo di bassotto (cane tutt’altro che
facile) e assieme al bimbo affronta un
lungo percorso di lavoro di addestramento sul cane, che come per magia,
risponde in modo incredibile alle richieste del suo piccolo padrone. Non
solo comandi, non solo riportare palline... Si notava la complicità tra loro,
[email protected]
il feeling creatosi solo dopo 6 mesi di
convivenza.
La signora parlandomi dei progressi fatti dal figlio è emozionata e,
devo dire la verità, anche ora mentre
scrivo una lacrimuccia scende anche
sul mio viso… Ma davvero un cane
può cambiare un bambino o una persona in genere? La risposta è ovviamente sì. Quante persone ho incontrato che non avrebbero mai pensato di
trovare un valido “amico”, un “compagno” fedele ogni giorno ad ogni ora
e soprattutto in ogni momento della
loro vita. Ora vi racconto ciò che è successo l’anno scorso direttamente a
me. Una nonna, che fa parte del mio
“gruppo cinofilo”, mi chiede se posso
aiutarla con la nipote, che, dopo aver
subito un morso da piccola, ha il terrore di tutti i cani e le risulta impossibile relazionarsi anche con il suo piccolo cagnetto. La ragazzina comincia
a uscire con noi e la nonna, e inizio a
farle vedere come ci si deve approcciare con un cane, conosciuto o no. Al
primo approccio trema, ma segue
esattamente le mie indicazioni e ha la
sua prima soddisfazione con il cane
che si ferma ad annusarle la mano e
con una leccata le dà segno di rispetto. Un piccolo passo, ma un passo gigante verso la conquista da lei davvero ambita. Da quel singolo episodio la
rivedo qualche mese dopo sempre
con la nonna e vedo che seguendo
quei piccoli consigli riesce a relazionarsi con i cani anche di taglie piuttosto grandi. Passa ancora del tempo ed
è incredibile, la vedo riuscire a condividere degli spazi anche ristretti con
dei cani che vede solo raramente e a
detta della nonna anche la sua paura
sta svanendo quasi del tutto. Io vi ho
raccontato di casi “particolari” realmente accaduti ma il nocciolo della
questione è che non esistono cani cattivi ma cattivi padroni, non esistono
cani perfetti e non esistono persone
perfette. Quel che cerco di spiegare è
che un cane è sempre un grande impegno, ma, se preso con consapevolezza, le soddisfazioni saranno incredibili, verrete spesso stupiti dalla loro
sensibilità, dal loro modo di porsi, dal
loro modo di capire e condividere anche momenti difficili. Un cane non è
un giocattolo e non va preso come tale, vanno affrontati degli obblighi civici, come addestrarlo correttamente e
come dovrebbe sempre succedere
non sarà il cane ad essere educato ma
il suo padrone.
I bambini hanno il diritto di poter
giocare con un cane, ma noi genitori
abbiamo l’obbligo di mettere i nostri
figli nelle condizioni migliori per farlo
e quindi l’educazione del cane ma anche dei nostri figli ha il suo peso per la
giusta convivenza tra le due parti. Credo che il cane di per sé possa essere
un motivo educativo di importanza
incredibile. I piccoli imparano il rispetto anche delle piccole cose, imparano la condivisione, imparano anche
cosa vuol dire avere un animale e
prendersene cura (cosa che diamo
scontata ma importantissima).
Vorrei vedere cani meno abbandonati per scarso impegno da parte nostra o relegati alla catena perché è in
arrivo un figlio, e vorrei vedere famigliole che quando passo per strada
con il mio “peloso” non attraversino
trascinando via i propri figli per un
braccio. A volte fermarsi e riflettere su
queste cose potrebbe aiutare a non
creare piccole fobie e paure nei bambini. Vi ringrazio come sempre e spero di non avervi stufato. }
In ricordo di...
GIUSEPPE
CALLIARI
Un anno è già passato
ma il tuo ricordo è sempre
vivo in noi.
I tuoi cari
[email protected]
n. 1 marzo 2016 TUTTAPOVO | 75
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Tuttapovo marzo 2016