GENNAIO 2016 - ANNO 7 – N. 13 Magazine degli studenti dell’Istituto Gobetti - De Gasperi www.isissmorciano.gov.it/wordpress Giornalino del Gobetti – De Gasperi INDICE ATTUALITA’ INTERVISTE OPINIONI Foto classe 3°A pagina 2 5 7 INDICE FOTOGRAFIA SCUOLA EVENTI [email protected] pagina 8 9 16 INDICE SPORT MUSICA OROSCOPO GIOCHI pagina 17 18 19 20 2 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTUALITA’ I giorni dell’eternità Dal romanzo di Ken Follett una riflessione tra passato e presente Una trama complicata traspare inizialmente dalla lettura di questo libro, in quanto più storie vengono sviluppate contemporaneamente dall’ autore. Approfondendo però, si nota come le storie dei protagonisti, seppure così distanti e diversi tra loro, si intrecciano in quel contesto storico così straziante ma al tempo stesso anche pieno di speranza in cui sono ambientate. Parliamo degli anni ’60, quando una Russia comunista e un’ America liberista rischiavano di innescare una terza guerra mondiale; a Berlino veniva eretto un muro che non solo divideva una città, ma un’intera nazione in due fazioni: entrambe libere, secondo le differenti ideologie politiche ; una difficile lotta contro i segregazionisti nel sud degli Stati Uniti stava nascendo e la lotta per l’approvazione della legge sui diritti civili dei neri divideva i “grandi” al potere. In questa complicata ambientazione, Follett fa emergere principalmente quattro ragazzi: George Jakes, avvocato nero che lavorava a Washington per Bolly Kennedy come simbolo dell’opposizione al razzismo. Dimka Dvorkin, assistente dell’importante Chrusciov. Walli e Rebecca, abitanti di Berlino Est, riuscita a scappare e a ricostruirsi una vita nuova lontani dalla loro prigione. Infine Dave, un ragazzino inglese nato in una famiglia agiata con il sogno di diventare un musicista. Tutte persone molto diverse tra loro, ma con una cosa in comune: la forza di lottare per i loro ideali, perseguire un obbiettivo e non mollare fino a che non l’hanno raggiunto. I temi principali trattati dall’autore sono sicuramente il razzismo negli Stati Uniti verso i neri e la difficoltà anche per le persone più importanti, nel far valere i loro ideali. Eppure gli esempi già in quegli anni avrebbero dovuto fare da linea guida, nonostante ciò però ancora i neri al sud venivano trattati come rifiuti. Picchiati, accusati ingiustamente di reati mai avvenuti, segregati ai margini della società. Parlando della Russia, la situazione non era sicuramente migliore. Il comunismo l’aveva fatta arretrare, doveva essere migliorato come sistema governativo e Chrushev se ne era accorto. Ecco perché gli fu tolto il potere. Il vero governo infatti era rappresentato dai militari, tutti temevano il KGB cosi come la Stasi a Berlino Est. Non si potevano manifestare idee e non si poteva fuggire. Quella città si era trasformata per i suoi liberi cittadini in una prigione. La paura li bloccava. La paura era il vero nemico dei prigionieri. Possiamo parlare di un libro storico o meglio un libro che ci fa entrare nella storia facendoci capire che non tutto è come ce lo raccontan o e facile come lo pongono. Ogni obbiettivo nella vita, superfluo o importante che sia, richiede impegno, costanza e molta forza di volontà perché gli ostacoli sono duri da sormontare e spesso sono le persone di cui ti fidi di più a rappresentarli .Ma non bisogna lasciarsi togliere le ali. Qualcosa di molto importante è stato perso da quegli anni fino ad oggi. Si è persa la voglia di cambiamenti, ci si è cominciati ad accontentare. Adagiati sulle nostre poltrone, inermi, aspettando qualcosa, chissà cosa, che cambi questa società che non ci piace, e che dalle nostre comode postazioni siamo bravissimi a criticare. In quegli anni se un nero, un anticomunista o qualsiasi altra persona desiderava un cambiamento per il proprio paese, scendeva in piazza, correndo il rischio di tornare a casa umiliato, ferito o addirittura di non riuscire a tornare a casa, ma quelle persone avevano la consapevolezza di fare qualcosa, anche se insignificante per far avvenire un cambiamento. Forse al giorno d’oggi, in questo lungo periodo di quiete, non si sente la necessità di miglioramenti, perché in fondo ognuno nel suo piccolo accetta la sua condizione. Questo però non significa che le ingiustizie o le discriminazioni siano cessate. Ci sono ancora popolazioni sfruttate. Ci sono ancora persone che nonostante la dichiarata e perseguita parità sociale, trovano difficoltà e vengono discriminate. Ci sono ancora molte ingiustizie, che non si possono accettare, ma che con il nostro silenzio accettiamo. Ormai, troppo abituati a vivere nell’agio, non riconosciamo in nessuna causa la nostra causa. Pensiamo di non contare niente, ignorando che siamo noi la società che non ci piace e siamo proprio noi a doverla cambiare, sia che tu sia il presidente o uno studente in un piccolo paese, perché non è importante chi tu sia, ma cosa fai. Anche un piccolo gesto può essere alla base di un grande cambiamento. Maria Chiara Rosa 4°A 3 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTUALITA’ Terrore a Parigi Il 13 novembre un attacco terroristico senza precedenti ha sconvolto la città francese. Siamo tutti al corrente di quanto è accaduto il 13 novembre 2015 a Parigi. Una serie di attacchi terroristici è stata sferrata per mano del gruppo armato dell' ISIS, precisamente nel I, X e XI arrondissement e allo Stade de France, a Saint- Denis, nella regione dell' Ile- de- France. Gli attentati che hanno ucciso 130 persone e causato più di 200 feriti sono stati compiuti da almeno otto persone tra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in differenti locali vicino alla Bastiglia. Il più feroce attacco si è avuto al Bataclan, dove le forze armate dopo aver fatto irruzione ed ucciso i terroristi, hanno trovato uno scenario apocalittico: all'interno del teatro giacevano ben 89 persone, in gran parte ragazzi e ragazzi che erano usciti per ascoltare musica e divertirsi il venerdì sera. La domanda che ci poniamo adesso è: chi è l'ISIS, e soprattutto perché colpisce l' Europa? Le varie fonti giornalistiche a nostra disposizione (tv, giornali, internet, ecc...), ci informano che l' ISIS è un' organizzazione militare e terroristica che appartiene al fondamentalismo islamico. Il fondamentalismo islamico è alimentato dalla specifica situazione politica che si è venuta a creare in Iraq nel 2003-2004 all' indomani della "seconda guerra del golfo", cioè la guerra condotta principalmente dagli Stati Uniti e i suoi alleati contro l'Iraq nel 2003, la quale portò alla caduta e poi alla condanna a morte del dittatore iracheno Saddam Hussein. E ' grazie a questi eventi che possiamo comprendere che cos'è l'ISIS , che oggi si definisce Is: "Stato Islamico". L' ISIS si riconosce nel principio dei Fratelli Musulmani: " la nostra Costituzione è il Corano" e predica la jihad, la guerra santa contro gli infedeli al fine di instaurare uno "Stato islamico". Questa organizzazione auspica la restaurazione del Califfato, abolito dopo la prima guerra mondiale dagli europei. L' ISIS giustifica i suoi attacchi con una motivazione religiosa, chiamandola appunto jihad, ma da quanto riportato dalle nostre fonti informative, sembra che la motivazione fondamentale sia più una rivendicazione di posizione, principalmente rispetto a quelle che sono le potenze europee ed americane, quindi facendo apparire la motivazione religiosa come una "copertura". Per prima cosa il Corano non predica l' uccisione, quindi coloro che ritengono il Corano come costituzione dovrebbero conoscere precisamente questo principio e soprattutto arrivati al ventunesimo secolo si tratterebbe assolutamente di una questione anacronistica. Da secoli la maggior parte della popolazione pratica la tolleranza religiosa nella predicazione della propria fede, quindi non devono esistere altre cause. L'evento successo quel venerdì 13 Novembre ha lasciato la Francia e l'intero mondo senza parole ed allibito. Arrivati in un'era talmente sviluppata su tutti i campi, esistono ancora tanti limiti nella mente dell'uomo, soprattutto sulle questioni come quelle religiose che ormai si credevano superate. Dunque, a questo punto, viene aperto un nuovo scenario. C'è una forza nemica terribile da combattere, ma non si sa di chi si tratti e dove si trovi. Per ISIS non intendiamo l'intero mondo islamico perché parliamo solamente di alcuni estremisti di questa religione: infatti si verifica anche una lotta interna tra gli stessi islamici. Non sappiamo da chi sia comandato questo movimento estremista e quindi chi andare a combattere. Data questa ignoranza, la risposta degli Stati agli attacchi è " alla cieca" . Si combatte contro la Siria con bombardamenti, è stato dichiarato lo stato di emergenza in Francia ed in ogni stato sono aumentati i controlli perché tutti potremmo essere colpiti ( l'Italia quest'anno è sede del Giubileo). Il terrorismo ci fa capire che stiamo vivendo una situazione di non equilibrio. Quando si rivelano queste identità, significa che la società mondiale sta prendendo una passo sbagliato e che nel nostro straordinario sviluppo ci siano dei buchi neri da correggere, per non finire nel caos più totale. Ci stiamo spingendo verso una nuova età temporale, un passaggio davvero importante e da questi primi segnali dobbiamo renderci conto dei rischi che potremmo correre se li sottovalutiamo, per non riconoscere in un futuro, questa nuova età come quella della decadenza. Valentina Sanchi 4°A 4 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ATTUALITA’ Riflessioni sull’attentato a Parigi 132 innocenti uccisi in sei attacchi, Parigi ancora una volta nel mirino Nella notte del 13 novembre 2015, a meno di un anno dalla strage di Charlie Hebdo, un attacco terroristico senza precedenti ha colpito Parigi, da sempre capitale dell’Illuminismo. Un commando di attentatori kamikaze ha colpito sei volte sparando all'impazzata sulla folla, in strada e nei locali, soprattutto fra giovani che stavano trascorrendo il venerdì sera fuori casa. Un attacco terroristico senza precedenti in Francia: almeno 132 i morti e oltre 532 feriti, alcuni in gravissime condizioni. Sette terroristi sono morti, sei sono riusciti ad azionare la loro cintura esplosiva e a farsi saltare come sognano i "martiri" della jihad, gridando "Allah è grande", uno - all'interno del teatro della carneficina, il 'Bataclan' - non ha fatto a tempo ed è stato eliminato dalle teste di cuoio intervenute. Oggi, riflettendo su quanto avvenuto, penso che più che mai, bisogna tornare ad essere Charlie Hebdo. Sì, ho deciso di invitarvi a essere, almeno per un giorno, Charlie. Perché per quanta gente possa dirlo, nessuno si è mai autenticamente sentito davvero “Charlie”. Perché Charlie rappresenta la libertà di pensiero, ma prima di combattere per la libertà di pensiero, bisognerebbe pensare. Prima di combattere per la libertà di parola, bisognerebbe dirle le cose. È il coraggio di sbattere in faccia la verità anche quando fa male, soprattutto se fa male. È il coraggio di dire la propria opinione anche con la paura di venire derisi. Charlie è solo l’ennesimo simbolo, sinonimo di una libertà di espressione in una nazione che non si esprime più con i propri pensieri, ma copiando quelli dei media o, ancor peggio, di ciò che fanno vedere tutti i giorni in televisione. Allora, al posto di scrivere su un social che ‘’sono Charlie’’, voglio provare ad esserlo per davvero. Penso che la forza dell’ISIS sia colpire nella più profonda delle nostre paure: il non farci sapere chi è il vero nemico. Confonde e offusca la nostra capacità di giudizio perché quando sai chi è il nemico, puoi valutarlo e armarti per combatterlo. Ma se non capisci dov’è, com’è fatto e qual è il suo obiettivo finale non puoi fare nulla se non stare immobile, al buio, paralizzato dalla paura in attesa che incomba su di te. Perché nella parte inconscia di noi sappiamo bene che è impossibile versare sangue spendendolo in nome di Dio. Sappiamo bene che non regge la scusa del fare del male agli altri per accaparrarsi un buon posto in Paradiso magari con una bella vista sulle nuvole. Sappiamo perfettamente come sia ipocrita o addirittura blasfemo nascondersi dietro alla grandezza di un Dio, per nascondere la propria piccolezza umana, per fare il Suo volere: uccidere. L’ISIS punta proprio su questo perché un nemico, noi, ce lo dobbiamo sempre inventare. Allora per molti il nemico prende il volto di ciò che non conosciamo e che ci fa paura, degli immigrati, dei musulmani, di un altro Dio. Dio non è questo. Dio, Allah, chiamatelo come volete. Dio è Amore. Le armi di Dio sono i fiori, le giornate di sole, l’odore della pioggia e una risata. Sono tutte le cose che più ci piacciono, che ci fanno sentire vivi e motivati ad affrontare ogni giornata. Gli immigrati non sono il problema, sono la cura. Perché se nei loro paesi si sta così male, tanto da affrontare un viaggio in cui si rischia la morte per la vita, il che è anche un paradosso, è anche colpa nostra. Colpa dei Paesi industrializzati, in tutti questi anni ha fatto comodo che fossero così poveri, per poterli sfruttare al meglio. Colpa della cattiva distribuzione della ricchezza ma ora ne paghiamo le conseguenze. Alla fine, pensandoci bene, quali sarebbero queste così disastrose conseguenze? Vi dico quello che ho capito io con un esempio banale e che tutti conosciamo. Mettiamo che seduti a un tavolo ci sia il Potente, il Cittadino e l’Immigrato. Sul tavolo ci siano 10 monete. Il Potente si accaparra nove monete, senza che il cittadino veda e protesti, lascia così l’ultima moneta sul tavolo, contesa tra il cittadino e l’immigrato. Questo stiamo facendo noi cittadini: ci contendiamo quel poco che abbiamo con una persona ancor più debole di noi, e visto che non abbiamo il coraggio di affrontare la situazione, troviamo la soluzione più semplice che abbiamo, Gli immigrati sono il problema, gli immigrati sono il pericolo. Ora, ecco un altro nemico! I musulmani! I musulmani sono tutti terroristi. Giustamente. Ragionamento condiviso da troppi italiani al giorno d’oggi. Ma quegli stessi italiani che fanno di tutta l’erba un fascio, che s’indignano quando all’estero si dice che siamo tutti mafiosi, non capiscono che i musulmani non sono quelli che attaccano, sono le vittime. Devono vivere con il peso dei giudizi e pregiudizi sulle loro spalle, sentirsi la coscienza sporca di reati che non hanno commesso. La loro unica colpa è di credere a una religione come un'altra. Tutti ci sentiamo anche un po’ sollevati nel non essere noi i terroristi, quindi cosa ci sentiamo in dovere di fare se non talvolta scivolare in un moralismo spicciolo che non ci consente di comprendere la complessità del problema? Perché noi ci comportiamo sempre così, non possiamo comprendere ma vogliamo essere sempre compresi nelle nostre paure. L’ISIS vuole questo: che tutti noi dobbiamo aver paura di vivere. Paura di perdere le persone care, paura di protestare, paura di esprimere il nostro pensiero, ma soprattutto, paura dello sconosciuto. Tutto questo genera odio ed è proprio ciò che loro cercano. Dobbiamo però, ricordarci tutti i piccoli passi avanti che stiamo cercando di fare e, ogni volta che ci sembra di cadere nella loro trappola, ricordare i sacrifici fatti per migliorare. Annamaria Migliozzi V E 5 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTE Camminando camminando… Ecco il racconto dell’intervista a Pippo Pollina dopo il concerto al Teatro Villa di San Clemente Come hai scelto le canzoni per questo tour chiamato Giro d’Italia? Non è una scelta molto facile ho scritto duecento canzoni e tra queste ne ho dovute scegliere tredici. Principalmente mi sono concentrato sul tema che volevo sviluppare e di conseguenza ho scelto le canzoni che lo rappresentavo meglio e dove il significato era più chiaro e profondo. Alcune canzoni per esempio sono dei testi che furono scritti da dei ragazzi siciliani durante la seconda guerra mondiale. Ti abbiamo visto esibirti in diversi contesti: da solo, con la band, con l’orchestra sinfonica e questa sera in duo. In quale situazione ti sei trovato meglio? L’importante non è essere in due o in dieci ma essere in sintonia, avere una certa intesa. Ma l’elemento fondamentale che distingue un concerto mediocre da un grande concerto, è il pubblico. Se il pubblico è aperto, disposto a partecipare e a darsi, è così che il concerto si trasforma in un buon concerto. Ma anche il luogo è determinante per il rapporto che si crea tra l’artista e il suo pubblico, un po’ come avvenuto questa sera in questo piccolo teatro che ha permesso di annullare la distanza tra il palco e gli spettatori. Questa è la quarta volta che noi ragazzi del giornalino negli ultimi anni incontriamo il cantautore siciliano. Grazie alla disponibilità di Pollina che si è fermato con noi dopo il concerto, abbiamo avuto come sempre con lui un confronto interessante di musica e vita, che qui sotto riportiamo. La Redazione Dopo il concerto ci siamo fermati per una nuova intervista a Pippo Pollina dopo quella già realizzata nel 2012. Pippo come sempre è stato molto disponibil e nei nostri confronti: ne è nata una conversazione piacevole a cui il cantante si è sottoposto nonostante la voce ormai rauca a causa delle più di due ore di concerto. Innanzi tutto grande serata complimenti! Questa sera hai interpretato due canzoni in dialetto siciliano, che rapporto hai con la scrittura in dialetto? Pensi che sia ancora attuale pensando anche ai giovani d’oggi? Per me è una lingua importante ma non riuscirei a scrivere tutte le canzoni in siciliano così come a cantarle dipende dai temi che devo trattare e poi è molto importante che ci sia l’atmosfera giusta. Io mi definisco più un italiano in Sicilia che un siciliano in Italia. Dal canto mio, il siciliano permette di dare ai sentimenti un valore più forte e profondo. Hai già fatto molte tappe del tuo tour e visitato diversi paesi, Come hai trovato il pubblico italiano dal punto di vista sociale? Io trovo che l’Italia abbia un grosso problema: sul piano politico non è ancora riuscita a trovare qualcuno che rappresenti le sue esigenze, purtroppo, chi si avvicina alla politica spesso lo fa per interessi personali. E quindi mi auguro che l’Italia trovi qualcuno che la possa rappresentare sul punto di vista, diciamo così, umanistico. Abbiamo notato che il tuo prossimo tour sarà nel 2017, che cosa hai intenzione di fare nel 2016? Mi dedicherò a scrivere il nuovo disco e vorrei anche scrivere un mio libro. Inoltre ho intenzione di non fare più concerti all’estero ma solo in Italia. Stasera tra i video che ti hanno accompagnato ne abbiamo visto uno di De Andrè, quali sono i tuoi altri riferimenti musicali a cui ti sei rifatto quando eri ragazzo? Da giovane mi sono ispirato a diversi filoni musicali: latino, brasiliano della costa Nova, rock anni ’70, ai grandi della musica classica e alla musica popolare. E tutt’ora le mie canzoni sono un mix di tutti questi generi. Cristina Alati, Nicolò Guarandelli, Valentina Angeli 4°A 6 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTE Il re delle zucche: da Coriano agli States! Il nostro ex alunno del Liceo economico, Marco Bianchi, ci parla della sua avventura imprenditoriale Inizialmente produceva non solo zucche commestibili, ma anche zucche di halloween, zucche ornamentali e zucche lagenarie, cioè zucche che una volta raccolte si seccano e diventano lavorabili come il legno. Poco dopo però capì che non avrebbe avuto mercato nella compravendita delle zucche commestibili dato che vi erano già grossisti che se ne occupavano,mentre continuò ad occuparsi delle altre tipologie di zucche che rappresentano una produzione di nicchia e il suo scopo, appunto, è stato quello di vendere direttamente al consumatore finale. Perciò è riuscito ad arrivare dalla produzione alla vendita diretta, dato che ognuno può andare sul sito, ordinare la zucca che preferisce,e dopo aver ricevuto una fotografia del pezzo scelto si procede alla spedizione. Essi cercano, appunto, di creare un rapporto continuativo con il cliente fotografando sempre l’ordine che spediscono,e questo è un aspetto molto importante perché di conseguenza i clienti pubblicizzano le loro zucche postando le fotografie delle creazioni che ne traggono. Il giorno 24 novembre abbiamo avuto l’ opportunità di intervistare Marco Bianchi, un ex alunno del nostro istituto che ha sfondato nella produzione di zucche ornamentali. Inoltre per pubblicizzare ulteriormente la loro attività hanno lanciato un video che portò molti giornalisti in cerca di un’ intervista, infatti sono stati sulla prima pagina della Stampa, al Tg5, al Tg4 e al Tg com. In circa 3 giorni sono passati da appena 300 a 900 mi piace, ed il numero è cresciuto sempre più. Marco è nato da una famiglia di agricoltori che possiedono il Podere Bianchi, a Coriano, nel quale producono olio e vino, e inizialmente avevano dei terreni nudi adibiti alla coltivazione dei cereali, dell’ orzo e del grano , tutte coltivazioni che hanno un ritorno molto basso rispetto a ciò che si ricava dalla vendita dell’ olio e del vino. Per Marco, tutto è iniziato all’ età di 12 anni, quando i suoi genitori gli hanno regalato 5 diverse zucche, acquistate ad una festa a Sant’ Agata Feltria, e lui le ha seminate in una piccola parte di quei terreni nudi , per poi l’ anno dopo venderle ad una piccola festa di paese. Visto il successo raggiunto dalla prima vendita al pubblico, all’ età di 17 anni decise di allargare la sua produzione e acquistò le pagine internet zuccheornamentali.org e zuccheornamentali.it, come un vero e proprio dominio di google in cui vi è il suo sito sulle zucche ornamentali. La loro produzione è particolare perché si concentra in due fasi: la prima di semina a marzo e la seconda di raccolta tra settembre e ottobre, perciò ad ottobre le zucche non valgono nulla, di conseguenza diventa tutto un gioco in borsa per capire quando è il momento migliore per vendere le zucche. Il bello dell’ agricoltura è non avere schemi né orari, ci sono giorni in cui si lavora anche 15 ore e giorni in cui ci si riposa. Non hanno paura della concorrenza perché hanno sempre idee nuove, su facebook aggiornano sempre la loro pagina, ed è importantissimo perché facebook è l’ e-commerce. Infatti per il futuro prevedono anche un sito molto più interattivo,e dai 3 ettari dedicati alla coltivazione delle zucche ornamentali passeranno a 5 ettari. Perciò allargheranno ancora la loro produzione ed esporteranno, come hanno già fatto, sia in USA che in Belgio. Asia Ravaioli, Valentina Sanchi, Cristina Alati 4°A 7 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- OPINIONI La ricerca della felicità. E tu, sei felice? La prima risposta che la maggior parte delle persone direbbe sarebbe “si” pensando alla propria famiglia, al proprio lavoro e ai propri interessi, ovviamente parlando in termini egoistici. In questo momento parliamo di una felicità filosofica, personale che, come dimostrano studi recenti, è diminuita da quando gli standard di vita sono aumentati e abbiamo molti più comfort. Questo accade perché, proporzionalmente all’aumento del benessere, sono aumentate anche le nostra aspettative, non ci accontentiamo mai. Desideriamo altro. Ma altro cosa? Per essere felici occorre essere almeno in due. Un legame oltre a farci sentire meglio ci insegna la generosità e l’altruismo, principi fondamentali che, se siamo soli, non riusciamo a capire. Ecco perché, se un soggetto è solo, può essere considerato automaticamente infelice e avaro. Perché oltre a non conoscere importanti valori, nega a se stesso un vero legame, dimostrandosi tirchio prima che con gli altri, con la propria persona. La ricerca dell’”avaro”, dell’altro, si limita ai suoi fini, allontana tutti, convinto che la felicità si basi unicamente sulla ricchezza materiale, non capendo quanto sia povero d’animo. Quindi è questo che desideriamo? Qualcuno con cui condividere la nostra storia? Sicuramente, ma ciò non basta per essere pienamente soddisfatti. Un fattore molto importante è quello della libertà. Siamo tutti un po’ più felici se possiamo fare quello che riteniamo migliore, o se possiamo essere chi davvero siamo. Ma quanti di noi hanno davvero sviluppato il proprio essere? La risposta è nessuno, perché lo Stato, in quanto tale, ci impone dei limiti impedendocelo. Frustrati cerchiamo la felicità in un Paese che sin dai primi articoli ce la toglie, a differenza della Costituzione Americana, che invece impone questa ricerca come un diritto inalienabile del cittadino. Forse allora è questa la causa dell’infelicità? Ognuno, dai più anziani ai più giovani, dovrebbe avere il diritto e il dovere di poter sviluppare la propria opera d’arte e di avere qualcuno che ne garantisca la protezione. Forse in questo momento siamo arrivati a parlare di un’utopia perché nessuno protegge la nostra vita in ogni sua sfaccettatura. Sento sempre più spesso parlare di tristezza, soprattutto tra i giovani che, essendo all’inizio del loro viaggio, dovrebbero essere i più entusiasti, e invece no. Il principale motivo è l’assenza di ideali, di obiettivi. Ormai quasi tutti i ragazzi pensano a vivere il momento, l’attimo fuggente. Ma non è il momento a renderci felici, è il perseguire l’obiettivo che ci prefiggiamo che, se e quando, riusciamo a raggiungerlo, provoca in noi un senso di soddisfazione tale da potersi facilmente affiancare al sentimento tanto ricercato. Bisogna precisare che quando parliamo di obiettivi non ci riferiamo a quelli irraggiungibili ma a sfide difficili da contrastare a distanza ravvicinata che vadano oltre le nostre capacità, stimolando in noi la voglia di mostrarci all’altezza della situazione. Nonostante però queste mi appaiano come motivazioni più che valide, posso affermare per mia esperienza personale che l’immagine del ragazzo solitario dai sentimenti travagliati con un animo forte e al tempo stesso debole vada di moda, così come il cattivo ragazzo che tutte le sere si ubriaca per dimenticare la propria “terribile” vita. Tutto ciò rende popolari, e tutti lo vogliono essere, soprattutto su social. Ecco ulteriore strumento che non ci permetterà mai di essere felici. Questo tipo di applicazioni creano in noi la maggior parte delle volte sentimenti contrastanti. Si passa dalla gelosia all’allegria, dall’allegria alla monotonia. Allora, nonostante gli evidenti svantaggi, perché tutti desiderano così tanto la popolarità informatica? Semplicement e perché per loro è quello che significa essere felici. Per ognuno questo sentimento significa qualcosa di diverso che a me, o a voi, può sembrare stupido perché abbiamo altri standard. A mio parere la felicità è la ricerca stessa di essa. Non c’è modo per definirla, essendo soggettiva. Per me la felicità è l’insieme tra la libertà di pensiero e quella di amare. La felicità è quando prendo un buon voto. La felicità è quando sono con le amiche. La felicità è quando faccio qualcosa di buono per gli altri. La felicità come potete notare non è uno stato duraturo. Non si può essere sempre felici. Forse si può considerare la mia visione pessimista ma non si può pretendere di essere sempre sorridenti e spensierati. Serve anche un po’ di solitudine per riflettere e un po’ di delusioni per crescere. Ma sono proprio questi momenti di discesa che ti permettono di affrontare la salita e di avvicinarti un po’ di più al tuo orizzonte. E tu, sei felice? Maria Chiara Rosa 4°A 8 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- FOTOGRAFIA Il coraggio di parlare Una photogallery dedicata ai diritti della donna Per tutte quelle ragazze che non trovano il coraggio di parlare, ma vorrebbero gridare il loro dolore: troppo spesso maltrattate, picchiate fino alla morte. In questa gallery si vuole mostrare la loro forza, la loro bellezza, che non appassisce neanche dopo tutta la sofferenza, dopotutto è la loro forza a prevalere permettendo loro di rialzarsi. Con questa sequenza si vuole evidenziare anche cosa le si può donare, a lei, in quanto donna, uno sguardo, una carezza… Piccoli gesti di grande valore. Perché in ogni situazione buia c'è uno spiraglio di luce da cogliere, l'importante è saperlo fare nel modo giusto con la persona giusta, non lasciarsi accecare. (Progetto di Sofia Borgognoni e Maria Chiara Rosa, fotografie di Maria di Ghionno). Forse non si desidera tanto essere amati, quanto essere capiti. Dedicato a me stessa, che dopo ogni caduta mi sono rialzata. Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto e detto. 9 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Holiday in Edinburgh What's better than a nice memory? riposarci ma allo stesso tempo di fare amicizia con i nostri compagni e compagne di corso che venivano da diversi paesi ma in particolare dalla Spagna e dall’Italia. Inoltre, per nostra fortuna, la maggior parte degli alunni che frequentavano i corsi erano nostri coetanei. Le lezioni sono state coinvolgenti e caratterizzate da una continua interazione fra studenti e insegnanti. Il risultato è stato sorprendente: in pochi giorni abbiamo raggiunto grandi miglioramenti nel parlare e nell’esprimerci in inglese. Dopo le lezioni pranzavamo comprandoci qualcosa nei supermercati oppure in un piccolo ristorante francese vicino alla scuola, nel pomeriggio esploravamo la città, passeggiando per Princess Street, una delle vie più importanti di Edimburgo, “Calton Hill” o per i vari parchi che si trovano nella città. Altre attrazioni visitate sono state il “Royal Botanic Garden”, centro di ricerca che studia le piante, il “National Museum of Scotland” o “Rosslyn Chapel”, cappella famosa per il celebre film “Il Codice da Vinci” e l’imponente “Edinburgh Castle”. Memorabile, infine, la nostra escursione a “Cramond Island”, una piccolissima isola che è raggiungibile a piedi quando c’è la bassa marea. Innanzitutto ringraziamo l’ADA Onlus ed il dott. Ezio Angelini, i Lions Club ed il nostro istituto i quali hanno permesso questo nostro viaggio in una bellissima città come Edimburgo. Un grande ringraziamento va anche al prof. Giuseppe Cirrincione il quale, oltre ad aver coordinato questo progetto è stato anche nostro compagno di viaggio in questa fantastica esperienza. Quest’anno ad aver vinto la borsa di studio siamo stati proprio noi che stiamo scrivendo questo articolo: Ilaria Livi (5C), Andrea Lavista (5J), Marco Ciacci (5H), Matteo Tasini (5E). Ad avercelo comunicato è stato proprio il prof. Cirrincione che ci aveva già riferito della possibilità di vincere questo premio ma che la certezza si sarebbe avuta solo dopo la fine del 1° quadrimestre. Perciò quando abbiamo realizzato di essere noi i vincitori siamo stati increduli e molto entusiasti, consapevoli della grande opportunità a noi offerta. Questa borsa di studio è consistita in un viaggio-studio a Edimburgo di due settimane per il valore di quasi 1300 €. Siamo partiti la mattina di domenica 28 giugno, abbiamo preso il treno da Rimini fino a Milano e poi l’aereo per Edimburgo. All’aeroporto ci ha accolto Hamish, il dirigente della TLI School di Edimburgo, ossia la scuola da noi frequentata quelle due settimane. Successivamente il taxi ci ha accompagnato alle nostre rispettive “abitazioni” ed anche lì le famiglie ospitanti sono state molto gentili e disponibili con noi. L’indomani abbiamo iniziato il corso di inglese che si svolgeva la mattina per una durata di tre ore, suddiviso in due moduli di novanta minuti ciascuno. Fra questi una pausa di mezz’ora che ci permetteva di Edimburgo è per noi una bellissima città che vanta anche degli ottimi servizi: basti pensare al fatto che la maggior parte dei musei e delle attrazioni sono gratuite, oppure all’efficienza dei mezzi pubblici, tutti provvisti di Wi-Fi e quotidiano gratuito per i passeggeri. Uniche pecche da riportare sono il clima del tutto imprevedibile e il cibo, di certo imparagonabile a quello italiano. Questa esperienza è stata molto significativa, ci ha permesso di fare nuove amicizie, di migliorare il nostro inglese e di visitare una fantastica città come Edimburgo. Portiamo con noi bellissimi ricordi di questo viaggio che ci ha fatto maturare come persone, fatto diventare più indipendenti e cogliamo dunque l’occasione per augurare buona fortuna agli studenti che quest’anno concorrono nella vincita della borsa di studio. Poiché da una confidenza fattaci dal prof. Cirrincione sappiamo che quest’anno la meta è la Spagna…. Buena suerte a todos! Ilaria Livi, 5C Andrea Lavista, 5J Marco Ciacci,5H Matteo Tasini, 5E 10 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Progetto Legalità Intervista a Davide Vettori e Barbara Bastianelli Tranne che in un caso, la nipote di un imprenditore ha deciso di denunciare quello che stava accadendo nell’impresa di suo zio e, grazie a lei otto persone sono finite in prigione. Oggettivamente si può fare di più perché anche altre inchieste della magistratura hanno mostrato come in realtà le denunce siano rarissime, chi viene a contatto con la criminalità organizzata raramente denuncia, però ci sono anche episodi positivi. A me piace pensare che con il tempo molte più persone denunceranno gli atti mafiosi. Ha mai ricevuto minacce o denunce durante o dopo l’uscita del reportage? No, non ho mai ricevuto minacce vere e proprie, l’associazione Pio La Torre ha subito minacce tramite social network, ma sono cose di poco conto non sappiamo nemmeno chi siano queste persone e sostanzialmente il nostro lavoro si svolge in tutta tranquillità. Quest’anno il nostro Progetto Legalità si è arricchito di una serie d’incontri con Barbara Bastianelli, membro dell’Osservatorio Provinciale Antimafia, e con Davide Vittori del Gruppo Pio La Torre di Rimini. Durante gli incontri gli studenti delle classi quarte e quinte del De Gasperi e gli studenti della V C del Gobetti si sono documentati sui temi proposti dal Gap Pio La Torre tra cui La Mafia in Riviera, nato dalla documentazione raccolta per una tesi di laurea, e successivamente hanno visto il film di Pif La Mafia Uccide solo d’Estate, il film-documentario La Mafia in Riviera e una serie di inchieste sulla presenza della Mafia in Romagna e in Emilia Romagna. Al termine dei tre incontri Davide e Barbara hanno risposte alle nostre domande. INTERVISTA A DAVIDE Che cosa l’ha ispirata per sviluppare la tesi di laurea su quest’argomento? La tesi è di un mio amico, Patrick Wild, ma vi parlo a suo nome. La tesi di Patrick racconta il sotto la traccia della criminalità organizzata (la camorra e la ‘ndrangheta ) e nasce dall’esigenza di raccontare eventi e fatti accaduti nel nostro territorio ma che sono poco conosciuti dalla popolazione locale. Come può la polizia o lo Stato risolvere questo problema? Poliziotti e carabinieri sono pochi e svolgono un lavoro troppo rischioso in cui, a volte, si perde la vita, perciò non è facile fare maggiori e severi controlli. In realtà occorrerebbe fare maggiori controlli, in modo particolare su importanti spostamenti di denaro, i controlli sarebbero la migliore arma per contrastare la criminalità. Secondo lei, noi cittadini facciamo abbastanza per contrastare la criminalità? Vi rispondo con un esempio che esalta i giovani e mette in cattiva luce i più anziani: un’inchiesta della provincia di Pesaro Urbino che indagava su come la criminalità stava entrando nelle società gestite da imprenditori al fine di prenderne il completo controllo. Ma come sono riusciti a prendere il controllo? Ecco sono riusciti a entrare nelle imprese fornendo prestiti che i proprietari avrebbero fatto fatica a restituire, in questo modo i criminali s’impossessavano, pian piano, delle imprese e gli imprenditori non li hanno mai denunciati. INTERVISTA A BARBARA Quali strumenti si possono utilizzare per sconfiggere la mafia in Italia e sul nostro territorio? Ci sono tanti modi e possibilità, soprattutto pensare all’impegno e alla responsabilità civile. Noi in prima persona dobbiamo iniziare a essere maggiormente responsabili nei nostri quotidiani comportamenti. Quali potrebbero essere al giorno d’oggi i potenziali obiettivi della mafia nella regione Emilia Romagna? La mafia ha importanti interessi nel settore economico, più precisamente l’acquisto di società per meglio sviluppare le proprie attività illecite come il riciclaggio di denaro e lo spaccio di droga. Quale organizzazione criminale ritiene più pericolosa in Italia e sulla Riviera Romagnola? L’organizzazione criminale più pericolosa in Italia è la ‘Ndrangheta, ed è la più diffusa nella Riviera Romagnola. Nella provincia di Rimini l’organizzazione criminale Cosa Nostra gestisce il gioco d’azzardo, lo stesso zio di Totò Riina è stato in soggiorno obbligato propria nella regione dell’Emilia Romagna, più precisamente nella città di Bologna. Cari Davide e Barbara vogliamo ancora una volta ringraziarvi per averci dedicato il vostro tempo, vi possiamo assicurare che essendo stati incontri molto interessanti e coinvolgenti sapremo mettere in pratica i vostri insegnamenti. Speriamo tanto che anche altri ragazzi possano collaborare con voi, il vostro lavoro, per noi fino ad ora sconosciuto, è prezioso per l’intera comunità ma soprattutto per noi giovani. Classe V E 11 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Legalità? Ci piace! Un presidio civile contro le infiltrazioni mafiose Il suo intervento è stato molto interessante perché, riguardo alla criminalità, ha anche trattato i seguenti argomenti: -la percezione sull’andamento della criminalità, -l’esperienza di criminalità, -gli autori e la natura delle minacce/intimidazioni, -le risposte delle richieste estorsive, -le misure cautelative prese nei confronti del racket e della criminalità, -le ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, -i problemi del territorio. Giuseppe Pedrielli, il dirigente CST ha raccontato la sua vicenda personale. Ricorda che dal 2000 al 2008 si diceva che la Romagna fosse esente da infiltrazioni mafiose, però, con il passare degli anni, si è capito che non era vero. Le statistiche, addirittura, dicono che l’Emilia Romagna è la prima regione d’Italia per beni confiscati alla criminalità. Il 25 novembre oltre ad essere la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è anche la giornata Legalità mi piace, un’iniziativa a carattere nazionale promossa da Confcommercio contro ogni forma di illegalità per restituire a consumatori ed imprese un mercato sano. Il suo principale obbiettivo è quello di denunciarne le importanti conseguenze sull’economia reale. Le classi IV B e IV E dell’Istituto De Gasperi-Gobetti si sono recate presso l’ITC Valturio di Rimini perché quest’anno, per la prima volta, la Confcommercio di Rimini ha aderito all’iniziativa ed organizzato un incontro dedicato ai giovani. I relatori erano le seguenti autorità: Gianni Indino, Giuseppe Pedrielli, Giuseppa Strano, Andrea Gnassi, Mario Conio. Gianni Indino, il presidente della Confcommercio Provincia di Rimini, inizia ricordando la tragedia avvenuta a Parigi e ha spiegato che la nostra libertà e la nostra civiltà è stata attaccata. Successivamente ha fatto presentato e spiegato diverse statistiche. Quella che ci ha maggiormente colpito è quella sul profilo del consumatore di prodotti illegali. IL PROFILO DEL CONSUMATORE ILLEGALE Sesso % Titolo di studio % Socio-professionali % Maschio 40,5 Femmina 59,5 Laurea 19,6 Medie superiori 40 Medie inferiori 32,9 Elementari 7,5 Indipendenti 5,6 Impiegati 26,4 Operai 17,8 Casalinghe 17,2 Pensionati 24,7 Studenti 4,9 Disoccupati 3,4 Giuseppe Strano, Prefetto della nostra Provincia di Rimini, afferma che oggi c’è la mafia, ma c’è sempre stata. Secondo lei la mafia è una mentalità, una sopraffazione e bisogna avere la consapevolezza di quanto sia bella la legalità, ma quanto sia anche molto difficile da perseguire. Inoltre ha aggiunto: ‘Vivete la vostra gioventù come la dovete vivere, cercate di essere affamati e curiosi, la legalità va vissuta nel rispetto degli altri!’. Andrea Gnassi, Sindaco del Comune di Rimini, si è soffermato sulla politica affermando che la legalità non è né di destra né di sinistra, che essa è un pensiero, un’idea di città, una libertà, un principio minimo di civiltà, ma anche un’opportunità per cambiare l’approccio e la mentalità. Legalità, per noi giovani, è fare una battaglia. Mario Conio, Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, dopo averci raccontato ciò che è accaduto a un ragazzo precipitato dalla cupola del Cocoricò mentre si faceva un selfie, ci ha fatto riflettere sul tema proposto, ma anche dicendoci che alla nostra età ci sentiamo invincibili, ma spesso ciò che facciamo può tramutarsi in tragedia. La sua definizione di legalità è stata: ‘Rispettare chi ci circonda’. I relatori, con la loro passione e le loro parole sono stati molto interessanti e discutendone insieme in classe ci hanno ricordato una famosa frase del magistrato Paolo Borsellino, con la quale vogliamo concludere: ‘CHI HA PAURA MUORE OGNI GIORNO, CHI NON HA PAURA MUORE UNA SOLA VOLTA!’. Ilaria Buresta, Giada Morgese, Claudia Simonazzi 4°E 12 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Il nostro Rocky Visita al tribunale di Rimini Xhonathan Kaloshi terzo ai campionati italiani! Simulazione di un processo di tipo civile Intervistiamo con molta soddisfazione il nostro compagno di classe Xhonatan Kaloshi, alunno della classe 2°A , classificatosi terzo ai campionati Italiani Nazionali di boxe per la categoria pesi junior, svoltisi a Napoli il 30 e 31 Ottobre 2015 . R:“ Quali solo le emozioni che hai provato nel momento in cui hai battuto il tuo avversario sul ring?” X:”Ero felicissimo e appena ho vinto sono andato subito ad abbracciare il mio maestro Riccardo Maestri.” Il giorno 28 novembre le classi 3° A e 5° A si sono recate in tribunale per assistere a delle simulazioni di processo di tipo civile. Il primo incontro a cui abbiamo partecipato è stato quello con la polizia postale, che ci ha avvertito sui vari pericoli a cui si può andare incontro con la tecnologia attuale. R:”Cosa pensavi prima di combattere?” X:”Pensavo solo al match e a come avrei potuto colpirlo.” R:”Quali erano le tue sensazioni?” X:”Ero ansioso e allo stesso tempo emozionato perché prima di arrivare a Napoli ero agitato, perché quest’anno mi sono allenato tanto e non volevo deludere me stesso.” R: “Come ti sei sentito quando ti hanno detto che avresti combattuto per le Nazionali?” X:”Felice, perché non avrei mai pensato di raggiungere questi traguardi ma era il mio sogno.” R: “Quando ti hanno rivelato del terzo posto la tua sensazione sovrastante era quella di essere felice o quella di essere amareggiato perché ti aspettavi di più?” X:”Ero molto amareggiato e deluso perché sapevo che avrei potuto fare molto di più.” R:”Avresti mai pensato che la boxe potesse essere il tuo sport?” X:”Da piccolo non avrei mai pensato di praticare la boxe. L’ho conosciuta non solo grazie a un mio amico che me ne ha parlato, ma anche tramite la televisione che trasmetteva incontri di pugilato.” Ricordiamo inoltre che Giony ha dedicato la sua medaglia al nostro Istituto Isiss “Gobetti-De Gasperi”. Un ringraziamento ed un augurio per traguardi sempre più alti! Arina Sevciuc, classe 2°A Principalmente abbiamo parlato della pericolosità dei social network (Facebook, Ask, Instagram e vari siti di incontri), e di come vengono utilizzati in modo superficiale dai giovani d’oggi. Inconsapevolmente, infatti, vengono adescati all’interno di questo sistema. Siamo così passati ad un'altra aula del tribunale dove abbiamo assistito alla simulazione di un processo di tipo civile. Il processo riguardava la separazione di due coniugi, che non si trovavano più in buoni rapporti perché l’azienda di famiglia stava fallendo, il marito sperperava il denaro nel gioco d’azzardo e la moglie si era ritrovata a crescere due figli completamente sola. Il giudice ha emanato una sentenza dove è stato deciso l’affidamento congiunto dei due bambini, l’assegnazione della casa alla moglie e il mantenimento parziale da parte del marito nei confronti della donna. E’ stato un incontro molto coinvolgente che ci ha portato a diretto contatto con la realtà dandoci l’opportunità di poter vedere come il nostro studio scolastico viene poi applicato ai casi concreti. La Redazione 13 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Le matricole Diamo voce ai nuovi arrivati Quali materie ti appassionano di più? Preferisco Educazione Fisica perché mi piace fare attività motoria e Matematica perché le professoresse che ho avuto me l’hanno fatta amare. (Tommaso) La mia materia preferita è Storia perché mi piace conoscere gli avvenimenti del passato e come il progresso ha cambiato la vita dell’uomo. (Giacomo) Le materie che preferisco sono Geografia perché mi piace conoscere culture e tradizioni di ogni paese e Ginnastica perché è un momento di svago. (Sara) La materia che mi appassiona di più è Informatica perché ho ricevuto il mio primo computer a 3 anni e da lì è nata la mia passione. (Annagrazia) La campanella è suonata, anche quest’anno scolastico è iniziato con vecchi amici e nuovi arrivi. Ecco le nuove matricole!! Chissà cosa ne pensano di questa scuola… Sentiamo alcuni pareri da: Annagrazia, Tommaso, Sara e Giacomo. Come mai hai scelto questa scuola? Ho scelto questa scuola perché mi piacciono le materie, ma soprattutto perché offre sbocchi lavorativi. (Tommaso) Ho scelto questa scuola perché mi ha influenzato molto il commento di mio fratello e arrivo più preparato all’Università. (Giacomo) Ho scelto questa scuola perché me l’ha consigliata mia mamma e perché ha una buona preparazione verso l’Università. (Sara) Ho scelto questa scuola perché è vicino a casa, ha abbastanza qualità e anche perché non ho idea di cosa farò da grande! (Annagrazia) Dopo la scuola cosa vorresti fare? Sono ancora indeciso su che strada seguire, ma sto pensando di specializzarmi in informatica. (Tommaso) Dopo la scuola vorrei proseguire gli studi frequentando la facoltà di Giurisprudenza e trovare lavoro come avvocato. (Giacomo) Dopo la scuola vorrei andare a lavorare, i miei genitori però mi consigliano di andare all’Università, ma la voglia non c’è! (Sara) Vorrei proseguire gli studi specializzandomi in Informatica. (Annagrazia) La vicinanza della scuola ha contato tanto nella tua scelta? No, nonostante sia vicina, la distanza non ha influenzato la mia scelta. (Tommaso) Non ha contato perché disto dalla scuola decine di chilometri. (Giacomo) Invece per me ha contato molto, perché se avessi dovuto prendere l’autobus l’avrei perso per la mia lentezza. (Sara) Non ne ho tenuto conto perché questa scuola ha le qualità che mi serviranno in futuro. (Annagrazia) Ti lasci influenzare dalle scelte scolastiche dei tuoi amici? No, perché voglio seguire il mio percorso per un mio futuro. (Tommaso) No, perché faccio scelte personali. (Giacomo) No, è una scelta mia. (Sara) Non mi faccio influenzare, perché nessuno può dirmi cosa fare o non fare: sono uno spirito libero!!! (Annagrazia) Ti iscriveresti ad una scuola solo perché lo vogliono i tuoi genitori? No, perché voglio essere autonomo nelle mie scelte. (Tommaso) Non lo farei perché la strada è la mia, preferisco seguire i miei ideali. (Giacomo) Si, perché me l’hanno consigliata loro. (Sara) No, perché la scelta è sempre personale. (Annagrazia) Sofia Borgognoni 1°A 14 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Flat Track Le classi di meccanica all'EICMA Quando lo sport va di traverso! Uscita alla fiera del ciclo e motociclo Giovedì 19 novembre 2015, le classi 2L 3L 4L 5L dell’indirizzo Meccanica accompagnate dai professori U. Marchetti, E. Santini, S. Gatta e F. De Nunzio sono andate in visita guidata a Milano per visitare EICMA, fiera del ciclo e motociclo. Dopo circa 4 ore di viaggio finalmente arriviamo alla fiera di Milano Rho. Dopo qualche attimo di attesa, a causa della numerosa fila, riusciamo anche noi ad accaparrarci il biglietto. All'interno della fiera, come se non bastasse, dobbiamo percorrere 200 metri a piedi perché i padiglioni erano situati dalla parte opposta della fiera. All'interno dei padiglioni si susseguivano stand di marchi noti e meno noti, non potevano mancare sicuramente Ducati, con le sue ultimissime novità presentate proprio qui all'EICMA come il Multistrada Enduro o la X-Diavel, Honda, che rinnova e rigenera un’icona del motociclismo anni ’80 con la nuova AfricaTwin capace di affrontare qualsiasi terreno, Yamaha, con ospiti d'eccezione come Valentino Rossi e il rivale Jorge Lorenzo che presentano la nuova scrambler all in one chiamata Sport Heritage: Kawasaki, invece, incute profondo timore alle case costruttrici rivali mettendo in strada la prima moto turbo della storia chiamata Ninjia H2R con ben 326 cavalli alla ruota: tranquilli però, costa solo 55.000€; Suzuki... stand decisamente sottotono! Vi erano in esposizione moto da strada, moto che hanno corso e correranno nel campionato mondiale della Moto GP, moto del campionato Superbike ed in fine moto del motomondiale Motocross. Non vi erano solo moto in esposizione ma anche accessori per cicli e motocicli. Credo sia scontato dirlo ma il Dottore Valentino Rossi aveva uno stand tutto suo in cui la sua moto Yamaha YZR-M1 faceva da protagonista. Abbiamo anche potuto ammirare la moto e il casco del nostro amico e compagno di scuola di 5K Francesco Cecchini, campione mondiale Flat Track. Con nostro piacere all'EICMA abbiamo rivisto i nostri ex docenti G. Loco e A. Ruggiero. Questa fiera ci ha permesso di conoscere le ultimissime novità, non solo riguardanti parametri come potenza, estetica ma anche come, tutti i più grandi colossi del motociclismo, rispettino sempre con più impegno le norme ambientali. Questo al fine di inquinare meno e consegnarci un futuro migliore. Davide Casadei 5^L, Luca Quadrelli 5^L Proprio nel nostro istituto troviamo Francesco Cecchini. Vincitore del campionato italiano e mondiale di Flat track, premiato per i risultati sportivi raggiunti durante l'anno 2015!!! Possiamo vedere dalle foto di che tipo di sport si tratta... E le capacità che occorrono per raggiungere questi grandi risultati. Complimenti così!!! Francesco, continua La Redazione Magazine degli studenti dell’Isiss Gobetti – De Gasperi, scaricabile dal sito www.isissmorciano.gov.it/wordpress Gli studenti che vogliono partecipare possono inviare i loro articoli in formato Word all’indirizzo email [email protected] La Redazione: Valentina Sanchi 4°A, Asia Ravaioli 4°A, Nicolò Guarandelli 4°A, Cristina Alati 4°A, Valentina Angeli 4°A, Maria Chiara Rosa 4°A, Giulia Sammarini 3°A, Giulia Gamboni 3°A, Martina Gabrielli 3°A, Oresta Vata 3°D. Coordinatore Prof. Giuseppe Vanni 15 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCUOLA Ventisei - 26 Borsa di studio Guido Paolucci I migliori all’Università! Cerimonia di consegna della BCC al Teatro Regina di Cattolica La nuova edizione di Eduscopio, ricerca della fondazione Agnelli, che ogni anno valuta le performance dei licei e degli istituti tecnici sulla base dei voti conseguiti all'Università dai loro diplomati, rivela che, tra i tecnici della provincia di RN, LA MEDIA PIU’ ALTA È’ QUELLA DEI DIPLOMATI DEL GOBETTI CON 26!!! La Redazione Sabato 14 novembre, Teatro della Regina, Cattolica: gli alunni diplomati 2015 del Gobetti-De Gasperi Valbona Jonuzi (Amministrazione, finanza e marketing), Remo Pio Masotano (ITI Informatica) e Andrea Planta (Manutenzione e assistenza tecnica) ricevono la borsa di studio Guido Paolucci assegnata come ogni anno agli studenti più meritevoli dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Che dire? Grandi! Olimpiadi di matematica E ora le gare provinciali! La Redazione Il nuovo Logo L’Ape dell’Isiss va in pensione Anche quest’anno gli studenti del nostro istituto, selezionati dai rispettivi insegnanti, hanno partecipato alle gare delle ‘’Olimpiadi di Matematica’’. Gara Biennio 1° classificata Montani Valentina (2B) con punti 41/80 2° classificato Badioli Diego (1K/L) con punti 40/80 3° classificata Guidi Valentina (1A) con punti 38/80 Gara triennio Dopo sei anni di onorata carriera, ''L'ape dell' ISISS'' va in pensione (per ovvi motivi non volevamo più utilizzare il termine Isiss…). Durante l’ultima riunione di redazione abbiamo scelto il nuovo logo per il nostro giornalino fra le diverse proposte di Giulia Semprini III A e Jennifer Banci I A . La scelta è caduta su quello della Semprini che vedete qui sopra. Questo logo è ispirato a Forrest Gump, che è stato protagonista del suo tempo, e come lui, anche noi vogliamo essere i protagonisti del nostro! La Redazione 1° classificato Berardino Riccardo (5K) con punti 65/100 2° classificato La Vista Andrea (5J) con punti 51/100 3° classificato Pasquini Veronica (4D) con punti 50/100 Si sottolinea il fatto che per la prima volta una ragazza vince una gara ed altre si piazzano onorevolmente, mentre è notevole la performance di Berardino con 65 punti totalizzati. Nella foto i primi classificati premiati dal Dirigente scolastico e dal professore referente con un piccolo omaggio. A breve i migliori saranno convocati per le gare provinciali presso il liceo Einstein. La Redazione 16 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- EVENTI Il giorno dei giorni! Abbiamo spedito un nostro inviato a Campovolo, vediamo cosa ci racconta… Abbiamo aspettato per mesi che arrivasse il grande giorno, ma sapevamo che ogni momento che passava eravamo sempre più vicini a sentir realizzato un sogno. In confronto all’attesa, le tre ore di concerto sono trascorse così velocemente che avrei voluto suonasse tutta la notte. Quando vedemmo arrivare Liga sul palco ci fu un boato, non ci sembrava vero che l'attesa fosse finita e che lo spettacolo finalmente fosse cominciato. Vi erano telecamere ovunque e lo schermo alle spalle del Liga era talmente enorme da riuscire a vedere lo spettacolo anche dall'angolo più nascosto dell'aeroporto. E' stata un'emozione unica dall'inizio alla fine, il miglior concerto in assoluto! Ad ogni canzone trecentomila mani s'alzavano al cielo e tutte le voci si univano in una sola. Alle 20:30 del 19 settembre 2015 Balliamo sul mondo ha dato inizio al live di Campovolo. Liga ha voluto festeggiare i 25 anni dal suo primo album chiamato ''Ligabue'' con oltre tre ore di spettacolo. Erano presenti 150 mila fan provenienti da tutta Italia, più mille provenienti dall'estero. Ligabue durante la prima parte dello spettacolo è stato affiancato dalla band che lo ha seguito durante i primi anni della sua carriera, ''I ClanDestino ''. Nella seconda parte, invece, è stato affiancato da ''la Banda'', e infine si è esibito con l'attuale band. Tutti abbiamo ballato, urlato, saltato a ritmo, canzone dopo canzone. Nonostante fossimo in mezzo a persone che non conoscevamo, ci sentivamo a casa, perchè tutti eravamo lì per lo stesso motivo. Nella prima parte del concerto il rocker di Correggio ha suonato persino ''Radio Radianti'', una canzone che non era presente nelle scalette di Liga da 20 anni. Durante la seconda parte Ligabue ha suonato ''Certe notti'' che, come ad ogni concerto fa emozionare chiunque; infine la terza parte è stata quella che mi ha colpito di più: quando ha cantato canzoni più recenti, tutti i fan presenti hanno dato il meglio di sé e si sono scatenati ''Con la scusa del rock'n'roll'', l’ultima canzone. Quando Ligabue ha suonato ''Buonanotte all'Italia'' pensavamo si fosse concluso il concerto, ma ad un certo punto le luci si sono riaccese e abbiamo continuato a saltare, come se la stanchezza non esistesse. Il concerto si è concluso con i fuochi d'artificio che partivano da ogni lato dell'aeroporto e s'alzavano verso l'alto: il cielo era talmente illuminato da vedere i tanti sorrisi stampati sul viso di ogni persona presente. Asia Ravaioli 4°A 17 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SPORT Pennetta-Vinci Dalla Puglia alla finale degli “US Open” Il 12 Settembre si è tenuto l’evento più importante della storia del tennis italiano. Infatti Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno raggiunto la vetta del tennis mondiale in pochi giorni, dopo dure maratone e incontri memorabili giungendo alla finale di uno dei tornei più importanti e seguiti del tennis internazionale, l’Open degli Stati Uniti. Le due dopo un cammino duro e partite difficili si sono incontrate sul campo centrale di Flushing Meadows proprio per la finale, come se il destino le volesse fare incontrare su un campo da tennis, come tenniste, per l’ultima volta. Le due ragazze, essendo coetanee (Flavia è una classe ’82, mentre Roberta è una ’83) e nascendo a pochi chilometri di distanza, sono cresciute insieme e fin da piccole hanno affrontato battaglie sul campo da tennis, per il titolo regionale, talvolta anche nazionale. Ma le sfide non erano solamente fra loro due, ma c’erano altre piccole tenniste che davano filo da torcere come Sara D’Ambrogio (oggi istruttrice C.T. Misano), brindisina come Roberta con la quale ha vinto lo scudetto italiano under 12. Ma ad aver raggiunto il professionismo sono state solamente Flavia e Roberta, che navigando sempre intorno alla ventesima posizione nel ranking mondiale si sono cavate parecchie soddisfazioni, ottenendo anche grossi exploit: per Flavia la vittoria di Indian Wells, Master 1000 (per importanza nei primi 10 a livello mondiale) nel 2014, che sembrava un punto di arrivo; come lo stesso pareva per Roberta con i 5 Grandi Slam ottenuti in doppio, al fianco dell’amica Sara Errani. Ma il destino come già anticipato le ha voluto fare un grosso regalo. L’11 Settembre, avrebbero dovuto affrontare: la numero uno del mondo pluricampionessa e giocatrice di casa Serena Williams, appariva il match più ostico ma Roberta Vinci se ne sbarazza con una partita epica e infrange il sogno di Serena che inseguiva il record di Steffi Graf (conquistare tutti e 4 i tornei del grande slam in un anno). Un match difficile spettava anche a Flavia che battendo abbastanza agevolmente la numero due del ranking, la rumena Simona Halep, si assicura la finale. Ora l’Italia pare agli occhi del tennis mondiale veramente importante e anche nella Penisola questo sport ottiene una rilevanza incredibile, un momento per il tennis del nostro paese eccezionale, mai due italiani/e raggiunsero la finale di un torneo così importante. Quindi dopo i successi di Adriano Panatta nel 1976 al Rolland Garros e sempre in terra parigina di Francesca Schiavone nel 2010, un’altra italiana avrebbe ottenuto un Grande Slam. Il titolo andrà alla brindisina Flavia Pennetta o alla tarantina Roberta Vinci? Questa è la domanda che milioni di italiani si fanno quando sono in procinto di guardare la partita in tv. La partita eccezionalmente sarà trasmessa in chiaro e anche persone che non seguono abitualmente il tennis vedranno almeno un game di questo dono che ci hanno concesso queste due straordinarie ragazze .La partita è sentita chiaramente anche dalle due ragazze, che non si erano mai trovato in un contesto così grosso nella loro lunga carriera. La partita se l’aggiudica Flavia con un 7-6 6-2. La brindisina è parsa più solida e forse in una condizione fisica migliore rispetto alla tarantina. Ma un’altra notizia che fa clamore è che la vincitrice degli US Open 2015 Flavia Pennetta lascerà il tennis a fine stagione. Quindi questa è stata l’ultima volta che vedremo le due affrontarsi come leonesse su un campo da tennis, forse questo al tennis italiano mancherà come anche a tutti gli appassionati. Anche la sconfitta Roberta Vinci esce dal campo soddisfatta e cosciente di quello che si è regalata e ci ha regalato. Sicuramente l’immagine finale dell’abbraccio fra le due rimarrà nel storia del tennis mondiale. Elia Ubaldini 3°A 18 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- MUSICA #Euro Top 10 #Italia Top 10 #1 Hello Hello Adele Adele #2 Adventure Of A Lifetime Est-Ce Que Tu M’Aimes? Reality Beautiful Disaster Stitches Volevo Te Justin Bieber #8 The Hills The Weekend #9 Sorry Justin Bieber #10 Coming Home Sigma feat. Rita Ora 6# Giusy Ferreri Fleur East #7 Love Yourself 5# Shawn Mendes Sigala feat. Bryn Christopher #6 Sax 4# Fedez feat. Mika G-Eazy #5 Sweet Lovin 3# Lost Frequencies feat. Devy Jess Glynne #4 You Don’t Own Me 2# Maître Gims Coldplay #3 Take Me Home 1# Adventure Of A Lifetime Coldplay 7# Hotline Bling 8# Drake What Do You Mean? 9# Justin Bieber Take Me Home 10# Jess Glynne 19 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- OROSCOPO È’ un mese che bisogna vivere con prudenza, soprattutto nel rapporto con gli altri. Se già da tempo una storia dà problemi, febbraio può essere il mese del chiarimento definitivo. Occhio al sagittario! Nuovi amori favoriti, ma ci vuole pazienza. Questo nuovo anno garantirà grandi prospettive, ma non immediatamente. Febbraio è un mese faticoso, il rapporto con gli altri chiede prudenza. In generale, però, le tue potenzialità sono grandi! In amore questo è un periodo di ricarica! BILANCIA ARIETE Un mese che farà aumentare lo stress! Hai tanta voglia di fare, sono mesi buoni per iniziare qualcosa di importante. Chi è giovane non deve scoraggiarsi se qualche tentativo non funziona. Mese importante anche per l’amore! Questo è solo l’inizio di un 2016 ricco di cambiamenti! Un mese molto interessante e fortunato, soprattutto nella seconda metà. È un momento favorevole per sviluppare progetti creativi. Anche l’amore potrebbe avere una svolta dopo mesi difficili. SCORPIONE TORO Senti un gran bisogno di rimetterti in gioco, di cambiare la tua vita! E potrebbe pagarne le spese chi non capisce le tue esigenze. Ci sono ancora dei problemi economici da risolvere. Ultimamente ci sono stati troppi problemi, ma tonerà il tempo anche per l’amore. Migliora la forma fisica! Un mese che porterà qualche piccola discussione, ma ci saranno comunque giorni più felici. Febbraio, in generale, è un mese un po’ piatto per l’amore, al contrario marzo darà grande spazio alle storie che al momento sembrano in difficoltà. SAGITTARIO GEMELLI Febbraio potrebbe portare qualche contrasto con le persone che hai attorno. Attenzione alle spese eccessive! In amore sarai molto instransigente. Questo non è il periodo ideale per iniziare nuovi rapporti. Periodo favorevole per i giovani che vogliono iniziare un nuovo progetto. Sarà necessario cancellare le emozioni negative e sperare in un futuro positivo. Se sei single non preoccuparti: è arrivato il momento di guardarsi attorno! Periodo fertile, creativo! CAPRICORNO CANCRO Siete in uno stato di stanchezza fisica piuttosto forte. Nell’ambito lavorativo bisogna cercare nuovi spunti. Per quanto riguarda l’amore, invece, gennaio porterà energie e incontri migliori! Finalmente un po' di serenità! C’è tanta voglia di fare e di mettersi in gioco. Le storie d’amore che hanno avuto dei problemi, ora non vanno più considerate. Bisogna guardare avanti! ACQUARIO LEONE Non è facile digerire le tensioni degli ultimi mesi; c’è molta stanchezza. Il rapporto con genitori e parenti è da chiarire, soprattutto per i giovani. Potrebbe essere il mese della svolta. Periodo valido per i nuovi incontri. Mese che porta qualche disagio nei rapporti di coppia: c’è poca fiducia! In questo periodo non avrai molta voglia di ascoltare persone lamentose. È un mese importante per acquistare sicurezza! VERGINE PESCI 20 GIOCHI CRUCIVERBA 1 2 3 4 5 6 7 8 11 9 12 10 13 1. Il Paese del sushi – 11. Mancanza di riconoscenza – 15. Creatura celeste – 16. Le teste degli scheletri – 17. La taglia chi se la dà a gambe – 19. È più che un conoscente – 20. Le vocali in versi – 21. Caratterizza la persona gracile – 23. Abbattuti, depressi – 26. Liquore che infondeva amore – 27. L’intelaiatura del corpo – 28. Iniziali della Jolie – 30. La prende chi spara – 31. Servivano a corte – 33. Sono alle prime armi – 35. Si versa nel cuba libre – 36. La risposta positiva – 37. Lampada a pile – 38. Gruppo di vitamine – 40. Venuta alla luce – 42. Programmi che fanno dialogare con i computer – 46. Libretto da consultare – 47. Ornano le chiese russe. 14 N 15 16 L R 17 18 19 R C 20 21 22 O 23 T 24 25 26 C L 27 28 ORIZZONTALE 29 S VERTICALE 30 31 A 32 A 33 34 35 I 36 M 37 I 38 39 40 41 A 42 43 U 44 45 A 46 47 U E 1. Il Puccini compositore – 2. Si canta nelle solennità – 3. Pronti alla violenza – 4. Parlare dal pulpito – 5. La usa il pizzaiolo – 6. L’orecchio in medicina – 7. Ai piedi degli uomini – 8. E così via – 9. Portate a termine – 10. Lo si beve fuori pasto – 12. Monti euroasiatici – 13. Può mangiare le pedine – 14. Stato del Centroamerica – 18. Svolgere la professione – 22. Ranocchietta – 24. Passaggio di fluidi attraverso membrane – 25. Made in… casa nostra – 29. Il Carrey attore – 31. Predoni di mare – 32. Così è il cielo coperto – 34. Appunto – 38. Si dice all’esagerato – 39. Grossa antilope – 40. Dentro il – 41. Le sorelle della mamma – 42. Nel vino – 43. A un capo del tavolo – 44. Iniziali di Cutugno – 45. Cambiano la carità in vanità. SUDOKU 21 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------