Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Notiziario -
1
Presidenti delle
Conferenze
OFM
Sommario
Roma, 20-25 maggio 2002
Nel contesto dell’incontro dei
Presidenti delle 15 Conferenze
dell’Ordine, tenutosi recentemente in Curia generale a
Roma, è emersa la volontà di
presentare al prossimo Capitolo generale la seguente proposta di ristrutturazione della Segreteria dell’Evangelizzazione
Missionaria.
1. Orientamenti della Chiesa
Vaticano II
“Chiesa peregrinante è
missionaria per sua natura, in
quanto essa trae origine dalla
missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre” (Ad
gentes 2).
Paulo VI
“Vogliamo nuovamente
confermare che il mandato
d’evangelizzare tutti gli uomini
costituisce la missione essenziale della Chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non
rendono meno urgenti. Evangelizzare, infatti, è la grazia e la
vocazione propria della Chiesa,
la sua identità più profonda. Essa
esiste per evangelizzare”
(Evangelii nuntiandi, 14).
Giovanni Paolo II
“Le differenze nell’attività all’interno dell’unica missio-
2 - Notiziario
ne della Chiesa nascono non da
ragioni intrinseche alla missione
stessa, ma dalle diverse circostanze in cui si svolge.
Guardando al mondo
d’oggi dal punto di vista dell’evangelizzazione, si possono distinguere tre situazioni:
Anzitutto, quella a cui si
rivolge l’attività missionaria della
Chiesa: popoli, gruppi umani,
contesti socio-culturali in cui Cristo e il suo Vangelo non sono
conosciuti, o in cui mancano comunità cristiane abbastanza mature da poter incarnare la fede nel
proprio ambiente e annunziarla
ad altri gruppi.
È, questa, propriamente
la missione ad gentes.
Ci sono, poi, comunità
cristiane che hanno adeguate e
solide strutture ecclesiali, sono
ferventi di fede e di vita, irradiano la testimonianza del Vangelo
nel loro ambiente e sentono l’impegno della missione universale.
In esse si svolge l’attività o cura
pastorale della Chiesa.
Esiste, infine, una situazione intermedia, specie nei paesi di antica cristianità, ma a volte
anche nelle chiese più giovani,
dove interi gruppi di battezzati
hanno perduto il senso vivo della fede, o addirittura non si riconoscono più come membri della
Presidenti Conf. ofm 1
Unione Conf. d’ Italia 4
COMPI
7
OFS Regionale
10
Calendario Liturg. 14
Vita della Provincia 15
I - Definitorio
15
II - Arte Edilizia e ... 16
Note di Cronaca
I - Il chiostro ...
17
II - Osservanza
18
III - 50° Fr. Gregorio 20
Abbiamo vissuto
22
I nostri fratelli def. 24
Barnaba Nannetti 26
Burnout
28
Fraternitas nr. 76
Notiziario
Provincia di “CRISTO RE”
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
(In copertina: “”San Paolo Apostolo”,
Olio su tela di scuola veneta, sec. XVIII.)
Anno XXXIV - n.s.
N. 73 - GIUGNO 2002
Sped. in Abbonamento postale
art. 2 comma 20/c legge 662/96
Filiale di Bologna - Stampato in proprio
Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98
Periodicità mensile
Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci
Redattore: Fr. Marco Zanotti
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Chiesa, conducendo un’esistenza lontana da Cristo e dal suo
Vangelo. In questo caso c’è bisogno di una nuova evangelizzazione, o rievangelizzazione”
(Redemptoris Missio, 33).
2. Adeguamento dell’Ordine
Negli ultimi 40 anni,
l’Ordine ha fatto un interessante
cammino d’accoglienza degli
orientamenti della Chiesa. Anche
un cammino di riscoperta della
sua vocazione e missione. Possiamo distinguere varie tappe che
corrispondono a diverse mentalità: pian piano si passa da una
post-posizione ad una com-posizione e, infine, ad una integrazione. Detto diversamente: si passa
da un Ordine che considera la
missionarità un’attività tra le altre cose, ad un Ordine che reputa
la dimensione missionaria elemento costitutivo e vitale della
sua vocazione.
I Capitoli generali ed i
Consigli plenari degli ultimi 40
anni sono la testimonianza di
questo processo di adeguamento
e “riscoperta” della vocazione e
missione dei Frati Minori. In questo periodo l’Ordine ha prodotto
documenti di grande significato.
In essi l’evangelizzazione è presentata come componente essenziale del carisma francescano e
come impegno indispensabile dei
Frati Minori oggi. Vale la pena
citare alcuni di questi importanti
documenti:
Le missioni nell’Ordine
dei Frati Minori, Capitolo straordinario di Medellin (1971);
La vocazione dell’Ordine oggi, Capitolo generale di
Madrid (1973);
Il Vangelo ci sfida, Consiglio plenario di Bahia (1983);
Le Costituzioni generali del 1987 (l’identità francescana
“ruota” attorno al capitolo V°.)
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
L’Ordine e l’evangelizzazione oggi, Capitolo generale
di San Diego (1991)
Fraternità in missione
in un mondo che cambia, Consiglio plenario di Guadalajara
(2001)
Punto di convergenza
certamente è l’auto-comprensione emersa dal Capitolo generale
di San Diego: “L’evangelizzazione è la ragion d’essere dell’Ordine”. Come conseguenza, si
invitano tutti i Frati a formare –
dove vivano – una Fraternità
evangelizzatrice, senza escludere nessuno. Ed è ancora in questa prospettiva che lo stesso Capitolo ha chiesto al nuovo
Definitorio generale d’allora una
“Ratio Evangelizationis”. Sappiamo che il Consiglio plenario
di Malta avrebbe dovuto dare un
impulso in questa direzione. Non
è stato possibile. Un documento
con il significativo titolo: “Riempire la terra con il Vangelo di
Cristo”, approvato dal Definitorio generale, ha continuato il
processo di ricerca, tuttavia non
ha realizzato pienamente la richiesta e l’aspettativa del Capitolo del 1991. Vale la pena ricordare i criteri approvati dal Capitolo di San Diego per la “Ratio
Evangelizationis”:
• Tenere conto dell’esperienza
d’evangelizzazione di tutti i
Frati per identificare la nostra “prassi” evangelizzatrice
nel mondo d’oggi.
• Elaborare i principi teologico-francescani che devono
orientare l’opera evangelizzatrice, secondo il nostro
carisma.
• Formulare alcune proposte
concrete, che dinamizzino
l’opera evangelizzatrice dell’Ordine nel mondo attuale.
3. Statuti generali
I nostri Statuti generali prevedono due Segretariati. Uno è il
Segretariato per la Formazione e
gli Studi: “Ogni Provincia costituisca un Segre-tariato per la
Formazione e gli Studi, presieduto da un Segretario e composto dal Moderatore della formazione permanente, dai singoli
Maestri o Rettori delle Case di
formazione, dall’Animatore della pastorale vocazionale e da
quanti altri frati si ritiene necessario, a norma degli Statuti particolari o speciali” (art. 71).
L’altro è il Segretariato
per l’Evangelizzazione missionaria o l’Unione Francescana Missionaria:
– “Le singole Province istituiscono un Segretariato provinciale per l’Evangelizzazione missionaria, che ha
il compito primario di suscitare e promuovere nell’ambito della Provincia lo spirito e le iniziative di azione
missionaria, mantenere le
relazioni tra la Provincia e i
missionari e raccogliere le
elemosine da impiegare, alla
dipendenza del Ministro
provinciale, a beneficio dell’attività missionaria” (art.
50).
– “L’Unione Francescana
Missionaria deve animare
in ciascuna Provincia lo spirito di collaborazione, partecipazione e comunione
missionaria” “Il Segretariato provinciale per l’Evangelizzazione missionaria è anche promotore dell’Unione
Francescana Missionaria,
qualora negli Statuti particolari non sia stato provveduto diversamente” (art.
52).
Conforme i nostri Statuti generali, queste due Segretariati sono obbligatori per ciascuNotiziario -
3
na Provincia.
Nell’articolo 41, invece,
gli SSGG danno un suggerimento: “Se il Capitolo provinciale lo
ritiene opportuno, si istituisca in
Provincia il Consiglio per
l’Evangelizzazione, il quale ha
il compito di aiutare il Ministro
provinciale nell’organizzazione
delle attività di evangelizzazione,
a norma degli Statuti particolari e speciali.” (art. 41)
Osservazione: Il “Consiglio per L’Evangelizzazione”
non è obbligatorio, è previsto soltanto a livello provinciale.
4.Situazione confusa
Uno sguardo sull’Ordine
evidenzia una certa mancanza di
chiarezza e persino confusione.
Soprattutto quando ci rendiamo
conto che – sempre secondo i
nostri Statuti generali –: “Il Segretariato generale per l’Evangelizzazione missionaria è
coadiuvato dal Consiglio Internazionale Francescano delle
Missioni, composto dai Delegati di tutte le Conferenze e da altri frati, a norma degli Statuti
speciali.” (art. 49)
All’interno dell’Ordine
possiamo osservare una pratica
non sempre chiara e efficace:
La Provincia ha il Segretariato per l’Evangelizzazione
missionaria, ma non il Consiglio
per l’Evangelizzazione.
La Provincia ha il Consiglio d’Evangelizzazione, con
l’inserimento della dimensione
missionaria o senza preoccuparsi della medesima.
La Provincia ha entrambi: il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria e il
Consiglio per l’Evangelizzazione. In questo caso si può avere facilmente una confusione di
attribuzione quando sono due
persone distinte e un sovracca-
4 - Notiziario
rico; il titolare è unico.
La Provincia non ha né
il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria, né il Consiglio per l’Evangelizzazione.
Infine ci domandiamo:
Chi è invitato al Consiglio Internazionale Francescano delle
Missioni? L’esperienza degli ultimi anni ci ha mostrato che la
composizione e il lavoro del Consiglio non è facile a causa delle
variegate aree d’interessi, ognuno importante in sé, ma con obiettivi eterogenei.
tuale situazione (vedi schema).
Proposta
La proposta è di cambiare l’at-
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Unione Conferenze
Ministri provinciali
d’Italia
XXVI Assemblea
dell’Unione delle Famiglie francescane d’Italia
Dal giorno 3 al 9 marzo
2002 si è tenuta nella Casa di
Spiritualità dei PP. Conventuali
di Camposampiero (PD) la XXVI
Assemblea Generale dell’Unione Conferenze Ministri Provinciali Famiglie Francescane d’Italia.
Il tema scelto lo scorso
anno, discusso dal Consiglio di
Presidenza e poi stilato dai Segretari delle Conferenze, è stato
lo studio e l’approfondimento
degli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il prossimo
decennio dal tema: “Comunicare il Vangelo in un mondo che
cambia”
Introduzione
Domenica 3 marzo alle
ore 19,15 dopo gli arrivi si apre
l’Assemblea con il saluto di benvenuto ai confratelli Ministri dal
Presidente di turno fr. Francesco
Bravi, Presidente della COMPI
OFM, e dal Direttore della casa
fr. Giulio Cattozzo.
Subito dopo il Segretario
dell’Unione fr. Paolo Fiasconaro
presenta il programma, lo svolgimento delle singole giornate e
i dettagli tecnici relativi al Convegno. Nella prima serata sono
presenti 38 Ministri Provinciali.
Lunedì 4 marzo
La concelebrazione
eucaristica è presieduta da S.E.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Mons. Giuseppe Betori Segretario Generale della CEI. Alle ore
9,30 iniziano i lavori assembleari con la relazione di Mons.
Betori dal tema: “Comunicare il
Vangelo in un mondo che cambia”. Egli ha parlato per c. 100
minuti e subito dopo è iniziata
con il saluto del Sindaco di
Camposampiero Dott. Marcello
Volpato una interessante carrellata di interventi che hanno dato
la possibilità al relatore di
spaziare e chiarire i molti punti
trattati. Tutti hanno gradito la relazione, puntuale ed esauriente,
perché ha fatto rivivere il respiro
della Chiesa italiana con l’esperienza autorevole di chi porta
avanti il cammino della comunità ecclesiale italiana. Nel pomeriggio il cappuccino S.E. Mons.
Flavio Carraro, Arcivescovo di
Verona, ha tenuto la seconda relazione applicando il carisma
francescano ai contenuti del documento della CEI. Anche per
questo secondo incontro dopo la
relazione è seguita una ricca discussione assembleare e il
relatore ha risposto alle singole
domande con quell’atteggiamento francescano di servizio e di
scambio esperienziale. Dopo la
cena la produzione Nova T di
Torino ha proiettato il documentario “I fioretti di San Francesco”
con autorevoli attori-interpreti.
Martedì 5 marzo
Le Lodi mattutine vengono celebrate nel vicino Monastero delle Clarisse, nel Santuario del Noce, luogo molto caro al
Santo di Padova. Le Clarisse hanno alternato la salmodia con i
Ministri e ha presieduto la celebrazione il Direttore del Centro
fr. Giulio Cattozzo. Alle ore
10,00 ha inizio una interessante
Tavola Rotonda dal tema: “Il
mondo ad Assisi per la pace. Perché?” coordinata dalla giornalista del Messaggero di S. Antonio Sabina Fadel. Sono intervenuti nell’ordine fr Vincenzo Coli,
Custode del Sacro Convento di
Assisi, Angelo Bertani, Vice Direttore di “Famiglia Cristiana” e
Mario Marazzitti della Comunità di S. Egidio. I quattro relatori
hanno testimoniato con proprietà di linguaggio l’esperienza vissuta il 24 gennaio u.s. nello storico incontro del Papa ad Assisi
con i Capi delle Religioni di tutto il mondo. Hanno rilevato la
preziosa eredità dello “Spirito di
Assisi” che interpella il mondo
francescano. La ricchissima
carrellata di domande rivolte ai
relatori dai Ministri ha arricchito
notevolmente l’uditorio e la “provocazione salutare” ha centrato
le motivazioni che hanno spinto
Notiziario -
5
la Segreteria ad inserire nel programma l’interessante tavola rotonda. È seguita una comunicazione sul progetto degli “Editori
Francescani Riuniti” sui Mistici,
e a conclusione della mattinata il
Presidente ha presentato una
scheda da discutere nelle singole
Conferenze sulla revisione dello
Statuto e sulle modalità di svolgimento delle Assemblee dell’Unione. Nel pomeriggio hanno
inizio i lavori delle singole Conferenze.
Mercoledì 6 marzo
Alle ore 8,00 in bus si
parte per Venezia per la giornata
di pellegrinaggio presso alcuni
luoghi francescani del Veneto.
Guidati dal Ministro Provinciale
dei Frati Minori di Venezia fr.
Mario Favretto, durante il percorso vengono recitate le Lodi e in
una giornata mista di sole e di
pioggia, ma altamente gradevole, ci si trasferisce in battello all’Isola del Deserto, eremo francescano dei Frati Minori. Ci accolgono con elegante e fraterna premura gli unici abitanti dell’isola,
i dieci confratelli Minori che animano l’eremo e la casa di accoglienza. Dopo la visita, in cappella, si celebra la liturgia della Parola e nel refettorio del Convento viene servito un pasto alquanto frugale e abbondante. Nel primo pomeriggio, dopo una breve
visita nell’isola di Burano, si celebra il Vespro nel Santuario di
S. Leopoldo Mandic in Padova,
accolti dal Ministro Provinciale
dei Cappuccini di Venezia, fr. Urbano Bianco e dalla comunità del
Santuario. Una visita breve ma
toccante all’insegna della fraterna e calorosa accoglienza. Alle
ore 18,00 nella Basilica del Santo i sessanta Ministri Provinciali
concelebrano con il Delegato
Pontificio per la Basilica, il cappuccino S.E. Mons. Francesco
6 - Notiziario
Gioia. Salutato dal Presidente
dell’Unione, il prelato nell’omelia rivolge ai Provinciali parole
di grande fiducia a guardare
avanti vivendo un forte spirito di
comunione e di collaborazione.
A conclusione della celebrazione, dopo il saluto ai Provinciali
dei Ministri dell’OFS del Veneto,
si compie “il rito del pellegrino”
con processione sulla tomba di S.
Antonio e benedizione con le reliquie. La giornata termina con
una calorosa accoglienza della
comunità dei 50 religiosi del Santo e del Guardiano Fr. Domenico
Carminati nel refettorio del convento per consumare una ricca e
gustosa agape fraterna.
Giovedì 7 marzo
La concelebrazione
eucaristica è presieduta dal
Definitore Generale dei Frati
Minori fr Antonio Riccio. L’intera giornata è dedicata ai lavori
delle singole Conferenze. In serata la cena è consumata nelle
comunità francescane vicine: i
frati Minori a Barbarana, i Conventuali a Treviso, i Cappuccini
a Padova S. Leopoldo,il TOR in
un santuario mariano.
Venerdì 8 marzo
La concelebrazione
eucaristica è presieduta da fr
Francesco Bravi, Presidente di
turno dell’Unione e nella mattinata proseguono i lavori delle singole Conferenze. Nel pomeriggio
alle ore 16,30, dopo una breve
riunione del Consiglio di Presidenza inizia l’assemblea generale trattando i temi della vita dell’Unione.
REVISIONE STATUTO DELL’UNIONE
Viene presentata in assemblea dal Segretario la sintesi
delle discussioni emerse nelle
singole Conferenze sulla revisione dello Statuto dell’Unione.
Vengono letti alcuni articoli che
le Conferenze dei Conventuali e
del TOR hanno proposto di aggiungere come nonne statutarie.
1. Viene respinta per votazione
dall’Assemblea la proposta
della CIMP Conv di aggiungere all’art. 2 la lettera d):
“Promuovere l’esercizio della comune responsabilità
dell’Altius Moderanem
dell’OFS in Italia”.
2. Viene respinta per votazione
la proposta della CONFI
TOR di aggiungere nell’art.
2 la lettera d): inserire qualche indicazione concreta
(sussidi specifici, corsi, ecc
... )
3. Viene accettata per votazione la proposta della CIMP
Cap all’art. 2 di integrare la
lettera b) con la lettera d) con
la seguente dizione: testimoniare una vitale presenza del
carisma francescano nella
Chiesa e in Italia.
4. All’art. 6 viene accettata con
votazione la proposta del
CIMP Conv di aggiungere la
lettera g): “trattare eventuali
problematiche particolari che
si presentano durante il corso dell’anno”
A conclusione vengono approvate alcune indicazioni concrete sui
contenuti e sullo svolgimento
delle giornate assembleari.
CALENDARIO LITURGICO FRANCESCANO
Il Presidente della Commissione Liturgica Francescana
fr Vittorio Moretti, invitato dal
Consiglio di Presidenza, presenta all’Assemblea il documento di
approvazione del nuovo Calendario Liturgico Francescano universale da parte della Sacra Congregazione per il Culto Divino.
Fr. Moretti ha spiegato il lungo e
travagliato iter burocratico della
durata di c. 10 anni e finalmente
oggi diventato operativo. Spetta
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
adesso alle singole Conferenze
nazionali adeguarsi al nuovo Calendario. Bisognerà convocare la
Commissione Liturgica dell’Unione che ha interrotto il lavoro fin dal 1996 e dovrà attivarsi per lavorare sui testi del Messale e del Lezionario. Sarà compito del Segretario inviare una
lettera ai cinque componenti della
Commissione per la ripresa dei
lavori. Questi i membri della
Commissione: fr Vittorio Moretti
(TOR) Presidente, fr Pasquale
Dettori (OFM), fr Giancarlo
Corsini (OFM Conv), fr Felice
Cangelosi (OFM Cap) e suor
Aurora Bearzi (MO RE FRA).
COMUNITA’ INTERFRANCESCANA
Segue una comunicazione del Presidente, il quale chiarisce all’Assemblea la discussione
già affrontata dal Consiglio di
Presidenza, presente il Legale
Rappresentante della Curia
Generalizia dei Cappuccini fr.
Giampiero Gambaro, sulla situazione alquanto difficile di
“Fraternità” di Genova animata
dal cappuccino fr. Teobaldo De
Filippo. L’esperienza di
“Fraternità” sta attraversando un
momento di grave crisi ed entro
il mese di giugno chiuderà i battenti. Contemporaneamente a
questa vicenda alquanto dolorosa è nata a Vittorio Veneto, su
iniziativa della Provincia dei Frati Minori di Venezia, una piccola
comunità animata da fr Alberto
Boschetto con le stesse finalità
per l’aiuto ai frati in difficoltà
vocazionale. In questo momento, vista la richiesta di fr Gambaro
di un eventuale trasferimento dell’esperienza di “Fraternità” di
Genova a quella di Vittorio Veneto, non sembra per l’Unione una
strada percorribile. L’unica via
percorribile è quella di
sensibilizzare i Provinciali del
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Veneto
di
avviare
un
dialogocostruttivo tra le esperienze già esistenti e favorendo un discorso di rete e un collegamento
tra di loro. L’Unione incoraggia
il cammino e segue con attenzione gli sviluppi della situazione.
RELAZIONE ECONOMICA
Il Segretario, che ricopre
anche l’ufficio di Economo dell’Unione, ha presentato il bilancio annuale con un buon fondo
cassa grazie al generoso contributo dei cinque Provinciali del
Triveneto che hanno sostenuto
alcune spese per lo svolgimento
delle giornate assembleari.
ELEZIONE DEL SEGRETARIO DELL’UNIONE
Dopo la discussione nelle singole Conferenze sulla scelta del nuovo Segretario in carica
da un triennio, il Presidente invita i responsabili delle quattro
Conferenze ad esprimere il nominativo per il mandato di Segretario. La scelta è stata unanime per
la riconferma di fr. Paolo
Fiasconaro votato all’unanimità
Segretario dal 2002 al 2005.
DATA - LUOGO E TEMA
DELLA XXVII ASSEMBLEA
La data è stata fissata dal
16 al 22 marzo 2003. la sede è
stata scelta nel Centro Italia e precisamente nella Regione Marche,
essendo in corso il prossimo anno
il IV centenario della nascita di
S. Giuseppe da Copertino. Il tema
discusso e accettato dall’Assemblea è: “Chiesa, luogo di comunione; spiritualità e pedagogia
della comunione e della comunicazione”. Viene proposto anche
di inserire la tavola rotonda condotta da laici.
CONCLUSIONI
L’Assemblea si chiude
con i ringraziamenti ai cinque
Ministri Provinciali del
Triveneto per la fattiva collaborazione nella preparazione e
nello svolgimento delle sei
giornate; alla Casa di Spiritualità di Camposampiero per la
fraterna accoglienza e ospitalità, alla comunità religiosa
delle suore Elisabettine e in
particolare per suor Paola
Cover che ha curato il libretto
della Guida Liturgica e l’animazione delle liturgie. Al termine la Presidenza di turno è
passata dal frate Minore fr
Francesco Bravi e al frate
Conventuale fr Pier Giorgio
Vitelli. Egli ha ringraziato i
presenti augurando di continuare il cammino intrapreso in
questi anni, rinsaldando ancora di più lo spirito di collaborazione e di interscam-bio tra
le quattro famiglie, seguendo
il carisma del nostro Fondatore in vista di un servizio più
fedele alla Chiesa e alle nostre
comunità italiane. Con la preghiera di rito si è chiusa la
XXVI Assemblea.
Fr Paolo Fiasconaro
Segretario dell’Unione
Notiziario -
7
COMPI
Segretariato Nazionale dei Frati Minori
per le Missioni al Popolo
Ai Segretari provinciali
Missioni al Popolo
Al Presidente della Compi
Ai Ministri Provinciali
e p. c. al Ministro Generale
Fratelli tutti,
il Signore vi dia Pace.
Nei giorni 21 – 22 Maggio c. a. , nel nostro convento di
S. Giovanni Battista a Baida Palermo, si è tenuto il Consiglio di
presidenza del Segretariato Missioni al popolo con il seguente o.
d. g.:
1. Il Consiglio di Presidenza
Missioni al popolo: come
proseguire il cammino dopo
la scomparsa del fratello
Alessio segretario nazionale
2. Missione nazionale di Cuneo
3. Varie ed eventuali
In riferimento al punto
1., il Consiglio, pur essendo stato confermato nelle sue funzioni
dalla Compi con la possibilità di
non integrare l’ufficio di Segretario nazionale, (con possibile
mandato al vice Segretario di farne le veci fino a scadenza del
triennio), prendendo atto di serie
difficoltà emerse, ha ritenuto opportuno chiedere alla presidenza
Compi L’ELEZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE nella prossima assemblea nazionale
dei Segretari delle Missioni al po-
8 - Notiziario
polo. (cfr, art. 8 Statuto) Fino a
tale nomina il Consiglio in carica si impegna a dare compimento a tutti gli impegni riguardanti
il settore.
Per quanto riguarda il
punto 2., si è preso in esame l’incontro che si terrà a Cuneo nei
giorni 17 – 18 Giugno per la preparazione della Missione nazionale. Si sono prospettate alcune
soluzioni in riferimento ad alcuni problemi emersi: personale da
coinvolgere, settori da animare...
Tra le varie ed eventuali
si sono fatte scelte concrete per
avviare il cammino di preparazione della possibile missione nazionale del Novembre 2003 che, se
confermata, dovrebbe svolgersi
ad Acerra. Rinnovando la disponibilità a lavorare per questo
Segretariato, il Consiglio si è aggiornato all’incontro di Cuneo.
fraternamente
fra Carmelo Latteri
fra Antonio Cofano
fra Adriano Apollonio
fra Renato Delbono
STATUTO
DEL SEGRETARIATO NAZIONALE
PER LA MISSIONE AL POPOLO
Art. 1
La Conferenza Italiana
dei Ministri Provinciali dei Frati
Minori, per continuare la tradizione dell’Ordine, costituisce il
Segretariato Nazionale per la
Missione al Popolo, quale settore di attività pastorale dei Frati
Minori.
Art. 2
Il Segretariato Nazionale è composto di tutti i Segretari,
è espressione concreta di comunione tra i Segretariati Provinciali
per la Missione al Popolo, secondo la natura e la caratteristica
dell’apostolato francescano.
Art. 3
Le finalità specifiche del
Segretariato sono:
a) favorire l’annuncio del
Vangelo a tutti, special-mente ai più poveri, nella forma
della Missione al Popolo,
secondo la tradi-zione francescana, mediante la
testimonianza e la proclamazione della Parola, nel segno
della minorità e della
profezia;
b) stimolare l’animazione del
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
le nostre Fraternità in modo
che siano più coscienti della
componente missionaria della loro vocazione;
c) offrire alle Province Italiane
dei Frati Minori il servizio
specifico della Missione al
Popolo;
d) promuovere la partecipazione delle Religiose, dell’O.F.S. e dei fedeli laici al lavoro missionario;
e) organizzare giornate di studio e corsi di formazione permanente per i Religiosi, le
Religiose e i fedeli laici impegnati nel lavoro missionario, favorendo la loro formazione e qualificazione;
f) collaborare con gli animatori della pastorale delle vocazioni.
Art. 4
La Conferenza dei Ministri Provinciali garantisce le finalità e l’attività del Segretariato.
A questo scopo:
a) nomina un Ministro Provinciale come suo rappresentante nel Segretariato;
b) promuove l’interessa-mento
individuale e comu-ne dei
Ministri verso il Segretariato
e le iniziative da esso organizzate;
c) favorisce la preparazione e
l’inserimento di Frati
nell’attività della Missione al
Popolo.
Art. 5
Il Segretariato Nazionale si impegna a realizzare in questo settore di apostolato le
direttive della Chiesa e dell’Ordine.
Art. 6
Il Segretariato Nazionale si esprime nell’assemblea dei
Segretari e nel Consiglio di Presidenza.
Art. 7
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Compiti del Segretariato
sono:
a) eleggere il Segretario Nazionale, il vice Segretario e tre
Consiglieri (a norma degli
Art. 14,16,17 del presente
Statuto);
b) discutere e approvare la Relazione triennale presentata
dal Segretario Nazionale;
c) approvare il bilancio economico annuale;
d) determinare le iniziative di
formazione e qualificazione,
di cui all’Art. 3,e;
e) organizzare ogni tre anni un
incontro di tutti gli operatori
nel settore della Missione al
Popolo;
f) promuovere lo scambio di
esperienze tra le varie Province.
Art. 8
Restando vacanti gli uffici di Segretario, vice Segretario e Consiglieri Nazionali, il
Segretariato Nazionale ne elegge i sostituti, i quali resteranno
in carica fino allo scadere del
triennio.
Art. 9
L’Assemblea nazionale
si riunisce almeno una volta all’anno.
Art. 10
Il Consiglio di Presidenza è composto:
a)dal Segretario;
b)dal vice Segretario;
c)da 3 Consiglieri Nazionali.
Art. 11
Il Consiglio di Presidenza ha il compito di
a) attuare le delibere approvate
dal Segretariato Nazionale;
b) programmare annualmente
l’attività del Segretariato
Nazionale;
c) discutere e valutare le richieste di Missioni al Popolo pervenute al Segretario Nazionale;
d) studiare e promuovere forme
di collaborazione con gli organismi della Conferenza dei
Ministri Provinciali, con le
altre Famiglie francescane e
con gli Ordini e Congregazioni operanti nel medesimo
settore apostolico;
e) stabilire la quota del contributo che ogni Segretario Provinciale dovrà versare per le
attività del Segretariato Nazionale;
f) nominare uno dei Consiglieri come verbalista per tutte le
riunioni degli organismi del
Segretariato Nazionale;
g) affidare a uno dei Consiglieri il compito di Economo;
questi deve preparare il bilancio annuale da presentare
al Segretariato;
h) convocare l’assemblea a norma dell’Art. 9; preparare
l’ordine del giorno e curare
che venga tempestivamente
trasmesso ai Segretari Provinciali.
Art. 12
Il Consiglio di Presidenza si raduna almeno due volte
l’anno e ogni qualvolta lo richiedano le necessità, a giudizio del
Segretario Nazionale, nel luogo
che sembrerà più opportuno.
Notiziario -
9
Art. 13
Il Ministro Provinciale
nominato dalla Conferenza come
suo rappresentante nel Segretariato:
a) partecipa alle riunioni del
Segretariato e del Consiglio
di Presidenza;
b) tiene i collegamenti con la
Conferenza, a norma dell’Art. 4.
Art. 14
Il Segretario Nazionale è
eletto dall’Assemblea Nazionale
per un triennio, con la possibilità
di rielezione fino al terzo triennio.
Art. 15
Il Segretario Nazionale:
a) presiede le riunioni dell’Assemblea Nazionale e del
Consiglio di Presidenza;
b) mantiene i contatti con i Segretari Provinciali per la Missione al Popolo;
c) raccoglie le relazioni triennali dei Segretari Provinciali e custodisce l’archivio del
Segretariato;
d) prepara la relazione triennale
per il Consiglio Nazionale;
e) riceve inviti per la Missione
al Popolo e ne dà relazione
al Consiglio di Presidenza, a
norma dell’Art.11, c;
f) coadiuva, secondo le varie
necessità, il Segretario provinciale che deve coordinare dette Missioni;
g) tiene un elenco aggiornato di
tutti coloro che lavorano in
questo settore e li informa
periodicamente sulla vita e
sull’attività del Segretariato;
h) tiene i collegamenti operativi con gli altri organismi della Conferenza dei Ministri
Provinciali e con analoghe
istituzioni presenti in altri
Ordini e Congregazioni religiose.
Art. 16
Il vice Segretario è elet-
10 - Notiziario
to dall’Assemblea Nazionale per
la durata di un triennio con possibilità di rielezione, fino al terzo triennio; fa parte del Consiglio
di Presidenza (Art. 10) e in assenza del Segretario ne fa le veci.
Art. 17
I Consiglieri Nazionali
di cui all’Art.10 vengono scelti
secondo un criterio geografico,
uno per ogni area del Nord, del
Centro e del Sud; vengono eletti
dall’Assemblea per la durata di
un triennio, con la possibilità di
rielezione, fino al terzo triennio.
Art. 18
Le elezioni vengono ratificate dalla COMPI.
Art. 19
Compiti dei Consiglieri
Nazionali sono:
a) aiutare il Segretario con il
consiglio e con l’opera in
ogni attività promossa dal
Segretariato;
b) mantenere contatti con i Segretari Provinciali della propria area geografica
Art. 20
Compiti dei Segretari
Provinciali sono:
a) tenere i necessari collegamenti con il Segretario Nazionale;
b) inviare al Segretario Nazionale una Relazione triennale
sull’attività svolta dal Segretariato Provinciale per la
Missione al Popolo;
c) seguire, possibilmente la
metodologia del Segretariato
nazionale;
d) coordinare la Missione che il
Segretariato nazionale accetta nel territorio della sua Provincia, attuandone la metodologia;
e) favorire e sollecitare i Frati
che operano in questo settore di apostolato a partecipare ai corsi di formazione e di
qualificazione promossi dal
Segretariato Nazionale;
f) offrire il loro aiuto per le attività ordinate dal Segretariato Nazionale.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
OFS Regionale
Lettera del Ministro regionale
Carissimi,
da diverse persone mi è
stato chiesto di dire una parola
circa il problema dell’unità OFS.
Cercherò di mettere in evidenza
in questa lettera i punti chiave del
problema, Sono disponibile tuttavia ad incontrare ognuno di voi
ed ogni fraternità per ulteriori
approfondimenti. La regola configura l’ordine francescano secolare “come un’unione organica di
tutte le fraternità sparse nel mondo” (art. 2). Come francescani
secolari e come fraternità ofs siamo chiamati a vivere l’unione
organica, è questo un orizzonte
che nessuno può mettere in discussione.
In tutti questi anni abbiamo sempre operato per realizzare pienamente l’unità dell’OFS.
L’OFS minori a tutti i livelli (consiglio nazionale, consigli regionali, ecc.) ha sempre espresso la
ferma volontà di ricercare e di
concretizzare nei fatti l’unità organica dell’OFS. Una piccola
verifica la potete fare rileggendo
il “Piano di lavoro” elaborato dal
consiglio nazionale interobbedienziale che trovate sui testi Ofs
(esempio anno 1998/99). Il piano di lavoro, unito a tante altre
iniziative ed attività che potrei
elencare, aiutano a focalizzare il
vero problema in que
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
stione. Il punto chiave non è quello dell’unità, che mai nessuno ha
messo in discussione, ma come
realizzare l’unità e come sviluppare un percorso che conduce ad
una profonda unità organica, ad
una vera comunione di vita che
sappia integrare le ricchezze accumulate dalle diverse obbedienze e far divenire l’0FS un unico
corpo che risponda pienamente
alla sua missione nella Chiesa e
nel mondo.
Cosa è successo in questi anni?
Il 10 giugno 1998, mentre si stava concludendo a livello
nazionale il lavoro sullo statuto
nazionale ofs per coinvolgere
gradualmente tutto l’OFS nel
processo di unificazione, la presidente del CIOFS (consiglio internazionale OFS) emana un decreto in cui impone la nascita di
un Consiglio Nazionale, dell’OFM Italia e la soppressione di tutti
i consigli nazionali delle singole
famiglie (soppressione che verrà
tentata in modo definitivo con il
commissariamento prodotto dalla determinazione del 16 marzo
99). Come ofs minori abbiamo
chiesto alla presidente del CIOFS
di ritirare il decreto che stravolgeva l’iter per raggiungere l’unità concordato con le altre obbedienze e pregiudicava la vita della
fraternità nazionale OFS Gifra.
Al rifiuto della presidente del
CIOFS, siamo stati costretti, in
comunione con la conferenza dei
ministri provinciali italiani
(COMPI), ad inoltrare ricorso per
via gerarchica ai competenti organi della Santa Sede.
Perché si è arrivati dopo diversi anni di lavoro a una situazione così critica?
Il motivo di fondo va ricercato nel diverso modo di intendere l’unità delle fraternità e
l’identità dell’OFS.
Il processo messo in atto
dalla presidente mondiale dell’OFS tende a delineare tempi,
modalità e tappe della realizzazione concreta dell’unità dell’ofs
che ha come fulcro l’autonomia
dell’OFS dal primo ordine. Unità ed autonomia sono, per la presidente mondiale, elementi essenziali ed ineludibili della
secolarità.
Sappiamo che l’OFS è
parte integrante della famiglia
francescana ed è chiamato a rendere presente, insieme ai fratelli
del primo Ordine e alle sorelle
clarisse, il comune carisma
francescano nella vita e nella
missione della Chiesa. All’interno della Chiesa, l’identità dell’OFS è profondamente caratterizzata dal legame con il primo
Notiziario -
11
Ordine. Infatti la legislazione della Chiesa definisce il “terzo ordine proprio in forza di un preciso legame con il primo ordine,
legame che ne qualifica la natura
e la missione. La Chiesa affida
la cura spirituale e pastorale
dell’OFS al primo ordine ed, in
forza del privilegio apostolico,
assegna l’Altius Moderamen
(Alta Direzione) ai padri provinciali e al padre generale.
Pertanto riteniamo non
corretto che, in nome dell’autonomia, l’unità dell’ofs crei una
separazione tra l’OFS e il Primo
Ordine.
E’ chiaro che il problema posto dall’OFS minori, non
avrebbe senso se i tre primi ordini e il TOR fossero uniti. Ma oggi
i primi ordini non sono uniti né
esistono, a quanto risulta, concreti progetti di unità. Poiché non
esiste un unico primo ordine, ma
tre primi ordini e il TOR, il terz’ordine autonomo a quale primo ordine farà riferimento? Non
si rischia di cambiare, attraverso
un processo di unità strutturale
centralizzato sull’autonomia,
l’identità dell’OFS ? Storicamente nella chiesa la caratteristica del
terz’ordine è stata quella di essere strettamente unito ad un specifico primo ordine. Procedendo
diversamente non si rischia di trasformare l’essenza del terz’ordine?
L’autonomia dell’OFS
pone pertanto seri problemi, proprio a partire dall’assistenza. Si
parla di assistenza collegiale, ma
questa modalità attualmente non
è contemplata nel diritto canonico. Chiarire la cura spirituale e
pastorale dell’OFS è importante
per l’unità. Ciò significa definire
con precisione l’assistenza alle
fraternità dei diversi livelli e il
ruolo dell’Altius Moderamen.
Come ofs minori, unitamente alla
12 - Notiziario
CONIPI, avevamo chiesto di approfondire e risolverli questi problemi prima di promulgare le costituzioni definitive. Ciò non è
stato accettato dal CIOFS. Per
questi motivi abbiamo posto una
interrogazione al Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei
testi legislativi.
Come OFS minori ancorare in maniera solida l’ofs alle
singole famiglie del primo ordine vuol dire mantenere chiara la
sua identità. Questo forte legame
del terz’ordine con il primo ordine lo ha custodito per otto secoli.
E’ stato un legame vitale, non
formale. Non si tratta di avere
“dei bocconcini sprirituali” dal
primo ordine che si potrebbero
avere da chiunque, ma di mantenere un profondo rapporto di vita
e di reciprocità. E’ questo legame che ha prodotto lungo i secoli tanta santità di vita.
Per approfondire questo
legame di comunione vi invito a
leggere la lettera dei Padri provinciali del 1984, a meditare i due
documenti dell’assemblea nazionale ofs minori svoltasi a
Sacrofano (Roma) il 9-11 marzo
2001 (Il Cantico n.4 aprile 2001),
il 19 settembre 2001 (“Il Cantico
n. 10 ottobre 2001), l’articolo di
Padre Pietro Carfagna “In comunione vitale reciproca(II. Cantico
n.5 maggio 2000) e i tanti articoli pubblicati sul problema dell’unità.
L’evoluzione del processo dell’unità.
In dicembre del 2000 abbiamo
avuto il decreto di risposta della
Congregazione per gli Istituti di
Vita Consacrata e le Società di
Vita Apostolica (CIVCSVA ) la
quale afferma l’obbligo di
ricercare con ogni mezzo la
unificazione prescritta dalla
regola e dalle costituzionei e ...
per quando riguarda l’OFS
minori d’Italia... si autorizza una
propria via all’unità. La
congregazione pur accettando in
parte il nostro ricorso,
autorizzando una propria via
all’unità, non dava nessuna
risposta sulle questioni di fondo:
problema dell’assistenza identità
dell’OFS. Per questo motivo pur
accogliendo rispettosamente il
decreto della congregazione,
abbiamo fatto ulteriore ricorso al
Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica per avere un discernimento definitivo della
Chiesa.
Durante questo periodo
l’OFS minori ha individualo una
propri. la via all’unità: la via
federativa. Il percorso di tipo federativo oltre a permettere una
reale unione organica tra le
fraternità e una profonda comunione di vita, conserverebbe nello stesso tempo un forte legame
vitale con il primo ordine di appartenenza.
Nonostante le nostre richieste e i nostri ricorsi ai vari
organi della Chiesa, la presidente del CIOFS ha proceduto nel
suo iter di unità strutturale fino
alla convocazione del capitolo
nazionale elettivo e deliberativo
dell’OFS d’Italia. Di fronte alla
convocazione del capitolo
elettivo per evitare l’assorbimento dell’ofs minori e la conseguente estinzione, siamo stati costretti a dissociarci dal processo di
unità strutturale posta in essere
dal Ciofs. Unitamente alla
dissociazione abbiamo anche ribadito la ferma volontà di essere
disponibili al processo di unione
organica che in questo momento
vediamo attraverso la via federativa (Documento dell’assemblea Ofs nazionale minori
Sacrofano 24 febbraio 2002). Nel
mese di febbraio 2002 il supremo Tribunale della Segnatura
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Apostolica ha ritenuto fondati
imotivi del ricorso OFS minori
decretandone l’ammissione.
L’accettazione della discussione
del ricorso ha prodotto un riconoscimento implicito della
fraternità nazionale ofs minori,
della sua presidente Argia
Passoni e dell’assistente padre
Luigi Moro.
Ai primi di maggio veniamo a conoscenza di una lettera della congregazione IVCSVA
datata il 24 aprile 2002 la quale
afferma che “nel prossimo capitolo nazionale elettivo dell’Ofs
d’Italia (27 aprile - 1 maggio
2002) verranno istituite le uniche,
e riconosciute Autorità di riferimento”. Inoltre invita, con pressante “paterno incoraggiamento”,
ad inserirsi nel comune cammino dell’unità.
Come ofs minori abbiamo riaffermato che noi attendiamo fiduciosi la risposta del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica e del Pontificio Consiglio per l’interpretazione del
codice di diritto Canonico e che
il consiglio eletto non rappresenta
l’ofs Minori. Come fraternità dei
minori riconosciamo il consiglio
nazionale OFS minori, la sua presidente Argia Passoni e l’assistente padre Luigi Moro. Noi ci
siamo dissociati dal processo di
unità strutturale posta in essere
dal Ciofs e non abbiamo partecipato al capitolo unitario nazionale. La nostra non partecipazione
al processo di unità strutturale
messo in atto dalla presidenza
Ciofs, l’abbiamo vissuta sempre
con profonda sofferenza.
In questi anni siamo stati costretti a difendere la nostra
fraternità ofs minori nazionale e
l’identità dell’OFS attraverso gli
strumenti messi a disposizione
dalla Chiesa, perché le altre vie
di dialogo all’interno dell’ofs
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
unitario erano state di fatto precluse. Non era possibile sviluppare un dialogo fraterno nelle diverse assemblee o a capitoli elettivi o deliberativi, perché la nostra partecipazione a tali momenti
avrebbe comportato automaticamente l’assoggettamento al
commissariamento voluto dalla
presidente del CIOFS e dunque
l’assorbimento nel processo dell’unità strutturale, con l’estinzio
ne di fatto della fraternità nazionale ofs minori.
La speranza
Noi abbiamo fede nella Santa
Romana Chiesa. La nostra obbedienza è senza riserve, piena e
totale, a lei abbiamo affidato tutte le nostre perplessità circa l’unità strutturale messa in atto dal
Ciofs. Abbiamo ricorso ai mezzi
che la stessa Chiesa ci pone a disposizione per tutelare un nostro
diritto (essere Ofs Minori). Noi
attendiamo fiduciosi la risposta
sia del Tribunale Supremo della
Segnatura Apostolica che dal
Presso l’eremo di Montepaolo è stato realizzato il “ Viale dei Mosaici”. Il
percorso che dal Santuario porta alla Cappella del Crocifisso è stato segnato da diversi quadri opera di artisti emiliano-romagnoli, che raccontano la storia del luogo, le opere pittoriche sono poi state tradotte in mosaico.
Le diverse opere, sia nella versione pittorica che in quella mosaico, sono
state raccolte in un volume, edito a cura del Santuario.
Notiziario -
13
Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi,
perché solo a partire dalla verità
e dalla certezza di diritto è possibile intraprendere una vera unità. In questa attesa non c’è nessun atteggiamento disubbidiente
o antiecclesiale, ma solo un farsi
carico di una responsabilità di
servizio per permettere all’OFS
minori di continuare, con le strutture che le sono proprie, nel cammino di servizio alle fraternità dei
diversi livelli.
Nell’attesa della risposta
della Chiesa come ofs minori
dell’Emilia Romagna riaffermiamo fiducia e sostegno al nostro
consiglio nazionale, alla ministra
nazionale Argia Passoni e all’assistente nazionale Padre Luigi
Moro.
La fraternità regionale e le
fraternità locali nel processo di
unità
E’ opportuno precisare
che attualmente il processo di
unità strutturale dell’ofs portata
avanti dal CIOFS riguarderebbe
solo i consigli nazionali. I consigli regionali delle singole famiglie sono attivi e regolarmente
funzionanti nelle loro competenze. Infine, per quanto riguarda le
fraternità locali, il problema dell’unità strutturale non esiste, perché le costituzioni affermano che
ogni fraternità locale rimane affidata alla cura pastorale dell’ordine religioso che l’ha canonicamente eretta (art. 47 ce. gg.).
Il problema dell’unità regionale (detto processo di
regionalizzazione) è un processo molto complesso perché le
province religiose non coincidono con il territorio regionale civile. Il processo non si potrà sviluppare senza conoscere con certezza il percorso dell’unità e
quindi si potrà iniziare solo dopo
aver risolto i problemi della
14 - Notiziario
fraternità nazionale. Oggi non
sussistono le condizioni per iniziare questo processo a livello regionale.
Inoltre è importante sapere che attualmente non esiste
né statuto nazionale ofs d’Italia,
né statuto della fraternità regionale. I diversi Statuti, previsti
dalle costituzioni generali, dovrebbero tener conto delle specifiche realtà dell’ofs ed indicare
nel concreto come procedere all’unità e come servire la vita delle fraternità. Come vedete il percorso dell’unità è particolarmente complesso e non può essere risolto con soluzioni autoritarie,
ma deve essere condiviso e guidato con prudenza e sapienza. Al
riguardo siamo d’accordo con la
congregazione IVCSVA quando
afferma che l’unità dell’ofs, se
non nasce da un comune progetto di vita, da attuare con strutture
pienamente condivise, difficilmente può mantenere la sua coesione. Le forzature, le imposizioni, le pressioni non costruiscono
la fraternità, non creano comunione, ma producono solo
lacerazioni e rottura di rapporti.
A chi sta veramente a
cuore l’ordine francescano secolare, a chi è responsabile dei fratelli e sorelle terziari, dei gifrini
e degli araldini, aiuti profondamente il discernimento del cammino di unità dell’ofs, non agisca per sentito dire, ma valuti attentamente ogni cosa, la mediti
nel suo cuore, chieda luce all’Altissimo, affinchè possiamo seguire le Sue vie.
Come consiglio regionale ofs minori desideriamo fortemente e fermamente operare per
l’unità dell’Ofs. Desideriamo ritornare a vivere in una prospettiva di autentica comunione e
fraternità con i fratelli cappuccini, conventuali e Tor. Desideriamo sviluppare un cammino pa-
ziente e rispettoso delle diverse
realtà dell’ordine e delle diverse
famiglie, un cammino che porti
ad una reale e concreta
condivisione di vita tra i fratelli
e tra le fraternità. Se sussistono
le condizioni di rispetto e di riconoscimento reciproco, possiamo ricominciare a vivere delle
iniziative insieme.
Termino rivolgendo a
voi l’invito della ministra nazionale Argia Passoni: “vi chiedo di
pregare e far pregare le fraternità
perché si possa, con l’aiuto dello
Spirito Santo, pur tra tanta sofferenza, ritrovare la strada del vero
bene di tutto l’ofs”.
Rinnovando la disponibilità per ulteriori chiarimenti vi
saluto fraternamente.
Il Signore vi dia pace
Silvio Imbriaco
Ministro regionale ofs
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
È stato approvato, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Calendario
liturgico universale del I Ordine e del III Ordine Regolare, con protocollo n. 1672/96L, in data 12 dicembre
2001.
Gennaio
3
Santissimo Nome di Gesù
16
Santi Berardo, sac. e Compagni martiri, protomartiri dell’Ordine
30
Santa Giacinta Marescotti, vergine
Febbraio
6
Santi Pierbattista, sac. e Compagni martiri
7
Santa Coleta da Corbie, vergine
Marzo
2
Santa Agnese di Boemia, vergine
Aprile
21
San Corrado da Parzhan, religioso
24
San Fedele da Sigmaringa, sac. e martire
Maggio
12
San Leopoldo da Castelnuovo, sac.
16
Santa Margherita da Cortona, penitente
17
San Pasquale Baylon, religioso
18
San Felice da Cantalice, religioso
20
San Bernardino da Siena, sac.
24
Dedicazione della Basilica di S. Francesco ad Assisi
Giugno
13
San Antonio da Padova, sac. e Dottore della Chiesa
Luglio
10
Santa Veronica Giuliani, virgine
14
San Francesco Solano, sac.
15
San Bonaventura, Vescovo e Dottore della Chiesa
21
San Lorenzo da Brindisi, sac. e Dottore della Chiesa
Agosto
2
Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola
8
San Padre Domenico, religioso
11
San Chiara di Assisi, vergine
14
San Massimiliano Maria Kolbe, sac. e martire
19
San Ludovico, vescovo
25
San Ludovico, re
Settembre
17
Impressione delle Stimmate del Santo Padre nostro Francesco
16
San Giuseppe da Copertino, sac.
Ottobre
4
San Padre nostro Francesco, diac., Fondatore dei tre Ordini
19
San Petro d’Alcantara, sac
23
San Giovanni da Capestrano, sac.
Novembre
14
Santi Nicola Tavelic e compagni, sac. e martiri
17
Santa Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’OFS
26
San Leonardo da Porto Maurizio, sac.
27
San Francesco Antonio Fasani, sac.
28
San Giacomo della Marca, sac.
29
Tutti i Santi dei tre Ordini francescani
Commemorazione di tutti i Defunti dei tre Ordini francescani
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Memoria
Festa
Festa
Memoria
Memoria
Festa
Memoria
Festa
Festa
Festa
Memoria
Memoria
Memoria
Festa
Memoria
Solennità
Memoria fac.
Memoria
Memoria
Festa
Memoria
Memoria
Memoria fac.
Festa
Notiziario -
15
Vita della Provincia
I
Definitorio
San Piero in Bagno
11 giugno 2002
* Ci si ritrova presso il
Convento di San Piero e con la
preghiera si iniziano i lavori alle
ore 09,30.
* Si approvano i verbali
dell’incontro del mese di maggio
tenutosi a Milano Marittima.
* Il Ministro provinciale
comunica che il giorno 10 giugno
si è tenuto il primo incontro della
Commissione Pre-Capitolare ed
attende comunicazione dal Presidente circa la metodologia del
lavoro.
* Si fissa la data del
prossimo Capitolo provinciale:
dal 30 giugno al 10 luglio 2003.
* In riferimento al luogo
dove tenere il Capitolo si fanno
alcune ipotesi, Segretario provinciale verificherà e poi si deciderà.
Si ritiene comunque opportuno di
trovare una sede fuori dall’ambito conventuale.
* Il Ministro provinciale
16 - Notiziario
presenta le informazioni raccolte
riferenti a Fr. Nazzareno Burgazzi conseguenti alla sua richiesta di essere ammesso alla Professione perpetua. Il Ministro
provinciale dopo aver ascoltato
ogni singolo Definitore ammette
Fr. Nazzareno alla Professione.
* Fr. Luigi Dima e Fr.
Antonio Mocerino hanno chiesto
di essere ammessi al Presbiterato.
Il Ministro provinciale presenta
la documentazione raccolta e,
dopo aver ascoltato il parere dei
Definitori, ammette Fr. Luigi e Fr.
Antonio al Ministero del Presbiterato.
* Nei primi giorni della
prossima settimana (16-18 giugno) i Definitorii delle Province
del Nord Italia si ritroveranno
insieme ad Assisi presso il Centro Leonori. Si riflette sulla bozza
di ODG pervenuta e ci si organizza all’incontro.
* L’Economo provinciale presenta in modo dettagliato il
bilancio economico per poter
insieme riflettere sulle diverse
cifre in riferimento soprattutto ad
alcune scelte importanti ormai
prossime e in prospettiva del futuro.
* Vengono affrontati alcuni problemi circa la situazione
attuale dell’Opera Marella. Si
riflette sulla complessità dei problemi attuali e si ribadisce la necessità di discuterne unitamente
alla Curia diocesana.
* Il Ministro provinciale
riafferma unitamente al Definitorio di operare circa la problematica dell’unità OFS secondo le
indicazioni del Ministro generale
e della COMPI: nella nostra Regione l’assistenza OFS e GIFRA
si adopererà per l’unità dello
stesso OFS.
* Vengono affrontate
diverse «Varie ed Eventuali»: ad
ogni singolo problema risponderà
il Ministro provinciale.
* Si terminano i lavori ed
alle ore 13,15 ci si ritrova insieme
alla Comunità locale per il pranzo: in questa occasione oltre che
ringraziare Fr. Serafino e Fr. Teodoro per la bella ospitalità si
formulano i migliori auguri a Fr.
Gregorio per il suo 50° di Sacerdozio.
* Il prossimo incontro
del Definitorio si terrà il 2 luglio
presso la Curia provinciale.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
II
Commissione arte
ed edilizia
Soddisfazione di riunirci stamattina in un sereno incontro di fratelli: non abbiamo particolari novità all’ordine del giorno.
C’è stato un cambiamento ai vertici della Soprintendenza per i BB.AA.AA per Bologna e province dell’Emilia: è stato nominato Sovrintendente
l’Arch. Sabina Ferrari; l’Arch.
Elio Garzillo passa a ricoprire il
nuovo ufficio di Soprintendente
Regionale.
Si parla , per accenni, di
alcuni problemi legati a passaggi di proprietà tra la diocesi di
Modena e il convento “S.
Cataldo”. Ci si sofferma su alcune richieste di sovvenzioni da
parte della Soprintendenza per i
BB.AA.AA. per il convento di S.
Maria di Campagna in Piacenza.
In vista di contributi, da parte
della Soprintendenza, è importante che l’immobile sia tutelato,
è importante avere la documentazione rilasciata dalla Soprintendenza, ricordando che “la concessione di un contributo sarà
commisurata all’entità dei lavori
di stretto carattere artistico e
conservativo”; che si dovranno
“escludere tutte le opere impiantistiche (impianti di riscaldamento, idro-sanitario, antincendio,
elettrico); nonché interventi
murari relativi al nuovo assetto;
predisporre un computo metrico
limitato alle sole opere di carattere conservativo; produrre le
schede fotografiche originali preopera, comprendenti anche riprese degli ambienti interni interessati ai lavori e la dichiarazione relativa alla destinazione d’uso,
prima e dopo i lavori, della porFrati Minori dell’Emilia-Romagna
zione di immobile interessata.
Tutta la documentazione
dovrà essere inoltrata in duplice
copia.
Si auspica che nei conventi ceduti ad tempus ad altri
Enti ecclesiastici non vengano
manomessi, nè vengano alterate
opere di valore e strutture artistiche tutelate.
La catalogazione delle
opere d’arte nei nostri conventi
ha subito un arresto, come per il
convento dell’Osservanza di Bologna per urgenza di altri lavori
da parte della Soprintendenza
per i BB. S. AA..
E’ in corso la compilazione del patrimonio artistico del
Museo dell’Osservanza, da parte di ricercatori della Facoltà di
conservazione dell’Università
degli Studi di Bologna, per la
pubblicazione di una guida.
Osservanza, 8 maggio 2002
Fr. Onofrio Gianaroli
Presidente
Sono usciti gli atti del Consiglio plenario dell’Ordine tenutosi in Messico nel novembre scorso. La pubblicazione
(350 pagine) è a cura della Curia Generale.
Notiziario -
17
Note di Cronaca
I
Il chiostro
restaurato
dell’Annunciata
E’ stato definito la
“bomboniera” dell’Oltretorrente. E in effetti il chiostro
dell’Annunziata, presentato
alla città sabato 18 maggio,
dopo i restauri interamente
sostenuti dalla Fondazione
Cariparma, d’ora innanzi farà
parte a pieno titolo della preziosa “argenteria di famiglia”
di cui può andare fiera la nostra città special-mente con i
turisti. Non a caso il chiostro è
stato inaugurato in concomitanza
con la data che ricorda il
settantottesimo anniversario della scomparsa, avvenuta com’è
noto dinanzi allo stabilimento
Barilla, di colui che, dentro e fuori le antiche mura del convento
di via Imbriani, visse e si comportò da santo: padre Lino
Maupas. La cerimonia, alla presenza di un folto pubblico, è iniziata all’interno del chiostro dove
padre Secondo Ballati, superiore
dell’Annunziata, ha fatto gli onori di casa, esprimendo la gratitudine della comunità francescana
18 - Notiziario
al presidente della Fondazione
Cariparma Luciano Silingardi.
E’ spettato quindi al presidente dell’associazione Amici
di Padre Lino Albino Ivardi
Ganapini consegnare una targa
ricordo a Silingardi, per le sensibili e concrete attenzioni mostrate
dalla Fondazione nei confronti
del chiostro in particolare e di
tutto il patrimonio artistico cittadino in generale.
Silingardi (che era accompagnato dal segretario generale della Fondazione Giorgio
Del Sante e dal dirigente Vittorio Rabaglia) nel ringraziare dell’attestato, ha assicurato anche
per il futuro l’interessamento della Fondazione che “sosterrà anche il restauro della facciata
dell’Annunziata”. Il saluto da
parte della città, sia alla comunità francescana che ai presenti, è
stato portato dal primo cittadino
Elvio Ubaldi. Erano presenti anche la candidata sindaco per il
centrosinistra, Albertina Soliani,
e i candidati per il Consiglio comunale Lucia Mora (Margherita), Claudio Bigliardi ed Egidio
Tibaldi (Civiltà parmigiana) e
Claudio Cavazzini e Davide
Mora (Alleanza nazionale). Folta la presenza di autorità civili,
militari, mentre l’Università era
rappresentata da Almerico
Novarini, preside della facoltà di
Medicina.
Quindi Giancarlo Gonizzi, segretario degli Amici di Padre Lino, insieme con l’architetto Bacchi, ha illustrato le peculiarità del restauro e la storia
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
del chiostro attraverso i secoli. La
cerimonia, il cui servizio d’ordine è stato assicurato dagli scout
e da animatori della parrocchia,
rispettivamente coordinati da
Luigi Vignoli e Oretta Botti, è poi
proseguita in chiesa con l’esibizione, davvero maiuscola, del
Piccolo Coro dell’Antoniano di
Bologna, diretto da Sabrina
Simoni, che ha reso ancor più
suggestiva la già elegante cornice dell’Annunziata impreziosita
da un raffinatissimo addobbo
floreale.
La figura di Padre Lino,
dinanzi al foltissimo pubblico, è
stata fedelmente tratteggiata da
Gonizzi, mentre nell’intervallo
del concerto si è svolta la consegna dell’ormai tradizionale premio Avis Padre Lino (alla presenza della presidente dell’Avis comunale Cristina Sassi e del segretario Giorgio Zambrelli) che,
quest’anno, è stato assegnato a
Maurizio Vescovi, già presidente dell’Avis comunale, da sempre attento e sensibile alla
tematica della donazione alla
quale si è dedicato come medico, volontario e dirigente avisino.
Gli altri premi sono stati
assegnati alle due quinte delle
scuole elementari Cocconi e
Corridoni per un audiovisivo sulla vita di Padre Lino realizzato
dagli alunni sotto la guida delle
insegnanti Rosella Barba, Fulvia
Carnelli, Maria Bergonzi e Maria Grazia Benassi (coordinatrice del progetto) per la regia di
Giovanni Martinelli.
Infine il terzo premio è
stato assegnato ai Cantori del
Mattino, diretti dal maestro
Adolfo Tanzi, i quali, da tempo,
accompagnano con le loro esibizioni di ottimo valore artistico le
varie iniziative promosse dagli
Amici di Padre Lino. A siglare la
conclusione di una serata di no
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
tevole caratura culturale e artistica, ai presenti è stata donata una
cartolina celebrativa realizzata
dall’associazione Amici di Padre
Lino raffigurante il chiostro
dell’Annunziata in un disegno ad
acquerello curato dagli allievi
dell’istituto d’arte Toschi.
Lorenzo Sartorio
Gazzetta di Parma
II
Le giornate
dell’Osservanza
18-19 maggio
“L’Accoglienza”, tema
centrale di questa nostra epoca,
è stato il tema scelto per la XXI
ed. delle “Giornate dell’Osservanza del 18 e 19 Mag-gio 2002.
L’annuale appun-tamento e la
pubblicazione degli Atti nella
collana “Quaderni del Monte”
hanno già definito le “Giornate”
sempre “beneaugurali”, come è
stato sottolineato dalle centinaia
di messaggi giunti in risposta
all’omaggio dell’ultimo Quaderno “Identità cristiana e stato
laico”, inviato a tutti i parlamentari delle due Camere.
Sabato 18 Maggio, in
apertura, portavano il saluto l’On.
Filippo Berselli, Sottosegretario
alla difesa, il Capo dello SME, il
Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli,
il Magnifico Rettore prof. Pier
Ugo Calzolari, l’Assessore dott.
Paolo Foschini per il Comune, il
Presidente della Fondazione del
Monte di Bo e Ra, Ing. Stefano
Aldrovandi e il Ministro Provinciale Fr. Giuseppe Ferrari.
Il tema “L’Accoglienza”,
segue gli ultimi appuntamenti:
“Religioni e culture in una società
multietnica” e “Identità cristiana
e Stato laico”.
Nella proliferazione di
religioni e culture in atto in Europa, sottolineato l’animo e il
volto proprio dell’Italia e dell’Europa, è venuto urgente interrogarci sulla dimensione dell’Accoglienza che deve aprire il cuore all’amore senza alterare omogeneità culturali, religiose ed etniche. L’Accoglienza vissuta con
attenzione e umiltà, crea armonia: è speranza, è vita; pretesa,
genera invece insofferenza.
Per un’equilibrata convivenza, tutto invita all’accoglienza, ma non si possono addomesticare i problemi, né prefabbricarsi risposte. L’accoglienza
reclama integralità: è carità senza eludere diritti e doveri e deve
sempre andare di pari passo con
l’osservanza delle leggi. Piace
dire che l’accoglienza è mistero
di buona volontà e che quella di
Dio è Redenzione.
Il tema dell’Accoglienza investe Chiesa, Stato e Forze
dell’Ordine, per questo abbiamo
voluto il Card. Francis Arinze ,
Prefetto del Pontificio Consiglio
per il dialogo interreligioso, il
Capo di Stato Maggiore dello
SME Ten. Gen. Gianfranco
Ottogalli e il Sottosegretario alla
difesa on. Berselli. Ci ha accompagnato san Francesco nel cui
nome abbiamo voluto che si chiudessero gli interventi.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bologna, Prof. Pier Ugo Calzolari, ha
tracciato la storia dell’Università sottolineando lo spirito di Accoglienza del secolare Ateneo. Le
generazioni di studenti affluite
nei secoli da tutta Europa, hanno
sempre trovato a Bologna attenzione; era ansiosa quando questi
minacciavano di allontanarsi.
L’Assessore agli Affari
Istituzionali del Comune, dott.
Paolo Foschini ha espresso il torNotiziario -
19
mento dell’Amministrazione
Comunale quando non riesce ad
essere accogliente come vorrebbe e la preoccupazione per i problemi che seguono l’afflusso costante degli immigrati. A Bologna, come in altri centri, si vuole
dividere la nostra vita con loro o
almeno vederla correre in parallelo.
Il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna, Ing. Stefano Aldrovandi ha tradotto lo spirito secolare dell’Istituto, presente in tante iniziative che in passato, come
oggi, esprimono l’attenzione del
fondatore.
Il Ministro Provinciale P.
Giuseppe Ferrari, ha puntualizzato che l’Accoglienza, per noi
francescani, è un sacramento,
raccomandata da S. Francesco,
vissuta in fraternità come icona
della paternità di Dio. S. Francesco risponderà sempre alla porta
dei nostri Conventi finché ci sarà
un francescano.
Seguivano gli interventi
del Cardinale Francis Arinze, del
Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli e
dell’On. Filippo Berselli.
Il porporato ha esordito
dicendo che la Chiesa sa che il
problema dell’Accoglienza riguarda, in particolare, gli immigrati, presenza da affrontarsi con
cuore generoso e mente serena.
L’immigrato è un figlio di Dio,
con doveri e diritti; per la Chiesa
è un “povero”, mai un “reo”. La
Sacra Scrittura loda l’ospitalità
sia nell’Antico che nel Nuovo
Testamento e la Chiesa è inviata
da Cristo come madre accogliente; ogni cristiano deve praticare
la virtù dell’ospitalità, e soprattutto “condividere la sublimità
della conoscenza di Cristo,
ungrande atto di accoglienza e di
amore”.
Il Ten. Gen. Gianfranco
20 - Notiziario
Ottogalli, ha parlato dell’azione
accogliente delle Forze Armate.
L’Esercito Italiano, fondato su
valori di legittimità e democrazia, ha sempre dimostrato la massima attenzione per la salvaguardia dei diritti umani, ha garantito
sicurezza in passato a coloro che
per tanti motivi sono stati costretti a lasciare la propria terra. Lo
strumento militare rimane a disposizione delle Autorità nazionali e di ordine pubblico, è impegnato in operazioni multinazionali con strutture di ogni genere; è tutore e garante di siti ritenuti di altissima valenza artisti-
ca e vigila anche presso i luoghi
sacri.
L’On.le Filippo Berselli,
Sottosegretario del Ministero della Difesa, ha tracciato le
problematiche collegate all’immigrazione, nella coscienza che
lo Stato ha il dovere di tutelare i
cittadini. Oggi l’immigrato fa paura, forti motivi fanno temere alterazioni di compromessi. L’Italia ha bisogno di immigrati, ed
essi hanno diritto di essere accolti
ed integrati, ma il Governo ha
prima di tutto, il compito di scongiurare tensioni destabilizzanti,
purtroppo spesso omicide. L’im-
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
migrazione va governata e non
subita, e il governo deve coniugare rigore con umanità, ma l’Italia non può accogliere tutti; l’Accoglienza va programmata e non
subita e l’Italia, che per la sua
configurazione geografica è
esposta a flussi immigratori a cascata, ha bisogno di coinvolgere
l’intera Europa.
Dopo un intervallo, durante il quale le Autorità si sono
ritrovate in Biblioteca per un vin
d’honneur e interviste giornalistiche, ci si è ritrovati in aula per il
concerto meraviglioso e applauditissimo del “Quintetto di
saxofoni ‘900”, del Conservatorio Arrigo Boito di Parma: un
concerto insolito, ma che si allinea al tema delle giornate, se ricordiamo che l’integrazione fra i
popoli è stata spesso sottolineata
dalla musica, soprattutto nel periodo delle immigrazioni di inizio ‘900.
Domenica 19 le “Giornate sono state dense di interventi
accademici. Iniziava il prof .
Edoardo Bressan, della Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università di Milano, con il tema “ Carità
e Riforme sociali nell’età moderna e contemporanea”. L’accoglienza, nella Chiesa, è carità,
prova della Verità della sua fede.
Sempre, ma soprattutto nell’età
moderna e contemporanea, la
Chiesa ha precorso riforme umanitarie e sociali. Le Encicliche
pontificie, Fondatori di ordini religiosi e i santi hanno sempre saputo affrontare con vigore complessi momenti storici e risolvere i problemi che scaturivano da
nuove concezioni del tempo e dei
ritmi della vita.
Il prof. Emilio Pasquini,
ordinario di Letteratura italiana
alla Università di Bologna, decano di queste “Giornate”, con
larelazione “Echi letterari delFrati Minori dell’Emilia-Romagna
l’Accoglienza”ci ha introdotti nel
mondo manzoniano e di tanta letteratura, nuova, per troppi di noi
l’Accoglienza: sprezzante di Don
Rodrigo, quella turbata della
Monaca di Monza; quella pastorale, evangelica del Card. Federico Borromeo, ora più vicine,
come tanto mondo della grande
letteratura russa.
Il prof.Giuseppe De
Vergottini, ordinario di diritto
costituzionale dell’Ateneo, studioso dei problemi legati all’immigrazione, ha trattato il tema:
“Diritti e doveri degli Emigranti
nelle comunità locali”.
L’aumento vistoso degli
immigrati, soprattutto di fede
islamica; al primo disorientamento, sono subentrate forti
preoccupazioni per la consistenza di queste nuove etnie; la loro
religione ha valenza giuridica;
questi immigrati non si fanno cittadini italiani; è da chiedersi se
sottostaranno alle nostre leggi italiane, ai nostri tribunali senza
abiurare alla loro religione.
Chi viene non può pretendere di trapiantare il suo mondo, i suoi usi, la sua religione nella nostra Costituzione.
Chiudeva questa XXI ed.
delle nostre “Giornate” il presidente dell’associazione “Assisi
pax international”, Fr. GianMaria
Polidoro.
Se l’accoglienza è la nota
della Chiesa più sensibile, è, senza dubbio, la caratteristica costante dello spirito di S. Francesco che raccomanda : “Chi viene
a noi sia benignamente accolto”…; e : “ chiunque verrà ad
essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà” .
“Minore” è capacità di
aprirsi agli altri, è cammino verso l’altro: la minorità è disposizione a collocarsi nel posto indi
cato da Dio, sapere che ogni essere è espressione della ricchezza di Dio.
Alle ore 21, con il concerto in chiesa del coro “Voci di
Parma”, si chiudeva questa XXI
ed. delle “Giornate” salutata con
simpatica attenzione dalla stampa e da tante Autorità ed Amici.
L’inno alla gioia dalla IX
sinfonia di Beethoven, che abbiamo voluto a conclusione, saprà
elevare i sentimenti sofferti che
preoccupano la chiesa sul problema dell’immigrazione. Lo fa sperare lo spirito di S. Francesco.
Fr. Onofrio Gianaroli
III
50° di Sacerdozio
di Fr. Gregorio
Montali
Carissimo Fr. Gregorio,
i tuoi confratelli Serafino
e Teodoro sono lieti di porgerti
gli auguri più belli per queste tue
nozze d’oro di Sacerdozio e assieme a tutti qui presenti ti siamo vicini con tanto amore e riconoscenza.
Io, poi, ho ancora la gioia delle mie nozze d’oro fatte lo
scorso anno ed è giusto fare grande festa, perché noi siamo parte
del Sacerdozio di Cristo che ci ha
dato il potere di consacrare e di
perdonare, come partecipazione
alla sua divinità, dignità immensa!
Ma la tua festa è duplicata, perché sono anche 50 anni
della tua permanenza qui a San
Piero e in questi anni tu hai trasformato il paese con la tua capacità organizzativa e con la tua
disponibilità di ascolto, per cui
sei stato il padre di tutti. Per queNotiziario -
21
sto meritatamente puoi chiamarti: “Cittadino Onorario di San
Piero”, senza tradire la tua nobile Parma. La tua vita l’hai spesa
con tutte le tue capacità ed energie, per questo sei ben voluto e
amato e sei il Padre Gregorio di
tutti, nessuno escluso.
Qui sta la grandezza del
tuo Sacerdozio, qui sta la tua gioia di aver servito, aiutato e amato, tutti. Poi, come pellegrino del
mondo, hai portato tanti, nei tuoi
viaggi, a vedere e contemplare le
meraviglie del creato, per ricordare che tutto è dono di Dio e a
lui solo si deve ogni onore e gloria.
La tua presenza è stata
sempre vigile e premurosa da risolvere ogni problema ambientale. E anche nella tua malattia hai
dato prova di fede e di coraggio.
La Madonna di Lourdes, della
quale sei molto devoto, ti ha guarito, perché la tua presenza tra noi
è ancora necessaria. Anche in
questa prova della tua vita, i
Sampierani ti sono stati vicini,
perché per loro sei padre, fratello, amico e confidente.
Hai tenuto sempre alto
l’onore e la stima che la gente ha
per noi Figli di San Francesco.
Anche i lavori che hai fatto per
rendere la Chiesa e il Convento
più accoglienti, stanno a dimostrare la tua capacità e l’amore
che hai con tanta tua disponibilità operativa.
E’ quanto dovevamo
dire, anche a nome dei Sampierani, in segno di riconoscenza e
le tue nozze d’oro ne sono una
conferma.
Ti ringraziamo, commossi, con tutto il cuore.
Tanti Auguri! Caro Padre
Gregorio!
Il prossimo 13 giugno, alle ore 21, al cinema Arena di Nonantola sarà rappresentata la pièce teatrale “L’ IMPREVISTO”, scritta dal trio “Ma.Gi.Co”
(ovvero Frate Maurizio, Frate Giovanni e Frate Costantino) e realizzata
con la collaborazione di un nutrito gruppo ragazzi di Nonantola che si sono
cimentati nel ruolo di attori, compositori, cantanti, ballerini e scenografi in
erba. Una sorta di laboratorio teatrale in cui ciascuno è stato chiamato a
sperimentarsi in prima persona e a dare il suo contributo personale allo
spettacolo, che nella sua forma finale è il risultato di una lunga
rielaborazione e interiorizzazione del testo.
Fr. Teodoro Bellavista
22 - Notiziario
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Abbiamo Vissuto
* In Aprile, giorno 10, vengono eletti i nuovi Definitori della Provincia siciliana: Fr. Angelo
Ferro, Fr. Alberto Marangolo, Fr.
Benedetto Lipari, Fr. Armando
Cicchello.
* Il 12 di aprile la Provincia romana elegge i nuovi
Definitori provinciali: Fr. Carlo
D’Andrea, Fr. Domenico Lassandro, Fr. Luciano De Giusti, Fr.
Massimo Fusarelli, Fr. Ezio Casella, Fr. Cristoforo Amanzi.
* Il 10 maggio termina ad
Assisi l’incontro degli operatori
nella Pastorale Sanitaria della
COMPI.
* Sabato 11 nel pomeriggio incontro con il Consiglio
Nazionale OFS.
* Domenica 12 maggio
dall’Antoniano di Bologna Festa
della Mamma. Sono presenti Fr.
Stefano Ottenbreitt Vicario generale e Fr. Antonio Riccio Procuratore e Definitore generale.
* Il giorno 12 Fr. Adriano
Della Valle rientra a Gerusalemme.
* Lunedì 13 iniziano gli
esercizi spirituali a Villa VerucFrati Minori dell’Emilia-Romagna
chio.
prete.
* Martedì 14 nel pomeriggio all’Osservanza incontro del
Centro Provinciale Vocazioni.
* Il 20 maggio la Provincia umbra ha eletto il nuovo
Definitorio: Fr. Giuseppe Bertuzzi, Fr. Alfredo Bucaioni, Fr.
Luigi Giacaometti, Fr. Daniele
Gianre, Fr. Gian Paolo Masotti,
Fr. Massimiliano Michielan.
* Il giorno 16 inizia a
Dovadola l’incontro di Formazione Permanente per i giovani
sotto i 40 anni.
* Giovedì 16 viene eletto
il nuovo Ministro provinciale di
Malta: Fr. Paul Galea.
* Il giorno 16 maggio è
stato eletto Ministro della Provincia di Trento Fr. Germano Pellegrini, Fr. Francesco Patton Vicario.
* Sabato 18 ritiro di accoglienza vocazionale a Villa
Verucchio.
* Il giorno 18 viene inaugurato il restauro del chiostro di
Parma.
* Nel pomeriggio di sabato 18 iniziano “Le giornate dell’Osservanza”.
* Lunedì 20 inizia a Roma
l’incontro dei Presidenti delle
Conferenze OFM, è presente Fr.
Alessandro Caspoli come inter-
* Martedì 21 lo scultore
ferrarese Mario Piva dona alla
Cappella dell’Infermeria il busto
in terra cotta dei Martiri Cinesi.
* Il giorno 21 Fr. Nicola
Tolu, Ministro provinciale della
Sardegna si dimette dall’ufficio.
* Martedì 21 inizia ad
Assisi l’incontro dei novizi OFM
d’Italia, terminerà il giorno 25.
* Venerdì 24 Fr. Flavio
Medaglia è in Italia per alcuni
giorni di vacanza.
* Il giorno 25 a Palagano
ritiro del Centro Provinciale Vocazioni.
* Sabato 25 sosta a Bologna di Fr. Giovanni Battistelli
Custode di Terra Santa, incontrerà il nostro Commissario.
Notiziario -
23
* Domenica 26 Fr. Timoty
della Papua Nuova Guinea incontra alcuni nostri frati a Bologna.
* Il giorno 9 nel pomeriggio a Bologna incontro del Consiglio regionale OFS.
* Nella notte di domenica
26 muore a Carpi Sr. Angela
Cavazzuti.
* Lunedì 10 in curia provinciale incontro della Commissione pre-capitolare.
* Lunedì 22 alle ore 15 a
Carpi funerale di Sr. Angela.
* Il giorno 10 giugno prova scritta dell’esame di Baccelierato presso il nostro Studio
Teologico.
* Giovedì 30 a Fanano 50°
di professione perpetua di Sr. Pier
Angela, è presente il Ministro
provinciale.
* Il 30 nel pomeriggio assemblea dello Studio Teologico.
* Il 30 maggio Fr. Paolo
Poli è stato confermato Ministro
provinciale dei frati minori
capuccini di Parma, Fr. Paolo
Grasselli Vicario, Fr. Giancarlo
Galli, Fr. Giacomo Franchini e
Fr. Adriano Parenti Definitori.
* Nel pomeriggio del giorno 10, all’Osservanza, incontro
del Consiglio del Segretario provinciale Formazione e Studi.
* Martedì 11, a San Piero
in Bagno, incontro del Definitorio provinciale.
* Domenica 2 giugno a
San Piero in Bagno 50° di Fr.
Gregorio Montali.
* Il giorno 2 a Piacenza
riposizione, nella sua collocazione storica, delle ossa del Beato
Marco Fantuzzi da Bologna.
* Lunedì 3 ad Aitape ricordo dei 50° di missione in Papua
di Fr. Leone Leoni.
* Il giorno 3 giugno a
Rimini Fr. Gregorio Pavei viene
ricoverato per accertamenti clinici.
* Venerdì 7 all’Antoniano
di Bologna saggio annuale del
Piccolo Coro.
* Domenica 9 Fr. Salvatore Benassi ricorda i 60 anni di
Ordinazione sacerdotale.
24 - Notiziario
Il giorno 5 giugno è stato presentato a Ponte Motta di Cavezzo (MO) il
volume “I ragazzi dell’Osservanza”. Il lavoro è stato curato da Callisto
Valmori e Vainer Marchesini. Il volume raccoglie fotografie riguardanti la
vita del Collegio Serafico dell’Osservanza negli anni cinquanta-sessanta.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
I nostri fratelli defunti
Sr. Angela Cavazzuti
A tutti i Fratelli e le Sorelle della
Provincia
Domenica 26 maggio,
Solennità della SS. Trinità, dopo
una lunga e sofferta malattia, Sr.
Angela Cavazzuti, del Monastero di Santa Chiara di Carpi, è deceduta presso l’Ospedale Civile.
Sr. Angela era nata a
Carpi il 23 giugno 1943 in una
famiglia numerosa e profondamente religiosa, e al Battesimo
ricevette il nome di Giovanna.
Entrata l’8 settembre 1960 a 17
anni e mezzo presso le Clarisse,
indossò l’abito francescano il 34-1961. Dopo aver compiuto l’inFrati Minori dell’Emilia-Romagna
tero cammino formativo nel suo
Monastero, il 9-9-1962 ha emesso la professione temporanea e il
31-10-1965, Solennità di Cristo
Re, la professione solenne. Possedeva una spiccata personalità,
forte e affettuosa, unita al dono
di comunicare gioia e speranza.
Alcune caratteristiche della sua
personalità e della sua vocazione sono state: un profondo amore alla preghiera, alla missionarietà, al senso della festa e la gioia di appartenere alla famiglia
francescana. In questi ultimi anni
ha sostenuto con tanta fede una
lunga malattia, lasciando in tutti
coloro che l’hanno conosciuta un
esempio di fortezza e di amore
alla vita. I funerali si sono tenuti
il 27 maggio alle ore 15 presso la
chiesa del Monastero e sono stati presieduti da Mons. Elio Tinti,
vescovo di Carpi.
A tutti raccomando la
preghiera di suffragio come prescrivono gli Statuti provinciali.
Fr. Marco Zanotti
Segretario provinciale
RICORDANDO...
Cara sr. Angela,
prendiamo questo spazio
sul Notiziario per parlare di te,
facendo conoscere alla Fraternità
Provinciale lo stile con cui hai
vissuto la tua vocazione clariana,
nello spirito di Francesco e Chiara e anche come hai vissuto il
compimento di questa tua chiamata nel tuo transito al Cielo appena celebrato e che tu fin dall’inizio della Quaresima l’hai
annunciato dicendo: “Questa sarà
la mia Pasqua”.
Le tue date e le tue doti
sono ormai conosciute dai Fratelli; vorremmo ora trasmettere
l’aspetto francescano della tua
vocazione e l’amore che portavi
ai Frati. Certamente quest’amore ha la sua radice negli anni della tua giovinezza quando S.
Nicolò era la tua parrocchia. Lì
hai succhiato quello spirito di
esuberanza e di semplicità
francescana che tanto ha arricchito il tuo cuore e la tua persona.
Un modello di vita umile ed accogliente è stato per te Fr. Giovanni Sozzi che passava da casa
tua per la solita questua; lo ricordavi con tanta venerazione e forse da lui hai imparato ad amare
la tua gente di Carpi.
Notiziario -
25
Il rapporto con i Fratelli si è man
mano sviluppato e in questi
ultimi decenni si è fatto sempre
più forte, specie dopo il
passaggio del Monastero sotto la
giurisdizione della Provincia. Un
passaggio da te tanto atteso,
insieme alle sorelle, e da te
vissuto con grande gratitudine al
Signore. E’ bello trasmettere così
come tu, allora segretaria, hai
saputo con vivacità di linguaggio,
trasmetterlo alla cronaca del
Monastero. Ti trovavi allora ad
un corso di formazione federale
nel Convento di S. Pancrazio
(VI).
Dal libro della cronaca:
“!3 ottobre, una telefonata. E’ P.
Schneider, delegato Pro Monialibus, che ci annuncia che è stata
accolta la nostra richiesta per il
passaggio all’Ordine. La Madre
Abbadessa fa partecipe di questa
gioia, anche sr. Angela, che si trova ad un corso di formazione a
S. Pancrazio. E’ subito comunicato al Padre Assistente e alla
Madre Presidente, presenti al corso, poiché tanto ci hanno aiutato
a realizzare questo passaggio…
e la gioia è grande!
P. Giuseppe (allora Assistente) con delicatezza squisita,
esce e va a comprare qualche
dolce, noccioline e fichi… perché alla cena si faccia festa con
Carpi. Da questo momento il nostro superiore ordinario è il Padre Provinciale O.f.m. della Provincia di Cristo Re Bologna, attualmente nella persona di P.
Gilberto Soracchi. Con questo
avvenimento si apre un capitolo
nuovo nella storia del nostro
Monastero”
E in un altro passo, così
scrivi, riferendoti al Ministro Provinciale: “Un solo e medesimo
spirito ha fatto uscire i Frati e
quelle donne poverelle da questo
mondo” FF. 793 Grande è la no-
26 - Notiziario
stra gioia di appartenere alla famiglia della Provincia Cristo Re.
Questo perché al di là del fatto
giuridico del riconoscimento e
obbedienza al Superiore, si instaura un rapporto nello Spirito.
Un rivivere come Chiara guidata
da Francesco la stessa esperienza di fede e di amore. Grazie Padre Provinciale!”
Questa appartenenza alla
Provincia ti ha accompagnata in
questo ultimo scorcio della tua
esistenza accogliendo la presenza di diversi Frati che ti hanno
aiutata a dare una risposta al Signore generosa e piena alla tua
chiamata come consacrata e
come Clarissa, anche quando Lui
ti ha chiesto di accogliere la tua
inaspettata, lunga malattia, e di
passare nell’ultimo giorno della
tua vita, che tu hai chiamato il più
bello, per la strettoia della sofferenza paragonata al cammello
che passa per la cruna di un ago.
La passione di Gesù era rivissuta
in te e Maria ti era accanto durante la tua agonia per introdurti,
lei, “porta del Cielo”, in seno alla
Trinità beata.
Questo tuo transito è stato condiviso con tanta commozione e sensibilità fraterna dal
nostro carissimo cappellano P.
Elio e P. Piergrisologo nostro
Confessore, unitamente agli altri
Fratelli e studenti che insieme a
noi hanno accolto dai pochi e preziosi scritti che ci hai lasciati i
sentimenti e il modo con cui tu
desideravi celebrare il tuo passaggio al cielo ed entrare con il
tuo cuore nel Cuore di Cristo, tuo
Sposo.
Riteniamo sia un dono poterli
condividere con tutti:
– Toglimi tutto, ma non
l’essenziale –
– il tuo Amore, la tua
Misericordia –
Compi il miracolo del
“Cammello” che passa per la
cruna dell’ago!
Attraverso malattia e dolori aiutami in questa tappa di
impoverimento fisico, che mi fa
cogliere sempre meglio l’essenziale e contemplare il volto risplendente di Cristo.Che chiuda
la mia vita nell’abbraccio della
tua misericordia. Stringimi a te,
guardami con occhi di Padre
L’ultimo mio gesto sia
entrare col mio cuore nel Cuore
di Gesù Eucaristia, preludio dell’Eucaristia Eterna
Grazie sr. Angela per il
dono che sei stata per i tuoi “Frati” e per noi.
tue Sorelle Clarisse
Martedì
1 ottobre 2002
Incontro di
aggiornamento
in didattica.
Guida il lavoro il
Prof. Mario Becciu.
Dalle 09.30 alle 18.30
presso lo Studio Teologico
Sant’Antonio Bologna.
L’iniziativa è rivolta ai
docenti del nostro Studio
Teologico.
I frati minori che
sono impegnati
nell’insegnamento
debbono partecipare tutti.
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Testimone del Martirio
Fr. Barnaba Nannetti
La commemorazione dei
Santi Martiri della Cina, tenuta
il 12 febbraio 2002 presso il Convento di S. Antonio da Padova di
Bologna, ha sollecitato un vivo
desiderio, assieme all’approfondimento della vita eroica dei nostri Missionari, di conoscere
come si è svolto il lavoro processuale che ha coinvolto nella persecuzione dei Boxers migliaia di
cristiani.
Il 26 novembre 1908 Padre Barnaba Nanetti, missionario
in Cina nella città di Tai-yuan-fu,
dove si era consumato il martirio
dei confratelli francescani nel
1900 (tra questi pure sua sorella
suor Maria Chiara Nanetti, religiosa delle Francescane Missionarie di Maria), ricevette dal
Postulatore delle Cause dei Santi in Roma l’incarico di impostare il processo canonico per avviare l’iter verso la loro beatificazione.
Padre Barnaba Nanetti
(al battesimo Silvio) fu un
confratello che appartenne alla
Provincia del SS. Redentore.
Nato nella parrocchia di Cologna
ferrarese l’8 dicembre 1867,
dopo le scuole elementari frequentò il primo collegio di don
Baldi a Ferrara e, in quel periodo, lì conobbe il Convento di
Santo Spirito. All’età di quindici
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
anni decise di realizzare la vocazione entrando a far parte dei religiosi francescani. Compiuti gli
studi venne ordinato Sacerdote il
9 febbraio 1891, lo stesso anno
in cui la Provincia Minoritica di
Bologna accettava da “Propaganda Fide” la missione dello Shansi
settentrionale, dove già si trovavano il Vescovo Mons. Gregorio
Grassi e altri missionari tutti della Famiglia religiosa dell’Emilia
Romagna.
Durante le vacanze trascorse a casa dai familiari a
Francolino di Ferrara, crebbe nel
desiderio di partire missionario in
Cina. Nello stesso tempo, la sorella Clelia maturò la vocazione
di entrare nell’Istituto delle
Francescane Missionarie di Maria. La famiglia Nanetti rispettò
le due decisioni e accettò come
una benedizione di Dio il fatto di
“dare due figli al Signore”.
Padre Barnaba arrivò
presso la missione il 31 ottobre
1893. Venne assegnato all’insegnamento di filosofia nel seminario locale. Durante la bufera
della ferocia dei Boxers, due missionari saveriani gli chiedono di
mettersi in salvo sfuggendo al
massacro ormai in atto contro le
missioni cattoliche. Obbedendo
alle direttive dei Superiori, Padre
Barnaba ripara allora con i
suoi compagni in Mongolia, attraverso peripezie inaudite e fissate puntualmente nel suo diario.
E’ il luglio 1900. Tragiche vicende ancora ed infine gravi motivi
di salute lo terranno alcuni mesi
lontano dall’amata missione. Al
ritorno però si impegnò subito
nell’attività di recupero dei corpi dei martiri e della fase di ricostruzione, rivendicando gli aiuti
dei Protettorati di Francia e Italia a Pechino per condurre a compimento tutto questo. Si trattava,
infatti, di riedificare chiese e case
devastate durante la persecuzione e di erigere il monumento
commemorativo con incisi i nomi
dei ventisei martiri di Tai-yuanfu.
Rimpatriato in Italia,
dopo poco tempo si propose di
ritornare in Cina in veste di
Vicepostulatore della Causa di
beatificazione dei martiri dei
Boxers, con l’incarico di svolgere il compito sul luogo delle stragi per le audizioni e le deposizioni dei testimoni. Riceve l’approvazione dal Postulatore Generale di Roma. Il lavoro che lo attende è di una mole estenuante:
nel solo Shansi si potevano contare quattromila cristiani giustiziati, ma nelle altre tre province,
Shantun, Hunau e Hupé, territorio esteso quanto l’Italia, si preNotiziario -
27
sentavano comunicazioni orribili e le mete erano raggiungibili
con settimane di viaggio. A ciò
andava aggiunta la precisione
delle indagini, con informazioni
da scegliere tra molte indicazioni, il fissare i nomi esatti e stilare
di ognuno la vita corredata di particolari. Il tutto era da approvare
con atti giudiziali (audizione e
deposizione giurata di testimoni
oculari e degni di fede), al fine
di comprovare che i martiri furono uccisi in odio alla fede in circostanza di persecuzione e sotto
pressione di apostasia e minaccia di morte.
Padre Barnaba impiegò
solo per il Shansi l’arco di due
anni, durante i quali tenne trecento sedute ed ascoltò quattrocento
testimoni, documentando circostanze di vero martirio per
millecinquecento dei quattromila uccisi. Per i restanti duemilacinquecento non fu chiara la testimonianza resa, o non si trovarono affatto testimoni, in quanto
si trattava di comunità cristiane
interamente distrutte. Il nostro
postulatore percorse tremila chilometri, parte in treno, parte in
barca, parte su carri di fortuna
oppure a cavallo, e infine parte a
piedi. A gennaio del 1910 ebbe
la soddisfazione di mandare i primi atti a Roma. Dovette pure interessarsi della vita dei missionari
morti in concetto di santità, relativi a fatti estranei alla rivolta dei
Boxers, e chiuse questi processi,
attesi a Roma e particolarmente
difficili da perfezionare, il 18
marzo 1911.
I documenti più importanti, concernenti il martirio dei
due Vescovi Grassi e Fogolla, dei
Padri Facchini e Balat, del fratello Bauer e dei seminaristi, delle sette Suore Francescane di
Maria, tra cui la sorella, poi dei
cristiani e dei preti diocesani ci
28 - Notiziario
nesi (duecentoquarantacinque
nomi) uccisi in varie città e villaggi sparsi all’intorno, più di
trentanove fedeli che furono trovati in preghiera nella chiesa durante l’eccidio, ebbero la priorità
assoluta: complessivamente si
trattò di perfezionare undici processi diocesani presso diversi
Vescovi. Una fatica enorme, anche per una fibra forte: P. Barnaba
l’affrontò soltanto perché sostenuto da altissimi ideali. Senza la
sua invincibile tenacia e costanza oggi non conosceremmo questa pagina gloriosa della chiesa
in Cina.
In quegli anni non è raro
trovare nel suo diario, conservato nell’archivio del Convento
della SS. Annunziata a Bologna,
espressioni drammatiche e toccanti come queste: “L’oggi sto
malissimo ... oggi credevo di morire ... Il freddo e l’umidità di queste regioni mi accasciano ...
Avanti, coraggio! Se posso finire questi processi morirò contento. Spero in cielo di sedermi accanto alla mia cara sorella!”.
Quando finalmente il 18
marzo 1911 Padre Barnaba chiuse i processi, era nella convinzione comunque che morto lui tutto
sarebbe caduto nell’oblio. Al suo
fianco era giorno e notte il P. Giovanni Ricci, che fungeva da segretario, da scrivano, infermiere,
cuoco e confratello affezionatissimo tutto fare Ma la resistenza fisica del nostro Vicepostulatore, mai stata per altro
ottimale, cedette tre giorni dopo
la spedizione dei pacchi concernenti il processo, e le sue condizioni subirono un aggravamento
vistoso.
Già negli ultimi tempi
passava le notti in preda a svenimenti con tosse soffocante. Si
notava chiaramente che correva
al fondo delle proprie risor-
se psicologiche e mentali per
completare l’impresa. Un medico inglese lo visitò giudicandolo
un caso disperato: gambe gonfie,
piedi tutti piagati, asma, tremito
continuo nelle estremità. Venne
portato all’ospedale di Haukow
e qui fece la confessione generale, ricevette l’Eucaristia e
l’Unzione degli infermi. Teneva
presso di sé una reliquia della
sorella martire, che chiamava in
soccorso. Si spense nel primo
mattino del 1 maggio 1911, giorno che apre il mese dedicato a
Maria, cosi come era nato in un
altro giorno dedicato alla Vergine, 1’8 dicembre, l’Immacolata.
Aveva 43 anni e cinque mesi non
terminati.
Il segretario, Padre Ricci, si mise a raccogliere in un
volume di 850 pagine i documenti che si riveleranno fondamentali per la storia dei martiri. Uscito dapprima in edizione povera
con il titolo Barbarie e trionfi,
verrà quindi pubblicato in edizione migliore grazie all’intervento
dell’Associazione Nazionale per
soccorrere i missionari italiani
all’estero.
E la Chiesa ha scelto due
momenti per richiamare la Cina
ad unirsi al resto del mondo: nel
dopoguerra, il 24 novembre
1946, dichiarando i martiri “beati” e, quindi, all’inizio del nuovo
secolo, il 1 ottobre 2001, elevandoli al titolo di Santi. I due eventi restano due squilli di tromba
per la tanto sospirata attesa della
unione universale dei popoli.
Fr. Elia Facchini
Frati Minori dell’Emilia-Romagna
Burnout
Aiutare gli altri vi causa affaticamento?
Forse soffrite della sindrome di Burnout
Aiutare gli altri, a volte,
può far male a se stessi. Alcuni
ricercatori americani hanno infatti scoperto l’esistenza di una nuova sindrome, la “sindrome di
burnout” (in inglese significa
spossatezza), che colpisce le persone che per lavoro si occupano
di aiutare la gente. Le categorie
a rischio sono quelle dei medici,
infermieri, poliziotti, giudici e
insegnanti.
Le persone colpite da
questa patologia presentano sintomi psicosomatici come cefalea,
tensione muscolare, ipertensione,
stipsi e un incomprensibile affaticamento. Nelle forme più gravi
la sindrome di burnout può portare anche a vere e proprie depressioni e all’insonnia. Alcune
ricerche americane hanno inoltre
dimostrato che chi è esposto a
una condizione di burnout è più
a rischio di altri di diventare
alcolista o tossicodipendente. “Il
burnout, spiega Christina Maslach, dell’Università della California a Berkeley, ospite della fondazione Caslini di Genova, può
essere considerato come una sindrome caratterizzata da esaurimento psicoemozionale, da
spersonalizzazione e da riduzione delle capacità personali che
può presentarsi nei soggetti che i
occupano delle persone per proFrati Minori dell’Emilia-Romagna
fessione”. Per il momento vi sono
solo studi parziali su questa sindrome, svolti principalmente nell’ambito sanitario. In uno studio
su oltre 25 mila lavoratori americani, uno su cinque risultava
essere nello stadio più avanzato
di burnout. Un’indagine realizzata sotto la guida della Maslach tra
500 dipendenti medici e parame-
3-15 novembre 2002
Pellegrinaggio Studio
in Terra Santa
condotto dai Professori
dello Studio Bibblico di
Gerusalemme.
Chi è interessato si ponga in
contatto quanto prima con il
nostro Commisario di
Terra Santa.
Tel. 051 340186
Questo numero del Notiziario
è stato chiuso in Segreteria provinciale il
11 giugno 2002
dici impiegati in due aziende
ospedaliere piemontesi ha
evidenziato una percentuale simile a quella americana. Tre i sintomi predominanti: fatica, cinismo e inefficienza. La fatica deriva direttamente dallo stress individuale, il cinismo è la reazione negativa agli altri e al lavoro
mentre l’inefficienza nasce
dall’autovalutazione negativa.
Molto spesso i sintomi si presentano tutti assieme, fino a penalizzare la persona che ne è colpita, rendendola demotivata nei
confronti della sua professione.
“La comparsa della sindrome di
burnout è legata probabilmente ai
cambiamenti avvenuti sia nel
luogo di lavoro, sia nel modo in
cui oggi si lavora” sostiene
Christina Maslach. “Oggi infatti
il posto di lavoro viene percepito
come freddo, ostile ed esigente,
e questo porta a sfinire a livello
fisico e spirituale molti operatori”. Come migliorare la situazione? Secondo gli esperti occorre
fare in modo che le persone si
sentano realizzate sia umanamente sia professionalmente. E questo è possibile solo se i valori
umani della professione vengono considerati importanti quanto
quelli economici.
(ANSA)
Notiziario -
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