Anno XXI, num. 20.
1)0111 F',NICIA
marzo 1885.
ABBUONAMENTI:
PUBBLICAZIONE:
Anno. I., 10. Semestre, I.. 5.riinebtu
Net &orli i di G1OV E D I e 110àlENICA.
keon anniento delle spese postali per i
U13
numero. centesimi O.
INSERZIONI:
• DIREZIONE:
AVVERTENZE:
L'Amministrazione, Fili Vannucchis risponde dei
soli incassi di cui ha emesso riceleita.
l manoscritti non si restituisconc,
Le lettere non atTranca:e si respingono.
NOTIZIARIO
— Notizie pervenute dal Tonchino annunziano che gli ufficiali tedeschi della flotta
chinese si rifiutano di attaccare i francesi,
essendo le loro navi inabili d ogni servizio.
Essi partono dalla China.
Del resto la situazione dei francesi si farebbe sempre peggiore, per l'estensione che
va prendendo la guerra.
Un esercito, che si fa ascendere a 60,000
uomini, composto tutto di truppe fresche sta
per affrontare i francesi, movendo dalle provincie del Yininan e del Queng-Si.
Le bandiere nere continuano dappertutto
le loro scorrerie. Brière de Isle chiede nuovi
rinforzi.
Courbet ha sbarcato truppe a Ching-Hai
e si è impadronito di parecchi forti avanzati
senza incontrare resistenza.
— Mercoledì scorso ebbe luogo a Washington la cerimonia del!' installazione del
nuovo presidente, la quale riuscì imponentissima.
1,e deputazioni degli stati, autorità, militari, cittadini, forestieri, convenuti a Washington, si calcola che superassero 100 mila
persone.
Clevelanff, assumendo la presidenza, invitò
i cittadini a prestare il loro concorso al suo
governo, facendo risaltare la necessità dell'economia nell'amministrazione e nella vita privata della nazione : Continuò dichiarando che
manterrà la politica estera, come raccomandano le tradizioni storiche e la prosperità
della repubblica. Essa è una politica d' indipendenza, una politica di pace, conforme agli
interessi americani ; è una politica di neutralità che repudia qualsiasi partecipazione alle
complicazioni ed alle ambizioni che si manifestano negli altri continenti, e che respinge
qualunque intrusione in America; è in somma
la politica di Monroe o di Washington, politica di sviluppo e di amicizia leale con tutte
le nazioni, senza alleanza con alcuna.
Il discorso del presidente è molto lodato.
La sera di mercoledì fu organizzato un
corteo colle fiaccole a cui presero parte 25
mila persone. Esse sfilarono sotto la finestra
del nuovo presidente.
La sera di giovedì fuvvi splendida illuminazione, e grande ricevimento alla casa
bianca.
I nuovi ministri sono: alle finanze Manning, alr interno Jarner, alla giustizia Garland,
alla marina Whisney, alla guerra Eudiutt,
alle poste Pirus. Bayard sarà segretario di
stato per gli esteri.
— La ufficiosa Presse di Vienna, parlando dei risultati della conferenza africana,
fa delle osservazioni che ci sembrano interessanti.
Il risultato più importante della conferenza, dice la Presse, è il fatto che l' Inghilterra, da questo momento, non ha più alcun
titolo speciale e una preponderanza assoluta
nelle questioni coloniali e ch'essa dovrà contentarsi di esser prima, quando si tratterà
di regolare fra le potenze qualche affare di
questo genere.
La circostanza che l'accordo delle potenze
si è fatto questa volta senza alcuna alterazione dei buoni rapporti fra i gabinetti, sarebbe una prova di più della solidità della
politica di pace, che la lega delle potenze
centrali sa imporre all' Europa.
ceni, 50 per line:, e bpalinea.
di
zio
Dopo la firma del gerente, cent.
es.
Annunzi commerciali, industriali cc., per lo prima
pubblicazione, 5 centesimi ogni centimetro quaArato: per le ristampe successive, non interrotte. si fanuo alibuonamenti.
Nel corpo del gio I- Il
Nella Tipografia Vannucclii. via del Monte, 12, Pisa.
v()
UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
GIORNALE POLETICO-AMMINISTR AT I
— Le dichiarazioni fatte dal principe di
Bismarck al parlamento tedesco, e specialmente quella che la Germania' • desidera ' l'amicizia del I' Inghilterra, hanno prodotto favorevole impressione.
Si spera che il malumore manifestato dai
fogli ufficiosi tedeschi, per la pubblicazione di
alcuni documenti nel Bleu Booh, sarà passeggiero e che le relazioni fra la Germania e
l' Inghilterra miglioreranno sempre più.
— Il Daily News ha da Varna:
Notizie inquietanti sono giunte alla Porta
dall' Yemen ove l'insurrezione continua. Recentemente ebbero luogo delle scaramuccie
tra le truppe imperiali ed i ribelli.
Si crede che tra questi ultimi vi sieno
partigiani del mandi.
Il governatore generale dell' Yemen domanda truppe per mettere un termine alla
ribellione, e siccome il governo turco è pienamente convinto della necessità di impedire
che l' influenza del mandi si estenda, è probabile che le truppe siero inviate.
— Riferendosi alla notizia che il signor
Gladstone potrebbe forse dimettersi sotto il
pretesto di motivi di salute, la Vossische Zeitung di Berlino considera questa insinuazione
come un affronto all' uomo il cui diritto di
essere considerato come uno dei più grandi
uomini di stato e dei riformatori dell' Inghilterra non può essere scemato da tutti i suoi
errori.
Se il signor Glad,stone si dimette, dice
la Vossische Zeitung, egli lo farà perchè
considera di dovere questo sacrifizio alla pubblica opinione che in questo caso egli non
può mettere d'accordo colle sue convinzioni e
non gli mancherà il coraggio di dirlo francamente ed apertamente.
— La Reuter ha da Vienna:
Stando a notizie da Costantinopoli, Hassan Fatui pascià, avendo concluso le trattative con lord Grativille riguardo al r Egitto,
sta ora trattando col capo del foreigne office
su altre questioni pendenti e specialmente sul
contributo della Bulgaria e la fissazione delle
quote del debito pubblico turco che devono
essere rispettivamente assunte dalla Serbia,
dalla Grecia, dalla Bulgaria e dal Montenegro.
Un'altra questhine che l' inviato turco discuterà con lord Granville è l'aumento chiesto
dalla Turchia della quota annua degli introiti
doganali da pagarsi dalla Rumena orientale
alla Porta.
— Il Daily News dice che la Russia
diede assicurazioni formali ,che essa non toccherà l'Afganistan, ma d'altra parte è'certo
che gli ufficiali degli avamposti russi fanno
dimostrazioni tali da destare le inquietudini
dell' emiro. Si saprà presto se il governo
russo approvi la condotta di quegli ufficiali.
Se la Russia violasse la frontiera afgana,
l' Inghilterra sarebbe costretta dai trattati ad
aiutare l' emiro.
Lo Standard ha da Vienna che la Germania e l'Austria-Ungheria diressero a Pietroburgo consigli amichevoli riguardo alla vertenza anglo-russa relativa all'Afganistan.
— La Norddeutsche Allgemeine Zeitung
dice che la pubblicazione della relazione sull' intervista avvenuta il 25 gennaio fra il
principe di Bismarck e l'ambasciatore inglese
sii' E. Malet, è una flagrante indiscrezione la
quale rende impossibile in avvenire colloqui
confidenziali fra uomini di stato dei due governi.
Tale pubblicazione, soggiunge il giornale,
mirava a provecare la diffidenza dalla Francia
contro la Germania; ma questo scopo noti fu
raggiunto, avendo la Francia fiducia nell'onesta politica della Germania, nelle questioni
del Congo e dell' Egitt.o.
— Il governo dl' India fa grandi preparativi per ricevere l'emiro dell'Afganistan.
L'incontro del vicerè coll'emiro avrà luogo
il 28 corrente a Hassan-Abdul: Un campo di
20,000 uomini sarà formato presso HassanAbdul e vi si eseguiranno grandi manovre.
— Il viaggio del principe di Galles in
Irlanda potrebbe essere ritardato causa la situazione politica.
Il programma del viaggio sarà certamente
modificato a motivo dell'ostilità del lord mire
e di parte del municipio di Dublino.
Una esplosione di dinamite danneggiò il
tempio evangelico di Glenfield. Un vagabondo,
sospetto, fu arrestato.
— La Norddeutsche Allgemeine Zeitung
continua a rimproverare al gabinetto inglese
di aver commesso indiscrezioni contrarie alle
tradizioni diplomatiche, pubblicando alcuni documenti relativi alle indennità in seguito agli
incidenti avvenuti a Camerum.
La Norddeutsche ricordando che il bombardamento di Alessandria d' Egitto fu fatto
senza necessita, rimprovera il gabinetto inglese di non avere pagato le indennità e soggiunge che l' Inghilterra ha due misure ad
Alessandria ed a Gamerum.
Siamo convinti, essa prosegue, che la Germania avrà caro che venga giudicata con imparzialità la condotta dell' Inghilterra in Egitto,
territorio della Porta protetto dai trattati europei, e la condotta della flotta tedesca nel
territorio tedesco di Camerum.
NOTIZIE, PARLAMENTARI
la principio della seduta di mercoledì, la
camera dei deputati, dopo prova e controprova, approvò l'art. 1° del progetto di legge
sulle ferrovie.
Luzzatti propose un articolo addizionale per la istituzione di un consiglio compartimentale, di tui consiglio superiore e, sotto
la dipendenza immediata del consiglio stesso,
di un ufficio d'osservatorio incaricato di richiedere e raccogliere, intewno al servizio delle
strade ferrate, le osservazioni e i voti delle
camere di commercio, dei comizi agrari e
degli interessati. Quest' articolo addizionale,
respinto dal ministro e dalla commissione,
dopo due prove e controprove e la votazione
per divisione, fu dalla camera approvato.
Sospeso l'art. 10 per proposta dell'onorevole Crispi, vennero approvati gli altri articoli del progetto di legge fino al 15.
L'ori. Branca propose, a quest'articolo, che
si esonerino le provincie ed i comuni dalle
quote di concorso per le ferrovie di 2a , 3a e
4a categoria.
L'on. Giolitti, in nome dell'on. Berti D. e
di una sessantina di deputati, svolse la sua
proposta sul condono agli enti locali della
quota di concorso delle maggiori somme da
essi pagate od offerte oltre la quota obbligatoria.
— Nella seduta della camera di giovedì
la commissione presentò una nuova redazione
dell' articolo riguardante la riduzione della
quota a carico delle provincie, e di altri enti
interessati. Dopo viva discussione, dagli onorevoli Brunetti, Ercole ed altri fu presentato
l'ordine del giorno puro e semplice su tutte
le proposte non accettate dal governo.
L'un. Depretis, intervenuto durante la discussione, prese la parola per porre untamente la questione di fiducia sul nuovo articolo della commissione, dichiarando in pari
tempo di accettare la proposta Salaris ed altri
intorno alle ferrovie della Sardegna.
Caddero cósì tutti gli emendamenti, e fu
approvato il nuovo testo dell'articolo.
Gena a dichiarò quindi che il governo non accetterebbe nessun altra proposta
di nuove ferrovie, oltre i mille chilometri
concordati dalla commissione.
— La camera dei deputati riprese nella
seduta antimeridiana di venerdì la discussione
sulla crise agraria.
La seduta fu tut ta occupata da un discorso
dell'un. Toscanelli, il quale, non avendolo terminato, riprenderà la parola nella sedu tu d i
oggi.
Nella seduta pomeridiana la camera approvò l'art. 10, ora 13, rimasto sospeso dietro
proposta dell'on. Crispi.
Si torna quindi a discutere intorno alle
aggiunte dell' art. I 5, malgrado le dichiarazioni in contrario fatte già dall'on. Genala.
Gli on. De Renzis , Serafini Saladini,
Faina Eugenio, .Pellegrini, Spirito, Siile°, Alimena, Lacava, Zanolini, Vayra, perorarono
tutti, in mezzo alr impazienza ed ai rumori
della camera, per ottenere raggiunta di una
quantità di linee; in ultimo r Genala ripetè che il governo non poteva assolutamente
accettarne alcuna, e la commissione propose
un ordine del giorno per passar sopra a tutte
le proposte, e questo venne approvato.
Venuto in discussione l'art. 16 ebbe la parola l'ori. Massabò; i rumori della camera ne
coprirono la voce. L' on. Melchiorre fu costretto a rinunciare alla parola; 1;on. Dini
Ulisse non riusciva a farsi sentire, e tanto la
confusione era al colino, che roti. Dini parlava ancora mentre l'on. presidente dava la
Parola all'on. Matnigi: e l'ori. Dini U. e l'onorevole Maurigi, in mezzo a tanta agitazione
seguitarono, parlando in due. Finalmente l'onorevole presidente potè annunziare che l'ordine del giorno puro e semplice era stato
presentato dall'on. Lioy. L'on. Genala ripetè
per la terza volta le sue dichiarazioni, e per
la seconda volta la commissione ripresentò il
suo ordine del giorno.
L'on.. Spaventa dimandò allora la parola,
e la camera si tacque: disse che non poteva
votare l'ordino del giorno perché le dichiarazioni del ministro non lo avevano sodisfatto,
come non poteva votare l'art. 16.
« E questo non perchè mille chilometri
di nuove ferrovie mi sembrino soverchi
penisola; l'Italia ha bisogno di ben altra quantità di strade ferrate, ma perchè mi pare
che non sia questo nè il tempo nè il luogo
di proporre, discutere ed approvare cnstruzioni. Così non si fa che peggiorare quel sistema che lo stesso onorevole Genala ha biasimato altre volte. Non è questione di sapere
se le nuove linee saranno costruite dal governo, o dalle provincie, o dai comuni, è
questione di vedere se vi siano in paese capitali da immobilizzare in strade ferrate.
« Ma il panetto' governativo condannevole
PCI questa Ingiurie lo è ben altrimenti per
altri e pin alti motivi, e sotto nn punto di
vista più grave.
•
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« Ora non impegnate solo il presente, ma
ipotecate anche V avvenire ; e voi non avete
diritto di far ciò per comodo della vostra situazioile presente.
« Questo sistema di confondere l'offerta di
mille chilometri di nuove ferrovie col voto
per l'esercizio, è ben poco dicevole.
« Degli omnibus, come si chiamano in
parlamento, se ne son fatti molti, come questo nessuno.
« Adesso si confondono obblighi di lor
natura contrattuali, con obblighi di altro genere, con disposizioni cui sono congiu titi
gl' interessi dei collegi elettorali che noi qui
rappresentiamo.
« Ricordo con rammarico il tempo in cui
i contratti di esercizio si presentavano alla
camera accompagnati non da concessioni di
nuove linee, ma dalla soppressione di linee
già concesse.
« Così feci io nel 1874.
« E allora io sfidai la legittima animosità
di parte dei deputati del mezzogiorno, anzichè
mancare al mio dovere.
« Ricordo ancora che deputati della opposizione, vennero a propormi la loro neutralità,
se avessi incluso nel disegno di legge la costruzione dell' Eboli-Reggio. Io i•ifìutai. Ed ora
per qual china scendiamo ?
« Scendete, scendete fino al fondo di quel1' abisso sulla cui via vi siete messi.
« Noi ci sentiamo sconfortati pensando al
destino serbato all'avvenire del nostro paese.
« Quando altra volta parlai su queste convenzioni contrassi l'impegno di presentare alla
camera la proposta di una clausola aggiuntiva
a questo contratto, per ottenere che di fronte
ai diritti acquisiti dalle società fosse applicabile la legge di espropriazione per causa di
pubblica utilità.
« Questa clausola da me enutibiata parve
sapesse di agro ad alcuno, sebbene in fondo
risponda ad un sentimento pubblico.
« Se io avessi fatto questa proposta avrei
dovuto raccogliere ed esporvi tutti gli argomenti esposti a favore e contro le convenzioni, per chiedere alle vostre coscienze se i
danni da noi pronosticati sono poi tanto improbabili ad avvenire.
« Ma, tutto ponderato, sembra chiaro a
me Che la cosa possa farsi legittimamente
senza bisogno di clausola speciale, e perciò
rinuncio alla mia proposta.
« E prego amici ed avversari delle convenzioni a prendere atto di questa mia dichiarazione: Quel giorno che gl' interessi del
paese fossero pregiudicati, il parlamento ha
pieno diritto di sciogliere i contratti con questa sola dichiarazione: La camera è libera di
provvedere alla soluzione delle convenzioni
per salvare l'avvenire della nazione ».
L' on. Nicotera replicò per un fatto personale: l' on. Cavalletto sorse a protestare
contro l'on. Spaventa, e la camera tornò nuovamente impaziente e rumorosa. Finalmente
potè udire 1' on. Genala che, replicando ali' on. Spaventa, disse che anche nel progetto
del 1874 parlavasi di costruzioni ; disse che
ora il governo non aveva fatto alcuna proposta precisa, che tutte erano venute dalla
commissione ; finì esclamando che rispetta
troppo i rappresentanti d' Italia per crederli
capaci di concedere il loro voto per una linea
ottenuta.
L' Crispi rilevò che il ministero erra
se crede una buona scusa quella di essere
trascinato ad includere nella legge gli articoli
15 e 16, dalla commissione. Un ministero
che si rispetta non si lascia trascinare da
alcuno, esso vince o è vinto colle idee sue:
si lasciano trascinare a proposte siffatte quei
ministeri che non son sicuri del voto, tua ne
vanno in traccia secondo le occasioni. Il ministero ha accettato quegli articoli perchè
essi costituivano una lusinga, la quale poteva
fill'e sdrucciolare innanzi le convenzioni.
L'on. Depretis replicò che aveva accettato
quelli articoli, non perchè costituissero una
lusinga, una coazione a votare la legge, ma
perchè gli sembrarono consoni ai bisogni ed
agli interessi generali del paese, che con mille
istanze e mille manifestazioni si dimostrò
disposto a tutti i sacrifizi purchè si potesse
estendere la rete ferroviaria.
on. Depretis concluse che il ministero
manteneva l' art. 16, e pose nuovamente la
questione di fiducia.
Chiusa la discussione, l'on. Spaventa ebbe
la parola per un fatto personale, e replicò ai
ministri che se volevano esser privi da ogni
sospetto, non dovevano accettare gli articoli
proposti dalla commissione.
L' art. 16, posto ai voti per appello nominale, domandato dall' on. Pelosini ed altri
di destra, risultò approvato.
Fu sospesa per vari minuti la seduta.
Indi 1' on. Napodano ebbe la parola per
un appello al regolamento.
Cairoli espresse sentimenti di gratitudine verso l' on. presidente della camera,
che trovarono eco da ogni parte: l' on. Bleucheri, commosso, ringraziò.
Procedutosi alla votazione per scrutinio
segreto sul progetto di legge per k convenzioni ferroviarie, risultò dalla votazione : votanti, 429 ; favorevoli, 226 ; contrari, 203.
Adottato.
Un discorso del papa
I giornali del Vaticano pubblicano il testo
del discorso, assai iroso, pronunziato da Leone
XIII in occasione del ricevimento del collegio
dei cardinali.
Ne riproduciamo alcuni brani, che di certo
non possono a meno di colpire i lettori per
l' irruenza poco apostolica del linguaggio. Anche la stampa ha avuto una piccola sferzata
« Non sono propriamente - ha detto il
papa - le quotidiane sollecitudini, non le
incessanti occupazioni che ci diano sgomento
lo scopo nobilissimo a cui sono dirette, e gli
aiuti che sicuramente possiamo riprotnetterci
da colui, di cui benché indegnissimi teniamo
le veci, hanno virtù di rendere questo peso
lieve e giocondo. Non sono neppure le ire,
gl' insulti, le minacce a cui siamo di continuo
fatti segno per opera di una stampa licenziosa
e maligna.
« Mette il colmo alla nostra amarezza la
condizione fatta qui in Roma al vicario di
Gesù Cristo, la quale quanto più Si prolunga
tanto più addiviene difficile e dura. Non manca, è vero, chi non dubita di affermare che
il romano pontefice potrebbe e dovrebbe neconciarvisi di buon grado, e chiamarsi pago
della libertà che gli rimane. Ma questo è aggiungere al danno le beffe e l'insulto; giacchè
è un fatto che cade sotto gli occhi di tutti,
che noi nelle presenti condizioni non siamo
in poter nostro, ma di altri, che avendoci in
sua balia può ad ogni momento, sol che lo
voglia, aggravare contro di noi le sue nitnist'a,
impedire sotto speciosi pretesti ogni nostro
atto, e nelle varie possibili vicende di uomini
e di cose rinnovare contro la nostra stessa
persona le ostilità, di cui in altre epoche
furono vittima molti dei nostri predecessori.
Non lo faranno? a chi contro ogni diritto
non ha dubitato d' invadere gli stati della
chiesa, d' impossessarsi con la violenza di
Roma, e spingersi fino alle porte di questa
nostra pontificia dimora, qual sicurezza può
dare che non vorrà violare anche questa ? Non
si sono già forse, in circostanze non • mol-to
remote, manifestati audaci propositi, lanciate
feroci minacce contro questo pacifico asilo?
« Ma anche se nulla fosse di tutto ciò,
dov' è la piena libertà del pontefice nel governo della chiesa? P, recente la memoria di
quanto si è fatto contro la propaganda, e con
ciò stesso contro l'indipendenza del potere e
del ministero apostolico in ciò che tocca più
da vicino e in tutto il mondo gli interessi
della fede e delle anime.
« Può essere questa, a giudizio di ogni
onesto, la condizione durevole e regolare che
conviene al supremo pastore di tutto il Inondo
cattolico, all' altissimo potere che egli tiene
da Cristo, alla dignità di seggio apostolico?
No certamente. Noi potremo subirla; ma
fiachè tale essa dura, nè noi nè alcuno dei
nostri successori potrà mai, a costo di qualunque sagrificio, accettarla e porvi il suggello. Trattasi di ciò che forma la vita e la
forza della chiesa; della indipendenza, vogliamo dire, e della liberta del suo supremo
potere, per la quale i romani pontefici, fidenti
in Dio e forti nel coraggio che ispira la coscienza del proprio dovere, hanno sempre
combattuto anche contro le più formidabili
potenze della terra, ed hanno vinto Perciò
noi rassegnati, come il primo giorno del nostro pontificato, alle disposizioni della provvidenza, con l' aiuto speciale che noi stessi
imploriamo e che tutta la cattOlicitù implora
per noi dal cielo, continueremo senza sgomento nell'aspro e difficile cammino che ancora ci resta ».
Amen, soggiungiamo noi. Ma tanto per
rispondere ad una idea che viene spontanea
alla mente di tutti coloro che leggono queste
belle cose, &mandiamo: o se il papa sta
tanto male in Italia, se non può esercitare
liberamente il suo ministero, se la missione
che ha in terra, affidatagli, dice lui, da Dio,
non può essere compiuta, perchè non se ne va?
Il perchè è presto detto. Perchè le parole
collo in contraddizione coi fatti, e quella che
il papa chiama tirannide, è invece un privilegio che gode. La legge sulle guarentigie,
che costituisce il pontefice fuori e al disopra
del diritto comune in Italia, è là per provarlo.
Se altri dicesse ciò che dice lui, se giornali liberali pubblicassero diatribe come quella
che pubblicano i giornali vaticani, quello sarebbe sottoposto a un processo, questi sequestrati.
È dunque chiaro come il sole che il papa
si lagna a torto, e che gode in Roma una
libertà la quale in altri paesi non gli sarebbe
concessa, perché nella maniera onde è da lui
esercitata, e per lo spregio in che tiene le
patrie istituzioni, ha qualche cosa che rassomiglia molto alla licenza.
U ITALIA IN AFRICA
L'esercito italiano pubblica le seguenti
informazioni che esso toglie da una lettera
ricevuta da Níassautt:
« Da cinque giorni siamo sbarcati, occupando Massaua ed i suoi forti.
« Il paese, per dire la verità, non è punto
bello e gli uomini vanno completamente nudi.
H calde è tutt' altro che indifferente e per ciò
che riguarda il vitto, almeno sinora non si
può trovar niente.
« Aggiungete che l'acqua è molto scarsa;
ne passano tre litri al giorno per ogni soldato. e questa deve bastare per bere, per far
da mangiare e per lavarsi. D'altra parte è
acqua distillata e quasi calda.
« L' unico genere che si trova in una certa
quantità è il pesce. Nei primi giorni c'era un
P0' di tutto, ma ora siamo in piena carestia,
poichè dicesi che gli insorti impediscano il
vettovagliamento di Massaua ed abbiano ucciso il principale provveditore di carne, rubandogli tutti i bovi che conduceva in città.
« La temperatura molto elevata non lascia
un momento tranquilli, e se in ogni caso non
verrà mai meno in noi il sentimento del dovere e quello della patria lontana, non è men
vero per questo che il paese in cui siamo non
è certamente un luogo di delizie.
« li R. incrociatore Amerigo Vespucci ancorato a Massaua, dovrà probabilmente far
ritorno in breve in Italia per alcuni guasti
verificatisi nel suo apparato motere, non riparabili che in un arsenale ».
- Il ministero della guerra ha disposto
l'invio di alcuni materiali vari di complemento, del genio, delle sussistenze, cc., e di
un materiale speciale per lo impianto di una
stazione meteorologica, a Massaua.
Detti materiali saranno spediti sul piroscafo Giava della società di navigazione generale, che partirà da Napoli l' I I corrente
diretto a Calcutta, toccando Massaua.
Accompagnerà questa spedizione il tenente dei bersaglieri Lavallea, ora comandato
all' istituto geografico militare, e si fermerà
colà addetto al comando superiore, segnatamente per i rilievi topografici che potessero
occorrere.
CRONACA GIUDIZIARIA
Innanzi il tribunale militare di Venezia è
stato svolto nelle udienze del 4 e 5 marzo
corrente il processo del soldato Costanzo, autore dell'eccidio del 13 febbraio nella caserma
di Padova.
Il tribunale ha pronunziato la sua sentenza,
colla quale condanna il soldato Costanzo a
morte mediante la fucilazione nella schiena,
previa degradazione.
61111 Q «t_
1-311L
O- Col giorno 11 andante il professor Celso Pellizzari, direttore della
nuova clinica dermosidlopatica di Pisa,
incomincerà una consultazione pubblica per le malattie veneree e della
pelle in via Solferino, n. 37, in un locale appositamente concesso dall'amministrazione dell'ospedale di S. Chiara,
e le continuerà nei giorni di lunedì e
venerdì per gli uomini, e di mercoledì
per le donne ed i bambini, dalle ore
11 alle 12.
Gli accorrenti non solo saranno visitati gratuitamente ma dietro opportuni accordi presi con la farmacia dello
spedale riceveranno i rimedi d'uso interno ed esterno al semplice prezzo
di costo.
Siamo informati inoltre che il municipio di Pisa, sempre per accordi
presi con l' ospedale, ha disposto che
i miserabili del comune, possano ricevere gratuitamente tali medicamenti;
altrettanto attendesi dagli altri 'municipi della provincia di Pisa e di quelle
finitime, essendo questo un mezzo direttissimo di rendere più facile la cura
di malattie abbastanza gravi ed il più
spesso di natura contagiosa.
- Rettifichiamo anzi tutto due
errori che ci sfuggirono nella pubblicazi one della prima lista di sottoscrittori per il premio del commercio di
Pisa da disputarsi nella prossima riunione di corse.
La offerta del sig. Francesco Gai dotti proprietario del H8tel Alinerve
fu di lire 20, anzichè di i O. La scuderia Macchia contribuì per lire 2.
Ciò premesso continuiamo a dare
i nomi dei sottoscrittori
Fratelli Agonigi, lira 5. Balilla Pancani,
lire 5. Avv. Pio Tribolati, lire 10. Cavalier
dott Antonio Feroci, lire 10. Samuele Pontecorvo. lire IO. Onorato Wittiman, lire 3.
Giovacchino Balestri, lire 4. Pietro Campani,
lire 5. Ferdinando Poli, lire 5. Raffaello Campani, lire 5. E. Lansel, lire 5. Secondo Del
Gratta, lire 3,50. Dott. Igino Pardocchi, L. 5.
Alessandro Barilati, lire 10. Lison Frandin,
lire IO. Cav. Emilio Fusi lire 5 NN., L. 2.
Fratelli Carvaglio, lire lO. Benedetto Baquis
e figli, lire 5. Fratelli Di Nota, lire 10. Avvocato Giovanni Serragli, lire 5. C. F. R.,
lire 5. R. Bargagna. lira 2. Luigi Volterrani
lire 2. Serafino Serani ( 2 a offerta), lire 2.
Tacito Cordoni, lire 3. Cesare Pampana, L. 1.
Garbocci, lira 2. A. G. P., lira 2. G. P., L. 2.
Ippolito Mercanti, lire 5. Ulivo Poggi, lire 5.
Cav. Cani° l'ieri, lire 5. Giosaffatte Baroni,
lire 5 Giuseppe Pegni, lire 1. Armido Gerioli, lire l Fratelli Rinaldi, lire 1. Fratelli
D'Arde°, lire 1. Schelini, lire 1. Bientinesi,
lire 1. Sisto Bini, lire I. Antonio Punta, lire I. G. B Del Guasta, lire 2. Cav. G. B. Ma-
.1aroni.o
■••■••••••■••
«rs•wa...111111MMMIna.
nani. lire 2. Giuseppe Ferracci, lire 5. Fratelli Serafini, lire 1. Del Vivo, lire I. Fratelli
Pizzotti, lire 5. Giuseppe Travaglini, lire
G. B. Dell'Orno D'Arme, lii.e 2. Antonio Ascafi, lire 2. F. M., lire I. Natale Bollentini,
li r e 1. Ferdinando Gentili, lire 2. Oreste
Vettori, lire 1. Luigi Caputi. lire 1. Professor F. Sbragia, lire 2. Fratelli Vannucchi,
lire 5. Emilio Rornanelli, lire 5. Emilio Di
Prete, cent. 50. Fratelli Sbrana, lire I. Vincenzo Martinetti, lire 2. Luigi Bracci, lire 2.
Eugenio Cioni, lire 5. Ranieri Carli, lire 2.
Giuseppe Datil, lire 1.
-
4(
— L' istituto cartografico italiano
(Roma, via Tomacelli, 137) ha pubblicato una carta generale del Sudan
egiziano, col le coste del mar rosso da
Suakin fino ad Assab.
Questa pubblicazione giunge in buon
punto per dare una cognizione più estesa e precisa di quelle regioni, finora
assai poco note, che sono e saranno
teatro di sanguinosi avvenimenti.
La carta suddetta, sulla scala di
2,500,000, si raccomanda anche per
la diligenza e chiarezza con cui è stata
eseguita: vendesi al prezzo di lire 1,50.
Cepparelli come procuratore, e Raffaello Dal
Poggetto come difensore.
Lo imputato Riparbelli era difeso dai signori avvocati Ricci e Tribolati Pio.
La causa veniva a questo tribunale per
rinvio fattone dalla corte di cassazione, che
aveva annullato due sentenze, che una della
corte di appello e l'altra del tribunale di
Lucca, che per lo stesso fatto aveva condannaio il Riparbelli a tre anni di carcere per
titolo di frode.
Oltre due periti calligrafi, furono sentiti
cinquanta testimoni sia ad accusa che a difesa ; dopo cinque giorni di dibattimento il
tribunale assolvè lo imputato, avendo ritroveto non provata o almeno resa incerta e
dubitativa la falsità del documento incriminato.
La parte civile e il pubblico ministero
hanno appellato.
srrArr(.) et v n, IC
Dal 28 febbraio al 6 marzo 1885 inclusive.
NASCITE DENUNZIATE:
Maschi n. 18. — Femmine n 16.
Nati morti n. 1.
renata del Sabba.
MATRIMONI
Piattelli Abramo, di Livorno, con Barcoccio Amelia, di Pisa, ambedue celibi. —
Franceschi Muzio, con Bastianini Aurelia,
ambedue celibi, di S. Giovanni al Gatano.
MORTI
— Al tribunale correzionale sono
state trattate e risolute, nella seconda
metà del mese di febbraio, le seguenti
cause :
I. Morisco Rachele moglie di Rasili() C. nsani, e Giampieri Etnatniele erano imputati di
adulterio a querela di Basilio Consani, costituitosi parte civile; fu dichiarato non farsi
luogo a procedimento.
La parte civile appellò.
2. Arrighi-Lippi Giovanni, agente di affari
iu Pisa; dichiarato colpevole di frode a danno
della signora Augusta Mengozzi vedova Palmeri fu condannato in tre mesi di earcere;
anche il Lippi interpose appello.
3. Jacobi ingegnere Carlo Francesco, direttore del tramvia a vapore Pisa-Pontedera,
era stato condannato dal pretore di Pontedera con sentenza 29 dicembre 1884, alla
multa di lire cento per contravvenzione all'art. 21 del regolamento di esercizio per la
linea tramviaria Pisa-Pontedera, approvato
dal prefetto di Pisa il 25 ottobre 1884. Appellatosi da tale sentenza, il tribunale lo ritenne irresponsabile della obiettatagli contravvenzione e dichiarò non farsi luogo a procedere revocando la appellata sentenza.
4. Bik,Yetti Alfredo di Giuseppe, navicellaio, di Calcinaia, che dal pretore di Pontedera era stato condannato alla carcere per
giorni trentuno per furto di poche pigne di
uva, ebbe confermata in merito la sentenza
appellata, ma ottenne che fosse ridotta la
pena a soli giorni 21 di carcere.
5. Cecchi Lorenzo, che aveva appellato da
una sentenza del pretore di Pontedera che
per ingiurie semplici lo aveva condannato
nella multa di L. 8,40, ottenne la revoca della
sentenza e la dichiarazione di non luogo a
procedere, avendo il querelante Agostino Torri
costituitosi parte civile desistito dalla sua
querela.
6. Folena Giovanni, di Lucca, condannato
dal pretore del 1° mandamento di Pisa con
sentenza 19 gennaio 1885 alla carcere per
tre mesi come colpevole di delazione d'arme
vietata, ottenne la revoca della sentenza con
dichiarazione di non luogo a procedere non
l'esaltando provata la contravvenzione.
7. Maria Franchi nei Bacci, Franchi Cesira, Turini Mariuccia condannate dal pretore
di Rosignano nel 20 gennaio 1885 alla carcere per due giorni per furto campestre, ebbero revocata la sentenza appellata non resaltando provata la loro reità.
8. Riparbelli Ranieri, di Putignano, era
imputato di falsità in documento pubblico a
danno di Pacifico 'Alpi, vetturino, di Viareggio, che si era costituito parte civile rappresentato e difeso dai signori avvocati Tito
11.111111111111~"
Moscardini Pietro, vedovo, di anni 78, di
Pisa. — Del Pecchia Teresa, vedova Pollastrini, 60, di S. Giuliano. — Giorgi Frediano,
coniugato, 70, di Pisa. — Bellani Meandro,
vedovo, 89, di Pisa. — N'alloggi Antonio, coniugato, 74, di Putignano — Pistelli Caterina
nei Coli, 69, di S. Michele degli Scalzi. —
Menghelli Giovanni, coniugato, 34, di S. Michele degli Scalzi. — Bird Raffaello, celibe,
45, di Pisa. — Gagliardi Gaspero, vedovo,
86, di S. Marco alle Cappelle. — Chelozzi
Ranieri, coniugato, 45, di S. Michele degli
Scalzi. — Di Gaddo Cesira nei Caprili, 44,
di Pisa. Urso-Marvuglia Salvatore, vedovo,
65, di Pisa. — Renzoni M. Anna nei Carsi,
53, di Madonna dell'Acqua — Pararmi Natale, celibe, 58, di Pisa.
Più n. 6 al disotto di 5 anni.
CAMBIAMENTI DI RESIDENZA.
Nardi Felice, da Pisa a S. Giuliano. —
Salfati Giovacchino, da Pisa a Livorno. —
Manforti Maria vedova Magliani, da Calcinaia
a Pisa. — Orsini Giovanni, da Cascina a Pisa.
— Del Chiappa dott. Giovati Batta, da Casettina e Torri a Pisa. Mecatti Giovanni,
da Poggibonsi a Pisa. — Fornasero Attilio,
da Foligno a Pisa.
OSSERVATORIO METEORICO della scuola
superiore di agraria della R. università
di Pisa.
5»trometro è ridotto n D".
A Df.zin della shezion,!,;II(1,-A Innre: metri I ,
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cosa di nuovo. Ci limiteremo soltanto a brevi
cenni.
Il Boito in questo suo lavoro non si mostra schiavo della forma, ma è rigido osservatore della logica, in guisa che dove esso ravvisa necessari i recitativi, dispone il dialogo;
il pezzo concertato e la melodia lo dove sono
necessari.
Il Mefistofele può dirsi il capolavoro del
Boito, e venne rappresentato al teatro della
Scala di Milano nell'anno 1868 per la prima
volta, ma allora non incontrò troppo il favore
del pubblico.
Allora il fluito lo corresse, e può dirsi che
lo rimettesse a nuovo; e nel 1875 venne rappresentato sulle scene del teatro di Bologna
dove ebbe uno splendido successo che posteriormente mai venne a diminuire e fece quindi,
può dirsi trionfalmente, il giro dei principali
teatri d' Italia.
Non vogliamo ricordar tutte le bellezze
che si trovano in quest'opera, ma fra i pezzi
bellissimi e veramente grandiosi il prologo,
la scena del giardino col quartetto, la fuga
del Sabba, l'intero atto del carcere, la se-
3
26
29
6
19 0 4
95
0
STATO 1)14'.1.
Marzo 4. Coperto. Pioggia in 24 ore : mill. 3,6.
Marzo 5. Idem. Pioggia nillim. 2.5.
Marzo 6. Parzialmente coperto.
rE4,A'
Diciamolo subito. Il Mefistofele di Arrigo
Boito, ha avuto al nostro R. teatro nuovo
un vero e sicuro successo, sia come lavoro,
sia per ciò che riguarda l'esecuzione.
Parlare lungamente del Mefistofele mi pare
inutile perché ormai tanto se ne_ è scritto,
che i nostri lettori non leggerebbero che cose
già lette, essendo impossibile dirne qualche
Pezzi questi veramente sublimi e solenni
nei quali si rivela il grande ingegno del Boito.
Quanto al successo ottenuto nel nostro
maggior teatro nell'attuale quaresima, non poteva essere più splendido.
Diremo prima di tutto che la musica
piacque fino all'entusiasmo, per i suoi grandi
pregi e per la buona interpretazione.
La signorina Elisa Frandin è una ammirabile e coscienziosa Margherita e con la sua
bella voce, col suo bel metodo di canto, con
l'arte drammatica che possiede è riuscita a
fanatizzare il pubblico.
La signorina Leopolda Paolicchi è una
Marta invidiabile e coscienziosa e può dirsi
che la brava nostra concittadina, abbia ora
aggiunto un nuovo trionfo a quelli ottenuti
tra noi ed all'estero.
11 nostro Monti interpreta la parte di Mefistofele come non si potrebbe meglio e la
sua voce bella e potente, la conoscenza dell'arte, hanno contribuito ad assicurarli un vero
trionfo.
Il tenore Moretti sa farsi applaudire nella
parte di Faust, da esso egregiamente e da
vero artista sostenuta.
L'opera è stata stupendamente concertata
dal bravo maestro Usiglio, che egregiamente
dirige l' orchestra, e ad esso si deve una arati
e
parte del successo.
L'orchestra si distingue per la buona e
corretta esecuzione.
Benissimo i cori istruiti dal bravo maestro
Magnolie.
Scenari e vestiari bellissimi.
Nell'insieme il Mefistofele è uno spettacolo che nulla lascia a desiderare, e ne va
lodato l'impresario sig. Moven° per la diligenza e le cure con cui lo ha messo in scena.
Come giusto cotnpenso alle sue premure
ed alla sua diligenza li auguriamo quel più
che si può augurare ad tm solerte impresario,
la cassetta piena tutte le sere.
ATTI GIUDIZIARI[
Sunto degli atti legali inseriti nel n. 17
(3 marzo) del supplemento al foglio periodA della 1?. prefettura di Pisa.
— La sig. Vittorina Toncelli nei Cambi,
di Cecina, è rimasta compratrice provvisoria
per lire 3,681,97 dell' immobile escusso a
danno del minorenne Secondo Pellegrini, rappresentato dal proprio padre Ermelindo.
L'immobile suddetto, della rendita imponibile di lire 290,40, fu stimato L. 5,245,66.
Il termine utile per l' aumento del sesto
va a scadere con tutto il 13 marzo stante.
— Ad istanza del dott. Federigo Innocenti
in proprio e NN. ed in esecuzione di sentenza del tribunale di Volterra, e di ordinanza
presidenziale, al" udienza del di 9 aprile p. v.,
del tribunale di Volterra saranno posti all'incanto gl' immobili che appresso espropriati a
danno del dott. Ersilio, Torquato ed Antonio
Rastelli e della signora Eufrasia Calzolai vedova Rastelli domiciliati in Livorno ; in tre
separati lotti, e per il prezzo resultante da
perizia giudiciale esistente in atti.
Lotto 1°. Gruppo di fabbrica
contetertea
terreno un quartiere con andito e stanza attigua, sottostante cantina, e due soprapposti
piccoli quartieri, con granaio ed una piccola
corte con più una porzione d'orto nella misura
di m. q. 837, e rendita imponibile quanto al
fabbricato dì L. 156,46, quanto al terreno
di L. 4,81, valutato io perizia h. 2,017,75.
Lotto 2'. Un corpo di fabbrica con stalla
e stanzette annesse, il teatrino, una stanzetta
interna, una cantina con sopra un pollaio, due
Piccole chiostre; il qual corpo di fabbrica è
gravato di due livelli di lire 39,48 uno, di
lire 24,25 l'altro. Più due quartieri al primo
piano, o quattro quartieri al secondo piano,
con soffitte, con rendita imponibile di lire
295,46, valutato lire 3,805,20.
Lotto 3.° Una tinaia a sud con due stanze
onerate della servitù di passo ed il piatto
superiore composto di due quartieri, una sala
ed annessi col resto dell'orto per in. q 386,
con rendita imponibile di lire 212,58 quanto
al fabbricato, e lire 2,20 quanto al terreno,
valutato lire 2,741,75.
Colla sentenza suddetta vanne aperto il
giudizio di graduazione dei creditori Rastelli,
venne assegnato il termine di 30 giorni ad
aver depositate le domande di collocazione, e
fu delegato il giudice avv. Nicornede Tognoli
alla istruzione del giudizio di graduazione.
— Il cancelliere della pretura del primo
n'andamento di Pisa rende noto che il senatore Rinaldo Raschi, come tutore della signora
Emma del fu avv. Vittorio Banti, dichiarò di
accettare con benefizio d' inventario l' eredità
relitta dal detto avv. f3anti.
— La signora Albina Ferri vedova di
G. B. Bartalena, e Elena dello stesso fu
G. B. Bartalena, moglie del signor Alfonso
Magherini, benestanti domiciliati a Livorno,
con ricorso esibito al presidente del tribunale
di Pisa hanno richiesta la nomina di un pe,rito che proceda alla stima dei beni investiti
esecutivamente con precetto a carico di Angiolo fu Giuseppe Ricci di Chianni, come appresso:
Una casa ed un podere composto di terreni
a varia cultura, posto il tutto nel popolo di
Chianni.
— Sentenza del tribunale di Pisa, ff. di
tribunale di commercio, con cui si rigetta la
istanza per la non apposizione dei sigilli e si
dichiara il fallimento del fu Giano Oberdorfer,
già commerciante residente in Pisa. Si determina provvisoriamente il 10 settembre 1884
per la cessazione (lei pagamenti; si delega
alla procedura del fallimento il giudice avvocato A. Badanelli; si ordina l'apposizione dei
sigilli; si nomina in curatore provvisorio del
fallimento il ragioniere Carlo Della Santa; si
dispone che i creditori si adunino nel 13
marzo stante, a mezzogiorno, nella sala d' udienza del tribunale, per la nomina dei membri
della delegazione di sorveglianza e per la
proposta del curatore definitivo. Stabiliscesi
il termine di 30 giorni per la presentazione
alla cancelleria delle dichiarazioni di crediti
si fissa il 27 stante a mezzogiorno per la
chiusura nella sala d'udienza del tribunale del
processo verbale della verifica dei crediti.
— Il tribunale di Pisa, ff. di tribunale di
commercio, ha emesso sentenza con cui dichiara definitiva la nomina del ragioniere
Giorgio Mei a curatore del fallimento del fu
Giacomo Hemmy, commerciante di Cascina,
senz' obbligo di cauzione.
— L'intendenza di finama di Pisa ha
pubblicato un avviso d'asta con cui si fa noto
che alle ore 10 ant. del 17 marzo corrente,
in una sala della intendenza stessa, si procederà ai pubblici incanti per l'aggiudicazione a
favore dell'ultimo migliore offerente di
Un fabbricato ad uso di ruolino detto Scala,
con appezzamento di terra lavorativo ortivo
annesso, posto nel comune di Lati,
Ed altro fabbricato ad uso di molino detto
Alberese vecchio, con due appezzamenti di
terra annessi, posto nel comune suddetto.
Il tutto sarà esposto all'incanto per il
prezzo di lire 13,600.
— Il tribunale di Pisa, ff. di tribunale di
commercio, ha proferito sentenza con cui dichiara definitiva la nomina del ragioniere Gior,gio Mei a curatore del fallimento di Filippo
Ciappei.
— La banca popolare cooperativa di Pisa
convoca i soci che hanno acquistato diritto
di prendere parte alle assemblee generali ad
un' assemblea che sarà tenuta alle ore 11 del
20 marzo stante nella sala della banca stessa
Pt' deliberare sulla relazione del consiglio
amministrativo e del comitato dei sindaci sul
bilancio 1884, e sulla proposta di dividendo
degli utili.
Occorrendo una seconda convocazione, questa avrà luogo nel 29 succeasivo, ora e locale
medesimi .
i iltra.cio è ostensibile ai soci nell'ufficio
dentzIlbbal
PASQUALE FINALI,
fprenie resp.
Pisa, Tipografia Vannucchi 1885
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ostale, a chi ne faccia richiesta, dietro invio di un vaglia di L. 10,00.
Le richieste ed i vaglia debbono dirigersi — Al dott. Augusto Rossini notavo a Pisa
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Anno XXI, num. 20. NOTIZIE, PARLAMENTARI