Globale
Luce
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Light Art in Italy
Sessanta installazioni in interni ed esterni nel libro e CD
di Gisella Gellini e Francesco Murano
di Silvano Oldani
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Arch. Murano, “Light art in Italy” di cui è autore con
Gisella Gellini ha un formato editoriale che sorprende un po’, è un cofanetto prezioso come quelli che
contengono le grandi opere di Verdi o i recitals della
Callas…
È un cofanetto che contiene un CD con una serie di
immagini ad alta definizione che testimoniano 60 istallazioni di luce realizzate in Italia, a Torino, Roma,
Milano, alla biennale di Venezia, a Salerno, Spoleto, a
Bergamo, ecc. Il CD è accompagnato da un “libretto
d’opera”, un piccolo volumetto di ottanta pagine che
contiene le descrizioni delle opere ed una breve
bibliografia di ciascun autore fra cui Mario Merz,
Patrick Tuttofuoco, Buren, Rebecca Horn, Pesce e molti
altri.
Nel suo libro per spiegare la Light Art lei parte da
lontano, dalle feste rinascimentali e barocche, agli
effetti delle luminarie delle grandi Esposizioni…
La luce, per riprendere la splendida sintesi di Adolphe
Appia, svolge essenzialmente tre diverse funzioni: una
funzione illuminante quando rende visibili le architetture o gli spazi; discriminante quando nasconde o
evidenzia spazi e oggetti e una funzione emozionale
quando crea “atmosfere” con il colore e le proiezioni.
In tutte queste funzioni la luce esercita comunque una
Gisella Gellini, dopo la laurea in architettura a
Firenze segue corsi di specializzazione di
estetica, si trasferisce a San Paolo del Brasile dove
si dedica alla progettazione di importanti edifici e
musei fra cui la Facoltà d’Arte e Musica
dell’Istituto Santa Marcellina e diventa consulente
per il Centro Studi e Ricerche dello Stato di San
Paolo. A Milano si dedica alla ricerca sulla
cultura della luce, con particolare riferimento alla
Light Art, collabora con Panza di Biumo
all’organizzazione di mostre e con il Laboratorio
Luce e Colore del Politecnico di Milano.
Attualmente coordina la partecipazione degli
artisti italiani alla Luzboa di Lisbona.
Francesco Murano, laureato in architettura a
Roma, diploma di Master in disegno industriale
alla Domus Academy di Milano, dottore di
ricerca in Disegno Industriale presso il
Politecnico industriale, con la tesi “Le figure della
Luce”. Ha coordinato per anni il Master in Light
Design allo IED ed è attualmente docente del
Politecnico di Milano, Facoltà del Design, dove
svolge anche attività di ricerca presso il
Laboratorio Luce e Colore. Nel 2008 ha
pubblicato il libro “Storia della Luministica, la
messa in scena della luce da Erone ad Appia”.
Light Art in Italy
Gisella Gellini,
Francesco Murano
Maggioli Editore,
Rimini, 2009
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della luce neutra o atona, sempre per usare le parole di
Sedlmayr, alla seconda il mondo della luce tonica,
quella in cui si manifesta di più la volontà del regista,
del direttore della fotografia, del designer e in generale
dell’autore di andare oltre la pura funzione per tendere
all’impiego artistico dell’illuminazione.
Per tornare al libro non pensa che questo argomento
sia lontano dalla pratica quotidiana di un designer o
di un Light designer?
3.
1. Rebecca Horn,
Piccoli spiriti blu,
Luci d'artista,
Torino, Opera
permanente.
2. Richi Ferrero,
Lucedotto, Luci
d'artista, Torino,
Opera permanente.
3. Andrey Bartenev,
Lost Collection,
Biennale d'Arte di
Venezia.
Immagini per gentile
concessione degli
autori.
mansione di supporto alla fruizione degli spazi, delle
architetture, degli oggetti e delle persone ma può accadere che invece si manifesti in tutta la sua irresponsabile bellezza abbandonando qualsiasi volontà di servizio per scegliere invece l’ostentazione della propria
vitalità come avviene per esempio nella pirotecnica. A
tale proposito Hans Sedlmayr, il critico della “Perdita
del centro” e autore del prezioso testo “La luce nelle
sue manifestazioni artistiche” osserva come “... dall’illuminazione si sviluppa, in diversi momenti della storia, un’arte che compone le proprie opere avvalendosi
di fonti luminescenti o inglobando le stesse come elemento compositivo”. Questa definizione di Sedlmayr
ben si addice a ciò che oggi definiamo come Light
Art.
Una luce che manifesta se stessa dunque e non serve
per illuminare...
Esiste una luce che fa vedere e la luce che si va vedere,
alla prima appartiene il mondo della pura visibilità,
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No, all’interno del libro sono illustrate le istallazioni di
Ingo Maurer, di Piero Castiglioni, di Franco Raggi,
autori a tutti gli effetti considerati maestri nel design
della luce e famosi progettisti di lampade. E se non si
tiene conto dei legami anche operativi esistenti tra arte
e design non si comprendono a pieno personaggio
come Nanda Vigo o Joe Colombo, e lo stesso Achille
Castiglioni deve molto alla sensibilità dichiaratamente
anestetica e quindi artistica del suo approccio progettuale. I modi del design e quello dell’arte sono mondi
contigui che, al di là dei linguaggi specifici delle discipline, coesistono nella sensibilità degli autori. Molto
spesso, anche nelle scuole di Design si tende sminuire
tali contatti in virtù di professionalità settoriali e specialistiche dai risultati piuttosto sterili.
Perché anche un CD?
Dall’amicizia con Gisella Gellini, un architetto che da
anni si occupa costantemente di Light Art viaggiando
in Italia e in Europa, è nata l’idea di un libro che sia
anche un modo per far conoscere opere spesso definite effimere. Molte istallazioni sono, infatti, realizzate in
occasione di eventi particolari e una volta smontate
non vengono ricostruite, anche per questo abbiamo
pensato di raccogliere le più significative e di registrare
le immagini su CD, uno strumento indispensabile per i
docenti, per gli studenti e per gli appassionati che possono mostrare e guardare le istallazioni con l’ausilio
dei mezzi informatici, gli unici che possono tentare di
riprodurre, con la luminosità degli schermi e dei
proiettori, la bellezza di opere realizzate e composte
con la luce.
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