n. 156 maggio 2010 distribuzione gratuita
il mensile del vivere naturale
progetto caos per le rive di trieste
una legge contro gli ogm
konrad e pinocchio!
acqua e non sai cosa bevi
appuntamenti di maggio
2 Konrad maggio 2010
LETTERE [email protected]
Caro Direttore,
Oggi rifiuti domani ciliegie?
ho letto la recensione del film “Il Concerto” su
Konrad di aprile e volevo esprimere il mio disaccordo su quanto scritto.
Premetto che non sono un critico cinematografico ma sono certo che un termometro per
giudicare un film sia il successo di scena.
Il film doveva
rimanere solo
pochi giorni
all’Ariston e
i gestori con
sommo piacere
lo hanno riproposto per molto
tempo. Come
mai? è molto
semplice: perché è un gran
bel film. Potrete
obiettare che
non è detto che
il fatto che molti
vadano a vederlo sia sintomo di qualità, ma in questo caso sì. A
parere unanime, il regista ha saputo trasmettere
delle belle emozioni e solo questo merita un
apprezzamento.Nel film si sono visti molteplici
personaggi reali e non ladri, imbroglioni come
citato nella recensione, ma musicisti part time
del teatro che nel tempo libero sono costretti a
fare mille mestieri per arrivare a fine mese. Ma
questa è la realtà della Russia, testimoniata anche da un’insegnante del Tartini di Trieste dove
mia figlia frequenta i corsi di violino e pianoforte
che direttamente ha toccato con mano queste
situazioni e conosciuto questi musicisti.
Il registra inoltre non ha ridicolizzato il popolo
ebraico o gli zingari, anzi ne ha esaltato alcune
caratteristiche che nonostante il regime e i fatti
che ben conosciamo, hanno saputo conservare
con un ammirevole umorismo.
Far parlare poi i russi in russo e i francesi in francese avrebbe trasformato il film in uno stantio
e lento documentario e per fortuna così non è
stato fatto.
Bravissimo invece il regista che ha saputo mantenere le emozioni e il senso della musica e del
teatro in tutto il film, intervallandolo, ma senza
interromperlo, con fatti di vita reale che con
grande comicità hanno rallegrato la rappresentazione.
Ho conosciuto e parlato con persone che hanno
visto e rivisto il film portando poi figli e nipoti,
tutti concordi nella bellezza della rappresentazione. Una di queste, Patrizia dice:
“Il film mi è piaciuto moltissimo e per quel che
vale è riuscito anche a commuovermi. Molto è
dovuto alla musica, probabilmente.
Una storia fantastica e tenera, intrisa di malinconia e di dolore dove nulla è impossibile se c’è la
magia della musica ed il nobile intento.
La “parlata russa” in quel contesto risulta
divertente e non mi disturba affatto. Per il resto,
l’immagine da me colta è che tutti ridiventano
un po’ bambini e nella libertà totale riescono a
compiere un’infinità di marachelle e birichinate.
è come se il vapore uscisse finalmente dalla
pentola a pressione chiusa per troppo tempo.
Paese che vai, devianze che trovi... nulla poi di
tanto greve o crudele... In fin dei conti, per loro
era un gioco... In tutti noi c’è il momento lirico e
il momento magari un po’ volgare”.
Alessandro Sovrano
Uno dei doveri più importanti della nostra società è insegnare ai giovani il rispetto e la tutela
dell’ambiente. Purtroppo però negli ultimi anni la buona lezione ai “grandi” la impartiscono
proprio i più giovani. L’ultimo episodio è avvenuto negli scorsi giorni, precisamente sabato 17
aprile, quando i ragazzi dai 7 ai 13 anni, alunni della scuola elementare F. Milčinski e della scuola
media SS. Cirillo e Metodio (per iniziativa dei Comitati dei genitori delle suddette scuole), si
sono armati di guanti, sacchi neri e tanta buona volontà per ripulire la zona tra Longera e Cattinara. Risultato: in tre ore hanno riempito circa 30 sacchi ed accumulato una bella montagna
di materiale vario (reti per materassi, sanitari vari, pneumatici e biciclette, pezzi di motorini ed
automobili…
per non parlare
di siringhe e
preservativi).
è impossibile
descrivere il loro
entusiasmo,
l’intraprendenza
e lo spirito di
“competizione”
nel far vedere al
proprio compagno di classe chi
ha raccolto più
immondizia e/o
portato a valle
il sacco più pesante (cose da
far vergognare
gli inquinatori!).
Dopo la meritata merenda,
offerta dalla Comunella di Longera, tutti i partecipanti si sono diretti verso il “sentiero didattico”,
che collega Longera con Cattinara, ed hanno piantato un ciliegio in ricordo della giornata trascorsa. Quest’iniziativa dovrebbe far riflettere tutti coloro che, senza rendersene conto, lasciano
“tracce” ben poco nobili del loro passaggio e dunque sensibilizzare, adulti e non, a rispettare
ed amare l’ambiente, rendendolo vivibile per le generazioni future. Auguriamoci che in futuro i
ragazzi non debbano più pulire il “sentiero didattico”, ma ci ritornino solo per raccogliere i frutti
del ciliegio piantato come simbolo della loro fatica e del loro amore per l’ambiente.
Helena Volpi
I nostri Ricreatori Comunali
Pochi sanno che dovremmo essere particolarmente orgogliosi dei nostri Ricreatori Comunali,
perché, fondati nel 1908 “dala defonta”, sono istituzioni educative uniche nel loro genere in
Italia. Ricreatorio non significa solo campetto, giochi da tavolo, calcetto, visite guidate... I Ricre
sono punto di riferimento concreto per tantissimi bambini e ragazzi triestini: ci si confronta e
si socializza, spesso all’aria aperta e in spazi verdi, vivendo un aspetto sociale e relazionale del
gioco che attualmente è più che mai a rischio, sia per l’assenza di luoghi deputati, sia a causa
dell’invasione di videogiochi e televisione nel mondo infantile. Ai Ricre (e agli Educatori) va
tributato dunque un plauso speciale ed una grande riconoscenza per quanto contribuiscono al
bene della città.
Per questo dobbiamo rafforzarne le potenzialità e crearne di nuovi in aree non servite (p.es.
nei pressi di centri sportivi: perché le palestre e i campi sportivi comunali vengono o chiusi o
affittati a soggetti privati? Se sono “comunali” sono “dela comun”, della città, dei cittadini! Compito
dell’Amministrazione è gestirli offrendone la massima fruibilità), coinvolgere chi ancora non
li conosce e fornire maggiori potenzialità. Particolarmente d’estate, quando le giornate sono
lunghe e senza impegni scolastici, quando, cioè, è ancor più importante offrire svago costruttivo,
mantenere le amicizie e farne di nuove, sentirsi vivi ed attivi. Poi da cosa nasce cosa: gare interne
e fra Ricre, attività di volontariato sociale (p.es. “puliamo i sentieri”), manifestazioni artistiche,
sportive, di musica, di teatro...
Ricre mattina per tutti i richiedenti, dunque. Ma anche quello pomeridiano consueto. Perché
quando i genitori di bambine e bambini che frequentano i ricreatori chiedono al Comune un
ampliamento e una migliore gestione dei servizi estivi, avanzano una richiesta politica, ovvero
esigono che un diritto di cui sono titolari diventi un diritto di cui possano godere.
Bambine e bambini chiedono di poter giocare in compagnia, le donne chiedono di poter lavorare,
le famiglie di poter fare le vacanze insieme: i politici (il cui stipendio esce dalle tasche dei cittadini)
hanno il dovere di immaginare e il potere di realizzare, destinando al benessere comune (presente
e futuro) maggiori risorse.
Paolo Angiolini
Rappresentante dei Genitori del Ricreatorio Nordio
3 Konrad maggio 2010
konrad 156 - maggio 2010
Il numero di Konrad è dedicato alle ottanta bambine intossicate dal gas nella loro scuola di
Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Responsabili dell’attentato i Taliban, gli estremisti islamici contrari
all’istruzione femminile. Quando e dove furono al potere, tra il 1996 e il 2001, questi dementi
abolirono ogni forma di scolarizzazione femminile e ancora adesso la questione rimane difficile
in gran parte dell’Afghanistan. Attentati simili vengono compiuti di frequente: le scuole femminili
chiuse, insegnanti minacciati, bambine sfigurate con l’acido.
Tutto nel nome del maschilismo, dell’ignoranza e del fanatismo (pseudo)religioso.
SOMMARIO
12 Libri
13 Francesco Penco
4 Progetto caos per le rive di
Trieste
5 Carta vince carta perde
Una legge contro gli ogm
6 Bioest torna a Trieste
7 Konrad e Pinocchio!
8 Indios di casa nostra
Konrad
Mensile di informazione
di Naturalcubo s.n.c.
Redatto dall’Associazione Konrad
via Corti 2a - 34123 Trieste
Fax 1782090961
[email protected] - www.
konradnews.it
Aut. Trib. di Udine n. 485
del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste
Direttore editoriale:
Roberto Valerio
Direttore responsabile:
Dario Predonzan
Pubblicità:
Alex Cibin
cell. 340 4000934
[email protected]
14 Alimentazione - Acqua
e non sai cosa bevi
15 Contro la privatizzazione
dell’acqua
16 Cinema
17 Teatri di confine
18 Muffa: come sconfiggerla
19 Trasporti e rivoluzione verde
Il paesaggio
20 Colonna vertebrale
21 Amnesty International
9 Festa della Biodiversità
10 Techno contro Mozart
A pesca su Youtube
11 Arrivano le rondini
22 Cinofilia
23 La voce degli alberi
24 Shalom
25 Grafologia
27 Annunci di maggio
Hanno collaborato:
Roberto Barocchi, Mariagrazia
Beinat, Nadia e Giacomo Bo,
Davide Casali, Carlo Chinaglia,
Michele Colucci, Luciano Comida,
Stefano Crisafulli, Clelia Delponte,
Clelia Fiano, Sergio Franco,
Francesco Gizdic, Dorian Lorenzutti,
Luisella Pacco, Giuliano Prandini,
Marco Segina, Lucia Sirocco,
Gianni Ursini, Paolo Utmar,
Federica Veos, Severino Zannerini
Grafica e stampa:
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Trieste - [email protected]
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4 Konrad maggio 2010
Progetto caos per le rive di trieste
Le assurde previsioni del piano regolatore
per l’area più pregiata e delicata della città
Le Rive e le aree adiacenti sono senz’altro una delle parti più suggestive
della città di Trieste, elemento essenziale della sua immagine, concentrato di storia, di funzioni importanti e strategiche per la vita culturale
ed economica.
Le Rive e i dintorni ospitano però anche, da anni, insediamenti incongrui e contenitori vuoti o sottoutilizzati (l’area del mercato ortofrutticolo, la Stazione di Campo Marzio, ecc.) e soffrono del male cronico che
degrada la vita urbana: il traffico motorizzato invasivo e aggressivo, con
i suoi corollari di intasamenti, rumore ed emissioni inquinanti.
Basterebbe ciò per indurre amministratori lungimiranti a pianificare con
cura il destino e progettare il miglioramento di quest’area. Non è il caso
degli attuali reggitori comunali (né dei precedenti).
Lungi dal considerare le Rive ed i dintorni in un quadro unitario ed organico, infatti, il nuovo piano regolatore vi affastella una serie di previsioni disomogenee e casuali, che non permettono di individuare alcuna
soluzione coerente, ma soltanto la confusa volontà di accumulare un
coacervo di funzioni e insediamenti, senza valutarne la compatibilità
reciproca, quella con il resto del tessuto urbano e con il sistema della
mobilità. Non solo: si rinuncia ad una regìa pubblica degli interventi,
prevedendo che la scelta delle funzioni insediabili sia lasciata all’iniziativa dei privati. Quasi tutto è infatti demandato a piani particolareggiati
di iniziativa privata (con un’eccezione, ma in negativo). Il rischio di un
regalo (l’ennesimo) alla speculazione edilizia è perciò elevato, con il
risultato di produrre il caos. Le “zone miste strategiche O1” previste nel
piano sono lo strumento principale del “progetto caos”: quattro (su
dieci) sono situate sulle Rive o nelle adiacenze. Vediamole.
L’area dell’ex Stazione
di Campo Marzio
L’ex Stazione ospita dal 1984 un
Museo Ferroviario unico in Italia,
nato e mantenuto per iniziativa
di un gruppo di appassionati,
ed è ancora collegata alla rete
ferroviaria: le sue funzioni
trasportistiche - scomparse da
decenni – si possono facilmente
ripristinare, per esempio
facendone uno dei terminali
della metropolitana leggera e di
nuovi collegamenti ferroviari con
l’Istria, come prevede lo studio
“Lineamenti strategici per lo sviluppo
della rete ferroviaria del Friuli
Venezia Giulia”, redatto nel 2008
dall’ing. Andrea Debernardi per
conto del WWF.
Il piano regolatore destina
l’area (che include anche alcuni
altri edifici lungo via Ottaviano
Augusto e Riva Traiana) ad ospitare
residenze, alberghi, attività
commerciali al minuto e direzionali
e prevede l’edificazione di 111 mila
metri cubi, con i connessi posti
auto. Inoltre le funzioni museali e
di servizio al trasporto pubblico,
inizialmente non previste (!) e
introdotte dal Consiglio comunale
in sede di adozione. Manca
l’obbligo di un restauro filologico
dell’edificio (bell’esempio di
architettura di inizio ‘900), benché
lo stesso sia soggetto a vincolo
monumentale.
L’Area del mercato ortofrutticolo
Il piano regolatore la chiama
area dell’”ex Museo del Mare”,
poiché include (in una porzione
minoritaria) anche l’edificio del
Museo – che è in funzione, quindi
tutt’altro che “ex” – per il quale mai
il Comune ha manifestato intenti
di spostamento (o soppressione)…
è previsto che vi si insedino
residenze, attività commerciali
e direzionali, alberghi, potendo
costruirvi quasi 180 mila metri
cubi, con i connessi posti auto. è
prescritta anche una nuova strada
parallela alla via Giulio Cesare,
all’interno dell’area. Di attività
museali, neanche l’ombra.
Area “ex piscina Bianchi”
Si estende dal sito dell’ex piscina,
ora adibito a squallido parcheggio
“provvisorio”, fino all’ex Pescheria
(ora sala mostre), includendo
anche l’ex “Magazzino vini” in
fase di restauro-ristrutturazione
(senza che la Fondazione CRT,
proprietaria, sappia ancora cosa
metterci dentro…). Il piano
regolatore non indica la cubatura
edificabile ma soltanto l’altezza
massima (16 m.) degli edifici da
costruire, rinviando tutto non
ad un piano particolareggiato –
neppure di iniziativa privata – bensì
al progetto edilizio (!). Potrebbe
quindi aggiungersi una “muraglia”,
ad ostruire definitivamente la
permeabilità visiva dalle Rive verso
il mare.
Vi potranno trovare posto
attività commerciali, direzionali,
museali-espositive, ricreative e
di spettacolo, nonché alberghi,
ristoranti, locali di ritrovo e
Sulla foto satellitare (da
Google Earth) delle Rive
di Trieste sono evidenziate
in rosso le “zone miste
stretegiche” individuate
dal nuovo piano regolatore
soprattutto il fantomatico “Parco
del Mare”, che si prevede attiri un
flusso di oltre 900 mila visitatori
all’anno (1.350 al giorno). Si dà
per scontato che arriveranno in
auto o pullman: per capire dove
metterli il piano prescrive uno
“studio specialistico dell’accessibilità
che non gravi sulla viabilità di
scorrimento” (cioè sull’autostrada
delle Rive, orgoglio del sindaco
Dipiazza!). Uno studio che andava
fatto semmai prima di prevedere
lì il sito del Parco del Mare e non
dopo… In realtà la collocazione
ideale del Parco (sempre che
l’iniziativa sia capace di reggersi
economicamente) non sono certo
le Rive, ma è il Porto Vecchio,
dove spazi vuoti e da riqualificare
abbondano.
Area “Silos”
Nell’area del “Silos” adiacente la
Stazione centrale sono previsti 550
mila metri cubi, destinati ad attività
artigianali di servizio, alberghiere,
direzionali, commerciali e di
trasporto (persone e merci),
deposito terminal e servizio
autocorriere, nonché parcheggi
pubblici e privati. Il piano recepisce
i contenuti, noti solo a pochi
intimi, dell’accordo di programma
tra Comune, Regione e COOP
Nordest che – scavalcando le
normali procedure urbanistiche
(com’è uso fare quando sono in
ballo interessi economici che
non gradiscono un’eccessiva
trasparenza … vedi il caso dell’ex
ospedale “La Maddalena”) – ha
destinato quell’area ad ospitare
un mega-centro commerciale,
sale polifunzionali (centro
congressi, ecc.), una nuova stazione
autocorriere e altro ancora.
Tutti in auto!
Molte migliaia di persone in più,
rispetto a oggi, sarebbero attirate
ogni giorno nell’area delle Rive
e adiacenze dal complesso degli
insediamenti previsti. Servirebbero,
quanto meno, strategie organiche
ed innovative per la mobilità, con
la creazione di corsie riservate
e protette per i mezzi pubblici,
un sistema tranviario moderno,
piste ciclabili “vere” e parcheggi di
interscambio in aree lontane dal
centro urbano. Nulla di tutto ciò nel
piano regolatore, prigioniero di una
mentalità “auto-centrica”, lontana
anni-luce dall’affrontare le sfide che
le città più evolute stanno cercando
di vincere. Il Piano Urbano del
Traffico, che per logica avrebbe
dovuto intrecciarsi strettamente
con il piano regolatore, rimane
chiuso – per volontà del sindaco –
nei cassetti del Comune, mentre il
piano regolatore non ha recepito
tutti i grandi parcheggi a rotazione,
previsti dall’apposito piano nel
cuore del centro storico (e sulle
Rive): vere e proprie “calamite
di traffico”, che renderebbero
impossibile ogni scelta di mobilità
sostenibile.
è questa ottusità politicoculturale, anziché l’inadeguatezza
(più presunta che reale) dei
collegamenti infrastrutturali, il
principale fattore di arretratezza
del capoluogo del Friuli Venezia
Giulia, rispetto all’Europa di cui
sogna di diventare una delle
“capitali”.
Dario Predonzan
5 Konrad maggio 2010
carta vince
carta perde
La riduzione degli indici di fabbricabilità
nel nuovo piano regolatore di Trieste
La Riduzione della Capacità Insediativa Teorica (CIT) della variante
118 (cioè il nuovo piano regolatore del Comune di Trieste) è certamente
l’obiettivo più lodevole del nuovo strumento urbanistico.
Il nuovo piano infatti porta il numero di abitanti teorici da 270.000 a 240.000,
in linea con le più diffuse logiche pianificatorie (peraltro già il piano vigente,
approvato nel 1997, aveva ridotto la capacità insediativa teorica da 350.000 a
270.000 abitanti).
La CIT corrisponde sostanzialmente al numero di abitazioni necessarie
ad una certa popolazione, per garantire una qualità di vita desiderabile,
cercando un equilibrio tra la domanda e l’offerta di edilizia residenziale,
evitando scompensi nel mercato immobiliare .
La sola sommaria analisi di questo obiettivo - l’unico reso di pubblico
dominio, prima che un provvedimento di adozione da parte del Consiglio
Comunale, escludesse ogni possibile interazione ante operam, tra Comune
e collettività - pone tuttavia seri interrogativi sulla natura delle scelte
pianificatorie della variante 118.
La riduzione della CIT si è attuata, in sintesi, attraverso una riduzione degli
indici di fabbricabilità del piano vigente.
L’indice di fabbricabilità If è il volume massimo costruibile in mc, su ogni mq
di terreno: a parità di superficie, quindi, ad un indice di fabbricabilità più alto
corrisponde maggior volume edificabile.
Un’analisi banale della potenzialità edificatorie delle zone urbanistiche di
completamento (le zone B), dei due piani, fa emergere qualche perplessità
sul concetto di equa distribuzione sul territorio dei vantaggi derivanti dalle
scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale. Infatti, come si può
osservare nel grafico seguente, che compara gli indici di fabbricabilità dei
due piani, la ricalibratura e ridefinizione dei parametri delle zone residenziali
è stata ridotta nelle zone con indice di edificabilità già basso (B5 e B6)
portandoli rispettivamente da 1 mc/mq a 08 mc/mq e da 0,8 a 0,6 mc/mq,
ma è stata confermata (B3 e B4), se non aumentata (B2 da 3.5 mc/mq a 5
mc/mq) nelle zone ad alta possibilità edificatoria.
Una distribuzione di questo tipo degli indici edificatori, di fatto agevola i
grandi investitori, coloro i quali possono realizzare vasti complessi edilizi,
potendo permettersi di immobilizzare ingenti capitali per lunghi periodi.
è evidente dunque la distorsione del mercato immobiliare che annienta di
fatto le piccole realtà edilizie della periferia e dei borghi carsici.
La storia ci insegna che politiche urbane poco corrette, di fatto hanno
annichilito le città, le quali da sempre sono state catalizzatori di benessere, in
quanto luoghi di libertà e di scambio. Solo tornando ad essere i luoghi per
eccellenza, della pluralità, e della condivisione, le città potranno assumere
di nuovo un ruolo fondamentale. Perché ciò accada è però fondamentale
riscoprire un’idea di equità totalmente diversa da quella attuale.
Lucia Sirocco
Una legge contro gli ogm
Sono ben 57 le associazioni ed
organizzazioni (altre ancora si
stanno aggiungendo) che hanno
presentato nelle scorse settimane
una proposta di legge regionale
contro l’uso di sementi OGM in
campo aperto.
L’iniziativa ha preso spunto dalla
sentenza del Consiglio di Stato che
lo scorso febbraio – su iniziativa di
un maiscoltore di Vivaro (sostenuto
dall’associazione Futuragra)
– aveva aperto la strada alla
piantagione di mais OGM in Friuli
Venezia Giulia.
Il rischio che ciò avvenga è per
il momento scongiurato, grazie
ad un decreto dell‘ormai ex
ministro dell’agricoltura, Zaia, ma
contro tale decreto (si tratta pur
sempre di un atto amministrativo,
impugnabile al TAR) Futuragra ha
preannunciato nuove azioni legali.
Di qui la necessità di una norma
di legge anti-OGM, che come
tale non può essere oggetto di
impugnazione davanti alla giustizia
amministrativa.
Alcune Regioni (Puglia, Umbria,
ecc.) hanno già percorso da
qualche anno questa strada:
un folto gruppo di associazioni
agricole, ambientaliste, culturali
e per la tutela dei consumatori,
hanno deciso perciò di seguirne
l’esempio anche da noi.
La proposta di legge parte dalla
considerazione che il futuro
della nostra agricoltura è nelle
produzioni di alta qualità e “di
nicchia”, strettamente correlate
con la grande biodiversità che
caratterizza il nostro territorio e
ne rappresenta un patrimonio
straordinario, con pochi eguali
in Europa. L’introduzione di
piante OGM, inevitabilmente
banalizzerebbe e semplificherebbe
la varietà delle specie coltivate
oggi sul territorio regionale,
omologandone (verso il basso) la
qualità complessiva.
Non solo: le piccole dimensioni
medie dei territori coltivati,
renderebbe inevitabile la
contaminazione – tramite i pollini
trasportati dal vento e dagli insetti
– delle piante non OGM da parte di
quelle OGM, rendendo impossibile
la distinzione tra le colture ed i
prodotti.
Ancora: le sementi OGM sono
prodotte da un ristretto gruppo
di multinazionali, le quali
impongono contratti capestro
agli agricoltori che decidono di
ricorrervi. La conseguenza è che
questi agricoltori non possono più
produrre in proprio le sementi,
ma sono legati mani e piedi ai
fornitori (ed ai prezzi che questi
impongono). L’esatto contrario del
principio di “sovranità alimentare”,
inteso come diritto di tutti i popoli
del mondo ad un’alimentazione
sana, sufficiente e sostenibile per
l’ambiente.
Sono inoltre lungi dall’essere risolti
i dubbi sugli effetti a lungo termine
dei prodotti ottenuti da piante
OGM: ce n’è quindi abbastanza per
imporre l’adozione del principio
di precauzione. Del resto, anche
alcuni Paesi che alla fine degli
anni ‘90 avevano autorizzato la
semina di mais OGM, sono tornati
sui propri passi e hanno revocato
l’autorizzazione (la Francia nel 2008
e la Germania nel 2009).
La proposta di legge è stata
consegnata a tutti i consiglieri
regionali ed all’assessore
all’agricoltura del Friuli Venezia
Giulia: subito dopo sono iniziati
i contatti con i gruppi consiliari,
con l’obiettivo di arrivare ad
una presentazione “trasversale”
alle diverse forze politiche, che
faciliti la rapida approvazione del
provvedimento.
Sarebbe quanto mai utile che,
singoli o associati, i cittadini che
condividono questa iniziativa
esercitassero pressioni sui
consiglieri regionali ai quali si
sentono più vicini, per spronarli a
presentare e votare al più presto la
legge anti-OGM.
D.P.
Il testo della proposta di legge
(con l’elenco delle associazioni
promotrici) è scaricabile dal sito
www.wwf.it/friuliveneziagiulia
sezione “documenti”,
sottosezione “agricoltura”
6 Konrad maggio 2010
bioest torna a trieste
La fiera dei prodotti naturali
il 6 e 7 giugno nel Parco di San Giovanni
Dopo cinque anni passati in trasferta, Bioest torna a Trieste.
La fiera del biologico e del naturale, appuntamento delle
associazioni ambientaliste, culturali e del volontariato, arriva
alla diciassettesima edizione con una formula sempre più
consolidata: ”mercato come punto di incontro“. E Trieste è un
luogo speciale: la sua posizione geografica rende la città unica
in ambito economico, agricolo e artistico, incrocio di culture
diverse, punto centrale per tutta l’area del Nord-Est, comprese Austria e Slovenia. Anche quest’anno
Bioest ospita piccoli produttori italiani e stranieri, biologici e dell’artigianato biocompatibile,
per promuovere un “consumo consapevole” e la conoscenza di un settore in crescita ma ancora
trascurato dai media più potenti e diffusi. Scegliere “bio” non significa solo far scelte individuali che
migliorano la salute delle singole persone: vuol dire anche fare interventi sociali su tutta la catena
della produzione e quindi concorrere alla salute collettiva. In particolare, la scelta “biologica” può
meglio garantire la biodiversità, difendere gli aspetti paesaggistici del territorio, sostenere i consumi
locali e la filiera corta, non portare a dannose sovrapproduzioni, limitare l’inquinamento dovuto
al trasporto e ai rifiuti di imballaggio, sostenere l’agricoltura sociale favorendo l’integrazione delle
categorie svantaggiate. Promuovere uno sviluppo equo e sostenibile, praticabile in tutto il mondo,
un modello che afferma la sovranità alimentare di ogni popolazione.
La fiera si svolgerà nel Parco di San Giovanni, sabato 6 e domenica 7 giugno 2010.
La scelta del luogo (il comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale) è dovuta a vari motivi:
questo parco, edifici, alberi e viali testimoniano la storia dell’ex-manicomio che negli anni Settanta
vide la liberazione dei “matti” dall’oppressione, a dimostrazione che l’utopia può diventare realtà.
Ma è un luogo molto accogliente: ampie aree verdi e accoglienti spazi interni. Oltre al vero e proprio
mercatino, ci saranno conferenze e dibattiti, animazione per bambini, presentazioni di progetti di
solidarietà, musica e spettacolo, momenti di espressività vocale e gestuale. Come nelle passate
edizioni, gruppi ambientalisti, botteghe del commercio equo e solidale, associazioni di volontariato
e di solidarietà, campagne informative. Uno spazio sarà dedicato al riuso e al riciclo, al naturale e a
prodotti di filiera corta.
Il tema centrale della 17sima edizione saranno le “Energie“, nelle varie dimensioni, ecologica e
tecnologica ma anche filosofica e spirituale. Si parlerà dunque di energie alternative, non tradizionali
e rinnovabili (eolica, geotermica, idroelettrica e, in particolare, solare nelle varie forme in cui può
essere convertita, energia termica ed elettrica), combustibili artificiali, biomasse, ma anche di
risparmio energetico. Due giornate insieme all’insegna del “diritto all’ambiente”.
All’interno di Bioest, Konrad avrà il proprio stand con molte sorprese.
Distribuiremo il nuovo inserto sul rigassificatore, incluso nel numero 157 di giugno.
E lo faremo di sera, non solo con parole ma con musica, teatro, cabaret.
la vignetta di Colucci
Per informazioni:
www.bioest.org, [email protected]
Tiziana tel 328 7908116 – Neva –tel 347 0943168 - Sergio tel 320 5738445 - Edi 320 4334462
FAX 040 813327
cinque esempi
Attorno al 25 aprile 2010, s’è vista tanta
brutta e bruttissima gente. Cinque esempi.
1) A Catania l’amministrazione comunale di
destra ha disertato la cerimonia nel chiostro
di piazza Duomo promossa dall’Associazione
nazionale partigiani d’Italia. 2) A Milano, per
fermare la contestazione degli esponenti
dei centri sociali, sono intervenuti anche i
reduci dai campi di sterminio nazisti. Ma,
avvicinatisi ai dementi dei centri sociali,
con i cartelli che rappresentano i lager di
Auschwitz e Treblinka, i reduci sono stati
sono stati insultati al grido di “fascisti, fascisti”
e bagnati con lanci di birra e vino. 3) Il
presidente del consiglio Silvio Berlusconi fa
un discorso in televisione e ne approfitta per
annunciare: “Il nostro obbiettivo è rinnovare la
seconda parte della Costituzione del 1948” 4)
A Roma, contestazioni contro la presidente
della Regione Lazio Renata Polverini (PdL). Il
presidente della Provincia Nicola Zingaretti
(PD) interviene per difenderla e viene colpito
nell’occhio. 5) “Non si sono accorti che la
guerra è finita da 65 anni” dice il presidente
della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia.
L’Emetico
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7 Konrad maggio 2010
konrad e pinocchio!
Dopo averci pensato un po’... e
con l’aiuto del mio Presidente di
Club Lions Trieste Host, Cinzia
Cosimi, mi trovo alla vigilia della
mostra “PINOCCHIO”, ovvero la mia
collezione che da una, o quasi, …
vita (40 anni ), raccolgo con molto
amore, passione, mania, pazienza,
e che da sabato 24 aprile sarà in
mostra nella Sala “Umberto Veruda di
Palazzo Costanzi” di Trieste. Avuto il
parere favorevole dall’Assessore alla
Cultura e Comunicazione Massimo
Greco, la disponibilità del Dott.
Adriano Dugulin, Direttore Area
Cultura, dopo aver organizzato dalla
Toscana il trasporto, scelto e ordinato
l’ampio catalogo di 679 pezzi, il
tutto trasportato a Palazzo Costanzi,
passato 6 giorni di lavoro con l’aiuto
di mia moglie, di Marino Ierman,
validissimo organizzatore tecnico,
vedrò domani (24 aprile, alle ore 17),
coperta e protetta da ampi vetri, la
mia collezione in mostra. Cerco
perciò, per i lettori di Konrad, e per
chi verrà a vedere l’esposizione, di
dare una anticipazione del mondo
pinocchiesco nel quale sarà immerso.
Nel bel catalogo stampato da Battello
Editore, la prima sezione prevede 184
edizioni del libro “Le avventure di
Pinocchio”, dalla prima edizione tratta
dal “Giornale dei Bambini”1881-1883,
fino al 2010 passando attraverso i più
celebri illustratori: Fleres, Mazzanti,
Chiostri, Sarri, Mannini, Mussino
(detto il Principe degli lllustratori”),
W.Disney, Galbiati, Bernardini,
Porcheddu, Mosca, Marino, Sinòpico,
Galizzi, Sgrilli, Sto, Jacovitti, Maraja,
Longoni, Bartolini, Venturi, Topor,
Luzzati, ecc. La seconda sezione
è dedicata alle lingue straniere
con 115 volumi in varie lingue:
francese, inglese, birmano, arabo,
spagnolo, finlandese, inglese, ecc.
Di particolare interesse l’edizione
cinese, tradotta dall’inglese nel 1979
e con le illustrazioni occidentali,
volume miracolosamente sfuggito
ai roghi della rivoluzione culturale
(periodo della banda dei quattro)
e avuto in dono da un collega di
Pechino direttore d’orchestra. I
dialetti e vernacoli italiani sono
presenti con 24 volumi, dal “Pinuci”
triestino alle “Baronadis di Pinochio”
in friulano, dal romanesco al
milanese, dal lomellino al siciliano,
ecc... in qualunque lingua che si
Bibbia, Coco-Zambrano: Pinocchio e
la Grande Opera”, L.Cureri: Pinocchio
in camicia nera, Don Mazzi: Pinocchio
e i suoi fratelli, ecc. per un totale di
35 volumi. Seguono le “Cartoline,
biglietti, segnalibri, quaderni,
francobolli, medaglie, pubblicità,
incisioni, portfolio, per un totale
di 30 pezzi con celebri illustratori:
Dudovich, Casorati, Nava, ecc.
Ho particolarmente curato la sezione
musicale-teatrale con copioni e
composizioni classiche e leggere, con
spartiti originali di Ferrati Trecate,
Becucci, Bianchini, Giani Luporini,
Carmelo Bene, G.Adami, Ferrari
Trecate, Bossi, I Pooh, Panzeri, Piovani,
Bennato ecc. con dischi, cd, dvd, ecc.
I Fumetti di Alan Ford, Luciano
pittore toscano Sigfrido Bartolini,
della sua edizione del libro del
centenario, giunte appositamente
dalla Fondazione Collodi di Pescia.
Dicono che la mia collezione sia una
delle 5 più importanti d’Italia, non so
se è vero, la cosa non mi interessa più
di tanto; mi interessa che il messaggio
positivo di Pinocchio arrivi ai ragazzi,
giovani, adulti e a tutti, e che l’allegria
che sprigiona dal burattino o il “Cri
Cri” del grillo del film di Benigni,
porti la gioia in ognuno di noi. Ah!
Dimenticavo! il Coro dei Lions Singers
nelle domeniche di 9 e 16 maggio,
alle 10.30 sotto logge del Palazzo del
Municipio, tra piazza Unità e piazza
Piccola), vicino alla Mostra, eseguirà
le più belle canzoni del burattino...
traduca il messaggio arriva sempre.
Occorre ricordare che, dopo la Bibbia,
Pinocchio è il libro più tradotto al
mondo? Solo a pensarlo mi da l’idea
della universalità del messaggio!
Ma non essendo Pinocchio protetto
dal diritto d’autore, tutti ne hanno
approfittato e così sono nate le
famose “Pinocchiate”. Un esempio?
L.Bozzi: Pinocchio in Venice, C.Capone: Il naso di Pinocchio –
V.Lucatelli: Pinocchietto dalla luna,
ecc... e avanti così per 25 divertenti
volumi. Molto interessanti i volumi
dedicati ai “Commenti letterari, Saggi,
Bibliografia e Curiosità”. Troviamo
la triestina Giovanna Botteri con il
giovanile commento (1982) “Aut.Aut”,
G.Carpintieri con “La seconda vita di
Pinocchio”, G.Giampieri: Pinocchio e la
Bottaro, Aurelio Galeppini Raul
Verdini, ecc... raccolgono una discreta
sezione. I giocattoli! si, anche quelli...
un burattino deve giocare con i
giocattoli... la cosa è naturale! E
allora via! Di gomma, legno, resine,
plastica, bronzo, panno, misti, ecc,
per un numero di 60 pezzi (ogni volta
sbaglio il conto...). Seguono i Diplomi,
Giochi, Giochi dell’oca, Manifesti
(il primo del film di Comencini!), e
quadri (Manara, Madiai, ecc.). Per
terminare le Opere di C.Collodi
(escluso Pinocchio), e quelle del
nipote Paolo, e infine i libri citati dal
Collodi nel suo romanzo. Di grande
contorno alla mia collezione, e su
interessamento dell’Assessore Greco,
nella parte centrale della sala sono
esposte le tavole originali del grande
saranno delle pinocchiate credo ben
accolte da tutti.
Guida alla mostra – periodo: 23
aprile-23 maggio, visitabile ogni
giorno, anche festivi, dalle 10 alle 13
e dalle 17 alle 20. Ingresso libero, è
in vendita il catalogo della mostra
(5 euro). Vengono organizzate delle
visite guidate di circa 40 minuti che
curerò personalmente nelle seguenti
giornate: sabato 24 aprile alle ore 17,
domenica 25 alle 11, sabato 1, 8, 15 e
22 maggio alle 17, domenica 2, 9, 16
e 23 maggio alle 11.
Per le visite guidate per le scuole
materne. Elementari e gruppi
telefonare alla segreteria 040
6754480, lunedì dalle 9 alle 13,
mercoledì dalle 13 alle 17.
Severino Zannerini
OTTO PER MILLE
Nel 1993 le chiese valdesi e metodiste hanno deciso di avvalersi della
legge e di accedere alla riscossione dell’8 per mille dell’IRPEF. Nel prendere
questa decisione il sinodo ha fissato però un criterio guida. Ha stabilito che
la somma ottenuta non fosse utilizzata per fini di culto, non servisse cioè al
mantenimento dei pastori e delle attività cultuali della chiesa, ma unicamente
per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una quota
corrispondente al 30% dell’importo totale fosse riservata a progetti nei Paesi in
via di sviluppo, in collaborazione con organismi internazionali religiosi e laici.
Presso OPM Informa troverete notizie aggiornate sui progetti finanziati negli
ultimi anni, mentre i rendiconti annuali della gestione dell’Otto per Mille della
Chiesa Valdese li troverete nella finestra adiacente a questo testo.
da: www.chiesavaldese.org
8 Konrad maggio 2010
indios di casa nostra
In memoria di Luigino Damonte, detto Gino Bacaro
Gino Bacaro era uno di quegli
uomini della laguna che danno
quattro o cinque nomi al branzino,
a seconda della crescita, un po’
come gli inuit con la neve, e che
sentono la natura perché ci sono
nati dentro e non solo perché la
amano. Certamente non tutti,
anche nella Marano lagunare degli
anni ‘30, aspiravano a cacciare
con la spingarda - el sciopetòn
dei veneti - durante l’inverno
e a pescare in laguna d’estate.
Passeggiavamo sui moli di Marano
e ognuno raccontava le proprie
storie di uccelli acquatici, il vecchio
e il bambino o poco più. Parlavamo
in dialetto e lui intercalava un
“no te sinte” meravigliato ai miei
racconti. Mi interrogava su un
avanotto secco di orata che teneva
sul cappello e mi diceva che il figlio
faceva la pesca del novellame – la
trata delle oratine - da vendere
vivo per essere “seminato” nelle
valli da pesca. In Valle Canalnovo,
che sarebbe diventata Riserva
Naturale, avevamo rilasciato delle
Morette tabaccate, una specie di
anatra tuffatrice in pericolo, nate
in cattività e lui subito sapeva il
nome dialettale: “smorseto de vale”,
nome che rivela due peculiarità
della tabaccata: la parentela con il
Moriglione, smorso in maranese,
con il quale talvolta si ibrida, e la
preferenza per specchi d’acqua
riparati e a bassa salinità quali
le valli da pesca di Marano. A
volte i suoi racconti sfioravano il
fantastico come il caso dei “ciossetti
de S. Marco” (i piccoli fischioni che
passano intorno al 25 aprile, giorno
di S. Marco). Raccontava di quando
aveva sentito dei forti richiami
all’isola di S. Andrea “pareva la
banda in spiaggia” ed era uno
stormo di rari cigni selvatici, musici
appunto, da non confondersi con
i cigni reali o “muti”. Quel racconto
mi diede lo spunto per una
cartolina che gli spedimmo, Fabio
Perco ed io, dal Wildfowl Trust di
Slimbridge, Inghilterra, con scritto
“de alba in paluo le sesene feva duto
un canteo” (all’alba in laguna i cigni
facevano tutto un cantare). Aveva
fatto la leva di marina a Pola, allora
italiana, e durante una navigazione
in Quarnero c’era un grosso squalo
che seguiva la nave: a quel punto
Gino in qualità di “cacciatore”
venne chiamato dal comandante a
sparare con il fucile al grosso pesce.
Un altro mondo emergeva dai
suoi racconti, che parevano per
la lingua ed il contenuto, delle
Maldobrie lagunari. Come la volta
che i maranesi andarono a pescare
nella laguna di Venezia e a fare
concorrenza al mercato di Rialto ai
“buranei”, i pescatori di Burano, fino
a che la cosa degenerò in rissa tra
pescatori locali e i “foresti”.
Erano pescatori abituati a vivere
per settimane su piccole barche
lagunari a 5 remi “perche l’uomo
in piedi fa per due”, in condizioni
veramente dure.
Del resto anche nella Marano
degli anni ‘80 accadevano spesso
Maldobrie, come la volta che
Stormo di fischioni svernanti in laguna di Marano
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un peschereccio si varò da solo
dallo squero di “savata”, Franco
Domeneghini e nella bruma del
mattino la barca era solitaria in
mezzo al canale con tutti i pescatori
sul molo a commentare.
Gino era alto e corpulento
mentre la moglie era minuta e la
incontravo mentre raccoglieva
erbe commestibili selvatiche sugli
argini di valle Grotari, io intento
a osservare uccelli prima di fare
la guida per il WWF sul Saturno,
la barca di Geremia Regeni, e
lei compagna di un cacciatore
“professionista”. Ricordo che si
lamentava dell’involo improvviso
delle marzaiole, le crecole in
veneto, che la facevano trasalire.
Chissà quante aveva “curato” e
cucinato per Gino e la famiglia.
Il Bacaro aveva come record
84 anatre o 30 oche, in stormo
compatto sull’acqua, con un colpo
di spingarda. Mi parlava di quando
in laguna non c’erano fucili ma
solo spingarde, nessuno tirava al
volo per sport, ma tutti sparavano
a fermo per mangiare e barattare
gli uccelli con i contadini per
avere farina, vino, etc. I primi a
cacciare per sport con il barchino
nascosto nella colegia di canne
palustri, gli stampi e le cantarelle
(le anatre da richiamo), furono
dei trevisani mentre i maranesi
continuarono a cacciare con la
spingarda. Tale caccia venne
vietata per legge nel 1964. Lo
“spingardista” si riconosceva dallo
zigomo tumefatto a causa del
rinculo prodotto dallo sparo di
una grande rosa di pallini, pezzi
di ferro, etc con una portata di
100 metri che salivano a 120
quando sparavano sul ghiaccio.
La caccia alle anatre era praticata
dai ricchi nelle valli arginate del
Veneto e da un numero limitato
di cacciatori di professione. Gino
mi raccontava della lontra che
aveva tentato di fiocinare nel
Fofolo, una località della laguna,
e delle pantigane che lo avevano
assediato una notte in casone in
Corea, alla foce dell’Ausa Corno,
fino a che aveva abbandonato il
riparo ed era tornato a Marano,
ovviamente a remi. Il disturbo era
minimo e i grandi stormi di uccelli
si spostavano a nuoto per lasciar
passare le barche dei pescatori.
Poi, con il benessere collegato
al commercio del pesce, venne l’
inquinamento, ”acqua negra” della
SNIA di Torviscosa, la bonifica, la
caccia per tutti, la pesca in mare
anche per compensare il minore
pescato della laguna degradata,
l’urbanizzazione, la vongola
delle Filippine introdotta per
assicurare facili guadagni a spese
del “paluo” ed ora l’ingressione
marina ad aggredire i canneti
dello Stella e del Cormor. Anche la
conservazione delle zone umide è
nata ma appare debole davanti a
forze titaniche: il mare e l’ansia di
crescita e trasformazione dell’uomo
moderno.
Paolo Utmar
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9 Konrad maggio 2010
festa della biodiversità
Maggio, Oasi in festa
Il mese di maggio, che a Trieste inizia all’insegna
dello sport all’aria aperta grazie alla Bavisela,
quest’anno si arricchisce ogni week end di una
variegata serie di appuntamenti nel Parco di
Miramare e sul Carso Costiero: infatti durante
tutto il mese si susseguiranno incontri e visite
guidate gratuite organizzate da WWF Area
Marina Protetta di Miramare per percorrere
il territorio triestino con occhi nuovi: quelli di
birdwatchers, di botanici, di naturalisti in grado
di cogliere sfumature e dettagli del paesaggio
prima non notati.
Infatti maggio, mese in cui di rito si risveglia il
desiderio di sostare all’aperto e godere della
natura, è il mese in cui, ogni anno da vent’anni,
si celebra la Festa delle Oasi del WWF: una
festa nazionale che accomuna le Oasi di tutta
Italia, e sono più di cento, per un totale di circa
30.000 ettari protetti che abbracciano tutti gli
ambienti, dal mare al bosco, dalle zone umide
alla montagna.
Quest’anno però è ancora più speciale
perché il 2010 è l’anno internazionale della
Biodiversità, promosso dalle Nazioni Unite
e celebrato in tutto il mondo con eventi per
promuovere e sensibilizzare verso la naturale
diversità di vita e ambienti del nostro pianeta.
Entro il 2010, l’Italia deve infatti definire
una Strategia nazionale della biodiversità
sostenuta da un apposito Fondo per la
Biodiversità, come previsto dalla Convenzione
Internazionale sulla Biodiversità (CBD), ratificata
anche dal nostro Paese nell’ormai lontano 1994.
A oggi 167 Paesi del mondo hanno adottato
proprie Strategie e Piani d’azione a tutela della
biodiversità, ma l’Italia non è tra questi.
Intanto nel suo piccolo, ognuno di noi può però
contribuire alla conservazione della biodiversità,
imparando a conoscerla e facendola conoscere e
rispettare.
Grazie ad un contributo della Provincia di
Trieste che supporta ogni anno le attività di
sensibilizzazione estive della Riserva marina,
già sabato primo maggio partirà il primo
appuntamento gratuito con la Natura.
Alla mattina, passeggiata guidata dal Parco di
Miramare verso il ciglione carsico alla ricerca
visiva degli uccelli e ascolto dei loro canti, analisi
delle tracce e dei segni di presenza lasciati
dai mammiferi e analisi della vegetazione.
L’escursione sarà preceduta da una breve
introduzione nel Castelletto.
Domenica 2 maggio, il Centro Visite rimarrà
aperto come di consueto per permettere a turisti
e residenti di potersi dedicare alla visita della
struttura.
Il week end successivo, 8 e 9 maggio, è
dedicato agli uccelli migratori e l’itinerario
proposto alla domenica mattina partirà sempre
dal Castelletto di Miramare e si muoverà lungo
la linea di costa per verificare le specie marine
già presenti, quelle ancora nidificanti, la loro
numerosità e il loro comportamento. Elemento
di sicuro interesse per chi ama il verde sarà
l’introduzione al bird gardening, ovvero qualche
elemento per rendere il giardino gradito agli
uccelli: quali piante sono gradite, come sistemare
le mangiatoie invernali, come proporre nidi
artificiali, ecc.
Il week end di metà maggio è la giornata clou
delle Oasi WWF e Miramare, unica oasi marina
d’Italia, punta a coinvolgere più persone possibile
nella tutela della biodiversità, organizzando la
Tombola del Mare: doppio appuntamento per
partecipare e vincere alcuni simpatici premi
messi in palio da Miramare.
Nel week end del 23 maggio sarà possibile
assistere sia alla mattina sia al pomeriggio ad
una visita a tema presso il Castelletto: Tempo di
fioriture… marine! Un modo per approfondire
gli aspetti botanici legati alle piante che vivono
sotto al mare… non solo alghe ma vere e proprie
piante con un ciclo vegetativo in tutto simile alle
piante terrestri.
Nella stessa giornata, presso il Giardino botanico
Carsiana (Sgonico) sarà possibile partecipare alle
visite a tema sulle fioriture primaverili, per avere
una panoramica “mare – Carso”.
Ma non ci saranno solo appuntamenti a
Miramare, altri appuntamenti sono previsti
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(ANGOLO P.ZA PONTEROSSO)
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lungo la Costiera di Duino, in collaborazione
con le guide naturalistiche dell’Associazione
Italiana Guide Ambientali Escursionistiche
(AIGAE): sabato 8 maggio, “Vita da passero
solitario”, appuntamento alla mattina davanti al
Castello di Duino per un’escursione naturalistica
con particolare attenzione al birdwatching da
svolgere sopra le falesie di Duino, sul sentiero
Rilke, muniti di cannocchiale alla ricerca
dell’avifauna che abita le pareti strapiombanti:
passero solitario, rondone maggiore, occhiocotto,
sterpazzolina, piccione selvatico e altri.
L’altro incontro fuori da Miramare è per
sabato 29 maggio: ritrovo alla mattina alle
9 presso il punto informativo (IAT) di Sistiana
per una camminata dal tema “Presunzioni
mediterranee”: immersi nelle suggestive
atmosfere offerte da un panorama unico,
seguiremo le sottili indicazioni fornite dal mondo
vegetale per comprendere la complessità
paesaggistica del sentiero Rilke, un improbabile
lembo di mediterraneo incastonato nel nord
Adriatico.
Ultimo appuntamento del mese, a Miramare,
domenica 30 maggio, “Passeggiata con vista”
dal Castelletto di Miramare verso il Carso lungo
il sentiero Natura. Ritrovo alle 15,30 presso il
Centro Visite.
Le occasioni per godere del territorio e di fare un
po’ di moto all’aria aperta non mancano e giugno
riserverà ancora tante sorprese… all’insegna
della scoperta e della valorizzazione delle risorse
costiere di Trieste e della sua provincia.
Per ogni informazione e per maggiori dettagli
su orari, durata e percorsi basta consultare il sito
www.riservamarinamiramare.it oppure telefonare
allo 040 224147 int. 3, in orario d’ufficio.
La visita al Centro Visite e la partecipazione a
tutti gli eventi del mese di maggio è gratuita
per festeggiare assieme i vent’anni delle
Oasi del WWF Italia e per promuovere la
conoscenza della biodiversità del nostro
territorio.
Riflessologia Plantare
BEATRICE ZACCARON
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10 Konrad maggio 2010
techno contro mozart
iPod di tutto il mondo, unitevi!
Uno dei miei hobby preferiti è fare
l’avvocato del diavolo, per piacere
personale e per contribuire a
sfatare i luoghi comuni. Il diavolo
di questo mese è la musica techno.
Uno dei pregiudizi che ho udito
più spesso è che la techno non
è nemmeno musica (!). Prendo il
dizionario e alla voce “musica”
leggo: “dal greco mousiké (téchnē),
arte delle Muse”. Ehilà! Qui si parla
impieghi suoni “sporchi” e distorti,
e nonostante i suoi ritmi a volte
martellanti, al suo interno si
possono distinguere delle melodie.
Non per niente uno strumento
fondamentale in questo tipo
di musica è il “sequencer”, un
apparecchio programmabile
che serve appunto per mettere
in sequenza dei gruppi di note.
Quindi possiamo affermare, senza
di techno! Rave party nell’antica
Grecia all’ombra del Partenone?
Facezie a parte, la musica è l’arte
di mettere assieme i suoni, tramite
determinate regole. Ma cos’è un
suono? E cosa lo distingue da un
rumore? Da un punto di vista fisico
il suono è un’onda meccanica che
si propaga attraverso un mezzo,
come ad esempio l’aria. Si può
definirlo “suono” in senso musicale
quando quest’onda possiede
una certa periodicità, ovvero una
frequenza, come avviene nelle
note emesse dai vari strumenti.
Il rumore invece ha una forma
d’onda dall’andamento irregolare
e imprevedibile, motivo per cui
non ha un’altezza né un timbro
ben preciso (viene anche detto
suono indeterminato). Dal punto
di vista della percezione il confine
tra suono e rumore è sfumato, e
dipende da fattori soggettivi e
culturali. Nonostante la techno,
così come altre musiche moderne,
ombra di dubbio: sì, la techno è
musica.
Esiste un’altra definizione di
rumore: quella medica e legale. Qui
con “rumore” viene indicata una
qualunque manifestazione sonora
che supera una certa intensità, oltre
la quale diventa molesta o nociva
per la salute. In questo caso ritengo
fondamentale scindere il disturbo
che ci creano i rompiscatole
con il loro stereo a tutto volume
rispetto al genere musicale che
questi ascoltano. Perfino la nostra
musica preferita, in momenti e a
volumi a noi non graditi, ci darebbe
fastidio. Del resto non è stata certo
la techno a inventare l’abuso di
decibel: già negli anni ‘70 i Pink
Floyd ai loro concerti massacravano
gli spettatori con un impianto
audio da 45000 watt, in seguito
aumentati a 250000. Ma anche
la musica acustica può arrivare a
livelli sonori elevati: eseguendo
un “fortissimo” un’orchestra può
a pesca su
toccare i 97 decibel; i cantanti lirici
possono andare anche oltre, e per
questo spesso sono in cura per
l’udito.
Un altro tipico preconcetto è che
la techno “è tutta uguale”. Lo stesso
tipo di chiusura mentale che una
volta ci faceva dire che i cinesi “si
assomigliano tutti”. “Techno”, come
“rock”, è in realtà un termine che
sottende una varietà enorme di
espressioni musicali diverse. Tale
genere è nato attorno al 1985, da
elementi del rock, della musica
nera e sulla scia di gruppi pop
elettronici come i Kraftwerk, e da
allora ha iniziato a differenziarsi.
La deriva principale è la “trance”,
che è meno dura e più melodica
della techno vera e propria. Tra
l’infinità di correnti minori vi
sono: Hardcore, Minimal, Goa,
Psy Trance e Vocal Trance, che è
sostanzialmente musica trance
con parti cantate, genere piuttosto
orecchiabile e vicino alla “normale”
pop. Il ritmo della techno, di solito
tra i 140 e i 220 battiti al minuto, in
certi sottogeneri come l’Ambient
è molto più lento. Anche il volume
può essere molto basso, se si
ha l’accortezza di non girare la
manopola troppo a destra.
Si sente spesso parlare della
connessione tra le musiche da
discoteca più dure e l’uso di
stupefacenti. Il problema delle
droghe purtoppo esiste, ma non
è causato dalla musica in sé. Del
resto se ne parla sin dagli anni ‘60,
quando le musiche - anche quelle
“psichedeliche” - erano molto
più tranquille. Sono e restano la
maggior parte, e sono milioni, i fan
della techno che non hanno fatto
mai male a nessuno, tranne forse ai
loro timpani, e che compiono il loro
dovere a scuola e sul lavoro, anche
se non comprendiamo i loro gusti
musicali.
Ogni tanto saltano fuori notizie al
limite della leggenda urbana, che
parlano di stalle modello in cui le
mucche producono più latte grazie
alla musica classica, o pomodori
che adorano le sinfonie di Bach e
di Brahms. Analogamente, presunti
esperimenti denuncerebbero i
danni che farebbero su piante e
animali il rock e le altre “musiche
del diavolo”. Non occorre dire che
è difficile trovare vera scienza in
queste storie.
Secondo alcuni critici musicali la
techno è il rock di questi anni. Una
musica che da un lato assorbe un
po’ di tutto quanto la circonda,
dall’altro contribuisce ad arricchire
il panorama sonoro di questo
millennio.
Ho sempre pensato che ogni cosa
andrebbe giudicata in sé stessa. I
giudizi assoluti non hanno senso,
mentre i confronti sono utili solo
se li usiamo per avere dei punti di
riferimento. La techno non è nata
per essere assaporata standosene
affondati in una poltrona con gli
occhi socchiusi, né pretende di
sostituire musiche più strutturate
e complesse. La techno è una
musica dionisiaca e carnascialesca,
che serve per dare una sferzata di
energia e per movimentare i ritrovi
giovanili. Penso che il semplice
fatto che questo “baccano” piaccia
a milioni di persone, anche se
magari non a noi, dovrebbe
indicarci che presumibilmente
abbia un suo senso, un suo
valore, al di là dei soliti peregrini
discorsi sulla “massificazione” o la
“degenerazione del gusto”. Tanto
più che mai come oggi tanti tipi
diversi di musiche - sacre e profane,
meditative e danzerecce, antiche
e ultramoderne - sono riuscite a
convivere felicemente, nelle nostre
orecchie e nei nostri lettori MP3.
Francesco Gizdic
[email protected]
www.youtube.com/watch?v=_8NNFkWuBL4&feature=related
Joe d’Urso
Il 21 maggio all’Ausonia, doppio concerto rock niente male.
Dagli USA arrivano Joe D’Urso & Stone Caravan (qui in un meedley dal tour
italiano 2009:
http://www.youtube.com/watch?v=_8NNFkWuBL4&feature=related e Miami &
the Groovers.
Musicisti che danno il meglio dal vivo, quando si trovano davanti gente calda e
disposta rimandare sul palco l’energia che arriva giù a palate.
Organizza il concerto la neonata associazione Trieste is Rock (che ha esordito il
15 aprile col botto del grande Willie Nile al Miela).
Luciano Comida
11 Konrad maggio 2010
arrivano le rondini
O sono Rondoni? Ecco come distinguerli
Nei giorni scorsi alcuni lettori hanno segnalato
la presenza in città di rondini e rondoni.
Spesso, a causa dei loro nomi, queste due
specie di uccelli migratori vengono confuse.
Vediamo quali sono le differenze.
La Rondine
(Hirundo rustica) è comune nelle campagne e
zone coltivate, molto meno, se non del tutto
assente, in città. Qui nidifica da sola o in piccole
colonie, costruendo un nido di fango e paglia
nei sottotetti o nelle stalle. La colorazione delle
parti superiori è di un nero bluastro, le parti
Rondine
Rondone
Rondone Maggiore
inferiori sono bianche mentre la fronte e la
gola sono rosse. Carattere distintivo è la coda,
che presenta una biforcazione molto evidente.
Le penne timoniere esterne, soprattutto nei
maschi, sono molto lunghe e sottili. Vola in
maniera particolarmente elegante e acrobatica,
grazie alle ali appuntite e alla forma della coda.
A terra invece è piuttosto impacciata a causa
delle zampe molto corte. Il canto (garrito) è un
cinguettio emesso sia da posata che in volo.
Caccia in volo insetti e per questo è molto utile
all’agricoltura. Purtroppo l’uso indiscriminato di
pesticidi ne ha ridotto enormemente il numero.
Specie simili sono la Rondine rossiccia (Hirundo
daurica), con gola e groppone bianco-rossicci; il
Balestruccio (Delichon urbica) dal caratteristico
groppone bianco e dalla coda meno forcuta; il
Topino (Riparia riparia) comune vicino a argini
di fiumi, cave di ghiaia, pareti a picco sul mare;
la Rondine montana (Hirundo rupestris) che
frequenta le zone montane. La sistematica (la
scienza che classifica gli esseri viventi in base
alle loro caratteristiche) pone tutte queste
specie nella famiglia degli Hirundinidi.
Altro discorso per i rondoni. La sistematica
classifica questi uccelli nella famiglia degli
Apodidi (“senza zampe”). Il curioso nome deriva
dal fatto che questi animali hanno zampe
cortissime, tanto che se si posano a terra hanno
grosse difficoltà a riprendere il volo. Per questo
motivo vivono quasi perennemente volando
(possono addirittura dormire in volo) e si
posano solo quando nidificano, il che avviene
in cavità di edifici, fessure su dirupi o buchi di
alberi. Nelle nostre città vive il Rondone (Apus
apus), dal colore grigio scuro con parti inferiori
nere. è più grande delle rondini, con ali strette
e rigide, coda corta e forcuta. Vola molto in alto,
in stormi non troppo numerosi, emettendo
grida stridule.
Un’altra specie visibile nelle nostre zone è il
Rondone maggiore (Apus melba). Si possono
osservare gli stormi sfrecciare nel cielo lungo la
strada costiera che porta a Trieste o sulle pareti
a picco sul mare della Riserva Naturale delle
falesie di Duino.
è più grande degli altri rondoni e presenta le
parti inferiori bianche con una fascia marrone
che attraversa il petto.
Specie simili sono il Rondone pallido (Apus
pallidus) visibile in alcune zone del sud
dell’Istria e sull’isola di Lussino e il Rondone
cafro (Apus caffer), sporadico visitatore del sud
della Spagna, proveniente dall’Africa.
I rondoni
sono dei volatori potenti e spettacolari: le ali
falciformi gli permettono di toccare velocità
che superano i 200 km ora, con manovre che
farebbero impallidire un caccia a reazione.
Se, mentre gli osservate, vi passano bassi
sopra la testa potrete sentire il caratteristico
rumore delle loro ali fendere l’aria. Sono grandi
divoratori di insetti, specialmente nella stagione
riproduttiva, quando devono nutrire i piccoli.
I pochi esemplari visti in questi giorni sono le
avanguardie degli stormi che nelle prossime
settimane occuperanno i cieli delle nostre
città. Aguzzate la vista e segnalateci futuri
avvistamenti: i prossimi ad arrivare saranno
i balestrucci, le piccole rondini nere con il
groppone (la parte finale del dorso, dove inizia
la coda) e le parti inferiori di colore bianco.
Questa settimana vi segnaliamo il sito
dell’associazione ornitologica Astore, che si
occupa di monitorare costantemente l’avifauna
presente nella nostra regione:
www.astorefvg.org
Dorian Lorenzutti
Articolo tratto dal sito Bora.la
Cerchi informazioni
sul risparmio energetico?
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Punto informativo gratuito della Provincia di Trieste
progettato e realizzato da Legambiente.
Presso l’ECOSPORTELLO riceverai informazioni sugli aspetti normativi e sulle agevolazioni
fiscali e tariffarie in materia di isolamento termico, sui finanziamenti bancari, sugli impianti solari fotovoltaici e termici e sul risparmio
energetico attraverso l’impiego di apparecchiature a elevata tecnologia che possano garantire una riduzione dei consumi e nel contempo
ottimizzare le prestazioni.
Rendere le nostre abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia
a parità di confort, quindi risparmiare! è possibile ottenere questi risultati senza sacrifici,
mantenendo lo stesso benessere nelle abitazioni, o addirittura migliorandolo. Oggi l’uso
dell’energia negli edifici rappresenta circa il
40% della domanda finale di energia. è dunque inevitabile che a scelte energetiche attente
corrispondano un risparmio in bolletta e un
maggior benessere sociale.
orario:martedì dalle 10.00 alle 12.00
venerdì dalle 17.00 alle 19.00
a Trieste in via Donizetti, 5/a
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fax:
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Servizio realizzato in collaborazione con Banca
Popolare Etica e Arci Nuova Associazione Trieste
12 Konrad maggio 2010
libri
Wisława Szymborska
Qualche anno fa sono stata in
Giappone, ospite di un caro amico.
La sua casa si trova in montagna,
ben lontana da Tokyo, Kyoto e
qualsiasi altra meta nota agli
occidentali. Un angolo perduto:
il bosco, il silenzio, e poco altro in
giro. Entrando nel suo salotto, notai
delle fotografie appese alla parete.
Intensi primi piani in bianco e
nero, ben sistemati ciascuno nella
sua cornice, davano alla stanza
un’incantevole sensazione di calore
umano. Non poteva trattarsi di
parenti poiché nessuno dei volti
aveva tratti orientali.
“Chi sono queste persone?” gli
chiesi. E lui rispose “Sono persone
che mi hanno salvato la vita”,
spiegandomi poi che si trattava di
poeti narratori registi musicisti, che
in momenti molto bui gli avevano
fatto intravedere la bellezza e il
senso stesso dell’esistenza.
Tra i ritratti, c’era quello di una
vecchia signora dal dolce sorriso. “E
lei, chi è?”
“Wisława Szymborska, la poetessa
polacca!”
Conoscevo la sua opera ma non
avevo ancora mai visto il suo
viso. Trovarla lì, all’altro capo del
mondo, in una casa in mezzo
al niente, mi sembrò un segno
del destino. Da quel momento,
Wisława Szymborska per me
divenne qualcosa di più che non “la
poetessa preferita”. Se è consentito
provare affetto per una persona
mai incontrata, direi che le voglio
bene.
Opere
di Wisława Szymborska
€ 70,00
2008, LI-1132 pagine, rilegato
Curatore Pietro Marchesani
Editore Adelphi (collana La
nave Argo)
Nata nel 1923 a Bnin, nei pressi di
Poznan, Szymborska è diventata
nota al grande pubblico solo dopo
il premio Nobel che le è stato
conferito nel 1996. Come spesso
succede (è quasi una buffa regola
del Nobel) molti strabuzzarono gli
occhi chiedendosi chi fosse questa
donna dal nome impronunciabile.
Come ricorda Pietro Marchesani,
a distanza di qualche anno “la
posizione di Wisława Szymborska
nel panorama culturale italiano
è completamente mutata, e ciò
grazie al successo della sua opera
poetica. […] La sua opera travalica
i normali circuiti – spesso ristretti
– della poesia, espandendoli in più
vasti, imprevedibili territori. Così,
se dalla borsa della piccola ladra
del film Cuore sacro di Ferzan
Ozpetek cade a terra un volumetto
di poesie della scrittrice polacca, in
Italia, e in altri paesi, sue poesie o
La gioia di scrivere.
Tutte le poesie (1945-2009)
di Wisława Szymborska
€ 19,00
2009, LIV-774 pagine, brossura
Curatore Pietro Marchesani
Editore Adelphi (collana Gli
Adelphi)
Business Card_fronte
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12-05-2008
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citazioni dei suoi versi compaiono
in riviste femminili di grande
tiratura, nella pubblicistica, nei
necrologi, nei discorsi di politici,
nella narrativa o nelle canzoni
[…]. Wisława Szymborska si è così
trasformata, suo malgrado, in una
scrittrice di culto, come dimostra la
straordinaria affluenza di pubblico
alle serate di letture poetiche che
ha tenuto negli ultimi anni in Italia”.
I due libri che vi segnalo sono
autentici gioielli.
Soprattutto Opere uscito nel
2008, che ci offre tutte le raccolte
poetiche (tranne Qui, poiché
uscita dopo) e le meno note
prose, Letture facoltative e Posta
letteraria.
La gioia di scrivere, uscito
nel 2009 (e che, va detto, ha
l’apprezzabilissimo merito di essere
economicamente più accessibile) ci
priva delle prose ma in compenso
ci regala anche la più recente
raccolta.
Per chi non la conoscesse ancora,
un primo e delizioso approccio a
Szymborska potrebbe essere la
lettura del discorso che tenne a
Stoccolma. Ne emerge tanta parte
della sua personalità, e di cosa
significhi per lei fare poesia.
Fondamentale è la saggia umiltà di
saper dire “non so”. Importante in
ogni professione, l’ammissione di
non sapere è il requisito principe
per potersi avventurare nella
conoscenza. Se Isaak Newton non
si fosse detto “non so”, le mele nel
giardino sarebbero potute cadere
davanti ai suoi occhi come grandine
e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe
chinato a raccoglierle, mangiandole
con gusto. […] Ma anche il poeta,
se è un vero poeta, deve ripetere di
continuo a se stesso “non so”. Con
ogni sua opera cerca di dare una
risposta, ma non appena ha finito
di scrivere già lo assale il dubbio
e comincia a rendersi conto che si
tratta di una risposta provvisoria e
del tutto insufficiente. Perciò prova
ancora una volta e un’altra ancora,
finché gli storici della letteratura
non legheranno insieme con un
grande fermaglio queste successive
prove della sua insoddisfazione,
chiamandole “patrimonio
✁
artistico”…
Tra le altre cose, nel discorso,
Szymborska descrive con ironia il
lavoro stesso del poeta.
È significativo che si girino di
continuo molti film sulla biografia di
grandi scienziati e grandi artisti. […]
Possono essere spettacolari i film sui
pittori […] I film sui compositori sono
colmi di musica […]. Le cose vanno
assai peggio per i poeti. Il loro lavoro
non è per nulla fotogenico. Una
persona seduta al tavolino o sdraiata
sul divano fissa con lo sguardo
immobile la parete o il soffitto, di
tanto in tanto scrive sette versi, dopo
un quarto d’ora ne cancella uno, e
passa un’altra ora in cui non accade
nulla… Quale spettatore riuscirebbe
a reggere un simile spettacolo?
Mi sono chiesta a lungo se in
questo mio umile articolo io
dovessi o potessi citare qualche
poesia. E scorrendole tutte ho
iniziato a prendere nota di quelle
che avrei amato riportare.
La chiave, Nulla due volte, Piccoli
annunci, Natura morta con
palloncino, Le quattro del mattino,
Atlantide, Progetto un mondo,
Museo, Elegia di viaggio… Ma la
lista diventava sempre più lunga,
come una lettera d’amore di cui si
perde il controllo, dicendo troppo,
annoiando l’amante, diventando
ridicoli. Eppure, come fare a
trattenersi? … Un incontro inatteso,
Nozze d’oro, Campo di fame presso
Jaslo, Poesia in onore, Conversazione
con una pietra, La memoria
finalmente, Riso, La stazione…
I titoli delle poesie predilette si
moltiplicavano sulla carta. Proprio
non riuscivo a sceglierne una o due
soltanto… Così ho scelto di non
citarne alcuna.
Del resto, la poesia è una faccenda
molto intima: solo al lettore
spetta di percepire un verso
più intensamente significativo
dell’altro.
Io non posso dirvi proprio niente.
Solo questo: che il mio amico aveva
ragione. Sulla parete, tra gli artisti
che ci salvano la vita rendendocene
il senso, Wisława Szymborska sta a
pieno diritto.
Luisella Pacco
13 Konrad maggio 2010
Francesco Penco
Fotoreporter ante litteram nella Trieste del ‘900
L’impetuoso sviluppo economico
e industriale avvenuto a Trieste ai
primi del Novecento attirò molti
fotografi professionisti. Uno dei
più originali fu Francesco Penco.
Nato nel 1871 a Trieste, nel 1902
documentò con impressionante
verismo lo sciopero dei fuochisti del
Lloyd. Successivamente si trasferì
nello studio della fotografa Emilia
Manenizza, che aveva sposato nel
1904. Rimasto vedovo molto presto,
continuò l’attività di fotografo
scolastico ritagliandosi nel tempo
libero un’estemporanea passione
di cronista, scattando istantanee di
numerosi avvenimenti importanti
come i funerali dell’arciduca
Francesco Ferdinando nel 1914, le
barricate a San Giacomo nel 1920 e
l’insurrezione di Trieste del 30 aprile
‘45. Tutte cose che i vari fotografi
“nobili e artistici“ non avevano
coraggio di affrontare. Poiché
purtroppo morì il 29 dicembre
1950 senza lasciare eredi, il suo
archivio fu disperso e il suo nome
dimenticato. Come nel catalogo di
una delle prime mostre dedicate ai
Wulz, grande dinastia di fotografi
triestini, pubblicato a cura del
Comune di Trieste nel 1981: si
parla di molti studi triestini (tra cui
Mallovich, Franceschinis, Tominz,
Opiglia, Mioni, Sebastianutti &
Benque eccetera) ma non una
parola su Francesco Penco. Per una
valorizzazione della sua memoria
si è dovuto attendere addirittura
il secolo ventunesimo. I miei primi
rapporti con la sua opera sono
piuttosto confusi e risalgono ai
tempi in cui abitavo ancora in
via Caprin, alle pendici del rione
sangiacomino. A quel tempo la
piazzetta dei Giuliani, oggi piazza
Edmondo Puecher, era molto
diversa da oggi: lastricata con pietre
d’arenaria, piena di alberi fronzuti,
ospitava un mercatino rionale, un
chiosco di salumi e un’edicola di
giornali. Il proprietario dell’edicola
era un certo Vecchiet che un giorno
mi chiese se potevo sviluppargli
alcune antiche lastre fotografiche,
tenute in casa da diversi anni. Alla
fine dei Settanta, io mi occupavo
di fotografia già da tempo e nella
mia nuova abitazione di via Parini
avevo installato un vero e proprio
laboratorio. Il pacco di lastre di
Vecchiet pesava parecchio e puzzava
molto di muffa, ma i risultati della
stampa a contatto compensarono
ampiamente le mie fatiche: le visioni
della Trieste Primo Novecento che
mi apparvero non avevano nulla
di statico ma erano riprese nel
pieno dell’attività e del movimento
della gente. Le foto di Piazza Verdi,
piazza Grande, via del Torrente,
piazza della Legna e corsia Stadion
sembravano fatte il giorno prima.
C’erano anche molte fotografie di
luoghi di lavoro, Ferriera di Servola,
Birreria Dreher e anche la Fabbrica
Macchine Sant’Andrea: una vera
macchina del tempo. Le migliori
erano quelle degli anni Trenta che
mostravano le demolizioni della
zona di città vecchia riprese con
un obiettivo grandangolare di
potenza incredibile. Ancora meglio
andò quando il Vecchiet, che aveva
sposato una parente di Gisella
Mauri, collaboratrice di Francesco
Penco negli ultimi anni della sua
vita, mi portò una serie di negativi
fotografici Agfa Isopan formato
Leica arrotolati in carta di giornale
e accatastati in una vecchia scatola
di polistirolo espanso di gelati
Sanson. Erano tutte fotografie di
Trieste risalenti agli anni ’40 e 1951.
Particolarmente interessanti erano
quelle tra il 1° maggio e il giugno
‘45, con i combattimenti per la
liberazione di Trieste e i primi giorni
di occupazione jugoslava. Bisogna
tenere conto che all’epoca Penco
aveva già 74 anni e per andare
in strada a far fotografie mentre
fischiavano le pallottole ci voleva un
fegato. Certo, il fotografo sloveno
Mario Magajna scattò molte foto dei
combattimenti, ma a quel tempo era
un giovanotto di 29 anni.
Trovavo ingiusto che nessuno si
occupasse di Penco. Così, grazie
alle mie amicizie nel campo
giornalistico, scoprii che il cronista
Claudio Ernè, grande appassionato
di fotografia, aveva sviluppato
un grosso interesse per l’opera
di Francesco. Oltretutto Ernè
aveva dei mezzi superiori ai miei
e possedeva pure l’indispensabile
bagaglio di conoscenze nel campo
dell’editoria: in alcuni anni riuscì a
raccogliere una parte significativa
del patrimonio fotografico di
Penco e finalmente, nel luglio
2008, con la collaborazione di
Fabio Amodeo, venne organizzata
una bellissima mostra al teatro
Miela dedicata alle immagini più
importanti del fotografo triestino.
Ne fu tratto il libro uscito nel
dicembre 2009 a cura delle edizioni
Comunicarte che raccoglie tutte
le foto maggiormente significative
di Francesco Penco riprodotte
in maniera splendida. Il libro è
impreziosito dall’introduzione
di Paolo Rumiz e da un saggio
biografico di Claudio Ernè. Un’opera
indispensabile per chi vuole
conoscere la realtà dell’altra Trieste,
ignorata dai libri di storia, la città
vista dalla parte del popolo e della
povera gente.
Gianni Ursini
“Francesco Penco Fotografo
Il Novecento a Trieste“
a cura di Claudio Ernè con uno
scritto di Paolo Rumiz – Comunicarte
edizioni – collana “ Cartecomuni “
dicembre 2009, pag. 190, € 28,00
Al Villaggio del Fanciullo il futuro
è cominciato 60 anni fa
Lo scorso 17 Aprile si è festeggiato il 60° anniversario della fondazione
dell’Opera Villaggio del Fanciullo di Trieste. Alla manifestazione hanno
partecipato esponenti della realtà istituzionale cittadina e operatori sociali,
ma anche tante persone affezionate al Villaggio che da anni rappresenta
un punto di riferimento per molti. Durante la cerimonia è intervenuto
il Vescovo di Trieste Mons. Crepaldi, che ha sottolineato l’importanza di
una realtà come questa, impegnata su più fronti per i giovani in difficoltà,
ma che negli anni è stata in grado di arricchire la sua offerta e vocazione
originaria riuscendo a soddisfare le esigenze di nuovi utenti: stranieri,
disabili, disoccupati, detenuti. Un’azione resa possibile grazie alla sinergie
Il nuovo spazio Polifunzionale
con i tanti soggetti attivi sul territorio, tra cui la Regione, i Servizi Sociali del
Comune di Trieste, lo Sportello lavoro della Provincia di Trieste la Caritas,
la Comunità San Martino al Campo, il Ministero della Giustizia e la Casa
circondariale di Trieste, e molti altri ancora.
L’Opera Villaggio del Fanciullo nasce nel lontano 1950, quando venne
costituito la prima struttura di accoglienza per gli orfani di guerra. Da allora
di strada ne ha fatta tanta, proponendo la formazione professionale e
l’orientamento al lavoro accanto all’accoglienza, tanto che oggi il Villaggio
è una realtà complessa costituita da tre enti, che lavorano in sinergia: la
Comunità di accoglienza per minori, la Tipografia, e il Centro di Formazione
professionale. Questi tre si trovano in un vasto comprensorio sull’altopiano
triestino. Oltre agli edifici adibiti alla formazione, ai laboratori pratici,
all’accoglienza e alla stampa, durante la festa per i suoi 60 anni di attività
il Villaggio del Fanciullo ha inaugurato un nuovo spazio “Polifunzionale”
realizzato grazie ad un importante contributo giunto dalla Fondazione
CRTrieste. La manifestazione è stata anche un’occasione per aprire le porte
alla cittadinanza. L’affluenza di giovani, adulti e di famiglie ha permesso di
far conoscere gli spazi che il Villaggio ha a disposizione per promuovere
accoglienza, orientamento e formazione professionale. Ambiti diversi,
ma correlati da uno stesso obiettivo, quello di lavorare per favorire
l’integrazione sociale e il benessere del proprio territorio.
Per ulteriori informazioni: www.villaggioformazione.org
Clelia Fiano
14 Konrad maggio 2010
alimentazione
Acqua - e non sai cosa bevi!
Prima parte - le acque in bottiglia
“Noi ci beviamo il 90% delle nostre
malattie” sosteneva Pasteur e la
sua affermazione non va presa alla
leggera.
L’organismo umano è composto
per quasi il 70% di acqua ed
è strano come in realtà noi
ci percepiamo solidi quando
dovremmo invece sentirci liquidi
e molli.
L’acqua svolge numerose
fondamentali funzioni nel corpo
umano; costituisce i fluidi del
corpo, come il sangue, le lacrime,
la saliva ecc., trasporta alle cellule
le sostanze nutritive e allontana
i prodotti di rifiuto, aiuta la
regolazione della temperatura
corporea, favorisce la digestione
e molte reazioni metaboliche,
mantiene in soluzione liquida
elementi, come i sali minerali,
che altrimenti non sarebbero
assimilabili, ed infine, svolge
una potente azione lavante e
purificante per tutto l’organismo.
Per queste ragioni, l’acqua è
indispensabile, forse anche più
del cibo. Se infatti è possibile, in
condizioni ottimali, digiunare fino
anche a 40 giorni senza produrre
danni all’organismo, possiamo
rimanere senz’acqua solo al
massimo per tre giorni.
Il fabbisogno giornaliero è di circa
2 litri, ma non bisogna cadere
nell’errore di pensare che tutta
quest’acqua debba essere bevuta.
Anche i cibi contengono acqua, e
in alcuni casi, come per la frutta,
fino al 90%, che significa che
mangiando 1kg di melone si beve
quasi un litro di acqua. Le altre due
possibilità sono l’acqua in bottiglia
e quella del rubinetto casalingo.
In questa prima parte dell’articolo
ci soffermeremo sull’analisi
dell’acqua in bottiglia per scoprire
che ci sono notevoli differenze tra
le diverse marche in commercio.
Prima però occorre chiarire
un concetto fondamentale:
acqua potabile non significa
necessariamente acqua sana.
Potabile vuol dire che si può bere
senza danni immediati per la
salute, ma se poi dopo dieci anni
il fegato si ammala per le sostanze
in essa contenute, nessuno si
assumerà la responsabilità di ciò.
Per questo, uno studio attento
dell’etichetta della bottiglia sarà
fondamentale per capire la qualità
dell’acqua.
Il primo dato da rilevare è il
residuo fisso a 180 gradi. Esso
indica la quantità di sostanze
presenti nell’acqua. L’acqua pura
non contiene altro che se stessa,
per cui più sostanze ci sono, più
significa che è ‘sporca’, ossia ha
raccolto elementi lungo il suo
percorso. Un buon residuo fisso
deve essere inferiore a 50 mg per
litro. Solo le acque imbottigliate
in alta montagna riescono a
rimanere sotto quel valore. Quelle
di pianura possono arrivare anche
a 400-500 mg per litro, il che
significa ‘sporcare’ l’organismo
e sovraccaricare gli organi di
filtrazione e purificazione (come i
reni).
Il secondo valore da considerare
è il PH. L’acqua pura ha Ph 7 e
una buona acqua dovrebbe
rimanere nell’intervallo 6-6,8, ossia
leggermente acida. Molte acque
in commercio hanno invece valori
molto acidi o molto basici, perché
contengono sostanze acidificanti,
come i pesticidi, i nitriti e i nitrati,
oppure alcalinizzanti, come
detersivi ecc. che raccolgono lungo
il loro percorso.
Terzo fattore: la conducibilità
elettrica. L’acqua pura non conduce
elettricità, mentre più è sporca, più
conduce. Quindi, minore è quel
valore più l’acqua non contiene
altre sostanze.
Altri due valori importanti
sono l’altitudine della fonte e la
temperatura alla sorgente.
è evidente che più l’acqua viene
presa in alta quota, più sarà pulita.
In commercio le migliori acque
vengono imbottigliate a 1700-1800
metri, mentre quelle più comuni (e
pubblicizzate) a 20 metri.
L’etichetta poi contiene l’analisi
chimica degli elementi presenti,
come il sodio, il calcio ecc. Tra
questi, la presenza di nitriti e
nitrati (entrambi cancerogeni) è
indicatore di bassa qualità, così
come la presenza di piombo,
mercurio, cadmio, PBC, idrocarburi,
tutte sostanze dannose che
derivano dagli scarichi delle
aziende, delle stalle, dall’agricoltura
e dall’inquinamento cittadino.
Anche il contenitore fa
la differenza. Il vetro è
completamente atossico e non si
altera in nessun modo. Il PET (la
bottiglia di plastica) invece rilascia
sostanze tossiche in presenza di
luce e calore, e considerando che i
negozi spesso lasciano l’acqua fuori
in cortile al sole a luglio, è evidente
che questa diventa malsana.
Ultimo fattore da considerare, il
gusto. Tutti conosciamo il buon
sapore dell’acqua di fonte. Anche le
acque in bottiglia variano nel gusto
e questo è un indicatore della loro
purezza.
Quali conclusioni possiamo trarre
da questa analisi? Occorre scegliere
attentamente quale acqua
comprare perché le differenze in
termini di qualità (e di salute) sono
notevoli. Il fattore che sempre
incide quando si parla di qualità è
il prezzo, e difatti le migliori acque,
vendute in vetro, costano di più,
ma fortunatamente la differenza
non è tale da proibirne l’acquisto.
Se siete grandi consumatori di
acqua in bottiglia, vi consigliamo
caldamente di acquistare una
buona acqua perché le proprietà
che abbiamo visto all’inizio sono
valide nella misura in cui l’acqua è
pulita e sana.
Nel prossimo mese esamineremo
l’acqua del rubinetto di casa e
le sue problematiche, perché,
nuovamente, potabile non significa
necessariamente sana.
Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it
humus park
Meeting di Land Art: arte e natura
a Pordenone dal 17 al 22 maggio
Dopo il successo della prima edizione ospitata
nel parco del Seminario, il progetto Humus Park
organizzato dal Comune di Pordenone con la
collaborazione artistica di Gabriele Meneguzzi e
Vincenzo Sponga, prosegue toccando quest’anno
un altro luogo della città – il parco del castello di
Torre - dove storia, archeologia e natura formano un
sorprendente mosaico di tracce e percorsi, pronto a
farsi fecondare dall’arte. Un’arte contemporanea e
antica nello stesso tempo: la Land Art naturalistica,
che prevede la realizzazione di opere artistiche
utilizzando esclusivamente materiali naturali reperiti
in loco, affermando una relazione Uomo-Natura
che non sia più prevaricazione, ma rispetto, dialogo
e relazione. L’artista si fa ispirare dal luogo, crea
prendendo a prestito i materiali che essa mette a
disposizione, e poi lascia che la Natura continui la
sua opera riappropriandosene. Un processo, quello
dell’inesorabile e affascinante ciclo vita-morte,
cui il pubblico è chiamato ad essere testimone:
osservando gli artisti al lavoro, ammirando le opere
finite e seguendole poi nel loro ciclo naturale. L’artista
rinuncia inoltre al possesso dell’opera, uscendo così
dalle logiche commerciali e delle gallerie d’arte.
Humus Park è un luogo di incontri e relazioni. Gli
artisti locali incontrano gli artisti internazionali, l’arte
15 Konrad maggio 2010
Contro la privatizzazione dell’acqua
Sabato 24 aprile è iniziata anche a Trieste, come in Tutta Italia, la raccolta
delle firme per poter chiedere un referendum contro la privatizzazione
dell’acqua.
Promotore dell’iniziativa è il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua,
costituito da centinaia di comitati territoriali che si oppongono alla
privatizzazione, insieme a numerose realtà sociali e culturali, che ha
deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di
Cassazione di Roma mercoledì 31 marzo 2010. Sosterranno tale iniziativa
anche diverse forze politiche.
I tre quesiti vogliono abrogare sia la vergognosa legge (“decreto Ronchi”)
approvata su proposta del Governo nel novembre 2009, sia le norme
proposte da altri Governi in passato, che andavano nella stessa direzione,
cioè quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a
produrre profitti.
Attualmente la legislazione colloca tutti i servizi pubblici essenziali
locali (non solo l’acqua) sul mercato, sottoponendoli alle regole della
concorrenza e del profitto, espropriando il soggetto pubblico e quindi i
cittadini dei propri beni faticosamente realizzati negli anni sulla base della
fiscalità generale.
Insomma il cosiddetto “decreto Ronchi”, al di là della retorica efficientista
che lo accompagna, rappresenta un danno per l’ambiente, la salute e non
da ultimo per l’occupazione.
Di seguito elenchiamo i tre quesiti :
PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n.
133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza
economica.
È la più recente normativa voluta dal Governo Berlusconi. Stabilisce, come
modalità ordinarie di gestione del servizio idrico, l’affidamento a soggetti
privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblicoprivato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e
detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato
le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto
ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a
società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno
improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla
sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al
40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le
quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire
la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il
dicembre 2015.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle
privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato
dei servizi idrici in questo Paese.
SECONDO QUESITO : aprire la strada della ripubblicizzazione
Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006
(c.d. Codice dell’Ambiente), relativo alla scelta della forma di gestione e
procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato.
dialoga con la natura, i cittadini riscoprono la propria città, i visitatori
scoprono l’altra faccia di Pordenone: non solo cittadina vivace dal
punto di vista economico e industriale, ma attenta all’ambiente
e consapevole del proprio patrimonio naturale, che nell’ultima
statistica di Legambiente la vede al quinto posto per superficie di
verde fruibile per abitante. Gli artisti lavoreranno a coppie dal 17
al 22 maggio nel parco del Castello di Torre, oggetto di un recente
progetto di restauro conservativo che ne consente ora una più
chiara e accessibile “lettura”: dalla zona delle risorgive (ci troviamo
sulla sponda sinistra del Noncello) con le sue piante acquatiche,
alle vestigia romane di un abitato antico e importante, alle tracce di
archeologia industriale, senza dimenticare che il castello è sede del
museo archeologico. Durante questa settimana il pubblico è invitato
a passeggiare nel parco, osservare gli artisti al lavoro e anche
interloquire con loro se lo desidera. La mostra con le opere realizzate
durante il meeting verrà inaugurata sabato 22 maggio alle 17.30 con
una piccola cerimonia nella Bastia del castello e rimarrà visitabile per
tutta l’estate, lasciando che la natura faccia il suo corso.
Clelia Delponte
www.humuspark.it
L’articolo definisce, come uniche modalità di affidamento del servizio
idrico, la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale
misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione
di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né
all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso
verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la
sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei
cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le
rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da
tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a
capitale misto.
TERZO QUESITO : eliminare i profitti dal bene comune acqua
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006
(c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che
dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’
“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata
concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare
è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa,
caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale
investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento
per il miglioramento qualitativo del servizio.
Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe
il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei
servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene
comune e di un diritto umano universale.
Con questa iniziativa si vuole ribadire che l’acqua è un bene comune e
un diritto umano universale . Un bene essenziale che appartiene a tutti.
Nessuno può appropriarsene ne farci profitto. Inoltre vogliamo con il
referendum restituire questo bene essenziale alla collettività. Per tutelarlo
e restituirlo alle future generazioni .
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia
Ulteriori informazioni sulle motivazioni della campagna referendaria
e sui luoghi di raccolta delle firme sono disponibili nel sito .
Gruppo promotore Trieste:
Bioest, WWF Trieste, Italia Nostra Trieste, Legambiente circolo
VerdeAzzurro, ass. Tina Modotti, Il Capofonte onlus, Bottega del Mondo
Senza Confini Brez Meja, gruppo Beppe Grillo Trieste, il Gattile, Comitato
Pace Danilo Dolci, La Fabbrica di Nichi di Trieste, ISDE Trieste
Comitato di sostegno : Rifondazione Comunista, Sinistra critica, Sinistra
Ecologia e Libertà
date per la raccolta firme di maggio
I moduli per la raccolta delle firme saranno depositati presso i Comuni
della provincia di Trieste e presso la Bottega del Mondo di Via Torrebianca
29/b ogni venerdi’ dalle 15.30 alle 17.30. Inoltre: sab 1 dalle 9 alle 14, via
San Lazzaro angolo via Ponchielli; ven. 7 P.za Cavana, sab. 8 via Dante; ven.
14 via Ponchielli; sab. 15 piazza Goldoni; ven. 21 piazza Cavana; sab. 22
piazza Goldoni; ven. 28 largo Bonifacio ; sab. 29 via Dante ang S Nicolò.
16 Konrad maggio 2010
cinema
Thriller da Francia e USA
Shutter Island, Il Profeta, Fuori controllo e L’uomo nell’ombra
Ai nemici di Basaglia che vorrebbero
tornare ai vecchi oscurantismi,
suggerisco un ripassino con Shutter
Island. La psichiatria barbarica
di qualche decennio fa usava la
“lobotomia transorbitale“: una
sonda nell’orbita, farla scivolare
al fianco del globo oculare e
poi, attraverso il nervo ottico,
raggiungere il cervello e… mi fermo
qui. Almeno i soggetti erano sedati,
perché l’operazione faceva un male
cane ma con questo trattamento
anche i più agitati diventavano
agnellini. Negli anni ‘50 la tecnica
era usata in Cina, Corea del Nord
e USA anche in esperimenti per
cancellare la volontà, il famoso
“lavaggio del cervello“: creare
killer del tutto passivi. L’agente FBI
Teddy (Leonardo DiCaprio) teme di
trovarsi davanti a qualcosa di simile
quando nel ‘54 sbarca col collega
Chuck (Mark Ruffalo) nell’isola dove
ha sede un manicomio criminale: è
appena sparita una delle pazienti
più pericolose, il personale
medico collabora poco. E Terry, già
sconvolto per le tragiche esperienze
belliche e la recente morte violenta
della moglie, è preda di terrificanti
mal di testa accompagnati da
allucinazioni spaventose. Gli
mettono qualcosa nel cibo o
nelle sigarette? I sotterranei
del manicomio celano segreti
inconfessabili? Tratto da L’isola
della paura di Dennis Lehane (già
autore dell’ottimo Mystic river che
ispirò a Clint Eastwood l’altrettanto
eccellente film), Shutter Island
è uno dei pozzi più tenebrosi
della carriera di Scorsese, che
pure non ha mai creato opere
spensierate. Ma se qualcuno pensa
a trame spionistiche ai limiti della
fantascienza come Va e uccidi di
John Frankenheimer (1962) o al
remake The Manchurian candidate
di Jonathan Demme (2004) sbaglia:
questo è un viaggio senza ritorno
nei meandri della follia. La ferocia
della natura su un’isola di nuda
roccia battuta da marosi e tempeste
si contrappone all’angoscia di menti
che si trascinano nello spaventoso
frenocomio dominato da un faro
infernale che ritma esperimenti
orrendi. I riferimenti sono Anatole
Litvak con La fossa dei serpenti
(1948), Il corridoio della paura di
Samuel Fuller (1963), Vertigine di
Otto Preminger (1944), Repulsion
di Roman Polanski (1965) e Io ti
salverò di Alfred Hitchcock (1945).
Sconsiglio la visione alle persone
più sensibili, perché ci sono scene
veramente impressionanti, ma a
chi ama la strizza e il sottile fascino
dell’orrore, auguro: buona visione!
Per gli amanti del cinema
claustrofobico-carcerario, nulla di
meglio de Il Profeta di Jacques
Audiard: violentissima e molto
realistica storia di Malik El Djebena
(Tahar Tahim), giovane analfabeta,
condannato a sei anni. Destinato
a una brutta fine, incontra un
boss della mafia corsa che gli fa
commettere un omicidio e poi lo
prende sotto la sua protezione.
Malik parla poco ma impara
molto: tra un assassinio e l’altro
commesso durante le ore di “libera
uscita”, scopre che in carcere c’è
una scuola e studia. La sua ascesa
diventa inarrestabile: i compagni lo
chiamano “profeta”. La corruzione
impera dovunque e i deboli non
sopravvivono. Pesta duro pure il
cinquantottenne regista Jacques
Audiard che utilizza la cinepresa
come una pistola, con una tecnica
tutta particolare che chiama
“Mano Negra“: film meritatamente
premiato a Cannes e altrove.
Non male nemmeno Fuori
controllo di Martin Campbell, col
ritorno di Mel Gibson dopo otto
anni confusi: divorzio, fesserie
antisemite e arresti per guida in
stato alcolico. Ma anche il successo
delle prove da regista: La Passione
di Cristo (2004) e Apocalypto
(2006). Oggi ha 54 anni portati
male, e sullo schermo si vedono
tutti. Qui, è l’ufficiale di polizia Harry
Craven che vede la figlia uccisa a
fucilate sulla porta di casa. Pensa
a un errore, ma poi intuisce un
contorto complotto governativo: il
marcio si annida nelle insospettabili
pieghe della buona società. Ottima
regia del neozelandese Martin
Campbell per una trama ispirata
a un serial inglese: poche ma ben
calibrate scene d’azione, anche se
qualche passaggio nel montaggio
è incongruo, come se il film
dovesse durare di più. Colpisce il
dolore di Gibson che finalmente
ha imparato a recitare con misura:
commovente soprattutto quando
parla con la figlia morta. Ma è
solo della sua immaginazione
o…? Insomma, un thriller diverso
dalle solite spacconate propinate
dagli americani. Poco americano
anche L’uomo nell’ombra, ultimo
Roman Polanski prodotto da USA,
Francia e Germania: l’ex primo
ministro britannico Adam Lang
(Pierce Brosnan) assume un nuovo
“ghost writer” (prestanome), uno
scrittorucolo (Ewan McGregor)
incaricato di rivedere da cima
a fondo la sua autobiografia:
sostituisce il precedente, morto
misteriosamente. Pian piano
emergerà un losco intrigo: Lang
è accusato di aver consentito la
tortura di prigionieri sospettati
di terrorismo e di aver avuto
inconfessabili legami con la Cia.
Anche Polanski ne ha passate di
tutti i colori: nato in Polonia nel ’33,
sfuggito per miracolo ai nazisti,
rifugiato negli USA, marito della
bellissima Sharon Tate che nel 1969
venne massacrata dalla banda
satanista di Charles Manson, ha
diretto decine di inquieti film, Oscar
alla carriera nel 2003, recentemente
è finito addirittura in carcere in
Svizzera in attesa di estradizione
dopo una vecchia condanna negli
Stati Uniti. Approda ora al thriller
grazie al romanzo di Robert Harris (a
cui è fedele) e a un Ewan McGregor
(modernamente calato nella parte
del classico eroe hitchcockiano
alla Cary Grant e James Stewart).
L’uomo nell’ombra è un film
etero-diretto, perché il regista
non poteva essere materialmente
sul set. Nonostante ciò è di buon
livello, si guarda con interesse e si
avverte il divertimento di Polanski,
non disgiunto da una sorta di
preveggenza: Adam Lang vive negli
USA dove non esiste l’estradizione
con l’Inghilterra. Mentre Roman è
stato arrestato in Svizzera per un
lontano rapporto sessuale con una
minorenne e Stati Uniti e Svizzera
hanno un trattato di estradizione.
Ormai Polanski è un vecchietto di
78 anni che ne ha passate di tutti
i colori. Sarebbe ora lo lasciassero
finalmente in pace.
Gianni Ursini
Nota della redazione:
Il 1º febbraio 1978, Polanski fu
condannato da un tribunale
americano per stupro nei confronti
della tredicenne Samantha Geimer.
Per non finire in carcere, fuggì dagli
Usa. Nel settembre 2009, latitante,
fu arrestato a Zurigo in base a un
mandato degli Stati Uniti.
17 Konrad maggio 2010
teatri di confine
Il signore
del cane nero
Laura Curino, foto Giorgio Sottile
‘Dovunque c’è petrolio, c’è un disegno’. Ne è convinta la dolce e folle
Celestina, il personaggio scelto da Laura Curino per raccontare mercoledì 24 marzo al pubblico della Sala Bartoli la storia di Enrico Mattei. è lui ‘Il
signore del cane nero’ a cui venne affidata l’AGIP subito dopo la seconda
guerra mondiale al fine di liquidarla e che, invece, divenne il primo
mattone di un vero e proprio impero energetico, sino alla tragica morte
dell’imprenditore avvenuta il 27 ottobre del 1962 per un incidente aereo
sui cieli di Bascapé. Laura Curino, coautrice del testo assieme al regista
Gabriele Vacis, percorre uno dei tanti misteri italiani ancora irrisolti. Lo fa
con grande padronanza di mezzi e, usando un termine che lei stessa ha
coniato, con una buona dose di ‘condensazione poetica’, tanto da firmare
uno dei più bei spettacoli visti al Rossetti quest’anno.
Prodotto dal Teatro Stabile di Torino, ‘Il signore del cane nero’ si avvale
degli inserti e delle elaborazioni video di Lucio Diana, che mostrano via
via spezzoni di interviste, foto e filmati d’epoca, oltre ad alcune sequenze
del film di Francesco Rosi sul caso Mattei con Gian Maria Volonté come
protagonista. Celestina, che indossa un cappotto grigio più grande di
lei, un tutù nero e una bandiera di Che Guevara, si destreggia attraverso
tutte queste informazioni, cercando di sbrogliare una matassa piuttosto
intricata. Si parte dai primi passi di Mattei in ambito commerciale e al
suo exploit come tesoriere della Resistenza, per giungere all’evento
chiave della sua vita, la liquidazione dell’Agip, considerato un organismo inutile visto che in Italia di petrolio non ce n’era. Ma l’imprenditore
marchigiano non ha la minima intenzione di liquidarlo e, assieme a Cefis
(che Celestina chiama Fecis) e ad altri uomini fidati, punta al suo rilancio.
Per farlo non esiterà a ricorrere anche a mezzi illeciti come i fondi neri,
oltre ad organizzare eventi mediatici alla prima goccia di petrolio
scoperta in quel di Cortemaggiore. Una cortina di fumo per coprire il
vero obiettivo dell’azienda, ovvero il metano, presente, questo sì, in
abbondanza nella pianura Padana. Per rifornire l’Italia di petrolio, Mattei
dovette andare dai paesi produttori a prenderselo, dribblando le ‘sette
sorelle’ che allora controllavano le forniture mondiali. Chissà se poi
furono loro, o la Cia, o qualcun altro a mettere la carica di tritolo che fece
esplodere in aria, come stabilì l’inchiesta riaperta nel 1995, l’aereo di
Mattei. Celestina è sicura che sia stato Cefis, anche se non ne ha le prove.
Come Pasolini, che lo scrisse nel romanzo ‘Petrolio’, rimasto incompiuto.
Stefano Crisafulli
Danzare la storia
Forse ne sappiamo troppo poco della storia degli Stati Uniti per apprezzare fino in fondo il lavoro che il coreografo Bill T. Jones ha presentato venerdì 19 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Eppure la performance ‘Serenade/The Proposition’, dedicata ad Abramo Lincoln, è sicuramente
il frutto di una sfida non facile che il grande artista americano, per mezzo
dei dieci danzatori della Arnie Zane Dance Company, è riuscito a portare
a compimento. Lo spettacolo risale al 2008, fa parte di una trilogia ed è
stato commissionato a Jones in vista dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Lincoln. Ma il sedicesimo presidente degli Stati Uniti,
fautore dell’abolizione della schiavitù, poi assassinato, non poteva non
interessare l’autore di ‘Serenade’ che si è sempre battuto contro ogni discriminazione. Soprattutto con l’avvento di Barack Obama alla Casa Bianca. Certo, il compito è improbo: è come se un coreografo italiano dovesse
mettere in scena uno spettacolo su Garibaldi o, per rimanere in ambito
presidenziale, su Pertini. Per riuscirci, senza che diventi un’agiografia, Jones costruisce una vera e propria opera multimediale, chiamando in causa
gli scritti di Lincoln, le foto della Guerra civile, la musica originale di Begin
e Lancaster suonata dal vivo, la voce di Lisa Komara, i costumi di Anjia
Jalac, le luci di Robert Wierzel e le scene di Bjorn Amelan che richiamano,
con sei colonne bianche, il celebre Lincoln Memorial. Ma a perdersi tra
tutti questi stimoli sono proprio i corpi dei danzatori.
S.C.
Porco mondo
Una vita da maiale. No, non è la parodia
della canzone di un noto rocker emiliano,
ma il tema di uno spettacolo scritto, messo in scena ed interpretato da Maurizio
Soldà per la rassegna Teatroblog. Si intitola ‘Pig’ e ha avuto luogo presso l’Etnoblog, martedì 30 marzo. L’attore triestino
ha rispolverato, per l’occasione, un testo
di repertorio, mettendosi nei panni
dell’animale che, trasformato dall’uomo
in prosciutto o salsiccia, recita una parte
importantissima nella nostra cucina. Che
cosa ne sappiamo, noi, del maiale? Che
vita conduce, in quei pochi metri quadrati che vanno dal secchio al truogolo?
Ma, soprattutto, è felice? In apparenza, si
direbbe che non gli manca nulla: di cibo
ne riceve a iosa, può dormire su un pagliericcio, rotolarsi nel fango e
persino guardare fuori dal porcile. Certo, non gli dispiacerebbe un po’ di
spazio in più, ma in fondo gli va bene anche così. Se non fosse per quelle
urla che provengono dal macello. E per la consapevolezza che, prima o
poi, toccherà anche a lui.
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18 Konrad maggio 2010
ecorubrica
Muffa: come sconfiggerla in modo naturale
Ben ritrovati nella nostra eco-rubrica!
Cominciamo a rispondere alle vostre
e-mail, che ci sono pervenute,
cercando di adeguarci e di soddisfare
le vostre richieste.
Iniziamo col rispondere alla lettera
che ci ha scritto il signor Daniele:
“[…] è da circa un anno che con la
mia fidanzata abbiamo comprato un
appartamento in periferia (no primo
ingresso), e ci ritroviamo con della
Esempio 1:
Muffa sotto la carta da parati
Esempio 2:
Muffa sopra la finestra di un bagno
Esempio 3a:
Muffa nodo soffitto muro,
causa probabile ponte termico
Esempio 3b:
Terrmografia nodo soffitto muro
muffa in casa! Il venditore nostro amico
ci ha detto che forse potrebbe essere il
rivestimento interno (forse ci sono dei
pannelli isolanti), che il proprietario
precedente ha fatto installare... .”
Caro Daniele, innanzitutto ti
ringraziamo per averci scritto!
Come ben saprai, la muffa è un tipo
di fungo che, attraverso le sue spore,
può provocare danni sia alla salute
che all’ambiente in cui si propaga.
La sua formazione è molto semplice:
il vapore acqueo, presente nell’aria
dell’abitazione, a contatto con
una superficie fredda condensa
(come sullo specchio quando ti fai
la doccia), creando il terreno fertile
per la propagazione della muffa! Le
condizioni più favorevoli sono con
una temperatura compresa tra 1035°C ed un’umidità relativa di almeno
80% per circa 12 ore nell’arco di
cinque giorni.
Le cause possono essere le
più svariate: a) un isolamento
insufficiente o eccessivo, oppure
posato in maniera non corretta,
b) i ponti termici (vedi articoli
precedenti), c) l’eccessiva produzione
di umidità nell’ambiente, d) la scarsa
ventilazione dei locali, e) l’umidità di
risalita dai piani più bassi, magari a
contatto con le fondazioni.
Difficile dare una soluzione univoca
a tutti questi problemi, anche perché
servirebbe un’analisi puntuale e
specifica caso per caso; in ogni modo
cercheremo di dare un consiglio e di
indicare quali possono essere degli
ottimi accorgimenti per ovviare a
questo problema.
Prima di tutto dobbiamo sfatare la
voce corrente che il cappotto non fa
“respirare” il muro e quindi la casa e
che quindi può creare la formazione
di condensa e relativa muffa: se
progettato e messo in opera a regola
d’arte, il cappotto è uno dei migliori
sistemi per isolare l’edificio.
Soprattutto nel caso dell’isolamento
interno, utilizzato tante volte nelle
case soggette a ristrutturazione
oppure in caso di appartamenti
ristrutturati in centro città, è
conveniente scegliere materiali
idonei come quelli igroscopici,
utilizzare elementi non troppo spessi
per evitare la formazione di muffa
tra l’isolamento e il muro, eliminare
tutti i ponti termici con il risvolto
dell’isolante sia sul pavimento che
sul soffitto. Per quanto riguarda le
finiture, in caso di ristrutturazione
oppure nel caso di lavori interni,
è consigliabile l’uso di intonaci e
pitture murali traspiranti e igroscopici
che aiutano ad assorbire e rilasciare
gradualmente l’umidità in eccesso,
diminuendo la possibilità di
formazione di condensa e relativa
formazione di muffe all’interno degli
ambienti.
“Le case non camminano come
non respirano” quindi, applicando
un cappotto sulle facciate non
“soffochiamo” le case, in quanto
solamente i 2% del vapore acqueo
prodotto all’interno dell’edificio passa
attraverso le murature, il restante
98% viene smaltito attraverso la
ventilazione, cioè attraverso le
finestre , le porte, ecc. Infatti non è
inusuale veder comparire macchie di
muffa dopo aver da poco sostituito i
serramenti.
In fase progettuale, dobbiamo
preoccuparci di far effettuare uno
studio con conseguente progetto
energetico dell’edificio che stiamo
andando a costruire, attenti: 1)
all’eliminazione dei ponti termici, 2)
all’impiego più idoneo del materiale
isolante, 3) al giusto spessore della
coibentazione.
Nel caso in cui abbiamo comprato
una casa già usata e ci troviamo con
i problemi sopracitati, come nel caso
del nostro Daniele, che sarà molto
simile a quello di tanti altri lettori, il
miglior consiglio è stare attenti a non
creare zone non sufficientemente
ventilate, cercando di arieggiare
regolarmente tutte le stanze, bagno
e cucina in primis, soprattutto in
inverno, quando abbiamo maggior
differenza di temperatura tra
interno-esterno. Questo è il sistema
sicuramente più economico ed anche
quello più facile da realizzare.
Un altro sistema, al posto della
ventilazione naturale, è l’impianto di
ventilazione meccanica controllata,
che assicura una corretta immissione/
estrazione dell’aria. Grazie a questo
sistema viene garantito il necessario
ricambio d’aria, permettendo
l’immissione nei locali di aria
fresca e trattata da un impianto
di deumidificazione. I vantaggi di
questo metodo, rispetto a quello
della ventilazione naturale, sono
sicuramente il rinnovo d’aria costante
tutto il giorno, un’aria più salubre,
un’umidità ottimale, le finestre chiuse
per evitare l’inquinamento (acustico
e atmosferico esterno), permettendo
un risparmio energetico sia in inverno
che in estate. Tale impianto risulta
indispensabile quando siamo in
presenza di muratura in cemento
armato ed isolamento interno.
In ogni caso, solo in situazioni
particolari e nell’eventualità di
muffe persistenti, cui non possiamo
opporre altro rimedio, consigliamo
l’utilizzo di prodotti specifici antimuffa naturali, raccomandandovi di
utilizzare sempre guanti e mascherina
per proteggervi dall’inalazione e dal
contatto.
Come regola generale, dobbiamo
tenere sempre presente che, per
prevenire la possibile formazione di
muffe, dobbiamo eliminarne le cause!
Studio architettura 4A
[email protected]
ENERGHEIA
Prima scuola italiana di formazione
per terapeuti esoterici
Dieci week-end all’anno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo
gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza
sul piano dell’anima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della
guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazierà dalla
conoscenza dei chakra, dell’aura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia
esoterica, alla conoscenza e all’uso dell’energie di raggio.
Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fluire l’energia
dell’anima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo può
avvenire in pratica.
L’iscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della
trasformazione del proprio sè inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse
questi precisi intenti sappia che non potrà essere accettato nella scuola, che
sarà fra l’altro a numero chiuso.
Farmacia Alla Borsa
La scuola è presente a Padova
Altre sedi a Bergamo, Torino, Padova, Modena, Firenze, Milano, Lecce
per informazioni circa le presentazioni
della scuola consultare il sito: www.scuolaenergheia.it
o chiamare il numero 335 6083781 [email protected]
Trieste - Piazza della Borsa, 12
tel. 040 367967 - www.farmaciaallaborsa.it
19 Konrad maggio 2010
trasporti e ambiente
Trasporti e rivoluzione verde
Nel libro di Antonio Cianciullo,
giornalista, e Gianni Silvestrini,
ricercatore del Cnr, intitolato
“La corsa della green economy”,
una parte non irrilevante è
dedicata ai trasporti nelle città.
E immediatamente balzano in
primo piano, com’era logico
aspettarsi, Fribugo e Stoccolma, la
prima, ai bordi della Foresta Nera,
proiettata da 30 anni, come dicono
gli autori, in una dimensione
ecologica e che ha raggiunto il
primato nell’utilizzo della energia
solare. Quanto alla capitale
svedese, basterà dire che vi
circolano (relativamente) poche
automobili e che la metà del
territorio è costituito da aree verdi
o corsi d’acqua. Ma tornando a
Friburgo, pochi dati ci raccontano
una realtà che noi non possiamo
che sognare. La città, che conta
220.000 abitanti, vanta 500(!)
chilometri di piste ciclabili, 9.000
aree di parcheggio per le due
ruote, mentre soltanto un terzo
delle strade cittadine è riservato
alle auto. Il 90% dei residenti
abitano in aree dove il limite di
velocità è di 30 chilometri all’ora. Il
quartiere Vauban, di cui abbiamo
già parlato in un precedente
articolo,
è un esempio assoluto di
avanguardia per quanto riguarda
la mobilità sostenibile e l’uso di
fonti rinnovabili. Finché si parla di
città oltre le Alpi, non meraviglia
troppo che si tratti di zone
all’avanguardia nel settore dei
trasporti e dell’ambiente, ma il libro
di Cianciullo e Silvestrini
ci rivela che persino una città
brasiliana, Curitiba, definita
l’avamposto ecologico di quel
Paese, ha risolto brillantemente il
problema della mobilità urbana.
La rete degli autobus garantisce
le stesse prestazioni di una
metropolitana e contro i 25.000
passeggeri al giorno del 1974,
oggi viaggia la bellezza di circa
2 milioni di persone al giorno.
Tutto ciò è stato possibile grazie
all’eccezionale personalità del
sindaco di Curitiba, Jaime Lerner,
che ha iniziato la sua battaglia per
l’ambiente nel 1971, superando
enormi difficoltà di carattere
politico.
In un altro capitolo del libro
gli autori si divertono a porre
una domanda apparentemente
assurda.
Che rapporto c’è tra un etto di
patate e due litri di benzina?
Risposta: servono a percorrere la
stessa distanza, usando due mezzi
diversi. Con le 85 chilocalorie
contenute nella patata si possono
percorrere in bici circa 25
chilometri, la stessa distanza che
si copre con un’auto di grossa
cilindrata, consumando due litri,
appunto, di benzina.
Non è possibile non menzionare la
parte che il libretto dedica al “car
sharing” ossia all’auto condivisa
o non di proprietà. Cianciullo e
Silvestrini prendono, a questo
proposito, il caso di Brema,
città di circa mezzo milione di
abitanti. Con il “car sharing” è
possibile utilizzare un’auto anche
per poche ore, senza esserne i
proprietari. Si evita il pagamento
del bollo, dell’assicurazione, della
manutenzione e del parcheggio.
La città di Brema, preceduta
soltanto da Zurigo, conta 5.000
iscritti al servizio. Un abitante su
100 ha deciso di utilizzare un’auto
anziché possederla, di affittarla in
perfette condizioni quando serve
invece di curarne la manutenzione
tutto l’anno. Il traguardo è stato
raggiunto grazie all’impegno
del Comune, che ha migliorato
i servizi offerti e il numero delle
stazioni dove è possibile affittare
una macchina. Per esempio è stata
istituita una carta valida
in Germania e Belgio. Si evita
l’emissione di gas serra e si toglie
dalla strada una quantità di auto.
Il responsabile della mobilità della
città di Brema, Herr Michael GlotzRichter ha sintetizzato la situazione
con questa frase: ”Nessuno compra
un carrello da supermercato per
fare la spesa.
Il carrello lo usiamo spesso, ma non
lo possediamo, ci darebbe fastidio
tenerlo in salotto quando non
serve, è molto più comodo trovarlo
all’ingresso del supermercato”
Purtroppo la strada da percorrere
resta lunga, ci avvertono gli autori.
A Zurigo il 4.7% della popolazione
usa il “car sharing”, a Montreal lo
0,5%, a Torino lo 0,15. E a Trieste? La
risposta la lascio a Voi lettori.
Sergio Franco
il paesaggio
I rapporti fra opere e paesaggio
Su Konrad di aprile abbiamo visto
come classificare il paesaggio
in base al suo valore. Questo
ci permette prima di tutto di
decidere dove collocare gli edifici
o altre opere che producono una
trasformazione del territorio e
quindi del paesaggio: gli strumenti
urbanistici che fossero dotati di
una tale carta di classificazione
potranno localizzare le aree
edificabili nelle aree di minor
pregio paesaggistico e il tracciato
di una strada potrà
essere definito cercando di evitare
le aree di maggior pregio.
Nel progettare un’opera dovremo
però anche decidere quale
rapporto essa deve avere con
il paesaggio in cui si inserisce e
qui le cose si complicano un po’.
I possibili rapporti fra un’opera
e il paesaggio sono molti: io ne
ho contati 9 principali, che con le
varianti arrivano a 22. La tabella
(www.ilpaesaggio.eu/rappop.htm)
risultante può apparire complessa,
ma in realtà è più semplice di quel
che sembra.
I vari possibili rapporti si dividono
infatti in soli quattro gruppi
principali, e in questo articolo ci
limiteremo a questi.
Un primo gruppo è la
sostituzione, che si ha quando
una trasformazione cambia tutto:
un’area residenziale o industriale al
posto di un’area agricola, o anche
la spontanea trasformazione in
bosco per abbandono di aree
una volta a pascoli o coltivi. Un
caso particolare di questo gruppo
formato da un solo rapporto è la
sostituzione di fondale, di cui si ha
un esempio nella foto.
Il secondo gruppo contiene i
rapporti forti: si hanno quando
il nuovo non modifica tutto ciò
che è visibile con uno sguardo, ma
introduce una modificazione ben
evidente.
Il terzo gruppo comprende quei
Un caso di sostituzione di fondale: “i’mmuro co’ i’bbischero”, ovverossia un muro
che fu costruito per celebrare i mondiali di calcio del 1990 coprendo un lato della
bellissima stazione di S. Maria Novella a Firenze. Sul muro un “bischero” messo per
ulteriore abbellimento (I gusti e’ son gusti, si dice a Firenze) fa imperterrito il suo lavoro
emettendo acqua in mezzo a dei motorini.
rapporti che ho chiamato di
integrazione, tali da comportare
modifiche non molto forti.
Il quarto gruppo, il
nascondimento, comprende
rapporti che in sostanza non
modificano il paesaggio. Per
completezza possiamo dire che la
sostituzione e il nascondimento
sono in realtà dei non rapporti:
la prima perché il precedente
sparisce, l’altro perché il nuovo non
si vede.
Roberto Barocchi
www.ilpaesaggio.eu
20 Konrad maggio 2010
colonna vertebrale
Quando il mal di schiena “modifica”
la corteccia cerebrale!
Il mal di schiena cronico ha dimostrato essere correlato a diversi fattori,
biologici, meccanici, chimici ma anche psicologici e cerebrali...
Ecco le scoperte degli ultimi anni.
Che il mal di schiena nella maggioranza dei casi provenga dalla schiena a tutti sembra abbastanza logico e chiaro, un po’ meno persone sanno che tra le cause del dolore
alla zona lombare vi possono essere altre origini, rarissime, quali alcune problematiche
d’organo specifiche, esiti di interventi chirurgici ed altro, ma anche questo non è nulla di
eccezionale e non è su questo che alcuni filoni di ricerca stanno lavorando in questi anni.
La novità:
circolo del dolore cronico
Gli specialisti del settore hanno
iniziato a studiare (a partire
dal 2000 ed ancora si studia
quest’argomento) le implicazioni
che può avere un dolore di
origine lombare se protratto
a lungo nel tempo, in poche
parole, cosa succede quando un
mal di schiena diventa CRONICO.
immagine di attività cerebrale
tramite PET
Le scoperte hanno portato a
diversi risvolti, non solo sono
curiose, ma vanno a modificare,
(quantomeno dovrebbero farlo)
in maniera sostanziale il modo in
cui gli specialisti che si occupano
di riabilitazione della colonna,
trattano queste problematiche in
queste tipologie di pazienti.
Quando un mal di schiena
non viene curato a dovere
già a partire dalla fase acuta,
tramite educazione, terapie
opportune ed esercizi di auto
trattamento, in alcuni casi il
dolore potrebbe protrarsi troppo
a lungo, superando l’anno di
durata. Questa condizione viene
chiamata lombalgia “cronica”
e nella persona che ne soffre,
iniziano ad instaurarsi una serie
di modifiche sia strutturali che
“mentali”.
In maniera spesso inconscia e
subdola, la persona modifica
il suo atteggiamento, i suoi
comportamenti, i muscoli si
decondizionano (perdono forza,
resistenza, elasticità), i legamenti
e le articolazioni si irrigidiscono
e si entra in quella che viene
chiamata la “spirale della
cronicità”. Questo susseguirsi di
cause-effetti negativi era già noto
agli studiosi da qualche anno,
ma solo recentemente ci si è
concentrati sui risvolti cognitivi/
cerebrali della patologia cronica,
scoprendo che le modifiche
non riguardano solo i muscoli
(che perdono forza e dunque la
capacità di controllare in maniera
corretta i movimenti “fini” delle
singole vertebre causando a
loro volta dolore), ma anche il
cervello.
In particolare, tramite indagini
che analizzano l’attività
cerebrale (tomografia ad
emissione di positroni ed
elettroencefalogramma) si è visto
che a livello corticale, nelle aree
pre-motorie, (le aree deputate a
programmare il movimento) vi è
un’alterazione nei meccanismi di
attivazione di diverse zone.
Nei pazienti con dolore cronico
spesso c’è un iper-attività delle
aree che rendono conscio
il messaggio “dolore” e una
diminuzione di attività delle
aree che lo controllano. In altre
parole il paziente con dolore
cronico col tempo altera i normali
meccanismi di attivazione
muscolare e perde la capacità di
“autolimitare” la sensazione di
dolore.
Queste alterazioni sono
significative e trovano conferma
anche nell’analisi dell’attività
muscolare periferica. Il dolore
cronico dunque, oltre a rendere
il paziente ipersensibile al dolore
(spaventandolo e facendolo
vivere in continua allerta) altera
la normale capacità motoria
dell’individuo con modifiche sia
periferiche che centrali.
ESEMPIO:
Nella persona sana, esistono
dei meccanismi anticipatori per
i quali i muscoli più profondi
della colonna (muscoli piccoli
che in varie direzioni uniscono
le singole vertebre tra loro e ne
controllano i movimenti una
sull’altra) iniziano a contrarsi in
maniera definita prima dell’inizio
di un qualsiasi gesto volontario
che una persona compie con
gli arti, e solo successivamente
intervengono i muscoli
superficiali, quelli più grossi
e forti (che uniscono lunghi
segmenti della colonna tra loro).
Chi soffre di mal di schiena
cronico, altera questi
meccanismi anticipatori al
punto da non preparare più
la colonna al movimento e i
muscoli profondi (già deboli
dal decondizionamento
prolungato) lavorano scoordinati
contraendosi non più in
maniera specifica ed in anticipo
ma assieme ai muscoli più
superficiali in ritardo.
Probabilmente questi studi
spiegano perché la cura del mal
di schiena cronico ha fino ad oggi
dimostrato grosse lacune.
Per molto tempo ci si era
concentrati su terapie passive
che mitigavano dal dolore ma
che non ripristinavano questi
meccanismi cerebrali e che non
rinforzavano i muscoli già deboli
e decondizionati.
CONCLUSIONI:
Alla luce di queste scoperte, Il
percorso che un paziente con
dolore cronico deve seguire è
un percorso fatto si, di terapie
manipolative e manuali per
limitare il dolore a breve
termine, (quando necessarie e se
veramente necessarie) ma dovrà
essere soprattutto un percorso di
recupero attivo.
Un percorso composto dal
ricondizionamento fisico, dalla
ripresa di coscienza del corpo,
dal ripristino della normale
coordinazione muscolare,
della mobilità, dell’aumento
di forza e resistenza dei
muscoli decondizionati,
di incoraggiamento ed
affiancamento lungo tutto
il periodo di rieducazione
funzionale, fino al recupero
completo di tutte le attività della
vita quotidiana.
Marco Segina
21 Konrad maggio 2010
amnesty international
Italia: Diritti Umani Violati
è venuta a Roma il 10 e 11 marzo
e ha incontrato autorità e ministri
per presentare la “Valutazione”
sull’Italia del Consiglio per i Diritti
Umani delle Nazioni Unite, riunitosi
a Ginevra nel febbraio scorso.
Navi Pillay, Alto Commissario ONU
per i Diritti Umani, ha espresso
contrarietà per le disposizioni
sui respingimenti in mare degli
immigrati che, anche se non sono
state recentemente applicate (nel
maggio 2009 duecentotrenta
persone furono respinte senza che
fosse valutata l’eventuale necessità
di protezione), sono tuttora in
vigore e per il “Pacchetto Sicurezza”
che criminalizza la clandestinità e la
considera un’aggravante per i reati
comuni.
Politiche discriminatorie colpiscono
i Rom; alcuni campi sono stati
sgomberati forzatamente, l’accesso
all’educazione e all’assistenza
sanitaria è ostacolato, insediamenti
a Napoli e a Roma sono stati assaliti
da gruppi estremisti.
Il Consiglio si è rammaricato
per i comportamenti xenofobi,
l’incitamento all’odio, le
dichiarazioni contro stranieri,
musulmani, Rom da parte di alcuni
politici e gli stereotipi negativi,
la denigrazione di immigrati e
Rom da parte di alcuni mezzi di
informazione. L’Alto Commissario
è “… rimasta particolarmente
colpita dal sondaggio relativo a
5684 servizi televisivi riguardanti
Navi Pillay,
Alto Commisario ONU
per i Diritti Umani
l’immigrazione. Solo 26 di questi
non mettevano l’immigrazione in
relazione con un evento criminale
specifico o con problematiche di
sicurezza.”
Si è venuto a creare un clima d’odio
contro i Rom, è stata fomentata la
paura nei confronti degli immigrati,
i musulmani sono considerati
invasori legati alla criminalità, al
terrorismo, mentre le politiche di
integrazione sociale continuano ad
essere trascurate.
Il reato di tortura non è previsto
dal diritto penale italiano e poche
sono state le indagini in seguito a
segnalazioni sulle forze dell’ordine.
Il Commissario ha ricordato che in
alcuni casi il diritto d’asilo non è
stato accordato violando
il principio assoluto a non essere
respinti verso un paese dove si
sia a rischio di tortura o di pena
di morte. Ed il 13 aprile la Corte
europea dei diritti dell’uomo
(Cedu) ha condannato l’Italia per
l’espulsione in Tunisia di Mourad
Trabelsi, l’ex imam di Cremona.
In questi giorni Amnesty
International si è mobilitata per
chiedere al Ministro dell’Interno,
Roberto Maroni, di non estradare
il cittadino turco Avni Er, detenuto
nel Centro di identificazione ed
espulsione (Cie) di Bari. In Turchia
potrebbe essere sottoposto a
tortura e subire un processo
non equo per appartenenza
all’organizzazione illegale PartitoFronte rivoluzionario di liberazione
del popolo (Dhkp-c).
L’appello può essere firmato alla
La famiglia di Saltana Ahmetovich (Nino)
nel campo di via la Monachina, Roma,
settembre 2009 © Amnesty International
pagina: www.amnesty.it/rimpatrio_
tortura_turchia.html
Amnesty International ha chiesto
anche all’Italia di non dar credito
alle “assicurazioni diplomatiche”
che “non vi sarà tortura”, fatte da
Paesi in cui la tortura è praticata
abitualmente.
è stata denunciata l’eccessiva
durata dei procedimenti penali, il
sovraffollamento delle carceri.
Persiste la violenza contro le
donne, la tratta di donne e minori
soprattutto dai paesi dell’Est
Europa.
Ed in Italia la libertà di opinione
ed espressione è minacciata
dalla concentrazione dei mezzi
di informazione e dagli irrisolti
conflitti di interesse.
Giuliano Prandini
Università di Trieste:
Amnesty vince contest creativo
A conclusione del Corso di Grafica del Corso di Laurea in Pubblicità e Comunicazione d’Impresa,
mercoledì 14 aprile, nell’Aula Magna della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di
Trieste ha avuto luogo la premiazione degli elaborati che hanno partecipato al contest creativo “20
di idee 2010 - DAI AVRAI”. “Ideato nel 2007 per coinvolgere gli studenti nel progettare una campagna
di comunicazione in ambito sociale”, protagonista dell’iniziativa è stata la prof. Maria Teresa Cavallar.
Erano presenti il Rettore dell’Università di Trieste, Art Directors Club Italiano, l’Associazione Goffredo
de Banfield, l’assessore alla Promozione e Protezione Sociale del comune di Trieste.
Primo classificato nella categoria Art Directors Club Italiano (l’associazione dei creativi italiani) creatività e professionalità, è risultato il lavoro delle studentesse NEZIC IVANA, DEJHALLA IZABEL e
NEJIC ERIKA che hanno prodotto elaborati di ispirazione amnistiana, denominati xeNOfobia, per
sensibilizzare sul tema dell’Integrazione.
G.P.
La Bottega delle Spezie
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22 Konrad maggio 2010
cinofilia
Le insidie della rete
Adozioni on-line: attenti ai volontari virtuali!
Inserendo in qualsiasi motore
di ricerca le parole “adotta cane
Trieste”, vi appariranno sullo
schermo pagine e pagine di siti,
blog, link e gruppi Facebook che
propongono centinaia di cani in
cerca di casa a Trieste.
Quello che pochi sanno, però, è che
quasi tutti i cani proposti non sono
fisicamente presenti sul territorio
triestino, ma provengono da altre
regioni italiane: Sicilia, Campania,
Puglia, Lazio…e talvolta da paesi
stranieri come ad esempio la
Croazia e la Spagna.
La stragrande maggioranza di
questi siti e blog sono gestiti,
nonostante l’apparenza molto
professionale, da privati non
Nik e Ruf, cani da adottare.
Per informazioni rivolgersi
all’Associazione di Volontariato
“Il Capofonte” ONLUS
040 571623 040 571623
[email protected]
http://www.ilcapofonte.it
c/c postale n. 94147162
iscritti ad alcuna associazione di
tutela degli animali riconosciuta,
che non conoscono, o talvolta
conoscono ma non rispettano,
le normative vigenti in materia
di sanità e prevenzione, e che
possono generare, con il loro
comportamento irresponsabile,
il diffondersi di problemi sanitari
dovuti a patologie infettive
presenti solo in certe zone d’Italia.
Sicuramente alcuni dei “volontari
privati virtuali” sono mossi da
nobili intenzioni; tuttavia la loro
totale ignoranza (nel significato
letterale del termine) delle
minime procedure da attuare
affinché un’adozione abbia
successo, mette troppe volte nei
guai il cane adottato: costretto
a fare centinaia di chilometri per
arrivare da noi, sottoposto ad
uno stress non indifferente per
“staffette” con cambi di autovetture
e accompagnatore, una volta
arrivato a destinazione spesso non
corrisponde alle caratteristiche
che la futura famiglia credeva
avesse, perché garantite in mala
fede e non potute verificare di
persona. Il cane si ritrova così ad
essere rifiutato per l’ennesima
volta, perché non compatibile con
lo stile di vita e le esigenze della
famiglia. Non sono rare, infatti, le
adozioni di cuccioli di “futura taglia
piccola” che in realtà al sesto mese
di vita raggiungono già i 25 kg di
peso, e non sono rare le adozioni
che si risolvono con un fallimento
a causa dell’incompetenza e del
pressappochismo del “volontario
virtuale indipendente”, il quale
rappresenta solo un tramite, non
conosce il carattere dell’animale da
far adottare e neanche il contesto
familiare in cui dovrebbe essere
inserito. Tali sconsiderate adozioni
si concludono regolarmente con
l’allontanamento del cane, che nel
migliore dei casi viene portato al
canile sanitario di competenza.
I “volontari virtuali indipendenti”
abitualmente non negano alcuna
adozione: niente rappresenta un
problema per loro, semplicemente
perché i cani che danno in affido li
vedono soltanto in foto!
Moltissime di queste adozioni
“virtuali” fallite finiscono
ovviamente sulle spalle delle
associazioni serie riconosciute a
livello regionale, perché è a loro
si rivolgono disperati proprietari
che, essendosi fidati delle parole
di personaggi completamente
privi di esperienza e buon senso,
si ritrovano con grande dispiacere
a dover cercare una nuova
famiglia disposta ad accogliere lo
sfortunato animale.
Un volontario “vero” non forzerà
mai un’adozione, non cercherà mai
di dare un cane di taglia grande
a chi ne chiede uno di taglia
piccola, non nasconderà mai le
informazioni scomode sul cane
qualora ne fosse a conoscenza,
come lo stato di salute, i difetti
caratteriali, ecc… I volontari
“veri” conoscono nel limite del
possibile il cane da affidare,
approfondiscono la conoscenza
con il futuro proprietario in modo
da verificare la compatibilità fra il
nucleo familiare ed il nuovo amico
a quattro zampe.
La caratteristica che distingue
un volontario serio dagli altri è
soprattutto quella di negare, anche
se a malincuore, un’adozione
quando mancano i requisiti per un
affidamento sereno e duraturo.
Per quanto riguarda le adozioni
di cani provenienti dall’estero,
tengo a ribadire che ci sono precise
disposizioni comunitarie in materia
di movimentazione dei cani ed in
particolare ricordo che essi devono
essere dotati di microchip del
Paese di origine e di passaporto
EU. Devono inoltre essere vaccinati
nei confronti della rabbia silvestre
da almeno 21 giorni. Non possono
essere introdotti in Italia cani di età
inferiore ai quattro mesi, in quanto
non è possibile vaccinare un
cucciolo prima dei tre mesi di vita.
Per concludere, consiglio ai lettori
di consultare i siti promossi e gestiti
da associazioni riconosciute e che
operano da anni sul territorio, di
non fidarsi ciecamente del mondo
virtuale di Facebook, festival delle
apparenze e delle vanità, dove tutti
sono amici ma in realtà pochi si
conoscono.
Ci sono migliaia di cani rinchiusi nei
canili convenzionati della Regione
che non sono meno sfortunati
degli altri: andate ad adottarli!!!
Mariagrazia Beinat
Associazioni riconosciute:
TRIESTE
www.ilcapofonte.it
http://astad.altervista.org
GORIZIA
http://www.aipagorizia.org
http://www.lacucciamonfalcone.it
http://www.gruppoambiente.org
UDINE
http://amicidellaterraudine.
splinder.com
Pulci e rimedi
Foto di Paolo Bernardi
L’ uso regolare di un buon prodotto antiparassitario, in questa stagione, diventa indispensabile per
difendere i nostri compagni da infestazioni che potrebbero causare conseguenze, anche gravi, per
la loro salute. Contrariamente a quanto spesso si pensa, le pulci adulte si comportano da parassiti
permanenti e non si spostano mai da un animale all’altro. L’ ospite viene infestato solamente da
individui usciti dalle uova appena schiuse e, quando pronte, sulla sua superficie cutanea le femmine
depongono, se non disturbate, fino a 40 – 50 uova al giorno per 50 – 100 giorni. Le uova, che
misurano circa 0,5 mm e sono di colore bianco perlaceo, si schiudono in 1 – 10 giorni a seconda
dell’umidità e temperatura dell’ambiente. Le larve, vermiformi e bianche, sono lunghe da 2 a 5
mm. Si cibano di detriti organici e delle feci delle pulci adulte, sfuggono alla luce e si infilano tra le
fibre dei tappeti e moquette e negli interstizi del pavimento. Dopo 5 – 11 giorni si impupano (in
questa fase sono resistenti ai trattamenti antiparassitari). La fase ambientale (uovo – larva – bozzolo
– adulto), a seconda delle condizioni di temperatura ed umidità, può essere completata in 12 – 14
giorni o durare fino a 50 settimane. Di media, negli ambienti domestici, la durata del ciclo è di 3 – 5
settimane. Dal momento in cui emergono dal bozzolo i giovani adulti iniziano la ricerca di un cane
o di un gatto. Una volta sull’ospite, le femmine iniziano la produzione di uova dopo 24 – 48 ore dal
primo pasto. Ed il ciclo ricomincia…
Federica Veos
23 Konrad maggio 2010
la voce degli alberi
Finalmente una buona notizia!
Ha avuto senso tutto il lavoro fatto dagli attivisti e dai sostenitori della causa: Il 9 dicembre scorso il Sindaco ha
convocato i rappresentanti del Comitato e delle associazioni che si occupano di salvaguardia del patrimonio
urbano, artistico e del verde, per comunicare che intendeva bloccare l’iter del progetto per la riqualificazione
di Piazza Libertà e realizzarne uno nuovo che mantenesse inalterato il giardino storico e lasciasse intatti gli
alberi secolari e l’impianto urbanistico ottocentesco. Ora finalmente abbiamo avuto la conferma ufficiale: è
stata pubblicata all’Albo Pretorio in data 06.04.2010 la delibera giuntale n. 141, con la quale all’unanimità
dalla Giunta Comunale viene riconosciuta la contrarietà al progetto per la “riqualificazione” di Piazza
Libertà da parte delle associazioni ambientaliste e del Comitato costituito appositamente. La delibera
propone di riconsiderare gli indirizzi di progettazione prevedendo la totale salvaguardia del giardino
storico e del giardino più piccolo, tenuto conto anche del recente parere della Soprintendenza, espresso
il 17 marzo. Ciò significa che il Comune mantiene il suo impegno di intervenire sulla piazza, ma solo sulla
viabilità e sul traffico veicolare, come anticipato nell’incontro di dicembre.
La delibera sarà visionabile sul sito www.sos-alberi-fvg.it alla voce segnalazioni/buone notizie. Naturalmente
il Comitato cercherà di seguire il nuovo progetto, affinché gli interventi previsti non vadano ad intaccare le
radici dei nostri amici alberi.
Le associazioni Triestebella, Ass.
orticola del FVG “Tra Fiori e Piante”,
Italia Nostra e WWF Trieste, il
Comitato per la Salvaguardia
degli Alberi di Piazza Libertà,
hanno avuto un incontro con i
responsabili del Verde Pubblico del
Comune di Trieste, per segnalare
l’interesse dei cittadini per la buona
salute del verde e la preoccupazione
sempre crescente per la sua
diminuzione. L’incontro si è svolto il
6 aprile con il direttore del Servizio
Verde Pubblico, arch. Angela Sello,
alla quale è stato consegnato il
‘Manifesto per gli alberi in città’
approvato nel convegno “L’albero
in città: semplice costo o grande
risorsa?”, organizzato dal Comitato
e tenutosi a Trieste il 27 novembre
scorso. Il resoconto del convegno è
visionabile sul sito
www.sos-alberi-fvg.it sotto
la voce ‘Iniziative in provincia di
Trieste’. Le associazioni hanno
espresso perplessità per le
eccessive potature delle alberature
stradali, che nuocciono alla salute
e stabilità degli alberi in quanto li
indeboliscono, specialmente perché
spesso le potature sono eseguite a
ridosso della stagione in cui iniziano
a germogliare le foglie, e hanno
chiesto che i tagli siano ridotti al
minimo necessario, privilegiando
piuttosto il loro monitoraggio, e
che le nuove essenze a sostituzione
degli alberi morti non vengano più
potate a candelabro. Le potature
radicali lungo i viali inducono per
di più all’emulazione da parte dei
dott. Majaron Leonarda
Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura
Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach
Dieta Psicosomatica
Associazione Regionale
Via San Lazzaro, 7 - Trieste
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Centro Trattamento e Formazione
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cittadini, i quali si convincono che
anche gli esemplari di loro proprietà
debbano essere similmente
trattati, con effetti disastrosi su
latifoglie e addirittura su conifere
ridotte a scheletri, che non è raro
vedere nei giardini privati. Le
associazioni hanno perciò chiesto
che il regolamento del verde del
Comune di Trieste sia integrato con
norme sulle potature riguardanti
anche il verde privato, come
già avviene altrove in Italia, per
esempio a Bologna. Alcuni di tali
regolamenti giustamente vietano
le capitozzature (consistono in tagli
di grosse dimensioni, quindi sui
rami principali, e nella eliminazione
drastica della cima), poiché gli alberi
sani di norma non necessitano
di potature (cfr. regolamenti di
Parma, Rimini, Torino, ecc.). è stato
fatto presente che il nostro sito
riceve segnalazioni, anche da fuori
città, di situazioni di emergenza,
tagli sconsiderati, mancata
manutenzione e che quindi,
nonostante manchi una cultura
del verde, si sta risvegliando una
coscienza sempre più diffusa tra i
cittadini.
L’incontro si è concluso con la
considerazione che il personale del
Servizio Verde Pubblico sia del tutto
insufficiente a farsi carico di quanto
sopra esposto, potendo avvalersi di
un solo agronomo per il controllo
delle numerose alberature stradali
e degli oltre 40 giardini pubblici,
tanto più se verrà accettata una
proposta di legge regionale redatta
da alcune associazioni, che prevede
sia condotta nelle aree comunali
una lotta ‘radicale’ alle specie
infestanti e dannose per ambiente
e salute umana, quali l’ailanto
(Ailanthus glandulosa e A. altissima),
il senecio (Senecio inaequidens) e
l’ambrosia (Ambrosia artemisiifolia).
Le associazioni hanno poi espresso
il parere che vada introdotto un
sistema di verifica sulle effettive
competenze delle ditte che curano
il verde urbano e da ultimo hanno
chiesto che anche a Trieste il
Comune su propri terreni inutilizzati
istituisca orti urbani, da dare in
affitto a prezzo simbolico ai cittadini
interessati, pensionati e non solo.
Il Comitato e le associazioni hanno
intenzione di attivare una vigilanza
sulle situazioni a rischio per il verde
urbano, ma, poiché gli attivisti sono
persone come tutte le altre, e si
accorgono di incurie e malefatte o
per sentito dire o perché ci passano
letteralmente davanti, e non
esiste un sistema di monitoraggio
globale, è auspicabile che sempre
un maggior numero di persone
faccia sentire la propria voce,
segnali e prenda parte attiva per
la salvaguardia del verde urbano.
Il lavoro del Comitato, che assieme
ad una concomitanza di cause, ha
portato alla citata delibera 141 su
piazza Libertà, è un buon esempio
di quello che si può ottenere.
Per contatti:
[email protected]
24 Konrad maggio 2010
SHALOM
Shin, XXI lettera dell’alfabeto ebraico
La lettera Shin ha come valore
numerico 300.
La forma della lettera ricorda
molto delle fiamme che stanno
bruciando con le braccia della lettera che svolazzano verso l’alto ed
è proprio verso l’alto che l’uomo
deve guardare con timore essendo
sempre conscio che più in alto si
va nella vita e più umile si deve
rimanere. Quando l’uomo nella
storia ha cercato di avvicinarsi a
D-o andando verso l’alto con la
costruzione della torre di Babele,
il Signore ha confuso il linguaggio
dell’uomo perché non si avvicinasse troppo a D-o, solo poche persone con lo studio e la dedizione
riescono ad avvicinarsi a Lui.
Il suono della lettera dipende da
dove si trova il puntino posto,
sopra il braccio sinistro o quello
destro: su quello sinistro il suono
sarà Sh, (tipo scivolo) mentre su
quello destro sarà s (tipo salutare). Nel braccio centrale non viene
mai posto nessun punto.
Altro esempio: SHIR (canto) oppure SADE’ campo)
La lettera Shin rappresenta il potere divino ma anche la corruzione.
La SHIN è una delle più importanti
lettere, perché rappresenta due
Nomi di Dio: SHEDAI (Illimitato) e
SHALOM (Pace).
La forma della lettera ricorda
fenomeni naturali che sembrano
sollevarsi verso il cielo, come a
cercare D-o. Ad esempio i rami di
un albero, le fiamme del falò, o un
campo di fiori. Questo simbolismo
si trova anche quando Mosè prega
mentre Israele combatte Amalek.
Il sefer Yetzirà attribuisce alla
lettera l’elemento del fuoco, per la
forma e per il suono la shin ne ricorda il movimento ascensionale e
rappresenta lo sforzo di elevazione
dell’anima che tende ad unirsi con
il Divino.
SHIN è correlata a SHEN (dente).
(Otiot Rabbi Akiva) La forma
della SHIN ricorda un molare, che
macina il cibo con le sue punte accuminate. La parola SHIN (dente)
è, a sua volta, legata a SHANAN
(acuto). Quindi VESHINANTAM LEBANECHA (ripeterai queste cose
ai tuoi figli) - Deuteronomio 6:7),
significa “insegna ai tuoi figli così
intensamente che essi capiscano la
Torah chiaramente e le sue parole
saranno acutamente definite, oltre
ogni dubbio. (Kiddushin 30a)
Con questa lettera incomincia anche una delle preghiere più importanti per il popolo ebraico e cioè
lo Schema Israel, questa preghiera
rappresenta l’essenza dell’unicità
Divina e dello sforzo che l’uomo
deve compiere giornalmente per
insegnare ai propri figli, per parlare di Torà in strada e nelle case ,
per studiare i precetti nei luoghi di
preghiera e per metterli in pratica
ricordando sempre che è stato
proprio il Signore a far uscire gli
ebrei dall’Egitto. Questa preghiera
è recitata tre volte al giorno: una
volta al mattino ed una volta alla
sera e prima di andare a dormire,
sarà proprio attraverso questa
preghiera che D-o ci proteggerà in
tutte le nostre situazioni difficili.
Anche questa puntata è finita.
Spero che sia stato tutto chiaro.
Shalom.
Davide Casali
Tutela della biodiversità
a Doberdò del Lago
La cooperativa Rogos insieme al Comune di Doberdò del Lago e con il contributo della
Provincia di Gorizia presenta domenica 23 maggio alle ore 10.30 presso il centro visite
di Gradina (Doberdò del Lago) la “brochure” dal titolo “Biodiversità da vivere” e 2 pannelli
esplicativi. La manifestazione vuole essere una festa per celebrare il 2010, dichiarato Anno
della Biodiversità dalle Nazioni Unite. L’opuscolo tratta gli aspetti naturalistici di pregio del
Lago di Doberdò, che ricade nel SIC IT3340006 “Carso triestino e goriziano” e fa parte della
Riserva naturale regionale “Laghi di Doberdò e Pietrarossa”.
Dopo la presentazione i partecipanti saranno invitati a collaborare all’estirpazione delle specie
infestanti che hanno invaso soprattutto le zone adiacenti il centro visite, costituendo una
grave alterazione dell’assetto naturale dell’area protetta (portare con sé guanti da lavoro e
possibilmente una zappetta).
spazio a cura dell’inserzionista
… pedala alla leggera!
Il traffico è uno dei grossi
problemi di tutti i centri
urbani e anche Udine, pur
essendo una piccola cittadina, ne risente parecchio.
Sportler, per sensibilizzare
i cittadini al tema dell’inquinamento atmosferico
al fine di ridurre il numero
delle auto circolanti nel
centro città a favore di
mezzi alternativi, ha
sviluppato un innovativo
progetto di noleggio
denominato “… pedala alla
leggera“.
La nostra intenzione è di
incentivare l’utilizzo delle
nuove biciclette elettriche
oltre che delle classiche
city-bike. è un servizio
pensato per coloro che
devono spostarsi velocemente in città anche nelle
torride giornate estive
senza faticare troppo.
La maggior parte delle
persone ritiene che,
come riscontrato da un
nostro recente sondaggio,
l’utilizzo delle biciclette
elettriche sia da considerarsi positivo soprattutto
in chiave ecologica. Infatti
a uno spostamento rapido
si coniuga un notevole
risparmio energetico.
Ecologia, velocità e movimento sono dunque le parole d’ordine che rendono
vincenti nel traffico urbano
le biciclette elettriche, le
cosiddette eco-bike.
Ogni bicicletta si distingue dalle altre per alcuni
dettagli tecnici, ma ciò
che le accomuna è il fatto
che si debba pedalare per
usufruire dell’assistenza
motorizzata: tuttavia lo
sforzo è notevolmente
ridotto rispetto alle bici
tradizionali. Alcune biciclette hanno, per esempio,
un dispositivo tecnico in
grado di riconoscere lo
sforzo della pedalata e
d’inserire il motore elettrico a seconda della fatica
che si sta facendo, mentre
in altre il motore elettrico
viene attivato a partire da
un determinato numero
di pedalate al minuto.
Mediamente le biciclette
elettriche sono in grado di
raggiungere una velocità
di 25 km all’ora.
In conclusione l’obiettivo è
di far conoscere le qualità
delle biciclette elettriche,
purtroppo ancora sconosciute e sottovalutate dai
più; inoltre puntiamo a
riempire al più presto le
strade friulane con le innovative eco- bike per far sì
che i nostri siano spostamenti a impatto zero.
25 Konrad maggio 2010
grafologia
Ma quanto sei figo?
La scrittura nasce dall’esigenza di fissare dei dati e di poterli così trasmettere
nello spazio e nel tempo. La scrittura “efficiente” è quella leggibile: se non si
capisce cosa c’è scritto, non si assolve la funzione primaria della scrittura. Ma la
scrittura può essere “efficace” se risponde anche al requisito di velocità.
Tenendo solamente in considerazione questi due parametri chiunque può essere in grado di esprimere un giudizio sommario sulla efficacia generale di un
soggetto scrivente; quello che vulgatamente si esprime con la parola “figo”. Se
valutare la leggibilità di una scrittura è cosa assai semplice (per chi conosca la
lingua adottata!), non così immediata può essere la valutazione della velocità
della scrittura. Il buon senso ci viene in aiuto: una scrittura in cui le lettere sono
legate l’una con l’altra (ovvero quella in cui si contano pochi sollevamenti della
penna dal foglio) è probabilmente più veloce di una scrittura in cui spesso, al
termine di una lettera, c’è il sollevamento della penna prima di scrivere la prossima. Una generale destrorsità significa prevalenza del moto di progressione
verso destra, dunque una maggior propensione ad avanzare senza freni e senza rallentamenti: gli assi letterali orientati verso destra, la posizione dei puntini
delle “i” e dei tagli delle “t” a destra rispetto ai relativi assi mediani letterali sono
spie di questo atteggiamento mentale che determina l’atteggiamento dinamico della scrittura nonché dell’intero sistema fisio-psichico umano. Ed altri
elementi concorrono per stabilire se una scrittura è lenta o veloce; tra questi
anche lo sviluppo del tracciato. Le lettere semplici o addirittura semplificate
Esempio di scrittura piuttosto “sfigata”
saranno più veloci da tracciare rispetto a quelle ricche e adornate magari di
tratti inutili ed extra-modello!
Una volta stabiliti i parametri di velocità e leggibilità di una certa scrittura, possiamo dare una interpretazione sulla “figaggine” dello scrivente.
Dividiamo per semplicità in quattro categorie l’umanità scrivente:
1. Chi scrive lentamente ed in modo piuttosto illeggibile. Questi sono gli “sfigati”, gli ipo-dotati, quelli che hanno problemi piuttosto gravi.
2. Chi scrive piuttosto lentamente ma chiaramente. è il caso della maggior parte delle donne, che danno più importanza alla forma rispetto al movimento.
Grado di figaggine: medio (compensazione dei due elementi).
3. Chi scrive piuttosto velocemente ma non tanto chiaramente. è il caso della
maggior parte degli uomini, che danno più importanza al movimento rispetto
alla forma. Grado di figaggine: medio (compensazione dei due elementi).
4. Chi scrive in modo leggibile e allo stesso tempo veloce. Questi sono i fighi,
quelli che esprimono efficacia, quelli che riescono a compiere le azioni in
modo veloce e corretto, quelli che riescono a lavare tanti piatti bene, in poco
tempo e senza romperne alcuno!
Carlo Chinaglia ([email protected])
Per chi volesse approfondire la conoscenza della materia si rimanda al testo
Grafologia – Metodo e applicazioni per capire se stessi e il prossimo,
di Carlo Chinaglia, Gremese Editore, Roma, 2007.
Esempio di scrittura piuttosto “figa”
Due fiorini soltanto
Inaugurata mercoledì 14 aprile nella sala “Attilio Selva” di Palazzo Gopcevich la mostra “Due fiorini soltanto –
Sebastianutti e Benque fotografi a Trieste”. L’esposizione ripercorre la lunga storia dello studio fotografico, attivo
dal 1864 fino agli anni ’20 del ’900. Sebastianutti e Benque erano molto conosciuti ed erano specializzati in foto
“artistiche” agli esponenti della nobiltà altolocata e della ricca borghesia cittadina. Resta famoso anche il loro
reportage sul castello di Miramare. Il percorso espositivo si snoda attraverso oltre 200 fotografie scelte nella vasta
produzione e per la maggior parte provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte. La mostra è suddivisa
in sezioni tematiche: le più cospicue sono dedicate al ritratto e alla veduta. Curatrice Claudia Morgan bibliotecaria
dei Civici Musei, con i collaboratori della Fototeca Adriana Casertano, Elisa Vecchione ed Elena De Vecchi, oltre al
coordinamento editoriale di Anna Krekic. L’allestimento è di Marino Ierman che ha ricostruito scenograficamente
alcuni aspetti di un tipico studio fotografico ottocentesco, creando certi angoli dell’esposizione veramente
suggestivi. La mostra ha potuto venir realizzata grazie alle donazioni di numerosi privati, tra cui spicca Maurizio
Radacich, studioso e collezionista. Purtroppo il libro-catalogo, edito dal Comune di Trieste e in vendita a diciotto
euro, presenta alcuni fastidiosi difetti nella riproduzione delle immagini, molto più scure rispetto a quelle in visione,
cosa che ne offusca la bellezza e il valore storico. La mostra sarà aperta fino al 6 giugno 2010, ogni giorno dalle
9.00 alle 19.00 con ingresso libero. Per tutta la durata sarà attivo un servizio di visite guidate gratuite: il sabato alle
17.00 e la domenica alle 11.00. L’esposizione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, ideata e
realizzata dalla Direzione Area Cultura - Civici Musei di Storia e Arte, coordinata dal prof. Adriano Dugulin.
G.U.
Cucina vegetariana
e prodotti biologici
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venerdì 28 maggio
prenotate!
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MSM
MQC
Articolazioni:
l’importanza dello
Zolfo
MSM e MQC sono in vendita
nelle erboristerie, farmacie
e negozi specializzati
utto nasce nelle profondità dell’oceano, dove il
plancton – l’insieme delle piante e degli animaletti
microscopici di cui si cibano i pesci più grandi –
rilascia composti solforosi. Questi poi evaporano
salendo nell’alta atmosfera terrestre, dove l’energia
solare e l’ozono li trasformano in composti solubili
– come il metil-sulfenil-metano, più noto come MSM –
cosicché possono ricadere sulla terra con la pioggia. Le piante, che assorbono la pioggia con le loro
radici, concentrano l’MSM che diventa allora
disponibile nella catena alimentare degli esseri
viventi. Infine l’MSM e gli altri composti sulfurei
generati dalla pianta vengono rimineralizzati e
ritrasportati al mare dove il ciclo dello zolfo ricomincia.
L’MSM è normalmente presente nel nostro corpo, lo
assorbiamo mangiando verdura e frutta fresche,
carne, pesce e cereali, tenendo presente, però, che
nella cottura degli alimenti buona parte dell’MSM
viene dispersa.
All’organismo l’MSM serve per formare cellule che
siano sane. L'MSM è fondamentale per il benessere
delle articolazioni. L'MSM risulta inoltre in grado di
contrastare le manifestazioni tipiche scatenate da
fattori esterni come le sostanze allergizzanti. Ha anche
proprietà ristrutturanti della pelle, delle unghie e dei
capelli. Si è notato che l’MSM ammorbidisce le cicatrici. Insomma: rende la pelle soffice e flessibile; riduce
Natural Point srl
via P. Mariani, 4 - 20128 Milano
tel. 02.27007247
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rughe e screpolature; rinforza e favorisce la crescita di
unghie e capelli. Già questo primo gruppo di proprietà
benefiche fa capire che è importante mantenere un
livello adeguato di MSM nell’organismo.
Vengono poi anche altre proprietà molto utili, per
esempio, l’MSM viene utilizzato per il controllo
dell’iperacidità e per quello della stipsi, con ottimi
risultati documentati.
Per questi evidenti benefici Natural Point ha scelto
di includere l’MSM nella propria linea di integratori
naturali, presentandolo sia singolarmente (solo
MSM) sia in una formulazione che contiene MSM,
coenzima Q10(*) e vitamina C (MQC), che
possono potenziare gli effetti dell’MSM.
Nella sua forma più pura, quella cristallina, l’MSM
è inodore e quasi insapore e non ha alcuna
controindicazione né tossicità. Non presenta
nemmeno problemi di dosaggio: un eventuale
eccesso di MSM, viene eliminato dall’organismo
attraverso la pelle, senza odore.
Perciò quando ci sono problemi alle articolazioni
o di sensibilità ai fattori allergizzanti esterni,
l’integrazione dell’alimentazione con MSM può
portare a dei miglioramenti. Così come per mantenere in forma pelle, unghie e capelli, o riportare
flessibilità alla cute consumata dal tempo e dal sole,
l’MSM dà un importante sostegno.
(*) Il Q10 è un antiossidante naturale.
Saremo presenti al COSMOFARMA
di Roma il 7-8-9 maggio
padiglione13 • stand A40/B39
27 Konrad maggio 2010
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Trieste
2 domenica
ingresso libero
Centro didattico naturalistico
Il Centro didattico naturalistico di
Basovizza sarà aperto dalle 9 alle 17.
Le visite guidate saranno effettuate alle
ore 11.30 e 14.30 in lingua italiana e
alle ore 10.30 e 15.30 in lingua slovena.
All’interno del centro visite continua la
mostra fotografica “Camminando in Carso” dove alle ore 11.30 sarà presente
l’autore Janko Kovačič.
3-31 ogni lunedì ingresso libero
Meditazione di luce per la terra
Un invito di cuore a tutti e a chi si chiede
il perchè dei cambiamenti in atto, dove
stiamo andando, perchè siamo qui ora?
Meditazione di Luce per il Passaggio
della Terra e dell’ Umanità, guidata da
Arleen, in connessione con altri gruppi e
rete di luce del pianeta; l’ incontro sarà
introdotto da una breve spiegazione
a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull’
Ascensione, la situazione attuale del
passaggio di frequenza e cambiamento
di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle
20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero,
in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347
2154583, [email protected]
3-31 ogni lunedì ingresso libero
Serate di Pranic Healing
Un’occasione per conoscere il Pranic
Healing, una disciplina semplice e
scientifica di trattamento del sistema
energetico umano, per migliorare il
benessere fisico e psicologico. Incontri
aperti a tutti in cui faremo la Meditazione
sui Cuori Gemelli e trattamenti dimostrativi di Pranic Healing. Tutti i lunedì alle
20,30 all’Ass. Alma, via Tor San Piero
16. Info 340 6858339.
4 martedì
ingresso libero
Relazioni con il cibo...
... come compensazione, punizione,
rinuncia o benessere. A cura della dottoressa Silene Piscanec medico chirurgo,
medicina olistica. Ore 17.45 in Farmacia
Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info
040 367967, www.farmaciaallaborsa.it
4 martedì
Essere consapevoli
Gemme di cosicenza: percorso pratico
di quattro serate per esplorare alcune
sfaccettature dell’essere umano: Essere
consapevoli; Bramosia; Sessualità;
Quore. Ass. Espande, ore 20.30,
v. Coroneo 15. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
5 mercoledì
ingresso libero
Problemi alla colonna vertebrale?
Il dott. Francesco Zarattini risponde alla
domande riguardanti le problematiche
della colonna vertebrale. Indicazioni alle
principali terapie mediche e fisioterapiche: il concetto RAM. Questa sera a
partire dalle 17.30 in via Genova 21 al
Poliambulatorio Fisiosan. Massimo 15
partecipanti, pregasi prenotare.
Info 040 3478678.
6 giovedì
ingresso libero
Il cane e i conflitti psichici
con il proprietario. A cura del Gilros.
Relatori: Massimo Visintin e Costantino
Di Iorio addestratori, esperti in psicologia canina. Ore 17.45 in Farmacia Alla
Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
6 giovedì
ingresso libero
I principi di un uomo e il suo sogno
Eleonora Paoli condividerà con il pubblico frasi scelte dal libro di Aldo Mauro
Bottura che hanno ispirato centinaia di
persone a compiere cambiamenti straor-
dinari. Un’occasione fantastica, alle ore
18 all’Associazione Aquile di Cristallo
Nordest in Viale XX Settembre 101.
7 venerdì
ingresso libero
Presentazione disco
Presentazione del nuovo CD “Favole
Colorate” di Adriano Doronzo, con
Alessandro Simonetto e Irene B. Puzzo,
alle ore 21 al Knulpin via Madonna del
Mare. Un terzo del ricavato dalla vendita
del disco andrà a Macondo 3 ONLUS.
Info 348 2812286.
7 venerdì
ingresso libero
Ayurveda. Cos’è? Come funziona?
Con questa piccola presentazione dei
principi base della tradizionale medicina
indiana, cercheremo di capire come
migliorare la qualità della nostra vita.
Conferenza alle ore 20.30.
Info e prenotazioni 347 0354846.
7 venerdì
ingresso libero
Dharana e Dhyana a Opicina
Sessione pratica di concentrazione e
meditazione con Roberto Catalano, alle
20.15 al Centro Sportivo Internazionale
ASD in via Conconello 16 a Opicina.
Info 040 214 288.
7 MAGGIO - ORE 21
Presentazione - Concerto
"FAVOLE COLORATE"
di Adriano Doronzo con Alessandro Simonetto, Irene
Brigitte Puzzo e Max Cernecca.
10 lunedì
ingresso libero
Conservazione delle risorse idriche
...
in Francia. Conversazione con Cinzia
Salvador. Lo studio comparato degli
ordinamenti giuridici dei paesi del
Mediterraneo costituisce uno dei temi
di ricerca dei corsi di laurea in Scienze
e tecnologie per l’ambiente e la natura
e dei corsi di laurea specialistica in Biomonitoraggio e Biodiversità degli Ecosistemi dell’Università di Trieste. Cinzia
Salvador, specializzanda all’Università
di Trieste, illustrerà la sua ricerca sulla
tutela delle acque in Francia, approfondendo il tema degli indici di valutazione
della qualità fluviale. Sala conferenze
WWF Trieste (via Rittmeyer 6) ore 18 –
in collaborazione con Alliance Française
di Trieste.
11 martedì
ingresso libero
Elaborazione del lutto
La Società Antroposofica organizza
un incontro con il gruppo di sostegno
per l’elaborazione del lutto, seguendo
il testo “Confrontarsi con la morte”
Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p ore 18.15-19.45. Info 339 7809778,
[email protected], www.
rudolfsteiner.it
11 martedì
ingresso libero
Mandala per le mamme al Joytinat
L’espressione del potere creativo si
riflette nella maternità e, per onorare le
mamme, ci troviamo alle ore 18.30 in un
incontro fra musica, disegno e colori di
mandala, unendo anche tisane e dolcetti
al Joytinat Yoga Ayurveda, via Felice
Venezian 20 - www.joytinat-trieste.org
11 martedì
Bramosia
Lavorando sul corpo e sul respiro impariamo a osservare la mente per vivere
con soddisfazione nel presente. Ass.
Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info
380 7385996, www.trieste.espande.it
12 mercoledì
BAR-LIBRERIA “KNULP”
Via Madonna del Mare, 7
8 sabato
ingresso libero
Medicina, ambiente, salute
Inquinamento e danno da stress
ossidativo: dalla sofferenza cellulare
all’ipossia. Presentano AMeC e Cellfood
alle ore 9 nella Sala Conferenze MIB
School of Management Palazzo del Ferdinandeo in Largo Caduti di Nasirya 1.
Iscrizione consigliata. Info 040 2499050
Smile Tech, [email protected],
www.amec.eu
9 domenica
ingresso libero
Gli uccelli migratori marini
Prima giornata delle Oasi. Visita guidata
con Paolo Utmar. E’ un’iniziativa della
Riserva marina di Miramare. Partenza
dal Centro Visite del Castelletto di Miramare alle ore 9.
9 domenica
ingresso libero
Eno-art a Sgonico
Inaugurazione della mostra di Ana
Cevallos, Barbara Romani e Luciano Lunazzi, alle ore 18 all’Enoteca di Sgonicovinoteka Zgonik di Mitja Riolino, Sgonico
15. La mostra continua fino al 9 giugno.
Info 040 2296623, 348 8512625.
10 lunedì
ingresso libero
L’esperto risponde. Fiori di Bach.
Domande e risposte con la psicologa
Donatella De Colle. Ore 17.30 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12.
Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
ingresso libero
Meditazione
Le antiche basi della meditazione nelle
diverse tradizioni culturali per vivere
meglio oggi. Conferenza di Adria Polli
e Massimo Bucher, Ass. Espande, ore
20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
12 mercoledì
ingresso libero
Seminario introduttivo gratuito
I nove volti della personalità - relatore dott. Paolo Baiocchi sede: Aula
Morin -Edificio H2bis -Via Valerio 12/1
Università degli Studi di Trieste. La
prenotazione è obbligatoria fino ad
esaurimento posti da effettuarsi presso:
Istituto Gestalt Trieste - Via Rossetti 8.
Info 040 369777, [email protected], www.
istitutogestalt.net
13 giovedì
ingresso libero
Punto vegetariani
Incontro mensile con Susanna Beira e
Marco Bertali, medici delegati di zona
dell’Associazione Vegetariana Italiana
e soci LAV e Amec. Dalle ore 17 alle
18.30 al Punto informativo Banca Etica
in via Donizetti 5/a.
13 giovedì
ingresso libero
Sos-cervello
Campagna sociale di psicofarmacovigilanza, incontro mensile con Susanna
Beira, medico, che parlerà della campagna “Giù le mani dai bambini”. Dalle ore
18.45 alle 20.15 al Punto informativo
Banca Etica in via Donizetti 5/a.
13 giovedì
ingresso libero
Fame e sazietà
Conoscere i meccanismi per tenere
il peso sotto controllo. A cura della
dottoressa Paola Sbisà, specialista in
scienza dell’alimentazione. Ore 17.45 in
Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa
12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
13 giovedì
ingresso libero
Whymap: filosofia e pratica
Conferenza con il dr Luciano Rizzo sulla
filosofia che ispira un nuovo sistema
di problem solving sociale alla portata
di tutti, alle ore 20.30 all’Associazione
Aquile di Cristallo Nordest in Viale XX
Settembre 101.
14 venerdì
ingresso libero
Yemen e Socotra:
sulla via dell’incenso.
Ancora una volta
Tullio Conti è gradito ospite con una sua
proiezione a dissolvenza incrociata, alle
ore 20.30 all’Institute of Yogic Culture in
via San Francesco 34. Info 040 635718.
14 venerdì
ingresso libero
Zeolite e medicina:
nuove frontiere nella riattivazione cellulare. Presentano AMeC e Ecobiogroup,
alle ore 14 al MIB Palazzo del Ferdinandeo in Largo Caduti di Nasirya 1.
Iscrizione consigliata. Segreteria Smile
Tech Trieste. Info 040 3481631, amec@
smileservice.it, www.amec.eu
14 venerdì
ingresso libero
Essere canali-un ponte
tra terra e cielo
Guida al discernimento; i messaggi
interiori e dei mondi sottili, il Cosmo e le
multidimensioni; il controllo della mente
e i filtri dell’ ego; l’apertura del Cuore
e il Servizio alla Luce. Essere canali di
Luce, l’offerta di Sè nell’ amore incondizionato. Conferenza a cura di Arleen,
alle ore 20.30 presso Assoc.
LAM-Il Sentiero, in p.zza Benco 4. Info
ArtLight 347 2154583,
[email protected]
14-16 da venerdì a domenica
Seminario del ven.
Lama Sharab Rinpoché
Centro Buddistha Tibetano Sakya
annuncia la visita del ven. Lama Geshé
Sharab Rimpoché con un seminario
su Budda Vajrasattva il Budda della
purezza che aiuta a purificare il carma di
questa vita e di quelle passate. Gli insegnamenti e l’iniziazione avranno luogo
nella sala Actis in via Corti 3/a. Venerdì
alle ore 20.30 - sab e dom 9.30-11.30 e
15-17,30. Info e iscrizione 040 571048.
14-16 da venerdì a domenica
Dinamiche e ostacoli
nella comunicazione
Il dott. Granieri con pnl e Gestalt ci porta
ad esplorare la parte sommersa del
mondo della comunicazione interpersonale. Presso l’Ass. Il ricordo di sè in
via XXX Ottobre 4. Info 338 5956833,
[email protected]
15 sabato
ingresso libero
Viaggio in india
show multivisione
Un affascinante viaggio nell’India del
Nord a cura di Iris Schneller che scopre
città, natura e popolazioni tribali rimaste
ancora incontaminate malgrado la
frenesia di modernità attuale, alle ore 19
all’Assoc. Aquile di Cristallo Nord Est in
viale XX Settembre 101.
15 sabato
ingresso libero
Incontro con padre
Anthony Elenjimittam
Padre Anthony, domenicano indiano
discepolo del Mahatma Gandhi, tratterà
su “Yoga tra Oriente e Occidente” alle
ore 20 presso Ass.Metamorfosys via
Milano 18.
28 Konrad maggio 2010
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Trieste
15-16 sab e dom ingresso libero
Terrafest 2010: non solo bambini
Dalle ore 10 alle ore 20 due giornate
da passare in armonia, all’aria aperta,
a contatto con la natura e gli animali,
in relax e divertimento. I bambini sono
invitati venire vestiti alla ‘Country’. Per
loro saranno allestite varie attività: Sabato mattina si svolgerà una laboratorio
di Arte in natura e durante le 2 giornate
potranno sperimentare un “giretto a
cavallo”. Domenica ore 18 musica dal
vivo e danze. Durante la manifestazione
saranno presenti alcuni produttori ed artigiani con una piccola mostra-mercato
di prodotti locali. L’iniziativa viene organizzata con patrocinio della Provincia
di Trieste, Natura & Territorio, presso
Orto del Sole Monte Celo, Bagnoli della
Rosandra, Dolina di Trieste. Info point
333 1830489, 392 0166817.
15-16 sabato e domenica
Il canto del corpo
Per una consapevolezza del proprio
corpo, per dischiudere l’energia vitale;
tecniche di percezione sensoriale;
danza contact; geometria della danza
(frammenti dai Movimenti di Gurdjieff).
Con Susanna Vicenzetto attrice/danzatrice terapeuta. Info 328 2487818, 329
3777467, www.studionritta.it
17 lunedì
ingresso libero
Attacchi di panico
Incontro con la dott.ssa Giulia Ghietti e
la dott.ssa Lucia Rigo, alle ore 18 in via
Mazzini 30, III piano. Info 339 6908654.
18 martedì
ingresso libero
Attività estive ass.s.d. Yoga Jay Ma
Presentazione corso giugno “Yoga e
suono” con Kaalamurti (Vanna), settimana residenziale a luglio sulle colline di
Vittorio Veneto “Yoga, Ayurveda e Natura”
Ass.s.d. Yoga Jay Ma. Info 347 8461831.
18 martedì
ingresso libero
L’esperto risponde. nutrizione e diete
Domande e risposte con la dottoressa
Renè Lucca. Ore 10.30 in Farmacia Alla
Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
18 martedì
ingresso libero
Le allergie stagionali:
prevenirle e curarle con l’omeopatia.
Dottoressa Maria Luisa Tognon, esperta
in omeopatia. Ore 17.45 Farmacia Alla
Borsa, in piazza Della Borsa 12. Info
040 367967, www.farmaciaallaborsa.it
18 martedì
Sessualità
Lavoro sul corpo e sul respiro delle
tradizioni orientali e della Bioenergetica
per liberare la nostra energia vitale. Ass.
Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info
380 7385996, www.trieste.espande.it
19 mercoledì
ingresso libero
Mal di schiena, sport e attività fisica
A questi argomenti relaziona il dott.
Marco Segina. Che nesso c’è tra sport,
attività fisica e dolori alla colonna?
Presentazione del rinforzo muscolare
con macchinari DBC® nelle instabilità
e nelle rachialgie croniche o ricorrenti.
Questa sera a partire dalle 17.30 in via
Genova 21 al Poliambulatorio Fisiosan.
Massimo 15 partecipanti, pregasi di prenotare la presenza. Info 040 3478678.
19 mercoledì
ingresso libero
Yoga Nidra - rilassamento profondo
Sessione di Yoga Nidra con Roberto
Catalano alle 20.30 al Centro Sportivo
Internazionale ASD in via Conconello 16
a Opicina. Vestiti comodi, una coperta
e... voglia di rilassarsi! Info 040 214288.
20 giovedì
ingresso libero
L’esperto risponde. Allattamento
Domande e risposte con Antonella
Chiurco, consulente professionale IBCLC. Ore 10.30 Farmacia Alla Borsa, in
piazza Della Borsa 12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
20 giovedì
ingresso libero
Ossigeno-ozono terapia.
Aggiornamenti a cura della dottoressa
Luciana Alessio Bean, medico chirurgo
odontoiatra. Ore 17.45. Farmacia Alla
Borsa in piazza Della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
21 venerdì
ingresso libero
Presentazione della scuola Energheia
Prima Scuola Italiana di formazione
per Terapeuti Esoterici, alle ore 21 alla
Scuola di Musica 55 in via Capitelli 3.
Info 335 6083781, Dr. Ricchetti.
21 venerdì
ingresso libero
2012 anno di luce, la via del cuore
11° incontro: Cosa accadrà nel 2012? I
grossi cambiamenti a livello individuale,
sociale e planetario, segnali del risveglio
di coscienza e spirituale, del passaggio
di frequenza, già in atto; questa meravigliosa opportunità di ascensione in 4° e
5° dimensione per la Terra e l’ Umanità,
attesa con gioia in seno alla Fratellanza Galattica di Luce. Messaggi di
condivisione per vivere al meglio questi
momenti di trasformazione interiore e nel
quotidiano. Temi di approfondimento: La
Terra e i Popoli Stellari; gli interventi e
collaborazioni extraterrestri negli eventi
storici planetari; la nuova Terra e l’Umanità Galattica. Conferenza a cura di Arleen, alle ore 20.30 presso Assoc. LAM-Il
Sentiero, in p.zza Benco 4. Info ArtLight
347 2154583, [email protected]
21 venerdì
ingresso libero
Linguaggio, simboli e realtà...
in Meccanica Quantistica. Incontro con
Fabio Benatti: un nuovo punto di vista su
ciò che ci circonda e su ciò che siamo,
con spirito yogico. Alle 20.30 all’Institute
of Yogic Culture in via San Francesco 34.
21 venerdì
ingresso libero
L’esperto risponde. Omeopatia
Domande e risposte con la dottoressa
Silene Piscanec. Ore 18.15 Farmacia
Alla Borsa, in piazza Della Borsa 12.
Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it
21 venerdì
Super evento! bagno di gong
Il Gong è lo strumento più risonante
conosciuto. Il suono OM del Gong entra
nel corpo, massaggia ogni cellula,
vieni abbracciato da un campo ricco
di armoniche. Con il Musicoterapeuta,
GongMaster Max Piazza, Elisabeta
Ghelber e la Sciamana GongMaster
Mojca Morya Malek. Info Claudia 347
3319227, [email protected]
21 venerdì
Musica Libera
Concerto al Miela alle ore 21.00 con
Tnoy Pagliuca & Deghejum in concerto
“La storia delle Orme ed altri successi”
costo del biglietto 15 +2 in prevendita
e 18 alla cassa del teatro, prevendita
presso il Tichetpoint di Trieste con tel
040 3498276. Organizzato da Tempi e
ritmi, ass. Musica Libera, Teatro Miela/
coop Bonaventura.
21-22 venerdì e sabato
Tossicodipendenze e dipendenze
Venerdì: Affrontare le nostre
paure;siamo tutti dipendenti. Le droghe
nella quotidianità - Sabato: Riflessioni
sulle droghe antiche e nuove. Conferenze del dott. S.M.Francardo. Organizza la Società Antroposofica presso il
Circolo Ivan Grbec via di Servola, 124
ore 20. Prenotazione obbligatoria (max
70 posti). Info 339 7809778, [email protected],
www.rudolfsteiner.it
22 sabato
ingresso libero
Cronogenetica: time line e pnl
Il tempo non esiste. Solo le memorie del
passato e del futuro strutturano la nostra
TIME LINE. Ass.il Ricordo di Sè via XXX
Ottobre, 4 Trieste. Sabato ore 15. Info
Annarella Birri 338 5956833.
22 sabato
ingresso libero
L’esperto risponde. Erboristeria
Domande e risposte Walter Pansini,
erborista. Ore 10.30 Farmacia Alla
Borsa in piazza Della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
22 sabato
ingresso libero
Trattamenti gratuiti a Leviedelblu
Orario: 9.30-20 via S.Francesco 15.
Shiatsu, Massaggio olistico, Riflessologia plantare, Reiki, Pranoterapia, One
brain, Cranio-sacrale, Yoga e bioenergetica, Yoga dinamico. Meditazione
collettiva: 19-20.
23 domenica
Fluisco con gli eventi...
Come rendere magica la nostra vita.
Esperienze pratiche per ritrovare
fermezza e calma interiore. Incontro
alle 15, all’Ass.Leviedelblu in via San
Francesco 15. Info Patrizia Giraldi 340
2244189, Federica Veos 340 7342794,
[email protected]
Per filo e per segno
Viaggio attraverso l’arte della tessitura artigianale
Fino al 8 maggio,
Nat_spaziocorti ospita
la 1° edizione del Laboratorio
Internazionale di Tessitura
a Mano
Martedì 04.05 ore 16 Arte di
tessitura . Incontro con Magda
Tavcar e dimostrazione
Mercoledì 05.05 ore 16
Tessitura e ceramica :
l’esperienza della disabilità
– dimostrazione con Marina
Scrimali, Associazione “i
Girasoli“
ore 17-20 Mini corso base di
tessitura a mano tenuto da
Marina Scrimali
Giovedì 06.05 ore 16
Esprimersi con l’intreccio
– incontro personale con
Antonella Pizzolongo.
Dimostrazione
Venerdì 07.05 ore 16 L’arte
di tessitura - Magda Tavcar.
Dimostrazione
Sabato 08.05
CHIUSURA della MOSTRA
ore 15 Sensibilità artistica
e competenza tecnica –
incontro con Liviana Di Giusto.
Dimostrazione.
ore 16 Appuntamento
speciale - costruzione dei telai,
tessitura slovena – tradizione,
cultura, storia. Incontro
con Ales Oman, Slovenia.
Dimostrazione.
ore 17-20 Mini corso base di
tessitura a mano tenuto da
Marina Scrimali
24 lunedì
ingresso libero
Partecipare a una valutazione
d’impatto ambientale.
Conversazione con Valentina Tull. Da
vent’anni anche nel Friuli Venezia Giulia
i progetti delle opere di maggior rilevanza sono assoggettate alla procedura di
impatto ambientale. Come si svolge e
quali sono le possibilità per cittadini e
associazioni di partecipare attivamente. Valentina Tull del ServizioVIA della
Regione Friuli Venezia Giulia indicherà
anche ai non giuristi forme, tempi e modi
di partecipazione. Sala conferenze WWF
Trieste in via Rittmeyer 6 alle ore 18.
25 martedì
ingresso libero
La famiglia in trasformazione
La Società Antroposofica organizza
l’incontro mensile per una possibile
comprensione delle tematiche familiari,
seguendo il testo “La famiglia in trasformazione” Ed. Novalis in via Mazzini 30,
I p - ore 18.15-19.45. Info 339 7809778,
[email protected], www.
rudolfsteiner.it
25 martedì
Quore
Io posso permettermi di sentire se entro
nel presente. Lavoro pratico sul corpo
e sul respiro per vivere con una coscienza sempre nuova. Ass. Espande, ore
20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
27 giovedì
ingresso libero
Cantiamo insieme - mantra e kirtan
Incontro di canti devozionali - mantra
cantati - con Kaalamurti (Vanna) &
Alberto, asd Yoga Jay Ma, alla Casa Internazionale delle Donne, alle ore 19.30
in via Pisoni 3. Info 347 8461831.
27 giovedì
ingresso libero
Bambini drogati legalmente
Un incontro per Genitori e Insegnamti su
iperattività, cure farmacologiche e soluzioni alternative con audiovisivi,alle ore
18 conferenza all’Associazione Aquile di
Cristallo in viale XX Settembre 101. Info
[email protected], Info 347 6056867.
29 sabato
Guida alla trasformazione planetaria
I nuovi codici DNA nel Linguaggio di
Luce di Amore e Compassione; il rilascio karmico e la trasformazione delle
emozioni nella frequenza del Cuore.
Presenza e ascolto di sè e dell’ altro,
co-creare e condividere in armomia.
5°Seminario aperto a tutti, a cura di
Arleen, dalle ore 15 alle 20, presso
Assoc. LAM-Il Sentiero in p.zza Benco
4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected]
Supermaratona Imparare a leggere e reggere le proprie
emozioni. 1° sessione, 11-12-13 giugno
a Trieste Istituto Gestalt Trieste in via
Rossetti 8, docente dott. Paolo Baiocchi.
Info e iscrizioni: 040 369777, gestalts@
tin.it, www.istitutogestalt.net
29 Konrad maggio 2010
APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio
Per Filo e per Segno
L’arte della tessitura a mano rinasce
presso Nat_spaziocorti, in via Corti
2, fino all’8 maggio, con la mostra –
laboratorio attraverso appuntamenti
tessili e allestimenti creativi ripercorre
l’arte della tessitura artigianale del Friuli
Venezia Giulia e le sue contaminazioni
di confine. Vedi box pagina precedente.
Info 040 9990006, www.natdesign.it
Artlight:
il canto, il suono, la voce L’uso del suono e della voce quale
mezzo riequilibrante del benessere
psicofisico; Ricerca del proprio Suono
fondamentale o tonica individuale;
Effetti e uso consapevole delle scale e
intervalli musicali; Risonanza corporea e
organi interni; Gestualità, voce e corpo;
Canti, stili, espressione; Armonizzazione
dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni
creatori di luce, forme e colori; Il Canto
Armonico e Overtones. Lezioni individuali, frequenza e orari personalizzati; a
richiesta si organizzano corsi, laboratori
e seminari di gruppo. Info ArtLight 347
2154583, [email protected]
Incontri con legambiente
Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18
alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a
(presso il punto informativo dei soci di
Trieste della Banca Popolare Etica).
Circolo Verdeazzurro di Legambiente
Trieste. Info 040 577013, 366 3430369,
fax 040 9890553, [email protected], Segui le nostre iniziative su www.
legambientetrieste.it
Società Antroposofica
di Trieste 0gni martedì 20-21.30 studio sul testo di
R. Steiner “Apocalisse ed agire sacerdotale”.Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo “Il Vangelo di Giovanni” di R.Steiner.
Le attività sono gratuite presso la sede
via Mazzini 30, I p. Info 339 7809778,
[email protected], www.
rudolfsteiner.it
Ass. agricoltura biodinamica Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con
la Sezione di Biodinamica di Trieste e
Gorizia sul testo di R. Steiner “Uomo
sintesi armonica” e “L’eterico” presso
la sede via Mazzini 30,I p. Info 333
7864810.
Nuovo metodo Gyrotonic Vieni a provare un nuovo metodo di
allenamento con Gyrotonic dalle ore 9
alle 13 presso “il Ricordo di Se” via xxx
Ottobre 4, 3°piano. Sab/dom 8/9 e 29/30
lezioni gratuite. Info 347 7626234, 340
8146015, www.personaltrainertrieste.org
Anne Givaudan in
Friuli Venezia Giulia Sono aperte le iscrizioni al corso: Incontrare se stessi con Anne Givaudan, nota
ai lettori da molti anni, in particolare per
aver esplorato il viaggio fuori del corpo e
per aver messo a disposizione del pubblico le Terapie Essene, terrà in autunno
Incontrare Se Stessi. Comprendere che
la nostra vita è unica, che l’”altro” è lo
specchio di cui noi stessi ci dotiamo, è
il cuore della nostra essenza. La durata
è di 5 gg. dalle 9 alle 18 ca. Info 347
4414917, [email protected]
Associazione culturale
Kreattività Concorsi fotografici, letterari e vari. Sconti & convenzioni. - Possibilità di
collaborazioni. Info 340 8076016, www.
kreattivita.it, www.circolifotografici.net
26 mercoledì
ingresso libero
La candidosi
Riconoscerla e sconfiggerla in modo naturale. Conferenza della dr Maria Luisa
Tognon, Medico esperto in Omeopatia.
Ore 20.30, Sala conferenze Centro Smile, Via Duca d’Aosta 40 - Monfalcone
Estate alla scuola Waldorf Satya Istituto di Yoga
Scuola del Vedere
Accademia Belle Arti
Satya Istituto di Yoga Settimane artistiche estive dal 28/6 al
6/8 alla scuola Waldorf di Sgonico 44.
Iscrizioni entro il 31 maggio anche per
Baby-parking/nido, scuola materna,
scuola elementare. Info 334 9090316,
040 661195, www.waldorftrieste.com,
[email protected].
Centro artistico estivo per bambini dal
14 giugno al 2 luglio. Disegno, copia
dal vero, tecniche di pittura e composizione. Trieste via Ciamician 9, info@
scuoladelvedere.it
Gorizia
5 mercoledì
ingresso libero
La cellulite
Come trattarla in modo non invasivo.
Conferenza della dr Maria Luisa Tognon,
medico esperto in Omeopatia. Ore
20.30, Sala Conferenze Centro Smile,
via Duca d’Aosta 40 - Monfalcone.
13 giovedì
ingresso libero
Salute,bene-essere,scienza,spiritualità
Tavola rotonda rivolta alla cittadinanza
con A. Bellavite, T. Giraldi, L.R. Morsolin, A. Severi, C. Vicentini e, come ospite
d’onore, Padre Anthony Elenjemittam;
moderatore M. Bertali. Promuovono
l’incontro l’Associazione A.M.A.-Linea di
Sconfine e la Società Italiana di Psiconeuro-endocrino-immunologia, alle ore
17 alla Fondazione Cassa di Risparmio
in via Carducci 2. Info 333 4857158.
16 e 30 domenica
La guarigione come percezione corretta Il corpo attraverso il sintomo comunica
il disagio interiore, impariamo ad ascoltarlo Presentazione gratuita al seminario
14 maggio alle ore 20.30 all’ass. Delfino
Blu in via 7 Giugno 8 a Ronchi dei
Legionari. Info 334 6728109.
19 mercoledì
ingresso libero
Drenare il nostro corpo
Per star bene anche con la mente. Il
drenaggio consiste nell’eliminazione
di tossine a livello fisico e psichico per
ottenere un benessere generalizzato.
Dr Maria Luisa Tognon, medico esperto
in Omeopatia, dr Laura Mullich, psicoterapeuta. Ore 18.30 - Sala Conferenze
Biblioteca Comunale di Monfalcone, Via
Ceriani 10.
19 mercoledì
Energia del respiro
Lavoro sul respiro da tradizioni antiche
per aumentare la percezione di sé e
del mondo e per contattare uno stato
di quiete e una forza interiore da esprimere nella nostra vita quotidiana. Ass.
Espande, ore 20, Cormons. Info 340
4194486, www.trieste.espande.it.
Corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì
dalle ore 9 alle 10.30 e il martedì dalle
ore 17.30 alle 19 - corso di qi gong
(ginnastica tradizionale cinese) il giovedì
dalle ore 17.30 alle ore 18.30. I corsi si
svolgono presso la palestra Spazio, via
Marega 26, Lucinico. Info 0481 32990.
Corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì
e mercoledì dalle ore 18 alle 19.30 e
dalle ore 20 alle 21.30 ed ogni giovedì
mattina dalle ore 9.30 alle 11, a Ronchi
dei Legionari presso la palestra Corpo
Libero via Roma 15. Info 0481 777737,
Anna 0481 32990.
Settimana disintossicante
a Grado
Dal 6 al 13 giugno. Fatta con spirito
familiare. Con la possibilità di fare un
digiuno terapeutico con limoni, integratori, brodi vegetali, tutto bio. A richiesta
gite con motonave in laguna tra i casoni
e massaggi curativi. La sera davanti
un drink di tisana si potrà fare una
chiacchierata su erbe, alimentazione,
astronomia e altro. Info 393 4242113,
[email protected]
Consulti astropsicologia Astropsicologia: una lettura del tema di
nascita che consente di conoscere subito le potenzialità da sviluppare e i blocchi da rimuovere per esprimere il proprio
talento e vivere in armonia con gli altri.
Info 348 2428861, [email protected]
Pordenone
12 mercoledì
ingresso libero
Presentazione della scuola Energheia
Prima Scuola Italiana di formazione per
Terapeuti Esoterici alle ore 20.30 all’Hotel Santin in via delle Grazie 9 a pordenone. Info 335 6083781, Dr. Ricchetti.
16 e 30 domenica
Il linguaggio emozionale del corpo
La decodifica biologica dei comportamenti e delle malattie, ovvero scoprire la
logica che programma il nostro destino.
Piazza Duomo 5 Spilimbergo. Info e
iscrizioni 329 6147272, www.nutrigen.it
19-21 da mercoledì a venerdì
Cronogenetica a Pordenone
Sedute individuali di Cronogenetica
e pulizia delle emozioni negative.
Promozione di Time Line gratuite al The
Life Centre di Susan Clarke in corso
Emanuele 48/5 a Pordenone.
Info 0434 522937.
22 e 23 sabato e domenica
Tarocchi: gli archetipi viventi in noi
Un percorso di autoguarigione, un’esperienza teorico/pratica, un’immersione
nell’Inconscio; l’intelligenza del Vivente
Conosci i migliori prodotti bio?
erboristeria Il
Fiore dell’arte di sanare
del dott. Dario Blasich
Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545
ci accompagnerà per due giorni a
L’Ultimo Mulino di Bannia dalle ore 9.30
alle 18.30. Info 0434 522937, Info@
lifecentre.it
29 e 30 sabato e domenica
Io donna la saggezza arcaica
femminile
Viaggio intensivo nel mondo femminile,
per ritrovare i valori e la conoscenza del
tesoro racchiuso in ogni donna. L’intimo
contatto con la propria natura di donna
permette di vincere la paura e di riconoscere il proprio potenziale creativo.
Conduce dott.ssa Doriana Mimma De
Vido. Info 349 5604446, 393 9489833,
www.devidodoriana.blogspot.com
Udine
1 e 2 sabato e domenica
Scuola di Radionica
Corso di 1 livello di Radionica tenuto da
Riccardo Meneghini insegnante della
Società di Radionica di Vicenza. Info 349
8901350 Ass. culturale Tra Cielo e Terra.
3 lunedì
Percorsi di stretching
Conosci il tuo corpo attraverso una
corretta respirazione, l’acquisizione di
una flessibilità muscolare e mobilità
articolare che condurranno ad un buon
Essere quotidiano. Presso Diabasi, v.le
Tricesimo 103. Incontri individuali o di
gruppo. Info Gianna 340 2233994, [email protected], Stefano Del Degan
334 9339366, [email protected]
6 giovedì
ingresso libero
Serata aperta di costellazioni familiari
Ottima occasione per conoscere dal
vivo questo straordinario metodo che
risolve le difficoltà della vita. Ass.ne
Waira, via S. Rocco 2, ore 20.30 Info
Giacomo Bo 0432 728071, www.lecostellazionifamiliari.net
6 giovedì
ingresso libero
Respiro circolare e benessere
personale
Respiro circolare, ma anche costellazioni familiari e Psicoterapia della Gestalt
come metodi per una sempre più
elevata qualità della vita. Alle 20 presso
la Bioteca di Udine, in via Villa Glori
con Alessandro D’Orlando, psicologo,
psicoterapeuta. Info 340 3259910.
7 venerdì
ingresso libero
Apriamoci al sentire attraverso il cuore
Conferenza esperienziale: il Reiki oltre
le parole come introduzione al Seminario di attivazione al primo livello del 29 e
30 Maggio, a cura di Laura Orso (Reiki
Master). Ore 20.40 all’Ass. Gem in via
Canova 13 a Feletto U.(UD). Info 0432
574002, www.nutrivita.it
7 venerdì
ingresso libero
Piramidi in Friuli
Alla scoperta di colline modellate a piramide, particolari formazioni geologiche
forse intagliate dall’uomo e ipogei (non)
celtici utilizzati per il culto della Madre
Terra. Conferenza con Valter Maestra
alle ore 20.30 in Bioteca, via Villa Glori
41. Info Valter 329 2303459.
Essenze,
fiori di Bach,
aura-soma, incensi,
cristalli,
fitocosmesi, miele,
alimenti biologici,
libri...
30 Konrad maggio 2010
APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio
Udine
8 e 9 sab e dom ingresso libero
La fauna in Carnia con Astore e Lipu
Ad Arta Terme (UD), con Matteo De
Luca per conoscere gli uccelli della
Carnia. Sabato ore 18.30 Albergo Ristorante Salon. Domenica ore 8 gita. Info
e iscrizioni 3407399686, lipu_trieste@
yahoo.it. Cene e pernottamenti:
[email protected], 0433 92003.
13 giovedì
ingresso libero
Serata aperta di costellazioni familiari
Venite a scoprire questo straordinario
metodo di risoluzione delle dinamiche
familiari negative che impediscono il
successo nella vita. Ass.nw Waira, via
S. Rocco 2, ore 20.30. Info Giacomo Bo
0432 728071.
14 venerdì
ingresso libero
Terapie essene e lettura dell’aura
Le antiche terapie essene e la lettura
dell’aura. Anteprima dell’arrivo in
regione della nota scrittrice e terapeuta
francese Anne Givaudan, autrice di
numerosi libri sul tema. Con Gabriella
Ferrero alle ore 20.30 presso la sede
dell’Ass. Waira, in Via S. Rocco 2a.
Info Valter 329 2303459.
14 venerdì
ingresso libero
Scuola di counseling “il mutamento”
Diventare Counselor! Presentazione
corso triennale 2010/2013 certificato
FAIP (Fed. Associazioni Italiane di
Psicoterapia). Ore 20,30 Via Canova 13,
Feletto. Programma del corso su
www.ilmutamento.it Info 335 5977306.
15 e 16 sabato e domenica
Corso di costellazioni familiari
Un’esperienza profonda e coinvolgente
per risolvere le dinamiche inconsce che
rovinano il successo e la felicità nella
vita. Ass.ne Waira, via S. Rocco 2.
Info Giacomo Bo 0432 728071,
www.lecostellazionifamiliari.net
15 e 16 sabato e domenica
Thai massage
Corso base di 8 ore di Thai Massage
tenuto da Tarcisio Temporale. Info 349
8901350, Ass. culturale Tra Cielo e Terra.
18 martedì
ingresso libero
Vivere in armonia la vita di coppia
Superato l’innamoramento emergono
divergenze e conflitti che sfociano
nella crisi di coppia. Possiamo ritrovare
l’armonia? Come? Con il counselor Marenzi Simonetta, alle ore 20.45, presso
l’Ass.Nirmala,V.le Volontari D.L. 40/12.
Info 333 3495255.
20 giovedì
ingresso libero
Presentazione della scuola Energheia
Prima Scuola Italiana di formazione
per Terapeuti Esoterici, alle ore 21 alla
Bioteca in via Villa Glori 41. Info 335
6083781, Dr. Ricchetti.
21 venerdì
ingresso libero
Risveglio nella gioia del sé
Queste serate saranno un percorso
che si snoderà durante l’anno (ma che
possono essere anche a sé stanti)
in cui verranno proposte di volta in
volta temi e strumenti diversi (Ilahinoor,
Diksha, Meditazione dinamica, Danza)
per stimolare ed esplorare da canali
diversi la propria crescita e la propria
dimensione spirituale, aprendo il cuore
alla… gioia. Conduce Loredana Cassan,
insegnate Yoga, Diksha Giver, operatrice P.M.T./F.A.A Ore 20.30. Presso Ass.
GEM, via Canova 13 - Feletto U. (UD).
Info 0432 574002, www.nutrivita.it
21 venerdì
ingresso libero
Radioestesia e capacità extrasensoriali
Sviluppare il proprio lato intuitivo assieme a quello razionale, raggiungendo
l’equilibrio dei due emisferi cerebrali
è un’esigenza per la donna e l’uomo
occidentale. Con Valter Maestra alle ore
20.30 in Bioteca, via Villa Glori 41. Info
Valter 329 2303459.
21 venerdì
ingresso libero
La fauna in Carnia con Astore e Lipu
Ad Arta Terme (UD) con Tiziano Fiorenza per conoscere i mammiferi, gli anfibi
e i rettili della Carnia. Sabato ore 18.30
Albergo Ristorante Salon. Info e iscrizioni 340 7399686, [email protected].
Cene e pernottamenti: albergosalon@
tiscali.it, 0433 92003.
22 sabato
Seminario di alchimie sociali
Seminario di consapevolezza per la
comprensione dei meccanismi che incastrano nello stress quotidiano e nelle
dipendenze psicologiche. E’ necessaria
la prenotazione. Centro EtoBioPsicologia via 24 Maggio 21 Cervignano. Info
Dr. C.Scoppetta 349 8606782, www.
etobiopsicologia.it
27-29 da giovedì a sabato
L’enneagramma
Seminario residenziale di Enneagramma, secondo il modello di Claudio Naranjo, per lo studio della propria struttura
di personalità - Lignano Sabbiadoro
(UD) Info e iscrizioni 040 369777, [email protected], www.istitutogestalt.net - Istituto Gestalt Trieste - direttore dott. Paolo
Baiocchi - Via Rossetti n. 8 -Trieste
28 venerdì
ingresso libero
Eft conferenza introduttiva Eft Friuli propone un incontro informativo per presentare questa innovativa
tecnica energetica, alle ore 20.45 in
Bioteca a Udine in via Villa Glori 41. Info
335 8445140 Franco, www.eft-friuli.it
28 venerdì
ingresso libero
Piramidi in Friuli
Alla scoperta di colline modellate a piramide, particolari formazioni geologiche
forse intagliate dall’uomo e ipogei (non)
celtici utilizzati per il culto della Madre
Terra. Con Valter Maestra alle ore 20.30
all’Ass. Waira, in Via San Rocco 2a. Info
Valter 329 2303459.
28 venerdì
ingresso libero
Andropausa e menopausa
Piante, minerali, alimenti che sostengono la produzione ormonale in questa
fase della vita, con Ilaria Forte – Medico
esperto in omeopatia, omotossicologia,
naturopatia e ; Giuliana Cossettini – Naturopata. Ore 20.30. Presso Ass. GEM,
via Canova 13 - Feletto U.(UD). Info
0432 574002, www.nutrivita.it
28 venerdì
ingresso libero
Dalla Spagyria all’Alchimia
Conferenza aperta a tutti con Luigi
Vernacchia titolare del laboratorio Alkest
e preparatore di Quintessenze Spagyriche. Info su orario e luogo chiamare
ass.cult. Tra Cielo e Terra 349 8901350.
Marcello Pamio (scrittore), Fabio Burigana (medico antroposofico), Giovanni
Peccarisio (Maestro Waldorf). Dalle
ore 10 alle 17 Domenica 23 maggio
a Este (PD) info 347 4126505, www.
naturopatia-hermes.it
Liberazioni articolari dolci
Corso di Liberazioni Articolari Dolci 1°
livello: bacino e vertebre lombari. Dal 2
al 6 giugno presso agriturismo BIO nei
colli Euganei (PD) Info 349 0692334,
www.naturopatia-hermes.it
29 sabato
Diventare naturopata Hermes
29 sabato
Terapia Craniosacrale
Biodinamica
ingresso libero
Radioestesia e capacità extrasensoriali
Sviluppare il proprio lato intuitivo assieme a quello razionale, raggiungendo
l’equilibrio dei due emisferi cerebrali,
è un’esigenza per la donna e l’uomo
occidentale. Conferenza con Valter
Maestra alle ore 18 all’Ass. Waira, in via
S. Rocco 2a. Info Valter 329 2303459.
Festa della luna piena di maggio
Sopra il Tagliamento ad Aonedis di San
Daniele Un invito a vivere una Notte
Bianca all’insegna della musica, del
buon cibo, della meditazione, dello stare
insieme ringraziando la bella stagione.
Info Sergio 0432 231143.
29 e 30 sabato e domenica
Io donna la saggezza arcaica femminile
L’intimo contatto con la propria natura di
donna permette di vincere la paura e di
ri-conoscere il proprio potenziale creativo.
Conduce dott.ssa Doriana Mimma De
Vido. Info 349 5604446, 393 9489833,
www.devidodoriana.blogspot.com
30 domenica
Mov in con Gil Nedjari
Movimento Integratore: scorgere nuovi
orizzonti, comunicare a livello profondo,
attraverso la danza. Presso Malaak, via
Maniago 4/a. Dalle ore 10 alle 18.30.
Info Gianna 340 2233994, [email protected], www.mov-in.it
La forza delle Costellazioni
Familiari
Riconoscere nella storia familiare le
forze nascoste che ci impediscono
di realizzare appieno noi stessi e la
relazione con gli altri. Via Canova 13
Feletto 20.30. Info 335 5977306, www.
ilmutamento.it
Canto e consapevolezza
corporea Vocalità meditativa e Metodo Feldenkrais® con Amelia Cuni e Monia Merluzzi. Vacanza studio in montagna dal 17
al 22 luglio a Maranzanis di Comeglians
(UD). Info www.grmfeldenkrais.it
Fuori Regione
La centralità del malato
nella terapia
Lezione Hermes ad ingresso libero.
Docenti: Gennaro Tomaioli (omeopata
unicista), Paolo Rossaro (medico naturopata), Maddalena Lena (euritmista),
Sono aperte le iscrizioni, a numero chiuso, per il corso quadriennale Hermes di
Naturopatia. Hermes scuola di Naturopatia ad indirizzo antroposofico con specializzazione in Kinesiologia. Sede dei
corsi Padova. Info 0429 1960135, 349
0692334, www.naturopatia-hermes.it
L’ascolto delle Maree: strumento di
lavoro del metodo CS Biodinamico,
organizzato dalla Scuola di Formazione
BCS, dr. Leonarda Majaron il 12 e 13
giugno ore 9.30-18 a Caorle all’Hotel
Maregolf a 150 mt dal mare. Info 345
9226622, www.bcstrieste.it
Escursioni
16 domenica
Yoga e natura con Franco Salvi Escursione con semplici pratiche yoga
proposte dall’Institute of Yogic Culture.
Si prega di comunicare la propria adesione in anticipo per motivi organizzativi.
Info 040 635718, [email protected]
23 domenica
Andare per rose Visita guidata al magnifico giardino delle
rose della signora Nora Garlant ad Artegna 1.200 piante in fiore. Prenotatevi in
segreteria 0432 231143.
23 domenica
Riserva Valle Canal Novo Marano
Lagunare Escursione guidata al Centro visite e
alla Riserva naturale di Valle Canal
Novo a Marano Lagunare, uno dei più
affascinanti siti naturali del Friuli Venezia
Giulia. E’ un’iniziativa dell’Associazione
WWF Isontino “Eugenio Rosmann”.
Ritrovo a Monfalcone con orario da definire contattando [email protected]
30 domenica
Andare per vecchi mulini
tra isorgive
Come ogni anno raccogliamo l’invito
della coop. Aurora di Codroipo per
andare in bicicletta tra stradine e sentieri
delle Risorgive a visitare i vecchi mulini,
chiesette di campagna, frasche, ville
patrizie. Pranzo al sacco, visita della
rinomata Botanica di Ruggero e Yòshiko
a Santa Marizza. Una domenica in
allegria a buona compagnia.
Prenotatevi in segreteria 0432 231143.
nat_spaziocorti
Trieste, via Corti 2 (vicino a Piazza Venezia) tel. 040 9990006
orario: da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30
fuori orario su appuntamento
[email protected] - www.natdesign.it
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dal 1al
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6 giugno
fiera di udine
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