n. 156 maggio 2010 distribuzione gratuita il mensile del vivere naturale progetto caos per le rive di trieste una legge contro gli ogm konrad e pinocchio! acqua e non sai cosa bevi appuntamenti di maggio 2 Konrad maggio 2010 LETTERE [email protected] Caro Direttore, Oggi rifiuti domani ciliegie? ho letto la recensione del film “Il Concerto” su Konrad di aprile e volevo esprimere il mio disaccordo su quanto scritto. Premetto che non sono un critico cinematografico ma sono certo che un termometro per giudicare un film sia il successo di scena. Il film doveva rimanere solo pochi giorni all’Ariston e i gestori con sommo piacere lo hanno riproposto per molto tempo. Come mai? è molto semplice: perché è un gran bel film. Potrete obiettare che non è detto che il fatto che molti vadano a vederlo sia sintomo di qualità, ma in questo caso sì. A parere unanime, il regista ha saputo trasmettere delle belle emozioni e solo questo merita un apprezzamento.Nel film si sono visti molteplici personaggi reali e non ladri, imbroglioni come citato nella recensione, ma musicisti part time del teatro che nel tempo libero sono costretti a fare mille mestieri per arrivare a fine mese. Ma questa è la realtà della Russia, testimoniata anche da un’insegnante del Tartini di Trieste dove mia figlia frequenta i corsi di violino e pianoforte che direttamente ha toccato con mano queste situazioni e conosciuto questi musicisti. Il registra inoltre non ha ridicolizzato il popolo ebraico o gli zingari, anzi ne ha esaltato alcune caratteristiche che nonostante il regime e i fatti che ben conosciamo, hanno saputo conservare con un ammirevole umorismo. Far parlare poi i russi in russo e i francesi in francese avrebbe trasformato il film in uno stantio e lento documentario e per fortuna così non è stato fatto. Bravissimo invece il regista che ha saputo mantenere le emozioni e il senso della musica e del teatro in tutto il film, intervallandolo, ma senza interromperlo, con fatti di vita reale che con grande comicità hanno rallegrato la rappresentazione. Ho conosciuto e parlato con persone che hanno visto e rivisto il film portando poi figli e nipoti, tutti concordi nella bellezza della rappresentazione. Una di queste, Patrizia dice: “Il film mi è piaciuto moltissimo e per quel che vale è riuscito anche a commuovermi. Molto è dovuto alla musica, probabilmente. Una storia fantastica e tenera, intrisa di malinconia e di dolore dove nulla è impossibile se c’è la magia della musica ed il nobile intento. La “parlata russa” in quel contesto risulta divertente e non mi disturba affatto. Per il resto, l’immagine da me colta è che tutti ridiventano un po’ bambini e nella libertà totale riescono a compiere un’infinità di marachelle e birichinate. è come se il vapore uscisse finalmente dalla pentola a pressione chiusa per troppo tempo. Paese che vai, devianze che trovi... nulla poi di tanto greve o crudele... In fin dei conti, per loro era un gioco... In tutti noi c’è il momento lirico e il momento magari un po’ volgare”. Alessandro Sovrano Uno dei doveri più importanti della nostra società è insegnare ai giovani il rispetto e la tutela dell’ambiente. Purtroppo però negli ultimi anni la buona lezione ai “grandi” la impartiscono proprio i più giovani. L’ultimo episodio è avvenuto negli scorsi giorni, precisamente sabato 17 aprile, quando i ragazzi dai 7 ai 13 anni, alunni della scuola elementare F. Milčinski e della scuola media SS. Cirillo e Metodio (per iniziativa dei Comitati dei genitori delle suddette scuole), si sono armati di guanti, sacchi neri e tanta buona volontà per ripulire la zona tra Longera e Cattinara. Risultato: in tre ore hanno riempito circa 30 sacchi ed accumulato una bella montagna di materiale vario (reti per materassi, sanitari vari, pneumatici e biciclette, pezzi di motorini ed automobili… per non parlare di siringhe e preservativi). è impossibile descrivere il loro entusiasmo, l’intraprendenza e lo spirito di “competizione” nel far vedere al proprio compagno di classe chi ha raccolto più immondizia e/o portato a valle il sacco più pesante (cose da far vergognare gli inquinatori!). Dopo la meritata merenda, offerta dalla Comunella di Longera, tutti i partecipanti si sono diretti verso il “sentiero didattico”, che collega Longera con Cattinara, ed hanno piantato un ciliegio in ricordo della giornata trascorsa. Quest’iniziativa dovrebbe far riflettere tutti coloro che, senza rendersene conto, lasciano “tracce” ben poco nobili del loro passaggio e dunque sensibilizzare, adulti e non, a rispettare ed amare l’ambiente, rendendolo vivibile per le generazioni future. Auguriamoci che in futuro i ragazzi non debbano più pulire il “sentiero didattico”, ma ci ritornino solo per raccogliere i frutti del ciliegio piantato come simbolo della loro fatica e del loro amore per l’ambiente. Helena Volpi I nostri Ricreatori Comunali Pochi sanno che dovremmo essere particolarmente orgogliosi dei nostri Ricreatori Comunali, perché, fondati nel 1908 “dala defonta”, sono istituzioni educative uniche nel loro genere in Italia. Ricreatorio non significa solo campetto, giochi da tavolo, calcetto, visite guidate... I Ricre sono punto di riferimento concreto per tantissimi bambini e ragazzi triestini: ci si confronta e si socializza, spesso all’aria aperta e in spazi verdi, vivendo un aspetto sociale e relazionale del gioco che attualmente è più che mai a rischio, sia per l’assenza di luoghi deputati, sia a causa dell’invasione di videogiochi e televisione nel mondo infantile. Ai Ricre (e agli Educatori) va tributato dunque un plauso speciale ed una grande riconoscenza per quanto contribuiscono al bene della città. Per questo dobbiamo rafforzarne le potenzialità e crearne di nuovi in aree non servite (p.es. nei pressi di centri sportivi: perché le palestre e i campi sportivi comunali vengono o chiusi o affittati a soggetti privati? Se sono “comunali” sono “dela comun”, della città, dei cittadini! Compito dell’Amministrazione è gestirli offrendone la massima fruibilità), coinvolgere chi ancora non li conosce e fornire maggiori potenzialità. Particolarmente d’estate, quando le giornate sono lunghe e senza impegni scolastici, quando, cioè, è ancor più importante offrire svago costruttivo, mantenere le amicizie e farne di nuove, sentirsi vivi ed attivi. Poi da cosa nasce cosa: gare interne e fra Ricre, attività di volontariato sociale (p.es. “puliamo i sentieri”), manifestazioni artistiche, sportive, di musica, di teatro... Ricre mattina per tutti i richiedenti, dunque. Ma anche quello pomeridiano consueto. Perché quando i genitori di bambine e bambini che frequentano i ricreatori chiedono al Comune un ampliamento e una migliore gestione dei servizi estivi, avanzano una richiesta politica, ovvero esigono che un diritto di cui sono titolari diventi un diritto di cui possano godere. Bambine e bambini chiedono di poter giocare in compagnia, le donne chiedono di poter lavorare, le famiglie di poter fare le vacanze insieme: i politici (il cui stipendio esce dalle tasche dei cittadini) hanno il dovere di immaginare e il potere di realizzare, destinando al benessere comune (presente e futuro) maggiori risorse. Paolo Angiolini Rappresentante dei Genitori del Ricreatorio Nordio 3 Konrad maggio 2010 konrad 156 - maggio 2010 Il numero di Konrad è dedicato alle ottanta bambine intossicate dal gas nella loro scuola di Kunduz, nel nord dell’Afghanistan. Responsabili dell’attentato i Taliban, gli estremisti islamici contrari all’istruzione femminile. Quando e dove furono al potere, tra il 1996 e il 2001, questi dementi abolirono ogni forma di scolarizzazione femminile e ancora adesso la questione rimane difficile in gran parte dell’Afghanistan. Attentati simili vengono compiuti di frequente: le scuole femminili chiuse, insegnanti minacciati, bambine sfigurate con l’acido. Tutto nel nome del maschilismo, dell’ignoranza e del fanatismo (pseudo)religioso. SOMMARIO 12 Libri 13 Francesco Penco 4 Progetto caos per le rive di Trieste 5 Carta vince carta perde Una legge contro gli ogm 6 Bioest torna a Trieste 7 Konrad e Pinocchio! 8 Indios di casa nostra Konrad Mensile di informazione di Naturalcubo s.n.c. Redatto dall’Associazione Konrad via Corti 2a - 34123 Trieste Fax 1782090961 [email protected] - www. konradnews.it Aut. Trib. di Udine n. 485 del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste Direttore editoriale: Roberto Valerio Direttore responsabile: Dario Predonzan Pubblicità: Alex Cibin cell. 340 4000934 [email protected] 14 Alimentazione - Acqua e non sai cosa bevi 15 Contro la privatizzazione dell’acqua 16 Cinema 17 Teatri di confine 18 Muffa: come sconfiggerla 19 Trasporti e rivoluzione verde Il paesaggio 20 Colonna vertebrale 21 Amnesty International 9 Festa della Biodiversità 10 Techno contro Mozart A pesca su Youtube 11 Arrivano le rondini 22 Cinofilia 23 La voce degli alberi 24 Shalom 25 Grafologia 27 Annunci di maggio Hanno collaborato: Roberto Barocchi, Mariagrazia Beinat, Nadia e Giacomo Bo, Davide Casali, Carlo Chinaglia, Michele Colucci, Luciano Comida, Stefano Crisafulli, Clelia Delponte, Clelia Fiano, Sergio Franco, Francesco Gizdic, Dorian Lorenzutti, Luisella Pacco, Giuliano Prandini, Marco Segina, Lucia Sirocco, Gianni Ursini, Paolo Utmar, Federica Veos, Severino Zannerini Grafica e stampa: Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina Trieste - [email protected] Stampato su carta riciclata Konrad non è responsabile della mancata pubblicazione degli annunci o di eventuali inesattezze. Konrad inoltre non si assume la responsabilità dei contenuti degli annunci e degli spazi pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in luoghi non autorizzati non è di responsabilità dell’editore. è vietata la riproduzione e l’utilizzazione esterna del materiale qui pubblicato, salvo espressa autorizzazione scritta dell’Editore. Informativa sulla legge che tutela la privacy. In conformità della legge 675/96 sarà nostra cura inserire nell’archivio informatico della redazione i dati personali forniti, garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno essere cancellati dietro semplice richiesta da inviare alla redazione. 4 Konrad maggio 2010 Progetto caos per le rive di trieste Le assurde previsioni del piano regolatore per l’area più pregiata e delicata della città Le Rive e le aree adiacenti sono senz’altro una delle parti più suggestive della città di Trieste, elemento essenziale della sua immagine, concentrato di storia, di funzioni importanti e strategiche per la vita culturale ed economica. Le Rive e i dintorni ospitano però anche, da anni, insediamenti incongrui e contenitori vuoti o sottoutilizzati (l’area del mercato ortofrutticolo, la Stazione di Campo Marzio, ecc.) e soffrono del male cronico che degrada la vita urbana: il traffico motorizzato invasivo e aggressivo, con i suoi corollari di intasamenti, rumore ed emissioni inquinanti. Basterebbe ciò per indurre amministratori lungimiranti a pianificare con cura il destino e progettare il miglioramento di quest’area. Non è il caso degli attuali reggitori comunali (né dei precedenti). Lungi dal considerare le Rive ed i dintorni in un quadro unitario ed organico, infatti, il nuovo piano regolatore vi affastella una serie di previsioni disomogenee e casuali, che non permettono di individuare alcuna soluzione coerente, ma soltanto la confusa volontà di accumulare un coacervo di funzioni e insediamenti, senza valutarne la compatibilità reciproca, quella con il resto del tessuto urbano e con il sistema della mobilità. Non solo: si rinuncia ad una regìa pubblica degli interventi, prevedendo che la scelta delle funzioni insediabili sia lasciata all’iniziativa dei privati. Quasi tutto è infatti demandato a piani particolareggiati di iniziativa privata (con un’eccezione, ma in negativo). Il rischio di un regalo (l’ennesimo) alla speculazione edilizia è perciò elevato, con il risultato di produrre il caos. Le “zone miste strategiche O1” previste nel piano sono lo strumento principale del “progetto caos”: quattro (su dieci) sono situate sulle Rive o nelle adiacenze. Vediamole. L’area dell’ex Stazione di Campo Marzio L’ex Stazione ospita dal 1984 un Museo Ferroviario unico in Italia, nato e mantenuto per iniziativa di un gruppo di appassionati, ed è ancora collegata alla rete ferroviaria: le sue funzioni trasportistiche - scomparse da decenni – si possono facilmente ripristinare, per esempio facendone uno dei terminali della metropolitana leggera e di nuovi collegamenti ferroviari con l’Istria, come prevede lo studio “Lineamenti strategici per lo sviluppo della rete ferroviaria del Friuli Venezia Giulia”, redatto nel 2008 dall’ing. Andrea Debernardi per conto del WWF. Il piano regolatore destina l’area (che include anche alcuni altri edifici lungo via Ottaviano Augusto e Riva Traiana) ad ospitare residenze, alberghi, attività commerciali al minuto e direzionali e prevede l’edificazione di 111 mila metri cubi, con i connessi posti auto. Inoltre le funzioni museali e di servizio al trasporto pubblico, inizialmente non previste (!) e introdotte dal Consiglio comunale in sede di adozione. Manca l’obbligo di un restauro filologico dell’edificio (bell’esempio di architettura di inizio ‘900), benché lo stesso sia soggetto a vincolo monumentale. L’Area del mercato ortofrutticolo Il piano regolatore la chiama area dell’”ex Museo del Mare”, poiché include (in una porzione minoritaria) anche l’edificio del Museo – che è in funzione, quindi tutt’altro che “ex” – per il quale mai il Comune ha manifestato intenti di spostamento (o soppressione)… è previsto che vi si insedino residenze, attività commerciali e direzionali, alberghi, potendo costruirvi quasi 180 mila metri cubi, con i connessi posti auto. è prescritta anche una nuova strada parallela alla via Giulio Cesare, all’interno dell’area. Di attività museali, neanche l’ombra. Area “ex piscina Bianchi” Si estende dal sito dell’ex piscina, ora adibito a squallido parcheggio “provvisorio”, fino all’ex Pescheria (ora sala mostre), includendo anche l’ex “Magazzino vini” in fase di restauro-ristrutturazione (senza che la Fondazione CRT, proprietaria, sappia ancora cosa metterci dentro…). Il piano regolatore non indica la cubatura edificabile ma soltanto l’altezza massima (16 m.) degli edifici da costruire, rinviando tutto non ad un piano particolareggiato – neppure di iniziativa privata – bensì al progetto edilizio (!). Potrebbe quindi aggiungersi una “muraglia”, ad ostruire definitivamente la permeabilità visiva dalle Rive verso il mare. Vi potranno trovare posto attività commerciali, direzionali, museali-espositive, ricreative e di spettacolo, nonché alberghi, ristoranti, locali di ritrovo e Sulla foto satellitare (da Google Earth) delle Rive di Trieste sono evidenziate in rosso le “zone miste stretegiche” individuate dal nuovo piano regolatore soprattutto il fantomatico “Parco del Mare”, che si prevede attiri un flusso di oltre 900 mila visitatori all’anno (1.350 al giorno). Si dà per scontato che arriveranno in auto o pullman: per capire dove metterli il piano prescrive uno “studio specialistico dell’accessibilità che non gravi sulla viabilità di scorrimento” (cioè sull’autostrada delle Rive, orgoglio del sindaco Dipiazza!). Uno studio che andava fatto semmai prima di prevedere lì il sito del Parco del Mare e non dopo… In realtà la collocazione ideale del Parco (sempre che l’iniziativa sia capace di reggersi economicamente) non sono certo le Rive, ma è il Porto Vecchio, dove spazi vuoti e da riqualificare abbondano. Area “Silos” Nell’area del “Silos” adiacente la Stazione centrale sono previsti 550 mila metri cubi, destinati ad attività artigianali di servizio, alberghiere, direzionali, commerciali e di trasporto (persone e merci), deposito terminal e servizio autocorriere, nonché parcheggi pubblici e privati. Il piano recepisce i contenuti, noti solo a pochi intimi, dell’accordo di programma tra Comune, Regione e COOP Nordest che – scavalcando le normali procedure urbanistiche (com’è uso fare quando sono in ballo interessi economici che non gradiscono un’eccessiva trasparenza … vedi il caso dell’ex ospedale “La Maddalena”) – ha destinato quell’area ad ospitare un mega-centro commerciale, sale polifunzionali (centro congressi, ecc.), una nuova stazione autocorriere e altro ancora. Tutti in auto! Molte migliaia di persone in più, rispetto a oggi, sarebbero attirate ogni giorno nell’area delle Rive e adiacenze dal complesso degli insediamenti previsti. Servirebbero, quanto meno, strategie organiche ed innovative per la mobilità, con la creazione di corsie riservate e protette per i mezzi pubblici, un sistema tranviario moderno, piste ciclabili “vere” e parcheggi di interscambio in aree lontane dal centro urbano. Nulla di tutto ciò nel piano regolatore, prigioniero di una mentalità “auto-centrica”, lontana anni-luce dall’affrontare le sfide che le città più evolute stanno cercando di vincere. Il Piano Urbano del Traffico, che per logica avrebbe dovuto intrecciarsi strettamente con il piano regolatore, rimane chiuso – per volontà del sindaco – nei cassetti del Comune, mentre il piano regolatore non ha recepito tutti i grandi parcheggi a rotazione, previsti dall’apposito piano nel cuore del centro storico (e sulle Rive): vere e proprie “calamite di traffico”, che renderebbero impossibile ogni scelta di mobilità sostenibile. è questa ottusità politicoculturale, anziché l’inadeguatezza (più presunta che reale) dei collegamenti infrastrutturali, il principale fattore di arretratezza del capoluogo del Friuli Venezia Giulia, rispetto all’Europa di cui sogna di diventare una delle “capitali”. Dario Predonzan 5 Konrad maggio 2010 carta vince carta perde La riduzione degli indici di fabbricabilità nel nuovo piano regolatore di Trieste La Riduzione della Capacità Insediativa Teorica (CIT) della variante 118 (cioè il nuovo piano regolatore del Comune di Trieste) è certamente l’obiettivo più lodevole del nuovo strumento urbanistico. Il nuovo piano infatti porta il numero di abitanti teorici da 270.000 a 240.000, in linea con le più diffuse logiche pianificatorie (peraltro già il piano vigente, approvato nel 1997, aveva ridotto la capacità insediativa teorica da 350.000 a 270.000 abitanti). La CIT corrisponde sostanzialmente al numero di abitazioni necessarie ad una certa popolazione, per garantire una qualità di vita desiderabile, cercando un equilibrio tra la domanda e l’offerta di edilizia residenziale, evitando scompensi nel mercato immobiliare . La sola sommaria analisi di questo obiettivo - l’unico reso di pubblico dominio, prima che un provvedimento di adozione da parte del Consiglio Comunale, escludesse ogni possibile interazione ante operam, tra Comune e collettività - pone tuttavia seri interrogativi sulla natura delle scelte pianificatorie della variante 118. La riduzione della CIT si è attuata, in sintesi, attraverso una riduzione degli indici di fabbricabilità del piano vigente. L’indice di fabbricabilità If è il volume massimo costruibile in mc, su ogni mq di terreno: a parità di superficie, quindi, ad un indice di fabbricabilità più alto corrisponde maggior volume edificabile. Un’analisi banale della potenzialità edificatorie delle zone urbanistiche di completamento (le zone B), dei due piani, fa emergere qualche perplessità sul concetto di equa distribuzione sul territorio dei vantaggi derivanti dalle scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale. Infatti, come si può osservare nel grafico seguente, che compara gli indici di fabbricabilità dei due piani, la ricalibratura e ridefinizione dei parametri delle zone residenziali è stata ridotta nelle zone con indice di edificabilità già basso (B5 e B6) portandoli rispettivamente da 1 mc/mq a 08 mc/mq e da 0,8 a 0,6 mc/mq, ma è stata confermata (B3 e B4), se non aumentata (B2 da 3.5 mc/mq a 5 mc/mq) nelle zone ad alta possibilità edificatoria. Una distribuzione di questo tipo degli indici edificatori, di fatto agevola i grandi investitori, coloro i quali possono realizzare vasti complessi edilizi, potendo permettersi di immobilizzare ingenti capitali per lunghi periodi. è evidente dunque la distorsione del mercato immobiliare che annienta di fatto le piccole realtà edilizie della periferia e dei borghi carsici. La storia ci insegna che politiche urbane poco corrette, di fatto hanno annichilito le città, le quali da sempre sono state catalizzatori di benessere, in quanto luoghi di libertà e di scambio. Solo tornando ad essere i luoghi per eccellenza, della pluralità, e della condivisione, le città potranno assumere di nuovo un ruolo fondamentale. Perché ciò accada è però fondamentale riscoprire un’idea di equità totalmente diversa da quella attuale. Lucia Sirocco Una legge contro gli ogm Sono ben 57 le associazioni ed organizzazioni (altre ancora si stanno aggiungendo) che hanno presentato nelle scorse settimane una proposta di legge regionale contro l’uso di sementi OGM in campo aperto. L’iniziativa ha preso spunto dalla sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso febbraio – su iniziativa di un maiscoltore di Vivaro (sostenuto dall’associazione Futuragra) – aveva aperto la strada alla piantagione di mais OGM in Friuli Venezia Giulia. Il rischio che ciò avvenga è per il momento scongiurato, grazie ad un decreto dell‘ormai ex ministro dell’agricoltura, Zaia, ma contro tale decreto (si tratta pur sempre di un atto amministrativo, impugnabile al TAR) Futuragra ha preannunciato nuove azioni legali. Di qui la necessità di una norma di legge anti-OGM, che come tale non può essere oggetto di impugnazione davanti alla giustizia amministrativa. Alcune Regioni (Puglia, Umbria, ecc.) hanno già percorso da qualche anno questa strada: un folto gruppo di associazioni agricole, ambientaliste, culturali e per la tutela dei consumatori, hanno deciso perciò di seguirne l’esempio anche da noi. La proposta di legge parte dalla considerazione che il futuro della nostra agricoltura è nelle produzioni di alta qualità e “di nicchia”, strettamente correlate con la grande biodiversità che caratterizza il nostro territorio e ne rappresenta un patrimonio straordinario, con pochi eguali in Europa. L’introduzione di piante OGM, inevitabilmente banalizzerebbe e semplificherebbe la varietà delle specie coltivate oggi sul territorio regionale, omologandone (verso il basso) la qualità complessiva. Non solo: le piccole dimensioni medie dei territori coltivati, renderebbe inevitabile la contaminazione – tramite i pollini trasportati dal vento e dagli insetti – delle piante non OGM da parte di quelle OGM, rendendo impossibile la distinzione tra le colture ed i prodotti. Ancora: le sementi OGM sono prodotte da un ristretto gruppo di multinazionali, le quali impongono contratti capestro agli agricoltori che decidono di ricorrervi. La conseguenza è che questi agricoltori non possono più produrre in proprio le sementi, ma sono legati mani e piedi ai fornitori (ed ai prezzi che questi impongono). L’esatto contrario del principio di “sovranità alimentare”, inteso come diritto di tutti i popoli del mondo ad un’alimentazione sana, sufficiente e sostenibile per l’ambiente. Sono inoltre lungi dall’essere risolti i dubbi sugli effetti a lungo termine dei prodotti ottenuti da piante OGM: ce n’è quindi abbastanza per imporre l’adozione del principio di precauzione. Del resto, anche alcuni Paesi che alla fine degli anni ‘90 avevano autorizzato la semina di mais OGM, sono tornati sui propri passi e hanno revocato l’autorizzazione (la Francia nel 2008 e la Germania nel 2009). La proposta di legge è stata consegnata a tutti i consiglieri regionali ed all’assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia: subito dopo sono iniziati i contatti con i gruppi consiliari, con l’obiettivo di arrivare ad una presentazione “trasversale” alle diverse forze politiche, che faciliti la rapida approvazione del provvedimento. Sarebbe quanto mai utile che, singoli o associati, i cittadini che condividono questa iniziativa esercitassero pressioni sui consiglieri regionali ai quali si sentono più vicini, per spronarli a presentare e votare al più presto la legge anti-OGM. D.P. Il testo della proposta di legge (con l’elenco delle associazioni promotrici) è scaricabile dal sito www.wwf.it/friuliveneziagiulia sezione “documenti”, sottosezione “agricoltura” 6 Konrad maggio 2010 bioest torna a trieste La fiera dei prodotti naturali il 6 e 7 giugno nel Parco di San Giovanni Dopo cinque anni passati in trasferta, Bioest torna a Trieste. La fiera del biologico e del naturale, appuntamento delle associazioni ambientaliste, culturali e del volontariato, arriva alla diciassettesima edizione con una formula sempre più consolidata: ”mercato come punto di incontro“. E Trieste è un luogo speciale: la sua posizione geografica rende la città unica in ambito economico, agricolo e artistico, incrocio di culture diverse, punto centrale per tutta l’area del Nord-Est, comprese Austria e Slovenia. Anche quest’anno Bioest ospita piccoli produttori italiani e stranieri, biologici e dell’artigianato biocompatibile, per promuovere un “consumo consapevole” e la conoscenza di un settore in crescita ma ancora trascurato dai media più potenti e diffusi. Scegliere “bio” non significa solo far scelte individuali che migliorano la salute delle singole persone: vuol dire anche fare interventi sociali su tutta la catena della produzione e quindi concorrere alla salute collettiva. In particolare, la scelta “biologica” può meglio garantire la biodiversità, difendere gli aspetti paesaggistici del territorio, sostenere i consumi locali e la filiera corta, non portare a dannose sovrapproduzioni, limitare l’inquinamento dovuto al trasporto e ai rifiuti di imballaggio, sostenere l’agricoltura sociale favorendo l’integrazione delle categorie svantaggiate. Promuovere uno sviluppo equo e sostenibile, praticabile in tutto il mondo, un modello che afferma la sovranità alimentare di ogni popolazione. La fiera si svolgerà nel Parco di San Giovanni, sabato 6 e domenica 7 giugno 2010. La scelta del luogo (il comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale) è dovuta a vari motivi: questo parco, edifici, alberi e viali testimoniano la storia dell’ex-manicomio che negli anni Settanta vide la liberazione dei “matti” dall’oppressione, a dimostrazione che l’utopia può diventare realtà. Ma è un luogo molto accogliente: ampie aree verdi e accoglienti spazi interni. Oltre al vero e proprio mercatino, ci saranno conferenze e dibattiti, animazione per bambini, presentazioni di progetti di solidarietà, musica e spettacolo, momenti di espressività vocale e gestuale. Come nelle passate edizioni, gruppi ambientalisti, botteghe del commercio equo e solidale, associazioni di volontariato e di solidarietà, campagne informative. Uno spazio sarà dedicato al riuso e al riciclo, al naturale e a prodotti di filiera corta. Il tema centrale della 17sima edizione saranno le “Energie“, nelle varie dimensioni, ecologica e tecnologica ma anche filosofica e spirituale. Si parlerà dunque di energie alternative, non tradizionali e rinnovabili (eolica, geotermica, idroelettrica e, in particolare, solare nelle varie forme in cui può essere convertita, energia termica ed elettrica), combustibili artificiali, biomasse, ma anche di risparmio energetico. Due giornate insieme all’insegna del “diritto all’ambiente”. All’interno di Bioest, Konrad avrà il proprio stand con molte sorprese. Distribuiremo il nuovo inserto sul rigassificatore, incluso nel numero 157 di giugno. E lo faremo di sera, non solo con parole ma con musica, teatro, cabaret. la vignetta di Colucci Per informazioni: www.bioest.org, [email protected] Tiziana tel 328 7908116 – Neva –tel 347 0943168 - Sergio tel 320 5738445 - Edi 320 4334462 FAX 040 813327 cinque esempi Attorno al 25 aprile 2010, s’è vista tanta brutta e bruttissima gente. Cinque esempi. 1) A Catania l’amministrazione comunale di destra ha disertato la cerimonia nel chiostro di piazza Duomo promossa dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia. 2) A Milano, per fermare la contestazione degli esponenti dei centri sociali, sono intervenuti anche i reduci dai campi di sterminio nazisti. Ma, avvicinatisi ai dementi dei centri sociali, con i cartelli che rappresentano i lager di Auschwitz e Treblinka, i reduci sono stati sono stati insultati al grido di “fascisti, fascisti” e bagnati con lanci di birra e vino. 3) Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi fa un discorso in televisione e ne approfitta per annunciare: “Il nostro obbiettivo è rinnovare la seconda parte della Costituzione del 1948” 4) A Roma, contestazioni contro la presidente della Regione Lazio Renata Polverini (PdL). Il presidente della Provincia Nicola Zingaretti (PD) interviene per difenderla e viene colpito nell’occhio. 5) “Non si sono accorti che la guerra è finita da 65 anni” dice il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia. L’Emetico ESERCIZIO FARMACEUTICO dott. Marco Esposito FARMACI SENZA OBBLIGO DI RICETTA OMEOPATIA - ERBORISTERIA ARTICOLI SANITARI Misurazione della pressione, glicemia e colesterolo. Convenzionato A.S.S. per alimenti per celiaci Trieste - via Giulia, 61/a - tel 040 5708329 7 Konrad maggio 2010 konrad e pinocchio! Dopo averci pensato un po’... e con l’aiuto del mio Presidente di Club Lions Trieste Host, Cinzia Cosimi, mi trovo alla vigilia della mostra “PINOCCHIO”, ovvero la mia collezione che da una, o quasi, … vita (40 anni ), raccolgo con molto amore, passione, mania, pazienza, e che da sabato 24 aprile sarà in mostra nella Sala “Umberto Veruda di Palazzo Costanzi” di Trieste. Avuto il parere favorevole dall’Assessore alla Cultura e Comunicazione Massimo Greco, la disponibilità del Dott. Adriano Dugulin, Direttore Area Cultura, dopo aver organizzato dalla Toscana il trasporto, scelto e ordinato l’ampio catalogo di 679 pezzi, il tutto trasportato a Palazzo Costanzi, passato 6 giorni di lavoro con l’aiuto di mia moglie, di Marino Ierman, validissimo organizzatore tecnico, vedrò domani (24 aprile, alle ore 17), coperta e protetta da ampi vetri, la mia collezione in mostra. Cerco perciò, per i lettori di Konrad, e per chi verrà a vedere l’esposizione, di dare una anticipazione del mondo pinocchiesco nel quale sarà immerso. Nel bel catalogo stampato da Battello Editore, la prima sezione prevede 184 edizioni del libro “Le avventure di Pinocchio”, dalla prima edizione tratta dal “Giornale dei Bambini”1881-1883, fino al 2010 passando attraverso i più celebri illustratori: Fleres, Mazzanti, Chiostri, Sarri, Mannini, Mussino (detto il Principe degli lllustratori”), W.Disney, Galbiati, Bernardini, Porcheddu, Mosca, Marino, Sinòpico, Galizzi, Sgrilli, Sto, Jacovitti, Maraja, Longoni, Bartolini, Venturi, Topor, Luzzati, ecc. La seconda sezione è dedicata alle lingue straniere con 115 volumi in varie lingue: francese, inglese, birmano, arabo, spagnolo, finlandese, inglese, ecc. Di particolare interesse l’edizione cinese, tradotta dall’inglese nel 1979 e con le illustrazioni occidentali, volume miracolosamente sfuggito ai roghi della rivoluzione culturale (periodo della banda dei quattro) e avuto in dono da un collega di Pechino direttore d’orchestra. I dialetti e vernacoli italiani sono presenti con 24 volumi, dal “Pinuci” triestino alle “Baronadis di Pinochio” in friulano, dal romanesco al milanese, dal lomellino al siciliano, ecc... in qualunque lingua che si Bibbia, Coco-Zambrano: Pinocchio e la Grande Opera”, L.Cureri: Pinocchio in camicia nera, Don Mazzi: Pinocchio e i suoi fratelli, ecc. per un totale di 35 volumi. Seguono le “Cartoline, biglietti, segnalibri, quaderni, francobolli, medaglie, pubblicità, incisioni, portfolio, per un totale di 30 pezzi con celebri illustratori: Dudovich, Casorati, Nava, ecc. Ho particolarmente curato la sezione musicale-teatrale con copioni e composizioni classiche e leggere, con spartiti originali di Ferrati Trecate, Becucci, Bianchini, Giani Luporini, Carmelo Bene, G.Adami, Ferrari Trecate, Bossi, I Pooh, Panzeri, Piovani, Bennato ecc. con dischi, cd, dvd, ecc. I Fumetti di Alan Ford, Luciano pittore toscano Sigfrido Bartolini, della sua edizione del libro del centenario, giunte appositamente dalla Fondazione Collodi di Pescia. Dicono che la mia collezione sia una delle 5 più importanti d’Italia, non so se è vero, la cosa non mi interessa più di tanto; mi interessa che il messaggio positivo di Pinocchio arrivi ai ragazzi, giovani, adulti e a tutti, e che l’allegria che sprigiona dal burattino o il “Cri Cri” del grillo del film di Benigni, porti la gioia in ognuno di noi. Ah! Dimenticavo! il Coro dei Lions Singers nelle domeniche di 9 e 16 maggio, alle 10.30 sotto logge del Palazzo del Municipio, tra piazza Unità e piazza Piccola), vicino alla Mostra, eseguirà le più belle canzoni del burattino... traduca il messaggio arriva sempre. Occorre ricordare che, dopo la Bibbia, Pinocchio è il libro più tradotto al mondo? Solo a pensarlo mi da l’idea della universalità del messaggio! Ma non essendo Pinocchio protetto dal diritto d’autore, tutti ne hanno approfittato e così sono nate le famose “Pinocchiate”. Un esempio? L.Bozzi: Pinocchio in Venice, C.Capone: Il naso di Pinocchio – V.Lucatelli: Pinocchietto dalla luna, ecc... e avanti così per 25 divertenti volumi. Molto interessanti i volumi dedicati ai “Commenti letterari, Saggi, Bibliografia e Curiosità”. Troviamo la triestina Giovanna Botteri con il giovanile commento (1982) “Aut.Aut”, G.Carpintieri con “La seconda vita di Pinocchio”, G.Giampieri: Pinocchio e la Bottaro, Aurelio Galeppini Raul Verdini, ecc... raccolgono una discreta sezione. I giocattoli! si, anche quelli... un burattino deve giocare con i giocattoli... la cosa è naturale! E allora via! Di gomma, legno, resine, plastica, bronzo, panno, misti, ecc, per un numero di 60 pezzi (ogni volta sbaglio il conto...). Seguono i Diplomi, Giochi, Giochi dell’oca, Manifesti (il primo del film di Comencini!), e quadri (Manara, Madiai, ecc.). Per terminare le Opere di C.Collodi (escluso Pinocchio), e quelle del nipote Paolo, e infine i libri citati dal Collodi nel suo romanzo. Di grande contorno alla mia collezione, e su interessamento dell’Assessore Greco, nella parte centrale della sala sono esposte le tavole originali del grande saranno delle pinocchiate credo ben accolte da tutti. Guida alla mostra – periodo: 23 aprile-23 maggio, visitabile ogni giorno, anche festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ingresso libero, è in vendita il catalogo della mostra (5 euro). Vengono organizzate delle visite guidate di circa 40 minuti che curerò personalmente nelle seguenti giornate: sabato 24 aprile alle ore 17, domenica 25 alle 11, sabato 1, 8, 15 e 22 maggio alle 17, domenica 2, 9, 16 e 23 maggio alle 11. Per le visite guidate per le scuole materne. Elementari e gruppi telefonare alla segreteria 040 6754480, lunedì dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 13 alle 17. Severino Zannerini OTTO PER MILLE Nel 1993 le chiese valdesi e metodiste hanno deciso di avvalersi della legge e di accedere alla riscossione dell’8 per mille dell’IRPEF. Nel prendere questa decisione il sinodo ha fissato però un criterio guida. Ha stabilito che la somma ottenuta non fosse utilizzata per fini di culto, non servisse cioè al mantenimento dei pastori e delle attività cultuali della chiesa, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una quota corrispondente al 30% dell’importo totale fosse riservata a progetti nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organismi internazionali religiosi e laici. Presso OPM Informa troverete notizie aggiornate sui progetti finanziati negli ultimi anni, mentre i rendiconti annuali della gestione dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese li troverete nella finestra adiacente a questo testo. da: www.chiesavaldese.org 8 Konrad maggio 2010 indios di casa nostra In memoria di Luigino Damonte, detto Gino Bacaro Gino Bacaro era uno di quegli uomini della laguna che danno quattro o cinque nomi al branzino, a seconda della crescita, un po’ come gli inuit con la neve, e che sentono la natura perché ci sono nati dentro e non solo perché la amano. Certamente non tutti, anche nella Marano lagunare degli anni ‘30, aspiravano a cacciare con la spingarda - el sciopetòn dei veneti - durante l’inverno e a pescare in laguna d’estate. Passeggiavamo sui moli di Marano e ognuno raccontava le proprie storie di uccelli acquatici, il vecchio e il bambino o poco più. Parlavamo in dialetto e lui intercalava un “no te sinte” meravigliato ai miei racconti. Mi interrogava su un avanotto secco di orata che teneva sul cappello e mi diceva che il figlio faceva la pesca del novellame – la trata delle oratine - da vendere vivo per essere “seminato” nelle valli da pesca. In Valle Canalnovo, che sarebbe diventata Riserva Naturale, avevamo rilasciato delle Morette tabaccate, una specie di anatra tuffatrice in pericolo, nate in cattività e lui subito sapeva il nome dialettale: “smorseto de vale”, nome che rivela due peculiarità della tabaccata: la parentela con il Moriglione, smorso in maranese, con il quale talvolta si ibrida, e la preferenza per specchi d’acqua riparati e a bassa salinità quali le valli da pesca di Marano. A volte i suoi racconti sfioravano il fantastico come il caso dei “ciossetti de S. Marco” (i piccoli fischioni che passano intorno al 25 aprile, giorno di S. Marco). Raccontava di quando aveva sentito dei forti richiami all’isola di S. Andrea “pareva la banda in spiaggia” ed era uno stormo di rari cigni selvatici, musici appunto, da non confondersi con i cigni reali o “muti”. Quel racconto mi diede lo spunto per una cartolina che gli spedimmo, Fabio Perco ed io, dal Wildfowl Trust di Slimbridge, Inghilterra, con scritto “de alba in paluo le sesene feva duto un canteo” (all’alba in laguna i cigni facevano tutto un cantare). Aveva fatto la leva di marina a Pola, allora italiana, e durante una navigazione in Quarnero c’era un grosso squalo che seguiva la nave: a quel punto Gino in qualità di “cacciatore” venne chiamato dal comandante a sparare con il fucile al grosso pesce. Un altro mondo emergeva dai suoi racconti, che parevano per la lingua ed il contenuto, delle Maldobrie lagunari. Come la volta che i maranesi andarono a pescare nella laguna di Venezia e a fare concorrenza al mercato di Rialto ai “buranei”, i pescatori di Burano, fino a che la cosa degenerò in rissa tra pescatori locali e i “foresti”. Erano pescatori abituati a vivere per settimane su piccole barche lagunari a 5 remi “perche l’uomo in piedi fa per due”, in condizioni veramente dure. Del resto anche nella Marano degli anni ‘80 accadevano spesso Maldobrie, come la volta che Stormo di fischioni svernanti in laguna di Marano Bencich Bencich Anita Anita scuola di pensiero Bencich Anitataoista scuola di pensiero taoista massaggio tradizionale cinese massaggio scuola ditradizionale pensiero cinese taoista massaggio tradizionale cinese cell. cell. 339.3204963 339.3204963 Via Torrebianca, 43 cell. ◾ 34122 Trieste ◾ fax 040.638323 339.3204963 Via Torrebianca, 43 ◾ 34122 Trieste ◾ fax 040.638323 web: www.bencichanita.it ◾ mail: [email protected] web: www.bencichanita.it ◾ mail: Via Torrebianca, 43 ◾ 34122 [email protected] ◾ fax 040.638323 p.iva 01011310321 web: www.bencichanita.it ◾ mail: [email protected] p.iva 01011310321 un peschereccio si varò da solo dallo squero di “savata”, Franco Domeneghini e nella bruma del mattino la barca era solitaria in mezzo al canale con tutti i pescatori sul molo a commentare. Gino era alto e corpulento mentre la moglie era minuta e la incontravo mentre raccoglieva erbe commestibili selvatiche sugli argini di valle Grotari, io intento a osservare uccelli prima di fare la guida per il WWF sul Saturno, la barca di Geremia Regeni, e lei compagna di un cacciatore “professionista”. Ricordo che si lamentava dell’involo improvviso delle marzaiole, le crecole in veneto, che la facevano trasalire. Chissà quante aveva “curato” e cucinato per Gino e la famiglia. Il Bacaro aveva come record 84 anatre o 30 oche, in stormo compatto sull’acqua, con un colpo di spingarda. Mi parlava di quando in laguna non c’erano fucili ma solo spingarde, nessuno tirava al volo per sport, ma tutti sparavano a fermo per mangiare e barattare gli uccelli con i contadini per avere farina, vino, etc. I primi a cacciare per sport con il barchino nascosto nella colegia di canne palustri, gli stampi e le cantarelle (le anatre da richiamo), furono dei trevisani mentre i maranesi continuarono a cacciare con la spingarda. Tale caccia venne vietata per legge nel 1964. Lo “spingardista” si riconosceva dallo zigomo tumefatto a causa del rinculo prodotto dallo sparo di una grande rosa di pallini, pezzi di ferro, etc con una portata di 100 metri che salivano a 120 quando sparavano sul ghiaccio. La caccia alle anatre era praticata dai ricchi nelle valli arginate del Veneto e da un numero limitato di cacciatori di professione. Gino mi raccontava della lontra che aveva tentato di fiocinare nel Fofolo, una località della laguna, e delle pantigane che lo avevano assediato una notte in casone in Corea, alla foce dell’Ausa Corno, fino a che aveva abbandonato il riparo ed era tornato a Marano, ovviamente a remi. Il disturbo era minimo e i grandi stormi di uccelli si spostavano a nuoto per lasciar passare le barche dei pescatori. Poi, con il benessere collegato al commercio del pesce, venne l’ inquinamento, ”acqua negra” della SNIA di Torviscosa, la bonifica, la caccia per tutti, la pesca in mare anche per compensare il minore pescato della laguna degradata, l’urbanizzazione, la vongola delle Filippine introdotta per assicurare facili guadagni a spese del “paluo” ed ora l’ingressione marina ad aggredire i canneti dello Stella e del Cormor. Anche la conservazione delle zone umide è nata ma appare debole davanti a forze titaniche: il mare e l’ansia di crescita e trasformazione dell’uomo moderno. Paolo Utmar [email protected] L’isola di S. Andrea in laguna di Marano Agriturismo Loc. Basovizza 338 (strada per Pesek) Trieste - Tel./Fax 040 226901 aperto i fine settimana o su prenotazione cell. 333 7798338 www.alselvadigo.com - [email protected] 9 Konrad maggio 2010 festa della biodiversità Maggio, Oasi in festa Il mese di maggio, che a Trieste inizia all’insegna dello sport all’aria aperta grazie alla Bavisela, quest’anno si arricchisce ogni week end di una variegata serie di appuntamenti nel Parco di Miramare e sul Carso Costiero: infatti durante tutto il mese si susseguiranno incontri e visite guidate gratuite organizzate da WWF Area Marina Protetta di Miramare per percorrere il territorio triestino con occhi nuovi: quelli di birdwatchers, di botanici, di naturalisti in grado di cogliere sfumature e dettagli del paesaggio prima non notati. Infatti maggio, mese in cui di rito si risveglia il desiderio di sostare all’aperto e godere della natura, è il mese in cui, ogni anno da vent’anni, si celebra la Festa delle Oasi del WWF: una festa nazionale che accomuna le Oasi di tutta Italia, e sono più di cento, per un totale di circa 30.000 ettari protetti che abbracciano tutti gli ambienti, dal mare al bosco, dalle zone umide alla montagna. Quest’anno però è ancora più speciale perché il 2010 è l’anno internazionale della Biodiversità, promosso dalle Nazioni Unite e celebrato in tutto il mondo con eventi per promuovere e sensibilizzare verso la naturale diversità di vita e ambienti del nostro pianeta. Entro il 2010, l’Italia deve infatti definire una Strategia nazionale della biodiversità sostenuta da un apposito Fondo per la Biodiversità, come previsto dalla Convenzione Internazionale sulla Biodiversità (CBD), ratificata anche dal nostro Paese nell’ormai lontano 1994. A oggi 167 Paesi del mondo hanno adottato proprie Strategie e Piani d’azione a tutela della biodiversità, ma l’Italia non è tra questi. Intanto nel suo piccolo, ognuno di noi può però contribuire alla conservazione della biodiversità, imparando a conoscerla e facendola conoscere e rispettare. Grazie ad un contributo della Provincia di Trieste che supporta ogni anno le attività di sensibilizzazione estive della Riserva marina, già sabato primo maggio partirà il primo appuntamento gratuito con la Natura. Alla mattina, passeggiata guidata dal Parco di Miramare verso il ciglione carsico alla ricerca visiva degli uccelli e ascolto dei loro canti, analisi delle tracce e dei segni di presenza lasciati dai mammiferi e analisi della vegetazione. L’escursione sarà preceduta da una breve introduzione nel Castelletto. Domenica 2 maggio, il Centro Visite rimarrà aperto come di consueto per permettere a turisti e residenti di potersi dedicare alla visita della struttura. Il week end successivo, 8 e 9 maggio, è dedicato agli uccelli migratori e l’itinerario proposto alla domenica mattina partirà sempre dal Castelletto di Miramare e si muoverà lungo la linea di costa per verificare le specie marine già presenti, quelle ancora nidificanti, la loro numerosità e il loro comportamento. Elemento di sicuro interesse per chi ama il verde sarà l’introduzione al bird gardening, ovvero qualche elemento per rendere il giardino gradito agli uccelli: quali piante sono gradite, come sistemare le mangiatoie invernali, come proporre nidi artificiali, ecc. Il week end di metà maggio è la giornata clou delle Oasi WWF e Miramare, unica oasi marina d’Italia, punta a coinvolgere più persone possibile nella tutela della biodiversità, organizzando la Tombola del Mare: doppio appuntamento per partecipare e vincere alcuni simpatici premi messi in palio da Miramare. Nel week end del 23 maggio sarà possibile assistere sia alla mattina sia al pomeriggio ad una visita a tema presso il Castelletto: Tempo di fioriture… marine! Un modo per approfondire gli aspetti botanici legati alle piante che vivono sotto al mare… non solo alghe ma vere e proprie piante con un ciclo vegetativo in tutto simile alle piante terrestri. Nella stessa giornata, presso il Giardino botanico Carsiana (Sgonico) sarà possibile partecipare alle visite a tema sulle fioriture primaverili, per avere una panoramica “mare – Carso”. Ma non ci saranno solo appuntamenti a Miramare, altri appuntamenti sono previsti LA ASILO �LESSI�ILE TORRE �INO A 3 ANNI ORARI PERSONALIZZATI �ELLE * APERTO TUTTO L'ANNO * �AVOLE da gi�g�o a sette��re tel. 040 3498871 TRIESTE – VIA ROMA, 9 �ENTRO ESTIVO (ANGOLO P.ZA PONTEROSSO) torredellefavole.altervista.org lungo la Costiera di Duino, in collaborazione con le guide naturalistiche dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE): sabato 8 maggio, “Vita da passero solitario”, appuntamento alla mattina davanti al Castello di Duino per un’escursione naturalistica con particolare attenzione al birdwatching da svolgere sopra le falesie di Duino, sul sentiero Rilke, muniti di cannocchiale alla ricerca dell’avifauna che abita le pareti strapiombanti: passero solitario, rondone maggiore, occhiocotto, sterpazzolina, piccione selvatico e altri. L’altro incontro fuori da Miramare è per sabato 29 maggio: ritrovo alla mattina alle 9 presso il punto informativo (IAT) di Sistiana per una camminata dal tema “Presunzioni mediterranee”: immersi nelle suggestive atmosfere offerte da un panorama unico, seguiremo le sottili indicazioni fornite dal mondo vegetale per comprendere la complessità paesaggistica del sentiero Rilke, un improbabile lembo di mediterraneo incastonato nel nord Adriatico. Ultimo appuntamento del mese, a Miramare, domenica 30 maggio, “Passeggiata con vista” dal Castelletto di Miramare verso il Carso lungo il sentiero Natura. Ritrovo alle 15,30 presso il Centro Visite. Le occasioni per godere del territorio e di fare un po’ di moto all’aria aperta non mancano e giugno riserverà ancora tante sorprese… all’insegna della scoperta e della valorizzazione delle risorse costiere di Trieste e della sua provincia. Per ogni informazione e per maggiori dettagli su orari, durata e percorsi basta consultare il sito www.riservamarinamiramare.it oppure telefonare allo 040 224147 int. 3, in orario d’ufficio. La visita al Centro Visite e la partecipazione a tutti gli eventi del mese di maggio è gratuita per festeggiare assieme i vent’anni delle Oasi del WWF Italia e per promuovere la conoscenza della biodiversità del nostro territorio. Riflessologia Plantare BEATRICE ZACCARON Riflessologa Via Fabio Severo, 33 - Trieste Tel. 040 826320 - Cell. 334 3104980 10 Konrad maggio 2010 techno contro mozart iPod di tutto il mondo, unitevi! Uno dei miei hobby preferiti è fare l’avvocato del diavolo, per piacere personale e per contribuire a sfatare i luoghi comuni. Il diavolo di questo mese è la musica techno. Uno dei pregiudizi che ho udito più spesso è che la techno non è nemmeno musica (!). Prendo il dizionario e alla voce “musica” leggo: “dal greco mousiké (téchnē), arte delle Muse”. Ehilà! Qui si parla impieghi suoni “sporchi” e distorti, e nonostante i suoi ritmi a volte martellanti, al suo interno si possono distinguere delle melodie. Non per niente uno strumento fondamentale in questo tipo di musica è il “sequencer”, un apparecchio programmabile che serve appunto per mettere in sequenza dei gruppi di note. Quindi possiamo affermare, senza di techno! Rave party nell’antica Grecia all’ombra del Partenone? Facezie a parte, la musica è l’arte di mettere assieme i suoni, tramite determinate regole. Ma cos’è un suono? E cosa lo distingue da un rumore? Da un punto di vista fisico il suono è un’onda meccanica che si propaga attraverso un mezzo, come ad esempio l’aria. Si può definirlo “suono” in senso musicale quando quest’onda possiede una certa periodicità, ovvero una frequenza, come avviene nelle note emesse dai vari strumenti. Il rumore invece ha una forma d’onda dall’andamento irregolare e imprevedibile, motivo per cui non ha un’altezza né un timbro ben preciso (viene anche detto suono indeterminato). Dal punto di vista della percezione il confine tra suono e rumore è sfumato, e dipende da fattori soggettivi e culturali. Nonostante la techno, così come altre musiche moderne, ombra di dubbio: sì, la techno è musica. Esiste un’altra definizione di rumore: quella medica e legale. Qui con “rumore” viene indicata una qualunque manifestazione sonora che supera una certa intensità, oltre la quale diventa molesta o nociva per la salute. In questo caso ritengo fondamentale scindere il disturbo che ci creano i rompiscatole con il loro stereo a tutto volume rispetto al genere musicale che questi ascoltano. Perfino la nostra musica preferita, in momenti e a volumi a noi non graditi, ci darebbe fastidio. Del resto non è stata certo la techno a inventare l’abuso di decibel: già negli anni ‘70 i Pink Floyd ai loro concerti massacravano gli spettatori con un impianto audio da 45000 watt, in seguito aumentati a 250000. Ma anche la musica acustica può arrivare a livelli sonori elevati: eseguendo un “fortissimo” un’orchestra può a pesca su toccare i 97 decibel; i cantanti lirici possono andare anche oltre, e per questo spesso sono in cura per l’udito. Un altro tipico preconcetto è che la techno “è tutta uguale”. Lo stesso tipo di chiusura mentale che una volta ci faceva dire che i cinesi “si assomigliano tutti”. “Techno”, come “rock”, è in realtà un termine che sottende una varietà enorme di espressioni musicali diverse. Tale genere è nato attorno al 1985, da elementi del rock, della musica nera e sulla scia di gruppi pop elettronici come i Kraftwerk, e da allora ha iniziato a differenziarsi. La deriva principale è la “trance”, che è meno dura e più melodica della techno vera e propria. Tra l’infinità di correnti minori vi sono: Hardcore, Minimal, Goa, Psy Trance e Vocal Trance, che è sostanzialmente musica trance con parti cantate, genere piuttosto orecchiabile e vicino alla “normale” pop. Il ritmo della techno, di solito tra i 140 e i 220 battiti al minuto, in certi sottogeneri come l’Ambient è molto più lento. Anche il volume può essere molto basso, se si ha l’accortezza di non girare la manopola troppo a destra. Si sente spesso parlare della connessione tra le musiche da discoteca più dure e l’uso di stupefacenti. Il problema delle droghe purtoppo esiste, ma non è causato dalla musica in sé. Del resto se ne parla sin dagli anni ‘60, quando le musiche - anche quelle “psichedeliche” - erano molto più tranquille. Sono e restano la maggior parte, e sono milioni, i fan della techno che non hanno fatto mai male a nessuno, tranne forse ai loro timpani, e che compiono il loro dovere a scuola e sul lavoro, anche se non comprendiamo i loro gusti musicali. Ogni tanto saltano fuori notizie al limite della leggenda urbana, che parlano di stalle modello in cui le mucche producono più latte grazie alla musica classica, o pomodori che adorano le sinfonie di Bach e di Brahms. Analogamente, presunti esperimenti denuncerebbero i danni che farebbero su piante e animali il rock e le altre “musiche del diavolo”. Non occorre dire che è difficile trovare vera scienza in queste storie. Secondo alcuni critici musicali la techno è il rock di questi anni. Una musica che da un lato assorbe un po’ di tutto quanto la circonda, dall’altro contribuisce ad arricchire il panorama sonoro di questo millennio. Ho sempre pensato che ogni cosa andrebbe giudicata in sé stessa. I giudizi assoluti non hanno senso, mentre i confronti sono utili solo se li usiamo per avere dei punti di riferimento. La techno non è nata per essere assaporata standosene affondati in una poltrona con gli occhi socchiusi, né pretende di sostituire musiche più strutturate e complesse. La techno è una musica dionisiaca e carnascialesca, che serve per dare una sferzata di energia e per movimentare i ritrovi giovanili. Penso che il semplice fatto che questo “baccano” piaccia a milioni di persone, anche se magari non a noi, dovrebbe indicarci che presumibilmente abbia un suo senso, un suo valore, al di là dei soliti peregrini discorsi sulla “massificazione” o la “degenerazione del gusto”. Tanto più che mai come oggi tanti tipi diversi di musiche - sacre e profane, meditative e danzerecce, antiche e ultramoderne - sono riuscite a convivere felicemente, nelle nostre orecchie e nei nostri lettori MP3. Francesco Gizdic [email protected] www.youtube.com/watch?v=_8NNFkWuBL4&feature=related Joe d’Urso Il 21 maggio all’Ausonia, doppio concerto rock niente male. Dagli USA arrivano Joe D’Urso & Stone Caravan (qui in un meedley dal tour italiano 2009: http://www.youtube.com/watch?v=_8NNFkWuBL4&feature=related e Miami & the Groovers. Musicisti che danno il meglio dal vivo, quando si trovano davanti gente calda e disposta rimandare sul palco l’energia che arriva giù a palate. Organizza il concerto la neonata associazione Trieste is Rock (che ha esordito il 15 aprile col botto del grande Willie Nile al Miela). Luciano Comida 11 Konrad maggio 2010 arrivano le rondini O sono Rondoni? Ecco come distinguerli Nei giorni scorsi alcuni lettori hanno segnalato la presenza in città di rondini e rondoni. Spesso, a causa dei loro nomi, queste due specie di uccelli migratori vengono confuse. Vediamo quali sono le differenze. La Rondine (Hirundo rustica) è comune nelle campagne e zone coltivate, molto meno, se non del tutto assente, in città. Qui nidifica da sola o in piccole colonie, costruendo un nido di fango e paglia nei sottotetti o nelle stalle. La colorazione delle parti superiori è di un nero bluastro, le parti Rondine Rondone Rondone Maggiore inferiori sono bianche mentre la fronte e la gola sono rosse. Carattere distintivo è la coda, che presenta una biforcazione molto evidente. Le penne timoniere esterne, soprattutto nei maschi, sono molto lunghe e sottili. Vola in maniera particolarmente elegante e acrobatica, grazie alle ali appuntite e alla forma della coda. A terra invece è piuttosto impacciata a causa delle zampe molto corte. Il canto (garrito) è un cinguettio emesso sia da posata che in volo. Caccia in volo insetti e per questo è molto utile all’agricoltura. Purtroppo l’uso indiscriminato di pesticidi ne ha ridotto enormemente il numero. Specie simili sono la Rondine rossiccia (Hirundo daurica), con gola e groppone bianco-rossicci; il Balestruccio (Delichon urbica) dal caratteristico groppone bianco e dalla coda meno forcuta; il Topino (Riparia riparia) comune vicino a argini di fiumi, cave di ghiaia, pareti a picco sul mare; la Rondine montana (Hirundo rupestris) che frequenta le zone montane. La sistematica (la scienza che classifica gli esseri viventi in base alle loro caratteristiche) pone tutte queste specie nella famiglia degli Hirundinidi. Altro discorso per i rondoni. La sistematica classifica questi uccelli nella famiglia degli Apodidi (“senza zampe”). Il curioso nome deriva dal fatto che questi animali hanno zampe cortissime, tanto che se si posano a terra hanno grosse difficoltà a riprendere il volo. Per questo motivo vivono quasi perennemente volando (possono addirittura dormire in volo) e si posano solo quando nidificano, il che avviene in cavità di edifici, fessure su dirupi o buchi di alberi. Nelle nostre città vive il Rondone (Apus apus), dal colore grigio scuro con parti inferiori nere. è più grande delle rondini, con ali strette e rigide, coda corta e forcuta. Vola molto in alto, in stormi non troppo numerosi, emettendo grida stridule. Un’altra specie visibile nelle nostre zone è il Rondone maggiore (Apus melba). Si possono osservare gli stormi sfrecciare nel cielo lungo la strada costiera che porta a Trieste o sulle pareti a picco sul mare della Riserva Naturale delle falesie di Duino. è più grande degli altri rondoni e presenta le parti inferiori bianche con una fascia marrone che attraversa il petto. Specie simili sono il Rondone pallido (Apus pallidus) visibile in alcune zone del sud dell’Istria e sull’isola di Lussino e il Rondone cafro (Apus caffer), sporadico visitatore del sud della Spagna, proveniente dall’Africa. I rondoni sono dei volatori potenti e spettacolari: le ali falciformi gli permettono di toccare velocità che superano i 200 km ora, con manovre che farebbero impallidire un caccia a reazione. Se, mentre gli osservate, vi passano bassi sopra la testa potrete sentire il caratteristico rumore delle loro ali fendere l’aria. Sono grandi divoratori di insetti, specialmente nella stagione riproduttiva, quando devono nutrire i piccoli. I pochi esemplari visti in questi giorni sono le avanguardie degli stormi che nelle prossime settimane occuperanno i cieli delle nostre città. Aguzzate la vista e segnalateci futuri avvistamenti: i prossimi ad arrivare saranno i balestrucci, le piccole rondini nere con il groppone (la parte finale del dorso, dove inizia la coda) e le parti inferiori di colore bianco. Questa settimana vi segnaliamo il sito dell’associazione ornitologica Astore, che si occupa di monitorare costantemente l’avifauna presente nella nostra regione: www.astorefvg.org Dorian Lorenzutti Articolo tratto dal sito Bora.la Cerchi informazioni sul risparmio energetico? Torna l’ECOSPORTELLO! Punto informativo gratuito della Provincia di Trieste progettato e realizzato da Legambiente. Presso l’ECOSPORTELLO riceverai informazioni sugli aspetti normativi e sulle agevolazioni fiscali e tariffarie in materia di isolamento termico, sui finanziamenti bancari, sugli impianti solari fotovoltaici e termici e sul risparmio energetico attraverso l’impiego di apparecchiature a elevata tecnologia che possano garantire una riduzione dei consumi e nel contempo ottimizzare le prestazioni. Rendere le nostre abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia a parità di confort, quindi risparmiare! è possibile ottenere questi risultati senza sacrifici, mantenendo lo stesso benessere nelle abitazioni, o addirittura migliorandolo. Oggi l’uso dell’energia negli edifici rappresenta circa il 40% della domanda finale di energia. è dunque inevitabile che a scelte energetiche attente corrispondano un risparmio in bolletta e un maggior benessere sociale. orario:martedì dalle 10.00 alle 12.00 venerdì dalle 17.00 alle 19.00 a Trieste in via Donizetti, 5/a telefono:366-5239111 fax: 040-9890553 e-mail: [email protected] www.legambientetrieste.it/Ecosportello.htm circolo verdeazzurro - trieste Servizio realizzato in collaborazione con Banca Popolare Etica e Arci Nuova Associazione Trieste 12 Konrad maggio 2010 libri Wisława Szymborska Qualche anno fa sono stata in Giappone, ospite di un caro amico. La sua casa si trova in montagna, ben lontana da Tokyo, Kyoto e qualsiasi altra meta nota agli occidentali. Un angolo perduto: il bosco, il silenzio, e poco altro in giro. Entrando nel suo salotto, notai delle fotografie appese alla parete. Intensi primi piani in bianco e nero, ben sistemati ciascuno nella sua cornice, davano alla stanza un’incantevole sensazione di calore umano. Non poteva trattarsi di parenti poiché nessuno dei volti aveva tratti orientali. “Chi sono queste persone?” gli chiesi. E lui rispose “Sono persone che mi hanno salvato la vita”, spiegandomi poi che si trattava di poeti narratori registi musicisti, che in momenti molto bui gli avevano fatto intravedere la bellezza e il senso stesso dell’esistenza. Tra i ritratti, c’era quello di una vecchia signora dal dolce sorriso. “E lei, chi è?” “Wisława Szymborska, la poetessa polacca!” Conoscevo la sua opera ma non avevo ancora mai visto il suo viso. Trovarla lì, all’altro capo del mondo, in una casa in mezzo al niente, mi sembrò un segno del destino. Da quel momento, Wisława Szymborska per me divenne qualcosa di più che non “la poetessa preferita”. Se è consentito provare affetto per una persona mai incontrata, direi che le voglio bene. Opere di Wisława Szymborska € 70,00 2008, LI-1132 pagine, rilegato Curatore Pietro Marchesani Editore Adelphi (collana La nave Argo) Nata nel 1923 a Bnin, nei pressi di Poznan, Szymborska è diventata nota al grande pubblico solo dopo il premio Nobel che le è stato conferito nel 1996. Come spesso succede (è quasi una buffa regola del Nobel) molti strabuzzarono gli occhi chiedendosi chi fosse questa donna dal nome impronunciabile. Come ricorda Pietro Marchesani, a distanza di qualche anno “la posizione di Wisława Szymborska nel panorama culturale italiano è completamente mutata, e ciò grazie al successo della sua opera poetica. […] La sua opera travalica i normali circuiti – spesso ristretti – della poesia, espandendoli in più vasti, imprevedibili territori. Così, se dalla borsa della piccola ladra del film Cuore sacro di Ferzan Ozpetek cade a terra un volumetto di poesie della scrittrice polacca, in Italia, e in altri paesi, sue poesie o La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009) di Wisława Szymborska € 19,00 2009, LIV-774 pagine, brossura Curatore Pietro Marchesani Editore Adelphi (collana Gli Adelphi) Business Card_fronte Business Card_fronte 12-05-2008 12-05-2008 10:12 10:12 Pagina 8 Pagina 8 Isabella Borselli centro specializzato in massaggi e trattamenti ayurvedici dove i concetti Estetica, Benessere e Ayurveda Via Donadon, 4 diventano una filosofia di vita 33170 PORDENONE [email protected] Pordenone - via Donadon 4 - Tel.0434.28848 Isabella Borselli Tel. 0434.28848 citazioni dei suoi versi compaiono in riviste femminili di grande tiratura, nella pubblicistica, nei necrologi, nei discorsi di politici, nella narrativa o nelle canzoni […]. Wisława Szymborska si è così trasformata, suo malgrado, in una scrittrice di culto, come dimostra la straordinaria affluenza di pubblico alle serate di letture poetiche che ha tenuto negli ultimi anni in Italia”. I due libri che vi segnalo sono autentici gioielli. Soprattutto Opere uscito nel 2008, che ci offre tutte le raccolte poetiche (tranne Qui, poiché uscita dopo) e le meno note prose, Letture facoltative e Posta letteraria. La gioia di scrivere, uscito nel 2009 (e che, va detto, ha l’apprezzabilissimo merito di essere economicamente più accessibile) ci priva delle prose ma in compenso ci regala anche la più recente raccolta. Per chi non la conoscesse ancora, un primo e delizioso approccio a Szymborska potrebbe essere la lettura del discorso che tenne a Stoccolma. Ne emerge tanta parte della sua personalità, e di cosa significhi per lei fare poesia. Fondamentale è la saggia umiltà di saper dire “non so”. Importante in ogni professione, l’ammissione di non sapere è il requisito principe per potersi avventurare nella conoscenza. Se Isaak Newton non si fosse detto “non so”, le mele nel giardino sarebbero potute cadere davanti ai suoi occhi come grandine e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe chinato a raccoglierle, mangiandole con gusto. […] Ma anche il poeta, se è un vero poeta, deve ripetere di continuo a se stesso “non so”. Con ogni sua opera cerca di dare una risposta, ma non appena ha finito di scrivere già lo assale il dubbio e comincia a rendersi conto che si tratta di una risposta provvisoria e del tutto insufficiente. Perciò prova ancora una volta e un’altra ancora, finché gli storici della letteratura non legheranno insieme con un grande fermaglio queste successive prove della sua insoddisfazione, chiamandole “patrimonio ✁ artistico”… Tra le altre cose, nel discorso, Szymborska descrive con ironia il lavoro stesso del poeta. È significativo che si girino di continuo molti film sulla biografia di grandi scienziati e grandi artisti. […] Possono essere spettacolari i film sui pittori […] I film sui compositori sono colmi di musica […]. Le cose vanno assai peggio per i poeti. Il loro lavoro non è per nulla fotogenico. Una persona seduta al tavolino o sdraiata sul divano fissa con lo sguardo immobile la parete o il soffitto, di tanto in tanto scrive sette versi, dopo un quarto d’ora ne cancella uno, e passa un’altra ora in cui non accade nulla… Quale spettatore riuscirebbe a reggere un simile spettacolo? Mi sono chiesta a lungo se in questo mio umile articolo io dovessi o potessi citare qualche poesia. E scorrendole tutte ho iniziato a prendere nota di quelle che avrei amato riportare. La chiave, Nulla due volte, Piccoli annunci, Natura morta con palloncino, Le quattro del mattino, Atlantide, Progetto un mondo, Museo, Elegia di viaggio… Ma la lista diventava sempre più lunga, come una lettera d’amore di cui si perde il controllo, dicendo troppo, annoiando l’amante, diventando ridicoli. Eppure, come fare a trattenersi? … Un incontro inatteso, Nozze d’oro, Campo di fame presso Jaslo, Poesia in onore, Conversazione con una pietra, La memoria finalmente, Riso, La stazione… I titoli delle poesie predilette si moltiplicavano sulla carta. Proprio non riuscivo a sceglierne una o due soltanto… Così ho scelto di non citarne alcuna. Del resto, la poesia è una faccenda molto intima: solo al lettore spetta di percepire un verso più intensamente significativo dell’altro. Io non posso dirvi proprio niente. Solo questo: che il mio amico aveva ragione. Sulla parete, tra gli artisti che ci salvano la vita rendendocene il senso, Wisława Szymborska sta a pieno diritto. Luisella Pacco 13 Konrad maggio 2010 Francesco Penco Fotoreporter ante litteram nella Trieste del ‘900 L’impetuoso sviluppo economico e industriale avvenuto a Trieste ai primi del Novecento attirò molti fotografi professionisti. Uno dei più originali fu Francesco Penco. Nato nel 1871 a Trieste, nel 1902 documentò con impressionante verismo lo sciopero dei fuochisti del Lloyd. Successivamente si trasferì nello studio della fotografa Emilia Manenizza, che aveva sposato nel 1904. Rimasto vedovo molto presto, continuò l’attività di fotografo scolastico ritagliandosi nel tempo libero un’estemporanea passione di cronista, scattando istantanee di numerosi avvenimenti importanti come i funerali dell’arciduca Francesco Ferdinando nel 1914, le barricate a San Giacomo nel 1920 e l’insurrezione di Trieste del 30 aprile ‘45. Tutte cose che i vari fotografi “nobili e artistici“ non avevano coraggio di affrontare. Poiché purtroppo morì il 29 dicembre 1950 senza lasciare eredi, il suo archivio fu disperso e il suo nome dimenticato. Come nel catalogo di una delle prime mostre dedicate ai Wulz, grande dinastia di fotografi triestini, pubblicato a cura del Comune di Trieste nel 1981: si parla di molti studi triestini (tra cui Mallovich, Franceschinis, Tominz, Opiglia, Mioni, Sebastianutti & Benque eccetera) ma non una parola su Francesco Penco. Per una valorizzazione della sua memoria si è dovuto attendere addirittura il secolo ventunesimo. I miei primi rapporti con la sua opera sono piuttosto confusi e risalgono ai tempi in cui abitavo ancora in via Caprin, alle pendici del rione sangiacomino. A quel tempo la piazzetta dei Giuliani, oggi piazza Edmondo Puecher, era molto diversa da oggi: lastricata con pietre d’arenaria, piena di alberi fronzuti, ospitava un mercatino rionale, un chiosco di salumi e un’edicola di giornali. Il proprietario dell’edicola era un certo Vecchiet che un giorno mi chiese se potevo sviluppargli alcune antiche lastre fotografiche, tenute in casa da diversi anni. Alla fine dei Settanta, io mi occupavo di fotografia già da tempo e nella mia nuova abitazione di via Parini avevo installato un vero e proprio laboratorio. Il pacco di lastre di Vecchiet pesava parecchio e puzzava molto di muffa, ma i risultati della stampa a contatto compensarono ampiamente le mie fatiche: le visioni della Trieste Primo Novecento che mi apparvero non avevano nulla di statico ma erano riprese nel pieno dell’attività e del movimento della gente. Le foto di Piazza Verdi, piazza Grande, via del Torrente, piazza della Legna e corsia Stadion sembravano fatte il giorno prima. C’erano anche molte fotografie di luoghi di lavoro, Ferriera di Servola, Birreria Dreher e anche la Fabbrica Macchine Sant’Andrea: una vera macchina del tempo. Le migliori erano quelle degli anni Trenta che mostravano le demolizioni della zona di città vecchia riprese con un obiettivo grandangolare di potenza incredibile. Ancora meglio andò quando il Vecchiet, che aveva sposato una parente di Gisella Mauri, collaboratrice di Francesco Penco negli ultimi anni della sua vita, mi portò una serie di negativi fotografici Agfa Isopan formato Leica arrotolati in carta di giornale e accatastati in una vecchia scatola di polistirolo espanso di gelati Sanson. Erano tutte fotografie di Trieste risalenti agli anni ’40 e 1951. Particolarmente interessanti erano quelle tra il 1° maggio e il giugno ‘45, con i combattimenti per la liberazione di Trieste e i primi giorni di occupazione jugoslava. Bisogna tenere conto che all’epoca Penco aveva già 74 anni e per andare in strada a far fotografie mentre fischiavano le pallottole ci voleva un fegato. Certo, il fotografo sloveno Mario Magajna scattò molte foto dei combattimenti, ma a quel tempo era un giovanotto di 29 anni. Trovavo ingiusto che nessuno si occupasse di Penco. Così, grazie alle mie amicizie nel campo giornalistico, scoprii che il cronista Claudio Ernè, grande appassionato di fotografia, aveva sviluppato un grosso interesse per l’opera di Francesco. Oltretutto Ernè aveva dei mezzi superiori ai miei e possedeva pure l’indispensabile bagaglio di conoscenze nel campo dell’editoria: in alcuni anni riuscì a raccogliere una parte significativa del patrimonio fotografico di Penco e finalmente, nel luglio 2008, con la collaborazione di Fabio Amodeo, venne organizzata una bellissima mostra al teatro Miela dedicata alle immagini più importanti del fotografo triestino. Ne fu tratto il libro uscito nel dicembre 2009 a cura delle edizioni Comunicarte che raccoglie tutte le foto maggiormente significative di Francesco Penco riprodotte in maniera splendida. Il libro è impreziosito dall’introduzione di Paolo Rumiz e da un saggio biografico di Claudio Ernè. Un’opera indispensabile per chi vuole conoscere la realtà dell’altra Trieste, ignorata dai libri di storia, la città vista dalla parte del popolo e della povera gente. Gianni Ursini “Francesco Penco Fotografo Il Novecento a Trieste“ a cura di Claudio Ernè con uno scritto di Paolo Rumiz – Comunicarte edizioni – collana “ Cartecomuni “ dicembre 2009, pag. 190, € 28,00 Al Villaggio del Fanciullo il futuro è cominciato 60 anni fa Lo scorso 17 Aprile si è festeggiato il 60° anniversario della fondazione dell’Opera Villaggio del Fanciullo di Trieste. Alla manifestazione hanno partecipato esponenti della realtà istituzionale cittadina e operatori sociali, ma anche tante persone affezionate al Villaggio che da anni rappresenta un punto di riferimento per molti. Durante la cerimonia è intervenuto il Vescovo di Trieste Mons. Crepaldi, che ha sottolineato l’importanza di una realtà come questa, impegnata su più fronti per i giovani in difficoltà, ma che negli anni è stata in grado di arricchire la sua offerta e vocazione originaria riuscendo a soddisfare le esigenze di nuovi utenti: stranieri, disabili, disoccupati, detenuti. Un’azione resa possibile grazie alla sinergie Il nuovo spazio Polifunzionale con i tanti soggetti attivi sul territorio, tra cui la Regione, i Servizi Sociali del Comune di Trieste, lo Sportello lavoro della Provincia di Trieste la Caritas, la Comunità San Martino al Campo, il Ministero della Giustizia e la Casa circondariale di Trieste, e molti altri ancora. L’Opera Villaggio del Fanciullo nasce nel lontano 1950, quando venne costituito la prima struttura di accoglienza per gli orfani di guerra. Da allora di strada ne ha fatta tanta, proponendo la formazione professionale e l’orientamento al lavoro accanto all’accoglienza, tanto che oggi il Villaggio è una realtà complessa costituita da tre enti, che lavorano in sinergia: la Comunità di accoglienza per minori, la Tipografia, e il Centro di Formazione professionale. Questi tre si trovano in un vasto comprensorio sull’altopiano triestino. Oltre agli edifici adibiti alla formazione, ai laboratori pratici, all’accoglienza e alla stampa, durante la festa per i suoi 60 anni di attività il Villaggio del Fanciullo ha inaugurato un nuovo spazio “Polifunzionale” realizzato grazie ad un importante contributo giunto dalla Fondazione CRTrieste. La manifestazione è stata anche un’occasione per aprire le porte alla cittadinanza. L’affluenza di giovani, adulti e di famiglie ha permesso di far conoscere gli spazi che il Villaggio ha a disposizione per promuovere accoglienza, orientamento e formazione professionale. Ambiti diversi, ma correlati da uno stesso obiettivo, quello di lavorare per favorire l’integrazione sociale e il benessere del proprio territorio. Per ulteriori informazioni: www.villaggioformazione.org Clelia Fiano 14 Konrad maggio 2010 alimentazione Acqua - e non sai cosa bevi! Prima parte - le acque in bottiglia “Noi ci beviamo il 90% delle nostre malattie” sosteneva Pasteur e la sua affermazione non va presa alla leggera. L’organismo umano è composto per quasi il 70% di acqua ed è strano come in realtà noi ci percepiamo solidi quando dovremmo invece sentirci liquidi e molli. L’acqua svolge numerose fondamentali funzioni nel corpo umano; costituisce i fluidi del corpo, come il sangue, le lacrime, la saliva ecc., trasporta alle cellule le sostanze nutritive e allontana i prodotti di rifiuto, aiuta la regolazione della temperatura corporea, favorisce la digestione e molte reazioni metaboliche, mantiene in soluzione liquida elementi, come i sali minerali, che altrimenti non sarebbero assimilabili, ed infine, svolge una potente azione lavante e purificante per tutto l’organismo. Per queste ragioni, l’acqua è indispensabile, forse anche più del cibo. Se infatti è possibile, in condizioni ottimali, digiunare fino anche a 40 giorni senza produrre danni all’organismo, possiamo rimanere senz’acqua solo al massimo per tre giorni. Il fabbisogno giornaliero è di circa 2 litri, ma non bisogna cadere nell’errore di pensare che tutta quest’acqua debba essere bevuta. Anche i cibi contengono acqua, e in alcuni casi, come per la frutta, fino al 90%, che significa che mangiando 1kg di melone si beve quasi un litro di acqua. Le altre due possibilità sono l’acqua in bottiglia e quella del rubinetto casalingo. In questa prima parte dell’articolo ci soffermeremo sull’analisi dell’acqua in bottiglia per scoprire che ci sono notevoli differenze tra le diverse marche in commercio. Prima però occorre chiarire un concetto fondamentale: acqua potabile non significa necessariamente acqua sana. Potabile vuol dire che si può bere senza danni immediati per la salute, ma se poi dopo dieci anni il fegato si ammala per le sostanze in essa contenute, nessuno si assumerà la responsabilità di ciò. Per questo, uno studio attento dell’etichetta della bottiglia sarà fondamentale per capire la qualità dell’acqua. Il primo dato da rilevare è il residuo fisso a 180 gradi. Esso indica la quantità di sostanze presenti nell’acqua. L’acqua pura non contiene altro che se stessa, per cui più sostanze ci sono, più significa che è ‘sporca’, ossia ha raccolto elementi lungo il suo percorso. Un buon residuo fisso deve essere inferiore a 50 mg per litro. Solo le acque imbottigliate in alta montagna riescono a rimanere sotto quel valore. Quelle di pianura possono arrivare anche a 400-500 mg per litro, il che significa ‘sporcare’ l’organismo e sovraccaricare gli organi di filtrazione e purificazione (come i reni). Il secondo valore da considerare è il PH. L’acqua pura ha Ph 7 e una buona acqua dovrebbe rimanere nell’intervallo 6-6,8, ossia leggermente acida. Molte acque in commercio hanno invece valori molto acidi o molto basici, perché contengono sostanze acidificanti, come i pesticidi, i nitriti e i nitrati, oppure alcalinizzanti, come detersivi ecc. che raccolgono lungo il loro percorso. Terzo fattore: la conducibilità elettrica. L’acqua pura non conduce elettricità, mentre più è sporca, più conduce. Quindi, minore è quel valore più l’acqua non contiene altre sostanze. Altri due valori importanti sono l’altitudine della fonte e la temperatura alla sorgente. è evidente che più l’acqua viene presa in alta quota, più sarà pulita. In commercio le migliori acque vengono imbottigliate a 1700-1800 metri, mentre quelle più comuni (e pubblicizzate) a 20 metri. L’etichetta poi contiene l’analisi chimica degli elementi presenti, come il sodio, il calcio ecc. Tra questi, la presenza di nitriti e nitrati (entrambi cancerogeni) è indicatore di bassa qualità, così come la presenza di piombo, mercurio, cadmio, PBC, idrocarburi, tutte sostanze dannose che derivano dagli scarichi delle aziende, delle stalle, dall’agricoltura e dall’inquinamento cittadino. Anche il contenitore fa la differenza. Il vetro è completamente atossico e non si altera in nessun modo. Il PET (la bottiglia di plastica) invece rilascia sostanze tossiche in presenza di luce e calore, e considerando che i negozi spesso lasciano l’acqua fuori in cortile al sole a luglio, è evidente che questa diventa malsana. Ultimo fattore da considerare, il gusto. Tutti conosciamo il buon sapore dell’acqua di fonte. Anche le acque in bottiglia variano nel gusto e questo è un indicatore della loro purezza. Quali conclusioni possiamo trarre da questa analisi? Occorre scegliere attentamente quale acqua comprare perché le differenze in termini di qualità (e di salute) sono notevoli. Il fattore che sempre incide quando si parla di qualità è il prezzo, e difatti le migliori acque, vendute in vetro, costano di più, ma fortunatamente la differenza non è tale da proibirne l’acquisto. Se siete grandi consumatori di acqua in bottiglia, vi consigliamo caldamente di acquistare una buona acqua perché le proprietà che abbiamo visto all’inizio sono valide nella misura in cui l’acqua è pulita e sana. Nel prossimo mese esamineremo l’acqua del rubinetto di casa e le sue problematiche, perché, nuovamente, potabile non significa necessariamente sana. Nadia e Giacomo Bo www.ricerchedivita.it humus park Meeting di Land Art: arte e natura a Pordenone dal 17 al 22 maggio Dopo il successo della prima edizione ospitata nel parco del Seminario, il progetto Humus Park organizzato dal Comune di Pordenone con la collaborazione artistica di Gabriele Meneguzzi e Vincenzo Sponga, prosegue toccando quest’anno un altro luogo della città – il parco del castello di Torre - dove storia, archeologia e natura formano un sorprendente mosaico di tracce e percorsi, pronto a farsi fecondare dall’arte. Un’arte contemporanea e antica nello stesso tempo: la Land Art naturalistica, che prevede la realizzazione di opere artistiche utilizzando esclusivamente materiali naturali reperiti in loco, affermando una relazione Uomo-Natura che non sia più prevaricazione, ma rispetto, dialogo e relazione. L’artista si fa ispirare dal luogo, crea prendendo a prestito i materiali che essa mette a disposizione, e poi lascia che la Natura continui la sua opera riappropriandosene. Un processo, quello dell’inesorabile e affascinante ciclo vita-morte, cui il pubblico è chiamato ad essere testimone: osservando gli artisti al lavoro, ammirando le opere finite e seguendole poi nel loro ciclo naturale. L’artista rinuncia inoltre al possesso dell’opera, uscendo così dalle logiche commerciali e delle gallerie d’arte. Humus Park è un luogo di incontri e relazioni. Gli artisti locali incontrano gli artisti internazionali, l’arte 15 Konrad maggio 2010 Contro la privatizzazione dell’acqua Sabato 24 aprile è iniziata anche a Trieste, come in Tutta Italia, la raccolta delle firme per poter chiedere un referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Promotore dell’iniziativa è il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, costituito da centinaia di comitati territoriali che si oppongono alla privatizzazione, insieme a numerose realtà sociali e culturali, che ha deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di Cassazione di Roma mercoledì 31 marzo 2010. Sosterranno tale iniziativa anche diverse forze politiche. I tre quesiti vogliono abrogare sia la vergognosa legge (“decreto Ronchi”) approvata su proposta del Governo nel novembre 2009, sia le norme proposte da altri Governi in passato, che andavano nella stessa direzione, cioè quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Attualmente la legislazione colloca tutti i servizi pubblici essenziali locali (non solo l’acqua) sul mercato, sottoponendoli alle regole della concorrenza e del profitto, espropriando il soggetto pubblico e quindi i cittadini dei propri beni faticosamente realizzati negli anni sulla base della fiscalità generale. Insomma il cosiddetto “decreto Ronchi”, al di là della retorica efficientista che lo accompagna, rappresenta un danno per l’ambiente, la salute e non da ultimo per l’occupazione. Di seguito elenchiamo i tre quesiti : PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. È la più recente normativa voluta dal Governo Berlusconi. Stabilisce, come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico, l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblicoprivato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015. Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese. SECONDO QUESITO : aprire la strada della ripubblicizzazione Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), relativo alla scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato. dialoga con la natura, i cittadini riscoprono la propria città, i visitatori scoprono l’altra faccia di Pordenone: non solo cittadina vivace dal punto di vista economico e industriale, ma attenta all’ambiente e consapevole del proprio patrimonio naturale, che nell’ultima statistica di Legambiente la vede al quinto posto per superficie di verde fruibile per abitante. Gli artisti lavoreranno a coppie dal 17 al 22 maggio nel parco del Castello di Torre, oggetto di un recente progetto di restauro conservativo che ne consente ora una più chiara e accessibile “lettura”: dalla zona delle risorgive (ci troviamo sulla sponda sinistra del Noncello) con le sue piante acquatiche, alle vestigia romane di un abitato antico e importante, alle tracce di archeologia industriale, senza dimenticare che il castello è sede del museo archeologico. Durante questa settimana il pubblico è invitato a passeggiare nel parco, osservare gli artisti al lavoro e anche interloquire con loro se lo desidera. La mostra con le opere realizzate durante il meeting verrà inaugurata sabato 22 maggio alle 17.30 con una piccola cerimonia nella Bastia del castello e rimarrà visitabile per tutta l’estate, lasciando che la natura faccia il suo corso. Clelia Delponte www.humuspark.it L’articolo definisce, come uniche modalità di affidamento del servizio idrico, la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto. TERZO QUESITO : eliminare i profitti dal bene comune acqua Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale. Con questa iniziativa si vuole ribadire che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale . Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene ne farci profitto. Inoltre vogliamo con il referendum restituire questo bene essenziale alla collettività. Per tutelarlo e restituirlo alle future generazioni . Perché si scrive acqua ma si legge democrazia Ulteriori informazioni sulle motivazioni della campagna referendaria e sui luoghi di raccolta delle firme sono disponibili nel sito . Gruppo promotore Trieste: Bioest, WWF Trieste, Italia Nostra Trieste, Legambiente circolo VerdeAzzurro, ass. Tina Modotti, Il Capofonte onlus, Bottega del Mondo Senza Confini Brez Meja, gruppo Beppe Grillo Trieste, il Gattile, Comitato Pace Danilo Dolci, La Fabbrica di Nichi di Trieste, ISDE Trieste Comitato di sostegno : Rifondazione Comunista, Sinistra critica, Sinistra Ecologia e Libertà date per la raccolta firme di maggio I moduli per la raccolta delle firme saranno depositati presso i Comuni della provincia di Trieste e presso la Bottega del Mondo di Via Torrebianca 29/b ogni venerdi’ dalle 15.30 alle 17.30. Inoltre: sab 1 dalle 9 alle 14, via San Lazzaro angolo via Ponchielli; ven. 7 P.za Cavana, sab. 8 via Dante; ven. 14 via Ponchielli; sab. 15 piazza Goldoni; ven. 21 piazza Cavana; sab. 22 piazza Goldoni; ven. 28 largo Bonifacio ; sab. 29 via Dante ang S Nicolò. 16 Konrad maggio 2010 cinema Thriller da Francia e USA Shutter Island, Il Profeta, Fuori controllo e L’uomo nell’ombra Ai nemici di Basaglia che vorrebbero tornare ai vecchi oscurantismi, suggerisco un ripassino con Shutter Island. La psichiatria barbarica di qualche decennio fa usava la “lobotomia transorbitale“: una sonda nell’orbita, farla scivolare al fianco del globo oculare e poi, attraverso il nervo ottico, raggiungere il cervello e… mi fermo qui. Almeno i soggetti erano sedati, perché l’operazione faceva un male cane ma con questo trattamento anche i più agitati diventavano agnellini. Negli anni ‘50 la tecnica era usata in Cina, Corea del Nord e USA anche in esperimenti per cancellare la volontà, il famoso “lavaggio del cervello“: creare killer del tutto passivi. L’agente FBI Teddy (Leonardo DiCaprio) teme di trovarsi davanti a qualcosa di simile quando nel ‘54 sbarca col collega Chuck (Mark Ruffalo) nell’isola dove ha sede un manicomio criminale: è appena sparita una delle pazienti più pericolose, il personale medico collabora poco. E Terry, già sconvolto per le tragiche esperienze belliche e la recente morte violenta della moglie, è preda di terrificanti mal di testa accompagnati da allucinazioni spaventose. Gli mettono qualcosa nel cibo o nelle sigarette? I sotterranei del manicomio celano segreti inconfessabili? Tratto da L’isola della paura di Dennis Lehane (già autore dell’ottimo Mystic river che ispirò a Clint Eastwood l’altrettanto eccellente film), Shutter Island è uno dei pozzi più tenebrosi della carriera di Scorsese, che pure non ha mai creato opere spensierate. Ma se qualcuno pensa a trame spionistiche ai limiti della fantascienza come Va e uccidi di John Frankenheimer (1962) o al remake The Manchurian candidate di Jonathan Demme (2004) sbaglia: questo è un viaggio senza ritorno nei meandri della follia. La ferocia della natura su un’isola di nuda roccia battuta da marosi e tempeste si contrappone all’angoscia di menti che si trascinano nello spaventoso frenocomio dominato da un faro infernale che ritma esperimenti orrendi. I riferimenti sono Anatole Litvak con La fossa dei serpenti (1948), Il corridoio della paura di Samuel Fuller (1963), Vertigine di Otto Preminger (1944), Repulsion di Roman Polanski (1965) e Io ti salverò di Alfred Hitchcock (1945). Sconsiglio la visione alle persone più sensibili, perché ci sono scene veramente impressionanti, ma a chi ama la strizza e il sottile fascino dell’orrore, auguro: buona visione! Per gli amanti del cinema claustrofobico-carcerario, nulla di meglio de Il Profeta di Jacques Audiard: violentissima e molto realistica storia di Malik El Djebena (Tahar Tahim), giovane analfabeta, condannato a sei anni. Destinato a una brutta fine, incontra un boss della mafia corsa che gli fa commettere un omicidio e poi lo prende sotto la sua protezione. Malik parla poco ma impara molto: tra un assassinio e l’altro commesso durante le ore di “libera uscita”, scopre che in carcere c’è una scuola e studia. La sua ascesa diventa inarrestabile: i compagni lo chiamano “profeta”. La corruzione impera dovunque e i deboli non sopravvivono. Pesta duro pure il cinquantottenne regista Jacques Audiard che utilizza la cinepresa come una pistola, con una tecnica tutta particolare che chiama “Mano Negra“: film meritatamente premiato a Cannes e altrove. Non male nemmeno Fuori controllo di Martin Campbell, col ritorno di Mel Gibson dopo otto anni confusi: divorzio, fesserie antisemite e arresti per guida in stato alcolico. Ma anche il successo delle prove da regista: La Passione di Cristo (2004) e Apocalypto (2006). Oggi ha 54 anni portati male, e sullo schermo si vedono tutti. Qui, è l’ufficiale di polizia Harry Craven che vede la figlia uccisa a fucilate sulla porta di casa. Pensa a un errore, ma poi intuisce un contorto complotto governativo: il marcio si annida nelle insospettabili pieghe della buona società. Ottima regia del neozelandese Martin Campbell per una trama ispirata a un serial inglese: poche ma ben calibrate scene d’azione, anche se qualche passaggio nel montaggio è incongruo, come se il film dovesse durare di più. Colpisce il dolore di Gibson che finalmente ha imparato a recitare con misura: commovente soprattutto quando parla con la figlia morta. Ma è solo della sua immaginazione o…? Insomma, un thriller diverso dalle solite spacconate propinate dagli americani. Poco americano anche L’uomo nell’ombra, ultimo Roman Polanski prodotto da USA, Francia e Germania: l’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan) assume un nuovo “ghost writer” (prestanome), uno scrittorucolo (Ewan McGregor) incaricato di rivedere da cima a fondo la sua autobiografia: sostituisce il precedente, morto misteriosamente. Pian piano emergerà un losco intrigo: Lang è accusato di aver consentito la tortura di prigionieri sospettati di terrorismo e di aver avuto inconfessabili legami con la Cia. Anche Polanski ne ha passate di tutti i colori: nato in Polonia nel ’33, sfuggito per miracolo ai nazisti, rifugiato negli USA, marito della bellissima Sharon Tate che nel 1969 venne massacrata dalla banda satanista di Charles Manson, ha diretto decine di inquieti film, Oscar alla carriera nel 2003, recentemente è finito addirittura in carcere in Svizzera in attesa di estradizione dopo una vecchia condanna negli Stati Uniti. Approda ora al thriller grazie al romanzo di Robert Harris (a cui è fedele) e a un Ewan McGregor (modernamente calato nella parte del classico eroe hitchcockiano alla Cary Grant e James Stewart). L’uomo nell’ombra è un film etero-diretto, perché il regista non poteva essere materialmente sul set. Nonostante ciò è di buon livello, si guarda con interesse e si avverte il divertimento di Polanski, non disgiunto da una sorta di preveggenza: Adam Lang vive negli USA dove non esiste l’estradizione con l’Inghilterra. Mentre Roman è stato arrestato in Svizzera per un lontano rapporto sessuale con una minorenne e Stati Uniti e Svizzera hanno un trattato di estradizione. Ormai Polanski è un vecchietto di 78 anni che ne ha passate di tutti i colori. Sarebbe ora lo lasciassero finalmente in pace. Gianni Ursini Nota della redazione: Il 1º febbraio 1978, Polanski fu condannato da un tribunale americano per stupro nei confronti della tredicenne Samantha Geimer. Per non finire in carcere, fuggì dagli Usa. Nel settembre 2009, latitante, fu arrestato a Zurigo in base a un mandato degli Stati Uniti. 17 Konrad maggio 2010 teatri di confine Il signore del cane nero Laura Curino, foto Giorgio Sottile ‘Dovunque c’è petrolio, c’è un disegno’. Ne è convinta la dolce e folle Celestina, il personaggio scelto da Laura Curino per raccontare mercoledì 24 marzo al pubblico della Sala Bartoli la storia di Enrico Mattei. è lui ‘Il signore del cane nero’ a cui venne affidata l’AGIP subito dopo la seconda guerra mondiale al fine di liquidarla e che, invece, divenne il primo mattone di un vero e proprio impero energetico, sino alla tragica morte dell’imprenditore avvenuta il 27 ottobre del 1962 per un incidente aereo sui cieli di Bascapé. Laura Curino, coautrice del testo assieme al regista Gabriele Vacis, percorre uno dei tanti misteri italiani ancora irrisolti. Lo fa con grande padronanza di mezzi e, usando un termine che lei stessa ha coniato, con una buona dose di ‘condensazione poetica’, tanto da firmare uno dei più bei spettacoli visti al Rossetti quest’anno. Prodotto dal Teatro Stabile di Torino, ‘Il signore del cane nero’ si avvale degli inserti e delle elaborazioni video di Lucio Diana, che mostrano via via spezzoni di interviste, foto e filmati d’epoca, oltre ad alcune sequenze del film di Francesco Rosi sul caso Mattei con Gian Maria Volonté come protagonista. Celestina, che indossa un cappotto grigio più grande di lei, un tutù nero e una bandiera di Che Guevara, si destreggia attraverso tutte queste informazioni, cercando di sbrogliare una matassa piuttosto intricata. Si parte dai primi passi di Mattei in ambito commerciale e al suo exploit come tesoriere della Resistenza, per giungere all’evento chiave della sua vita, la liquidazione dell’Agip, considerato un organismo inutile visto che in Italia di petrolio non ce n’era. Ma l’imprenditore marchigiano non ha la minima intenzione di liquidarlo e, assieme a Cefis (che Celestina chiama Fecis) e ad altri uomini fidati, punta al suo rilancio. Per farlo non esiterà a ricorrere anche a mezzi illeciti come i fondi neri, oltre ad organizzare eventi mediatici alla prima goccia di petrolio scoperta in quel di Cortemaggiore. Una cortina di fumo per coprire il vero obiettivo dell’azienda, ovvero il metano, presente, questo sì, in abbondanza nella pianura Padana. Per rifornire l’Italia di petrolio, Mattei dovette andare dai paesi produttori a prenderselo, dribblando le ‘sette sorelle’ che allora controllavano le forniture mondiali. Chissà se poi furono loro, o la Cia, o qualcun altro a mettere la carica di tritolo che fece esplodere in aria, come stabilì l’inchiesta riaperta nel 1995, l’aereo di Mattei. Celestina è sicura che sia stato Cefis, anche se non ne ha le prove. Come Pasolini, che lo scrisse nel romanzo ‘Petrolio’, rimasto incompiuto. Stefano Crisafulli Danzare la storia Forse ne sappiamo troppo poco della storia degli Stati Uniti per apprezzare fino in fondo il lavoro che il coreografo Bill T. Jones ha presentato venerdì 19 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Eppure la performance ‘Serenade/The Proposition’, dedicata ad Abramo Lincoln, è sicuramente il frutto di una sfida non facile che il grande artista americano, per mezzo dei dieci danzatori della Arnie Zane Dance Company, è riuscito a portare a compimento. Lo spettacolo risale al 2008, fa parte di una trilogia ed è stato commissionato a Jones in vista dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Lincoln. Ma il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, fautore dell’abolizione della schiavitù, poi assassinato, non poteva non interessare l’autore di ‘Serenade’ che si è sempre battuto contro ogni discriminazione. Soprattutto con l’avvento di Barack Obama alla Casa Bianca. Certo, il compito è improbo: è come se un coreografo italiano dovesse mettere in scena uno spettacolo su Garibaldi o, per rimanere in ambito presidenziale, su Pertini. Per riuscirci, senza che diventi un’agiografia, Jones costruisce una vera e propria opera multimediale, chiamando in causa gli scritti di Lincoln, le foto della Guerra civile, la musica originale di Begin e Lancaster suonata dal vivo, la voce di Lisa Komara, i costumi di Anjia Jalac, le luci di Robert Wierzel e le scene di Bjorn Amelan che richiamano, con sei colonne bianche, il celebre Lincoln Memorial. Ma a perdersi tra tutti questi stimoli sono proprio i corpi dei danzatori. S.C. Porco mondo Una vita da maiale. No, non è la parodia della canzone di un noto rocker emiliano, ma il tema di uno spettacolo scritto, messo in scena ed interpretato da Maurizio Soldà per la rassegna Teatroblog. Si intitola ‘Pig’ e ha avuto luogo presso l’Etnoblog, martedì 30 marzo. L’attore triestino ha rispolverato, per l’occasione, un testo di repertorio, mettendosi nei panni dell’animale che, trasformato dall’uomo in prosciutto o salsiccia, recita una parte importantissima nella nostra cucina. Che cosa ne sappiamo, noi, del maiale? Che vita conduce, in quei pochi metri quadrati che vanno dal secchio al truogolo? Ma, soprattutto, è felice? In apparenza, si direbbe che non gli manca nulla: di cibo ne riceve a iosa, può dormire su un pagliericcio, rotolarsi nel fango e persino guardare fuori dal porcile. Certo, non gli dispiacerebbe un po’ di spazio in più, ma in fondo gli va bene anche così. Se non fosse per quelle urla che provengono dal macello. E per la consapevolezza che, prima o poi, toccherà anche a lui. S.C. solo Via San Giuliano, 35 - Pordenone tel./fax: 0434 28043 - [email protected] SCOPRI A EREN Z DI LA FF prodotti biologici e biodinamici di qualità l’albero del pane trieste viale Miramare 27 tel. 040 421128 viale XX Settembre 39 tel. 040 636332 18 Konrad maggio 2010 ecorubrica Muffa: come sconfiggerla in modo naturale Ben ritrovati nella nostra eco-rubrica! Cominciamo a rispondere alle vostre e-mail, che ci sono pervenute, cercando di adeguarci e di soddisfare le vostre richieste. Iniziamo col rispondere alla lettera che ci ha scritto il signor Daniele: “[…] è da circa un anno che con la mia fidanzata abbiamo comprato un appartamento in periferia (no primo ingresso), e ci ritroviamo con della Esempio 1: Muffa sotto la carta da parati Esempio 2: Muffa sopra la finestra di un bagno Esempio 3a: Muffa nodo soffitto muro, causa probabile ponte termico Esempio 3b: Terrmografia nodo soffitto muro muffa in casa! Il venditore nostro amico ci ha detto che forse potrebbe essere il rivestimento interno (forse ci sono dei pannelli isolanti), che il proprietario precedente ha fatto installare... .” Caro Daniele, innanzitutto ti ringraziamo per averci scritto! Come ben saprai, la muffa è un tipo di fungo che, attraverso le sue spore, può provocare danni sia alla salute che all’ambiente in cui si propaga. La sua formazione è molto semplice: il vapore acqueo, presente nell’aria dell’abitazione, a contatto con una superficie fredda condensa (come sullo specchio quando ti fai la doccia), creando il terreno fertile per la propagazione della muffa! Le condizioni più favorevoli sono con una temperatura compresa tra 1035°C ed un’umidità relativa di almeno 80% per circa 12 ore nell’arco di cinque giorni. Le cause possono essere le più svariate: a) un isolamento insufficiente o eccessivo, oppure posato in maniera non corretta, b) i ponti termici (vedi articoli precedenti), c) l’eccessiva produzione di umidità nell’ambiente, d) la scarsa ventilazione dei locali, e) l’umidità di risalita dai piani più bassi, magari a contatto con le fondazioni. Difficile dare una soluzione univoca a tutti questi problemi, anche perché servirebbe un’analisi puntuale e specifica caso per caso; in ogni modo cercheremo di dare un consiglio e di indicare quali possono essere degli ottimi accorgimenti per ovviare a questo problema. Prima di tutto dobbiamo sfatare la voce corrente che il cappotto non fa “respirare” il muro e quindi la casa e che quindi può creare la formazione di condensa e relativa muffa: se progettato e messo in opera a regola d’arte, il cappotto è uno dei migliori sistemi per isolare l’edificio. Soprattutto nel caso dell’isolamento interno, utilizzato tante volte nelle case soggette a ristrutturazione oppure in caso di appartamenti ristrutturati in centro città, è conveniente scegliere materiali idonei come quelli igroscopici, utilizzare elementi non troppo spessi per evitare la formazione di muffa tra l’isolamento e il muro, eliminare tutti i ponti termici con il risvolto dell’isolante sia sul pavimento che sul soffitto. Per quanto riguarda le finiture, in caso di ristrutturazione oppure nel caso di lavori interni, è consigliabile l’uso di intonaci e pitture murali traspiranti e igroscopici che aiutano ad assorbire e rilasciare gradualmente l’umidità in eccesso, diminuendo la possibilità di formazione di condensa e relativa formazione di muffe all’interno degli ambienti. “Le case non camminano come non respirano” quindi, applicando un cappotto sulle facciate non “soffochiamo” le case, in quanto solamente i 2% del vapore acqueo prodotto all’interno dell’edificio passa attraverso le murature, il restante 98% viene smaltito attraverso la ventilazione, cioè attraverso le finestre , le porte, ecc. Infatti non è inusuale veder comparire macchie di muffa dopo aver da poco sostituito i serramenti. In fase progettuale, dobbiamo preoccuparci di far effettuare uno studio con conseguente progetto energetico dell’edificio che stiamo andando a costruire, attenti: 1) all’eliminazione dei ponti termici, 2) all’impiego più idoneo del materiale isolante, 3) al giusto spessore della coibentazione. Nel caso in cui abbiamo comprato una casa già usata e ci troviamo con i problemi sopracitati, come nel caso del nostro Daniele, che sarà molto simile a quello di tanti altri lettori, il miglior consiglio è stare attenti a non creare zone non sufficientemente ventilate, cercando di arieggiare regolarmente tutte le stanze, bagno e cucina in primis, soprattutto in inverno, quando abbiamo maggior differenza di temperatura tra interno-esterno. Questo è il sistema sicuramente più economico ed anche quello più facile da realizzare. Un altro sistema, al posto della ventilazione naturale, è l’impianto di ventilazione meccanica controllata, che assicura una corretta immissione/ estrazione dell’aria. Grazie a questo sistema viene garantito il necessario ricambio d’aria, permettendo l’immissione nei locali di aria fresca e trattata da un impianto di deumidificazione. I vantaggi di questo metodo, rispetto a quello della ventilazione naturale, sono sicuramente il rinnovo d’aria costante tutto il giorno, un’aria più salubre, un’umidità ottimale, le finestre chiuse per evitare l’inquinamento (acustico e atmosferico esterno), permettendo un risparmio energetico sia in inverno che in estate. Tale impianto risulta indispensabile quando siamo in presenza di muratura in cemento armato ed isolamento interno. In ogni caso, solo in situazioni particolari e nell’eventualità di muffe persistenti, cui non possiamo opporre altro rimedio, consigliamo l’utilizzo di prodotti specifici antimuffa naturali, raccomandandovi di utilizzare sempre guanti e mascherina per proteggervi dall’inalazione e dal contatto. Come regola generale, dobbiamo tenere sempre presente che, per prevenire la possibile formazione di muffe, dobbiamo eliminarne le cause! Studio architettura 4A [email protected] ENERGHEIA Prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici Dieci week-end all’anno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale C M Y CM MY CY CMY K La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dell’anima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazierà dalla conoscenza dei chakra, dell’aura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e all’uso dell’energie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far fluire l’energia dell’anima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo può avvenire in pratica. L’iscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio sè inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potrà essere accettato nella scuola, che sarà fra l’altro a numero chiuso. Farmacia Alla Borsa La scuola è presente a Padova Altre sedi a Bergamo, Torino, Padova, Modena, Firenze, Milano, Lecce per informazioni circa le presentazioni della scuola consultare il sito: www.scuolaenergheia.it o chiamare il numero 335 6083781 [email protected] Trieste - Piazza della Borsa, 12 tel. 040 367967 - www.farmaciaallaborsa.it 19 Konrad maggio 2010 trasporti e ambiente Trasporti e rivoluzione verde Nel libro di Antonio Cianciullo, giornalista, e Gianni Silvestrini, ricercatore del Cnr, intitolato “La corsa della green economy”, una parte non irrilevante è dedicata ai trasporti nelle città. E immediatamente balzano in primo piano, com’era logico aspettarsi, Fribugo e Stoccolma, la prima, ai bordi della Foresta Nera, proiettata da 30 anni, come dicono gli autori, in una dimensione ecologica e che ha raggiunto il primato nell’utilizzo della energia solare. Quanto alla capitale svedese, basterà dire che vi circolano (relativamente) poche automobili e che la metà del territorio è costituito da aree verdi o corsi d’acqua. Ma tornando a Friburgo, pochi dati ci raccontano una realtà che noi non possiamo che sognare. La città, che conta 220.000 abitanti, vanta 500(!) chilometri di piste ciclabili, 9.000 aree di parcheggio per le due ruote, mentre soltanto un terzo delle strade cittadine è riservato alle auto. Il 90% dei residenti abitano in aree dove il limite di velocità è di 30 chilometri all’ora. Il quartiere Vauban, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, è un esempio assoluto di avanguardia per quanto riguarda la mobilità sostenibile e l’uso di fonti rinnovabili. Finché si parla di città oltre le Alpi, non meraviglia troppo che si tratti di zone all’avanguardia nel settore dei trasporti e dell’ambiente, ma il libro di Cianciullo e Silvestrini ci rivela che persino una città brasiliana, Curitiba, definita l’avamposto ecologico di quel Paese, ha risolto brillantemente il problema della mobilità urbana. La rete degli autobus garantisce le stesse prestazioni di una metropolitana e contro i 25.000 passeggeri al giorno del 1974, oggi viaggia la bellezza di circa 2 milioni di persone al giorno. Tutto ciò è stato possibile grazie all’eccezionale personalità del sindaco di Curitiba, Jaime Lerner, che ha iniziato la sua battaglia per l’ambiente nel 1971, superando enormi difficoltà di carattere politico. In un altro capitolo del libro gli autori si divertono a porre una domanda apparentemente assurda. Che rapporto c’è tra un etto di patate e due litri di benzina? Risposta: servono a percorrere la stessa distanza, usando due mezzi diversi. Con le 85 chilocalorie contenute nella patata si possono percorrere in bici circa 25 chilometri, la stessa distanza che si copre con un’auto di grossa cilindrata, consumando due litri, appunto, di benzina. Non è possibile non menzionare la parte che il libretto dedica al “car sharing” ossia all’auto condivisa o non di proprietà. Cianciullo e Silvestrini prendono, a questo proposito, il caso di Brema, città di circa mezzo milione di abitanti. Con il “car sharing” è possibile utilizzare un’auto anche per poche ore, senza esserne i proprietari. Si evita il pagamento del bollo, dell’assicurazione, della manutenzione e del parcheggio. La città di Brema, preceduta soltanto da Zurigo, conta 5.000 iscritti al servizio. Un abitante su 100 ha deciso di utilizzare un’auto anziché possederla, di affittarla in perfette condizioni quando serve invece di curarne la manutenzione tutto l’anno. Il traguardo è stato raggiunto grazie all’impegno del Comune, che ha migliorato i servizi offerti e il numero delle stazioni dove è possibile affittare una macchina. Per esempio è stata istituita una carta valida in Germania e Belgio. Si evita l’emissione di gas serra e si toglie dalla strada una quantità di auto. Il responsabile della mobilità della città di Brema, Herr Michael GlotzRichter ha sintetizzato la situazione con questa frase: ”Nessuno compra un carrello da supermercato per fare la spesa. Il carrello lo usiamo spesso, ma non lo possediamo, ci darebbe fastidio tenerlo in salotto quando non serve, è molto più comodo trovarlo all’ingresso del supermercato” Purtroppo la strada da percorrere resta lunga, ci avvertono gli autori. A Zurigo il 4.7% della popolazione usa il “car sharing”, a Montreal lo 0,5%, a Torino lo 0,15. E a Trieste? La risposta la lascio a Voi lettori. Sergio Franco il paesaggio I rapporti fra opere e paesaggio Su Konrad di aprile abbiamo visto come classificare il paesaggio in base al suo valore. Questo ci permette prima di tutto di decidere dove collocare gli edifici o altre opere che producono una trasformazione del territorio e quindi del paesaggio: gli strumenti urbanistici che fossero dotati di una tale carta di classificazione potranno localizzare le aree edificabili nelle aree di minor pregio paesaggistico e il tracciato di una strada potrà essere definito cercando di evitare le aree di maggior pregio. Nel progettare un’opera dovremo però anche decidere quale rapporto essa deve avere con il paesaggio in cui si inserisce e qui le cose si complicano un po’. I possibili rapporti fra un’opera e il paesaggio sono molti: io ne ho contati 9 principali, che con le varianti arrivano a 22. La tabella (www.ilpaesaggio.eu/rappop.htm) risultante può apparire complessa, ma in realtà è più semplice di quel che sembra. I vari possibili rapporti si dividono infatti in soli quattro gruppi principali, e in questo articolo ci limiteremo a questi. Un primo gruppo è la sostituzione, che si ha quando una trasformazione cambia tutto: un’area residenziale o industriale al posto di un’area agricola, o anche la spontanea trasformazione in bosco per abbandono di aree una volta a pascoli o coltivi. Un caso particolare di questo gruppo formato da un solo rapporto è la sostituzione di fondale, di cui si ha un esempio nella foto. Il secondo gruppo contiene i rapporti forti: si hanno quando il nuovo non modifica tutto ciò che è visibile con uno sguardo, ma introduce una modificazione ben evidente. Il terzo gruppo comprende quei Un caso di sostituzione di fondale: “i’mmuro co’ i’bbischero”, ovverossia un muro che fu costruito per celebrare i mondiali di calcio del 1990 coprendo un lato della bellissima stazione di S. Maria Novella a Firenze. Sul muro un “bischero” messo per ulteriore abbellimento (I gusti e’ son gusti, si dice a Firenze) fa imperterrito il suo lavoro emettendo acqua in mezzo a dei motorini. rapporti che ho chiamato di integrazione, tali da comportare modifiche non molto forti. Il quarto gruppo, il nascondimento, comprende rapporti che in sostanza non modificano il paesaggio. Per completezza possiamo dire che la sostituzione e il nascondimento sono in realtà dei non rapporti: la prima perché il precedente sparisce, l’altro perché il nuovo non si vede. Roberto Barocchi www.ilpaesaggio.eu 20 Konrad maggio 2010 colonna vertebrale Quando il mal di schiena “modifica” la corteccia cerebrale! Il mal di schiena cronico ha dimostrato essere correlato a diversi fattori, biologici, meccanici, chimici ma anche psicologici e cerebrali... Ecco le scoperte degli ultimi anni. Che il mal di schiena nella maggioranza dei casi provenga dalla schiena a tutti sembra abbastanza logico e chiaro, un po’ meno persone sanno che tra le cause del dolore alla zona lombare vi possono essere altre origini, rarissime, quali alcune problematiche d’organo specifiche, esiti di interventi chirurgici ed altro, ma anche questo non è nulla di eccezionale e non è su questo che alcuni filoni di ricerca stanno lavorando in questi anni. La novità: circolo del dolore cronico Gli specialisti del settore hanno iniziato a studiare (a partire dal 2000 ed ancora si studia quest’argomento) le implicazioni che può avere un dolore di origine lombare se protratto a lungo nel tempo, in poche parole, cosa succede quando un mal di schiena diventa CRONICO. immagine di attività cerebrale tramite PET Le scoperte hanno portato a diversi risvolti, non solo sono curiose, ma vanno a modificare, (quantomeno dovrebbero farlo) in maniera sostanziale il modo in cui gli specialisti che si occupano di riabilitazione della colonna, trattano queste problematiche in queste tipologie di pazienti. Quando un mal di schiena non viene curato a dovere già a partire dalla fase acuta, tramite educazione, terapie opportune ed esercizi di auto trattamento, in alcuni casi il dolore potrebbe protrarsi troppo a lungo, superando l’anno di durata. Questa condizione viene chiamata lombalgia “cronica” e nella persona che ne soffre, iniziano ad instaurarsi una serie di modifiche sia strutturali che “mentali”. In maniera spesso inconscia e subdola, la persona modifica il suo atteggiamento, i suoi comportamenti, i muscoli si decondizionano (perdono forza, resistenza, elasticità), i legamenti e le articolazioni si irrigidiscono e si entra in quella che viene chiamata la “spirale della cronicità”. Questo susseguirsi di cause-effetti negativi era già noto agli studiosi da qualche anno, ma solo recentemente ci si è concentrati sui risvolti cognitivi/ cerebrali della patologia cronica, scoprendo che le modifiche non riguardano solo i muscoli (che perdono forza e dunque la capacità di controllare in maniera corretta i movimenti “fini” delle singole vertebre causando a loro volta dolore), ma anche il cervello. In particolare, tramite indagini che analizzano l’attività cerebrale (tomografia ad emissione di positroni ed elettroencefalogramma) si è visto che a livello corticale, nelle aree pre-motorie, (le aree deputate a programmare il movimento) vi è un’alterazione nei meccanismi di attivazione di diverse zone. Nei pazienti con dolore cronico spesso c’è un iper-attività delle aree che rendono conscio il messaggio “dolore” e una diminuzione di attività delle aree che lo controllano. In altre parole il paziente con dolore cronico col tempo altera i normali meccanismi di attivazione muscolare e perde la capacità di “autolimitare” la sensazione di dolore. Queste alterazioni sono significative e trovano conferma anche nell’analisi dell’attività muscolare periferica. Il dolore cronico dunque, oltre a rendere il paziente ipersensibile al dolore (spaventandolo e facendolo vivere in continua allerta) altera la normale capacità motoria dell’individuo con modifiche sia periferiche che centrali. ESEMPIO: Nella persona sana, esistono dei meccanismi anticipatori per i quali i muscoli più profondi della colonna (muscoli piccoli che in varie direzioni uniscono le singole vertebre tra loro e ne controllano i movimenti una sull’altra) iniziano a contrarsi in maniera definita prima dell’inizio di un qualsiasi gesto volontario che una persona compie con gli arti, e solo successivamente intervengono i muscoli superficiali, quelli più grossi e forti (che uniscono lunghi segmenti della colonna tra loro). Chi soffre di mal di schiena cronico, altera questi meccanismi anticipatori al punto da non preparare più la colonna al movimento e i muscoli profondi (già deboli dal decondizionamento prolungato) lavorano scoordinati contraendosi non più in maniera specifica ed in anticipo ma assieme ai muscoli più superficiali in ritardo. Probabilmente questi studi spiegano perché la cura del mal di schiena cronico ha fino ad oggi dimostrato grosse lacune. Per molto tempo ci si era concentrati su terapie passive che mitigavano dal dolore ma che non ripristinavano questi meccanismi cerebrali e che non rinforzavano i muscoli già deboli e decondizionati. CONCLUSIONI: Alla luce di queste scoperte, Il percorso che un paziente con dolore cronico deve seguire è un percorso fatto si, di terapie manipolative e manuali per limitare il dolore a breve termine, (quando necessarie e se veramente necessarie) ma dovrà essere soprattutto un percorso di recupero attivo. Un percorso composto dal ricondizionamento fisico, dalla ripresa di coscienza del corpo, dal ripristino della normale coordinazione muscolare, della mobilità, dell’aumento di forza e resistenza dei muscoli decondizionati, di incoraggiamento ed affiancamento lungo tutto il periodo di rieducazione funzionale, fino al recupero completo di tutte le attività della vita quotidiana. Marco Segina 21 Konrad maggio 2010 amnesty international Italia: Diritti Umani Violati è venuta a Roma il 10 e 11 marzo e ha incontrato autorità e ministri per presentare la “Valutazione” sull’Italia del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, riunitosi a Ginevra nel febbraio scorso. Navi Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, ha espresso contrarietà per le disposizioni sui respingimenti in mare degli immigrati che, anche se non sono state recentemente applicate (nel maggio 2009 duecentotrenta persone furono respinte senza che fosse valutata l’eventuale necessità di protezione), sono tuttora in vigore e per il “Pacchetto Sicurezza” che criminalizza la clandestinità e la considera un’aggravante per i reati comuni. Politiche discriminatorie colpiscono i Rom; alcuni campi sono stati sgomberati forzatamente, l’accesso all’educazione e all’assistenza sanitaria è ostacolato, insediamenti a Napoli e a Roma sono stati assaliti da gruppi estremisti. Il Consiglio si è rammaricato per i comportamenti xenofobi, l’incitamento all’odio, le dichiarazioni contro stranieri, musulmani, Rom da parte di alcuni politici e gli stereotipi negativi, la denigrazione di immigrati e Rom da parte di alcuni mezzi di informazione. L’Alto Commissario è “… rimasta particolarmente colpita dal sondaggio relativo a 5684 servizi televisivi riguardanti Navi Pillay, Alto Commisario ONU per i Diritti Umani l’immigrazione. Solo 26 di questi non mettevano l’immigrazione in relazione con un evento criminale specifico o con problematiche di sicurezza.” Si è venuto a creare un clima d’odio contro i Rom, è stata fomentata la paura nei confronti degli immigrati, i musulmani sono considerati invasori legati alla criminalità, al terrorismo, mentre le politiche di integrazione sociale continuano ad essere trascurate. Il reato di tortura non è previsto dal diritto penale italiano e poche sono state le indagini in seguito a segnalazioni sulle forze dell’ordine. Il Commissario ha ricordato che in alcuni casi il diritto d’asilo non è stato accordato violando il principio assoluto a non essere respinti verso un paese dove si sia a rischio di tortura o di pena di morte. Ed il 13 aprile la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia per l’espulsione in Tunisia di Mourad Trabelsi, l’ex imam di Cremona. In questi giorni Amnesty International si è mobilitata per chiedere al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di non estradare il cittadino turco Avni Er, detenuto nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari. In Turchia potrebbe essere sottoposto a tortura e subire un processo non equo per appartenenza all’organizzazione illegale PartitoFronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-c). L’appello può essere firmato alla La famiglia di Saltana Ahmetovich (Nino) nel campo di via la Monachina, Roma, settembre 2009 © Amnesty International pagina: www.amnesty.it/rimpatrio_ tortura_turchia.html Amnesty International ha chiesto anche all’Italia di non dar credito alle “assicurazioni diplomatiche” che “non vi sarà tortura”, fatte da Paesi in cui la tortura è praticata abitualmente. è stata denunciata l’eccessiva durata dei procedimenti penali, il sovraffollamento delle carceri. Persiste la violenza contro le donne, la tratta di donne e minori soprattutto dai paesi dell’Est Europa. Ed in Italia la libertà di opinione ed espressione è minacciata dalla concentrazione dei mezzi di informazione e dagli irrisolti conflitti di interesse. Giuliano Prandini Università di Trieste: Amnesty vince contest creativo A conclusione del Corso di Grafica del Corso di Laurea in Pubblicità e Comunicazione d’Impresa, mercoledì 14 aprile, nell’Aula Magna della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste ha avuto luogo la premiazione degli elaborati che hanno partecipato al contest creativo “20 di idee 2010 - DAI AVRAI”. “Ideato nel 2007 per coinvolgere gli studenti nel progettare una campagna di comunicazione in ambito sociale”, protagonista dell’iniziativa è stata la prof. Maria Teresa Cavallar. Erano presenti il Rettore dell’Università di Trieste, Art Directors Club Italiano, l’Associazione Goffredo de Banfield, l’assessore alla Promozione e Protezione Sociale del comune di Trieste. Primo classificato nella categoria Art Directors Club Italiano (l’associazione dei creativi italiani) creatività e professionalità, è risultato il lavoro delle studentesse NEZIC IVANA, DEJHALLA IZABEL e NEJIC ERIKA che hanno prodotto elaborati di ispirazione amnistiana, denominati xeNOfobia, per sensibilizzare sul tema dell’Integrazione. G.P. La Bottega delle Spezie erboristeria dott. Manuela Zippo spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate integratori alimentari - fitocosmesi via combi 12 - trieste - tel. 040 303555 22 Konrad maggio 2010 cinofilia Le insidie della rete Adozioni on-line: attenti ai volontari virtuali! Inserendo in qualsiasi motore di ricerca le parole “adotta cane Trieste”, vi appariranno sullo schermo pagine e pagine di siti, blog, link e gruppi Facebook che propongono centinaia di cani in cerca di casa a Trieste. Quello che pochi sanno, però, è che quasi tutti i cani proposti non sono fisicamente presenti sul territorio triestino, ma provengono da altre regioni italiane: Sicilia, Campania, Puglia, Lazio…e talvolta da paesi stranieri come ad esempio la Croazia e la Spagna. La stragrande maggioranza di questi siti e blog sono gestiti, nonostante l’apparenza molto professionale, da privati non Nik e Ruf, cani da adottare. Per informazioni rivolgersi all’Associazione di Volontariato “Il Capofonte” ONLUS 040 571623 040 571623 [email protected] http://www.ilcapofonte.it c/c postale n. 94147162 iscritti ad alcuna associazione di tutela degli animali riconosciuta, che non conoscono, o talvolta conoscono ma non rispettano, le normative vigenti in materia di sanità e prevenzione, e che possono generare, con il loro comportamento irresponsabile, il diffondersi di problemi sanitari dovuti a patologie infettive presenti solo in certe zone d’Italia. Sicuramente alcuni dei “volontari privati virtuali” sono mossi da nobili intenzioni; tuttavia la loro totale ignoranza (nel significato letterale del termine) delle minime procedure da attuare affinché un’adozione abbia successo, mette troppe volte nei guai il cane adottato: costretto a fare centinaia di chilometri per arrivare da noi, sottoposto ad uno stress non indifferente per “staffette” con cambi di autovetture e accompagnatore, una volta arrivato a destinazione spesso non corrisponde alle caratteristiche che la futura famiglia credeva avesse, perché garantite in mala fede e non potute verificare di persona. Il cane si ritrova così ad essere rifiutato per l’ennesima volta, perché non compatibile con lo stile di vita e le esigenze della famiglia. Non sono rare, infatti, le adozioni di cuccioli di “futura taglia piccola” che in realtà al sesto mese di vita raggiungono già i 25 kg di peso, e non sono rare le adozioni che si risolvono con un fallimento a causa dell’incompetenza e del pressappochismo del “volontario virtuale indipendente”, il quale rappresenta solo un tramite, non conosce il carattere dell’animale da far adottare e neanche il contesto familiare in cui dovrebbe essere inserito. Tali sconsiderate adozioni si concludono regolarmente con l’allontanamento del cane, che nel migliore dei casi viene portato al canile sanitario di competenza. I “volontari virtuali indipendenti” abitualmente non negano alcuna adozione: niente rappresenta un problema per loro, semplicemente perché i cani che danno in affido li vedono soltanto in foto! Moltissime di queste adozioni “virtuali” fallite finiscono ovviamente sulle spalle delle associazioni serie riconosciute a livello regionale, perché è a loro si rivolgono disperati proprietari che, essendosi fidati delle parole di personaggi completamente privi di esperienza e buon senso, si ritrovano con grande dispiacere a dover cercare una nuova famiglia disposta ad accogliere lo sfortunato animale. Un volontario “vero” non forzerà mai un’adozione, non cercherà mai di dare un cane di taglia grande a chi ne chiede uno di taglia piccola, non nasconderà mai le informazioni scomode sul cane qualora ne fosse a conoscenza, come lo stato di salute, i difetti caratteriali, ecc… I volontari “veri” conoscono nel limite del possibile il cane da affidare, approfondiscono la conoscenza con il futuro proprietario in modo da verificare la compatibilità fra il nucleo familiare ed il nuovo amico a quattro zampe. La caratteristica che distingue un volontario serio dagli altri è soprattutto quella di negare, anche se a malincuore, un’adozione quando mancano i requisiti per un affidamento sereno e duraturo. Per quanto riguarda le adozioni di cani provenienti dall’estero, tengo a ribadire che ci sono precise disposizioni comunitarie in materia di movimentazione dei cani ed in particolare ricordo che essi devono essere dotati di microchip del Paese di origine e di passaporto EU. Devono inoltre essere vaccinati nei confronti della rabbia silvestre da almeno 21 giorni. Non possono essere introdotti in Italia cani di età inferiore ai quattro mesi, in quanto non è possibile vaccinare un cucciolo prima dei tre mesi di vita. Per concludere, consiglio ai lettori di consultare i siti promossi e gestiti da associazioni riconosciute e che operano da anni sul territorio, di non fidarsi ciecamente del mondo virtuale di Facebook, festival delle apparenze e delle vanità, dove tutti sono amici ma in realtà pochi si conoscono. Ci sono migliaia di cani rinchiusi nei canili convenzionati della Regione che non sono meno sfortunati degli altri: andate ad adottarli!!! Mariagrazia Beinat Associazioni riconosciute: TRIESTE www.ilcapofonte.it http://astad.altervista.org GORIZIA http://www.aipagorizia.org http://www.lacucciamonfalcone.it http://www.gruppoambiente.org UDINE http://amicidellaterraudine. splinder.com Pulci e rimedi Foto di Paolo Bernardi L’ uso regolare di un buon prodotto antiparassitario, in questa stagione, diventa indispensabile per difendere i nostri compagni da infestazioni che potrebbero causare conseguenze, anche gravi, per la loro salute. Contrariamente a quanto spesso si pensa, le pulci adulte si comportano da parassiti permanenti e non si spostano mai da un animale all’altro. L’ ospite viene infestato solamente da individui usciti dalle uova appena schiuse e, quando pronte, sulla sua superficie cutanea le femmine depongono, se non disturbate, fino a 40 – 50 uova al giorno per 50 – 100 giorni. Le uova, che misurano circa 0,5 mm e sono di colore bianco perlaceo, si schiudono in 1 – 10 giorni a seconda dell’umidità e temperatura dell’ambiente. Le larve, vermiformi e bianche, sono lunghe da 2 a 5 mm. Si cibano di detriti organici e delle feci delle pulci adulte, sfuggono alla luce e si infilano tra le fibre dei tappeti e moquette e negli interstizi del pavimento. Dopo 5 – 11 giorni si impupano (in questa fase sono resistenti ai trattamenti antiparassitari). La fase ambientale (uovo – larva – bozzolo – adulto), a seconda delle condizioni di temperatura ed umidità, può essere completata in 12 – 14 giorni o durare fino a 50 settimane. Di media, negli ambienti domestici, la durata del ciclo è di 3 – 5 settimane. Dal momento in cui emergono dal bozzolo i giovani adulti iniziano la ricerca di un cane o di un gatto. Una volta sull’ospite, le femmine iniziano la produzione di uova dopo 24 – 48 ore dal primo pasto. Ed il ciclo ricomincia… Federica Veos 23 Konrad maggio 2010 la voce degli alberi Finalmente una buona notizia! Ha avuto senso tutto il lavoro fatto dagli attivisti e dai sostenitori della causa: Il 9 dicembre scorso il Sindaco ha convocato i rappresentanti del Comitato e delle associazioni che si occupano di salvaguardia del patrimonio urbano, artistico e del verde, per comunicare che intendeva bloccare l’iter del progetto per la riqualificazione di Piazza Libertà e realizzarne uno nuovo che mantenesse inalterato il giardino storico e lasciasse intatti gli alberi secolari e l’impianto urbanistico ottocentesco. Ora finalmente abbiamo avuto la conferma ufficiale: è stata pubblicata all’Albo Pretorio in data 06.04.2010 la delibera giuntale n. 141, con la quale all’unanimità dalla Giunta Comunale viene riconosciuta la contrarietà al progetto per la “riqualificazione” di Piazza Libertà da parte delle associazioni ambientaliste e del Comitato costituito appositamente. La delibera propone di riconsiderare gli indirizzi di progettazione prevedendo la totale salvaguardia del giardino storico e del giardino più piccolo, tenuto conto anche del recente parere della Soprintendenza, espresso il 17 marzo. Ciò significa che il Comune mantiene il suo impegno di intervenire sulla piazza, ma solo sulla viabilità e sul traffico veicolare, come anticipato nell’incontro di dicembre. La delibera sarà visionabile sul sito www.sos-alberi-fvg.it alla voce segnalazioni/buone notizie. Naturalmente il Comitato cercherà di seguire il nuovo progetto, affinché gli interventi previsti non vadano ad intaccare le radici dei nostri amici alberi. Le associazioni Triestebella, Ass. orticola del FVG “Tra Fiori e Piante”, Italia Nostra e WWF Trieste, il Comitato per la Salvaguardia degli Alberi di Piazza Libertà, hanno avuto un incontro con i responsabili del Verde Pubblico del Comune di Trieste, per segnalare l’interesse dei cittadini per la buona salute del verde e la preoccupazione sempre crescente per la sua diminuzione. L’incontro si è svolto il 6 aprile con il direttore del Servizio Verde Pubblico, arch. Angela Sello, alla quale è stato consegnato il ‘Manifesto per gli alberi in città’ approvato nel convegno “L’albero in città: semplice costo o grande risorsa?”, organizzato dal Comitato e tenutosi a Trieste il 27 novembre scorso. Il resoconto del convegno è visionabile sul sito www.sos-alberi-fvg.it sotto la voce ‘Iniziative in provincia di Trieste’. Le associazioni hanno espresso perplessità per le eccessive potature delle alberature stradali, che nuocciono alla salute e stabilità degli alberi in quanto li indeboliscono, specialmente perché spesso le potature sono eseguite a ridosso della stagione in cui iniziano a germogliare le foglie, e hanno chiesto che i tagli siano ridotti al minimo necessario, privilegiando piuttosto il loro monitoraggio, e che le nuove essenze a sostituzione degli alberi morti non vengano più potate a candelabro. Le potature radicali lungo i viali inducono per di più all’emulazione da parte dei dott. Majaron Leonarda Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach Dieta Psicosomatica Associazione Regionale Via San Lazzaro, 7 - Trieste Biodinamica Cranio Sacrale 347 6910549 www.bcstrieste.it Centro Trattamento e Formazione [email protected] cittadini, i quali si convincono che anche gli esemplari di loro proprietà debbano essere similmente trattati, con effetti disastrosi su latifoglie e addirittura su conifere ridotte a scheletri, che non è raro vedere nei giardini privati. Le associazioni hanno perciò chiesto che il regolamento del verde del Comune di Trieste sia integrato con norme sulle potature riguardanti anche il verde privato, come già avviene altrove in Italia, per esempio a Bologna. Alcuni di tali regolamenti giustamente vietano le capitozzature (consistono in tagli di grosse dimensioni, quindi sui rami principali, e nella eliminazione drastica della cima), poiché gli alberi sani di norma non necessitano di potature (cfr. regolamenti di Parma, Rimini, Torino, ecc.). è stato fatto presente che il nostro sito riceve segnalazioni, anche da fuori città, di situazioni di emergenza, tagli sconsiderati, mancata manutenzione e che quindi, nonostante manchi una cultura del verde, si sta risvegliando una coscienza sempre più diffusa tra i cittadini. L’incontro si è concluso con la considerazione che il personale del Servizio Verde Pubblico sia del tutto insufficiente a farsi carico di quanto sopra esposto, potendo avvalersi di un solo agronomo per il controllo delle numerose alberature stradali e degli oltre 40 giardini pubblici, tanto più se verrà accettata una proposta di legge regionale redatta da alcune associazioni, che prevede sia condotta nelle aree comunali una lotta ‘radicale’ alle specie infestanti e dannose per ambiente e salute umana, quali l’ailanto (Ailanthus glandulosa e A. altissima), il senecio (Senecio inaequidens) e l’ambrosia (Ambrosia artemisiifolia). Le associazioni hanno poi espresso il parere che vada introdotto un sistema di verifica sulle effettive competenze delle ditte che curano il verde urbano e da ultimo hanno chiesto che anche a Trieste il Comune su propri terreni inutilizzati istituisca orti urbani, da dare in affitto a prezzo simbolico ai cittadini interessati, pensionati e non solo. Il Comitato e le associazioni hanno intenzione di attivare una vigilanza sulle situazioni a rischio per il verde urbano, ma, poiché gli attivisti sono persone come tutte le altre, e si accorgono di incurie e malefatte o per sentito dire o perché ci passano letteralmente davanti, e non esiste un sistema di monitoraggio globale, è auspicabile che sempre un maggior numero di persone faccia sentire la propria voce, segnali e prenda parte attiva per la salvaguardia del verde urbano. Il lavoro del Comitato, che assieme ad una concomitanza di cause, ha portato alla citata delibera 141 su piazza Libertà, è un buon esempio di quello che si può ottenere. Per contatti: [email protected] 24 Konrad maggio 2010 SHALOM Shin, XXI lettera dell’alfabeto ebraico La lettera Shin ha come valore numerico 300. La forma della lettera ricorda molto delle fiamme che stanno bruciando con le braccia della lettera che svolazzano verso l’alto ed è proprio verso l’alto che l’uomo deve guardare con timore essendo sempre conscio che più in alto si va nella vita e più umile si deve rimanere. Quando l’uomo nella storia ha cercato di avvicinarsi a D-o andando verso l’alto con la costruzione della torre di Babele, il Signore ha confuso il linguaggio dell’uomo perché non si avvicinasse troppo a D-o, solo poche persone con lo studio e la dedizione riescono ad avvicinarsi a Lui. Il suono della lettera dipende da dove si trova il puntino posto, sopra il braccio sinistro o quello destro: su quello sinistro il suono sarà Sh, (tipo scivolo) mentre su quello destro sarà s (tipo salutare). Nel braccio centrale non viene mai posto nessun punto. Altro esempio: SHIR (canto) oppure SADE’ campo) La lettera Shin rappresenta il potere divino ma anche la corruzione. La SHIN è una delle più importanti lettere, perché rappresenta due Nomi di Dio: SHEDAI (Illimitato) e SHALOM (Pace). La forma della lettera ricorda fenomeni naturali che sembrano sollevarsi verso il cielo, come a cercare D-o. Ad esempio i rami di un albero, le fiamme del falò, o un campo di fiori. Questo simbolismo si trova anche quando Mosè prega mentre Israele combatte Amalek. Il sefer Yetzirà attribuisce alla lettera l’elemento del fuoco, per la forma e per il suono la shin ne ricorda il movimento ascensionale e rappresenta lo sforzo di elevazione dell’anima che tende ad unirsi con il Divino. SHIN è correlata a SHEN (dente). (Otiot Rabbi Akiva) La forma della SHIN ricorda un molare, che macina il cibo con le sue punte accuminate. La parola SHIN (dente) è, a sua volta, legata a SHANAN (acuto). Quindi VESHINANTAM LEBANECHA (ripeterai queste cose ai tuoi figli) - Deuteronomio 6:7), significa “insegna ai tuoi figli così intensamente che essi capiscano la Torah chiaramente e le sue parole saranno acutamente definite, oltre ogni dubbio. (Kiddushin 30a) Con questa lettera incomincia anche una delle preghiere più importanti per il popolo ebraico e cioè lo Schema Israel, questa preghiera rappresenta l’essenza dell’unicità Divina e dello sforzo che l’uomo deve compiere giornalmente per insegnare ai propri figli, per parlare di Torà in strada e nelle case , per studiare i precetti nei luoghi di preghiera e per metterli in pratica ricordando sempre che è stato proprio il Signore a far uscire gli ebrei dall’Egitto. Questa preghiera è recitata tre volte al giorno: una volta al mattino ed una volta alla sera e prima di andare a dormire, sarà proprio attraverso questa preghiera che D-o ci proteggerà in tutte le nostre situazioni difficili. Anche questa puntata è finita. Spero che sia stato tutto chiaro. Shalom. Davide Casali Tutela della biodiversità a Doberdò del Lago La cooperativa Rogos insieme al Comune di Doberdò del Lago e con il contributo della Provincia di Gorizia presenta domenica 23 maggio alle ore 10.30 presso il centro visite di Gradina (Doberdò del Lago) la “brochure” dal titolo “Biodiversità da vivere” e 2 pannelli esplicativi. La manifestazione vuole essere una festa per celebrare il 2010, dichiarato Anno della Biodiversità dalle Nazioni Unite. L’opuscolo tratta gli aspetti naturalistici di pregio del Lago di Doberdò, che ricade nel SIC IT3340006 “Carso triestino e goriziano” e fa parte della Riserva naturale regionale “Laghi di Doberdò e Pietrarossa”. Dopo la presentazione i partecipanti saranno invitati a collaborare all’estirpazione delle specie infestanti che hanno invaso soprattutto le zone adiacenti il centro visite, costituendo una grave alterazione dell’assetto naturale dell’area protetta (portare con sé guanti da lavoro e possibilmente una zappetta). spazio a cura dell’inserzionista … pedala alla leggera! Il traffico è uno dei grossi problemi di tutti i centri urbani e anche Udine, pur essendo una piccola cittadina, ne risente parecchio. Sportler, per sensibilizzare i cittadini al tema dell’inquinamento atmosferico al fine di ridurre il numero delle auto circolanti nel centro città a favore di mezzi alternativi, ha sviluppato un innovativo progetto di noleggio denominato “… pedala alla leggera“. La nostra intenzione è di incentivare l’utilizzo delle nuove biciclette elettriche oltre che delle classiche city-bike. è un servizio pensato per coloro che devono spostarsi velocemente in città anche nelle torride giornate estive senza faticare troppo. La maggior parte delle persone ritiene che, come riscontrato da un nostro recente sondaggio, l’utilizzo delle biciclette elettriche sia da considerarsi positivo soprattutto in chiave ecologica. Infatti a uno spostamento rapido si coniuga un notevole risparmio energetico. Ecologia, velocità e movimento sono dunque le parole d’ordine che rendono vincenti nel traffico urbano le biciclette elettriche, le cosiddette eco-bike. Ogni bicicletta si distingue dalle altre per alcuni dettagli tecnici, ma ciò che le accomuna è il fatto che si debba pedalare per usufruire dell’assistenza motorizzata: tuttavia lo sforzo è notevolmente ridotto rispetto alle bici tradizionali. Alcune biciclette hanno, per esempio, un dispositivo tecnico in grado di riconoscere lo sforzo della pedalata e d’inserire il motore elettrico a seconda della fatica che si sta facendo, mentre in altre il motore elettrico viene attivato a partire da un determinato numero di pedalate al minuto. Mediamente le biciclette elettriche sono in grado di raggiungere una velocità di 25 km all’ora. In conclusione l’obiettivo è di far conoscere le qualità delle biciclette elettriche, purtroppo ancora sconosciute e sottovalutate dai più; inoltre puntiamo a riempire al più presto le strade friulane con le innovative eco- bike per far sì che i nostri siano spostamenti a impatto zero. 25 Konrad maggio 2010 grafologia Ma quanto sei figo? La scrittura nasce dall’esigenza di fissare dei dati e di poterli così trasmettere nello spazio e nel tempo. La scrittura “efficiente” è quella leggibile: se non si capisce cosa c’è scritto, non si assolve la funzione primaria della scrittura. Ma la scrittura può essere “efficace” se risponde anche al requisito di velocità. Tenendo solamente in considerazione questi due parametri chiunque può essere in grado di esprimere un giudizio sommario sulla efficacia generale di un soggetto scrivente; quello che vulgatamente si esprime con la parola “figo”. Se valutare la leggibilità di una scrittura è cosa assai semplice (per chi conosca la lingua adottata!), non così immediata può essere la valutazione della velocità della scrittura. Il buon senso ci viene in aiuto: una scrittura in cui le lettere sono legate l’una con l’altra (ovvero quella in cui si contano pochi sollevamenti della penna dal foglio) è probabilmente più veloce di una scrittura in cui spesso, al termine di una lettera, c’è il sollevamento della penna prima di scrivere la prossima. Una generale destrorsità significa prevalenza del moto di progressione verso destra, dunque una maggior propensione ad avanzare senza freni e senza rallentamenti: gli assi letterali orientati verso destra, la posizione dei puntini delle “i” e dei tagli delle “t” a destra rispetto ai relativi assi mediani letterali sono spie di questo atteggiamento mentale che determina l’atteggiamento dinamico della scrittura nonché dell’intero sistema fisio-psichico umano. Ed altri elementi concorrono per stabilire se una scrittura è lenta o veloce; tra questi anche lo sviluppo del tracciato. Le lettere semplici o addirittura semplificate Esempio di scrittura piuttosto “sfigata” saranno più veloci da tracciare rispetto a quelle ricche e adornate magari di tratti inutili ed extra-modello! Una volta stabiliti i parametri di velocità e leggibilità di una certa scrittura, possiamo dare una interpretazione sulla “figaggine” dello scrivente. Dividiamo per semplicità in quattro categorie l’umanità scrivente: 1. Chi scrive lentamente ed in modo piuttosto illeggibile. Questi sono gli “sfigati”, gli ipo-dotati, quelli che hanno problemi piuttosto gravi. 2. Chi scrive piuttosto lentamente ma chiaramente. è il caso della maggior parte delle donne, che danno più importanza alla forma rispetto al movimento. Grado di figaggine: medio (compensazione dei due elementi). 3. Chi scrive piuttosto velocemente ma non tanto chiaramente. è il caso della maggior parte degli uomini, che danno più importanza al movimento rispetto alla forma. Grado di figaggine: medio (compensazione dei due elementi). 4. Chi scrive in modo leggibile e allo stesso tempo veloce. Questi sono i fighi, quelli che esprimono efficacia, quelli che riescono a compiere le azioni in modo veloce e corretto, quelli che riescono a lavare tanti piatti bene, in poco tempo e senza romperne alcuno! Carlo Chinaglia ([email protected]) Per chi volesse approfondire la conoscenza della materia si rimanda al testo Grafologia – Metodo e applicazioni per capire se stessi e il prossimo, di Carlo Chinaglia, Gremese Editore, Roma, 2007. Esempio di scrittura piuttosto “figa” Due fiorini soltanto Inaugurata mercoledì 14 aprile nella sala “Attilio Selva” di Palazzo Gopcevich la mostra “Due fiorini soltanto – Sebastianutti e Benque fotografi a Trieste”. L’esposizione ripercorre la lunga storia dello studio fotografico, attivo dal 1864 fino agli anni ’20 del ’900. Sebastianutti e Benque erano molto conosciuti ed erano specializzati in foto “artistiche” agli esponenti della nobiltà altolocata e della ricca borghesia cittadina. Resta famoso anche il loro reportage sul castello di Miramare. Il percorso espositivo si snoda attraverso oltre 200 fotografie scelte nella vasta produzione e per la maggior parte provenienti dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte. La mostra è suddivisa in sezioni tematiche: le più cospicue sono dedicate al ritratto e alla veduta. Curatrice Claudia Morgan bibliotecaria dei Civici Musei, con i collaboratori della Fototeca Adriana Casertano, Elisa Vecchione ed Elena De Vecchi, oltre al coordinamento editoriale di Anna Krekic. L’allestimento è di Marino Ierman che ha ricostruito scenograficamente alcuni aspetti di un tipico studio fotografico ottocentesco, creando certi angoli dell’esposizione veramente suggestivi. La mostra ha potuto venir realizzata grazie alle donazioni di numerosi privati, tra cui spicca Maurizio Radacich, studioso e collezionista. Purtroppo il libro-catalogo, edito dal Comune di Trieste e in vendita a diciotto euro, presenta alcuni fastidiosi difetti nella riproduzione delle immagini, molto più scure rispetto a quelle in visione, cosa che ne offusca la bellezza e il valore storico. La mostra sarà aperta fino al 6 giugno 2010, ogni giorno dalle 9.00 alle 19.00 con ingresso libero. Per tutta la durata sarà attivo un servizio di visite guidate gratuite: il sabato alle 17.00 e la domenica alle 11.00. L’esposizione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, ideata e realizzata dalla Direzione Area Cultura - Civici Musei di Storia e Arte, coordinata dal prof. Adriano Dugulin. G.U. Cucina vegetariana e prodotti biologici Cena giapponese venerdì 28 maggio prenotate! 333 1070983 vendita dei nostri prodotti bio ogni mercoledì al mercato di Monfalcone [email protected] www.apnu.net Per informazioni e per iniziare un sostegno: 348 9035858 ortolaand design.net MSM MQC Articolazioni: l’importanza dello Zolfo MSM e MQC sono in vendita nelle erboristerie, farmacie e negozi specializzati utto nasce nelle profondità dell’oceano, dove il plancton – l’insieme delle piante e degli animaletti microscopici di cui si cibano i pesci più grandi – rilascia composti solforosi. Questi poi evaporano salendo nell’alta atmosfera terrestre, dove l’energia solare e l’ozono li trasformano in composti solubili – come il metil-sulfenil-metano, più noto come MSM – cosicché possono ricadere sulla terra con la pioggia. Le piante, che assorbono la pioggia con le loro radici, concentrano l’MSM che diventa allora disponibile nella catena alimentare degli esseri viventi. Infine l’MSM e gli altri composti sulfurei generati dalla pianta vengono rimineralizzati e ritrasportati al mare dove il ciclo dello zolfo ricomincia. L’MSM è normalmente presente nel nostro corpo, lo assorbiamo mangiando verdura e frutta fresche, carne, pesce e cereali, tenendo presente, però, che nella cottura degli alimenti buona parte dell’MSM viene dispersa. All’organismo l’MSM serve per formare cellule che siano sane. L'MSM è fondamentale per il benessere delle articolazioni. L'MSM risulta inoltre in grado di contrastare le manifestazioni tipiche scatenate da fattori esterni come le sostanze allergizzanti. Ha anche proprietà ristrutturanti della pelle, delle unghie e dei capelli. Si è notato che l’MSM ammorbidisce le cicatrici. Insomma: rende la pelle soffice e flessibile; riduce Natural Point srl via P. Mariani, 4 - 20128 Milano tel. 02.27007247 www.naturalpoint.it rughe e screpolature; rinforza e favorisce la crescita di unghie e capelli. Già questo primo gruppo di proprietà benefiche fa capire che è importante mantenere un livello adeguato di MSM nell’organismo. Vengono poi anche altre proprietà molto utili, per esempio, l’MSM viene utilizzato per il controllo dell’iperacidità e per quello della stipsi, con ottimi risultati documentati. Per questi evidenti benefici Natural Point ha scelto di includere l’MSM nella propria linea di integratori naturali, presentandolo sia singolarmente (solo MSM) sia in una formulazione che contiene MSM, coenzima Q10(*) e vitamina C (MQC), che possono potenziare gli effetti dell’MSM. Nella sua forma più pura, quella cristallina, l’MSM è inodore e quasi insapore e non ha alcuna controindicazione né tossicità. Non presenta nemmeno problemi di dosaggio: un eventuale eccesso di MSM, viene eliminato dall’organismo attraverso la pelle, senza odore. Perciò quando ci sono problemi alle articolazioni o di sensibilità ai fattori allergizzanti esterni, l’integrazione dell’alimentazione con MSM può portare a dei miglioramenti. Così come per mantenere in forma pelle, unghie e capelli, o riportare flessibilità alla cute consumata dal tempo e dal sole, l’MSM dà un importante sostegno. (*) Il Q10 è un antiossidante naturale. Saremo presenti al COSMOFARMA di Roma il 7-8-9 maggio padiglione13 • stand A40/B39 27 Konrad maggio 2010 APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio Trieste 2 domenica ingresso libero Centro didattico naturalistico Il Centro didattico naturalistico di Basovizza sarà aperto dalle 9 alle 17. Le visite guidate saranno effettuate alle ore 11.30 e 14.30 in lingua italiana e alle ore 10.30 e 15.30 in lingua slovena. All’interno del centro visite continua la mostra fotografica “Camminando in Carso” dove alle ore 11.30 sarà presente l’autore Janko Kovačič. 3-31 ogni lunedì ingresso libero Meditazione di luce per la terra Un invito di cuore a tutti e a chi si chiede il perchè dei cambiamenti in atto, dove stiamo andando, perchè siamo qui ora? Meditazione di Luce per il Passaggio della Terra e dell’ Umanità, guidata da Arleen, in connessione con altri gruppi e rete di luce del pianeta; l’ incontro sarà introdotto da una breve spiegazione a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull’ Ascensione, la situazione attuale del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero, in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 3-31 ogni lunedì ingresso libero Serate di Pranic Healing Un’occasione per conoscere il Pranic Healing, una disciplina semplice e scientifica di trattamento del sistema energetico umano, per migliorare il benessere fisico e psicologico. Incontri aperti a tutti in cui faremo la Meditazione sui Cuori Gemelli e trattamenti dimostrativi di Pranic Healing. Tutti i lunedì alle 20,30 all’Ass. Alma, via Tor San Piero 16. Info 340 6858339. 4 martedì ingresso libero Relazioni con il cibo... ... come compensazione, punizione, rinuncia o benessere. A cura della dottoressa Silene Piscanec medico chirurgo, medicina olistica. Ore 17.45 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 4 martedì Essere consapevoli Gemme di cosicenza: percorso pratico di quattro serate per esplorare alcune sfaccettature dell’essere umano: Essere consapevoli; Bramosia; Sessualità; Quore. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 5 mercoledì ingresso libero Problemi alla colonna vertebrale? Il dott. Francesco Zarattini risponde alla domande riguardanti le problematiche della colonna vertebrale. Indicazioni alle principali terapie mediche e fisioterapiche: il concetto RAM. Questa sera a partire dalle 17.30 in via Genova 21 al Poliambulatorio Fisiosan. Massimo 15 partecipanti, pregasi prenotare. Info 040 3478678. 6 giovedì ingresso libero Il cane e i conflitti psichici con il proprietario. A cura del Gilros. Relatori: Massimo Visintin e Costantino Di Iorio addestratori, esperti in psicologia canina. Ore 17.45 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 6 giovedì ingresso libero I principi di un uomo e il suo sogno Eleonora Paoli condividerà con il pubblico frasi scelte dal libro di Aldo Mauro Bottura che hanno ispirato centinaia di persone a compiere cambiamenti straor- dinari. Un’occasione fantastica, alle ore 18 all’Associazione Aquile di Cristallo Nordest in Viale XX Settembre 101. 7 venerdì ingresso libero Presentazione disco Presentazione del nuovo CD “Favole Colorate” di Adriano Doronzo, con Alessandro Simonetto e Irene B. Puzzo, alle ore 21 al Knulpin via Madonna del Mare. Un terzo del ricavato dalla vendita del disco andrà a Macondo 3 ONLUS. Info 348 2812286. 7 venerdì ingresso libero Ayurveda. Cos’è? Come funziona? Con questa piccola presentazione dei principi base della tradizionale medicina indiana, cercheremo di capire come migliorare la qualità della nostra vita. Conferenza alle ore 20.30. Info e prenotazioni 347 0354846. 7 venerdì ingresso libero Dharana e Dhyana a Opicina Sessione pratica di concentrazione e meditazione con Roberto Catalano, alle 20.15 al Centro Sportivo Internazionale ASD in via Conconello 16 a Opicina. Info 040 214 288. 7 MAGGIO - ORE 21 Presentazione - Concerto "FAVOLE COLORATE" di Adriano Doronzo con Alessandro Simonetto, Irene Brigitte Puzzo e Max Cernecca. 10 lunedì ingresso libero Conservazione delle risorse idriche ... in Francia. Conversazione con Cinzia Salvador. Lo studio comparato degli ordinamenti giuridici dei paesi del Mediterraneo costituisce uno dei temi di ricerca dei corsi di laurea in Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura e dei corsi di laurea specialistica in Biomonitoraggio e Biodiversità degli Ecosistemi dell’Università di Trieste. Cinzia Salvador, specializzanda all’Università di Trieste, illustrerà la sua ricerca sulla tutela delle acque in Francia, approfondendo il tema degli indici di valutazione della qualità fluviale. Sala conferenze WWF Trieste (via Rittmeyer 6) ore 18 – in collaborazione con Alliance Française di Trieste. 11 martedì ingresso libero Elaborazione del lutto La Società Antroposofica organizza un incontro con il gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto, seguendo il testo “Confrontarsi con la morte” Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p ore 18.15-19.45. Info 339 7809778, [email protected], www. rudolfsteiner.it 11 martedì ingresso libero Mandala per le mamme al Joytinat L’espressione del potere creativo si riflette nella maternità e, per onorare le mamme, ci troviamo alle ore 18.30 in un incontro fra musica, disegno e colori di mandala, unendo anche tisane e dolcetti al Joytinat Yoga Ayurveda, via Felice Venezian 20 - www.joytinat-trieste.org 11 martedì Bramosia Lavorando sul corpo e sul respiro impariamo a osservare la mente per vivere con soddisfazione nel presente. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 12 mercoledì BAR-LIBRERIA “KNULP” Via Madonna del Mare, 7 8 sabato ingresso libero Medicina, ambiente, salute Inquinamento e danno da stress ossidativo: dalla sofferenza cellulare all’ipossia. Presentano AMeC e Cellfood alle ore 9 nella Sala Conferenze MIB School of Management Palazzo del Ferdinandeo in Largo Caduti di Nasirya 1. Iscrizione consigliata. Info 040 2499050 Smile Tech, [email protected], www.amec.eu 9 domenica ingresso libero Gli uccelli migratori marini Prima giornata delle Oasi. Visita guidata con Paolo Utmar. E’ un’iniziativa della Riserva marina di Miramare. Partenza dal Centro Visite del Castelletto di Miramare alle ore 9. 9 domenica ingresso libero Eno-art a Sgonico Inaugurazione della mostra di Ana Cevallos, Barbara Romani e Luciano Lunazzi, alle ore 18 all’Enoteca di Sgonicovinoteka Zgonik di Mitja Riolino, Sgonico 15. La mostra continua fino al 9 giugno. Info 040 2296623, 348 8512625. 10 lunedì ingresso libero L’esperto risponde. Fiori di Bach. Domande e risposte con la psicologa Donatella De Colle. Ore 17.30 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it ingresso libero Meditazione Le antiche basi della meditazione nelle diverse tradizioni culturali per vivere meglio oggi. Conferenza di Adria Polli e Massimo Bucher, Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 12 mercoledì ingresso libero Seminario introduttivo gratuito I nove volti della personalità - relatore dott. Paolo Baiocchi sede: Aula Morin -Edificio H2bis -Via Valerio 12/1 Università degli Studi di Trieste. La prenotazione è obbligatoria fino ad esaurimento posti da effettuarsi presso: Istituto Gestalt Trieste - Via Rossetti 8. Info 040 369777, [email protected], www. istitutogestalt.net 13 giovedì ingresso libero Punto vegetariani Incontro mensile con Susanna Beira e Marco Bertali, medici delegati di zona dell’Associazione Vegetariana Italiana e soci LAV e Amec. Dalle ore 17 alle 18.30 al Punto informativo Banca Etica in via Donizetti 5/a. 13 giovedì ingresso libero Sos-cervello Campagna sociale di psicofarmacovigilanza, incontro mensile con Susanna Beira, medico, che parlerà della campagna “Giù le mani dai bambini”. Dalle ore 18.45 alle 20.15 al Punto informativo Banca Etica in via Donizetti 5/a. 13 giovedì ingresso libero Fame e sazietà Conoscere i meccanismi per tenere il peso sotto controllo. A cura della dottoressa Paola Sbisà, specialista in scienza dell’alimentazione. Ore 17.45 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 13 giovedì ingresso libero Whymap: filosofia e pratica Conferenza con il dr Luciano Rizzo sulla filosofia che ispira un nuovo sistema di problem solving sociale alla portata di tutti, alle ore 20.30 all’Associazione Aquile di Cristallo Nordest in Viale XX Settembre 101. 14 venerdì ingresso libero Yemen e Socotra: sulla via dell’incenso. Ancora una volta Tullio Conti è gradito ospite con una sua proiezione a dissolvenza incrociata, alle ore 20.30 all’Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. Info 040 635718. 14 venerdì ingresso libero Zeolite e medicina: nuove frontiere nella riattivazione cellulare. Presentano AMeC e Ecobiogroup, alle ore 14 al MIB Palazzo del Ferdinandeo in Largo Caduti di Nasirya 1. Iscrizione consigliata. Segreteria Smile Tech Trieste. Info 040 3481631, amec@ smileservice.it, www.amec.eu 14 venerdì ingresso libero Essere canali-un ponte tra terra e cielo Guida al discernimento; i messaggi interiori e dei mondi sottili, il Cosmo e le multidimensioni; il controllo della mente e i filtri dell’ ego; l’apertura del Cuore e il Servizio alla Luce. Essere canali di Luce, l’offerta di Sè nell’ amore incondizionato. Conferenza a cura di Arleen, alle ore 20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero, in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 14-16 da venerdì a domenica Seminario del ven. Lama Sharab Rinpoché Centro Buddistha Tibetano Sakya annuncia la visita del ven. Lama Geshé Sharab Rimpoché con un seminario su Budda Vajrasattva il Budda della purezza che aiuta a purificare il carma di questa vita e di quelle passate. Gli insegnamenti e l’iniziazione avranno luogo nella sala Actis in via Corti 3/a. Venerdì alle ore 20.30 - sab e dom 9.30-11.30 e 15-17,30. Info e iscrizione 040 571048. 14-16 da venerdì a domenica Dinamiche e ostacoli nella comunicazione Il dott. Granieri con pnl e Gestalt ci porta ad esplorare la parte sommersa del mondo della comunicazione interpersonale. Presso l’Ass. Il ricordo di sè in via XXX Ottobre 4. Info 338 5956833, [email protected] 15 sabato ingresso libero Viaggio in india show multivisione Un affascinante viaggio nell’India del Nord a cura di Iris Schneller che scopre città, natura e popolazioni tribali rimaste ancora incontaminate malgrado la frenesia di modernità attuale, alle ore 19 all’Assoc. Aquile di Cristallo Nord Est in viale XX Settembre 101. 15 sabato ingresso libero Incontro con padre Anthony Elenjimittam Padre Anthony, domenicano indiano discepolo del Mahatma Gandhi, tratterà su “Yoga tra Oriente e Occidente” alle ore 20 presso Ass.Metamorfosys via Milano 18. 28 Konrad maggio 2010 APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio Trieste 15-16 sab e dom ingresso libero Terrafest 2010: non solo bambini Dalle ore 10 alle ore 20 due giornate da passare in armonia, all’aria aperta, a contatto con la natura e gli animali, in relax e divertimento. I bambini sono invitati venire vestiti alla ‘Country’. Per loro saranno allestite varie attività: Sabato mattina si svolgerà una laboratorio di Arte in natura e durante le 2 giornate potranno sperimentare un “giretto a cavallo”. Domenica ore 18 musica dal vivo e danze. Durante la manifestazione saranno presenti alcuni produttori ed artigiani con una piccola mostra-mercato di prodotti locali. L’iniziativa viene organizzata con patrocinio della Provincia di Trieste, Natura & Territorio, presso Orto del Sole Monte Celo, Bagnoli della Rosandra, Dolina di Trieste. Info point 333 1830489, 392 0166817. 15-16 sabato e domenica Il canto del corpo Per una consapevolezza del proprio corpo, per dischiudere l’energia vitale; tecniche di percezione sensoriale; danza contact; geometria della danza (frammenti dai Movimenti di Gurdjieff). Con Susanna Vicenzetto attrice/danzatrice terapeuta. Info 328 2487818, 329 3777467, www.studionritta.it 17 lunedì ingresso libero Attacchi di panico Incontro con la dott.ssa Giulia Ghietti e la dott.ssa Lucia Rigo, alle ore 18 in via Mazzini 30, III piano. Info 339 6908654. 18 martedì ingresso libero Attività estive ass.s.d. Yoga Jay Ma Presentazione corso giugno “Yoga e suono” con Kaalamurti (Vanna), settimana residenziale a luglio sulle colline di Vittorio Veneto “Yoga, Ayurveda e Natura” Ass.s.d. Yoga Jay Ma. Info 347 8461831. 18 martedì ingresso libero L’esperto risponde. nutrizione e diete Domande e risposte con la dottoressa Renè Lucca. Ore 10.30 in Farmacia Alla Borsa, piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 18 martedì ingresso libero Le allergie stagionali: prevenirle e curarle con l’omeopatia. Dottoressa Maria Luisa Tognon, esperta in omeopatia. Ore 17.45 Farmacia Alla Borsa, in piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 18 martedì Sessualità Lavoro sul corpo e sul respiro delle tradizioni orientali e della Bioenergetica per liberare la nostra energia vitale. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 19 mercoledì ingresso libero Mal di schiena, sport e attività fisica A questi argomenti relaziona il dott. Marco Segina. Che nesso c’è tra sport, attività fisica e dolori alla colonna? Presentazione del rinforzo muscolare con macchinari DBC® nelle instabilità e nelle rachialgie croniche o ricorrenti. Questa sera a partire dalle 17.30 in via Genova 21 al Poliambulatorio Fisiosan. Massimo 15 partecipanti, pregasi di prenotare la presenza. Info 040 3478678. 19 mercoledì ingresso libero Yoga Nidra - rilassamento profondo Sessione di Yoga Nidra con Roberto Catalano alle 20.30 al Centro Sportivo Internazionale ASD in via Conconello 16 a Opicina. Vestiti comodi, una coperta e... voglia di rilassarsi! Info 040 214288. 20 giovedì ingresso libero L’esperto risponde. Allattamento Domande e risposte con Antonella Chiurco, consulente professionale IBCLC. Ore 10.30 Farmacia Alla Borsa, in piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 20 giovedì ingresso libero Ossigeno-ozono terapia. Aggiornamenti a cura della dottoressa Luciana Alessio Bean, medico chirurgo odontoiatra. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa in piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 21 venerdì ingresso libero Presentazione della scuola Energheia Prima Scuola Italiana di formazione per Terapeuti Esoterici, alle ore 21 alla Scuola di Musica 55 in via Capitelli 3. Info 335 6083781, Dr. Ricchetti. 21 venerdì ingresso libero 2012 anno di luce, la via del cuore 11° incontro: Cosa accadrà nel 2012? I grossi cambiamenti a livello individuale, sociale e planetario, segnali del risveglio di coscienza e spirituale, del passaggio di frequenza, già in atto; questa meravigliosa opportunità di ascensione in 4° e 5° dimensione per la Terra e l’ Umanità, attesa con gioia in seno alla Fratellanza Galattica di Luce. Messaggi di condivisione per vivere al meglio questi momenti di trasformazione interiore e nel quotidiano. Temi di approfondimento: La Terra e i Popoli Stellari; gli interventi e collaborazioni extraterrestri negli eventi storici planetari; la nuova Terra e l’Umanità Galattica. Conferenza a cura di Arleen, alle ore 20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero, in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] 21 venerdì ingresso libero Linguaggio, simboli e realtà... in Meccanica Quantistica. Incontro con Fabio Benatti: un nuovo punto di vista su ciò che ci circonda e su ciò che siamo, con spirito yogico. Alle 20.30 all’Institute of Yogic Culture in via San Francesco 34. 21 venerdì ingresso libero L’esperto risponde. Omeopatia Domande e risposte con la dottoressa Silene Piscanec. Ore 18.15 Farmacia Alla Borsa, in piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 21 venerdì Super evento! bagno di gong Il Gong è lo strumento più risonante conosciuto. Il suono OM del Gong entra nel corpo, massaggia ogni cellula, vieni abbracciato da un campo ricco di armoniche. Con il Musicoterapeuta, GongMaster Max Piazza, Elisabeta Ghelber e la Sciamana GongMaster Mojca Morya Malek. Info Claudia 347 3319227, [email protected] 21 venerdì Musica Libera Concerto al Miela alle ore 21.00 con Tnoy Pagliuca & Deghejum in concerto “La storia delle Orme ed altri successi” costo del biglietto 15 +2 in prevendita e 18 alla cassa del teatro, prevendita presso il Tichetpoint di Trieste con tel 040 3498276. Organizzato da Tempi e ritmi, ass. Musica Libera, Teatro Miela/ coop Bonaventura. 21-22 venerdì e sabato Tossicodipendenze e dipendenze Venerdì: Affrontare le nostre paure;siamo tutti dipendenti. Le droghe nella quotidianità - Sabato: Riflessioni sulle droghe antiche e nuove. Conferenze del dott. S.M.Francardo. Organizza la Società Antroposofica presso il Circolo Ivan Grbec via di Servola, 124 ore 20. Prenotazione obbligatoria (max 70 posti). Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it 22 sabato ingresso libero Cronogenetica: time line e pnl Il tempo non esiste. Solo le memorie del passato e del futuro strutturano la nostra TIME LINE. Ass.il Ricordo di Sè via XXX Ottobre, 4 Trieste. Sabato ore 15. Info Annarella Birri 338 5956833. 22 sabato ingresso libero L’esperto risponde. Erboristeria Domande e risposte Walter Pansini, erborista. Ore 10.30 Farmacia Alla Borsa in piazza Della Borsa 12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it 22 sabato ingresso libero Trattamenti gratuiti a Leviedelblu Orario: 9.30-20 via S.Francesco 15. Shiatsu, Massaggio olistico, Riflessologia plantare, Reiki, Pranoterapia, One brain, Cranio-sacrale, Yoga e bioenergetica, Yoga dinamico. Meditazione collettiva: 19-20. 23 domenica Fluisco con gli eventi... Come rendere magica la nostra vita. Esperienze pratiche per ritrovare fermezza e calma interiore. Incontro alle 15, all’Ass.Leviedelblu in via San Francesco 15. Info Patrizia Giraldi 340 2244189, Federica Veos 340 7342794, [email protected] Per filo e per segno Viaggio attraverso l’arte della tessitura artigianale Fino al 8 maggio, Nat_spaziocorti ospita la 1° edizione del Laboratorio Internazionale di Tessitura a Mano Martedì 04.05 ore 16 Arte di tessitura . Incontro con Magda Tavcar e dimostrazione Mercoledì 05.05 ore 16 Tessitura e ceramica : l’esperienza della disabilità – dimostrazione con Marina Scrimali, Associazione “i Girasoli“ ore 17-20 Mini corso base di tessitura a mano tenuto da Marina Scrimali Giovedì 06.05 ore 16 Esprimersi con l’intreccio – incontro personale con Antonella Pizzolongo. Dimostrazione Venerdì 07.05 ore 16 L’arte di tessitura - Magda Tavcar. Dimostrazione Sabato 08.05 CHIUSURA della MOSTRA ore 15 Sensibilità artistica e competenza tecnica – incontro con Liviana Di Giusto. Dimostrazione. ore 16 Appuntamento speciale - costruzione dei telai, tessitura slovena – tradizione, cultura, storia. Incontro con Ales Oman, Slovenia. Dimostrazione. ore 17-20 Mini corso base di tessitura a mano tenuto da Marina Scrimali 24 lunedì ingresso libero Partecipare a una valutazione d’impatto ambientale. Conversazione con Valentina Tull. Da vent’anni anche nel Friuli Venezia Giulia i progetti delle opere di maggior rilevanza sono assoggettate alla procedura di impatto ambientale. Come si svolge e quali sono le possibilità per cittadini e associazioni di partecipare attivamente. Valentina Tull del ServizioVIA della Regione Friuli Venezia Giulia indicherà anche ai non giuristi forme, tempi e modi di partecipazione. Sala conferenze WWF Trieste in via Rittmeyer 6 alle ore 18. 25 martedì ingresso libero La famiglia in trasformazione La Società Antroposofica organizza l’incontro mensile per una possibile comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia in trasformazione” Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p - ore 18.15-19.45. Info 339 7809778, [email protected], www. rudolfsteiner.it 25 martedì Quore Io posso permettermi di sentire se entro nel presente. Lavoro pratico sul corpo e sul respiro per vivere con una coscienza sempre nuova. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it 27 giovedì ingresso libero Cantiamo insieme - mantra e kirtan Incontro di canti devozionali - mantra cantati - con Kaalamurti (Vanna) & Alberto, asd Yoga Jay Ma, alla Casa Internazionale delle Donne, alle ore 19.30 in via Pisoni 3. Info 347 8461831. 27 giovedì ingresso libero Bambini drogati legalmente Un incontro per Genitori e Insegnamti su iperattività, cure farmacologiche e soluzioni alternative con audiovisivi,alle ore 18 conferenza all’Associazione Aquile di Cristallo in viale XX Settembre 101. Info [email protected], Info 347 6056867. 29 sabato Guida alla trasformazione planetaria I nuovi codici DNA nel Linguaggio di Luce di Amore e Compassione; il rilascio karmico e la trasformazione delle emozioni nella frequenza del Cuore. Presenza e ascolto di sè e dell’ altro, co-creare e condividere in armomia. 5°Seminario aperto a tutti, a cura di Arleen, dalle ore 15 alle 20, presso Assoc. LAM-Il Sentiero in p.zza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] Supermaratona Imparare a leggere e reggere le proprie emozioni. 1° sessione, 11-12-13 giugno a Trieste Istituto Gestalt Trieste in via Rossetti 8, docente dott. Paolo Baiocchi. Info e iscrizioni: 040 369777, gestalts@ tin.it, www.istitutogestalt.net 29 Konrad maggio 2010 APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio Per Filo e per Segno L’arte della tessitura a mano rinasce presso Nat_spaziocorti, in via Corti 2, fino all’8 maggio, con la mostra – laboratorio attraverso appuntamenti tessili e allestimenti creativi ripercorre l’arte della tessitura artigianale del Friuli Venezia Giulia e le sue contaminazioni di confine. Vedi box pagina precedente. Info 040 9990006, www.natdesign.it Artlight: il canto, il suono, la voce L’uso del suono e della voce quale mezzo riequilibrante del benessere psicofisico; Ricerca del proprio Suono fondamentale o tonica individuale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali; Risonanza corporea e organi interni; Gestualità, voce e corpo; Canti, stili, espressione; Armonizzazione dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni creatori di luce, forme e colori; Il Canto Armonico e Overtones. Lezioni individuali, frequenza e orari personalizzati; a richiesta si organizzano corsi, laboratori e seminari di gruppo. Info ArtLight 347 2154583, [email protected] Incontri con legambiente Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativo dei soci di Trieste della Banca Popolare Etica). Circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info 040 577013, 366 3430369, fax 040 9890553, [email protected], Segui le nostre iniziative su www. legambientetrieste.it Società Antroposofica di Trieste 0gni martedì 20-21.30 studio sul testo di R. Steiner “Apocalisse ed agire sacerdotale”.Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo “Il Vangelo di Giovanni” di R.Steiner. Le attività sono gratuite presso la sede via Mazzini 30, I p. Info 339 7809778, [email protected], www. rudolfsteiner.it Ass. agricoltura biodinamica Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con la Sezione di Biodinamica di Trieste e Gorizia sul testo di R. Steiner “Uomo sintesi armonica” e “L’eterico” presso la sede via Mazzini 30,I p. Info 333 7864810. Nuovo metodo Gyrotonic Vieni a provare un nuovo metodo di allenamento con Gyrotonic dalle ore 9 alle 13 presso “il Ricordo di Se” via xxx Ottobre 4, 3°piano. Sab/dom 8/9 e 29/30 lezioni gratuite. Info 347 7626234, 340 8146015, www.personaltrainertrieste.org Anne Givaudan in Friuli Venezia Giulia Sono aperte le iscrizioni al corso: Incontrare se stessi con Anne Givaudan, nota ai lettori da molti anni, in particolare per aver esplorato il viaggio fuori del corpo e per aver messo a disposizione del pubblico le Terapie Essene, terrà in autunno Incontrare Se Stessi. Comprendere che la nostra vita è unica, che l’”altro” è lo specchio di cui noi stessi ci dotiamo, è il cuore della nostra essenza. La durata è di 5 gg. dalle 9 alle 18 ca. Info 347 4414917, [email protected] Associazione culturale Kreattività Concorsi fotografici, letterari e vari. Sconti & convenzioni. - Possibilità di collaborazioni. Info 340 8076016, www. kreattivita.it, www.circolifotografici.net 26 mercoledì ingresso libero La candidosi Riconoscerla e sconfiggerla in modo naturale. Conferenza della dr Maria Luisa Tognon, Medico esperto in Omeopatia. Ore 20.30, Sala conferenze Centro Smile, Via Duca d’Aosta 40 - Monfalcone Estate alla scuola Waldorf Satya Istituto di Yoga Scuola del Vedere Accademia Belle Arti Satya Istituto di Yoga Settimane artistiche estive dal 28/6 al 6/8 alla scuola Waldorf di Sgonico 44. Iscrizioni entro il 31 maggio anche per Baby-parking/nido, scuola materna, scuola elementare. Info 334 9090316, 040 661195, www.waldorftrieste.com, [email protected]. Centro artistico estivo per bambini dal 14 giugno al 2 luglio. Disegno, copia dal vero, tecniche di pittura e composizione. Trieste via Ciamician 9, info@ scuoladelvedere.it Gorizia 5 mercoledì ingresso libero La cellulite Come trattarla in modo non invasivo. Conferenza della dr Maria Luisa Tognon, medico esperto in Omeopatia. Ore 20.30, Sala Conferenze Centro Smile, via Duca d’Aosta 40 - Monfalcone. 13 giovedì ingresso libero Salute,bene-essere,scienza,spiritualità Tavola rotonda rivolta alla cittadinanza con A. Bellavite, T. Giraldi, L.R. Morsolin, A. Severi, C. Vicentini e, come ospite d’onore, Padre Anthony Elenjemittam; moderatore M. Bertali. Promuovono l’incontro l’Associazione A.M.A.-Linea di Sconfine e la Società Italiana di Psiconeuro-endocrino-immunologia, alle ore 17 alla Fondazione Cassa di Risparmio in via Carducci 2. Info 333 4857158. 16 e 30 domenica La guarigione come percezione corretta Il corpo attraverso il sintomo comunica il disagio interiore, impariamo ad ascoltarlo Presentazione gratuita al seminario 14 maggio alle ore 20.30 all’ass. Delfino Blu in via 7 Giugno 8 a Ronchi dei Legionari. Info 334 6728109. 19 mercoledì ingresso libero Drenare il nostro corpo Per star bene anche con la mente. Il drenaggio consiste nell’eliminazione di tossine a livello fisico e psichico per ottenere un benessere generalizzato. Dr Maria Luisa Tognon, medico esperto in Omeopatia, dr Laura Mullich, psicoterapeuta. Ore 18.30 - Sala Conferenze Biblioteca Comunale di Monfalcone, Via Ceriani 10. 19 mercoledì Energia del respiro Lavoro sul respiro da tradizioni antiche per aumentare la percezione di sé e del mondo e per contattare uno stato di quiete e una forza interiore da esprimere nella nostra vita quotidiana. Ass. Espande, ore 20, Cormons. Info 340 4194486, www.trieste.espande.it. Corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle ore 9 alle 10.30 e il martedì dalle ore 17.30 alle 19 - corso di qi gong (ginnastica tradizionale cinese) il giovedì dalle ore 17.30 alle ore 18.30. I corsi si svolgono presso la palestra Spazio, via Marega 26, Lucinico. Info 0481 32990. Corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle 19.30 e dalle ore 20 alle 21.30 ed ogni giovedì mattina dalle ore 9.30 alle 11, a Ronchi dei Legionari presso la palestra Corpo Libero via Roma 15. Info 0481 777737, Anna 0481 32990. Settimana disintossicante a Grado Dal 6 al 13 giugno. Fatta con spirito familiare. Con la possibilità di fare un digiuno terapeutico con limoni, integratori, brodi vegetali, tutto bio. A richiesta gite con motonave in laguna tra i casoni e massaggi curativi. La sera davanti un drink di tisana si potrà fare una chiacchierata su erbe, alimentazione, astronomia e altro. Info 393 4242113, [email protected] Consulti astropsicologia Astropsicologia: una lettura del tema di nascita che consente di conoscere subito le potenzialità da sviluppare e i blocchi da rimuovere per esprimere il proprio talento e vivere in armonia con gli altri. Info 348 2428861, [email protected] Pordenone 12 mercoledì ingresso libero Presentazione della scuola Energheia Prima Scuola Italiana di formazione per Terapeuti Esoterici alle ore 20.30 all’Hotel Santin in via delle Grazie 9 a pordenone. Info 335 6083781, Dr. Ricchetti. 16 e 30 domenica Il linguaggio emozionale del corpo La decodifica biologica dei comportamenti e delle malattie, ovvero scoprire la logica che programma il nostro destino. Piazza Duomo 5 Spilimbergo. Info e iscrizioni 329 6147272, www.nutrigen.it 19-21 da mercoledì a venerdì Cronogenetica a Pordenone Sedute individuali di Cronogenetica e pulizia delle emozioni negative. Promozione di Time Line gratuite al The Life Centre di Susan Clarke in corso Emanuele 48/5 a Pordenone. Info 0434 522937. 22 e 23 sabato e domenica Tarocchi: gli archetipi viventi in noi Un percorso di autoguarigione, un’esperienza teorico/pratica, un’immersione nell’Inconscio; l’intelligenza del Vivente Conosci i migliori prodotti bio? erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare del dott. Dario Blasich Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545 ci accompagnerà per due giorni a L’Ultimo Mulino di Bannia dalle ore 9.30 alle 18.30. Info 0434 522937, Info@ lifecentre.it 29 e 30 sabato e domenica Io donna la saggezza arcaica femminile Viaggio intensivo nel mondo femminile, per ritrovare i valori e la conoscenza del tesoro racchiuso in ogni donna. L’intimo contatto con la propria natura di donna permette di vincere la paura e di riconoscere il proprio potenziale creativo. Conduce dott.ssa Doriana Mimma De Vido. Info 349 5604446, 393 9489833, www.devidodoriana.blogspot.com Udine 1 e 2 sabato e domenica Scuola di Radionica Corso di 1 livello di Radionica tenuto da Riccardo Meneghini insegnante della Società di Radionica di Vicenza. Info 349 8901350 Ass. culturale Tra Cielo e Terra. 3 lunedì Percorsi di stretching Conosci il tuo corpo attraverso una corretta respirazione, l’acquisizione di una flessibilità muscolare e mobilità articolare che condurranno ad un buon Essere quotidiano. Presso Diabasi, v.le Tricesimo 103. Incontri individuali o di gruppo. Info Gianna 340 2233994, [email protected], Stefano Del Degan 334 9339366, [email protected] 6 giovedì ingresso libero Serata aperta di costellazioni familiari Ottima occasione per conoscere dal vivo questo straordinario metodo che risolve le difficoltà della vita. Ass.ne Waira, via S. Rocco 2, ore 20.30 Info Giacomo Bo 0432 728071, www.lecostellazionifamiliari.net 6 giovedì ingresso libero Respiro circolare e benessere personale Respiro circolare, ma anche costellazioni familiari e Psicoterapia della Gestalt come metodi per una sempre più elevata qualità della vita. Alle 20 presso la Bioteca di Udine, in via Villa Glori con Alessandro D’Orlando, psicologo, psicoterapeuta. Info 340 3259910. 7 venerdì ingresso libero Apriamoci al sentire attraverso il cuore Conferenza esperienziale: il Reiki oltre le parole come introduzione al Seminario di attivazione al primo livello del 29 e 30 Maggio, a cura di Laura Orso (Reiki Master). Ore 20.40 all’Ass. Gem in via Canova 13 a Feletto U.(UD). Info 0432 574002, www.nutrivita.it 7 venerdì ingresso libero Piramidi in Friuli Alla scoperta di colline modellate a piramide, particolari formazioni geologiche forse intagliate dall’uomo e ipogei (non) celtici utilizzati per il culto della Madre Terra. Conferenza con Valter Maestra alle ore 20.30 in Bioteca, via Villa Glori 41. Info Valter 329 2303459. Essenze, fiori di Bach, aura-soma, incensi, cristalli, fitocosmesi, miele, alimenti biologici, libri... 30 Konrad maggio 2010 APPUNTAMENTI DI maggio su www.konradnews.it i vostri annunci di giugno entro il 21 maggio Udine 8 e 9 sab e dom ingresso libero La fauna in Carnia con Astore e Lipu Ad Arta Terme (UD), con Matteo De Luca per conoscere gli uccelli della Carnia. Sabato ore 18.30 Albergo Ristorante Salon. Domenica ore 8 gita. Info e iscrizioni 3407399686, lipu_trieste@ yahoo.it. Cene e pernottamenti: [email protected], 0433 92003. 13 giovedì ingresso libero Serata aperta di costellazioni familiari Venite a scoprire questo straordinario metodo di risoluzione delle dinamiche familiari negative che impediscono il successo nella vita. Ass.nw Waira, via S. Rocco 2, ore 20.30. Info Giacomo Bo 0432 728071. 14 venerdì ingresso libero Terapie essene e lettura dell’aura Le antiche terapie essene e la lettura dell’aura. Anteprima dell’arrivo in regione della nota scrittrice e terapeuta francese Anne Givaudan, autrice di numerosi libri sul tema. Con Gabriella Ferrero alle ore 20.30 presso la sede dell’Ass. Waira, in Via S. Rocco 2a. Info Valter 329 2303459. 14 venerdì ingresso libero Scuola di counseling “il mutamento” Diventare Counselor! Presentazione corso triennale 2010/2013 certificato FAIP (Fed. Associazioni Italiane di Psicoterapia). Ore 20,30 Via Canova 13, Feletto. Programma del corso su www.ilmutamento.it Info 335 5977306. 15 e 16 sabato e domenica Corso di costellazioni familiari Un’esperienza profonda e coinvolgente per risolvere le dinamiche inconsce che rovinano il successo e la felicità nella vita. Ass.ne Waira, via S. Rocco 2. Info Giacomo Bo 0432 728071, www.lecostellazionifamiliari.net 15 e 16 sabato e domenica Thai massage Corso base di 8 ore di Thai Massage tenuto da Tarcisio Temporale. Info 349 8901350, Ass. culturale Tra Cielo e Terra. 18 martedì ingresso libero Vivere in armonia la vita di coppia Superato l’innamoramento emergono divergenze e conflitti che sfociano nella crisi di coppia. Possiamo ritrovare l’armonia? Come? Con il counselor Marenzi Simonetta, alle ore 20.45, presso l’Ass.Nirmala,V.le Volontari D.L. 40/12. Info 333 3495255. 20 giovedì ingresso libero Presentazione della scuola Energheia Prima Scuola Italiana di formazione per Terapeuti Esoterici, alle ore 21 alla Bioteca in via Villa Glori 41. Info 335 6083781, Dr. Ricchetti. 21 venerdì ingresso libero Risveglio nella gioia del sé Queste serate saranno un percorso che si snoderà durante l’anno (ma che possono essere anche a sé stanti) in cui verranno proposte di volta in volta temi e strumenti diversi (Ilahinoor, Diksha, Meditazione dinamica, Danza) per stimolare ed esplorare da canali diversi la propria crescita e la propria dimensione spirituale, aprendo il cuore alla… gioia. Conduce Loredana Cassan, insegnate Yoga, Diksha Giver, operatrice P.M.T./F.A.A Ore 20.30. Presso Ass. GEM, via Canova 13 - Feletto U. (UD). Info 0432 574002, www.nutrivita.it 21 venerdì ingresso libero Radioestesia e capacità extrasensoriali Sviluppare il proprio lato intuitivo assieme a quello razionale, raggiungendo l’equilibrio dei due emisferi cerebrali è un’esigenza per la donna e l’uomo occidentale. Con Valter Maestra alle ore 20.30 in Bioteca, via Villa Glori 41. Info Valter 329 2303459. 21 venerdì ingresso libero La fauna in Carnia con Astore e Lipu Ad Arta Terme (UD) con Tiziano Fiorenza per conoscere i mammiferi, gli anfibi e i rettili della Carnia. Sabato ore 18.30 Albergo Ristorante Salon. Info e iscrizioni 340 7399686, [email protected]. Cene e pernottamenti: albergosalon@ tiscali.it, 0433 92003. 22 sabato Seminario di alchimie sociali Seminario di consapevolezza per la comprensione dei meccanismi che incastrano nello stress quotidiano e nelle dipendenze psicologiche. E’ necessaria la prenotazione. Centro EtoBioPsicologia via 24 Maggio 21 Cervignano. Info Dr. C.Scoppetta 349 8606782, www. etobiopsicologia.it 27-29 da giovedì a sabato L’enneagramma Seminario residenziale di Enneagramma, secondo il modello di Claudio Naranjo, per lo studio della propria struttura di personalità - Lignano Sabbiadoro (UD) Info e iscrizioni 040 369777, [email protected], www.istitutogestalt.net - Istituto Gestalt Trieste - direttore dott. Paolo Baiocchi - Via Rossetti n. 8 -Trieste 28 venerdì ingresso libero Eft conferenza introduttiva Eft Friuli propone un incontro informativo per presentare questa innovativa tecnica energetica, alle ore 20.45 in Bioteca a Udine in via Villa Glori 41. Info 335 8445140 Franco, www.eft-friuli.it 28 venerdì ingresso libero Piramidi in Friuli Alla scoperta di colline modellate a piramide, particolari formazioni geologiche forse intagliate dall’uomo e ipogei (non) celtici utilizzati per il culto della Madre Terra. Con Valter Maestra alle ore 20.30 all’Ass. Waira, in Via San Rocco 2a. Info Valter 329 2303459. 28 venerdì ingresso libero Andropausa e menopausa Piante, minerali, alimenti che sostengono la produzione ormonale in questa fase della vita, con Ilaria Forte – Medico esperto in omeopatia, omotossicologia, naturopatia e ; Giuliana Cossettini – Naturopata. Ore 20.30. Presso Ass. GEM, via Canova 13 - Feletto U.(UD). Info 0432 574002, www.nutrivita.it 28 venerdì ingresso libero Dalla Spagyria all’Alchimia Conferenza aperta a tutti con Luigi Vernacchia titolare del laboratorio Alkest e preparatore di Quintessenze Spagyriche. Info su orario e luogo chiamare ass.cult. Tra Cielo e Terra 349 8901350. Marcello Pamio (scrittore), Fabio Burigana (medico antroposofico), Giovanni Peccarisio (Maestro Waldorf). Dalle ore 10 alle 17 Domenica 23 maggio a Este (PD) info 347 4126505, www. naturopatia-hermes.it Liberazioni articolari dolci Corso di Liberazioni Articolari Dolci 1° livello: bacino e vertebre lombari. Dal 2 al 6 giugno presso agriturismo BIO nei colli Euganei (PD) Info 349 0692334, www.naturopatia-hermes.it 29 sabato Diventare naturopata Hermes 29 sabato Terapia Craniosacrale Biodinamica ingresso libero Radioestesia e capacità extrasensoriali Sviluppare il proprio lato intuitivo assieme a quello razionale, raggiungendo l’equilibrio dei due emisferi cerebrali, è un’esigenza per la donna e l’uomo occidentale. Conferenza con Valter Maestra alle ore 18 all’Ass. Waira, in via S. Rocco 2a. Info Valter 329 2303459. Festa della luna piena di maggio Sopra il Tagliamento ad Aonedis di San Daniele Un invito a vivere una Notte Bianca all’insegna della musica, del buon cibo, della meditazione, dello stare insieme ringraziando la bella stagione. Info Sergio 0432 231143. 29 e 30 sabato e domenica Io donna la saggezza arcaica femminile L’intimo contatto con la propria natura di donna permette di vincere la paura e di ri-conoscere il proprio potenziale creativo. Conduce dott.ssa Doriana Mimma De Vido. Info 349 5604446, 393 9489833, www.devidodoriana.blogspot.com 30 domenica Mov in con Gil Nedjari Movimento Integratore: scorgere nuovi orizzonti, comunicare a livello profondo, attraverso la danza. Presso Malaak, via Maniago 4/a. Dalle ore 10 alle 18.30. Info Gianna 340 2233994, [email protected], www.mov-in.it La forza delle Costellazioni Familiari Riconoscere nella storia familiare le forze nascoste che ci impediscono di realizzare appieno noi stessi e la relazione con gli altri. Via Canova 13 Feletto 20.30. Info 335 5977306, www. ilmutamento.it Canto e consapevolezza corporea Vocalità meditativa e Metodo Feldenkrais® con Amelia Cuni e Monia Merluzzi. Vacanza studio in montagna dal 17 al 22 luglio a Maranzanis di Comeglians (UD). Info www.grmfeldenkrais.it Fuori Regione La centralità del malato nella terapia Lezione Hermes ad ingresso libero. Docenti: Gennaro Tomaioli (omeopata unicista), Paolo Rossaro (medico naturopata), Maddalena Lena (euritmista), Sono aperte le iscrizioni, a numero chiuso, per il corso quadriennale Hermes di Naturopatia. Hermes scuola di Naturopatia ad indirizzo antroposofico con specializzazione in Kinesiologia. Sede dei corsi Padova. Info 0429 1960135, 349 0692334, www.naturopatia-hermes.it L’ascolto delle Maree: strumento di lavoro del metodo CS Biodinamico, organizzato dalla Scuola di Formazione BCS, dr. Leonarda Majaron il 12 e 13 giugno ore 9.30-18 a Caorle all’Hotel Maregolf a 150 mt dal mare. Info 345 9226622, www.bcstrieste.it Escursioni 16 domenica Yoga e natura con Franco Salvi Escursione con semplici pratiche yoga proposte dall’Institute of Yogic Culture. Si prega di comunicare la propria adesione in anticipo per motivi organizzativi. Info 040 635718, [email protected] 23 domenica Andare per rose Visita guidata al magnifico giardino delle rose della signora Nora Garlant ad Artegna 1.200 piante in fiore. Prenotatevi in segreteria 0432 231143. 23 domenica Riserva Valle Canal Novo Marano Lagunare Escursione guidata al Centro visite e alla Riserva naturale di Valle Canal Novo a Marano Lagunare, uno dei più affascinanti siti naturali del Friuli Venezia Giulia. E’ un’iniziativa dell’Associazione WWF Isontino “Eugenio Rosmann”. Ritrovo a Monfalcone con orario da definire contattando [email protected] 30 domenica Andare per vecchi mulini tra isorgive Come ogni anno raccogliamo l’invito della coop. Aurora di Codroipo per andare in bicicletta tra stradine e sentieri delle Risorgive a visitare i vecchi mulini, chiesette di campagna, frasche, ville patrizie. Pranzo al sacco, visita della rinomata Botanica di Ruggero e Yòshiko a Santa Marizza. Una domenica in allegria a buona compagnia. Prenotatevi in segreteria 0432 231143. nat_spaziocorti Trieste, via Corti 2 (vicino a Piazza Venezia) tel. 040 9990006 orario: da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30 fuori orario su appuntamento [email protected] - www.natdesign.it OSPITATA IN: MAIN SPONSOR MEDIA PARTNER ‘ ‘ ‘ dal 1al ! 6 giugno fiera di udine