sottotraccia
N O I C O N VO I
Numero 59
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Anno XI
Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
PERIODICO A CURA DELLA BANCA
D I B E D I Z Z O L E T U R A N O VA LV E S T I N O
Auguri di progetto e speranza
Dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio Sindacale, dalla Direzione e da tutti i
collaboratori un sincero augurio di buon Natale e felice anno nuovo.
continua a pagina 2
TTT Territorio Tam Tam
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www.sottotracciabcc.it
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Un 2012 particolare che evidenzia, pur nella complessità del momento,
segnali di ripresa. Aprendo ad un ponderato ottimismo
di Albino Zabbialini
Presidente
Anello forte della catena
sociale
Crescita della clientela e costante, ricercato aumento della componente
giovane all’interno dell’istituzione, si aggiungono al ruolo essenziale di
ammortizzatore sociale a beneficio delle famiglie
di Giorgio Venturini
Direttore Generale
Dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio Sindacale, dalla Direzione e da tutti i collaboratori
un sincero augurio di buon Natale e felice anno nuovo. Rileggendo a ritroso questo intenso anno
2012, sono davvero molti i fatti e le novità che abbiamo vissuto, a volte con trepidazione altre con
preoccupazione, seguendo come non mai il susseguirsi delle vicende nazionali e internazionali,
fino a quelle più di casa nostra. Vorremmo trasmettere a tutti Voi Soci la sensazione che di tutte
queste attese e preoccupazioni la vostra BCC non è stata esente, condividendole col suo territorio
come è nella sua natura di banca locale. Di esse si è fatta concretamente carico, per quanto di
sua competenza, lavorando con serietà e determinazione e cercando di guardare al bene della
cooperativa tutta. In questa direzione, quella del bene della nostra cooperativa, abbiamo così
proseguito nell’opera di razionalizzazione della struttura dei costi e dei processi aziendali già iniziata
nel 2011, con l’obiettivo di far giungere la nostra azienda al miglior rapporto di efficacia ed efficienza
e di garantire il migliore servizio a Soci e clienti. L’attenzione della cooperativa è stata poi rivolta al
tessuto socio-economico del nostro territorio ben consapevoli del contesto economico che questi
sta attraversando: i dati nazionali e locali ci dipingono un quadro a tinte fosche non solo per quanto
riguarda il quadro produttivo. Alle imprese socie e clienti abbiamo dedicato tempo e risorse, dando
assistenza e concreto supporto a quelle che presentano segnali di difficoltà come a quelle che
viceversa intendevano guardare al mercato estero. Non da oggi, come riportato nell’intervento del
Direttore Generale, la BCC guarda poi alle nostre famiglie, a quelle in particolare che in modo più
evidente iniziano a percepire i più pesanti effetti della crisi: famiglie sulle quali da qualche tempo
l’attenzione delle istituzioni si è concentrata su quella significativa fetta di esse definite da Banca
d’Italia “sovra-indebitate” (si parla di circa 160.000 famiglie in Italia che registrano una definitiva
incapacità di far fronte agli obblighi assunti stipulando un contratto di debito). L’impegno dedicato
nel corso del 2012 è stato grande, come peraltro crediamo lo sia stato per ciascuno di noi nel
proprio ambito lavorativo e familiare. Nonostante i nostri limiti e le nostre naturali mancanze,
come BCC siamo determinati a continuare su questa strada anche per il 2013 con un ponderato
ottimismo e con la medesima determinazione e volontà, ben sapendo come la natura e tipicità
della nostra cassa rurale ci chiamano a guardare davvero al bene “allargato” della nostra realtà che
comprende in un tutt’uno la stabilità e continuità della istituzione, l’attenzione alla compagine sociale
e il servizio alla clientela – famiglie e tessuto economico e produttivo - il sostegno alle comunità
locali. A tutti voi rinnovo a nome della BCC un sincero augurio di buone feste.
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
news
Auguri di progetto e
speranza
Confermato anche nel 2012 il legame a 360 gradi con la
comunità
NOI CON VOI
NOI CON VOI
news
Buon Natale e Felice Anno Nuovo con la Banca di Bedizzole
Turano Valvestino
Aumentano i clienti e il numero dei rapporti gestiti, grazie anche alla componente dei giovani.
Cresce la raccolta del risparmio dalla clientela mentre rallentano gli impieghi.
A livello di conto economico, le prime proiezioni di fine anno ci indicano un significativo
incremento del risultato lordo di gestione, che però deve ancora scontare un dato sulla qualità
del credito in peggioramento.
Questi i primi dati previsionali con i quali la nostra BCC si appresta a chiudere questo intenso
2012, davvero ricco di avvenimenti e di novità che hanno interessato la nostra cassa rurale.
Un anno particolare come tutti abbiamo avuto modo di sperimentare, ancora stretto nella
morsa della recessione che oggi fa sentire le proprie conseguenze anche su realtà fino ad ora
non toccate pesantemente dalla crisi. Come realtà che quotidianamente vive e condivide le
attese e le difficoltà del proprio territorio, stiamo verificando in questi ultimi mesi un fatto
nuovo e per certi aspetti mai verificatosi nel corso del passato. Se infatti è evidente a tutti
come le imprese continuano in larga parte a far fatica a riprendere il loro ciclo produttivo,
registriamo come ad esse si aggiungano in modo sempre più evidente le famiglie che segnano
una contrazione nella capacità di risparmio e in alcuni casi mostrano il fiato corto nella
capacità di fare fronte ai propri impegni finanziari. La BCC non è insensibile a questo nuovo
fenomeno, peraltro atteso come onda lunga della più pesante congiuntura dal dopoguerra,
che va a toccare la più solida rete di relazioni delle nostre comunità, quella del nucleo familiare
appunto. Per questo da tempo ha messo in campo una serie di strumenti per “ammortizzare”
le situazioni di temporanea difficoltà delle famiglie. Ecco allora, come abbiamo già avuto modo
di illustrare, le centinaia di moratorie concesse sui mutui e le rinegoziazioni delle scadenze, i
mutui per sostenere le giovani generazioni, fino ad arrivare alle forme di sostegno mediante
il microcredito attivate in collaborazione con la Caritas diocesana alla persone in difficoltà. A
queste concrete risposte si aggiunge, ma vorrei dire che è un elemento che ci caratterizza,
la nostra costante disponibilità al dialogo e alla consulenza, disponibilità che in molti casi può
rappresentare davvero tanto per coloro che stanno attraversando un disagio finanziario.
Come ci ha riconosciuto anche Banca d’Italia in un recente intervento del Governatore Ignazio
Visco , “sin dalle origini, anche nei momenti difficili, le BCC sono state in grado di contribuire
alla tenuta economica e sociale del territorio, facendo leva sulle potenzialità del modello di
banca mutualistica e locale. La situazione attuale spinge a consolidare in chiave evolutiva la
tradizionale funzione di sostegno a famiglie, artigiani, piccole imprese (…), valorizzando le
proprie specificità di intermediari profondamente integrati nel tessuto sociale e produttivo
delle comunità di riferimento”. Anche per questo ruolo di ammortizzatore sociale, di anello
“forte” di quella catena sociale che lega le nostre comunità, siamo orgogliosi di far parte di
quella grande famiglia che è il credito cooperativo. Il mio grazie e il mio augurio di buone feste
va ai soci, ai clienti, ai collaboratori e a tutti quelli che sostengono, con la loro scelta di fiducia, la
Bcc. Insieme a loro guardiamo con speranza e con rinnovato impegno a questo nuovo anno.
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
3
Formulata nel Codice Etico della Banca di
Bedizzole Turano Valvestino
famiglia50_70_es copia_ok.pdf
1
31/05/11
15.02
famiglia50_70_es copia_ok.pdf
1
31/05/11
15.02
NOI CON VOI
soci
Burocrazia
felicemente etica
4
Il documento, scaricabile dal sito www.bedizzole.bcc.it
sezione Trasparenza – codifica azioni di comportamento
operativo che si rifanno ad una consolidata formula
morale presente fin dalle origini istituzionali
Un Codice Etico che rafforza la norma per definire azioni e comportamenti,
interni ed esterni, l’ambito operativo della Banca di Credito Cooperativo di
BedizzoleTuranoValvestino. Lo strumento regolamentare personalizzato è stato
approvato recentemente dal Consiglio di Amministrazione e trova spazio, con
possibilità di scaricarne il contenuto, nel sito ufficiale della Banca www.bedizzole.
bcc.it sezione Trasparenza. Chiari e ben definiti i contenuti di merito del testo.
Ovvero riferiti ai rapporti con i terzi ed altresì interni che fanno capo alla BCC.
Unitamente al richiamo alla diffusione ed al costante aggiornamento di questa
serie di regole. Non mancando di sottolineare le eventuali sanzioni previste
in caso di mancata osservanza delle stesse. E del resto la mission aziendale
delle BCC applica, da sempre e nei fatti, questo orientamento esauriente
e deciso verso la trasparenza dei comportamenti. Lo recita con precisione
lo Statuto della Banca che “ispira la propria attività all’attenzione ed alla
promozione della persona” ed inoltre “…ai principi e all’insegnamento sociale
cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione”.
Se a questo aggiungiamo, leggendone il riassunto esecutivo statutario inserito
nel Codice Etico “lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità
locali nelle operazioni e nei servizi della banca, perseguendo il miglioramento
delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo
sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché
la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale
opera” il compendio di elementi sostenibili ad un impegno preciso in direzione
etica diventa sempre più fondamentale di attenzione, ricerca e miglioramento
in divenire. Applicando tra l’altro, in dimensione adattata alle peculiarità della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino, le linee guida della Carta dei Valori del
Credito Cooperativo. Documento cardine istituzionale di sistema presentato
ufficialmente nel 1999 in cui, al punto 9 dedicato all’argomento Soci, viene
utilizzato, a proposito di impegno ideale ed istituzionale dei medesimi, proprio il
termine codice etico “I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio
onore – spiega infatti il testo dell’articolo - a contribuire allo sviluppo della
banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’adesione
presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico,
eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale”.
Per poi ribadire, insistendo sull’accezione etica della nozione, che “Fedeli allo
spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato
sull’onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l’altruismo”. Grazie a questa
serie di elementi tematico/ideali si esalta dunque propositivamente un’etica
del comportamento minuziosamente strutturata. Modalità utilizzata non a
casualmente, ma sulla base di una tradizione specifica che vuole le Banche di
Credito Cooperativo, già Casse Rurali ed Artigiane, come elementi dinamici
di progresso cooperante in cui l’eticità è marchio indelebile in direzione e
sviluppo del bene comune. Da sempre.
Anche e soprattutto nel caso delle CRA di
Bedizzole e di Turano Valvestino. Fondate
rispettivamente nel 1895 e nel 1921- poi
in viaggio unitario a partire dal 1974 - per
dare corpo ad una solidarietà di sostanza
e non di facciata ampiamente dimostrata.
A definire positivamente, per una volta, la
burocrazia ufficiale di un riconoscimento
storico. Riepilogato in Codice che si fa
Etico nella realtà accertata dei fatti.
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
La Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo Società Cooperativa bandisce per il
ventiduesimo anno consecutivo un concorso per l’assegnazione di n. 80 Premi allo Studio per l’anno
scolastico 2012/2013 e l’anno accademico 2011/2012 per l’iscrizione e la frequenza ad istituti e
scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado, statali o riconosciuti dallo Stato, corsi di
laurea universitari di qualsiasi facoltà e riconosciuti dallo Stato.
1) I n. 80 premi allo studio saranno riservati rispettivamente in n. 40 ai Soci e figli di Soci e in n.
40 ai figli di clienti che intrattengano un rapporto di conto corrente con la Banca. Essi verranno
suddivisi tra le varie scuole ed indirizzi secondo le modalità di seguito riportate ed in proporzione alle domande pervenute. Il valore dei premi allo studio è fissato in Euro 200,00 per la scuola
secondaria di primo grado (scuola media), Euro 300,00 per la scuola secondaria di secondo
grado (scuola superiore) e per gli istituti professionali, Euro 400,00 per l’università.
L’assegnazione dei premi allo studio è stabilita dal Consiglio di Amministrazione con giudizio
insindacabile in base alla graduatoria di merito.
Verranno prese in considerazione, ai fini della graduatoria di cui sopra, le domande
presentate aventi i seguenti requisiti:
- Studenti che hanno conseguito la licenza di scuola media con la votazione di 10/10.
- Studenti della scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore), che hanno riportato
nella sessione estiva dell’anno scolastico 2011/2012 una votazione, senza debiti formativi,
non inferiore a 8.5/10 nello scrutinio finale se trattasi di promozione ad anno successivo e
95/100 per il conseguimento del diploma di maturità.
- Studenti di istituti professionali che possono dar diritto al conseguimento del diploma
oppure ad una semplice qualificazione professionale che hanno frequentato il terzo anno e
si iscrivono al quarto ed hanno riportato, senza debiti formativi, una votazione non inferiore
a 8.5/10. Gli studenti del quarto e quinto anno saranno equiparati agli studenti di scuola
secondaria di secondo grado a livello di maturità.
- Studenti frequentanti l’università che abbiano conseguito un numero di crediti congruo
con il relativo e regolare piano di studi e una media non inferiore ai 27/30 (il voto di 30 e lode
verrà conteggiato ai fini della media con un punteggio di 32)
2) I concorrenti iscritti agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado per l’anno scolastico
2012/2013 dovranno comprovare i requisiti di cui sopra mediante certificato rilasciato dalla
scuola o dall’istituto cui appartengono. Il certificato scolastico dovrà riportare, ove previste, le
votazioni ottenute in ciascuna materia e gli eventuali debiti formativi. La media sarà calcolata
con l’esclusione dei voti riportati nelle eventuali materie facoltative.
Dal concorso sono esclusi gli studenti ripetenti.
I concorrenti iscritti a corsi universitari successivi al primo delle rispettive facoltà per l’anno
accademico 2011/2012 dovranno comprovare che si trovino in regolare corso di studi presentando la seguente documentazione:
-copia del piano di studi depositato presso la Segreteria della Facoltà. Il suddetto piano di studi
dovrà risultare regolarmente approvato;
-documentazione rilasciata dall’Università attestante il numero di esami sostenuti e le votazioni
riportate per ogni esame.
Nel caso in cui uno dei due documenti di cui sopra non dovesse essere presentato il concorrente non sarà ammesso al concorso.
L’età massima degli studenti frequentanti corsi universitari non dovrà essere pari/superiore ai
26 anni alla data di presentazione della domanda.
3) La domanda di ammissione al concorso redatta sul modello predisposto e disponibile presso
tutti gli sportelli della Banca, corredata dalla documentazione prescritta dal successivo punto
4) potrà essere presentata, entro e non oltre il 31 luglio 2013, direttamente presso gli sportelli
della Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo oppure essere inviata a mezzo
lettera raccomandata all’attenzione dell’Ufficio Segreteria Generale della BCC presso la Sede di
Bedizzole.
4) Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti:
- Stato di famiglia del concorrente;
- Certificato della Scuola o dell’Università di cui al precedente punto 2).
5) All’assegnazione dei premi allo studio provvederà il Consiglio di Amministrazione della Banca
con sua delibera sulla base della graduatoria elaborata.
6) Ai vincitori sarà data comunicazione personale entro il mese di settembre 2013. La graduatoria
di cui sopra sarà disponibile presso sui siti internet della Banca www.bedizzole.bcc.it e www.
sottotracciabcc.it per una eventuale consultazione almeno quindici giorni prima della data stabilita per la consegna.
7) La consegna del premio è subordinata al possesso di libretto a risparmio per gli studenti minorenni e di conto corrente personale per gli studenti maggiorenni aperto presso la filiale della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino indicata dal vincitore.
8) Le domande incomplete nella documentazione o che pervenissero fuori termine stabilito non
saranno prese in considerazione.
Bedizzole, 18 ottobre 2012
IMPRESA:
LAVORO:
Iniziativa CENTOGIOVANI
Finanziamento finalizzato
alla costituzione di nuove imprese
Finanziamento finalizzato
all’assunzione di giovani
del nostro territorio
Mutuo Start Up and Go
FINALITÀ:
Il finanziamento Start Up and Go nasce con l’intento di sostenere la
costituzione di nuove imprese da parte di giovani under 35.
IMPORTO MASSIMO FINANZIABILE:
Euro 20.000,00
FINALITÀ:
Il progetto CENTOGIOVANI nasce con l’intento di favorire l’inserimento
lavorativo di giovani in aziende del territorio di competenza della BCC
finanziando progetti di assunzione di personale giovane (entro i 30 anni)
con un finanziamento massimo di Euro 25.000,00.
Destinatari:
Le aziende operanti nella zona di competenza della BCC dando la possibilità di finanziare il loro progetto di assunzione di personale giovane per
almeno 1 anno Possibilità di inserimento di massimo 4 nuovi dipendenti
per azienda
Plafond BCC:
Euro 2.500.000
Destinatari:
Società di nuova o recente costituzione (max un anno dalla data di
costituzione) di giovani entro i 35 anni.
Vantaggi
Possibilità di ricorrere ad un finanziamento a tasso agevolato (mutuo
chirografario o fido in c/c) con l’obbiettivo di favorire i progetti
imprenditoriali.
CONDIZIONI
Tasso fisso 4%
Forma tecnica: mutuo chirografario o fido in c/c
DURATA Massimo 5 anni + 1 anno preammortamento
SPESE EROGAZIONE 0,50% max Euro 100,00.
Spese incasso rata 0,50 Euro
Spese estinzione anticipata: 0%.
TAEG 4,372%
La concessione è soggetta alla valutazione da parte della Banca.
Vantaggi
Possibilità di ricorrere ad un finanziamento a tasso veramente vantaggioso
(TASSO FISSO 1%) con l’obbiettivo di investire e favorire i giovani in cerca
di lavoro.
Plafond BCC:
Euro 1.500.000
CONDIZIONI
Tasso fisso 1%
DURATA Massimo 4 anni - rate mensili
SPESE EROGAZIONE 0,50 % tutto compreso
Imposta sostitutiva ex DPR 601/73
Spese incasso rata 0 euro
TAEG (su euro 25.000) 1,393%
IMPORTO MASSIMO FINANZIABILE: L’importo massimo finanziabile per
azienda è di 25.000,00 euro per ogni nuova assunzione (massimo 4
per azienda).
Data assunzione dal 01/09/2012 La concessione è soggetta alla
valutazione da parte della Banca.
FINO AD ESAURIMENTO PLAFOND
SCUOLA:
FAMIGLIA:
Fido 110 e Lode
Mutuo Prima Casa Giovani Coppie
Affidamento destinato alle spese
dei giovani Universitari.
E se ti laurei con 110 e lode,
il fido te lo azzera la BCC
Mutuo destinato all’acquisto della
“Prima Casa” per giovani coppie ad un
tasso competitivo oltre alla possibilità
di accedere ai contributi della Regione
Lombardia
FINALITÀ:
Il Fido “110 e Lode” nasce con l’intento di sostenere le spese universitarie ad un tasso vantaggioso. Per i migliori la possibilità di vedersi azzerato
il fido al conseguimento della laurea con 110 e lode.
Destinatari:
A tutti gli studenti iscritti all’università che certificano annualmente l’avvenuta iscrizione. Il richiedente deve aver conseguito corsi di laurea universitari specialistica (3 anni + 2 specializzazione) riconosciuti dallo Stato.
L’affidamento deve essere operativo almeno da due anni dalla data di
conseguimento della laurea. Lo studente laureato non potrà comunque
superare i 26 anni di età alla data della laurea.
Vantaggi
Possibilità di ottenere un affidamento immediato di Euro 2.000,00. Nel
caso in cui lo studente si laurei con lode in regolare corso di studi, la
BCC provvederà alla restituzione del saldo dell’utilizzo dell’affidamento
alla data di conseguimento della laurea.
CONDIZIONI
Tasso creditore: Euribor 3 mesi + 0,15% spread
Tasso fido: Euribor 3 mesi + 2% spread - CFA 0,01%
Spese di istruttoria: esenti
Garanzie: firma dei genitori
Interessi corrisposti trimestralmente, in base all’importo utilizzato.
Documentazione richiesta: Attestazione dell’Università che certifichi la
conclusione del ciclo di studi con votazione 110 e lode. Attestazione
dell’Università che certifichi la regolare conclusione del corso di studi (non
si accettano le richieste di studenti laureati FUORI CORSO)
FINALITÀ:
Mutuo ipotecario destinato all’acquisto della Prima Casa per giovani
coppie.
Destinatari:
Giovani Coppie con età massima media di 36 anni.
Vantaggi
Possibilità di usufruire di un tasso di interesse particolarmente favorevole
sul mutuo per l’acquisto della prima casa. Inoltre possibilità di poter
ottenere, per coloro che ne avessero i requisiti, di un abbattimento del
tasso di interesse nella misura del 2% per i primi 5 anni
(Fondo Regione Lombardia).
IMPORTO MASSIMO FINANZIABILE:
Euro 150.000,00. Massimo 80% su valore dell’immobile
Plafond BCC:
Euro 5.000.000
CONDIZIONI
Tasso variabile EURIBOR 3 mesi + 2,50 – Tasso minimo 4%.
Durata: minima 5 anni - massima 25 anni
Rate mensili
SPESE EROGAZIONE 0,50% tutto compreso
SPESE INCASSO RATA: esenti
TAEG 4,150%
La concessione è soggetta alla valutazione da parte della Banca.
FINO AD ESAURIMENTO PLAFOND
Con Mano Fraterna di Caritas, l’adesione del comune di Gavardo
LAVORO: Iniziativa CENTOGIOVANI
Carezze da microcredito
L’azienda di Bedizzole ha assunto nel 2012 3 nuovi addetti
Btp e la meccanica dalle risorse umane
I Soci Lucio Podavini ed Emanuele Ribelli al vertice di un’impresa operativa nella lavorazione di particolari meccanici
per la costruzione di linee di automazione e di macchine transfer. Per una necessità specialistica di formazione che
oggi ha portato, anche grazie al finanziamento Centogiovani, all’inserimento tra gli altri di un giovane diplomato
Investire, sul serio, in risorse umane. BTP Meccanica di Bedizzole risponde
all’annuncio. E nel 2012 assume 3 nuovi addetti in gradiente d’età 42 ai 39 fino
all’appena ventitreenne Ervis Mihallari. Complice propositivo di quest’ultimo
apprendista che si aggiunge allo staff dell’officina metalmeccanica, operativa dal
1980 nella lavorazione di particolari meccanici per la costruzione di linee di
automazione e di macchine transfer , oltre che utensili, oggi guidata dai Lucio
Podavini ed Emanuele Ribelli. “Il nostro lavoro – conferma Lucio Podavini –
richiede molta esperienza. Soprattutto legata alle capacità del singolo. Per noi è
dunque importate formare il personale. E soprattutto avere il tempo per farlo.
Nel caso di quest’ultima assunzione, l’appoggio della banca è stato importante,
perché ci sostiene concretamente nell’attuare il percorso di formazione di
un giovane”. Così per Ervis inizia l’avventura. Dopo un diploma in Meccanica
all’Istituto Tecnico Industriale e qualche anno di Università alle spalle. Con
un’opportunità forte dentro un’azienda leader di italianissima, brescianissima
qualità produttiva.“Sono entrato come socio in BTP nel 1987 insieme a mio zio
Valerio che ora si è ritirato – spiega Podavini, 55 anni portati con la forza veloce
dell’imprenditore che guarda sempre avanti – nel 2008 è entrato Emanuele,
che ha qualche anno meno di me e lo stesso motivato entusiasmo nel fare
impresa. La nostra è un’attività realizzata per conto terzi su precise richieste
da parte di aziende, operanti esclusivamente in provincia di Brescia. Devo dire
che, nonostante la crisi, il lavoro non manca. E questo ci ha permesso nel 2012
di assumere tre addetti portando oggi la ditta 14 dipendenti che, insieme ai
2 soci ed ad un artigiano collaboratore esterno, completano efficacemente
la nostra organizzazione”. L’aspetto specialistico e altamente qualitativo del
prodotto confezionato da BTP Meccanica richiede dunque notevole impegno
collaborativo fra tutte le parti in causa del business, “La nostra specializzazione
– sottolinea ancora Lucio Podavini – è quella di realizzare i particolari a disegno
per impianti soprattutto riferiti alla costruzione di linee di automazione e di
macchine transfer ed utensili. Inoltre effettuiamo lavorazioni con congegni a
controllo numerico. Da questa precisa e specifica professionalità richiesta, per
rispondere alle richieste del nostro mercato di riferimento, si comprende ancor
meglio che la formazione di un addetto non è automatica. Anzi richiede molta
pazienza e non sempre si concretizza con successo. Ma noi ci crediamo con
convinzione – aggiunge in conclusione Podavini – perché puntare su qualità e
competenza è sempre stata ed è ancora la carta vincente”. Ed anche Noi con
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Voi, Sottotraccia,
ci siamo e ci saremo!
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Nei prodotti offerti da Biocelia a Manerba del Garda
Blow up celiaca del gusto
Altre Mani Fraterne a rinforzare il Progetto Microcredito di Fondazione Opera
Caritas San Martino di Brescia. Il Comune di Gavardo ha infatti aderito al Fondo
di Garanzia che sostiene l’erogazione dei finanziamenti a famiglie e persone in
stato di necessità. Iniziativa che dal 2008 vede coinvolte alcune Banche di Credito
Cooperativo bresciane, fra le quali anche la Banca di Bedizzole Turano Valvestino.
“L’adesione è scaturita su iniziativa dell’Assessore ai Servizi Sociali e Assistenziali
Alessandro Salvadori – spiega il dottor Giancarlo Zambelli, responsabile dell’area
socio culturale del Comune di Gavardo – così abbiamo contattato Caritas tramite il
referente della Vicaria, Don Gianpaolo Goffi, Parroco di San Vito di Bedizzole ed abbiamo firmato la convenzione. In pratica garantiremo, con il fondo versato di 5.000
euro, le domande di finanziamento dei nostri cittadini, valutandone opportunamente le necessità. L’idea – sottolinea ancora Zambelli – è quella di accompagnare
i richiedenti con intenti virtuosi legati ai veri bisogni, evitando così le erogazioni di
somme a fondo perduto. Un metodo che Caritas ha dimostrato essere, dall’esperienze fino ad oggi realizzate, concretamente efficace e propositivo”. Ed in effetti i
risultati, come si può notare dai dati analitici che pubblichiamo in questa occasione,
sono piuttosto interessanti “Ad oggi – spiegano i responsabili di Caritas Brescia in
un documento informativo – abbiamo attivato 17 Zone Autonome Pastorali all’interno della diocesi di intervento, altre sono ormai prone per farlo. Abbiamo erogato
924.000 euro di finanziamenti, per la maggior parte a famiglie bresciane, a fronte
di 356 domande accolte delle 471 esaminate sia da noi che dalle Banche. Quelle
che non abbiamo potuto assistere con il Microcredito, hanno avuto altre forme di
aiuto”. Perché chiare e compatibili ad un progetto realmente e dinamicamente sostenibile sono le regole a cui si attiene il Microcredito Sociale che consiste, secondo
sinergie
L’assessorato ai servizi sociali eroga un fondo di garanzia per sostenere le richieste di finanziamento del progetto di
accompagnamento responsabile verso il recupero dell’autosufficienza economica capace di erogare fino ad oggi circa
924.000 euro. Il ruolo operativo funzionale di alcune BCC bresciane, tra cui quella di Bedizzole Turano Valvestino
la formula Caritas “Nell’accompagnamento al credito responsabile e al recupero
dell’autosufficienza economica di singoli o nuclei familiari la cui situazione rischia
di essere definitivamente compromessa da fatti eccezionali, imprevisti e comunque temporanei, proponendo finanziamenti agevolati di Euro 3.000 rimborsabili in
36 mesi”. In questo contesto si materializza il ruolo fondamentale delle Banche
di Credito Cooperativo, perfettamente inserite, grazia ad una storicità ultra centenaria nell’affrontare questo genere di problematiche, nella generativa, veritiera
e solida ricostruzione del benessere. E se, come dicono ancora i responsabili di
Caritas Brescia “Le Parrocchie si sono attivate per raccogliere dei fondi che sono
stati messi a garanzia, abbiamo altresì stipulato delle convenzioni con le Banche di
Credito Cooperativo operanti sul territorio che, a condizioni molto vantaggiose, hanno messo a disposizione dei plafond anche 4 volte superiori a quanto depositato
in garanzia. Di questo le dobbiamo ringraziare perché, senza la loro disponibilità,
il nostro intervento sarebbe certamente stato meno incisivo”. Con l’adesione di
Gavardo il compendio d’impegno provinciale si consolida ulteriormente. “Stiamo
raccogliendo le richieste di finanziamento – annuncia ancora in conclusione il dirigente dell’area socio culturale del Comune Giancarlo Zambelli – il momento è
complicato e le necessità sono molto. Come già ribadito, valuteremo con attenzione
e secondo i canoni dell’accompagnamento responsabile e propositivo d’intenti reali
che guardano al ritorno autonomia economica. Ritengo che, con l’inizio del 2013,
verranno garantite e successivamente erogate le prime somme”. Come sempre il
progetto si alimenta in Ascolto, Condivisione e Accompagnamento. Plasmati dalla
Mano Fraterna di Caritas. Che distende, nei sui movimenti di assistenza e sostegno,
la carezza del Microcredito.
NOI CON VOI
NOI CON VOI
impresa
Finanziamento finalizzato all’assunzione di giovani del nostro territorio
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Start Up per il negozio di Anna Bertazzi che offre pane fresco, pasta, preparato per pizza, pasticceria, torte personalizzate di compleanno eccetera, tutto rigorosamente senza glutine. Per una garantita, sicurezza altamente
qualitativa, sostenuta anche dalla convenzione ASL, dall’esplosiva fragranza degli alimenti offerti estesi anche al
comparto biologico
Biocelia apre a Manerba del Garda. Negozio specializzato, recentemente inaugurato in Via Trevisago, dove gli scaffali del gusto sconfiggono l’intolleranza alimentare
causata dalla celiachia. Proponendo vademecum di prodotti freschi, secchi e preparati per chi l’appetito deve gestirlo secondo regole precise. Attenzioni talmente
importanti da prevedere contributo dedicato da parte del servizio sanitario nazionale con cui Biocelia è ufficialmente convenzionata. Senza dimenticare offerte più
generalizzate, di biologica attenta dimensione, per chi intrattiene complessità allergiche con il proprio organismo, oppure intende osservare particolari tipi di nutrizione. “L’idea mi è venuta per la scarsità di punti vendita di questo tipo di prodotti
– spiega Anna Bertazzi, titolare di Biocelia a Manerba del Garda, rappresentando
un bene augurante entusiasmo di giovane ed appassionata imprenditrice, che si
avvarrà, in questa importante avventura, della collaborazione della mamma Nadia
Bignotti – un problema che conosco bene, visto che anch’io, mia figlia Eleonora
di 5 anni e mio fratello Stefano siamo celiaci. Così ho deciso di aprire un negozio
specializzato. Un’iniziativa in cui credo molto. E che ho potuto concretizzare anche grazie al finanziamento, per l’apertura di nuove aziende, ideato dalla Banca
di Bedizzole Turano Valvestino”. Start Up dunque contro l’appassire dell’appetito
costretto ad eliminare il glutine dalla propria alimentazione. Che per chi non lo
sapesse, semplificando, significa niente pane, pasta, pizza, dolci ecc. Pensando
all’italiana dieta mediterranea: un dramma. “Difficoltà che da noi si possono superare brillantemente – sottolinea Anna – prima di tutto con una serie di prodotti
freschi come il pane. Ed ancora la pasta, i biscotti, la pasticceria, il preparato per la
pizza, le lasagne le gustose e originali torte per il compleanno personalizzate con
la foto del festeggiato. Tutto secondo l’osservanza rigorosa degli ingredienti nutrizionali corretti per chi è affetto appunto da celiachia. A questo proposito abbiamo
stipulato una convenzione con l’ASL che permette, attraverso la tessera sanitaria,
come accade normalmente in farmacia, di ottenere il contributo di rimborso previsto per i celiaci.” Nel racconto di Anna Bertazzi, spicca il valore della conoscenza
anche per quel che riguarda il mercato di riferimento in fase di acquisto. “I prodotti
specifici per celiaci non mancano – sostiene ancora la giovane imprenditrice – i
negozi come Biocelia sono importanti per proporne funzionalmente lo sviluppo
utile a soddisfare adeguatamente una clientela, che richiede una scelta caratterizzata da qualità, garanzia e sicurezza. Caratteristiche che valutiamo offrendole
al pubblico– conclude Anna Bertazzi – anche alle diverse altre forniture, di marca
biologica, adatti ad una fruizione più allargata”. E che lo Start Up del celiaco
soddisfatto, si rinnovi in un blow up appetitoso di successo.
IMPRESA: Mutuo Start Up and Go
Finanziamento finalizzato alla costituzione di nuove imprese
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
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Simbologia ideale per carni, pesci e dolci elaborati al Ristorante di Bedizzole
Le appetitose farine del Mulino
Marina Lupatini, Walter e Simone Zugno in continuità di famiglia madre, padre e figlio a realizzare e proporre una
cucina che garantisce tradizione, originalità e tranquillità digestive per chi lavora, chi si diverte e chi cerca a tavola
l’emozione giusta personalizzata.
Sapienti intromissioni nel sapore di un tempo. Che si fa specialità nell’essenza
dell’appetito aggiornato al presente. La storia d’azienda, del Ristorante Antica Trattoria al Mulino di Bedizzole, rientra in quest’ambito di sensazioni accoglienti alla
molteplicità degli spiriti che intersecano amabilmente sapori diversi per epoca e
toni. Così il declinare dei piaceri si codifica gradevolmente tra il ritratto classico
della cucina bresciana, adattata alla gradevolezze protempore digestive, al pesce di
mare che troneggia e si impone con dignitosa ineffabile classe. Per un anticipo di
sapori, che include capacità aggreganti di intimità e gruppo speciali e duttilità domestico ospitale per chi maneggia coltello e forchetta nel taglio e cattura di relax intra/
lavoro. Marina Lupatini sorride a queste descrizioni per immagini olfattivo pulsionali,
in refrattario emozionato stile più abituato al vigore espressivo di cucina. Ma parte
proprio da questo chef rosa discreto e riservato il successo del locale. Traghettato
in eredità cultural professionale del figlio Simone Zugno, in un raccordo di famiglia
saggiamente operativa alle esigenze di promozione e servizio affidate al talent –
marito padre - management di Walter Zugno. “Ho cominciato a fare la cuoca quasi
per caso – racconta Marina appena uscita dai fornelli del mezzogiorno di gradevole
fuoco del Mulino – erano gli anni Sessanta/Settanta e avevo lavorato come magliaia
e in fabbrica Brescia. Un conoscente mi chiese una mano in trattoria e lì è scattata
la passione. Così ho iniziato la mie esperienze come cuoca. Quella fondamentale
è stata nella cucina per le mense aziendali al Centro di Ristorazione Bresciana. In
quei tre anni ho imparato a cucinare per grandi numeri. Una palestra importante.
Ricordo che dalla frazione Fornaci, dove abitavo, andavo a lavorare in bicicletta. Un
lavoro faticoso, ma che si è rivelato molto utile per arricchire la mia professionalità”.
Per chi si occupa di cucina e ristorazione l’obiettivo è quello di mettersi in proprio.
“Così prendemmo la decisione – interviene Walter Zugno – Marina era veramente
appassionata. Assorbiva nozioni di cucina con grande interesse un po’ ovunque.
In particolare da mia madre Teresa che aveva gestito una classica osteria/trattoria
bresciana a Noboli in Val Trompia, mio paese d’origine. Io lavoravo in fabbrica, ma
la voglia di qualcosa di mio era forte. Quando si presentò l’occasione di un locale
a Montirone la cogliemmo al volo”. Prima azienda da gestire. Prime difficoltà. Ma
anche prima presa di coscienza che la strada intrapresa era quella giusta. “Il locale
era molto grande – ricorda Marina – lavoravamo perlopiù con banchetti nuziali e
gruppi di quel genere. Era abbastanza complicato e non dava le giuste soddisfazioni.
Lo abbiamo gestito per un anno. Poi saltò fuori Bedizzole”. Ma il Mulino era ancora
lontano. “Tramite alcuni fornitori – interviene Walter – acquisimmo la licenza di
conduzione della storica Trattoria il Bettoletto a quell’epoca, erano gli anni Ottanta,
ormai utilizzata soprattutto per compagnie numerose”. “La situazione era veramente difficile – aggiunge Marina con un sospiro – fornelli, e frigoriferi e suppellettili
piuttosto datati. Dovevamo rimboccarci le maniche. Prima operazione: cambiare la
cucina che acquistammo grazie all’interessamento della titolare della ristorazione
per mense dove lavoravo. È ancora qui al Mulino – sorride Marina – perfettamente
funzionante. Detto fatto il viaggio bedizzolese ha inizio ufficiale “Per la precisione
apriamo la sera del 14 febbraio del 1986 – commenta con una punta elegante di
sentimento Walter Zugno – due soli clienti. Un corriere, nostro fornitore, che ci
domanda se siamo aperti e viene a cena con la moglie”. Segnale importante che
porta ad una quindicina di anni di gestione familiare che, ai pranzi di lavoro del mezzogiorno, aggiunge la ricerca sempre più attenta della qualità nella ristorazione. “E’ in
quel periodo – evidenzia Zugno – che dipendenti di enti ed aziende del territorio
ci onorano della loro presenza, continuata fino ad oggi, seduti ai nostri tavoli. Tavoli
apparecchiati che nel 2000, dopo un anno di duplice gestione comune, cambiano
ufficialmente di sede. “Viene infatti il momento di diventare proprietari a tutti gli
effetti di un locale, muri compresi – spiegano ancora Marina e Walter – il Mulino,
complice la vicinanza con il Bettoletto, fu la scelta definitiva e, possiamo dire vincente.Visto che nel frattempo nostro figlio Simone si era diplomato in cucina alla scuola
alberghiera e la continuità d’impresa andava fortificata e garantita ulteriormente”. In
questo modo il presente non si ritrae agli effetti propedeutici di questa costruttiva
vitalità della memoria. Nella qualità attuale delle proposte gastronomiche del Mulino
di Bedizzole 2012, in apertura al 2013, il magico tocco, tra palato bresciano, novità
senza targhe regionali, primi d’autore, fine pasticceria e piatti premiati ufficialmente
di Marina. Eccellenze di lavoro preziose, oggi allineate alla vivacità raffinatamente
rappresentata nel piatto da Simone, gran maestro del pesce e delle carni da primato.
Il tutto in accertata armonia digestiva per chi lavora, chi si diverte e chi cerca a tavola
l’emozione giusta personalizzata.
Elementi originali, di marca Al Mulino, coordinati con semplice, affezionata simpatia
dal management gentile di Walter Zugno. A trasmettere un messaggio, ben recepito
da Patri, Meli, Monica, Ornella, Tania, Martina, Cristina, Anna Maria, Ade, Daniela,
Patrizia, Elena e Susi. Professionale ed efficiente staff , di originale dimensione ben
oltre l’auspicio di democratica quota rosa. Per una farina di taglio femminile, con
Marina che strizza l’occhio orgoglioso e convincente, a sostenere, tra delicatezze ed
attenzioni, le golosità eccellenti del Mulino.
riflessioni
Adempimenti contro
l’irrazionalità endocrina
Il Presidente Attili i ricorda l’importanza delle azioni “sui bisogni sia di tipo
fisico sanitario, informativo, psicologici e di indirizzo che di quelli legati
alla burocrazia gestionale collegata al malato
Fuoco amico dedicato contro l’inadempienza endocrina da diabete. Regolato accuratamente da Diabete Brescia Onlus. Associazione nata nel 2009 specializzata nel far da filtro di sostegno e supporto a quel che si può
fare per non aprir la strada alla malattia di tipo 2. Diabete a cui, una volta rilevato il problema (suddiviso in
quello di tipo 1 che si manifesta in età pediatrica ed il 2 determinato nel tempo da predisposizione e abitudini
alimentari e di vita) non si sfugge, ma ci si può convivere con alta qualità esistenziale. Da qui l’impegno associativo nel fornire assistenza concreta a chi vive il diabete in quotidiana dimensione. Agendo sui bisogni sia di tipo
fisico sanitario, informativo, psicologici e di indirizzo che di quelli legati alla burocrazia gestionale collegata al
malato. Mentre una forte connotazione d’impatto applicativo viene riservata alla divulgazione, inerente la prevenzione della malattia, in scuole, istituzioni, enti, organizzazioni o direttamente ai singoli interessi. Pietro Attilii,
Presidente del Consiglio Direttivo di Diabete Brescia, allinea questo impegno a 360 gradi socialmente utile alla
causa, con rilassata passione che infonde sicurezza. “Quattro anni fa abbiamo deciso di fondare questa nuova
associazione – racconta Attilii – il sodalizio si è costituto grazie all’impegno di amici di cui alcuni diabetici ed altri
no. Volevamo essere un punto riferimento per i cittadini bresciani, soprattutto nel promuovere uno stile di vita
utile alla prevenzione della malattia, oltre che sostenere i bisogni, fisici e burocratici, di chi ha l’ha già contratta
nel due diverse manifestazioni”. Per questa serie di informazioni ideali, che hanno portato alla nascita di Diabete
Brescia Onlus, è importante ricordare i fondatori. Ovvero i portatori di diabete Gabriella Rosa, Pietro Attilii,
Fabio Fornari e Aldo Nassano, che formano a loro volta il consiglio direttivo e i non diabetici Rita Galli, Alberto
Bigotti, Massimo Falanga e Giorgio Merigo. “Siamo particolarmente riconoscenti questi amici non malati – sottolinea il Presidente Attilii – perché l’aver creduto all’iniziativa conferisce alla stessa un valore aggiuntivo speciale
che si inserisce positivamente proprio in quel progetto di azione prevenzione collocato tra gli scopi prioritari
dell’associazione”. Perché il problema va affrontato alla radice. Anche se le diversità tra tipologia di diabete 1
e 2 sono sostanziali. In pratica il primo si manifesta di norma in età pediatrica e necessita di cure quotidiane. Il
secondo invece arriva con il tempo. E dovuto in massima parte a cattive abitudini alimentari e comportamentali.
“Il nostro fine è dunque quello di spiegare alla gente un certo stile di vita – aggiunge Pietro Attilii – un’alimentazione corretta è infatti fondamentale per prevenire la patologia. Come essenziale è la quotidiana applicazione
nell’esercizio fisico. Poi ci sono i rimedi da prendere dal punto di vista più strettamente medico. Per questo ci
avvaliamo di medici specialisti nelle diverse discipline (urologia, cardiologia, odontoiatria ecc) che forniscono
diversificati e qualificati consigli”. Ma è sicuramente la formula “prevenire è meglio che curare quella che più
necessita di applicazione “In questi anni abbiamo promosso e continueremo a organizzarne in futuro, una serie
di appuntamenti dedicati alla prevenzione – conferma il Presidente di Diabete Brescia Onlus – ricordiamo ad
esempio gli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado. Con conferenze e dimostrazioni sollecitate nel loro
significato, anche dall’ormai consolidata tendenza all’obesità ed al soprappeso che interessa circa il 30% degli
adolescenti in Italia. Una china pericolosa. Da combattere con l’assunzione di una dieta corretta accompagnata
dal giusto movimento. In questa chiave abbiamo collaborato quest’anno e ripeteremo l’esperienza il prossimo,
“Il Cucchiaio diabetico”. Si tratta di un progetto realizzato a Gardone Riviera in collaborazione con allievi e professori del locale Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri. A loro il compito di realizzare un raffinato menu
secondo i dettami della sana alimentazione molto apprezzato dagli ospiti intervenuti”. L’attenzione all’aspetto
alimentare evolve, all’interno degli interessi di Diabete Brescia Onlus, verso un’altra complessa patologia come
la celiachia “Si tratta anche in questo caso di una malattia auto immune – chiarisce Pietro Attilii – per questo
offriamo informazioni utili in proposito ed abbiamo aggiunto una sezione dedicata sul nostro sito”. Nel compendio esclusivo di riflessioni e pensieri operativi destinati al miglioramento delle condizioni di vita del diabetico, non può mancare l’aspetto che determina l’approccio psicologico. “Chi si ammala di diabete – sostiene
ancora il Presidente – subito dopo la diagnosi subisce sovente uno choc. Il mondo cambia improvvisamente e
serve un sostegno per capire a fondo il problema. Il nostro impegno è allora anche quello di sostenere chi ci
viene a trovare. Indicando come affrontare il disagio nell’immediato. Sia dal punto di vista del conforto morale
e psicologico, che da quello di servizio nel muoversi e divincolarsi dentro le piccole burocrazie necessarie per
garantire e tutelare il paziente . Ma soprattutto spiegando bene – conclude Pietro Attilii - che in questa sfida al
diabete, lanciata attraverso una corretta ed equilibrata azione di impegno personale, la qualità della vita rimane
immutata”. Commutando con adeguati adempimenti il dispettoso verso dell’irrazionalità endocrina.
NOI CON VOI
utility
Sede e Direzione
25081 BEDIZZOLE (Brescia) - Via Garibaldi 6/A
Tel. 030/6877.1 (passante) - Fax 030/6877204
www.bedizzole.bcc.it - [email protected]
NOI CON VOI
NOI CON VOI
impresa
Dal 2009 l’impegno preventivo funzionale di Diabete Brescia
Onlus www.diabetebrescia.org
Elenco Filiali
25081 BEDIZZOLE SEDE - Piazza XXV Aprile, 13
Tel. 030/6871873 - 030/6871569 - Fax 030/6870145
ABI 8379 - CAB 54080
BRESCIA - Via Creta, 86
Tel. 030/2426100 - 030/2429628 - Fax 030/2477891
25080 CALVAGESE DELLA RIVIERA - Piazza Zanardelli, 23
Tel. 030/601092-601521 - Fax 030/601521 - CAB 54180
25080 TURANO VALVESTINO - Piazza Madonna Pellegrina, 2
Tel. 0365/74043 - Fax 0365/74043 - CAB 55360
25084 GARGNANO - Via Roma, 30-34
Tel. 0365/72661 - Fax 0365/72664 - CAB 54550
25085 GAVARDO - Via A. Gosa, 164 - Complesso Cristallo
Tel. 0365/372750-374024 - Fax 0365/371926 - CAB 54560
25080 MUSCOLINE - Piazza Roma, 21
Tel. 0365/373878 - Fax 0365/373878 - CAB 77130
25080 NUVOLENTO - Via Trento, 73
Tel. 030/6919594 - Fax 030/6919176 - CAB 54810
25080 PREVALLE - Via Volta, 2
Tel. 030/6801607-603810 - Fax 030/6801607 - CAB 55050
25080 SOIANO DEL LAGO - Piazza Don Vantini, 1
Tel. 0365/674696-675442 - Fax 0365/675446 - CAB 64720
25079 VOBARNO - Piazza dellla Pace
Tel. 0365/598630 - Fax 0365/598904 - CAB 55450
25080 CILIVERGHE DI MAZZANO - Via Venturoli 24/N
Tel. 030/2122145-146 - Fax 030/2129154 - CAB 54760
25087 SALÒ - Frazione Cunettone - Via Zette, 31
Tel. 0365/438058 - Fax 0365/522954 - CAB 55180
25017 CENTENARO DI LONATO - Via Centenaro
Ang. via Cà Nova - Tel. 030/9103237-9102046 - Fax 030/9103595
CAB 54660
25081 BEDIZZOLE 2 - Via Garibaldi, 6
Tel. 030/6871551-6873127 - Fax 030/6873668 - CAB 54081
25014 CASTENEDOLO - Via Brescia, 25 - Loc. Alpino
Tel. 030/2131560 - Fax 030/2130751 - CAB 54270
25010 POZZOLENGO - Via Marconi - Complesso Le Tabachere
Tel. 030/9916028 - Fax 030/9916699 - CAB 55020
25015 DESENZANO DEL GARDA - Viale Motta
Tel. 030/9991855 - Fax 030/9991238 - CAB 54460
25080 MANERBA DEL GARDA - Loc. Montinelle
Via G. B. Marchesini, 17 - Tel. 0365/551927 - Fax 0365/658149
CAB 54720
UFFICIO TESORERIA
CAPOVALLE - Piazza G. Marconi, 1 - Tel. 0365/750151
SPORTELLI BANCOMAT
SERLE - Via Marconi, 18-20
SALO’ - Largo Dante Alighieri - Stazione bus
SOPRAZOCCO DI GAVARDO - Via S. Giacomo, 9
TIGNALE - Via Manzoni, 1 - Gardola
SottoTraccia N° 59 - Dicembre | Gennaio 2013 - Anno XI
Editore: Banca di Bedizzole Turano Valvestino - Via Garibaldi, 6/A
25081 BEDIZZOLE (BS)
Direttore Responsabile: Giuseppe Rocca
Progetto grafico: Graphite snc
Art Director: Monica Polato
Fotografie: Barbara Caldera, Patrik Scotti
Ha collaborato Marco Piccinelli
Tipografia: FDA EUROSTAMPA SRL - Via Molino Vecchio,185
25010 BORGOSATOLLO (BS) - Tel. 030/2701606
Registrazione Tribunale di Brescia n. 3/03 del 21/01/03
Cellofanatura e Spedizione: COOP SERVICE s.c.r.l.
Via Napoleonica 7 - 25080 REZZATO (BS) - Tel. 030/2594360
Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Brescia
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
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VIAGGIO
IN BANCA
Bilancio per immagini e risultati del progetto “Un Viaggio
in Banca 2012”
NOI CON VOI
di Valentina Zanna
[email protected]
Nel corso dell’anno 2012 la Bcc di Bedizzole ha intrapreso un percorso volto a coinvolgere maggiormente nel suo “mondo” le giovanissime generazioni. Le adesioni durante l’anno bisesto sono state maggiori rispetto a quanto ci si aspettasse, complice certamente il passaparola caratterizzato da un feedback
positivo, palesato dall’entusiasmo dipinto sul volto dei bambini nel corso del “viaggio”.
L’obiettivo del progetto è quello di introdurre il concetto di risparmio, in modo giocoso e semplice,
smitizzando la veste di rigidità e serietà che, soprattutto negli ultimi anni, gli Istituti di Credito si sono
addossati.
Il progetto “Un Viaggio in Banca” è destinato agli alunni delle classi Quarte e Quinte delle scuole primarie ubicate presso le aree territoriali di competenza della Bcc e alle zone limitrofe; lo scopo della
“lezione” è introdurre e far comprendere ai bambini, attraverso un oggetto concreto quale il salvadanaio,
l’importanza del risparmio, e cosa comporti risparmiare. Per tutta la durata della visita, i giovani ospiti,
vengono coinvolti attivamente in tutto ciò che viene spiegato, attraverso giochi di gruppo per meglio
avvicinarli al concetto di risparmio e, al fine di non “rubare” troppo tempo alle quotidiane attività scolastiche, l’evento è stato articolato in modo da concludersi nell’arco di un’ora circa.
La modalità coinvolgente e partecipativa che caratterizza l’intera visita, rende il “viaggio” molto interessante, soprattutto agli occhi di chi, come loro, non conosce questo mondo; la visita della Sala Consigliare,
con le sue imponenti sedie rosse e gli schermi del computer che salgono dal grande tavolo che sovrasta l’intera stanza, dove i “grandi maestri” della Banca si riuniscono per prendere decisioni importanti, i
vecchi pesanti libri mastro, sui quali venivano annotate a mano le operazioni giornaliere di cassa e dulcis
in fundo il caveau della filiale di Bedizzole 2, con lo spessore e la pesantezza della sua porta che immedesima i visitatori nelle scene note del film “Point Break”, sono solo alcuni degli elementi che generano
le ripetute esclamazioni di stupore.
Nel corso del 2012 l’iniziativa ha avuto come protagonisti gli alunni delle classi Quarte e Quinte delle
scuole di Sabbio Chiese, Bedizzole, Prevalle, Paitone e Nuvolento per un totale di circa 300 partecipanti
e numerose iscrizioni sono previste per l’anno nuovo.
Certamente l’iniziativa verrà riproposta nel corso del 2013, l’entusiasmo e l’emozione dipinta sul volto
dei bambini, ci ha dato l’input per proseguire in questo progetto, spingendoci a vedere il nostro lavoro
quotidiano attraverso gli occhi incantati di un bambino.
NOI CON VOI
soci
L’iniziativa, dedicata all’educazione al risparmio per gli alunni della scuola
primaria, si è materializzata in diretta e con successo negli uffici della
Sede Centrale e della Agenzia di Bedizzole 2. Per un programma che
proseguirà anche nel 2013 con alcune estensive novità
soci
Vicini di studio e di banca
Per informazioni,e per prenotare un “Viaggio in Banca”, sono disponibili Alberto Comini e Valentina Zanna
presso l’Ufficio Segreteria Generale e Soci della Banca di Bedizzole Turano Valvestino; rispettivamente
ai numeri 030-6877209 e 0306877268 oppure all’indirizzo di posta elettronica “ufficiosoci@bedizzole.
bcc.it”.
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
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Le banche locali e il Credito Cooperativo: come reagiscono alla crisi.
Grazie al radicamento nel territorio e a un sistema di valutazione delle iniziative dei piccoli imprenditori fondato sulla conoscenza diretta, le BCC godono
di vantaggi informativi sulle condizioni della loro clientela, che possono favorire
una più efficiente allocazione del credito.
A questo punto di forza, tuttavia, possono associarsi due tipi di svantaggi. Il radicamento può trasformarsi in condizionamento e distorcere così la valutazione del merito di credito e degli eventuali interventi necessari per ripristinarlo.
La delimitazione territoriale dell’operatività comporta una minore possibilità di
diversificare i prestiti, dal punto di vista sia geografico sia settoriale.
Per lungo tempo le BCC hanno risentito meno di tali svantaggi, avendo svolto
principalmente la funzione di raccolta del risparmio. Solo in una fase più recente si è realizzato un mutamento della loro operatività, attraverso la forte
espansione dell’attività di finanziamento. Tale mutamento è coinciso con il processo di consolidamento del sistema, di espansione della rete di sportelli e di
crescente insediamento in ambito urbano
Questa evoluzione ha portato le BCC a operare in contesti operativi più
competitivi del passato. In una fase caratterizzata da bassi tassi di interesse, la
risposta alle pressioni sui margini reddituali è stata una forte crescita dei finanziamenti, che si è riflessa sulla struttura finanziaria e sui rischi. Il rapporto tra
impieghi e raccolta è costantemente cresciuto. L’attività di prestito si è estesa
a categorie di prenditori nuove anche per dimensione. È cresciuta l’esposizione
ai rischi di concentrazione per affidato e settoriale.
In molte BCC il passaggio al nuovo modello di operatività non è stato sostenuto dalla revisione dei meccanismi di governance, necessaria a fronteggiare
l’accrescersi dei rischi. Restano ricorrenti alcuni aspetti di debolezza che è
urgente rimuovere e sui quali è alta l’attenzione della Vigilanza sul piano dei
controlli e dell’azione di intervento: competenze non sempre adeguate degli
esponenti aziendali e scarso rinnovo degli organi collegiali (il Credito Fiorentino insegna), fattori che facilitano il consolidarsi di posizioni “egemoni”; basso
grado di incisività e indipendenza dei Collegi sindacali.
Le BCC hanno inizialmente risentito in misura relativamente contenuta dell’impatto della crisi finanziaria; in presenza di un arretramento delle banche più
grandi, hanno continuato a fornire ampio sostegno a famiglie e imprese. Il
dispiegarsi degli effetti della crisi sull’economia reale e le tensioni sul mercato
del debito sovrano hanno condotto anche le BCC a rivedere le proprie politiche di finanziamento.
Dal 2011 all’aumento della rischiosità dei prestiti si sono aggiunte difficoltà di
provvista, in parte attenuate nell’anno in corso anche grazie al rifinanziamento
presso l’Eurosistema. Ne è conseguito un ulteriore rallentamento dell’attività di
finanziamento, minore di quello registrato dalle altre banche, cui ha contribuito
anche l’indebolimento della domanda di credito. I dati più recenti mostrano
che la crescita dei prestiti delle BCC si è interrotta.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per le condizioni contrattuali si rimanda ai FOGLI
INFORMATIVI disponibili presso tutte le filiali. Validità fino al 31/12/2012.
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
Il rallentamento dei finanziamenti, l’incremento del costo della provvista e la
difficoltà di comprimere gli oneri di gestione condizionano la redditività delle
BCC, indebolita anche dal deterioramento della qualità degli attivi.
Scarsa redditività e scadimento della qualità degli attivi iniziano a condizionare
la tradizionale robustezza patrimoniale: a marzo scorso, per la prima volta
dall’inizio della crisi, i principali rapporti patrimoniali delle BCC, pur permanendo su livelli soddisfacenti, hanno subito un peggioramento, confermatosi nei
trimestri successivi.
La crisi sta accentuando due vulnerabilità strutturali delle BCC: l’elevata dipendenza della redditività dal margine di interesse e la rigidità dei costi operativi,
in parte ascrivibile ai ritardi accumulati dalle strutture di categoria nel rendere
più efficiente l’attività di servizio alle associate. Non aver affrontato per tempo
tale esigenza rende ora più difficili i necessari interventi.
Sin dalle origini, anche nei momenti difficili, le BCC sono state in grado di contribuire alla tenuta economica e sociale del territorio, facendo leva sulle potenzialità del modello di banca mutualistica e locale. La situazione attuale spinge a
consolidare in chiave evolutiva la tradizionale funzione di sostegno a famiglie,
artigiani, piccole imprese. È un ruolo che molte BCC possono svolgere in
modo complementare a quello delle banche più grandi operanti sul territorio,
valorizzando le proprie specificità di intermediari profondamente integrati nel
tessuto sociale e produttivo delle comunità di riferimento.
NOI CON VOI
Nel riassunto dell’intervento del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, a proposito di “Borghi, distretti e banche
locali”, che qui sotto riportiamo, l’auspicio di “consolidare in chiave evolutiva la tradizionale funzione a sostegno di
famiglie, artigiani, piccole imprese”. Come? “Rafforzandosi attraverso una nuova fase di cambiamento. Valorizzando
una rete di banche al servizio del territorio. Perseguendo crescita qualitativa del management e miglioramento di
processi e strumenti di supporto per le funzioni di governo e controllo e gestione dei rischi creditizi e finanziari”
L’importanza del nuovo Fondo di garanzia Istituzionale
sistema
Garanzia evolutiva da rinnovamento
Un ruolo privilegiato, ad esempio, le BCC potranno svolgerlo proprio nell’accompagnare, a livello locale, le iniziative innescate da quelle politiche nazionali
di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio su cui mi sono prima
soffermato. Potranno in questo modo mettere a frutto la conoscenza del contesto locale e il proprio patrimonio di relazioni, contribuendo a preservare o
recuperare la bellezza dei nostri centri minori e a valorizzare la nostra tradizione artigianale.
Per poter continuare a sostenere le comunità locali Lle BCC devono però
rafforzarsi attraverso una nuova fase di cambiamento, che tenda a valorizzare
compiutamente le potenzialità di una rete di banche al servizio del territorio.
Alcune linee di azione appaiono prioritarie per rafforzare le singole BCC, ma
la prospettiva evolutiva deve avere un respiro più ampio, ponendosi come
obiettivo un assetto di sistema adeguato a fronteggiare le difficoltà e le incertezze del contesto.
Occorre perseguire la crescita qualitativa del management delle BCC e il miglioramento di processi e strumenti di supporto per le funzioni di governo e
controllo e per la gestione dei rischi creditizi e finanziari, che facilitino tra l’altro
la definizione di politiche di rafforzamento strutturale della liquidità in vista
della restituzione dei finanziamenti dell’Eurosistema.
Per eliminare inefficienze operative non più sostenibili è necessario affiancare a
tali azioni la riorganizzazione della rete associativa e di supporto. Sotto questo
profilo, l’attivazione del Fondo di garanzia istituzionale può offrire l’occasione
per intervenire su alcuni aspetti di debolezza del sistema: la frammentazione di
processi e sistemi informativi; la disomogeneità degli standard operativi delle
Federazioni locali; la gestione della liquidità del sistema. La Banca d’Italia segue
da vicino l’iniziativa; a fine 2011 ha approvato lo Statuto del Fondo, le cui
previsioni tendono ad assicurare la compatibilità dell’operatività del sistema di
tutela con le finalità e i compiti della Vigilanza. Nell’ultimo anno il confronto ha
riguardato soprattutto il sistema per il controllo e la valutazione del rischio. Per
chiudere questa fase il Fondo deve completare importanti approfondimenti. In
conclusione. L’evoluzione del contesto di riferimento pone rilevanti sfide alle
piccole banche locali. La stessa iniziativa del Fondo, pur innovativa, non deve
essere vista come un punto di arrivo. La categoria deve orientarsi con determinazione verso sempre più incisive azioni di miglioramento della rete di supporto alle singole BCC, anche ai fini della qualificazione dell’offerta di prodotti
e servizi. Occorre agire per superare i vincoli operativi e dimensionali
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In nome del Natale
Sogni di bambini, problemi di adulti, personaggi leggendari nel primo Novecento di fame, guerra e povertà
“Varda de fa el brao neh! Che se te fe el brao en casa te porte a fa na bela
girada”. Appariva così solo nei sogni dei bambini. Sempre nel periodo delle
feste. Non era Babbo Natale e nemmeno un Gesù Bambino con la parlata di
paese. Nessuno l’aveva mai visto in carne ed ossa. Ma di leggende sul personaggio ne fiorivano a iosa. Quella notte, pochi giorni dopo Santa Lucia, a cavallo
con l’arrivo in scena del Natale, era entrato deciso in un sogno di Marco. Erano
gli anni della Grande Guerra. 1915 o giù di lì. Marco osservava la vita nel disincanto armonico della campagna che intrometteva il lavoro duro nei campi,
attraversati dalle rive generose di acqua ed energia del fiume Chiese, a favore
di fatica e sofferenze indispensabili per alleviare la fame. Perché di quella parliamo. In un contagio di memoria che incoccia violento nel cataclisma di crisi a
getto continuo. Guerra, freddo e povertà a mani basse. Marco non ci pensava.
Piuttosto gli veniva in mente suo padre Pietro al fronte. Sperduto in qualche
trincea dove la morte scalpitava ossessiva imprigionando un futuro a cui Marco,
nei suoi otto anni frastornati e puliti, non sapeva e voleva rinunciare. Intanto si
tirava avanti. Con mamma Angela a inventare metodi per soddisfare i bisogni
sia di Marco che della piccolissima Giovanna. Appena cinque mesi di esistenza
ed ancora sconosciuta allo sguardo paterno. C’era poco da sognare insomma.
Angela, insieme al metter su polenta e quel che passa il convento, lavorava la
terra. Caracollando in orto e pollaio a mezzadria selvaggia. Tanta fatica per una
patata, una bordura d’insalata, un uovo. O un favoloso cavolfiore. E che cavolo.
Sarà mai stata vita questa pensiamo oggi noi dai nostri letti alla ricerca del freddo. Nel baluginare primigenio del Novecento la speranza era di reperire caldo.
E il clima natalizio si avvicinava eccome alla culla con riscaldamento animale
della Betlemme classica. Rifugiarsi nella stalla era cosa buona e saggia. Ci andava
anche Marco a rivangare ingenuamente nel fieno i suoi corroboranti sogni
infantili. Sarebbe stato più utile il fuoco. Ma anche quello era scarso di legna da
ardere. Anche se bruciava con la foga impazzita della polvere da sparo nei moschetti di ordinanza e di morte. Rimanevano questi sogni a riscaldamento gratuito e, talvolta, esplosivo. Come quando, grande evento, si materializzavano in
quel faccione innominato, dalla bonaria ruvidezza, che prometteva passeggiate
in sua compagnia. Ma chi era? E cosa rappresentava? Qualche vecchio di paese
confermava di averlo incontrato in sogno a sua volta da bambino. Certo è che
subito dopo qualcosa di particolare e positivo accadeva. Un pezzo di pane in
più a tavola. Un paio di scarpe in regalo. Una malato che guarisce. La storia
popolare ne tracciava comunque contorni fantastici ed attraenti. Intanto veniva definito come l’uomo del fiume. La sua anima era vagante ed in continuo
movimento perché mai depositaria di una vera sepoltura. Diceva la leggenda
che fosse un soldato irregolare caduto combattendo a San Martino, a fianco
di Francesi e Piemontesi, per liberare la sua terra dall’Austria. Ma, al momento
della morte, nessuno riconobbe la divisa. Irregolare appunto. Come la sua faccia
bitorzoluta e tragica di avventure a getto continuo suo malgrado. Così, sconosciuto ai più per questo suo colore fuori regola militare, nessuno se ne curò. E il
suo corpo si consumò nella terra senza occhi di riguardo o croci di ricordo. Ma
la sua anima era tanto semplice, quanto forte.Talmente forte da sobbalzar fuori
dal vestito in carne ed ossa e mettersi in viaggio, non più visto e riconosciuto.
Invisibile come il mistero che ne accompagnava le gesta. Il suo mondo si era
così ributtato a capofitto nella vita dentro i sogni di chi abitava le terre di quando era ancora al mondo. In quelle terre di fiume in cui pesci e animali si prestavano al rito antico della caccia. L’unico che conosceva per soddisfare la fame
distretto bedizzole
ALTOVALORE Ed. 03/2010
atavica di chi era figlio di nessuno. Situazione dalla quale non riuscì a districarsi
nemmeno dopo morto. Come in un destino sempre in viaggio. Ma dove? Nei
sogni dei più piccoli. E nelle nebbie trasudate di palude in allampanata figura
con a tracolla lo schioppo ed il carniere. Tabarro avvolgente e un fischiettare
sommesso per avvertire il trasparente occasionale momento dell’incontro con
chi era ancora vivo e vegeto. Per non instillare la paura. Ottenendo alla fine
l’effetto esattamente contrario. Storie di contadini terrorizzati al cospetto del
soldato senza mostrine e di sventurata morte, si raccontavano spesso nel pretelevisivo talk del filos di stalla novecentesco. Ma in sogno era diverso perché
chi ne carpiva l’immagine surreale erano solo i più piccoli. Menti e cuori ancora
in formazione. Che dall’ingenuità traevano grande talento. Quando lo strano
personaggio entrò nel sogno di Marco, il fiume era in un periodo di allerta.
Argini e rive sconquassate da un vento ed acqua d’inesorabile violenza. “Anche se non faccio il bravo, con questo tempo, qui non si va da nessuna parte”
pensava ricordano l’offerta arrivata nel sonno. Strane congiunzioni del destino
aggiunsero un’altra perla notturna al riposo di Marco. Perché quell’ombra senza
nome gli riapparve d’improvviso. Dagli annuari statistici del borgo di una nuova
apparizione alla stessa persona non c’era traccia. “Io lo so già che sei bravo –
irruppe tra i pensieri sottocoperta di Marco l’uomo senza ombra – anche se
non mi credi quando ti invito a fare un giro. Cosa vuoi che siano per me un po’
di vento ed acqua – brontolò - però adesso per farmi capire parlo l’italiano.
Faccio fatica, ma mi sforzo. Sono io che ho bisogno di te questa volta. Voglio un
nome perché non ne posso più. Almeno quello mi serve. Non ho una tomba.
Non ho una casa. Né un paradiso o un inferno. Ho solo questa faccia che entra
nei sogni dei bambini senza spaventarli. Perché gli adulti alla mia vista si terrorizzano. E io non riesco a spiegarmi.”. La supplica andò avanti per un bel tratto
di sogno. Finché Marco non si svegliò nell’improvvisa e quasi liberatoria enfasi
del ritorno alla ragione. E fu un risveglio così imprevisto da rotolare giù dal letto
con la voce di Marco a scandire un deciso e perentorio Op là riequilibrante.
E d’improvviso il vento si calmò. E l’acqua chino il capo al vortice illuminato di
un nascente raggio di sole. Mentre il fiume riprendeva il suo scorrere leggero
senza gli impeti della piena. Una voce, sottostante alla camera da letto di Marco,
sottolineava il canto di mamma Angela impegnata, mentre osservava il sorriso
soddisfatto del dopo latte della piccola Giovanna, a tirare la pasta ben fornita
di uova d’inaspettato abbondante esubero dal parterre di pollaio a mezzadria.
Ma il canto scivolava ancor più vivace per che la posta portava notizie buone
anche dal fronte. “Papà sta bene – urlò lungo le scale la mamma a Marco – ha
completato il turno in trincea ed ora è a far da cuoco nelle retrovie. Ci augura
Buon Natale”. Marco era frastornato. “Mamma, mamma – urlò aggrappandosi
al letto abbandonato dopo il capitombolo – come fai a sapere tutte queste
cose?” “E’ arrivato il postino – spiegò Angela con tono sorpreso – era uno
nuovo. Alto, alto. Senza divisa normale, ma vestito con una blusa d’altri tempi.
E con un faccione tutto irregolare a gobbe. Aveva anche uno schioppo e una
sacca a tracolla. Mi è sembrato strano che un portalettere fosse armato. Poi ho
ricordato che siamo in guerra e non ci ho fatto più caso. Piuttosto c’era un’altra
stranezza in quell’uomo”. “Che stranezza mamma” La incalzò Marco spalancando gli occhi appena arrivato di fonte a lei in cucina. “Mah? - s’interrogò Angela
– appena consegnata la lettera si è girato di scatto borbottando “El m’ha ciamat
Oplà! Ma el sarà mia un nom Oplà! El prossim Nadal bisognerà meter a post
le robe. Alter che ndà a spass”.
NOI CON VOI
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SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
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Dopo le esperienze di Carzago e Calvagese l’iniziativa approda a Polpenazze con la connotazione di rassegna
nazionale e la partecipazione di un centinaio di lavori tematici riferiti al colore di cielo e lago applicati agli spazi
del territorio locale
Istituzionalità di spirito e sostegno
Prima edizione del Concorso Nazionale di Pittura della Valtenesi. Con ottimi risultati di partecipazione e
di pubblico. 97 gli artisti, di tutte le età ed anche provenienti da altre regioni oltre ai ragazzi dai 12 ai 19
anni, che hanno inviato i loro lavori. Opere realizzate sulla base del tema guida “La Valtenesi nell’Azzurro”.
Tra l’altro, nell’ottica di attenta interattività produttiva con il territorio l’associazione Atamante, promotrice
dell’iniziativa ha sottoscritto una convenzione promozionale dedicata con le strutture Bed and Breakfast
della zona. “Il concorso nasce dall’esperienza, per tanti aspetti entusiasmante, dei tre precedenti tenuti nel
territorio del Comune di Calvagese della Riviera, negli anni 2009-2010-2011 sempre agli inizi dell’autunno
– spiega Gianluca Bordiga, responsabile organizzativo dell’evento, realizzato in collaborazione anche con
l’Unione Sportiva Polpenazze guidata da Roberto Avanzi - per questa edizione ci siamo mossi con un
principio di ulteriore magnanimità, intendo ampliare ancora e possibilmente sempre di più gli orizzonti di
una Cultura dell’Arte Pittorica, per incentivarla alla portata di tutti, ed innescarla ad ampio raggio in questo
splendido anfiteatro naturale che è il territorio delle colline moreniche della Valtenesi, nell’entroterra
gardesano, favorendone costantemente e tenacemente la diffusione”. Questi gli ideali formativi della rassegna
che la banca di Bedizzole Turano Valvestino ha anche quest’anno sostenuto ed appoggiato. “Nonostante
le difficoltà dell’attuale situazione economica generale – sottolinea in conclusione Gianluca Bordiga –
abbiamo voluto dare continuità al concorso, incentivandone ulteriormente l’importanza proponendola
appunto con il significativo marchio di Concorso di Pittura Nazionale riferito alla Valtenesi”.
Nell’allestimento alla Casa di Soggiorno Anziani Patrizia Spreafichi ha inserito facciata e uffici che si coniugano dal 1895
con la torre del Castello. E con i bisogni ed esigenze senza tempo in sintonico approccio con tutta una comunità
Centralità affettiva dell’operatività bancaria all’interno di una comunità.Talmente
forte da essere rappresentata, come importante simbolo scenografico nel bel
mezzo di un presepio. Così facciata muri e interni, addetto di sportello compreso,
della Banca di Bedizzole Turano Valvestino, troneggiano nella Betlemme allestita
da Patrizia Spreafichi alla Casa di Soggiorno Anziani. Ritrovando, nella storicità del
passato, l’antica definizione di Cassa Rurale ed Artigiana. La poesia dell’evento
assume significati interessanti per chi opera e lavora con e in BCC.Traducendo
un modo di movimentare credito e risparmio, ancora e sempre capace di
sostenere il linguaggio della disponibilità, dell’ascolto e della riflessione sovente
spirituale. Faccende di alta sensibilità umana. Felicemente inserite nel contesto
magico e tradizionale di un presepe aperto a visione e raccoglimenti collettivi.
“E’ la seconda volta che realizzo un presepe – spiega l’autrice dell’allestimento
Patrizia Spreafichi, parrucchiera a Bedizzole ed artista eclettica in dedica
creativa rivolta al canto lirico, con voce da soprano ed alla pittura – quest’anno
insieme alle scene delle tradizione ho inserito la banca come elemento di
novità. Si tratta di un simbolismo preciso che caratterizza da sempre il paese:
I movimenti magici del Presepe di Castrezzone
la Cassa Rurale ed Artigiana affiancata alla torre del Castello ha sede lì fin dalla
fondazione datata 1895”. Istituzione più storica che mai insomma. Elemento
aggiuntivo che si associa all’ulteriore percorso storiografico locale voluto da
Patrizia. Ricordato opportunamente attraverso la realizzazione del borgo di
Pontenove. Originaria sede delle prime comunità residenziali. Pontenove con
il classico ponte dedicato all’originale culto di San Giovanni Nepomuceno,
custode/patrono degli attraversamenti fluviali e della regola sacramentale del
silenzio da confessione. Per una riservatezza appunto, misticamente taciturna
del pro domo nascita rappresentata di Gesù Bambino adattata a luoghi ed
ambienti. E dove insiste e si materializza, a cura di Patrizia Spreafichi, delle sue
mani esperte di duttilità rappresentativa in cartapesta, rigorosamente riciclata,
un motto di spirito che ingloba anche la banca. In altrettanto silenziosa, ma
avvolgente e propositiva, istituzionalità di merito, consumo e progetto. Che si
fa augurio a cullare, nella divinità del sacro popolare, un divenire di supporto
e sostegno. Per altri cent’anni di centralità funzionale al presepe vitalissimo di
Bedizzole e del suo territorio evolutivamente, produttivamente annesso.
Lorenzo Gusinu, giurisprudenziali virtuosismi chitarristici
Immacolate minimali presenze
A lato della parrocchiale gli spazi e le azioni della Natività sempre più estesi sotto l’aggiuntiva capanna che
urbanizza appassionatamente la magia del Natale
Movimento dello spirito animato nel gesto rituale del presepe. Che a Castrezzone di Muscoline si materializza nella magica armonia meccanizzata dei movimenti
classici della natività. “E quest’anno i metri quadrati allestiti a presepe sono 60 – annuncia orgogliosamente Aldo Papa che insieme agli amici Sergio Danieli e Mario
Micheli, sotto il partecipato sguardo del parroco Don Luigi Ghitti, illustra le novità della scena sacra curata e progettata dal gruppo Amici del Presepe – e ogni anno
serve più spazio. Perché le idee non ci mancano e la passione è tanta”. La Betlemme di Castrezzone si raccoglie ai lati della parrocchiale situata al centro del piccolo,
ma storicamente illustre, borgo che anticipa la valle del Chiese osservandone il declinare dalle colline moreniche. Un organizzato ricovero in legno ne determina la
protezione. Similare ad una grande capanna contenitore di quella ufficiale della Natività. All’interno: il calore. Strutturato ad un progressivo incedere e regredire della
luce e ribaltato in temperature dalla discesa dei fiocchi di neve. Mentre tantissimi sono i movimenti. A regolare l’economia sociale di tempi in cui si catapultò dentro
il nostro mondo il regalo di Gesù bambino. Traduzioni di vita incastonati in cieli, fabbricati ed azioni quotidiane centrate nel planetario magico che da materiale si
spiritualizza in divino. Assecondando la normalità all’incanto. “La particolarità del nostro presepe – spiega ancora Aldo Papa – è proprio quella del numero rilevante di
movimenti. A cui lavoriamo con cura. Aggiungendone ogni anno qualcuno in più”. E il risultato si vede. Allineato nella singolarità di ogni atto. Semplicemente adeguati
in acqua da prelevare dal pozzo, sotto il paziente cammino dell’asino che trascina la fune ed il secchio. Recuperato con la cura dovuta al bene più prezioso. Minuziose
ricostruzioni tematiche. Come quelle rappresentativa a taglio e raccolta in fascine del legno. Immagine simbolica, sempre in originalissima esecutività attiva a cura degli
esperti amici/artigiani scenografi, che accentrano il loro progetto verso la mangiatoia più importante della storia. Tutto da vedere. Tutto da esplorare. E da vivere nel
minimalismo articolato e raffinato di Castrezzone e del suo tempo sempre immacolato.
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La Cassa Rurale Artigiana di Bedizzole nel Presepe
distretto bedizzole
Tavolozze azzurro Valtenesi
NOI CON VOI
NOI CON VOI
argini del chiese
Successo per la prima edizione del Concorso di Pittura
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
Eclettici riff di successo
Il giovane musicista bedizzolese, allega allo studio accademico quello altamente
specializzato del Rock Metal e Fusion.”Il mio futuro? Con in mano una chitarra, ma
laureato”
Soggetto, chitarra metal rock fusion. Complemento oggetto, giurisprudenza – consulenza del lavoro. Attraversamento
rullato a batteria e giro di basso a convertire un’emozione mixata in assetto eclettico da carriera. Sperimentiamo il
ribaltamento logico grammaticale su complemento e soggetto a passar di mano codice e plettro. Ma la giovane sintassi
creativo funzionale di Lorenzo Gusino non cambia. Stessa stoffa di musicista/chitarrista, già votato ad esibizione e
insegnamento, afferente allo studio sistematico e profondo di tecniche e stili d’avanguardia. E medesima serietà griffata
all’ordine metodologico del diritto che scandisce interpretazione, consulenze, applicazione ed ancora studio in regola
da lavoro. “Se guardo al futuro – ci racconta Lorenzo Gusinu, 22 anni che completano la giovanile poliedricità descrittiva
del personaggio – mi vedo con la chitarra in mano e laureato in giurisprudenza”. Il condensato di vitalità intellettuale si
rielabora così in un trenta e lode appena portato a casa dall’Università ed un curriculum di tutto rispetto al MMI Modern
Music Institute. Scuola di alto perfezionamento delle discipline musicali, presieduta da Alex Stornello, dove nella sede
principale di Verona, di un istituto che conta dipendenze in tutta Italia, sta completando il quarto anno di perfezionamento
in chitarra rock fusion. Esperienza che gli ha già permesso di intraprendere l’attività di insegnante al centro abilitato MMI
di Salò, diretto da Davide Andreatta, a Raffa di Puegnago. Poi ci sono, naturalmente, i già avviati percorsi dedicati al suonare
la musica in gruppo. “Ho iniziato a 15 anni – ricorda ancora Lorenzo che in casa ha respirato l’aria artistico pittorica di
mamma Lorella, di zia Moira Facchetti e di nonna Lucia, insieme alla perizia professionale di consulente del lavoro di papà
Giampiero, ribadendo in questo modo la radice versatile del suo impegno – complice la visione casuale in video di Yngwi
Malmsteen, chitarrista heavy metal. Una specie di folgorazione. Così mi sono messo a studiare. Prima un’esperienza con
Maurizio Viola a Mocasina di Calvagese. Successivamente tre anni all’MMI di Brescia, location Gussago, diretto da Francesco
Frisogni, dove mi sono perfezionato in Metal. Ed ora l’importante esperienza con Alex Stornello a Verona per conoscere a
fondo la Rock Fusion”. Lorenzo trasmette nel dialogo, quel succulento pathos giovanile a macinare curiosità sperimentale.
Lo fa mettendo in contatto i sensi dell’amore per lo strumento con una rigorosa e determinata applicazione accademica.
Stemperata e comunque esuberante nel dare tono alle tante possibilità sviluppate, grazie al metodo brevettato dalla
passione di Alex Stornello, attraverso i cosiddetti “clinic”. Ovvero incontri fra virtuosi dello strumento ed esecutori
appassionati dei diversi generi espressi da questi singoli, talentuosi esponenti del rock eccellente. “Clinic” dunque come
specialità stimolante di chitarre in dimensione reattiva ad orizzonti avvincenti. Per soggetti e complementi oggetto allargati
ed allegati al Lorenzo Rock On Gusino Riff di sperimentale, garantito versatilissimo successo.
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
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Per l’ente guidato da Dante Freddi la partecipazione al Villaggio Natalizio di Salò per promuovere produzioni e servizi
del territorio e il lancio del piano di integrazione Green Line
A Manerba del Garda il Presepe degli Amici di San Bernardo
Sorprendente trascendenza
della Natività
Quella del 2012 è la sedicesima Betlemme allestita nella Chiesa di
San Giovanni con i consueti grandi numeri nell’utilizzo dei materiali
e nelle tecnologie, oltre all’aspetto appassionato ed originale delle
rappresentazioni
Sedicesimo anno per il “Presepe degli Amici di San Bernardo. Anche le Festività del 2012 i volontari del
gruppo di Manerba del Garda hanno allestito la tradizionale Natività all’interno dell’antica chiesa di San
Giovanni. Con grandi numeri riferiti alla tecnologia utilizzata, ai movimenti dei personaggi, al materiale
utilizzato ed alle nuove situazioni di vita a Betlemme rappresentate. Oltre alla passione ed alla scelta
estetico/spirituale che gli ideatori dell’opera hanno messo in campo con la consueta applicazione. Per uno
scenario di eccezionale valore che non ha mancato di offrire, come sempre, aspetti di esclusiva originalità.“
Ma la tecnologia non è tutto – spiegano infatti nelle note descrittive del Presepe gli Amici di San Bernardo
– per il nostro gruppo conta soprattutto la passione per le cose fatte a mano e fatte bene, con un occhio
alla tradizione e a quel passato contadino che anche qui, in una delle capitali turistiche del Garda, ancora
si respira fra oliveti e vigneti”. Tra le novità allestite ci ricordano ancora gli Amici di San Bernardo “Le
biciclette del borgo utilizzate dal fornaio per la consegna del pane e in officina dal meccanico. Il pittore
intento a comporre la sua opera e due casalinghe che stendono i panni. Bellissima è anche la riproduzione
in miniatura - con tanto di mantice, forgia e mulino ad acqua - del vecchio maglio, strumento antico
utilizzato per la lavorazione del ferro. Un effetto avvero unico lo assicurano le mongolfiere che si librano
nel cielo con l’effetto della fiamma. Ed è affascinante scoprire il ruscello che gorgoglia tuffandosi in un
laghetto”. L’emozione dunque si rinnova, esternando la visione miniaturizzata d’assieme in un aggiornato
impatto evocativo di sensazioni profonde. “Sarà la suggestione del luogo – è la possibile spiegazione
di questo tipo di impatto ancora secondo gli “Amici di San Bernardo - un’antica chiesa che si incontra
risalendo il vecchio borgo che abbraccia uno sperone di collina sul lago. Sarà il raccoglimento sereno cui
induce il passaggio dalla luce radente dell’inverno alle luci soffuse dell’interno, quasi fiaccole tremolanti, ma
tenaci nella penombra.O forse ancora, sarà il pulsare della vita che sapienti ispirate mani artigiane sono
riuscite a far brulicare in ogni angolo di questo presepe, sorprendendo ogni volta i visitatori”.
SAVE THE DATE
14•01•2013
Inaugurazione della nuova
Filiale di Manerba
in Via Campagnola 11
Franco Capuccini al timone del
Circolo Vela Gargnano
Qualità cooperativa
per distintivi agonistici
Il nuovo presidente, socio della BCC, oltre ad un qualificato curriculum sportivo
vanta un importante percorso professionale all’interno della cooperazione
agricola da sempre impegnata nello sviluppo dell’economia locale
Il GAL Garda Valle Sabbia partecipa al Villaggio Natalizio che animerà Salò fino al prossimo 12 Gennaio 2013. Riservando a questa fine anno anche il lancio
del progetto Green Line -Integrazione tra risorse naturali, turismo e produzioni locali, con una conferenza dedicata lo scorso 12 dicembre a Salò. L’attività
del Gruppo di Azione Locale, guidato dal Presidente Dante Freddi, prosegue dunque senza soste la propria funzione di alto valore aggregante dentro la
realtà economica e sociale di appartenenza. La partecipazione al Villaggio Natalizio è così
frutto di una collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Salò. L’obbiettivo è quello
di promuovere le risorse del territorio all’interno di una casetta dedicata del Villaggio
di Natale, con un calendario dedicato a prodotti locali, qualità della vita, artigianato e
NATALE D’INCANTO
turismo. Tra gli altri ha riscosso notevole interesse, lo scorso 8 Dicembre, l’Associazione
IA
SABB
3
201
Legno e Identità Il gruppo è stato infatti ospitata dal Comune nella accogliente location
naio
TRA GARDA 24ENovVembAreL
2012 | 12 Gen
golago Zanardelli
Lun
|
oria
Vitt
a
dell
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Salò | Piaz
della loggia intitolata alla Magnifica Patria, per promuovere una giornata dimostrativa
sull’artigianato tradizionale e artistico, a cura di maestri e corsisti che si sono alternati
merc 19
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bre
nell’eseguire in diretta le loro opere. Un gruppo di scultori, guidati dal maestro Abele
novem
gio 20
sab 24
Flocchini, hanno poi dimostrato ai passanti come si realizza un’opera in legno, spiegando
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dom 25
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fasi, tecniche e abilità necessarie. Per quanto riguarda Green Line si tratta di “Progetto di
lun 26
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cooperazione interterritoriale e transnazionale – come hanno spiegato gli organizzatori
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della conferenza salodiana organizzata lo scorso 12 dicembre - rientrante nel
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Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, cofinanziato dall’Unione europea. La finalità
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12
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dicem
è di creare un dialogo permanente tra territori rurali che circondano i bacini lacustri di
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grande rilevanza turistica, quali il Lago di Garda e il lago Balaton in Ungheria. L’obiettivo
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lun 31
lun 3
è generare un vantaggio strategico agli uni e agli altri, favorendo in modo particolare
mart 4
gennaio 2013
la fruizione delle risorse dei territori rurali e una offerta coordinata di turismo verde.
merc 5
mart 1
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Diciannove i partner coinvolti – agenzie di sviluppo rurale, istituzioni del territorio,
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operatori turistici e delle produzioni locali - che avranno circa due anni di tempo
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ven 4
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(2012-2014) per attuare la sperimentazione e dare conto dei risultati raggiunti”.
lun 10
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L’importante appuntamento ha visto la presenza del Sindaco di Salò Barbara Botti,
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lun 7
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dei Presidenti Dante Freddi (Gal Garda Valsabbia), Giorgio Passionelli (Comunità del
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Garda) e gli interventi di Flaminio Da Deppo Presidente GAL Alto Bellunese, Enrico
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Tezza | Senior Official | International Training Center of the ILO (Agenzia Nazioni
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Unite) e Dipak Raj Pant | Economista e antropologo – LIUC Università Cattaneo
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su temi nell’ordine dei relatori riferiti a “Una linea green per i territori di montagna.
L’esperienza del Veneto” - “Opportunità di lavoro nella Green Economics” - “Come
costruire sviluppo nei territori. Economia verde dalla prospettiva locale”
o | Ecomuseo Valle del
| Cooperativa Valle di Bagolin
Pro Loco BagolinoBagoss
Promozione | Formaggio
Gruppo Volontarinedel Garda
Ecomuseo Valle del Caffaro
tiva Valle di Bagolino |
Ecomuseo Valle del Caffaro
Valle di Bagolino |
Bagolino | Cooperativa
Ecomuseo Valle del Caffaro
Promozione | Formaggio
Onlus
| Coopera
Pro Loco BagolinoBagoss
Promozione e informazio
Promozione | Formaggio
Alto Garda Bresciano
Comunità Montannea Parco
Promozione e informazio
le
Associazione Cultura
ne
le
Associazione Cultura
ne
Promozione | Formaggio
Formaggi e salumi locali
o Maderno
Agricola Malga
Formaggi Trevalli | Azienda
Garda
Cooperativa Alpe del Bresciano
| Formaggi e salumi
Prodotti del Parco Alto Garda
di Piano
ne
Promozione e informazio
del Turisto Valle Sabbia
Agenzia Territoriale
ne | Miele e formaggi
Onlus
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Olio | Formaggi e salumi
e Lago d’Idro
iale del Turisto Valle Sabbia
Agenzia Territor
Bagoss
Azienda Agricola Ruche
La Corte | Pro Loco Toscolan
Promozione e informazio
Formaggi locali
Pro Loco
o Maderno
La Corte | Pro Loco Toscolan
Promozione e informazio
Caffaro
tiva Valle di Bagolino |
| Coopera
Pro Loco BagolinoBagoss
io Giuliana
di Serle
e Lago d’Idro | Pro Loco
Promozione e informazio
Azienda Agricola Seminar
Olio Extravergine di oliva
biologico
La Cordata Soc. Coop.
Soc. Onlus
Manufatti solidal
a di Tignale
Cooperativa Latteria Turnari
Olio | Marmellate | Miele
a di Tignale
Cooperativa Latteria Turnari
Olio | Marmellate | Miele
o Pace
Franco Capuccini è il nuovo Presidente del Circolo Vela
Gargnano. Notizia che qualifica il valore di un socio della
Banca di Bedizzole Turano Valvestino al vertice dell’importante team agonistico. E nomina che inserisce un
personaggio legato sia allo sport velico che al mondo
della cooperazione anche in qualità di Presidente della
Cooperativa Sociale Agri – Coop Alto Garda. Importante
istituzione gargnanese che dal 1978 sostiene e favorisce lo sviluppo dell’agricoltura, nei suoi diversi settori
operativi, collegandone le potenzialità e le dinamiche
imprenditoriali alla realtà economica locale. Rappresentando così Franco Capuccini, grazie a questi elementi di
chiaro curriculum professionale, come un cooperatore a
tutti gli effetti. Considerazione che ancora una volta dimostra i concreti e fattivi benefici di una modalità d’impresa modernamente attestata nel generare ricchezza
e managerialità. Nella scelta di Capuccini al vertice del
Circolo Vela Gargnano (notissimo al mondo, tra l’altro,
per avere sfornato campioni ed imbarcazioni eccellenti,
insieme alla grande intuizione sportiva che ha originato
la Centomiglia, stupenda regata gardesana tuttora in
gran voga e da sempre organizzata da CVG) anche
la sua accertata competenza come velista di razza.
Ricordando la sua lunga carriera all’interno della 14ª
Zona della Federazione Italiana Vela, dove ricopre ancor
oggi il ruolo di direttore sportivo delle squadre giovanili.
Senza dimenticare il titolo italiano conquistato a bordo
del Lighting e le affermazioni assolute (1976 e 2008)
proprio alla Centomiglia. Unitamente al secondo posto
nel 2011 bordo di “Grifo – Team Katusha” ottenuto con
un equipaggio in massima parte formato dai ragazzi
Under 20 appartenenti al team zonale. Nel nuovo consiglio guidato da Capuccini sono stati inoltre eletti il vice
presidente Elena Reboldi e consiglieri Marzio Parimbelli,
Leonardo Larcher, Emilio Giambarda, Alberto Lancini,
Marco Mascher, Massimo Ragnoli e Roberto Chimini.
Per una voglia di vela da primato oggi rilanciata nel segno dinamico ed eco sostenibile di un vento cooperante
dal certificato sigillo di qualità e successo.
Tel. 0365 551927 - Fax 0365 658149
20
cieli di valvestino
Natale a progetto Garda Valsabbia
NOI CON VOI
NOI CON VOI
rive del garda
Le iniziative di fine anno del GAL
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
Azienda Agricola Massim
a di Tignale
Cooperativa Latteria Turnari
Salumi tipici
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Olio | Marmellate | Miele
Onlus
Co.Ge.S.S. Soc. Coop.
Olio | Formaggi e salumi
Soc. Onlus
Manufatti solidali
tra i Due Laghi
Consorzio Forestalnee |Terra
Ecomuseo della Valvestino
Promozione e informazio
i
Apicoltura del Garda Amistan
di cera
Miele, polline, propoli |
Candele
i
Apicoltura del Garda Amistan
di cera
Miele, polline, propoli |
Gruppo Ferrate Casto di Casto
Candele
Promozione Parco delle
EELQR
&DVHL¿FLR6RFLDOH9DOVD
Promozione Parco delle
EELQR
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Soc. Onlus
Manufatti solidali
i Remo
Azienda Agricola Flocchin
o
Associazione Il sassolin
Latticini freschi e stagionati
Pedagogia e libri per bambini
io Giuliana
Azienda Agricola Seminar
biologico
Olio Extravergine di oliva
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Onlus
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Onlus
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Onlus
Olio | Formaggi e salumi
Agricola Malga di Piano
Formaggi locali
Pro Loco Tignale
Ferrate
La Cordata Soc. Coop.
Prodotti e formaggi
Formaggi Trevalli | Azienda
Ferrate
Gruppo Ferrate Casto di Casto
Prodotti e formaggi
Olio | Formaggi e salumi
ne
Promozione e informazio
Pro Loco Serle
Promozione | Miele | Confetture
Olio | Formaggi e salumi
| Formaggi di capra e di
latte vaccino
Pro Loco Tignale
ne
Promozione e informazio
i Remo
Azienda Agricola Flocchin
Onlus
Ai Rucc Soc. Coop. Soc.
Latticini freschi e stagionati
Olio | Formaggi e salumi
na
Cooperativa La Melagra
e e informazione
Promozion
Lavorazione legno e artigianato
tiva
Co.Ge.S.S. Soc. Coop.
Soc. Onlus
Manufatti solidali
Associazione Legno e Identità
| Coopera
Pro Loco BagolinoBagoss
Soc. Onlus
Manufatti solidali
Associazione Legno e Identità
Lavorazione legno e artigianato
Co.Ge.S.S. Soc. Coop.
o
eo Valle del Caffaro
Valle di Bagolino | Ecomus
Promozione | Formaggio
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| Cooperativa Valle di Bagolin
Pro Loco BagolinoBagoss
Associazione Il sassolin
Pedagogia e libri per bambini
| Ecomuseo Valle del Caffaro
Promozione | Formaggio
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tel | 0365-21261
fax | 0365-20944
GREEN LINE
COOPERATION PROJECT
transnazionale
Progetto di cooperazione
3 Misura 421
Green Line - PSR 2007-201
“Focus Scuola: redazioni di Classe” premia gli allievi del Perlasca di Idro
Didattiche di testata
Gli studenti della terza ragioneria provenienti anche da Valvestino e dintorni
conquistano il concorso nazionale realizzando Focus Perlasca. E a febbraio
un estratto del lavoro premiato apparirà sull’importante rivista di attualità,
scienza e sociologia
Giovani redattori, tra Idro, Valvestino e dintorni valsabbini, crescono. E vincono. Parliamo del concorso nazionale “Focus scuola: redazioni in classe”, che gli studenti della
terza ragioneria dell’Istituto Perlasca di Idro si sono aggiudicati, insieme ad altre 3 istituti scolastici italiani, per il 2012. Da qui la premiazione avvenuta lo scorso 4 dicembre a Roma. Con prossima pubblicazione a Febbraio di un estratto del lavoro premiato sulla rivista Focus. Il successo arriva da una serie di iniziative della scuola idrense
inerenti il mondo della comunicazione. In particolare ricordiamo l’adesione da parte della scuola al progetto “Quotidiano in Classe”. Formula di divulgazione tematica,
con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministria, lanciata dall’Osservatorio Giovani Editori nel settembre del 2000. Così, sotto la guida della vice preside del
Perlasca Antonella Ali, che per l’occasione svolgeva la funzione di direttore di testata, i ragazzi hanno impegnato molti dei loro pomeriggi nel dar corpo vitale ad una rivista
on line. Da qui l’adesione al concorso da parte della giovane redazione attraverso la messa in opera di “Focus Perlasca”, per una rivisitazione personalizzata, secondo la
medesima impaginatura del noto mensile – Focus appunto - di attualità, scienza e sociologia. Scaletta, argomenti, vibrati letterari e per immagine decisi rigorosamente
in classe hanno portato alla concretizzazione di un bel prodotto, ora gratificato dal premio. Molti i temi trattati con minuziosa originalità da neofiti. Natura, territorio, mitologia, sport. Ed ancora arte e tecnologia per un assemblaggio intrigante e vivace che ha conquistato la giuria. Tra l’altro “Focus Perlasca” non ha mancato di accogliere
al proprio interno una sezione dossier di qualificato spessore. Il team giornalistico ha infatti approfondito un aspetto drammatico della storia bresciana realizzando un
servizio intitolato “Una strage impunita”. Rammentando gli ormai quasi quarant’anni dalla strage di piazza Loggia. Intervistando, per ricostruirne la vicenda storica ed
umana, Manlio Milani dell’Associazione dei familiari uccisi dalla bomba, tra i quali figura la moglie Livia Bottardi. Così la brillante macedonia comunicativa dei ragazzi del
Perlasca ricompone il taglio interessante della professione. Secondo la loro trasformazione momentanea in giornalisti si, ma anche in letterati, fotografi, correttori di bozze,
grafici impaginatori, public relation eccetera. Applicando soprattutto quella curiosità, collegata all’onestà intellettuale interpretativa dei fatti, come essenza fondamentale
a garanzia della qualità del lavoro svolto.
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
21
Propellenti antidoping da
collezione
Per la maestra di canto di Rezzato il canto, esibito, diretto, insegnato e divulgato nelle diverse diramazioni
stilistiche. Le lezioni all’Accademia Musicale Suoni d’Incanto www.suonidincanto.it, la direzione di cori e la
recente apparizione in una trasmissione RAI con un suo gospel ensemble
A Navazzo di Gargnano l’inaugurazione della sede dove l’autorevole giornalista
e statistico IAAF, ha raccolto libri, giornali, riviste, annuari e oggetti diversi
inerenti la disciplina olimpica per eccellenza. Con la presenza del pluridecorato
olimpionico Alberto Juantorena, come testimonial internazionale a definirne
l’importanza
Specializzata nel tirar fuori la voce. Dal gospel , al canto gregoriano, alla
lirica, fino al jazz. Passando per blues, afro americana, work song, spiritual.
Armonizzando la passione in ragione di vita. Tra interpretazione, esibizione,
direzione e soprattutto didattica. Federica Lucchese, insegnante di canto
attraversa lavoro ed esperienze nell’attrattiva di impegno e dedizione integrati
nel dare impulso creativo alle virtù delle corde vocali. Con risultati eccellenti.
Tradotti recentemente nella scelta, da parte di Rai3, di un coro gospel diretto
da Federica inserito in una puntata di Amore Criminale. “Il canto è sempre
stata la mia passione – racconta Federica Lucchese ripercorrendo l’articolata
motilità evolutiva del suo curriculum – ed oggi è a tutti gli effetti il mio lavoro.
Non è stato facile, ma ci sono riuscita”. Colpisce nella percorso professionale
della vocalist maestra bresciana, il vigore intellettuale, sagacemente applicato
ad un progetto creativo di grande pregio. Efficace e dinamico elemento
culturale. Oggi materializzato e rappresentato nelle lezioni all’Accademia Suoni
d’Incanto di Rezzato. Ovvero canto e teoria musicale per allievi dai 5 ai 15 anni
e sempre di canto, questa volta moderno, individuali. Disciplina altresì insegnata
all’Associazione Coro San Matteo di Villanuova, unitamente al corso di teoria
e solfeggio tenuto all’Oratorio S.Afra di Brescia e destinato agli appartenenti
al coro esterno del Conservatorio diretto dal maestro Ghiglione docente di
direzione appunto di coro. Ed ancora l’attività di direttore del Coro Gospel di
Rezzato e di quello Parrocchiale di Caionvico. “La mia formazione è avvenuta
gradualmente – spiega ancora Federica - secondo canoni classici, ma con
diverse scansioni nel tempo. Per un impegno formativo a livello personale
che ancora prosegue. Sto infatti ultimando il corso per i conseguimento del
diploma in composizione e direzione di coro al Conservatorio di Brescia”. Un
altro punto di arrivo perché in precedenza, sempre al Conservatorio, Federica
ha ottenuto le licenze di teoria e solfeggio per cantanti e musicisti, lettura della
Atletico cuore d’archivio affacciato sul balcone di Navazzo. Tra gli avvincenti contrafforti di natura ed ambiente
della Gargnano di monte, gli internazionali ritagli agonistici degli oltre 3000 oggetti documentali, bibliotecari e
d’archivio che compongono della Collezione Ottavio Castellini. Spazio organizzato a museo della memoria atletica ufficiale senza confini, recentemente inaugurata alla presenza del due volte medaglia d’oro olimpica - 800 e
400 metri , Montreal 1976 impresa unica in trenta Olimpiadi - Alberto Juantorena da Cuba. Evento importante
voluto con forza proprio da Osvaldo Castellini, autorevole ed appassionatissimo esponente dell’atletica internazionale che da queste parti è affezionatamente di casa. Talmente di casa da decider di assegnare a due di piani
della sua abitazione di Navazzo il connotato museale di questa sua grande enciclopedica raccolta di libri, reperti,
oggetti cult e moltissimo altro. Per questo a Gargnano è arrivato il grande Alberto Juantorena. Accolto con il
calore ufficiale del Sindaco Gianfranco Scarpetta e sotto l’accogliente regia ccordinata di Aurelio Forti, anima
forte del Gruppo Sportivo Monte Gargnano, team di ormai riconosciuta levatura internazionale che organizza
tutti gli anni, sugli affascinanti percorsi del territorio locale, la 10 Miglia del Garda. Gara podistica internazionale
su strada che ospita da sempre atleti di altissimo livello agonistico. Lo spirito di atletico gargnanese è quindi
assodato. E Castellini ha contribuito a definirne il marchio indelebile di un’internazionalità efficacissima anche
grazie a questa collezione. E del resto il collezionismo è una passione che Ottavio coltiva dall’adolescenza. E
precisamente quando, nel 1957, appena dodicenne, iniziò a conservare tutto ciò che riguardava l’attività regina
delle olimpiadi. Proseguendo poi, all’interno di questo ambito sportivo, prima come giavellottista e successivamente come apprezzato ed esperto giornalista. Ricordiamo tra le altre molte ed autorevoli collaborazioni, quella
di addetto stampa della Federazione Italiana Atletica Leggera. Ed oggi di statistico ufficiale IAAF (International
Association of Athletics Federations). Ma è soprattutto la passione che ha tradotto in gesti, comportamenti
ed azioni il lavoro di Castellini. Confluito idealmente in questa collezione, che porta il suo nome, così ricolma
di segni indelebili di memorabili storie di sport. Rappresentate nei tantissimi libri, annuari, riviste e giornali che
interpretano i tempi, fra immagini e parole, di una disciplina agonistica moderna e inimitabilmente ferrea nel suo
profilo antico classico. Libri che parlano dunque forte anche da molto lontano. Come la riedizione ottocentesco
vittoriana (1883) di un vetusto volume datato, pensate, 1531: “The Boke Named The Gouernor”. Dove si spiega
che un vero gentlemen deve “saper correre, saltare e lanciare”. Altri percorsi da collezione propongono reperti
come un paio di scarpe da atletica degli anni Trenta. Sono quelle di un lanciatore non meglio identificato. Dotate
di un solo chiodo su quella sinistra, utile per la roteazione sui campi di allora, e di sei sulla destra per fermare lo
slancio. Di scarpe si parla ancora in un altro volume del 1868 “Facts in Athletich”. Qui, insieme alle parole, c’è la
prima rappresentazione grafica di come deve essere progettata e realizzata proprio una scarpetta da atletica.
Ed ancora la serie di mascotte ideate per le diverse edizioni olimpiche. Esibendo in sostanza al pubblico una
descrizione attenta e minuziosa per oggetti, immagini e documenti generativi di affettuose sensazioni felicemente
trasmissibili ad ogni tipo (accademico, scolastico, settoriale, turistico ecc.) di fruizione. E se il mitico Alberto Juantorena ha deciso di inserirsi in questo contesto di idealità sportive, che si fanno certezza d’archivio progettuale,
il valore della Collezione Ottavio Castellini diventa sempre più evidente. Lui – Juantorena - che attualmente è
vice ministro dello sport di Cuba, oltre che presidente della Federazione cubana di atletica, vicepresidente del
Comitato Olimpico Nazionale e componente del Council della IAAF. Lo chiamavano “El Caballo” per la sua
prestanza fisica che lo portò a quella ancora unica e non eguagliata, nell’accoppiata di successo negli 800 (record
del mondo compreso) e 400, vittoria olimpica nel 1976 a Montreal. Giochi ai quali partecipò per ben tre edizioni.
Ma dell’atleta cubano si devono ricordare le molte altre vittorie internazionali. Prime fra tutte alle Universiadi
ed alla Coppa del Mondo. L’evoluzione dirigenziale ha poi arricchito il bagaglio di esperienza di Juantorena. Nel
suo sigillo inimitabile, ad attestare la fede determinata e concreta del lavoro di Ottavio Castellini, il propellente
anti doping per la storiografica eccezionalità di uno sport tutto da scoprire, ricordare, apprezzare ed appunto
collezionare. Appoggiati in un dopo corsa ideale sulle rive di questo Garda gargnanese, via Navazzo, sempre più
internazionalmente certificato.
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metropoli brescia
A tutta voce
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
SOTTO TRACCIA DICEMBRE GENNAIO
NOI CON VOI
senza frontiere
NOI CON VOI
Nei vocalist insegnamenti di Federica Lucchese
Iniettati dalla passione per i ricordi dell’atletica di Ottavio Castellini
partitura, inferiore di composizione, letteratura poetico – drammatica, storia
della musica per citare, tra gli altri, i titoli più significativi. “Per cinque anni ho
poi studiato canto lirico con la maestra Rosetta Crosatti – aggiunge ancora
Federica Lucchese – approfondendo peraltro diversi stili, tecniche vocali e
di respirazione. Devo dire che il canto gregoriano riveste, nel mio personale
apprezzamento, un ruolo di grande importanza. Anche se il canto, nella sua
globalità stilistica ed interpretativa, mi regala da continuamente forti emozioni.
Dal tempo della scuola, quando mi diplomai in ragioneria per poi dedicarmi
al lavoro d’ufficio oltre che alla famiglia. Il canto inserito come colonna sonora
naturale della mia vita. E che, dopo anni di complementarietà con un’altra
occupazione, è diventato ufficialmente il mio lavoro. Con un interesse preciso:
fare in modo che la voce esca allo scoperto”. In queste riflessioni, indirizzate
a quella determinata volontà di “tirar fuori la voce”, i valori e le esperienze
che arrivano all’attualità. Con l’ultima chicca di successo ottenuto grazia
alla partecipazione alla trasmissione televisiva Rai “Amore Criminale”. “La
protagonista della puntata cantava in un coro gospel – ricorda con soddisfazione
Federica - così la regista mi ha chiesto di portare in scena un ensemble misto
di quel genere ed io sono riuscita a trovarlo”. Altro episodio memorabile
l’intervento canoro, di un paio di sue allieve dell’Accademia di Canto di Rezzato,
in duetto con Gianni Moranti durante un concerto del cantante bolognese a
Brescia. Per non parlare delle innumerevoli contaminazioni attivamente creative
con generi quali il teatro, la poesia, il musical. “Mi piace intensamente quello che
faccio – sottolinea in conclusione Federica Lucchese – in modo particolare,
oltre alla pratica ed alla direzione, amo insegnare a cantare. Lavorando molto
anche con i bambini per divulgare a dovere l’unicità espressiva della musicalità
vocale”. Tirando fuori calibri stilistici e sentimentali a tutta forza e sentimento.
E a tutta voce.
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S
P
E
C
I
A
L
E
OBBLIGAZIONI
3,5%
step up • durata 3,5 anni
1º anno 3,20%, successivi 18 mesi 3,50% e ultimo anno 3,80%
1) Rendimento annuo lordo. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali - Prima dell’adesione si invita a leggere il Prospetto di Base e gli eventuali
Supplementi per una descrizione più dettagliata delle caratteristiche e dei fattori di rischio delle obbligazioni. Il Prospetto di Base, unitamente ai suoi
eventuali supplementi, è depositato preso la Consob ed è a disposizione del pubblico gratuitamente presso le filiali e la Sede Legale della Banca di Bedizzole Turano Valvestino Credito Cooperativo – Società Cooperativa, Via Garibaldi, 6/A 25081 Bedizzole (BS) ed è altresì consultabile sul sito internet
dell’emittente www.bedizzole.bcc.it - 2) Le obbligazioni sono assistite dalla garanzia del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del credito cooperativo
(FGO) per un ammontare massimo per ciascun portatore non superiore a curo 103.291,38. I rendimenti indicati sono al lordo degli oneri fiscali di legge.
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INFORMATIVI disponibili presso tutte le filiali. Validità fino al 31/12/2012.
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Dicembre 2012/Gennaio 2013 - Banca di Bedizzole Turano