LA RISPOSTA
ECOLOGICA
DELL’UOMO
LA POPOLAZIONE
• La popolazione complessiva in una data area rappresenta
uno stato di equilibrio fra due forze:
– MOVIMENTO NATURALE: cambiamento netto della
popolazione complessiva di una data area conseguente al
bilancio delle nascite e dei decessi.
– MOVIMENTO
MIGRATORIO:
aumento
o
diminuzione della popolazione complessiva di una data
area provocata dalla migrazione di individui da un’area
in direzione di un’altra.
• Benché la migrazione possa rappresentare il fattore più
rilevante in piccole aree, diviene meno importante su scala
nazionale; sicché la Terra può venire considerata come un
sistema chiuso ai fini demografici.
• Oggetto di studio: sistemi demografici aperti
TASSI DEMOGRAFICI
I tassi demografici sono le unità di misura relative ai cambiamenti ed alla
struttura di una popolazione.
– Tasso grezzo di natalità: numero di nascite, in una data unità di tempo,
diviso per la popolazione media nell’intervallo di tempo considerato.
– Tasso grezzo di mortalità: numero di decessi in una data unità di tempo
nell’intervallo di tempo considerato.
– Tasso di incremento naturale: differenza tra numero di nascite e decessi
nell’unità di tempo, ciascuno diviso per il valore medio della popolazione
nell’intervallo di tempo considerato.
I tassi sono detti “grezzi” poiché non specificano la struttura di età e sesso
di una data popolazione o della migrazione.
I demografi hanno definito e sviluppato misure di variazione più raffinate,
c.d. tassi netti, che tengono conto della complessa struttura della
popolazione.
TASSI DEMOGRAFICI
• I tassi specifici sono tassi demografici che tengono
conto di fattori quali la struttura di età e di sesso di
una data popolazione:
– Tasso di fecondità: misura la capacità
riproduttiva biologica delle femmine di una data
popolazione.
– Tasso di fertilità: misura la produzione effettiva
di prole da parte delle femmine di una data
popolazione.
– Tasso di riproduzione: misura il numero di
femmine nate dal gruppo femminile in età
riproduttiva di una data popolazione.
PATTERN DI SOPRAVVIVENZA
• Studiando l’età in cui avvengono i decessi dei membri di
una data popolazione è possibile definire le curve di
sopravvivenza.
• Tali curve indicano la proporzione di una data
popolazione che sopravvive fino ad una determinata età
(grafico).
• Altro strumento utile per descrivere la struttura per età di
una data popolazione è quello del disegno della
piramide della popolazione.
• Si tratta di un grafico a sviluppo verticale che mostra la
percentuale di individui nelle varie classi di età, ovvero
la composizione per sesso di una data popolazione
RETROAZIONI ECOLOGICHE
• Lo studio di due popolazioni di animali selvatici canadesi,
una di predatori (lince) e l’altra di prede (lepre artica), ha
mostrato l’esistenza di una relazione ciclica nel tempo tra
tali popolazioni.
• La popolazione delle lepri è numerosa quando le linci
scarseggiano e scarsa quando le linci sono numerose. Il
contrario si verifica per la popolazione delle linci.
• La successione delle varie situazioni crea dei cicli di
entrambe le popolazioni nel corso del tempo. Il ciclo della
lince presenta però un ritardo significativo rispetto a quello
delle lepri.
• I feedbacks ecologici riportano le popolazioni a livelli tali
da garantire sempre il loro sostentamento.
• Ma cosa avviene con riferimento alla specie umana?
POPOLAZIONE E
RISORSE ALIMENTARI
• L’economista e demografo inglese, reverendo Thomas R. Malthus
(1766-1834:“Essay on the Principle of Population” – 1798), aprì la
strada alla moderna analisi della popolazione.
• Secondo Malthus vi è un’inevitabile sproporzione fra la crescita, in
proporzione geometrica, della popolazione e le risorse alimentari che,
anche in presenza di metodi agricoli più evoluti, aumentano in
proporzione aritmetica.
• Al raggiungimento di una popolazione corrispondente al livello della
soglia di disponibilità alimentare, il tasso di crescita potrebbe essere
controllato solo con guerre, carestie e pestilenze.
• Tuttavia, la base della crescita aritmetica dell’agricoltura non è stata
mai chiarita
• Solo nel 1817, Malthus prese in considerazione come fattore
riequilibrante il controllo delle nascite.
THOMAS ROBERT MALTHUS
LIMITE ALLA POPOLAZIONE
• Secondo Malthus l’incremento della popolazione trova un
limite nella capacità di popolamento di un ambiente. Si tratta
dell’ammontare massimo di popolazione che un dato ambiente
è in grado di sostenere.
• Quando la popolazione si avvicinerà a tale livello massimo, si
possono prevedere tre differenti situazioni:
–adattamento immediato: il tasso d’incremento della
popolazione raggiungerà tale livello per poi ricadere
bruscamente a zero.
–adattamento progressivo: il tasso d’incremento diminuirà
man mano che si avvicinerà al livello massimo ricadendo poi
a zero.
–avvicinamento progressivo: la popolazione oscillerà al di
sopra ed al di sotto del livello massimo (ipotesi più
realistica).
• In verità, la capacità di popolamento non è fissa, come
ipotizzata da Malthus, ma può subire modifiche naturali
nel tempo.
• I cambiamenti ambientali sono di tre tipi:
– cambiamenti non periodici: fenomeni improvvisi
(colata lavica) o graduali (deterioramento climatico)
che riducono la capacità di popolamento di una data
area.
– cambiamenti periodici regolari: variazioni annuali
della produttività connesse alle variazioni stagionali
delle condizioni di crescita.
– cambiamenti periodici irregolari: variazioni
irregolari della produttività provocati da eventi
naturali irregolari (es.: alluvioni nelle piane fluviali).
COMPETIZIONE E CONFLITTO
• L’addensamento della popolazione è alla base di un
ulteriore limite malthusiano ovverosia il conflitto tra
popolazioni derivante dalla libera competizione per le
risorse di una stessa area.
• L.B. Slobodkin ha affrontato il problema studiando i
modelli teorici di competizione tra due popolazioni che
vivono nella stessa area e che sono caratterizzate da diversi
tassi d’incremento e capacità di popolamento.
• Nell’ambito di tali modelli sono possibili due soluzioni:
– le due popolazioni possono coesistere ma entrambe non
raggiungono il loro massimo livello di saturazione.
– una sola popolazione raggiunge il proprio livello
massimo di saturazione mentre l’altra, sconfitta,
abbandona il territorio oggetto della competizione.
TRANSIZIONE DEMOGRAFICA
• Nel XX secolo, in seguito alla rivoluzione industriale
ed all’urbanizzazione, si è registrato il primo e più
forte mutamento del trend demografico mondiale.
• La transizione si è sviluppata attraverso più fasi:
– ALTO STAZIONARIA: elevati livelli dei tassi di
natalità e di mortalità (XVII sec.);
– PRIMA ESPANSIONE: caduta dei tassi di
mortalità, miglioramento delle condizioni igienicosanitarie (XVIII-XIV sec.);
– TARDA ESPANSIONE: crescita dei flussi
migratori (XIX sec.);
– BASSO STAZIONARIA: equiparazione dei tassi
di natalità e mortalità (XX sec.).
TENDENZE FUTURE
• Nel mondo occidentale si sta verificando una
diminuzione dei tassi d’incremento della popolazione
ed alcuni Paesi sono attualmente al disotto del livello
riproduttivo di ricambio. Il Sud del mondo è invece
ancora nella fase di prima espansione.
• Questo
andamento
costituisce
motivo
di
preoccupazione per l’impatto che la crescita
demografica può avere sull’ambiente e sulle risorse
naturali.
• Si auspica, pertanto, un rapido passaggio alla fase
basso-stazionaria, definita Zero Population Growth.
• È opportuno allora chiedersi: è possibile raggiungere
tale crescita zero? E in quanto tempo? Ma occorre
anche chiedersi perché raggiungere tale obiettivo?
Scarica

P.Hagget 2004 Cap.03