Luoghi
Sala degli Specchi del Teatro Municipale Valli
Piazza Martiri del 7 luglio, 42121 Reggio Emilia
tel 0522 458 811 – fax 0522 458 927
Teatro Cavallerizza
Viale Antonio Allegri, 42121 Reggio Emilia
tel 0522 458 970
Biblioteca delle Arti
Corso B. Cairoli 1, 42121 Reggio Emilia
tel 0522 456 801
Fonderia Aterballetto
Via della Costituzione 39, 42124 Reggio Emilia
tel 0522 273 011
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, 42124 Reggio Emilia
tel 0522 382 484
Auditorium Istituto Peri
Via Dante Alighieri 11, 42121 Reggio Emilia
tel 0522 456 771
Il ciclo di conversazioni, conferenze, incontri, e filmati, è a ingresso libero, aperto a tutti.
Per il riconoscimento dei crediti universitari consultare i siti www.sce.unimore.it, www.formazione.unimore.it, www.iteatri.re.it
È necessario che gli studenti universitari interessati si iscrivano inviando un’e-mail a [email protected]
Il programma Parallele 2009-2010 è formalmente riconosciuto come Corso di formazione e aggiornamento del personale della scuola su
base provinciale.
Info e contatti: I Teatri tel. 0522 458811, 0522 458912, 0522 458938 – numero verde 800 554 222
www.iteatri.re.it
[email protected]; [email protected]
parallele 2009-2010
Conversazioni, conferenze e letture, incontri che attraversano il cartellone degli spettacoli
Un cartellone parallelo al cartellone degli spettacoli articolato in:
A) conversazioni e dialoghi con gli artisti protagonisti delle stagioni per accostarci alla loro visione del
mondo e dell’arte;
B) conferenze di studiosi, scrittori, uomini di teatro sui temi e significati universali che la letteratura
mondiale continua a esprimere nei tempi e nei paesi più diversi e con i quali la fantasia e la coscienza
dell’umanità non hanno mai cessato di confrontarsi;
C) ma anche incontri con gli scrittori di oggi che parlano del nostro presente, della realtà frantumata e
molteplice in cui viviamo, dell’incertezza e precarietà dei nostri tempi.
Un laboratorio aperto alla riflessione, allo scambio di idee, al confronto fra una pluralità di sguardi,
esperienze e scelte artistiche, all’incontro con altre culture; un percorso stimolante che aiuterà a
comprendere la molteplicità, la complessità e la ricchezza del mondo contemporaneo, a sollecitare curiosità
e domande, a sviluppare il nostro senso critico.
Aperto agli studenti universitari, agli insegnanti, agli studenti delle scuole superiori, ai giovani e a tutta la città.
Con la collaborazione della
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
e di altre istituzioni e associazioni pubbliche e private:
Assessorato all’Educazione del Comune di Reggio Emilia
Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Emilia
Musei Civici
Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri
Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto
Reggio Children
Collezione Maramotti Max Mara
Classica Tv Sky Italia
Associazione Insieme per il Teatro
a) conversazioni a tema con gli artisti
DANZA/ARTE
martedì 13 ottobre 2009
Biblioteca delle Arti
ore 17,30 - proiezione
In Pages
da un adattamento di Bones in Pages, curato da Elisabeth Coronel & Saburo Teshigawara, diretto da Elisabeth Coronel,
interpretato da Saburo Teshigawara, con la partecipazione di Kei Miyata
coprodotto da Abacaris Films / Arte France / Karas e Théâtre di Caen, con il supporto di C.N.C
ore 18,30 - conversazione
Saburo Teshigawara. Nella vertigine di luce e ombra.
Saburo Teshigawara in conversazione con Marinella Guatterini
“Penso a uno spazio dove la luce si dissolve e in cui i corpi, le linee, il tempo divengono visibili e invisibili”, dice
Saburo Teshigawara e con queste parole sigla la sua estetica legata agli elementi della natura come l’aria, il vento,
l’acqua ma soprattutto la luce, come quella azzurra in cui si immerge in Miroku. L’emblematica pièce del 2007, ora
in prima nazionale a Reggio Emilia, si staglia come un ulteriore manifesto poetico nel cammino artistico di questo
danzatore e coreografo giapponese, a capo della compagnia Karas (corvo), convinto che ogni passo e gesto del danzatore
debbano costituire “un movimento verso un tempo che non è ancora arrivato”. E poiché tutto nasce dal movimento,
è il movimento a creare il tempo e a conferirgli una forma. Teshigawara è stato tra i primi artisti del Sol Levante
a distanziarsi sia dalla tradizione giapponese più antica (Teatro No e Kabuki) sia dalle forme della nuova danza
nipponica (Butoh) per attingere anche alle eredità tecniche occidentali. Per lui danzare è “giocare con l’aria” e creare
è “concentrarsi su come lo spazio nasce dal movimento del corpo”. In questa vertigine luce e ombra sono interlocutori
necessari al divenire di una danza dell’ignoto. (M.G.)
link: Saburo Teshigawara/Karas, Miroku, Teatro Municipale Valli, 15 ottobre ore 20,30
venerdì 16 ottobre 2009 ore 18,30
Fonderia Aterballetto
In dialogo tra danza, musica, arte.
Mauro Bigonzetti, Angelo Davoli, Luciano Ligabue in conversazione con Marinella Paderni e
Stefano Tomassini
L’incontro tra Mauro Bigonzetti e Luciano Ligabue, tra Aterballetto e un mondo poetico fatto di canzoni, sceneggiature,
poesie, fumetti non poteva che accadere al centro della notte. In modo analogo i paesaggi notturni ricreati dall’artista
Angelo Davoli alludono a una stessa intima evocazione di questa notte terrestre. La conversazione, condotta da
Marinella Paderni e Stefano Tomassini con i protagonisti di questo nuovo allestimento, ci svelerà anche il dietro-lequinte della creazione artistica, la pluralità degli sguardi, il confronto e l’incontro fra visioni e linguaggi diversi, quello
del corpo, della musica e dell’immagine, così presenti nei lavori di Bigonzetti.
link: Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, Certe notti, Teatro Municipale Valli, 20 e 21 novembre ore 20,30
lunedì 19 ottobre 2009 ore 18,30
Salotto bianco, Collezione Maramotti
Trisha Brown. L’invenzione dello spazio.
Trisha Brown in conversazione con Rossella Mazzaglia e Adriana Polveroni
Al centro dell’incontro un tema – quello dello spazio e della sua invenzione e re-invenzione – comune al linguaggio
coreografico della Brown, ma anche alle ricerche linguistiche delle arti visive contemporanee. Il percorso coreografico
di Trisha Brown si configura come una continua esplorazione dello spazio, non solo per individuare luoghi non
tradizionali per la messa in scena della sua danza – a New York erano le strade, i parcheggi, le gallerie d’arte, i tetti e le
facciate degli edifici di Soho – ma anche per ripensare la dimensione culturale del corpo, delle strutture coreografiche
e dell’esibizione performativa, in una ricerca costante e aperta al confronto e al dialogo con le altre arti e in particolare
con le espressioni più avanzate delle arti figurative.
in collaborazione con Collezione Maramotti Max Mara
link: Trisha Brown Dance Company, Early Works, Collezione Maramotti, 28 e 29 ottobre ore 16,00 e ore 20,30 e 31
ottobre ore 15,30; Set and Reset / You Can See Us / L’Amour au Théâtre, Teatro Municipale Valli, 30 e 31 ottobre ore 20,30
VOCI D’AMERICA
lunedì 15 marzo 2010
Ridotto del Teatro Municipale Valli
ore 17,30 - proiezione
Blind Date di Bill T. Jones
documentario per la serie “Danza in scena”, a cura di Maria Mauti, Francesca Pedroni, regia di Maria Mauti,
ideazione e interviste di Francesca Pedroni, coreografia di Bill T. Jones
Produzione MP1 – Classica Italia, 2007, col., 38 min.
ore 18,30 - conversazione
Bill T. Jones. Cercando Lincoln.
Bill T. Jones in conversazione con Francesca Pedroni e Fabrizio Grifasi
Una conversazione sull’America a partire dall’eredità di Abraham Lincoln. Bill T. Jones, con la sua compagnia fondata
nel 1982 con Arnie Zane, rappresenta anche in Europa uno degli artisti più impegnati a riflettere con la sua arte
su questioni sociali, etiche, politiche. Danzatore e coreografo afro-americano con la sua compagnia multirazziale ha
affrontato in questi ultimi decenni questioni importanti, dall’Aids alla guerra in Iraq voluta da Bush, agli effetti dell’11
settembre. Non per dare risposte sul mondo, ma per porre domande. Dal 2008 sta lavorando su Lincoln, di cui si è
festeggiato nel 2009 il bicentenario della nascita, con nuovi spettacoli, conferenze, incontri. Serenade / The Proposition,
uno dei titoli in scena al Teatro Municipale Valli, rappresenta una tappa del progetto Lincoln: punto di partenza per
ragionare con l’artista sull’America di ieri e di oggi.
link: Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company, Between Us, Teatro Ariosto, 13 marzo ore 20,30; Serenade / The
Proposition, Teatro Municipale Valli, 14 marzo ore 20,30
venerdì 16 aprile 2010 ore 18,30
Ridotto del Teatro Municipale Valli
Gli Angeli di Tony Kushner. Caduta, e rinascita, del sogno americano.
Conversazione con Elio De Capitani e Roberto Festa
“Penso il mondo politicamente. Per me la politica è interessante, sexy, divertente”. Lo ripete spesso Tony Kushner,
che con Angels in America ha offerto una tra le rappresentazioni politicamente più alte dell’America anni Novanta.
La “politica” di Kushner è però qualcosa di vasto, è il gioco delle relazioni sociali, il groviglio di amore, odio, sesso,
desiderio, speranza, malattia che tesse la vita di ognuno. Con Angels Kushner affronta alcune questioni centrali della
storia americana recente: l’eredità dell’America reaganiana, l’Aids, l’antisemitismo, i conflitti etnico-razziali. La
critica, anche feroce, di mali e distorsioni della società USA, non è però mai disgiunta dalla fiducia nella possibilità di
rinnovamento e perenne apertura del sogno americano.
link: Angels in America di Toni Kushner, regia Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Teatro Ariosto, 16 e 17 aprile ore 20,30
IL NUOVO ORFEO
Tre incontri per conoscere i musicisti del nostro tempo
domenica 21 marzo 2010 ore 16,30
Ridotto del Teatro Municipale Valli
Diego Matheuz in conversazione con Oreste Bossini
André Breton, il padre del surrealismo, sosteneva che gli artisti hanno il dovere di andare al di là dei proprio mezzi
intellettuali. Antonio Abreu, economista di professione e musicista per passione, deve averlo preso in parola, quando a
metà degli anni Settanta decise di gettarsi in un’impresa che nessuno prima aveva osato nemmeno immaginare, ovvero
fondare una rete di scuole che consentisse a tutti i giovani del Venezuela, anche ai ragazzi più emarginati, di conoscere
la musica e di imparare a suonare uno strumento. Il “sistema”, come viene definito in maniera informale, non solo ha
funzionato egregiamente, ma ha generato anche una rete capillare di orchestre giovanili e soprattutto una generazione
di formidabili talenti. Dopo il clamoroso successo di Gustavo Dudamel, nominato a nemmeno trent’anni direttore
musicale della prestigiosa Los Angeles Philharmonic Orchestra, un altro giovanissimo direttore d’orchestra uscito
dall’officina Abreu sta bruciando le tappe della carriera, Diego Matheuz. Assieme a lui, nel concerto di Reggio Emilia,
si esibisce come solista anche la violinista Angelica Olivo, un’altra magnifica espressione dell’utopia concretissima del
sistema Abreu.
link: Orchestra Mozart, Diego Matheuz direttore, Angelica Olivo violino solista, Teatro Municipale Valli, 21 marzo
ore 20,30
giovedì 25 marzo 2010 ore 18,30
Ridotto del Teatro Municipale Valli
Michele Mariotti in conversazione con Oreste Bossini
Diventare un grande interprete del melodramma italiano è meno facile di quel che si creda, benché il nostro Paese
abbia alle spalle una grande tradizione di direttori d’orchestra di livello internazionale. Il teatro richiede un notevole
patrimonio di qualità umane e artistiche, oltre alla solida competenza musicale. Il successo fulmineo del giovane
Michele Mariotti ha destato proprio per questo una grande sorpresa e ha lasciato sperare in un talento capace di portare
avanti uno stile d’interpretazione fresco, ma legato alle tradizioni più insigni dell’opera italiana. Il Teatro Comunale di
Bologna ha scommesso subito sul futuro di Mariotti, che torna a Reggio Emilia, dopo il successo del Nabucco del 2008,
con un nuovo spettacolo, l’Idomeneo di Mozart.
link: Idomeneo di W.A. Mozart, su libretto di G. Varesco, Teatro Municipale Valli, 26 marzo ore 20,00 e 28 marzo ore 15,30
mercoledì 21 aprile 2010 ore 18,30
Auditorium dell’Istituto Peri
Jörg Widmann in conversazione con Oreste Bossini e Andrea Talmelli
Jörg Widmann è nato nel 1973 a Monaco di Baviera, dove ha studiato clarinetto, perfezionandosi in seguito alla Juilliard
School di New York. La musica da camera ha spinto Widmann a cercare un dialogo con i musicisti più sensibili a questo
genere di repertorio, da Heinz Holliger a András Schiff e Hélène Grimaud. Widmann gode anche ottima fama di solista
e in questa veste ha collaborato con le maggiori orchestre, suonando spesso musiche espressamente scritte per lui, come
Musik für Klarinette und Orchester di Wolfgang Rihm e Cantus di Aribert Reimann. Widmann ha cominciato a prendere
lezioni di composizione a soli undici anni e ha coltivato questo lato del suo talento con grande scrupolo, studiando con
maestri come Hans Werner Henze e lo stesso Rihm. Numerose istituzioni hanno riconosciuto il valore del suo lavoro
di compositore. La sua musica per quartetto, che comprende un importante ciclo di sei lavori, è stata ascoltata anche a
Reggio Emilia, in occasione del Festival Internazionale Quartetto d’Archi tenutosi nel giugno scorso.
link: Sa Chen pianoforte, Maxim Rysanov viola, Jörg Widmann clarinetto, Omaggio a Robert Schumann, Teatro
Municipale Valli, 22 aprile ore 20,30
b) conferenze e letture
LETTERATURA E TEATRO
coordinano Anna Maria Contini, Nicola Dusi, Giorgio Zanetti
Sala degli Specchi del Teatro Municipale Valli
mercoledì 4 novembre 2009 ore 17,30
Francesco Micheli, «Sound, music!» (Oberon da Sogno di una notte di mezza estate: atto iv, scena prima)
Da Henry Purcell a Felix Mendelssohn, da Carl Maria von Weber a Benjamin Britten: la strampalata storia d’amore tra
ragazzi viziati, asini e fate non ha mai smesso di attrarre compositori che, di secolo in secolo, di bocca in bocca, hanno
insufflato canto e musica alla serissima fiaba di Shakespeare. Naturale che il teatro shakespeariano in generale, e Il
sogno in particolare, sia stato fonte d’ispirazione per molti compositori: nei drammi e nelle commedie del poeta inglese,
infatti, la musica riveste un ruolo fondamentale sia come presenza scenica irrinunciabile, sia come dimensione dello
spirito. La traduzione musicale del Sogno da parte di Britten, che nutriva da sempre una venerazione per Shakespeare,
è del 1960: un omaggio del maggior compositore inglese del Novecento al più grande poeta della sua patria.
link: A Midsummer Night’s Dream, di B. Britten, su libretto di B. Britten e P. Pears, da Shakespeare, Teatro Municipale
Valli, 5 e 6 novembre ore 20,00
martedì 10 novembre 2009 ore 17,30
Daniele Abbado, Valerio Magrelli, Cyrano
Cyrano lo sconfitto, suggeritore della vita e dell’opera di altri, ci indica passaggi dell’esistenza che non conosciamo,
mescola estetica e vita – vita avventurosa e vita letteraria – apparentandosi in questo a personaggi lontanamente affini
come Falstaff e Don Chisciotte. Quando se ne va, porta nel mondo delle ombre il suo gran naso, simbolo di libertà,
indipendenza, diversità, marchio di un eroe che si batte fino in fondo anche contro l’impossibile, persino contro le tenebre. Vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei sentimenti e delle passioni umane, la commedia
di Rostand, con le sue ingegnosissime macchine metriche, non ha mai smesso di affascinare il pubblico di tutti i tempi.
link: Cyrano de Bergerac di E. Rostand, con Massimo Popolizio, regia di Daniele Abbado, Teatro Municipale Valli, 11,
12, 13, 14 novembre ore 20,30 e 15 novembre ore 15,30
mercoledì 18 novembre 2009 ore 17,30
Matteo Codignola, Editing Moby Dick
Moby Dick è uno dei libri più noti al mondo, ma anche uno dei meno letti. Proverò quindi a raccontare come è fatto,
e cosa, al di là della leggenda, effettivamente contiene. Da lì cercherò di mostrare perché la sua fama abbia sempre
spaventato i lettori, e prima ancora gli editori. E perché quella di Moby Dick sia una storia ancora viva, e “pericolosa”
proprio per questa ragione, e cioè che ognuno tende a tagliarla a sua misura, e a raccontarla a suo modo. (M.C.)
link: Roberto Abbiati in Una tazza di mare in tempesta, Sala ottagonale Teatro Municipale Valli, 20 e 21 novembre ore
10, 10.45, 11.30, 18, 18.45; 22, 27 e 28 novembre ore 20.15, 21, 21.45, 22.30, 23.15; 29 novembre ore 18, 18.45, 19.30,
20.15, 21.
mercoledì 25 novembre 2009 ore 17,30
Fausto Malcovati, La sfida di Zio Vanja. Cechov anticipatore del teatro moderno
Zio Vanja è un testo straordinariamente innovatore e coraggiosissimo per il tempo in cui fu scritto (1899): non ha quasi
trama, i personaggi rimangono sospesi in un tempo senza tempo, in uno spazio che sembra claustrofobico e invece
è sconfinato. Non c’è comunicazione tra loro: ognuno parla a sé e per sé, esprimendo la propria angoscia, la propria
malinconia, il proprio fallimento senza riuscire a coinvolgere l’altro, ognuno rimane isolato, perduto in una condizione
di assoluta solitudine e disperazione. Ecco perché Cechov è così moderno, così vicino a noi e al teatro di oggi: ha
saputo, con più di cent’anni di anticipo, portare in scena il nostro stesso vuoto, la nostra difficoltà di vivere, il nostro
isolamento.
link: Zio Vanja di A. Cechov, regia di Andrei Konchalovsky, Teatro Ariosto, 27, 28 novembre ore 20,30 e 29 novembre ore 15,30
mercoledì 10 febbraio 2010 ore 17,30
Guido Paduano, Le Nuvole. Educazione e società
Il discorso verterà sul ruolo sociale della cultura, sulla sua possibile utilizzazione nelle relazioni intersoggettive e sulla
sua duplice demonizzazione come sovversiva e come inutile, in riferimento al panorama intellettuale dell’Atene del
quinto secolo. Verrà proposta inoltre una lettura parallela con il Borghese Gentiluomo di Molière.
link: Le Nuvole di Aristofane, regia di Antonio Latella, 13 febbraio ore 20,30 e 14 febbraio ore 15,30
giovedì 11 marzo 2010 ore 17,30
Claudio Longhi, «Aspettando Godot» o il “mistero”(buffo) del corpo glorioso
Estragone (dandosi per vinto) Niente da fare.
Vladimiro (avvicinandosi a passettini rigidi e gambe divaricate) Comincio a crederlo anch’io…
Oltre mezzo secolo è passato da quando al Théâtre de Babylone di Parigi, per la regia di Roger Blin, la sera del 24
gennaio 1953 il sipario si è levato sulla prima rappresentazione di Aspettando Godot e ancora oggi il misterioso dramma
di Beckett, impalpabile e concretissimo ad un tempo, non cessa di sedurci col suo fascino ambiguo e sempre sfuggente.
Che cos’è Aspettando Godot? Una tragica commedia dell’attesa di-sperante? La comica tragedia di un dialogo impossibile? Una parabola fisiologicamente corporale della nietzschiana morte di Dio? Il manifesto di una “fede” che non
cede? L’enciclopedia del non senso contemporaneo? Una sfida all’assurdo? O forse il clinico referto anatomico di “tristi
tempi” che faticano a morire… Impossibile nel breve spazio di una conversazione anche solo abbozzare risposte, ma
difficile pure esaurire il semplice catalogo delle possibilità. Plausibile invece tentare delle ipotesi. Forse proprio lì, nel
vitalissimo corpo del’attore, perno della prassi teatrale, vivisezionato dal crudele drammaturgo, il segreto di un copione
che, cantando la fine di un mondo, da più di cinquant’anni è diventato una delle bandiere della nuova drammaturgia.
link: Aspettando Godot di S. Beckett, con Gigio Alberti, Mario Sala, Teatro Cavallerizza, 16, 17, 18, 19, 20 e 21 marzo ore 20,30
c) incontri con gli autori
Teatro Cavallerizza
lunedì 8 febbraio 2010 ore 17,30
Michele Serra incontra il pubblico e gli studenti
link: Personaggi di Michele Serra, Antonio Albanese, con Antonio Albanese, Teatro Municipale Valli, 9 e 10 febbraio ore 20,30
venerdì 5 marzo 2010 ore 17,30
Stefano Benni incontra il pubblico e gli studenti
link: Mai più soli di Stefano Benni, con Angela Finocchiaro, Teatro Ariosto, 5, 6 marzo ore 20,30 e 7 marzo ore 15,30
le biografie
DANIELE ABBADO
Regista e direttore artistico, si occupa di teatro musicale, opera lirica, regia video, teatro di ricerca. A partire dal 1995 ha approfondito in diversi allestimenti il teatro musicale di Mozart.
Nel 2005 ha curato a Reggio Emilia la regia di Die Zauberflöte,
spettacolo che ha chiuso il Festival di Edimburgo del 2006. Ha
dedicato particolare attenzione agli autori del Novecento; la sua
regia di Il prigioniero e Il volo di notte di Dallapiccola, prodotti
dal Maggio Musicale Fiorentino, ha ottenuto il Premio Abbiati
come migliore spettacolo del 2004. Intensa è la collaborazione
con autori contemporanei: Luciano Berio, Giorgio Battistelli,
Hans Werner Henze, Helmut Hoering, Nicola Sani, Shigeaki
Saegusa, Fabio Vacchi. Dal marzo 2003 è direttore artistico della
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
STEFANO BENNI
Tra gli esponenti più noti della satira italiana, Stefano Benni è
conosciuto dai lettori per i brillanti e sapidi articoli che nell’arco
della sua ormai lunga carriera sono periodicamente apparsi su
vari quotidiani. Da “Panorama” a “la Repubblica”, da “il Manifesto” a “MicroMega”, passando per “Cuore”, la sua produzione
rappresenta un impietoso ritratto dei vizi e dei difetti dell’Italia
degli ultimi decenni, con i suoi aspetti grotteschi e surreali, tali
da superare talvolta le stesse capacità della satira.
MAURO BIGONZETTI
Nato a Roma, si diploma alla Scuola del Teatro dell’Opera ed
entra nella compagnia della sua città. Nella stagione 1982-83
entra a far parte dell’Aterballetto sotto la direzione artistica di
Amedeo Amodio e ciò gli permette di lavorare con alcuni dei
più grandi coreografi, come Alvin Ailey, Glen Tetley, William
Forsythe, Jennifer Muller, e di interpretare anche molti balletti
di George Balanchine e Leonide Massine. Nel 1990 crea il suo
primo balletto, Sei in movimento su musiche di J.S. Bach. Nella
stagione 1992-93 lascia l’Aterballetto e diventa coreografo free
lance. In seguito collabora e crea per le più importanti compagnie italiane e straniere: English National Ballet, Opéra di
Parigi, Stuttgarter Ballett, Balé da Cidade de Sao Paulo, Ballet
Gulbenkian, New York City Ballet, Staatsballett Berlin, Alvin
Ailey American Dance Theater, State Ballet di Ankara. Dal 1997
al 2007 è direttore artistico della Compagnia Aterballetto per la
quale costruisce un nuovo repertorio e una nuova compagnia.
Nel 2008 lascia la direzione artistica della Compagnia e ne diventa coreografo principale.
ORESTE BOSSINI
Nato a Montevarchi (AR). Da molti anni si occupa di comunicazione in ambito musicale, sia come giornalista (“il Manifesto”
e “Corriere della Sera - Io Donna”), sia come conduttore radiofonico (Radio Rai Tre). Ha pubblicato numerosi saggi di argomento musicale e attualmente è impegnato, con Lidia Bramani,
nella curatela della prima edizione integrale dell’epistolario di
Mozart.
TRISHA BROWN
È tra le figure più rappresentative della danza americana della
seconda metà del Novecento. Nel lungo processo di invenzione e re-invenzione della sua arte – “cambiamento” è la parola
chiave del suo lavoro – è passata attraverso esperienze multiformi e avanguardistiche, cercando di indagare tutti gli ambiti
in cui la danza si potesse confrontare e intersecare, dalla pratica
danzante vera e propria, al teatro e alle arti figurative, fino alle
azioni eclatanti su muri o pareti di edifici urbani, sempre alla
ricerca di spazi extra-teatrali. Dalla fine degli anni 80 comincia
a confrontarsi con la musica classica, in un rapporto di assoluta
libertà, creatività e di non-dipendenza. Trisha Brown è stata la
prima coreografa donna a ricevere l’ambita MacArthur Foundation Fellowship ed è stata insignita di molte altre onorificenze,
oltre a diverse lauree ad honorem.
MATTEO CODIGNOLA
Lavora per Adelphi da vari anni. Ha tradotto, fra gli altri, testi
di Patrick McGrath, Mordecai Richler, Edward Gorey e Patrick
Dennis. Un tentativo di balena è il suo primo libro.
ANNA MARIA CONTINI
È ricercatrice e docente di Estetica presso la Facoltà di Scienze
della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Ha studiato soprattutto la filosofia e l’estetica francese ottonovecentesca, pubblicando saggi e monografie su autori come
Jean-Marie Guyau, Henri Bergson e Marcel Proust, mentre
attualmente sta approfondendo tematiche che riconnettono la
dimensione estetica a quella educativa. Ha partecipato come relatrice a numerosi convegni nazionali e internazionali. Diversi
suoi lavori sono stati tradotti all’estero (Francia, Belgio, Spagna,
Brasile). Oltre a numerosi saggi apparsi su riviste o in volumi
collettanei, ha pubblicato tra i vari volumi La Biblioteca di Proust
(Nuova Alfa, 1988), Jean-Marie Guyau. Esthétique et philosophie de
la vie (L’Harmattan, 2001), Marcel Proust. Tempo, metafora, conoscenza (Clueb, 2006); con Nicola Barbieri ha curato La fantasia
del reale. Esopo e la favola (Diabasis, 2008).
ANGELO DAVOLI
Nasce nel 1960 a Reggio Emilia dove vive e lavora. Fin dalla fine
degli anni 80, il suo lavoro si caratterizza con una forte propensione per la ricerca nell’ambito del paesaggio contemporaneo.
In questi ultimi anni, dal punto di vista formale, la sua ricerca
si è basata sull’interrelazione tra pittura e fotografia, cercando,
con il mezzo pittorico, di tracciare quella sottile ma percettibile
linea di confine che esiste fra i due linguaggi. Nel 2004 realizza
a Bologna la mostra “Sky-line”, a cui segue l’invito e la partecipazione alla Quadriennale di Roma. Nel luglio dello stesso anno
viene premiato come primo classificato al Premio Michetti. Ha
allestito numerose personali in diverse città italiane e partecipato a mostre collettive. Nel 2007 inizia una proficua e interessante collaborazione con Mauro Bigonzetti e con l’Aterballetto, per
cui ha realizzato la scenografia dello spettacolo InCanto.
ELIO DE CAPITANI
Regista, attore, autore, ha legato il suo nome a quello del Teatro
dell’Elfo, entrandone a far parte non ancora ventenne nel 1973.
Nei primi dieci anni di storia dell’Elfo è stato protagonista in
oltre una dozzina di spettacoli diretti da Gabriele Salvatores. È
del 1982 la sua prima regia: Nemico di classe di Nigel Williams
che scuote la scena italiana allora assai ostile agli autori contemporanei. Nell’estate del 1983, l’Elfo nomina De Capitani regista
stabile del teatro e da allora ha inizio il lungo rapporto con Ferdinando Bruni, Ida Marinelli e Cristina Crippa. Appassionato cultore dei classici, ha sempre mantenuto un occhio attento anche
alla produzione italiana e straniera contemporanea. Per la Fenice di Venezia ha firmato nel 2001 la regia del Simon Boccanegra di
Verdi, ripreso per una tournée in Giappone. Come attore e come
regista, durante la sua lunga carriera, De Capitani ha meritato
numerosi e calorosi riconoscimenti.
NICOLA DUSI
È ricercatore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia,
dove insegna Semiotica del cinema e dei nuovi media. Redattore di “Segnocinema”. Dal 2004 al 2007 è stato segretario dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici. Tra le sue pubblicazioni:
Il cinema come traduzione. Da un medium all’altro: letteratura, cinema e pittura (Utet, 2003); la curatela (con L. Spaziante) del
volume Remix-Remake. Pratiche di replicabilità (Meltemi, 2006).
Ha inoltre curato (con G. Marrone e G. Lo Feudo) i volumi Narrazione ed esperienza. Intorno a una semiotica della vita quotidiana
(Meltemi, 2007) e il recente Destini del sacro. Discorso religioso e
semiotica della cultura (Meltemi, 2008).
ROBERTO FESTA
Ha studiato all’Università di Princeton. Scrive per “Repubblica”, “Il Diario”, lavora per Radio Popolare. Ha pubblicato Il
mondo da Sheinkin Street (Eleuthera), reportage sulle libertà civili
dopo l’11 settembre, e Cosa succede a un sogno (Einaudi), raccolta
di saggi sulla sinistra americana negli anni di George Bush.
FABRIZIO GRIFASI
Dal 1991 lavora per la Fondazione Romaeuropa, della quale, dal
giugno 2008, è direttore generale e artistico di tutte le attività.
Cura stabilmente i rapporti con i festival, i network e i teatri
internazionali che si dedicano alla creazione contemporanea.
Periodicamente esercita docenze presso i corsi di Management
dello spettacolo e museale organizzati presso la Luiss Management School di Roma, Fondazione Fitzcarraldo a Torino e
presso il Corso di specializzazione post laurea per operatori culturali alla Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi “La
Sapienza” a Roma. È stato nominato Chevalier de l’Ordre des
Arts e des Lettres nel 1992 ed è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Fitzcarraldo, dell’Artistic Advisory
Board della Japan Foundation per il sostegno alle tournée europee, dell’Ietm, del Réseau Varèse e del network europeo Temps
d’Images.
MARINELLA GUATTERINI
Critico di danza e balletto dal 1981 (attualmente per “Il Sole
24 Ore-Domenica”, “Famiglia Cristiana” e “Balletto Oggi”), è
docente di Estetica della danza alla Scuola d’Arte drammatica
Paolo Grassi e tiene corsi di Metodologia della critica di danza
e di Scrittura critica presso diverse università italiane e straniere. Consulente del Teatro alla Scala per i programmi di sala di
balletto dal 1997, ha curato mostre e rassegne, ed è autrice di
svariate pubblicazioni saggistiche e di testi sulla danza, tra cui
una collana in tre volumi, scritta a quattro mani con Michele
Porzio sulla danza e la musica neoclassiche del ‘900. La prima
edizione di L’Abc del balletto (Mondadori) esce nel 1998 e viene tradotta e pubblicata in Russia nel 2001. Nell’ottobre 2006
ripubblica, ampliato e riveduto, L’Abc del balletto, mentre un secondo volume, L’Abc della danza (Mondadori), è stato pubblicato
nel marzo 2008. Ha in preparazione un volume sul coreografo
Merce Cunningham.
BILL T. JONES
Ha iniziato a studiare danza alla State University of New York a
Binghamton, dedicandosi al balletto classico e alla danza moderna. Ha creato coreografie e si è esibito in tutto il mondo come
solista e con il suo ultimo partner, Arnie Zane, prima di fondare
la Bill T. Jones/Arnie Zane Dance Company nel 1982. Oltre che
per la sua compagnia, ha firmato le coreografie per alcune fra
le più note compagnie di danza, tra cui l’Alvin Ailey American
Dance Theater, l’Opera di Berlino, il Balletto di Boston, l’Accademia di Brooklyn. Nel 1992 ha inizio la sua collaborazione con
il Ballet de l’Opéra de Lyon che lo porterà, nel 1994, ad esserne
coreografo stabile, firmando lavori fondamentali per la storia e
l’evoluzione artistica della compagnia. Nel corso della carriera
ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e la Dance Heritage Coalition lo ha definito “un insostituibile tesoro della danza.” Con
la sua compagnia, forte di un repertorio di circa settanta coreografie, Jones è stato ospite dei maggiori teatri, toccando oltre 30
paesi di tutto il mondo.
LUCIANO LIGABUE
Classe 1960, di Correggio, Luciano Ligabue è uno degli artisti
più amati dal pubblico e apprezzati dalla critica del panorama
musicale italiano di sempre. Cantante e autore delle proprie canzoni, all’immediato successo del primo disco, intitolato semplicemente Ligabue (1990), ha fatto seguire 13 album (fra inediti,
live, colonne sonore e raccolte), ognuno dei quali consacrato al
successo da brani entrati direttamente nel cuore di più di una
generazione. L’energia che riversa sul palco lo ha reso grande
protagonista della scena live, tributandogli un enorme successo
culminato, nel 2008, in una serie di concerti all’Arena di Verona.
Autore di tre libri e di due film, anch’essi molto apprezzati da
pubblico e critica, ha due figli e vive a Correggio.
CLAUDIO LONGHI
Nato a Bologna nel 1966, si è laureato in Letteratura italiana,
con Ezio Raimondi, presso l’Università di Bologna; attualmente
insegna Discipline dello spettacolo presso l’Università Iuav di
Venezia e Storia del teatro presso la Scuola di Teatro del Piccolo
di Milano. Tra i suoi studi dedicati al teatro contemporaneo si
ricordano: l’edizione critica di Orlando furioso. Un travestimento ariostesco di Edoardo Sanguineti (Ibc dell’Emilia Romagna,
1996), La drammaturgia del Novecento. Tra romanzo e montaggio
(Pacini, 1999), Tra moderno e postmoderno. La drammaturgia del
Novecento (Pacini, 2001), Scrittura per la scena e metafisica. Livelli
di realtà o realtà dei livelli? Il dramma della scienza prima nel teatro
del Novecento (Gedit, 2004). Al lavoro di ricerca Longhi affianca
l’impegno teatrale attivo, come assistente di Pier Luigi Pizzi e
di Graham Vick, prima, e di Luca Ronconi, poi. A cominciare
dal 1999 ha inoltre firmato in proprio la regia di spettacoli per
diverse compagnie.
VALERIO MAGRELLI
Nato a Roma nel 1957, ha pubblicato cinque raccolte di versi.
Le prime tre (Ora serrata retinae, Feltrinelli, 1980, Nature e venature, Mondadori, 1987, Esercizi di tiptologia, Mondadori, 1992),
sono state riunite nel volume Poesie e altre poesie (Einaudi, 1996,
Premio di letteratura Festival di Pasqua di Salisburgo), cui hanno fatto seguito altre raccolte di poesie, pubblicate da Einaudi.
Sempre da Einaudi, nel 2003, sono uscite le prose di Nel condominio di carne, seguite, nel 2009, da La vicevita. Treni e viaggi in
treno (Laterza). Nel 2005 è apparso Che cos’è la poesia?. La poesia
raccontata ai ragazzi in ventuno voci (Sossella, libro e cd), e l’anno
successivo Sopralluoghi (Fazi, libro e dvd). Docente di Letteratura francese all’Università di Pisa e poi di Cassino, ha diretto la collana di poesia “La Fenice” Guanda e la serie trilingue
“Scrittori tradotti da scrittori”. Numerosi anche i lavori critici.
Traduttore di Beaumarchais e Koltès, ha scritto anche testi per
il teatro.
FRANCESCO MICHELI
Nato a Bergamo nel 1972, si laurea in Lettere e si diploma alla
Civica Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Nella
regia d’opera debutta nel 1997 con La Cantarina di Piccinni, per
il Museo del Teatro alla Scala e da allora ad oggi ha curato diverse regie di spettacoli di repertorio e non, in diversissime realtà
liriche italiane e straniere. Dal 2003 cura per I Teatri di Reggio
Emilia il progetto speciale Off Opera che ha portato alla messa in scena di una decina di spettacoli, dedicati a singoli autori
od opere. Insegna Regia presso il biennio di specializzazione in
Scenografia all’Accademia di Brera e collabora con Sky Classica.
FAUSTO MALCOVATI
Docente di Letteratura russa all’Università statale di Milano, si
è occupato di prosatori russi della seconda metà dell’Ottocento
(Dostoevskij, Tolstoj, Turgenev, Goncarov, Cechov di cui ha tradotto una raccolta di racconti e tutti i drammi), di poeti simbolisti
(Vjaceslav Ivanov, Aleksandr Blok), dei maggiori rappresentanti
delle avanguardie teatrali del Ventesimo secolo (Stanislavskij,
Mejerhold, Vachtangov). Attualmente tiene un corso di Storia
del teatro russo alla Statale di Milano.
MICHELE MARIOTTI
Pesarese, nato nel 1979, dopo gli studi umanistici si è diplomato
in composizione al Conservatorio Rossini di Pesaro, e in direzione d’orchestra presso l’Accademia musicale Pescarese sotto
la guida di Donato Renzetti. Nel settembre 2005 ha fatto il suo
debutto operistico dirigendo Il Barbiere di Siviglia di Rossini.
Dal 2006 ad oggi ha diretto numerose opere e concerti sia in
Italia che all’estero, ricevendo ovunque calorosi apprezzamenti.
Nel 2008 è stato nominato direttore principale dell’Orchestra
del Comunale di Bologna dove la sua presenza è prevista nei
prossimi anni in concerti e opere.
DIEGO MATHEUZ
È uno dei frutti più felici del ‘sistema venezuelano’ (lo straor-
dinario sistema di formazione musicale fondato da José Antonio
Abreu), e si è imposto come uno dei più promettenti talenti del
continente americano.
ROSSELLA MAZZAGLIA
È storica della danza; insegna e svolge attività di ricerca all’Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi saggi sulla danza del
Novecento, una recente ed esaustiva monografia sulla coreografa
americana Trisha Brown (L’Epos, 2007) e curato un numero monografico di “Culture teatrali” su Danza/900 (2006). Di prossima
uscita è una sua monografia sul collettivo newyorchese Judson
Dance Theater.
MARINELLA PADERNI
Critico d’arte contemporanea e curatore indipendente, è docente
di Fenomenologia delle arti contemporanee presso l’Accademia
di Belle Arti di Bergamo. Collabora con le riviste internazionali
d’arte contemporanea “Frieze”, “Flash Art” e “Arte e Critica”. I
suoi studi sono diretti alle espressioni artistiche contemporanee.
Ha curato diverse mostre sulle tematiche più attuali dell’arte,
tenendo delle conferenze sulle nuove tendenze artistiche e sulla fenomenologia tra i diversi ambiti culturali. Attualmente sta
curando per la casa editrice Johan & Levi un libro dedicato alle
sperimentazioni artistiche nella fotografia italiana odierna per la
collana “Laboratori”. In passato ha lavorato anche nell’ambito
della moda collaborando con lo stilista Jean-Paul Gaultier.
GUIDO PADUANO
Nato a Venezia nel 1944, è ordinario di Filologia classica all’Università di Pisa. Ha dedicato monografie e articoli al teatro antico,
sia tragico che comico, greco e latino, pubblicando recentemente
un vasto lavoro d’insieme presso Laterza (Il teatro antico. Guida
alle opere). Ha anche studiato l’epica antica, curando per la Pléiade di Einaudi-Gallimard la traduzione di Iliade e Odissea, e per
Rizzoli la prima edizione italiana di Apollonio Rodio. Altri suoi
campi di interesse sono la teoria della letteratura, la persistenza
del classico nelle letterature moderne, lo studio tematico della
drammaturgia musicale nell’opera lirica, con monografie dedicate a Verdi e Puccini.
FRANCESCA PEDRONI
Critico di danza del quotidiano “il Manifesto” e di vari periodici. Ha curato il coordinamento redazionale del giornale
“Danza&Danza” per tredici anni. Attualmente lavora nel canale
televisivo Classica, in onda su Sky, autrice dal 2007 con la regista Maria Mauti della serie di documentari “Danza in Scena”.
Laureata in Storia del teatro e dello spettacolo e diplomata in
Pedagogia del movimento, è docente dal 2000 di Storia della
danza e del balletto alla Scuola di ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Tra le sue pubblicazioni, la monografia Alwin Nikolais (L’Epos, 2000), Identità e memoria. La generazione di mezzo (I
Teatri di Reggio Emilia, 2007) Dialogo. Emio Greco Virgilio Sieni
(Maschietto Editore, 2009). Recentemente ha curato al Maxxi di Roma con Anna Lea Antolini Maxxivisioni (2008) e per la
Biennale di Venezia il Colloquio internazionale di danza contemporanea (2009).
ADRIANA POLVERONI
È nata e vive a Roma. Scrive d’arte in alcune testate dei gruppi
L’Espresso e Condenast. È autrice di volumi sul sistema dell’arte contemporanea e di saggi per riviste specializzate. Ha esercitato attività didattica presso alcune università e ideato e curato
progetti artistici ed espositivi. Il suo ultimo libro, Lo sboom. L’arte
contemporanea tra bolla finanziaria e flop concettuale, uscirà entro il
2009 per Silvana editoriale.
MICHELE SERRA
Nel 1975 inizia a lavorare per “l’Unità” come semplice dimafonista prima, e poi come redattore e inviato sportivo. Solo più in
là si occuperà anche di spettacoli. Nel 1986 comincia a dedicarsi
alla satira, collaborando con l’inserto satirico dell’ “Unità” “Tango”. Per questa sua attività vincerà quello stesso anno il Premio
Satira politica Forte dei Marmi per la sezione “Giornalismo”.
Quando nel 1988 “Tango” chiude, Serra viene incaricato di dirigere un nuovo inserto satirico, “Cuore”. All’intensa attività di
giornalista, accompagnerà sempre quella di autore di programmi
televisivi per la Rai e di spettacoli di attori quali Beppe Grillo,
Antonio Albanese. Nel 1989 esce il suo primo libro di racconti, Il
nuovo che avanza, e, nel 1997, il primo romanzo, Il ragazzo mucca.
Nel 1996 inizia a collaborare con “Repubblica”, dove oggi, oltre
a essere commentatore ed editorialista, cura una rubrica fissa,
L’amaca, dove descrive con garbata ironia vizi e costumi della
politica e della società italiana.
ANDREA TALMELLI
Nato a Montese nel 1950, si è laureato in Giurisprudenza
all’Università di Parma e diplomato al Conservatorio A. Boito
in pianoforte con Lino Rastelli e composizione con Azio Corghi.
Professore dello stesso Conservatorio fino al 1984, ha assunto la
direzione dell’Istituto musicale pareggiato di Carpi fino al 1990,
anno in cui è stato chiamato a dirigere l’Istituto musicale A. Peri
di Reggio Emilia. È stato direttore dal 1989 al 1992 della rivista
“Musica Domani”, edita da Ricordi, presidente o membro di
commissione di importanti concorsi nazionali e internazionali,
ha operato lungamente nel campo didattico e della sperimentazione, con presenza costante a momenti di studio e a convegni
nazionali sulla riforma dei Conservatori, partecipando a commissioni di studio e anche a progetti di legge presentati al Parlamento italiano. Autore di oltre 100 opere musicali, ha all’attivo
oltre 500 esecuzioni di proprie musiche, in Italia e nel mondo,
numerose pubblicazioni di opere e volumi musicologici e didattici, trasmissioni radiofoniche, una vasta discografia.
SABURO TESHIGAWARA
Ha iniziato la sua straordinaria carriera creativa nel 1981, nella
nativa Tokyo, dopo aver studiato arti plastiche e balletto classico. Nel 1985 con Key Miyata crea Karas, compagnia con la
quale è invitato ad esibirsi regolarmente nelle principali città
del mondo. Ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali come danzatore, coreografo e direttore ed è stato invitato a
creare per compagnie come il Ballet Frankfurt, il Bayerisches
Staatsballett, il Nederlands Dans Theater, il Ballet de l’Opéra
de Paris e il Grand Théâtre de Genève. Ha ricevuto inoltre l’attenzione della critica internazionale nel campo delle arti visive,
grazie ad installazioni, film e video, oltre che per i progetti di
scenografia, luci e costumi che egli realizza per le sue creazioni. Dal 2006 è professore alla St. Paul’s (Rikkyo) University in
Giappone, dove insegna Workshop e Teoria presso il dipartimento di Expression Studies.
STEFANO TOMASSINI
Insegna presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università della Svizzera Italiana (Lugano). Si è occupato dei libretti
di ballo di Salvatore Viganò, di Enzo Cosimi, e degli scritti coreosofici di Aurel M. Milloss. Con Alessio Fabbro ha curato e
tradotto Dobbiamo danzare / Dance We Must di Ted Shawn. Come
Fullbright-Schuman Research Scholar ha condotto, a New York,
una ricerca sull’uso della musica di J. S. Bach nella danza teatrale, atlantica e continentale, del Ventesimo secolo.
JÖRG WIDMANN
Jörg Widmann è nato nel 1973 a Monaco di Baviera, dove ha studiato clarinetto, perfezionandosi in seguito alla Juilliard School
di New York. La musica da camera ha spinto Widmann a cercare
un dialogo con i musicisti più sensibili a questo genere di repertorio, da Heinz Holliger a András Schiff e Hélène Grimaud.
Widmann gode anche ottima fama di solista e in questa veste ha
collaborato con le maggiori orchestre, suonando spesso musiche
espressamente scritte per lui. Widmann ha cominciato a prendere lezioni di composizione a soli undici anni e ha coltivato questo
lato del suo talento con grande scrupolo, studiando con maestri
come Werner Henze e Rihm. Numerose istituzioni hanno riconosciuto il valore della sua musica, promossa da figure di spicco
della scena musicale internazionale.
GIORGIO ZANETTI
È professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea
presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È membro del comitato scientifico della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e,
dal 2005, del comitato scientifico per l’Edizione nazionale delle
opere di Gabriele d’Annunzio. È direttore della rivista “Quaderni del Vittoriale – nuova serie”. L’approfondimento filologico e
critico dell’opera di d’Annunzio è approdato di recente all’edizione commentata delle Prose di ricerca, curata insieme con Annamaria Andreoli e uscita nel 2005 nella collana dei “Meridiani”
Mondadori. Fra i suoi volumi ricordiamo Estetismo e modernità.
Saggio su Angelo Conti (Il Mulino, 1996), vincitore ex aequo nel
1997 del Premio Marino Moretti. I suoi interessi anche di ordine
teorico, rivolti a un’antropologia della letteratura, sono attestati
nel volume Il Novecento come visione. Dal Simbolismo a Campana
(Carocci, 1999). Attualmente, sempre per i “Meridiani” Mondadori, sta curando una nuova edizione commentata dell’opera
teatrale dannunziana.
Paola Benedetti Spaggiari, Enea Bergianti, Franco Boni, Gemma Siria Bottazzi, Gabriella Catellani Lusetti,
Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Mirella Gualerzi, Grande Ufficiale Comm.
llario Amhos Pagani, Comm. Donatella Tringale Moscato Grazia Maria di Mascalucia Pagani, Paola Scaltriti,
Mauro Severi, Corrado Spaggiari, Deanna Ferretti Veroni, Vando Veroni, Gigliola Zecchi Balsamo
Gianni Borghi, Vanna Lisa Coli, Andrea Corradini, Ennio Ferrarini, Milva Fornaciari,
Giovanni Fracasso, Silvia Grandi, Claudio Iemmi, Franca Manenti Valli, Ramona Perrone,
Viviana Sassi, Alberto Vaccari
Le attività di spettacolo e tutte le iniziative per i giovani e le scuole sono realizzate con
il contributo e la collaborazione della Fondazione Manodori
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