COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 10.10.2001
COM (2001) 561 definitivo
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO
Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle monete e delle banconote in
euro
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO
Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle banconote e delle monete in
euro
La presente relazione, destinata al Consiglio europeo, mira a fare il punto della situazione sui
preparativi per il passaggio all'euro, ad illustrare in modo approfondito lo stato dei lavori in
alcune grandi aree operative e ad individuare alcune buone pratiche atte ad assicurare una
transizione senza scosse.
Nel complesso sono stati realizzati progressi significativi dalla presentazione della prima
relazione (aprile 2001). La situazione resta comunque poco omogenea: il grado di
preparazione varia sensibilmente a seconda dei diversi soggetti economici. Mentre le
amministrazioni nazionali hanno praticamente completato i loro preparativi, gli enti locali
sembrano lavorare ad un ritmo meno rapido. Anche la preparazione delle PMI avanza
piuttosto lentamente ed un gran numero di queste imprese non è sufficientemente consapevole
delle scadenze o dei costi dell'operazione1. L'informazione dei singoli cittadini è nettamente
migliorata, ma resta globalmente insufficiente2. L'utilizzo dell'euro è in leggero aumento,
specie per le operazioni con le amministrazioni pubbliche. Le imprese sono però restie a
passare alla moneta europea, per non parlare dei privati cittadini, che la impiegano
pochissimo. Si stanno intensificando gli sforzi di comunicazione. L'Eurosistema ha lanciato
una campagna multimediale di vaste proporzioni, dotata di un budget di 80 milioni di euro. Le
campagne di informazione degli Stati membri e della Commissione sono in via di
potenziamento e culmineranno a dicembre con un contributo comunitario di 28 milioni di
euro.
Per migliorare rapidamente la situazione, la Commissione ritiene necessario:
- intensificare le azioni di informazione destinate alle PMI organizzate dagli enti pubblici e
dalle organizzazioni professionali. Occorre riservare un'attenzione particolare ai
commercianti, che devono essere sensibilizzati ai problemi pratici e logistici collegati al
passaggio all'euro (gestione delle casse, dei resti, delle file di attesa, maneggiamento delle
banconote e delle monete ecc.);
- rafforzare lo sforzo di comunicazione nei confronti dei cittadini, in particolare di coloro che
hanno difficoltà di accesso all'informazione, e generalizzare le politiche di passaggio
anticipato all'euro (per conti bancari, mezzi di pagamento scritturali, prezzi, retribuzioni
ecc.) in modo da immergere gradualmente i cittadini in un ambiente "euro" ed aiutarli ad
assimilare una nuova scala di valori.
La produzione di euro procede al ritmo previsto. Alla fine di agosto erano già stati prodotti
oltre undici miliardi di banconote e 46,8 miliardi di monete (fine settembre), quantitativi
sufficienti per coprire il fabbisogno per il lancio iniziale.
Per quanto riguarda le misure relative all'introduzione delle banconote e delle monete in euro ,
è stato completato il dispositivo previsto per la prealimentazione nell'area dell'euro e al di
1
2
Flash Eurobarometro sulle PMI, settembre 2001.
Flash Eurobarometro sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti dell'euro, settembre 2001.
2
fuori di essa. In alcuni paesi dell'area dell'euro le operazioni sono già iniziate e procedono in
modo soddisfacente. Permane tuttavia incertezza sul grado di partecipazione dei commercianti
alla sub-prealimentazione, le cui condizioni restano nell'insieme mediamente allettanti. Nella
maggior parte dei paesi partecipanti l'adattamento dei distributori automatici di banconote
(DAB) permetterà una transizione molto rapida. Dalle simulazioni effettuate risulta che entro
il 5 gennaio la maggior parte della popolazione avrà ricevuto dalle banche banconote in euro
(in alcuni Stati membri ciò avverrà entro un lasso di tempo ancora più breve). Il ritmo di
introduzione sarà quindi più rapido di quanto inizialmente previsto. La dichiarazione del
Consiglio del novembre 1999 fissava l'obiettivo di effettuare il grosso delle operazioni di
cambio in quindici giorni: con ogni probabilità i tempi si ridurranno ad una settimana. Le
monete in euro saranno disponibili al più presto a partire dal 14 dicembre e saranno messe in
circolazione rapidamente nel corso dei primi giorni di gennaio.
La Commissione chiede di:
- intensificare gli sforzi per incitare le PMI a partecipare alla sub-prealimentazione, ad
esempio tramite l'offerta di condizioni di addebito più favorevoli;
- proseguire gli sforzi per accelerare l'adattamento dei distributori automatici di banconote
entro il 1° gennaio nei due paesi ritardatari.
Fra i rischi possibili figurano essenzialmente lo stoccaggio e il trasporto, la penuria di
banconote e diversi altri problemi, fra cui la comunicazione. Le capacità di stoccaggio sono
sufficienti per le banconote, ma la maggior parte dei paesi sta prendendo disposizioni
eccezionali per le monete. Per il trasporto, diversi Stati membri stanno mettendo a punto piani
di emergenza. L'eventuale penuria di banconote riguarda soprattutto i piccoli tagli, ragion per
cui è stata avviata la produzione di quantitativi supplementari di questo tipo di banconote.
Sarà creata una rete di informazione sul passaggio all'euro fiduciario, gestita dalla
Commissione e dal segretariato del Comitato economico e finanziario. Essa fungerà da
quadro comune di riferimento per il trattamento dell'insieme delle informazioni concernenti la
transizione nel corso del periodo di introduzione delle banconote e delle monete in euro e farà
il punto sullo svolgimento generale dell'operazione. Anche il monitoraggio dell'andamento dei
prezzi viene considerato particolarmente importante. I cittadini temono in misura crescente di
essere vittime di abusi al momento della conversione dei prezzi e in proposito sono stati
registrati reclami in parecchi paesi, riguardanti sia il settore pubblico che quello privato. Gli
Stati membri si sono impegnati a garantire che le operazioni di conversione delle tariffe
pubbliche avvengano in modo neutro o globalmente favorevole ai cittadini, ma
sfortunatamente gli enti locali non sempre rispettano queste regole. Un accordo europeo che
garantisce la stabilità globale dei prezzi in occasione del passaggio all'euro è stato firmato lo
scorso aprile tra i rappresentanti dei commercianti e dei consumatori. Gli Stati membri e le
associazioni di consumatori stanno inoltre predisponendo dei dispositivi di monitoraggio dei
prezzi.
Il rischio di aumento dei prezzi è globalmente molto contenuto o addirittura inesistente. Per
limitarlo al massimo, la Commissione esorta tuttavia le amministrazioni nazionali e i
commercianti a rispettare il loro impegno a garantire la stabilità dei prezzi in occasione del
passaggio all'euro e invita i consumatori ad essere vigili. Insieme alla BCE e al Consiglio, la
Commissione seguirà attentamente l'evoluzione dei prezzi. Essa invita gli Stati membri a
pubblicare con frequenza nel corso del 2002 dati pertinenti al riguardo.
3
Notevoli progressi sono stati realizzati nell'attuazione di un dispositivo completo di
protezione contro la contraffazione delle banconote e delle monete in euro. Le autorità
comunitarie vigilano attentamente sull'applicazione dei testi relativi (regolamento del
Consiglio, decisione quadro ecc.). Gli Stati membri dovranno accelerare l'attuazione delle
disposizioni comunitarie in materia di lotta contro le falsificazioni.
La relazione infine identifica e raccomanda quaranta buone pratiche. Queste azioni non sono
tutte sistematicamente trasferibili da uno Stato o da un settore all'altro, ma possono risultare
utili in generale per la maggior parte degli Stati partecipanti.
Venti buone pratiche sono considerate molto importanti per il buono svolgimento delle
operazioni: la fissazione fin da ora dei prezzi in euro con il controvalore in moneta nazionale;
la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali; il passaggio
anticipato all'euro dei grandi fornitori di servizi; il cambio gratuito e illimitato per i clienti
dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002
con un semplice obbligo di preavviso per gli importi rilevanti; il cambio gratuito limitato per i
non clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche
all'inizio del 2002 (il massimale sarà fissato da ciascuna banca); l'adattamento quasi
immediato all'euro dei distributori automatici di banconote; la rinuncia al prelievo di
commissioni da parte delle banche per la restituzione delle banconote e monete nazionali da
parte dei commercianti all'inizio del 2002; la concessione di un addebito differito (data valuta)
delle banconote e delle monete ricevute dai commercianti a titolo di prealimentazione; la
distribuzione ai piccoli commercianti di strumenti per il calcolo del resto; l'invio in loco di
specialisti per spiegare il passaggio all'euro ai commercianti; lo sviluppo di un dialogo
sull'euro in seno all'impresa tra le parti sociali; la formazione pratica del personale di cassa nel
2001 perché impari a maneggiare banconote e monete in euro; l'apertura della totalità o di una
parte degli sportelli bancari il 1° gennaio 2002; il prolungamento degli orari di apertura degli
sportelli bancari all'inizio del 2002; la fornitura di banconote di piccolo taglio per i prelievi
usuali agli sportelli all'inizio del 2002; i resti esclusivamente in euro negli esercizi
commerciali all'inizio del 2002; il rispetto da parte dei commercianti dell'impegno a garantire
la stabilità globale dei prezzi sottoscritto dai loro rappresentanti europei; il proseguimento
della doppia indicazione dei prezzi almeno fino alla fine del periodo di doppia circolazione;
l'attuazione di azioni di formazione pratica specifiche a beneficio dei portatori di handicap
sensoriali o mentali e la realizzazione da parte degli enti e delle associazioni locali di azioni di
informazione di prossimità rivolte alle fasce deboli della popolazione (persone senza fissa
dimora, persone anziane isolate ecc.).
Altre venti buone pratiche sono considerate utili dalla Commissione: la diffusione di
strumenti semplici per calcolare il fabbisogno di contante; l'uso, con l'accordo dei
consumatori, di kit di monete in euro per le operazioni di resto negli ultimi giorni di
dicembre; la distribuzione al personale, da parte dei datori di lavoro, di kit di monete in euro;
l'alimentazione dei distributori automatici con banconote nazionali di taglio più piccolo negli
ultimi giorni di dicembre; l'organizzazione di operazioni di simulazione di pagamenti in euro;
il coinvolgimento di tutti gli operatori locali nelle iniziative di informazione sull'euro; il rinvio
della data di inizio dei saldi nei casi in cui questi ultimi sono previsti durante la prima
settimana di gennaio; la designazione di una o più persone incaricate di rispondere
specificamente alle domande sull'euro nei supermercati e nei grandi magazzini; la
distribuzione di kit precalibrati per la restituzione delle monete nazionali; la messa da parte
delle monete e delle banconote nazionali ricevute alle casse; la messa a disposizione dei
clienti di strumenti per la conversione; la designazione da parte degli enti locali o delle
camere di commercio di mediatori euro; la distribuzione tra i commercianti da parte degli enti
4
locali e delle camere di commercio di locandine che riproducono le banconote euro e
l'insieme delle monete euro (con tutte le diverse facce nazionali); la creazione di un
meccanismo di monitoraggio dell'andamento dei prezzi da parte delle autorità pubbliche,
eventualmente in collaborazione con le associazioni dei consumatori; l'attuazione da parte
delle autorità pubbliche nazionali o locali di azioni di informazione destinate agli immigrati,
con documentazione redatta nelle loro lingue principali (arabo, turco, swahili ecc.); la
prealimentazione degli esercizi commerciali essenzialmente con banconote di piccolo taglio
(5 e/o 10 euro); l'installazione di euroconvertitori su supporto cartaceo (dischi ecc.) sui carrelli
dei supermercati; la distribuzione da parte delle autorità pubbliche o delle associazioni di
strumenti di conversione speciali destinati alle fasce deboli della popolazione;
l'organizzazione da parte delle autorità pubbliche o delle camere di commercio di azioni di
formazione all'individuazione dei falsi euro destinate ai commercianti e l'adozione di misure
per promuovere i pagamenti in euro nel 2001.
La Commissione esorta gli Stati membri e le organizzazioni professionali ad applicare per
quanto possibile queste buone pratiche per facilitare la preparazione all'euro e le operazioni
di introduzione delle banconote e delle monete.
5
INDICE
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO
Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle monete e delle banconote in euro ... 1
1.
Lo stato dei preparativi ............................................................................................. 9
1.1.
I preparativi delle imprese ........................................................................................ 9
1.1.1.
Lo stato dei preparativi nelle imprese........................................................................ 9
1.1.1.1. I preparativi delle grandi imprese.............................................................................. 9
1.1.1.2. I preparativi delle piccole e medie imprese ............................................................... 9
1.1.1.3. I preparativi degli esercizi commerciali .................................................................. 10
1.1.2.
L'uso dell'euro nelle imprese................................................................................... 10
1.1.2.1. I pagamenti in euro delle imprese ........................................................................... 11
1.1.2.2. La contabilità e i conti in euro delle imprese........................................................... 11
1.2.
I preparativi degli istituti finanziari......................................................................... 12
1.2.1.
Le operazioni di passaggio anticipato all'euro ......................................................... 12
1.2.2.
Le operazioni di prealimentazione e di sub-prealimentazione.................................. 12
1.2.2.1. Le operazioni all'interno dell'area dell'euro ............................................................. 12
1.2.2.2. Le operazioni fuori dell'area dell'euro ..................................................................... 13
1.2.3.
L'adattamento dei distributori automatici di banconote (DAB)................................ 14
1.2.4.
Il cambio delle monete e banconote nazionali in euro ............................................. 15
1.2.4.1. Il cambio delle banconote durante il periodo di doppia circolazione....................... 15
1.2.4.2. Il cambio delle banconote dopo il periodo di doppia circolazione .......................... 15
1.2.4.3. La restituzione alla banca delle banconote e delle monete nazionali da parte dei
commercianti.......................................................................................................... 15
1.3.
I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni ........................................................ 16
1.3.1.
I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni nazionali ......................................... 16
1.3.2.
I preparativi delle amministrazioni locali ................................................................ 18
1.3.2.1. Si accelerano i preparativi interni per l'utilizzo pratico dell'euro............................. 18
1.3.2.2. Le azioni di comunicazione degli enti locali per sensibilizzare gli abitanti ............. 19
6
1.4.
La preparazione dei cittadini................................................................................... 20
1.4.1.
Cosa sanno i cittadini dell'euro ............................................................................... 20
1.4.1.1. La conoscenza del calendario ................................................................................. 20
1.4.1.2. La conoscenza degli aspetti pratici del passaggio all'euro ....................................... 21
1.4.2.
Familiarizzarsi con la nuova scala di valori............................................................. 21
1.4.2.1. La doppia indicazione dei prezzi............................................................................. 21
1.4.2.2. La creazione di un ambiente euro ........................................................................... 22
1.4.3.
Le preoccupazioni degli europei riguardo all'euro................................................... 23
1.4.3.1. Problemi personali legati all'utilizzazione dell'euro................................................. 24
1.4.3.2. Il timore di pratiche ingannevoli ............................................................................. 24
1.4.4.
L'uso dell'euro da parte dei consumatori ................................................................. 25
1.4.4.1. I conti bancari in euro............................................................................................. 25
1.4.4.2. I pagamenti in euro................................................................................................. 25
1.5.
Le campagne di informazione................................................................................. 26
1.5.1.
Le iniziative della Commissione europea e degli Stati membri................................ 26
1.5.1.1. Le campagne di informazione negli Stati membri dell'area dell'euro ...................... 26
1.5.1.2. Il programma d'azione della Commissione europea ................................................ 29
1.5.2.
L'azione svolta dall'Eurosistema ............................................................................. 30
2.
Cantieri in corso e buone pratiche........................................................................... 31
2.1.
Cantieri in corso ..................................................................................................... 31
2.1.1.
Piani di emergenza e misure di sicurezza ................................................................ 31
2.1.1.1. Stoccaggio e trasporto dei fondi.............................................................................. 32
2.1.1.2. Il rischio di penuria di contante............................................................................... 33
2.1.1.3. Il rischio che le operazioni di prealimentazione si concentrino alla fine del 2001 .... 34
2.1.1.4. Problemi di comunicazione..................................................................................... 34
2.1.2.
I progressi nella creazione di un dispositivo di lotta contro la falsificazione............ 35
2.1.2.1. Il regolamento del Consiglio per la protezione dell'euro contro la falsificazione ..... 35
2.1.2.2. La decisione quadro del Consiglio (che prevede sanzioni penali e altre sanzioni).... 36
2.1.2.3. L'estensione del mandato dell'Europol .................................................................... 36
2.1.2.4. Il progetto di decisione del Consiglio relativo alla cooperazione intergovernativa e ad
altre misure............................................................................................................. 36
2.1.2.5. Il coordinamento a livello europeo.......................................................................... 37
7
2.1.2.6. La formazione ........................................................................................................ 37
2.1.3.
Il trattamento del rischio di aumento dei prezzi....................................................... 37
2.1.4.
La produzione delle banconote e delle monete in euro ............................................ 38
2.1.4.1. La produzione delle banconote ............................................................................... 38
2.1.4.2. La produzione delle monete.................................................................................... 39
2.1.5.
La messa in circolazione delle banconote e delle monete ........................................ 41
2.1.5.1. Modalità e ritmo di distribuzione delle banconote in euro ....................................... 41
2.1.5.2. Modalità e ritmo di distribuzione delle monete in euro ........................................... 42
2.1.6.
Le azioni di formazione pratica all'euro dei cittadini e in particolare di quelli che
hanno difficoltà di accesso all'informazione............................................................ 43
2.1.7.
I pagamenti transfrontalieri in euro ......................................................................... 44
2.2.
Quaranta buone pratiche per facilitare il passaggio all'euro ..................................... 46
2.2.1.
Venti buone pratiche considerate molto importanti dalla Commissione................... 46
2.2.2.
Venti buone pratiche considerate utili dalla Commissione ...................................... 49
3.
Allegati .................................................................................................................. 51
3.1.
Le misure legislative degli Stati membri ................................................................. 51
3.2.
Tabella comparativa dei piani nazionali di passaggio all'euro ................................. 55
8
A meno di tre mesi dalla messa in circolazione delle banconote e delle monete la presente
relazione, destinata al Consiglio europeo, mira a fare il punto della situazione sui preparativi
per il passaggio all'euro, ad illustrare in modo approfondito lo stato dei lavori in alcune grandi
aree operative e ad individuare quaranta buone pratiche la cui applicazione è giudicata
essenziale o utile al buono svolgimento delle operazioni.
1.
LO STATO DEI PREPARATIVI
1.1.
I preparativi delle imprese
1.1.1.
Lo stato dei preparativi nelle imprese
1.1.1.1.
I preparativi delle grandi imprese
Secondo gli studi più recenti, in particolare quelli eseguiti dalla Federazione degli esperti
contabili europei (FEE)3 o dell'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori
di lavoro (UNICE)4, le grandi imprese hanno oggi raggiunto un livello di preparazione
soddisfacente.
Quasi tutte hanno preso le misure necessarie per adempiere ai loro obblighi legali in euro:
conversione del capitale, adeguamento della contabilità, modifica della fatturazione, capacità
di presentare dichiarazioni in euro alle amministrazioni ecc. Esse hanno altresì provveduto ad
adattare i loro prezzi e le loro attrezzature e hanno previsto dei programmi di formazione per
il personale, che in genere hanno anche cominciato ad attuare.
1.1.1.2.
I preparativi delle piccole e medie imprese
Il livello globale di preparazione delle piccole e medie imprese (PMI) europee è molto
inferiore a quello delle grandi imprese. Secondo l'ultima inchiesta FLASH Eurobarometro
pubblicata nel mese di settembre5, solo il 23% delle PMI si ritiene pronta per il passaggio
all'euro, una percentuale simile a quella registrata nella primavera del 2001. Quasi un'impresa
su cinque non ha ancora cominciato i preparativi.
La percentuale delle imprese medie (da 50 a 249 addetti) che si ritengono complessivamente
pronte per l'euro è arrivata ora al 49%, il doppio di quella della primavera scorsa. Tuttavia
solo il 9% delle PMI si considera totalmente eurocompatibile. Le imprese che dichiarano di
essere ormai in grado di lavorare in euro sono più numerose tra quelle lussemburghesi (37%),
olandesi (23%) e austriache (21%). Quelle restate più indietro sono le imprese francesi (8%),
spagnole (7%), e italiane (3%).
Come prevedibile, le imprese meno pronte sono le piccole imprese (meno di 50 addetti) e
soprattutto le piccolissime imprese (meno di 10 addetti). Tra queste ultime, solo il 22% si
dichiara complessivamente pronto e solo 8'% si ritiene eurocompatibile. Solo una minoranza
tra le piccole imprese ha studiato l'impatto dell'euro funzione per funzione, ha valutato le
proprie esigenze di formazione o ha informato i partner delle proprie intenzioni.
3
4
5
Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.fee.be
Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.unice.org
Indagine effettuata presso 2813 PMI dell'area dell'euro da EOS Gallup Europe per conto della
Commissione europea, luglio/agosto 2001.
9
La lentezza con cui si preparano le PMI rischia di avere spiacevoli ripercussioni sulla loro
capacità di operare esclusivamente in euro dal 1° gennaio 2002: quasi una su cinque ritiene di
non essere in grado di effettuare tutte le proprie operazioni in euro alla data suddetta. Uno dei
compiti prioritari dei governi e delle organizzazioni professionali resta dunque quello di far
comprendere a tutte le imprese che il 31 dicembre 2001 costituisce una data limite oltre la
quale tutte le operazioni scritturali degli operatori economici devono essere effettuate in euro.
Particolare attenzione andrà infine rivolta alla preparazione delle imprese del settore dei
trasporti pubblici. L'aumento del tempo necessario per l'operazione di pagamento e le
difficoltà di custodia del contante possono porre problemi rilevanti nei veicoli che praticano la
vendita a bordo (essenzialmente autobus e tram). La Commissione presenterà un documento
di lavoro specifico su tale questione al Consiglio trasporti.
1.1.1.3.
I preparativi degli esercizi commerciali
Rispetto agli altri settori, le imprese del commercio e della distribuzione devono far fronte a
problemi supplementari, inerenti alla natura stessa della loro attività. La conversione, la
doppia indicazione dei prezzi e la formazione del personale a contatto con il pubblico
richiedono particolare attenzione e vanno accuratamente preparate. Gli esercizi commerciali
svolgono poi un ruolo chiave per l'introduzione delle banconote e delle monete in euro e il
ritiro delle vecchie unità monetarie nazionali. Essi devono procedere all'adattamento delle
loro attrezzature (in particolare delle casse e delle bilance) e prepararsi alla doppia
circolazione fiduciaria: stima del fabbisogno di contante per poter dare il resto in euro,
gestione delle file di attesa, risposte alle domande dei clienti, capacità di stoccaggio, misure di
sicurezza ecc. In particolare è estremamente importante che i terminali di pagamento dei
commercianti passino all'euro prima del 1° gennaio 2002 o che ne venga testata la
compatibilità tecnica. Altrimenti c'è il rischio che le transazioni di alcuni commercianti
all'inizio del 2002 vengano respinte perché le loro attrezzature sono inadatte.
L'impatto che avrà l'arrivo dell'euro dipenderà naturalmente dal tipo e dalle dimensioni degli
esercizi commerciali. Analogamente a quanto avviene nel mondo delle imprese, i piccoli
esercizi commerciali sono quelli meno ben preparati, mentre la grande distribuzione in genere
ha acquisito una buona preparazione, facendo spesso ricorso a simulazioni di acquisto in euro.
Le autorità irlandesi hanno distribuito ai commercianti un kit di addestramento contenente un
manuale completo che spiega il passaggio all'euro e le cose da fare, un elenco dettagliato di
diverse migliaia di prezzi in sterline con il loro equivalente in euro (per ridurre al minimo il
rischio di errore nella conversione delle etichette) e un convertitore-calcolatrice per il resto in
moneta. Sarebbe auspicabile che per quanto possibile questo tipo di azione si estendesse a
tutti gli Stati partecipanti.
Nonostante tutti gli sforzi fatti in materia di informazione, la preparazione delle PMI
continua ad essere nel complesso insufficiente. Gli Stati membri e le associazioni di
categoria devono intervenire d'urgenza e raddoppiare gli sforzi in modo da utilizzare i
pochi mesi che restano per recuperare questo ritardo. Particolare attenzione andrà
rivolta alla situazione delle piccole imprese, specie a quella degli esercizi commerciali.
1.1.2.
L'uso dell'euro nelle imprese
Nel complesso le imprese utilizzano ancora abbastanza poco l'euro per i pagamenti, i conti e
la contabilità.
10
1.1.2.1.
I pagamenti in euro delle imprese
Secondo uno studio della Commissione6, la percentuale media dell'euro nei pagamenti
nazionali è salita leggermente nel secondo trimestre 2001, senza però arrivare al livello
raggiunto nel terzo trimestre 2000 (26% contro il 30% di allora). In volume, l'aumento
dell'utilizzo dell'euro è modesto (dal 7,3% al 7,8%). Il limite del 10% dei pagamenti in euro
per le transazioni nazionali delle imprese è stato varcato solo in due paesi: in Belgio (16%) e
in Lussemburgo (25%). Due Stati si distinguono per un'utilizzazione estremamente bassa
dell'euro: i Paesi Bassi (0,28%)7 e l'Austria (1,7%).
La quota dell'euro nei pagamenti internazionali delle imprese è nettamente maggiore: essa si
aggira intorno al 33% in volume e al 43% in valore. L'euro è particolarmente utilizzato per le
operazioni internazionali dalle imprese spagnole (72% in volume), finlandesi (52% ) e
lussemburghesi (42%). Il suo utilizzo resta ancora scarso soprattutto nei Paesi Bassi (4%) e in
Austria (15%).
1.1.2.2.
La contabilità e i conti in euro delle imprese
È difficile valutare il numero delle imprese che sono passate all'euro nella loro contabilità.
Un'impresa può avere prezzi in euro e emettere fatture in euro, ma continuare a tenere la
propria contabilità nella moneta nazionale. Le amministrazioni partono dal presupposto che le
imprese che dichiarano l'IVA in euro abbiano convertito la loro contabilità nella moneta
europea e ottengono in tal modo dati approssimati abbastanza attendibili. La situazione a
distanza di quasi un anno è sempre la stessa: a parte il Lussemburgo e il Belgio - in cui più di
una società su cinque tiene la contabilità in euro - finora poche imprese hanno fatto questa
scelta8.
Per quanto riguarda i conti delle imprese della zona euro, le statistiche della Commissione
mostrano nel secondo trimestre 2001 un nettissimo aumento della percentuale dei conti in
euro (che passa dal 4,8% al 7,9%) e una piccola accelerazione del flusso di apertura: più di
un nuovo conto su sei è aperto in euro (18,5%). Espresso in rapporto ai conti in valute della
zona euro, l'euro rappresenta circa un conto su tre (30%).
L'uso dell'euro da parte delle imprese resta nel complesso molto scarso. Le pubbliche
autorità dovrebbero incitare queste ultime ad utilizzarlo al più presto: pagare, essere
pagati, emettere o ricevere fatture in euro sono tutte occasioni per testare
l'eurocompatibilità dell'impresa.
6
7
8
Settima nota trimestrale sui progressi nell'utilizzo dell'euro. Commissione europea. Luglio 2001.
Disponibile all'indirizzo seguente: www.europa.eu.int
Secondo l'associazione delle banche olandesi tuttavia i pagamenti in euro delle imprese a settembre
sarebbero stati il 3,6%.
Nella sua precedente comunicazione la Commissione ha erroneamente menzionato i software SAP
come una delle cause possibili dello scarso numero di imprese che hanno convertito la loro contabilità
in euro, dicendo che alcuni di essi "non permettono di convertire i conti nel corso dell'anno, per via
dell'impossibilità di calcolare retrospettivamente i dati". Tale affermazione è errata: i software SAP
venduti dopo il 1998 offrono questa possibilità e i clienti possono aggiornare quelli acquistati prima di
tale data.
11
1.2.
I preparativi degli istituti finanziari
I preparativi delle banche si sono fortemente intensificati in questi ultimi mesi, con
l'attuazione in diversi paesi delle prime misure di conversione d'ufficio all'euro e l'avvio in
altri delle operazioni di prealimentazione.
1.2.1.
Le operazioni di passaggio anticipato all'euro
Nella raccomandazione dell'11 ottobre 2000, la Commissione aveva auspicato un passaggio
anticipato all'euro dei conti in banca e dei mezzi di pagamento scritturali nel terzo trimestre
2001. Originariamente prevista solo dalle banche belghe e francesi, questa misura si è poi
quasi generalizzata: l'hanno applicata il 73% delle banche interrogate dalla Commissione in
occasione della « seconda indagine sulla politica delle banche per il passaggio all'euro »9.
L'Irlanda è l'unico paese in cui nessuna banca ha previsto un'operazione del genere. Al di là
delle situazioni nazionali, le scelte delle banche variano anche all'interno di uno stesso paese:
non è raro vedere banche che decidono di passare all'euro nel mese di luglio accanto ad altre
che decidono di aspettare fino al 1° gennaio. Globalmente la conversione anticipata dei conti
è o sarà effettuata da tutte le banche in Belgio, Francia, Grecia, Lussemburgo, Spagna e
Portogallo. Sarà effettuata da un grosso numero di banche in Germania e solo da alcune in
Austria, nei Paesi Bassi e in Finlandia. Il mese più spesso previsto per l'avvio dell'operazione
era luglio (30%), seguito da ottobre (22%), settembre (16%) e novembre (5%). Eccetto che
per le banche italiane, tutte le operazioni di conversione anticipata si basano sul principio del
silenzio-assenso del cliente.10
A settembre la conversione dei conti dei privati in Belgio e in Francia era quasi terminata,
senza problemi particolari nei rapporti con la clientela (nella maggior parte delle grandi
banche sono arrivate solo poche lettere di lamentele).
La maggior parte delle banche ritiene che la conversione anticipata dei conti è utile sia
per loro stesse che per i clienti: permette un migliore scaglionamento delle operazioni
tecniche e aiuta il cittadino a prendere dimestichezza con la nuova moneta. Le
operazioni finora svolte sono state coronate da successo. Sarebbe auspicabile che si
generalizzassero a tutte le banche.
1.2.2.
Le operazioni di prealimentazione e di sub-prealimentazione
1.2.2.1.
Le operazioni all'interno dell'area dell'euro
Le banche commerciali (e in alcuni casi gli uffici postali) hanno ricevuto monete in euro a
settembre in Belgio, Irlanda, Francia, Italia e Portogallo. Hanno ricevuto banconote e monete
in Germania, Spagna, Lussemburgo, Austria e Finlandia. Le banche portoghesi riceveranno le
banconote nel corso del mese di ottobre, periodo scelto anche per la distribuzione delle
monete e delle banconote in Grecia. Le banche belghe, spagnole, irlandesi e italiane
riceveranno le banconote a novembre. Le banche francesi e olandesi11 dovranno aspettare fino
9
10
11
« Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ».
Commissione europea. 18 settembre 2001
Disponibile su www.europa.eu.int
Il 25 settembre è stato però adottato un decreto che consente alle banche italiane di convertire i conti
dei loro clienti salvo loro esplicita richiesta contraria.
Le banche olandesi possono però riceverle prima facendo un'apposita richiesta. Anche in Francia le
banche e la grande distribuzione potrebbero beneficiare di condizioni più flessibili.
12
a dicembre. Nello svolgimento delle operazioni di prealimentazione non è stato finora
segnalato alcun incidente rilevante.
La sub-prealimentazione, cioè la distribuzione ai commercianti ad opera delle banche di una
parte delle banconote e delle monete ricevute, è iniziata a settembre in Austria, in Germania,
in Lussemburgo e, per quanto riguarda i maggiori esercizi commerciali, in Spagna. Le
operazioni negli altri paesi si svolgeranno tra ottobre e dicembre. La Banca centrale europea
ha inoltre autorizzato la sub-prealimentazione delle imprese con banconote di piccolo taglio a
partire da settembre per scopi di formazione. In media, le banche prevedono di prealimentare
in euro il 48% della loro clientela di commercianti12. Le differenze tra le banche per quanto
riguarda le previsioni in materia sono per altro spettacolari, anche all'interno di uno stesso
paese: non è raro che una banca preveda di prealimentare il 10% della sua clientela di
commercianti e la banca concorrente il 90%. Queste differenze possono essere dovute sia ad
una diversa politica commerciale che alla grande difficoltà di prevedere le richieste dei
commercianti. L'Austria (75%) e la Francia (71%) sono i due paesi in cui le previsioni medie
sono più elevate. La Spagna (15%) e la Finlandia (12%) sono i paesi in cui le previsioni sono
più basse, seguiti dalla Germania (32%) e dall'Irlanda (48%), in cui mediamente si prevede di
sub-prealimentare una percentuale della clientela di commercianti inferiore al 50%.
L'accordo concluso il 19 febbraio 2001 tra la Commissione e le tre federazioni bancarie
europee prevede che ai negozi che saranno in grado di fornire alla banca garanzie in cambio
delle banconote e delle monete ricevute, queste ultime non saranno addebitate in data valuta
prima del 1° gennaio 2002. Esaminando l'applicazione di quest'accordo si ha una buona
sorpresa: molte banche sono andate al di là di questo impegno. Il 47% circa di esse rinvia
l'addebito al 2% gennaio senza chiedere garanzie13 e l'8% intende rinviarlo ad una data
successiva al 1°gennaio 2002. Ad eccezione del Belgio e della Francia, in cui tutte le banche
interrogate effettueranno l'addebito con data valuta 2 gennaio, le decisioni al riguardo
all'interno di ciascun paese variano sensibilmente da una banca all'altra.
1.2.2.2.
Le operazioni fuori dell'area dell'euro
Per agevolare il passaggio all'euro fiduciario, il sistema europeo di banche centrali ha messo a
punto un dispositivo per la distribuzione delle banconote al settore bancario fuori della zona
euro. Tale dispositivo riveste la massima importanza per i paesi dell'Europa centrale e
orientale, in cui le monete nazionali della zona euro, in particolare il marco tedesco, svolgono
un ruolo rilevante come mezzo di pagamento. A titolo di esempio, si stima che circa il 40%
(in valore) delle banconote in marchi tedeschi in circolazione si trovi fuori della Germania.
L'orientamento adottato dal consiglio dei governatori della BCE il 13 settembre 200114
prevede una prealimentazione e una sub-prealimentazione fuori della zona euro. A partire dal
1° dicembre 2001 gli istituti di credito nazionali saranno autorizzati a distribuire alle loro
succursali o alle loro sedi sociali situate fuori della zona euro banconote ricevute per la
prealimentazione. I volumi interessanti possono essere in alcuni casi molto elevati, specie per
le banche tedesche e austriache, tradizionalmente molto attive nei paesi dell'Europa centrale e
orientale. Gli enti creditizi fuori della zona euro che ricevono banconote in euro non sono
autorizzati a ridistribuire dette banconote a terzi (compresi i commercianti). Sono parimenti
12
13
14
Fonte: « Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ».
Commissione europea. 18 settembre 2001
Fonte: idem
GU L 257/6
13
previste norme particolari per permettere la prealimentazione di alcune banche situate fuori
della zona euro e molto attive sul mercato mondiale delle valute (ad esempio: Union des
Banques Suisses, Royal Bank of Scotland, ecc.). Inoltre le banche centrali fuori della zona
euro potranno, ad alcune condizioni, essere prealimentate in banconote in euro a partire dal 1°
dicembre 2001. Fra queste condizioni figura in particolare l'impegno a non mettere in
circolazione le banconote prima del 1° gennaio 2002 e a presentare una garanzia espressa in
euro. La sub-prealimentazione sarà possibile solo per gli enti creditizi che accettano
l'applicazione di clausole penali contrattuali o regolamentari15. Tutti i dispositivi operativi e
pratici devono essere concordati tra la banca centrale nazionale di cui trattasi e il suo omologo
fuori della zona euro.
Per il momento le operazioni di prealimentazione si stanno svolgendo in modo
soddisfacente. Per spingere di più i commercianti a partecipare alla subprealimentazione sarebbe tuttavia auspicabile che essi potessero beneficiare dei vantaggi
di un addebito differito come quello che le banche centrali hanno offerto alle banche
commerciali.
1.2.3.
L'adattamento dei distributori automatici di banconote (DAB)
In media l'83% dei distributori automatici di banconote oggetto dell'indagine potranno fornire
euro fin dal primo giorno, una percentuale in leggero aumento rispetto alle stime del marzo
scorso (+4 punti)16. Le percentuali sono ovunque superiori all'80%, eccetto che in Grecia
(75%, con una diminuzione di venti punti rispetto al mese di marzo), in Portogallo (48%) e in
Finlandia (25%, con un aumento di dieci punti rispetto al mese di marzo).
La rapidità di questo adattamento è dovuta in generale alla decisione delle banche di
comperare nuovi cassetti per le banconote invece di inviare un tecnico a ritarare ogni singolo
impianto esistente; l'altra possibilità era quella di neutralizzare negli ultimi giorni di dicembre
uno dei cassetti (riducendo la gamma dei tagli delle banconote offerti) per effettuare la
ritaratura, in modo da garantire una distribuzione immediata di euro il 1° gennaio.
La grande maggioranza delle banche intervistate (68%) non intende proseguire la
distribuzione delle banconote nazionali nei DAB nel 2002, un dato strettamente correlato
all'alta percentuale di distributori adattati già dal primo giorno. Il 29% circa delle banche
prevede di proseguire la distribuzione finché l'impianto non sarà stato adattato e il 3% lo
prevedono per qualche apparecchio, caso per caso. Queste decisioni di proseguire la
distribuzione delle banconote nazionali dovrebbero avere a priori un impatto limitato, eccetto
che in Portogallo e in Finlandia, in cui il ritmo di adattamento dei distributori è lento: in questi
due paesi continuare ad introdurre banconote nazionali potrebbe rallentare sensibilmente il
ritmo di sostituzione e accrescere quindi i problemi di restituzione del resto per gli esercizi
commerciali.
Sono stati fatti notevoli progressi per accelerare l'adattamento dei distributori
automatici di banconote. Occorre tuttavia uno sforzo particolare in Finlandia e in
Portogallo, in cui la situazione continua a destare preoccupazioni.
15
16
Queste clausole penali sanzionano la messa in circolazione anticipata degli euro ricevuti. Esse
ammontano al 10% del valore delle banconote e delle monete ricevute.
Fonte: idem
14
1.2.4.
Il cambio delle monete e banconote nazionali in euro
1.2.4.1.
Il cambio delle banconote durante il periodo di doppia
circolazione
Nell'ottobre 2000 la Commissione aveva raccomandato un cambio gratuito e senza limiti per
i clienti, con un semplice obbligo di preavviso per gli importi superiori ad un certo massimale.
Questa raccomandazione è stata complessivamente seguita dal 75% delle banche
intervistate17. Il 20% circa delle banche procederanno ad un cambio con determinati limiti, il
5% circa effettueranno un cambio senza limiti, ma solo mediante deposito in banca. L'Austria
è l'unico paese in cui tutte le banche intervistate intendono effettuare un cambio gratuito
limitato ad un certo massimale (50 000 ATS, pari a 3633,64 EUR). Procederanno in questo
modo anche alcune banche portoghesi, finlandesi, lussemburghesi e italiane. I Paesi Bassi si
distinguono per il fatto che la maggior parte delle banche desidera effettuare il cambio solo
mediante deposito. In definitiva, solo l'Irlanda, la Francia, il Belgio, la Germania, la Spagna e
la Grecia seguono completamente la raccomandazione della Commissione.
La Commissione aveva altresì raccomandato un cambio gratuito anche per chi non è cliente
della banca, nei limiti di un massimale fissato dalla banca stessa. Questa raccomandazione è
seguita dall'81% delle banche intervistate, e alcune di esse vanno anche oltre. Circa il 67%
delle banche prevede un cambio gratuito entro un certo massimale (con un aumento di undici
punti rispetto alle intenzioni espresse nel mese di marzo) e il 13% un cambio gratuito senza
limiti. Solo l'8% prevede un cambio con pagamento di commissione. La situazione risulta
abbastanza omogenea in sette paesi (Italia, Belgio, Irlanda, Spagna, Finlandia, Austria e
Francia) in cui tutte le banche intervistate prevedono un cambio gratuito entro un certo
massimale.
1.2.4.2.
Il cambio delle banconote dopo il periodo di doppia
circolazione
Il 57% circa delle banche intervistate effettueranno per i loro clienti un cambio gratuito e
senza limiti (in genere mediante deposito), mentre l'8% effettueranno un cambio gratuito
entro un certo massimale. Quasi una banca su quattro (22%) percepirà una commissione.
Infine l'11% delle banche rifiuteranno di effettuare cambi e il 3% non ha ancora deciso.
Quando previsto, il cambio è generalmente possibile fino a giugno (33% dei casi), a dicembre
(14% dei casi) o per un periodo più lungo (22% dei casi).
1.2.4.3.
La restituzione alla banca delle banconote e delle monete
nazionali da parte dei commercianti
L'83% circa delle banche intervistate non percepiranno commissioni per la restituzione delle
banconote nazionali da parte dei commercianti nel 2002. Questa percentuale elevata
testimonia la buona volontà delle banche, che derogano alle loro regole consuete di
tariffazione Solo l'11% delle banche intende percepire una commissione e il 6% non ha
ancora deciso. Una commissione è prevista dalla maggior parte delle banche finlandesi, da
alcune banche austriache e da qualche banca tedesca. A partire dalla fine della prima
settimana di gennaio è prevista anche da alcune banche olandesi.
17
Fonte: « Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ».
Commissione europea. 18 settembre 2001
15
Quasi il 76% delle banche intervistate non percepirà commissioni neppure per la restituzione
delle monete, nonostante le difficoltà relative al loro trattamento (conteggio, custodia ecc.).
Solo il 18% percepirà una commissione. Il 6% delle banche intervistate non ha ancora deciso.
La commissione è prevista dalla maggior parte delle banche finlandesi e da qualche banca
tedesca. Viene invece esclusa da tutte le banche intervistate in Grecia, Francia, Belgio,
Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda. Nei Paesi Bassi ci sarà una situazione particolare,
in quanto le monete saranno recuperate direttamente dalla Banca centrale, senza transitare per
le banche commerciali.
Le modalità attuative delle operazioni di cambio delle banconote nazionali in euro e di
restituzione della moneta nazionale da parte dei commercianti seguono nel complesso le
raccomandazioni della Commissione e favoriscono i clienti. Sarebbe auspicabile che
queste buone pratiche si generalizzassero a tutte le banche.
1.3.
1.3.1.
I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni
I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni nazionali
L'attività legislativa degli Stati membri è descritta in modo dettagliato nell'allegato I. Nelle
pagine che seguono ci limitiamo a indicare i principali settori in cui è stata introdotta una
nuova normativa.
Fra le principali attività in corso figurano la conversione anticipata delle fatture dei servizi
pubblici, dei contratti pubblici e delle buste paga. Altre misure riguardano la formazione dei
funzionari e più in generale il passaggio all'euro delle singole amministrazioni. Gli Stati
membri che stanno preparando il passaggio anticipato all'euro dei grandi fornitori di servizi
sono il Belgio, la Spagna, la Francia, l'Italia, l'Irlanda, il Lussemburgo, il Portogallo e la
Finlandia. Una legislazione che prevede il passaggio anticipato all'euro per i contratti pubblici
è stata adottata in Grecia, in Francia, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e in
Portogallo. In Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo e Portogallo, con diverse
modalità, i funzionari ricevono già la busta paga in euro (informazioni più precise al riguardo
figurano in allegato). A titolo di esempio dal mese di luglio tutti i funzionari francesi (cioè
2,8 milioni di funzionari civili e militari) sono pagati in euro mediante bonifico bancario (alla
fine del mese di agosto il 46% delle spese dello Stato francese risultavano pagate in euro). Il
passaggio all'euro della busta paga dei dipendenti pubblici in Italia è cominciato a ottobre e in
Irlanda sarà ultimato entro la fine di novembre.
La maggior parte delle amministrazioni ha avviato la formazione del proprio personale. Le
altre lo faranno alla fine dell'anno. In Grecia la formazione del personale è cominciata dopo
Pasqua; i ministeri (essenzialmente i servizi che si occupano di fiscalità), le prefetture, gli enti
regionali e locali, i servizi di previdenza sociale, le banche e le associazioni professionali
hanno ricevuto un opuscolo dal titolo "Dalla dracma all'euro". In Francia è stato fatto uno
sforzo particolare per la formazione dei dipendenti pubblici, per i quali entro la fine dell'anno
è prevista almeno una mezza giornata di formazione sull'euro (il 67% è stato già formato). In
Portogallo si è conclusa con successo la formazione dei formatori dei dipendenti pubblici. In
Belgio sono in corso alcune azioni di formazione per i cassieri delle amministrazioni dello
Stato a contatto con il pubblico.
Altre iniziative riguardano le misure generali legate al passaggio all'euro. Le azioni svolte
dagli Stati membri sono già descritte nella comunicazione della Commissione del 3 aprile
16
200118. Per quanto riguarda il proseguimento di queste azioni, sono disponibili le seguenti
informazioni: in Grecia i ministri dell'amministrazione pubblica, dell'economia nazionale e
delle finanze hanno istituito, con decisione ministeriale, un gruppo d'azione incaricato di dare
seguito agli orientamenti del comitato nazionale per l'euro, di adottare i piani di azione
dell'amministrazione pubblica e del settore privato e bancario per il passaggio all'euro e la
rapida soluzione dei problemi che ne derivano, di pianificare l'informazione e i programmi
educativi sull'euro e di preparare i documenti pertinenti. Sono stati distribuiti due fogli
informativi del ministero delle finanze, uno sul passaggio all'euro della divisione bilancio e
l'altro destinato agli ex dipendenti in pensione.
In Spagna in seno all'amministrazione pubblica sono stati creati due gruppi di lavoro speciali.
Il primo è incaricato di sorvegliare l'arrotondamento delle tariffe e dei prezzi pubblici in euro,
mentre il secondo dovrà vigilare sulla conversione anticipata delle buste paga. Le tariffe delle
prestazioni di previdenza sociale saranno disponibili sia in euro che in pesetas. In seguito ad
un accordo tra il ministero dell'economia e i rappresentanti delle imprese pubbliche, dal 15
settembre 2001 le amministrazioni pubbliche spagnole operano in euro.
In Lussemburgo sono state organizzate nel mese di giugno delle riunioni a livello regionale
con rappresentanti degli enti locali, in cui si è richiamata l'attenzione sulle modalità di
conversione dei contratti pubblici in corso il 31 dicembre 2001, sul passaggio all'euro degli
enti medesimi e sulla loro partecipazione alla campagna di comunicazione. La preparazione
dei sistemi informatici è giudicata sufficiente.
Nei Paesi Bassi l'amministrazione centrale in linea di massima è pronta per il passaggio
all'euro. I preparativi (comprese i test) dovevano terminare entro il 1° luglio 2001. Le
verifiche effettuate dal ministero delle finanze mostrano che il termine è stato rispettato. La
conversione dei sistemi attuali verrà effettuata in massima parte alla fine del 2001. I servizi
sanitari costituiscono ancora un problema. Il ministero delle finanze e il ministero della sanità
hanno dato degli orientamenti per aiutare questo settore (case di cura e case di riposo, servizi
sanitari ecc.). È poi in corso un'indagine per fare il punto sullo stato di preparazione delle
scuole.
In Portogallo i servizi dei ministeri stanno concludendo i preparativi per l'arrotondamento e la
conversione dei dati storici. A gennaio il comitato nazionale per l'euro in partenariato con una
delle maggiori banche portoghesi ha lanciato una nuova iniziativa dal titolo "Euro
Municipios". È stata creata una rete di euro-formatori che comprende oltre l'85% dei comuni.
Il comitato euro sta procedendo ora alla certificazione dei comuni che hanno raggiunto un
buon livello di preparazione, assegnando loro il marchio "pronto per l'euro". All'inizio di
maggio è stato approvato il piano finale per il passaggio all'euro dei settori finanziari
dell'amministrazione pubblica, in cui vengono affrontate diverse materie di competenza del
ministero delle finanze. Dopo aver presentato i programmi di transizione all'euro, il piano
elenca le questioni ancora irrisolte e formula alcune proposte al riguardo.
In Finlandia nel corso dei prossimi mesi molti cittadini riceveranno fatture espresse in euro.
Esse saranno state emesse in massima parte dai servizi pubblici, dal momento che a livello
degli enti locali la graduale conversione all'euro dei sistemi contabili e informatici è prevista
solo per l'autunno.
18
COM(2001)190 del 3.4.2001.
17
In Italia il comitato euro ha pubblicato un documento contenente le linee guida per il
passaggio definitivo all'euro delle Amministrazioni Pubbliche19. Questo testo può servire
altresì da quadro di riferimento per gli enti locali.
Le amministrazioni nazionali nel complesso sono pronte. Esse potrebbero svolgere un
ruolo più attivo rendendo sistematica la conversione anticipata dei contratti pubblici e
delle retribuzioni dei dipendenti, così come è stato deciso in alcuni Stati membri.
1.3.2.
I preparativi delle amministrazioni locali
Il quadro giuridico del passaggio all'euro nella pratica è stato stabilito in modo armonizzato
dai dodici Stati membri: la conversione della contabilità all'euro nei 70 000 enti locali
dell'area dell'euro sarà effettuata il 31 dicembre 2001. Tuttavia, in applicazione dei principi di
sussidiarietà e di autonomia locale, gli enti locali hanno avviato numerose iniziative intese ad
agevolare gli adeguamenti amministrativi interni e a sviluppare azioni diversificate di
comunicazione locale.
Negli enti locali di piccole dimensioni la preparazione amministrativa sta procedendo con
maggiore rapidità, mentre sono sempre più numerosi gli enti locali e regionali di grandi
dimensioni che si impegnano in iniziative di comunicazione locale per facilitare il passaggio
all'euro degli abitanti.
1.3.2.1.
Si accelerano i preparativi interni per l'utilizzo pratico
dell'euro
Le campagne nazionali di informazione sull'euro hanno contribuito ad accelerare i preparativi
degli enti locali, in particolare per quanto riguarda l'adattamento informatico della loro
gestione finanziaria all'introduzione della nuova moneta. Un consiglio generale di
dipartimento in Francia, ad esempio, nel giugno 2001 ha deciso di provare a fare la
conversione di un bilancio di 332 milioni di euro per permettere ai suoi funzionari di
familiarizzarsi con la nuova moneta in vista del passaggio definitivo all'euro. Questa
operazione è durata una quindicina di giorni; dei formatori hanno addestrato i funzionari
dipartimentali utilizzatori del nuovo software finanziario; alla formazione hanno potuto
partecipare funzionari di tutti i servizi. In Germania l'adeguamento dei sistemi informatici dei
comuni si svolge sotto la supervisione dei Länder: nel luglio 2001 solo il 2% delle
attrezzature informatiche poneva ancora qualche problema. Nei Paesi Bassi il ministero delle
finanze ha effettuato uno stretto monitoraggio per sorvegliare l'adattamento informatico
all'euro dei pagamenti delle prestazioni sociali. In caso di problemi informatici nel periodo
transitorio, è stata prevista una procedura di emergenza con trattamento manuale al fine di
garantire la continuità del servizio pubblico ai beneficiari di dette prestazioni.
In tutta la zona euro andrà rivolta particolare attenzione all'adattamento dei terminali di
pagamento nel settore pubblico locale.
L'adattamento all'euro delle apparecchiature automatiche procede anch'esso in modo
generalmente soddisfacente. Sono state effettuate la maggior parte delle ordinazioni
necessarie. In Irlanda per il periodo provvisorio i parcheggi sono pronti a ricevere il
pagamento in entrambe le monete. Alcune città, come Parigi, modulano le tariffe a beneficio
19
Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.tesoro.it
18
degli utenti, in modo da facilitare il parcheggio residenziale e limitare l'uso dell'automobile. In
alcuni enti locali francesi, che hanno deciso di anticipare la conversione, le retribuzioni dei
dipendenti sono versate in euro, così come si è scelto di fare per i dipendenti pubblici dello
Stato a partire dal luglio 2001. Tuttavia per la maggior parte dei dipendenti degli enti locali le
retribuzioni cominceranno ad essere pagate in euro solo a partire dal 1° gennaio 2002. Alcuni
enti locali in Francia per evitare controversie hanno concluso degli accordi di conversione
all'euro dei contratti pubblici.
La conversione all'euro delle tariffe locali, senza effetti negativi per gli utenti e magari con
beneficio di questi ultimi, è una questione delicata che richiede particolare attenzione da parte
delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali. In tutti i paesi della zona euro sono state
emanate circolari ministeriali molto precise volte a garantire che il comportamento del settore
pubblico locale al riguardo sia sempre esemplare.
La cooperazione intercomunale è un'altra buona pratica di preparazione all'euro che tende a
svilupparsi. Essa consente di valutare i problemi sul terreno e di condividere le soluzioni
possibili. Per sei mesi dei "facilitatori" assunti dalle camere di commercio e artigianato, con il
sostegno finanziario del consiglio generale di dipartimento, seguiranno il processo di
adattamento all'euro dei numerosi consorzi intercomunali della Charente- maritime (F). Nei
Paesi Bassi diverse città stanno esaminando a titolo preventivo alcune misure correttive che
potrebbero essere prese da ciascun ente locale. In Belgio le Comunità e le Regioni stanno
elaborando le misure necessarie per l'adattamento della normativa e la creazione di un quadro
di riferimento per il passaggio all'euro da parte degli enti locali.
1.3.2.2.
Le azioni di comunicazione degli enti locali per sensibilizzare
gli abitanti
Dal sondaggio di Eurobarometro risulta che i cittadini, per familiarizzarsi con i nuovi valori
monetari, tendono ad aspettarsi un aiuto innanzi tutto dalle banche e poi dalla famiglia e dai
parenti. Le fasce vulnerabili della popolazione hanno però aspettative particolari nei confronti
degli enti locali.
Gli enti regionali e locali vengono sempre più spesso incontro a queste attese. Parigi e Berlino
nel settembre 2001 hanno lanciato delle campagne di informazione sull'euro con segnaletica
ad hoc e animazioni in loco. La provincia di Viscaye sostiene attivamente le azioni di
informazione dei comuni del suo territorio per agevolare il passaggio all'euro in zona rurale.
A Dunkerque vengono organizzati dei seminari pratici destinati a gruppi di persone
desiderose di informazioni pratiche sull'euro in quartieri svantaggiati.
L'Italia ha lanciato un grande programma, dal titolo "Eurovillaggio", in cui il comitato euro e
un'importante associazione di consumatori collaborano all'organizzazione di giornate euro in
circa 3000 comuni. Queste iniziative sono destinate al grande pubblico, con particolare
attenzione alle fasce vulnerabili della popolazione e agli anziani.
A Bonn, Sintra, Porto, Anversa, Lione, Barcellona, Düsseldorf, Francoforte, Venezia,
Bologna, Torino e Milano, 4800 formatori intervengono fino al marzo 2002 presso non
vedenti o ipovedenti, portatori di handicap e anziani nell'ambito del programma euro facile
cofinanziato dalla Commissione. Per familiarizzare con l'euro gli allievi, gli enti locali che
gestiscono scuole elementari, medie e superiori hanno preparato dei giochi educativi. Il
comune di Venezia, ad esempio, con l'aiuto dei servizi nazionali e degli organismi consolari,
ha inserito questi giochi educativi sul suo sito web.
19
Per aiutare i commercianti e le imprese con meno di 20 dipendenti a prepararsi all'euro, alcuni
enti locali sostengono le azioni di sensibilizzazione delle camere di commercio e artigianato.
L'azione più frequente è la sensibilizzazione delle imprese fornitrici degli enti locali. Altre
iniziative per la pratica dell'euro vedono la partecipazione di imprese ed enti locali uniti in
una rete facente capo alle camere di commercio. Ad esempio in 17 comuni del dipartimento
delle Deux-Sèvres (F) vengono organizzati dei dibattiti itineranti su un camion per trattare
alcuni aspetti pratici relativi all'euro.
Passando in rassegna i preparativi degli enti locali si scopre l'esistenza di moltissime
buone pratiche. Al di là di questi esempi puntuali, è però difficile valutare il grado
effettivo di preparazione. In particolare permangono seri dubbi sullo stato di
avanzamento dei lavori di passaggio all'euro negli enti locali più piccoli.
1.4.
La preparazione dei cittadini
Il nuovo orientamento delle campagne nazionali di comunicazione, destinate dall'inizio del
2001 al grande pubblico, comincia a portare i suoi frutti: le conoscenze della gente sugli
aspetti fondamentali del passaggio all'euro migliorano, pur restando nel complesso
insufficienti.
1.4.1.
Cosa sanno i cittadini dell'euro
Attraverso le indagini di Eurobarometro la Commissione misura regolarmente l'evoluzione
delle conoscenze della popolazione e degli atteggiamenti dei cittadini nei confronti dell'euro.
L'ultimo studio è stato realizzato nel corso della seconda settimana del mese di settembre20.
1.4.1.1.
La conoscenza del calendario
La conoscenza della data di messa in circolazione delle monete e delle banconote è molto
migliorata nel corso del secondo semestre 2001: la percentuale delle risposte errate o inesatte
è scesa dal 40% al 22%. La conoscenza della data di introduzione è inferiore alla media in
cinque paesi: Grecia (38% di errori o imprecisioni), Francia (26%), Spagna (28%), Austria
(28%) e Italia (29%). La percentuale di errore è invece inferiore al 15% in Belgio, Germania,
Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi e Finlandia.
La scomposizione dei risultati per categoria socioprofessionale mostra che i liberi
professionisti, i quadri superiori e gli impiegati sono complessivamente meglio informati della
media. Occorre invece uno sforzo particolare di informazione per quanto riguarda gli
agricoltori, i disoccupati e le casalinghe.
La durata del periodo di doppia circolazione continua ad essere poco conosciuta: il 75% degli
abitanti della zona euro non è ancora in grado di dare una risposta corretta. Le campagne di
comunicazione nazionali per il momento non danno grandi risultati. La percentuale delle
persone che non conoscono il calendario di introduzione dell'euro è particolarmente elevata in
Germania (95 % di risposte sbagliate), in Grecia (86%), in Francia (88%) e in Irlanda (88%).
Nettamente migliore in confronto è il grado di informazione degli olandesi (45%), degli
austriaci (55%) e dei finlandesi (53%).
20
Flash Eurobarometro 98/4. « Attitudes sur l’euro ». Disponibile all'indirizzo seguente:
www.europa.eu.int/comm/economy_finance/document/euro/barometers/brmtr_en.htm
20
Più di un abitante su due della zona euro tende a sopravvalutare la durata del periodo di
doppia circolazione e uno su dieci a sottovalutarla. Una su sette delle persone intervistate non
è in grado di dare una risposta.
1.4.1.2.
La conoscenza degli aspetti pratici del passaggio all'euro
La maggior parte degli abitanti della zona euro (il 59%, contro il 15% dell'inizio dell'anno)
conosce ora il tasso esatto di conversione dell'euro in moneta nazionale. Con un margine di
errore di +/- 1 un centesimo di euro, il 68% delle persone intervistate danno una risposta
esatta (percentuale che arriva all'82 % ammettendo un margine di errore di +/- 5 centesimi di
euro).
I risultati variano sensibilmente da uno Stato membro all'altro. Il valore esatto dell'euro è
conosciuto da quasi l'83% dei portoghesi, dal 75% dei lussemburghesi, dal 77% degli
spagnoli, dall'81% dei belgi e dal 78% dei francesi, ma solo dal 36% dei tedeschi, dal 49%
degli italiani, dal 49% dei finlandesi e dal 42% dei greci. Prevale la tendenza a sovrastimare il
valore dell'euro.
La possibilità di utilizzare le banconote euro in tutta la zona euro non viene compresa in
media dal 16% dei cittadini degli Stati interessati, con punte più elevate in Grecia (27%) e in
Portogallo (21%). Questo principio di base è noto invece ad oltre il 90% dei belgi e al 95%
dei lussemburghesi.
I progressi fatti nell'informazione dei cittadini sono rilevanti, ma sempre insufficienti.
La preparazione del passaggio all'euro non può essere valutata sulla base di criteri
standard: tutti i cittadini devono conoscere i pochi elementi basilari indispensabili per
passare tranquillamente alla nuova moneta (data di introduzione, tasso di conversione,
durata del periodo di doppia circolazione ecc.). Gli Stati membri devono dunque
proseguire e intensificare gli sforzi già intrapresi.
1.4.2.
Familiarizzarsi con la nuova scala di valori
Per "capire" i prezzi in euro e saper apprezzare le differenze di prezzo, il consumatore ha
bisogno di farsi una scala di valori nella nuova moneta, memorizzando qualche importo di
riferimento. Tale meccanismo di apprendimento richiede tempo. Per preparare il consumatore
all'euro occorre dunque adottare un approccio anticipativo e incitarlo ad immergersi
gradualmente nel nuovo contesto. Le azioni di comunicazione devono servire anche a far
memorizzare al cittadino alcuni prezzi di riferimento in euro. Nell'ottobre 2000 la
Commissione aveva raccomandato la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di
pagamento scritturali dei grandi fornitori di servizi, il versamento in euro degli stipendi, da
attuare non appena possibile, nonché l'introduzione dell'euro nelle contrattazioni collettive e la
fissazione dei prezzi in euro già dal terzo trimestre del 200121.
1.4.2.1.
La doppia indicazione dei prezzi
La doppia indicazione dei prezzi si è molto intensificata dall'inizio dell'anno. In Grecia è
obbligatoria da marzo per tutte le imprese e gli esercizi commerciali, in Austria e in
Portogallo da ottobre per la maggior parte di essi. Sarà obbligatoria anche in Belgio a partire
dal 15 dicembre. Le percentuali raggiunte negli Stati in cui l'indicazione in euro è facoltativa
21
Per la vendita a distanza e i settori in cui sono preponderanti i pagamenti scritturali.
21
sono complessivamente molto elevate per la grande distribuzione (ad esempio: 95% nei
supermercati francesi22, 89% nei supermercati belgi23, 97% nei supermercati irlandesi24 ecc.)
e abbastanza elevate negli esercizi commerciali (ad esempio: 69 % delle autorimesse in
Francia, 62% degli alberghi in Belgio ecc.). Le regole di conversione vengono in genere ben
rispettate (ad esempio: tasso di errore medio del 2,2% in Francia)25. Fino ad oggi oltre il 90%
dei consumatori dice di aver già visto prezzi in euro 26 nei supermercati e quasi l'80% negli
esercizi commerciali.
Gli effetti di questa doppia indicazione sull'apprendimento di una nuova scala di valori in euro
sono però ancora limitati: la percentuale dei consumatori che ha memorizzato dei prezzi in
euro è in aumento (34% contro il 20% dell'inizio dell'anno), ma resta ancora
complessivamente bassa. Le percentuali non differiscono molto da uno Stato all'altro, ad
eccezione dell'Irlanda e del Portogallo, contraddistinti da valori piuttosto bassi
(rispettivamente 22% e 26%). A livello socioprofessionale, la memorizzazione di prezzi di
riferimento è leggermente più frequente tra i liberi professionisti e i quadri superiori (44%) e
nettamente più rara tra le casalinghe (25%). In effetti l'attenzione rivolta ai prezzi in euro è nel
complesso piuttosto scarsa: meno di un consumatore su dieci afferma di guardarli
sistematicamente, poco più di uno su tre lo fa occasionalmente27.
Questi risultati probabilmente miglioreranno quando verrà invertito l'ordine di indicazione e si
darà gradualmente maggiore risalto al prezzo in euro28. La dichiarazione comune tra
rappresentanti europei dei consumatori, dei commercianti e delle PMI, adottata il 2 aprile
2001 a Bruxelles, prevede di dare progressivamente maggiore risalto all'indicazione del
prezzo in euro (prezzo in euro più visibile di quello nell'unità monetaria nazionale) e la
fissazione dei prezzi psicologici in euro tra il settembre e gli inizi del dicembre 2001. La
legislazione portoghese impone di dare maggiore risalto all'indicazione del prezzo in euro
(prezzo in euro più grande o più visibile del prezzo in moneta nazionale), una pratica
raccomandata anche dal Conseil National de la Consommation in Francia. Alcune imprese
della grande distribuzione hanno cominciato a stabilire i loro prezzi in euro, ma è troppo
presto per misurare l'impatto di questa iniziativa.
1.4.2.2.
La creazione di un ambiente euro
Oltre alla definizione dei prezzi in euro vi sono altri elementi importanti della vita quotidiana
dei consumatori che registreranno il passaggio alla moneta europea in diversi paesi della zona
euro. Tra di essi figurano:
- le fatture dei servizi pubblici In Francia da gennaio i grandi fornitori di servizi hanno
cominciato a convertire la loro fatturazione. Iniziative analoghe sono state prese a luglio in
Belgio e in Italia, a settembre in Spagna e in Lussemburgo e a ottobre in Portogallo.
22
23
24
25
26
27
28
Fonte: indagine della DGCCRF. Agosto 2001. Disponibile su www.minefi.gouv.fr .
Fonte: Ministero degli affari economici. Disponibile su: www.mineco.fgov.be/euro
Fonte: Office of the Director of consumer affairs.
In Portogallo l'ispettorato delle attività economiche è stato incaricato di controllare, a partire dal 1°
ottobre, il rispetto delle regole di conversione e dell'obbligo di indicazione.
Fonte: Eurobarometro. 55.2. « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Domande poste nel
luglio 2001.
Fonte: idem
Nei Paesi Bassi il Forum nazionale ha tuttavia deciso di non invertire l'ordine di indicazione dei prezzi,
per paura di creare confusione nel consumatore.
22
Complessivamente queste operazioni si sono svolte in modo molto soddisfacente29. In alcuni
paesi comincia anche il passaggio all'euro degli organismi di previdenza sociale ( ad esempio,
per l'assicurazione malattia francese il passaggio avverrà in ottobre);
- il versamento delle retribuzioni. Analogamente a quanto già avviene per i funzionari delle
istituzioni europee nonché per i dipendenti pubblici francesi, italiani, spagnoli, irlandesi e
portoghesi, un numero sempre maggiore di lavoratori dipendenti viene ormai pagato in euro,
soprattutto nelle grandi imprese;
- la conversione dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali. La scelta di
convertire, fatta inizialmente in Belgio e in Francia, si è poi quasi universalmente
generalizzata facendo seguito alla raccomandazione della Commissione dell'ottobre 2000.
Questa conversione anticipata può contribuire in modo significativo ad accrescere la
dimestichezza con l'euro, specie nei paesi che utilizzano molto gli assegni (compilando
manualmente un assegno in euro si memorizzano più facilmente dei valori di riferimento che
non pagando con una carta);
- l'avvio della conversione degli apparecchi misuratori. In alcuni paesi, come la Francia, la
Finlandia o il Belgio, è iniziata la conversione all'euro delle pompe di benzina.
Nel complesso i consumatori hanno ancora scarsa familiarità con l'euro. Questa
situazione dovrebbe però migliorare rapidamente negli Stati che hanno deciso di attuare
misure di immersione anticipata in un ambiente euro. Sarebbe auspicabile che queste
iniziative si generalizzassero, soprattutto nei paesi che sono restati molto indietro con i
preparativi (Austria, Paesi Bassi ecc.), in modo da evitare che i consumatori non siano
disorientati al momento dell'introduzione delle banconote e delle monete.
1.4.3.
Le preoccupazioni degli europei riguardo all'euro
Complessivamente la maggior parte dei cittadini della zona euro confidano nella loro capacità
di abituarsi alla nuova moneta: uno su sette (16%) non si aspetta alcun problema, mentre più
29
In ordine di tempo Electricité de France è stata la prima grande emittente europea di fatture a passare
all'euro (a gennaio). Gli elementi più significativi di questa operazione si possono così sintetizzare: nel
gennaio 2001, EDF ha ricevuto 3000 assegni "trasferiti" (ammontare in euro su un assegno in franchi o
viceversa) e 50 000 pagamenti parziali mediante assegno (riporto dell'ammontare in euro della fattura
su un assegno in franchi, con un tasso di errore del 10%). Riferiti al totale dei pagamenti, effettuati con
qualsiasi mezzo, gli errori di pagamento hanno raggiunto l'1,3% del volume degli incassi di gennaio,
riducendosi poi allo 0,3 alle fine di marzo. Il servizio competente per la fatturazione ha contattato uno
per uno tutti i clienti in questione invitandoli a versare il saldo. Chi aveva commesso un errore non ha
dovuto pagare nessuna ammenda. Per ridurre il tasso di errore, si è intervenuti due volte per migliorare
la presentazione della fattura, a gennaio e ad aprile. I centri clienti hanno ricevuto circa 60 000 chiamate
telefoniche supplementari (un aumento pari all'1,3%), nel 90% dei casi da parte di privati cittadini. Il
57% delle chiamate dei privati riguardava problemi di conversione, il 18% le modalità di pagamento, il
17% questioni varie (leggibilità della fattura, ecc.), il 6% la legittimità del cambiamento e il 2% la
continuità dei contratti. Le chiamate dei professionisti riguardavano per il 37% problemi di
conversione, per il 19% questioni contabili, per il 17% le modalità di pagamento, per il 17% la
leggibilità della fattura, per il 6% la legittimità del cambiamento e per il 4% la continuità dei contratti.
Da un'indagine effettuata presso i clienti nei mesi di febbraio, marzo e aprile è risultato che il 61%
aveva notato il cambiamento della moneta di fatturazione [Nb: molti effettuano il pagamento mediante
prelievo automatico e non fanno attenzione alla fattura], il 79% ha dichiarato che la conversione della
fattura non lo disturbava, il 30% ha avuto dei problemi per pagare la fattura, l'81% ha reagito
positivamente alla decisione dell'EDF di operare tale cambiamento. Va rilevato che benché la
conversione delle tariffe sia stata effettuata nel pieno rispetto del principio di neutralità, il 18% dei
clienti ha avuto l'impressione di pagare di più per l'elettricità. Fonte: EDF.
23
di una persona su due (57%) si aspetta solo dei problemi passeggeri. Solo il 12% dei
consumatori si aspetta gravi difficoltà. La fiducia è particolarmente forte in Austria (32% dei
consumatori pensano che non avranno problemi), in Lussemburgo (29%) e in Germania
(24%). Gli spagnoli (11%), i francesi (10%) e gli italiani sono invece molto più preoccupati30.
L'indagine effettuata nel luglio scorso su "gli europei e l'euro" permette di individuare i
principali elementi di preoccupazione.
1.4.3.1.
Problemi personali legati all'utilizzazione dell'euro
Un numero rilevante di consumatori (34%) teme di non riconoscere le banconote e le monete
in euro, un elemento di preoccupazione particolarmente forte in Grecia (46%). La campagna
lanciata dall'Eurosistema il 30 agosto scorso, intesa principalmente a far conoscere le
banconote e le monete, permetterà con ogni probabilità di ridurre drasticamente queste
percentuali.
Quasi il 43% dei consumatori teme di avere difficoltà a confrontare i prezzi tra i negozi. Il
47% circa pensa che avrà dei problemi a ricordare i prezzi in euro. Questa preoccupazione è
preponderante in Grecia (55%), in Franca (55%), in Irlanda (55%) e in Italia (56%). Gli
olandesi risultano invece particolarmente fiduciosi (25%).
La netta maggioranza dei cittadini (56%) teme di sbagliarsi nelle operazioni di calcolo
mentale. Stranamente questo timore non è molto correlato con la complessità del tasso di
cambio: pur potendo ricorrere ad un sistema molto semplice per calcolare
approssimativamente la conversione (dividere per 2000), gli italiani sono i più preoccupati
(67%), molto più degli spagnoli (57%), teoricamente svantaggiati da un tasso di cambio poco
propizio al calcolo mentale (1 euro = 166,386 pesetas). I risultati variano sensibilmente a
seconda della categoria socioprofessionale: se il 34% dei quadri dirigenti temono di
sbagliarsi, tra i pensionati questa percentuale sale al 64% e tra le casalinghe al 67%. Le donne
in generale sono molto più preoccupate degli uomini (63% contro 47%).
Infine il 41% dei consumatori teme di avere difficoltà a comprendere le fatture, le buste paga,
gli estratti conto ecc. Questa preoccupazione è particolarmente forte in Italia (57%), in Grecia
(50%) e in Irlanda (51%).
1.4.3.2.
Il timore di pratiche ingannevoli
Al primo posto fra le fonti di preoccupazione dei consumatori c'è la paura di un aumento dei
prezzi in occasione del passaggio all'euro, preoccupazione oggi condivisa dai due terzi dei
cittadini europei. I più preoccupati sono gli italiani (69%), i francesi e i tedeschi (68%),
mentre i più tranquilli sono i lussemburghesi (53%).
La maggior parte degli abitanti della zona euro (52%) teme di essere ingannata dai
commercianti al momento di ricevere il resto. Questa preoccupazione, che rispecchia
indirettamente il livello di fiducia esistente tra consumatori e dettaglianti, è particolarmente
forte in Italia (62%) e in Francia (59%), mentre è relativamente scarsa in Finlandia (37%) e
nei Paesi Bassi (35%). Essa varia inoltre sensibilmente a seconda della categoria
socioprofessionale: è moderata tra i quadri dirigenti (38%), arriva al 57% tra i disoccupati, al
60% tra i pensionati e al 62% tra le casalinghe.
30
Eurobarometro 55.2 « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Luglio 2001
24
I timori legati al passaggio all'euro tendono a crescere con l'approssimarsi delle
scadenze e con la consapevolezza delle difficoltà pratiche relative. Al di là delle
differenze nazionali, le donne e le persone socialmente meno favorite risultano nel
complesso relativamente preoccupate e richiedono uno sforzo di informazione specifico
da parte degli Stati partecipanti.
1.4.4.
L'uso dell'euro da parte dei consumatori
Nel complesso i consumatori utilizzano ancora poco l'euro.
1.4.4.1.
I conti bancari in euro
È raro che i consumatori scelgano spontaneamente di passare all'euro nelle loro operazioni
bancarie. Alla fine di giugno - cioè prima che iniziassero le operazioni di conversione
anticipata - la percentuale dei conti in euro sul totale dei conti dei privati ammontava solo al
3,2% . A tale data quasi un conto su quattordici veniva aperto in euro, contro uno su trentatré
alla fine del 2000. La situazione probabilmente non sarebbe migliorata senza un intervento
esterno: a luglio il 91% dei consumatori dichiarava di voler aspettare il 2002 per convertire il
proprio conto31.
Le nuove cifre non sono ancora disponibili, ma oggi è molto probabile che in Francia, in
Belgio, in Spagna e in Lussemburgo quasi tutti i conti dei privati siano in euro e che siano
ugualmente in euro anche la maggior parte dei conti in Germania e in Portogallo. I conti in
euro sono probabilmente ancora una minoranza in Austria, in Finlandia e nei Paesi Bassi e in
Irlanda rappresentano una rarità.
1.4.4.2.
I pagamenti in euro
Nel secondo trimestre l'utilizzazione dell'euro da parte dei privati è leggermente aumentata in
volume (1,9% invece dell'1,4%), ma non è ancora tornata al livello raggiunto all'inizio del
2000 (2,4%)32. Le operazioni arrivano a superare il 5% solo in due paesi: Belgio (5,5%) e
Lussemburgo (6%). La stessa evoluzione si osserva nella percentuale dei pagamenti in valore,
che passa dal 6,2% all'8,8% (contro l'8,9% del primo trimestre 2000). Succede ancora di
frequente che il terminale di pagamento del commerciante non consenta di effettuare
un'operazione in euro33.
La situazione comincerà a migliorare nei prossimi mesi, grazie alla conversione anticipata dei
mezzi di pagamento scritturali. Mentre è poco probabile che la conversione anticipata
comporti un aumento massiccio dei pagamenti in euro effettuati tramite carta (in pratica è
generalmente il commerciante che sceglie la moneta in cui viene effettuata la transazione), la
percentuale dei pagamenti in euro dovrebbe crescere sensibilmente nei paesi che fanno grande
uso di assegni, se questi ultimi sono monovaluta34.
31
32
33
34
Eurobarometro 55.2 « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Luglio 2001
Fonte: settima nota trimestrale sui progressi nell'utilizzo dell'euro. Commissione europea. Luglio 2001
Disponibile all'indirizzo seguente:
www.europa.eu.int/comm/economy_finance/document/misc/eurouse_en.htm
A titolo di esempio nel luglio 2001 negli esercizi commerciali francesi vi erano circa 625 000 terminali
di pagamento ancora da adeguare. Fonte: CB Mag. Luglio 2001.
A titolo di esempio, un consumatore francese che riceve un libretto di assegni in euro non può emettere
assegni in franchi. L'obiettivo del governo francese è comunque quello che per la fine dell'anno il 70%
dei pagamenti dei consumatori sia effettuato in euro.
25
Quando viene loro chiesto perché utilizzano così poco l'euro, i consumatori adducono varie
ragioni: il 28% teme confusioni, il 56% non ha un conto in euro, il 54% non ha un libretto di
assegni in euro, il 44% rischia un rifiuto da parte del commerciante, il 34% ignora di avere
questa facoltà e il 77% ....non è interessato a questa possibilità.
L'uso « volontario »dell'euro da parte dei consumatori resta molto limitato. Solo con
una politica attiva di conversione anticipata dei mezzi di pagamento è possibile indurre i
consumatori a sperimentare l'euro prima dell'introduzione delle banconote e delle
monete35.
1.5.
Le campagne di informazione
1.5.1.
Le iniziative della Commissione europea e degli Stati membri
La politica di informazione sull'euro ha due obiettivi: ottenere il sostegno della popolazione a
favore dell'euro e agevolare la transizione informando i cittadini delle conseguenze pratiche
dell'introduzione dell'euro fiduciario nella loro vita quotidiana. Negli Stati membri sono stati
eseguiti numerosi studi e indagini, mentre da parte sua la Commissione ogni sei-otto
settimane effettua un'indagine lampo Eurobarometro, in modo da seguire l'evoluzione
dell'opinione pubblica (le domande sono sempre le stesse). Dall'ultimo sondaggio lampo
(indagine effettuata nel settembre 2001) risulta che il 42% della popolazione continua a
considerarsi non sufficientemente informata sull'euro. È stato ormai passato il capo dei 100
giorni, ma ciò non implica necessariamente che la gente cercherà di informarsi da sé. È questa
la sfida da raccogliere nei prossimi tre mesi: andare incontro ai cittadini.
In questa breve presentazione delle iniziative in materia di informazione vengono distinti tre
tipi di interventi: le campagne di informazione sull'euro realizzate dalle autorità nazionali, la
campagna intrapresa dalla BCE e dall'Eurosistema e l'azione della Commissione europea.
1.5.1.1.
Le campagne di informazione negli Stati membri dell'area
dell'euro
Gli slogan delle campagne euro, lanciate in tutti i paesi della zona euro dall'inizio del 2001,
consentono di valutare l'asse centrale del messaggio in ciascun paese.
Belgio
Tra poco l'euro sostituirà il franco
Bientôt l'euro remplace le franc
Straks vervangt de euro de frank
Germania
Un valore sicuro che si afferma:
l'euro
Echte Werte setzen sich durch.
Der Euro
Grecia
L'euro: un futuro promettente.
Anch'io sto con l'euro
Εύρωστο Μέλλον (Evrosto Mellon)
Και εγώ Ευρώ (Ke ego Evro)
Spagna
Euro, comincia a farci i conti
Euro , empieza à contar con el
35
Nei Paesi Bassi il Forum nazionale ha tuttavia deciso di non conformarsi alle raccomandazioni della
Commissione e di concentrare le operazioni di conversione alla fine del 2001.
26
Francia
L'euro, insieme è più facile
Irlanda
Pensa in euro / il cambiamento ce
l'hai in tasca
Think euro- the change is in
your pocket
Smaoinigh euro - is I do phocasa a bheidh an t-athrú
Italia
L'euro entra nel quotidiano
L'euro entra nel quotidiano
Lussemburgo
Pronti per l'euro
Prett fir den euro!
Paesi Bassi
L'euro è per noi tutti
De euro wordt van ons allemaal
Austria
« Benvenuto all'euro », nessuno
slogan globale, ma slogan mirati
Willkommen Euro
Portogallo
L'euro: la buona risposta
Euro. A resposta certa
Finlandia
Mettiamo in pratica l'euro(non è
uno slogan, ma un obiettivo)
Euro tas I bruck
Euro käyttöön
BCE/Eurosistema
L'euro, la nostra moneta
L'euro notre monnaie
Commissione
L’euro : l’Unione europea nella
vostra mano
L’euro : l’Union européenne
dans votre main
Anche lo sforzo di bilancio sostenuto dagli Stati membri è stato considerevole e costituisce
una riprova delle dimensioni delle campagne realizzate, destinate ad ampliarsi ulteriormente
negli ultimi quattro mesi del 2001 e nei primi mesi del 2002. Nella tabella che segue sono
riportati gli importi delle convenzioni di partenariato firmate con gli Stati membri.
CONVENZIONI CON GLI STATI MEMBRI (in euro)
Quota parte della Commissione
Paese
Quota parte del ministero
Esercizi
precedenti
1996-2000
2001
Totale
Commissione
Esercizi
precedenti
1996-2000
2001
Totale ministero
Totale
1
2
3=1+2
4
5
6=4+5
7=3+6
Belgio
3.399.000
1.150.000
4.549.000
3.541.000 3.450.000
6.991.000
11.540.000
Germania
20.929.000
4.500.000
25.429.000
21.742.000 4.500.000
26.242.000
51.671.000
Grecia
1.921.000
1.450.000
3.371.000
1.921.000 1.550.000
3.471.000
6.842.000
Spagna
13.367.000
4.000.000
17.367.000
13.649.000 4.000.000
17.649.000
35.016.000
27
Francia
16.501.000
3.900.000
20.401.000
21.047.000 3.900.000
24.947.000
45.348.000
Irlanda36
2.006.000
625.000
2.631.000
3.892.000 2.875.000
6.767.000
9.398.000
Italia
13.942.000
3.849.000
17.791.000
21.231.000 21.000.880
42.231.880
60.022.880
Lussemburg
o
265.000
110.000
375.000
600.000
915.000
1.290.000
Paesi Bassi
4.521.000
1.275.000
5.796.000
40.588.000 21.414.000
62.002.000
67.798.000
Austria
3.292.000
660.000
3.952.000
7.471.000 2.271.000
9.742.000
13.694.000
Portogallo
3.643.000
1.050.000
4.693.000
3.682.000 1.050.000
4.732.000
9.425.000
Finlandia
2.089.000
700.000
2.789.000
2.487.000
700.000
3.187.000
5.976.000
988.000
550.000
1.538.000
988.000
551.000
1.539.000
3.077.000
86.863.000
23.819.000
Svezia
315.000
110.682.000 142.554.000 67.426.880
209.980.880 321.097.880
NB: Gli importi riportati nella tabella non comprendono altre dotazioni destinate all'informazione sull'euro da parte delle
amministrazioni e/o istituzioni nazionali.
I piani media di tutte le campagne prevedono un'intensa presenza su tutti i principali supporti
mediatici e in particolare in televisione. Il coordinamento tra i ministeri, l'Eurosistema e la
Commissione permette di definire un piano media complessivo, che eviti il sovrapporsi dei
messaggi e assicuri una programmazione coerente. Ciascun soggetto manterrà nei messaggi
che farà diffondere gli obiettivi specifici che gli sono assegnati.
Nella tabella che segue sono riportati i piani media concernenti la televisione per ciascun
paese e per la BCE.
BelgiqueBelgië
Deutschland
Ελλάδ
España
36
L'importo totale destinato alle campagne di comunicazione in Irlanda è stimato a 18 milioni di euro.
28
Wk 9
Wk 8
Wk 7
Wk 6
Wk 5
Wk 3
Wk 2
Wk 4
2002
2001Wk 1
Wk 52
Wk 51
Wk 50
Wk 49
Wk 48
Wk 47
Wk 46
Wk 45
Wk 44
Wk 43
Wk 42
Wk 41
Wk 40
Wk 39
Wk 38
Wk 37
Wk 36
Wk 35
2001
France
Irland
Italia
Luxembourg
Nederland
Osterreich
Cfr. campagna Eurosistema/BCE
Portugal
Suomi
Finland
-
ECB/
Eurosystem
Per quanto riguarda le altre attività di informazione sull'euro negli Stati membri, vanno
segnalate diverse iniziative, come quelle realizzate con mezzi mobili - camion, tram, autobus che percorrono le regioni per andare incontro ai cittadini. Ogni paese ha creato un sito euro e
in quasi tutti i paesi c'è un "numero verde" a disposizione di chi vuole fare domande sull'euro.
Molti Stati membri hanno messo a punto anche una documentazione scritta e audiovisiva
destinata agli immigrati.
Il programma "euro facile" elaborato dalla Commissione con le associazioni e i rappresentanti
dei portatori di handicap è stato ampiamente integrato nei programmi nazionali e il materiale
relativo è stato riprodotto in decine di migliaia di copie. Con l'inizio dell'anno scolastico
2001-2002 le autorità nazionali competenti hanno preso numerose iniziative per inserire il
tema dell'euro nei programmi scolastici.
Sono state prese inoltre iniziative per colmare il ritardo registrato da molte piccole imprese
nella loro preparazione al passaggio all'euro fiduciario.
1.5.1.2.
Il programma d'azione della Commissione europea
Il programma d'azione della Commissione per le settimane e i mesi venturi si basa su quattro
principi:
-
complementarità con gli altri attori;
-
continuità delle azioni per una maggiore efficacia delle stesse;
-
collaborazione con le autorità nazionali e con la società civile organizzata a livello
europeo
-
massimo coordinamento per quanto riguarda le azioni di comunicazione verso il
pubblico.
29
Tutte le azioni programmate dalla Commissione non verrebbe intraprese se la Commissione
non ne prendesse l'iniziativa, in quanto riguardano la dimensione europea dell'informazione
sull'euro. In tal senso esse sono complementari a quelle di altri promotori, pur essendo
concepite in collaborazione e in stretto coordinamento con questi ultimi. Le azioni che
verranno realizzate riguardano i media transnazionali (diffusi via satellite e via cavo) e la
stampa locale. La Commissione conta in questo modo di arrivare ad un pubblico che le
campagne nazionali non sono riuscite a raggiungere direttamente e per il quale è difficile
accedere all'informazione.
La Commissione continuerà a mettere in pratica le conclusioni del Consiglio europeo di Nizza
per quanto riguarda l'organizzazione di azioni di informazione sull'euro fiduciario da
realizzare in date comuni. In particolare sono previste azioni per celebrare l'introduzione
delle banconote e delle monete il 31 dicembre 2001. Infine, per garantire la continuità
dell'azione intrapresa, essa intensificherà la diffusione di diversi documenti che si sono
rivelati efficaci e per i quali c'è una fortissima richiesta. Si tratta di manifesti, libretti per
bambini, cd-rom, mostre, kit di facsimili di banconote e monete, strumenti e giochi eurofacile ecc. 37 che forniscono un'informazione sull'euro nella sua dimensione europea. La
Commissione potenzierà inoltre il suo programma di informazione sull'euro rivolto ai paesi
terzi.
Le campagne degli Stati membri e della Commissione si intensificheranno sensibilmente
nei prossimi mesi. Il tempo stringe per raggiungere l'obiettivo: far conoscere a tutti le
date fondamentali e i principi di base del passaggio all'euro.
1.5.2.
L'azione svolta dall'Eurosistema
La campagna di informazione Euro 2002 è stata gestita dalla BCE e dalle dodici banche
centrali dell'area dell'euro. Il pubblico a cui si rivolge è innanzi tutto la popolazione della zona
euro e in secondo luogo quella che risiede al di fuori di tale zona. La campagna è stata
lanciata alla metà del 2000 e proseguirà fino alla primavera 2002. Dotata di un budget di 80
milioni di euro, essa si svolge nelle undici lingue ufficiali dell'Unione europea e integra le
campagne nazionali condotte in ciascuno Stato membro dell'area dell'euro. È una campagna
specifica che pone l'accento sugli aspetti pratici dell'introduzione delle banconote e delle
monete in euro e in particolare su quattro grandi punti:
- l'aspetto preciso delle banconote e delle monete in euro,
- le loro principali caratteristiche di sicurezza;
- i diversi tagli di banconote e monete in euro e
- le diverse modalità di passaggio all'euro fiduciario.
I principali elementi costitutivi di questa campagna sono: una campagna di massa nei media,
la presenza su Internet - un sito web consacrato all'euro nelle undici lingue ufficiali della
Comunità (www.euro.ecb.int) - un programma concernente le relazioni pubbliche e la stampa
e un programma di partenariato. Nell'ambito di questa campagna di formazione è stato inoltre
37
Disponibili sul sito: www.europa.eu.int/euro, nella sezione « Cittadini e consumatori ».
30
avviato un programma di formazione molto completo. Sono state prese iniziative specifiche a
favore dei portatori di handicap e in particolare degli ipovedenti. È stata instaurata una
strettissima cooperazione con l'Unione europea dei ciechi, sia per la concezione delle
banconote e delle monete in euro che per la produzione di idoneo materiale di formazione,
con la pubblicazione di un opuscolo in tre diversi formati (stampa a grandi caratteri, audio e
Braille) e di facsmili di banconote (distribuiti dalla Commissione europea). Per facilitare
ulteriormente il riconoscimento delle banconote e delle monete da parte delle persone con
handicap visivi e aiutarli a distinguere i diversi tagli, è stato stanziato circa un milione di euro
per la produzione di materiale per l'identificazione appositamente concepito a tale scopo.
Questo materiale sarà messo a disposizione degli interessati attraverso la rete dell'Unione
europea dei ciechi.
All'esterno dell'area dell'euro, la campagna prevede annunci nei giornali nazionale e alla
televisione a dicembre. Nell'ambito della campagna internazionale nei media, saranno
pubblicati annunci nelle riviste, verranno diffusi video a bordo degli aerei e verranno date
informazioni nei grandi aeroporti internazionali. Inoltre la versione internazionale del foglio
di informazione destinato al pubblico sarà tradotto in altre 23 lingue. Tutte queste iniziative
saranno completate dalle azioni bilaterali svolte dalle banche centrali nazionali nelle regioni
in cui la moneta di quei paesi è tradizionalmente solita circolare.
Grazie alla campagna dell'Eurosistema la popolazione avrà molte meno difficoltà a
riconoscere le banconote e le monete in euro. Per essere pienamente efficace, sarebbe
bene che questa campagna venisse rilanciata a livello locale dalle autorità pubbliche e
dalle organizzazioni consolari e professionali (locandine, ecc.).
2.
CANTIERI IN CORSO E BUONE PRATICHE
Passando in rassegna i "cantieri" si può fare meglio il punto della situazione riguardo a sei
grosse questioni, che vanno dal rischio di aumento dei prezzi alla fabbricazione delle
banconote e delle monete.
2.1. Cantieri in corso
2.1.1.
Piani di emergenza e misure di sicurezza
L'introduzione delle banconote e delle monete è soggetta a dei rischi, dovuti ad eventi
imprevisti o a qualche cedimento nei piani di passaggio all'euro fiduciario. I rischi sono di
diversa natura e possono variare molto da uno Stato membro all'altro. Vi sono però alcuni
problemi comuni che la maggior parte, se non la totalità degli Stati membri, si sta preparando
ad affrontare. Si tratta in particolare dello stoccaggio e del trasporto, della momentanea
penuria di contante e dei problemi di comunicazione, senza dimenticare il rischio generale in
termini di sicurezza legato ad ognuna di queste questioni.
31
2.1.1.1. Stoccaggio e trasporto dei fondi
Dovranno essere stoccate grandi quantità di banconote, in euro o in moneta nazionale. Tutti i
paesi ritengono che gli impianti esistenti saranno sufficienti per lo stoccaggio delle banconote,
ad eccezione del Portogallo, che per lo stoccaggio di quantitativi supplementari ha adattato
basi militari aree preesistenti.
Per le monete tutti i paesi eccetto la Grecia prevedono la creazione di nuovi impianti. In
Belgio le autorità hanno affittato un deposito in cui verranno stoccate tutte le monete ritirate
dalla circolazione. In Germania le succursali della banca centrale nazionale vogliono allestire
luoghi di deposito supplementari, in qualche caso in caserme militari. In Spagna le monete
sono stoccate in un deposito centrale costruito appositamente, con una capacità sufficiente per
contenere euro e peseta. Da questo deposito le monete saranno poi inoltrate verso 80 depositi
regionali. Si prevede la possibilità di aumentare il numero dei depositi. In Francia le scorte di
euro saranno stoccate in centri appositi e, per quanto possibile, in centri di stoccaggio locali in
cui i portavalori potranno approvvigionarsi senza dover percorrere distanze eccessive. In
Irlanda per le monete è stato costruito ed è già in servizio un nuovo impianto di stoccaggio
presso la banca centrale nazionale (la zecca). In Italia le monete in euro saranno
temporaneamente custodite in depositi centrali e poi trasferite nel corso del 2001 verso
appositi siti regionali o provinciali che fungeranno da centri per la distribuzione delle monete
in euro e la raccolta delle monete nazionali. In Lussemburgo la zecca reale olandese, che
rifornisce di monete in euro il paese, è responsabile della sicurezza del trasporto dai suoi
impianti fino alla frontiera lussemburghese. Lo Stato lussemburghese si assume poi la
responsabilità del trasporto dalla frontiera fino ad un sito militare protetto. Nei Paesi Bassi le
monete in euro sono stoccate in un deposito di nuova costruzione della banca centrale, nel
quale saranno stoccate dopo il ritiro anche le monete in fiorini. In Austria per la
prealimentazione di monete in euro e per il ritiro delle monete nazionali la zecca mette
temporaneamente a disposizione un impianto di nuova costruzione. In Portogallo sono stati
riadattati impianti esistenti, e cioè delle basi aeree militari.
Alcuni problemi riguardano la capacità e la sicurezza dei trasporti.
Gli Stati membri seguiranno con grande attenzione il trasporto delle banconote e delle
monete, affidandone in molti casi la sorveglianza ai ministeri dell'interno. Molti di essi
hanno istituito dei piani speciali di emergenza e di trasporto con le banche e le società
portavalori (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria e Portogallo).
Alcuni paesi per scortare questi trasporti pensano di ricorrere all'esercito o alle forze di
polizia. I paesi in questione al momento sono la Francia, la Spagna, l'Irlanda, i Paesi Bassi
e l'Austria. In altri paesi si farà ricorso alle scorte solo in caso di rischio.
In Belgio la banca nazionale dovrebbe disporre dei piani di trasporto delle società che
provvedono al trasferimento dei fondi. In Spagna in tutto il paese sono stati creati dei siti di
stoccaggio decentrati. In caso di necessità (cioè se le società portavalori hanno problemi di
stoccaggio), la banca nazionale fornirà capacità di trasporto supplementari, aumenterà la
frequenza delle consegne e oltre al trasporto su strada si farà ricorso al trasporto ferroviario.
In Grecia, in caso di problemi di scioperi o di mancanza di capacità, la Banca di Grecia potrà
obbligare ogni filiale bancaria a tenere una scorta minima. I luoghi più distanti saranno
riforniti secondo regole di priorità. La polizia e le forze militari forniranno capacità di
trasporto supplementari, compresi aerei da carico. In Irlanda la banca nazionale provvederà
al trasporto di monete e banconote presso le banche direttamente o passando attraverso i
32
depositi dei distributori. Essa rifornirà le grandi superfici commerciali direttamente (per le
monete) o a richiesta dei distributori, sulla base delle ordinazioni delle banche. Altrimenti in
generale le banche e i commercianti si accorderanno sulle modalità di trasporto. Nei Paesi
Bassi la banca nazionale si è offerta di effettuare per un periodo di sei settimane il trasporto
delle banconote tra le banche e i propri locali. Il grosso delle consegne si dirigerà verso le sedi
delle banche commerciali che le distribuiranno alle piccole agenzie. I commercianti che
vengono attualmente riforniti da società portavalori continueranno a ricevere monete e
banconote attraverso i loro canali abituali. Gli altri commercianti saranno riforniti in monete
euro da un servizio di consegna che verrà istituito appositamente per il passaggio all'euro
fiduciario e riceveranno le banconote tramite la loro banca.
2.1.1.2. Il rischio di penuria di contante
Il combinarsi di più fattori potrebbe comportare un rischio di blocchi nella distribuzione delle
monete e delle banconote. Potrebbe trattarsi di problemi di trasporto e di stoccaggio del
contante, di catastrofi impreviste o più semplicemente di masse di gente che si precipitano a
convertire la moneta nazionale in euro, ovvero dell'interazione di tutti questi fattori. Una
penuria di monete o di banconote di piccolo taglio potrebbe compromettere il buono
svolgimento a livello tecnico del passaggio all'euro fiduciario.
Fra le misure destinate ad evitare questa situazione figurano la distribuzione supplementare di
banconote, il prolungamento dell'orario di apertura delle banche (Germania, Spagna, Italia,
Lussemburgo, Portogallo e Finlandia), il rafforzamento della capacità degli sportelli
bancari e la raccomandazione fatta al pubblico di non precipitarsi nelle agenzie per convertire
la moneta nazionale nei primi giorni del 2002 (Italia, Portogallo e Finlandia). I kit di avvio
per i commercianti e il grande pubblico dovrebbero anch'essi contribuire ad attenuare la
pressione iniziale.
In Belgio la Banca nazionale prevede di mettere a disposizione un numero maggiore di kit di
avvio e di mazzette di banconote da 5 euro. In Grecia, in caso di necessità, le banconote
nazionali in eccesso detenute da una succursale della banca nazionale saranno trasferite presso
succursali vicine o alla sede centrale. Le succursali sono state già classificate in termini di
capacità ed è stato già messo a punto un sistema per i trasferimenti. In Italia sarà effettuata
una sub-prealimentazione dei piccoli commercianti esclusivamente in tagli da 5 euro e in
monete, mentre la grande distribuzione riceverà banconote fino a 20 euro. I supermercati
saranno sub-prealimentati in monete a partire dal 1° ottobre e in banconote da 5, 10 e 20 euro
a partire dal 1° novembre. La Banca d'Italia ha preparato per gli esercizi commerciali quasi un
milione e mezzo di pacchetti di banconote (contenenti 25 banconote da 5 euro). In Irlanda le
prestazioni sociali pagate in contanti saranno versate essenzialmente in banconote di piccolo
taglio.
In Lussemburgo ci sarà un rafforzamento delle capacità, con l'installazione di punti speciali
per le operazioni di cambio. In Portogallo saranno presi dei provvedimenti per rafforzare la
capacità degli sportelli della Banca nazionale e delle banche commerciali.
In Francia, in caso di masse di gente che si precipitano in banca, le autorità procederanno ad
una comunicazione di crisi. Per evitare tale situazione, esse hanno previsto una
prealimentazione massiccia con kit di avvio e una campagna di comunicazione preventiva. In
Portogallo verrà predisposto un piano di emergenza con le società portavalori e le banche
33
commerciali e la banca nazionale sorveglierà la domanda proveniente dalle banche
commerciali.
2.1.1.3. Il rischio che le operazioni di prealimentazione si concentrino
alla fine del 2001
Se le operazioni di prealimentazione si concentrano alla fine del 2001 si rischiano ritardi
nell'iniezione di liquidità nell'economia nonché lunghe file di attesa nelle banche. La maggior
parte degli Stati membri intendono sorvegliare molto attentamente le operazioni di
prealimentazione e di sub-prealimentazione. La Grecia e l'Italia prevedono un
prolungamento dell'orario di apertura e l'apertura nei fine settimana. In Italia la
prealimentazione in banconote sarà anticipata di una quindicina di giorni rispetto al calendario
iniziale (e comincerà per le banche e gli uffici postali il 1° novembre invece del 15
novembre). La Germania ha istituito un sistema di incentivi finanziari per spingere le banche
commerciali a prealimentarsi rapidamente. Di questi vantaggi finanziari le banche possono far
beneficiare in parte i clienti che esse sub-prealimentano.
2.1.1.4. Problemi di comunicazione
Tutti i problemi che rischiano di sorgere nel corso del passaggio all'euro fiduciario potrebbero
avere delle ripercussioni sul processo di comunicazione tra il settore pubblico e il settore
privato e tra le diverse autorità degli Stati membri. Il Belgio, la Germania e i Paesi Bassi
vigileranno a che le rispettive autorità nazionali in caso di perturbazioni facciano passare un
messaggio univoco ai cittadini, in modo da evitare contraddizioni deleterie nel processo di
comunicazione. In Austria tra i principali partner entreranno in funzione delle linee criptate e
la Banca nazionale sarà in contatto permanente con le forze di polizia.
La BCE e le banche centrali nazionali hanno istituito di comune accordo una procedura di
comunicazione di crisi che dovrà permettere all'Eurosistema di reagire rapidamente e di
parlare con una voce sola in caso di crisi a quel livello. Le crisi nazionali saranno trattate a
livello nazionale. In caso di crisi che rischi di ripercuotersi su tutto l'Eurosistema bisognerà
provvedere ad informare immediatamente il comitato di coordinamento della BCE per il
passaggio all'euro fiduciario (Cashco). Le dichiarazioni o i comunicati comuni dovranno
essere redatti dal comitato esecutivo e approvati dal consiglio dei governatori.
Sulla base delle proposte dei Paesi Bassi e della Francia la Commissione ha proposto la
creazione di una rete di informazione sul passaggio all'euro fiduciario che fungerà da quadro
comune di riferimento per il trattamento delle informazioni concernenti la transizione alla
nuova moneta durante il periodo di introduzione delle banconote e delle monete in euro e farà
il punto sullo svolgimento generale dell'operazione. Di questa rete, che dovrebbe essere
gestita dai servizi della Commissione e dal segretariato del CEF38, farebbero parte funzionari
nominati dagli Stati membri, dalla BCE e dall'Europol. Fra le fonti di informazione
dovrebbero esserci, oltre ai poteri pubblici, i referenti della Commissione presso il settore
privato, gli uffici della Commissione negli Stati membri e ogni altro canale disponibile.
Queste informazioni dovrebbero essere messe in comune, trattate e diffuse in una forma
appropriata tra i partecipanti alla rete. Il Consiglio informale Ecofin di Liegi del 22 settembre
scorso ha dato il suo accordo di massima per la creazione della rete in questione.
38
CEF: Comitato economico e finanziario
34
2.1.2.
I progressi nella creazione di un dispositivo di lotta contro la
falsificazione
Con l'introduzione delle banconote e delle monete in euro le azioni per la lotta contro la
falsificazione nella zona euro non punteranno più a proteggere le monete dei singoli Stati
membri, ma si concentreranno sulla moneta comune. Bisognerà quindi raggiungere un livello
adeguato di armonizzazione giuridica e instaurare procedure di protezione comuni. A tale
scopo sono stati presi numerosi provvedimenti sul piano giuridico, di ordine repressivo e di
ordine tecnico, ed è stato rafforzato il coordinamento a livello europeo.
2.1.2.1.
Il regolamento del Consiglio per la protezione dell'euro contro
la falsificazione
Sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio ha adottato il 28 giugno 2001 un
quadro normativo che istituisce delle procedure per la raccolta, la conservazione e lo scambio
di informazioni sulle pratiche di falsificazione, impone agli enti creditizi di conservare e
trasmettere alle autorità nazionali competenti le banconote e le monete false e organizza la
cooperazione a livello nazionale o comunitario nonché con i paesi terzi e con le
organizzazioni internazionali39.
L'attuazione degli aspetti tecnici del regolamento è ben avanzata sia negli Stati membri che in
seno alla BCE. La BCE organizza la protezione tecnica delle banconote in euro e la
Commissione coordina le azioni degli Stati membri per la protezione tecnica delle monete.
Tutti gli Stati membri dispongono della capacità tecnica necessaria per una prima analisi delle
banconote e delle monete false. La BCE ha creato un centro di studio sulle falsificazioni che
dovrà occuparsi di tutti gli aspetti relativi alla falsificazione di banconote in euro. È stato
quindi istituito un centro tecnico-scientifico europeo, che fornirà la sua assistenza a tutte le
autorità nazionali responsabili della lotta contro la falsificazione (polizie, dogane, banche
centrali, zecche ecc.), diretto da un funzionario della Commissione (dell'OLAF40) e incaricato
di analizzare in modo approfondito le monete false in euro, secondo quanto indicato nello
scambio di lettere tra il presidente del Consiglio e il ministro francese delle finanze41. La BCE
sta inoltre costituendo una banca di dati sulle banconote false e, in collaborazione con gli Stati
membri e con la Commissione, sulle monete false. I lavori per la creazione di questo
strumento dovranno procedere rapidamente per recuperare i ritardi accumulati, in quanto è di
fondamentale importanza che la base sia operativa per il 1° gennaio 2002.
Come raccomanda il regolamento, ci si sta adoperando per migliorare la trasmissione di
informazioni all'Europol e per rafforzare la protezione dell'euro. L'Italia ha creato un ufficio
centrale apposito e il Belgio ha rafforzato e riorganizzato la struttura esistente.
Gli Stati membri, le istituzioni e gli organismi europei devono ancora intraprendere una serie
di azioni per conformarsi al regolamento, in particolare nel campo della cooperazione, sia a
39
40
41
Regolamento (CE) n. 1338/2001 del Consiglio del 28 giugno 2001 che definisce talune misure
necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione - GU L 181 del 4.7.2001, pag. 6 e
regolamento (CE) n. 1339/2001 del Consiglio del 28 giugno 2001 che estende agli Stati membri che
non hanno adottato l'euro quale moneta unica gli effetti del regolamento n. 1338/2001 che definisce
talune misure necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione - GU L 181 del 4.7.2001, pag.
11.
Ufficio europeo per la lotta antifrode
Lettere del 28 febbraio e del 9 giugno 200.
35
livello nazionale che con i paesi terzi e le organizzazioni. Essi dovranno inoltre rivolgere
particolare attenzione all'obbligo recentemente imposto agli enti creditizi di procedere al ritiro
e alla trasmissione delle banconote e delle monete false. La BCE e la Commissione
sorvegliano l'attuazione del regolamento e riferiscono sul suo stato di avanzamento.
2.1.2.2. La decisione quadro del Consiglio (che prevede sanzioni penali
e altre sanzioni)
Per raggiungere il livello di armonizzazione auspicabile tra gli Stati membri per quanto
riguarda il trattamento penale della falsificazione, nel maggio 2000 è stata adottata una
decisione quadro del Consiglio in relazione all'introduzione dell'euro42. La decisione definisce
le infrazioni di cui trattasi e impone che dette infrazioni siano passibili di pene privative della
libertà e che il massimo della pena comminata non possa essere inferiore a otto anni. La
decisione quadro impone agli Stati membri di trasmettere al Consiglio, alla Commissione e
alla Banca centrale europea prima del giugno 2001 il testo delle disposizioni inerenti al
recepimento nella legislazione nazionale degli obblighi loro imposti dalla decisione stessa.
Finora solo otto Stati hanno proceduto a tale comunicazione. 43 La Commissione (OLAF) ha
pertanto preso alcuni provvedimenti per vegliare al rispetto da parte degli Stati membri degli
obblighi da essi assunti.
2.1.2.3. L'estensione del mandato dell'Europol
Nell'aprile 1999 il Consiglio ha adottato una decisione che estende il mandato dell'Europol
alla lotta contro la falsificazione di monete e di altri mezzi di pagamento44. In base al suo
mandato, l'Europol assiste i servizi di polizia degli Stati membri nella prevenzione e nella
lotta alla criminalità organizzata agevolando lo scambio di informazioni e fornendo un'analisi
operativa e strategica. Inoltre esso mette a disposizione conoscenze e supporto tecnico per le
indagini e le operazioni svolte dai predetti servizi all'interno dell'UE. L'Europol gestirà una
base di dati centrale sulla repressione della contraffazione ed utilizzerà anche la base di dati
tecnici della BCE. È importante che la base di dati dell'Europol sia operativa all'inizio del
2002.
2.1.2.4. Il progetto di decisione del Consiglio relativo alla cooperazione
intergovernativa e ad altre misure
a) Su iniziativa della Repubblica francese45, nel maggio 2001 il Consiglio è pervenuto ad un
accordo di massima su di un progetto di decisione relativa alla protezione dell'euro dalla
falsificazione. Questo progetto di decisione è inteso ad integrare, mediante una cooperazione
intergovernativa, il regolamento del giugno 2001. Esso prevede essenzialmente che gli Stati
membri comunichino all'Europol gli esiti delle perizie compiute sulle banconote e sulle
42
43
44
45
Decisione quadro del Consiglio (2000/383/JAI) del 29 maggio 2000 relativa al rafforzamento della
tutela per mezzo di sanzioni penali e altre sanzioni contro la falsificazione di monete in relazione
all'introduzione dell'euro - GU L 140 del 14.6.2000, pag. 1. Su iniziativa della Svezia la decisione
quadro potrà essere modificata per includervi il riconoscimento di condanne precedenti quando viene
pronunciata una sentenza penale in un altro Stato membro.
Germania, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Austria.
1999/C/149/02 - GU C 149 del 28.5.1999, pag. 16.
Atto del Consiglio: Iniziativa del governo della Repubblica francese volta a far sì che il Consiglio adotti
un progetto di decisione relativa alla protezione dell'euro dalla falsificazione. - GU C 75 del 7.3.2001,
pag. 1.
36
monete in euro sospettate di essere false, nonché le informazioni pertinenti da essi accentrate
in merito ai procedimenti penali per attività di falsificazione dell'euro. Il progetto di decisione
prevede anche una cooperazione giudiziaria (Eurojust). Prima di essere adottato il progetto
sarà riesaminato dal Parlamento europeo.
b) La Commissione sta attualmente esaminando l'opportunità di una normativa che preveda
un sistema elaborato dalla BCE e dalle banche centrali destinato a prevenire in qualche misura
la riproduzione di banconote in euro mediante stampanti e scanner.
c) La BCE e la Commissione hanno pubblicato diverse raccomandazioni e comunicazioni
concernenti la protezione dei diritti d'autore sulle banconote e sulle monete, la formazione,
l'informazione e altre misure destinate a rafforzare la protezione legale delle banconote e delle
monete in euro46.
2.1.2.5.
Il coordinamento a livello europeo
Per coordinare a livello comunitario le azioni destinate a proteggere l'euro dalla falsificazione,
nel febbraio 2001 è stato costituito un gruppo di orientamento composto da rappresentanti
della Commissione, della BCE e dell'Europol. Questo gruppo si scambia informazioni, prende
iniziative e prepara le decisioni coordinate delle tre istituzioni/organismi. Il suo compito
principale è raccogliere e scambiare informazioni sui lavori svolti in materia di protezione
dell'euro dalla falsificazione. Esso esamina e coordina i lavori suddetti al fine di mettere a
punto una strategia comune per garantire a livello dell'UE una politica efficace in materia di
protezione dell'euro. Le riunioni di coordinamento si svolgono circa una volta al mese.
2.1.2.6. La formazione
Per proteggere le banconote e le monete in euro fin dal primo momento della loro
introduzione, occorre formare degli specialisti esperti nel riconoscere la nuova moneta. La
Commissione, la BCE e l'Europol come pure gli Stati membri e le banche centrali nazionali
hanno preso diverse iniziative di formazione in tal senso, essenzialmente all'interno della
Comunità ma anche al di fuori di essa. Inoltre la Commissione ha proposto uno scambio di
informazioni e un programma di azione in materia di formazione, scambi e assistenza per la
protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria. Questo programma prevede una
dotazione finanziaria di 4 milioni di euro per il periodo 2002-2005 ed è attualmente all'esame
del Consiglio 47.
2.1.3.
Il trattamento del rischio di aumento dei prezzi
Il timore di un aumento dei prezzi in occasione del passaggio all'euro fiduciario costituisce
una delle principali preoccupazioni dei consumatori europei. Secondo l'ultima indagine
Eurobarometro (giugno 2001) gli abitanti della zona euro temono sempre di più di essere
vittime di frodi e di abusi al momento della conversione dei prezzi e cominciano a nutrire dei
dubbi sul contributo dell'euro alla stabilità dei prezzi.
Le amministrazioni pubbliche sono direttamente interessate, in quanto si tratta di fissare in
euro alcuni importi pubblici (prezzi dei servizi pubblici, tariffe, ammende ecc.). Tutti gli Stati
membri hanno adottato numerosi testi legislativi sull'adeguamento degli importi in questione.
46
47
Cfr. comunicazione della Commissione COM(2001)190 def. del 3 aprile 2001.
COM(2001)248 def. del 22.5.2001.
37
La maggior parte di essi hanno imposto alle amministrazioni pubbliche di vigilare affinché
queste operazioni non ledano gli interessi dei cittadini. Secondo le informazioni attualmente
disponibili il Belgio e il Lussemburgo adegueranno gli importi pubblici convertendoli in
importi euro chiaramente più convenienti, arrotondando sistematicamente le cifre in modo da
favorire i cittadini. La Germania, i Paesi Bassi, la Grecia, l'Italia, la Spagna, la Francia e
l'Irlanda effettueranno la conversione in modo da favorire in generale i cittadini, praticando
una conversione neutra o arrotondata per difetto. Ciò nonostante ci sono già stati reclami in
Germania, in Francia, in Belgio, in Finlandia e in Italia, in cui si dichiara che alcune
amministrazioni pubbliche, nazionali o locali, aumentano o hanno intenzione di aumentare i
prezzi in occasione del passaggio all'euro fiduciario 48.
Inoltre le indagini effettuate dai poteri pubblici in Francia e in Finlandia hanno evidenziato
alcuni aumenti di prezzo in occasione del passaggio all'euro dei prezzi al dettaglio. Questi
aumenti sono di varia origine e in molti casi non sono legati al passaggio alla nuova moneta.
In Francia il ministero delle finanze ha già deciso di controllare i prezzi ogni quindici giorni e
di rafforzare la sorveglianza per quanto riguarda il rispetto delle regole di conversione. In
Austria la legge "Euro Wärhunsangabengesetz” autorizza il ministro dell'economia a fissare i
prezzi per sei mesi in caso di aumenti ingiustificati. Detti aumenti possono essere altresì
puniti con un'ammenda di 100 000 ATS (7267,28 €), che raddoppia in caso di recidiva.
La Commissione ha proposto alcune misure pratiche da attuare a vari livelli. Le
amministrazioni dovrebbero dare il buon esempio e bisognerebbe vivamente incoraggiare la
doppia indicazione dei prezzi. Esortare a seguire le buone pratiche e segnalare gli abusi è
anch'esso un buon sistema per non perdere la fiducia del consumatore e favorire la stabilità
dei prezzi. Bisognerebbe infine promuovere le indagini e i controlli al fine di sorvegliare
l'andamento dei prezzi e rassicurare i consumatori.
La Commissione ha fatto da intermediaria nella preparazione di un accordo tra i
rappresentanti dei consumatori europei, dei commercianti e delle PMI, firmato il 2 aprile, in
base al quale i dettaglianti si impegnano volontariamente a rispettare la stabilità dei prezzi al
fine di garantire un passaggio globalmente neutro all'euro fiduciario. Questo accordo è stato
recepito a livello nazionale in diversi Stati membri, tra cui l'Italia, la Grecia e la Spagna.
Nella loro dichiarazione del 10 settembre 2001 i rappresentanti europei delle organizzazioni
professionali e dei consumatori hanno ribadito il loro impegno a garantire la stabilità globale
dei prezzi e hanno sottolineato l'importanza di una pubblicizzazione di tale iniziativa.
2.1.4.
La produzione delle banconote e delle monete in euro
2.1.4.1. La produzione delle banconote
La produzione delle banconote si svolge secondo il calendario previsto, al ritmo di circa un
miliardo di unità al mese. Alla fine dell'agosto 2001 erano stati prodotti 11,3 miliardi di
banconote, cioè più dei dieci miliardi da mettere in circolazione e un po' più del 75% del
totale di cui è prevista la produzione.
48
Ad esempio un regio decreto belga dell'11 agosto 2001 ha fissato a 40 euro la tassa per la presentazione
di una domanda internazionale di brevetto, tassa che ammontava precedentemente a 1500 franchi belgi
(37,18 euro), praticando di fatto un aumento del 7,5%.
38
La domanda di banconote di piccolo taglio risultante dalle ordinazioni per la prealimentazione
hanno indotto a rivedere i quantitativi da produrre per il lancio della nuova moneta. Il
consiglio dei governatori della BCE ha quindi deciso di portare da 14,25 a 14,89 miliardi il
numero totale delle banconote che dovranno essere disponibili prima del 1° gennaio 2002.
Oltre a questi 14,89 miliardi di banconote, il consiglio dei governatori aveva già deciso in
precedenza di costituire una riserva centrale pari al 10% circa del fabbisogno per il periodo di
avvio.
Agosto 01
Ripartizione dei tagli nei singoli paesi
(Fabbisogno di tagli nel paese considerato in milioni di banconote)
E5
Belgio
Germania
Grecia
Spagna
Francia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Paesi Bassi
Austria
Portogallo
Finlandia
TOTALE
Stato della
produzione per
taglio in
volume
Quantitativo complessivo
di tagli prodotto a
fine agosto 2001
E10
125
110
1,158.7
1,027.2
158
308.9
350
60
540.5
6
135
150
123
40
183
281.5
625
45
516
3
130
150
90
60
E20
140
771.9
178
547.2
710
130
441.2
13
105
45
259
66
E50
100
1144.0
67
655
360
50
525
11
223
60
58
30
E100
E200
50
362.9
26
103.3
150
8.3
361
3
35
105
6
20
10
99.6
4
12.8
20
0.1
32
2
15
20
1
7
E500
15
218.6
1
15.4
50
0.1
24
8
16
20
0.5
2
Totale da
produrre
550
4782.9
617
1924.1
2265
293.5
2439.7
46
659
550
537.5
225
3155.1 3220.7 3406.3 3283.0 1230.5 223.5
370.6
14889.7
2374.84 2025.50 2808.83 2386.74 1119.14 213.17
337.36
11265.58
Stato della Percentuale globale del
produzione per fabbisogno di tagli prodotta
75.27% 62.89% 82.46% 72.70% 90.95% 95.38% 91.03%
a fine agosto 2001
taglio in
percentuale
2.1.4.2. La produzione delle monete
La produzione delle monete si svolge anch'essa secondo il calendario previsto, ad un ritmo di
circa 1,9 miliardi di unità al mese. A fine settembre era stato coniato circa il 91% dei
quantitativi necessari per il 1° gennaio 2002, pari a quasi 47 miliardi di monete (su un totale
previsto di 51, 6 miliardi). Complessivamente questo quantitativo copre il fabbisogno previsto
per la prealimentazione, ma si sta comunque controllando se i singoli tagli corrispondano alle
ordinazioni per la prealimentazione, nel caso che una domanda di banconote di piccolo taglio
più forte del previsto dovesse ripercuotersi sulle monete di taglio elevato.
39
Numero di monete in euro da coniare per la fine del 2001
(milioni di monete)
1 cent
2 cent
5 cent
10 cent
20 cent
50 cent
1 euro
2 euro
TOTAL
E
335
337
300
327
181
197
160
120
1957
3700
1800
2300
3300
1600
1600
1700
1000
17000
73
143
240
214
309
121
98
136
1333
España
811
1500
1083
901
901
1264
435
190
7085
France
1700
1500
1130
1080
800
650
820
470
8150
Ireland
277
176
144
114
138
82
102
45
1078
Italia
1000
Belgi(qu)e
Deutschland
Ellas
Luxembourg
900
1380
900
1400
1100
950
310
7940
20
20
20
20
10
10
10
10
120
Nederland
500
400
600
500
220
250
170
160
2800
Österreich
350
210
140
400
190
160
200
150
1800
Portugal
232
272
196
220
116
152
68
40
1296
2
2
361
296
211
71
60
50
1052
9000
7260
7894
8272
6076
5657
4773
2681
51611
Suomi
Finland
TOTALE
40
Monete euro coniate alla fine di settembre 2001
2.1.5.
Milioni di
monete
% dell'obiettivo fine
2001
1 eurocent
8 395
93.3
2 eurocent
6290
86.7
5 eurocent
7492
94.9
10 eurocent
7517
90.9
20 eurocent
5618
92.5
50 eurocent
5038
89.1
1 EURO
4211
88.2
2 EURO
2294
85.6
TOTALE
46856
90.8
La messa in circolazione delle banconote e delle monete
Bisogna fare una distinzione tra banconote e monete.
2.1.5.1.
Modalità e ritmo di distribuzione delle banconote in euro
La distribuzione delle banconote euro ai consumatori avverrà principalmente attraverso tre
canali: prelievi ai distributori, prelievi agli sportelli e versamenti in contante.
I distributori automatici di banconote assicurano mediamente il 70% del rifornimento di
banconote della popolazione: essi costituiscono quindi l'elemento chiave di tale processo. Le
pressioni esercitate dalla Commissione europea, dall'Eurosistema e dagli Stati membri perché
si provvedesse al più presto possibile ad adattare gli apparecchi all'euro - condizione sine qua
non per una transizione rapida - nell'insieme hanno dato i loro frutti: in dieci Stati su dodici
dall'80 al 100% dei distributori erogheranno euro fin dal 1° gennaio 2002. Permangono
tuttavia delle difficoltà in Finlandia (con solo il 25% circa dei distributori pronti per l'euro il
1° gennaio) e in Portogallo (50%), che potrebbero rallentare la transizione e creare problemi
ai commercianti per quanto riguarda il resto in moneta (è difficile dare il resto in euro se i
consumatori continuano ad essere riforniti di banconote nazionali). Banconote di piccolo
taglio (5 o 10 euro) saranno disponibili in tutti i distributori o in una parte di essi in tutti gli
Stati partecipanti ad eccezione della Finlandia, della Grecia e del Belgio.
Gli sportelli delle banche e degli uffici postali sono anch'essi una fonte importante di
rifornimento di banconote per i consumatori, il che pone immediatamente la questione dei
loro orari di apertura. Il 1° gennaio in Germania, Austria, Paesi Bassi e Lussemburgo le
banche saranno accessibili a tutti i loro clienti o ad una parte di essi, consentendo così un
avvio immediato delle operazioni di prelievo o di cambio. In Portogallo e in Grecia si sta
ancora discutendo sulla questione. Molte banche prevedono comunque di prolungare il loro
41
orario di apertura nelle prime settimane del 2002. Si ricorda che in base all'accordo del
19 febbraio 2001 tra le tre associazioni bancarie europee e la Commissione i clienti che
effettuano prelievi di importi ordinari riceveranno banconote di piccolo taglio.
I versamenti in contanti sono ancora importanti in diversi Stati partecipanti e contribuiranno
alla diffusione delle banconote euro. Ad esempio le retribuzioni in Grecia, le pensioni in Italia
o le prestazioni sociali in Irlanda vengono spesso pagate in contanti.
Infine negli esercizi commerciali di due Stati (Belgio e Irlanda) è diffuso il « cashback » (cioè
su richiesta del consumatore l'importo prelevato all'atto di un pagamento tramite carta viene
maggiorato e la differenza viene versata in contante al cliente), una pratica che contribuisce in
modo rilevante alla messa in circolazione delle banconote.
Se l'adattamento dei distributori automatici sarà effettuato immediatamente, il ritmo di
introduzione delle nuove banconote dipenderà allora essenzialmente da una variabile
comportamentale: la frequenza dei prelievi da parte dei consumatori. I paesi in cui i
consumatori prelevano frequentemente piccoli importi (ad esempio: quasi 400 prelievi al
giorno per apparecchio in Irlanda, per un valore medio di 45 euro) sono naturalmente
avvantaggiati rispetto a quelli in cui in cui i prelievi sono meno frequenti e riguardano somme
più consistenti (ad esempio: circa 50 prelievi al giorno per apparecchio in Austria, per un
valore medio di 138 euro). Ipotizzando un livello di attività superiore del 20% a quello
normale e prendendo in considerazione solo i prelievi ai distributori e agli sportelli, in otto
Stati su dieci la maggior parte della popolazione avrà ricevuto banconote euro tramite le
banche già dal quinto giorno. Calcolando anche le altre fonti di rifornimento (versamenti in
contanti, resto ecc.) si dovrebbe riuscire a varcare ovunque la soglia del 50% della
popolazione.
2.1.5.2. Modalità e ritmo di distribuzione delle monete in euro
La distribuzione delle monete in euro presso i consumatori avverrà essenzialmente attraverso
due canali: la prealimentazione e il resto dato dagli esercizi commerciali.
La prealimentazione dei consumatori in monete ha una parte molto rilevante: le quantità che
saranno vendute nei kit nell'ultima quindicina di dicembre equivalgono in media al 29% dei
volumi attualmente in circolazione (dal 17% al 45% a seconda degli Stati). Al momento è
difficile prevedere quale sarà il comportamento dei consumatori riguardo ai kit: compreranno
un kit per famiglia? un kit per adulto? un kit per ogni membro della famiglia? Le scelte in
materia degli Stati partecipanti variano considerevolmente. La percentuale dei kit in rapporto
alla popolazione di età superiore ai quattro anni (molti bambini riceveranno un kit in regalo)
va dal 10% in Finlandia al 96% in Francia e arriva addirittura al 160% nei Paesi Bassi.
Il resto in moneta dato dai commercianti costituisce l'altra grande fonte di rifornimento in
monete. In tutti gli Stati partecipanti le organizzazioni di commercianti intendono seguire la
raccomandazione della Commissione europea e degli Stati membri e dare il resto
esclusivamente in euro49.
Se la partecipazione dei consumatori alla prealimentazione è buona e se i commercianti
mantengono l'impegno a dare il resto in euro, la messa in circolazione delle monete dovrebbe
49
Una volta che le banconote e le monete in euro hanno corso legale, il cliente non può rifiutare il resto in
euro, anche se ha pagato utilizzando le vecchie unità monetarie nazionali.
42
avvenire molto rapidamente e la maggior parte delle monete euro dovrebbe essere quindi in
circolazione fin dalla prima settimana.
2.1.6.
Le azioni di formazione pratica all'euro dei cittadini e in particolare di
quelli che hanno difficoltà di accesso all'informazione.
I dati delle ultime indagini Eurobarometro della Commissione (cfr. capitolo 1.4.1) indicano
che i progressi fatti nell'informazione dei cittadini sono rilevanti, ma ancora insufficienti. Il
successo dell'introduzione dell'euro sta in ultima analisi nella capacità dei diversi soggetti
coinvolti di aiutare ogni singolo cittadino non solo ad avere le informazioni essenziali sul
passaggio all'euro (tasso di conversione, data di messa in circolazione delle monete e delle
banconote ecc.), ma anche ad assimilare le nuove scale di valore in modo da poter affrontare
con fiducia l'introduzione delle banconote e delle monete. Oltre la metà della popolazione ha
ora acquisito una discreta conoscenza dei punti più importanti. C'è ancora qualche mese per
familiarizzare i cittadini con alcuni aspetti pratici dell'euro e per permettere alle fasce della
popolazione tagliate fuori dai circuiti abituali dell'informazione di partecipare alle azioni e di
prepararsi al cambiamento.
Le campagne di comunicazione svolte negli Stati membri, in cooperazione con la
Commissione e con il Parlamento europeo, hanno già cominciato a veicolare messaggi
concreti sulle grandi tappe da affrontare a livello pratico. Con il lancio della campagna di
informazione dell'Eurosistema, i cittadini hanno potuto vedere tra l'altro che aspetto hanno le
banconote e le monete in euro. Hanno tre mesi per imparare a riconoscerle e per essere in
grado di maneggiarle senza problemi fin dai primi giorni del 2002. Tutti i soggetti coinvolti
nelle azioni di comunicazione sull'euro fanno da cassa di risonanza dando la massima
diffusione a queste informazioni.
Le categorie solitamente più penalizzate sono state relativamente favorite nel corso dei
preparativi: i formatori dei sordi e degli audiolesi, dei ciechi e degli ipovedenti o degli
handicappati mentali hanno già ricevuto dalla Commissione europea, in collaborazione con la
Banca centrale europea e i direttori delle zecche, oltre 28 000 kit di banconote euro in
facsimile e di gettoni euro che riproducono tutte le caratteristiche essenziali per il
riconoscimento delle banconote e delle monete in questione (lo stesso tipo di carta, colori,
formato ecc.). Questi strumenti di formazione sono stati giudicati indispensabili per
permettere a questi gruppi della popolazione di accedere ad un livello di informazione
analogo a quello che il resto della popolazione può raggiungere dando solo un'occhiata ad un
opuscolo che descrive le monete e le banconote.
Nell'ambito dei progetti Euro Facile - cofinanziati dalla Commissione e dal Parlamento
europeo - sono stati già formati oltre 12 000 formatori specializzati (su un totale previsto di
30 000), che stanno lavorando indefessamente nelle associazioni e nei quartieri. Queste
persone formeranno a loro volta, attraverso un contato diretto e mediante esercizi pratici, i
cittadini tagliati fuori dai circuiti di informazione correnti, che non hanno ancora ricevuto
informazioni né una formazione di base (persone anziane isolate, emarginati, portatori di
handicap sensoriale ecc.). Parallelamente la Commissione europea ha prodotto 22 strumenti
di formazione elaborati nell'ambito dei progetti Euro facile (in 10 lingue) per un importo
complessivo di 3 milioni di euro e li sta distribuendo a questi formatori. La prima ondata di
prodotti è già esaurita. Tra settembre ed ottobre saranno riprodotte 500 tonnellate di materiale
(opuscoli, giochi, riproduzioni in cartone di monete e banconote ecc.), da inviare in tutta la
43
zona euro. Per permettere una maggiore diffusione, i bozzetti di questi prodotti di formazione
sono stati messi a disposizione sul sito web della Commissione50.
Gli Stati membri hanno riprodotto in maggiori quantità alcuni di questi prodotti. La maggior
parte degli Stati membri hanno così formato direttamente o finanziato la formazione di
formatori o « mediatori » specializzati, che percorreranno il territorio nazionale di qui al 2002
per rispondere ai bisogni di informazione specifica. Benché numerosi (sono circa 30 000) i
formatori hanno qualche problema a far fronte alla domanda.
Ognuno di noi dovrebbe diventare un mediatore dell'euro e svolgere un ruolo di comunicatore
tra le persone che conosce. Come fanno i medici di famiglia in Italia, gli anziani delle case di
riposo in Spagna, i preti in Portogallo e i commercianti rionali, ognuno di noi ha un ruolo
essenziale da svolgere a livello di scambio di informazioni e di chiarimenti reciproci.
A parte la difficoltà di raggiungere ogni singolo cittadino, il compito più arduo è quello di
riuscire a far assimilare la nuova scala di valore. All'inizio del 2002 il consumatore dovrebbe
ad esempio essere in grado di valutare senza un convertitore se 100 euro prelevati al
distributore basteranno per gli acquisti della settimana. La fissazione dei prezzi in euro, il
rafforzamento nelle azioni di informazione e di formazione dei messaggi relativi agli aspetti
concreti, la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento aiuteranno i
cittadini a prendere dimestichezza con questo nuovo linguaggio monetario e ad imparare a
fare a meno il più rapidamente possibile della calcolatrice nel 2002.
2.1.7.
I pagamenti transfrontalieri in euro
Il 1° gennaio 2002, con la comparsa delle banconote e delle monete in euro, l'esistenza della
moneta unica diventerà una realtà tangibile per tutti i cittadini. Ma da tutte le informazioni di
cui dispone la Commissione risulta che allo stato attuale e se non ci saranno cambiamenti da
parte delle banche le commissioni bancarie per i pagamenti transfrontalieri in euro tramite
carta, distributore automatico, assegno o bonifico continueranno ad essere elevate e sempre
molto superiori a quelle percepite per i pagamenti nazionali. Questo è quello che emergeva da
un primo studio51 pubblicato il 12 luglio concernente i bonifici bancari, i pagamenti tramite
carta e i prelievi ai distributori automatici di banconote.
Questo tipo di situazione non consente ai cittadini dell'Unione di beneficiare pienamente dei
vantaggi pratici della moneta unica in quanto la creazione del mercato interno e della moneta
unica non è stata accompagnata dalla creazione di uno spazio unico dei pagamenti.
Per questo motivo la Commissione nella precedente comunicazione52 aveva dichiarato:
Occorre tuttavia impegnarsi urgentemente per realizzare progressi nella costituzione di uno
spazio unico dei pagamenti in euro. La Commissione intende utilizzare tutti i mezzi a sua
disposizione e adotterà tutti i provvedimenti necessari per far scendere i costi delle
operazioni transfrontaliere più vicino a quelli delle operazioni nazionali per il 1° gennaio
2002.
50
51
52
Europa.eu.int/euro, sezione cittadini e consumatori, nella sezione « Euro facile », strumenti di
informazione e di formazione.
Comunicato IP/01/992
COM(2001) 190 def.
44
La Commissione ha quindi proposto il 24 luglio un regolamento sui pagamenti transfrontalieri
in euro53.
La proposta di regolamento interviene essenzialmente in tre direzioni:
stabilisce per i pagamenti in euro il principio di non discriminazione tra pagamenti
transfrontalieri e pagamenti nazionali per quanto riguarda le commissioni applicate. Non
deve esserci una differenza di commissione solo perché il pagamento attraversa una
frontiera. Questa disposizione si applica ai pagamenti tramite carta e ai prelievi dai
distributori automatici a partire dal 1° gennaio 2002. Per i bonifici e gli assegni il termine è
rinviato di un anno. Il regolamento introduce alcune misure per informare i clienti delle
banche sulle commissioni applicate per tutti i servizi di pagamento. Esso prevede in
particolare che una variazione delle commissioni possa essere applicata solo previa
comunicazione ai clienti. La Commissione ritiene che l'informazione della clientela e quindi
la concorrenza impediranno un aumento dei prezzi nazionali come diretta conseguenza
dell'applicazione del regolamento stesso.
Il costo delle operazioni transfrontaliere è dovuto principalmente alla mancanza di
infrastrutture e ad un'insufficiente automazione dei sistemi di pagamento. Il regolamento
intende pertanto promuovere ed agevolare la realizzazione delle infrastrutture. Sono inoltre
resi obbligatori alcune norme come quelle relative alla numerazione internazionale dei conti
o al codice di identificazione bancario. Sono poi soppresse o armonizzate diverse
disposizioni nazionali, tra cui quelle concernenti la registrazione a fini statistici, che
introducono delle differenze a livello pratico tra pagamenti nazionali e pagamenti
transfrontalieri.
L'analisi della Commissione è stata confermata dai risultati di un nuovo studio54 pubblicato il
20 settembre, concernente 1480 trasferimenti di 100 € tra i 15 paesi dell'Unione effettuati nel
marzo 2001. Questo studio mostra che il costo medio è di 24.09 €, un importo più o meno
identico a quello risultante da uno studio analogo realizzato nel 1993 dallo stesso consulente
con la stessa metodologia.
La costruzione di uno spazio unico dei pagamenti è stata al centro di una conferenza55 che si è
svolta il 24 settembre a Bruxelles con un folto numero di partecipanti, nella quale è stata
lungamente discussa la proposta di regolamento della Commissione e in particolare la
questione delle infrastrutture necessarie per avere dei sistemi transfrontalieri efficienti quanto
quelli nazionali.
La proposta è in discussione al Parlamento e al Consiglio, i due organi legislativi dell'Unione.
La Commissione spera che per dicembre i lavori siano terminati, in modo che il regolamento
possa entrare in vigore il 1° gennaio 2002. Essa ritiene questa normativa indispensabile se si
vuole che i cittadini accolgano favorevolmente la nuova moneta.
53
54
55
COM(2001) 439 def. GU C 270 E del 25.09.01, pag. 270
Comunicato IP/01/1293 e MEMO/01/294 I risultati completi sono disponibili all'indirizzo seguente:
http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/payment/news.htm
Presentazioni power point e discorsi disponibili all'indirizzo :
http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/payment/conference/presentations.htm
45
2.2. Quaranta buone pratiche per facilitare il passaggio all'euro
Queste buone pratiche non sono tutte sistematicamente trasferibili da uno Stato o da un settore
all'altro, ma possono risultare utili in generale per la maggior parte degli Stati partecipanti.
2.2.1.
Venti buone pratiche considerate molto importanti dalla Commissione
1. La fissazione sin da ora dei prezzi in euro con il controvalore in moneta nazionale. Questa
azione, raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, aiuta i consumatori a
memorizzare molto più rapidamente alcuni prezzi di riferimento. I rappresentanti europei del
settore commerciale si sono impegnati in tal senso in un accordo concluso con i rappresentanti
dei consumatori nell'aprile scorso56. L'indicazione in cui viene posto in rilievo il prezzo in
euro è obbligatoria in Portogallo e comincia ad affermarsi nella grande distribuzione,
soprattutto in Francia e in Belgio. Nell'insieme è accolta positivamente dal consumatore57.
2. La conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali. Questa
misura, raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, permette di scaglionare meglio le
operazioni di conversione delle banche e contribuisce a familiarizzare in modo attivo i
consumatori con la nuova moneta. Essa è applicata dalla maggior parte delle banche europee,
eccetto che in Austria, nei Paesi Bassi e in Irlanda, in cui è ancora una pratica poco diffusa o
del tutto ignorata.
3. La transizione anticipata dei grandi fornitori di servizi. Raccomandata dalla Commissione
nell'ottobre 2003, questa misura aiuta il consumatore a crearsi dei riferimenti in euro. In
Francia da gennaio i grandi fornitori di servizi hanno cominciato a convertire la loro
fatturazione. Iniziative analoghe sono state prese a luglio in Belgio e in Italia, a settembre in
Spagna e in Lussemburgo e a ottobre in Portogallo. Sarebbe auspicabile che si
generalizzassero a tutte le banche.
4. Il cambio gratuito ed illimitato per i clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro
presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002 con un semplice obbligo di preavviso per
gli importi rilevanti. Raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, questa misura sarà
in genere applicata dalla maggior parte delle banche in tutti i paesi, ad eccezione dell'Austria.
È una misura che semplifica enormemente le operazioni di cambio per i consumatori e quindi
essenziale per la buona riuscita delle operazioni suddette.
5. Il cambio gratuito per i non clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli
sportelli delle banche all'inizio del 2002 (il massimale sarà fissato da ciascuna banca).
Raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, questa misura sarà in genere applicata
dalla maggior parte delle banche in tutti i paesi, ad eccezione dei Paesi Bassi (in cui
l'operazione comporterà spesso una commissione).
6. L'adattamento quasi immediato all'euro dei distributori automatici di banconote. Questo
adattamento è indispensabile per una transizione rapida all'euro. Esso permette di ridurre al
minimo i problemi di gestione delle file di attesa e i problemi di resto negli esercizi
56
57
Disponibile all'indirizzo:
www.europa.eu.int, sul sito della Direzione generale Salute e tutela dei consumatori
A titolo di esempio, lo studio eseguito da Audencia Nantes nel giugno 2001 in un grande magazzino in
cui i prezzi erano in euro (nell'Hyper-U di Bourgueil) ha mostrato che secondo l'82% dei clienti
l'indicazione in euro a caratteri più grandi incita a ragionare in euro e a pagare in euro. L'82% circa dei
clienti desiderava che venisse rapidamente generalizzata. Fonte: « in Situ ». Blandine Labbé-Pinlon.
Audencia Nantes.
46
commerciali, garantendo un aumento molto rapido della percentuale dei pagamenti in euro58.
In tutti gli Stati partecipanti ad eccezione della Finlandia (25%) e del Portogallo (48%), in cui
è necessario uno sforzo particolare, la totalità o quasi dei distributori automatici ( tra l'80% e
il 100%) saranno pronti ad erogare euro fin dal 1° gennaio.
7. La rinuncia al prelievo di commissioni da parte delle banche per la restituzione delle
banconote e monete nazionali da parte dei commercianti all'inizio del 2002. La maggior parte
delle grandi banche europee si sono già impegnate in tal senso. Sarebbe infatti strano che i
commercianti venissero penalizzati per il fatto di contribuire attivamente al ritiro delle unità
monetarie nazionali.
8. La concessione di un addebito differito (data valuta) delle banconote e delle monete
ricevute dai commercianti a titolo di prealimentazione. Per convincere i commercianti a
partecipare alle operazioni di prealimentazione è opportuno che le banconote e le monete
ricevute da questi ultimi siano addebitati in data valuta il più tardi possibile e comunque non
prima del 1° gennaio 2002.
9. La distribuzione ai piccoli commercianti di strumenti per il calcolo del resto. La grande
distribuzione è attrezzata con casse che consentono di calcolare il resto, anche nell'ipotesi di
pagamenti misti. Questa possibilità esiste raramente nei piccoli negozi, nei quali l'assenza di
attrezzature ad hoc potrebbe complicare seriamente la gestione delle casse. Sul mercato si
possono trovare apparecchiature poco costose, ma la loro diffusione è ancora limitata.
L'Irlanda è l'unico Stato che abbia finora provveduto ad una loro ampia diffusione tra gli
esercizi commerciali59. Tali strumenti sono invece indispensabili per evitare la formazione di
file nei negozi di quartiere e per ridurre al minimo i rischi di errore nel dare il resto. I possibili
canali di diffusione sono numerosi: camere di commercio, banche, associazioni di
commercianti, amministrazioni pubbliche, ecc..
10. L'invio in loco di specialisti per spiegare il passaggio all'euro ai commercianti. Questa
azione è stata attuata, ad esempio, dall'unione delle camere di commercio francesi60, che ha
incaricato alcuni esperti di recarsi presso ciascun commerciante in ore non di punta per
spiegare le modalità del passaggio all'euro. In Portogallo tra settembre e novembre 12 000
commercianti riceveranno la visita di un formatore61. Sarebbe utile che tali misure venissero
generalizzate, su iniziativa delle camere di commercio e dell'artigianato o degli enti locali.
11. Lo sviluppo di un dialogo sull'euro in seno all'impresa tra le parti sociali. Il passaggio
all'euro può avere un impatto rilevante sull'organizzazione del lavoro (ore supplementari,
lavoro nei fine settimana o nei giorni festivi ecc.) e sulla sicurezza e rivelarsi una fonte di
stress per i dipendenti (ad esempio, per il personale di cassa ecc.). Sarebbe opportuno che
queste questioni venissero apertamente affrontate in seno all'impresa e direttamente discusse
tra le parti sociali.
12. La formazione pratica del personale di cassa perché impari a maneggiare banconote e
monete in euro. Dalle varie simulazioni finora svolte risulta che il personale che ha ricevuto
58
59
60
61
I pagamenti in moneta nazionale (con resto in euro) contribuiscono in modo rilevante ad allungare i
tempi necessari per l'operazione di pagamento e quindi le file di attesa.
Il kit di addestramento fornito ai commercianti comprende un convertitore-calcolatrice del resto.
Si tratta dell'operazione « 10 000 commercianti pilota ». ACFCI. (Assemblée des Chambres Françaises
de Commerce et d'Industrie) 15 giugno 2001
Si tratta dell'iniziativa « vendiamo in euro » promossa dal Comitato euro, dall'organizzazione delle
PMI e dall'ente del turismo.
47
solo una formazione superficiale commette errori rilevanti nel dare il resto, anche quando
dispone di strumenti specifici per il calcolo del resto62. Le banche centrali nazionali
organizzano sessioni di formazione per formatori. Sarebbe opportuno che le azioni di questo
tipo si moltiplicassero, su iniziativa dei poteri pubblici o delle associazioni professionali, in
modo da limitare i problemi pratici che potrebbero presentarsi nei primi giorni del 2002.
13. L'apertura della totalità o di una parte degli sportelli bancari il 1° gennaio 2002. Una
misura del genere è prevista in particolare in Germania, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi, in
Finlandia e in Austria. Essa consentirebbe di facilitare l'avvio del passaggio all'euro dando il
via al processo di sostituzione sin dal primo giorno. Questa misura potrebbe inoltre
rassicurare gli utenti. Se vi fossero problemi di personale, l'accesso alle agenzie potrebbe
essere eventualmente limitato ai soli commercianti.
14. Il prolungamento degli orari di apertura degli sportelli bancari. Il prolungamento degli
orari di apertura durante le prime due settimane del gennaio 2002, già previsto da numerose
banche, può facilitare il buono svolgimento delle operazioni di conversione in euro fiduciario
e limitare i quantitativi di valuta nazionale utilizzata per pagare gli acquisti nei negozi (e
quindi la difficoltà di dare il resto).
15. La fornitura di banconote di piccolo taglio per i prelievi usuali di contante agli sportelli.
Questa misura, prevista in particolare in Belgio, Spagna e Germania, rientra nell'accordo
concluso il 19 febbraio 200163 tra la Commissione europea e le tre associazioni bancarie
europee64. Essa costituisce un utile complemento all'introduzione di piccoli tagli nei
distributori e contribuisce così a ridurre i problemi di resto.
16. I resti esclusivamente in euro da parte dei commercianti. Questa misura, contenuta nella
raccomandazione della Commissione dell'ottobre 2000, ha dato luogo ad impegni precisi da
parte dei commercianti o a raccomandazioni ufficiali in tutti gli Stati partecipanti, ad
eccezione della Finlandia. Benché comporti un aumento rilevante del fondo cassa necessario
per il commerciante (che per dare il resto non può riutilizzare la moneta nazionale), questa
misura è indispensabile ai fini di una rapida sostituzione dell'euro alla moneta nazionale.
17. Il rispetto da parte dei commercianti dell'impegno a garantire la stabilità globale dei
prezzi sottoscritto dai loro rappresentanti europei. L'applicazione di questo principio di
buona condotta è essenziale per mantenere la fiducia del consumatore nelle prime settimane
del 2002.
18. Il proseguimento della doppia indicazione dei prezzi almeno fino alla fine del periodo di
doppia circolazione. L'assimilazione di una nuova scala di valori richiede tempo e può porre
notevoli problemi ad alcuni gruppi della popolazione. Per aiutarli bisognerà offrire loro per
qualche mese degli elementi di riferimento in moneta nazionale.
19. L'attuazione di azioni di formazione pratica specifiche a beneficio dei portatori di
handicap sensoriali o mentali. Un cieco, ad esempio, non può essere abbandonato a se stesso
all'inizio del 2002 con le nuove monete e banconote: per riuscire a sviluppare una vera e
62
63
64
Da una simulazione realizzata da Mc Donald a Utrecht si evidenzia un tasso di errore pari al 5% del
fatturato giornaliero. Da una simulazione realizzata da Carrefour a Bruxelles si evidenzia un tasso di
errore del 3% (contro lo 0,01% registrato normalmente).
Disponibile su www.europa.eu.int/rapid
Si tratta della federazione bancaria europea, dell'associazione europea delle banche cooperative e
dell'associazione europea delle casse di risparmio.
48
propria memoria sensoriale della nuova moneta ha bisogno di interventi ripetuti di formazione
nel 2001, in cui vengano utilizzati i facsimile di banconote e monete prodotti e distribuiti dalle
istituzioni europee. Diversi Stati membri si sono già impegnati in questa direzione, in genere
in partenariato con il programma europeo « euro facile ».
20. L'attuazione da parte degli enti e delle associazioni locali di azioni di informazione di
prossimità destinate alle fasce deboli della popolazione (persone senza fissa dimora, persone
anziane isolate ecc.). Sono loro soprattutto ad avere un contatto regolare con queste categorie
sociali, difficilmente raggiunte dalle campagne di informazione tradizionali. Prodotti
appositamente concepiti per questa informazione diretta sono disponibili in tutti gli Stati
membri65.
2.2.2.
Venti buone pratiche considerate utili dalla Commissione
1. La diffusione di strumenti semplici per stimare il fabbisogno di contante. È relativamente
difficile per un commerciante stimare il suo fabbisogno di contante per la prealimentazione e
il fondo cassa per l'inizio 2002. L'Austria, l'Irlanda, la Francia e i Paesi Bassi sono finora gli
unici quattro paesi ad aver elaborato e distribuito ai commercianti piccolo software per il
calcolo del fabbisogno di contante per la prealimentazione e il fondo cassa.
2. L'utilizzazione, con l'accordo dei consumatori, di kit di monete in euro per le operazioni di
resto negli ultimi giorni di dicembre. Questa possibilità, prevista in particolare dai
commercianti olandesi, è di attuazione relativamente semplice, dato che i kit hanno tutti un
valore corrispondente ad un importo tondo in moneta nazionale (100 FF, 500 BEF, ecc.). Essa
può contribuire ad ampliare i canali abituali di distribuzione e ad accrescere il volume della
prealimentazione dei consumatori, riducendo così i problemi di spiccioli e di resto nei primi
giorni del 2002.
3. La distribuzione al personale, da parte dei datori di lavoro, di kit di monete in euro. Le
autorità belghe hanno per esempio autorizzato i datori di lavoro a concedere come prestazione
sociale a ciascun membro del loro personale un kit di monete (i costi possono essere dedotti
dall'impresa come spese professionali)66. Anche questa misura accrescerà il volume della
prealimentazione67.
4. L'alimentazione dei distributori automatici con banconote nazionali di taglio più piccolo
negli ultimi giorni di dicembre. Questa azione è prevista in particolare da alcune banche in
Germania e nei Paesi Bassi. Consentirebbe di ridurre il taglio delle banconote utilizzate per i
pagamenti nei primi giorni del gennaio 2002 e dunque, ipso facto, di diminuire il volume del
resto in euro e di alleggerire gli oneri logistici gravanti sui commercianti.
5. L'organizzazione di operazioni di simulazione di pagamenti in euro. Numerose operazioni
di simulazione, che comportano la messa in circolazione per un periodo molto limitato di
gettoni o di banconote in facsimile di "valore" equivalente all'euro, sono già state realizzate,
spesso su iniziativa delle autorità locali o della grande distribuzione. Queste esperienze
65
66
67
Si tratta ad esempio dei prodotti euro facile.
La concessione del kit costituisce in Belgio una prestazione sociale supplementare che non si sostituisce
alle altre indennità alle quali il personale ha diritto in virtù del suo contratto di lavoro o di contratti
collettivi.
Si ricorda che i Paesi Bassi hanno inoltre deciso di regalare un esemplare di ciascuna delle monete in
euro a tutti i residenti di età superiore ai sei anni, oltre alla vendita di kit "grande pubblico" di importo
più rilevante.
49
consentono al consumatore di acquisire dimestichezza con i pagamenti in euro in un'atmosfera
conviviale e alle imprese o agli enti interessati di individuare meglio le possibili fonti di
problemi.
6. Il coinvolgimento di tutti gli operatori locali nelle iniziative di informazione sull'euro. È
quanto avviene ad esempio nella regione di Barcellona dove in ogni comune le autorità hanno
invitato l'insieme degli attori economici locali a riunirsi per costituire dei gruppi locali per il
controllo del passaggio all'euro e per coordinare le azioni di informazione alla popolazione e
alle PMI.
7. Il rinvio della data di inizio dei saldi nei casi in cui questi ultimi sono previsti durante la
prima settimana di gennaio. Questa azione è prevista ad esempio in Belgio e in Francia. Nei
casi in cui la data dei saldi è fissata dalle autorità, sarebbe auspicabile che essi
incominciassero a fine dicembre o verso la fine della seconda settimana di gennaio.
Solitamente l'attività è più intensa nei primi tre giorni dei saldi. Dissociare le due scadenze
consentirebbe di evitare un'infelice coincidenza tra il culmine dell'attività commerciale ed il
periodo più difficile per la gestione del contante.
8. La designazione di una o più persone incaricate di rispondere specificamente alle domande
sull'euro nei supermercati e nei grandi magazzini. Tutte le simulazioni dimostrano che la
doppia circolazione comporta un allungamento significativo della durata delle operazioni di
pagamento alle casse ed hanno di conseguenza un impatto negativo sul fatturato. Per ridurre
al minimo i problemi di gestione delle file, occorre almeno - come previsto da parecchie
grandi imprese di distribuzione - dare modo al clienti di porre le sue domande sull'euro in un
punto del negozio diverso dalle casse. Aggiungere al difficile compito di dare il resto quello
di rispondere alle domande di clienti poco informati contribuirebbe ad allungare i tempi di
attesa alle casse.
9. La distribuzione di kit precalibrati per la restituzione delle monete nazionali. Questa
misura verrà attuata ad esempio dalla Francia e dal Belgio. Questi kit permettono la rapida
restituzione delle monete da parte dei commercianti e facilitano il conteggio alle banche.
10. La messa da parte delle monete e delle banconote nazionali ricevute alle casse. Nella
maggior parte delle imprese della grande distribuzione il contante in moneta nazionale
ricevuto verrà riposto in una scatola sistemata al di sotto di ciascuna cassa. Se il cassiere
ripone il contante nazionale in un posto facilmente accessibile e visibile per il consumatore,
alcuni dei clienti che pagano in moneta nazionale potrebbero chiedere il resto in moneta
nazionale.
11. La messa a disposizione dei clienti di strumenti per la conversione. Il periodo di doppia
circolazione è di difficile gestione e quindi propizio agli errori. Per risolvere rapidamente tutte
le eventuali contestazioni della clientela, sarebbe opportuno mettere a sua disposizione alle
casse uno strumento di conversione semplice. I rappresentanti europei dei commercianti si
sono peraltro impegnati in tal senso nella dichiarazione comune del 2 aprile 2001.
12. La designazione da parte degli enti locali o delle camere di commercio di mediatori euro.
Queste persone vanno in giro nelle zone commerciali, rispondendo alle domande sull'euro e
facendo da mediatori in caso di controversia in un negozio.
13. La distribuzione tra i commercianti da parte degli enti locali e delle camere di commercio
di locandine che riproducono le banconote euro e l'insieme delle monete euro (con tutte le
diverse facce nazionali). In effetti le campagne di informazione si sono troppo spesso
50
concentrate sulle sole facce nazionali delle monete, dimenticando che molto rapidamente,
specie nelle zone turistiche, entreranno in circolazione anche le monete di altri Stati.
14. La creazione di un meccanismo di monitoraggio dell'andamento dei prezzi da parte delle
autorità pubbliche, eventualmente in collaborazione con le associazioni dei consumatori.
Questo monitoraggio potrebbe riguardare un campione di prodotti in modo da poter fornire
molto rapidamente indicazioni sull'andamento dei prezzi.
15. L'attuazione da parte delle autorità nazionali o locali di azioni di informazione destinate
agli immigrati, con documentazione redatta nelle loro lingue principali (arabo, turco, swahili
ecc.). Questa documentazione esiste già in diversi Stati membri. Sarebbe bene generalizzarne
la diffusione per facilitare il passaggio all'euro.
16. La prealimentazione degli esercizi commerciali essenzialmente con banconote di piccolo
taglio (5 e/o 10 euro). Questa misura, prevista in particolare in Italia, dovrebbe consentire agli
esercizi commerciali di dare più facilmente il resto in euro.
17. L'installazione di euroconvertitori su supporto cartaceo (dischi ecc.) sui carrelli dei
supermercati. Prevista da diverse imprese di distribuzione, questa misura permette di
memorizzare più facilmente dei valori di riferimento nei primi giorni del 2002 e costituisce un
utile complemento alla doppia indicazione dei prezzi.
18. La distribuzione da parte delle autorità pubbliche o delle associazioni di strumenti di
conversione speciali destinati alle fasce deboli della popolazione. Il Belgio, ad esempio, ha
distribuito convertitori vocali ai vedovi, agli invalidi, ai pensionati di più di 66 anni e agli
orfani servendosi della collaborazione delle farmacie.
19. L'organizzazione da parte delle autorità pubbliche o delle camere di commercio di azioni
di formazione all'individuazione dei falsi euro destinate ai commercianti. Queste misure
dovrebbero consentire in particolare di insegnare ai piccoli commercianti i semplici controlli
da eseguire e costituirebbero un'utile integrazione delle azioni di informazione organizzate
dall'eurosistema.
20. L'adozione di misure per promuovere i pagamenti in euro nel 2001. Questo tipo di misure
dovrebbe essere adottato sia dalle imprese che dalle amministrazioni pubbliche. A titolo di
esempio, la grande distribuzione francese ha deciso di effettuare esclusivamente in euro tutti i
pagamenti tramite carta a partire dal 1° novembre 2001.
3.
ALLEGATI
3.1. Le misure legislative degli Stati membri
In Belgio a fine luglio 2000 sono state emanate tre leggi concernenti l'euro. Esse riguardano
rispettivamente l'adeguamento degli importi pubblici convertiti in euro, la decimalizzazione
necessaria per l'introduzione della moneta unica nei software del settore pubblico e
l'esposizione degli importi negli apparecchi misuratori fiscali. Alla fine di agosto è stata
emanata una prima serie di 24 regi decreti di applicazione. Nel novembre 2000 le autorità
hanno approvato uno "scenario globale per il passaggio definitivo all'euro scritturale". Il
processo di modifica delle normative è quindi in buona parte ultimato. L'attività legislativa
prosegue comunque in tutti i ministeri delle comunità linguistiche e delle regioni. Una
51
seconda serie di sedici regi decreti con cui si conclude il lavoro di modifica dei testi legislativi
per il passaggio all'euro è stata firmata il 13 luglio 2001 e pubblicata nel mese di agosto. Le
conversioni operate sono in generale a vantaggio dei cittadini. Infine il 19 luglio 2001 il
consiglio dei ministri ha approvato un progetto di legge sul passaggio definitivo all'euro.
Questo testo, che sarà presentato all'approvazione del parlamento all'inizio di ottobre,
comprende una serie di misure concernenti tre settori: le questioni monetarie relative al ritiro
delle monete e delle banconote belghe nonché l'emissione delle monete e delle banconote in
euro (cioè la perdita da parte del franco belga del suo valore di strumento legale di pagamento
alla fine del periodo di doppia circolazione e la protezione dell'euro), le questioni di ordine
economico e commerciale (doppia indicazione dei prezzi, periodo dei saldi) o di carattere
fiscale (abrogazione della possibilità di pagare mediante marche da bollo l'IVA e le tasse
sulle operazioni di borsa).
In Germania la normativa sull' "adattamento degli importi di riferimento" è stata completata
grazie all'adozione della legge del 19 dicembre 2000 sulla conversione e l'arrotondamento
degli importi in euro nella legislazione fiscale (Steuer-Euroglättungsgesetz). A livello
federale il governo ha adottato più di una dozzina di progetti di legge (Artikelgesetze), alcuni
dei quali sono stati già votati dal parlamento e pubblicati nella gazzetta ufficiale. Da parte loro
i 16 Länder stanno completando le loro leggi in materia; in alcuni casi hanno emanato leggi
quadro, in altri provvedimenti specifici in determinati settori (Einzelgesetze). È inoltre
prevista l'adozione di una normativa intesa a facilitare l'introduzione delle banconote in euro
e il ritiro dei marchi tedeschi. Nelle settimane che precedono e che seguono il 1° gennaio
2002 sarà inoltre possibile prolungare fino a 70 ore gli orari degli impiegati di banca e di altri
dipendenti (deroga alla regolamentazione sull'orario di lavoro - Arbeitszeitverordnung).
Parimenti per un certo periodo le società portavalori saranno autorizzate a circolare nelle zone
pedonali (deroga alla regolamentazione sulla circolazione automobilistica)
La Grecia ha adottato, nel settembre 2000, una "legge quadro per l'introduzione dell'euro" (n.
2842/200) che reca tra l'altro disposizioni in materia di conversione, arrotondamento e
capitale sociale e fissa le modalità relative alla doppia indicazione, al mercato dei capitali e
alla conversione delle sanzioni pecuniarie. La doppia indicazione dei prezzi è obbligatoria dal
1° marzo 2001 fino al febbraio 2002. L'obbligo vale anche per le piccole imprese (con meno
di 10 dipendenti). In collegamento con la legge quadro, sono stati emanati in particolare tre
atti: un decreto congiunto del ministero delle finanze e del ministero dello sviluppo sulla
doppia indicazione dei prezzi, una circolare del ministero delle finanze sulle questioni fiscali
nel periodo di transizione e una circolare del ministero dello sviluppo che istituisce un
osservatorio sull'euro. È stata inoltre completata la ridenominazione in euro dei titoli di Stato.
Il ministero delle finanze ha quindi emanato una circolare sulle questioni doganali legate
all'euro, cui ha fatto seguito un'ulteriore circolare del ministero dello sviluppo sulla
conversione del capitale sociale delle imprese. Il ministero sta ora preparando due circolari,
concernenti rispettivamente la liquidazione delle spese e la conversione in euro delle
retribuzioni dei dipendenti pubblici. Da parte sua il ministero dell'economia nazionale ha
emesso una circolare che vieta agli enti del settore pubblico di aumentare prezzi, tasse,
ammende ecc. in occasione dell'introduzione dell'euro. Il testo in questione prevede anche la
conversione dei valori esistenti e il loro arrotondamento per difetto, a vantaggio del
consumatore. Nel mese di settembre il parlamento greco ha adottato un progetto di legge sulle
questioni relative all'introduzione delle banconote e delle monete in euro e al ritiro della
moneta legale attuale nonché su questioni fiscali (conversione in euro degli importi contenuti
nella normativa fiscale e altre disposizioni connesse). Infine il ministero dello sviluppo ha
stipulato un accordo con le organizzazioni del commercio inteso a prevenire l'aumento dei
prezzi dei beni e dei servizi mediante arrotondamento degli importi alla cifra inferiore.
52
La Spagna ha adottato una legge che modifica la legge n. 46/1998 sull'introduzione dell'euro
e sulla prealimentazione. Il nuovo testo porta a due mesi il periodo della doppia circolazione e
prevede il cambio gratuito delle monete e delle banconote in peseta sino a fine giugno 2002
presso le banche commerciali e sine die presso la Banca di Spagna. La legge spagnola
sull'introduzione dell'euro è stata inoltre modificata dalla legge n. 9/2001 che impone l'utilizzo
di sei decimali negli importi dei calcoli intermedi.
La Francia ha introdotto una normativa sugli arrotondamenti nel giugno 2000 (legge n. 2000517) e nel settembre 2000 (ordinanza 2000-916). Sono stati convertiti in euro circa 600
importi e valori soglia, per lo più nel campo della fiscalità. In febbraio sono stati inoltre
pubblicati quattro decreti sulla conversione in euro e l'adeguamento di circa 200 importi
presenti nella normativa fiscale, finanziaria, doganale, assicurativa, o relativa ai consumatori e
al risparmio. Sono stati emanati anche diversi altri decreti sull'istituzione di valori soglia
amministrativi. Il 3 giugno 2001 è stato pubblicato un decreto speciale che semplifica le
modalità di conversione del capitale sociale in euro e riduce i costi relativi. Tutti gli importi e
i valori soglia restanti dovevano essere convertiti entro il 1° ottobre 2001. Per tale data i lavori
legislativi e regolamentari saranno quindi completati.
In Irlanda la legge sul passaggio all'euro prevede disposizioni concernenti l'eventuale
adeguamento all'euro, entro il 1° gennaio 2002, degli importi monetari presenti nei testi
legislativi. Gli importi contenuti nel codice tributario e nel codice di previdenza sociale sono
stati già disciplinati dalla legge finanziaria (2001) e dalla legge sulla protezione sociale
(2001). La legge sui veicoli a motore (2001) stabilisce le aliquote fiscali in euro (imposte e
canoni) applicabili ai veicoli suddetti. Tutti gli arrotondamenti necessari per ottenere importi
in euro più pratici da gestire sono stati effettuati in modo da favorire i cittadini. L'11 luglio
2001, dopo che il Parlamento irlandese ha approvato la data proposta, è stato adottato il
decreto in base al quale dal 9 febbraio 2002 le monete e le banconote irlandesi non hanno più
corso legale. Nel mese di luglio sono stati inoltre adottati alcuni decreti concernenti il
recupero delle monete, la definizione dei poteri del ministro in materia di emissione di monete
in euro e il disegno della faccia nazionale irlandese su queste ultime.
L'Italia ha adottato una legge finanziaria contenente le principali norme necessarie per
l'introduzione dell'euro (legge n. 388 del 23 dicembre 2000, articolo 155). Questo testo
stabilisce tra l'altro la data in cui la lira italiana cesserà di avere corso legale nonché le
modalità tecniche per il ritiro dalla circolazione delle monete metalliche. Le linee guida per il
passaggio definitivo all'euro delle Amministrazioni pubbliche forniscono da parte loro alcune
indicazioni concernenti gli arrotondamenti degli importi monetari utilizzati in dette
amministrazioni. Il Parlamento ha poi adottato una legge sulle questioni bancarie. Essa
prevede la chiusura delle banche e delle poste il 31 dicembre 2001 e l'interruzione dei loro
servizi il 29 dicembre, la denominazione in euro dei conti bancari senza che i clienti debbano
farne richiesta (o la possibilità di conservare i conti in lire, ma su espressa domanda dei
clienti), nonché misure di lotta contro la falsificazione delle banconote e delle monete in euro
nella fase preparatoria (fino al 31 dicembre 2001) e varie sanzioni. A tutti i ministeri è stata
inviata una circolare governativa sulla conversione degli importi contenuti nei testi legislativi.
È inoltre all'esame una regolamentazione che dovrebbe semplificare la conversione all'euro
del capitale sociale delle società anonime a responsabilità limitata. Sono ugualmente all'esame
altre misure relative all'introduzione dell'euro, concernenti in particolare la conversione dei
valori soglia e delle imposte nazionali (a beneficio dei cittadini) e l'obbligo di compilare le
dichiarazioni fiscali esclusivamente in euro a partire dal 1° gennaio 2002.
53
In Lussemburgo la legge del 1° agosto 2001 ha convertito all'euro 250 importi contenuti
nelle norme vigenti. Parallelamente un regolamento granducale, adottato lo stesso giorno,
converte circa 800 importi presenti in testi regolamentari. Tutte le modifiche sono effettuate
in modo da favorire i cittadini. Questi testi comprendono anche disposizioni relative agli
arrotondamenti, alla conversione delle ammende, degli oneri amministrativi, degli importi
fiscali, storici o sociali, dei francobolli, dei valori soglia, dei dazi ecc. La legge raccomanda
inoltre di fissare a quattro il numero di decimali da utilizzare nei calcoli intermedi, in
particolare per la conversione delle retribuzioni. Infine la legge del 1° agosto 2001 proroga
fino al 30 giugno 2002 la procedura semplificata istituita dalla legge del 10 dicembre 1998
per la conversione in euro del capitale sociale.
Nei Paesi Bassi, il governo ha adottato il piano nazionale di sostituzione del contante l'8
dicembre 1998. Un progetto di legge per la conversione dal fiorino in euro degli importi
monetari presenti nelle norme vigenti è all'esame del Parlamento per approvazione. Principio
informatore di tale legge è la neutralità della conversione. È altresì all'esame del Parlamento
un progetto di legge sulla valuta, che stabilisce al 28 gennaio 2002 (ore 00.00) la cessazione
del corso legale del fiorino. Questi due testi sono stati approvati dalla Seconda Camera e
devono essere ora approvati dalla Prima Camera. Sarà inoltre prossimamente adottata una
normativa per il pagamento dei parcheggi comunali con mezzi diversi dal contante.
In Austria la versione aggiornata del piano di transizione all'euro, dal titolo "Passaggio
all'euro nelle pubbliche amministrazioni", tratta degli aspetti legislativi e regolamentari
dell'euro, contiene informazioni dettagliate sulla sostituzione del contante e altre informazioni
sul passaggio all'euro in campo contabile e fiscale e sulle applicazioni elettroniche in uso nella
pubblica amministrazione. Diverse leggi sono state modificate e rese conformi alla normativa
comunitaria. Quanto ai provvedimenti di attuazione, la Eurogesetz (Gazzetta ufficiale
federale, serie I, n. 72/2000) dispone in materia di doppia circolazione. La doppia indicazione
dei prezzi è invece disciplinata dalla Euro-Währungsangabengesetz (Gazzetta ufficiale
federale, serie I, n. 110/1999), mentre le misure per il passaggio all'euro negli accordi e nei
contratti a lungo termine sono oggetto della Euro-Justiz-Begleitggesetz (Gazzetta ufficiale
federale, serie I, n. 125/1998). Prima dell'estate è stata adottata una legge su tutti gli altri
problemi relativi alla transizione all'euro. La conversione degli importi presenti nelle
disposizioni fiscali è stata completata il 6 luglio scorso con l'adozione da parte del Parlamento
della « Euro-Steuerumstellungsgesetz ». Tutte le conversioni sono state effettuate rispettando
il principio di neutralità o in modo da favorire i cittadini.
Il consiglio dei ministri del Portogallo ha approvato il piano nazionale di sostituzione del
contante il 16 novembre 2000. Il piano prevede che l'amministrazione pubblica dovrà
stipulare in euro sia i contratti a durata indeterminata, sia quelli a durata determinata aventi
scadenza posteriore al 1° gennaio 2002. Il 7 febbraio 2001 il ministero delle finanze ha inoltre
approvato la versione definitiva del proprio piano per il passaggio all'euro
dell'amministrazione finanziaria. Da parte sua la Banca del Portogallo ha pubblicato nel
febbraio 2001 una nota relativa all'utilizzazione degli assegni. Gli assegni in escudos emessi
prima del 31 dicembre 2001 saranno accettati dalle banche fino al 28 febbraio 2002. Il 15
marzo 2001 il governo ha approvato altre due leggi. La prima fissa a due mesi la durata del
periodo di doppia circolazione, dispone per il cambio gratuito delle monete e banconote in
escudos sino a fine giugno 2002 presso le banche commerciali e per 20 anni presso la Banca
del Portogallo, e sulla base del principio secondo cui il silenzio dei clienti va interpretato
come assenso, autorizza le banche commerciali che lo desiderano a procedere alla
conversione anticipata dei conti bancari dopo l'ottobre 2001. Tutti i depositi in escudos
54
esistenti al 31 dicembre 2001 saranno automaticamente ridenominati in euro a decorrere dal
1° gennaio 2002. Queste operazioni di conversione sono gratuite. La seconda legge dispone in
materia di doppia indicazione dei prezzi e la rende obbligatoria nel periodo dal 1° ottobre
2001 al 28 febbraio 2002. Essa si applica a tutti gli esercizi commerciali, con alcune
possibilità di deroga, essenzialmente nel caso dei liberi professionisti o delle imprese o altri
soggetti con non più di nove dipendenti e in quello dei beni o servizi in cui la doppia
indicazione dei prezzi è materialmente impossibile o troppo costosa. Si tratta però solo di
possibilità di deroga, nessuna delle quali è stata finora utilizzata. È stata poi adottata una
legge che raccomanda agli esercizi commerciali e alle banche di dare il resto solo in euro.
Senza vietare espressamente i pagamenti misti, essa consiglia di quietanzare tutte le fatture
nell'una o nell'altra delle due monete. La legge quadro della Banca del Portogallo è stata
modificata per tenere conto dei cambiamenti resi necessari dall'introduzione delle banconote e
delle monete in euro. All'inizio di maggio è stata infine approvata la versione definitiva del
piano per il passaggio all'euro dei servizi finanziari dell'amministrazione pubblica. Il piano
affronta diverse questioni che rientrano fra le competenze del ministero delle finanze, mette in
evidenza i problemi ancora da risolvere e formula le proposte del caso. Si stanno inoltre
mettendo a punto le normative relative agli arrotondamenti e al capitale azionario.
In Finlandia il piano di sostituzione del contante è stato pubblicato nell'ottobre 2000 e poi
modificato nell'aprile 2001. Esso comprende le disposizioni centrali dei piani di passaggio
all'euro nel settore pubblico. Lo sforzo legislativo si è concentrato per il resto sulla
conversione in euro degli importi in marchi finlandesi, soprattutto nel campo della previdenza
sociale. Il lavoro legislativo è ora concluso.
3.2.
Tabella comparativa dei piani nazionali di passaggio all'euro
55
Belgio
Germania
Grecia
Spagna
www.bundesfinanzministe
www.euro-hellas.gr
www.mineco.es/
rium
www.bankofgreece.gr
www.bde.es
www.bnb.b
www.bundesbank.de
Inizio della prealimentazione Monete: 1° settembre Banconote e monete: 1° Banconote e monete: 1° Monete: 1° settembre 2001.Banconote: 1° settembre 2001.
degli istituti finanziari
2001
settembre 2001
ottobre 2001
Banconote: 1° novembre
2001
Inizio della prealimentazione di Portavalori: 1° settembre Banconote e monete: 1° Banconote: 1° dicembre Grande distribuzione: 1° settembre 2001
dettaglianti e portavalori
2001
settembre 2001
2001Monete: 1° novembre Piccoli dettaglianti: 1° dicembre 2001
Dettaglianti:
1°
2001 (solo dettaglianti)
dicembre 2001
Sito web
www.euro.fgov.be
e
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Francia
www.euro.gouv.fr/
www.banque-france.fr
Monete: 1° settembre
2001
Banconote: 1° dicembre
2001
Dettaglianti: 1° dicembre
2001
(banconote
e
monete)
Portavalori: 1° settembre
2001 per le monete,
eventualmente
1°
dicembre 2001 per le
banconote
conterrà 147 €; 5 milioni di kit contenenti 123 monete per un valore di 5 060 1,5
milioni
di
kit
Kit da distribuire ai dettaglianti: 867 000 kit contenenti Da concordare tra banche e Il kit
contenenti due rotoli per
(confezione e contenuto)
525 monete per un dettaglianti
quantità non ancora decisa ESP (30,41 €)
ciascun tipo di moneta
valore facciale di 240 €
(9 682 BEF)
(640 monete: 222 €).
Inizio della prealimentazione del 15 dicembre 2001
17 dicembre 2001
17 dicembre 2001
15 dicembre 2001
14 dicembre 2001
pubblico in monete
milioni
di
kit
Kit da distribuire al pubblico 5,3 milioni di kit 53,5 milioni di kit, 3 milioni di kit contenenti Almeno 23 milioni di kit, confezione in plastica, contenente 53
contenenti 40 monete, per
(confezione e contenuto)
contenenti 29 monete confezione in plastica 45 monete per un valore di 43 monete per un valore di 2 000 ESP (12,02 €)
un valore di 100 FRF
per un valore di 12,40 € contenente 20 monete per 5 000 GRD (14,67 €)
(500 BEF)
un valore di 10,23 € (20
(15,25€) (sacchetti di
DEM)
plastica trasparenti con
sopra indicato il contenuto
e il valore di questi
"portamonete euro")
Canali di distribuzione per la Banche
commerciali, Banche commerciali e Allo studio
Banche commerciali e Banca di Spagna. Distribuzione Per il momento: banche,
prealimentazione del pubblico in uffici postali, società di Bundesbank (in quantità
tramite supermercati allo studio
uffici postali, tesorerie
monete
trasporti pubblici, grandi limitate)
datori di lavoro
Utilizzazione in tempo utile delle Operazione
Maggio 2001
Salvadanai per raccolte a Allo studio per settembre
Allo studio
monete tesaurizzate
"salvadanaio" dal 15
fini di beneficenza
ottobre al 15 novembre
Campagna
per
una
2001 per la raccolta
"giornata di raccolta " il 29
delle
monete
ottobre 2001
tesaurizzate
Inizio
della
conversione Luglio 2001
Luglio 2001
Ottobre 2001
15 settembre 2001
Luglio 2001
anticipata dei conti bancari68
Passaggio anticipato all'euro dei Autunno 2001
15 settembre 2001
Gennaio-luglio 2001
grandi fornitori di servizi
Luglio 2001
Conversione
anticipata
dei
Stipulazione dei contratti
contratti pubblici
in € per il 2001. Gli
organismi pubblici sono
sollecitati a stipulare i
contratti in €.
Conversione anticipata delle
Doppia indicazione sui cedolini delle retribuzioni dal luglio Luglio 2001
retribuzioni
dei
dipendenti
2001. Dal 15 settembre le retribuzioni saranno indicate solo
pubblici
in euro.
68
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
56
Irlanda
www.euro.ie
www.centralbank.ie
Banconote: 1° novembre 2001Monete: 1°
settembre 2001
Banconote: 1° novembre 2001Monete: 1°
settembre 2001.
165 000 kit di monete per un valore di 253 €
17 dicembre 2001
750 000 kit di 19 monete per un valore di 5
IEP (6,35 €)
Principalmente gli uffici postali
Primavera e autunno 2001
Non prevista se non su richiesta
Le fatture indicano l'importo finale in euro.
Si incoraggia l'indizione di bandi di gara in €
Conversione dei cedolini delle retribuzioni per
servizio
Sito web
Italia
Lussemburgo
Paesi Bassi
Austria
www.tesoro.it/euro
www.bancaditalia.it
www.etat.lu.fi
www.bcl.lu
www.euro.nl
www.nb.nl
www.euro.gv.at
www.oenb.co.at
Portogallo
Finlandia
www.min-economia.pt
www.euro.fi
www.bportugal.be
www.bof.fi
www.infoeuro.pt
monete:1° Monete:
1°
settembre
2001 Banconote e monete: 1°
Banconote: 1° ottobre 2001
settembre 2001
della Banche e uffici postali. Banconote e monete (banche e uffici Banconote e monete: 1° dicembre 2001 Banconote e
settembre 2001
degli Monete: 1° settembre 2001 postali): 1° settembre 2001
Banconote: 1° novembre
2001
Dettaglianti:
Portavalori:1°
Banconote e monete: 1° settembre 2001
Portavalori: banconote e monete il 1° Banconote e monete:
2.
Inizio
della Grande distribuzione:
1° settembre 2001
1° dicembre 2001 (banconote e settembre 2001 (monete
dicembre 2001
prealimentazione
di Banconote: 1° dicembre
monete)
e
Grande distribuzione: banconote e monete
dettaglianti e portavalori 2001
banconote)Dettaglianti:
il
1°
dicembre
2001
Monete: 1° ottobre 2001
inizio dicembre 2001
Piccoli commercianti: banconote il 17
Piccoli commercianti:
dicembre, monete a partire dal 27
banconote da 5 € e monete
dicembre. Da ottobre i dettaglianti
il 15 dicembre 2001
potranno ricevere piccole quantità di
Nessuna prealimentazione
contante per familiarizzarsi con l'euro.
dei portavalori
milioni
di
kit 50 000 kit di 8 rotoli per un valore facciale 1,6 milioni di kit di monete di taglio 670 000 kit da 2 000 ATS 150 000 kit per un valore facciale di 150 000 kit per un
3.
Kit da distribuire ai 1,2
elevato, composti da due rotoli per (145, 34 €)
valore di 168 €
250 €
dettaglianti: (confezione e contenenti 22 rotoli, cioè di 111 €
ciascun taglio (eccetto 1 e 2 cent), per un
960 monete, per un valore
contenuto)
valore totale di 219 €; 400 000 kit di
di 315 €
monete di piccolo taglio, composti da
dieci rotoli da 1 e 2 cent, per un valore
totale di 15 €.
15 dicembre 2001
14 dicembre 2001
17 dicembre 2001
17 dicembre 2001
15 dicembre 2001
4.
Inizio
della 15 dicembre 2001
prealimentazione
del
pubblico in monete
500 000 kit contenenti
5.
Kit da distribuire al 30 milioni di kit contenenti 600 000 kit contenenti 29 monete per un Distribuzione gratuita di 16 milioni di kit 5,5 milioni di kit contenenti 1 milione di kit da 10 €
8 monete per un valore
contenenti 8 monete, per un valore 33 monete per un valore di
pubblico (confezione e 53 monete per un valore di valore di 12,40 € (500 LUF)
facciale di 3,88 €
12,91 €
facciale di 3,88 €, a tutti i cittadini a 200 ATS (14,53 €)
contenuto)
partire dai 6 anni; vendita di 9 milioni di
kit da 11,34 € (25 NLG)
Dettaglianti, banche, uffici postali e Banche e dettaglianti
Banche commerciali
Banca centrale e banche commerciali Pacchetti: uffici postali
6.
Canali di distribuzione per Banche e uffici postali
speciali €-centri istituiti dalle banche
la prealimentazione del
commerciali o da altri enti (supermercati,
pubblico in monete
stazioni ferroviarie, ecc.)
Le banche organizzeranno una campagna Settembre-ottobre 2001
Allo studio
7.
Utilizzazione in tempo utile Prevista, dettagli ancora da Settembre 2001 - Febbraio 2002
nei mesi di ottobre e novembre 2001
delle monete tesaurizzate definire
settembre 2001 per determinate banche Luglio 2001
Luglio 2001
Ottobre 2001
8.
Inizio della conversione Giugno 2001, con accordo Luglio 2001
anticipata
dei
conti esplicito del cliente
bancari69
Autunno 2001; specifiche solo in euro; Non previsto
Non previsto
Ottobre 2001
Autunno 2001
9.
Passaggio
anticipato Luglio 2001
doppia indicazione per l'importo totale
all'euro dei grandi fornitori
di servizi
Dicembre 2001
10. Conversione anticipata dei Da decidersi da parte di Raccomandazione a tutti i ministeri e le Impiego dell'euro raccomandato per i
ciascuna amministrazione amministrazioni pubbliche di utilizzare contratti la cui durata si estende oltre il 1°
contratti pubblici
l'euro per gli appalti pubblici
gennaio 2001
Indicazione in moneta nazionale e in euro Non previsto
Non previsto
Quanto prima. Nel febbraio 2001 il
11. Conversione
anticipata Ottobre 2001
dell'importo complessivo sui cedolini delle
60 % dei cedolini delle retribuzioni
delle
retribuzioni
dei
retribuzioni
erano già in euro.
dipendenti pubblici
1.
Inizio
prealimentazione
istituti finanziari
69
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
57
Belgio
Germania
Grecia
Spagna
Francia
Irlanda
Fine
della
distribuzione
di 31 dicembre 2001
banconote e monete nazionali da
parte delle banche
Cambio gratuito per i clienti da Depositi in BEF: gratuiti
per un importo illimitato
parte delle banche 70
fino al 31 dicembre 2002.
Cambio di BEF: gratuito
per le banconote e per un
importo illimitato fino al
28 febbraio 2002, con
preavviso a partire da un
certo importo;
Raccomandazione ai dettaglianti di Sì
dare il resto solo in euro
Banconote: 31 dicembre 2001
31 dicembre 2001
Monete: 28 febbraio 2002, fino ad
esaurimento delle scorte
Decisione spettante alle singole banche Nessun limite
Alcune banche hanno già deciso di non
chiedere commissioni per il cambio di
valuta legale.
4.
Disposizioni concernenti l'orario di Chiuse
apertura delle banche il 1° gennaio
2002.
5.
Disposizioni concernenti l'orario di
apertura delle banche il 31
dicembre 2001 e negli altri giorni.
DAB convertiti il primo giorno
(%)71
DAB convertiti nel corso della
prima settimana (%)72
Tagli delle banconote erogate dai
DAB nelle prime due settimane
Aperte
Apertura
possibile:
saranno
prese Non sono state ancora prese Chiuse
Si
sono
impegnate
a
disposizioni amministrative per modificare decisioni in merito
prolungare l'orario di apertura
gli orari di lavoro vigenti, ecc. dal 17
nelle prime settimane di
dicembre al 25 gennaio e dal 25 al 28
gennaio
febbraio. Apertura autorizzata il 30
dicembre e il 1°, il 6 e il 13 gennaio
Aperte
Aperte
Aperte
100%
Quasi il 100%
Quasi il 90%
Quasi il 90%
85%
Ogni
singola
banca
deciderà
autonomamente l'orario di servizio che
intende assicurare
Circa il 90%
100%
100%
Quasi il 100%
Quasi il 100%73
100%
100%
4 cassetti: 10, 20 e 50 €
2 cassetti: 20 e 50 € .
Prevalentemente 10 e 20 €
Prevalentemente 10 e 20 €
Le banche distribuiranno
anche banconote da 5 e 10 €
allo
sportello
Alcuni DAB situati in punti
strategici (università ecc.)
erogheranno tagli più piccoli
Gli
istituti
di
credito La maggior parte delle prestazioni
metteranno in circolazione sociali sono versate dagli uffici postali
prevalentemente banconote in contante con cadenza settimanale e
da 5 € e 10 €
dal 1° gennaio 2002 tali pagamenti
saranno effettuati in euro; dalla prima
settimana del 2002, i pagamenti
1.
2.
3.
6.
7.
8.
9.
71
72
73
31 dicembre 2001
Secondo le necessità, fino alla fine del
2001
Nessun limite
Nessun limite
Per le famiglie, cambio possibile fino
ad un massimale complessivo di
(almeno) 500 IEP per persona
Il resto dovrebbe essere dato soprattutto in Prevista
una 1° gennaio 2002
euro, ma è possibile darlo ancora in marchi raccomandazione ufficiale
fino al 28 febbraio 2002.
20 € e 50 €.
Nella maggior parte dei distributori (4 Prevalentemente 20 e 50 €
5 € disponibili in alcune cassetti) saranno disponibili tagli da 5, 10,
banche
20, 50 €. per gli altri casi (2 cassetti) si
prevedono tagli da 10 e 50 €
Altre modalità di introduzione Le banche distribuiranno Le banche distribuiranno anche banconote Allo studio
anche banconote da 5 e 10 da 5 e 10 € allo sportello
delle banconote da 5 € e 10 €
€ allo sportello
70
31 dicembre 2001
Raccomandazione di dare il Sì
resto solo in euro, per quanto
possibile, a partire dai primi
di gennaio del 2002
Chiuse
Chiuse
Per i clienti titolari di un conto
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
In base ad un accordo concluso tra le autorità spagnole e il settore bancario, l'85% delle banche dovrebbero avere convertito i loro DAB al 5 gennaio.
58
superiori a 20 € includeranno in genere
almeno quattro banconote da 5 €. Si
procederà anche alla prealimentazione
dei dettaglianti in banconote da 5 €.
59
Italia
1.
Fine della distribuzione di 31 dicembre 2001
banconote e monete nazionali da
parte delle banche
Cambio gratuito da parte delle Raccomandazione dell'Associazione
bancaria italiana: cambio di importi
banche 74
per un massimale pari al doppio del
limite giornaliero dei prelievi ai
distributori automatici (circa 500 €).
Importo illimitato con preavviso di
un giorno lavorativo.
Lussemburgo
31 dicembre 2001
Paesi Bassi
31 dicembre 2001
Austria
31 dicembre 2001
Portogallo
Finlandia
31 dicembre 2001, per quanto 31 dicembre 2001
possibile
raccomandato: Le banche raccomandano il Nessun limite di importo o
cambio mediante deposito. frequenza in caso di cambio
Cambio gratuito per i clienti mediante depositi
titolari di un conto Le altre
possibilità dipendono dal
regolamento di ciascuna
banca.
Le banche e gli uffici postali
effettueranno il cambio di
importi fino a 1 000 €.
Possibilità di cambiare importi
superiori presso i centri Euro.
Cambio gratuito per chi non è
cliente entro massimali fissati
da ogni singola banca
Raccomandazione ai dettaglianti Previsto un accordo con i Accordo con i dettaglianti
dettaglianti perché ogni volta che perché ogni volta che è
di dare il resto solo in euro
sia possibile diano il resto solo in possibile diano il resto solo in
euro
euro
I clienti delle banche possono depositare Massimale
moneta nazionale e ritirare euro 50 000 ATS
gratuitamente fino al 1° aprile 2002.
4.
Disposizioni concernenti l'orario Chiuse
di apertura delle banche il 1°
gennaio 2002.
5.
Disposizioni concernenti l'orario
di apertura delle banche il 31
dicembre 2001 e negli altri
giorni.
DAB convertiti il primo giorno
(%)75
DAB convertiti nel corso della
prima settimana (%)76
Tagli delle banconote erogate dai
DAB nelle prime due settimane
Legge allo studio sulla chiusura Chiuse
delle banche e degli uffici postali il
31 dicembre 2001. Servizi bancari
chiusi anche il 29 dicembre.
Circa l'80%
100%
Aperte il pomeriggio, ma solo per i
commercianti, per consentire loro di
ritirare le banconote in euro che avranno
ordinato
Aperte (per le operazioni in contanti). È
previsto il prolungamento dell'orario di
apertura nei giorni intorno al 31
dicembre e al 1° gennaio.
Quasi il 100%
Chiuse per i privati cittadini. In discussione
Aperte per i commercianti, le
imprese turistiche ecc., se
concordato in anticipo.
Aperte
Aperte
100%
Circa il 50%
Ciascuna banca deciderà
autonomamente l'orario di
servizio
che
intende
assicurare
Circa il 25%
Più del 90%
100%
100%
Quasi il 100%
Circa il 75%
2.
3.
6.
7.
8.
9.
75
76
100%
50 € e 10 € o 20 € e 10 €. Ciascuna 20 € e 50 € o 100 €. In alcuni 5, 10 , 20 e 50 €
banca deciderà autonomamente, a distributori automatici 10 €.
seconda
dell'ubicazione
del
distributore automatico.
Altre modalità di introduzione Attraverso le 26 000 filiali bancarie
e i 14 000 uffici postali. Anche i
delle banconote da 5 € e 10 €
supermercati saranno coinvolti
nell'operazione.
I
piccoli
commercianti
riceveranno
anticipatamente solo tagli da 5 €
74
Aperte dalle 14.00 alle 17.00
In linea di massima, dal 1° gennaio Raccomandazione
ai Dopo il 1° gennaio 2002,
2002 i dettaglianti daranno il resto solo dettaglianti di dare il resto solo ogni volta che è possibile i
in euro
in euro
dettaglianti daranno il resto
solo in euro
Nei primi giorni di gennaio del 2002 i
dettaglianti
avranno
riserve
considerevoli di banconote da 5 e 10 €
Questa soluzione, insieme all'erogazione
tramite i distributori automatici,
dovrebbe rendere disponibile al
pubblico dopo alcuni giorni una quantità
sufficiente di banconote da 5 € e 10 € .
Per i clienti titolari di un conto
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche
60
10 € e 100 €; circa il 70 % di 5, 10 , 20 e 50 €
queste
banconote
saranno
erogate mediante i distributori
automatici.
I
distributori
automatici all'interno delle
banche erogheranno anche
banconote in euro di altri tagli.
Saranno adottate soluzioni Da stabilirsi
specifiche
per
la
prealimentazione in tagli più
piccoli
Non
vi
sono
raccomandazioni ufficiali
Ogni volta che è possibile i
dettaglianti daranno il resto
solo in euro
Chiuse
50 € e 20 €
Non sono previste modalità
specifiche. La distribuzione
avverrà attraverso i canali
normali.
Belgio
Germania
Grecia
Spagna
1.
Fine del corso legale di Mezzanotte del 28 febbraio 31 dicembre 200177
banconote e monete 2002
nazionali
2.
Misure previste per il Ritiro delle monete da parte I canali per il ritiro ed i depositi Ritiro tramite la Banca di
ritiro
delle
monete delle banche; controllo da parte per lo stoccaggio delle monete e Grecia e, solo per le monete,
nazionali
banconote
nazionali tramite le succursali del Tesoro.
della Banca nazionale e della delle
saranno gli stessi utilizzati per
Zecca belga
la distribuzione delle monete e
delle banconote in euro.
1.
Fine del corso legale di 28 febbraio 2002
banconote e monete
nazionali
2.
Misure previste per il Da parte delle banche, tramite il Da parte delle le banche, sotto il
ritiro
delle
monete sistema postale. Altre iniziative controllo della banca centrale
nazionali
che prevedono la partecipazione
di organizzazioni senza fini di
lucro sono allo studio.
Italia
77
28 febbraio 2002
Lussemburgo
28 febbraio 2002
Paesi Bassi
Mezzanotte
2002
del
28
Mezzanotte del 17 febbraio Mezzanotte di sabato 9 febbraio
2002
2002; spetterà al Parlamento
irlandese adottare la decisione
definitiva in materia.
Le banconote e le monete
saranno ritirate in base alla
stessa
procedura
generale
utilizzata per la distribuzione
degli euro.
I dettaglianti possono depositare Da parte delle le banche, sotto il
le monete in confezioni controllo della banca centrale
standard per accelerare le
operazioni e le verifiche.
Stoccaggio presso la Banca di
Francia
gennaio 28 febbraio 2002
Portogallo
28 febbraio 2002
Le banconote e le monete in Stoccaggio in depositi militari
scellini
austriaci
saranno
progressivamente ritirate dalla
circolazione da parte delle
banche e delle società di
portavalori sotto il controllo
della Banca nazionale austriaca
e della Zecca.
Conformemente alla "dichiarazione comune", l'utilizzazione di monete e banconote in DEM è autorizzata almeno fino al 28 febbraio 2002.
61
Irlanda
28 febbraio 2002
Austria
Le banche effettueranno il
cambio gratuitamente per i loro
clienti privati (è probabile che,
per ragioni amministrative, le
banche richiedano di versare la
moneta nazionale in un conto
corrente offrendo la possibilità
di ritirare contemporaneamente
euro). In questo modo verrebbe
facilitato il cambio fiorini-euro
per i dettaglianti. Questi ultimi
avranno la possibilità di
chiamare dei numeri speciali
istituiti dalla Banca centrale per
richiedere la consegna di euro
(entro 48 ore) o il ritiro di
fiorini (entro 72 ore) mediante
un accredito o un addebito
diretto sui loro conti bancari.
Francia
Finlandia
28 febbraio 2002
Stoccaggio presso installazioni
speciali
Disposizioni per il periodo successivo alla doppia circolazione
Belgio
Germania
Grecia
Spagna
Francia
Irlanda
1.
Termine ultimo per la Fino al 31 dicembre 2002
conversione
presso
banche commerciali dopo
la cessazione del corso
legale78
Almeno fino al 28 febbraio Data e modalità precise ancora 30 giugno 2002
2002
allo studio
30 giugno 2002
Termine ultimo
precisare
2.
Termine ultimo per la Banconote: nessun limite
conversione
dopo
la
cessazione del corso legale Monete: fino al 2004
(banconote e monete
Le banconote e le monete in Banconote: 1° marzo 2012
DEM
potranno
essere
convertite, senza limiti di Monete: 1° marzo 2004
tempo e di importo, presso la
Bundesbank.
Banconote: 17 febbraio 2012
Banconote: 17 febbraio 2012
Banconote e monete: nessun
limite
Monete: 17 febbraio 2005
Monete: 17 febbraio 2005
Italia
Lussemburgo
Le banche che lo desiderano Fino al 30 giugno 2002
potranno
continuare
ad
effettuare il cambio. Le
decisioni relative saranno prese
a febbraio.
1.
Cambio
delle
monete
nazionali da parte delle
banche commerciali dopo
la cessazione del corso
legale
2.
Termine ultimo per la Banconote e monete: 1° marzo Banconote: nessun limite
conversione
dopo
la 2012
cessazione del corso legale
Monete: fine 2004.
(banconote e monete )79
Paesi Bassi
Austria
Portogallo
ancora
Finlandia
banca
deciderà Fino al 30 giugno 2002
Cambio presso le banche Ciascuna
commerciali
fino al
31 autonomamente dopo il 28
dicembre 2002; per i clienti, febbraio 2002.
questo servizio sarà gratuito
fino al 1° aprile 2002
Decisioni adottate dalle singole
banche
Banconote: 1° gennaio 2032
Banconote e monete:
febbraio 2012
Monete: 1° gennaio 2007
Banconote e monete: senza Banconote: 30 dicembre 2022
limiti di tempo.
Monete: 30 dicembre 2002
Compilazione a cura dei servizi della Commissione
78
79
da
Presso le banche centrali
Presso le banche centrali
62
29
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