L’ECO DI BERGAMO
14 Trova risposte
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014
Notaio
RISPOSTA N. 290
TROVAINCENTIVI
Una donazione
ingrandita senza
mia autorizzazione
Vent’anni fa, mia mamma
ha donato a mio fratello
l’appartamento al piano terra
e a me l’appartamento
al primo piano. Per il suo
matrimonio, mio fratello
ha spostato due muri
del suo appartamento
sulle parti comuni
del vano scala, ingrandendo
la sua proprietà
e restringendo il vano scala
comune, senza la mia
autorizzazione. Cinque anni
fa circa, mio fratello ha
venduto il suo appartamento,
lasciando al nuovo
proprietario una cifra per
rimettere al posto originale
i muri da lui spostati.
Sono passati ormai circa
quasi cinque anni, ma
il nuovo proprietario i muri
non li ha ancora spostati
e non li vuole spostare,
sollevando scuse e pretese
varie. Cosa posso fare?
Il nuovo proprietario ora
pretende anche di dividere
le parti comuni del giardino,
tenendosi per lui sia la parte
davanti del giardino (a fronte
strada, di fatto la parte
migliore) e lasciando a me,
nella divisione, le parti
laterali del giardino (senza
valore) e pretendendo pure il
passaggio sulle parti comuni
che diventerebbero di mia
proprietà. “Pretende” inoltre
di cedermi la sua parte di
proprietà della soffitta (per
ora in comune) e che io non
voglio, in cambio del non
spostamento dei muri del
vano scala comune,
concordato con mio fratello
al momento dell’acquisto
della proprietà. Sono
obbligata (come dice il nuovo
proprietario) ad accettare la
divisione delle parti comuni,
come la vuole lui e “solo”
perché lo chiede lui? Sono
obbligata ad accettare le sue
pretese? Faccio anche
presente, che il nuovo
proprietario ha anche
affittato il suo appartamento
e il suo inquilino usa le parti
comuni come se fossero di sua
proprietà esclusiva,
mettendoci mobili e attrezzi
vari di sua proprietà e
impedendo a me l’uso di
queste parti comuni. l muri
spostati da mio fratello, il
nuovo proprietario li deve
rimettere al posto originale?
Come posso impedire al
nuovo proprietario e al suo
inquilino, l’uso improprio
ed esclusivo delle parti
comuni, senza essere
@Trova
Risposte
Il tuo quesito
In arrivo per i negozi più a rischio
contributi legati alla sicurezza
Nuovi contributi sono in arrivo a favore delle micro e piccole imprese commerciali per investimenti innovativi finalizzati all’incremento della sicurezza dei negozianti e dei consumatori. Il
bando, promosso da Regione
e Unioncamere Lombardia
nell’ambito dell’Accordo di
Programma Competitività
(Burl n. 50 del 10 dicembre
2014), si rivolge a negozi ed
esercizi commerciali maggiormente a rischio (gioiellerie,
farmacie, tabaccai, distributori di carburanti, profumerie)
ed a negozi di telefonia, abbigliamento, bar e ristoranti per
interventi per la sicurezza e la
riduzione del flusso di denaro
contante. Con un investimento di 2.435.000 di euro, la Regione Lombardia concede un
contributo a fondo perduto
pari al 50% per l’acquisto e l’installazione di apparecchiature
quali ad esempio: video-allarme, video-sorveglianza, sistema antintrusione, sistemi anobbligata dal nuovo
proprietario
alla divisione «forzata»
delle parti comuni
come la vuole lui?
_ LETTERA FIRMATA
Il quesito da lei posto
è piuttosto specifico e
richiederebbe l’esame della
documentazione catastale ed
urbanistica dell’immobile.
Alla luce di quanto scrive, lo
spostamento di muri, nel
caso specifico comportante
un aumento della superficie
dell’appartamento di suo
fratello, poteva essere
realizzata a condizione che
vi fosse:
-un provvedimento
urbanistico rilasciato dal
Comune che autorizzava
l’esecuzione dei lavori;
- il frazionamento della
porzione interessata del
vano scala (con il consenso
di tutti i proprietari, e quindi
anche il suo) e l’acquisto
della quota della stessa dagli
altri comproprietari.
Poiché suo fratello non ha
acquistato la proprietà del
vano scala che ha utilizzato
titaccheggio, serrande e saracinesche, vetrine antisfondamento,
sistemi biometrici, telecamere
termiche, sistemi di pagamento
elettronici (Pos, Contactless, o
Phone payment), sistemi di rilevazione di banconote false, dispositivi d’illuminazione notturna,
casseforti e blindature antiesplosione, automazione di chiavi. L’investimento minimo richiesto è di
mille euro e possono essere rendicontate tutte le spese fatturate a
partire dallo scorso 10 ottobre ed
entro il 15 maggio 2015. La spesa
massima ammessa è di 10 mila
euro, per le categorie ad alto rischio, per le altre 5mila euro. Le
imprese possono presentare le
domande di a partire da subito
fino al 31 gennaio 2015. Il contributo sarà erogato al termine dell’istruttoria formale e della successiva verifica entro il 15 luglio
2015. Tutte le informazioni sono
disponibili sul sito web: www.bandimpreselombarde.it . 1
RISPOSTA N. 293
Quali presupposti
per la liquidazione
anticipata?
Sono un’impiegata full-time
e a fine anno verrò licenziata
per riduzione del personale.
Ho i requisiti per percepire
l’indennità di disoccupazione
Aspi. Ho letto della
possibilità di chiedere
la liquidazione anticipata
dell’Aspi. Quali sono
i presupposti per tale
richiesta? Quali adempimenti
vanno eseguiti?
_ LETTERA FIRMATA
Sara Fusini
consulentepolitichedellavoro
ed ha a sua volta ceduto la
proprietà del suo
appartamento ad un terzo, le
eventuali azioni che lei può
proporre perché sia
ripristinata la situazione
originaria, dovranno da lei
essere indirizzate all’attuale
proprietario.
Quanto poi alla divisione del
giardino , della soffitta o di
altre parti comuni, la stessa
può avvenire solo con il
consenso di tutti i
proprietari. Qualora non si
trovi un accordo, una delle
parti in causa potrà attivare
una procedura di
mediazione ai sensi del
D.leg. 28/2010 al fine di
addivenire ad un tentativo di
conciliazione. Qualora
neanche in questo
caso si raggiunga un accordo,
la parte potrà richiedere al
Tribunale la divisione
giudiziali delle parti comuni.
Le suggerisco in ogni caso,
per avere delle risposte
corrispondenti alla reale
situazione di fatto del suo
immobile, di rivolgersi
ad un notaio di sua fiducia,
presentando la
Ecco come sottoporre le tue domande agli esperti:
• compila questo coupon e invialo via fax allo 035.386217
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Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 118
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Rubrica (barra la casella corrispondente
all’argomento della tua domanda)
Commercialista
Notaio
Consulente
del lavoro
documentazione in oggetto.
RISPOSTA N. 291
Il timore futuro
per un doppio
testamento
Vorrei fare testamento
olografo, ma sono ancora
molto giovane e immagino,
potrei cambiare idea
nel corso della vita.
Vorrei un consiglio.
Non è che alla mia morte gli
eredi trovano più di un
testamento, possono
impugnare l’ultimo e avviare
cause e provvedimenti?
È solo uno scrupolo, ma
non vorrei fare una cosa
che possa generare
confusione e conflittualità.
_ LETTERA FIRMATA
Il testamento può essere
scritto in qualsiasi momento.
Qualora , nel tempo, le
situazioni personali del
testatore vadano a
modificarsi, lo stesso potrà
cambiarne il contenuto. Per la
legge infatti si considera
valido l’ultimo testamento
redatto in ordine di data.Se
intende scrivere un
testamento olografo, dovrà
apporre la data, la sua
sottoscrizione su ciascun
foglio, e lo stesso dovrà essere
scritto interamente di suo
pugno . Nel caso in cui lei
intenda poi modificare le sue
disposizioni, potrà redigere
un altro testamento olografo,
precisando all’interno che
revoca ogni sua precedente
disposizione.
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quesiti, per quanto curata con scrupolosa attenzione, non può comportare responsabilità da parte
degli esperti e/o dell’Editore per errori o inesattezze. L’elaborazione dei quesiti non sostituisce la
consulenza personale del professionista di fiducia.
interessati sono i disoccupati
da oltre 12 mesi, mesi over 50
disoccupati da oltre 6 mesi,
over 45 disoccupati da oltre
6 mesi e con titolo di studio
inferiore al diploma
o qualifica professionale.
La Dote Lavoro deve essere
richiesta dall’impresa.
Il lavoratore si deve «dotare»
recandosi presso un’agenzia
per il lavoro o centro
per l’impiego, i quali
provvederanno a redigere
la sua iscrizione al sistema
Dote.Per quanto attiene
alle procedure adottate
da Equitalia per la riscossione
dei debiti, le possiamo
suggerire di chiedere tutela
legale ad un avvocato.
Consulenti
del lavoro
RISPOSTA N. 292
Esiste una forma
di sostegno per chi
non ha reddito?
Sono un ex lavoratore
autonomo. Ho chiuso la
partita Iva circa 2 anni fa,
dopo che l’azienda
per cui lavoravo ha chiuso.
Da circa un anno cerco lavoro
ma ottengo solo proposte
come procacciatore d’affari.
Quindi provvigioni, zero
rimborsi e niente fisso. Vorrei
sapere se esiste, in questo
strano Paese, un forma di
sostegno economico per chi
si trova disoccupato e senza
reddito. Aggiungo che ho
due figli, di cui uno a carico.
Non ho una casa e parecchie
cartelle Equitalia che mi
minaccia pignoramenti
(anche se non ho alcuna idea
di cosa possa pignorarmi).
_ LETTERA FIRMATA
La situazione da lei descritta
è purtroppo frequente
in quanto il sistema giuridico
italiano prevede
esclusivamente forme
di sostegno al reddito
per la perdita di lavoro
dipendete e non autonomo.
Infatti, nel caso di cessazione
di attività aziendale,
i lavoratori dipendenti
ivi licenziati possono
beneficiare di indennità
Aspi (ex disoccupazione)
o di indennità di mobilità,
in base alle caratteristiche
dell’azienda stessa.
Nel suo caso specifico esiste
la possibilità che le singole
Regioni prevedano aiuti
diretti (alle singole persone)
o indiretti (alle aziende).
In particolare la Regione
Lombardia, ha previsto
politiche a sostegno
dell’occupazione attraverso
l’istituzione di specifiche doti:
- dote lavoro di inserimento
e reinserimento lavorativo per
le persone svantaggiate: con
questa dote le aziende
lombarde che assumono un
disoccupato che ha difficoltà
a entrare o rientrare
nel mercato del lavoro,
possono ricevere un
contributo economico
di 8 mila euro. I lavoratori
Il Decreto Ministeriale n.
73380/2013,, prevede in via
sperimentale per il 2015 che il
lavoratore avente diritto alla
corresponsione dell’indennità
di disoccupazione Aspi possa
richiedere la liquidazione
anticipata in un’unica
soluzione degli importi del
trattamento ASpI non ancora
percepiti per: 1) intraprendere
un’attività di lavoro
autonomo; 2) avviare
un’attività in forma di
autoimpresa o di
microimpresa; 3) per
associarsi in cooperativa; 4)
sviluppare a tempo pieno
un’attività autonoma già
iniziata durante il rapporto di
lavoro dipendente; 5)
intraprendere attività di
collaborazione a progetto
ovvero di collaborazione
coordinata coordinativa svolta
con committente diverso dal
datore di lavoro con cui è
cessato il rapporto di lavoro.
La prestazione consiste nella
liquidazione in unica
soluzione dell’indennità
La domanda dovrà essere
inoltrata all’Inps in via
telematica tramite sportello
del cittadino, tramite
Patronato o tramite Contact
Center Inps-Inail.
Ai lavoratori che non risultano
ancora beneficiari Aspi verrà
richiesto di compilare
domanda di indennità di
disoccupazione Aspi. Ai fini
dell’erogazione della
prestazione l’Inps dovrà
accertare preventivamente la
sussistenza in capo ai
richiedenti il diritto a fruire
dell’indennità di
disoccupazione ASpI o mini
ASpI, dopodiché dovrà
accertare - basandosi
sull’idoneità degli elementi
forniti nella domanda
mediante dichiarazioni
sostitutive delle certificazioni
e dell’atto di notorietà o
sull’idoneità della
documentazione prodotta - se
i richiedenti abbiano titolo ad
ottenere l’anticipazione. In
caso positivo, l’Inps
determinerà l’importo e lo
erogherà mediante accredito
su conto corrente o su libretto
postale o mediante bonifico
domiciliato.
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