GIOVANNI XXIII
e la “pacem in terris”
di Raffaella Pacchiega
PRIMI ANNI di VITA ed EDUCAZIONE
al SACERDOZIO
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Angelo Giuseppe Roncalli nacque il 25 novembre
1881 a Sotto il Monte, 16 Km a sud ovest di
Bergamo, quartogenito di 13 figli.
Nel 1892 a 11 anni Angelo entrò nel seminario di
Bergamo per gli studi ginnasiali e liceali;
Nel 1895 cominciò a scrivere il proprio diario “Il
giornale dell’anima”, per tutti i giorni della sua
vita fino alla morte.
Grazie alle sue capacità intellettuali e morali nel
1901 fu mandato a Roma per continuare gli studi
al Seminario Romano dell’Apollinare.
Nel 1904 si laureò in Sacra Teologia.
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Il 10 agosto 1904 Angelo venne ordinato
Sacerdote in S. Maria in Monte Santo a
Roma.
Nel 1905 nominato segretario del Vescovo
di Bergamo Mons. Giacomo Radini
Tedeschi e l’anno dopo fu incaricato
dell’insegnamento di Storia e Patrologia in
seminario.
Dal 1915 al 1918 prestò servizio militare
come cappellano dell’Ospedale di riserva a
Bergamo.
Nel 1921 chiamato a Roma come
Presidente del Consiglio Centrale per
l’Italia delle Pontificie Opere Missionarie.
NEL CORPO DIPLOMATICO DELLA
S. SEDE
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Nel 1925 Mons. Roncalli entrò a servizio diretto
della S. Sede. Venne consacrato Vescovo il 19
marzo 1925 in S. Carlo al Corso in Roma,
nominato Visitatore Apostolico in Bulgaria;
Nel 1934 venne trasferito alla Delegazione
apostolica di Turchia e nominato
Amministratore Apostolico dei Latini di
Istanbul;
Nel dicembre del 1944 Pio XII lo nominò Nunzio
Apostolico a Parigi;
PATRIARCA DI VENEZIA
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Il 12 gennaio 1953 il Nunzio Angelo
Giuseppe Roncalli fu creato cardinale
da Pio XII e nominato Patriarca di
Venezia;
Disse ai veneziani: "Voglio essere
vostro fratello, amabile, accostevole,
comprensivo"
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Per spostarsi in laguna usò i mezzi
pubblici
ELEZIONE E PONTIFICATO
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Il 28 ottobre 1958 a 77 anni, con sorpresa di tutti per la sua
avanzata età, Roncalli venne eletto Papa;
Si pensava ad un Papato di transizione, e vi era delusione di
quanti nella Chiesa speravano in un nuovo corso;
Egli regnò soltanto cinque anni: anni di folgoranti e
coraggiose iniziative da parte di un papa eletto come
conservatore, ma che di fatto governò da riformatore;
Per il primo Natale da Papa visitò i bambini malati
dell'ospedale romano Bambin Gesù, ove benedisse i piccoli,
alcuni dei quali lo avevano scambiato per Babbo Natale, ed
il giorno seguente andò a trovare i detenuti del carcere
romano di Regina Coeli.
Il Concilio Ecumenico
Vaticano II
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Il 25 gennaio 1959 nella Basilica di S Paolo, tra la
generale sorpresa, annunciò il Concilio Ecumenico
Vaticano II, il I Sinodo della Diocesi di Roma e la
revisione del Codice di Diritto Canonico;
«il discorso della Luna».
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L'11 ottobre 1962, in occasione dell’apertura del
Concilio, il Papa pronunciò il famoso “discorso
della luna”;
“…Si direbbe che persino la Luna si è affrettata
stasera, osservatela in alto, a guardare a questo
spettacolo”;
…« La mia persona conta niente, è un fratello che
parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro
Signore…”;
…« Tornando a casa, troverete i bambini. Date
una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la
carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da
asciugare, dite una parola buona …”
CRISI INTERNAZIONALI
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Due avvenimenti internazionali
inquietanti inaugurarono gli anni
Sessanta del secolo scorso;
nel 1961 fu eretto il "Muro di
Berlino“;
Nel 1962 scoppiò la “Crisi di Cuba”.
La “Crisi di Cuba” è stata uno dei
momenti più gravi di questo periodo.
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Maggio del 1960 il presidente sovietico Nikita
Kruscëv assicurò pieno sostegno al governo
rivoluzionario di Fidel Castro da poco istituito
sull'isola di Cuba;
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Tra Cuba e l’Unione Sovietica fu avviato un piano
segreto per dotare la piccola isola di un impianto
missilistico nucleare con trentasei missili R-12 ;
Nel 1962 aerei spia avevano fotografato le prime
rampe di lancio in costruzione a novanta miglia
dalla costa statunitense;
ad ottobre si scoprì che il primo missile era stato
già installato;
Nell'Oceano Atlantico si dirigevano alla volta di
Cuba venticinque navi mercantili sovietiche;
SPIRAVANO GELIDI VENTI DI
GUERRA
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Il Presidente Statunitense J.F.Kennedy aveva
dato disposizioni per far raccogliere in Florida
forze d'invasione americane;
Inoltre, aveva inviato la Marina e l'Aviazione Usa
ad incontrare i mercantili sovietici nell'oceano.
L’intervento di Papa Giovanni
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A mezzogiorno del 25 ottobre del 1962,
lanciava dalla radio vaticana il suo
“vibrante appello alla pace”;
“Oggi noi rinnoviamo questo appello
accorato e supplichiamo i Capi di Stato di
non restare insensibili a questo grido
dell'umanità. Facciano tutto ciò che è in
loro potere per salvare la pace …
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Il 26 ottobre la Pravda pubblicò
l'appello del pontefice in prima
pagina;
Giovanni XXIII indirizzò a Kruscëv
anche un documento di carattere non
politico;
Sia il radiomessaggio sia la lettera,
furono accolti con favore dall'Unione
Sovietica e dal suo leader;
BREVE DISGELO FRA MOSCA E IL
VATICANO
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Nel febbraio del 1963, l'autorità sovietiche
liberarono il metropolita della Chiesa
cattolica ucraina, Giuseppe Slipyi,
detenuto in un carcere sovietico dal 1945;
Nel marzo del 1963, osteggiato in
Vaticano, Papa Roncalli incontrò, il
giornalista sovietico direttore della
Izvestija, Alexis Adjubei, e sua moglie
Rada Krusciova, figlia di Kruscëv.
LA “PACEM IN TERRIS”
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Dopo la “Crisi di Cuba”, Giovanni XXIII si
era persuaso che con il suo intervento
aveva sortito buoni effetti sulla crisi che
aveva lasciato il mondo con il fiato
sospeso;
il suo messaggio aveva contribuito al
salvataggio della pace, che persone
potenti si erano dimostrate disponibili ad
ascoltarlo;
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Papa Giovanni scelse un uomo, Pietro
Pavan, per farsi aiutare nella stesura di
una nuova enciclica;
Dopo le opportune istruzioni da parte del
pontefice, monsignor Pavan lavorò in gran
fretta;
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L'enciclica Pacem in terris, datata 11
aprile del 1963, collocò il messaggio del
pontefice su un piano essenzialmente
umano, più che religioso, senza condanne
di alcun tipo;
Il documento fu il testamento spirituale di
Giovanni XXIII, che riassume così tutto il
suo pontificato:
bisogna combattere il peccato non il
peccatore;
solo parlando di ciò che unisce, si può
superare ciò che divide;
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Papa Giovanni firma l’enciclica
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La Pacem in terris di Giovanni XXIII fu accolta dal
mondo con entusiasmo, ma in un clima di
tensione interno alla Chiesa per la diffidenza
verso quella ventata di novità e di ottimismo;
Nella Pacem in terris si ritrova una teologia così
poco papale che non è dato trovarla in altre
encicliche precedenti;
In un momento storico di confusione e di paura,
l'uscita della Pacem in terris divenne la voce di
tutta la famiglia umana oppressa dall'incubo
minacciosamente incombente di una guerra
atomica.
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Con l'enciclica Pacem in terris, la pace
gettò il proprio sguardo al di qua e al di là
del Muro e dei muri;
Il Papa parlava per la prima volta di un
"bene comune universale" come obiettivo
irrinunciabile;
La pace esigeva di venire tradotta nel
linguaggio della politica internazionale,
pensando ad una "autorità politica
mondiale" in grado di orientare a misura
d'uomo gli avvenimenti ormai fortemente
intrecciati tra loro.
L'enciclica introduce novità rinnovatrici
per il magistero della Chiesa:
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il primo elemento è l'inaugurazione di un
nuovo modo di comunicare, nel senso dei
destinatari del messaggio;
il secondo è la concessione di "parità
umana" a tutti "gli uomini di buona
volontà";
Il terzo è l'evoluzione dello stesso
concetto di guerra nei rapporti
internazionali, dando base teologica alla
pace;
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l'altro ancora è l'aver assunto i "segni dei
tempi" come discrimine;
la definizione della inseparabilità dei diritti
della persona, e quindi una sorta di
assimilazione di fatto tra la "Dichiarazione
dei diritti dell'uomo" e la teoria del "Diritto
naturale" proprio del tradizionale
insegnamento della Chiesa;
infine, le distinzioni tra uomini, ideologie,
errori ed erranti
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Con la Pacem in terris, papa Giovanni e la
Chiesa si rivolgono per la prima volta a
tutto il mondo, anzi "a tutti gli uomini di
buona volontà", siano essi credenti o non
credenti.
Nel firmarla, Roncalli dichiarò: «Sulla
fronte dell'enciclica batte la luce della
divina rivelazione, che è la sostanza viva
del pensiero . Ma le linee dottrinali
scaturiscono altresì da esigenze intime
della natura umana e rientrano per lo più
nella sfera del diritto naturale…
Non c’è più la “Guerra giusta”
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La Pacem in terris quando parla di guerra,
non fa una casistica per conoscere o
scoprire se la si può giustificare nel caso in
cui le circostanze obbligassero a farla;
La pace, intesa come valore assoluto,
come «anelito profondo degli esseri umani
di tutti i tempi»;
Il Papa riconobbe che la «la guerra non è
inevitabile, né la pace è soltanto un dono»,
ma entrambi sono «prodotti di un operare
umano”
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La guerra non è fatale;
Non ci sono più guerre giuste, ma
solamente guerre che uccidono;
Alla pace fondata sull'equilibrio degli
armamenti Papa Giovanni offre
l'alternativa di una pace in piena armonia
con le profonde aspirazioni degli esseri
umani di tutti i tempi.
Papa Roncalli sostiene la necessità di un
disarmo simultaneo e reciproco e della
messa al bando delle armi nucleari,
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Emerge dalla Pacem in terris una
concezione complessa della pace; essa non
era né poteva essere riconducibile alla
pura astensione dai conflitti armati: «in
questa nostra età, che si gloria della forza
atomica, è alieno dalla ragione, pensare
che la guerra sia atta a riparare i diritti
violati»;
Secondo Giovanni XXIII l'aspirazione alla
pace poteva essere realizzata soltanto nel
pieno rispetto dell'ordine di Dio e solo
osservando i principi fondamentali di
questo ordine naturale .
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Nell’enciclica si trova come principale e
insostituibile fondamento etico della pace
la dignità della persona umana, senza
distinzioni di fedi e di convinzioni, ed
inoltre i diritti dei popoli;
Questi diritti vanno tutelati
internazionalmente da un'autorità
mondiale che non sia l'Onu dei cinque
membri permanenti del Consiglio di
Sicurezza, ma l'Onu della «comunità dei
popoli».
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Il grande fatto nuovo dell'enciclica è la
teologia dei "segni dei tempi“:
l' accettazione di Dio attraverso l'opera di
una Chiesa che deve operare nel mondo e
per il mondo, ma soprattutto nella storia,
senza pregiudizi e false retoriche;
Il Papa nella “pacem in terris” affermò che
«non si dovrà mai confondere l'errore con
l'errante», il quale «è sempre ed anzitutto
un essere umano, e conserva, in ogni caso,
la sua dignità di persona, e va sempre
considerato e trattato come si conviene a
tanta dignità».
Una svolta epocale.
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Con questa enciclica la Chiesa cattolica,
per la prima volta nella sua lunga storia,
concesse parità umana a “tutti gli uomini
di buona volontà” ;
Per la prima volta si offriva un tale rilievo
ad un documento secolare come la
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo;
L'incubo della guerra atomica è una
costante della Pacem in terris.
RICHIAMI PASTORALI
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Giovanni XXIII nell'ultima parte della Pacem in
terris, intitolata "Richiami pastorali:«Occorre
però riconoscere che l'arresto agli armamenti a
scopi bellici, la loro effettiva riduzione, e, a
maggior ragione, la loro eliminazione sono
possibili o quasi, se nello stesso tempo non si
procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non
si smontano anche gli spiriti, adoprandosi
sinceramente a dissolvere in essi la psicosi
bellica: il che comporta, a sua volta, che al
criterio della pace che si regge sull'equilibrio
degli armamenti, si sostituisca il principio che la
vera pace si può costruire soltanto nella
vicendevole fiducia».
TESTAMENTO SPIRITUALE
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Giovanni XXIII con questa enciclica
lasciò a “Tutti gli uomini di buona
volontà” il suo testamento spirituale.
Papa Giovanni, da tempo malato,
morì il 3 giugno del 1963
Papa Giovanni XXIII è stato
beatificato da Giovanni Paolo II il 3
settembre 2000, e viene festeggiato
l' 11 ottobre.
HANNO DETTO di LUI
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L’Arcivescovo di Milano, card. Montini, che
gli succederà col nome di Paolo VI, recitò
il più bel elogio che è stato mai fatto a
Giovanni XXIII, indiscutibilmente il più
vero:
«Papa Roncalli è sceso nel cuore
degli uomini prima ancora di scendere
nella tomba!».
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John F.Kennedy:“La preoccupazione di
Giovanni XXIII per lo spirito umano ha
trasceso ogni confine religioso o
geografico. La sua saggezza, la sua carità
e la sua fermezza, sempre improntate a
dolcezza, hanno dato all’umanità un nuovo
mandato di coraggio per l'avvenire .”;
Bertrand Russel: “Giovanni XXIII fece
uso della sua carica e della sua energia
per l’avvento della pace e per opporsi alle
politiche che conducono alla guerra ed allo
sterminio di massa”
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S.S. Paolo VI : “E' il papa della
bontà, del Concilio, delle
missioni, dell' ecumenismo, della
pace e della Chiesa che tende le
braccia a tutta l' umanità, anche
secolarizzata, per offrirle come
pane di casa la speranza che non
delude”
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
SS. Giovanni Paolo II: “Papa
Giovanni ha ringiovanito la Chiesa
con le acque vivificatrici del
Vangelo”;
Mons. Loris Capovilla: ” La sua fama
di santo è nelle parole dei papi che lo
hanno seguito “
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Giovanni XXIII e la "Pacem in terris"