Anno XII (XXVII)- n° 12- DICEMBRE 1994 - Via Trento n ° 4 - T e l . 826050 - Montefiascone (VT) - Sped. abbonamento post. gr. 111 - n ° 144 - inf. 50%
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Il compleanno
di Gesù
Dicembre è il mese di Natale, la festa della nascita di Gesù. A qualcuno potrà sembrare strano, ma il Natale è il compleanno di Gesù. Perché Gesù è vivo. Ed è vivo qui sulla terra.
C'è una bella differenza tra l'anniversario
di nascita di un amico o di un familiare vivo
e la celebrazione dell'anniversario o del centenario di nascita di un personaggio celebre
che è morto. Gesù è con noi vivo ed è per noi
la persona più importante e quella che ci è più
cara.
Certo, gli anni passano per noi, non per
Lui che è eterno. Ma proprio per questo ogni
suo Natale ritorna per noi: perché non è mai
finito e non è mai perfetto il rapporto che abbiamo con Lui, ciascuno di noi come persona
e tutti insieme come Sua Chiesa. Gesù non lo
conosciamo abbastanza. E in vista del Nata
le non possiamo fare a meno di imparare e di
sapere qualcosa di più sulla Sua persona. Al
trimenti il nostro Natale è falso. Non si fa fe
sta per uno sconosciuto o per uno che si cono
sce solo di vista.
C'è di più. Non abbiamo finito di credere
in Lui. Si fa presto a dire credo, sono credente. Ma credere davvero vuol dire vivere con
Lui come ci insegna Lui. La fede non è una teoria religiosa ma è la vita vissuta. Per questo,
viene Natale: per chiederci e donarci un più
di vita cristiana.
E poi c'è quell'incompiuto di evangelizzazione che tutti noi cristiani siamo chiamati a
svolgere: far entrare il Vangelo nella esistenza umana contemporanea, a tutti i livelli ed in
tutti i settori, incominciando dalla famiglia
per arrivare alla politica. Il Vangelo della civiltà dell'amore.
La festa di Natale ce Io insegnerà. E ce ne
darà il coraggio insieme alla buona volontà.
Pur che sia un Natale vero, al quale c'è bisogno che ci prepariamo. Una festa non si improvvisa. Soprattutto, se festa vuol dire vita.
+ Fiorino vescovo
D. Francesco M a r t i n a n g e l i
Appena settantenne
fu stroncato il 10 Novembre da un infarto, dopo aver fedelmente percorso,
per intero, l'unica via che
assicuri alla Chiesa locale un avvenire, la via dei
Seminari.
Ebbe moltissimi alunni e tutti - esclusivamente
tutti - lo riamarono, un amore fatto di stima, di affezione, fondato su quella dedizione ad essi che
era ineccepibile testimonianza.
Nel settembre del _
1951, venendo qui, lo trovai Vice Direttore del Seminario Barbarigo. Sorprese il fatto che, essendo molto giovane, dovesse per una bronchitella
passare il tempo natalizio a letto. Si indagò subito e si scoprì che doveva essere ricoverato per
un intervento d'urgenza ai polmoni. Un famoso tisiologo - Di Paola - se lo portò al Sanatorio del
Clero di Arco di Trento e lo operò. Allora non c'era ancora la penicellina che avrebbe debellato l'etisia.
Da quella operazione chirurgica uscì trasformato: ritiratezza, orario, disciplina, sobrietà crearono in lui l'abitudine al controllo di sé, fisico e spirituale. E lo seppe fare esemplarmente, soppesando le parole e le azioni di ogni giornata che gli regalava il Signore.
Non conobbi la madre, ma col padre ci frequentammo, divenendo familiari ed amici. Era un
fattore d'azienda, onesto, integerrimo, buon cristiano, aperto, faceto, intelligente, poeta. Ci incontravamo talvolta, facendo a piedi la strada tra Arlena e Piansano. Don Francesco ne era l'immagine.
Guarito, fu nominato Direttore Spirituale
VITA
del Seminario Minore, poi Rettore della ScuoNasce a Piansano il 18 luglio 1925 da
la Card. Salotti e infine Coadiutore a S. MarAndrea e da Melaragni Giacinta. Studia
gherita (1969), ove si occupò della gioventù e
nel Seminario di Montefiascone e La
del canto.
Quercia di Viterbo.
Ebbe in quel tempo l'incarico di redigere la
E' ordinato Sacerdote il 30 ottobre 1949
pagina diocesana dell'Osservatore della Doda Sua Ecc.za Mons. Giovanni Rosi.
menica e, con l'aiuto prezioso delle Maestre
Incarichi avuti come Sacerdote: Vice
Pie, portò gli abbonamenti al numero di mille.
Rettore del Seminario Barbarigo - DiretUn miracolo perquelle piccole Diocesi di Montore Spirituale dello stesso Seminario tefiascone e Acquapendente riunite per la priRettore Scuola Salotti - Assistente Fanma volta nella persona di un unico Vescovo.
ciulli di A.C. - Assistente F.U.C.I. - ConsiCosì imparò a scrivere, ad esprimersi e
gliere Ecclesiastico Stampa diocesana predicare e lo seppe fare con eleganza, proCanonico Coadiutore S. Margherita prietà di lingua, chiarezza di dottrina, fervore
Rettore Seminario di Pitigliano - Preside
di fede. Quella pagina era una nota di vita criStudio Teologico del Seminario di Viterbo
stiana gioiosa nella croce, ferma nella speran- Canonico Penitenziere Cattedrale di Viza, sicura nel premio. Dopo qualche anno fu
terbo.
trasferito a Pitigliano (1964) ove riorganizzò,
Il 10 novembre 1994 muore a Viterbo e
popolò e portò al centro dell'attenzione il Sevuole essere sepolto nel cimitero di Monminario anche mediante le missioni popolari
tefiascone accanto all'amato fratello Lazche animò con zelo.
zaro.
(segue a pag. 2)
pag. 20
I A V O C E - n° 12 - Dicembre 19'M
Fu poi chiamato a Viterbo alla guida del Seminario Mediowz si portò un amico Sacerdote da Pagliano, Don Aldo Vagaggini, filosofo, che divenne il suo migliore collaboratore. Cito il fatto per segnalare un
caso di quell'amicizia sacerdotale che il Concilio indicò come salutare per i Sacerdoti.
Attese nel frattempo a laurearsi in Teologiache considerò non come scienza o corredo di mente, ma
come sorgente della pietà sacerdotale che si vedeva crescere in lui con la comunione presbiteriale.
Unificato tutto il Seminario e trasferito in Viterbo, divenne Preside degli studia come tale gli fu affidaLa morte di D. Francesco m'ha fatto venire in mente i sacerdoti da me
ta anche la direzione dell'Ufficio Catechistico, i Corsi di aggiornamento al Clero e glie Religiose, il Conveconosciuti e con i quali ho avuto rapporti di amicizia e di venerazione e che
gno Diocesano annuale. Qui si rivelò brillante, concreto, operoso.
ora si trovano in Paradiso. Mi piace ricordarli brevemente per additarli alla
Gli riuscì di chiamare per l'aggiornamento nomi famosi, personaggi illustri tanto da avere sempre tutpubblica stima e per invitare i fedeli a pregare per loro e ad invocarli come
to il Clero presente. Cooptò nell'insegnamento del Seminario dei professori che si rivelarono pastori veangeli custodi in tutte le necessità e soprattutto sulla nostra comunità cristiari e amici dei Seminaristi. Ne ricordo solo alcuni cui fu particolarmente legato: il P. Cartechini, gesuita; P.
na.
Erba, barnabita e ora Vescovo di Velletri; P. Piacentini, conventuale; il Prof. Foti.
• Sua Ecc.za Mons. Giovanni Rosi: il vescovo che m'ha visto entrare in
Organizzò lo studio teologico e ne ottenne l'aggregazione alla Pontificia Università Urbaniana.
seminario e che è morto quando ormai stavo al liceo alla Quercia. Ogni giorCreò X Istituto di Scienze Religiose. Seppe sempre vincere col bene il male, col silenzio la loquacità,
no lo vedevamo passare a passeggio, accompagnato da un sacerdote e, ocon il reale servizio a tutti l'avversità del tempo. Si sa che il maligno è sempre in agguato attorno ai buogni volta, da ragazzi, correvamo a baciargli le mani. E' sepolto nel Santuani. Ebbe la stima, la benevolenza, la fiducia incondizionata dei Seminaristi e degli alunni laici che ebberio di S. Lucia Filippini.
ro in lui un chiaro punto di riferimento. Non giudicò mai nessuno; si considerò inferiore a tutti, a tutti debi• P. Bartolomeo Cesaretti, Cappuccino e parroco di S. Giuseppe alle
tore. La sua apparente solitudine, il suo permanere a lungo in camera, era preparazione nella preghiera
Mosse, con il quale ho iniziato a fare il chierichetto.
e nello studio; quando ne usciva era ferratissimo in tutto e tutti lo aggredivano con le loro domande, ma
• P. Francesco, che ogni mattina, passando in bicicletta, mi chiamava per
la sua risposta, spesso faceta, acquietava e conquistava. Per questo la sua predicazione di fede e tono
andare a servire la Messa.
dottrinale fu sempre fruttuosa e feconda. Per X Opera delle Vocazioni, di cui era Direttore, percorse tutta
• D. Amilcare Bartolozzi: ero bambino e accompagnavo mio padre, anla Diocesi e fu presente instancabilmente in ogni "Giornata prò Seminario". Amava il Vescovo qualunque
dammo in via D. Alighieri, dove abitava, per prelevare il suo cadavere, pornome portasse - Giovanni, Luigi, Fiorino - perché amava di amore soprannaturale la Chiesa.
tarlo in chiesa per i funerali e poi al cimitero.
Non chiese ad essi mai nulla per sé, non espresse alcun desiderio; considerò ogni ufficio, dei molti che
• D. Elpidio Fanali, canonico della cattedrale, cantore baritonale di
ebbe, superiore alle sue forze e ciò lo costringeva - diceva spesso - a chiedere a Dio quanto gli mancaprim'ordine, faceva da cappellano del cimitero ed andava con mio padre sul
va.
carro funebre per accompagnare i morti. Ogni volta che m'incontrava mi
Passò dunque nei Seminari tutta la vita, ma in silenzio, nella ritiratezza, nello studio, nella preghiera.
comprava un gelatino.
Si gloriò solo di essere prete. Dopo la morte prematura del fratello minore Lazzaro cui aveva fatto da pa• D. Guido Presciuttini e D. Sante Del Zampa: tutti e due conosciuti
dre e preparato alla vita, il desiderare il cielo gli divenne familiare e salutò quasi con gioia l'infarto che lo
quando, bambino, andavo con mio padre Reginaldo a trasportare i morti;
condusse nella estate dello scorso anno al Belcolle, portando, come l'apostolo Andrea, la croce che lo apoi da seminarista e D. Sante ci portava, a Natale, un pacchetto di caramelvrebbe restituito al suo Maestro!
le, condite da una strofetta in rima.
Così fu, così lo ricordo questo silenzioso operaio della Croce.
• D. Francesco Mattei, che m'ha battezzato, ed al quale io ho dato l'estre+ Luigi, Vescovo Emerito ma unzione in ospedale. Mi disse: "io t'ho dato il primo, tu mi dai l'ultimo sacramento".
PERSONAGGIO DEL MESE
• D. Giovanni Firmani, mio parroco alle Mosse, al quale sono rimasto sempre legato.
• D. Cesare Rossi, Padre Spirituale presso il Seminario di
Montefiascone. Noi seminaristi andavamo da lui soprattutto
L \ „ P , « j „ . KJAWDO MOR LCSCHI
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per farci fare i compiti più difficili (capivamo poco di direzione
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Nella culla del Cattolicesimo, in una Terra cospirituale!). Ancora conservo il crocifisso che stringeva tra le
sì irrorata dal sangue dei Martiri, nella stessa Imani quando è morto, crocifisso che mi regalò D. Luigi Mocini, allora Rettore del Seminario.
talia ove ha sede il Vicario di S. Pietro, si deve assistere ad un consistente dilagare delle più sva• D. Alfonso Orfei, canonico - talvolta esilarante - dellachieriate "sette". A cominciare dai "Testimoni di Gesa cattedrale.
ova" per proseguire anche tra maghi, fattucchie• D. Augusto Giubilei, conosciuto in casa di mio zio Luigi
ri, riti esoterici, per continuare con le famigerate
Sacco, stimato maestro di scuola elementare.
"Messe nere" in cui si compiono atti che fanno
• D. Nazzareno Gaudenzi, con il quale sono vissuto due anrabbrividire solo a sfiorarli col pensiero.
ni come viceparroco a Grotte di Castro. Ci siamo voluti sem-
Una schiera
di angeli in cielo
In guardia: le "sette"
sono in agguato!
Ci siamo mai chiesti il perché questi "Figli
delle Tenebre" facciano qui da noi - purtroppo proseliti a non finire? L'uomo sente sempre più
il desiderio della sua realizzazione interiore e
vuole trovarla coi mezzi più facili, abolendo i
Dogmi e quanto c'è di spirituale, lontano dall'intelligenza, per abbracciare invece nuovi "credo"
che lo illudono di trovare sé stesso attraverso le
cose materiali, anche quelle più infime.
A questo punto, secondo il mio parere, penso che l'evoluzione umana stia proprio indietreggiando in modo pauroso... Certe "sette", certi "riti", abbassano l'uomo fino allo stesso livello delle bestie...
Esse solo non vedono più in là dei loro sensi; ma... sono animali... L'uomo è dotato dell'intelligenza e quindi è molto più oltraggiante, nei
confronti del Creatore, pensare ad una "sublimazione" fondata per lo più sul sesso, sul calpestare i principi più sacri del vivere cristiano.
In guardia contro questa gente che viene a
noi come agnelli ma dentro non sono che lupi rapaci, pronti a sbranare il povero "fessacchiotto"
che, dicendo tra sé "... que' sì che parla bene, antro che le prete...", abbocca alle ciarlatanerie che
propinano a iosa, arricchendo magari pure con
passi evangelici "commentati" seconno noantri,
profetizzando un'imminente "dies irae" ed asserendo pure che "noe ce sarvamo, ché semo le
predilette e voantre..."
Attenzione tutti! Promuoviamo una specie di
"crociata" contro tutta questa "marmaglia" vendi-
di
ZELINDO
GIANLORENZO
trice di parole inutili e controproducenti. Prendiamo esempio da S. Lucia Filippini, prendiamo il
Crocifisso e, soprattutto, chi è addetto a questo,
andiamo per le case a catechizzare. Tutti abbiamo bisogno di una nuova Catechesi che apra
ben di più l'anima e la renda più permeabile a ricevere i messaggi provenienti dall'Altissimo...
Respingiamo in modo categorico i nemici di Dio
e della nostra anima. Credo che solo rafforzando la nostra Chiesa, formata appunto dal Clero
e dai Fedeli, possiamo far fronte a tutto e realizzare le parole evangeliche... E le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa..."
Paparello Gianluigi
pre bene.
• D. Alceste Bresciani, conosciuto ed apprezzato esperto
di latino aS. Lorenzo Nuovo, dove sono stato perdue anni aiutante di D. Sabatino Cordovani.
• D. Latino Salotti, che ha tenuto il discorso il giorno della
mia prima Messa a S. Giuseppe alle Mosse ed è stato mio parroco per quattro anni, quando sono stato chiamato come coadiutore della parrocchia di S. Margherita. Ci siamo voluti veramente bene. Lo stimavo tanto.
• D. Armando lacoponi, conosciuto da ragazzo e poi come
collega canonico qui a S. Margherita.
• D. Giovanni Battista Tobia: la mattina della festa dell'Immacolata lo trovai morto sul pavimento della sua casa, per un
attacco di cuore...
• D. Cruciano Venanzi, canonico e cappellano del cimitero.
• D. Valerio Rocchi, siamo rimasti amici fin dal giorno che
l'ho conosciuto entrando in Seminario a Montefiascone. Era
due anni avanti a me.
• D. Leopardo Venturini, amato professore di filosofia nonché quasi mio padre spirituale che mi ha accompagnato al sacerdozio.
• D. Egisto Fatiganti, parroco di Bagnaia, conosciuto da
quando stavo in Seminario, e verso il quale ho avuto sempre
tanta venerazione.
• D. Giuseppe Ricci, mio superiore come vicario gen.le.
• P. Erasmo Perniola, persona dotta e buona, capace di
comprendere le varie situazioni. Era stato superiore dei Concezionisti e negli ultimi anni viveva a Villa S. Margherita.
Sicuramente avrò dimenticato qualcuno... Sono una schiera
di sacerdoti che hanno influito sulla mia vita e di questo rimarrò loro sempre grato... "Signore, sono quasi in prima Unea... Vieni quando vuoi... Sia fatta la Tua volontà!"
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
Vecchie foto
pag. 13
1948: Congresso Eucaristico a S. Maria del Giglio. Parroco: D. Oliviero Temperini
Il Vescovo Rosi porta l'ostensorio con il SS.mo Sacramento. Vicini al
Vescovo: Mons. O. Belardi e il Cari. A. lacoponi; Cerimoniere: D. Emilio
Marinelli. Tra iseminaristi si riconosce bene il seminarista D. Enzo Corba
vicino a D. Emilio.
D. Alberto Perazzi guida i canti, Sr. Leonide Melaragni con il rosario in
mano, Starnini Nella, Chipa Palma, ecc.
La Tipografia del Seminario di Montefiascone
di Giancarlo B r i c c o l a
(dal numero precedente)
Altri problemi sorgono sull'ubicazione della stamperia che il
Bergamaschi afferma essere stata impiantata là dove ancora oggi è visibile la scritta TYPOGRAPHIA SEMINARII, e cioè nella palazzina adiacente all'arco di Borgheriglia.
Infatti verificando fonti diverse emergono delle contraddizioni.
Ad esempio lo storico Antonelli 10 scrive che il Barbarigo ... ridusse la parte del palazzo (papale) rimasta in piedi ad uso di magazzino e di stamperia..., senza però citare alcun documento.
Probabilmente l'autore faceva riferimento alle scritture, precedentemente menzionate, relative alla cessione in enfiteusi della
Rocca, scritture che comunque rimangono di ambigua interpretazione.
Dice infatti il testo che il Barbarigo aveva ...fatto nella detta Rocca spese considerabili con la fabrica di due magazeni, ed altro commodi perla stamperia..:, documentando l'esistenza di vari commodi, ma non specificando esplicitamente la sede della suddetta
stamperia.
Meno discutibile, perché quasi coeva alla fondazione del Seminario, risulta comunque la notizia che compare su un volume del
1732 1 1 :... Bibliothecam sumptu magno instruxit, & Typographiam
in arce Urbis..., confermando senza equivoco la collocazione della tipografia sull'altura, sulla vetta della città.
Del resto in un inventario 12 dei beni mobili del Seminario, che elenca anche tutti gli ambienti dello stesso edificio, troviamo la nota degli oggetti esistenti nella stanza dello Stampatore ma nessun
accenno ai locali attrezzati a stamperia.
•
• • - • " ' . • "
' / -
STANZA DELLO STAMPA TORE - Un letto con tavole, e due banchi di ferro,
Due Matarazzi, - Un Capezzale, Cuscino, e due Coperte bianche dilana - Un
TaLa freccia segnala l'ubicazione della stamperia nell'anno 1736
volino ord(inari)o o piccolo - Una Scanzia d'A/unni - Un buzzico di latta - Un lume
e
d'ottone - Un focone di ferro piccolo - Un lavamano di legno con la sua brocca,
re la somma di scudi 2.964 e baiocchi 63 14 .
concolina.
In questo fabbricato, che è poi quello preso in considerazione
La tipografia, in un primo tempo, non venne quindi istallata nella palazzina detta dei professori, come afferma il Bergamaschi, ma
all'esterno del complesso edilizio del Seminario e quasi certamente in alcune stanze del palazzo papale.
La collocazione, pur se suggestiva, dovette tuttavia rivelarsi
scomoda ed infatti, già dopo pochi decenni, la stamperia risulta trasferita all'interno della struttura dell'istituto.
In una mappa del seminario, eseguita nel 1736 13 , si legge infatti, al numero 24 della legenda, Stamparla con sotto tinaro, e sop.a
sua stanza
corrispondente.
Finalmente nel 1780, per evidenti motivi di spazio, il cardinale
Garampi reputò opportuno far realizzare un nuovo edificio destinato a contenere la Stamperia e l'alloggio degli insegnanti o Foresteria, utilizzando a questo proposito lo spazio già occupato da una
Casetta della Religione di Malta e da un'altra casetta scoperta entrambe proprietà del Seminario. Tutta la costruzione venne a costa-
dal Bergamaschi, la Tipografia resterà fino alla fine dell'Ottocento,
e cioè fino a quando non verrà ceduta ad imprenditori privati.
(segue)
10
Mercurio Antonelli, LA ROCCA DI MONTEFIASCONE, Montefiascone, 1912,
pag. 8.
" NUMISMATICA VIRORUM ILLUSTRIUM BARBADICA GENTE, Padova, 1732,
pag. 155.
12
Inventario della Biancheria, et altre Suppellettili, che il V. Sem. si ritrova, fatto il Mese di Genn.o L'anno 1709, Are. Sem. Montefiascone.
13
Dalla PIANTA DEL VNL. SEMINARIO E COLLEGIO DI MONTEFIASCONE, CON
TERRENI AL MED.O AGGIACENTI, disegnata nel 1736 dal geometra Girolamo
Salimbeni su incarico del cardinale Aldrovandi, collezione privata.
" Misura, e Stima delti lavori fatti nella Città di Montefiascone per servizio del Ven.le
Seminario di d. Città in occasione, che s'è costruita di nuovo la Stamperia con abitazioni annesse, i quali lavori sono stati fatti da Rocco Lucchi Capo di Muratore a tutte sue proprie spese, e fattura tanto il lavoro di Muratore che di falegname, e Scarpellino incominciando il dì p.mo Aprile 1780, e sono come appresso si descrive...,
manoscritto conservato nell'archivio del Seminario di Montefiascone.
LA VOCE - n ' 12 - Dicembre 1994
pag- 14
A ttaatfità
focaie
S o l i d a r i e t à per gli a l l u v i o n a t i
Rinunceranno alla cena sociale e i soldi che dovevano spendere per
il ristorante, li manderanno in Piemonte a favore degli alluvionati. E' la
decisione presa dai soci della Associazione di Solidarietà Falisca di
Montefiascone, riuniti in assemblea per adottare modifiche al proprio
statuto, in base alle recenti leggi sul volontariato. "Siamo consapevoli che
si tratta di una goccia in un mare di bisogni - dice Goffredo Balestra,
presidente dell'Associazione - ma non ce la siamo sentiti proprio, di essere
completamente assenti in questa gara di solidarietà per quella gente
sfortunata". Questo genere di incontri conviviali è, per questo tipo di associazionismo, un appuntamento molto atteso, anche perché rappresenta
uno dei pochi momenti per stare insieme, senza l'assillo del soccorso o dell'emergenza, eppure i soci della Solidarietà Falisca, quest'anno vi rinunceranno e quei tre milioni circa, che avrebbero speso, tutti di tasca propria,
Nuovo frantoio
oleario
Sarà pronto per la prossima campagna olearia il nuovo frantoio
della cooperativa oleificio "Mosse" di Montefiascone. Aggregato
al grande complesso agroalimentare che sorgerà in località "Possessione", l'oleificio farà parte integrante di una serie di immobili che
saranno utilizzati dai produttori agricoli di Montefiascone per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti tipici locali. Il centro
agroalimentare falisco, promosso dagli agricoltori, singoli ó associati, sarà installato su un'area messa a disposizione dal Comune, per
la cui utilizzazione si è dovuto adottare una variante al piano regolatore che solo di recente ha ottenuto il "placet" da parte della
Regione Lazio. L'annuncio che i lavori del nuovo frantoio oleario
sono iniziati, è stato dato dal presidente della cooperativa "Mosse",
Eroe Marianello, riconfermato nella carica da lui detenuta fin dall'8
giugno 1961, data della costituzione del sodalizio che raccoglie un
cospicuo numero di olivicoltori. La vecchia sede della cooperativa si
trova nella frazione Mosse, da cui ha preso il nome, ed insiste sulla
strada provinciale Verentana, in una posizione diventata precaria.
Da qui la ricerca di un nuovo insediamento, che si è rivelata difficile,
anche per il rispetto che si deve alle tante leggi di salvaguardia ambientale. E fra gli olivicoltori non si è ancora spenta la polemica,
sollevata dalle recenti disposizioni sullo smaltimento delle acque
reflue di molitura. A Montefiascone tutti i frantoi si dovrebbero essere
messi in regola, ma non senza grossi sacrifici economici che non
potranno, certo, essere ripagati dal mercato dell'olio di oliva, il cui
prezzo è fermo a dieci anni fa, quando non è addirittura calato alla
produzione. Per quanto concerne Montefiascone, giova ricordare
che l'olio è tra i prodotti di maggiore produzione, al pari del vino.
Recentemente si è bene inserita, nel contesto agricolo locale, la
produzione e la commercializzazione del Kiwi e del miele, due
specialità che troveranno spazio nel grande centro agroalimentare,
insieme all'olio, il vino, il frumento, gli ortaggi e la frutta tipica della
valle del lago e delle zone assolate della Maremma.
Rubrica a cura di U m b e r t o Ricci
andranno alle popolazioni colpite dalla terribile alluvione.
"Speriamo che il nostro esempio - aggiunge Balestra - sia seguito da
tutte le altre associazioni, enti, club, circoli e affini, che abbondano a Montefiascone. Se ognuno di questi sodalizi rinunciasse al pranzo o alla cena
sociale, si potrebbe mettere insieme una cifra considerevole".
Speriamo che l'invito di Goffredo Balestra sia accolto dalle varie
società sportive ed associazioni, per una gara di solidarietà, della quale,
sia detto con tanta tristezza, non se ne ha sentore, se si esclude proprio
il gesto, che risulta essere finora isolato, dell'Associazione, presieduta da
Balestra. Sono di Montefiascone due dirigenti dei vigili del Fuoco che
coordinano i soccorsi in una vasta zona disastrata del Piemonte: il
colonnello Luciano Femminella e l'ufficiale Chiricottó, partiti da Viterbo non appena scattati i soccorsi da ogni parte d'Italia.
Umberto G. Ricci
La Parrocchia di S. Margherita ha raccolto £. 2.500.000, di cui
£. 700.000 sono stati offerti dai membri della Caritas falisca.
La cultura può a t t e n d e r e
Il Comune "cicchetta"!! CIC e gli nega il contributo richiesto perché non risponde ai
requisiti di benemerenza sociale, così come previsto dalla delibera di giunta che. viceversa, ha concesso contributi a pioggia.
E' quanto accaduto a Montefiascone, dove, l'unico circolo culturale, appunto il CIC
che vuole dire "Centro di iniziative Culturali", si è visto respingere la domanda. D i s e r tata regolarmente al Comune, tendente ad ottenere un contributo in denaro, così come e
sempre avvenuto da che mondo è mondo. Ovvie le reazioni del presidente e degli aderenti
al circolo culturale che non esitano a parlare di "sabotaggio" e di imbarbanmento del livello
civile e culturale dell'istituzione locale che, con il suo atteggiamento di rifiuto, ha preso a
schiaffi tutte quelle persone che a Montefiascone si impegnano per un riscatto culturale
di un ambiente dimostratosi sempre refrattario ad ogni sollecitazione che non vada oltre le
sagre gastronomiche e le gare di bocce.
Ed una riprova che quelli del CIC hanno ragione nel lamentarsi è che tutte le associazioni, club, circoli, bocciodromi e cucine ambulanti, hanno ottenuto regolari e sostanziosi
contributi dal Comune di Montefiascone., così come vuole latradizione ed un uso piuttosto
clientelare delle risorse.
Quello che più scotta al presidente del CIC, Stefania Gatti è quella assurda motivazione, data sia dall'assessore della cultura e nuovo sindaco "in pectore", Mario Trapè, che
da tutti gli altri personaggi politici e funzionari del Comune, quanto meno offensiva ed
umiliante: "Il Centro di Iniziative Culturali, non ha i requisiti di benemerenza socia/eenon
risponde a quanto richiesto dalla delibera digiunta son la quale si elargiscono i contributi
richiesti". Signori, tagliamo corto: la cultura non abita a Montefiascone e i soldi della
collettività, devono essere distribuiti solo a chi si preoccupa di vino, porchetta, bruschettà, bocce, palloni e mazze da baseball. Così è se vi pare... e se non vi pare è la stessa cosa.
Le iniziative volte alla promozione dello spirito, possono attendere. Ma quelle dei buongustai no.
Un'ultima considerazione: se le cose stanno in questo modo che ci sta a fare
l'assessorato alla cultura? Nella futura giunta sia eliminato ed al suo posto venga istituito
quello della birra e delle salcicce.
Umberto G.R.
U.G. Ricci.
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LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
N O T E DI
AGRICOLTURA
f L'importanza di una
^
^alimentazione bilanciata^
La produzione integrata
i nostri nonni lavoravano i campi, seminavano e poi si affidavano alla Divina Provvidenza per il raccolto. Una mietitura scarsa o abbondante, una vendemmia cattiva o
buona, una raccolta delle olive scarsa o abbondante, per i nostri nonni voleva dire
soffrire la fame o avere cibo per tutto l'anno per la famiglia, e un po' di grano vino ed olio
da vendere per rifarsi delle spese delle coltivazioni. Per noi agricoltori moderni non è
più così; abbiamo a disposizione mezzi meccanici, concimi, fitofarmaci e tutto quanto
altro occorre per poter coltivare i campi rapidamente e senza fatica ed inoltre, poter
spingere la produzione alle più alte rese possibili. Ma l'agricoltura moderna ha anche il
rovescio della medaglia: gli agricoltori sono oggi considerati quelli che esercitano
l'attività più inquinante del territorio. L'agricoltura inquina né più né meno delle altre
attività umane; ma il recente aumento del consumo dei prodotti chimici, desta un po' di
allarme: tra il 1970 ed il 1988 in agricoltura si è avuto un aumento del 63% nell'uso dei
fertilizzanti.
Dalla pubertà alla
Per "alimentazione bilanciata", deve intendersi quell'alimentazione in
cui è presente nel giusto rapporto un'ampia varietà di alimenti capaci di
fornire, quantomeni l'apporto minimo di nutrienti (cioè proteine, grassi,
zuccheri, vitamine e sali minerali). Tali bisogni minimi, sarebbero difficilmente soddisfatti se in una dieta fosse presente un numero limitato di
alimenti, mentre, quando una dieta è esclusivamente alimentare ed è
composta da un'ampia varietà di cibi, può compensare l'eventuale scarsezza in un nutriente. Pertanto, "alimentazione bilanciata" è espressione
che trae la sua origine dalla preoccupazione di impedire in una dieta
l'insorgenza di patologie da carenza.. Inoltre, una alimentazione molto
variata, garantisce anche la riduzione dell'impatto sull'organismo di
eventuali sostanze tossiche presenti in un alimento la cui assunzione nel
tempo, potrebbe essere la causa dell'insorgenza di alcuni tipi di tumori. E'
sufficiente ricordare che il 60% dei tumori della donna e il 40% dei tumori
maschili sono correlati all'alimentazione. Attualmente queste nuove conoscenze hanno indotto l'Organizzazione Mondiale della Sanità e i
Comitati Nazionali della Nutrizione ad apportare modifiche alla dieta
introducendo in essa una grande varietà di alimenti privi, però, di grassi
(soprattutto acidi grassi saturi) di zucchero o sale. Solo così, infatti, in una
dieta sanae variata è possibile modificare l'insorgenza e l'andamento delle
malattie. Il FOOD and NUTRITION BOARD dell'Accademia nazionale
delle Scienze della Nutrizione degli stati Uniti ha proposto in alternativa
il termine "DIETA SALUTARE". E' importante soffermarsi su come una
alimentazione appropriata possa prevenire diversi tipi di malattie quali: l'ipertensione, le malattie cardiache, l'obesità, la calcolosi biliare, i tumon del
polmone, dell'intestino e dello stomaco, il tumore della mammella e
dell'endometrio dell'utero (il cui fattore di rischio è l'eccesso di peso in
menopausa). E' opportuno ricordare, inoltre, il rischio di un eccesso di peso
durante la gravidanza e l'importanza che ha una alimentazione appropriata lungo tutto l'arco della gestazione per mantenere entro certi limiti il peso
della gestante e per dare la giusta nutrizione al bambino durante lo sviluppo intrauterino e dopo il parto.
Esempio di giardino rurale
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Per concludere, la scelta degli alimenti in una dieta deve essere il più
possibile varia con la possibilità di assumere con sufficiente regolarità e in
quantità adeguate tutti i nutrienti - circa 40 - comprese le vitamine e i sali
minerali, gli oligoalimenti ecc. Bisogna, inoltre, cercare di non consumare
quantità eccessive di un singolo nutriente, alternare i diversi metodi di
cottura e prediligere gli alimenti stagionali sia nello stesso giorno sia nei
diversi giorni della settimana in modo di non far mancare almeno uno di
questi alimenti di base: carne, pesce, uova, latte e derivati, legumi, cereali,
grassi animali e vegetali, ortaggi e frutta.
Un piccolo accenno al fabbisogno energetico individuale che varia a
secondo dell'età, del sesso e dell'attività fisica. Per soddisfare ciò, i
nutrienti debbono essere tra di loro nel seguente rapporto: proteine il 10%
delle calorie totali, i lipidi il 25%-30%, i glucidi il 55%-60%
Dr. Stefano Pollini
Ginecologo Ostetrico
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menopausa
Quando si parla di educazione alimentare, si vuole intendere di
insegnare a nutrirsi con una alimentazione completa ed adeguata. Una
alimentazione errata o carente può provocare, infatti, nelle adolescenti disturbi ormonali di tipo disfunzionale come la amenorrea o psicologici come
l'anoressia.
Da quando l'uomo ha incominciato a coltivare la terra, fino ad oggi, ha sempre modificato ed adattato le sue esigenze di coltivazione, l'ambiente naturale e selvatico. Anche i nostri nonni, agli inizi del nostro secolo, hanno effettuato un disboscamento quasi
totale per aumentare sempre di più la superficie coltivabile. Usando ruspe e trattori, oggi
l'agricoltore non presta molto attenzione al fattore ambientale, che invece dovrebbe rimanere allo stato naturale, essendo una risorsa da proteggere per la nostra sopravvivenza e quella dei nostri figli, ma viene ritenuto solamente territorio da sfruttare agronomicamente. Tale modo di agire ha provocato stravolgimenti del paesaggio agrario,
sottraendo sempre più spazi liberi, siepi, boschi, restringimento degli alvei di corsi
d'acqua, ecc. Anche la produzione agricola è aumentata vertiginosamente, provocando
eccesso di produzione con conseguente crollo dei prezzi. Ecco le ragioni per cui
l'Unione Europea ha cominciato ad attuare una politica di minore produzione agricola,
avendo come vantaggio, meno uso dei concimi chimici e dei prodotti chimici in generale
per tutelare l'ambiente, ottenendo derrate alimentari di migliore qualità a vantaggio della
salute pubblica ed infine, eliminare i costi di magazzinaggio per la conservazione dei
prodotti agricoli in eccesso. La politica di minor produzione farà cambiare ruolo agli
agricoltori, che saranno riconosciuti, oltreché produttori di alimenti di qualità, anche
protettori del paesaggio e dell'ambiente, divenuti giardino rurale. Quello che raccoglieranno dalla terra sarà riconosciuto come produzione integrata con la possibilità di
evidenziarla con un marchio di qualità. L'obiettivo della produzione integrata sarà,
quindi, ottenere un prodotto sano, di alta qualità e con prezzo redditizio; conservando
contemporaneamente la fertilità del suolo e salvaguardando l'ambiente naturale per i
nostri figli.
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I A VOCE - n° 12 - Dicembre 19'M
Informazioni agrarie
Taccuino economico e tributario
A cura del Dott. Franco Radicati
Il dibattito sulla legge finanziaria, tra voti di fiducia e contrasti anche nell'ambito della
stessa maggioranza, ha trovato nei giorni scorsi un primo esito: il provvedimento collegato alla legge finanziaria ha infatti ottenuto l'approvazione della Camera e sta per iniziare
la sua discussione in Senato.
Il provvedimento, ridotto a trentatré articoli rispetto ai trentotto proposti dal Governo,
contiene numerose norme che incideranno in senso restrittivo sulla spesa pubblica, argomento su cui ferve un grande dibattito in tutto il Paese, insieme a qualche leggero aumento delle entrate non fiscali.
Esaminiamo in sintesi le norme più importanti contenute nel provvedimento, con l'avvertenza che il Senato potrebbe modificarle nuovamente, nel caso si dovrebbe tornare alla Camera per la definitiva approvazione.
Previdenza: quasi tutti sanno ormai che il cuore del dibattito è proprio costituito dalle modifiche proposte per i trattamenti pensionistici, che rappresenta ben 9 mila miliardi
di risparmio, pari a circa un quinto dell'intera manovra. Le norme approvate prevedono l'innalzamento dell'età pensionabile ed introducono un taglio del 3% annuo per chi ottiene il
pensionamento anticipato. L'aliquota di rendimento - che è la parte di retribuzione annua
che si trasforma in pensione - verrà uniformata per tutte le categorie al 2% annuo.
Pubblico impiego: è previsto l'orario spezzato per i pubblici dipendenti, con apertura pomeridiana degli uffici per cinque giorni la settimana. Viene previsto anche il blocco delle assunzioni fino al 30 giugno 1995, tranne che per la scuola (maestri elementari che insegneranno inglese) e per gli enti locali non dissestati.
Finanza locale: anche i Comuni potranno emettere titoli di debito pubblico. Nascono
infatti i Boc (Buoni obbligazioni comunali), che potranno essere emessi dai Comuni sin dal
prossimo anno e che potranno avere un rendimento superiore di un punto rispetto ai BOT.
Sanità: aumenteranno di mille lire i ticket per le ricette con più di una prescrizione; cambiano le esenzioni per età (fino a sei e per oltre 65 anni) e per reddito. Sembra deciso che
verranno mantenuti in funzione gli ospedali fino a 120 posti letto, che invece si voleva sin
qui chiudere.
Scuola: la novità più importante è forse la modifica delle commissioni di esame per la
maturità: dal 1995 infatti dovranno essere formate di soli insegnanti residenti nel comune
ove si svolgono gli esami, oppure di insegnanti che abbiano la cattedra in tale comune.
Fisco: abolite le agevolazioni sulle indennità percepite da parlamentari italiani ed europei, dai membri del Governo, della corte costituzionale e degli enti locali la cui parte
tassata era sino ad oggi dell'82%. Dal prossimo anno anche i "potenti" pagheranno le tasse su tutto quanto percepito per le loro funzioni.
Società: viene prevista una normativa anti elusione per le società c.d. "di comodo",
prevedendo che tutte le società che occupano meno di cinque dipendenti ed hanno meno di 800 milioni di fatturato debbano calcolare una sorta di "minimum tax", versando le imposte su un reddito pari almeno al 2%del patrimonio netto aumentato dei finanziamenti dei
soci, con il minimo di 8 milioni per le s.p.a. e di 4 milioni per le s.r.l.
Beni dello stato:i canoni annui dei beni dello stato, tranne quelli del demanio marittimo, dati in concessione ai privati, verranno aumentati, ed ai concessionari che riterranno tali aumenti troppo alti non resterà che recedere dal contratto entro sei mesi. Aumenteranno di conseguenza anche gli affitti delle case del demanio, per le quali però, dato il
rilevante interesse sociale, é previsto che nessun aumento sarà richiesto alle famiglie con
reddito inferiore a 40 milioni.
Condono edilizio: viene confermato il condono edilizio, il cui pagamento scade il 15
dicembre prossimo, mentre le domande dovranno essere presentate il 15 gennaio 1995.
Indipendentemente dal giudizio che ognuno può formarsi sulle singole misure di risanamento adottate, la pronta approvazione della finanziaria contribuirebbe non poco a rilanciare in ambito intemazionale la fiducia sul nostro paese, che risulta indubbiamente
compromessa dal quadro di instabilità politica che da un po' di tempo sembra essere la nostra principale caratteristica.
GIOIELLERIA
Informazioni di difesa delle colture
e di politica agraria a cura del Dott. Massimo Angeloni,
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Per il mese di dicembre non si prevedono particolari interventi da effettuare nei nostri appezzamenti.
Sulle Drupacee, a fine mese, può essere previsto il secondo trattamento contro i cancri rameali, dopo che le foglie saranno completamente cadute.
Sulle Pomacee non ci sono particolari indicazioni: si
può finire l'annata con l'eventuale slittamento dei trattamenti previsti per il mese di Novembre nel caso non siano
stati potuti effettuare.
Naturalmente sull'olivo l'unica operazione che si può
effettuare è quella dell'eliminazione dei tumori della rogna
e del legno disfatto dagli agenti della carie: operazione da
effettuare con tagli il più possibile ridotti e disinfettati. Importante è rimandare la potatura vera e propria alla fine di
febbraio-primi di marzo, dopo i rigori invernali.
Per questo mese, permettetemi di fare una considerazione sulla applicazione del Reg. CEE 1765/92 relativo agli aiuti compensativi al reddito degli agricoltori.
La prima cosa da mettere in evidenza è che l'applicazione del Regolamento è stata fatta solo al fine di poter percepire un premio più alto senza fare una valutazione tecnica delle risorse aziendali attuali e future; forse anche per
una scorretta informazione agli agricoltori del Regolamento stesso.
Riprendiamo velocemente le caratteristiche essenziali del Regolamento:
1 ) il reddito degli agricoltori viene sdoppiato in due quote: una rappresentata dalla vendita dei prodotti sul mercato ed un'altra da una compensazione istituzionale per ettaro (un sovvenzionamento);
2) la tipizzazione degli agricoltori in "piccoli e grandi
produttori" in base alla superficie aziendale (importante
per l'importo dei premi, ma soprattutto per gli obblighi da
assumere);
3) individuazione di una superficie di base (area di base) a livello nazionale che non deve essere superata per
non incorrere in sanzioni comunitarie (corrisponde alla superficie media nazionale del triennio 1989+1991);
4) l'erogazione di un aiuto supplementare per la produzione di grano duro.
Tutti questi elementi devono essere considerati con la
massima attenzione quando si deve impostare il proprio
piano colturale per motivi essenziali:
a) una rotazione o avvicendamento ottimale dal punto
di vista agronomico
b) per le eventuali evoluzioni di una politica del genere,
facilmente intuibili (come ad esempio per il grano duro) per
cui occorre la massima attenzione e accortezza nel predisporre le proprie colture (anche future).
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7
La presenza giovanile: casa di S. Andrea
Il gruppo di giovani della Casa di Sant'Andrea formatosi l'anno scorso in occasione del tradizionale Presepe della chiesa di Sant'Andrea, si
sta impegnando nel promuovere una pastorale
giovanile nella nostra parrocchia. Ogni sera ci ritroviamo a lavorare per allestire il Presepe, a
parlare e a scherzare, insomma a stare insieme.
Dai vari incontri sta nascendo la necessità di un
impegno comune di poter avvicinare altri giovani per allargare il gruppo. Ci affidiamo alla mediazione de "La Voce" perché questo nostro invito
giunga a tutti i giovani.
* L'esigenza di una partecipazione attiva nella vita parrocchiale è la spinta per un impegno
vero e concreto dei giovani. Il primo impegno è
quello liturgico: cantare e leggere le letture alla santa Messa domenicale delle ore 11 (messa
parrocchiale delle famiglie) ogni due settimane.
Ci sono molte attività, soprattutto nell'ambito
delle singole parrocchie, per avvicinare i giovani in maniera diversa e nuova: questo approccio
con il canto liturgico e la musica sacra favorisce senz'altro un nuovo tipo di creatività. Si deve insistere perché i giovani sono ben disposti.
Loro vengono perché si canta, ma anche perché
stanno bene insieme, si realizzano con la liturgia; amano essere coinvolti in tutto questo: e
questo li aiuta a vari livelli.
E' importante, anzi necessario dar modo ai
giovani di incontrarsi per costruire e crescere insieme umanamente e spiritualmente, per realizzarsi in Dio. Hanno dato un'ottima prova domenica 20 novembre nella Solennità di Cristo Re,
cantando durante la messa delle 11 (messa della giornata nazionale del ringraziamento)
concelebrata dai vescovi Fiorino Tagliaferri,
vescovo di Viterbo e Bernard Nsayi del Congo
in visita a Montefiascone, (vescovo di Don Alfonso).
Dio, per il bene della nostra diocesi e di tutta la
Santa Chiesa. Durante l'incontro settimanale
del giovedì 17 novembre ci abbiamo riflettuto a
lungo: il gruppo è a completa disposizione della
parrocchia e della diocesi soprattutto per l'apertura tanto attesa dell'Oratorio di Villa Salotti; aspetta con ansia i giovani della post-cresima di
cui abbiamo percorso le liste dal 1986 al 1994
per poterli individuare.
* Lo scopo del gruppo giovanile è quello
di crescere insieme umanamente e spiritualmente. Per realizzare questo ideale, il gruppo si
sta preparando ad offrire, a partire da gennaio,
momenti di formazione intellettuale come l'anno
scorso, attraverso vari corsi da determinare secondo il numero e la richiesta dei partecipanti.
Perciò invitiamo i giovani ad iscriversi fin d'ora
per una migliore preparazione a questa esperienza.
* Un momento in cui il gruppo si riunisce
nella quasi totalità sono gli incontri settimanali: ogni giovedì alle ore 21, ci incontriamo nella casa di Sant'Andrea "Casa dei giovani" ed affrontiamo problemi ed argomenti che riguardano
la vita del gruppo. Un momento forte è stato senz'altro l'incontro tenutosi il giovedì 10 novembre
con don Fabio Fabene sul "Sinodo Diocesano"
entrato ormai nella fase zonale; cioè, nella parte costruttiva, destinata ad individuare proposte
concrete da presentare alle assemblee sinodali diocesane.
Chi dispone di una chitarra propria può venire ogni pomeriggio a Sant'Andrea dove è già iniziato il corso di chitarra.
* Il gruppo ha tanta voglia di fare, ragazzi
e ragazze che hanno deciso di passare le loro serate, non in piazza, ma in sede a lavorare. Vogliamo organizzare: tombola, gite, momenti di preghiera, pesca di beneficenza per
racimolare fondi per le attività di gruppo e tante
altre cose. Proprio per questo ha bisogno di aiuto.
* Giovani, il gruppo vi aspetta nella Casa
dei giovani, vicino alla chiesa di S. Andrea,
tel. 82.39.94, vi accoglie o risponde il nuovo
coadiutore, il sottoscritto, don Alfonso Tati,
vicario parrocchiale a S. Margherita.
* In cammino verso il gran giubileo dell'anno
2000, abbiamo cantato domenica scorsa davanti al nostro vescovo e al suo ospite vescovo congolese: "Camminiamo insieme verso un mondo
* Il sinodo è un momento forte in cui la diocesi si riunisce in tutte le sue componenti, religiose e laiche, per verificare la situazione
attuale e riprendere il cammino tentando di
migliorarsi. Noi giovani siamo stati spronati a
dire la nostra, sentendoci protagonisti privilegiati di questo momento di riflessione della vita della nostra diocesi, perché saremo proprio noi a
dover attuare le sue indicazioni, a lode e gloria di
nuovo che noi costruiremo nella libertà. E restiamo uniti, mano nella mano, per gridare a tutti la
felicità". E' il ritornello di una canzone di Pino Fanelli che è un commento-risposta all'appello del
Papa per la Giornata Mondiale della Gioventù
1989: "Giovani, Cristo ha bisogno di voi! A
voi spetta l'impegno, nel terzo Millennio cristiano, di costruire una nuova civiltà che sia
civiltà di amore, di giustizia e di pace".
Affidiamo questo nostro cammino alla Madonna, Madre del Redentore.
Don Alfonso Tati
Brazzaville, 11.11.94
Carissimo Agostino,
è una grande gioia per me ricordare i
bellissimi momenti vissuti insieme a Montefiascone.
Un sincero grazie per quello che il Signore ci ha dato da vivere insieme a Montefiascone. Un sincero grazie a Zia ed un
affettuoso abbraccio a Lei e a Veronica.
Porto nel cuore un bellissimo ricordo nonostante l'allontanamento per questo
nuovo lavoro. Un saluto a tutti i montefiasconesi e allEst! Est!! Est!!!
Vi aspetto in Africa... Dio ti benedica.
Saluta i giovani!
D. Pietro Zatuli
Finalmente abbiamo avuto tue notizie, le nostre le avrai con "La Voce". Tu,
però, continua a scrivere e raccontaci
della tua vita e del tuo nuovo incarico...
Un saluto cordiale da parte di tutti
coloro che t'hanno conosciuto e voluto
bene compreso, naturalmente, il sottoscritto.
TEMPO DI REGALI:
regalate o regalatevi un paio di occhiali,
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LA VOCE - n ' 12 - Dicembre 1994
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Risparmio
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In data 8 novembre scorso, presso il Palazzetto dello Sport di Montefiascone, si è svolta la
Giornata del Risparmio organizzata dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo
s.p.a.
Presenti il Presidente Dott. Santino Clementi ed il nuovo Direttore Generale Dr. Gabriele Pernigo ad una delle prime uscite pubbliche
nella nostra provincia ed il Direttore della Filiale
di Montefiascone Rag. Filesi. Hanno fatto gli onori di casa il Sindaco di Montefiascone rag.
Maurizio Minciotti e l'assessore allacultura rag.
Mario Trapè.
Hanno partecipato alla manifestazione la Direttrice Didattica prof.ssa Adua Vinciguerra,
tutti gli alunni delle classi 4- e 5 § elementare del
capoluogo e delle frazioni e della scuola parificata Santa Lucia Filippini, accompagnati dai rispettivi insegnanti. Gli alunni hanno recitato poesie di
circostanza, pensieri di apprezzamento sul significato della cerimonia e di gratitudine per i libretti avuti in dono.
Dopo i saluti del Sindaco, dell'assessore e
della Direttrice Didattica, ha preso la parola il dr.
Santino Clementi, il quale ha svolto l'intervento
^Associazione di Solidarietà Falisca
Tesseramento 1995
ufficiale sottolineando l'importanza del risparmio
quale volano di ogni iniziativa produttiva ed i legami della CARIVIT con lo sviluppo delle economie locali.
Il Dr. Pemigo ha ringraziato gli studenti per la
calorosa accoglienza a lui riservata e per avergli
portato alla mente la sua infanzia, quando da studente partecipò ad analoga manifestazione.
Alla fine della manifestazione, la CARIVIT ha
fatto omaggio a tutti i 242 alunni delle classi convenute di un libretto di risparmio e di alcuni sus-
E' opportuno che le innovazioni per il tesseramento relativo
al 1995 siano riferite ed illustrate adeguatamente anche in
vista dell'approssimarsi del nuovo anno.
La quota annuale di iscrizione prevede il versamento di:
£. 12.000 = per nucleo familiare di 1 sola persona
£. 25.000 = per nucleo familiare di 2 o più persone.
Ogni capo-famiglia residente a Montefiascone riceverà al
proprio domicilio la lettera invito per il nuovo versamento
che, nella misura suddetta, dovrà essere eseguito entro il
15 gennaio p.v. presso la Banca Cooperativa Cattolica di
Montefiascone utilizzando il modulo predisposto in fondo
alla lettera stessa.
Considerata l'importanza e la efficienza del servizio di
ambulanza, peraltro più volte sottolineate anche da
queste colonne, si fa viva raccomandazione a tutti i capo-famiglia della città che intendono associarsi, di provvedere entro il termine suddetto.
E' appena il caso di ricordare che tale insostituibile servizio tanto sarà potenziato e perfezionato, quanto maggiore sarà il sostegno finanziario accordato con la sottoscrizione.
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LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
pag. 13
Sposi d'ogni età
25° di
matrimonio
La prima squadra è quella di Gino
Porroni e Annita Pignatta. Le
notizie forniteci sono poche, ma la
più importante è che il 23 ottobre
hanno festeggiato le loro nozze
d'oro, circondati dai figli: Guido e
Iole, con i rispettivi sposa e marito, e dai nipoti: Emanuela, Fabiana, Mirko ed Erika. Una bella famiglia di cui i nostri sposetti d'oro
vanno giustamente orgogliosi e
noi facciamo loro i nostri più sinceri complimenti.
In sordina, ma con la benedizione del Signore, hanno
festeggiato le loro nozze
d'argento gli sposi Giovanni Morleschi e Rosella
Porroni.
Il primo grazie al Signore è
stato quello d'avere due figli
bravi e giudiziosi: Maria Rosaria di 24 anni e Alfredo di
18.
Venticinque anni fa si sono
presentati giovincelli nella
Basilica di S. Flaviano, ma
se li vedete ora, non sono
mutati granché, anzi il loro
cuore batte forte d'amore
come quel giorno.
Altra coppia, unitasi lo stesso giorno della precedente, 23 ottobre
1944, è quella formata dal sig. Flaviano Marianello e signora Irene
Galassi, presentatisi alla chiesina
della Rocca dei Papi, per rinnovare - sotto lo sguardo materno di
Maria SS.ma - il loro immutato amore. Erano circondati dal figlio
Omero e sposa Pina Fiorucci,
che il 2 ottobre hanno celebrato il
25° di matrimonio, con il sacerdote Mons. Luigi Mocini; e
dall'altro figlio Domenico con la
sposa Gigliola Lanzi, nonché dai
loro 4 nipoti: Mirco, Mario (festeggiava il suo compleanno), Marco
e Daniele. I più giovani ed arzilli,
nella foto, anche se un po' sfocata, sono i nostri sposetti.
Auguroni!
Sposetti...
Freschi, freschi e simpaticissimi, sono Paola Rocchi
e Massimo Fiorucci. Si sono giurati fedeltà assoluta il
3 dicembre ad Acquapendente, circondati dai loro cari, parenti ed amici. Dopo la
cerimonia hanno festeggiato l'avvenimento presso il
Ristorante "La Baracca" di
Castel Giorgio. Buona corsa, cari sposi!
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pag-
LA VOCE - n ' 12 - Dicembre 1994
14
Paolo
C E'giunto i! momento di sciogliere le vele
(2 rm 4,6)
Sabato 22 ottobre, ore 18,30, km. 4,700 della strada Umbro-Casentinese: impatto tra due auto:
una Lancia Thema e una Mercedes 190. Sulla Lancia Thema ci sono 5 giovani amici, due si salvano anche se con le ossa rotte: Roberto e Alessandra Maiucci, per gli altri tre non c'è nulla da fare, sono: Andrea lovenitti, nato il 10 settembre 1970; Federico Catasca, nato il 23 ottobre 1970 e
Massimo Pepponi, nato il 12 dicembre 1970. Tutti e tre della stessa età, con un mese di differenza uno dall'altro.
Sulla Mercedes 190 viaggia il sig. Nicola Stabile di Viterbo. Si salva. Due di questi giovani sono Ialisci, universitari, amici per la pelle, provenienti da due ottime famiglie, ragazzi seri, dediti allo
studio e al lavoro. Si tratta di:
Federico
Catasca
Studente di Agraria all'Università
di Viterbo, ha una sorella, Francesca, di 17 anni.
Il padre, Giulio e la madre Vittoria, erano orgogliosi di lui ed ora
lo piangono insieme alla nonna
Annita e agli altri due nonni: Giovan Battista e Maria.
Morta il 26 novembre 1993.
La famiglia, la
figlia, il genero
e i due nipoti la
ricordano sempre con amore.
Studente di Agraria anche lui all'Università di Viterbo, figlio unico, erede d'un consistente patrimonio,
affezionato alla famiglia, ancora
con la semplicità d'un bambino,
d'animo veramente buono e caritatevole. Lo studio non gli impediva d'aiutare, quando era necessario, papà Lodovico e mamma Anna Paola nei lavori dell'azienda.
Insieme ai genitori, lo piangono i
nonni Settimio e Maria e nonna
Santina.
"La fede ce li fa sentire vivi, vicini a noi, anche se non li vediamo. Abbiamo versato tutte le nostre lacrime, ma siamo certi che i nostri figli vivono ora in Dio e ci proteggeranno,
come santi del cielo". - Così i loro genitori.
Sono espressioni che rivelano un profondo spirito cristiano ed anche per questo saremo più vicini al loro dolore con la preghiera e l'amicizia.
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1994 all'età di 94 anni, dopo una laboriosa, onesta ed esemplare vita, lasciando
di sé un intenso e
piacevole ricordo a
tutti coloro che lo conoscevano. Egli si è sempre
contraddistinto per il suo buon cuore, la sua religiosità e le sue vaste conoscenze ed esperienze che lo hanno accompagnato fino al momento della sua morte.
Ha lasciato un incolmabile vuoto tra parenti
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coloro che lo apprezzarono nella vita, a ricordarlo nelle preghiere.
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LA V O C E - n° 12 - D i c e m b r e 1 9 9 4
pag. 13
Una presentazione del volume che Giorgio aveva in mente di pubblicare
E' morto
"SERENO E NUVOLE"
Ero ragazzo al passaggio del fronte durante il secondo
conflitto mondiale.
Giorgio Zerbini
no tutti.
E' morto Giorgio Zerbini. Da autentico cristiano come visse. Ho perduto un amico tenerissimo, un
collega attento ai problemi dei nostri giorni, un confidente al quale aprire il cuore alle sofferenze come
era realtà.
Ci fu poi il passaggio del fronte, dei Marocchini, con episodi così tristi che solo oggi me ne rendo conto. Mia madre mi
aveva preparato uno zainetto da mettermi in spalla in modo da
fuggire in caso di pericolo per aver salva la vita e l'indispensabile per sopravvivere qualche giorno.
Noi ragazzi andavamo in giro scalzi, specie d'estate, anche per non sciupare gli "zoccoletti" che servivano soprattutto
Ragazzi incuranti del pericolo ci unimmo ai soldati che avanzavano e sentivamo fischiare le pallottole che - per puro
Ho perduto un amico ed un collega giornalista di
antica data, al quale ero legato da sodalizio più so-
per andare a scuola. Movimento di macchine non esisteva,
passava ogni tanto qualche camion o macchina militare oppu-
miracolo -non ci colpirono. A pensarci oggi mi vien da tremare.
lido nel sentimento che non nella frequentazione,
peraltro sporadica. Sono cosciente che più di me ha
re la famosa "balilla" di Armando Minciotti.
Questo era to scenario di guerra a Montefiascone.
Si giocava in mezzo alla strada e come m'è rimasto impresso questo episodio: un mio amico, con il quale stavo giocando
con una palletta (chi te lo dava il pallone!) andò a finire sotto un
camion militare e, senza esagerazioni, , pezzi di cranio si sparsero per tut-
Squarci di questo mondo ci vengono presentati dall'ami-
perduto "La Voce", il periodico falisco che lo ebbe tra
le firme più illustri. E, grave è stata la perdita per la
città di Montefiascone. Giorgio Zerbini, modesto e
I ricordi sono ancora vivi nella mente, in genere brutti, intercalati da episodi che ti costringevano a sorridere. Lutti, morti, fame, fughe, di tutto un po'... sembra un sogno oggi, mentre
coGiorgioZerbini, con uno stile forbito, aderente alle cose raccontate, pieno di ironia, ma quell'ironia che tifa partecipare in
pure alle gioie più intime. Lo piango insieme ai suoi
cari, agli amici, ai concittadini.
schivo nel tratto, era in realtà personaggio di altissima cultura e d'indubbio carisma. I suoi studi sulla
ta la strada... ancora mi pare di vederlo... un istante prima ci stavo giocan-
fauna e la flora, le sue lucide corrispondenze su periodici specializzati, le sue novelle su "La Voce, i suoi
volumi in vernacolo ed in lingua, non rendono che in
do! Quante volte mi sono chiesto:
perché, Signore, è toccato a lui e non
a me!
minima parte la misura del profondo spessore culturale di Giorgio Zerbini, ed ancor più nella grandezza
del suo animo.
Poi venne il tempo dell'armistizio
E' stato per dieci anni il cantore della sua cit-
(settembre 1943) dell'Italia con gli Alleati ed i Tedeschi si sentirono traditi...
tà, della sua terra. Ne sono tutti coscienti. Si ritirava sovente nella torretta del suo casolare o nella sua
I giovani, specie se soldati ritor-
capannina in Pian del Nespolo. E dalla sua penna uscivano inni alla vita. L'odore della terra bagnata, lo
nati a casa clandestinamente, si tenevano nascosti, per non essere acciuffati dai tedeschi, che ogni tanto face-
stormire delle fronde delle querce, i fagiani e le starne dei suoi allevamenti. Da ogni motivo traeva ispi-
vano delle retate e li portavano a siste-
razione per guardare in alto, al Padre Celeste.
mare strade o altro...
La grandezza di Giorgio Zerbini, cristiano, gior-
La vita continuava... Venne la
tessera e con la tessera la fame che
noi contadini non soffrimmo mai, per-
nalista, scrittore, è stata per gran parte nella sua capacità di trarre da avvenimenti di vita quotidiana, da
osservazioni del mondo che lo circondava, pagine di
grande valore, di uno spirito buono, onesto, virtuo-
ché qualche quintale di grano si nascondeva, senza consegnarlo all'ammasso, si ammazzava di
nascosto il maiale e qualche agnelletto e così si tirava avanti.
pieno alle difficoltà del popolo falisco, semplice ed intelligente, ingenuo e furbo, che sa difendersi a modo suo di fronte al-
Ricordo ancora i visi smunti di "romani" che venivano per
comperare a "borsa nera" qualche chilo di farina o altro e, in
cambio, portavano penne, quaderni per noi ragazzi (tutto ciò
le più varie difficoltà.
che loro potevano rimediare in città).
Vennero poi e passavano sopra la nostra testa squadriglie
di bombardieri; mi rintronano ancora le orecchie del suono del-
so, probo.
E' morto Giorgio Zerbini. Siamo in tanti a piangerlo e, al tempo stesso, ad interrogarci sul modo
Un popolo che sa ribellarsi ai regime, quando ormai non
puòpiù nulla, tanto da eliminare isuoi simboli perfino dai grandi vasi posti lungo le vie, un popolo che sa acclamare i soldati vittoriosi, ma rimane vigile di fronte alloro strapotere e sa
Prima di lasciare questa terra, la capannina a
Pian del Nespolo e la torretta, e le querce, i fagiani,
vendicarsi delle offese fatte alle sue donne, fino al sacrificio
te starne, gli amici, i colleghi, i concittadini, Giorgio
la sirena che dava l'allarme e del rumore compatto ed assordante, anche se lontano, degli aerei, le super fortezze volanti.
della vita.
A Montefiascone vennero solo alcuni aerei isolati che
sganciarono bombe a casaccio, facendo alcune vittime tra la
popolazione e danni materiali; fu distrutto il molino di Girleno in
tezza. con quel sapore popolare che te lo fa essere vero neorealista del dopo guerra. I racconti si leggono d'un fiato e attraverso lo snodarsi degli episodi ti sembra che Giorgio racconti qualcosa che non lo riguardi e nello stesso tempo H vi-
via Oreste Borghesi, il ponte in via Verentana che si trovava di
Tutto questo risalta dai racconti di Giorgio e con immedia-
fronte alla casa di Trapè Vincenzo.
ve così intensamente da vedercelo dentro, talvolta spettatore
In quella circostanza si salvò, per miracolo, mio padre Reginaldo, che era impegnato a portar via un morto con i famosi
"carrettoni". Si era rifugiato in via Verentana, chiamato dal falegname Raniero Prosperini. I cavalli, Garibaldi e Falchette,
curioso, talvolta protagonista.
sentendo gli scoppi fuggirono e lui, che era tutt'uno con i cavalli, era corsodietro a loro. Appena fuori, una bomba cadde in pie-
E'Usuo mondo, la sua storia, Usuo stile. Proprio per questo sa ricostruire le vicende d'unpopolo con le sue virtù e isuoi
vizi; proprio per questo, Giorgio, rimarrà alla storia di questo
popolo, di questa città di Montefiascone.
no sulla casa di Raniero e quelli che lì s'erano rifugiati, moriro-
VRPTUMEatlAl
ISWB'LLLA
Corso
Cavour,
26 - Montefiascone
(VT)
I m i g l i o r i p r o f u m i e le u l t i m e n o v i t à
Marche prestigiose, come:
migliore perché il suo insegnamento, il ricordo della sua nobile figura non siano dispersi.
Zerbini coltivava il proposito di raccogliere i suoi racconti, pubblicati su "La Voce", su altri fogli o ancora
inediti. Aveva anche pensato al titolo: "Sereno e nuvole".
Ovvero la gioia e la sofferenza, il sorriso ed il
pianto.
Facciamo in modo che questa aspirazione di
Giorgio, di un uomo che alla vita ha chiesto poco e
che meno ha ottenuto, che tanto ha dato al prossimo ricevendone in cambio ben scarsa ricompensa,
non cada nel nulla. E' un impegno morate, che chiediamo di onorare a quanti si onorarono di aver Giorgio per amico.
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MONTEFIASCONE (VT)
pag.
16
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
Dedicato
a mio zio: Giorgio
Il viaggio
Zerbini
(da pag. 14)
del
Poeta
duto il 9 ottobre 1994, lo vogliono ricordare con
questa sua poesia scritta su un quaderno, insieme a tante altre.
E' finito il viaggio
del poeta. La lenta
transumanza attraverso le pianure cespugliose e i verdi colli della vita è giunta alfine alla sua destinazione ultima. Al suo
nuovo inizio.
Si raggiunge il cielo
Sì, è finito il viaggio di un uomo che
portava il mio nome e
che porta con sé, adesso, tanti ricordi.
Ricordi di sere d'estate sotto tigli profumati, o d'inverno, inGiorgio in una riunione de "La Voce" dal sor Cesare. Ha a fianco "er Lumacone"
torno al calore di un
e, dopo il giovane Stefanoni, c'è Luigino Mari, anche lui in Paradiso.
focolare; serate "alla
diano di un'oasi di amicizia. Di un luogo" fisico
balocca" insieme a tanti altri, familiari e amici, inma anche spirituale nel quale convennero, in acantati da quella sua istrionica vena di protagomicizia appunto, altri uomini. Uomini grandi e
nista.
piccoli, importanti e modestissimi. A tutti loro deRicordi di storie, battute, aneddoti e leggendicò il suo tempo e la sua disponibilità; con parde da cui tanti, me compreso, hanno imparato ad
ticolare riguardo per gli umili, dei quali volle e
amare ciò che per lui era il centro dell'universo:
seppe capire la vita, i dolori e le gioie. I sempliMontefiascone.
ci piaceri e le innocenti manie.
E ancora ricordi del lavoro da lui scelto e amato, un lavoro duro ma affrontato con serena e
La sua penna ironica e arguta, mai greve, ha
spavalda intraprendenza insieme alla sua famiscritto non già di Re e Principesse, di eroi e poglia, amata con robusto amore di uomo d'altri
litici corrotti. No! Egli ha scolpito nella carta un
tempi. Erano in tanti a cercarlo allora. Sono in
monumento alla memoria di un popolo fatto di
tanti a ricordarlo con un sorriso ed una lacrima apersone umili di cui non parleranno né libri di stodesso.
ria né cronache mondane. Egli ha fatto sì che,
finché esisterà anche un solo uomo che ami l'uChi era realmente? Un poeta? Un erudito?
manità, questi potrà, scorrendo le pagine da lui
Un uomo semplice? e qual'è stato il significato
scritte, sottrarre all'oblio quel mondo scomparso
dell'esistenza per un uomo come lui?
fatto di baloccate, di viaggi in maremma, di coIn una sua bellissima poesia un altro poeta,
mari linguacciute e di arguti pescatori. Un monWalt Whitman, chiede inizialmente quale sia il
do
scomparso, ma reso immortale dalla sua osenso della vita e ne tratteggia poi la risposta:
pera che ha disegnato, con tenerezza e ironia, le
"Che tu sei qui. Che esistono la vita e l'indifigure di personaggi autentici di quella rappreviduo. Che il potente spettacolo continua e che
sentazione tragica e comica, tenera e straziantu puoi contribuire con un tuo verso".
te che è la vita.
Mi piace pensare che questo sia stato il signiRimane a noi, comparse e spettatori nel teficato e il principio informatore della vita di un uoatro dell'umana esistenza, all'ultimo calare del
mo come lui. E' stato un poeta e un cantastorie.
sipario su Giorgio Zerbini, accettare il suo inchiAnche un uomo, certo, e come uomo debole e
no di commiato e colmi d'emozione, tributargli
grande insieme. A volte tempestoso e irruento, a
con gratitudine l'applauso che è dovuto ad un
volte dolce e sensibile. Cercò di creare, per
protagonista. Ad un uomo vero.
quanto gli fu possibile, uno spazio di umanità in
un mondo disumanizzato. Fu il creatore e il guarGiorgio Paolini
Nel cielo infinito c'è una via
tutti quanti la dobbiam passare
la via più stretta che ci sia
anche nel buio non potrai inciampare
nel viaggio vi è molta compagnia.
Nessuno in ciel sa cosa ci sia
non si sa la morte quando viene
all'improvviso viene e non ragiona
ti porta via anche se ti senti bene
non guarda in faccia alla persona.
Così svaniranno tutti i peccati
si sta tranquilli e si fa un bel sonno
dal lavoro non siamo tormentati
si riposa con gioia e simpatia
stando in ciel con Gesù e Maria.
Marianello Augusto.
Aperta la
nuova stagione
del Baseball
Montefiascone
Domenica 20 novembre è stato eletto il nuovo consiglio direttivo che resterà in carica per le
prossime due stagioni. Non ci sono particolari
cambiamenti nell'assetto societario, e l'unico
cambiamento degno di nota è, con molta probabilità, l'abbandono della presidenza per Roberto Ballarotto, che con il figlio appena arrivato
non ha più il tempo necessario per poter affrontare una carica così importante, anche se farà di
tutto per aiutare la società nel tempo disponibile.
Il nuovo presidente verrà eletto al più presto
anche perché è già inizigta la nuova stagione. Infatti dagli inizi di dicembre dovrebbe iniziare la
preparazione atletica di tutte le squadre della società e per chi volesse partecipare, può chiedere informazioni ancora a Ballarotto Roberto.
Ricordiamo poi che la squadra ragazzini non
è riuscita ad aggiudicarsi la Coppa Lazio, e come lo scorso anno, è arrivata seconda. Aggiorniamo poi i tifosi che quest'anno ci saranno molti cambiamenti per la serie A2, in quanto il regolamento nazionale è stato corretto in alcuni punti: le squadre della serie A2 non saranno più 10
viltà contadina, come quella che conserva gelosamente lebensì 24, divise in 4 gironi, 2 al nord e 2 al sud,
Spett.te Direzione de "La Voce"
tradizioni,
gli usi, H dialetto ed H modo di vivere delle popo-e si ritornerà a fare un campionato simile a queldi Montefiascone
lo della serie cadetta con la squadra montefiaLeggendo l'ultimo numero de "La Voce" che, puntual- lazioni rurali.
mente, mi arriva a Celleno, ho appreso con sincero dolore « Oh beatos nimium. Dona sisua norintagricolasl» di- sconese che affronterà le squadre del proprio gidella dipartita del carissimo amico sig. Giorgio Zerbini. ceva H grande poeta latino. E questo era pure H credo dirone del sud; oltretutto non si potrà tesserare più
Conoscevo Hcaro Giorgio da tantianni, quando mifor-Giorgio Zerbini che, insieme alla mia famiglia, ricorderò nessun giocatore straniero, e infine in una partiniva della selvaggina stanziate perla mia Ri senza dicacciasempre, con la sua personalità unica ed indimenticabile. ta delle due previste per ogni incontro, dovranno
Esprimo perciò con questa mia, le più sincere condo- giocare almeno 3 under 21, di cui uno lanciato"Michignano"in territorio di Viterbo e Celleno.
re. Cercheremo comunque di essere più precisi
Verogentiluomo ne/tratto, nella cultura e nelsavoirfai-glianze algiornate edalla famiglia Zerbini.
nel prossimo numero de "La Voce".
Con
ossequio.
re!Era unpiacere trattare con lui, cosi saggio, preparato e
Piergiorgio Zerbini
Pietro Calisti
prudente. Era un grande e conosciuto ammiratore della ci-
NardinP Mobili)
/ a
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tua
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pag. 13
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
Cristianesimo e Buddismo
Non ci fermeremo ad esaminare le uguaglianze e le differenze sul piano culturale e
sul piano sociale, quanto piuttosto sul piano religioso. Diciamo solo che il modo di vivere e
di comportarsi, che è proprio
del mondo buddista, è molto
differente da quello del mondo
cristiano.
Sotto il profilo religioso, cristianesimo e buddismo
convergono su tre punti.
1) Il loro fondatore è un
personaggio storico.
Di Budda si raccontano
moltissime leggende, ciò nonostante è un personaggio veramente storico. ("La Voce" n°
8-1994, pag. 2).
Quanto a Gesù si ha una
conoscenza storica sicura,
per cui oggi più nessuno mette in dubbio la sua storicità.
Buddismo e Cristianesimo
hanno dunque un fondatore
storico.
Tra i due però ci sono delle dissomiglianze radicali.
* Gesù fu un uomo religioso, Budda fu un agnostico nei riguardi del divino.
* Gesù affermò chiaramente la sua natura trascendente di Figlio, la sua missione di portare nella sua persona il regno di Dio tra gli uomini, e di salvezza dell'umanità. Budda si considerò sempre un semplice uomo, il cui merito era quello di aver scoperto e indicato agli
uomini la strada per giungere al nirvana.
* Gesù ebbe una vita travagliata e dopo una predicazione durata due-tre anni, morì crocifisso, condannato dai capi del suo popolo come bestemmiatore e dall'autorità romana come ribelle e sedizioso.
Budda, dopo una predicazione durata 45 anni, coronata da grandi successi, morì vecchio, circondato dalla venerazione e dall'affetto dei suoi discepoli.
I simboli più popolari del buddismo e del cristianesimo sono:
Cristo muore in croce tra indicibili sofferenze fisiche e morali, Budda sereno e sorridente nella pace del nirvana.
2) Cristianesimo e buddismo sono ambedue a tendenza universalista, destinati a
tutti gli uomini, quindi destinati al proselitismo missionario.
Siccome nel buddismo non c'è un'autorità dottrinale unica, è diviso in movimenti radicalmente differenti tra loro, anche se l'ispirazione di fondo è comune. Sicuramente le differenze esistenti nel buddismo sono superiori a quelle esistenti tra cattolicesimo, ortodossia e protestantesimo.
Oggi il buddismo si rivolge in particolare ai paesi dell'occidente (America del Nord - Europa occidentale).
3) Sia il Buddismo che il Cristianesimo si presentano ambedue come "vie di salvezza": offrono una salvezza da raggiungere e i mezzi necessari per raggiungerla, anche
se differiscono radicalmente nel modo di concepirli.
EF
AN
EL
Natale
Di nuovo attendo Gesù Bambino
che arrivi dal cielo la notte Santa.
Ho preparato il ciocco nel camino
ed il presepe con la lana bianca.
Di tanto in tanto guardo alla finestra
ed attendo invano lo spazzacamino
a cui donavo un piatto di minestra
mentre mi sedevo a lui vicino.
E mi narrava la sua triste storia
della famiglia che aveva lasciato
e che amava ed era la sua gioia
ma poi a marzo sarebbe ritornato.
Attendo invano che gli zampognari
suonino la loro vecchia nenia lenta
ricoperti di pelle e coi calzari
e col loro suono cadeva la tormenta.
Siamo invecchiati o Gesù bambino,
nessuno pensa più alla tua grotta,
nessuno pensa più ad un camino
e come era il Natale di una volta.
Noi pregavamo prima di cenare
inginocchiati accanto al tavolino
mangiavamo pesce, frittelle di pane
innaffiati con l'acqua e poco vino.
Ora si attende la notte Santa
con aragoste, mazzancolle e capitoni,
aria condizionata e luce tanta,
spumante, champagne coi torroni.
Tutto è finito mio bambin Gesù,
comunque vada io t'aspetto ancora,
anche se la gente non ricorda più,
vieni, ti prego, come fosse allora.
Monanni Franco
Ultimo dell'anno
Nell'anno che muore perdona, o Signore,
ogni nostro umano errore,
aiutaci a trasformare in amore
ogni nostra azione, ogni nostro dolore,
ad esserti grati per tutto il bene
che ci hai donato
in questo 1994 ormai passato
e... nell'anno che viene
a chi soffre e a chi muore addolcisci le pene
cambia in amore qualunque dolore
dona a chi nel mondo è peccatore,
in modo speciale a me e a chi lo vuole
una vera e profonda conversione del cuore.
Suor Lidia Bhzi - M.P.F.
Per il nuovo anno
Mi domando: "Nell'anno 1995 cosa accadrà?"
Mi rispondo: "Abbi fiducia, pazienza, serenità
poi sarà quello che Dio vorrà o permetterà".
Da parte mia coraggio nelle avversità
tutto condito di preghiera e buona volontà.
Dio è al mio fianco e mi aiuterà
e se in dura croce mettermi vorrà
l'immensa bontà sua,
con generosità mi compenserà.
Sr. Lidia Brizi - M.P.F.
!//a Ma Croce, 28/32- M 0761/820465
EF
AN
EL
moda aomo - donna - lami/no - neonato
augura a tutti buone feste
pag.
20
I A VOCE - n° 12 - Dicembre 19'M
Carrozzette, che passione!
Domenica 30 ottobre si è concluso il 4° Campionato Interregionale di Carrozzette, organizzato dal Ferrari Club Montefiascone e dal Ferrari Club Orvieto. Dopo una spettacolare ed emozionante discesa libera Montefiascone-Lago, i partecipanti si sono riuniti alla Porta del Borgo alle ore
10,00, per poi portarsi sulla strada del lago per la divertente discesa.
La curiosità dei presenti è stata veramente tanta nel vedere questi modelli costruiti personalmente dai concorrenti, conformi alla formula uno e tirati incredibilmente a lucido. Ammirazione e compiacimento non sono stati risparmiati per nessuno.
Dopo un incontro conviviale presso il ristorante "Da Corrado" al lago, è stato premiato il campione 1994: il fortissimo Enrico Minciotti, detto Canepone, che ha ricevuto un bellissimo trofeo e una dedica speciale dal professore Amadori.
Da evidenziare che lo scontro tra i due Ferrari Club si è chiuso con un pari, avendo visto primeggiare due campioni per parte. Una nota di colore è stata la poesia dedicata al pilota Bruno Scoponi, per gli amici Scopettone, che di seguito pubblichiamo.
Al termine della manifestazione tutti i concorrenti si sono dati appuntamento al prossimo anno
per lo spareggio finale.
All'impareggiabile "Scopettone"
Quando Scopone vola sull'asfalto
col pelo al vento e 'I core in allegria
guarda gli amici con tanto sconforto
perché più forti se ne vanno via.
Corre veloce, la curva s'avvicina
l'occhie de fori e urla da fà pena
picchia sul muro e ce fa 'na gran bozza
lui s'arimboje dentro la carrozza.
'Nzeppa col culo, fiare, fumo e fiamme
se guarda intorno se ce sta qualcuno
ma 'n certo punto sente eh'è già 'n panne
perché sò tutte avante tranne uno.
Esce de lato entra 'n derapata
casca per terra e dà 'na gran culata
ma per l'anno addivenire
eia in mente un gran progetto.
Modifica per tutto l'intero suo carretto
pensando di raggiungere
tutti e quattro i campioni
battendoli di forza nel lungo discesone.
50 sò le chile e 50 l'anne
50 è 7 numero che porta sopra al naso
anche se poe lui corre lemme lemme
se butta giù 'n discesa a brutto muso.
Siccome la su' carrozza
e il suo problema stava
le va a modifica giù nel
pe' vedé se poi la curva
nun va veloce
ne le frene
garage
je le tiene.
Ride contento pensando alla vittoria
per essere inserito nel libro della storia
e guarda soddisfatto il suo ultimo modello
che ce se diverte come un giocarello.
By Piccion
Sta diventando, a poco a poco, una piacevole tradizione che
ci introduce serenamente nella settimana natalizia.
E' la "Pastorella" una manifestazione proposta, realizzata e
diretta dalla gentilissima signora Saskia Menting e dal maestro
di musica Roberto Aronne che coinvolge una trentina di giovanissimi, dall'età variabile tra i sei e i dodici anni, che eseguono diversi canti natalizi e suonano strumenti a percussione.
Come al solito verrà proposta la domenica prima del Santo Natale ed esattamente il 18 dicembre alle ore 12. Il variopinto e rumoroso corteo si muoverà da piazza S. Andrea per scendere in
IV Campionato Interregionale
Formula troglomobili
1° classificato Enrico Minciotti
Un razzo è sfrecciato anche
quest'anno
sull'asfalto che mena in gran pendenza
alla ripa del lago un po' sornione
che guarda dal basso il suo "fiascone".
La mole del pilota in questo caso
aumentato ha surplus la propulsione
perché al posto degli ottani con il piombo
ha muscoli possenti sopra il lombo.
A nessun seppur valenti
è servito stringer forte forte i denti
non c'è stato nulla da far nella stagione
ha vinto proprio lui... il Canepone!
Oggi son qui giunti per l'alloro
tutti i parenti tra di loro,
i papà, le mamme, le nonne con gli zii,
nonché la sua ragazza su di giri,
che per l'amor del suo "Canepuccia"
s'è lasciata scappar la lacrimuccia.
Luigi Amadori
piazza Vittorio Emanuele e giungere al piazzale Roma, dopo aver
effettuato alcune soste per l'esecuzione dei canti natalizi in Corso Cavour.
La manifestazione verrà conclusa, come al solito, nel parco
pubblico di "prato giardino" con l'esecuzione di "Oh, Albero!".
Quest'anno i doni che riceveranno verranno consegnati al Decano della Cattedrale, don Agostino Ballarotto che, a sua volta, ne
farà dono a dei bambini particolarmente bisognosi.
Per completare la splendida giornata vi sarà un incontro pomeridiano con gli ospiti della Casa di Riposo Serena, alle ore 16,00.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 1994
pag. 13
Maestre P i e Filippini: una Famiglia religiosa volili» dal
Card. Marcantonio Barbarigo
Il Capitolo Generale del Pontificio Istituto delle Maestre Pie Filippini è stato ricevuto,H 19 novembre, dal Papa, al termine dei lavori dell'Assemblea Capitolare svoltasi a Roma dall'11 novembre.
Il 10 novembre, le Capitolari si sono recate a Montefiascone, presso le urne dei fondatori: S. Lucia Filippini e il Servo di Dio Cardinale Marcantonio Barbarigo, nella cripta-santuario della bellissima cattedrale di S. Margherita per attingere alle sorgenti carismatiche.
Erano presenti, oltre le Capitolari, le Maestre Pie di Montefiascone e le Suore della Congregazione del Divino Amore, anche loro fondate dal Cardinale Marcantonio Barbarigo, di cui è in corso la causa di beatificazione.
Ha presieduto la Celebrazione Eucaristica Mons. Fiorino Tagliaferri nostro Vescovo. Durante l'omelia ha illustrato la figura del Servo di Dio Marcantonio Barbarigo e il suo instancabile lavoro, coordinato da S. Lucia Filippini 300 anni fa. Voleva che fiorissero in tutti i paesi della sua diocesi le scuole, luogo di liberazione dall'ignoranza, di formazione e di promozione di tutta la persona. Al termine della solenne Celebrazione, Don Fabio Fabene,
postulatore della causa di beatificazione del Cardinale Barbarigo, si è intrattenuto con le Capitolari per informarle sull'andamento dei lavori, sollecitandole a pregare e a far pregare in tutto il mondo, al fine di ottenere grazie per intercessione del cardinale.
Il 13 novembre è stata eletta la nuova Superiora Generale dell'Istituto: la Rev.da Sr. Maria De Bacco, italo-americana oriunda di Belluno, nata nel
1932 e le nuove Consigliere generali: Sr. Nicolina Bandiera, Sr. Dorothy Di Cristoforo, Sr. Terezinha Salgado. La Superiora uscente è la Rev.da Sr.
Renata Tariciotti, la quale - con idee moderne e lungimiranti - ha retto l'Istituto negli ultimi dodici anni.
Ci piace riportare per intero il discorso del Papa perché pone in risalto le caratteristiche fondamentali dell'Istituto delle Maestre Pie, che qui a Montefiascone ha avuto origine, qui ha i suoi santi fondatori, qui opera e vive, oltreché nel mondo.
«Carissime Suore "Maestre Pie Filippini"!
Sono molto lieto di rivolgervi la mia parola in
occasione del Capitolo generale, che celebrate
dopo la solenne commemorazione del centenario del vostro Istituto, avvenuta nel novembre del
1992: porgo alla Reverenda Madre Superiora
Generale e a voi, che partecipate al Capitolo il
mio cordiale saluto, mentre nello stesso tempo
desidero raggiungere con il pensiero e con l'affetto tutte le vostre Consorelle, che lavorano in Italia e in tante altre Nazioni.
La vostra presenza mi induce ad esprimere
prima di tutto la mia ammirazione ed il mio vivo
apprezzamento per la lunga e benefica opera
svolta dalle Maestre Pie Filippini in ben trecento
anni di vita e di attività nel campo pedagogico e
formativo: in questi tre secoli di storia spesso travagliata, anche per mezzo della vostra Congregazione il Cristianesimo si è dimostrato luce delle menti e conforto dei cuori. Ne ringraziamo insieme il Signore, ricordando e venerando la vostra fondatrice, Lucia Filippini, proclamata
"santa" da Pio XI nel 1930.
Voi ben conoscete gli a vvenimenti che caratterizzarono gli inizi della vostra Famiglia religiosa, voluta dal Cardinale Marcantonio Barbarigo: le sue componenti, con il nome prima di "Maestre Pie Operaie" e in seguito di "Maestre Pie
Filippini", si distinsero dalle "Maestre Pie Venerini"di Viterbo, pur continuando ad operare in reciproca stima e collaborazione.
Lucia Filippini mirava alla formazione intellettuale, culturale e professionale delle fanciulle
e delle giovani, ma tendeva ancor più alla loro elevazione morale e religiosa, in vista della costituzione di famiglie realmente cristiane. Le accompagnava ad occuparsi dei poveri e dei malati, affinché imparassero ad esercitare la carità
in modo concreto, e le seguiva anche dopo la
scuola nel loro inserimento sociale. Il suo era un
apostolato lungimirante, che sgorgava da intima convinzione e da una eroica donazione a Cristo. La capacità organizzativa, l'autorevolezza
esigente ed amorevole, la perseverante pazienza dinanzi alle difficoltà nascevano in lei da una
fede ardente ed illuminata, che la spingeva ad
affermare: "Vorrei che col mio proprio sangue si
scrivessero tutte le verità della nostra santa Fede, tutto il Vangelo di Gesù Cristo, tutta la Scrittura e tutti i Concili della Chiesa, acciò potessero restare impressi nella mente degli uomini". Ugualmente esclamava: "Dio mio, vi amo tanto
che vorrei che le mie ossa fossero lampade, il
sangue olio, e la mia carne stoppino; vorrei come una lampada accesa bruciare e consumarmi
tutta nel vostro amore". Eancora:"\o per me bramerei moltiplicarmi in ogni angolo della terra per
poter gridare da per tutto e dire a tutte le genti di
ogni sesso, di ogni età e condizione: "Amate Dio,
amate Dio!"
Traspare da queste parole, e da tante altre
della vostra Fondatrice,una caratteristica spirituale, di cui le eredi siete voi, che seguite le sue
orme e continuate nel tempo il suo messaggio e
la sua opera. Di questa "spiritualità"equilibrata e
ardente ha bisogno la nostra società che gode di
grandi conquiste ed è insieme vittima di tremende miserie. Anche la Chiesa di oggi desidera e
invoca personalità complete ed esemplari, teologicamente preparate e spiritualmente serene
e fervorose. Il Capitolo Generale che avete svolto con fiducia e diligenza, rechi a voi e a tutte le
consorelle un convinto messaggio di ulteriore
impegno nella santificazione personale e vi stimoli a seguire con gioia e con coraggio gli esempi della vostra santa Fondatrice.
Il primo vostro impegno - vi ricorda santa
Lucia Filippini - è nella scuola: è qui che dovete esprimere il coraggio della verità, congiunta
alla soavità dell'amore e all'attenzione per il dialogo sincero ed aperto. Agli alunni, desiderosi di
dar senso alla vita, proponete i valori intramontabili del vangelo, attraverso l'insegnamento, ed
ancor più mediante una quotidiana e gioiosa testimonianza cristiana.
Secondo vostro impegno, già intuito e felicemente realizzato dalla Fondatrice, è una formazione che si estenda ben oltre il periodo
scolastico, e diventi perciò permanente. Il
credente, per consolidarsi nelle proprie convinzioni e rispondere coerentemente alla divina
chiamata alla santità, deve poter usufruire di un
insegnamento dottrinale sicuro ed aggiornato:
occorre pure che egli cresca in un 'atmosfera spirituale stimolante, impregnata di fede e di preghiera, vivificata dal frequente ricorso ai sacramenti e soprattutto all'Eucarestia e alla Confessione, e da un ascesi solida che si ispiri al mistero della Croce del Redentore.
Terzo vostro impegno è la promozione
del ruolo della donna nella società, con speciale attenzione alla famiglia. Particolarmente
in questo campo, nell'ambito già della autentica
promozione della donna e della formazione cristiana delle famiglie, la Chiesa ha bisogno di voi,
care Maestre Pie Filippini. Sappiate educare ai
valori familiari le giovani e i ragazzi affidati alle
vostre cureI Sappiate operare con ardore e tatto evangelico nelle famiglie che incontrate nel
vostro servizio apostolico!
Vi aiuti la santa Fondatrice a portare a compimento questa vostra impegnativa missione.
Seguendo il suo esempio, amate ed imitate
con devozione filiale Maria, alla cui potente intercessione santa Lucia Filippini fece incessante ricorso durante l'intera sua esistenza.
Con tali voti ed auspici, imparto di cuore a voi
qui presenti e all'intera vostra Famiglia spirituale la Benedizione Apostolica, pegno di copiosi
favori celesti. »
Dal vaticano, 19 novembre 1994
Calendario Parrocchiale
8 dicembre •• Immacolata Concezione
giovedì
ore 16,30:
S. Messa del Vescovo Fiorino a
conclusione della festa.
10 dicembre
sabato
ore 17,00:
13 dicembre
martedì
Trigesimo della nascita al cielo
di D. Francesco Martinangeli
S. Messa nella basilica di S.
Margherita.
Festa di S. Lucia di Siracusa,
protettrice della vista
Sante Messe nella chiesa di S.
Francesco alle ore 7,30-9-10-1117.
16 dicembre
Inizio della Novena di Natale
ore 16,45: S. Andrea
23 dicembre
50 della consacrazione sacervenerdì
dotale di D. Alfio Battistoni, che
vive silenzioso nella nostra città,
dopo essersi ritirato da Rettore di
Villa card. Salotti.
24 dicembre - in S. Margherita:
- recita dei sermoni
sabato
- Presepio vivente
- Messa di mezzanotte
- Scambio auguri con la candelina accesa.
25 dicembre - Natale del Signore
"Oggi la luce risplende su di noi".
domenica
30 dicembre
25° di sacerdozio di D. Giosi
venerdì
Cento
Auguri e preghiere.
31 dicembre - Ultimo giorno dell'anno
Funzione di ringraziamento.
sabato
ore 17,30: Parlerà D. Domenico Severi.
1 gennaio
Primo giorno dell'anno
domenica
Festa di Maria, Madre di Dio.
Giornata per la pace.
6 gennaio
Epifania
venerdì
ore 16,00: Festa dei ragazzi
venerdì
PRO
9 dicembre:
10 dicembre:
16 dicembre:
17 dicembre:
23 dicembre:
DEFUNCTIS
Pro Defunctis;
D. Francesco Martinangeli;
Pro Defunctis;
Paolo Trapè;
Alfredo Manzi.
pag.
20
I A VOCE - n° 12 - Dicembre 19'M
Summa cum laude...
Dott.ssa
in
"nonna"!
ir-
Si tratta della vivace
signora Rosa Scopa-
l i
-
*
E' questo l'apprezzamento dato dalla Commissione alla tesi di laurea del nuovo dottore in Teologia Morale, D. Enzo
Di Francesco, vicerettore del Seminario di Viterbo. L'ha
conseguita il 24 ottobre presso l'«Accademia Alfonsiana»,
discutendo la tesi: "La pace in Giorgio La Pira: sindacoprofeta" (anni 1951-57, 1961-65).
Oltre alla summa cum laude, ha ricevuto anche il diritto alla pubblicazione. I professori dinanzi ai quali ha discusso la
tesi sono; S. Cannon - presidente, Santino Raponi, relatore e N. Filippi.
ro, classe 1915, rimasta vedova da qualche anno del marito
Felice Cartoni.
La signora Rosa, che
riesce ancora a far
tutto in casa, senza
lamentazioni, dà veramente una mano
alla figlia Margherita,
con la quale vive, ed
al genero Benito
Paoletti, sempre impegnato nella sua ricca azienda agricola, aiutato dai figli Claudio e Gianfranco e, quando è necessario, dalla figlia Ines con il marito Giuseppe Francini.
Ci credereste? Tutti perdono la testa, compresa la bisnonna Rosa, per il simpatico e furbo nipotino Fabio, di 20 mesi.
14 gennaio :
E' il nonnino di 92 anni nell'atto di tagliare la torta, circondato dalle figlie: Rina, Ornella, Margherita, Maria e Flora,
assente ma presente in spirito il figlio Vincenzo. Ci credereste? papà Sante ha intenzione di sfondare il muro dei
cento anni e noi glielo auguriamo di cuore.
PROGRAMMA
L'amore fondamentale e nativa vocazione dell'uomo
21 gennaio:
Aspetti teologici e spiritualità del matrimonio sacramento
28 gennaio:
Aspetti canonici del matrimonio
4 febbraio:
Il matrimonio nella legislazione civile
11 febbraio:
Maschio e femmina ti creò. La sessualità nel matrimonio
18 febbraio:
La parrocchia famiglia di famiglie. La
celebrazione del matrimonio
25 febbraio:
In dialogo con alcune coppie disposi
4 marzo :
La maturità umana fondamento necessario de! matrimonio
11 marzo:
Incontro di spiritualità
Sante Fiorucci
Neo laureati
- La signora Maria Margherita Gelanese. nipote del nostro
concittadino Romeo Ernesto, deceduto da molti anni, il 27
ottobre - presso l'Università degli Studi di Roma, Tor Vergata, Facoltà di Medicina e Chirurgia - si è laureata in "Ematologia Pediatrica" discutendo la tesi: "Produzione di radicali liberi da piastrine attivate". Relatore è stato il prof. Domenico Del Principe, e controrelatore il prof. A. Finazzi Agrò. Risultato: 110/110.
Alla neo-dottoressa, che sembra già laureata in bontà e religiosità, nonché alla sua famiglia, formuliamo l'augurio di
poter mettere a frutto al più presto la sua preziosa laurea.
Non si tratta di una semplice serie di lezioni, ma vuole aiutare i giovani fidanzati a scoprire la presenza di Cristo nella loro vita e nella famiglia che formeranno con il sacramento del matrimonio. Proporre il vangelo della famiglia una, fedele e aperta alla vita, cellula della società e chiesa domestica. Gli incontri aiuteranno gli sposi a prepararsi e a vivere il matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa ed a percepire il desiderio e la necessità di
continuare a testimoniare la fede anche dopo il matrimonio.
La partecipazione al corso è moralmente obbligatoria, l'omissione non costituisce un impedimento alla valida e lecita celebrazione del matrimonio, ma è un dovere di coscienza che ogni coppia deve sentire proprio.
Le lezioni inizieranno sabato 14 gennaio presso l'Istituto delle Maestre Pie Filippini con ingresso a Piazza S.
Margherita (cancello di ferro) alle ore 18. Tutte le coppie
che vogliono possono intervenire. Al termine sarà rilasciato un documento di partecipazione da consegnare al proprio parroco e che sarà inserito nell'incartamento del matrimonio.
Auguri, nonna Rosa; che HSignore le conceda di vivere ancora a lungo e in piena salute.
Al neo dottore, che è anche assistente diocesano di A.C..
oltre che vice rettore al Seminario Maggiore di Viterbo, formuliamo le nostre più vive congratulazioni.
- Il sig. Andrea Sterrantino, che qui a Montefiascone ha
ancora diversi amici e compagni di scuola e attualmente abita a Follonica con la madre Serenella, ha conseguito la
laurea in Scienze Economiche Bancarie, discutendo la tesi: "Strategie Competitive e Collaborative. Il caso Tioxide".
Relatore è stato l'esimio prof. Angelo Bringoli. Punteggio
108/110. Approfittiamo della notizia per congratularci con
il neo-dottore e con la madre che, pur stando lontana, è rimasta sempre affezionata a questa nostra cittadina e al nostro giornale.
Corso di preparazione
al matrimonio
20 Novembre
Giornata
dei
Ringraziamento
A AA
Quest'anno la Coltivatori Diretti ha
celebrato la Giornata Nazionale del
Ringraziamento, per la nostra zona, nella Basilica di S. Margherita di
Montefiascone. La Messa è stata officiata da Sua Ecc.za Mons. Fiorino, il quale, subito dopo, con a fianco l'On. Bruni, ha benedetto i mezzi agricoli.
- In via D. Alighieri è stato ritrovato un orologio da donna. Tel. 82.60.50.
- Ragazza disponibile per qualsiasi lavoro giorno e notte. Tel. 82.60.50.
Cristofer Ogunleye
augura Buon Natale e Buon Anno a tutti gli amici falisci e viterbesi, specialmente a D. Agostino, D. Alfio, sig.na Laura, Valerio, cav. Cesare, sigg.ri Leonardi, Menghini
Giuseppe, Giovanna Femminella, Maria del cinema
Moderno, Maria Pistoni, ecc.
s.o.s.
"La Voce" risente della crisi coinvolgente le famiglie italiane. Speriamo che
sia una cosa passeggera.
Potete versare sul c.c. n° 1853/76
presso la Banca Cattolica o sul c.c. n°
10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone, preoccupandovi di mettere il vostro nome
per essere inseriti nella rubrica "La
Voce è grata ai suoi".
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Il compleanno di Gesù