Federazioni degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio
Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Art. 1 – Obiettivi della legge
Art. 1 – Obiettivi della legge
Art. 2 - Definizioni
Art. 2 - Definizioni
Art. 3 - Interventi straordinari di ampliamento
Art. 3 - Interventi straordinari di ampliamento
Art. 4 - Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione
Art. 4 - Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione
Art. 5 - Riqualificazione aree urbane degradate
Art. 5 - Riqualificazione aree urbane degradate
Art. 6 - Misure di semplificazione in materia di governo del territorio
Art. 6 - Misure di semplificazione in materia di governo del territorio
Art. 7 - Valutazione della sicurezza e libretto del fabbricato
Art. 7 - Valutazione della sicurezza e libretto del fabbricato
Art. 8 - Modifica alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9
Art. 8 - Modifica alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9
Art. 9 - Norma finale e transitoria
Art. 9 - Norma finale e transitoria
Art. 10 - Dichiarazione di urgenza
Art. 10 - Dichiarazione di urgenza
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Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 1
Obiettivi della legge
1. La presente legge è finalizzata:
al contrasto della crisi economica e alla tutela dei livelli
occupazionali, attraverso il rilancio delle attività edilizie, volte al
miglioramento della qualità architettonica,
- al miglioramento energetico e strutturale del patrimonio
residenziale esistente e del suo sviluppo funzionale, nonché alla
prevenzione del rischio sismico.
- ad incrementare, in risposta ai bisogni abitativi delle famiglie in
condizioni di particolare disagio economico e sociale, il patrimonio di
edilizia residenziale pubblica avviando un processo di riqualificazione
di aree urbane degradate o esposte a particolari rischi ambientali e
sociali.
2.A questi fini sono disciplinati interventi di incremento volumetrico
entro i limiti di cui ai successivi articoli 3 e 4 ed interventi di
riqualificazione delle aree urbane degradate di cui all’art.5, da
attuare con procedure semplificate sempre nel rispetto della
sicurezza dei luoghi di lavoro.
Articolo 1
Obiettivi della legge
1. La presente legge è finalizzata:
al contrasto della crisi economica e alla tutela dei livelli
occupazionali, attraverso il rilancio delle attività edilizie, volte al
miglioramento della qualità edilizia ed architettonica,
- al miglioramento energetico e strutturale del patrimonio
residenziale esistente e del suo sviluppo funzionale, nonché alla
prevenzione del rischio sismico.
- ad incrementare, in risposta ai bisogni abitativi delle famiglie in
condizioni di particolare disagio economico e sociale, il patrimonio di
edilizia residenziale pubblica avviando un processo di riqualificazione
di aree urbane degradate o esposte a particolari rischi ambientali e
sociali.
2.A questi fini sono disciplinati interventi di incremento volumetrico
entro i limiti di cui ai successivi articoli 3 e 4 ed interventi di
riqualificazione delle aree urbane degradate di cui all’art.5, da
attuare con procedure semplificate sempre nel rispetto della
sicurezza dei luoghi di lavoro.
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Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 2
Definizioni
1. Ai fini della presente legge si fa riferimento alla seguenti
definizioni:
a) per edifici residenziali si intendono gli edifici con destinazione
d’uso residenziale prevalente, nonché gli edifici rurali ad uso
abitativo;ù
b) la prevalenza dell’uso residenziale è determinata nella misura
minima del 70% dell’utilizzo dell’intero edificio;
c) per superficie utile lorda dell’unità immobiliare si intende la
somma delle superfici delimitate dal perimetro esterno di
ciascuna unità il cui volume fuori terra abbia un’ altezza media
interna netta non inferiore a metri 2,40.
d) per volumetria esistente si intende la volumetria lorda già
edificata ed assentita;
1
2
3
4
Articolo 2
Definizioni
1. Ai fini della presente legge si fa riferimento alla seguenti
definizioni:
a) per edifici residenziali si intendono gli edifici con destinazione
d’uso residenziale prevalente, nonché gli edifici rurali ad uso
abitativo; 1
b) la prevalenza dell’uso residenziale è determinata nella misura non
inferiore al 50% della superficie utile netta2 dell’utilizzo
dell’intero edificio;
c) per superficie utile lorda dell’unità immobiliare si intende la
somma delle superfici delimitate dal perimetro esterno di
ciascuna unità il cui volume fuori terra abbia un’ altezza media
interna netta non inferiore a metri 2,40.
d) per volumetria esistente si intende la volumetria lorda già
edificata ed assentita, in assenza di atti amministrativi anche
mediante perizia asseverata da parte di tecnico abilitato, per
gli edifici di epoca anteriore al 1 settembre 1967. È altresì da
considerarsi volumetria esistente quella derivante dalla
riedificazione di un intero manufatto, o di parti di esso,
eventualmente crollato o demolito, ovvero dichiarato inagibile
alla data di pubblicazione della presente legge, purché sia
possibile, anche attraverso fonti iconografiche, cartografiche,
fotografiche e catastali, documentarne la consistenza certa.
Al fine di preservare le “masserie” che costituiscono patrimonio della cultura agricola e sociale del territorio campano sarà necessario per le Amministrazioni comunali
stilare un elenco di beni da catalogare per i quali non sarà possibile applicare gli effetti della presente legge.
L’obiettivo è quello di consentire interventi anche su quelle realtà edilizie caratterizzate da una tipologia mista capannone (piano inferiore) / abitazione (piano superiore)
Tale emendamento si propone di rendere applicabile la Legge anche a quelle realtà extraurbane o meno che, realizzate prima della approvazione di strumenti urbanistici,
non abbiano titoli immediatamente reperibili per acclararne la liceità.
Si ritiene necessario precisare che l’elenco da definire nelle redigende linee guida è da considerarsi enumerativo ma non tassativo, al fine di non rendere eventualmente
nulla l’efficacia della presente legge qualora le stesse linee guida non fossero emanate in tempi celeri.
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Anche tale documentazione deve essere contenuta in una
apposita relazione storica asseverata da tecnico abilitato 3;
e) la volumetria lorda da assentire non comprende le cubature, da
definirsi a titolo esemplificativo4 con linee guida, necessarie a
garantire il risparmio energetico e le innovazioni tecnologiche in
e) la volumetria lorda da assentire non comprende le cubature, da
edilizia;
definirsi con linee guida, necessarie a garantire il risparmio
f) per aree urbanizzate si intendono quelle dotate di opere di
energetico e le innovazioni tecnologiche in edilizia;
urbanizzazione primaria;
f) per aree urbanizzate si intendono quelle dotate di opere di g) per distanze minime e altezze massime dei fabbricati si intendono
quelle previste dagli strumenti urbanistici generali o, in assenza,
urbanizzazione primaria;
quelle definite dal decreto ministeriale 2 aprile 1968, 1444. Nel
g) per distanze minime e altezze massime dei fabbricati si intendono
caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni edilizie l’altezza
quelle previste dagli strumenti urbanistici generali o, in assenza,
massima delle facciate non può superare l’altezza media
quelle definite dal decreto ministeriale 2 aprile 1968, 1444.
dell’intorno urbano di riferimento, tuttavia, il progetto può
prevedere la possibilità di altezze minori o maggiori che vanno
però motivate e documentate in relazione alla morfologia del
progetto e dei caratteri edilizi presi come sistema di
riferimento.
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Articolo 3
Interventi straordinari di ampliamento
1. In deroga agli strumenti urbanistici vigenti è consentito
l’ampliamento fino al 20% della volumetria esistente degli edifici
residenziali uni-bi familiari, e comunque degli edifici di volumetria
non superiore ai 1000 mc e degli edifici residenziali di altezza non
superiori ai 7 m dalla linea di gronda.
Articolo 3
Interventi straordinari di ampliamento
1. In deroga agli strumenti urbanistici e territoriali di livello
comunale, provinciale e regionali è consentito l’ampliamento fino al
20% della volumetria esistente degli edifici residenziali di volumetria
non superiore ai 1000 mc. È altresì ammesso l’ampliamento sempre
nel limite del 20% di tutti gli edifici residenziali la cui altezza non
superi i 7 m alla linea di gronda5.
2. L’ampliamento di cui al comma 1 è consentito:
a) su edifici in cui è prevalente la destinazione abitativa ai sensi
dell’articolo 2 lettere a) e b), la cui restante parte abbia utilizzo
compatibile con quello abitativo;
b) per interventi che non modificano la destinazione d’uso degli
edifici interessati;
c) su edifici residenziali ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle
distanze minime e delle altezze massime dei fabbricati;
2. L’ampliamento di cui al comma 1 è consentito:
a) su edifici in cui è prevalente la destinazione abitativa ai sensi
dell’articolo 2 lettere a) e b), la cui restante parte abbia utilizzo
compatibile con quello abitativo;
b) per interventi che non modificano la destinazione d’uso degli
edifici interessati;
c) su edifici residenziali ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle
distanze minime e delle altezze massime dei fabbricati, nonché negli
edifici rurali destinati ad uso abitativo così come definiti
dall’art.2 comma a)6;
d) su edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati
in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
elevata nonché nelle aree esterne a quelle definite a rischio
vulcanico.
3. Per la realizzazione dell’ampliamento è obbligatorio:
a) l’utilizzo di tecniche costruttive che garantiscano prestazioni
energetico- ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di
d) su edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati
in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
elevata.
3. Per la realizzazione dell’ampliamento è obbligatorio:
a) l’utilizzo di tecniche costruttive che garantiscano prestazioni
energetico- ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di
5
6
Si ipotizza, mediante la presente modifica, di permettere un reale e diffuso impulso anche per gli edifici che eccedono leggermente i limiti dimensionali fissati, ma nel
rispetto di un incremento parametrato ad un soglia massima comune per tutti. Inoltre, per le realtà del tipico nucleo famigliare del meridione, spesso ci si imbatte in
frazionamenti edilizi per case di poco più dei 50/70 mq, destinati a diversi componenti della stessa famiglia che si troverebbero esclusi dalla portata di tale provvedimento
mentre, paradossalmente, potrebbe trovarsi a beneficiare di tale disposizione un titolare di abitazione unifamiliare che già sia in possesso di una abitazione di oltre 300 mq!
Emendamento necessario al fine di non escludere la possibilità di intervento in tutte quelle realtà edilizie che ricadono al di fuori delle aree urbanizzate.
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indirizzo regionali e dalla vigente normativa. L’utilizzo delle tecniche indirizzo regionali e dalla vigente normativa. L’utilizzo delle tecniche
costruttive ed il rispetto degli indici di prestazione energetica fissati costruttive ed il rispetto degli indici di prestazione energetica fissati
dalla Giunta Regionale sono certificati dal direttore dei lavori con la dalla Giunta Regionale, sono asseverati in fase di progetto da
comunicazione di ultimazione dei lavori. Gli interventi devono essere tecnico abilitato e certificati dal direttore dei lavori con la
realizzati da una ditta con iscrizione anche alla Cassa edile comunicazione di ultimazione dei lavori. Gli interventi devono essere
comprovata da un regolare DURC. In mancanza di detti requisiti non è realizzati da una ditta con iscrizione anche alla Cassa edile
certificata l’agibilità, ai sensi dell’art.25 D.P.R. n.380/200, comprovata da un regolare DURC. In mancanza di detti requisiti non è
dell’intervento realizzato;
certificata l’agibilità, ai sensi dell’art.25 D.P.R. n.380/200,
dell’intervento realizzato;
b) la conformità alle norme sulle costruzioni in zona sismica.
b) la conformità alle norme sulle costruzioni in zona sismica
asseverata da professionista abilitato7.
4. Per gli edifici residenziali e loro frazionamento, sui quali sia stato 4. Per gli edifici residenziali e loro frazionamento, sui quali sia stato
realizzato l’ampliamento ai sensi della presente legge, non può essere realizzato l’ampliamento ai sensi della presente legge, non può essere
modificata la destinazione d’uso se non siano decorsi almeno cinque modificata la destinazione d’uso se non siano decorsi almeno cinque
anni dalla comunicazione di ultimazione dei lavori.
anni dalla comunicazione di ultimazione dei lavori.
5. L’ampliamento non può essere realizzato su edifici residenziali:
5. L’ampliamento non può essere realizzato su edifici residenziali:
a) i cui volumi sono stati realizzati in assenza o in difformità dal titolo a) i cui volumi sono stati realizzati in assenza o in difformità dal titolo
abilitativo e non condonati ai sensi delle norme vigenti;
abilitativo e non condonati ai sensi delle norme vigenti;
b) di valore storico, culturale ed architettonico vincolati ai sensi del b) di valore storico, culturale ed architettonico con vincolo di
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m. i. e con vincolo di inedificabilità assoluta ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 42 e s.m. i., Titolo I Parte Seconda Capo I e Parte Terza
inedificabilità assoluta;
Capo IV8;
c) privi di relativo accatastamento, ovvero per le unità per le quali,
c) privi di relativo accatastamento.
mediante asseverazione redatta da professionista abilitato, sia
possibile ricostruire la originaria consistenza, anche a seguito di
eventuali ampliamenti succedutisi nel tempo legittimamente9.
6. L’ampliamento non può essere realizzato in aree:
6. L’ampliamento non può essere realizzato in aree:
a) collocate all’interno delle zone territoriali omogenee “A” di cui a) collocate all’interno delle zone territoriali omogenee “A” di cui
all’articolo 2 del d.m. 1444/1968 o ad esse assimilabili, così come all’articolo 2 del d.m. 1444/1968 o ad esse assimilabili, così come
definite dagli strumenti urbanistici generali, ad eccezione di quelle
definite dagli strumenti urbanistici generali;
7
8
9
Precisazione necessaria al fine di scongiurare l’esercizio abusivo o improprio di professionalità non abilitate per legge.
Si suggerisce di precisare la natura di imposizione del vincolo preordinato alla tutela, specificando che l’impossibilità all’intervento è limitata alla sola
prescrizione di in edificabilità assoluta.
L’obiettivo è quello di non escludere dal portato della Legge le unità prive di accatastamento ovvero per quelle che rilevano difformità dallo stesso.
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unità per le quali gli strumenti urbanistici vigenti prevedano
interventi di ampliamento, sostituzione edilizia o riedificazione
anche con cambio di destinazione d’uso in residenziale.
b) il cui vincolo determina la inedificabilità assoluta, ai sensi delle b) il cui vincolo determina la inedificabilità assoluta, ai sensi delle
vigenti leggi statali e regionali, e nelle aree sottoposte a vincoli vigenti leggi statali e regionali, e nelle aree sottoposte a vincoli
imposti a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali, a tutela di imposti a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali, a tutela di
interessi della difesa militare e della sicurezza interna, e aree interessi della difesa militare e della sicurezza interna, e aree
individuate a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto individuate a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto elevata
elevata;
nonché nelle aree definite a rischio vulcanico.
c) collocate nelle riserve nazionali o regionali, nelle zone A e B dei c) collocate nelle riserve nazionali o regionali, nelle zone A e B dei
territori dei parchi regionali, nelle zone A, B, e C dei parchi nazionali. territori dei parchi regionali, nelle zone A, B, e C dei parchi nazionali.
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Articolo 4
Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione
Articolo 4
Interventi straordinari di demolizione e ricostruzione
1. In deroga agli strumenti urbanistici vigenti è consentito l’aumento 1. In deroga agli strumenti urbanistici vigenti e territoriali di livello
entro il limite del 35% della volumetria esistente degli edifici
residenziali per gli interventi di demolizione e ricostruzione,
all’interno della stessa unità immobiliare catastale e delle
pertinenze esterne asservite al fabbricato.
2. L’aumento di cui al comma 1 è consentito:
a) su edifici in cui è prevalente la destinazione abitativa ai sensi
dell’articolo 2 lettere a) e b), la cui restante parte abbia utilizzo
compatibile con quello abitativo;
b) per interventi che non modificano la destinazione d’uso prevalente
degli edifici interessati;
c) su edifici residenziali ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle
distanze minime e delle altezze massime dei fabbricati,
d) su edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati
in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
elevata.
3. Il
numero delle unità immobiliari residenziali originariamente
esistenti può variare, purché le eventuali unità immobiliari
aggiuntive abbiano una superficie utile lorda non inferiore a
sessanta metri quadrati;
10
comunale, provinciale e regionale è consentito l’aumento entro
il limite del 35% della volumetria esistente degli edifici
prevalentemente10 residenziali per gli interventi di demolizione e
ricostruzione anche con modifica della sagoma, della tipologia
e morfologia, ma nel rispetto dei parametri edilizi per
distanze ed altezze dei fabbricati, all’interno dello stesso
lotto e delle pertinenze esterne asservite al fabbricato.
2. L’aumento di cui al comma 1 è consentito:
a) su edifici in cui è prevalente la destinazione abitativa ai sensi
dell’articolo 2 lettere a) e b), la cui restante parte abbia utilizzo
compatibile con quello abitativo;
b) per interventi che non modificano la destinazione d’uso prevalente
degli edifici interessati;
c) su edifici residenziali ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle
distanze minime e delle altezze massime dei fabbricati, nonché negli
edifici rurali destinati ad uso abitativo, ovunque essi ricadano, e
così come definiti dall’art.2 comma a);
d) su edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati
in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
elevata nonché nelle aree esterne a quelle definite a rischio
vulcanico.
d) su edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati
in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
elevata.
Analogamente a quanto suggerito per le definizioni della presente legge all’art.2 co. a) e b).
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3. Il
numero delle unità immobiliari residenziali originariamente
esistenti può variare, purché le eventuali unità immobiliari
aggiuntive abbiano una superficie utile non inferiore alla
superficie utile netta di metri quadrati quarantacinque11;
4. E’ consentito, nella realizzazione dell’intervento di cui al comma 4. E’ consentito, nella realizzazione dell’intervento di cui al comma
1 del presente articolo, l’incremento dell’altezza preesistente
fino al 20% oltre il limite previsto all’art. 2 comma 1 lettera g).
5. Per la realizzazione dell’aumento è obbligatorio:
a) l’utilizzo di tecniche costruttive che garantiscano prestazioni
energetico- ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di
indirizzo regionali e dalla normativa vigente. L’utilizzo delle tecniche
costruttive ed il rispetto degli indici di prestazione energetica fissati
dalla Giunta Regionale sono certificati dal direttore dei lavori con la
comunicazione di ultimazione dei lavori. Gli interventi devono essere
realizzati da una ditta con iscrizione anche alla Cassa edile
comprovata da un regolare DURC. In mancanza di detti requisiti non è
certificata l’agibilità ai sensi, dell’art.25 D.P.R. n.380/2001,
dell’intervento realizzato.
b) il rispetto delle prescrizioni tecniche di cui al decreto ministeriale
14 giugno 1989 in materia di abbattimento barriere architettoniche ai
sensi della legge 9 gennaio 1989 n. 13.
c) la conformità alle norme sulle costruzioni in zona sismica.
1 del presente articolo, l’incremento dell’altezza preesistente
fino al 20% oltre il limite previsto all’art. 2 comma 1 lettera g).
5. Per la realizzazione dell’aumento è obbligatorio:
a) l’utilizzo di tecniche costruttive che garantiscano prestazioni
energetico- ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di
indirizzo regionali e dalla normativa vigente. L’utilizzo delle tecniche
costruttive ed il rispetto degli indici di prestazione energetica fissati
dalla Giunta Regionale, sono asseverati da tecnico abilitato in fase
di progettazione e certificati dal direttore dei lavori con la
comunicazione di ultimazione dei lavori. Gli interventi devono essere
realizzati da una ditta con iscrizione anche alla Cassa edile
comprovata da un regolare DURC. In mancanza di detti requisiti non è
certificata l’agibilità ai sensi, dell’art.25 D.P.R. n.380/2001,
dell’intervento realizzato.
b) il rispetto delle prescrizioni tecniche di cui al decreto ministeriale
14 giugno 1989 in materia di abbattimento barriere architettoniche ai
sensi della legge 9 gennaio 1989 n. 13.
c) la conformità alle norme sulle costruzioni in zona sismica,
asseverata da tecnico abilitato.
gli edifici residenziali e loro frazionamento, sui quali sia stato
6. Per gli edifici residenziali e loro frazionamento, sui quali sia stato 6. Per
realizzato l’aumento ai sensi della presente legge, non può essere
realizzato l’aumento ai sensi della presente legge, non può essere
11
In ossequio a quanto dettato dalla Legge 457 del 5 agosto ’78, art. 43 e dall’art. 13 del Regolamento per l’esecuzione degli interventi di ERP sovvenzionata
da parte degli IACP, Comuni ed altri Enti operanti nella Regione Campania.
12
Si suggerisce di precisare la natura di imposizione del vincolo preordinato alla tutela, specificando che l’impossibilità all’intervento è limitata alla
sola prescrizione di in edificabilità assoluta.
13
Potrebbe riportarsi il dettato dell’art. 125 delle NTA della Variante generale del PRG di Napoli: unità coerenti e incoerenti. La ratio è quella di permettere
anche opere di riqualificazione del tessuto urbano in presenza di unità estranee al contesto sviluppato dei centri cittadini.
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modificata la destinazione d’uso se non siano decorsi almeno
modificata la destinazione d’uso se non siano decorsi almeno
cinque anni dalla comunicazione di ultimazione dei lavori.
cinque anni dalla comunicazione di ultimazione dei lavori.
7. L’aumento non può essere realizzato su edifici residenziali:
7. L’aumento non può essere realizzato su edifici residenziali:
b) di valore storico, culturale ed architettonico vincolati ai sensi del
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m. i. e con vincolo di
inedificabilità assoluta;
b) di valore storico, culturale ed architettonico vincolati ai sensi del
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m. i., Titolo I, Parte
con vincolo di
Seconda Capo I, e Parte Terza Capo IV 12,
inedificabilità assoluta;
c) privi di relativo accatastamento, ovvero per le unità per le quali,
mediante asseverazione redatta ai sensi dell’art. 481 del c.p. da
professionista abilitato, sia possibile ricostruire la esatta ed
originaria consistenza, anche a seguito di eventuali ampliamenti
succedutisi nel tempo legittimamente.
a) i cui volumi sono stati realizzati in assenza o in difformità dal titolo
abilitativo e non condonati ai sensi delle norme vigenti;
c) privi di relativo accatastamento.
8. L’aumento non può essere realizzato in aree:
a) collocate all’interno delle zone territoriali omogenee “A” di cui
all’articolo 2 del d.m. 1444/1968 o ad esse assimilabili, così come
definite dagli strumenti urbanistici generali;
a) i cui volumi sono stati realizzati in assenza o in difformità dal titolo
abilitativo e non condonati ai sensi delle norme vigenti;
8. L’aumento non può essere realizzato in aree:
a) collocate all’interno delle zone territoriali omogenee “A” di cui
all’articolo 2 del d.m. 1444/1968 o ad esse assimilabili, così come
definite dagli strumenti urbanistici generali ad eccezione di quelle
unità che non presentano certificata garanzia di sicurezza
abitativa e tecnologica, nonchè di quelle unità per le quali gli
strumenti urbanistici vigenti prevedono la sostituzione edilizia 13;
a1) le limitazioni di cui al precedente comma a) non trovano
applicazione anche nei casi in cui gli interventi riguardino;
• la ricostruzione di edifici e manufatti che, a seguito di
eventi di calamità naturale, risultino crollati o demoliti,
nonché dichiarati inagibili alla data di entrata in vigore
della presente legge;
• la ricostruzione di edifici e manufatti che, a seguito del
sisma del 1980 e successivi, non possono essere ricostruiti
nel centro storico sulle proprie aree di sedime, e, pertanto,
sottoposti ad un Programma di delocalizzazione ai sensi
dell’art.9 ex legge. 219/81
b) il cui vincolo determina la inedificabilità assoluta, ai sensi delle
vigenti leggi statali e regionali, e nelle aree sottoposte a vincoli b) il cui vincolo determina la inedificabilità assoluta, ai sensi delle
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
imposti a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali, a tutela di vigenti leggi statali e regionali, e nelle aree sottoposte a vincoli
interessi della difesa militare e della sicurezza interna, e aree imposti a difesa delle coste marine, lacuali e fluviali, a tutela di
individuate a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto interessi della difesa militare e della sicurezza interna, e aree
elevata;
individuate a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto
c) collocate nelle riserve nazionali o regionali, nelle zone A e B dei elevata, nonché nelle aree a rischio vulcanico
territori dei parchi regionali, nelle zone A, B, e C dei parchi nazionali. c) collocate nelle riserve nazionali o regionali, nelle zone A e B dei
territori dei parchi regionali, nelle zone A, B, e C dei parchi nazionali.
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio
Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 5
Riqualificazione aree urbane degradate
1. La risoluzione delle problematiche abitative e della riqualificazione
del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, in linea con le finalità
e gli indirizzi della L.R. 13/08 (Legge di approvazione del Piano
Territoriale Regionale,) si possono attuare attraverso la promozione
dello sviluppo sostenibile della città e con strategie per la
valorizzazione del tessuto urbano, la riduzione del disagio abitativo, il
miglioramento delle economie locali e l´integrazione sociale.
2. Al riguardo possono essere individuati dalle Amministrazioni
Comunali, ambiti la cui trasformazione urbanistica ed edilizia è
subordinata alla cessione da parte dei proprietari, singoli o riuniti in
consorzio, e in rapporto al valore della trasformazione, di aree o
immobili da destinare a edilizia residenziale sociale, in aggiunta alla
dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati alle
attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi di cui al decreto
interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
3. In tali ambiti, al fine di favorire la sostituzione edilizia nelle aree
urbane da riqualificare di cui al comma 2, anche in variante agli
strumenti urbanistici vigenti, è consentito l’aumento entro il limite
del 50% della volumetria esistente, per gli interventi di demolizione,
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Articolo 5
Riqualificazione aree urbane degradate
1. La risoluzione delle problematiche abitative e della riqualificazione
del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, in linea con le finalità
e gli indirizzi della L.R. 13/08 (Legge di approvazione del Piano
Territoriale Regionale,) si possono attuare attraverso la promozione
dello sviluppo sostenibile della città e con strategie per la
valorizzazione del tessuto urbano, la riduzione del disagio abitativo, il
miglioramento delle economie locali e l´integrazione sociale.
2. Al riguardo, anche in deroga agli strumenti urbanistici e
territoriali di livello comunale, provinciale e regionale, le
Amministrazioni Comunali possono individuare ambiti la cui
trasformazione urbanistica ed edilizia è subordinata alla cessione da
parte dei proprietari, singoli o riuniti in consorzio, e in rapporto al
valore della trasformazione, di aree o immobili da destinare a edilizia
residenziale sociale, in aggiunta alla dotazione minima inderogabile di
spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a
parcheggi di cui al decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.
2bis. Gli interventi di cui ai precedenti commi trovano
applicazione con la stesura di un Accordo di Programma ai sensi
dell’art. 12 della L.R. Campania 16/04 e s. m. ed i. che deve
concludersi entro 60 giorni dalla convocazione. L’eventuale
partecipazione senza il rilascio del relativo parere o assenza
dalle riunioni convocate nei modi di rito da parte di enti ed
amministrazioni di livello comunale, provinciale e regionale
coinvolte nel procedimento, si intende equivalente al rilascio di
parere favorevole all’intervento.
3. Nelle aree urbanizzate, in deroga agli strumenti urbanistici e
territoriali di livello comunale, provinciale e regionale, ad
esclusione delle zone agricole e fermo restando quanto previsto
all’articolo 4 della presente legge, le Amministrazioni Comunali
del 28.05.09)
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
ricostruzione e ristrutturazione urbanistica degli edifici residenziali individuano ambiti urbani da riqualificare e dettano linee guide
pubblici.
coerenti con quelle predisposte dalla Giunta Regionale di cui al
comma 5 del presente articolo.
In tali ambiti, per gli edifici non residenziali, sono consentiti
interventi di sostituzione edilizia a parità di superficie utile lorda
esistente, anche con cambiamento di destinazione d’uso, che
prevedano la realizzazione di una quota non inferiore al 20% destinata
all’edilizia convenzionata.
A titolo di incentivo sono ammessi incrementi cumulabili della SUL
esistente:
a) entro il limite massimo del 40% per la messa in sicurezza,
bonifica e ripristino ambientale dei siti industriali e delle
aree dismesse;
b) entro il limite massimo del 30% per la dismissione di
attività in uso inidonee sotto il profilo ambientale e/o
urbanistico;
c) entro il limite massimo del 20% per l’utilizzo delle tecniche
costruttive che garantiscano prestazioni energeticoambientali nel rispetto dei parametri e procedure stabilite
dal comma 5 dell’art.4 della presente legge;
d) entro il 10% per la promozione della qualità architettonica
attraverso la indizione di una procedura pubblica
selettiva, concorso, gestita dal soggetto attuatore privato
per la scelta del progetto edilizio o P.U.A oggetto di
richiesta di rilascio del titolo edilizio abilitativo.
Gli incrementi individuati saranno definiti da un’apposita
Delibera di Giunta Comunale da approvarsi entro 60 giorni
dalla pubblicazione della presente legge. Tale delibera
determina modalità di intervento, la documentazione
necessaria ed i criteri per la definizione degli incentivi, in
rapporto all’entità delle caratteristiche edilizie, ambientali
ed urbanistiche degli interventi, alle destinazioni d’so,
unitamente ai criteri per la determinazione delle quote di aree
da cedere da parte dei proprietari o degli immobili da
destinare ad edilizia residenziale convenzionate, in rapporto
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
al valore della trasformazione, e comunque in aggiunta alla
dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati ad
attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi, di cui al
decreto interministeriale 1444/68.
In caso di mancata assunzione della delibera da parte della
Giunta Comunale, saranno applicati i limiti massimi di
incremento individuati dalla presente legge.
4. Nelle aree urbanizzate, in deroga agli strumenti urbanistici, ad 4. Negli ambiti di cui al comma precedente, al fine di favorire la
esclusione delle zone agricole e fermo restando quanto previsto sostituzione edilizia nelle aree urbane da riqualificare, anche in
all’articolo 4 della presente legge, sono consentiti interventi di deroga agli strumenti urbanistici e territoriali di livello comunale,
sostituzione edilizia a parità di volumetria esistente, anche con provinciale e regionale, è consentito l’aumento entro il limite del
cambiamento di destinazione d’uso, che prevedano la realizzazione di 50% della volumetria residenziale esistente, per gli interventi di
una quota non inferiore al 20% destinata all’edilizia convenzionata.
ampliamento,
demolizione,
ricostruzione
e
ristrutturazione
urbanistica degli edifici residenziali pubblici. Tale aumento della
volumetria è indirizzato alla realizzazione di housing sociale e di
edilizia residenziale convenzionate. Resta inteso che dal computo
di tale premialità sono esclusi i volumi indirizzati a migliorare la
dotazione degli standards urbanistici.
5 Per le finalità di cui ai commi precedenti la Giunta Regionale 5 Per le finalità di cui ai commi precedenti la Giunta Regionale
predispone linee guida e può in ragione degli obiettivi di riduzione del predispone linee guida entro sessanta giorni dalla emanazione
disagio abitativo raggiunti, determinare le modalità delle della presente Legge e può in ragione degli obiettivi di riduzione del
trasformazioni possibili, anche promuovendo specifici avvisi pubblici.
disagio abitativo raggiunti, determinare le modalità delle
trasformazioni possibili, anche promuovendo specifici avvisi pubblici.
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio
Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 6
Misure di semplificazione in materia di governo del territorio
1. La LR 22 dicembre 2004, n. 16 e s.m.i. recante norme per il
governo del territorio viene di seguito così modificata:
a) Al comma 2 dell’articolo 7 – Competenze - sostituire “nei patti
territoriali e nei contratti d'area.” con “nei Sistemi Territoriali di
sviluppo così come individuati dal PTR e dai PTCP.”;
b) Il comma 2 dell’articolo 10 – Salvaguardia – è sostituito con “Le
sospensioni di cui al comma 1 non possono essere protratte per
oltre 12 mesi decorrenti dalla data di adozione dei piani o per
oltre 4 mesi dalla data di adozione delle varianti. Decorsi
inutilmente i termini di cui al comma 2 si procede ai sensi
dell’art. 39 della presente legge.”;
c) Al comma 1 dell’articolo 12 - Accordi di programma - dopo le
parole “con le modalità” aggiungere “e i tempi previsti dalla
giunta regionale da un regolamento”;
Articolo 6
Misure di semplificazione in materia di governo del territorio
1. La LR 22 dicembre 2004, n. 16 e s.m.i. recante norme per il
governo del territorio viene di seguito così modificata:
a) Al comma 2 dell’articolo 7 – Competenze - sostituire “nei patti
territoriali e nei contratti d'area.” con “nei Sistemi Territoriali di
sviluppo così come individuati dal PTR e dai PTCP.”;
b) Il comma 2 dell’articolo 10 – Salvaguardia – è sostituito con “Le
sospensioni di cui al comma 1 non possono essere protratte per
oltre 12 mesi decorrenti dalla data di adozione dei piani o per
oltre 4 mesi dalla data di adozione delle varianti. Decorsi
inutilmente i termini di cui al comma 2 si procede ai sensi
dell’art. 39 della presente legge.”;
c) Al comma 1 dell’articolo 12 - Accordi di programma - dopo le
parole “con le modalità” aggiungere “e i tempi previsti dalla
emanazione di un regolamento da parte della giunta
regionale14”;
d) Il comma 13 dell’articolo 12 è sostituito con “L'approvazione d) Il comma 13 dell’articolo 12 è sostituito con “L'approvazione
dell'accordo equivale a dichiarazione di pubblica utilità,
dell'accordo equivale a dichiarazione di pubblica utilità,
indifferibilità ed urgenza delle opere in esso previste, e
indifferibilità ed urgenza delle opere in esso previste, e
determina le conseguenti variazioni degli strumenti di
determina le conseguenti variazioni degli strumenti di
pianificazione urbanistica e territoriale, anche settoriali,
pianificazione urbanistica e territoriale, anche settoriali,
comunali e sovracomunali ratificate entro trenta giorni, a pena di
comunali e sovracomunali ratificate entro trenta giorni, a pena di
decadenza, dagli organi competenti all'approvazione delle stesse.
decadenza, dagli organi competenti all'approvazione delle stesse.
La dichiarazione di pubblica utilità cessa di avere efficacia se le
La dichiarazione di pubblica utilità cessa di avere efficacia se le
opere non hanno inizio entro cinque anni dalla data di
opere non hanno inizio entro cinque anni dalla data di
approvazione dell'accordo”;
approvazione dell'accordo”;
e) Il comma 14 dell’articolo 12 è soppresso;
e) Il comma 14 dell’articolo 12 è soppresso;
f) Il comma 2 dell’articolo 14 dopo le parole “al PTR stesso” si f) Il comma 2 dell’articolo 14 dopo le parole “al PTR stesso” si
14
È necessario fissare un termine perentorio entroi il quale redigere tale regolamento.
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
aggiunge “e devono essere approvati con le procedure di cui al
aggiunge “e devono essere approvati con le procedure di cui al
regolamento di attuazione.” e si elimina la frase “e devono essere
regolamento di attuazione.” e si elimina la frase “e devono essere
approvati con le procedure di cui all'articolo 15.”;
approvati con le procedure di cui all'articolo 15.”;
g) Nel comma 9 dell’articolo 23 aggiungere dopo “Fanno parte g) Nel comma 9 dell’articolo 23 aggiungere dopo “Fanno parte
integrante del PUC i piani di settore riguardanti il territorio
integrante del PUC i piani di settore riguardanti il territorio
comunale” la frase “ove esistenti”;
comunale” la frase “ove esistenti”;
h) Al comma 6 dell’articolo 25 è sostituito “di cui alla legge 11 h) Al comma 6 dell’articolo 25 è sostituito “di cui alla legge 11
febbraio 1994, n. 109, articolo 14,” con “così come previsto dalla
febbraio 1994, n. 109, articolo 14,” con “così come previsto dalla
normativa nazionale vigente,”;
normativa nazionale vigente,”;
i) Il comma 1 dell’articolo 30 - Elaborati da allegare agli strumenti i) Il comma 1 dell’articolo 30 - Elaborati da allegare agli strumenti
urbanistici – è sostituito con “Gli elaborati da allegare agli
urbanistici – è sostituito con “Gli elaborati da allegare agli
strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, generale
strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, generale
ed attuativa previsti dalla presente legge sono individuati con
ed attuativa previsti dalla presente legge sono individuati con
delibera di giunta regionale”;
delibera di giunta regionale”;
j) I commi 2 e 3 dell’articolo 30 sono soppressi;
j) I commi 2 e 3 dell’articolo 30 sono soppressi;
k) Al comma 1 dell’articolo 38 - Disciplina dei vincoli urbanistici – k) Al comma 1 dell’articolo 38 - Disciplina dei vincoli urbanistici –
aggiungere “la detta scadenza si applica anche per le disposizioni
aggiungere “la detta scadenza si applica anche per le disposizioni
del PUC che destinano determinate aree alla costruzione di
del PUC che destinano determinate aree alla costruzione di
infrastrutture di interesse pubblico”;
infrastrutture di interesse pubblico”;
l) Al comma 4 dell’articolo 38 - Disciplina dei vincoli urbanistici - è l) Al comma 4 dell’articolo 38 - Disciplina dei vincoli urbanistici - è
sostituito “entro il termine di sei mesi” con “entro il termine di
sostituito “entro il termine di sei mesi” con “entro il termine di
tre mesi”;
tre mesi”;
m) Al comma 1 dell’articolo 39 - Poteri sostitutivi è sostituito “entro m) Al comma 1 dell’articolo 39 - Poteri sostitutivi è sostituito “entro
il termine perentorio di sessanta giorni” con “entro il termine
il termine perentorio di sessanta giorni” con “entro il termine
perentorio di 40 giorni”;
perentorio di 40 giorni”;
n) Al comma 3 dell’articolo 39 è sostituito “entro il termine n) Al comma 3 dell’articolo 39 è sostituito “entro il termine
perentorio di sessanta giorni” con “entro il termine perentorio di
perentorio di sessanta giorni” con “entro il termine perentorio di
40 giorni”;
40 giorni”;
o) all’articolo 39 si aggiunge il comma 4 “Gli interventi, di cui ai o) all’articolo 39 si aggiunge il comma 4 “Gli interventi, di cui ai
precedenti commi 1, 2 e 3 si concludono entro 60 giorni con
precedenti commi 1, 2 e 3 si concludono entro 60 giorni con
l’adozione del provvedimento finale.”;
l’adozione del provvedimento finale.”;
p) Al comma 1 dell’articolo 40 - Supporti tecnici e finanziari alle p) Al comma 1 dell’articolo 40 - Supporti tecnici e finanziari alle
province e ai comuni è sostituito “degli uffici regionali competenti
province e ai comuni è sostituito “degli uffici regionali competenti
nelle materie dell'edilizia e dell'urbanistica” con “presenti presso
nelle materie dell'edilizia e dell'urbanistica” con “presenti presso
l’AGC 16 Governo del Territorio”;
l’AGC 16 Governo del Territorio”;
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti
2. Dall’entrata in vigore del Regolamento di attuazione della LR 22
dicembre 2004, n. 16 e s.m.i. sono abrogati:
- commi da 2 a 12 e il comma 16 dell’articolo 12 Accordi di
Programma;
- commi 2 e 3 dell’articolo 13 - Piano territoriale regionale
- articolo 15 - Procedimento di formazione del piano territoriale
regionale
- comma 1 dell’articolo 16 - Varianti al piano territoriale regionale
- commi dal 5 al 9 dell’articolo 18 - Piano territoriale di
coordinamento provinciale
- articolo 20 - Procedimento di formazione del piano territoriale di
coordinamento provinciale
- comma 1 dell’articolo 21 - Varianti al piano territoriale di
coordinamento provinciale
- commi dal 3 al 7 dell’articolo 23 - Piano urbanistico comunale
- articolo 24 - Procedimento di formazione del Piano urbanistico
comunale
- comma 2 dell’articolo 25 - Atti di programmazione degli interventi
- commi dal 2 al 4 dell’articolo 26 - Piani urbanistici attuativi
- commi dal 3 al 6 dell’articolo 27 - Procedimento di formazione dei
piani urbanistici attuativi
- articolo 29 - Procedimento di formazione del regolamento
urbanistico edilizio comunale
- articolo 32 – Perequazione urbanistica
- articolo 33 - Comparti edificatori
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Campania
REV. 04
q) Al comma 5 dell’art. 49 si sostituisce il testo con: “L’art. 2,
comma 1, lettera b) della LR 28 novembre 2001, n°19 è così
sostituito: “Le ristrutturazioni edilizie, comprensive delle
demolizioni e ricostruzioni con la stessa volumetria
dell’edificio preesistente e fatti salvi gli incrementi di cui alla
LR Campania concernente le “Misure urgenti per il rilancio
economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente,
per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione
amministrativa”.
2. Dall’entrata in vigore del Regolamento di attuazione della LR 22
dicembre 2004, n. 16 e s.m.i. sono abrogati:
- commi da 2 a 12 e il comma 16 dell’articolo 12 Accordi di
Programma;
- commi 2 e 3 dell’articolo 13 - Piano territoriale regionale
- articolo 15 - Procedimento di formazione del piano territoriale
regionale
- comma 1 dell’articolo 16 - Varianti al piano territoriale regionale
- commi dal 5 al 9 dell’articolo 18 - Piano territoriale di
coordinamento provinciale
- articolo 20 - Procedimento di formazione del piano territoriale di
coordinamento provinciale
- comma 1 dell’articolo 21 - Varianti al piano territoriale di
coordinamento provinciale
- commi dal 3 al 7 dell’articolo 23 - Piano urbanistico comunale
- articolo 24 - Procedimento di formazione del Piano urbanistico
comunale
- comma 2 dell’articolo 25 - Atti di programmazione degli interventi
- commi dal 2 al 4 dell’articolo 26 - Piani urbanistici attuativi
- commi dal 3 al 6 dell’articolo 27 - Procedimento di formazione dei
piani urbanistici attuativi
- articolo 29 - Procedimento di formazione del regolamento
urbanistico edilizio comunale
- articolo 32 – Perequazione urbanistica
- articolo 33 - Comparti edificatori
del 28.05.09)
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-
articolo 34 articolo 37 articolo 41 articolo 43
abusive;
articolo 47 -
Campania
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Attuazione del comparto edificatorio
- articolo 34 - Attuazione del comparto edificatorio
Contenuto delle convenzioni
- articolo 37 - Contenuto delle convenzioni
Norme regolanti l'attività edilizia
- articolo 41 - Norme regolanti l'attività edilizia
- Accertamenti di conformità delle opere edilizie - articolo 43 - Accertamenti di conformità delle opere edilizie
abusive;
Valutazione ambientale dei piani.
articolo 47 - Valutazione ambientale dei piani.
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Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 7
Valutazione della sicurezza e libretto del fabbricato
1. L’efficacia del titolo abilitativo edilizio di cui all’articolo 3 è
subordinata alla valutazione della sicurezza dell’intero edificio del
quale si intende incrementare la volumetria. La valutazione deve
essere redatta nel rispetto delle norme tecniche delle costruzioni
approvate con decreto del Ministro delle Infrastrutture 14 gennaio
2008 e deve essere presentata al Settore Provinciale del Genio Civile
competente per territorio, che ne dà comunicazione al Comune.
2. Ogni edificio oggetto di incremento volumetrico di cui alla presente
legge deve dotarsi, ai fini dell’efficacia del relativo titolo abilitativo,
di un fascicolo del fabbricato che comprende gli esiti della
valutazione di cui al comma 1 e il certificato di collaudo, ove
previsto. Nel fascicolo sono altresì raccolte e aggiornate le
informazioni di tipo progettuale, strutturale, impiantistico, geologico,
riguardanti la sicurezza dell’intero fabbricato.
3. Con successivo regolamento sono stabiliti i contenuti del fascicolo
del fabbricato, nonché le modalità per la redazione, la custodia e
l’aggiornamento del medesimo. Fino all’entrata in vigore
del
regolamento, il fascicolo si compone della valutazione di cui al
comma 1 e del certificato di collaudo, ove previsto.
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Articolo 7
Valutazione della sicurezza e libretto del fabbricato
1. L’efficacia del titolo abilitativo edilizio di cui all’articolo 3 è
subordinata alla valutazione della sicurezza dell’intero edificio del
quale si intende incrementare la volumetria. La valutazione deve
essere redatta nel rispetto delle norme tecniche delle costruzioni
approvate con decreto del Ministro delle Infrastrutture 14 gennaio
2008 e deve essere presentata al Settore Provinciale del Genio Civile
competente per territorio, che ne dà comunicazione al Comune.
2. Ogni edificio oggetto di incremento volumetrico di cui alla presente
legge deve dotarsi, ai fini dell’efficacia del relativo titolo abilitativo,
di un fascicolo del fabbricato che comprende gli esiti della
valutazione di cui al comma 1 e il certificato di collaudo, ove
previsto. Nel fascicolo sono altresì raccolte e aggiornate con
periodicità quinquennale anche in assenza di interventi, le
informazioni di tipo progettuale, strutturale, impiantistico, geologico,
riguardanti la sicurezza dell’intero fabbricato.
3. Con successivo regolamento da redigere entro tre mesi dalla
pubblicazione della presente Legge sono stabiliti i contenuti del
fascicolo del fabbricato, nonché le modalità per la redazione, la
custodia e l’aggiornamento del medesimo. Fino all’entrata in vigore
del regolamento, il fascicolo si compone della valutazione di cui al
comma 1 e del certificato di collaudo, ove previsto.
4. Entro tre anni dall’entrata in vigore della presente legge /o del
regolamento attuativo) in aggiunta a quanto previsto dalle leggi
nazionali, per tutti gli edifici pubblici dovrà essere redatto il
fascicolo del fabbricato contenete gli esiti della valutazione di cui
al comma 1 ed il certificato di collaudo ove previsto.
5. Per le nuove costruzioni, dopo la fine dei lavori ed ilo rilascio
del certificato di collaudo, viene istituito il fascicolo del
fabbricato a cura del Direttore dei lavori, dell’Impresa esecutrice
del 28.05.09)
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Campania
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
e del Committente, contenente le informazioni di tipo
progettuale, strutturale, impiantistico, geologico, riguardanti la
sicurezza dell’intero fabbricato.
6. Entro 5 anni dall’entrata in vigore della presente legge (o del
regolamento attuativo), in aggiunta a quanto previsto dalle leggi
nazionali, per tutti gli edifici privati (residenziali, produttivi e
commerciali,….) dovrà esser redatto il fascicolo del fabbricato
contenete gli esiti della valutazione di cui al comma 1 ed il
certificato di collaudo ove previsto.
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2009
Articolo 8
Modifica alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9
1. All’articolo 2 della legge regionale 7 gennaio 1983, n.9, sono
apportate le seguenti modifiche:
a) i commi 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:
«2. La denuncia va effettuata presentando il preavviso scritto dei
lavori che si intendono realizzare, corredato del progetto esecutivo
asseverato, fermo restando l’obbligo di acquisire pareri, nulla osta,
autorizzazioni, permessi, titoli abilitativi comunque denominati,
previsti dalla vigente normativa per l’esecuzione dei lavori.
3. La denuncia dei lavori di cui al comma 1, in caso di lavori relativi
ad organismi strutturali in conglomerato cementizio armato o a
struttura metallica, comprende anche le dichiarazioni che la
normativa statale vigente pone in capo al costruttore.»
b) il comma 5 è sostituito dal seguente:
«5. La valutazione della sicurezza di una costruzione esistente,
effettuata nei casi obbligatoriamente previsti dalle vigenti norme
tecniche per le costruzioni, che non comporta l’esecuzione di lavori,
deve essere presentata al Settore Provinciale del Genio Civile
competente
per
territorio.
Nelle
more
dell’attestazione
dell’avvenuta presentazione, la costruzione è inagibile, ovvero
inutilizzabile.»
c) dopo il comma 7 sono aggiunti i seguenti:
«8. Per l’istruttoria e la conservazione dei progetti di lavori da
denunciare ai sensi del comma 1 è prevista la corresponsione di un
contributo nella misura indicata con deliberazione della Giunta
Regionale. Sono esentati dal contributo le denunce di lavori necessari
per riparare danni derivanti da eventi calamitosi di cui alla legge 24
febbraio 1992, n. 225.
9. I contributi versati ai sensi del comma 8 alimentano un apposito
fondo previsto nell’ambito dell’U.P.B. 11.81.80 finalizzato a
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Articolo 8
Modifica alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9
1. All’articolo 2 della legge regionale 7 gennaio 1983, n.9, sono
apportate le seguenti modifiche:
a) i commi 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:
«2. La denuncia va effettuata presentando il preavviso scritto dei
lavori che si intendono realizzare, corredato del progetto esecutivo
asseverato, fermo restando l’obbligo di acquisire pareri, nulla osta,
autorizzazioni, permessi, titoli abilitativi comunque denominati,
previsti dalla vigente normativa per l’esecuzione dei lavori.
3. La denuncia dei lavori di cui al comma 1, in caso di lavori relativi
ad organismi strutturali in conglomerato cementizio armato o a
struttura metallica, comprende anche le dichiarazioni che la
normativa statale vigente pone in capo al costruttore.»
b) il comma 5 è sostituito dal seguente:
«5. Le norme tecniche per le costruzioni indicano i casi per i quali
è obbligatoria la verifica di una costruzione esistente. Per questi
immobili la verifica dovrà essere presentata al Settore
Provinciale del Genio Civile competente per territorio anche nella
ipotesi in cui dovesse risultare positiva, senza la necessità di
dover effettuare lavori di miglioramento o adeguamento.
L’attestazione dell’avvenuto deposito costituisce elemento
condizionante per l’uso dell’immobile. Nelle more di attestazione
dell’avvenuta presentazione, la costruzione è da considerarsi
inagibile, ovvero inutilizzabile.
c) dopo il comma 7 sono aggiunti i seguenti:
«8. Per l’istruttoria e la conservazione dei progetti di lavori da
denunciare ai sensi del comma 1 è prevista la corresponsione di un
contributo nella misura indicata con deliberazione della Giunta
Regionale. Sono esentati dal contributo le denunce di lavori necessari
per riparare danni derivanti da eventi calamitosi di cui alla legge 24
del 28.05.09)
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garantire, anche in outsourcing, lo svolgimento delle attività di cui febbraio 1992, n. 225.
alla presente legge.
9. I contributi versati ai sensi del comma 8 alimentano un apposito
10. La denuncia dei lavori è finalizzata ad ottenere la fondo previsto nell’ambito dell’U.P.B. 11.81.80 finalizzato a
“autorizzazione sismica” ovvero il “deposito sismico”, di cui garantire, anche in outsourcing, lo svolgimento delle attività di cui
all’articolo 4. Nel procedimento finalizzato al “deposito sismico” il alla presente legge.
competente Settore Provinciale del Genio Civile svolge un’istruttoria 10. La denuncia dei lavori è finalizzata ad ottenere la
riguardante la correttezza amministrativa della denuncia dei lavori; “autorizzazione sismica” ovvero il “deposito sismico”, di cui
nel procedimento finalizzato alla “autorizzazione sismica” verifica, all’articolo 4. Nel procedimento finalizzato al “deposito sismico” il
altresì, la correttezza delle impostazioni progettuali in relazione alle competente Settore Provinciale del Genio Civile svolge un’istruttoria
norme tecniche vigenti.
riguardante la correttezza amministrativa della denuncia dei lavori;
nel procedimento finalizzato alla “autorizzazione sismica” verifica,
altresì, la correttezza delle impostazioni progettuali in relazione alle
norme tecniche vigenti. A tal fine, nelle more della emanazione del
Regolamento attuativo, nella Relazione tecnica generale del
Progetto esecutivo delle strutture, dovranno essere chiaramente
riportati la descrizione della struttura, le analisi dei carichi, gli
11. Il dirigente della struttura preposta al coordinamento dei Settori spettri di risposta di progetto, la modellazione effettuata e la
Provinciali del Genio Civile emana direttive di attuazione dei sintesi dei risultati delle verifiche di sicurezza, con riferimento
procedimenti nelle more dell’emanazione del regolamento di agli elementi strutturali significativi più sollecitati.
attuazione della presente legge.»
11. Il dirigente della struttura preposta al coordinamento dei Settori
2. L’articolo 4 della legge regionale 7 gennaio 1983, n.9, è sostituito Provinciali del Genio Civile emana direttive di attuazione dei
dal seguente:
procedimenti nelle more dell’emanazione del regolamento di
« ARTICOLO 4 – Autorizzazione sismica e deposito sismico.
attuazione della presente legge.»
1. I Settori Provinciali del Genio Civile curano i procedimenti 2. L’articolo 4 della legge regionale 7 gennaio 1983, n.9, è sostituito
autorizzativi e svolgono le attività di vigilanza, di cui alla presente dal seguente:
legge, nel rispetto della normativa statale e regionale. Sono sempre « ARTICOLO 4 – Autorizzazione sismica e deposito sismico.
sottoposti ad “autorizzazione sismica”, anche se ricadenti in zone a 1. I Settori Provinciali del Genio Civile curano i procedimenti
bassa sismicità:
autorizzativi e svolgono le attività di vigilanza, di cui alla presente
a) gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali, di legge, nel rispetto della normativa statale e regionale. Sono sempre
interesse statale e regionale, la cui funzionalità durante gli eventi sottoposti ad “autorizzazione sismica”, anche se ricadenti in zone a
sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione bassa sismicità:
civile;
a) gli edifici di interesse strategico e le opere infrastrutturali, di
b) gli edifici e le opere infrastrutturali, di interesse statale e interesse statale e regionale, la cui funzionalità durante gli eventi
regionale, che possono assumere rilevanza in relazione alle sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione
conseguenze di un loro eventuale collasso;
civile;
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c) i lavori che interessano abitati dichiarati da consolidare ai sensi b) gli edifici e le opere infrastrutturali, di interesse statale e
della legge 9 luglio 1908, n. 445;
regionale, che possono assumere rilevanza in relazione alle
d) le sopraelevazioni di edifici, nel rispetto dell'articolo 90, comma conseguenze di un loro eventuale collasso;
1, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380; c) i lavori che interessano abitati dichiarati da consolidare ai sensi
l’ autorizzazione, in tal caso, ha valore ed efficacia anche ai fini della legge 9 luglio 1908, n. 445;
della certificazione di cui all'articolo 90, comma 2, del citato decreto d) le sopraelevazioni di edifici, nel rispetto dell'articolo 90, comma
n. 380 del 2001;
1, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;
e) i lavori da effettuare a seguito di accertamento di violazione delle l’ autorizzazione, in tal caso, ha valore ed efficacia anche ai fini
norme sismiche, e per i quali non sia ancora intervenuto il collaudo.
della certificazione di cui all'articolo 90, comma 2, del citato decreto
2. In tutte le zone sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità, n. 380 del 2001;
l’inizio dei lavori è subordinato al rilascio della “autorizzazione e) i lavori da effettuare a seguito di accertamento di violazione delle
sismica”.
norme sismiche, e per i quali non sia ancora intervenuto il collaudo.
3. Nelle zone classificate a bassa sismicità, fatta eccezione per i casi 2. In tutte le zone sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità,
di cui al comma 1, i lavori possono iniziare dopo che il competente l’inizio dei lavori è subordinato al rilascio della “autorizzazione
Settore Provinciale del Genio Civile, all’esito del procedimento di sismica”.
verifica, attesta l’avvenuto e corretto “deposito sismico”. Sono 3. Nelle zone classificate a bassa sismicità, fatta eccezione per i casi
effettuati controlli sulla progettazione con metodi a campione, di cui al comma 1, i lavori possono iniziare dopo che il competente
finalizzati a verificare la correttezza delle impostazioni progettuali Settore Provinciale del Genio Civile, all’esito del procedimento di
in relazione alle norme tecniche vigenti.
verifica, attesta l’avvenuto e corretto “deposito sismico”. Sono
4. Con successivo regolamento sono disciplinati i procedimenti di cui effettuati controlli sulla progettazione con metodi a campione,
alla presente legge ed in particolare l’attività istruttoria, i termini di finalizzati a verificare la correttezza delle impostazioni progettuali
conclusione e le modalità di campionamento dei controlli di cui al in relazione alle norme tecniche vigenti.
comma 3.»
4. Con successivo regolamento sono disciplinati i procedimenti di cui
alla presente legge ed in particolare l’attività istruttoria, i termini di
conclusione e le modalità di campionamento dei controlli di cui al
comma 3.»
5. nelle more di emanazione del citato regolamento attuativo,
non sono soggetti all’autorizzazione sismica ai sensi delle Norme
Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008 i seguenti
progetti:
a) Progetti di opere pubbliche o private redatti ai sensi delle
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/09/2005) e/o
O.P.C.M. 327/03 e s.m.i., per le quali i lavori sono gia
iniziati alla data di pubblicazione della presente legge, ad
eccezione delle opere strategiche ai fini della gestione
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dell’emergenza;
b) Progetti di opere pubbliche o private redatte ai sensi delle
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/09/2005) e/o
O.P.C.M. 327/03 e s.m.i., per le quali sia stato rilasciato il
parere preventivo alla data di pubblicazione della
presente legge;
3. I commi 3 e 4 dell’articolo 5 della legge regionale 7 gennaio 1983,
c) Varianti ai progetti di strutture depositati prima
n.9, sono sostituiti dai seguenti:
dell’entrata in vigore delle norme tecniche di cui al D.M.
«3. Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente, i Comuni:
14/01/2008.
a) accertano che chiunque inizi lavori di cui all’articolo 2 sia in 3. I commi 3 e 4 dell’articolo 5 della legge regionale 7 gennaio 1983,
possesso della “autorizzazione sismica”, ovvero del “deposito n.9, sono sostituiti dai seguenti:
sismico”;
«3. Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente, i Comuni:
b) accertano che il direttore dei lavori abbia adempiuto agli obblighi a) accertano che chiunque inizi lavori di cui all’articolo 2 sia in
di cui all’articolo 3, comma 5;
possesso della “autorizzazione sismica”, ovvero del “deposito
c) effettuano il controllo sulla realizzazione dei lavori, ad eccezione
sismico”;
di quanto previsto dal comma 4.
b) accertano che il direttore dei lavori abbia adempiuto agli obblighi
4. Il Settore Provinciale del Genio Civile competente per territorio
di cui all’articolo 3, comma 5;
effettua il controllo sulla realizzazione dei lavori, nei casi di cui c) effettuano il controllo sulla realizzazione dei lavori, ad eccezione
all’articolo 4, comma 1, lettere a) e b). Il regolamento di cui
di quanto previsto dal comma 4.
all’articolo 4, comma 4, disciplina i procedimenti di controllo, 4. Il Settore Provinciale del Genio Civile competente per territorio
definendone anche le modalità a campione. I controlli così definiti effettua il controllo sulla realizzazione dei lavori, nei casi di cui
costituiscono vigilanza per l’osservanza delle norme tecniche, come all’articolo 4, comma 1, lettere a) e b). Il regolamento di cui
prevista dalla normativa vigente per la fase di realizzazione dei all’articolo 4, comma 4, disciplina i procedimenti di controllo,
lavori.»
definendone anche le modalità a campione. I controlli così definiti
costituiscono vigilanza per l’osservanza delle norme tecniche, come
prevista dalla normativa vigente per la fase di realizzazione dei
lavori.»
3 bis. Il primo comma dell’art.5 della Legge Regionale n° 9/1983 à
sostituito dai seguenti:
• Gli Uffici del Genio Civile provvedono (anche utilizzando il
contributo versato per l’istruttoria e la conservazione dei
progetti) ad organizzare e formare un adeguato gruppo di
tecnici per consentire un esame dettagliato dei progetti in
tempi ragionevoli;
• E’ istituito presso la Giunta Regionale uno speciale elenco
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Campania
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
articolato per province, definito albo dei collaudatori
statici in corso d’opera;
• I requisiti professionali per poter ottenere l’iscrizione
all’albo dei collaudatori in corso d’opera, e quindi svolgere
l’attività di collaudatore ai sensi della presente legge,
sono definiti dal regolamento di attuazione, nel rispetto
dei seguenti criteri:
a)
Possesso della laure in ingegneria o architettura, con
almeno 10 anni di iscrizione al relativo albo;
b)
Aver svolto incarichi di progettazione o direzione dei
lavori o collaudo di opere strutturali in zona sismica;
c)
Aver seguito triennalmente un corso di aggiornamento
e formazione tenuto congiuntamente dagli ordini
professionali e dalle università di Ingegneria ed
Architettura della Regione Campania, con profitto.
• Il collaudatore in corso d’opera, nominato dal denunciante
tra i professionisti iscritti all’albo dei collaudatori,
controlla, prima del deposito, i calcoli statici ed esercita
la vigilanza in concomitanza del processo costruttivo; il
4. Le disposizioni di cui al comma 1, lettera c, del presente articolo,
collaudatore provvede inoltre, unitamente al direttore dei
si applicano dalla data di pubblicazione della presente legge nel
lavori, al controllo dei particolari esecutivi
Bollettino Ufficiale della Regione Campania.
4. Le disposizioni di cui al comma 1, lettera c, del presente articolo,
si applicano dalla data di pubblicazione della presente legge nel
Bollettino Ufficiale della Regione Campania.
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Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio
Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 9
Norma finale e transitoria
1. Gli interventi di cui agli articoli 3 e 4 della presente legge sono
realizzati mediante denuncia di inizio attività ai sensi della vigente
normativa nazionale e regionale in materia di edilizia da presentarsi
alla competente autorità comunale entro il termine perentorio di 18
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il regime
sanzionatorio del procedimento avviato con D.I.A. è disciplinato dalla
vigente normativa nazionale e regionale.
2. I procedimenti relativi agli interventi edilizi di cui agli artt. 3 e 4,
avviati entro il termine perentorio previsto al precedente comma 1, si
concludono ai sensi della presente legge.
3. Al fine del completamento della procedura di D.I.A. di cui al
precedente comma 1 e del conseguimento di efficacia della
medesima, i Comuni esaminano e si pronunciano preventivamente
sulle eventuali domande di condono, di cui alle Leggi 28 febbraio 1985
n. 47 (sanatoria per le opere abusive), 23 dicembre 1994 n. 724 (
Legge Finanziaria 1995), 24 novembre 2003 n. 326 (Misure per la
riqualificazione urbanistica ambientale…), relative agli immobili
oggetto degli interventi di cui agli articoli 3 e 4 della presente legge.
4. Al fine di consentire il monitoraggio degli interventi realizzati, i
soggetti pubblici e privati interessati alla realizzazione degli
interventi previsti dalla presente legge devono comunicare alla Giunta
Regionale della Campania - AGC 16- Governo del Territorio, l’oggetto
e la consistenza degli interventi stessi, secondo gli indirizzi stabiliti
dalle linee guida. Le linee Guida previste dalla presente legge sono
emanate dalla Giunta Regionale nel termine di sessanta giorni dalla
entrata in vigore della legge stessa.
OSSERVAZIONI al Disegno di Legge regionale di cui alla Del. G.R. n°1051
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Articolo 9
Norma finale e transitoria
1. Gli interventi di cui agli articoli 3 e 4 della presente legge sono
realizzati mediante denuncia di inizio attività ai sensi della vigente
normativa nazionale e regionale in materia di edilizia da presentarsi
alla competente autorità comunale entro il termine perentorio di 18
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il regime
sanzionatorio del procedimento avviato con D.I.A. è disciplinato dalla
vigente normativa nazionale e regionale.
2. I procedimenti relativi agli interventi edilizi di cui agli artt. 3 e 4,
avviati entro il termine perentorio previsto al precedente comma 1, si
concludono ai sensi della presente legge.
3. Al fine del completamento della procedura di D.I.A. di cui al
precedente comma 1 e del conseguimento di efficacia della
medesima, i Comuni esaminano e si pronunciano preventivamente
sulle eventuali domande di condono, di cui alle Leggi 28 febbraio 1985
n. 47 (sanatoria per le opere abusive), 23 dicembre 1994 n. 724 (
Legge Finanziaria 1995), 24 novembre 2003 n. 326 (Misure per la
riqualificazione urbanistica ambientale…), relative agli immobili
oggetto degli interventi di cui agli articoli 3 e 4 della presente legge
anche se ricadenti in aree gravate da vincolo ambientale e
paesistico.
4. Al fine di consentire il monitoraggio degli interventi realizzati, i
soggetti pubblici e privati interessati alla realizzazione degli
interventi previsti dalla presente legge devono comunicare alla Giunta
Regionale della Campania - AGC 16- Governo del Territorio, l’oggetto
e la consistenza degli interventi stessi, secondo gli indirizzi stabiliti
dalle linee guida. Le linee Guida previste dalla presente legge sono
emanate dalla Giunta Regionale nel termine di sessanta giorni dalla
entrata in vigore della legge stessa.
5. Le procedure di adozione dei piani di cui alla l.r. n°16/2004 e
del 28.05.09)
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Campania
Testo del disegno di legge – versione del 27 maggio 2009 – proposta emendamenti REV. 04
di valutazione ambientale strategica, ove prevista dalla vigente
normativa, sono unificate nella procedura di valutazione
integrata. La competenza per la valutazione integrata dei piani
urbanistici e territoriali è dell’AGC 16 Governo del Territorio,
come previsto all’art.9, comma 11 della l.r. n°13/2008.
In applicazione della legge regionale 13/2008, l’AGC 16 Governo e
Territorio, predispone entro 15 giorni dall’entrata in vigore della
presente legge, su proposta della struttura di Staff di cui all’art.
9, co. 11 della l.r. n° 13/08, il regolamento per la procedura di
valutazione integrata dei piani urbanistici e territoriali di cui al
precedente comma.
6. Al fine di uniformare le attività di istruttoria da parte dei
soggetti preposti delle pubbliche amministrazioni e nel principio
dettato dal combinato disposto degli art. 10, co.3 e art.22, co.4
del D.P.R. 380/01, si precisa che le definizioni di cui al precedente
art. 2, oltre che le disposizioni dettate dagli artt. 3, 4, 5, 6, 7 e 8
della presente legge, prevalgono sulle disposizioni degli strumenti
urbanistici generali, dei piani territoriali regionali e di
coordinamento, sui regolamenti edilizi e pertanto hanno valenza
di emendamento alle vigenti indicazioni degli stessi oggi vigenti,
adottati o in corso di approvazione.
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Campania
REV. 04
Testo del disegno di legge – emendamenti proposti
2009
Articolo 10
Dichiarazione di urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti
degli articoli 43 e 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno
successivo alla sua pubblicazione nel bollettino ufficiale della regione
Campania. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge della Regione Campania.
Articolo 10
Dichiarazione di urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti
degli articoli 43 e 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno
successivo alla sua pubblicazione nel bollettino ufficiale della regione
Campania. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge della Regione Campania.
OSSERVAZIONI al Disegno di Legge regionale di cui alla Del. G.R. n°1051 del 28.05.09)
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