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OGGETTO: ADESIONE AL COMITATO NAZIONALE PER LA CELEBRAZIONE DEL IV
CENTENARIO DI P. M. RICCI.
DISCUSSIONE
BIANCHINI – Assessore – illustra la proposta di delibera
Siamo qui per discutere la delibera dell'adesione al comitato nazionale per le celebrazioni del IV
centenario di Padre Matteo Ricci.
Io sostanzialmente vorrei leggerla la delibera, perché secondo me il punto è talmente significativo, io
almeno così lo ritengo, così importante che non ci siano anche difficoltà di comprensione per me e gli
altri. Poi ovviamente in parte la commenterò e mi riserverò come sempre di fare le conclusioni dopo
anche aver sentito il dibattito consiliare.
(viene letto il testo della delibera)
Io sinteticamente volevo dire che, in realtà, penso di non dover qui spiegare a voi la portata di questa
delibera. Tra l’altro fa piacere che la posso giostrare io, perché sinceramente è una delibera in positivo,
cioè che traguarda anche questa Amministrazione, perché credo che sia evidente a tutti che le
celebrazioni non termineranno ovviamente per eventualmente aprile 2010, bensì avranno una valenza
sicuramente anche per i prossimi anni futuri, poi questo dipenderà dal comitato nazionale quando verrà
costituito.
Come vedete dalla cartellina, la domanda è stata fatta qualche tempo fa. In realtà noi ci aspettiamo una
risposta da parte del Ministero preventivamente verso marzo-aprile 2009. Credo che questo sia
significativo per un motivo molto semplice: stiamo parlando, lo ripeto, di una delibera per il futuro.
La cosa che a me pare significativa è che spesso e volentieri diciamo che nella nostra città c'è bisogno
di uno slancio in avanti per le attività complessive e anche di avere un rapporto, anche internazionale
se vogliamo con le realtà, sapendo i limiti di questa città, della nostra provincia, della nostra regione.
È evidente che questa è un'occasione più che mai storica, perché abbiamo la fortuna di avere tra i nostri
grandi concittadini illustri, sicuramente, Padre Matteo Ricci.
Credo che sia emerso anche dalla stampa, ma l'ambasciatore cinese ha dimostrato un grandissimo
interesse per questa figura, non formale, ma sostanziale per quello che sarà il futuro di questa città e
perciò della figura di Padre Matteo Ricci.
La classe imprenditoriale in realtà della regione è credo coinvolta ai massimi livelli, non è un segreto
per nessuno, lo dico perché è emerso anche sulla stampa che l'ambasciatore poi sia andato anche a
Fabriano dalla Merloni…in realtà tutti sanno come la Cina oggi è un punto di riferimento assoluto per
quanto riguarda le attività in genere, commerciali o mercantili.
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Io credo che oggi noi dobbiamo fare uno sforzo, lo avete letto anche sui giornali, un po' tutti quanti
insieme di comprendere che stiamo parlando di una cosa che supera le barriere, per quello che mi
riguarda, ideologiche. È evidente che stiamo parlando di una di quelle poche cose che di fatto sono
istituzionali in quanto tali, per lo meno credo che così debba essere, questo non solo per una questione
tempistica, ma anche per una questione contenutisticica.
In realtà credo che questa deliberazione di oggi verrà comunque letta con grande attenzione anche da
altri referenti, sicuramente dalla Regione e dalla Provincia, ma io presumo anche dal Ministero e da
molti altri enti.
Vi ho letto inizialmente gli enti che fanno parte di questa richiesta che è stata fatta, sono enti di natura
assolutamente diversa, ovviamente le istituzioni, Comune, Provincia e Regione, la diocesi, in quanto
voi sapete perfettamente che Padre Matteo Ricci era un gesuita e anche l’Università. Tra l’altro
quest'ultima è la prima che parte nelle sue attività ad ottobre con un convegno di grandissima
importanza in Cina, in collaborazione con l'Università cattolica. Perciò questa è la strada che stiamo
portando avanti con questa Amministrazione, strada che era stata ribadita nei punti delibera di anche
nel mandato iniziale che il Consiglio comunale ci aveva offerto.
Voglio specificare che noi oggi deliberiamo di aderire, quale ente fondatore, per le motivazioni
espresse al comitato promotore per le celebrazioni del IV centenario di Padre Matteo Ricci e di dare
atto che la città di Macerata a tal fine è rappresentata dal Sindaco. Ovviamente questo fa parte della
natura delle cose, perciò è il Sindaco, che ringrazio che mi ha lasciato fare questa presentazione, ma è
lui in prima persona, come è per la diocesi il vescovo, per l'Università è il rettore, per la Provincia il
Presidente Silenzi, per la Regione il Presidente della Regione Spacca, coloro che si stanno adoperando
per questa iniziativa.
Mi riservo poi di intervenire dopo, perché se vogliamo andare più negli aspetti dinamici di quelle che
sono le tante opportunità che questa città avrà, che non sarà solo sul turismo culturale, ovviamente, ma
è una questione anche di mettere in fila una cosa che credo interessi tutti, così come l'istituto Ricci del
quale sono presidente, che come voi sapete abbiamo costituito anni fa, anche l'Intercultura, l'incontro
tra le diverse religioni, le varie sensibilità che esistono nel mondo: oggi la figura di Padre Matteo
Ricci, dopo anche centinaia di anni che di fatto non era vista con questa attenzione, però traguarda in
se le singole religioni. È vista come una figura di grande apertura nel mondo per quello che ha fatto,
perché non era solo un religioso, ma era anche scientifico, anche di espressione culturale, questa figura
oggi supera gli steccati che ci sono tra le varie religioni o i vari stati.
A me pare che possiamo fare un atto di grande importanza, non solo aderire, ma a far capire che il
Comune di Macerata tutto, dai dipendenti alla parte politica, dal Consiglio comunale dal Sindaco, alla
città tutta, partecipi coralmente a questo progetto: credo che questo sia determinante per il futuro.
Grazie.
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PRINCIPI – Città Viva – a nome della Commissione Consiliare IV
Su questo argomento la Commissione si è riunita l’8 settembre. La rilevanza strategica di questa
iniziativa mi sembra sia stata molto bene messe in evidenza dall'assessore Bianchini.
Volevo soltanto sottolineare un paio di punti, innanzitutto questa iniziativa, cioè quella della
promozione del comitato è una diretta attuazione degli indirizzi generali di governo e delle linee
programmatiche che il Consiglio comunale aveva già recepito nel maggio 2005, quindi non si fa altro
che dare seguito a quelli che erano appunto gli indirizzi di governo, in cui l’Amministrazione si era
posta l'obiettivo di valorizzare la città di Macerata e i tesori custoditi in città, sfruttando soprattutto la
figura di questo nostro illustre cittadino, soprattutto nei confronti di quella che oggi viene definita la
nuova frontiera, cioè la Cina, cercare in qualche modo di inserire Macerata come tappa di un iter
culturale - turistico adeguato.
La Commissione ha discusso, su 6 partecipanti è stata raggiunta favorevolmente l'unanimità, questo è
particolarmente apprezzabile proprio in virtù di quello che diceva Bianchini. Probabilmente i compiti
di tale comitato non si esauriranno nell’anno 2010, cioè con la fine naturale della legislatura, ma
andranno oltre, quindi sarebbe auspicabile, ed è stato espresso questo auspicio in Commissione, che
anche il Consiglio comunale potesse trovare accordo ed esprimersi in maniera omogenea e positiva.
Concludo ribadendo: la Commissione si è riunita l’8 settembre, erano presenti 6 partecipanti, hanno
espresso tutto parere favorevole in maniera omogenea.
VALORI – Partito Socialista
Non posso che esprimere grande soddisfazione per una iniziativa che va davvero nella direzione più
auspicabile, vale a dire la valorizzazione non tanto, non vorrei fermarmi, circoscrivere il discorso alla
figura di Padre Matteo Ricci, che è straordinaria, che non appartiene più a Macerata, ma all'umanità,
che non appartiene più al mondo religioso, alla comunicazione tra le religioni, ma appartiene alla
comunicazione tra le culture.
Resta indispensabile il contributo dato da Padre Matteo Ricci in un carteggio intrattenuto con Leibniz,
nel quale discutevano del valore delle triadi che egli aveva avuto opportunità di conoscere, elemento
culturale fondante della società cinese, dal quale Leibniz poi elaborò il sistema binario, che è alla base
dell’uso degli ordinatori elettronici che noi quotidianamente utilizziamo. Quindi è una mente che non
si è fermata all'ambito religioso, chi ha affrontato l'ambito filosofico consentendo, a distanza di secoli,
lo sviluppo di una tecnologia fondamentale per ciascuno di noi, perciò non appartiene a Macerata, ma
all'umanità.
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Non mi voglio fermare a questa figura, voglio dare atto però che in questa circostanza si è verificata
una congiuntura estremamente favorevole tra Comune e Università, insieme alla Provincia e alla
Regione, ma questi due ultime più nelle cose istituzionali che si rapporti con noi, lo fanno
quotidianamente e spesso per ovvie ragioni istituzionali. Con l’Università, viceversa, questo rapporto
non è mai stato davvero organico. Io mi auguro che questa pietra, che può essere simbolicamente la
prima, venga seguita da tante altre pietre, da costituire un solido edificio di rapporti con l'Università di
Macerata, non dobbiamo fermarci al pur indispensabile ruolo che la Cina gioca in questa circostanza
per la relazione diretta con Padre Matteo Ricci, noi dobbiamo relazionarci con l’Università al fine di
raggiungere tutte le altre aree del mondo che siano oggetto, locomotiva dello sviluppo internazionale.
Mi riferisco quindi all'India, al Brasile, cioè a tutte quelle realtà che possono favorire non soltanto uno
sviluppo turistico, ma anche di tipo economico di questa città. Che l’economia poi veda molto spesso
quale veicolo privilegiato le manifestazioni culturali, non è cosa che inventa l’Amministrazione
comunale di Macerata, né tanto meno il consigliere Valori, è cosa che i nostri principi rinascimentali
avevano inteso molto bene.
Non voglio certo avventurarmi in arditi paragoni tra la nostra epoca e quella rinascimentale, troppe
cose sono cambiate per poterlo fare, tuttavia l'impegno deve essere costante nella ricerca di occasioni
puntuali, di eventi come questo, ma anche continue. Sarebbe interessante, per esempio, discutere con
l'Università, insieme alla Regione o alla Provincia, la formazione di scuole destinate agli studenti
stranieri provenienti da paesi a più rapido sviluppo, perché di una cosa possiamo star certi, ci viene
riconosciuta in qualsiasi tempo e luogo, in Italia la cultura è ancora un fatto che, nonostante tutte le
difficoltà, riesce ad essere emblema della nostra civiltà…e nella cultura, un dato essenziale per lo
sviluppo delle relazioni economiche tra i stati, vale a dire l'elemento giuridico.
Che provenga da me questa affermazione può essere inopportuna, essendo io un giurista formato nelle
università italiane, quindi indirettamente mi starei auto incensando, pur tuttavia sarebbe ipocrita non
riconoscere questo riconoscimento, non acclarare, non prendere atto di questo riconoscimento che ci
viene, tutto questo senza in alcun modo voler scalfire l'autonomia dell'Ateneo. Gli atenei si sono
formati nelle principali città, rivendicando gelosamente la loro autonomia rispetto agli statuti comunali,
non saremo certo noi ad avere questa ambizione, né ad avere la forza per perseguire questa ambizione
ove ce l'avessimo. Nel pieno rispetto dell'autonomia dell'Ateneo e dell'ente locale, assessore, io rivolgo
la preghiera che un consigliere qui nella seduta d’esordio espresse, vale a dire qualcuno di noi,
dell’Amministrazione si faccia parte diligente per sviluppare con l'Ateneo questo discorso e lo faccia
andare oltre l'occasione di Padre Matteo Ricci. Lo faccia andare oltre, ad esempio, un'altra occasione
che potrebbe essere possibile, perché noi abbiamo anche un altro grande uomo nel campo delle
relazioni tra le culture, il nostro concittadino Tucci, che potrebbe legarci utilmente all'India, che egli
frequentò, nella quale visse e che ebbe occasione di studiare in modo acuto ed ancora proficuo.
L'invito, l'augurio, ovviamente non potrà trovare migliore celebrazione di questo centenario, cogliamo
la palla al balzo e facciamola proseguire il più lontano possibile. Sono convinto che questa
Amministrazione ha nei propri ranghi uomini capaci di farlo assessore Bianchini.
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MENGHI – Comitato Menghi
Questo centenario è sicuramente un'occasione importante per la nostra città, per scoprire un
personaggio maceratese che probabilmente, sia a Macerata che in Italia, non è molto conosciuto: Padre
Matteo Ricci.
Vorrei cogliere l'occasione anche per dire che questa città ha già gettato un sasso in questa direzione
con il seminario internazionale dedicato a Padre Matteo Ricci e ai rapporti con l'oriente nell'ambito
chiaramente ecclesiale, perché se va ricordato che lui fu un grande uomo, non va dimenticato che fu
anche un gesuita, quindi uno uomo di chiesa. Noi ci auguriamo quindi che questa sia un'occasione per
riscoprire certamente il personaggio, il vescovo addirittura ha detto per aprire un percorso di
santificazione anche di Padre Matteo Ricci, credo che questo sia veramente un altro elemento molto
importante, ma sia anche l'occasione per sviluppare una serie di rapporti economici e di cogliere questa
occasione nel modo più ampio e più positivo del termine.
Il comitato nazionale è chiaramente lo strumento di aiuto in questi casi per organizzare le celebrazioni,
però a questo proposito non posso sottrarmi dal fare alcune considerazioni anche in merito alla figura
del presidente. Noi abbiamo letto sulla stampa, assessore Bianchini, già nel febbraio del 2007, con un
comunicato del Comune di Macerata, che il presidente del comitato sarebbe stato il Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Lo diceva espressamente il Comune con una nota, in cui specificava
che il Sindaco aveva chiesto e ottenuto questa disponibilità.
Siamo passati poi alla figura, lo abbiamo letto sulla stampa, per noi, fino a poco tempo fa, ex
consigliere comunale, ex onorevole, Adriano Ciaffi. Io su questo vorrei esprimere alcune
considerazioni in totale libertà, senza che questo possa essere scambiato per giudizi o confronti politici
che con il consigliere Ciaffi, in più occasioni, abbiamo nel corso di questi anni manifestato anche in
quest'aula consiliare. Noi riteniamo, io personalmente credo che, peraltro qualche tempo fa in
quest'aula consiliare simpaticamente, quasi addirittura arrivai a rimpiangerlo, dopo aver avuto con lui
scontri politici abbastanza forti, Ciaffi è stato sempre un uomo di parte, espressione di una parte
politica, su questo peraltro non si è mai sottratto, non ha mai negato di esserlo.
Io sinceramente su questo mi aspettavo, per questa figura di coordinamento, un uomo che fosse meno
riconoscibile politicamente, questo senza giudizi personali, perché forse se penso a questi,
probabilmente, la figura anche più indicata. Quindi mi auguro che Adriano Ciaffi in questo ruolo possa
recuperare quella apertura, quella necessaria consapevolezza di ricoprire un ruolo che non è quello che
ha ricoperto e che la tentazione, credo, per aver fatto politica tutta la vita, ce l'abbia ancor oggi.
Questo ritenevo di doverlo dire, perché la figura di Padre Matteo Ricci, credo che non possa e non
debba appartenere a nessuno, è un interesse che va oltre la città, quindi mi auguro che sia l'occasione
anche per Ciaffi per farci credere rispetto a quanto fino ad oggi, magari, non ci ha dato dimostrazione.
Voglio anche cogliere l'occasione per fare alcune considerazioni e per dire che, mi pare diceva chi mi
ha preceduto, sicuramente la figura di Padre Matteo Ricci va al di là della portata della nostra città,
però io mi auguro che lo spirito d'iniziativa, la capacità anche della nostra Amministrazione, del
Sindaco, dell’assessore, che seguono specificatamente questo importante evento, quindi questo
comitato, tendano soprattutto a considerare…(interruzione in sottofondo)…questa figura va al di là,
abbiamo visto la presenza dell'ambasciatore cinese che è passato per Macerata, è stata una visita molto
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rapida, perché il Presidente Spacca indubbiamente, lo ha detto in più occasioni, lo abbiamo ascoltato
anche dalla televisione, ha colto perfettamente, essendo uomo anche di un bacino industriale molto
importante…però non vorremmo che, considerato che noi siamo anche oggetto, la Regione per questo
ci ha riconosciuto un fondo, un contributo importante, anche in questa occasione, magari come ci è
successo su altre questioni su cui abbiamo dovuto, anche come opposizione, pungolare fortemente
l’Amministrazione…
Noi ci auguriamo che Macerata faccia fortemente la sua parte, senza la paura di subire ruoli
istituzionali come quelli della Regione forti e che colgono, che approfittano di questa nostra occasione,
per fare quello che ovviamente tutti loro farebbero, però credo che noi non dobbiamo essere secondi a
nessuno, non dobbiamo su questo essere subalterni a chi, in realtà, vorrebbe o tende a vedere in questa
una occasione da sfruttare economicamente soprattutto in altri territori. Ben vengano gli altri, ma
Macerata credo che debba fortemente fare la sua parte.
Da ultimo voglio sottolineare il fatto che questo comitato organizzatore che credo abbia solo la valenza
di organizzare e coordinare le attività che queste celebrazioni dovranno realizzare, anche peraltro con i
fondi messi a disposizione da più istituzioni, lo ripeto ancora sottolineandolo, ci auguriamo che l'opera
del Presidente che ha il compito di coordinare, sia un ruolo che non vada al di là di quello che la figura
del personaggio può indubbiamente far pensare.
Quindi noi, da questo punto di vista, non possiamo che augurare buon lavoro, sapendo che l'importanza
di questo centenario si rivolge a tutta la città ed è un'occasione per l'intero Consiglio comunale,
sapendo che gli organismi coinvolti garantiranno, noi ci auguriamo, delle iniziative di altissimo livello
che porteranno Macerata su scenari molto importanti e sicuramente internazionali.
Da ultimo voglio dire che, in occasione proprio della visita dell'ambasciatore, ho apprezzato, perché
questo è un altro aspetto che credo non dobbiamo dimenticare, le dichiarazioni del Presidente della
Provincia, mi pare sia stato l’unico, che accanto agli importanti riconoscimenti ai rapporti con la Cina,
eccetera, però credo, questo è un ruolo detto che ci tocca anche per la figura che noi rappresentiamo, ha
richiamato fortemente le Cina al rispetto dei diritti civili, cosa che credo non dobbiamo assolutamente
dimenticare, perché altrimenti rischieremo forse di non rendere onore alla figura di Padre Matteo Ricci.
TACCONI – UDC
Ammetto di essere un po' emozionato nel parlare di questo 4° centenario di Padre Matteo Ricci,
premetto che anche in Commissione il mio voto è stato favorevole, credo anche che la città deve
prepararsi a questo evento. È un momento storico, se la Banca delle Marche, l'Università in modo
particolare, hanno un'occasione unica di dimostrare di essere tali, nel senso che con Padre Matteo
Ricci, con quello che sta succedendo, non mi fraintendete, non voglio commercializzare l'evento, la
globalizzazione…già come diceva chi mi ha preceduto, la dottoressa Anna Menghi, qualcuno ha messo
l'occhio su Padre Matteo Ricci, infatti le organizzazioni industriali e quant'altro vorrebbero spostarlo,
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anche la Regione Marche guarda con simpatia questo vento, ma Macerata deve essere la protagonista,
con rispetto per tutti quelli che vogliono darci una mano.
Le Marche finalmente riscoprono i propri uomini, da Cecco d’Ascoli, da Rossini di Pesaro, da
Pergolesi di Jesi, eccetera…però io dico che Macerata potrebbe, in questa occasione, lasciare
veramente un segno storico, come lo ha lasciato per Giuseppe Garibaldi nella piazza omonima con un
grande monumento degno di un capoluogo, non un mezzobusto, magari un altrettanto grande
monumento in piazza delle Libertà, questo sarebbe un mio sogno, per Padre Matteo Ricci. Con questo
monumento Macerata passerebbe alla storia e il 4° centenario andrebbe ricordato. Dobbiamo parlare
sempre con l'obbligo di decidere dove mettere le macchine, perché altrimenti facciamo la fine di quello
che succede nelle periferie: sulle piazze mettiamo le isole ecologiche, invece delle fontane.
Ripeto: Ministero delle Attività e Beni Culturali, Università, Provincia, Comune, Banca delle Marche
potrebbero essere gli sponsor ufficiali, però io avrei anche un sogno di uno sponsor di livello
internazionale oltre a questi, se non sono proprio in volontà di spendere quello che magari meriterebbe
un centenario, guardandolo lontano verso la Cina, verso la globalizzazione.
Lo stesso avvocato Valori diceva di Tucci. Io ho scoperto attraverso degli amici, anche grazie a
situazioni familiari, che qualcuno ha salvato la propria vita anche perché era italiano, come Padre
Matteo Ricci. In Nepal rispettano gli italiani perché c'è Padre Matteo Ricci; i maoisti, dove sono andati
al potere in Nepal, hanno deposto una cattiva monarchia, però Padre Matteo Ricci per loro è una
persona importante. C'è stato l'errore dell’Amministrazione provinciale di Macerata anni fa che
iniziava con Matteo Ricci e non è bello questo, però per noi maceratese è Padre Matteo Ricci: è stato
corretto, qualcuno che voleva politicizzare ha preso giustamente il consiglio di alcuni consiglieri del
Comune di Macerata e ha rimesso a posto il nome Padre Matteo Ricci.
Quindi cari colleghi il mio voto a questa delibera è senz'altro positivo, così come quello del mio
partito. Noi avremo il desiderio che, credo che tutto il Consiglio la pensi allo stesso modo, su queste
nostra proposta, su questo mi fido molto dell'assessore Bianchini,senza fare ordine del giorno o
mozioni, di questo monumento in piazza della Libertà di altezza uguale a quella di Giuseppe Garibaldi
presente nella piazza omonima, per non andare ai mezzibusti come è successo in piazza Strambi, dove
siamo stati costretti a toglierlo per la vergogna. Facciamo un'azione decisa, perché qualcuno ci sta
guardando, nel senso che la Regione Marche ci ha messo l’occhio.
Non è che ci ha fatto fare una bella figura anche con l'ambasciatore, perché lì non avranno mai il
coraggio, come ha detto Anna Menghi, di dire che il Tibet merita una tirata di orecchi per lo meno,
vogliamo la pace, come negli altri stati asiatici che circondano la Cina, hanno subito conseguenze. I
tibetani che non risiedono in Cina, ma in India, in Nepal, in altre parti, hanno problemi. Quindi il
rispetto dei diritti umani deve essere il fiore all'occhiello della nostra città, città di Maria, “città della
pace”, città democratica.
Quindi io dico che fortunatamente c'è stato Silenzi che ha avuto il coraggio di dire quello che la
Regione Marche non direbbe mai, amministrazione di sinistra, all'ambasciatore cinese che a noi sta a
cuore anche la libertà del Tibet, perché noi della libertà ne facciamo un fiore all'occhiello nella nostra
democrazia.
Chiudo dicendo che all'ambasciatore cinese non doveva essere solo un uomo politico a dire del Tibet,
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ma un'intera mozione del Consiglio comunale. Noi consiglieri comunali lo abbiamo visto dalla stampa
questo evento, perché non potevamo mettere piede qui perché non siamo stati invitati, solo alcuni
hanno potuto, come se il Consiglio comunale non fosse eletto dal popolo, quindi noi volevamo esserci
insieme all'ambasciatore, abbiamo l'intelligenza di essere diplomatici, di non politicizzare la cosa, con
educazione venivamo ad ossequiare l'ambasciatore cinese.
Anche Tucci, Padre Matteo Ricci, questi uomini devono essere quelli che devono dare una riscatto a
questa città. Chiudo dicendo: “cara Università, cara Banca delle Marche se ci ascoltate avete
un'occasione d'oro, il Comune vi dà questa possibilità che in questa occasione si può volare alto a
livello internazionale per onorare questo grande cattolico maceratese”. Nel mondo, non so come ha
fatto, ma ai cinesi, anche a quelli contemporanei, ha lasciato un grosso segno, un esempio di questo lo
si può vedere nell'ambito scolastico: se a un bambino cinese chiediamo chi è Padre Matteo Ricci, lui ci
risponde che è l'italiano che ha il monumento a Pechino; se noi invece lo chiediamo ai nostri studenti,
sia a Macerata che fuori, io dico che fuori dalla nostra città non sanno chi è Padre Matteo Ricci.
La cultura tra noi e la Cina è molto diversa, è molto più preparata quella cinese, quindi questa è
l'occasione per far conoscere al nostro paese, non solo Macerata, senza lutti al braccio, che Padre
Matteo Ricci è un grande maceratese che ha onorato e noi abbiamo l'occasione per farlo conoscere
ancora al livello di globalizzazione.
SAUER – Rifondazione Comunista
Vorrei fare una piccola premessa che mi ha suggerito il consigliere Tacconi, che secondo me
giustamente si è lamentato che noi consiglieri non abbiamo ricevuto l'invito a quell’evento con
l'ambasciatore cinese e i vari altri illustri ospiti della vita politico culturale maceratese. Questo
consigliere Tacconi è successo anche in altre occasioni, anche la Fondazione CARIMA quando ha fatto
la mostra organizzata da Ercoli, ha inaugurato quest'anno la mostra sulla seduzione e i consiglieri
comunali non sono stati invitati. Questo ultimamente mi ha fatto pensare un po', non sul ruolo, ma sulla
considerazione che altri hanno dei consiglieri comunali.
Detto questo voglio entrare nell'argomento del 4° centenario della morte di Padre Matteo Ricci.
Tacconi diceva prima che i cinesi conoscono meglio Padre Matteo Ricci e Macerata, che i maceratesi
Li Ma-dou e la Cina, comunque io la prima volta devo ammettere che veramente mi sono accorto di
Macerata nel lontano 1983, quando ho visto una grande mostra a Berlino organizzata dal museo cinese,
si chiamava “I tesori del palazzo imperiale”, il palazzo celeste, in cui c'era tutta una stanza dedicata
proprio ai tesori, al mappamondo, eccetera…e c’era scritto che questo, a me quella volta
sconosciutissimo, italiano Padre Matteo Ricci di Macerata, che io conoscevo casualmente avendo
avuto una conoscenza a Urbisaglia. Quindi Macerata l'ho conosciuta praticamente tramite Padre
Matteo Ricci.
Io penso che la figura di questo grande personaggio come uomo di cultura, religioso, maceratese, è
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stata interessante perché esattamente 440 anni fa, nel 1568, lui se n'è andato, lasciò Macerata all’età di
16 anni per non tornare più, quindi lui, nato come Matteo Ricci, diventato Padre Matteo Ricci, partito
per la Cina, passando prima per l'India, non è mai più tornato, è morto da Li Ma-dou, quindi un po' ha
fatto come lui stesso voleva, cioè diventare cinese tra i cinesi, diventando quindi completamente
cinese, quindi, in un certo senso, avendo sentito le parole molto antipatiche del consigliere Munafò, era
quello che oggi viene chiamato un extracomunitario, che non è più tornato, che la maggior parte della
sua vita, della sua attività, della sua passione, l’ha dedicata alla Cina e non a Macerata o all'Italia.
Questo non toglie niente sicuramente per l’affetto che aveva per la sua città natale, visto che i mezzi di
trasporto non erano così semplici come quelli di oggi, però non possiamo dimenticare che qui
elogiamo, festeggiamo un personaggio storico, importante e poi però nella vita quotidiana ricadiamo
sempre in questa polemica sugli extracomunitari, sugli stranieri che poi ci prendono a casa,
eccetera…e non di vedere che sono persone, che ci potrebbe essere tra di loro anche un Matteo Ricci,
cosa ne sappiamo noi se magari uno tra 400 anni i maceratesi faranno monumento.
Vorrei anche relativare un po' il fatto se Padre Matteo Ricci era padre o non. È vero. Era padre, era
gesuita e uomo religioso, ma a parte il fatto che anche Giordano Bruno era religioso, ma l'hanno
bruciato lo stesso, anche Martin Lutero era religioso e ha cambiato sede, quindi in quel lontano mondo
di 400 anni fa la maggior parte degli uomini di cultura erano religiosi, nolente o volente, e non toglie
neanche l'aspetto della vita religiosa, come anche Giordano Bruno era religioso, anche quando è stato
bruciato, magari non la pensava esattamente come in quel periodo intendeva l'Inquisizione, però
sempre religioso era nel termine dell'aggettivo.
Ridurre quindi la persona di Matteo Ricci solo come uomo religioso, secondo me è un po' riduttivo,
perché si dimentica che era uomo di cultura, di scienza, di lettere. Basta ricordare che il grande
contributo per cui viene ancora ricordato in Cina non è l'aspetto della religione, ma soprattutto per il
suo contributo alla scienza, alla geometria, alla geografia con il mappamondo, alle sue opere anche
musicali, ha fatto anche 8 canzoni per un tipo di clavicembalo di quel periodo, ha tenuto lezioni di
filosofia, di matematica. Veniva chiamato Xitai, maestro dell'Occidente, proprio perché era un maestro,
un uomo che entrava in contatto con la cultura cinese per arricchirla e dall'altra parte, come lui stesso,
soprattutto per questo, si è fatto cinese tra i cinesi per imparare, diceva che era un altro mondo,
dobbiamo capire come funziona. Pian piano poi, con il suo metodo che si chiama accomodatio, cioè di
cercare altri termini di far capire ai cinesi di un altro mondo quello che voleva comunicare lui,
cambiava lui, è diventato cinese, fino al punto che dopo, qui c’è sempre la stessa Chiesa di cui faceva
parte una volta Padre Matteo Ricci, un secolo dopo ha detto no, questo modo di mescolare il
cattolicesimo, il cristianesimo con alcuni principi confuciani non può essere, quindi sono stati cacciati
e tolti dalla Cina.
Poi magari la Chiesa ci ha ripensato, però quel modo che oggi viviamo quotidianamente, quello che si
chiama globalizzazione, culture che si mescolano, che si arricchiscono reciprocamente, questo è quello
che in fondo lui ha vissuto sulla propria pelle, diventando cinese tra i cinesi pur rimanendo anche
ambasciatore di un pensiero occidentale, non so se era più Matteo Ricci o più Li Ma-dou, comunque
era sempre Xitai, maestro dell'Occidente.
Quindi in questo senso mi sorprende un pò quando io vedo il programma del 4° centenario della morte
di Padre Matteo Ricci, che vedo un po' il peso che il taglio, secondo me, è un po' eccessivo sull'aspetto
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puramente religioso oppure dei convegni, tipo quello “Le religioni nel mondo contemporaneo” oppure
un altro su “La chiesa cinese, l'eredità di Matteo Ricci”, iniziative per celebrare all'interno della diocesi
la figura di Padre Matteo Ricci in chiave giovanile”, un documentario della diocesi sulla figura e
l'opera di Padre Matteo Ricci con Pupi Avati, convegno internazionale di evangelizzazione, rapporto
fede e cultura: tutte cose di cui possiamo benissimo parlare e anche discutere, però è di tutta la spesa,
insieme a quella per la beatificazione, che poi non penso sia un nostro problema, con tutto rispetto per
tutto quando, però credo che Padre Matteo Ricci non sia un Padre Pio, tutto questo viene finanziato per
quasi mezzo milione di euro. Quindi gran parte dei soldi che sono stati stanziati per il centenario va
solo ed esclusivamente all'aspetto che riguarda la fede, la religione, l'evangelizzazione, la
beatificazione.
Un'altra cosa che sarebbe molto più importante, su cui viene speso molto di meno, cioè 400 euro
solamente, riguarda il lavoro scientifico di recuperare le opere, tipo le edizioni delle opere di Matteo
Ricci, parlare anche del problema della traduzione, visto che lui è stato un importante traduttore anche
in senso stretto, proprio tradurre da una lingua all'altra, non soltanto da una cultura all'altra e viceversa.
Le opere vengono in parte tradotte dal cinese adesso in italiano, quindi tutte quelle cose che sono
interessanti anche dal punto di vista scientifico, che sarebbe il momento di completare le opere, questo
viene considerato, facendo i conti, molto meno rispetto al lato religioso.
Poi ci sono altri punti da chiarire, per cui farò delle domande più o meno esatte, che mi auguro
l'assessore possa spiegarmi meglio, al di là di due cose che ci sono, per esempio la protezione civile in
mezzo, Bertolazzo lo dobbiamo mettere ovunque? Cosa fa addirittura dentro la protezione civile?
Poi un’altra domanda: ho visto che c'è una critica su Ciaffi, oppure un punto interrogativo sul ruolo di
Ciaffi in questa faccenda, io mi chiedo Andreotti, con tutto rispetto anche per il suo ruolo, che ha
scritto anche un libro suo Padre Matteo Ricci, però non è che ci sono tutti gli altri autori e scrittori che
hanno scritto libri su Matteo Ricci dentro il comitato, quindi questa è forse un'una cosa un po' italiana.
Altra richiesta di spiegazioni sui più di 700 mila euro per un monumento, ben venga questo su Padre
Matteo Ricci…c’è anche un piccolo busto nascosto, un po' vagante a Macerata, c'è stato anche un
periodo in cui non si trova più, era finito in un angolo dell'Università. È giusto che si dia una dignità,
però vorrei sapere qualcosa di più su questo progetto di un monumento che richiede un terzo della
spesa e solo i costi per la cerimonia di inaugurazione di 40 mila euro, che gli altri fanno un convegno
di dibattito scientifico di 3 giorni con quella cifra. Speriamo che oltre a noi consiglieri, tutti i cittadini
di Macerata possano mangiare gratis a questa cerimonia di inaugurazione con 40 mila euro.
È una curiosità che io ho, visto che mi sembra un po' sproporzionato rispetto all'evento, soprattutto se
io vedo qui una cosa che mi manca per essere sincero, cioè il fatto è che sono tutte iniziative più o in
meno dignitose, meritevoli di cui ora non voglio entrare nel merito, però manca una esposizione
permanente, manca un museo di Padre Matteo Ricci qui a Macerata, quindi qualcosa che rimane,
qualcosa per cui questi turisti, di cui parlava anche il consigliere Valori, possono andare in futuro. Si
potrebbe trovare un palazzo, magari Trevi che per esempio è vuoto, dove poter fare, per esempio, una
esposizione permanente, che dà la possibilità di attirare e anche sviluppare qualcosa che rimane anche
di questo centenario.
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Finisco con una citazione di Padre Matteo Ricci e mi auguro che il lavoro del comitato e anche del
Consiglio comunale che deve decidere, anche i nostri amministratori…(intervento interrotto per fine
del tempo a disposizione)…
IOMMI – FI
Sia per formazione culturale e per logica politica, su questioni di questo tipo io la vedo come ai tempi
della delibera sul Giubileo, allora ero assessore, c'era un'occasione, come qui, di carattere religioso,
una ricorrenza molto importante e predisponemmo una delibera per fare delle cose, poi naturalmente il
Comune fa autonomamente le cose per la città, cogliendo le occasioni che via via si presentano.
Naturalmente non svolge né un ruolo eminentemente culturale, economico, spirituale, religioso…sta
come istituzione dentro un insieme di istituzioni, che a livello nazionale poi verrà finanziato un
progetto o una serie di iniziative a cui il Comune partecipa.
Su queste questioni insomma io la vedo un po' come l'assessore, cioè che non è una questione di destra
o di sinistra o ideologica, per cui il Comune di Macerata se ci si chiede l'autorizzazione, la delega ad
aderire a questa cosa, è fuori discussione, potremo poi ragionare sul modo migliore con cui il Comune
può esplicare una funzione promozionale per la città dentro questo progetto che ha un valore
simbolico, culturale, spirituale.
Padre Matteo Ricci non è un santo per ora, è soltanto un beato, quindi è in cammino per la sua
santificazione, ho letto che si parla di una statua, comunque è un personaggio che appartiene
principalmente al mondo della Chiesa. Contestualmente però gli studiosi ci dicono che ci parlano dello
spessore culturale e civile del personaggio, che lo ha reso famoso in tutta quell'area geografica, tanto
che oggi è il patrono degli orologiai di Hong Kong, poi è diventato Li Ma-dou e così via.
La stessa Regione Marche di recente, intitolando i suoi palazzi del governo ai grandi marchigiani, ha
dedicato l'ultimo palazzo a Li Ma-dou, quindi un riconoscimento forte anche della Regione c'è stato.
Il progetto è sostanzialmente condivisibile, si può ragionare sull'organizzazione, su come è fatta, si può
esprimere dubbi sulla tentazione che sempre le maggioranze hanno di cavalcarne l'immagine sul piano
politico, sono del tutto legittime, tentazioni che bisogna fortemente tenere a bada per non snaturare
l'universalità, l'importanza generale di un evento come le feste “Ricciane” del 2010. Su tutto questo è
possibile esprimere differenziazioni, possibilità, ma nella sostanza io credo che Macerata debba stare, a
pieno titolo, avendo riscoperto con molto ritardo il personaggio che è rimasto per secoli all'oscuro, se
non in una ristretta cerchia di studiosi, dell'opinione pubblica.
Permettetemi anche una battuta: alcuni anni fa ci fu una grande mostra a Macerata intitolata “Macerata
alla corte dei Ming”. Un grosso personaggio del mondo della politica e dell'economia attuale, che sta al
Governo, ebbe allora a dire in un'occasione “pensate che cosa può succedere quando la corte dei Ming
viene a Macerata”, creando un paradigma, vale a dire non riferito al discorso degli extracomunitari che
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dice Sauer, che anche Li Ma-dou era un extracomunitario, ma il problema è come sarà l'influenza della
Cina dal punto di vista economico sul mercato europeo, occidentale. Si apre tutta quella problematica
che noi conosciamo e che fortemente ci preoccupa, la reciprocità, la difficoltà di fare concorrenza,
un'occasione allora anche di questo tipo è utile per affrontare anche determinate problematiche, la
reciproca conoscenza, quindi la reciproca confidenza, quindi fiducia, la speranza, la possibilità anche
per vie culturali, che sono sempre state quelle seguite dai governi intelligenti, quelli dei valori e dei
principi dei decenni e dei secoli passati, per queste vie creava nuove opportunità, evitando il più
possibile i conflitti.
Quindi certo che c'è un'aria diplomatica attraverso l'uso di questi strumenti culturali per un rafforzare
un dialogo tra l'Italia, l’Europa, e la Cina: Macerata si candida ad essere un luogo centrale da questo
punto di vista, soprattutto se è vero come è vero, mi pare di aver capito, che il centro di studio orientali
verrà a Macerata nel Palazzo Trevi – Senigaglia, mi pare che sia la destinazione più recente che ho
sentito, dovrebbe essere questa, gli assensi che vedo dai banchi della maggioranza mi sembrano una
conferma, questo è un grande risultato.
Naturalmente poi su come si gestiscono le cose ne discuteremo qui in Consiglio comunale, ma la
questione esiste e il risultato di portare qui un centro di studio orientali, che è di tipo governativo, non
è un'associazione culturale volontaria, è una struttura dello Stato che viene portata, mi pare aver capito,
a Macerata.
Come ci sta Macerata dentro questo progetto, al di là dei nomi, dei cognomi, delle presenze, delle
voglie di immagine dei politici, dei singoli e così via? A mio giudizio, voi lo avete letto, io quando si è
aperta questa discussione sulla stampa, da un anno a questa parte, degli eventi “Ricciani”, per restare
nel merito credo che questa città, se uno vi arriva, non solo il visitatore, il turista religioso o quello in
generale che sente parlare di Padre Matteo Ricci, gli piacerebbe anche sapere dove è nato, qual è la
casa dove è nato, che oggi non conosciamo, anche questa è una ricerca da fare. Non c’è un luogo a cui
si può fare riferimento, perché certamente la chiesa e il collegio dei gesuiti nessuno si ricorda più qual
è, perché oggi conosciamo tutti la biblioteca Mozzi – Borgetti e non sappiamo che quello era il
collegio.
Ho sentito dire che si pensa di collocare una statua, su questa cosa, dal punto di vista puramente
culturale e ambientale, io ho una grossa perplessità se gli spazi di questa città sono idonei a statue. Ho
lanciato lì quella che ormai è nota come proposta, ma che non è mia, per la verità era una idea che
circolava trasversalmente da forse più di 10 anni tra i cultori, gli architetti, i geometri, gli uffici
preposti, eccetera, che ragionano su questa città…cioè individuare uno spazio, mi pare che lo stesso
Munafò, quando allora era assessore, fece un'iniziativa sul progetto chiamato Urban coinvolgendo gli
uffici e individuando quel largo davanti al palazzo Marefoschi, come un luogo da recuperare. Io l’ho
rilanciato come un luogo da recuperare e da tematizzare, perché oggi è incongruo, è anonimo, è
oscurato, oggi è sostanzialmente degradato.
Quella è una ipotesi, se ne possono fare delle altre, ci deve stare la città su questo discorso, non può
fare da spettatore e individuare solo il luogo dove poter collocare la statua in modo complessivamente
molto difficile e complicato, mentre invece dovrebbe cogliere l'occasione per un intervento
significativo riconoscibile, con forte capacità espressiva dal visitatore che in quelle occasioni, che
saranno poi moltissime, potranno venire a Macerata, quindi in qualche modo riconoscerla.
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Il mio intervento finisce qui, per dire che nulla osta, per me è condivisibile questa cosa, poi se c'è
questa tentazione di far derivare sul piano partitocratico e propagandistico l'operazione, naturalmente
noi su questo vigileremo e saremo anche reattivi, perché credo che la finalità, di una iniziativa di
questo tipo non sia quella. Grazie.
SACCHI – AN
Ritengo che quella in discussione sia indubbiamente una delibera di quelle importanti per la città,
voglio premettere che siamo tutti d'accordo sulla importanza, sul lustro che la figura di Padre Matteo
Ricci, il gesuita che appunto è scomparso quasi 400 anni fa, il cui quattro centenario della morte si
andrà a celebrare nel 2010, essendo morto nel 1610, non può certamente essere messa in discussione.
Non può essere altresì messa in discussione il ritorno da un punto di vista culturale, da un punto di
vista, perché no, se tutta l'operazione di cui stiamo discutendo fosse gestita adeguatamente, anche
economico, che per la città quest'occasione potrà e potrebbe, forse è meglio dire la seconda, creare e
dare appunto al capoluogo, a Macerata, al territorio.
Su questo chiaramente siamo e non possiamo che essere tutti d'accordo, maggioranza, opposizione,
cittadini, forze politiche, associazioni, però consentitemi, avendo letto attentamente il carteggio di
corredo a questa delibera, di sollevare alcune non pretestuose, non strumentali perplessità, anzi
osservazioni volte, se ascoltate attentamente dai colleghi di maggioranza, dalla Giunta, per quello che
completa appunto a questa assise, potrebbero a mio viso, senza presunzione, fornire positivi apporti ad
un miglior sfruttamento di questa importantissima occasione per la città, capoluogo in questo caso, e
per il suo territorio.
La prima perplessità, è l'unica parte che mi sento di condividere, lo dico con un accenno ironico,
dell'intervento del collega consigliere Sauer, è la mancata previsione di un contenitore, tanto per essere
chiari, di un museo, chiamiamolo spazio riservato a conservare, per poi poterli mostrare ad un pubblico
si auspica il più ampio possibile, carteggi, foto, documenti e quant'altro inerente alla figura di Padre
Matteo Ricci, il cui quarto centenario della morte si andrà a celebrare tra due anni, anzi per due anni,
2009 – 2011.
Siccome non sono specificati, consentimi assessore di avere la possibilità di manifestare in questo
ambito delle perplessità, quindi su questo mi sento di condividere quanti e qualificati sono stati gli
interventi che mi hanno preceduto, su questo hanno posto l'accento.
Io prevedrei - quindi su questo assessore specificherei, perché abbiamo ancora il tempo, vista anche la
rilevanza in sede di preventivo di spesa dell'aspetto economico che riguarderà queste manifestazioni –
concretamente e specificamente in maniera direi chiara un contenitore che consenta alla nostra città di
ospitare uno spazio riservato specificamente alla figura di Padre Matteo Ricci.
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Penso ad esempio ad altre iniziative, ho già letto che c'è un preventivo di spesa per il sito internet, per
numerosi convegni, seminari, per la pubblicizzazione di questo evento, però ad esempio prevedere
specificamente, è un'idea indicativa è venga presa per tale, un libretto, un depliant da veicolare non
solo nelle sedi istituzionali, ma anche presso la cittadinanza di Macerata e non solo. È un costo magari
elevato ma penso importante, perché poi possiamo stare tra di noi a parlare della figura di Padre
Matteo Ricci, ma penso che usando soldi pubblici, forse è bene veicolare questa iniziativa e la figura,
nello specifico, di Padre Matteo Ricci, perché questa manifestazione serva a questo, altrimenti
scadremmo in quello che diceva prima Silvano Iommi, cioè un becero tentativo da parte della
maggioranza, visto che siamo nel periodo di scadenza elettorale, di farsi madrina di questa figura, ma
questo non lo voglio credere. Prevedendo forse iniziative di questo genere, cioè veicolare realmente la
figura di Padre Matteo Ricci con un museo, uno spazio, un libretto, un depliant, forse così si
ovvierebbe a tale sospetto.
Ulteriore perplessità, ci sembra un po' di poter dire che il pacchetto, e il suo contenuto, siano stati in
maniera un po', consentitemi di dirlo, autocratica, autoreferenziale confezionato dalla Giunta o dalla
maggioranza, non dico senza consultare le forze di opposizione, ma confrontandosi, a mio avviso, in
maniera piuttosto limitata, per non dire nulla, con la città, con le associazioni e direi, visto che in città
ce ne sono numerosi, non tanto con il consigliere Sacchi che sta parlando o con le altre forze politiche,
quantomeno con i tanti studiosi che in città, nel territorio, anche a livello nazionale ci sono, della figura
di Padre Matteo Ricci. È da qui che sorgono le maggiori perplessità, qui mi sento di condividere
quanto detto, in particolare dalla consigliera Menghi e, in maniera forse un po’ più generica, dal
consigliere Iommi, perché se nulla vi è da dire sulle qualità umane, personali, di spessore
dell’onorevole Ciaffi, ex consigliere comunale fino alla scorsa legislatura, anche ad un occhio profano
risalta il fatto che nel comitato esecutivo sia previsto come presidente non onorario, ma di fatto, cioè
colui che presiederà queste manifestazioni, queste celebrazioni l’onorevole Ciaffi.
Ripeto: nulla questio, nulla da eccepire sulle qualità umane e morali, ci mancherebbe altro, però,
questo lo dico senza ironia ai colleghi consiglieri di maggioranza, cosa direbbero questi se
governassimo noi la città, prevedessimo noi il pacchetto e il contenuto e come presidente di un
comitato, che così tanta importanza avrà nella gestione, nella organizzazione di questi eventi che
saranno finanziati con 5 miliardi di lire, con una cospicua economica, se ci fosse un altrettanto esimio,
altrettanto importante esponente, seppur degnissimo come lo è l’onorevole Ciaffi, però del centro
destra o, nello specifico, di Alleanza Nazionale. Penso di poter dire che probabilmente le stesse
perplessità, in maniera moderata, ma chiara e forte, sarebbero sollevate, forse in maniera anche meno
elegante ed educata, dai rappresentanti del centro sinistra.
Detto ciò, nulla da eccepire sulla persona, però forse, proprio su questo punto, ci sarebbe stato, vista
l’importanza della figura per la città e l’importanza dei trascorsi politici, forse sarebbe stato opportuno
un maggior coinvolgimento anche delle forze politiche non facenti parte di questa maggioranza e della
stessa coalizione di cui faceva parte il personaggio a cui ho fatto riferimento, è da qui sì che c’è il
rischio che le mie perplessità abbiano oltre all’apporto propositivo e costruttivo che tento di fornire,
potrebbero però avere viceversa un maggiore potere di sollevare perplessità, dubbi riguardo alla
autorevolezza della rappresentanza.
Potrei anche sollevare altro, con riguardo invece al comitato nazionale questa volta, curiosità sorge
anche quando si leggono nomi di importantissimi imprenditori, perché, lo dico al capogruppo del PD,
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come a tutti i colleghi consiglieri di maggioranza, ad esempio, non aver previsto già in questa fase, in
quella in cui stiamo andando già a votare la delibera, un coinvolgimento anche di industriali e
altrettanto importanti imprenditori del territorio di Macerata, visto che con questa operazione si tenta di
avere un patrocinio diretto come città natale di Padre Matteo Ricci, ma soprattutto della città.
Forse il collega consigliere Sauer non ha seguito e compreso il mio ragionamento, quindi lo ripeto: se
tra i 117 membri del comitato nazionale vi sono alcuni imprenditori, tanto per essere chiari, visto che è
un atto pubblico: dottor Diego della Valle presidente della Tods, dottoressa Paola Paciotti
rappresentante del gruppo Cesare Paciotti…(interruzione in sottofondo)…benissimo, perché non
prevedere anche altri e magari perché non aver previsto anche in questa fase imprenditori più
propriamente maceratesi, visto che ce ne sono, visto che lo spirito della delibera è proprio quello di far
si che questa Amministrazione, ma questa città direi, più propriamente, diano un diretto patrocinio a
questa manifestazione, visto e considerato che la città stessa ha dato i natali a Padre Matteo Ricci: la
mia osservazione era in senso propositivo, non in negativo, ben vengano questi che già ci sono.
Un mancata chiarezza su queste osservazioni lasciano al lettore meno attento o a quello più polemico
del sottoscritto, io non sono tra questi, di consentire che questi, con facilità, possano sollevare queste
ed altre perplessità. Per il resto resta ferma l’assoluta importanza di questa figura per la nostra città e
che vi siano adeguati festeggiamenti, su questo non c’è discussione. Ripeto che non c’è discussione
nemmeno, tanto per essere chiari, sulla figura dell’importante esponente politico maceratese, ma, a
nostro avviso, per gli importanti e rilevantissimi trascorsi politici, forse da parte della maggioranza che
non ha coinvolto la città nel confezionamento di questa importante delibera, forse su questo sarebbe
stato auspicabile una maggior sensibilità che avrebbe consentito al sottoscritto di sollevare minori
perplessità ed osservazioni e, ad un lettore davvero polemico e strumentale, consentirà sicuramente
delle argomentazioni e delle letture molto più critiche della mia.
MERIGGI – Gruppo Misto/PRI
Mi rivolgo principalmente a lei assessore Bianchini e al consigliere Sauer, che ha citato, come un fatto
necessario, che a Macerata venga realizzato un museo intestato a Padre Matteo Ricci.
Un po’ di memoria storica: mi ricordo nel 1996 l’allora Amministrazione Maulo accettò la domanda di
una associazione religiosa, non ricordo ora di preciso quale, perché fosse costruito l’attuale
Redememptoris Mater, ricordo che questa deliberazione in qualche modo creò un grosso dibattito, sia
all’interno delle forze di maggioranza, che della Giunta, in particolare ricordo che la mia posizione era
estremamente negativa su questo argomento, perché quest’opera veniva realizzata su un promontorio,
allora territorio agricolo, che dominava un po’ le valle circostanti, anzi un promontorio visibile quasi a
360°, quindi che implicava fortemente una manomissione del paesaggio. Per cui dicevo, per tutti il
rispetto della religione, per chi la professa e per chi la difende, che il problema allora era di altra
natura, cioè vale a dire che noi andiamo a compromettere un paesaggio di tutto rispetto, bellissimo, per
realizzare un seminario che potrebbe essere realizzato da un’altra parte, senza un impatto ambientale di
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questa portata.
Mi ricordo che in Giunta ci furono momenti di tensione, perché io questa cosa non la mandavo giù, nel
senso che una violenza così forte al piano regolatore generale, alle regole delle quali peraltro il
Comune doveva essere garante, non mi sembrava giustificata a sufficienza, visto e considerato che un
seminario poteva essere tranquillamente messo in un’altra posizione che non fosse quella.
Ricordo allora che ci fu, nella maggioranza di allora, una ricerca di una motivazione che fosse in
qualche modo quella che ci facesse superare queste mie perplessità. Venne fuori che quella costruzione
dovesse ospitare il museo di Padre Matteo Ricci, che francamente mi mise in imbarazzo allora, perché
effettivamente una cosa di questo genere era di grandissimo interesse pubblico.
Forse tenendo conto della attenzione dell’interesse che questa opera avrebbe poi rappresentato per un
turismo religioso o meno, comunque un movimento di forestieri verso questo museo, praticamente
votai a favore di questa soluzione.
Tutto questo è scritto negli atti assessore, lei dice che qui c’è scritto che faremo il museo, ma il
problema è che voi dovete farlo fare lì dove era destinato che fosse, perché sennò quell’opera rimane
una grossa offesa all’ambiente, un grosso investimento speculativo, che mal si addice, tra l’altro, a chi
lo ha promosso…e per me rimane una sconfitta, una delle poche dell’Amministrazione e della
maggioranza di allora.
Vedete tra l’altro cosa sta succedendo ora in quel posto, è stata fatta una sorta di torretta cinese, una
pagoda, quella è una struttura che continuamente si ingrandisce, continuamente assume proporzioni
diverse da quelle per le quali allora fu concesso il permesso a costruire. Ora le domando assessore: chi
lo deve fare in questo contenitore così splendido questo museo? la licenza fu concessa per questo
motivo di interesse pubblico, perché le Amministrazioni che si sono susseguite, perché lì non si
pretende che la gratuità del beneficio urbanistico venga compensata con la realizzazione del museo a
Padre Matteo Ricci, così come era organizzata la delibera con la quale gli fu concessa la licenza a
costruire? È una delle tante incompiute? Chi deve pensare a questa cosa?
Vede consigliere Sauer, il problema era stato affrontato già una decina di anni fa e in forza di questo
atteggiamento, che io condivido, perché è incredibile che non ci sia a Macerata un museo storico di
tutto quello che Matteo Ricci è rappresentato nel mondo, però come tutte le cose in questa città si
dicono nel momento in cui bisogna ottenere qualche cosa e poi dopo si dimenticano.
L’Amministrazione è in grado di far valere un atto deliberativo che ha fruttato all'associazione che lo
ha utilizzato un ingente patrimonio? Ora io non so il valore di quella costruzione, però l'associazione
che ne ha beneficiato, non ha corrisposto a quella condizione che era essenziale, perché rappresentava
l'unico punto di interesse pubblico, perché fosse concessa una variante urbanistica di quella portata.
Voi potete fare tutte le strade della zona, ma vedrete sempre quella struttura, questa terrazza collinare,
con questa pagoda, che sta a rappresentare che lì ci doveva essere una presenza di Padre Matteo Ricci,
che non c’è e, probabilmente, lì non ci sarà. Grazie.
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PANTANA – FI
Lunedì mattino quando mi è arrivata la telefonata della segretaria comunale che diceva che a
mezzogiorno avrei avuto la Commissione 4^, sinceramente mi sono trovata un po' spiazzata e dissi che
probabilmente non sarei potuta andare perché avevo da fare. Quindi sono arrivata in Commissione
sostanzialmente sprovvista di tutto quello che era il materiale in riferimento alla questione di Padre
Matteo Ricci.
Devo dire che il Presidente della Commissione 4^ nel momento in cui ha spiegato quelle che erano le
motivazioni per le quali veniva presentata la delibera, poi successivamente l'assessore che oggi ci sta
presentando la delibera, ha spiegato anche lui quelle che erano le motivazioni che portavano alla
presentazione della delibera di oggi, all'inizio mi ha trovato sostanzialmente d'accordo, nel senso che
come si può dire di no al fatto che il Comune di Macerata partecipi a questo comitato nazionale per i
festeggiamenti di Padre Matteo Ricci.
Un grande personaggio per Macerata, un grande ritorno anche d'immagine, potrebbe essere quello che
sostanzialmente noi chiediamo da tanto tempo per tante situazioni, quindi perché no?
Andando avanti però nella discussione purtroppo è emerso quello che si era letto in questi mesi estivi
sui giornali, quindi la presenza già di un presidente già eletto da quattro enti, quindi all'unanimità dal
Comune, dalla Provincia, dalla Regione, dall’Università e dalla Curia vescovile di Macerata. Il
dispiacere ancora più grande è stato sapere poi, tra l'altro dall'assessore, che il nominativo del
presidente è sostanzialmente colui che nella provincia di Macerata detiene il primato di essere il leader
indiscusso da tutti del Partito Democratico. Il dispiacere ulteriore su questa cosa è stato poi sapere che
questo nome era stato poi richiesto dalla Curia vescovile.
Quindi io da queste notizie avute dall'assessore sostanzialmente sono stata per un attimo contraria, nel
senso che ho detto che non è possibile, perché su un argomento così importante come quello dei
festeggiamenti di Padre Matteo Ricci, mi aspettavo un coinvolgimento totale di quelle che sono le
forze rappresentative qui in Consiglio comunale, quindi non solo del Partito Democratico o della
Rifondazione Comunista, ma anche di quelle che erano le istanze che noi rappresentiamo a Macerata,
quindi del centro destra maceratese. Questo perché credo che il Consiglio comunale sia l'organo che dà
gli indirizzi alla Giunta e al Sindaco su quelle che sono le volontà delle persone che noi
rappresentiamo, quindi tramutarle poi dalle volontà in fatti concreti.
Tutto questo, nella discussione che è andata avanti, che poi abbiamo interrotto perché s'era fatto tardi
con l'orario, sostanzialmente invece è emerso il solito discorso di questo modo di fare e di agire di
questa Amministrazione: “siamo di fronte cioè ad un evento importante, quindi questa è una cosa che
gestiremo noi, come vogliamo noi”. Quindi ci troviamo oggi a ratificare quello che è un lavoro già
iniziato diversi mesi fa, che già all'interno del Comune di Macerata ha un ufficio e una segretaria,
quindi sostanzialmente noi siamo qui per fare quello che negli uffici si chiama il passacarte.
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Non ci aspettavamo altro su questa cosa, se non altro perché leggendo quella che è la lettera scritta il
17 marzo e indirizzata, credo, ad un dirigente del Ministero dei Beni Culturali, viene scritto appunto
che questa richiesta di costituzione del comitato nazionale per le celebrazioni, oltre ad avere la
relazione sul perché si ritiene che bisogna festeggiare questo grande uomo, come è stato Padre Matteo
Ricci, c'è una proposta di membri e di organismi che questi quattro enti, che hanno fatto il comitato
fondatore per questa grande manifestazione, che dovranno partecipare a questo comitato nazionale.
Quindi leggendo, ripeto, quello che già è stato scritto qui in data 17 marzo, giusto sei mesi dopo quella
che è la redazione di questa lettera, ci troviamo un elenco di proposte di componenti del comitato
nazionale, di cui fanno parte il Ministero delle Attività Culturali, gli Affari Esteri, il Ministero
dell’Istruzione, eccetera…per ben 117 nomi, come prima diceva il collega di Alleanza Nazionale
Riccardo Sacchi.
Questo significa che ad un lavoro al quale noi avremmo voluto partecipare e sul quale, credo, che il
Consiglio comunale su questo avrebbe ben fatto, se fatta una discussione prima che fosse scritto questa
lettera, sostanzialmente avete fatto quello che fate sempre, cioè avete preferito gestire la situazione in
una segreta stanza del Comune di Macerata, deciso chi doveva partecipare, che doveva essere il
presidente, chi doveva far parte del comitato esecutivo, quale tipo di manifestazione fare e, addirittura,
la cifra che presumibilmente adesso viene detto si dovrà spendere, però come ben specifica questa
lettera, dice che questa è una cosa approssimativa, che poi vedremo nel da farsi se la cifra sarà questa o
un'altra.
In questa settimana poi ulteriori indagini che abbiamo fatto noi del centro destra, perché questa era una
cosa su cui piaceva partecipare, volevamo dare il nostro contributo come consiglieri e come persone
che, in una qualche maniera, partecipano alla vita della città di Macerata, sappiamo che oltre a questo
fidanzamento ce ne saranno anche altri, di altri enti, che poi prevederanno altri tipi di interventi sulla
città.
Personalmente io, per la formazione culturale che ho, penso sempre che ben vengano gli investitori a
Macerata, riescono a portare quello di cui ha bisogno e magari quello che diceva prima l'assessore, cioè
quello slancio in avanti, questo rapporto di internazionalizzazione, ciò che noi abbiamo sempre chiesto,
compreso me in prima persona, come per esempio nel caso dello Sferisterio, perché anche quello
riteniamo che sia un volano importante per Macerata.
Al di là però del concordare su queste linee, c'è un punto sul quale l'assessore dice che bisogna
superare le barriere ideologiche: io sono d'accordo su questo, però nel momento in cui già è deciso che
un esponente del Partito Democratico deve diventare il presidente di questo comitato, significa che
questo superamento delle barriere ideologiche viene sempre richiesto a noi del centro destra, ma il
centro sinistra questo sforzo non lo fa mai: non lo fa quando è al governo, a maggior ragione non lo fa
ora che all'opposizione del governo nazionale.
Io sinceramente quindi la questione di questa generosità, questo è un mea culpa che faccio alla parte
politica a cui appartengo, questo slancio sempre di generosità che il centro destra ha nei confronti di
chi, magari, occupa delle cariche e magari non è della stessa espressione politica, ma per questo slancio
di generosità continua ad essere comunque e a mantenere quella carica, sostanzialmente ho visto che
qui purtroppo nella provincia di Macerata questo non succede. Ogni qualvolta che c'è stato un cambio
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di Amministrazione e che il centro sinistra governa in città, la prima cosa che fa è il cambio della sua
dirigenza con persone che rispondono al proprio partito.
Da questo discorso lasciamo fuori gli assessori che, in qualche maniera, rispondono Sindaco ed è
giusto e logico che siano della stessa espressione dei partiti che l'hanno sostenuto, ma in altri settori la
prima cosa che fa il centro sinistra è questo ricambio di personale e, in qualche maniera, isolare chi non
la pensa come lui e metterlo nei posti più lontani da quella che è l’Amministrazione.
Quindi succede che oggi c'è il paradosso, la Regione Marche, la Provincia, il Comune di Macerata,
l’Università scelgono una persona che io personalmente ritengo altamente qualificata per questo ruolo,
su questo non possiamo che essere concordi, però scelgono un esponente del Partito Democratico,
giustamente perché la Regione Marche è di centro sinistra, così come la Provincia e il Comune, però
c'è un punto sul quale poi si ferma la questione: c’è un governo dei centro destra, sul quale voi non
avete minimamente pensato quello che poteva essere il contributo che avremmo potuto portare in
questa questione.
Al di là però della questione politica sulla quale io non avrei mai voluto scendere sull'evento di Padre
Matteo Ricci, perché non c’entra e non dovrebbe entrarci nulla, voi la prima cosa che fate su ogni
questione è mettere la vostra zampa di appartenenza al vostro partito: questo lo avete fatto anche con
Padre Matteo Ricci.
Era meglio che una volta tanto avreste scelto una terza persona, un tecnico, che avrebbe potuto dare, a
nostro parere, un segnale anche di apertura nei confronti di quella parte di Macerata che noi
rappresentiamo, un'apertura nei confronti anche di chi vuol cercare in tutte le maniere di darvi credito
su alcune questioni: questo non lo vede fatto. Non lo so il perché, magari avete una paura di fondo che
sta all'interno di questa maggioranza di Macerata, che sostanzialmente per ogni questione vuole
comunque e sempre controllare tutto oppure, mi auguro che non sia così, c'è stata proprio la richiesta di
questa appartenenza al Partito Democratico perché forse qualche cosa stava sfuggendo a chi ha sempre
detenuto le file della maggioranza maceratese. Questi però non sono miei problemi, sono la
maggioranza, sui quali non voglio entrare e rimane tutto così.
Dispiace però che su una questione così importante siamo arrivati dopo sei mesi da questa lettera
scritta al dirigente del Ministero dei Beni Culturali, siamo arrivati proprio nel momento in cui ormai
noi possiamo fare ben poco e voi, come un trattore, siete partiti e avete travolto tutti quelli che avete
trovato davanti.
Mi auguro che almeno quelle cose che qui state dicendo si faranno, quelle che l'assessore ci dirà, e
Padre Matteo Ricci non venga trattato come quest'anno purtroppo è stato visto trattare lo Sferisterio
con Ferretti. Grazie.
BLUNNO – PD
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Io vorrei esprimere con questo intervento il senso della nostra profonda adesione a questa delibera, la
nostra convinta adesione che il Comune di Macerata possa far parte ufficialmente del comitato
nazionale per le celebrazioni del 4° centenario della morte di Padre Matteo Ricci.
Io ho ascoltato con attenzione speciale gli interventi di tutti colleghi che mi hanno preceduto, debbo
dire che ho trovato molti spunti di riflessione nelle parole dei colleghi, per questo motivo cercherò,
oltre che motivare il nostro voto favorevole alla delibera, anche di interloquire in qualche modo con le
voci sia favorevoli senza riserve, sia critiche in qualche occasione, che sono state pronunciate fin qui.
Noi riteniamo che nell'ambito complessivo del programma di rapporti che il nostro paese e, in
generale, il nostro territorio, in particolare ha con questo grande paese, quale è la Cina, rapporti non
solo istituzionali, ma anche di ordine culturale, economico, che investono la religione, la Chiesa
cattolica in particolare, il dialogo interculturale e interreligioso in generale, in questo quadro
complessivo di rapporti tra il nostro paese, dicevo, il nostro territorio e la Cina, questa delibera e questa
serie di iniziative assume, per noi Macerata città, una importanza strategica.
Anche Macerata partecipa a questo complessivo di rapporti con questo grande paese, la Cina, lo fa in
nome di un maceratese, Padre Matteo Ricci appunto, per cui per noi è terreno privilegiato avere una
maceratese che testimonia, oggi come allora, come il dialogo tra culture, come la conoscenza
reciproca, la voglia di sapienza possa produrre risultati straordinari.
È il 4° centenario dalla morte di Padre Matteo Ricci, la storia ha avuto fortune alterne con i centenari
che hanno preceduto questo. Il primo centenario di questo grosso personaggio cadeva nel tempo in cui
il gesuita maceratese fu condannato dal tribunale della Inquisizione; il secondo centenario cadeva nel
periodo in cui l'operato di Matteo Ricci addirittura era stato messo in un angolo, quasi abbandonato,
senza possibilità di recupero; il terzo, nel 1910, anche Macerata città vide risvegliarsi l'interesse per la
figura di Padre Matteo Ricci e segnò una serie di celebrazioni, non in grande stile, come vorremmo
fossero le prossime, ma comunque una serie di celebrazioni che hanno segnato una apertura diversa, un
segno di distinzione rispetto agli anni precedenti.
Noi crediamo, è scritto in delibera, ma lo dicemmo anche nel 2005 in sede di indirizzi generali di
governo, che questa sia un'occasione importante per la valorizzazione della città, del nostro territorio,
delle nostre ricchezze. Noi nel 2005 votammo un emendamento rispetto agli indirizzi generali di
governo, ricordo che l’allora capogruppo dei Democratici di Sinistra Carancini volle sottolineare come
poteva, la celebrazione “Ricciana”, rappresentare una importante occasione per la valorizzazione
culturale, turistica ed economica della città.
In quell'occasione, se non ricordo male, non incontrammo un voto contrario di molti dei gruppi
consiliari, lo stesso Meriggi, lo stesso Comitato Anna Menghi si astennero, probabilmente
testimoniando il senso di un interesse, perché Macerata 2010 potesse con le celebrazioni “Ricciane”
avere una prospettiva importante di sviluppo.
Ora passo a prendere un po' di spunti qua e là tra le parole dei colleghi consiglieri. Il quadro delle
iniziative che il comitato promotore presenta, chiedo a Debora di prestare attenzione perché è un
passaggio molto importante questo, noi chiediamo, e siamo in attesa di una risposta, che un comitato
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tecnico, mi pare si chiami la consulta dei comitati nazionali, istituita con una legge nel ’97, ci dia l’ok
perché il comitato nazionale della celebrazione del 4° centenario di Matteo Ricci possa effettivamente
partire.
Questo comitato è formato da esponenti ai massimi livelli del Ministero della Pubblica Istruzione, del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e, addirittura, della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con questo voglio dire che il quadro dell'attività che presentiamo, è all'attenzione di massimi esponenti
del governo nazionale, quindi le preoccupazioni che Debora Pantana, capogruppo di Forza Italia,
esprimeva poco fa, mi sembrano del tutto infondate, può stare tranquilla perché il complesso del
programma è all'esame dei ministri di Forza Italia.
La cosiddetta deriva partitocratica che qualcuno di voi ha evocato pensando all'avvocato Ciaffi come
presidente del comitato nazionale, mi sembra obiettivamente una enormità, rispetto all'elenco delle
personalità che pure voi avete citato che fanno parte del comitato stesso, come il Ministro in carica per
i Beni alle Attività Culturali, piuttosto che il Ministro degli Affari Esteri, il Ministro per
dell’Istruzione, il Segretario di Stato di sua Santità, il Prefetto della congregazione per la dottrina della
fede, il segretario generale della conferenza episcopale italiana…io provo a leggerli tutti, se qui c'è il
rischio di una deriva partitocratica allora sfidiamoci e vediamo quali rischi abbiamo su questo.
Allo stesso modo sono presenti nel comitato nazionale personalità dell'imprenditoria locale di primo
piano, come l’ingegner Francesco Merloni, la dottoressa Paciotti, Sileoni del gruppo Lube, della Valle
come presidente del gruppo Tods…questo perché il quadro dei rapporti anche economici richiede la
partecipazione anche di questo tipo di personalità. A me sembra che obiettivamente la composizione
del comitato sia di primissimo piano, rispetto alla quale le polemiche di periferia appaiono
obiettivamente speciose.
Qualche parola vorrei spendere anche rispetto al programma delle attività, perché quello ipotizzato mi
sembra interessante e, anche questa volta, equilibrato, dico questo perché ci sono delle iniziative di
rilievo nazionale ed internazionale. Se vediamo chi sono quelli che parteciperanno a questa serie di
iniziative, leggiamo i nomi o perlomeno le loro provenienze, le loro storie, anche qui c'è da stare
sufficientemente tranquilli; ci sono convegni, pubblicazioni, attività di promozione scolastica, attività
di collaborazione con gli altri istituti “Ricciani” sparsi in Europa e nel mondo, ci sono iniziative di
valorizzazione turistica, interventi che riguardano il campo artistico e museale appunto.
Rispetto al museo, anche qui, una notazione: mi confrontavo poco fa, nel corso del dibattito, con
l'assessore Bianchini, bisognerebbe intendersi su che cosa pensate quando diciamo museo. I reperti, i
documenti, i monumenti, mi pare si dica così, non li abbiamo a Macerata, non mi pare facile pensare ad
un museo, nel senso di un luogo che ospiti oggetti “Ricciani” da esporre, non ce ne sono.
Ecco perché nel programma delle iniziative, piuttosto che parlare di museo, inteso come raccolta
permanente di oggetti e opere, si parla di una esposizione permanente, al punto 20, interventi che
possano andare a costituire una mostra itinerante che è diverso dal museo…(intervento interrotto per
fine del tempo a disposizione)…
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BECCACECE – UDC
Intervengono non per distinguermi in sede di votazione, che sicuramente non si differenzierà da quella
del gruppo, ma più che altro per porre l'attenzione su alcuni elementi e fare alcune riflessioni su quello
che significa ricordare questo 4° centenario di Padre Matteo Ricci, una figura sicuramente importante
per questa città, non credo tocchi a me ricordarla. Io vorrei porre l'attenzione su come ci si arriva a
questo 4° centenario che, per quanto ci riguarda, è sicuramente un'occasione da valorizzare, per far sì
che la nostra città stia davanti a tutti. È un'occasione anche per tutta la città, non limitarsi al fatto che
diventi strumento di propaganda, non fosse altro che coincide, sicuramente non è una coincidenza
voluta, con l'anno delle elezioni, perché non possiamo nasconderci dietro un dito sotto questo aspetto.
Quello che vorrei sottolineare è che, come dicevo, non diventi un'occasione solo per una parte della
città, ma lo deve essere per tutta di poter esprimere quelle potenzialità, quelle capacità sotto ogni
aspetto, non limitarsi squisitamente a quelli che sono i riti, deve essere una vetrina anche per il nostro
territorio comunale e anche extra comunale, sotto certi aspetti, perché per esempio se pensiamo a
quello che è lo sviluppo produttivo, Macerata sotto questo aspetto è carente, però in qualche modo il
territorio che ci circonda ha delle potenzialità.
Sotto questo aspetto quindi l'auspicio è che si valorizzi anche e non solo l'aspetto culturale, ma tutto
quello che vi si può agganciare, che non sia solo ed esclusivamente motivo di propaganda, spero che
non lo diventi, ma bensì sia un qualcosa che vada al di sopra e voli molto più alto di quello che
speriamo non sia o che le premesse fanno pensare. Questo perché non possiamo nasconderci dietro ad
un dito, non possiamo far finta di nulla sul fatto che ci si propone una delibera e, in qualche modo, il
grosso è già stato fatto; così come non si può far finta che una figura di spicco in seno al comitato sia
più espressione di una parte politica, piuttosto che di una rappresentatività cittadina, comunque sia che
non fosse identificata in una parte politica.
Questo è un aspetto su cui sicuramente, pur andando nel senso di un voto favorevole, non possiamo
sottacere e sul quale non facciamo finta di niente, questo lo diciamo. Un altro aspetto su cui vorrei
porre l'attenzione è anche su come si arriva a questo 4° centenario, l'impressione, spero che sia
sbagliata sotto questo aspetto, è che avremmo preferito che questa città avesse intrapreso un cammino
che non iniziasse ora, che per ora sembra limitarsi all'istituzione di un comitato, ma che vi fossero dei
preparativi di ben altra portata. Per esempio, credo che la capacità anche di valorizzare un centenario di
questa importanza, possa essere letta anche sotto una serie di interventi su tutta la città, magari sotto il
profilo dei lavori pubblici, presentare una città che in qualche modo sia testimonianza e valorizzi
questa figura, sia sotto l'aspetto sociale, perché Padre Matteo Ricci è stata anche una figura che meglio
ha interpretato l'interazione in un paese allora poco conosciuto e rappresentativa anche di un modo di
voler valorizzare la nostra città, anche presentandola a un certo modo. Io non ho visto una sorta di
premessa a tutto questo, quello che secondo me dà la lettura, perché credo che Padre Matteo Ricci, per
rappresentare una figura, lo si debba fare in maniera totale, deve essere cioè tutta la città che ricorda
questa figura e lo deve fare sotto ogni aspetto: qualche perplessità su questa cosa io ce l'ho.
Si parlava poc'anzi di musei, io non mi fossilizzerei su questo, ma a quella rete a cui credo anche
l’Amministrazione tenda, creare quella rete di musei diffusi. Sotto questo aspetto non so come si
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presenterà la città nei prossimi due anni, se è una premessa positiva, però è chiaro che non ci si può
esimere dal ricordare questa figura, non possiamo dire che si è lavorato per il 4° centenario di Padre
Matteo Ricci istituendo un comitato: è una definizione che, per quanto ci riguarda, è troppo limitativa,
ma non per noi come partito, ma per la città tutta.
Ritengo che sotto questo aspetto abbiamo ben più di una perplessità, quasi una certezza, probabilmente
non presenteremo una città all'altezza. Quindi l'esortazione è “benissimo il comitato”, ma non crediate
che finisca tutto con questo, fra l'altro visto che il ricordo di un 4° centenario di questa portata, credo
sia condiviso al di là di come si andrà a votare da tutti, avremmo ospitato un lavoro propedeutico anche
in Consiglio comunale sotto questo aspetto o perlomeno sotto il profilo politico, andare al di là di
quelle che sono le posizioni e cercare la massima convergenza.
Per esempio, non so come si andrà a votare, non vedrò sicuramente in senso positivo il fatto che non si
riesca a raccogliere la convergenza di tutti i gruppi in quest'aula, probabilmente è sinonimo che
qualcosa non ha funzionato.
Ribadiamo che noi siamo favorevoli a questo 4° centenario, ma è chiaro che non ci si può nascondere
dietro un comitato, dietro ad una larga adesione al suo interno stesso, ma credo che tutto questo vada
anche letto sul territorio, su questo ribadisco purtroppo che qualche perplessità ce l'abbiamo, andava
preparata in maniera un po' più meticolosa, per far sì che questo 4° centenario fosse non solo di Padre
Matteo Ricci, ma di tutta la città. Grazie.
BIANCHINI – Assessore – per la replica.
Ho apprezzato molto il dibattito consiliare, perché mi pare che in quasi tutti gli interventi c'è stata
un'attenzione più sulla figura di Padre Matteo Ricci, di quello che sarà anche il futuro di questa città,
che sulla dialettica interna e partitocratica. Questo credo che sia un merito anche del Consiglio
comunale, perché forse si è compreso che siamo dentro un processo che supera la città di Macerata.
Due o tre piccole osservazioni le devo fare perché mi sono state richieste: in realtà, prima veniva detto
di Ciampi, effettivamente era stata fatta la richiesta a Ciampi, ma la sede del comitato nazionale sarà a
la città di Macerata, perciò lo stesso presidente ci ha detto che lui era favorevole ad essere presidente
onorario, ma non esecutivo.
È stato parlato del programma o del sistema museale o del monumento o di altre tante cose. Intanto
partiamo dal presupposto che il programma è una bozza, questo verrà approvato dal comitato, tutti gli
enti partecipano e finanziano il programma, non è il Comune di Macerata che fa il programma, ogni
ente dice la sua su alcuni aspetti.
Io penso che attualmente il programma sia equilibrato, faccio rilevare a Sauer che una buona parte
degli interventi li fa l'istituto Ricci, soprattutto sulla pubblicazioni, e che una parte di queste già sono
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state eseguite, però questo fa parte di una discussione che verrà fatta dal comitato in un secondo
momento.
Per quanto riguarda invece la parte museale che ha molto attirato l'attenzione, qui c’era anche
l’assessore Compagnucci che su queste tematiche è molto attento di me, prima un po’ lo ha detto
Blunno, se applichiamo cioè il museo in quanto tale, noi non abbiamo tante speranze, perché vorrei
ricordare che l'allestimento di musei, già in questa fase, pone alcune difficoltà al Comune di Macerata,
perché poi il museo deve essere gestito, perciò non è solamente un problema di mettere chissà che
cosa.
La città di Macerata ha poco su Padre Matteo Ricci, tanto che si era ipotizzato un museo virtuale per le
scuole, per essere chiari, ma in realtà, qui è stato detto in maniera molto sintetica, gli interventi in
campo artistico-musicale, mostra itinerante della Cina ai tempi di Matteo Ricci, perché tutti, anche il
professor Mignini, che è colui che di fatto, ad oggi, ha curato più la parte scientifica, sono concordi nel
dire che il museo non può che essere una esposizione permanente e che di fatto, questa, sarà, il vero
traino. Se ci comprendiamo perciò sui termini, non esiste un museo in senso tecnico, bisogna invece
puntare, su questo sono d'accordo, su una mostra permanente che poi nel tempo chissà cosa diventerà.
Meriggi ha posto una questione che io sinceramente non conosco, la verificheremo, mi piace però
dirgli che forse lui non sa che un museo già esiste, che è quello diocesano, perciò non è che possiamo
riempire la città di musei e, addirittura, tutti nei luoghi religiosi, perché lui faceva riferimento ad una
delibera del ’96, anche questa la verificherò, ma attenzione quando parliamo di musei all'interno di
strutture, dobbiamo renderci conto di ciò che parliamo, perché oggi in Italia tutta la parte museale è in
grossa crisi, perciò attenzione che deve essere all'interno di un percorso di equilibrio con gli altri.
Il Palazzo Trevi-Senigaglia, Sauer lo citava, può essere effettivamente una ipotesi partendo da una
mostra permanente che verrà fatta in questa città, come a Roma e a Pechino.
Veniva fatto poi riferimento ad un monumento; in realtà oggi si sta pensando più ad un parco di
monumenti al cosiddetto Sasso d’Italia, perché in realtà l'idea di un monumento in quanto tale, è stata
inserita così perché sappiamo tutti che la fondazione vorrebbe finanziare questo, perciò l'idea del
monumento deve essere sviluppata in un secondo momento, ma tutto il programma verrà sviluppato
successivamente per essere chiari.
È ovvio che noi cureremo molto la zona di Padre Matteo Ricci, chiamiamola così, per esempio dove c'è
la biblioteca, dove sappiamo che lui è certamente passato in quanto gesuita.
È stato discusso poi del centro studi, ne ha parlato anche il consigliere Iommi in modo molto attento; in
realtà c'è questa ipotesi con lo Stato, perciò con il governo, di fare a Macerata un centro studi per
l'oriente, perciò è un'occasione più unica che rara, che anche il Presidente del Consiglio mi sottolineava
prima, c'è la parte che riguarda anche maggiormente gli studi, che mi pare sia assolutamente
interessante.
Concludo rapidamente dicendo che io apprezzo molto lo sforzo che tutti i consiglieri comunali,
maggioranza e minoranza, hanno fatto. Mi permetto di citare, lo faccio solo a titolo esemplificativo,
l'intervento di Anna Menghi che ha posto delle questioni con garbo istituzionale che, secondo me, in
questo caso, va posto per l'argomento e anche per le persone che trattiamo.
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Chiedo a tutti perciò un voto favorevole, sapendo, lo dico anche per Beccacece, che in realtà il
Comune di Macerata è stato il primo a fare questa delibera, perché questa dovrà essere replicata in
Provincia e in Regione, per quanto riguarda gli enti, poi ovviamente gli enti privati nelle loro forme.
Concludo dicendo che è giusta l'attenzione che voi ponete per quanto riguarda la non politicizzazione
dell'evento, mi pare che, l'abbiamo scritto anche sul giornale, tutta la partita oggi è intesa in questo
senso, perché stiamo parlando di enti istituzionali, ma non di enti anche istituzionali…(interruzione in
sottofondo)…la diocesi non fa parte di una discussione politicizzata, così come l’Università, sfido a
pensare che Sani pensi in questo malo modo.
Io penso perciò che anche i primi atti e il coinvolgimento di Ferretti, che è emerso già sulla stampa,
assessore importante in questo Comune di Macerata e non era un assessore appannaggio del centro
sinistra, dimostra l'opposto. Perciò su questo vi chiedo di non cadere nella solita trappola politica della
divisione, perché non la potrete giustificare poi successivamente. Grazie.
PER DICHIARAZIONE DI VOTO intervengono i consiglieri:
TACCONI – UDC – per dichiarazione di voto
Io in questo poco tempo che ho di parlare vorrei porre in evidenza una mancanza su quello che è il
comitato. Chiedo se si può inserire la fondazione Enrico Mattei di Milano, perché lui è stato il primo
cittadino marchigiano, maceratese di provincia, ad interloquire con Mao Tze Tung ai tempi in cui la
politica internazionale era molto difficile. Quindi quando l'Italia povera andava a trattare il petrolio
dove gli occidentali non volevano che in certi paesi si mettesse piede, come la Russia o la Cina è,
Mattei con il suo coraggio, tanto da lasciarci la pelle, andò da Mao Tze Tung per chiedere il petrolio
per l'Italia povera.
Altra osservazione: quando prima ho parlato, potevo esprimermi in maniera diversa se avessi letto
quella che è l'illustrazione del direttore generale di queste celebrazioni, quindi anche il dottor Guzzini
Adolfo presidente dell’ISTAO, che è l’Università di Ancona, quindi c'è molto rispetto per i nomi
eccellenti, anche di fabrianesi che cercano di intervenire sul nostro protocollo di pochi giorni fa.
Concludo con un motto: abbasso i parchi, evviva i monumenti. Un monumento a Padre Matteo Ricci,
sacrificando due bancarelle di piazza della Libertà, io credo che l'Italia, Macerata lo meriti.
Il voto dell’UDC è compatto e favorevole.
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PANTANA – FI – per dichiarazione di voto
Ritengo che questa manifestazione è troppo importante per Macerata, quindi mi dispiace che purtroppo
anche qui la maggioranza sia caduta nuovamente nella sua debolezza, quella di pensare subito a
mettere un presidente divertito, abbia subito etichettato questa manifestazione. Da maceratese questo
mi dispiace davvero tanto, quindi io non parteciperò alla votazione. Grazie.
SAUER – Rifondazione Comunista – per dichiarazione di voto
Io dico che il mio voto favorevole, anche se voglio sottolineare la mia critica, quindi non del partito,
ma personale e intellettuale a questo programma che lascia scoperto un lato importante di quello che
ho cercato di spiegare prima, dell'uomo di scienza, di lettere, di un approccio diverso interculturale che
c'è stato e a favore soprattutto dell’uomo puramente religioso, addirittura con la beatificazione.
Per quanto riguarda la risposta dell'assessore, Dante Ferretti l'hanno messo pure là, se ne potrebbe
parlare, avrei preferito discuterne un po' di più su questo programma che è stato prima presentato.
Non c'è stata la possibilità, però visto che io voto, che il Sindaco, che è anche il mio Sindaco,
rappresenta in questo comitato, mi auguro che ci sia una maggiore attenzione anche alle diverse istanze
di una parte del centro sinistra.
MENGHI – Comitato Menghi - per dichiarazione di voto
Nonostante le dichiarazioni del consigliere Sauer il mio voto sarà favorevole, perché le cose che lui ha
detto poco fa non meritano neanche un accenno di risposta, perché nel mio intervento non ho
valorizzato quello che credo sia stato un colpo da maestro, di aver convinto il maestro Dante Ferretti,
da parte dell'assessore Bianchini e del neo presidente di questo comitato, a collaborare per Padre
Matteo Ricci, nonostante ci sarebbe da discutere, forse lo faremo in altra sede, sulla questione del Soffe
e sulla regia è stata fatta della Carmen.
Io voglio dire che sono importanti le considerazioni che ha fatto il consigliere Tacconi, perché
leggendo i nomi del comitato promotore nazionale, finché leggiamo nomi che sono istituzionali e
rappresentativi va bene, ma quando leggiamo nomi di anche solo di industriali, che fino a prova
contraria rappresentano solo la loro azienda, potremo stare a discutere e quindi potremmo entrare in
una questione, la cui rappresentatività potrebbe creare delle discussioni e credo vada evitato. Quindi
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giustamente ampia partecipazione a tutti quelli come i due enti, le due personalità, in un caso di
Guzzini e l’altro della fondazione Mattei, che hanno un legame con il territorio, ma soprattutto anche
con la Cina.
Da ultimo voglio dire che non ho letto tra le iniziative espresse nel settore, per esempio, musicale,
come lo stesso vescovo sulla stampa aveva richiamato durante la stagione estiva, allora io faccio la
proposta che si possa realizzare un'opera che su Padre Matteo Ricci, augurandomi che non sia un'opera
lirica, ma magari un musical, perché io credo che attraverso questo tipo di spettacolo si possa arrivare
ad una maggiore partecipazione, una maggiore apertura di conoscenza, sia di Padre Matteo Ricci, che,
come dicevamo durante la discussione, forse ha bisogno di essere maggiormente conosciuto non solo
nella nostra città, ma nel territorio nazionale.
IOMMI – FI – per dichiarazione di voto
Dall'intervento che ho fatto l'inizio era abbastanza chiaro che dichiaravo, nonostante elementi di
criticità che ci sono nella costruzione di queste delibere e di queste procedure, il mio assenso.
Credo che gli inviti che faceva Tacconi meriterebbero una qualche attenzione, perché l'operazione è
anche di strategia di immagine civile ed economica della città, non è la celebrazione di un semplice
anniversario, quindi l'economia locale deve, in qualche modo, essere coinvolta perché l'attesa rispetto a
questa iniziativa, i ritorni in termini di immagine, di sviluppo, di scambi, per una città della cultura, per
l'antica Atene delle Marche, siano fatti strategici ed estremamente importanti. Grazie.
SACCHI – AN – per dichiarazione di voto
Alleanza Nazionale e i suoi consiglieri si pronunceranno con un voto di astensione per i motivi che qui
sintetizzo all'osso, per così dire, perché fermo il riconoscimento da parte nostra della assoluta
importanza della figura del gesuita Padre Matteo Ricci, cui la nostra città ha dato i natali, quindi ferma
di conseguenza l'importanza e l’assoluta rilevanza nazionale ed internazionale, soprattutto per la nostra
città che gli ha dato i natali e per il nostro territorio, a nostro avviso la delibera nel merito e nel metodo
è stata confezionata in un modo che poteva sicuramente essere più largo, più partecipato nella città con
le associazioni ivi presenti e nel territorio, coinvolgendo personalità anche di altro livello e di più
ampio respiro, mi riferisco ai 117 membri del comitato nazionale.
Un ultimo accenno a quello che nel mio intervento ha occupato alcuni minuti: prevedere come
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presidente di fatto, operativo, del comitato esecutivo una alta personalità, l'onorevole Ciaffi, persona su
cui non vi è nulla da dire, ci mancherebbe altro, però, per controbattere alle affermazioni del
consigliere Blunno, non si può dire che non sia un uomo di parte, perché nella sua vita, la sua
importantissima e rilevantissima carriera politica, ha fatto sì che sia stato un uomo di parte, questo a se
non è, come non può certo essere, una colpa.
Quanto meno la Giunta, che questa delibera l’ha confezionata, avrebbe dovuto prevedere un
contrappeso, lo dico in maniera provocatoria, ad esempio con un personaggio, magari di altrettanto
altissimo livello, ma di un'altra parte politica. Siccome allora questo non è, vista l'importanza della
delibera, ciò nonostante avete confezionato il pacchetto e scelto il contenuto. Pur nella considerazione
assoluta dell'importanza della manifestazione e della figura di Padre Matteo Ricci per la nostra città,
non possiamo però, nostro malgrado, aderire a questa delibera, pur essendo favorevoli a tutto quello
che ho cercato di dire nel mio intervento in questa dichiarazione di voto.
CARANCINI – PD – per dichiarazione di voto
Noi arriveremo ad approvare questa delibera, ma le dichiarazioni di voto da parte di Forza Italia e,
addirittura, con l'astensione di Alleanza Nazionale, dimostrano la sconfitta di questa città rispetto ad
un'operazione fondamentale, siamo riusciti a dividerci e a non votare unanimemente una delibera di
ratifica fatta di due pagine, perché ci siamo sostanzialmente limitati al fatto che il presidente è Adriano
Ciaffi, persona che credo si possa affermare con tranquillità, da ormai 3-4 anni, non riveste più
incarichi dirigenziali, unanimemente riconosciuto come persona che ha fatto politica per 40 anni.
Non sono certamente in grado di rappresentare l'autorevolezza di questa persona, ma nonostante
questo, Forza Italia in particolare, anche con il suo capogruppo, resto stupito anche di Alleanza
Nazionale, a non votare, quindi a far sì che questo Consiglio comunale non riesca a votare questa
delibera.
Portiamo a casa questa delibera, ma è una magra consolazione, penso che abbiamo in questo caso
davvero perso una bella occasione. Ci possiamo dividere sull'urbanistica, su tanti argomenti su cui la
pensiamo diversamente, penso che non avremmo dovuto dividerci su una adesione ad un comitato
nazionale per la celebrazione di un personaggio di questa caratura, che certamente non meritava né un
voto contrario, né un'astensione.
La votazione è riportata in delibera
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La Meridiana coop sociale arl – Macerata
s:\_segreteria consiglio\segrcons\anno2008\discussioni\tracce\ds080068.rtf
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Testo atto - Comune di Macerata