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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
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DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 1 ANNO 148 N. 294 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Oggi alle urne
Costa, investiti 550 milioni
Il match 40 anni fa a Kinshasa
Lo spettro islamista
sul voto in Tunisia
Una super nave per
dimenticare il Giglio
Ali-Foreman, il mito
ha ancora i guantoni
La Primavera non ha portato
il benessere promesso: anche
i reduci di Ben Ali rialzano la testa
Domenico Quirico A PAGINA 11
La compagnia vuole rilanciarsi
dopo la tragedia della Concordia
«Questa è a prova di Schettino»
Teodoro Chiarelli A PAGINA 18
Trionfò il nero «giusto» in un’Africa
in delirio: la «rissa nella giungla»
resterà uno show irripetibile
Ormezzano E TRE BRANI DI Arpino A PAG. 35
Successo della manifestazione a Roma, Camusso: «Un milione di persone». E sull’articolo 18: avanti con la mobilitazione generale
Cgil: ora sciopero contro Renzi
Il premier: una piazza non ferma il Paese. Due mandati e mi ritiro
I giovani in testa, e poi tanti lavoratori
«Se l’80% non vota più Pd, addio 41%»
Lavoratori, studenti, pensionati, ma anche una parte del Pd,
hanno partecipato alla manifestazione della Cgil a Roma contro
il governo. Camusso: siamo un
milione, pronti allo sciopero. Il
premier: la piazza non ferma il
Paese. Allegranti,Bertini,Feltri,Gio-
Fabio Martini A PAGINA 3
vannini,MattiolieSchianchi PAG. 2-5
IL DUELLO Meno pensionati in corteo
DELLE DUE
SINISTRE
il nuovo look del sindacato
FEDERICO GEREMICCA
N
on aveva sbagliato, Matteo Renzi,
quando si era detto certo del fatto
che «la manifestazione della Cgil è contro di
me». Ma forse nemmeno il
premier avrebbe potuto immaginare quanto - e con che
intensità - la giornata di protesta voluta da Susanna Camusso avrebbe appunto assunto
questo profilo - questo carattere, diciamo - così personale.
Ai leader della minoranza Pd
che ieri hanno sfilato in corteo
a Roma, è infatti toccato ascoltare slogan di una durezza forse inaspettata: «Un sogno nel
cuore, Renzi a San Vittore».
1
E Serra gela la Leopolda
con la provocazione liberal
Il finanziere amico di Renzi: limitare
il diritto di sciopero per gli statali
Jacopo Iacoboni A PAGINA 5
GLI APPELLI INTERNAZIONALI NON HANNO FERMATO L’ESECUZIONE DELLA RAGAZZA CHE AVEVA UCCISO IL SUO STUPRATORE
L’Iran sfida il mondo e impicca Reyhaneh
I
l primo maggio 2015 si
inaugura a Milano
l’Expo, un contenitore
di tematiche grandi come
l’universo: «Nutrire il pianeta. Energia per la vita».
Una straordinaria occasione per una ritrovata
consapevolezza della Terra che ci nutre: questa dovrà essere la prima vocazione di Expo 2015.
Il pericolo tuttora reale è
che l’esposizione universale
sia solamente l’occasione
strumentale per parlare e
promuovere il cibo come
merce, senza affrontare
concretamente questo argomento e le sue innumerevoli implicazioni.
AmosOz:sono
untraditore
emenevanto
CHE RISCHIA
LA SCOMPARSA
ELENA LOEWENTHAL
È una figura
che mi ha
sempre attratto
Cambia mentre
gli altri temono
il cambiamento
Essere chiamato
così è per me
una medaglia
GIOVANNI ORSINA
C
he cosa vuol dire
«destra» in politica, oggi? E c’è davvero bisogno di
partiti che si collochino a destra, e da destra ambiscano a governare, oppure
potremmo benissimo farne a
meno? Se osserviamo quel che
è accaduto in Italia negli ultimi
tre anni, le due domande ci appaiono più che legittime.
GOLARA SAJADIAN/AFP
Reyhaneh Jabbari davanti alla corte che l’ha condannata a morte: la 26enne era in carcere dal 2007
Francesca Paci A PAGINA 9
Nel segno del pauperismo: così la generazione nata dopo gli Anni 80 ha cambiato i consumi
Usare senza possedere: la rivoluzione dei 30enni
MARCO BELPOLITI
F
9 771122 176003
DON LUIGI CIOTTI, ERMANNO OLMI,
CARLO PETRINI
INTERVISTA
LA DESTRA
41026
L’Expo diventi
anche guerra
alla fame
CONTINUA A PAGINA 25
CONTINUA A PAGINA 25
CONTINUA A PAGINA 25
L’APPELLO
rancesca non ha molti soldi in
tasca, non più di una decina di
euro; però ha smartphone,
computer portatile, bicicletta a scatto fisso, moto e un armadio con vari
vestiti. L’abbonamento al gestore
l’ha trovato cercando nel web e usando il wi-fi free del bar (1 euro per il
caffè). Le costa 8 euro al mese. La
dritta gliel’ha data Sergio.
Entrambi hanno fatto l’Erasmus
in una città dell’Europa, dove hanno imparato a vivere con meno di 10
euro al giorno: mensa studentesca,
inviti da amici, biblioteche riscaldate. Vestiti usati e per le vacanze
scambi di case. In definitiva sia
Francesca che Sergio hanno tutto
senza avere niente. Vivono con i genitori, alternando periodi fuori casa a periodi in cui sono a loro completo carico.
CONTINUA A PAGINA 13
Stefano Rizzato ALLE PAGINE 12 E 13
È ENTRATA IN VIGORE
L’ORA SOLARE
Vi siete ricordati
di mettere
le lancette
dell’orologio
INDIETRO
DI UN’ORA?
ALLE PAGINE 26 E 27
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
U
SINDACATO
Le parole dal corteo
Tutti ci dicono «andate
all’estero o rimarrete
disoccupati». Spero
che Renzi ci ascolti
LA MANIFESTAZIONE
1.000.000
2500
i partecipanti
pullman
Secondo gli organizzatori
in piazza c’erano
un milione di persone
Il sindacato ha organizzato
2.500 pullman
e dieci treni speciali
Smantellare l’articolo
18 non è la soluzione,
anzi si rendono le vite
ancora più precarie
Domitilla Santori
Roberto La Gatta
Studentessa in economia
e commercio, 23 anni
Operaio
47 anni
Alla Cgil riesce
la prova di forza
contro il premier
La Camusso riempie piazza San Giovanni
e avverte: “Avanti con lo sciopero generale”
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Qualche timore c’era; ma il popolo della Cgil ha risposto all’appello. E soprattutto, ha funzionato la strategia di «svecchiamento»: giovani sul palco e
negli inserti video, giovani (e
tanti) nei due cortei e nei «flash
mob» contro il Jobs Act. Per
spiegare che anche «Marta» e
«Giuseppe» – i due precari-tipo
evocati da Matteo Renzi, beneficiari delle teoriche maggiori
tutele che varrebbero l’abolizione dell’articolo 18 – in realtà
non hanno nulla da guadagnare dalla riforma del lavoro.
Gli organizzatori della Cgil
ancora una volta hanno mostrato la consueta professionalità, riempiendo con centinaia di migliaia di persone (un
milione, si è detto dal palco)
Piazza San Giovanni e le vie
circostanti. Una folla che ha
risolto senza troppi patemi
d’animo – con ripetuti cori di
«Renzi, Renzi, vaff…» - l’annoso interrogativo di tanti commentatori politici. Se cioè sia
possibile che il popolo della sinistra tradizionale, da sempre
giacimento elettorale del PciPds-Ds-Pd, contesti il segretario del Partito/presidente del
Consiglio. La giornata romana del 25 ottobre molto semplicemente dice che per questa gente, che nella sua stragrande maggioranza alle europee ha votato Pd, Matteo
Renzi è un avversario. Perché
Ha
detto
ANGELO CARCONI/ANSA
Jobs Act e legge di stabilità
Gli obiettivi di questo
governo non
li condividiamo
Queste misure
sono una delega
in bianco alle imprese
Patrimoniale
Quel 5% di famiglie
deve darci le risorse
per creare nuovi posti
di lavoro. Siamo
l’unico Paese senza
tasse sulla ricchezza
Susanna Camusso
ha scelto come referente «l’imprenditore che si spacca la
schiena», e non vuole neanche
simbolicamente ascoltare le ragioni di chi lavora. Non è Berlusconi: ma quasi.
Tutte queste cose naturalmente non le ha dette nel suo
comizio finale il segretario generale Cgil Susanna Camusso,
salita sul palco dopo il «Nessun
dorma» intonato dai licenziati
dell’Opera di Roma. «Noi non ci
consegniamo al mito dell’impresa - ha detto - gli obiettivi di
questo governo non li condividiamo: abbiamo un’altra idea di
paese, il Jobs Act e la legge di
Stabilità sono una delega in
bianco alle imprese». Per il segretario, «c’è un’idea di lasciare
le leve della politica economica
ai padroni, che non sono gene-
rosi benefattori». Bisogna creare lavoro, «ma lavoro libero, con
i diritti e il salario».
La Cgil chiede una patrimoniale sulle grandi ricchezze,
«quel 5% di famiglie che devono
darci le risorse per creare nuovi
posti di lavoro, perché siamo
Pronte a novembre
altre due manifestazioni
una dei pensionati e una
dei dipendenti pubblici
l’unico paese in Europa senza
una tassa sulle grandi ricchezze», e un piano di investimenti.
Tasse e investimenti pubblici
non piacciono alla Leopolda? Ma
«l’uguaglianza è il motore del futuro», e il popolo di San Giovanni
esplode in fischi contro il finanziere Davide Serra che vuole limitare il diritto di sciopero. La
legge di Stabilità? «Non cambia
verso rispetto all’austerità, continua ad essere costruita con
qualche bonus in più». E sulla riforma del mercato del lavoro Camusso va all’attacco: «Nessuno
in buona fede può dire che licenziando si crea occupazione. Non
c’è equilibrio tra lavoratore e impresa, e un governo deve stare
dalla parte di chi è più debole».
Eliminando l’articolo 18, consentendo il demansionamento, puntando le telecamere sui lavoratori il lavoro moderno si trasforma
in servile». Il sindacato non deve
difendere solo le tutele di chi le
ha già, ma puntare ad «estenderle a tutti». E «fare di più» per dare voce ai precari.
E adesso? Che ne farà la Cgil
di questa piazza, di fronte a un
premier intenzionato ad andare avanti comunque? «Questa
non è una fiammata - ha affermato Camusso - non basterà
mettere l’ennesima fiducia. Ci
siamo e ci saremo, anche con lo
sciopero generale; ma al momento e con il passo giusto».
Sì, per ora non è affatto alle
viste uno sciopero, su cui peraltro Cisl e Uil sono freddine.
«Serve fantasia e intelligenza»,
ha spiegato il segretario, che
stamani spedirà davanti alla
Leopolda per «dialogare» un
centinaio di arrabbiati siderurgici della Ast di Terni. E poi nei
primi giorni di novembre ci saranno due altre megamanifestazioni, con Cisl e Uil: il 5 i pensionati, l’8 i pubblici dipendenti.
La minoranza del Pd in corteo
più di lotta e meno di governo
il caso
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
anca poco all’arrivo a
piazza San Giovanni
quando il drappello di
parlamentari Pd incrocia un
manifestante di Avellino. «Cuperlo, siamo gli ultimi dei
mohicani!», apostrofa l’ex sfidante di Renzi alle primarie,
sorridente quando gli chiedono una stretta di mano («Così
il Pd non va bene», sospira
una signora; «tutta colpa di
chi ha perso le primarie contro Renzi…», è autoironico),
ma anche quando qualcuno
gli urla «cosa venite a fare se
poi votate tutto» («non è detto…», risponde). Qualche passo ancora e il manifestante incontra Stefano Fassina, per
mano al figlio di 4 anni: «Fas-
La piazza e la maglietta: «Io sono Marta»
Sopra piazza San Giovanni gremita. A sinistra la Camusso indossa una maglietta con su scritto:
«Io sono Marta». Marta è il nome di fantasia di una giovane evocata da Renzi come esempio
di lavoratrice non tutelata dal sindacato. Ieri la replica sotto forma di t-shirt
La Bindi: Leopolda imbarazzante. Serracchiani: non capite
M
Ex vice
ministro
Stefano
Fassina
sempre molto
critico
con Renzi
CGIL TOSCANA/TWITTER
sina!», lo riconosce. Lo abbraccia, si commuove: «Non dico di
pugnalarlo alle spalle Renzi, ma
qualche pugnalata…», gli chiede; «… a viso aperto», conclude
Fassina, mentre quello gli spiega che è un ex iscritto Pd.
Capita così, lungo il corteo
della Cgil affollato di democratici. Cuperlo, Fassina, Civati, alla partenza c’è pure Rosy Bindi
che definisce «imbarazzante»
la Leopolda (e dopo si scontra
sugli schermi di Sky con la vicesegretaria Serracchiani, quando le dice di non aver visto «nes-
suna manifestazione organizzata dal Pd», e lei la accusa di
«ignoranza su ciò che stiamo facendo»). Ci sono la deputata
Monica Gregori che stoicamente fa tutto il corteo in stampelle,
l’ex ministro Barbara Pollastrini, il bersaniano Alfredo D’Attorre. Sfilano in mezzo a operai,
pensionati, cassintegrati, in
mezzo a cori contro il premier,
robe tipo «Renzi, Renzi vaffa…»
o «chi non salta come Renzi è».
Nessun imbarazzo? «E’ normale che in una piazza ci siano pulsioni anche radicali», minimizza D’Attorre, «e Renzi c’ha messo del suo per esasperare i to-
ni…». Fassina inverte i pesi: i cori contro il suo segretario non lo
imbarazzano, lo «preoccupano», perché «qui sta un pezzo
del popolo del Pd. Si rischia una
frattura profonda tra chi è qui e
il partito: senza questa piazza il
Pd non è più il Pd».
E sono parole come queste a
evocare l’eterna suggestione di
una scissione, di un altro partito a sinistra del Pd. «Spero e
credo che non ci sia questo rischio», dice Cuperlo, e no, non
se ne parla, garantiscono altri
dem presenti, da Damiano a
Cofferati a Epifani. Epperò i toni si alzano. «Essere in piazza
con la Cgil e poi votare con il governo è una cosa da Dottor
Jekyll e mister Hide», attacca il
renziano Faraone: e infatti Fassina già fa sapere che il Jobs
act, se resta così, lui non lo vota,
«anche se c’è la fiducia». Civati
attacca la Leopolda, «sembra
una convention di turisti della
destra repubblicana americana» e sul rischio scissione «così
non reggiamo», ma «la spaccatura la vuole solo Renzi». Lungo
il corteo in tanti li spronano:
«Non votate quella legge».
«Continuiamo la battaglia»,
promettono. Dove li porterà,
ancora non si può saperlo.
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Primo Piano .3
.
A CURA DI FRANCESCA SCHIANCHI
Mi piace che Renzi voglia
cambiare le cose, ma lo
faccia senza colpire il
ceto medio-basso
Chiedo il diritto
al lavoro. A Renzi
direi: «Più che
parlare, fai cose»
Sentiamo i politici
parlare di ricollocazione:
ma dove, se lavoro
non ce n’è ?
Tiziana Zanella
Mattia Rivano
Dora Caramia
Pensionata
59 anni
Disoccupato
22 anni
Assistente di volo
45 anni
Protesta
La Cgil
è riuscita
dopo molti
anni
a riempire
di nuovo
la piazza
contro
le scelte
del governo
Questa volta
però contro
il centro
sinistra
Retroscena
FABIO MARTINI
ROMA
i prima mattina,
quelli dell’Organizzazione, hanno deciso: in testa al corteo devono starci gli studenti delle
superiori. Alle 9,15 i cinquanta ragazzi prescelti si schierano in prima fila, ben contenti di “rubare” l’occhio a telecamere e fotografi. Ma appena il serpentone si muove
dalla grandissima piazza dei
Cinquecento, si scopre l’escamotage: i giovani sono quasi
tutti concentrati in testa,
mentre lungo il corteo se ne
scorgono pochi, loro che sono
pur sempre la principale “ragione sociale” della manifestazione.
Ma non è l’unica sorpresa.
Dopo pochi minuti, dall’altura di piazza Santa Maria
Maggiore, il colpo d’occhio è
eloquente. Tanto per cominciare, c’è davvero tanta gente, «più di quanta avessimo
preventivato», dicono in Cgil.
E sussurrano un dato ufficioso - siamo un milione - troppo
vicino a quello promesso alla
vigilia per essere vero, ma neanche troppo lontano e questo per la prima volta dopo almeno 15 anni nei quali partiti
e sindacati hanno letteralmente decuplicato i numeri
reali dei loro cortei. In marcia
verso piazza San Giovanni
sfilano migliaia, migliaia e
migliaia di manifestanti, curiosamente quasi tutti della
stessa età: lavoratori attivi,
per la maggior parte tra i 40 e
i 60 anni.
È il classico “popolo della
Cgil”, che però - ecco la notizia - ha in buona percentuale
risposto all’appello del suo
sindacato contro il popolare
premier del Pd e questo non
era scontato. Altra sorpresa:
lungo il corteo ci sono anche
D
FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE
parte qualche isolata «Bella
ciao» e qualche sparuto «Lotta
dura sarà», un corteo silenzioso, quasi senza rabbia, ravvivato ogni tanto dal sibilare dei fischietti. Alla fine, senza essere
circondata da un particolare
pathos, parla la Camusso e la
grande manifestazione si scioglie. Una riuscita manifestazione di resistenza della “vecchia”
Cgil, oppure la nascita di un
“soggetto” del quale il governo
dovrà fare i conti? Dice Walter
una previsione: «Quando c’è Tocci, senatore della minorantanta gente il corteo parte pri- za Pd, stimato da tutti per la
ma, è inevitabile. È una bellissi- sue qualità intellettuali: «Un
ma manifestazione, con lo spi- mese fa dentro la Cgil si temerito giusto, senza esasperazio- va che questa fosse un’operane». Si rivelerà definizione az- zione rischiosa, ma negli ultimi
zeccata. In fondo anche Matteo 15 giorni si è smosso qualcosa
Renzi, che viene
nel profondo. La
considerato il
UN MANIFESTANTE Cgil ha recupenemico, è trattail suo blocco
«Se la maggioranza rato
to senza asperità
e questo non era
di noi non vota più scontato. Vedre(«C’è chi ha l’arPd, addio al 41%» mo se ora, la Cgil
ticolo 18 e chi la
testa di ciocco»,
saprà tornare a
«Renzi uguale Scelba», «Gufi parlare, come ai tempi di Lama
felici», «Maledetti toscani») e il e di Trentin, a tutto il Paese». Il
massimo dell’irriverenza è una senso della giornata Giovanni,
bara in cartone portata a spal- della Fiom di Milano, lo sintela, sulla quale è scritto: «Jobs tizza così: «Se l’’80% dei parteAct seppellisce i diritti dei la- cipanti di oggi non vota più il
voratori». Slogan e canzoni? A Pd, il Pd se lo sogna il 41%».
Il sindacato si rifà il look
In corteo meno pensionati
La scelta: far sfilare i pochi giovani e i lavoratori tra i 40 e i 60
La colonna sonora
1
2
3
Vincerò
Sul palco l’orchestra
dell’Opera di Roma
Bella Ciao
Un must la canzone
dei partigiani
Un’ora sola
ti vorrei
Risposta agli incontri
lampo di Renzi
L’orchestra del Teatro dell’Opera
molti meno pensionati del solito: la Cgil ne tessera tre milioni
e loro sono sempre in prima fila nelle manifestazioni del sindacato di sinistra. Ma alla Cgil
lo sapevano: dopo un anno di
polemica “giovanilistica”, i
pensionati era meglio se restavano nelle retrovie: nelle prenotazioni su pullman e treni,
stavolta la precedenza è stata
data ai lavoratori attivi. E loro,
quelli dello Sindacato pensionati, quasi si sentissero “osservati speciali” si sono infilati
delle pettorine nelle quali era
scritto: “Nonni per il lavoro”
“largo ai giovani”.
Sergio Cofferati, ultimo leader “carismatico” della Cgil e
ancora molto festeggiato, fa
IL DILEMMA
MATTIA FELTRI
ROMA
è chi va, c’è chi viene,
chi verrà. Forse. Per
esempio c’è Cesare
Damiano, per il quale la manifestazione della Cgil non è «contro questo o quello», è una manifestazione e basta. Infatti lui
alla Leopolda ci potrebbe anche andare: c’è chi va, c’è chi
viene, c’è chi verrà, e Damiano
alla Leopolda conta di andarci,
ma il prossimo anno e «se sarò
invitato». Dunque non c’è incompatibilità fra un posto e l’altro, oppure l’incompatibilità
c’è: dipende da chi parla. Ma,
accidenti, si corre lungo il sottile filo logico che produsse, tempo fa, l’appassionante dibattito
attorno al centrosinistra (o
centro-sinistra), se fosse da
scrivere con o senza trattino.
Prendete questa conversazione fra Matteo Renzi, che ovviamente c’era, e il semi-contesta-
C’
Io verrei, non verrei
ma se vuoi...
Dubbi e scuse, per i Democratici la difficile scelta tra le due piazze
tore Matteo Richetti, che è andato. «Bentornato», ha detto
Matteo uno. «Non me ne sono
mai andato», ha risposto Matteo due. Purtroppo alla fine non
arriverà mai Stefano Fassina,
che ieri era a San Giovanni con
la Cgil e, come molti sanno, stamattina è allo zoo coi figli, «altrimenti sarei andato». Ma insomma, la disponibilità c’era e
però è una disponibilità irrisolta e soprattutto non condivisa
da Pippo Civati, che ieri non
c’era ma c’era cinque anni fa, alla prima Leopolda. Adesso alla
Leopolda non va più perché «le
parole di Renzi sembrano quelle di Berlusconi», però viceversa sarebbe stato ottimo: «Renzi
dovrebbe venire qui (a San Giovanni), se vuole alla stazione
Termini vado a prenderlo io».
Ci si sperava, ma niente. «Io lo
avevo invitato, ma non è venuto», ha detto a sera Civati in ri-
sposta a Renzi che nel pomeriggio aveva detto: «La Leopolda è casa di Civati, ci venga».
C’è un po’ di mal di mare? E
non è ancora finita. C’è chi ci
sarebbe andato - alla Leopolda
- se... Se un sacco di cose: se
non ci fosse così tanta gente,
come ha detto Arturo Parisi; se
non fosse la prima manifestazione post-Pd, come ha detto
Rosi Bindi. E c’è chi sarebbe
andato nel senso opposto, dalla
Leopolda a San Giovanni «se
non fosse che oggi dobbiamo
portare a casa la riforma del lavoro e la legge di stabilità», e
questa è dell’europarlamentare Simona Bonafè. C’è chi alla
Leopolda ci andrà oggi se nel
frattempo Renzi non sarà andato dai disoccupati di Terni, e
questo è il sindacalista umbro
Stefano Garzuglia. C’è chi alla
Leopolda non ci va perché spera che la Leopolda venga a lui, e
questo è il radicale piemontese
Igor Boni: «Servirebbe una Leopolda anche in Piemonte». Come venire fuori da una simile
matassa di sfumature? L’idea
giusta sarebbe di affidarsi a
Gennaro Migliore, che da super
castrista qualche settimana fa
è andato al Leone Bruni, istituto super liberale, a sentire Mario Vargas Llosa, super nemico
di Castro; sono i prodigi della
politica italiana, e infatti Migliore ieri era col corpo alle Leopolda («è il momento di stare
con Renzi») e col cuore a San
Giovanni («ho aderito alla manifestazione»). Ma per uscire
dalla teoria, perfetto sarebbe
stato Guglielmo Epifani, alla
mattina con la Cgil e al pomeriggio («perché no?», aveva
detto) alla Leopolda. Poi purtroppo non lo si è visto, forse
perché nessuno s’era eccitato
all’annuncio: io verrei... non
verrei... ma se vuoi...
1
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
U
DEMOCRATICI
L’INCONTRO A FIRENZE
Ha
detto
«Andiamo avanti»
Dietro la Leopolda
c’è il Paese e il Paese
è con noi. Le riforme
aiuteranno anche
chi oggi protesta
Il percorso delle riforme
Ascoltiamo tutti,
discutiamo con loro,
ma una volta deciso
si va avanti con
determinazione
Sul palco
Renzi ha presentato gli interventi di persona
MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA
Renzi: la piazza non può bloccare il Paese
Il padrone di casa dalla Leopolda risponde alla Cgil. E annuncia: “Dopo due mandati mi ritirerò”
CARLO BERTINI
INVIATO A FIRENZE
Consegna al Tg3 il suo pensiero pubblico, quello più privato
invece lo condivide con il suo
cerchio magico dietro le quinte della Leopolda. In tivvù
Matteo Renzi usa toni soft,
perché «quando ci sono manifestazioni come queste bisogna ascoltare, è una piazza
bella e importante, dialoghiamo ma è finito il tempo in cui
una piazza può bloccare un
paese. Discutiamo, ma una
volta deciso si va avanti con
determinazione». Un Renzi
che fa capire come la pensa,
quando parla del «paese che
ha bisogno di riforme e io non
intendo fermarmi». Di una
Leopolda da cui esce «una domanda di partecipazione che
arriva dai cittadini, dove si
parla di fisco e di come costruire occasioni di lavoro per i
giovani e anche per quelli che
a cinquant’anni perdono il posto». A chi come la Bindi lo accusa di voler compiere un superamento del Pd, il leader fa
notare che «il Pd ha preso il
il caso
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO A STRESA (VCO)
antiLeopolda va in
scena nei saloni bellépochiani dell’hotel
Regina Palace di Stresa. La
differenza, rispetto al garage renziano, non è tanto politica quanto stilistica, generazionale, si direbbe antropologica. Alla fine, sempre
democristiani sono, ma a Firenze appaiono Dc 2.0 e in
ogni caso si dicono di sinistra, qui sembrano (e sono)
Dc vecchio stile, tuttora orgogliosamente centristi.
È il maxiconvegno della
Fondazione Iniziativa Subalpina di Torino, ispiratore l’ex
vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Titolo, «Le riforme: dalle parole ai fatti»
(ogni riferimento all’annuncite renziana pare assolutamente voluto) e bel parterre
di partecipanti con due ministri, quelli della Giustizia,
Andrea Orlando e della Pub-
L’
40,8% perché persone abituate
a far polemica nei tiggì sono
state messe ai lati. Mentre ci
vuole un Pd capace di discutere
di idee diverse e non chi lavora
per costruire un Pd che perde».
Duro pure sulla scissione, è vero che ci sono «due anime diverse ma sono entrambe rispettabili: io sono stato minoranza e
non sono scappato, ora le parti
si sono invertite. Quindi ascolto
ché creeranno occupazione».
Fin dalla mattina però vuole
mettere la sordina allo scontro
Renzi, che in una delle sue
chiacchierate con uno degli
ospiti si lascia pure andare ad
una previsione sul futuro, «faccio al massimo due mandati,
nello spirito della Leopolda, arrivo al 2023», ripetendo ciò che
va dicendo spesso e cioè che dopo due cicli di governo si va a
casa. Poi sale sul palco per quello che considera «il momento
clou», la carrellata di testimonial che raccontano «come si
L’incubo scissione
«Nel Pd ci sono anime
diverse, ma sono
entrambe rispettabili»
e rispetto quella parte di Pd che
era in piazza a manifestare».
Ma nei ragionamenti condivisi
in privato con i suoi, il premier
riprende il concetto di quei sessanta milioni di italiani rimasti
a casa, evocati l’altra sera da
Mentana. «Noi siamo questi
qui, dietro la Leopolda c’è il Paese e il Paese è con noi. E le riforme che facciamo saranno
utili anche a chi protesta, per-
ALL’INSEGUIMENTO DEL PREMIER
Fabio Volo inviato in camicia bianca
1 Inviato da Fazio, Volo si è aggirato per la Leopolda nei panni di
Iena (con quello stile un po’ così, quelle domande un po’ così). Ha salutato la sorella di Renzi, baciato la moglie di Renzi, chiesto a Renzi delle
camicie. Purtroppo è salito sul palco solo a manifestazione finita
E i centristi a convegno
sognano l’anti-Lepolda
“Qui dalle parole ai fatti”
blica istruzione, Stefania
Giannini (Angelino Alfano invece ha dato buca all’ultimo
momento), il governatore
Sergio Chiamparino, il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli e altri nomi pesanti e si
spera pensanti.
Convegno classico, con
ognuno dei soliti noti che ripete le sue note tesi: tipico il
duetto fra Orlando e Sabelli
sulla riforma della giustizia,
che è piuttosto un duello, o un
dialogo fra sordi. Il problema
è che l’appuntamento cade
nello stesso giorno del milione
di persone a Roma e del milione di parole a Firenze. E allora
restano da capire due cose.
Prima, se fuori dal renzismo
dilagante ci siano ancora spazi di manovra o anche solo di
sopravvivenza. Seconda, se
superMatteo, insieme a molto
altro, non abbia rottamato anche questo modo di fare politica, se il suo non sia, più che il
rinnovamento dei contenuti,
quello delle forme: una rivoluzione stilistica, appunto.
UNA VIA POSSIBILE
Stilettate equidistanti
all’«annuncite»
e alla piazza sindacale
«Dello stile non mi frega
nulla», sbotta però Chiamparino. D’accordo, ma perché
lei è a Stresa e non a Firenze,
oppure a Roma? «Idealmente, sono alla Leopolda. Non
sono a Roma perché, con tutto l’affetto che ho per il sinda-
cato, non credo che questa
manifestazione serva ai lavoratori. Infine, sono a Stresa
perché chi ha degli incarichi
istituzionali deve privilegiare
gli impegni sul territorio».
Idem Orlando, che però «spera» di riuscire ad andare a Firenze: «Alla discussione serve tutto, il tweet ma anche incontri come questi, che non
sono certo una riflessione da
talk show».
Intanto alla pausa pranzo
si attovagliano 600 persone,
molte arrivate con i bus da
Torino: raviolini del plin, tacchino ai peperoni e torta
gianduia in cambio di un
«contributo volontario», insomma gratis come ai bei
tempi delle truppe cammellate, ma qui almeno c’è una
crea il lavoro» in simbolica antitesi rispetto a chi vuole un’Italia da «Amarcord». Prima però
dà mandato ad una delle moderatrici della Leopolda, Silvia
Fregolent, di dissociarsi solennemente da quella limitazione
del diritto di sciopero auspicata
qualche ora prima dal finanziere Davide Serra. Auspicio che
fa da detonatore e che rischia di
dare alla Leopolda l’imprinting
che Renzi vuol scongiurare.
«Vogliamo costruire un’altra
Italia ma senza cancellare i diritti e quello dello sciopero sta
scritto nella Costituzione».
Ma anche se per tutto il giorno soffoca le polemiche, si capisce che quella folla oceanica che
sfila contro il governo lo agita.
«Dicono che sono un milione
come l’altra volta ma lo conosco
il giochetto dei milioni», scherza in mattinata, dicendosi convinto che ora i sindacati «si
spaccheranno sullo sciopero
generale», una previsione facile
e che può comportare un dividendo politico per il governo.
Anche se oggi a spaccarsi è il
suo Pd.
L’iniziativa Ncd
Alfano:«Camusso
difendeilpassato»
1 La Cgil «sta manife-
stando contro una riforma
fatta per creare lavoro». E
Susanna Camusso «difende
il passato, mentre noi vogliamo dare un futuro ai ragazzi che non hanno un lavoro». Lo ha detto il leader
del Nuovo Centrodestra,
Angelino Alfano parlando di
fronte a un gruppo di giovani durante un’iniziativa del
Ncd. Alfano ha poi lanciato
un appello alla segretaria
della Cgil: «Non difenda le
posizioni del passato ma lavoriamo insieme per dare lavoro a chi non ce l’ha».
Ma Renzi vuole far capire
che «anche in tempi di crisi si
può creare lavoro», e fa salire
sul palco big del calibro di Bertelli, Cucinelli, Guerra, ma anche imprenditori leader nel
mondo in tecnologie avanzate.
Parla dei «due nemici da sconfiggere per creare occasioni di
impresa. La corruzione e l’evasione» e invita sul palco Raffaele Cantone e la nuova direttrice
dell’agenzia delle entrate, Rossella Orlandi. Intanto, giù nei
capannelli rimbalzano le voci di
quanto avviene nella capitale,
di una protesta forte anche nei
numeri. Di una piazza piena,
che per altro verso può anche
far gioco al premier agli occhi
dell’Europa perché dimostra
che lui sta facendo riforme vere
a dispetto di chi possa considerarle acqua fresca. E che questa
Leopolda di governo sia diversa
dalle altre è evidente: il premier
ha la testa ancora oltre confine,
dietro il palco si tiene in contatto con Padoan per limare la risposta ai rilievi dell’Europa sulla manovra che sarà licenziata a
breve, forse lunedì.
lunga lista di sponsor. Il problema della comunicazione,
però, qualcuno se l’è posto
anche fra questi estremisti
della moderazione. Spiega
Vietti mentre in platea si nota un certo abbiocco e qualcuno sceglie la libertà: «Certo, fra noi e la Leopolda l’approccio è diverso, lo stile anche. Io ovviamente difendo il
mio, poi chi vivrà vedrà. Come si dice: il tempo è galantuomo». Sì, però fra Renzi
che dilaga al centro, Camusso a sinistra e Salvini a destra non c’è più spazio per
nessuno... «L’offerta politica,
al momento, è questa. Ma
non è detto che esaurisca anche la domanda».
Sarà. Però mai come oggi in
politica la forma è stata contenuto. E un premier di 39 anni
che parla in maniche di camicia tenendo in mano un pallone sta a questi signori che disquisiscono dalle loro poltroncine Luigi XV come un tweet a
un fax, o addirittura a una raccomandata con ricevuta di ritorno. E questi convegni, esattamente come le folle con gli
striscioni di Roma, finiscono
per sembrare quel che forse
non sono nemmeno: arcaici.
1
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Primo Piano .5
.
Ha
detto
La minaccia
Siete in duemila?
Volete scioperare?
Benissimo, fatelo pure
Ma gli imprenditori
se ne vanno altrove
La first lady
passa a salutare
L’ok alle riforme
La first lady Agnese Landini
ha fatto un giro tra i tavoli della
Leopolda, ha salutato amici
e conoscenti e si è concessa
anche per foto e selfie
Condivido i contenuti
del Jobs Act
Anche se lo avrei
voluto un pelo più
aggressivo
Si sfiora la rissa
Mezzogiorno
di fuoco
al tavolo
Uno dirà: questa è la
convention
dell’armonia, non c’è
spazio per le
arrabbiature e i
dissapori. Tutti amici,
che diamine. Sbagliato,
sbagliatissimo! C’è un
tavolo dove si discute
dei problemi del
Mezzogiorno: uno dei
problemi è che si
mandano a quel paese.
Il deputato che lo
coordinava, Fulvio
Bonavitacola, a un
signore che voleva in
tutti i modi dire la sua:
«Mobbasta, hai rotto i
c…», se n’è uscito,
esasperato. Gliel’ha
ripetuto tre volte,
intorno a mezzogiorno e
mezzo, fino a quando
quello s’è placato.
(David Allegranti)
Intese XL
Spaziopertutti
Persino
perilettiani
C’è spazio per tutti alla
Leopolda; per lo scrittore
Edoardo Nesi, per Andrea
Romano from Scelta
Civica, per Gennaro
Migliore direttamente da
Sel. Ma c’è spazio anche
per i seguaci del vero
avversario interno, quello
che faceva il presidente
del Consiglio prima della
defenestrazione: Enrico
Letta. A coordinare un
tavolo («Digitalizzazione
delle scuole») c’era la
giovane deputata lettiana
Anna Ascani. Ed è così
che nasce il PdL, il Partito
della Leopolda. Inclusivo,
liquido, aperto alla società
civile e al ceto politico.
Enorme, insomma. E alla
fine scopriremo che non è
la Leopolda un pezzo del
Pd, ma il Pd un pezzo della
Leopolda.
[D. A.]
FEDERICO BERNINI/LAPRESSE
Davide Serra ha annunciato che si iscriverà al Pd, prendendo la tessera nella sezione di Londra, dove vive
Serra, rockstar spericolata
“Lo sciopero non è un diritto”
Il finanziere, accolto come un idolo, gela una parte della platea
Personaggio
JACOPO IACOBONI
INVIATO A FIRENZE
cena prima, mattina,
ore 10. Gennaro Migliore assiste in piedi
al dibattito del tavolo
per le «aree metropolitane» coordinato da Dario
Nardella, e spiega le prime due
idee di sinistra che vorrebbe
portare a Renzi, «una legge sulla rappresentanza sindacale,
cosa per cui si batteva la Fiom,
meno la Cgil; e l’abolizione delle
44 forme di contratti precari
previste dalla legge 30». C’è
spazio per farlo, in questo mondo? «Sono certo di sì, sennò non
sarei qui».
Scena seconda, le 11 e un
quarto, poco prima di iniziare
la discussione, davanti al tavolo
sulla finanza. Davide Serra,
proprietario del Fondo Algebris e finanziatore principe del
renzismo, racconta: «Ieri in
media 40 aziende hanno chiuso, e 500 persone sono state
messe in disoccupazione, così
c’era lo sciopero degli operatori
aeroportuali. Per venire da
Londra a Firenze ho avuto sei
ore di ritardo. Parlavo con due
imprenditori inglesi che erano
con me e mi fanno ’Sai che ti dico Davide? Magari andiamo a
investire in Spagna’. Qui in Italia domani sciopera un pompiere, un carabiniere, tu (dice rivolto a un giornalista), a random (testuale)...». Si appassiona e calca la mano: «Lo sciopero mica è un diritto! È un costo!». Qualcuno dei presenti fa
timidamente osservare qualche remoto decennio di conquiste dei lavoratori, allora Serra
si corregge un po’: «Siete in
duemila? Volete scioperare?
Benissimo, esercitate questo
diritto, io me ne vado altrove.
Già sta succedendo».
S
A quel punto vanno altrove dra». Al tavolo spiega anche - con
anche alcuni dei militanti che disegnini curiosamente dalemiaerano lì intorno; ma errato sareb- ni - perché è molto meglio un fonbe giudicare col sopracciglio al- do di private equity che una banzato ciò che afferma l’uomo di fi- ca, per finanziare l’economia. «E
nanza: è soltanto uno che dice ciò ai miei figli dico: potete non esseche pensa, fin quasi all’inverosi- re i primi in inglese, ma dovete
mile. Dopo un po’ tutti lo correg- essere i primi in matematica».
geranno, Renzi, Graziano Delrio,
È un peccato che un’esibizioDebora Serracchiani, ma Serra è ne tale finisca per oscurarne alcome il fool che grida in faccia al tre di diverso tipo - come la foto
mondo la verità (secondo lui) del nazionalpopolare di Renzi con
gruppo cui apparFabio Volo - o il
tiene. Ha i soldi, li LOTTI E LE FONDAZIONI tavolo sulle riforha fatti da solo, e ce «La differenza tra Open me della «Mari»,
lo ricorda.
la Boschi, venerae quella di Letta? ta come le lezioni
Questo, unito a
Noi siamo trasparenti» di Deleuze dagli
una presenza scenica da attore holstudenti della
lywoodiano (degli anni cinquan- Sorbona, tutti in circoli concenta, alto, le basette scolpite, i ca- trici intorno. Oppure le tante
pelli con la sfumatura, i linea- buone idee che vengono dalle dimenti molto regolari, la sciarpa scussioni, Ivan Scalfarotto che
bordeaux così alla Cary Grant), propone di abolire gli stage non
ne fa una star totale, qui. E a lui pagati, «è schiavitù»; Caterina
piace. Dice di condividere il Jobs Perniconi che al tavolo sulla coAct, «anche se lo volevo un pelo municazione propone di fare un
più aggressivo». Ama raccontar- vero database digitale degli
si e annuncia: «Prenderò la tes- elettori delle primarie, sul mosera del Pd alla sezione di Lon- dello dei big data obamiani che
tutti citano senza davvero usarli, per coinvolgere elettori, specie i giovani; i tanti imprenditori
o manager rilevanti (alla fine è
venuto anche Andrea Guerra),
per esempio Vincenzo Novari,
ad di H3g, spina dorsale di un
capitalismo di sistema ormai
pro Renzi (aziende oltre i 300
dipendenti, da Bertelli a Cucinelli o Farinetti). Con Renzi che
ha dovuto tornare a fare lui il dj
dal palco perché la conduzione
suonava un po’ moscia.
È un peccato anche che il circolo stretto - Luca Lotti, Marco
Carrai - sia poco incline alla prima sala, e se ne stia sempre dietro le quinte. Il che non impedisce di incontrare Lotti nei corridoi. Naturale, nel giorno dello
show di Serra, domandare della
Fondazione Open: «La differenza
tra noi e, per esempio, quella di
Letta, è la trasparenza totale, c’è
tutto scritto». Mancano i nomi di
tanti finanziatori. «Sono loro che
hanno voluto così». Un sorriso e
il Frank Underwood della Leopolda saluta gentile e se ne va.
IL DIBATTITO PIÙ AFFOLLATO
L’inatteso fascino delle riforme costituzionali
1 Gente ce n’era tanta un po’ attorno a tutti i
tavoli. Ma non c’è stata gara: quello che ha raccolto più entusiasmo e partecipazioni (con persone accalcate in seconda e terza fila) è stato
quello in cui si parlava di riforme costituzionali. Tema certo di indubbio successo, che i commensali
hanno potuto discutere con la titolare del ministero, Maria Elena Boschi.
In cerca di lavoro
Niente stage
e colloqui
“invasivi”
Proposte impegnative
arrivano dal tavolo 46,
coordinato da Ivan
Scalfarotto. Le riassume
in un tweet il giovanissimo
Marco Pierini, 18 anni,
capogruppo di
maggioranza al Comune di
Montespertoli: «No agli
stage non retribuiti, no a
colloqui ‘invasivi’ in cui si
fa discriminazione». Così
però viene il dubbio che,
con la crisi, gli stage siano
destinati a saltare. Già non
ci sono soldi per assumere,
figurarsi per pagare tutti
gli stagisti. E per colloquio
«invasivo» che cosa si
intende? «Niente domande
sulla vita personale», dice
Pierini. Giusto: la privacy
si viola solo quando ci sono
lettere dell’Unione
Europea da divulgare.
[D. A.]
Sel addio
Migliore già
arruolato
tra i leader
È iscritto al Pd da una
manciata di ore, ma
Gennaro Migliore, ex
deputato di Sel, già
coordina tavoli alla
Leopolda. Ieri gli è
toccato quello sulla
«carta dei diritti
digitali» (nel curriculum
migliorista risulta un
iPhone6). Nel
frattempo, però,
Migliore si ritaglia una
sua identità, e quale
modo più adatto se non
quello di criticare l’ex
partito? I vendoliani
hanno prodotto
un’interrogazione per
fare chiarezza sui
finanziamenti alla
Leopolda, ma lui ha
spiegato che «se qui ci
fossero problemi di
opacità, non ci sarebbe
Raffaele Cantone». [D. A.]
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
U
MANOVRA
VERSO IL VIA LIBERA
0,3%
3,3
Soddisfazione
Il presidente di Confindustria
Squinzi al convegno
dei Giovani industriali
7,1
del Pil
miliardi
miliardi
Il compromesso
sulla correzione dei conti
L’Italia sperava nello 0,1%,
l’Ue puntava allo 0,5%
Questa l’entità in euro
delle risorse extra
destinate
alla correzione
La previsione di deficit 2015
si riduce a questa cifra
mentre all’inizio era
di 10,4 miliardi
Parte la lettera all’Ue
Renzi certo di avere
la flessibilità sui conti
Ma Boccia (Pd) riapre il caso: coperture inadeguate
PAOLO BARONI
ROMA
La «Lettera» è quasi pronta,
partirà domani. Destinatario il commissario europeo
alle Finanze Jyrk Katainen.
E in ossequio alla nuova politica di trasparenza inaugurata l’altro giorno da Renzi,
quando ha deciso di rendere
subito pubblico il richiamo
arrivato da Bruxelles, anche
la risposta italiana dovrebbe subire lo stesso trattamento non appena notificata a Bruxelles.
La nostra linea di difesa è
chiara da giorni: l’Italia invocherà l’esigenza di rinviare il
pareggio di bilancio al 2017
facendo leva su crisi, i tre anni di recessione dai quali non
siamo ancora usciti, e la deflazione che potrebbe pure
aggravarsi a fronte di politi-
che di eccessivo rigore. L’Italia
insomma chiederà più tempo
per azzerare il deficit e poter
nel frattempo avviare le tante
riforme messe in cantiere. Intanto, come è noto, dopo una
trattativa-lampo con Bruxelles, è già stato deciso di concedere un aggiustamento più for-
Bisognerà attendere
la risposta di Bruxelles
però il compromesso
sembra assicurato
te del deficit (pari allo 0,3% del
Pil anziché dello 0,1 preventivato in un primo momento col
Def e lo 0,5 previsto dalle regole Ue) sacrificando i 3,3 miliardi del fondo per la riduzione
della pressione fiscale. Il famoso «tesoretto» che Padoan ave-
Firmato l’accordo
Alitalia,partono
994licenziamenti
1 Dal 31 ottobre partiran-
no le lettere di licenziamento
per i 994 dipendenti Alitalia
che non avevano aderito alla
mobilità su base volontaria.
Si tratta per lo più di personale di terra. L’accordo è stato
firmato l’altra notte dall’azienda e dai sindacati di categoria Fit-Cisl, Uiltrasporti e
Ugl Trasporto aereo ma non è
stato firmato dalla Filt-Cgil, la
quale già non aveva aderito
all’accordo quadro del 12 luglio al Ministero. Finora hanno lasciato già la compagnia
circa 700 lavoratori.
MARCO CANTILE/LAPRESSE
va tenuto di scorta. In questo
modo la manovra 2015, che
prevede interventi per 36,2 miliardi tra minori entrate (14,7
miliardi) e maggiori spese
(21,5) controbilanciati da 9,6
miliardi di maggiori entrate e
16,1 di taglio delle spese, non
presenterà più un deficit di
10,4 ma di 7,1 miliardi.
Una volta notificata la lettera di risposta è previsto che
già entro la prossima settimana la Commissione effettui le
sue verifiche sui nostri conti.
Anche se in realtà il giudizio
vero arriverà non più da Barroso ma dal nuovo presidente
Juncker che si insedierà a novembre. «So da feedback stranieri, non attraverso canali italiani, che quando il premier ha
presentato il suo piano il commissario Katainen gli ha fatto i
complimenti dicendo che ha
presentato un piano ambizioso», ha raccontato ieri il finanziere Davide Serra a margine
della Leopolda5. Secondo Serra il commissario finlandese
avrebbe lodato l’Italia dicendo
che «per la prima volta fa la cosa giusta, taglia la spesa e taglia le imposte».
Squinzi (Confindustria):
«Bene il taglio Irap
sul lavoro, ora via anche
le tasse sui capannoni»
Non la pensa allo stesso
modo il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd)
che in un tweet ieri ha riaperto il caso-coperture. «Senza
slide si legge meglio: oneri da
coprire 30 (miliardi ndr), co-
perture 20. Differenza -10. E
poi -3,3». Segno che la sessione di bilancio che sta per
aprirsi alla Camera per la legge di stabilità non sarà comunque una passeggiata.
Di certo il presidente del
Consiglio, intanto, continua a
godere dell’appoggio di Confindustria. Di fronte «all’inferno fiscale» che soffoca le imprese per Giorgio Squinzi, che
ieri ha chiuso il convegno di
Napoli dei Giovani imprenditori, «non si può che applaudire
la scelta del governo» di eliminare l’Irap dal costo del lavoro
e di incentivare le assunzioni.
Ora, però, occorre rimediare
pure alla «scelta sbagliata» di
tassare capannoni, impianti e
beni strumentali, «un dossier
aperto sul tavolo del premier»,
e poi occorre incentivare ricerca, innovazione e «Made in».
La frase
chiave
Intervista
UN MITO DA SFATARE
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
opo un dottorato a Firenze e una folgorante
carriera da economista che lo ha portato dall’Asia
agli Stati Uniti, Marcel Fratzscher è tornato in patria dopo
vent’anni e ha trovato un Paese più sicuro di sé ma più solo.
Il vicecancelliere Sigmar Gabriel lo ha chiamato a guidare
una commissione per gli investimenti al ministero dell’Economia e ora Fratzscher ha
pubblicato un libro, «Die Deutschland-Illusion», che ha suscitato polemiche infinite. La
tesi è che il miracolo economico non esista, che il Paese si
crogioli in miti ormai morti e
debba investire molto di più
per non finire male. Soprattutto, che debba rinunciare al
pareggio di bilancio 2015 «che
fa anche male all’Europa». Legatissimo all’Italia, Fratzscher non nasconde le sue ansie: «Il vostro Paese è la mia
preoccupazione più grande».
D
Fratzscher, il governo italiano ha promesso molte riforme, lei che ne pensa?
«L’economia italiana sarebbe
molto più forte se negli ultimi
vent’anni la pessima politica
non ne avesse soffocato
Bene la Germania su
export e occupazione
ma ha molti punti
deboli, soprattutto
crescita e salari
Marcel Fratzscher
L’economista tedesco (sopra)
conosce bene l’Italia per averci
studiato. Ha scritto il libro
«L’illusione tedesca»
MICHELA TAEGGI/BUENAVISTA
“L’Italia ci preoccupa molto
ma il boom tedesco è un’illusione”
L’economista Fratzscher: guardo con speranza al governo Renzi
l’enorme potenziale. Molte
aziende spendono troppo tempo ad aggirare la cattiva politica e a risolvere problemi burocratici. Devo ammettere che
guardo con speranza a questo
governo che ha annunciato
molte riforme, spero riesca a
realizzarle. Purtroppo è un processo lungo, durerà molti anni».
Nel libro lei parla però anche di
una Germania isolata, che fa
fatica a spiegarsi nei consessi
internazionali e a capire le ragioni degli altri.
«Noi tedeschi ci comportiamo
sempre come se gli altri non capissero la sostanza delle cose,
invece dovremmo riflettere su
cosa possiamo cambiare noi e
dove stiamo sbagliando nella
comunicazione con i nostri vicini. La Germania è attualmente
molto ripiegata su se stessa».
Lei dice che c’è un’«illusione
Germania», ma pensa che sia
ancora il malato d’Europa?
«No, ma non è neanche la superstar. Ha fatto enormi progressi sull’export, ha messo a
posto i conti, c’è stato un boom
dell’occupazione. Ma ci sono
molti punti deboli: in 15 anni
non è cresciuta molto più del resto d’Europa. Inoltre nasconde
un problema di sotto-occupazione. Sono aumentati vertiginosamente i contratti a tempo e
il precariato: quasi 4,5 milioni
di persone guadagnano meno di
850 euro al mese. Inoltre i salari
reali sono diminuiti».
Il reddito del 60% delle famiglie tedesche è inferiore, in termini reali, al 2000. Il salario minimo cambierà qualcosa?
«Solo se sarà accompagnato da
massicci investimenti. In Ger-
mania la quota di investimenti
sul Pil è scesa dal 23% dell’inizio
degli Anni 90 al 17% ora. Noi del
Diw abbiamo calcolato che c’è
un gap di investimenti da 80 miliardi all’anno, e non solo nelle
infrastrutture, anche nell’istruzione. Spendiamo meno della
media Ocse. Abbiamo calcolato
che se si investissero quegli 80
miliardi, il Pil aumenterebbe
dall’attuale 1% circa all’1,6%».
La Germania deve rinunciare
al pareggio di bilancio 2015?
«Sì. L’obiettivo della politica fiscale tedesca di tenere i conti a
posto è giusto. Ma l’economia
sta peggiorando e il pareggio di
bilancio è stato pensato anche
perché agisca in modo anticiclico, perché si spenda di più
quando il ciclo peggiora. E siamo esattamente in una situazione del genere. Inoltre è un
cattivo segnale verso l’Europa.
Anche la Germania deve fare la
sua parte per l’Europa».
La Bce deve fare quantitative
easing?
«Sì, anche se ritengo che si sarebbe dovuto fare prima, che
ora sia tardi. Non sarebbe un
game changer come fu lo scudo
anti-spread Omt. Potrebbe avere comunque un effetto stabilizzante. Se c’è rischio di deflazione, i mercati hanno la sensazione che la Bce non sia in grado di
rispettare il proprio mandato.
Le aspettative di inflazione per
i prossimi tre anni sono decisamente al di sotto dell’obiettivo.
Quindi ora la rinuncia al Qe sarebbe una capitolazione».
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Primo Piano .7
.
U
CREDITO
BILANCI AI RAGGI X
Le pagelle Gli esami: Aqr
in arrivo e Stress test
da Bce
e Bankitalia
Chi li fa
e a cosa servono
L’Aqr esamina un
campione di crediti
concessi da ciascuna
banca, come un esame
del sangue. Gli stress
test servono a testare la
resistenza delle banche,
un po’ come un
elettrocardiogramma
sotto sforzo
I risultati
in arrivo
Per aumentare la
trasparenza sullo stato
di salute del sistema
bancario e per
accrescere la fiducia di
mercati e investitori.
Sono 131 le banche
europee che saranno
esaminate, 15 delle
quali sono italiane
€
Rischi per famiglie
e imprese
La Bce indica le banche a
corto di capitali. Ma sarà
la Banca d’Italia a
spiegare quali istituti
hanno già adottato
misure per rafforzare
il patrimonio e quali
invece dovranno fare
altri aumenti di capitale
per mettersi in regola
Una visione troppo
rigida degli esami della
Bce può portare
le banche a impegnative
ricapitalizzazioni che
frenerebbero
la concessione di prestiti
alle imprese
e di mutui alle famiglie,
rallentando l’economia
Banche, ultime mosse prima del verdetto
Oggil’esitodeglistresstest.VerticiaGenovaeSiena.LaPopolareVicenzacorreairipariconvertendounbond
FRANCESCO SPINI
MILANO
C’è chi, come la Popolare di
Vicenza, è corsa ai ripari a
tempo scaduto, dopo aver
già avuto per le mani i risultati: il cda - riunito ieri - ha
deliberato la conversione in
capitale di obbligazioni per
253 milioni. E c’è chi si prepara oggi - soprattutto in casa Monte dei Paschi e Carige - a mettere una toppa a
risultati insufficienti, presentandosi al mercato con
un piano per rafforzare il
proprio patrimonio.
Il tempo è scaduto. Oggi a
mezzogiorno la Bce comunicherà i risultati dell’esame
condotto su 131 banche in
Europa, 15 in Italia, tra analisi della qualità degli attivi
(aqr, nella sigla per addetti ai
lavori) e simulazioni (stress
test) per saggiare la resistenza degli istituti tra il 2014 e il
2016 in condizioni normali ed
estremamente negative.
Esami senza precedenti,
che vedono un doppio livello
di valutazione. Il primo è
quello della Banca Centrale
Europea - pronta a subentrare nella vigilanza degli istituti con attivi superiori ai 30
miliardi - che, nel fatidico rigo B11 del modellino, indicherà per ciascuna banca quanto capitale manca (il cosiddetto «shortfall») per centrare indicatori piuttosto rigidi.
La questione è un po’ tecnica, ma se si pensa che generalmente l’autorità di vigilanza richiede alle banche di
25
istituti a rischio
Sono le banche europee che
potrebbero avere problemi
con gli stress test, ma solo
10 saranno bocciate
avere un indicatore patrimoniale (il cosiddetto di Cet1 ratio) minimo del 4,5%, in occasione di questi esami tale minimo è stato innalzato all’8%
per gli aqr e stress test sullo
scenario di base (in base alle
previsioni economiche della
Commissione Europea) e del
5,5% per gli stress test più tosti, quelli applicati a uno scenario estremo. La Bce scatterà anzitutto una foto della
situazione al 31 dicembre del
2013, in base alla quale sarebbero a posto, in prima
battuta, banche come Intesa
Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Ubi Banca e, probabilmente, Credem. Ne resta
fuori una decina, ma buona
parte dovrebbe colmare
l’ammanco di patrimonio
considerando gli aumenti di
capitale fatti da gennaio a fine settembre (oltre 10 miliardi, in totale), elencati dalla stessa Bce.
Ma oggi interverrà anche la
Banca d’Italia con un comunicato in cui per ciascuna banca
terrà conto non solo degli au-
menti di capitale realizzati,
ma anche di altre operazioni
considerate adeguate per rafforzare il patrimonio: si tratta
di vendite di asset, validazione di modelli interni (che contribuiscono a diminuire i rischi e dunque il capitale a presidio), la rimozione di add-on
(penalizzazioni che costringono la banca a impegnare più
capitale). Grazie a questa
mossa una banca come la
Bpm potrà far valere la rimozione degli add-on concessale
quest’anno o altre operazioni.
La Popolare di Vicenza, in
zona Cesarini, ha deliberato
per maggio 2015 la conversione in azioni di obbligazioni
convertibili (emesse nel 2013)
per un totale di 253 milioni.
Tale conversione, ha spiegato
il presidente Gianni Zonin,
rientra tra le «importanti iniziative di patrimonializzazione per complessivi 1,2 miliardi» effettuate tra il 2013 e il
2014. Ma evidentemente l’operazione di ieri serve per chiudere i conti con la Bce.
Si dice che in bilico - con
possibili contenuti deficit di
capitale - ci siano altre banche popolari medio-piccole.
Di certo Monte dei Paschi e
Carige dovranno correre ai
ripari presentando piani per
rafforzare il capitale nel giro
di 6-9 mesi. Quella di oggi, insomma, sarà una giornata
piena di comunicati, numeri
non sempre omogenei, che rischiano di trasformare
un’operazione trasparenza in
un bel guazzabuglio.
Gli istituti nel mirino
Carige
Mps
Pronto l’aumento
di capitale riservato
a nuovi azionisti
TEODORO CHIARELLI
Che le attese per la pagella della Bce non
siano propriamente positive lo si capisce
dalla convocazione del consiglio di amministrazione per questa mattina alle 11, un’ora
prima della diffusione del comunicato ufficiale della Banca Centrale Europea. Il pre-
In ansia
Oggi un Cda
della banca
Carige
farà il punto
sui risultati
degli
stress
test
sidente di Banca Carige, Cesare Castelbarco, e l’amministratore delegato, Piero Luigi
Montani,comeiverticidellealtre14banche
italiane interessate agli stress test, conoscono le grandi linee delle indicazioni di
Francoforte. Gli analisti scommettono che
Carige non raggiungerà la sufficienza o, al
massimo, c’è la farà per il rotto della cuffia.
In ogni caso la strada delle «remedial actions», ossia dei rafforzamenti patrimoniali
perrisaliresoprailivellidiindiceCet1stabiliti dalla vigilanza, appare obbligata.
Banca Carige è appena uscita da un
aumento di capitale di 800 milioni di euro imposto da Bankitalia dopo lo scandalo della fallimentare e truffaldina gestione di Giovanni Berneschi, operazione
che ha portato la Fondazione a ridurre la
propria quota al 19%. Per la verità Montani avrebbe voluto un aumento da 1,2
miliardi, ma poi si è adeguato alle indicazioni di via Nazionale. Guarda caso 400
milioni è proprio la cifra che, secondo le
indiscrezioni, servirebbe secondo la Bce
a mettere in carreggiata la banca genovese. A questo punto, però è ben difficile
che Carige possa fare ricorso al mercato.
Un’alternativa sarebbe il ricorso a
bond convertibili in capitale del tipo
«At1». O la cessione di rami d’azienda e
della rete. A questo proposito non è chiaro se Carige potrà considerare nel computo i proventi della cessione di Carige
Assicurazioni e di Carige Vita al fondo
statunitense Apollo che dovrebbe essere annunciata proprio oggi: si parla di
circa 310 milioni di euro. Le assicurazioni genovesi andrebbero a formare un
nuovo polo europeo insieme alla recente
acquisizione di Apollo in Portogallo: il
ramo assicurativo Tranquilidade di Novo Banco, banca ponte nata per far fronte alla crisi del Banco Espirito Santo,
travolto da una pesante crisi finanziaria.
C’è anche chi ha ipotizzato la vendita
di Banca Cesare Ponti, istituto di gestione di grandi patrimoni con sede prestigiosa in Piazza Duomo a Milano. Ma così
Montani si priverebbe di un’importante
pedina per i suoi piani di rilancio di Carige. Infine c’è la strada di un aumento riservato a un nuovo azionista, possibilmente un’altra banca, che diventerebbe
inevitabilmente, visto il deprezzamento
del titolo Carige (venerdì 0,093 euro) il
socio di riferimento dell’istituto genovese. Fra gli addetti ai lavori impazza il toto-candidati: Credem, Ubi, Bpm, Cariparma (Credit Agricole). I francesi della
Bpce, oggi secondi azionisti di Carige
con il 9,9%, non sarebbero interessati a
crescere fino a diventare i soci di controllo, assoluto o relativo. Anche se vale
sempre la regola che mai dire mai.
Ancora in difficoltà
punta a evitare una nuova
ricapitalizzazione
TORINO
Montepaschi torna nell’occhio del ciclone. Nonostante un aumento di capitale da 5 miliardi chiuso con pieno
successo da appena qualche mese, il
giudizio sull’istituto senese non sarà
lusinghiero. Sulla banca si allunga
In allarme
Mps dovrà
decidere
quali misure
adottare per
rafforzare il
patrimonio
così nuovamente un’ombra. Questa
volta ad appesantire i bilanci è un
combinato di eredità del passato (la
contabilizzazione a bilancio del derivato Santorini) e di una crisi economica che colpisce la redditività dell’istituto e ne frena la ripartenza. Oltre a un miliardo di Monti bond ancora da rimborsare.
Per far fronte alla nuova tegola arrivata da Francoforte, a Siena si sta
lavorando ancora in queste ore alle
contromisure. Per evitare il terzo aumento di capitale in tre anni, una del-
le ipotesi è quella di una emissione di
bond cosiddetti «additional Tier 1»,
strumenti che rafforzano il capitale
già adottati da altri istituti quest’anno. Oltre a qualche cessione come
quella di un robusto pacchetto di crediti deteriorati.
Per fare il punto si sarebbe riunito
già ieri un consiglio dell’istituto, mentre non è chiaro se i consiglieri si riuniranno nuovamente anche oggi, una
volta ufficializzati i risultati dell’esame della Banca centrale europea. Secondo le indiscrezioni, lo «shortfall»
di capitale individuato dalla Bce si aggirerebbe intorno ai
600 milioni di euro,
ma per conoscere il
dato definito sarà necessario aspettare il
verdetto di oggi, che
terrà conto dello operazioni effettuate nel
2014 - come l’aumento
di capitale appunto,
che ha portato all’ingresso di nuovo soci e
alla discesa della Fondazione Mps.
Ma in attesa di conoscere risultati e rimedi, di una cosa c’è
sempre maggior consapevolezza negli ambienti finanziari.
Montepaschi dovrà cercarsi un solido alleato. Un socio forte, dalle spalle
larghe, che dia nuovamente stabilità
all’istituto. Magari uno dei gruppi, anche stranieri, che negli anni passati si
era affacciato a Siena e da Siena era
stato sempre respinto in nome del
mantenimento del potere finanziario
entro le mura cittadine. E il boom in
Borsa di venerdì, pur arrivato dopo
una serie di sedute negative, interpretato con questa chiave assume una va[G. PAO.]
lenza diversa.
12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Primo Piano .9
.
U
TEHERAN
PENA DI MORTE
La vicenda
R
1
R
3
2007
L’ARRESTO
Reyhaneh uccide
un uomo che stava
per stuprarla
APRILE-OTTOBRE 2014
ESECUZIONE RINVIATA
L’impiccagione
viene rinviata
almeno 3 volte
R
2
R
4
2009
LA SENTENZA
Il tribunale
condanna la
26enne a morte
25 OTTOBRE 2014
L’ESECUZIONE
Viene impiccata
all’alba in un
carcere a Teheran
Reyhaneh Jabbari durante
un’udienza al tribunale di Teheran
GOLARA SAJJADIAN/AP
Niente grazia, l’Iran impicca Reyhaneh
La 26enne in carcere dal 2007 per aver ucciso il suo aggressore. Da mesi sul Web la campagna per salvarla
FRANCESCA PACI
«Omicidio premeditato» ha
sentenziato il procuratore di
Teheran. E l’implacabile giustizia iraniana s’è abbattuta definitivamente sulla 26enne
Reyhaneh Jabbari, condannata a morte nel 2007 per aver
ucciso l’uomo che voleva stuprarla e impiccata all’alba di ie-
Rigettata dal Tribunale
la legittima difesa
La madre: mia figlia
ha ballato con la forca
ri davanti ai di lui familiari, irriducibili nel negarle il perdono.
Invano nelle ultime settimane si sono mobilitati gli attivisti di mezzo mondo: «Mia
figlia ha ballato con la forca»
ha annunciato su Facebook
l’attrice Shole Pakravan poco
dopo l’esecuzione nella prigione Gohardasht di Karaj, dove
sabato l’aveva incontrata per
dirle addio. I social network
sono stati il megafono al quale
la madre ha affidato l’estremo
tentativo di salvare Reyhaneh
che in questi anni non s’è mai
il caso
ROMA
l rohanometro sta andando in tilt. Poco più di un anno fa quando l’Institute for
Global Studies dell’università
di Toronto lanciò il misuratore online delle 46 promesse
del neopresidente iraniano
Rohani molti vagheggiarono il
bis della stagione riformista
di Khatami. Invece, al di là del
vago annuncio di un’imminente Carta dei diritti e dei tweet
contro la censura del web, il
successore di Ahmadinejad
pare distante dalle aspettative generate. L’incandescente
vulcano mediorientale ha
spinto Teheran sulla ribalta
geopolitica internazionale ma
la vita e la morte dei suoi figli
restano dettagli insignificanti
accantonati dietro le quinte.
Secondo il Centro di documentazione diritti umani dell’Iran quella di Reyhaneh Jabbari è la 382esima esecuzione dal
voto che l’estate scorsa ha porta-
I
rimangiata la versione della legittima difesa dalle avances violente dello 007 iraniano Morteza Abdolali Sarbandi, un’inamovibilità costatale l’avversione fatale della vedova.
L’accusa ha venduto ai magistrati l’assassinio premeditato
argomentando che la giovane
donna «aveva acquistato un
coltello da cucina due giorni
prima dell’omicidio», che
avrebbe colpito di spalle e che
in precedenza si sarebbe scambiata sms con un amico «informandolo delle sue intenzioni».
Rabbiosamente impotente la
protesta dell’opinione pubblica
globale si è moltiplicata in poche ore sul web, scioccata anche dal silenzio del solitamente
attivissimo presidente Hassan
Rohani. Il suo ultimo tweet risale a venerdì 24 ottobre, solidarietà alle donne sfregiate con
l’acido a Isfahan per non indossare correttamente il velo: peccato che nel frattempo i responsabili siano stati rilasciati per
«insufficienza di prove».
L’impiccagione di Reyhaneh
Jabbari è «un’altra macchia
sanguinosa» sullo stato dei di-
ritti umani in Iran, denuncia
Amnesty International che insieme a altre organizzazioni internazionali aveva lanciato una
campagna per la giovane donna, la cui vita avrebbe però potuto essere risparmiata solo
dall’intercessione dei parenti
della vittima. Dure parole di
biasimo sono arrivate dai siti
d’opposizione come Iranpres-
Esecuzioni in Iran
700
esecuzioni
PERIODO DI PRESIDENZA
MORTI
Mahmud Ahmadinejād
388
Centimetri
LA STAMPA
Tra quelle ufficiali e quelle
segrete da quando Rohani
è stato eletto Presidente
nel giugno 2013
45%
335
360
346
6000
in Cina all’anno
È il primo Paese per numero
di esecuzioni. L’Iran è 2°
Il 70% dell’esecuzioni
è per reati di droga
369
353
300
252
177
GIUGNO 2009:
Inizia la rivolta
del movimento
Onda Verde
segrete
Iran Human Rights stima
che quasi la metà
delle esecuzioni siano
tenute segrete
Hassan Rohani
Mahmud
Ahmadinejād
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Hassan
Rohani
2012
2013
2014
snews e Peykeiran ma anche
dall’esterno, l’Onu, il consultore
del Papa per il dialogo interreligioso padre Monge, il governo
italiano e quello di diversi paesi
tipo gli Stati Uniti che in questi
mesi sono impegnati nel tentativo di negoziare a tutto campo
con Teheran, dal nucleare alla
guerra contro lo Stato Islamico
del califfo al Baghdadi.
«In questa vicenda la comunità internazionale ha responsabilità enormi» attacca il segretario
di Nessuno Tocchi Caino Sergio
d’Elia. L’accusa è di opportunismo diplomatico: «Non è possibile dar credito all’Iran per interessi economici e politici senza
un minimo terreno comune sul
rispetto dei diritti umani. Pensare di trattare per la pace in quella regione ignorando i diritti fondamentali è un’illusione». Secondo i dati incrociati delle maggiori Ong mondiali le speranze
nate con l’elezione di Rohani si
sono già infrante sull’eccezionale aumento delle esecuzioni.
Mamma Pakrava prega e invita a non colpevolizzare la famiglia Sarbandi per la grazia
negata alla figlia. Non tocca agli
uomini, dice, ma a Dio. E a chi
pretende di agire in sua vece.
Il presidente riformista Rohani
maglia nera per i diritti umani
Malgrado le promesse di apertura, esecuzioni e detenzioni sono cresciute
to al potere Rohani (almeno 500
nel 2013, Amnesty ne conta 353).
Peggio ha fatto solo la Cina, aggiunge Amnesty International
precisando che data la segretezza
di molte condanne (la pena capitale è prevista per omicidio, adulterio, stupro, droga, blasfemia, sodomia, corruzione e altri reati) la cifra potrebbe essere maggiore.
Di certo ci sono i volti e le storie che Internet ci aiuta a conoscere ma altrettanto facilmente
a dimenticare. C’è Reyhaneh,
che l’indignazione globale non è
riuscita a salvare, ma c’è anche
Ghoncheh Ghavami, la 25enne
giurista anglo-iraniana rinchiusa da giugno nella temibile prigione di Evin perché voleva assistere a una partita di pallavolo
maschile (è in sciopero della fame). Ci sono i sei ragazzi condannati un paio di settimane fa a
Ghavami
Voleva vedere
una partita di
volley: in cella
Sotoudeh
L’avvocato
è stata più
volte in galera
6 mesi di carcere e 91 frustate
per un video su YouTube in cui
ballavano sui tetti di Teheran al
ritmo dell’hit di Pharrel Williams «Happy». C’è il fisico
32enne Omid Kokabee, impiegato all’università del Texas e arrestato nel 2011 durante le vacanze
in Iran con l’accusa di «collaborare con un governo ostile» (è
tuttora in cella). C’è il corrispondente del «Washington Post» Jason Rezaian in carcere dal 22 luglio senza che Teheran ne abbia
rivelato il motivo. C’è il 28enne
attivista e filosofo Arash Sadeghi che dal 2009 entra e esce da
Evian (è dentro dal 6 settembre). C’è Saeed Shirzad, rinchiuso a Evin da 4 mesi per aver collaborato con il delegato Onu per i
diritti umani in Iran. E c’è l’avvocatessa Nasrin Sotoudeh, vincitrice del Sakarov 2012, detenuta
Giornalisti
Rezaian e la
moglie in cella
senza accuse
Amiraslani
Condannato
per corruzione. Impiccato
dal 2010 al 2013 e graziata al
prezzo dell’interdizione dal lavoro per 3 anni.
Ci sono poi quelli che non ci
sono più. Il 34enne poeta e insegnante arabo-iraniano Hashem
Shaabani Nejad, giustiziato a
febbraio dopo essere stato condannato nel 2012 per rime considerate «guerra contro Dio». Il
37 psicoterapeuta Moshen
Amir-Aslani impiccato settimane fa per eresia dopo 9 anni
di prigione. La lista è senza fine
se gli osservatori internazionali
(da Amnesty all’Onu a Hrw a
Iran Human Rights a Nessuno
Tocchi Caino) concordano nell’assegnare a Rohani un record
peggiore di qualsiasi aspettativa: almeno 300 esecuzioni nel
2014 (147 da gennaio a giugno
secondo le fonti ufficiali); 900
prigionieri politici tra cui i lea-
ders della protesta del 2009
Mosavi e Keroubi, 32 giornalisti
e 179 membri della minoranza
religiosa baha’i; la doccia fredda somministrata agli internauti con gli 8 utenti di Facebook
condannati a maggio a pene tra
7 e 20 anni di carcere.
«Rohani non ha il completo
controllo sulla censura in Rete»
nota l’esperto di cybersicurezza
Collin Anderson. E sul resto? ci
si chiede, se la Nobel Shirin Ebadi rileva che «quasi tutti gli attivisti dell’opposizione arrestati
prima dell’elezione di Rohani sono ancora in cella». Il presidente
parla al mondo con charme ma
tra le righe ha sempre escluso riforme repentine. Quanto è possibile aspettare in nome dell’aiuto iraniano in Siria e Iraq? Per
Reyhaneh e molti altri il tempo è
[FRA. PAC. ]
già scaduto.
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
U
TERRORISMO
ALLARME GLOBALE
Pattuglie
Poliziotti in strada a New
York. La città ha rafforzato
i controlli sulla sicurezza
New York ha paura
dei “lupi solitari”
e blinda la maratona
Il timore pernuovi attacchicomequelloal Queens
Perla polizia l’aggressoreerauno“jihadistafai da te”
2
novembre
È la data
della
maratona
di New York
Sono
50 mila
quest’anno
gli iscritti
alla corsa
1.000
volontari
Controlleranno
i 42
chilometri
della corsa
alla ricerca
di oggetti
sospetti
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Il colpo d’occhio, entrando a
Central Park dalla Fifth Avenue, è notevole, sintomatico del
clima che si respira in questi
giorni a New York. Poliziotti armati con fucili d’assalto e giubbetti antiproiettile, macchine
elettriche del New York Police
Department che percorrono
senza sosta i lunghi viali del
parco, agenti a cavallo che vigilano ogni movimento.
Prove generali in vista della
maratona di New York che si
svolgerà domenica 2 novembre.
Quarantadue chilometri e rotti
attraverso i cinque borough, dal
ponte di Verrazzano, a Staten
Island, fino alla 67a strada sul
West Side di Manhattan. La regina delle competizioni podistiche, che richiama migliaia di
persone da tutto il mondo, quest’anno più che mai è esposta a
rischi sicurezza.
Le bombe della maratona di
Boston del 2013 sono un ricordo
vivo, un attacco al cuore dell’America, inimmaginabile ma
dilaniante, pensato e attuato
con pentole a pressione da due
giovani terroristi «fai da te». La
paura di potenziali attacchi terroristici è oggi ancor più viva,
visto l’impegno degli Stati Uniti
nei raid aerei su Iraq e Siria con-
I pericoli maggiori
vengono da miliziani
filo-Isis con passaporti
occidentali
tro lo Stato islamico. E il timore
di essere colpiti da jihadisti con
passaporti occidentali pronti a
esportare terrore con le tecniche apprese in prima linea.
Ci sono poi i «lupi solitari»,
come Michael Zehaf-Bibeau,
autore dell’attacco al Parlamento di Ottawa, in Canada. O Zale
Thompson l’uomo che nella not-
te tra giovedì e venerdì, nel Queens, ha aggredito con un’ascia
un gruppo di agenti, ferendone
due prima di essere ucciso. Ex
militare cacciato dalla Us Navy
nel 2003 per uso di stupefacenti,
si era convertito all’Islam da un
paio di anni, non aveva legami
con specifici gruppi riconducibili all’estremismo islamico, né
frequentava moschee, ma dagli
inquirenti è stato definito anche
lui uno jihadista «fai da te», tanto che il capo della polizia di
New York, William Bratton, ha
definito «terroristica» la matrice dell’attacco.
Thompson era ossessionato
dai video della propaganda dell’Isis, di Al Qaeda e di Al Shabaab, da quelli che mostrano le
decapitazioni degli ostaggi a
quelli che incitano i musulmani
in Occidente a colpire in qualunque modo poliziotti, militari,
civili. Cani sciolti, in grado di
eludere i controlli, e per questo
ancor più difficili da individua-
JEWEL SAMAD/AFP
L’ostaggio inglese
Nelnuovovideo
accuseaLondraeUsa
1 E’ comparso ieri su Twit-
ter un nuovo video dell’Isis
dove compare l’ostaggio inglese John Cantlie. Nel filmato il prigioniero parla anche
di «verità scomode» per Usa e
Gran Bretagna sui negoziati
per il suo rilascio: Cantlie dice
che l’Isis ha iniziato una operazione «a lungo termine»
per catturare gli occidentali
entrati in Siria nel 2013 e poi
ha cercato di negoziare con i
loro Paesi per il rilascio. I cittadini di Danimarca, Germania
e Spagna sono stati liberati
dopo negoziati, ma gli americani e i britannici sono stati
«ostacolati» dai loro rispettivi governi.
re. Con il terrorismo ha decisamente poco da fare ma Ebola,
con il primo contagio, venerdì a
New York, contribuisce non poco a creare il clima di tensione
nella Grande Mela.
Imponenti le misure precauzionali adottate dalle autorità
newyorchesi, coadiuvate dagli
agenti federali mobilitati su ordine del Presidente Obama: per
lui una prova decisiva sulla sicurezza nazionale. «La parola
d’ordine è comunicare - spiega
il sergente del Nypd William
Ross -. Chiunque noti qualsiasi
cosa di sospetto deve immediatamente segnalarlo alle forze
dell’ordine». La tensione è palpabile, giustificata, ma cedere
alla paura sarebbe la più grande sconfitta, come ha fatto intendere lo stesso Obama. «Mi
alleno tutto l’anno, ma non mi
faccio intimidire. - dice Jennifer
Ramero -. Il modo migliore per
sconfiggere queste minacce è
tagliare il traguardo».
contro i piccoli guasti
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dello scorso
anno
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
5
Primo Piano .11
.
Egitto
AlSisi:manistraniere
negliattacchinelSinai
milioni
I tunisini chiamati a scegliere
oggi con metodo
proporzionale i 217 membri
del Parlamento
1 «Elementi stranieri han-
no pianificato un complotto
contro l’Egitto. Questi attacchi minacciano l’esistenza dello stato egiziano». Lo ha detto
il presidente Abdel Fattah al Sisi ieri mattina dopo la riunione
con il Consiglio supremo delle
forze armate, in merito agli attacchi di matrice islamista di
venerdì nei distretti di Sheikh
Zuid e al Arish, nel Nord della
Penisola del Sinai, costati la vita a 30 soldati. Il presidente ha
proclamato lo stato di emergenza nella Penisola e disposto la chiusura del valico di Rafah che collega il Sinai alla Striscia di Gaza. La battaglia contro i terroristi islamici nel Sinai
durerà almeno due mesi, ha
poi dichiarato al Sisi, in un discorso alla nazione diffuso da
tutte le emittenti televisive
egiziane, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza.
80000
militari
Dispiegati per garantire
la sicurezza del voto dopo
le minacce di attacchi
dei terroristi islamici
Militanti
Sostenitori del Partito
islamico Ennahda
durante il raduno
venerdì sera che ha
chiuso la campagna
elettorale
FADEL SENNA/AFP
TUNISIA OGGI AL VOTO
DOMENICO QUIRICO
Sulla Primavera di Tunisi
incombe l’onda islamista
n amico mi telefona dalla Tunisia,
piatto, ingrugnato,
irriconoscibile: «In
Europa non c’è più
interesse per noi, se ne parla a
vanvera come se fossimo diventati un paese normale. E invece
abbiamo abitato per quattro
anni in una casa non finita e ora
stanno ritornando in politica
con le vele gonfie, tronfi, pieni di
denaro i cacicchi del partito di votare per le legislative, per
Ben Ali il dittatore, e pretendo- chiudere, finalmente, una tranno di prender posto, dicono che sizione infinita cominciata nel
è cosa loro. La strategia della 2011. Penso che la Primavera di
smemoratezza avanza, ci in- questo paese, la prima nel temgannano e ci inganniamo dicen- po, la più pura, a guardarla ora,
do che in fondo la dittatura ave- realizzata a colpi di coraggio e
va lati buoni. Intanto gli islami- presentata al popolo, a cose fatsti armati continuano ad agire. te, in maniera insipidissima e
In attesa del ritorno dei “siria- con elementare semplicità e
ni”. Andiamo a
semplicioneria
votare un’altra
I REDUCI DI BEN ALI demagogica, ha
volta, già: ma a
ben alSono tornati anche favorito
che serve?».
tra superstizioi cacicchi del regime ne: che i fatti stoPenso allora a
e puntano al potere rici avvengano
questi quattro
anni: la libertà
per prepotenti e
mantenuta a gran fatica, una fortunati miracoli di pochi e che
Costituzione approvata, ma an- gli Stati poi si reggano per ocche i delitti di stato, le provoca- culti interessi e macchinazioni.
zioni, i fantasmi di rozzi e balor- Dei quali e delle quali sono semdi dogmatismi e il rischio che gli pre i tunisini a pagar le spese,
eroi del tempo della ribellione ora che il benessere mille volte
dei gelsomini si scorino, confon- promesso dai democratici di
dano, perdano il filo e la memo- questi anni, soprattutto da quelria. Oggi i tunisini andranno a li abitudinari della moschea, è
U
bandiere nere.
Alle elezioni si arriva con
l’attenzione distratta dall’assedio di una casa nella banlieue di
Tunisi, a Oued Elil, dove un
commando si è barricato con
donne e bambini che usano come scudi umani. Un gendarme
è stato ucciso. Sono le periferie
in cui spropositavano nel 2011
con gran successo, le prediche
di Abu Iyadh, il fondatore di Ansar al Sharia, versione indigena
della settaria e barbara insureuro. Non basteranno, pare, co- rezione islamista. Mentre polime la nuova frettolosa immagi- ticanti di lungo corso e di avidisne di partito della riconciliazio- simi appetiti si attardano e
ne e del dialogo, a far delirare le temporeggiano, nei corridoi del
passioni e dissipare l’atono ma- Palazzo di Cartagine ci sono 5
lumore dei tunisini. La previsio- mila tunisini, forse di più, che
ne è quella di un governo di uni- indossano funebri barracani e
tà nazionale come invocano tut- che si stanno battendo nei territi, ma per necessità aritmetica e tori del califfato, in Siria e Iraq.
non per scelta ecumenica.
Sono i delusi di rivoluzioni traIn Tunisia
dite, convertiti
l’Islam conservaIL FALLIMENTO all’internazionatore, alla turca, a Il benessere promesso le dei ribelli in
parole rispettoso
perpetuità. Non
dai democratici li farà certo ravdelle regole deè rimasto un sogno vedere da queste
mocratiche ma
indaffarato a ocsanguinanti quacupare poltrone e società per resime lo spettacolo del ritorno
roderla dall’interno, pare aver in politica dei pretoriani di Ben
fatto fiasco: come in Egitto. An- Ali e dell’avida Prima Coiffeuse.
che se non saranno, per fortu- Uno di loro, ex ministro della
na, i carri armati a dissellarlo Giustizia negli anni della più inma le urne. Ma ora il confronto fuocata repressione, interrogaè brutale. Perché restano gli Al- to in tv sulle violazione dei dirittri, gli islamisti più brutalmente ti umani allora commesse, ha ritotalitari con il kalashnikov e le sposto: non me ne sono accorto.
Qui iniziarono le rivolte arabe, ora gli estremisti sono sempre più forti
rimasto un sogno fuor che per
un ceto ristretto di politici, di
politicanti e di abbienti.
La cifra sicura del 50 per cento di astensione (la si deduce
dalle magre iscrizioni alle liste
elettorali), è l’unica che parli
chiaro: bocciatura sonora per
tutta la accozzaglia di partiti e
partitini che si presentano ancora una volta a promettere, a
garantire benessere, potere di
acquisto, fine delle diseguaglianze tra regione e regione,
accuratezza amministrativa,
pulizia. Diserbante verbale: perché tutti sono poi senza veri
programmi. Agli occhi dei tunisini, chiamati a esser sovrani
senza aver avuto il tempo di diventare cittadini, la politica sta
diventando in modo permanente la nemica del benessere e del
benestare: stato, leggi, istituti,
doveri e diritti, i concetti fondamentali della sovranità popola-
re, suscitano solo i sensi di una
accidia crucciosa e sarcastica.
E la primavera di quattro anni
fa rischia con il passare del tempo di essere assimilata a una
delle solite e triviali adulterazioni della Storia tirata a servire e
ad esprimere passioni e fazioni
del momento. Perché la miseria
dopo quattro anni di fallimentare prova del partito islamico ma
anche dei tecnici laici, è grande.
I candidati alle legislative di oggi e ancor più quelli delle presidenziali del 23 novembre si sono
gettati a colpi di parcelle milionarie sui servizi professionali di
comunicazione: per colmare il
vuoto di idee e di risultati. Ennahda, il partito islamico, trionfatore delle prime elezioni libere ma oggi in crisi di identità e
di consensi, ha firmato il contratto con una prestigiosa agenzia londinese, Burson Marsteller, per la cifra di 14 milioni di
ALLARME DEGLI 007 IN GERMANIA
Boom di salafiti, sono in 7mila
“E fra i giovani è una moda”
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
arebbero già 1.800 i fondamentalisti partiti dalla Germania per raggiungere il Nord dell’Iraq e la
Siria e combattere per Isis o
altre milizie islamiche, secondo un fonte degli Interni citata
dalla «Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag».
«Dobbiamo moltiplicare il numero ufficiale per quattro per
ottenere una cifra realistica»,
avrebbe detto il funzionario,
facendo riferimento ai 450 citati ad oggi da fonti ufficiali.
Nel frattempo, il presidente
dell’Ufficio federale per la
protezione della costituzione,
S
Hans-Georg Maassen, ha parlato ieri di un aumento vertiginoso di salafiti in Germania: sarebbero 6.300, ma entro la fine
dell’anno potrebbero raggiungere quota 7.000.
Una tendenza che Maassen
definisce «preoccupante» perché solo pochi anni fa i fondamentalisti islamici erano appena 2800. E l’aspetto più angosciante, secondo Maassen, è che
l’Islam radicale si sta diffondendo rapidamente come cultura
giovanile. «I salafiti pensano in
bianco e nero – ha spiegato ai
microfoni di radio Rbb – e sostengono che se si pensa e si
parla come un salafita, si è all’avanguardia». Una propagan-
da che attecchisce, sostiene, in
molti giovani musulmani disorientati e privi di prospettive:
«Hanno l’impressione di diventare top mentre prima si sentivano degli esclusi». Una fonte
citata dal settimanale «Focus»
ha raccontato di un’intercettazione in cui un terrorista di Isis
avrebbe parlato di una rete
estremamente efficace che «si
occupa di molte famiglie, di migliaia di famiglie» in Germania.
Sempre stando alle cifre ufficiali, dei numerosi tedeschi
partiti per le zone «calde» del
Medio Oriente, circa 40 sarebbero donne. Alcuni sociologi
spiegano che, paradossalmente, le donne che scelgono di an-
In crescita
Solo qualche
anno fa gli
estremisti
islamici erano
poco meno di
3mila, ormai il
numero è più
che raddoppiato. E sono
1800 quelli
partiti per la
guerra in Iraq
Per molti giovani
è “cool” partire
per la Siria o per l’Iraq
così come ricevere
un tweet da Aleppo
Hans-Georg Maassen
Presidente dell’Ufficio
Protezione della Costituzione
dare in quelle aree pericolose
sono alla ricerca di un marito
fondamentalista, di un «eroe»,
e di una ragione di vita nelle
«guerre sante» dell’Islam radicale, spesso per sfuggire ad ambienti opprimenti, a famiglie
musulmane tradizionaliste.
Anche tra gli adolescenti il
fondamentalismo sta diventando una moda, ha raccontato ieri
Maassen: «È “cool” partire per
la Siria o per l’Iraq, è “cool” ricevere la mattina un tweet da
Aleppo, è “cool” avere amici su
Facebook che sono laggiù». Almeno 150 sarebbero già tornati
in Germania: «Non sappiamo
cosa abbiano fatto in quei Paesi», precisa, ma secondo stime
dell’Ufficio federale per la protezione della costituzione, una
decina di salafiti tedeschi
avrebbe partecipato ad attentati suicidi in Iraq e in Siria.
Maassen relativizza il ruolo
di Internet nel reclutamento
dei fondamentalisti: «Nella nostra esperienza, e abbiamo analizzato molti casi, la radicalizzazione avviene spesso tra amici o
in famiglia». Ma intanto è scattato l’allarme hooligan: le frange più violente delle tifoserie tedesche si sarebbero coalizzate
contro Isis. Oggi è prevista una
manifestazione a Colonia e la
polizia è mobilitata per evitare
scontri con i fondamentalisti.
12 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
gg Dossier/I Millennials
La Top 10
degli stili
di vita
1
DORMIRE IN AEROPORTO
MONTARE UN MOBILE
nial
Pochi tra i padri dei millensato.
ci avrebbero neppure pen
Loro lo fanno, spesso
o
super-attrezzati. Con il vol
low-cost alle 6 di mattina, ta
la notte in albergo è spreca
FARE I TURNI PER LE PU
LIZIE
2
Le credenze in legno massiccio,
che passano di generazione
in generazione, sono cosa
vecchia. Oggi va l'Ikea,
cui i Millennials hanno via via
convertito anche padri (e nonni)
3
Chi non vive ancora con
e papà (e restano tanti),mamma
quasi sempre divide cas
a con
uno o più coinquilini. Prim
regola: spartirsi e organi a
le sessioni con guanti e zzare
ramazza
VESTIRE NO-LOGO
4
L'etichetta non conta, tanto più
che – di solito – non si vede.
Meglio allora riempire l'armadio
di abiti da cambiare spesso,
piuttosto che svuotare il
portafoglio per un solo vestito
CERCARE (PER ORE) IL
5
MIGLIOR PREZZO ONLINE
Vale soprattutto e ancora per
i viaggi, ma si applica anche alla
tecnologia. Mai e poi mai un
millennial comprerebbe sapendo
che da qualche parte c'è
un'offerta più vantaggiosa
Centimetri-LA STAMPA
8BCB E25495A7F7
Secondo i sociologi i trentenni oggi
tendono a usare più che ad acquistare,
e l’esperienza vale più del possesso
STEFANO RIZZATO
MILANO
P
er capirli davvero, bisogna darsi appuntamento
alle tre di notte, a Bergamo Orio al Serio o qualunque altro aeroporto
da compagnie low cost. Lì, tra le
corsie vuote del check-in, in mezzo a
luci e rumori perpetui, mentre il
personale pulisce il pavimento e
svuota i cestini, ne troverete tanti.
Giovani adulti, al massimo trentenni o poco oltre, curvi su un sedile
scomodo, abbracciati a un trolley,
sdraiati a terra dentro un sacco a
pelo. A volte attrezzati di mascherina paraocchi o cuffie isola-orecchie.
Sempre e comunque pronti a far ciò
che mai ai loro padri sarebbe saltato
in mente: dormire in aeroporto.
Quasi un rito, certamente il simbolo
di una generazione. Quella dei cosiddetti «Millennials», o «Generazione Y», i trentenni, quelli, insomma nati dal 1980 in poi.
Non a caso, per chiamarli spesso
si è ricorso a un’altra etichetta,
1234567
Sono disposti a fare compromessi,
anche sulla qualità, pur di risparmiare
(meno se si tratta di tecnologia)
8952A
Si affidano alla tecnologia per trovare
offerte e strategie intelligenti: molti
acquistano tutto (o quasi) online
Meglio usare che possedere
I trentenni cambiano i consumi
Viaggi e soggiorni al risparmio, no al lusso, sì al noleggio e all’hi-tech
La generazione nata dopo il 1980 ha un rapporto tutto nuovo col denaro
quella di «Generazione Ryanair».
C’entrano gli orari – mattutini e infausti – dei voli low cost. Ma c’è molto di
più. C’è una nuova filosofia di consumo, la necessità e la voglia di fare
esperienze senza spendere un euro
più del necessario, la concretezza di
chi è diventato grande al tempo della
crisi, la capacità e la voglia di risparmiare, ogni volta che si può.
Le notti in aeroporto sono solo un
esempio. Il principio vale e si vede
in mille altre situazioni. Ed è uno
1980
l’anno zero
In America sono i
Millennials, o
Generazione Y:
da noi sono i
«trentenni», nati
- per convenzione
- dal 1980 in poi
schema che non passerà, destinato
a rimanere e a cambiare tutto, in
materia di consumi.
A suggerirlo è un’inchiesta del settimanale economico «Forbes», che lo
dice senza mezzi termini: «I Millennials stanno cambiando per sempre
il modo di usare i soldi». Pragmatici
fino (quasi) alla spilorceria, i ventitrentenni di oggi badano al sodo.
Puntano a usare più che a possedere.
Comprano un vestito o scelgono un
viaggio guardando prima di tutto il
prezzo, a volte passando ore a cercare la soluzione più intelligente ed
economica. Si affidano alla tecnologia e a Internet per trovare l’offerta o
la strategia giusta, e anche per gestire i propri risparmi.
Secondo una ricerca di Accenture,
negli Stati Uniti è già il 94 per cento
dei 18-29enni a usare i servizi online
delle banche, mentre il 39 per cento di
loro è disposto ad affidarsi a una banca senza filiali, tutta virtuale. Ancor
più importante: il 66 per cento di que-
53%
è fiducioso
Sono i Millennials
che negli Usa
dicono di non
guadagnare
abbastanza, ma
che prevedono di
farlo in futuro
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Primo Piano .13
.
g
MUOVERSI CON
IL CAR SHARING
6
Su media e lunga percorrenza
con BlaBlaCar o in città con Enjoy
e Car2go: l'auto condivisa,
da tempo diffusa in Germania
e nord Europa, ha ormai preso
piede anche da noi
FARE L’ERASMUS
7
Un altro simbolo
della generazione Y.
È l'opportunità di vivere
un po' all'estero, conoscere,
divertirsi. E soprattutto
di farlo a spese
dell'Unione Europea
ANDARE AL
8
MERCATINO DELL’USATO
Ecco un altro tabù che è caduto
grazie ai Millennials. Al tempo
della crisi lo spreco è intollerabile
e gli oggetti trovano spesso
una seconda vita tra bancarelle
e siti specializzati
COMPRARE L’ULTIMO
SMARTPHONE
USARE I SERVIZI ONLINE 10
DELLA BANCA
9
Ultimo baluardo del
consumismo, il telefonino
del modello appena
uscito rimane un feticcio dur
da sconfiggere. Per credere o
vedere le code per l'iPhone ,
6
Tra le cose, lo smartphone serve
sempre più per gestire risparmi
e pagamenti: quando si tratta
di banche, i servizi online sono
l'unica vera cosa che conta
per un millennial
49%
prenota con lo
smartphone
È la percentuale
di Millennials che
nel mondo prenota con lo smartphone viaggi e
soggiorni
55%
si è fatto
un selfie
I Millennials
hanno in media
250 amici su
Facebook; più
della metà si è
fatta un selfie
12324562
7866598A542B2
Pensano a soldi e banche in modo elettronico e non analogico: concepiscono
il denaro in maniera nuova, «liquida»
Condividono oggetti e servizi, senza
tabù sul ricorso a prestiti o ai mercati,
digitali e tradizionali, dell’usato
Il sociologo Piccoli
“Futuro low cost
I modelli pre-crisi
non torneranno”
«I modelli di consumo pre-crisi sono totalmente finiti. Indietro non si tornerà
più, anche quando la
recessione sarà passata».
A affermarlo è Italo Piccoli, sociologo dei consumi all’Università
Cattolica di Milano, osservatore attento della rivoluzione portata dai
Millennials e dal loro modo di gestire il denaro. Un cambiamento che
si può riassumere in una parola:
frugalità.
Professore, siamo davanti a un
processo irreversibile?
«Sì, perché stiamo parlando di abitudini ormai molto radicate. Per i
giovani adulti di
oggi viaggiare
low cost, cercando su Internet il
modo meno caro
per spostarsi e
soggiornare, è
l’unica modalità
di essere. Non ne
esistono altre. E
così vale per i vestiti, con le catene come H&M e Zara, e anche per il cibo, con i fast-food e gli happy hour che su di loro
hanno più presa dei ristoranti. Al
massimo, si va in pizzeria».
Tutta colpa della crisi?
sti giovani adulti spende sempre secondo un budget prefissato, con criterio e parsimonia, mentre a farlo è solo
il 36 per cento degli over 55.
Come detto, sono dati che riguardano i Millennials americani. Ma –
con la dovuta prudenza – si possono
applicare un po’ a tutto l’Occidente,
Italia inclusa. I numeri aiutano anche a spiegare il successo della «sharing economy», l’economia collaborativa di chi divide una casa in affitto, viaggia con BlaBlaCar e simili
(car sharing), usa le bici pubbliche
(bike sharing), lavora in spazi condivisi (coworking), o finanzia i propri
progetti con la colletta virtuale
(crowdfunding).
È - si capisce - un mondo molto anglofono e molto online. Ma guai a vederci una rivoluzione solo tecnologica. La metamorfosi si vede infatti nel
mondo reale almeno quanto su Internet. È così che si vendono sempre meno vestiti di marca e i negozi come
H&M e Zara – mondi tutt’altro che digitali – sono sempre affollati.
E così è nata la ribellione ai taxi
tradizionali e si è diffuso Uber («Se si
Commercio
L’irresistibileascesa
dellasecondamano
1 Il sorpasso non è ancora avvenu-
to. Se - grazie a siti come Airbnb, BlaBlaCar e simili - il successo della sharing economy è in gran parte digitale
e online, quello della «second hand
economy», il commercio dell’usato, è
invece ancora molto analogico. Il 73%
dei 26 milioni di italiani che si dedicano ad acquisti di seconda mano lo fa
in realtà (ancora) in mercatini o botteghe. Comprando soprattutto mobili,
abbigliamento e libri. Solo il 31 per
cento sceglie l’usato online, su siti come subito.it, che oggi riunisce 4,8 milioni di annunci. In Rete si vendono e
comprano soprattutto elettronica e
informatica, con i vestiti al terzo posto. Ma le auto stanno guadagnando
terreno: ormai due concessionari su
tre pubblicano annunci online e su subito.it si vende un’auto al minuto.
può pagare meno, che importa la li- Basti pensare che in Italia il mercato
cenza?», pensa il Millennial-tipo). E dell’usato riguarda ormai il 44 per
poi c’è il pellegrinaggio all’Ikea, di- cento della popolazione e – tra mobili,
ventato un altro rito simbolo, da cop- vestiti, libri e tecnologia – ha raggiunpiette che arredano una casa – maga- to un giro d’affari di 18 miliardi di euri in affitto – secondo il loro gusto e ro all’anno (dati Doxa).
impulso del momento. Per qualche
Quando la generazione Y diventeanno e non per
rà grande cambiel’eternità, con moECONOMIA COLLABORATIVA rà idea? Viaggerà
bili destinati a duprima classe e
Si condividono case, bici in
rare quanto serve
comprerà di mare pronti ad essere auto, uffici e perfino il lavoro ca? Sarà più conE ci si finanzia con la Rete sumista e meno
cambiati in un attimo, se cambiano le
sparagnina? Diffiesigenze o non
APPUNTAMENTO NEL 2020 cile dirlo, ma nei
piacciono più.
ci sono tutti gli
Quando un italiano su quattro dati
Meglio cambiaindizi per credere
apparterrà a quel gruppo che questo non
re spesso che riNegli Usa il 36% dei cittadini succederà.
manere prigionieri
di mobili, scarpe,
Nel 2020 i Milvestiti troppo costosi. Meglio far lennials saranno già un quarto della
esperienze e viaggiare, seppur con popolazione italiana e il 36 per cento
qualche compromesso, che dover ri- di quella degli Stati Uniti, il Paese da
nunciare perché costa troppo. È que- cui tutto il cambiamento è partito. A
sto cambio di mentalità ciò che più di- quell’altezza, lo capiremo meglio. E
stingue i Millennials da padri e nonni. se, come diceva «Forbes», il nuovo
Lungo la strada sono caduti tanti ta- modo di usare il denaro è destinato a
bù delle generazioni precedenti, non rimanere, saranno gli altri – governi,
solo quello di dormire in aeroporto. banche, aziende – a doversi adattare.
IL NEMICO HA LO STIPENDIO FISSO
PER I RAGAZZI DELL’ERASMUS
L’UTOPIA È QUELLA DI INTERNET
MARCO BELPOLITI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ilvana, invece, è emigrata al
Nord da una cittadina del
Sud. Dopo l’università si è
trovata un lavoro precario in una
società di post-produzione. Stava
in una casa con altre tre amiche,
poi una di loro si è trasferita in
Gran Bretagna: un post-dottorato.
Senza le amiche, non ce la faceva a
pagare l’affitto. Adesso Silvana
trasferisce le sue cose di mese in
mese da una casa all’altra, secondo
le amiche del momento.
Tutti connessi e tutti precari, i
trentenni, la generazione «Millennium» non ha niente – lavoro, sicurezza, futuro –, eppure ha tutto, al-
S
meno per quanto riguarda gli oggetti.
Comunica continuamente, si racconta nel web, tra siti e social network,
commenta, discute, biasima, attacca,
e qualche volta loda: il Like come
mezzo e come fine.
Il mood prevalente è la lamentela:
le cose che non vanno bene in generale; le inadempienze e insensibilità degli «adulti»; l’ingiustizia che devono
subire solo perché nati dopo. Convinta di essere stata privata del futuro,
cerca di organizzarsi nel sociale, e ha
sviluppato un’indubbia solidarietà
generazionale superiore a quelle precedenti. Ha ben chiaro chi è il nemico:
chiunque abbia uno stipendio fisso. Il
conflitto non è tuttavia un punto
d’identità. Pochi coltivano il progetto
di cambiare in modo radicale la socie-
tà, solo sparute minoranze di utopisti. Quella dominante è invece l’utopia internettista dell’«intelligenza
collettiva». Non si ragiona più per
classi sociali, bensì per tribù, piccole
aggregazioni, che in parte corrispondono a quelle che esistono sul web,
aggregatore e insieme disintegratore
delle identità di gruppo.
Un tratto dei trentenni di oggi è di
guardare oltre l’orizzonte del Paese
dove vivono. Oramai tutti parlano inglese e leggono blogger stranieri; ragionano con strumenti e metodi che
sono quelli prodotti dall’universo digitale. Tutto nel web è a portata di
mano, scaricabile gratuitamente senza essere hacker.
Il pauperismo del XXI secolo, incarnato dalla generazione del Mil-
Il web è aggregatore e disintegratore
«No, perché stiamo parlando di un
pauperismo relativo, non certo di
una povertà assoluta. Ma è cambiato il modo di guardare al futuro. I
giovani di oggi hanno quasi sempre
più denaro dei loro genitori, ma anche meno fiducia nella possibilità
di migliorare la propria posizione
sociale ed economica. La generazione precedente voleva spendere
e lo faceva abbastanza liberamente, anche con meno risorse. Questa
è fatta di ragazzi e ragazze che hanno ma che pensano che in futuro
avranno meno».
C’è il rischio anche di perdere per
strada qualcosa, con questa corsa
al risparmio?
«Da una parte, è positivo aver imparato ad accettare quello che
abbiamo e aver abbandonato la
cultura del consumo come valore
di per sé. Certo, c’è anche un altro aspetto da valutare: c’è un
mondo legato al bello e al gusto, e
del resto anche al made in Italy,
che rischia in futuro di finire in
secondo piano. La frugalità ci
porta a preferire quello che costa
meno, ma spesso va a discapito
del bello e del buono».
[S. RIZ.]
lennio, è composto di bassi consumi
materiali e alti consumi immateriali.
Un’unica comune ossessione: alzare
il proprio «capitale reputazionale».
Questo è quello che serve nel web
per trovare lavoro e relazioni. Per
questo si spendono numerose ore
durante il giorno, o più spesso la notte, per alimentare il proprio profilo
Facebook, lanciare Twitter, postare
frasi o immagini che colpiscono.
Senza la reputazione non si esiste, e costruirsela è un duro lavoro
quotidiano per cui si sacrificano altre cose. Per riuscirci non basta essere cool, bisogna essere anche autoironici, perché i coetanei sono impietosi, ancor più che con la generazione dei genitori.
Sotto la cenere cova un risentimento sociale differente da quello dei
padri e fratelli maggiori. Internet ha
alimentato l’illusione della democrazia dei consumi e che tutto fosse a
portata di mano. Tutto questo produce un senso di frustrazione che ciascuno coltiva da solo e sfoga con gli
altri, senza troppe attese di veri e radicali cambiamenti.
14 .Estero
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Lapponia
Reportage
MONICA PEROSINO
INVIATA A KIRUNA (SVEZIA)
l cuore di Kiruna batte
una volta sola, tra l’una e
le due di notte, ogni notte. Il letto trema, come
tutto il vecchio albergo
di legno, le strade, le case, le
automobili parcheggiate nella
piazza centrale. Con la scossa
arriva un boato sordo, sale da
1300 metri di profondità. Sono le 17 tonnellate di esplosivo
fatte brillare nei tunnel della
miniera di ferro sotterranea
più grande al mondo, la Lkab.
Se gli albergatori si dimenticano di avvertire i nuovi arrivati, insonnoliti ospiti si riversano per strada pensando a un
terremoto. Ma non è un terremoto, è il segnale che Kiruna è
ancora viva. Perché la città più
settentrionale della Svezia, 145
chilometri a Nord del circolo
polare artico, è nata nel 1899 ed
è cresciuta attorno alla sua ragion d’essere: la compagnia mineraria statale Lk, che sta per
Luossavaara-Kiirunavaara, le
due montagne da cui si estrae il
ferro. Oggi Kiruna ha ventiduemila abitanti, due comunità sami, natura incontaminata, alci,
boschi e decine e decine di migliaia di renne. Un paradiso in
terra. Un paradiso che lentamente sprofonda, affondato da
centinaia di tunnel sotterranei
che con gli anni hanno consumato la terra. E i cedimenti ormai sono arrivati a lambire la
vecchia stazione ferroviaria e
le prime case di legno.
La città famosa per l’albergo
di ghiaccio, le magnifiche aurore boreali e l’avveniristico Space
Hub ora lo sarà per un altro motivo: Kiruna si prepara a traslocare 3 chilometri più a Est. Oltre
3.000 case, diversi alberghi, uffi-
I
Kiruna è nata
nel 1899
attorno
alla miniera
di ferro
sotterranea
più grande
al mondo
della Lkab
che produce
il 90%
del ferro
europeo
Il trasloco
durerà
dieci anni
FOCUS
Un’Ucraina
dimezzata
va al voto
UCRAINA
JONATHAN
NACKSTRAND/AFP/GETTY
Svezia, viaggio nella città
inghiottita dalla miniera U
Perché la rivolta di Maidan
sembra incompiuta?
Il “trasloco” di Kiruna: smontata e ricostruita a distanza di 3 chilometri
(DK)
Kiruna
o
Circol
Pola
rt
re A
ic o
Stoccolma
Göteborg
ci, scuole, negozi, ospedali, saranno svuotati uno dopo l’altro. Alcuni verranno ricostruiti, altri verranno smontati e rimontati pezzo
per pezzo. La prima colata di ce-
OGGI LE PRESIDENZIALI
Ballottaggio in Brasile
Neves attacca Dilma
«Il modo migliore per combattere la corruzione è mandare a casa questo governo». Lo sfidante conservatore Aecio Neves va all’attacco
nel quarto e ultimo faccia a
faccia televisivo con la presidente brasiliana uscente Dilma Rousseff, provando a ribaltare i sondaggi prima del
ballottaggio di oggi che deciderà chi guiderà il Brasile
nei prossimi 4 anni. Neves
ha puntato il dito contro gli
KIRUNA
SVEZIA
scandali di corruzione del
Partito dei lavoratori dell’ex
presidente Lula e della stessa
Rousseff, primo capo di Stato
donna del Paese, facendo riferimento alle recenti presunte
tangenti elargite dal colosso
petrolifero statale Petrobras a
politici vicini al governo. Al
voto 142 milioni di brasiliani.
Neves è favorito tra i figli degli
immigrati. I brasiliani di origine italiana sono 35 milioni, un
sesto della popolazione.
BATTUTO IL RECORD DELL’AUSTRIACO BAUMGARTNER
Manager di Google si butta da 41mila metri
1 «Splendido,bellissimo.Puoivederel’oscuritàdellospazioeglistrati
dell’atmosfera,unacosachemaiavevovistoprima»:cosìilvicepresidente di Google, Alan Eustace, ha descritto il suo salto nel vuoto da 41.150
metri d’altezza che gli è valso il nuovo record in caduta libera. Il 57enne
top manager ha superato il primato del 2012 di Felix Baumgartner, primo uomo a infrangere il muro del suono lanciandosi da 39.068 metri.
Centimetri
LA STAMPA
mento per le fondamenta del Comune è stata gettata. Sarà il primo a partire, in primavera.
Il progetto - per cui la Lkab ha
stanziato 350 milioni - non è nato
in una notte. Ci studiano da quando, il 16 marzo 2004, la Lkab scrisse al Comune di Kiruna: «La miniera sta avanzando, in pochi anni
saremo troppo vicini alle case».
Da allora un gruppo di architetti,
antropologi, sociologi e psicologi
ha lavorato per il mega trasloco.
«Ci sposteremo come un millepiedi – spiega Ulrika Isaksson, del
Comune di Kiruna – con strade e
piazze che cominciano a strisciare a est, lungo la nuova via principale». Ma spostare una città non
significa spostare solo «cose». Ulla, 31 anni, fa la fiorista in un centro commerciale. Indica un muretto di mattoni: «Qui ho dato il
mio primo bacio». Alza lo sguardo verso l’ospedale: «Lì è nato
Matthias, il mio primo figlio. Dove
finiranno i nostri ricordi?». Il
gruppo di lavoro ce la sta mettendo tutta, per spostare anche i «ricordi»: mentre gli architetti disegnavano, i sociologi mappavano
le case, le relazioni sociali i desideri di chi ci viveva, la distanza da
parenti, amici, negozi e fermate
d’autobus, per ricreare condizioni di vita uguali, o perfino migliori. Nella nuova Kiruna avranno
una nuova piazza, e la vecchia
chiesa di legno, un palazzetto del
nuoto e l’antico pub in legno.
E alla fine nessuno sembra
rimpiangere il passato, anche perché «noi e la miniera siamo simbiotici – dice il vicesindaco Niklas
Siren - . La città non esisterebbe
senza miniera e viceversa. E d’altronde,senoncifossestatoilferro
a chi mai sarebbe venuto in mente
di venire a vivere quassù?».
n voto di guerra, di
lutto e di governo. Va
alle urne oggi in stato
di choc l’Ucraina, stravolta in
meno di un anno dalle
proteste di Maidan,
l’abbattimento del regime
filorusso, la perdita della
Crimea e un conflitto a Est
costato oltre 3700 morti. Un
trauma nazionale che ha
riempito la campagna
elettorale: «Vittoria! Patria,
Forza, Volontà, Unità,
Fermiamo Putin!», gli slogan.
Un voto anticipato per
rinnovare un Parlamento
rimasto quello dell’ex
presidente Yanukovich
cacciato da Maidan, il cui
scopo principale è
consolidare il potere del
presidente moderato
Poroshenko, eletto a maggio,
e varare riforme economiche
per evitare il default. Un voto
amputato: 27 seggi su 450
resteranno vacanti. Sono i
collegi di Crimea e di parte
delle province di Donetsk e
Lugansk controllate dai
separatisti. Che hanno
indetto proprie elezioni il 2
novembre, «sposteremo le
lancette sull’ora di Mosca».
Ne uscirà un parlamento più
omogeneo senza i votanti
dell’Est, pro-Ue e filooccidentale come mai. Ma per
Poroshenko, favorito il suo
Blocco con una maggioranza
relativa, sarà difficile trovare
alleati che lo appoggino
sull’austerità come sulla
tregua coi ribelli, vista da
molti come un odioso
compromesso con Mosca. Ieri
ha chiesto agli ucraini un
sostegno forte per «rompere
col passato sovietico, e creare
un gruppo radicalmente
nuovo e non corrotto», o il suo
programma «resterà sulla
carta». Il riferimento è ai
«riciclati», i tanti politici della
vecchia guardia che rischiano
di rispuntare nel nuovo corso:
due terzi dei vecchi deputati
si sono ricandidati, indagati
per corruzione e amici di
oligarchi, gli inossidabili
burattinai della politica
ucraina. «Queste elezioni
saranno purghe» ha
minacciato il premier a
interim Yatseniuk. Ma gli
«infiltrati» sono in tutte le
liste, e la criticata legge sulla
«lustrazia» che mira a
rimuovere funzionari
compromessi con l’ancien
regime, finora ha colpito
poche decine di persone,
dando sfogo a vendette
personali. Un voto, infine, a
termosifoni spenti. Resta
insoluto il debito sul gas con
Mosca e Putin, finora
vincitore, affonda il coltello:
che paghi l’Europa,
responsabile della «frittata».
Non è la rivoluzione chiesta
dai giovani di Maidan nel
2013. Ma a Kiev non si dicono
delusi: «Il processo è avviato,
dobbiamo andare avanti».
(Lucia Sgueglia)
Cronache .15
LA STAMPA
.
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Il bus per i Rom è davvero razzismo?
Nichi Vendola ha criticato la proposta dell’assessore di Borgaro, esponente di Sel
Ma cosa pensa chi conosce da vicino il problema dei campi nelle città italiane?
Nei giorni scorsi su La Stampa abbiamo
raccontato una vicenda di cronaca diventata immediatamente un caso politico che ha coinvolto (soprattutto) la sinistra. La polemica è divampata dopo la
decisione presa dal Comune di Borgaro,
pochi chilometri da Torino, di riservare
un autobus ai rom e uno ai residenti. Dibattito immediato, anche perché il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, ha la
tessera Pd e il suo assessore, Luigi Spinelli, quella di Sel. Entrambi respingono
le accuse di razzismo e di apartheid.
Spiegano la loro scelta con motivi che
hanno a che fare con la sicurezza dei
propri concittadini: il pullman della linea 69 sarebbe ormai alla mercé delle
violente scorribande di gruppi di giovani
teppisti che vivono nel vicino campo nomadi. Per Gambino e Spinelli il bus separato è la risposta a una «situazione intollerabile». Il dibattito sulla scelta degli
amministratori continua.
Così su La Stampa
BORGARO
LINEE SEPARATE
“Bus solo per i rom?
Caro compagno
questo è apartheid”
Il segretario di Sel sconfessa il suo assessore
“Se dimentichiamo i diritti, la politica è morta”
PAOLO COLONNELLO
MILANO
«N
Don Gino
Rigoldi
Cappellano
del carcere
minorile
Beccaria
di Milano
e animatore
di onlus
on me la sento di dare del
razzista al sindaco di Borgaro. Quando i rom si comportano così, qualcosa bisogna fare. Però mi chiedo: chi guiderà quell’autobus
“separato” e quanto ci vorrà prima che
venga sfasciato del tutto? Quanto sarà
costato alla fine alla comunità? Allora,
pensandoci bene, non sono sicuro che
quella sia una vera soluzione…». Don
Gino Rigoldi, uno che i nomadi li conosce bene, cappellano del minorile Beccaria, animatore di onlus e cooperative
per i più poveri e per gli orfani, ragiona
su un caso che costringe la sinistra a
guardarsi allo specchio, visto che la decisione di creare una linea di autobus
interdetta ai Rom è stata presa da un
sindaco del Pd, Claudio Gambino, e da
un assessore di Sel, Luigi Spinelli.
Nessuna critica, allora?
«Poveracci, se sono arrivati a una decisione del genere magari avevano già
provato altre strade».
E’ la sinistra che diventa “destra” quando arriva al potere?
«Non distinguerei sulle categorie politiche. D’altronde, quando il comportamento di certi rom diventa intollerabile
per la gente, bisogna intervenire. E se
hanno un comportamento pessimo, ci
vuole lo strumento penale. Ma probabilmente in quel posto non c’è vera integrazione. Immagino sia un campo nomadi grande, i peggiori da gestire, anzi,
Ha
detto
Intervista
A
Borgaro, in provincia di
Torino, l’amministrazione comunale ha deciso che la linea di autobus 69 va sdoppiata:
so percorso, ma fermate diffeiate. E così non si confonderancittadini e i nomadi. L’idea è di
inistratori di sinistra. Ma che
ensa Nichi Vendola, segretario
onale di Sel?
«Guardi, di questi tempi, mi colpisce
molto come la Chiesa di papa Bergonon abbia paura di una vocazioedagogica anche su questioni
amente impopolari. Penso alla
critica dell’ergastolo. Il Pontefice diche la buona novella è una bussola
orientarsi nel mondo».
Parole non casuali, eh?
arto di qui per dire che soprattutoggi, nell'età delle post-ideologie,
Sulla Stampa
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a
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campi
citpiazza
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capeli
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FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
La sinistra renziana
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pub-
Vedo un’archiviazione
veloce di tutto ciò
che ha costituito
una storia in cui hanno
creduto milioni di persone
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intimiditi
sull’autobus
DANIE
Bus separati per i rom
Proposta choc di Pd e Sel
nella periferia torinese
“Troppe aggressioni”, la giunta di sinistra svolta
Il presidente di Alitalia
Aereoromeno,Colaninnoaprocesso
1 Hanno venduto biglietti
apparentemente forniti da Alitalia per un volo, quello che
partì da Pisa il 2 febbraio dello
scorso anno finito fuori pista a
Fiumicino, che era effettuato
da un vettore di una compa-
mena. Gli inquirenti hanno scoperto che l’aereo apparteneva
alla compagnia romena Carpatair mentre i passeggeri erano
convinti di trovarsi su un volo
dell’Alitalia. Dopo l’incidente ci
furono polemiche per alcune
per risolvere
va avanti da
dicono gli
Che racconta
violenza continui.
tentativo di r
lo zaino, poi
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primo anno di
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La cronac
racconta anche
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e abortito. E
8
Ieri sulla Stampa la notizia del
Comune di Borgaro che pensa a
una linea dedicata ai rom.
1
Nichi Vendola, segretario di Sel
veri, allora davvero siamo finiti in uno
straordinario regresso. Non si tratta
qui di fare una predica dall’alto, o di
ignorare le inquietudini di un territorio, ma mi rifiuto di pensare che l’azione di governo debba procedere per
esorcismo dei diritti degli altri. Per fare l’Alabama, mi basta la destra».
Ai suoi occhi, insomma, la sinistra che
governa Borgaro non è più sinistra?
«La sinistra che si fa competitiva con
la destra sul terreno dell’Alabama
perde la sua ragione di essere alternativa».
croscopico, e contornato di buone intenzioni, ma per me è un’inaccettabile
lesione dell’idea di umanità».
Non negherà quant’è difficile la convivenza su quell’autobus tra pendolari e rom. O no?
«Tutt’altro. L’anno scorso ho voluto
inaugurare l’anno scolastico della Regione Puglia, assieme a tutte le autorità, e cioè un bel gruppo di generali,
prefetti e direttori, nel campo rom di
Bari. Era molto importante che per
due ore il mondo istituzionale si rendesse conto, fisicamente, della straor-
zazione”. Siamo nei pressi di qualcosa
che ha a che fare con l’orrore».
Nicola Fratoianni, il coordinatore di
Sel, è pronto a espellere dal partito
l’assessore Luigi Spinelli.
«Non mi piace la repressione, ma lui
deve avere un ripensamento. Riconosca l’errore. Vorrei dirgli: caro compagno, capisco la tua fatica, non voglio
darti del razzista, ma devi capire che
se Calderoli cavalca questa tua scorciatoia vuol dire che hai aperto un varco nella rete delle regole. Oltretutto da
quelle parti ci sono straordinarie
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L’intervista di ieri di Nichi Vendola su La Stampa
con le critiche all’assessore
di Sel che ha proposto di
istituire un bus solo per i
nomadi.
1
DANIELE SOLAVAGGIONE/REPORTERS
Il bus 69 al centro della polemica nel Torinese
Il prete «di strada»
La fermezza di don Rigoldi:
“Se si comportano male
qualcosa bisogna pur fare”
L’autobus 69
L’autobus della
discordia nella
periferia di Torino
L’ex sindaco
impossibili…».
Quindi, don Gino, cosa bisognerebbe
fare?
«Intanto, bisognerebbe convocare i capi dell’accampamento in Questura e
poi, se continuano a comportarsi male,
espellerli. Ma chiedersi anche che senso ha creare l’apartheid dell’autobus.
Chi lo guiderà? I vigili urbani armati di
bastone? E per quanto tempo? La non
integrazione è un problema per le grandi città italiane, ma in quelle europee è
molto meno sentito. Oppure in città come Trento».
La perplessitàdiCofferati:
“Sperosiaunaprovocazione
Cisonoaltresoluzioni”
MARIA CORBI
ROMA
L’
ex segretario generale della
Cgil Sergio Cofferati quando
era sindaco di Bologna fu al
centro della polemica per aver inaugurato in città una stagione di sgomberi
di «sinistra». Un pugno di ferro considerato da molti poco democratico. Ma
sugli autobus divisi per Rom e residenti pensato dal sindaco Pd di Borgaro rimane più che perplesso.
Che cosa è successo, a Trento?
«Hanno evitato che si creassero grossi
accampamenti, poi sono andati a prendere accordi. Hanno agevolato gli affitti
ma preteso che venissero pagati, chiesto che si impegnassero in lavori come
la raccolta delle mele e infine hanno
esercitato un controllo regolare e costante. Risultato: problema risolto».
Sorpreso? Indignato?
«Mi auguro che sia una provocazione.
Se ci sono comportamenti che debordano dalle leggi e dalle regole vanno
contrastati esattamente come si fa con
un cittadino italiano».
Suggerirebbe di fare lo stesso anche al
sindaco di Borgaro?
«Non mi permetto di dare consigli non
richiesti. Chissà quante ne avranno
provate prima di arrivare a quella che
sembra un po’ una scelta di disperazione in un momento in cui mancando i soldi manca anche la possibilità di fare politica lungimiranti. Bisognerebbe aiutare questo sindaco a trovare un accordo
con i rom. Tenendo ben presente che
non possono sempre pagare i poveri,
cioè i pendolari che prendono l’autobus.
Loro vanno tutelati, hanno diritto di
sentirsi sicuri. Però forse bisognerebbe
ricominciare da capo, trattando con i
capi dell’accampamento, e provando a
cercare qualcuno con cui ragionare.
Avendo sempre in mente che quando si
chiede, qualcosina bisogna sempre dare, magari dell’acqua, ecco…».
Il sindaco sostiene che la situazione è
diventata intollerabile.
Sergio
Cofferati
Segretario
Cgil dal ’94
al 2002
e sindaco
di Bologna
dal 2004
al 2009
«Se su quell’autobus ci sono furti fai salire a controllare e a reprimere i tutori
della legge, non organizzi un autobus
per gli stranieri».
L’impressione è che anche a sinistra ormai ci siano comportamenti non da sinistri. L’intolleranza che avanza.
«Il problema dei rapporti con gli stranieri che vivono nelle nostre comunità è delicato, ma dev’essere sempre
affrontato partendo dal rispetto: delle loro abitudini, delle loro tradizioni,
senza costringerli mai a rinunciare
ad alcunché della loro storia e della
loro identità».
In una parola c’è bisogno di una cultura
all’integrazione.
«Non uso la parola integrazione perché
oramai ha una accezione negativa, si intende la rinuncia da parte di altri alla
loro identità per assumere la nostra. E
quindi integrazione non è più una condizione generale dove le diversità vivono insieme e si arricchiscono vicendevolmente».
Anche la sua decisione di sgomberare
alcuni campi rom quando era sindaco
di Bologna venne considerata poco democratica.
«Non erano campi rom, ma persone che
vivevano in misere baracche con il rischio dell’esondazione del Reno. Se non
li avessimo sgomberati sarebbe stato
terribile visto che poi il Reno è esondato tre giorni dopo. Lo dissi allora che l’illegalità non andava tollerata anche perché poi finisce per penalizzare i più deboli. Però un conto è intervenire doverosamente dove vi sono violazioni di
leggi, altro è cercare di arginare fenomeni di delinquenza con l’apartheid».
Fermezza nell’accoglienza dunque
«Bisogna essere severi con tutti quando si tratta di regole. E devono essere
redarguiti anche comportamenti che
rientrano nella cattiva educazione. Si
reprime il crimine e si suggeriscono
comportamenti civili, ma non si dividono le persone in due bus, quello dei buoni e quello dei cattivi».
Noncredechel’Italiastiaarretrandosul
fronte della tolleranza?
«Ci sono situazioni molto difformi nei
vari territori, ma l’impressione è che ci
sia un qualche regresso, originato da
due fenomeni distinti e opposti: la tolleranza verso la mancanza di legalità, tema che riguarda tutti, non solo gli stranieri, e l’intolleranza verso gli stranieri.
Il risultato è un arretramento sul piano
della convivenza».
Case e istruzione, le ricette difficili della sinistra
L’ultimo ad affrontare la questione nomadi a livello nazionale fu Berlusconi nel 2008 con i commissari in Lombardia, Lazio e Campania
ANTONIO PITONI
ROMA
160
mila
I nomadi
che vivono
in Italia
secondo
i dati
del Viminale
N
el centrosinistra la reazione
più diffusa è il silenzio. Difficile dire se per imbarazzo o per
inconfessabile condivisione. Di certo, trovare qualcuno disposto a commentare la decisione del sindaco
(Pd) e dell’assessore (Sel) di Borgaro
Torinese, Claudio Gambino e Luigi
Spinelli, di sdoppiare la linea del bus
69, una per i rom l’altra per gli italiani, è praticamente impossibile. Basso profilo, insomma, quando nel centrosinistra si imbocca la strada della
«tolleranza zero», formula da sempre più compatibile con le politiche
di centrodestra.
Capitò, per citare qualche precedente, con l’ordinanza anti-lavavetri ai
semafori di Firenze, adottata nel 2007
dalla Giunta Domenici. O con le inizia-
tive di Vincenzo De Luca, di giorno
sindaco e di notte «sceriffo», a caccia
di parcheggiatori e venditori abusivi
alla guida di un drappello di vigili urbani per le strade di Salerno. Capitò
anche all’ex ministro dello Sviluppo
economico Flavio Zanonato finire al
centro delle polemiche, quando era
sindaco di Padova, per il famoso «muro» di via Anelli che avrebbe dovuto
isolare il quartiere dello spaccio.
Lui, però, come l’eccezione che
conferma la regola, accetta di parlare. «In realtà spostammo 300 famiglie dai tuguri trasferendole in case
vere. E anche l’allora ministro Ferrero ci diede atto che avevamo operato
bene», ricorda. Quanto al caso di Borgaro, l’ex ministro è chiaro. «Una decisione del genere io non l’avrei presa,
anche perché rischia di essere nulla
nell’effetto e sbagliata nel messaggio -
spiega -. Anche se mi rendo conto della disperazione in cui un sindaco può
venire a trovarsi». Quello dei rom è
un tema complesso. «Non si può risolvere partendo dalla coda, va affrontato a monte, prevenendolo, impegnandosi per la scolarizzazione dei minori
e la stanzializzazione».
Se quella dei nomadi è una questione annosa, va detto anche che, a
prenderla di petto, fu l’ultima volta il
governo Berlusconi. Quando nel
2008 i prefetti di Roma, Milano e Napoli furono nominati «commissari
delegati per il superamento dello stato d’emergenza nei campi rom di Lazio, Lombardia e Campania» dopo i
risultati del censimento effettuato
negli insediamenti delle tre città metropolitane che certificarono l’esistenza di 167 accampamenti (124
abusivi e solo 43 autorizzati), popola-
ti da 12.346 persone, tra le quali 5.436
minori. Cifre, però, indicative dal
momento che l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiarì che
«almeno altrettanti nomadi, rispetto
a quelli censiti, circa 12mila, si sono
allontanati dai campi».
D’altra parte, quantificare il fenomeno con precisione, se non impossibile, è quantomeno complicato. Stando agli ultimi dati del Viminale, in Italia vivono circa 160mila nomadi (di
cui 100mila non censiti). Numeri diversi da quelli dell’Opera nomadi, secondo cui il totale toccherebbe le
180mila unità (70mila nomadi italiani
e 110mila provenienti dai Balcani). Il
Lazio conta il più alto numero di nomadi in Italia: 10.160 secondo il censimento del Viminale in collaborazione
con la Croce rossa. A Roma la comunità più grande con 7.100 persone.
167
campi
Quelli
esistenti
nel 2008
fra Roma,
Milano
e Napoli
16 .Cronache
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Ipotesi suicidio
il caso
ELISA SCHIFFO
MASSIMO NUMA
ALBA
V
Elena da tempo
viveva uno stato
depressivo
Tempi stretti
per commettere
un omicidio
Ipotesi omicidio
1
Movente, i tradimenti
confessati la sera prima
della scomparsa
2
I vestiti troppo puliti
e asciutti per essere rimasti all’aperto
«Sono innocente
Dopo la sua morte
non mi importa
più di niente»
3
erdetto di parità,
dopo l’avvio dell’autopsia, tra accusa e difesa. Sul
corpo di Elena Ceste, secondo i primi risultati non
ancora ufficiali, non ci sono
«tracce evidenti di ferite o di
traumi in qualche modo collegati alla sua morte». O meglio: non
è stato possibile trovarle a causa dello stato del cadavere. Le
lesioni sul cranio, rimasto esposto per mesi alle intemperie, sono compatibili con le condizioni
in cui è stato trovato, cioè semisepolto da strati di fango. Il medico legale Franco Romanazzi,
più il consulente della famiglia
di Elena Ceste, Roberto Testi,
hanno concluso nel primo pomeriggio, all’ospedale di Alba, la
prima fase. Con loro anche il pm
di Asti Laura Deodato. Poi sarà
la volta degli esami tossicologici
e istologici. Ci vorrà tempo per
conoscerne gli esiti.
L’autopsia: sul corpo di Elena
nessun segno di violenza
Annegata o uccisa?
La sera prima marito e moglie avrebbero litigato per un tradimento
I periti non hanno trovato tracce di ferite d’arma da fuoco o da
taglio sull’addome, miracolosamente preservato dal fango e
dalla protezione degli arbusti
cresciuti nel corso dei mesi ma
la decomposizione e le particolari condizioni in cui si trovava il
cadavere hanno fatto letteralmente «sparire» il collo della
donna. Detto in parole povere:
se fosse stata strangolata, non si
potrà mai più accertare. Importanti le analisi sui liquidi contenuti nei polmoni e nei tessuti; la
presenza di diatomee (alghe
unicellulari) nei bronchi, negli
alveoli o nei tessuti di cervello,
reni, fegato o midollo osseo, dimostrerebbe che Elena è anne-
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Lorenzo Cappa
orafo incastonatore
Ne danno il triste annuncio la moglie
Fernanda, i igli Mirco con Betty e Cinzia con Cosimo, i nipoti Mattia, Susanna, Francesca e Federico. S.S. Rosario
domenica 26 ottobre alle ore 19 e
Funerali lunedì 27 ottobre alle ore 14
presso il Duomo di Torino in piazza S.
Giovanni. Sepoltura presso il Cimitero
Comunale di Pontestura (AL) ore 16.
– Orbassano, 24 ottobre 2014
O.F. Panetta - tel. 011.700990
“Sono vissuta accanto ad
un ‘angelo’ in veste di
uomo.”
(Gabriella)
Si è spento il generosissimo cuore
del
PROFESSOR
Angelo Caruso
dottore in Chimica
Affranta lo annuncia la moglie Gabriella Casalegno con Emanuela e
Francesco, suocera, cognata, zia Maggiorina. Funerali in Duomo. Per orario
telefonare a 011.9214354. Non iori,
eventuali offerte a suor Angiolina,
Superiora scuola materna Ordine di
Malta, corso Regina Margherita 107,
Torino.
– Torino, 25 ottobre 2014
Per noi sei stato come un iglio premuroso e un delicato fratello. Luigina
e Carla Casalegno.
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Armando Panuello
di anni 82
Ne danno il triste annuncio la moglie
Carla, il iglio Paolo con Alessandra,
i nipoti Edoardo e Pietro, il cognato
Mario con Franca e parenti tutti.
– Vinovo, 24 ottobre 2014
Ercole Bonetto e Giovanni Sacco unitamente alle famiglie porgono le più
sentite condoglianze a Carla e Paolo.
La famiglia Nogarè Giulio e Dario partecipano al loro dolore.
Possibile
teoricamente
la fuga da casa
verso il canale
senza essere vista
da nessuno
Possibile morte
per ipotermia
dopo caduta
accidentale
nel canale
3
4
Il corpo sembra quasi
nascosto nel canale
da qualcuno che avrebbe
tentato di occultarlo
con rami e arbusti
ANDREA NEGRO/LAPRESSE
Fiori e biglietti nel luogo dove Elena è stata ritrovata
gata e dunque sarebbe la prova di
una morte per suicidio o in seguito a una caduta accidentale nel
canale di scolo di regione Mersa,
nel comune di Isola, a 1200 metri
dalla casa di famiglia a Costigliole. In caso contrario, la conclusione si capovolgerebbe. Si tratterebbe di omicidio volontario.
Il sopralluogo dei Ris
Ieri i carabinieri del Ris si sono
presentati nella casa di Michele
Buoniconti, il marito indagato
per omicidio e occultamento di
cadavere: hanno coperto con
dei teloni l’oggetto e l’area delle
nuove indagini e si sono poi al-
Cristianamente ha concluso la vita
terrena la
dott.ssa Maria Luisa Forneris
Tabacchi
Nella serenità di saperla ricongiunta ai
suoi più cari affetti lo annunciano i igli Clara, Luigi e Carluccia. Funerali lunedì ore 9 parrocchia SS. Annunziata.
Rosario questa sera ore 17,30 stessa
parrocchia.
– Pino Torinese, 26 ottobre 2014
Lo Studio Legale Grosso, De Rienzo,
Riscossa, Di Toro e Associati partecipa
al dolore dell’avvocato Luigi Tabacchi
e della sua famiglia per la scomparsa
della MAMMA.
Alessandro, Marco, Andrea, Massimo,
David, Carlo, Maria Cristina, Matteo,
Maria, Francesca, Valentina, Federico,
Antonio, Nicola, Riccardo, Pierantonio
si stringono con affetto a Luigi, Clara
e Carluccia.
Mario con Elena Francesca e Marco,
Francesco con Viviana e Silvia sono
vicini con affetto a Luigi, Clara e Carla.
Dario e Beatrice sono affettuosamente
vicini a Clara, Luigi e Carluccia.
Sandro, Eralda e Carlo Boggio sono
vicini a Luigi, Clara e Carluccia ricordando affettuosamente MARIA LUISA.
E’ tornato alla Casa del Padre il 24
ottobre 2014
padre Carlo Garrone
missionario della Consolata
Ben conosciuto in tutto il cuneese e
nella diocesi di Torino per il suo instancabile lavoro di animazione missionaria, ha vissuto molti anni a Bene
Vagienna come animatore e poi ad
Alpignano incaricato degli aiuti alle
missioni. Il Funerale sarà lunedì 27 ottobre 2014 ad Alpignano (TO) presso
la Residenza Beato Giuseppe Allamano, via Collegno n. 27, alle ore 9,30.
– Torino, 26 ottobre 2014
I soci del Rotary Club Susa Val Susa ricordano il caro amico
Michele Matossi L’Orsa
Rita Sergio Tonno e famiglia partecipano al dolore di Carla e Paolo per la
scomparsa del caro ARMANDO.
I cani molecolari,
nella prima fase, si sono
fermati davanti alla casa
senza individuare
nessuna traccia
di un’eventuale fuga
ed esprimono affettuose condoglianze alla moglie e alle iglie.
– Torino, 25 ottobre 2014
lontanati dopo un paio d’ore;
stessa procedura sul luogo del
ritrovamento del cadavere.
Indizi pro e contro Michele
Proprio la sera prima della
scomparsa, Elena aveva confermato i sospetti sollevati dal marito sulle relazioni extraconiugali;
ne era seguita una lite durata sino a tarda notte. Tanto che lei
aveva detto di sentirsi male e non
essere in grado di portare i quattro figli a scuola. Ci aveva pensato lui e, al ritorno, aveva annotato
sull’agenda: «Elena è scomparsa». Da chiarire anche la sua presenza sul luogo del ritrovamento
Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili, il Consiglio di Disciplina, il Consiglio della Fondazione Piero Piccatti,
i Revisori si uniscono con affettuosa
vicinanza al dolore della famiglia per
la scomparsa del
CONSIGLIERE DI DISCIPLINA
dott. Mario Zanoni
ricordando il collega che ha dedicato
la propria vita con immutata passione alla professione di dottore commercialista e l’amico che ha ricoperto
nel corso di decenni con dedizione e
generosità ruoli istituzionali a livello
locale e nazionale.
– Torino, 25 ottobre 2014
Partecipano al dolore per la scomparsa
dello stimato professionista e collega
DOTTOR
Mario Zanoni
commercialista
gli Associati Maria Cristina Rocca, Cesare e Luca Deusebio, Sergio Calvi, Roberto Saracco, Mirella Fracchia e Fabrizio Moro. Si uniscono collaboratrici e
dipendenti tutte degli Studi Associati.
– Torino, 24 ottobre 2014
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Antonio Ruggieri
ex segretario comunale
anni 86
Con profondo dolore ne danno l’annuncio la moglie Flora Lazzaris, i igli
Nicoletta e Paolo con Sylvia, la sorella
Melina, le cognate, i nipoti e i parenti tutti. Funerali in Druento lunedì 27
c.m. alle ore 11 nella chiesa del Cimitero. Recita del S. Rosario domenica
alle ore 19 nella chiesa SS. Trinità.
– Druento, 24 ottobre 2014
O.F. Roletto - Druento
Lo Studio Legale avv. A. Pacchiana
Parravicini e Associati partecipa con
affetto al dolore della dottoressa Nicoletta Maria Ruggieri e dell’ing. Paolo
Ruggieri per la perdita del
nelle ore successive alla scomparsa, il comportamento dei cani
molecolari (che, indotti a cercare
la via di fuga, si erano fermati immobili davanti al cancello della
casa come se la donna non si fosse mai mossa da lì) e l’alta possibilità che il corpo sia stato nascosto e coperto di terra e di arbusti,
con lo scopo di non farlo più ritrovare. Una curiosa coincidenza: Michele dice che la sera prima della scomparsa ha guardato con i figli una puntata della
fiction tv «Don Matteo» in cui
una moglie confessa al marito
di avere avuto storie con uomini conosciuti su Facebook.
E’ mancato
Mario Geuna
anni 78
Tristemente lo annunciano moglie e
igli. Funerali lunedì 27 ore 10,30 parrocchia Giovanni Bosco, via Sarpi 117,
Torino.
– Torino, 24 ottobre 2014
E’ partito accompagnato dalla Luce
Ernesto Odarda
Gli augurano buon viaggio le sue “piccole” Ada, Alessandra e Valentina e
rispettive famiglie. I Funerali al Tempio
Crematorio martedì 28 ottobre ore 12.
– Torino, 24 ottobre 2014
O.F. Sociali - tel. 011.210293
Rimarrai sempre nei nostri cuori
Ernesto Odarda
Luka, Vida, Jovana e Nikola.
– Torino, 26 ottobre 2014
Il CDT, Club Dirigenti Tecnici U.I. partecipa al cordoglio della famiglia per la
scomparsa dell’illustre
SOCIO ONORARIO
prof. Tullio Regge
– Torino, 25 ottobre 2014
Anna, Egidio Invernizzi e igli partecipano al dolore di Daniele e famiglia
per la scomparsa del papà
prof. Tullio Regge
– Moretta, 25 ottobre 2014
I colleghi della Sez. di Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare esprimono sentite condoglianze a Rosanna
e ai igli Anna, Marta e Daniele per la
scomparsa del
prof. Tullio Regge
– Torino, 25 ottobre 2014
Pier Franco Patrito e famiglia addolorati partecipano.
«Era da tempo depressa»
A favore di un suicidio o di un
incidente ci sarebbe lo stato di
depressione di Elena, confidato ad amiche e conoscenti, che
potrebbe averla indotta a fuggire di casa. La donna avrebbe
vagato (lei molto miope e senza occhiali) nelle campagne vicine, sino a cadere, volontariamente o no, nel canale. La
morte potrebbe essere stata
provocata anche da ipotermia, per il freddo di quella
mattina. E poi il papà di Elena
è stato chiaro: «Abbiamo fiducia in Michele. Sino a prova
contraria».
E’ mancata una mamma e nonna
meravigliosa
Pierina Sassone
ved. Garbo
anni 90
L’annunciano Daniela, Andrea, Elisa e
parenti tutti. Santo Rosario domenica
26 corr. alle ore 19 e Funerali lunedì
27 corr. alle ore 11,30 nella chiesa San
Giacomo Apostolo (Barca), via Damiano Chiesa 53. La presente è partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 23 ottobre 2014
Grazia
Prassa
e
collaboratori
dell’Enarch s.r.l. partecipano al dolore
di Paolo e famiglia per la perdita del
caro papà
Antonio Ruggieri
– Torino, 25 ottobre 2014
I condomini della palazzina A7 partecipano commossi al dolore della
famiglia
prof. Tullio Regge
– Torino, 24 ottobre 2014
Maurizio e Lorenza Grosso partecipano al dolore di Daniele e famiglia.
Michele
Marito di Elena
Michele più che arrabbiato è
stanco. Stanco dei cronisti e
delle telecamere che assediano la casa giorno e notte (non
fa nemmeno entrare il suo avvocato d’ufficio che si presenta al citofono), stufo di essere
controllato e torchiato. Anche
se non sembra rassegnato. Ieri
mattina il marito di Elena, per
la prima volta dopo giorni di
auto-segregazione, è uscito di
casa, a bordo di una Golf grigia, con i figli che non ha mai
lasciato soli. Seguiva l’Opel dei
fratelli che sono venuti dal
Sud ad aiutarlo in questo momento difficile.
Dopo che gli
hanno notificato di essere indagato per omicidio e occultamento di cadavere risponde al
telefono ma dice
poche parole
poi la telefonata si interrompe, più di una volta.
Adesso è indagato, accusato
di omicidio...
«Dovevano farmi anche questo,
mancava solo questo per chiudere il cerchio».
Come si sente?
«Io avrei voluto solo che Elena
fosse viva, quello mi importava
veramente. Tutto il resto non
conta niente».
Ha già cercato un avvocato?
«Io sono tranquillo, sono innocente. A quello ci penserò poi». [E. SCH.]
1989
2014
Antonio Galione
2003
2014
Giuseppina Perrone
1992
2014
Maria Grazia Galione
Con affetto. La famiglia.
2009
RINGRAZIAMENTI
La famiglia Ansaldo, commossa per
l’affetto dimostratole in questi giorni
dificili, sentitamente ringrazia tutti
coloro che hanno partecipato al lutto
per la perdita di
2014
Francesco Gotta
Pinuccia Cavalotto
Un abbraccio forte. Pier e Monica.
– Torino, 26 ottobre 2014
2013
2014
Giuseppe Griva
Marco
Tenero ricordo. Simona e la tua famiglia.
– Villarbasse, 25 ottobre 2014
I familiari del caro
dott. Natale Bognanni
nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano tutte le persone che
con iori, scritti, preghiere, offerte e
di presenza hanno preso parte al loro
immenso dolore. Le offerte ricevute
sono state devolute a: Amici del Cuore
presso ospedale Molinette di Torino
e Casa U.G.I. di Torino. S. Messa di
Trigesima domenica 2 novembre ore
10,30 parrocchia S. Maria della Scala
in Moncalieri.
– Moncalieri, 26 ottobre 2014
2011
2014
Carlo Marchisio
Affettuosamente vicini. I tuoi cari.
2011
2014
prof. ing. Franco Mellano
Manchi tanto a tutti noi e a chi non
può dimenticare il tuo sorriso. Clara e
famiglia. Santa Messa lunedì 27 ottobre ore 18,30 chiesa dei Padri Camilliani, via Santa Teresa 22.
La famiglia di
Piero Lavazza
ringrazia tutti coloro che hanno preso
parte al suo dolore. S. Messa: sabato 1
novembre ore 10,30 parrocchia Picchi
di Cherasco.
– Cherasco, 26 ottobre 2014
Il tuo annuncio su
ANNIVERSARI
senza recarti allo sportello.
dott. Antonio Ruggieri
– Torino, 25 ottobre 2014
domande
a
2008
2014
COMMENDATORE
Giuseppe Bertone
Il tuo ricordo è sempre vivo nei nostri
cuori ed è esempio che ci incoraggia
quotidianamente nel cammino della
vita. Santa Messa di commemorazione lunedì 27 ore 18,30 parrocchia
Sant’Anna di Borgaretto.
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1
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
il caso
GUIDO RUOTOLO
ROMA
arole chiare. «C’è
qualcosa che non va
se una Procura distrettuale antimafia importante denuncia che molti dei beni sequestrati o confiscati alla mafia negli ultimi anni rimangono
nella disponibilità dei mafiosi o
dei propri familiari». L’allarme
viene lanciato dal procuratore
nazionale antimafia, Franco
Roberti, nel suo intervento agli
Stati generali «Contromafie»
promossi da Libera.
Roberti fa riferimento alla
procura distrettuale di Torino che, all’inizio della settimana, aveva inviato una preoccupata comunicazione a
via Giulia, sede della Direzione nazionale antimafia. Nella
lettera, il procuratore Armando Spataro e l’aggiunto
Alberto Perduca premettono
che dal 1° settembre la Procu-
P
L’ALLARME
ducibili. E dunque la «scoperta» della Procura di Torino impone un’iniziativa immediata.
Il viceministro dell’Interno,
Filippo Bubbico, annuncia che
partirà uno screening nazionale
sulla confisca dei beni. Il direttore dell’Agenzia nazionale che si
occupa dei beni confiscati, il prefetto Umberto Postiglione, spiega: «Noi segnaliamo ai prefetti i
provvedimenti di sgombero. Attualmente sono circa 12.000 i beni sequestrati e confiscati e
l’Agenzia avrebbe bisogno di una
diversa dotazione di personale.
Sia dal punto di vista quantitativo, oggi sono 45 dipendenti, che
qualitativo. Noi avvertiamo la
mancanza di alcune fondamentali professionalità».
Riconosce, il prefetto Postiglione, che effettivamente in alcuni casi gli immobili sequestrati o confiscati continuano
ad essere riconducibili a soggetti legati o riconducibili alle
organizzazioni mafiose: «A volte dispongono di regolari contratti di locazione firmati dagli
amministratori giudiziari».
Nella lettera inviata alla
Procura nazionale antimafia,
il procuratore di Torino Spataro e l’aggiunto Perduca sol-
“I beni confiscati alla mafia
restano in mano alle famiglie”
Il procuratore Spataro: “A Torino è così dal 2011, li intestano ai congiunti”
13
mila
I beni confiscati alla
mafia al 7
gennaio 2013
42%
In Sicilia
È la regione
col più alto
numero di
beni sequestrati
L’AGENZIA
45
«Noi segnaliamo ai prefetti
ma abbiamo poche risorse
e mancano professionalità»
Screening nazionale
dopo la denuncia
del magistrato Dipendenti
ra ha avviato uno screening
chiedendo al questore, ai comandanti provinciali del carabinieri e della Finanza, al
direttore del centro Dia di Torino, di fornire risposte dettagliate sullo stato dell’arte dei
sequestri e delle confische dei
beni a partire dal 2011.
I primi risultati di questo
lavoro di raccolta dati sono
sconfortanti: «Nel loro insieme le informazioni segnalano
come i predetti immobili rimangano in possesso dei preposti/prevenuti (e/o dei loro
L’agenzia
nazionale che
si occupa dei
beni lamenta
scarse risorse
MASSIMO PERCOSSI/ANSA
«Contromafie» termina i lavori
Oggi si chiude la quattro giorni degli stati generali contro la mafia organizzati da Libera di don Ciotti
Proprio durante i suoi lavori è stata resa pubblica la lettera del nuovo procuratore di Torino
congiunti) e ciò anche allorché
costoro siano portatori di pericolosità qualificate di tipo mafioso e i provvedimenti di confisca siano definitivi».
Il lavoro di censimento della
Procura di Torino, va precisato,
è ancora in corso. Il procuratore
aggiunto Alberto Perduca spiega che una prima analisi dei dati
SPAZIO AFFARI >
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258;
PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella
tel. 015.2522926-8353508;
PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo
tel. 0171.609122;
LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona
tel. 019.8429950;
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numero di parole (minimo 15) per la tariffa della
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2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Afitti Offerte, 8 Afitti
Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11
Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61
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personale pubblici esercizi, impiegati, personale
domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 ///
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raccolti offre un quadro critico:
«Gran parte dei beni sequestrati
e poi confiscati a partire dal 2011,
in particolare mi riferisco a quelli dell’operazione Minotauro o
dei procedimenti connessi, sono
ancora nella disponibilità dei
soggetti riconducibili all’organizzazione della ’Ndrangheta».
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che riunisce varie ’ndrine. È impressionante la penetrazione
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zionarsi anche con il mondo delle istituzioni locali. La procura
chiede e ottiene il sequestro di
beni per oltre 100 milioni di euro.
Ora quei beni, da appartamenti a ville, terreni, autorimesse, esercizi commerciali,
almeno in gran parte, sono ancora nella disponibilità dei mafiosi o dei soggetti a loro ricon-
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confisca di beni che non viene
applicata fino in fondo.
In molti comuni della Calabria accade che le amministrazioni comunali non sono
in grado di gestire i beni sequestrati. Questo rappresenta una doppia sconfitta per lo
Stato. Perché il mafioso che
non abbandona la casa o
l’azienda diventa il vincitore
di una sfida lanciata dallo
Stato che si è trasformata in
un boomerang.
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18 .Cronache
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Costa vara la super ammiraglia
Costruire
cose buone
La compagnia si rilancia con Diadema dopo la tragedia della Concordia: investiti 550 milioni
306
il caso
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A VENEZIA
metri
È la lunghezza
di «Diadema»; le altre
misure: 60 metri di altezza
e 37 di larghezza
C
osta vuole archiviare il tragico capitolo Concordia e
prova a ripartire
da Diadema. Ieri
Fincantieri ha consegnato alla compagnia croceristica genovese la nuova ammiraglia
della flotta: 132 mila tonnellate di stazza, lunga 306 metri,
larga 37 metri e alta 60, 1.862
cabine per 4.957 passeggeri,
1.253 uomini di equipaggio, un
investimento di 550 milioni di
euro. «Il meglio del meglio del
made in Italy», ha commentato con orgoglio l’amministratore delegato di Fincantieri,
Giuseppe Bono.
Un progetto che ha coinvolto mille lavoratori nel cantiere di Marghera, più altri
2.500 nell’indotto, e 400 fornitori, la maggior parte dei
quali sono aziende italiane.
Diadema è la dodicesima nave costruita da Fincantieri
per Costa, con una spesa totale di oltre 5 miliardi. La
nuova ammiraglia, affidata
alle esperte mani del comandante Massimo Garbarino,
nei piani di Costa sarà l’ambasciatrice di quanto l’Italia
offre in termini di stile di vita,
intrattenimento, gastronomia e ospitalità. Il battesimo
avverrà il 7 novembre a Genova, ma già l’ad di Costa, il tedesco Michael Thamm, guar-
4.957
passeggeri
LUCA ZENNARO/ANSA
«Diadema», consegnata da Fincantieri, sarà varata il 7 novembre a Genova
da ai nuovi obiettivi della compagnia controllata dal colosso
Usa Carnival: una nuova possibile nave da ordinare e lo sviluppo del mercato cinese in
partnership con la stessa Fincantieri e con la China State
Shipbuilding Corporation.
Bono è tornato sulle polemiche sollevate sulle presunte carenze costruttive della Concordia denunciate da alcune inchieste giornalistiche. «Le navi
le facciamo sicure, a prova
Schettino. Ci sono situazioni
sfortunate che sono state accompagnate da scandalismo
mediatico. La buonafede, capacità e professionalità nell’affrontare i nostri business, però, ci devono essere riconosciu-
MILANO
Nuovo accordo tra Telecom e
Fintech sulla vendita di Telecom Argentina. Per chiudere
l’affare - e avere il via libera
dell’Antitrust - David Martinez avrà ora due anni e mezzo
di tempo. Ma il gruppo guidato da Marco Patuano si tutela
da un possibile nulla di fatto
con un pegno su un bond da
600,6 milioni di dollari che
verrà sottoscritto dalla finanziaria di David Martinez. Se
poi tutto andrà male, al termine di ulteriori 30 mesi (in tutto 5 anni), Fintech dovrà pagare una penale di 175 milioni
di euro.
Il prezzo degli asset argentini di Telecom è stato confermato in 960 milioni di dollari:
113,7 milioni sono già stati versati a Telecom a novembre
2013. Altri 125,7 milioni saranno pagati da Fintech entro fine ottobre in cambio del 17%
di Sofora, la holding cui fa capo la compagnia telefonica sudamericana. Nel giro di due
anni e mezzo passerà poi di
mano il 51% di Sofora per
550,6 milioni, sempre che arrivi l’ok della Secretaria de
Comunicacions. Per arrivare
ai 960 milioni mancano infine
all’appello 80 milioni, che verranno corrisposti in un momento successivo al trasferi[R. E.]
mento del 51%.
te. L’esempio è questa nave che città deve essere protetta. Anè il meglio del meglio e l’orgo- che la Diadema potrà passare
glio della nostra industria». La- per Venezia, questo perché le
conico sull’argomento Thamm: restrizioni sul transito a S.
«Questa nave è la più moderna Marco entreranno in vigore nel
per la cantieristica mondiale e 2015. Sono sicuro che l’Italia e
ha in tutte le sue componenti il la città di Venezia troveranno
meglio del
alternative
meglio,
LA POLEMICA al transito
compresa,
queste
Bono, ad di Fincantieri: di
quindi, la sinavi». Bono
«Le nostre navi sono sicure i n t a n t o
curezza».
E in tema questa è a prova di Schettino» guarda alla
di sicurezza,
crescita di
il ceo di Costa ha affrontato an- Fincantieri. Ieri non ha voluto
che il controverso tema dell’at- commentare un possibile intetraversamento del bacino di resse del gruppo nei confronti
San Marco da parte delle gran- di Stx France, cantiere di Saint
di navi da crociera. «Non vo- Nazaire controllato dai coreani
gliamo danneggiare Venezia, e partecipato dallo stato franperché è un bene mondiale e la cese. Ma non ha neppure nega-
to un possibile interesse, anzi.
Anche l’operazione in Cina
va in quella direzione. «L’accordo con la Cina è per costruire
navi lì», ma per i cinesi ha spiegato. «La presenza di Fincantieri è dovuta al fatto che loro
non sono in grado di costruire
navi, noi le faremo, senza trasferire il nostro know how. Sappiamo che se i cinesi vogliono
costruire navi, tra 10 anni le faranno. Essere su quel mercato
è un vantaggio, significa stare
un passo avanti agli altri». Da
parte sua, Thamm ha aggiunto:
«Con le nostre navi abbiamo
cominciato per primi a fare
crociere in Cina e siamo il leader in quel Paese con il 50% del
mercato».
In breve
30 MESI PER VENDERE
Telecom,
nuovo accordo
con Fintech
sull’Argentina
«Diadema » ha 1862 cabine
per quasi 5mila passeggeri
Gli uomini dell’equipaggio
sono 1253
Sulla A1 all’altezza di Roma
Schianto in autostrada
muoiono in sei
1 Tragico
schianto ieri alle
5.30 sulla A1 all’altezza di San
Cesareo, non lontano da Roma. Un pulmino ha tamponato un camioncino fermo sulla
corsia di marcia ed è uscito di
strada. Morti sei degli otto romeni sul minibus; un’intera
famiglia, oltre a un ragazzo e
due donne. Tra loro una bimba di un anno e tre mesi. Feriti
gli altri due, come i due adulti
e i 4 bambini, tutti marocchini
sul mezzo tamponato.
Il Lotto
ConcorsoN.128-Sabato25ottobre2014
Bari
16 10 52 12 26
Cagliari
38 1 80 79 25
Firenze
81 42 86 85 17
Genova
22 75 5 54 31
Milano
16 89 48 22 26
Napoli
60 11 49 5 69
Palermo
40 89 10 64 49
Roma
27 64 33 32 85
Torino
43 90 55 9 72
Venezia
31 57 23 10 73
Nazionale
86 7 31 28 60
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
8 28 44
numerojolly 80
57 85 88
superstar 33
MONTEPREMI 1.788.822,02 €
JACKPOT
34.362.826,30 €
Nessun 6
Nessun 5 +
Ai 10 con punti 5
26.832,33 €
Agli 889 con punti 4
303,54 €
Ai 33556 con punti 3
16,03 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
1 10 11 16 22 27 31 38 40 42
43 52 57 60 64 75 80 81 89 90
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www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it
AGNESE
MORO
Quando
il carcere
punisce anche
gli innocenti
L
unedì a Parma è stato presentato il video
“Fuga d’affetto” (durata 30 minuti), frutto del
progetto “Fare cinema in
carcere… libera la bellezza”. L’argomento affrontato è molto importante: il
modo con cui è organizzato
il carcere punisce chi è stato condannato
per aver commesso un reato e i suoi familiari, assolutamente innocenti. Dieci
minuti di telefonata a settimana e sei ore di colloquio
al mese, infatti, sono una
terribile riduzione dei rapporti affettivi, che ferisce
coloro che sono dentro, ma
anche coloro che sono fuori. Creando situazioni di
dolore e di disperazione
che mettono duramente
alla prova la famiglia e la
resistenza dei singoli.
La particolarità di “Fuga d’affetto” sta certamente nel tema, ma anche nel
modo in cui è stato realizzato. Il progetto, infatti, nasce dalla collaborazione di
una serie di realtà, ognuna
delle quali ha giocato un
ruolo importante. Il soggetto e la sceneggiatura sono opera dei detenuti delle
sezioni Alta Sicurezza 1 e 3
degli Istituti Penitenziari
di Parma - direttore Mario
Antonio Galati - partecipanti al Laboratorio: Antonio Di Girgenti, Giovanni
Mafrica, Domenico Ferraioli, Roberto Reitano, Romeo Antonio, Gianfranco
Ruà, Antonio Albanese, Ciro Puccinelli, Giuseppe Piscopo, Andrea Gangitano,
Giovanni Marco Avarello,
Ciro Stolder. Responsabile
del progetto è Giuseppe La
Pietra della Cooperativa
sociale Sirio (www.siiocoop.it), fondata da Mario
Tommasini (presiedente
Patrizia Bonardi), impegnata da un trentennio per
l’inserimento lavorativo
dei detenuti.
Gli studenti del liceo artistico Paolo Toschi, anche
loro coinvolti nel Laboratorio, si sono occupati delle
riprese, della regia e hanno
interpretato molti importanti ruoli. Il progetto è
stato coordinato da Michele Gennari e Mario Ponzi
del liceo Toschi e dell’Associazione culturale Kinoki.
Ha sostenuto il progetto la
Fondazione Mario Tommasini; il patrocinio è della
Provincia di Parma. Le
musiche che accompagnano il racconto sono del Kabaré Voltaire e dei 99 Posse. La bella copertina è di
Silvia De Rosa. Il carcere e
suoi bravi operatori, i detenuti, la scuola, gli studenti,
l’associazionismo, gli artisti, impegnati per migliorare insieme la nostra società e per aiutarci a riflettere. Ad esempio su che
giustizia sia quella che impone a colpevoli e innocenti di pagare un prezzo così
pesante. E disumano.
Troppo importante. Ci torneremo.
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Domenica
con
Alain Elkann
che avrebbero voluto o scrittori non
hanno espresso quel che pensavano».
Lei lavora molto?
«Sì, c’è un detto che mi piace molto:
crea come un Dio, sii generoso come
un re e lavora come uno schiavo. Il lavoro è importante, non si può raggiungere una vera professionalità senza fatica, non bastano il talento e la voglia,
bisogna fare. Sbagliare è importantissimo. Ho imparato di più dai miei fiaschi che dai miei successi».
Lei è un solitario?
«Sono solitario ma amo frequentare
altri fotografi amici, sono aperto all’incontro: per esempio vedo sempre Peter Lindberg, Snowdon».
Perché vive a Parigi?
«Ci sono arrivato per caso tanti anni
fa, per un provinciale italiano era un
mito. Adesso guardo la Tour Eiffel dal
mio balcone fumando un sigaro e penso che è una grande città. Per la moda
è il centro del mondo: le grandi sfilate, i
grandi creatori sono qui».
Mi racconta un fiasco?
E il suo primo successo?
Lei voleva diventare un fotografo di
moda fin dall’inizio?
«Quando a 17 anni ho fatto la mia prima stampa nella cantina di casa a Ravenna. Era una camera oscura molto
precaria e ne è venuta fuori una stampa alle cinque di mattina, mi sono addormentato così fiero di me».
«No, la moda mi ha preso per caso, avevo amici che lavoravano in quel mondo: sono diventato un fotografo di moda senza veramente averlo scelto, è la
mia stella che mi ha portato lì».
E i ritratti?
«È una bella vita perché la fotografia
è un modo di esprimersi, un linguaggio universale che non ha bisogno di
traduzione o interpreti, facile da capire per tutti, quasi primitivo».
È cambiato qualcosa negli anni?
C’è molta concorrenza?
«Ne ho fatti tanti, tutte le mie foto sono
un po’ un ritratto e sempre con qualcosa di autobiografico. Tutto il mio lavoro è autobiografico».
«Una volta molto meno. Adesso, con le
nuove tecniche, i telefoni, le macchine
digitali tutti si sentono fotografi ma
non è così. La fotografia è un vero linguaggio e ci sono tanti analfabeti».
Anche le donne meravigliose?
«Sono fortunato di aver fotografato
donne bellissime. La bellezza è un mistero, non cerco mai di dare definizioni
razionali a quel che faccio, c’è un mondo intoccabile, imponderabile».
Qualche donna in particolare?
«Ho incontrato tante muse e donne
splendide: penso a Inès de la Fressange, Lucie de la Falaise, Kate Moss,
Saskia, Natalia Vodianova. Su di lei sto
facendo un libro, l’ho fotografata molto, ha una bellezza particolare».
«Qualcosa cambia sempre: la vita è
un work in progress. Per me non c’e
differenza tra vita privata e lavoro,
Si innamora mai delle sue modelle?
quando sei fotografo lo sei sempre, «Di una mi sono innamorato, Letizia.
vita e professione
L’ho sposata e abbiasono unite».
LA TECNOLOGIA NON BASTA mo avuto tre figli. Ma
sempre un amore
Lei ha sempre la
«Oggi tutti scattano c’è
platonico tra fotomacchina al colma creare immagini grafo e modella. Ogni
lo?
è un vero linguaggio» fotografia è un mo«No, non sono uno
di quei fotografi
mento d’amore, di
che hanno paura di perdere lo scatto seduzione, anche senza l’amplesso».
della vita. Ne ho persi tanti! Forse
Fotografa anche gli uomini?
ogni fotografo dovrebbe scrivere un «Certo, per esempio Sting: c’è uno
libro sulle sue foto non scattate. Ma scambio. Come insegna Nadar non binon ho rimpianti, sono immagini ri- sogna mai fermarsi alla superficie, bimaste nel ricordo e va bene così. Tan- sogna scavare».
ti pittori non hanno dipinto tutto quel
E tra i fotografi che stima di più?
Società .19
«Ho conosciuto bene Irving Penn, Richard Avedon, Helmut Newton, Robert Frank. Tutti hanno bisogno di
maestri».
«Ne ho avuti tanti. Ricordo un viaggio
a Lanzarote nelle Canarie, sono tornato senza una foto, ero paralizzato dall’ambiente, dalla luce. Succede».
Paolo Roversi, lei fa il
fotografo da mezzo
secolo esatto, da
quando a 17 anni i
suoi le regalarono
una macchina. Com’è
la vita di un fotografo?
.
Come ci si difende?
SHARIFULIN VALERY/ITAR-TASS/CORBIS
Paolo Roversi
Fotografo
“Lamiaricetta?
Talento,fatica
etantisbagli”
«È un problema molto delicato. C’è
una circolazione di immagini illimitata, impressionante, non c’è spirito critico ma molta confusione. Vedremo cosa succederà. Io continuo a fare il mio
lavoro senza tradire me stesso».
Si sente invecchiato?
«Certo, ma non ho mai pensato di andare in pensione finché mi diverto. Domani giro un film per il nuovo profumo
di Azzedine Alaïa e la cosa mi eccita:
non vedo l’ora che sia domattina per
cercare di creare qualcosa di bello».
Il mondo della moda è una famiglia?
«Sì, si lavora insieme ci si lascia ci si
ritrova, c’è un rispetto reciproco malgrado le gelosie e le rivalità».
E i rapporti con i giornali?
«Ho un ottimo rapporto, purtroppo i
giornali oggi hanno la vita dura ma io
difendo sempre la carta, è più valida,
più emozionante».
Cambierebbe mai lavoro?
«No, ormai mi ci sono affezionato. In
questa vita non cambio più. Nella
prossima, vedremo... Credo nella
reincarnazione».
12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA AF
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
L’apertura Il comprensorio delle Olimpiadi
invernali di Torino 2006 riapre il 6 dicembre
con le sue 212 piste servite da 72 impianti
AMEDEO MACAGNO
N
MONTAGNA
www.lastampa.it/montagna
.
Società .21
Internazionale Da Sestrière a Montgenèvre
il circuito offre 400 km di piste, 70 rifugi,
170 alberghi e 20 scuole di sci e snowboard
Una galassia di novità
in arrivo sulla Vialattea
el segno del rinnovamento con un alleato
d’Oltralpe. La Vialattea, il comprensorio
piemontese delle montagne olimpiche di Torino 2006, con
le sue 212 piste servite da 72 impianti tra le località di Sestrière, Pragelato, Sauze d’Oulx, Oulx, CesanaSan Sicario, Clavière e Montgenèvre, presenta la stagione
2014/2015 (apertura prevista il 6 dicembre) con una maggiore internazionalizzazione del suo «domaine
skiable», grazie a una nuova pista in
quota che collega l’Italia alla località
francese di Montgenèvre.
«Un intervento importante - annuncia la Sestrières Spa (società
che gestisce la Vialattea) - perché
valorizza l’intera area sciistica di
confine, con l’obiettivo di rendere
l’ingresso sulle piste delle Hautes
Alpes francesi sempre più facile e sicuro». Un nuovo collegamento che
fa crescere quel gemellaggio tra la
Sestrières spa con Montgenèvre che
dura da molto tempo, ma che da
quest’anno diventa più importante.
Non solo con lo scopo di potenziare
l’area sciabile del Col Saurel-Colletto Verde, che fa da spartiacque tra
Italia e Francia, ma anche per competere al meglio sul mercato internazionale del turismo invernale a livello di servizi, ricettività e dopo sci.
Infatti da quest’anno proprio
Montgenèvre offre un nuovo centro
benessere di 3600 metri quadrati
con area ludica, piscine con acqua
dolce e salata, sauna, hamman, area
relax con aromaterapia e tanto altro. Un grande centro che si chiama
«Durancia» affacciato sulle piste,
che va ad aggiungersi alle Spa situate nel resto della Vialattea. Un comprensorio internazionale quindi, con
oltre 400 km di piste, 70 rifugi-risto- entro il 10 novembre. Per ciò che riranti in quota, 170 strutture ricettive guarda la promozione e le manifestae oltre 20 scuole di sci e snowboard. zioni sportive, anche quest’anno non
Le altre novità tecniche, oltre al nuo- mancano le novità. Prima fra tutte la
vo collegamento con la Francia, ri- sponsorizzazione degli atleti nazionaguardano alcune piste a Sestriere in li di sci alpino Francesca e Matteo
zona Banchetta-Anfiteatro e una di- Marsaglia, fratelli romani d’origine,
scesa sopra Sauze d’Oulx, con tanto ma piemontesi d’adozione, porterandi stadio di allenamento per gli sci no in giro per il mondo il marchio Viaclub, dedicato allattea, mentre tra le
l’ex olimpionico
QUALITÀ/PREZZO competizioni interdegli anni 70 Piero Il giornaliero resta invariato nazionali, oltre alGros, nativo di
l’annuncio della prea 36 euro, che salgono a 47 senza di Sestriere
queste montagne.
con l’estensione in Francia nei futuri calendari
E poi ancora:
una pista di colledi Coppa del Mondo
gamento dalla zona bassa del monte 2016, quest’inverno la Vialattea ospiFraiteve sino a Sestriere Borgata, terà la Coppa del Mondo Master, che
nonché la ricollocazione di due seg- aprirà la stagione il 13 e14 dicembre, e
giovie. Invariato il prezzo dello ski- le Fis Police Ski, che porterà a Sepass giornaliero a 36 euro (35 con ac- striere tantissimi atleti provenienti da
quisto online e 47 con estensione in tutto il mondo sino al classico «Uovo
Francia) e dello stagionale, 750 euro d’Oro» la gara internazionale riserva(700 per i clienti da più di tre anni), ta ai giovani sciatori tra 6 e 16 anni che
rispetto alla stagione, con acquisto ad aprile chiuderà la stagione.
Un tracciato in quota e il collegamento più facile con la Francia
Un’estate di lavoro
Qui sopra, due immagini dei lavori
estivi compiuti nel comprensorio
Vialattea (zona Col Saurel-Colletto
Verde) negli scorsi mesi; a sinistra,
un’immagine della scorsa stagione
Il presidente di Sestrières Spa
“La strategia: piste e alleanze
che attraversano il confine”
da località a località, da un rifugio all’altro, in una lunga
gita turistica con
gli sci ai piedi».
Giovanni Brasso è presidente
della Sestrières spa. Quanto è
importante il collegamento
con la Francia?
«Il collegamento con Montgenèvre attraverso la nuova pista numero 100 che
dai 2.800 metri del Colletto Verde porta gli sciatori alla partenza della seggiovia Gimond e poi ai 1.800 metri di
Montgenèvre, oltre a dare al comprensorio il suo blasone di internazionalità
è necessario alla nostra strategia. Vogliamo soddisfare la clientela di oggi,
che non si accontenta più di sciare
avanti e indietro su poche piste ma
vuole spaziare da una vallata all’altra,
Giovanni Brasso
Anche le altre novità
hanno l’obbiettivo di
rafforzare i collegamenti tra le tante
aree sciabili?
«Assolutamente sì.
Credo che questa sia anche la politica
che tutti i grandi comprensori sciistici stanno adottando. Noi in Vialattea
lo stiamo facendo con una gestione
estremamente oculata. Anche per
questo sono molto importanti le alleanze come quella con i cugini d’Oltralpe di Montgenèvre».
Quali sono i risultati ottenuti?
«Direi ottimi. Abbiamo il 40% in più di
domande sulle settimane bianche rispetto all’anno scorso. Poi abbiamo
chiuso positivamente quella che io
chiamo la prima fase del riassetto
aziendale che significa la razionalizzazione di piste e impianti. Oserei dire
che la Vialattea ha cambiato faccia
grazie a una migliore fruibilità del
comprensorio con nuove piste e un migliore posizionamento degli impianti.
Il tutto per sciatori di ogni livello tecnico: dai principianti sino ai provetti».
E gli obiettivi di fine stagione?
«Beh, con l’aspettativa che un maggior
numero di clienti intendono venire a
sciare da noi direi più che favorevoli.
Cercheremo di superare i 13 milioni di
passaggi dell’anno scorso e i 32 milioni
di euro di fatturato del 2013». [AME. MAC.]
22 .Agricoltura
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
E l’import vola
Latte, un’azienda su 4
pronta a chiudere
dopo la fine delle quote
37
Sostiene
Slow Food
per cento
PIERO
SARDO
È la percentuale di aziende
del sondaggio che è pronta
a fare investimenti per
ingrandire la produzione
20
Il km zero
e l’etica
degli acquisti
i miliardi
È il fatturato del settore
lattiero-caseario italiano, la
metà serve per produrre
formaggi Dop
Alla fiera di Cremona è stato presentato un sondaggio su 300 aziende, il 26% è praticamente certo di chiudere l’attività
Agricoltura
MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Il D-Day si avvicina e gli allevatori italiani aspettano la fine
del sistema delle quote latte
tra qualche luce - il 37% di un
campione di 300 interviste - si
dice pronto ad aumentare la
produzione e molte ombre: 1
su 4 è praticamente certo di
abbandonare l’attività in tempi brevi. Il motivo? Non ci sono
eredi (41%) ma una burocrazia
che stritola (31%) senza dimenticare l’insufficiente redditività (19%). Il sondaggio - realizzato dal centro ricerche di
produzioni animali e dall’Ismea - è stato presentato in
occasione dell’edizione numero 69 delle fiere zootecniche
internazionali di Cremona.
Secondo i ricercatori a
«scegliere di aumentare la
produzione sono soprattutto
le realtà di medio-grandi dimensioni, per le quali il potenziale di crescita stimato si aggira intorno al 10%». E lo fanno nonostante «il prezzo del
latte italiano con ogni probabilità non saprà rivelarsi competitivo». Del resto Ismea ha
messo in evidenza come anche nel terzo trimestre del
2014 prosegua il calo dei prezzi per i prodotti lattiero caseari che perdono il 3,7 per cen-
&
Italia Europa
A CURA DI Marco Zatterin
Vino
Una vendemmia magra
1 La vendemmia non porta buone notizie per i
produttori europei. Il calo è importante: meno 9,9%
sull’anno precedente; solo 157,7 milioni di ettolitri.
L’Italia, con 41 milioni di ettolitri si posiziona al secondo posto dopo la Francia (45), incalzata dalla Spagna
(40,8). Più distanti Germania (9,4), Portogallo (5,9) e
Romania (4). Secondo Confagricoltura, la situazione
è nel complesso difficile: il calo al Nord è stato in media del 15% con punte fino al 40% in Puglia.
to rispetto ai tre mesi precedenti e lo 0,7 annuo.
La fine del sistema quotelatte rischia di aggravare questa situazione. Secondo i ricercatori dall’anno prossimo
la produzione di latte in Europa si concentrerà soprattutto
nell’area nord-occidentale,
con l’Irlanda sicura protagonista. L’Italia, invece, rischia
seriamente di perdere posizioni. Del resto il tasso di crescita previsto per le aziende
irlandesi è tra il 30/35% e quelle tedesche al 15%. Per il 2015
negli stati del Nord Ovest si
attende «un incremento pari a
10 milioni di tonnellate, tanto
quanto l’intera produzione
annua italiana». E quasi certamente quel «surplus di latte» è destinato a riversarsi soprattutto nella zona mediterranea, «in particolare in Spagna, Grecia e Italia».
La deficitaria situazione italiana è dovuta essenzialmente
ai proibitivi costi di produzione: su un campione di 33 aziende il Centro Ricerche Produzioni Animali ha calcolato un
costo totale medio di 55 euro al
quintale. Un valore troppo alto
per consentire una sufficiente
marginalità. La conseguenza,
secondo i ricercatori è «il concreto rischio di chiusura delle
aziende in un prossimo futuro». Senza dimenticare che in
Italia non è stato creato un
numero adeguato di OP e non
si è provveduto ad affrontare
concretamente il tema dell’interprofessione.
Per i produttori italiani un
qualche spiraglio potrebbe
aprirsi grazie alla costante
crescita di domanda globale di
latte: «Sia in Africa che in Cina
nei prossimi dieci anni la richiesta di latte scremato in
polvere aumenterà del 50%»,
spiegano i ricercatori Ismea.
In questo scenario, però, molti
players internazionali si sono
attrezzati con tempismo, tanto che l’offerta mondiale «crescerà di 180 milioni di tonnellate da qui al 2023» con l’India
probabilmente destinata a diventare leader assoluta anche
grazie ad un «incremento della produzione del 51%». Sullo
sfondo restano comunque dei
problemi da risolvere perchè
«anche i Paesi più intraprendenti e favoriti dai bassi costi
produttivi non sono, comunque, esenti da rischi». Secondo
i ricercatori le incognite maggiori sono rappresentate dalla
volatilità dei prezzi, la discontinuità del mercato, oltre all’instabilità politica di numerose piazze d’esportazione.
Il ministro
“Pronto un piano
per gestire le crisi”
L’Italia ha presentato all’Unione Europea un
piano in cinque punti per evitare che la fine del
regime delle quote latte metta in difficoltà un
settore strategico che vale 20 miliardi. Nei
giorni scorsi il ministro delle risorse agricole,
Maurizio Martina, ha illustrato le proposte al
nuovo commissario Ue all’Agricoltura Phil
Hogan. Secondo il ministro è necessario migliorare gli strumenti di gestione delle crisi «come dimostrato anche dall’emergenza dell’embargo russo». E poi valorizzare la qualità nell’allevamento e nella produzione di
latte con l’obiettivo di garantire prezzi migliori per gli allevatori. Il quarto punto riguarda
l’educazione alimentare: «Abbiamo chiesto di
far partire il programma Latte nelle scuole come da nuovo regolamento per educare già i
piccoli al consumo di questo prodotto». Infine
è strategico «spingere sulla ricerca per il miglioramento della qualità del latte e il rendimento in formaggi soprattutto Dop». E poi c’è
anche un fronte interno. Tre le priorità: favorire l’aggregazione delle imprese, tagliare burocrazia inutile e intervenire per dare ai giovani delle concrete possibilità.
[M.TR.]
Formaggi
Ogm
A Palazzo Spada a Roma
esiste un gioiello artistico
poco noto, la falsa prospettiva del Borromini. Se ci si
colloca ad una certa distanza, si ammira un lungo
maestoso corridoio con archi e colonne in perfetto
stile rinascimentale. Avvicinandosi, il lungo corridoio si riduce, rivela la sua dimensione: un angusto spazio di pochi metri quadrati.
Il virtuosismo borrominiano mi viene in mente a proposito del famoso-famigerato chilometro zero, il claim di successo riferito a
una modalità di consumo
che privilegia i prodotti nati nelle immediate vicinanze di chi li acquista. Da
qualche anno sono cresciuti a dismisura i bar, i ristoranti, gli esercizi commerciali, insegne della
grande distribuzione, che
ostentano con orgoglio lo
slogan; e crescono i consumatori che cercano esattamente quei prodotti. Non è
forse quello che andiamo
predicando da anni, privilegiare i consumi locali, accorciare le filiere e retribuire meglio agricoltori e artigiani? Qui scatta la falsa
prospettiva: quella che appare una strada maestra è
in realtà un viottolo irto di
ostacoli. Comprare sull’uscio di casa vuol dire
bandire tutto ciò che arriva da fuori della cinta daziaria? Vuol dire privarsi
del caffè, del cioccolato,
delle banane, dello zucchero di canna? Vuol dire non
mangiare, al nord, arance
e mandarini? Certo che no.
Allora perché continuare
ad usare una definizione
fuorviante, illusoria? Diciamolo chiaramente una
volta per tutte: il chilometro zero non esiste. E non
esiste perché il mercato
non può reggersi sul localismo esasperato e sull’autarchia assoluta. Viviamo
una società mercantile, ci
piaccia o meno. Vale invece
concepire uno stile di vita
che privilegi il più possibile
i prodotti di territorio, vale
cioè come stimolo etico.
Deve essere l’etica a guidare i nostri acquisti e non la
geografia. O per lo meno,
non solo la geografia.
Sanzioni
Pirati in azione
Non si avanza
Un conto da 4 milioni
1 Attaccano i pirati della tavo-
1 Questione di pochi giorni,
1 Ecco la bolletta russa, il prez-
la, sempre più attivi oltretutto. Il
Consorzio Grana Padano denuncia «un aumento dei falsi, delle
imitazioni e dell’utilizzo indebito
del nostro nome e del nostro marchio che produce un danno complessivo annuo, solo per noi, di
circa 1 miliardo di euro: 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia». I truffatori del formaggio colpiscono con creatività. Nei giorni
corsi è stata scoperta una vendita
di falso Asiago sul sito di aste online Ebay. Immediato lo stop.
ma il segnale è importante. Non é
prevista nessuna autorizzazione
per la messa sul mercato nell’Ue
di nuovi Ogm da parte della Commissione europea di José Manuel
Barroso che scade a fine mese. Ci
sono richieste sul tavolo per otto
nuove varietà di grano geneticamente modificato per l’import, e
la trasformazione di mangimi in
quanto - dicono i proponenti - si
tratta di Ogm «che sono scientificamente sicuri». Dibattito acceso.
Palla passata al nuovo esecutivo.
zo della politica europea per la tutela della sovranità ucraina. All’Italia costa 3,98 milioni il nuovo
divieto introdotto da Mosca sull’import di farine animali, grassi
di bovini, suini e pollame, e altri
derivati di bovini e suini provenienti dall’Ue. Le perdite riguardano i primi 8 mesi del 2014 in
quanto le vendite di questi prodotti alla Russia hanno conosciuto un forte incremento rispetto al
2013, forse anche per lo stop allo
scambio di suini e derivati.
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Tempo Libero .23
Giochi
a cura di
Parole incrociate
[Rocchi]
ORIZZONTALI: 1. Una parola del poker - 3.
Mescolanza - 9. Si dice obiettando - 10. Relativo
alla carta catastale - 16. Simbolo dell’ettaro - 17.
Documento che autorizza a guidare - 18. Simbolo
del cerio - 19. Colorati in modo tenue - 20. Il
nome della Herzigova - 22. Scambio di merci - 23.
Città della Linguadoca - 26. Lunatico - 28. Uno
pseudonimo di Teofilo Folengo - 29. Il centro di
Boston - 30. Filtrati - 31. Il librettista di «Aida» 33. La pelle umana - 35. Il nome di Clapton - 36.
Relativi al musicista de «La gazza ladra» - 37.
Radar sottomarino - 38. Musicò il famoso «Bolero»
- 40. Eretici che predicavano l’imminente ritorno di
Cristo - 41. Un radicale chimico - 42. Trattare con
palese disprezzo - 44. Iniz. di Olmi - 45. Può far
sbuffare il ciclista - 46. La mamma dei cugini - 47.
Margini di aiuole abbelliti da piante ornamentali
nane - 48. Estremi di pool - 49. Il consigliere di
Augusto protettore di poeti e artisti - 51. Le
gemelle della casa - 52. Feo scrittore toscano del
Quattrocento - 53. Danzatrice - 55. Sigla di Terni 56. La zona di Palau e Olbia - 57. La regione di
Bolzano - 58. Subscriber Identity Module - 59.
Pamela attrice - 61. In fondo ai corridoi - 62. La
cantante di «The Power of Love» - 63. Sol e si - 64.
Il nome del compositore Morricone - 65. Stravizio 66. Gruppo delle Alpi Retiche.
[Ala]
IL BIANCO MUOVE E VINCE
8
Sudoku
4
5
9
9
2
7
5 2 3
4
3
8
5 4 8
8
1
5
5
Scacchi
1
2
9
1
6
3
16
4
5
6
7
8
10
0
0
17
18
19
22
26
9
0
0
0
0
27
28
30
0
0
31
32
11
12
0
0
0
23
24
25
29
0
33
37
40
41
0
43
44
0
46
47
0
51
52
0
45
0
0
0
48
49
50
0
0
53
54
55
0
0
56
57
0
0
59
60
0
58
0
61
62
64
63
0
0
0
65
0
0
66
0
0
In Italia non si può andare in un circolo a passarsi una serata con
un torneino da 20 euro... ma nello stesso circolo si possono giocare
migliaia di euro online e magari ci si può rovinare con le slot
machines. Gestione acuta e lungimirante! A proposito del cash
online a quote alte ecco una interessante mano che il pro Christian
Favale ha raccontato a «Poker Sportivo». Per un giocatore
occasionale è incredibile. Bui 5-10, cinque giocatori al tavolo e
Favale di bottone con uno stack di 2.085 apre a 30 con A -5 ;
chiama solo lo SB con uno stack di 1.192. Al flop J -8 -A ,
check check: confessate, voi avreste puntato... e anche io! Al turn
9 . Wow. Bet 45 dell'avversario e Favale si limita a chiamare, anche
qui il rilancio non sarebbe stato un errore. Al river arriva un
ininfluente 5 : bet 85, rilancio di Favale a 315 e all in avversario.
Chi non avrebbe visto con colore all'Asso senza coppie in tavola?
Beh, Favale è passato senza troppe esitazioni e ha avuto ragione
perché poi l'avversario gli ha confessato di avere avuto Q -10 .
Bravo Favale, nella soluzione il suo thinking process, cioè il
ragionamento che ha guidato la sua decisione. Però preparatevi a
un linguaggio iper-tecnico, così parlano i pokeristi!
avversario
1. bet 85
3. raise all in 1.117
2. raise 315
4. fold
D
Favale
TM
Ruzzle
Cercate parole del maggior valore possibile
(noi ne abbiamo trovate una trentina, alcune
inconsuete, sopra i 65 punti). Cercate parole che
contengano il gruppo “one” (noi 7). Cercate anche
capoluoghi di provincia italiani (noi 7).
Il gioco consiste nel
2P
3L
2L
2
1
5
2
formare parole
attraversando caselle
contigue (anche
diagonalmente); in una 3L
1
1
1
8
parola ogni lettera può
essere usata una sola
3P
volta. Si possono
1
2
8
3
coniugare i verbi.
Punteggio: sommare i
valori di ogni lettera
2P
2
1
1
1
tenendo conto delle
caselle bonus e
aggiungere poi 5 punti
per ogni lettera oltre alla
parola x2
parola x3
quarta. Esempio:
NERVI=(3+1+2+5x3+1)x
lettera x2
lettera x3
2+5=49.
Texas hold'em
[De Toffoli]
La mano descritta nel testo
SB
Ogni riga
e ogni
colonna deve
contenere
i numeri
da 1 a 6.
All’interno
di ogni settore
sono indicati
il risultato
da ottenere
e il segno
aritmetico
col quale
combinare
i numeri
inseriti per
ottenerlo.
Nello stesso
settore i
numeri
possono
ripetersi.
Kendoku
Rebus
[9, 5]
[Minigame]
10+
1-
30x
1-
4:
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8+
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0
13
20
0
Riflettori puntati su Grosseto dove dal 30 ottobre
al 2 novembre è in programma il campionato
Italiano per squadre di club Under 16, ospitato
nella magnifica cornice del Centro Congressi “La
Principina”; il torneo è un’importante rassegna
del vivaio giovanile nazionale; nell’occasione,
sabato 1 novembre si terrà la riunione nazionale
degli Istruttori. Il sito per seguire le varie fasi della
manifestazione è www.scacchigrosseto.it. Fino al
2 novembre sarà possibile seguire anche i
progressi di Fabiano Caruana impegnato nella
seconda prova del Grand Prix a Tashkent
(Uzbekistan). Nella prima prova, a Baku, l’azzurro
(4 vinte, 5 pari, 2 perse) ha ottenuto una bella ma
sofferta vittoria, dividendo alla fine il primo posto
alla pari con Gelfand. Ma poiché ben in cinque
sono arrivati terzi ex aequo, il risultato ha fruttato
a Caruana un consistente vantaggio nella speciale
classifica a punti della manifestazione.
ANITA GARA - ROMANOV
Anche i settori di colore
diverso devono contenere
tutti i numeri da 1 a 9,
senza ripetizioni.
VERTICALI: 1. Scrisse «I racconti di Canterbury» 2. Iniz. di Asimov - 3. La vittima della Corday - 4. Il
Bel Paese di Stoppani - 5. Fa seccare la gola - 6.
Tritolo... in breve - 7. Il nome di Ughi - 8. Lo
difende lo scacchista - 9. Pesci di mare dal muso
appuntito - 10. Insetti e imbarcazioni - 11.
Prolungamenti di cellule nervose - 12. Mitili... a
Venezia - 13. La moglie di Fantozzi - 14. Il regista
di «Malcolm X» - 15. Iniz. di Vittorini - 17. Isole del
mar Cinese Meridionale - 18. Sono dette “piante
barometro” - 19. Compose «Il paese dei
campanelli» - 21. Parti di stami - 22. Lo Stato di La
Paz - 23. Smettere - 24. “Balsamo” milanese - 25.
Un veleno del tabacco - 27. Scrisse «Gli
indifferenti» - 28. Fatti inspiegabili - 29. Pende
dalla volta della grotta - 31. Colare... sudore - 32.
Lo Stato di Tegucigalpa - 34. Con le decine e le
centinaia - 37. Dea della luna - 39. Pubblicazione
diffamatoria - 40. Era il leader dei Queen - 41.
Grosso masso - 43. Razzola sull’aia - 45. Fiume
lombardo - 46. Imperava in Russia - 48. Cortile a
Barcellona - 49. Il ceto della borghesia - 50.
Mercurio greco - 52. Isola dell’Indonesia - 53. Un
diario in Internet - 54. Alan in «Il cavaliere della
valle solitaria» - 56. Un liquore per il cocktail - 58.
La nota più lunga - 59. Vino senza pari - 60. Iniz. di
Bergman - 63. Consonanti in nota.
33-
2-
3+
3:
18+
*
*
*
9+
12x
Le soluzioni saranno pubblicate su
di martedì 28 ottobre 2014
24 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Cuori allo specchio - La Stampa,
via Paleocapa, 7 - 20121 Milano
[email protected]
www.lastampa.it/cuoriallospecchio/
Raccontateci il vostro
Ognuno di noi ha vissuto almeno una volta l’esperienza - o
avuto l’impressione - di sentirsi
aiutato da una presenza, reale o
invisibile, che qualcuno chiama
angelo custode e altri coincidenza o fortuna. Chiamatela
come volete ma per una volta,
invece di lasciare spazio ai demoni quotidiani, parlateci dei
vostri «angeli» e di quando e come, un po' inspiegabilmente, si
sono resi utili...
Scrivete i vostri racconti (meglio via mail), li pubblicheremo
ogni domenica.
i sentivano spari di fucile
e colpi di mitraglia lungo
le vie del paese, misti ad
urla feroci che dilatavano occhi di terrore e ferite mortali sul limitare di giovani
vite, spezzate. Avevo compiuto 6
anni, proprio in quell’8 ottobre
1944, ed ero sceso in cortile a giocare con figurine e biglie di terracotta, dopo aver fatto una ricca
merenda a base di pane inzuppato
d’acqua, arricchito da un’unghia
di burro ed una spruzzata di cioccolato in polvere. Per noi ragazzini
la guerra non aveva il volto cupo
della paura, della sofferenza, delle
privazioni, del pericolo sempre in
agguato ad ogni angolo di strada e
così neanche mi accorsi che, alle
estremità del cortile, tedeschi e
partigiani si stavano fronteggiando. Raffiche di proiettili mi fischiavano sulla testa, ma io, incuriosito,
quasi mi divertivo là in mezzo. Fu
un giovane soldato tedesco a rendersi conto del pericolo che correvo. Strisciando a carponi lungo i
muri mi raggiunse, mi sollevò in
aria e mi buttò sul ballatoio di casa, tra le braccia di mia madre che
aveva assistito alla scena, terrorizzata. Gli spari, che nel frattempo si erano fermati da entrambe le
postazioni, ripresero con maggiore violenza sino a tarda sera.
Fu l’inizio di una lunga serie di
misteriose circostanze, dove fu determinante l’intervento di un
«Qualcuno» che mi ha «illuminato,
custodito, retto e governato» nel
corso della mia travagliata esi-
Illustrazione di Stefania Manzi
Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano
Il nostro caro Angelo
S
Quasi perdo il conto
delle vite che mi ha salvato
stenza, vissuta in continua simbiosi con un individuo di diversa specie. E allora come non ricordare,
pochi anni dopo, quella sera di fine
dicembre quando mia madre, dopo i furiosi insulti e le maledizioni
di un cognato, fuggì dalla cucina e
s’incamminò verso il Ponte Nuovo:
cercava un’estrema soluzione agli
ennesimi litigi, offese e umiliazioni, esasperata dopo anni di struggente solitudine e disperazione.
Non fu mai accettata dai famigliari e dai conoscenti perché non
era originaria del posto, ma proveniente da un paese vicino e quindi
tacciata come forestiera! Le corsi
dietro seguendo le orme nella neve
e riuscii ad afferrala per la gonna,
sul bordo della ringhiera, mentre
stava per cadere nel torrente:
troppo lo sforzo per un bambino,
ma... Qualcuno mi venne in aiuto
ed insieme la trascinammo a ter-
ra. «Perdonami!» seppe solo dirmi
mia madre, quasi in un soffio. Morì
a soli cinquant’anni, divorata da
un tumore al seno, tra indicibili
sofferenze, affrontate senza mai
un lamento e fu proprio il mio segreto amico ad accompagnarla serena fino all’ultimo respiro. Un respiro d’addio che arrivò solo dopo
il mio arrivo a casa dall’ospedale.
A 28 anni, sposato e con figlio
appena nato, avevo subìto un grave intervento alla colonna vertebrale. Dopo la prima operazione
non riuscita, cambiando clinica,
ne subii un’altra e, conficcata nella
spina dorsale, mi trovarono la
punta di un ago da sutura, dimenticata in precedenza. Persi venti
chili, ma non la speranza, e, guarito, ricominciai a risentire il soffio
della vita, quella Voce consolatrice
che poi mi spinse a perfezionare la
mia vecchia passione per il teatro,
FEDERICO TADDÌA
E
osse per me metterei
sempre e solo le margherite, invece mi devo adeguare alla stagionalità e a quello che trovo realmente. Penso
comunque che ogni petalo abbia qualcosa da dire». Ha il viso
tondo, vivo e sorridente, e che
d’istinto la fa assomigliare ad
un girasole, uguale alla spilla
che le chiude il poncho di lana
sotto al quale nasconde una decina di fiori pronti per essere
disseminati davanti a tombe di
F
come
ETERNO
LA STAMPA
sconosciuti. Si chiama Laura,
ha 27 anni, studentessa fuori
sede da un paio d’anni, da quando ha lasciato Bari per vivere a
Bologna e costruirsi un domani
nel mondo delle arti visive.
Ed è stato proprio sotto le
Due Torri che il suo passato da
Guerrilla gardening, ovvero da
giardiniera metropolitana con
all’attivo decine di blitz per curare con zappa e innaffiatoio
angoli di verde pubblico incastonati tra rotonde, marciapiedi e parchi gioco trasandati, si è
trasformato in un presente da
LAURA CARASSAI
1
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO,
JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE,
GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
ANDREA MALAGUTI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
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Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50.
Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
angelo custode di defunti dimenticati. «L’interesse per l’architettura di mi ha portata a visitare il cimitero cittadino della
Certosa, e passeggiando tra le
lapidi mi sono accorta di quante
fossero quelle abbandonate o
trasandate. Alcune di queste, in
particolare, appartenevano a
persone morte da pochissimo
tempo: benché io sia completamente atea, mi sembrava giusto
fare un gesto concreto per onorare il ricordo di questi uomini
e donne che mi fissavano attraverso le loro foto».
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
Quotidiano fondato nel 1867
1
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI,
FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
il cabaret, la commedia in piemontese, con miei testi e composizioni. Passai trent’anni spensierati facendo divertire un’infinità
di persone. Lui fu presente a tutti
gli spettacoli, sempre sorridente,
quasi compiaciuto per le ispirazioni che mi aveva regalato; ma un
giorno, nel dormiveglia di un mattino, si superò nella sua premurosa custodia: «Anche se non senti
alcun male vai a fare una Tac all’addome» mi suggerì. Con me la
salute fu sempre matrigna ed anche in questa circostanza non mi
considerò figlio: cisti tumorale ad
un rene, presa appena in tempo.
Occorre sempre un rifugio, uno
scrigno segreto per nascondere la
depressione, l’incognita dei lunghi controlli, ma soprattutto dove
riporre i più intimi pensieri, la voglia di rialzare lo sguardo. E ancora una volta quel Qualcuno mi
venne in aiuto: «Trova conforto
nella tua predisposizione allo
scrivere, asseconda la curiosità,
la fantasia» mi suggerì, e così, in
questi ultimi 10 anni, sono riuscito a pubblicare tre volumi sulla
storia locale con foto d’epoca e
due libri di poesie, racconti, componimenti in lingua piemontese.
Oggi sono qui, libero da impegni coi nipoti, sotto la toppia d’uva
americana (purtroppo bianca e
nera…), a leggere Francesco Manassero che parla del mio Toro, di
Quagliarella, di Ventura, di avventure e sogni sempre belli e sofferti. Adesso però devo andare, mia
moglie mi chiama: «Vieni che il
caffè è pronto!». Lui mi segue come un’ombra, anche se, da Angelo
indipendente, so che non rifiuterebbe un lemoncino napoletano e
un bicerin torinese.
GIUSEPPE GILARDINO
Tra i mille lavori che fa per
mantenersi gli studi e arrivare
a fine mese, ha iniziato così a ritagliarsi un po’ di tempo per andare un paio di volte al mese a
portare un fiore su queste tombe, come un folletto tra i corridoi del camposanto. «Non ho
molti soldi, così per risparmiare passo dai fiorai a fine giornata e raccolgo gli scarti. Non mi
spaventa la morte, mi terrorizza l’oblio: mi piace pensare che
un fiore, anche un po’ sciupato
ma donato con amore, sia un segno di eterno rispetto».
STAMPA IN FACSIMILE:
LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO
LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA
ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
IL DUELLO
DELLE DUE
SINISTRE
FEDERICO GEREMICCA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
I
mmaginabile l’imbarazzo, considerato
che il premier è pur sempre il segretario
del partito in cui continuano a militare...
La giornata di lotta contro le politiche del lavoro messe in campo dall’esecutivo è stata un successo (e non era scontato): un milione di persone - giunte per di più
da ogni angolo d’Italia - non si muovono da
casa per obiettivi sbagliati o poco sentiti. Ma
il quinto raduno della Leopolda - per le presenze, i temi trattati e la vivacità del confronto - non è stato da meno. E questo, in tutta
evidenza, costituisce un problema.
Il doppio successo, infatti, non facilita lo
scioglimento del grumo polemico che ormai
avvelena il Partito democratico: né i renziani
né gli antirenziani - lo diciamo così per semplificare - appaiono in crisi di credibilità o a corto di argomenti. Il che, a prima vista, potrebbe
sembrare un paradosso, ma invece non lo è: in
maniera sempre più evidente, infatti, i primi
ed i secondi parlano ormai a pezzi di società, a
«pubblici», si potrebbe dire, del tutto diversi.
Anzi: così diversi che è sempre più difficile immaginarne la coesistenza (e la rappresentanza) sotto una stessa insegna.
Questa diversità, questa distanza, ha avuto ieri - come sempre accade quando ci sono
manifestazioni pubbliche - una rappresentazione addirittura plastica: in corteo a Roma
con la Cgil, Cuperlo, Epifani, Bindi, Fassina,
Cofferati e molti parlamentari Pd; alla tribuna o ai «tavoli tematici» della Leopolda, inve-
ce, imprenditori come Cucinelli, Bertelli e Farinetti, finanzieri come Davide Serra, e sei ministri del governo in carica. E per dirla ancor
più chiaramente: mentre da piazza San Giovanni si preannunciava un possibile sciopero
generale, dal «garage italiano» della Leopolda,
si chiedeva la limitazione del diritto a scioperare (almeno nel settore pubblico...).
In che modo - e sulla base di quali compromessi - questa distanza, questa diversità, possano trovare un punto di sintesi è sempre più
difficile da immaginare. Che una mediazione
possa esser raggiunta affrontando il cosiddetto «merito delle questioni», sembra esser
smentito - o quanto meno reso assai arduo dalla cronaca recente, che ha visto «i due Pd»
scontrarsi vivacemente proprio sul terreno
delle cose da fare (dalla riforma del Senato fino
al più recente Jobs Act, lo scontro è stato continuo). Né pare più semplice siglare una tregua
alla vecchia (e spesso oscura) maniera: qualche poltrona in cambio della fine delle ostilità...
E’ per questo che l’ipotesi di una separazione rimane in campo, e sarebbe sbagliato met-
terla frettolosamente da un canto come una
pura «fantasia». C’è chi sostiene, anzi, che
l’eventualità acquisterebbe rapidamente maggior concretezza se il campo degli oppositori
di Renzi avesse (trovasse) un leader capace di
unire il fronte e competere (anche sul piano
mediatico: paradosso dei paradossi...) con la
forza d’impatto del premier-segretario. In
presenza della perdurante indisponibilità di
Maurizio Landini a cambiare mestiere, il problema - però - resta irrisolto: con il carico di
confusione e incertezza che ciò comporta.
Confusione, incertezza e un muro contro muro
di fronte al quale anche i comportamenti personali - in questo o in quell’altro fronte - si fanno
oscillanti, difficili. Tra la piazza e la Leopolda,
qualcuno (D’Alema e Veltroni, per dire) ha preferito restare a casa e qualcun altro (come i governatori Chiamparino e Rossi) ha deciso di rifugiarsi in questo o quel convegno. Scelte in fondo comprensibili considerato che da domani, voltata pagina, tutto tornerà come prima. Le manifestazioni e i convegni, è vero, non creano lavoro: e spesso,
purtroppo, non risolvono nemmeno i problemi...
L’EXPO DIVENTI ANCHE GUERRA ALLA FAME
DON LUIGI CIOTTI, ERMANNO OLMI,
CARLO PETRINI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
È
oramai senso comune ritenere
che il cibo sia parte costitutiva
del processo evolutivo dell’uomo
e la capacità di condividere questa risorsa di vita sia la misura
del nostro farsi umanità.
Il Pianeta che ci ospita non sopporta più le
nostre offese. Non si può rimanere passivi di
fronte all’avvelenamento delle fonti di cibo provocato dalle spregiudicate economie globali
che, per un falso concetto di modernità, giustificano ogni stoltezza. E non ci consola che oggi
questi padroni del mondo guardino smarriti le
rovine del loro stesso fallimento, incapaci di
progettare altrimenti.
Oggi la fame che perseguita grandi parti di
mondo, determina migrazioni epocali, bibliche.
Il Mediterraneo ogni giorno è tomba di una disperata umanità che cerca di superare i confini
visibili e invisibili che la privano del cibo quotidiano. Le madri che affidano a criminali scafisti
le sorti di un bambino che forse non vedranno
mai più, si separano dal proprio affettivo biologico, nella speranza che il figlio possa avere un
giorno la certezza di mettere insieme il pranzo
con la cena e che quel cibo che ora manca, sia
finalmente condito di libertà e di democrazia.
A partire da queste dissonanze ormai intollerabili, nasce il nostro bisogno di lanciare un
appello affinché l’Expo non si riduca a un’esposizione senz’anima, dove si enunciano vasti
programmi e nobili intenzioni, mentre si tace
sulla povertà e le ingiustizie che opprimono la
vita di milioni di persone. Sono sotto gli occhi di
tutti gli effetti di un sistema politico-economico
che, a quasi settant’anni dalla «Dichiarazione
universale dei diritti umani», non solo non ha
eliminato le ingiustizie ma le ha moltiplicate, nonostante gli studi più seri e documentati dicano
che il nostro pianeta avrebbe tutte le risorse per
garantire a ogni persona una vita dignitosa, non
solo libera dai bisogni primari, ma garantita nei
suoi diritti materiali, culturali, spirituali: la casa,
il lavoro, l’istruzione, la salute.
La povertà, la miseria dei disperati, non sono calamità, fatalità o un prezzo da pagare a
una malintesa idea di «sviluppo». Sono invece
il frutto di scelte che hanno svuotato la politica della sua anima sociale. Cioè della sua principale responsabilità – uniformandola a logiche economiche che tanto badano ad accumulare profitti quanto poco a suddividerli con un
minimo senso di equità.
E da queste considerazioni che tre amici si sono ritrovati per aprire un dibattito collettivo non
più moralmente rinviabile. Vorremmo insieme
ad altri mettere a dimora un seme che possa crescere rigoglioso: il seme del buon senso e della
dignità di ogni abitante della nostra casa comune: la terra. Vorremmo lavorare con l’energia della nostra e vostra anima, di chi ha voglia di fare
un po’ di strada insieme che possa cambiare in
meglio e per sempre a rendere le parole «nutrire
il pianeta, energia per la vita» una realtà per tutti. A partire dai contadini, custodi fedeli dei campi coltivati, della fertilità delle zolle, migliorando i
frutti, migliorando noi nel saperli ascoltare.
Questa utopica sfida ci viene da un lontano
passato e occorre fare qualcosa di definitivo e importante per debellare la fame e la malnutrizione
nel mondo, un’indegna vergogna che affligge più
di un miliardo di umani e che non è più tollerabile. La fame non è una fatale calamità che ha colpito qualche nostro fratello per cui ci si può limitare a provare dispiacere: la fame e la malnutrizione sono anche colpa nostra e ne siamo in qualche
modo responsabili perché ci sono tutte le possibilità per eliminarle e invece continuano a mietere vittime, soprattutto tra i bambini ai quali non
Se un calciatore
declama Calvino
Pane al pane
LORENZO
MONDO
“L
ibriamoci” s’intitola la manifestazione che
per tre giorni,
dal 29 al 31 ottobre, dovrà promuovere il libro
nelle scuole di ogni ordine e grado che vorranno aderire all’iniziativa. Varata dai ministri dell’Istruzione e dei Beni culturali,
è gestita da Romano Montroni,
presidente del Centro per il libro e la lettura. Ma quale sarà la
formula adottata per instillare nei
ragazzi la passione per la parola
scritta, per contrastare il declino
impressionante della lettura?
Mortificata e negletta per altre
attività che ignorano i tempi lenti
della riflessione e dell’immaginazione? L’idea è quella di “libere”
letture, fatte ad alta voce, alle quali sono chiamati a partecipare, secondo il ministro Franceschini,
“scrittori, musicisti, cantanti, attori, sportivi, giornalisti”.
La posta è così alta, che non
possiamo fare gli schizzinosi. Accettando che si corra qualche rischio. Ad esempio, che l’attenzione degli studenti si riversi più sul
declamatore, favorito da una lar-
viene nemmeno garantito il diritto fondamentale
ad un accesso a un cibo buono, salutare, sufficiente, giusto. Dobbiamo cambiare: possiamo ridurre il nostro spreco quotidiano, fermarci a riflettere su quanto buttiamo via, quanta ricchezza ed energia per la vita riusciamo a volte a bruciare in un amen.
La biodiversità che si riduce a ritmi impressionanti, è un patrimonio irrinunciabile che va custodito e tutelato. Il suolo fertile che è insostituibile, sacro e in costante pericolo, è una risorsa che
abbiamo il dovere di proteggere per garantire il
diritto al cibo delle generazioni. Dobbiamo dunque superare questi problemi a partire dal bene
più prezioso, indispensabile, che ci mette in diretta relazione con la natura, che può essere fonte di
piacere, convivialità e condivisione: il cibo.
C’è un grande bisogno di speranza e noi dobbiamo esserne un segno visibile ricercando alleanze e fiducia, stupore e accoglienza reciproca.
Speranza è la consapevolezza che solo unendo le
forze degli onesti la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento. Noi tre amici, intanto, uniamo le nostre energie e di tutti quelli come
noi ci credono e cominciamo subito: solidali e
senza alcuna enfasi, a partire dalle cose minute
del nostro quotidiano. Ricominciamo dai nostri
comportamenti nel fare le cose che sappiamo fare e farle sempre al meglio. E per questo, occorre
un supplemento di anima. In questa visione ideale del mondo l’Expo deve diventare occasione
per tutti gli uomini di buona volontà, per condividere il proprio cibo, con la coscienza che è anche
e sempre quello degli altri. C’è un destino comune che ci attende e uniti acquisteremo coscienza
di popolo, di un’unica umanità.
San Francesco, il poverello di Assisi, ci ha detto tutto con il suo Cantico delle creature. La sua
contemplazione del Creato è un inno alla felicità:
«Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò
che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete
a fare l’impossibile».
ga notorietà, che sullo scrittore da
celebrare. Gadda e Calvino
schiacciati da un popolare attore
o calciatore? Sarebbe un modo
per scantonare dal problema, per
assegnare un’altra volta alla lettura una posizione laterale e subalterna. Soprattutto, non si deve
pensare a una delega che esenti
gli insegnanti da una precisa responsabilità, che li privi anche di
una gelosa prerogativa. Spetta in
prima istanza agli insegnanti (che
abbiano beninteso conservato il
gusto di una libera lettura) educare gli allievi all’amore per i libri.
Nei modi più diversi e inventivi.
Ricordo ancora, con riverenza, un
mio lontano insegnante di ginnasio. Raccomandava di trascrivere
su un quaderno brani significativi
delle letture extrascolastiche, fino
a comporre un piccolo prontuario
di lessico e di stile, al quale attingere durante le prove in classe. In
realtà, si trattava di un espediente, per costringerci a leggere e
compulsare libri. Inoltre, divagando dal programma, dava conto delle “sue” letture. “Uomini e
cose del mondo antico”, dove il
grecista Arturo Paoli sapeva sprigionare dal rigore specialistico
storie avvincenti di vita quotidiana che davano senso e calore allo
studio della grammatica e della
sintassi. “Città di pittori”, di Piero
Bargellini, che esaltava nella sua
bella prosa toscaneggiante l’età
del “magnifico Lorenzo”. “Badate.
Non l’abusato Lorenzo il Magnifico: perchè basta lo spostamento
di un aggettivo per dare alle lingua nuovo nerbo e freschezza”.
Autori ed accorgimenti desueti,
che possono indurre al sorriso,
ma testimoniano un fervoroso
servizio reso alla civiltà del libro.
Di questo sentiamo oggi l’acuto
bisogno.
Lettere e Commenti .25
.
LA DESTRA
CHE RISCHIA
LA SCOMPARSA
GIOVANNI ORSINA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
L
a «destra storica» – la destra berlusconiana che è vissuta dal 1994 al
2011, nella stagione della repubblica
bipolare – si muoveva in sostanza
lungo tre linee. La prima era quella,
propagandata ben più che praticata, della «rivoluzione liberale»: meno Stato e più mercato.
La seconda, appoggiata fra il 2001 e il 2008 agli
Stati Uniti di Bush junior, era la politica estera
atlantista. La terza, conservatrice sui temi sociali e bioetici e ispirata dal pontificato di Benedetto XVI, ha raggiunto il culmine nel 2005 col
referendum sulla procreazione assistita. Le tre
linee, inoltre, portavano la destra berlusconiana ad assumere un atteggiamento critico nei
confronti dell’Europa, ma non antieuropeista.
Per varie e diverse ragioni – a cominciare dal
cambio della guardia a Washington e in Vaticano – oggi in Italia un’identità conservatrice non
può più fondarsi su quei pilastri. Non solo. La
crisi economica e l’antieuropeismo montante
hanno restituito una ragion d’essere robusta alla destra protestataria e radicale, gonfiandone
l’elettorato – al di qua, ma anche al di là delle
Alpi. Tanto che il problema di come tenere insieme in uno stesso schieramento moderati ed
estremisti, se dal 1994 al 2008 in Italia ha tormentato soprattutto la sinistra, negli ultimi anni s’è spostato sul versante opposto. Oggi l’area
elettorale e culturale di centro destra, oltre a
essere in crisi di identità, si trova così schiacciata fra i «due Mattei»: Matteo Salvini da un
lato, accampato sul terreno della destra ostile
all’Europa; Matteo Renzi dall’altro, che sempre
più dilaga al centro. E non è affatto impossibile
che diventi irrilevante: «invenzione» di Silvio
Berlusconi, prodotto della crisi di sistema dei
primi Anni Novanta, il centro destra che non ha
saputo riformare le istituzioni, organizzarsi in
partito né dotarsi di una classe politica robusta
potrebbe benissimo essere cancellato dalla
nuova crisi di sistema che s’è aperta nel 2011 e
dall’appassire del leader di Arcore.
Che così accada o non accada, dipenderà sia
dalle strategie degli uomini di quella parte, sia
dalla riforma del sistema elettorale. La linea
che ha seguito Berlusconi negli ultimi mesi,
schiacciata sul governo, non è certo la più adatta a proteggere lo spazio elettorale e politico
fra i «due Mattei». Soprattutto le sue ultime
iniziative sui patti di convivenza e sull’immigrazione, al contrario, sembrano fatte apposta
per ridurre quello spazio ai minimi termini. Al
di là del merito delle decisioni e del modo nel
quale ci si è arrivati, sorprende il tempismo:
che bisogno c’era di dare un colpo ulteriore all’identità già periclitante di Forza Italia, proprio nel momento in cui Renzi e Salvini, con
manovra a tenaglia, danno l’assalto all’elettorato che fu berlusconiano?
Una prima possibile risposta a questa domanda è che Berlusconi, abbandonata ormai
del tutto l’idea di poter tornare maggioritario,
stia puntando a fare di Forza Italia il socio di
minoranza del Pd – un po’ come i socialisti coi
democristiani. Una seconda possibile risposta
è che stia perseguendo un disegno lungimirante: un bipolarismo maturo fra due forze liberali, politicamente vicine l’una all’altra, al quale si
arriverà quando il centro destra sarà stato del
tutto rinnovato da un lungo periodo di opposizione. Le due ipotesi presuppongono leggi elettorali ben diverse: nel primo caso il mantenimento del proporzionale; nel secondo, al contrario, una riforma che dia vita a un sistema
fortemente maggioritario. Altre possibili interpretazioni hanno poco a che vedere con la politica, ma sono o psicologiche – Berlusconi, in definitiva, potrebbe essere poco interessato al futuro del centro destra –, oppure aziendali.
La situazione è del tutto aperta, e bisognerà
vedere nei prossimi mesi in quale direzione evolverà. Al termine di questo ragionamento, però, la
seconda delle domande che ponevo in apertura è
rimasta ancora inevasa: ma che cosa importa all’Italia che ci sia una forza robusta di centro destra moderato? Importa, in realtà, e molto. Per almeno due ragioni. In primo luogo perché il sistema politico che si sta delineando in questi mesi,
imperniato sull’egemonia del Pd di Renzi e sull’opposizione vociante ma sterile di grillini e leghisti, è inevitabilmente destinato sul medio periodo
a rivelarsi del tutto disfunzionale. In secondo luogo perché certe esigenze «di destra» diffuse nell’opinione pubblica – sulla sicurezza, ad esempio,
o sull’immigrazione – sono destinate a farsi più
forti nel prossimo futuro, ed è bene che trovino
anche delle risposte moderate. Lasciare che se ne
occupi soltanto la Lega – non per caso in crescita
nei sondaggi, e pronta adesso a ritentare la conquista del Sud – non è indice di grande saggezza.
26
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Barbareschiversoladirezionedell’Eliseo
CULTURA
SPETTACOLI
Luca Barbareschi dovrebbe essere il nuovo direttore
artistico e gestire il Teatro Eliseo; gli abbonati, assicura,
possono stare tranquilli: «La stagione è salva». L’attore è
disposto a rilevare la quota di Vincenzo Monaci, attuale
direttore, che però precisa che non è stato ancora raggiunto
alcun accordo: «Ci vuole la maggioranza dei 4/5 delle quote
(suddivise tra tre soci)» e lui non ha ancora dato il suo
assenso. Sul teatro pende una minaccia di sfratto a fine mese
&
ELENA LOEWENTHAL
l suo ultimo romanzo, Giuda
(Feltrinelli, pp. 329, € 15,30),
esce in questi giorni in Israele e in Italia. Amoz Oz è felice di questa coincidenza
perché ama il nostro paese e ne è
ricambiato. A più di dieci anni di
distanza dall’indimenticabile Una
storia di amore e di tenebra, che
nel nostro paese ha venduto più
di un milione di copie, lo scrittore
israeliano torna ai suoi lettori con
un romanzo di grande respiro.
Pieno di malinconia e di ombre, di
voci e silenzi. Un grande romanzo
per il quale non si esita a usare la
parola «capolavoro» perché non
gli manca nulla per stupire e coinvolgere. Ora, dalla sua casa di Tel
Aviv, Oz aspetta con serenità ma
anche un poco di trepidazione le
impressioni di critici e lettori,
tanto in Israele quanto in Italia.
I
Anche Giuda è in fondo una storia
«di amore e di tenebra» che intreccia una vicenda personale e quella
nazionale. Quali sono le sue note
dominanti?
«È una storia molto intima, da tea-
LA TRAMA
«Tre personaggi e molti spettri
a Gerusalemme tra 1959 e ’60
E una tesi di laurea sull’Iscariota»
Atteso a Milano
per Bookcity
Amos Oz è atteso a Milano
per Bookcity, la kermesse
in programma dal 13 al 16
novembre con 900 eventi
(www.bookcitymilano.it)
Interverrà nella giornata
conclusiva, alle ore 18 con
Fabio Vacchi, nell’incontro
dal titolo «The Times They
Are A Changin’. Scintille
per un mondo che cambia.
Una storia di passioni e di
tradimenti». Nato a
Gerusalemme 75 anni fa,
Amos Oz è autore di
numerosi romanzi, tra cui
l’autobiografico Una storia
di amore e di tenebra
(2002) che ha venduto
in Italia oltre un milione
e mezzo di copie
DANIEL DAL ZENNARO/ANSA
tro da camera. Ci sono tre personaggi e molti spettri, che vivono
nell’ultima casa di Gerusalemme,
in fondo alla città. Siamo nell’inverno tra il 1959 e il 1960. Sono persone molto diverse fra loro: Shemuel ha 23 anni, è un rivoluzionario che vuole capovolgere il mondo
e all’inizio ama perdutamente Che
Guevara ma alla fine del libro un
po’ meno. Gershom Wald è il suo
contrario: un vecchio invalido disilluso, contrario a tutte le rivoluzioni, alla sola idea di redimere il mondo, ma non certo perché sia buono,
anzi. Fare, secondo lui, significa irrimediabilmente guastare. Fra i
due c’è Atalia, una donna di 45 anni, molto affascinante e sensuale
ma delusa dalla vita. Ce l’ha con il
mondo e in particolare con il genere maschile. Il romanzo è in fondo
la cronaca di un miracolo: alla fine
del libro i tre si vogliono bene. Non
ero sicuro di riuscire a far succede-
AMOS OZ
Sono un traditore
e me ne vanto
Si intitola Giuda il nuovo romanzo dello scrittore israeliano
“Sono in ottima compagnia: Geremia, Lincoln, Ben Gurion...”
Mi ha sempre attratto
la figura del traditore:
è chi anticipa i tempi,
cambia mentre gli altri
no, non capiscono
e anzi temono
il cambiamento.
Essere chiamato
traditore è per me
una medaglia
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Premiato il direttore dei musei di Damasco
«Il gioco del teatro» di Conte e Calì
Maamoun Abdulkarim, direttore dei musei e delle antichità di
Damasco, ha ricevuto a Venezia il riconoscimento internazionale del
Cultural Heritage Rescue Prize, alla prima edizione, istituito per
premiare i coraggiosi che si battono per difendere il patrimonio
culturale. Abdulkarim è stato tra i protagonisti nello sforzo di
proteggere il patrimonio culturale siriano, uno dei più antichi al
mondo, dai danni causati dai predatori, dalle milizie armate, dai
combattimenti tra le forze regolari, i ribelli e gli appartenenti all’Isis.
È aperta fino all’8 novembre nella Galleria Nuages di Milano (via del
Lauro 2) la mostra «Il gioco del teatro», che presenta una quarantina
di lavori tra i collage del regista e scrittore Tonino Conte e i bozzetti
della scenografa e costumista Santuzza Calì. L’esposizione rilegge
la storia dell’amicizia tra i due, favorita negli Anni 70 da Emanuele
Luzzati, raccontando l’avventura della scena attraverso opere
diverse tra loro e provenienti da differenti universi poetici, ma unite
dall’idea che il lavoro sulla scena è in realtà un gran gioco.
re questo piccolo
miracolo, quando ho
cominciato a scrivere. Sono contento
per loro, che sia successo. Sapevo che
sarebbe stato difficile. Shemuel, come
Giuda, è un traditore. Tradisce i genitori rifiutandoli, i professori abbandonando la ricerca. Ma in
quei quattro mesi
d’inverno impara ad
amare la mamma. E
ci va anche a letto,
cosa che in fondo capita più o meno a
tutti, idealmente…».
In Giuda Gerusalemme
torna al centro della
storia. Che cosa è per
lei questa città?
«Almeno sette-otto
dei miei romanzi si
svolgono qui, più o
meno a metà del secolo scorso, quando
la città è divisa fra
Israele e Giordania,
è accerchiata dal filo
spinato e dalle mine.
È una città dalla
frontiera invalicabile. Assediata dal nemico, malinconica
come poche altre.
Ma è anche la città
dei sogni di redenzione. A Gerusalemme tutti sono anche un po’ profeti
e un po’ messia».
Al centro del romanzo, cominciando
dal titolo, c’è il tema del tradimento.
La sua scrittura esplora sempre i sentimenti più ardui da descrivere così
come da confessare. Quale, per l’appunto,iltradimento.Perchél’hascelto come filo conduttore?
«Sono sempre stato attratto dai traditori. Mi affascina la persona che gli
altri chiamano “traditore” perché anticipa i tempi. È l’uomo che cambia
mentre gli altri no e non capiscono,
anzi temono il cambiamento. Anch’io
sono stato chiamato e ancora mi chiamano traditore. Ma considero questo
appellativo alla stregua di una medaglia! E sono in ottima compagnia, sa.
Il profeta Geremia è chiamato traditore. Come Abramo Lincoln che ha
abolito la schiavitù. Churchill che ha
fatto a pezzi l’impero britannico e De
Gaulle che ha posto fine al colonialismo francese sono stati accusati di
tradimento. Per non parlare di Ben
Gurion che nel novembre del 1947
ha accettato la spartizione della Palestina in due Stati, uno ebraico e
uno arabo. Anwar el-Sadat, che ha
fatto la pace con Israele, è stato ammazzato perché lo consideravano
un traditore. Begin che ha restituito il Sinai all’Egitto, Rabin che ha
fatto la pace con i palestinesi: anche loro sono stati chiamati traditori. In breve, è un club di cui sono
fiero di fare parte. E in questo mio
romanzo, tra i fantasmi che abitano
l’ultima casa di Gerusalemme, c’è
anche Giuda Iscariota, l’oggetto
della tesi di laurea che Shemuel lascia bruscamente a metà. Giuda è
un traditore, ma è anche il più fedele discepolo di Gesù. È, soprattutto,
colui che lo ama più di ogni altro».
A proposito di fantasmi presenti - e
assiduamente - nella casa di Gerusalemme in cui si svolge la storia, ce n’è
uno non meno ingombrante. È il padre di Atalia, Shaltiel Abrabanel. Politico, pensatore eccentrico, teorico
del sionismo o forse soprattutto sognatore?
PALESTINESI E EBREI
«È possibile dire loro “piantatela
di odiarvi e amatevi”? Per ora no
La realtà non risponde al sogno»
«Shaltiel è molto vicino a Giuda, ma
ancor più a Gesù: crede fermamente
nell’amore universale. Auspica un
mondo senza Stati e senza confini nazionali. Fatto di molte lingue, molte
culture, molte comunità, ma senza
eserciti né frontiere. È utopia, questa? La risposta la dà sua figlia Atalia,
che di lui dice: non apparteneva a
questo mondo. È vissuto troppo presto o troppo tardi. Per parte mia, sarei felice di sapere che i miei pronipoti e i nipoti dei miei nipoti vivranno in
un mondo senza confini, in un mondo
non dissimile da quello che Shaltiel
ha sognato fino alla fine della sua travagliata vita, ancora una volta segnata dalla macchia del “tradimento”.
Ma, venendo a temi più concreti e
presenti, se mi chiedete: è possibile
mettere nello stesso letto palestinesi
e israeliani? Dire loro: adesso piantatela di odiarvi e amatevi? La risposta
è chiara: no. Per ora no. La realtà non
risponde al sogno. Per ora no».
Scritto nell’81 dall’allora dirigente del Pci, ora ripubblicato:
descrive un sistema che in fondo non è cambiato
MARCELLO SORGI
ell’estate del 1981 sul tavolo di Emanuele Macaluso, allora alto dirigente
del Pci, arrivò una strana
richiesta del direttore di
Panorama, Carlo Rognoni: scrivere un
giallo da allegare al settimanale. Rognoni era rimasto colpito da un editoriale di Macaluso su Rinascita, dedicato a «I Santuari», che diede il titolo al
giallo ripubblicato in questi giorni con
una prefazione di Massimo Bordin da
Castelvecchi (pp. 92, € 12), e contenente un’originale analisi delle forze
oscure che solo tre anni prima avevano condizionato l’esito del sequestro e
dell’assassinio di Aldo Moro. Il giallo
doveva partire da lì, per mettere in
evidenza, sotto forma di «racconto a
chiave» ciò che era intuibile, ma non
dimostrabile, dell’inquietante faccia
nascosta della realtà italiana.
La tesi di Macaluso, tendenzialmente anti-dietrologo – scettico, cioè,
sulle diffuse scuole di pensiero che mirano a spiegare le opacità di molti
aspetti della vicenda italiana in termini di servizi segreti deviati, pressioni
internazionali, ingerenze di Stati stranieri – era che sì, certamente questi
agenti sotterranei intervenivano sul
corso degli eventi nazionali; ma il fondamento di tutto ciò non andava cercato al di fuori del sistema, bensì al suo
interno. E più specificamente dentro
la crisi della Democrazia cristiana, che
per più di trent’anni – in un contesto di
lotta di correnti e di leadership alternativamente emergenti e sconfitte –
aveva retto gli equilibri del Paese. E da
un certo punto in poi aveva originato
al suo interno una sorta di «Superpartito», sciolto da qualsiasi controllo democratico come quelli a cui, volenti o
nolenti, i democristiani dovevano sottoporsi, e dominato da una «Triade» di
mafia, servizi segreti e massoneria, solidamente radicata in Italia.
Una tesi come questa, che Macaluso aveva svolto in termini realistici, indicando la crisi del centrosinistra a
N
I funerali
di Moro, il 13
maggio ’78:
da sinistra
Ingrao, Leone,
Fanfani,
Andreotti
e Colombo.
A lato
Emanuele
Macaluso,
90 anni
partire dal 1968 e la nascita delle Regioni e di una nuova disinvolta classe dirigente locale nel 1970 come punti di partenza della degenerazione del sistema,
ben si prestava in effetti a uno sviluppo
giallo. Che l’autore realizzò volentieri,
come s’intuisce leggendolo, imitando un
po’ lo stile di Leonardo Sciascia e distribuendo nel suo racconto una serie di
personaggi indicati con qualifiche allusive ma perfettamente riconoscibili da
chiunque avesse avuto a che fare con la
politica italiana in quegli anni: il «Ministro Militare deferito», cioè Mario Tanassi, il socialdemocratico responsabile
della Difesa processato per lo scandalo
Lockheed; il «Ministro Mercantile inquisito», cioè Giovanni Gioia, responsabile della Marina, prima ancora di Salvo
Lima, che cadrà per mano di killer mafiosi nel 1992, accusato di essere lo sno-
Un libro di Gianni Oliva: tra gli italiani anche Pisacane e il papà di Emile Zola
è il contabile fiammingo che si
arruola dopo essere stato abbandonato dalla moglie, fuggita col figlio piccolo. E c’è il tenente che
vent’anni dopo cade al suo fianco in una
scaramuccia coi Tuareg. Ma quando i
compagni raccolgono i loro resti, trovano nel portafoglio del più anziano la foto di una bellissima sposa; e in quello
del tenente l’immagine della stessa
donna, invecchiata. Erano padre e figlio, non l’avevano mai saputo perché
nella Legione straniera nessuno parla,
o parlava, del proprio passato.
Ora è un corpo d’élite come tanti. E
si aggrappa al mito, a quasi due secoli
di avventura che hanno nutrito cinema, romanzo, memorialistica e pubblicità. Un libro di Gianni Oliva (Fra i dan-
C’
La Legione straniera sfila a Parigi
nati della terra, Mondadori) ricostruisce
questa epopea di sangue, di eroismi, di
sbandati, di sconfitti e di eroi per caso
legati da un vincolo potentissimo, insomma l’essenza misteriosa del soldato.
È una storia poco nota, con una presen-
27
Macaluso, l’affaire Moro
è un giallo a chiave
Legione straniera, l’epopea degli eroi dannati
MARIO BAUDINO
.
za italiana che culmina, si fa per dire,
con Giuseppe Bottai, l’ex ministro fascista dell’educazione che nel ’44 si arruola, soldato semplice: e alla fine della
guerra farà il presentatarm a De Gaulle.
Uno dei primi legionari fu però Carlo Pisacane, il martire risorgimentale
finito sui banchi della scuola dell’obbligo grazie a una poesia di Luigi Mercantini («Eran trecento, eran giovani e forti / e sono morti»). La sua è una grande
storia romantica: ufficiale dell’esercito
borbonico, di alto lignaggio e di grande
avvenire, fugge non per politica ma per
amore, portando con sé l’amatissima
Enrichetta Di Lorenzo, moglie però di
un cugino. L’esilio è esaltante e durissimo, fra arresti e persecuzioni. Per di
più non ci sono soldi. Così, per mantenere Enrichetta e il figlio, Carlo Pisacane si arruola, nel 1847; per lui è una
scuola di guerriglia, in attesa delle battaglie italiane.
In quel momento la Legione ha già
un passato interessante: per esempio
ha concluso la lunga e difficile campagna per il controllo dell’Algeria, lo scopo del resto per cui era stata creata da
Luigi Filippo d’Orléans, il re liberale
del 1830. Aveva infatti ereditato dal regime assolutista un problema politico
ed economico: l’invasione dell’Algeria,
ultima e impopolare decisione del predecessore Carlo X. Il corpo di spedizione non riusciva però a domare la guerriglia, era arenato. E il nuovo sovrano,
anziché ritirarlo, creò un reparto di volontari stranieri da spedire in Nord
Africa, a vedersela con l’inferno.
Il successo fu sbalorditivo: i candidati arrivavano da ogni parte, sempre
più numerosi. Si chiedeva loro, in cam-
do tra cosche e Dc;
l’«Altro Siciliano accantonato», alias
Franco Restivo, il ministro dell’Interno
dei giorni della strage
di piazza Fontana,
bruscamente e inspiegabilmente messo da parte. E poi «Alta Finanza», cioè Michele Sindona, il finanziere fatto fuori in
carcere dopo anni di
proficua amicizia con
la corrente andreottiana, l’«Elemosiniere ricercato» GiusepANSA
pe Arcaini, direttore
di Italcasse e protagonista del primo
scandalo per il finanziamento illecito dei
partiti, «Quello della chimica esiliato»,
cioè Eugenio Cefis, presidente dell’Eni
sparito a sorpresa senza spiegazioni e
rifugiatosi in Sudamerica, e così via.
Nel racconto di Macaluso, e nel colorito bestiario che lo animava, ogni personaggio aveva un suo ruolo e una sua
responsabilità. Tal che rileggere quella storia oggi, a trenta e più anni di distanza, serve a farsi un’idea di un passaggio importante della storia recente: quando appunto cominciò a deteriorarsi il potere senza alternative della Dc, architrave della cosiddetta democrazia bloccata italiana, in cui il bipolarismo era impedito dalla presenza
del maggior partito comunista dell’Occidente. E un assetto immutabile, che
poteva sembrare eterno, diede vita alla corruzione del sistema democratico
che sarebbe arrivata al terremoto della fine della Prima Repubblica.
Ma c’è un’altra ragione per cui vale
la pena di leggere, o di rileggere, il giallo di Macaluso. Pur essendo strettamente ancorato a fatti e personaggi di
trent’anni fa, descrive un sistema che
al fondo non è cambiato. In due parole,
Macaluso, sicilianamente, ha disegnato una metafora. E Castelvecchi, ripubblicandola dopo tanto tempo, l’ha
capita perfettamente.
bio di una nuova identità e di una protezione assoluta, un’età tra i 18 ai 40
anni, un fisico robusto e una ferma di
almeno tre anni. Nient’altro. Nell’Europa della restaurazione e dei moti liberali, ufficiali napoleonici, carbonari
e rivoluzionari videro nella Legione
non un semplice esercito, ma la Francia liberale, quella da cui tutto poteva
ripartire. La feroce repressione in
Africa non li turbava: era considerata
una «missione civilizzatrice».
Il più noto tra i primi legionari è Raffaele Poerio, aristocratico calabrese
antiborbonico che diventerà colonnello, per tornare in Italia dopo 17 anni,
nel ’48, ancora a combattere. Fra le assolate colline Africa, fino almeno a
questa data (dopo la quale per i liberali
c’è un posto sicuro: il Piemonte) non
saranno pochi i legionari imprevedibili. Per esempio l’ingegnere veneziano
Francesco Zola. Protagonista di un
brutto scandalo - ad Algeri rubò un
abito per donarlo alla donna amata venne rispedito a Parigi. Fu un dono
anche quello, ma alla letteratura: l’ingegnere mise su famiglia, ed ebbe un
figlio a nome Émile.
28
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Colloquio
Domingo, Nunez
Pappano, indovina
chi vedi al cinema
PIERO NEGRI
MILANO
amien Rice ha
quarant’anni e
tra pochi giorni
pubblica il terzo
album, ma si sente un debuttante: «Lo vivo come un disco d’esordio, il primo
album della mia nuova vita».
Il titolo è My Faded Favourite
Fantasy e già questa è una notizia: i precedenti si chiamavano O (2002) e 9 (2006).
Da otto anni non si avevano sue notizie musicali, se
non sporadiche e comunque
legate a progetti speciali, e su
di lui giravano molte voci e
numerosi interrogativi. Che
fine aveva fatto il cantautore
gentile e intenso di The
Blower’s Daughter («I can’t
take my eyes off you»), rimasto in classifica per due anni
un po’ ovunque, che poi si era
fatto nuovamente sentire
quattro anni dopo con un disco quasi subito rinnegato
(«Metà di quelle canzoni non
avrebbero mai dovuto vedere
la luce»)? Aveva ancora senso
attendersi qualcosa da lui?
Andava catalogato tra le stelle luminose bruciate dal loro
stesso precoce bagliore?
«Ora sono contento che sia
passato tanto tempo - dice lui
- perché di quel primo album
tutti se ne sono dimenticati.
Quando ho iniziato a pensare
che nessuno più si attendeva
qualcosa di me mi sono sentito veramente libero. Se tu credi a quello che dice la gente
del tuo “fantastico esordio”,
allora c’è un problema. Solo se
sei maturo, saggio e aperto (e
non era questo il mio caso),
puoi guardare al successo con
distacco. Ho fatto un disco, a
molti è piaciuto e ho cominciato a credere che il mio compito fosse proprio piacere alla
gente. Ci ho messo anni, ma
ora ho capito: queste nuove
canzoni non sono progettate
per piacere. Non sono neppure progettate, sono uscite e
basta, anche se le ho poi curato con meticolosità dettagli di
cui nessuno si accorgerà. Ma
io so che cosa ho fatto e questo
è importante: che cosa penseranno gli altri, invece, non è
affar mio. Anzi, la mia sfida intellettuale in questi ultimi anni è stata scoprire che cosa
avevo davvero paura di fare e
poi farlo subito. Come le interviste, per esempio».
D
In sala la stagione del Covent Garden
SERGIO TROMBETTA
LONDRA
edere il Winter’s
Tale al cinema mi
ha dato emozioni
mai provate in teatro. Sembrava di essere sul palcoscenico fra i danzatori. La ringrazio per questa sensazione
unica». In realtà la lettera di
questa anziana ballettomane
entusiasta per avere visto al
cinema Racconto di Inverno,
da Shakespeare, di Christopher Wheeldon con il Royal Ballet, è lunga e dettagliata: tre pagine. Ma Alex Beard, chief executive della Royal Opera House, ne legge
soltanto dei passi. Con soddisfazione: perché vuol dire
che proiettare in diretta i balletti e le opere dal Covent
Garden è una operazione vincente. «Nella stagione 13/14 –
commenta – il nostro pubblico al cinema è arrivato a
700 mila spettatori.
Per certi spettacoli,
come Giselle o
Schiaccianoci si è
dovuto ricorrere a
una seconda sala di
proiezione».
Per la prima della nuova stagione
Beard e Kevin
O’Hare, direttore
del Royal Ballet,
hanno presentato
sullo schermo, e dal
vivo al Covent Garden, Manon, prezio- un momento di Manon
sa specialità della
casa inglese, balletto di Ken- stagioni, una meraviglia di
neth McMillan nato 40 anni danza e con scene e costumi
fa, su musica di Massenet. spettacolari. Lauren CuthberDue protagonisti di eccezio- tson è Alice, ma la Regina di
ne: Maria Anela Nunez nel Zenaida Janovsky, perfida e
ruolo del titolo e il nostro Fe- bellissima, è un ruolo indimenderico Bonelli fascinoso Des ticabile. Poi naturalmente
Grieux. Curiosamente due Kaufman sarà Chenier, bello e
Manon hanno chiuso e aperto con-dannato alla ghigliottina,
la passata e la nuova stagio- Terfel è l’olandese volante.
ne. Puccini, con Jonas Kauf- «Show me the way to the next
man sexy superstar e McMil- whiskey bar» cantano in coro:
lan con l’altrettanto sexy Bo- già perché al Covent Garden
nelli. È stato visto, il balletto, non rinunciano neanche a moda circa 57 mila persone nel- strare al cinema un capolavoro
la sola Inghilterra, mentre le come la Mahagonny di Brecht e
sale nel mondo sono circa Kurt Weill. E poi Netrebko sa1200, compresa l’Italia dove rà Mimi in Bohème e Guglielmo
distribuisce la Qmi, (qmi.it, o Tell chiuderà la stagione a luroh.org.uk/cinema). Che an- glio con Pappano sul podio.
«V
Damien Rice, irlandese, ha 40 anni: il 9 novembre esce il suo terzo album, My Favourite Faded Fantasy
Damien Rice: canto
la mia nuova vita
L’autore irlandese torna dopo otto anni di silenzio
“La sfida, brani non progettati per piacere alla gente”
NeiCreamconClapton
AddioaJackBruce
1 A 71 anni è morto Jack
Bruce, ricordato soprattutto
per la breve ma memorabile
avventura dei Cream, che tra
1966 e ’68 con tre album diedero una svolta al rock, inventando un blues elettrico e potente mai sentito prima. Il trio
dei Cream nacque per mettere
insieme i tre migliori strumentisti attivi a Londra in quel momento: Eric Clapton alla chitarra, Ginger Baker alla batteria e, appunto, Bruce al basso.
Silenzioso, il vecchio Damien di vivere, sono cambiati anche i
Rice lo era in tutti i sensi: prima miei testi e le mie canzoni».
di questo album ha pubblicato
Prima ancora dell’uscita delin tutto una ventina di canzoni e l’album, Rice è partito per un
rarissime sono state le intervi- tour mondiale che ha già toccaste rilasciate. Ora non è certo to Milano nei giorni scorsi, con
un chiacchierone, ma a pochis- la promessa di tornare in Italia
simi selezionati interlocutori si con un concerto più rock nel
concede, pesando con attenzio- 2015. E ora? «Ora sono concenne ogni singola parola e con lun- trato sul prossimo album, che
ghe pause di riflessione tra una vorrei arrivasse più in fretta.
frase e l’altra. «Questo album - La mia sfida è: riesci a rimaneprosegue - l’ho
re concentrato
iniziato poco doIL SUCCESSO sullo stare conpo aver concluso
Sul se«Se sei abbastanza centrato?
il tour di 9. Avevo
guire il flusso
belle canzoni, ma saggio e aperto capisci della vita qualunche devi migliorarti» que cosa accada?
non mi piacevano
i testi: erano moVoglio davvero
ralisti, criticavano e basta. Ho imparare a essere me stesso
capito così che prima avrei do- veramente, prima di morire, a
vuto educare la mia mente. togliermi tutte le maschere,
Leggendo molti libri e frequen- una per una. Chi è la persona
tando alcuni corsi, le ho inse- che sta sotto tutte quelle persognato a non giudicare gli altri, nalità? Mi piace l’idea di inconma ad analizzare la mia reazio- trare davvero le persone, ma se
ne agli altri. Ci sono voluti anni, cerco verità anch’io devo essema ora non sono più interessato re vero fino in fondo. Questo è il
a fare la vittima, in nessun caso. mio hobby, il mio passatempo e
Una volta cambiato il mio modo lo sarà per sempre».
che questo sia un modo per diffondere la cultura?
Certo ci vogliono grandi
nomi e titoli di sicura presa e
compagnie rinomate. Mercanzia che da queste parti
non manca. Placido Domingo, Jonas Kaufman, Netrebko, Natalia Osipova,
Bryn Terfel in scena. Antonio Pappano, Daniele Rustioni e molti altri sul podio. In
tutto undici titoli, quattro
balletti e sette opere
Dopo Manon si parte con
l’opera: Domingo, Pappano e
Verdi con I due Foscari il 27 ottobre. Dopo un Elisir d’amore
con Vittorio Grigolo, Lucy
Crowe e Terfel, ecco Alice nel
paese delle meraviglie: a sorpresa, sarà il balletto di Natale invece dello Schiaccianoci. Ma lo
spettacolo di Christopher
Wheeldon è un hit delle ultime
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
on è privilegio da tutti vantare, come il Festival di Musica e Arte sacra, la Filarmonica di Vienna come orchestra
residente. Da tredici anni la rassegna, che si svolge nelle basiliche
papali all'interno di Roma, offre appuntamenti di alto livello che intrecciano musica e spiritualità grazie al mecenatismo della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, legata
al Vaticano, tesa al restauro di manufatti artistici e includente l'istituzione musicale austriaca nel proprio comitato organizzatore. Così
a San Paolo fuori le mura ogni anno
i Wiener danno un concerto sotto
N
Colonna
Sonora
GIANGIORGIO
SATRAGNI
Il Festival
di Roma
FULVIA CAPRARA
ROMA
L’
Uno Schubert
d’eccezione
per i Wiener
in visita papale
le migliori e prestigiose bacchette del nostro tempo, offrendo capolavori del repertorio sacro insieme a cori di alto livello. Per antonomasia lo è pure il Wiener Singverein, che ha fatto tappa a Roma insieme all'orchestra per il Lazarus di Schubert, diretto da Ingo Metzmacher, che finora si era
dedicato all'avanguardia radicale
del XX e XXI secolo, ma che si rivela sempre più un magnifico direttore a tutto tondo anche
nell'Ottocento schubertiano.
L'intento degli organizzatori
era sottolineare il valore della resurrezione, ma Schubert in realtà
Dafoe: non esiste più
un attore come
Seymour Hoffman
ultima immagine
cinematografica
di Philip Seymour
Hoffman,scomparso
lo scorso 2 febbraio a New
York, nel suo appartamento di
Greenwich Village, per overdose, è legata al senso di sconfitta. Nel finale della Spia,
tratto dal romanzo (Mondadori) di John Le
Carrè (titolo originale Yssa il buono) Hoffman è
Gunther Bachmann, 45 anni,
agente di spionaggio tedesco
completamente
dedito al suo lavoro: «Bachmann - scrive Le
Carrè - era un
mezzosangue
trasandato e irascibile, con le
spalle robuste,
spesso con tracce di cenere sul
bavero
della
giacca... determinato, carismatico
e irresistibile,
uno stacanovista
con un sorriso disarmante».
In «La spia», Willem
Eppure, fiuto e implacabile
Dafoe (sopra) è un
dedizione non gli risparmiano
banchiere; Hoffman
rabbie e delusioni, sentimenti
(qui a destra) una
che l’attore scomparso dovespia stacanovista
va conoscere bene: «Quello di
Hoffman - ha commentato ieri
il regista Anton Corbijn, presentando La spia a poche ore
dalla chiusura del Festival di
Roma - è il personaggio di uno
che, nonostante sia stato fregato dalla vita, continua ad
avere fiducia nell’umanità».
«Nel film (e nella vita)
«Odiava ciò che amava
Dirigerlo, nell’atmosfera amuna
brava
persona
che
si faceva a pezzi per
bigua e tesa di un action-thriller ambientato a Amburgo, è
credeva nell’umanità
recitare con immersione
stata un’esperienza straordimentre
verso
se
stesso
nel ruolo e completa
naria che resterà per sempre
aveva poca attenzione» assenza di vanità»
legata al dolore di una grande
perdita: «Nessuno, mentre giravamo, avrebbe mai potuto
prevedere quello che poi è
successo... qualcuno ha visto
un parallelismo tra questa me a lui era molto facile, perchè muni, tra cui la musica. Gli aveperformance e la sua vita, io era una persona semplice, alla vo fatto una cassetta con le canposso solo dire che, dopo la mano, per nulla presuntuosa». zoni che avrei voluto usare nel
scomparsa di Philip, rivedere La sua particolarità, aggiunge film e che a lui sono molto piail film è stato molto difficile». Dafoe, era nell’avere toni e ca- ciute, soprattutto Hoist that rag
Una commozione che si rinno- ratteri «estremamente perso- d i
To m
va nei ricordi del lavoro sul nali che, però, non gli impediva- W a i t s » .
set, anche nelle parole di Wil- no di trasformarsi in chiun- Con Seylem Dafoe che, nella Spia, è il que». Sul set della Spia (nelle mour Hoffbanchiere inglese Thomas sale dal 30), Hoffman divideva il man, il reBrue «grande
tempo anche gista della
esperto - scri- IL DIRETTORE MULLER con altri attori, Spia aveva
ve Le Carrè Hoss, Da- parlato di
«Ritengo la mia Nina
nella gestione
vid Bruhl, e con progetti fuesperienza conclusa tutti, sottolinea turi: «Spedi
grane»:
ho imparato molto» il regista, aveva ro che potremo di nuovo lavora- Gala: Trash di Stephen Daldry.
«Non potrò
mai dimenticaun «atteggia- re insieme per un altro film Cinema d’Oggi: Shier gongre il modo con cui ho lavorato mento protettivo, era sempre aveva detto l’attore al regista -.
min di Xu Ang
al fianco di Philip, un attore disponibile per consigli o inco- Ora sappiamo di più, e sento
Mondo Genere: Haider di
che ho sempre ammirato e ri- raggiamenti, era il loro mento- che insieme combatteremmo
Vishal Bhardwaj
spettato e che ho anche senti- re....di notte ci scambiavamo bene e saremmo indistruttibili,
Cinema Italia: Fino a qui tutto
to vicino per il modo con cui si mail sulle scene da girare, di- e questo è emozionante».
bene di Roan Johnson
Con La spia, con la commemuoveva tra cinema e teatro. scutevamo su come realizzarle,
Opera prima: Escobar: ParaHa iniziato da caratterista , alla fine ci siamo molto avvici- dia di Ficarra e Picone Andiamo
dise Lost di Di Stefano
poi è cresciuto, recitare insie- nati, anche grazie a passioni co- a quel paese e con i premi asse-
Il co-protagonista e il regista Corbijn presentano “La spia”
“Fu il suo ultimo ruolo, quasi una premonizione della fine”
I premi del pubblico
Vince«Trash»
.
Spettacoli .29
non vi credeva, tanto che di Lazzaro compone la morte circonfusa di
fede nell'aldilà e in Dio, ma non la
resurrezione per mano di Gesù:
l'oratorio drammatico s'interrompe lì, alla morte di Lazzaro, e la
musicologia è concorde nel ritenere che Schubert non andò oltre.
Nondimeno l'affresco, di raro
ascolto, è un magnifico torso in
cui la serenità del protagonista risalta ancor più nel contrasto rappresentato da altri personaggi,
che vivono nel terrore della morte:
sono momenti in cui Schubert svela una natura teatrale. Tuttavia effonde intorno a Lazarus un melo-
dismo carezzevole e un'armonia
morbida di cui i Wiener sono interpreti ideali: bastava ascoltare, pur
nell'acustica non ideale, le pennellate di clarinetti e corni perfetti,
oltre alla leggerezza proverbiale
dei violini. Metzmacher ha potuto
contare su solisti di vaglia, tra cui
un protagonista elegantissimo come il tenore Steve Davislim, una
Maria angelicata come Rachel
Harnisch e un Simone preso dal
terrore cone Daniel Schmutzhard.
gnati dal pubblico nelle varie
sezioni (Trash di Stephen Daldry trionfa nella più prestigiosa, «Gala», popolata di firme celebri), il Festival di Roma chiude i battenti, nella certezza di
un futuro incerto. Il direttore
Marco Muller abbandona la
poltrona con malcelato senso di
sollievo: «E’ un’esperienza che
non posso che ritenere conclusa. Bisognava adeguarsi ogni
anno a richieste diverse, prima
di fare un festival, poi di virare
sempre di più verso la festa, una
sterzata che quest’anno è stata
più marcata... Sono stati tre anni istruttivi, cercherò di utilizzare al meglio, nel mio lavoro di
professore, tutto quello che ho
imparato qui». La battaglia per
I film per ragazzi
la successione infuria già da
mesi, e di sicuro sulle future designazioni peseranno i dati di
questa nona edizione. Muller
accenna a istituzioni che scricchiolano, il direttore generale
della Fondazione del cinema
per Roma Lamberto Mancini fa
sapere che gli ingressi sono stati 80mila, esclusi i 24mila500
della sezione parallela Alice, e
che è prevista «una leggera flessione» dovuta all’eliminazione
di una sala e al fatto che le manifestazioni al Maxxi sono diventate gratis. Il presidente Bnl
Abete pronuncia una difesa
d’ufficio al grido di basta polemiche: «Mi pare ci sia una eccessiva attenzione a buttare giù
il festival anziché a farlo crescere. Se continua a crescere Bnl
manterrà il suo ruolo». In ogni
caso, sulla manifestazione che
oggi dedica al pubblico, dopo le
repliche nell’intera giornata, la
proiezione della versione restaurata del «Postino» di Michael Radford con Massimo
Troisi, i riflettori sono rimasti
ben accesi. Si stima che i partecipanti siano stati in tutto
150mila. Insomma, un patrimonio di interesse e attenzione c’è,
sarebbe importante dargli un
senso e non sprecarlo.
FILARMONICA DI VIENNA
ROMA E VATICANO, SAN PAOLO
FUORI LE MURA
****
Alice nella città
il successo
è under 18
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
La cosa più nuova, di questa edizione di Alice nella città, il festival dai 3 ai 18 anni, è vedere le
sale piene. La spiegazione la
danno gli organizzatori Gianluca Giannelli e Fabia Bettini: «E’
tre anni che cresciamo: quest’anno l’aumento è stato del
25%, nonostante la crisi». I dodici film scelti per il concorso,
ma anche alcuni fuori, raccontano storie di adolescenti, il passaggio dall’età in cui si è ragazzini a quello in cui si diventa grandi: crisi di identità, ricerca del
padre, perdita della madre, un
tentativo di suicidio, un amore
improvviso, una delusione, un
viaggio avventuroso. Un evento,
insomma, che dà una svolta all’esistenza segnandone una tappa. Con un paio di eccezioni sulla questione della diversità:
quella dovuta a una malattia nel
film libanese Ghadi, quella dovuta al colore della pelle in Black
and white dove stavolta, però,
sono i neri a non fidarsi. E siccome, come ci dicono i sociologi, in
Europa non si diventa più maggiorenni a 18 anni ma a 25 e in
Italia ancora dopo e forse mai, il
pubblico di Alice s’è allargato
agli adulti fino ad arrivare a
qualche anziano. Non a caso
che, in questa edizione, tra gli
interpreti ci sono tante celebri
star: Glenn Close, Vin Diesel,
Kevin Costner Stephen Daldry,
Benicio del Toro, Helena
Bonham- Cartner, la Kidman,
Ben Kingsley, Asa Butterfield.
«Nessuno dei nostri film lascia
indifferenti - spiegano gli organizzatori - Possono piacere o
meno, ma tutte puntano sull’emotività e l’emotività riguarda vecchi e giovani».
Sono piaciuti molto The Road
Within della regista e scrittrice
americana Gren Wells, premiato come miglior film, Trash di
Daldry, Premio speciale della
Giuria, il franco-canadese Lo
straordinario viaggio di T.S. Pivet di Jeunet , il britannico The
knife that killed me, il libanese
Ghadi che il suo paese ha presentato addirittura all’Oscar.
Folle, ovviamente, per I guardiani della galassia e per il cartone giapponese Doraemon 3d.
Ma anche l’italiano Mio papà di
Giulio Base è andato bene, soprattutto per il cast in cui Giorgio Pasotti ha dato il meglio. Basta? No. A quelli di Alice non basta. Sono separatisti e vogliono
abbandonare il «festaval»?
Niente affatto: vogliono continuare a viverci a fianco, ma vorrebbero che la Fondazione Cinema per Roma sostenesse iniziative che durino l’intero anno
e di cui il festival fosse solo il momento finale: «Se non insegniamo ai ragazzi a leggere i film,
non solo si perderà un linguaggio artistico e culturale, si chiuderanno le sale, si faranno solo
blockbuster, ma i festival stessi
non serviranno più a niente».
12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA F
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Spettacoli .31
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 26 ottobre 2014
Rai 1
6.00 Rai Parlamento Punto
Europa Attualità
6.30 UnoMattina in famiglia
10.00 Buongiorno benessere Tutti i colori della salute
10.30 A Sua immagine
10.55 Santa Messa Attualità
12.00 Recita dell’Angelus
12.20 Linea verde Attualità
13.30 Telegiornale
14.00 L’Arena Attualità
16.30 Tg1
16.35 Domenica In Varietà
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.35 Affari tuoi Game show
21.25 Carosello Reloaded
All’interno di ogni puntata una sit-com di produzione francese intitolata “Genitori - Istruzioni per l’uso”
Rai 2
6.30 Nautilus Cultura
7.00 Jake e i pirati dell’Isola
Che Non C’è Cartoni
8.15 Avengers Assemble Cartoni animati
8.35 Il nostro amico Charly TF
10.00 Anaconda Documentari
10.45 Cronache animali
11.30 Mezzogiorno in famiglia
Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Motori
13.45 Quelli che aspettano
Varietà
15.30 Quelli che... il calcio
Varietà
17.05 Tg 2 Flash L.I.S.
17.10 Stadio Sprint
18.10 90° minuto
19.35 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2
Rai 3
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.50 Le Frontiere dello Spirito
10.05 The Chef - Talento e passione in cucina Reality
show
11.00 Le storie di Melaverde
Magazine
12.00 Melaverde Rubrica
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 L’Arca di Noè Attualità Il
nuovo appuntamento
dedicato agli animali a
cura del Tg5
14.00 Domenica Live Varietà
18.45 Avanti un altro! Game
show Conduce Paolo
Bonolis, affiancato da
Luca Laurenti
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima Sprint
8.00 È permesso maresciallo?
(Tuppe, Tuppe, Marescià)
Film (comm., 1958) ★★
9.30 Metropoli Documentari
11.10 Tgr Estovest Attualità
11.30 Tgr RegionEuropa
12.00 Tg3
12.25 Ritratti: Claudio Villa
13.05 Colpo di scena Cultura
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.30 In 1/2 h Attualità
15.00 Tg3 LIS
15.05 Kilimangiaro - Il borgo
dei borghi Documentari
15.45 Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Che tempo che fa
Attualità
21.30
Il restauratore 2
21.00
NCIS
21.45
Report
21.10
I Cesaroni 6
FICTION. Questa volta Basilio
TELEFILM. Nell’episodio “La stel-
la del rock”, la squadra indaga
nel mondo del rock’n’roll dopo
che un ordigno esplosivo ha
creato panico durante le prove
di un concerto di beneficenza
ATTUALITÀ. Nuovo appuntamento con il programma ideato e condotto da Milena Gabanelli, considerato un punto di
riferimento nel giornalismo d’inchiesta televisivo italiano
FICTION. Mentre Alice e France-
(Lando Buzzanca) si ritrova a
dover indagare in ambito universitario, nel mondo degli scavi
archeologici. Una giovane
donna è in pericolo di vita
23.40 Speciale Tg1 Attualità
0.45 Tg 1 - Notte.
Che tempo fa
1.10 Testimoni e protagonisti
- Ventunesimo secolo
2.25 Settenote Musica e musiche Musicale
21.45 Hawaii Five-0 Telefilm
Hawaii Five-0 è la rivisitazione della serie
andata in onda dal 1968
al 1980
22.40 La Domenica Sportiva
Sport
sco, inaspettatamente, sono tornati insieme, Rudi (Niccolò Centioni), dopo i vani tentativi di
riavvicinarsi a Mimmo, decide
di conquistare Irene
23.30 Tg 3
23.45 Gazebo Attualità Il programma televisivo ideato e condotto da Diego
Bianchi in arte Zoro
0.45 Il candidato Zucca Presidente Attualità
23.30 X-Style Attualità
0.30 Maurizio Costanzo Show
- La storia Talk show
1.20 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.50 Paperissima Sprint
2.25 Se sei così ti dico sì Film
Italia 1
Rete 4
La 7
7.00 Superpartes Attualità
7.35 Supercar Telefilm
8.35 A-team Telefilm
10.30 Spot - Supercane anticrimine Film (comm., 2001)
★★
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset XXL
Sport
14.00 I pompieri Film (comm.,
1985) ★
16.00 Il magico tesoro di Loch
Ness Film-tv
18.00 Tom & Jerry Cartoni
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.00 Love bugs Sitcom
19.30 Il signore degli anelli - La
compagnia dell’Anello
Film (fant., 2001) con
Elijah Wood, Viggo
Mortensen. Regia di
Peter Jackson ★★★★
7.30 Superpartes Attualità
8.10 Mondo sommerso - America del Nord
9.05 Terra! Attualità
10.00 Santa Messa Attualità
10.50 I grandi della fede
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 I grandi della fede
13.00 Pianeta mare
13.55 Donnavventura Le
ragazze più sportive
della tv alla scoperta di
un nuovo continente
14.45 Tre scapoli e un bebè
Film (comm., 1987) con
Tom Selleck, Steve Guttenberg. Regia di Leonard Nimoy ★★
16.45 Lucky Luke - Pesce d’aprile Film-tv
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Tempesta d’amore SO
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 L’aria che tira - Il diario
10.50 Otto e mezzo Sabato
11.30 Bersaglio Mobile
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Il commissario Maigret
Telefilm
16.30 Jane Doe - Furto al
museo Film-tv con Lea
Thompson, Joe Perry.
Regia di Lea Thompson
18.10 L’ispettore Barnaby Serie
20.00 Tg La7
20.30 Domenica nel paese
delle meraviglie Varietà
Con Maurizio Crozza
21.30
Adam Kadmon Rivelazioni
ATTUALITÀ. Da un luogo segreto,
Adam Kadmon, ogni settimana,
rivelerà tutto quello che i poteri
occulti vogliono nascondere, verità scomode e teorie del complotto
0.15 Surviving disaster Attacco nucleare
1.05 Sport Mediaset Sport
1.30 Studio aperto - La giornata
1.45 Ogni volta che te ne vai
Film (comm., 2004)
21.30
Giù la testa ★★★★
21.10
La gabbia
FILM. (western, 1971) con Rod
ATTUALITÀ. Sesto appuntamento con Gianluigi Paragone. Il giornalista si propone di
rivelare i segreti della politica
con l’apporto di opinionisti e
ospiti in studio
Steiger, James Coburn. Regia di
Sergio Leone. Juan Miranda,
bandito messicano, si allea con
l’irlandese Mallory per rapinare
una banca
0.45 Los amigos Film
2.35 Django 2 - Il grande ritorno Film (avv., 1987) con
Franco Nero, Christopher Connelly, Donald
Pleasence. Regia di
Nello Rossati
0.00 Tg La7
0.15 Movie Flash
0.20 Il mio amico Eric Film
(comm., 2009) con Eric
Cantona, Steve Evets.
Regia di Ken Loach ★★
2.30 L’aria che tira - Il diario
digitale terrestre
RAI 4
21
11.05 Doctor Who Serie
12.35 Paris Express Film
14.10 Colpo perfetto
Film
16.00 Fumettology
16.30 Continuum Serie
18.00 Rai News - Giorno
18.05 Brothers & Sisters
Serie
19.35 Ghost Whisperer
Serie
21.10 La scomparsa di
Alice Creed Film
22.50 Mainstream 2014
23.10 Ironclad Film
RAI 5
23
10.00 Petruska Presenta
10.05 Chailly Dirige
Verdi Musicale
11.45 Biennale Danza
Rizzo Varietà
12.15 Inventare Il
Tempo
13.15 Ubiq - Alter Ego
13.45 Cult Book
14.15 Capolavori della
Natura
15.10 Terra Il Potere
delle Piante
16.10 Padre Cicogna
Teatro
RAI STORIA 54
19.00 L’Italia dei dialetti
- Dialetto lingua
segreta
19.30 R.A.M.
20.30 Il giorno e la storia
20.45 Il tempo e la storia
21.25 Interferenze.20
anni di televisione italiana -2000
22.00 Album-La compagnia
23.00 SuperstoriaDizionario
RAI MOVIE
8.30 Magnum P.I.
Telefilm
10.15 Adesso Cinema!
Attualità
10.40 Una Lunga
Domenica di
Passioni Film
13.15 Il velo dipinto Film
15.55 La leggenda di
Bagger Vance Film
18.30 Maverick Film
21.00 La solitudine dei
numeri primi Film
23.15 Le Ultime 56 Ore
Film
serie tv
intrattenimento
FAMILY
17.55 Mai Stati Uniti Cinque
personaggi scoprono di
avere un padre in
comune SKY COMEDY
18.20 Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Stavolta Bilbo Baggins
deve vedersela con il
malvagio drago Smaug
SKY CINEMA 1
18.55 Operazione sottoveste
Cinque ausiliarie e un
tenente fanno di un
sottomarino un luogo
di divertimento SKY
CLASSICS
19.00 Casanova Nella
Venezia del ‘500
Giacomo Casanova non
riesce a sedurre la bella
Francesca SKY PASSION
19.20 I segreti non riposano
in pace I giurati che
condannarono un serial
killer misteriosamente
cominciano a morire
SKY MAX
19.25 Faster Dopo 10 anni in
prigione, Driver intende vendicare il fratello,
assassinato SKY HITS
L’era Glaciale 2 - Il
disgelo Il mammuth, la
tigre e il bradipo scoprono che c’è pericolo
di un’alluvione SKY
18.20 Elementary FOX CRIME
Tutto in famiglia FOX
18.35 Donne nel mito:
Audrey Hepburn DIVA
CINEMA FAMILY
18.40 Bones FOX LIFE
18.45 Tutto in famiglia FOX
19.10 I Simpson FOX
19.15 CSI New York FOX
21.00 Il vedovo Il commendator Alberto Sordi
brama l’eredità della
moglie morta. Ma è
viva SKY CLASSICS
Mi rifaccio vivo
Pasquale Petrolo è da
sempre rivale di Neri
Marcorè. Si vendicherà
da morto SKY COMEDY
Holidaze - Il
Ringraziamento con i
miei Tornata nella sua
città, una giovane si
ritrova sposata col suo
primo amore SKY PASSION
Cani sciolti Denzel
Washington e Mark
Wahlberg, infiltrati,
dopo un colpo si trovano in fuga SKY MAX
21.10 The Grey Liam Neeson
di nuovo in un film
d’azione, isolato dal
mondo, braccato dai
lupi SKY HITS
Amici di letto Justin
Timberlake, dopo la
carriera di cantante,
afferma quella d’attore
SKY CINEMA 1
22.35 Sette anni in Tibet
Ultima guerra: durante
la fuga, Brad Pitt incontra il Dalai Lama sul
Tibet SKY PASSION
22
12.35 L’estate di
Martino Film
14.05 Fratelli nella
notte Film
15.55 Insieme a Parigi
Film
17.50 Rai News - Giorno
17.55 Doppio inganno
Film
19.45 San Giovanni
decollato Film
21.15 La donna perfetta
Film
22.50 Boardwalk Empire
4 - Erlkönig Serie
film
17.05 Iron Man 3 Film
ambientato in un
mondo colpito da una
guerra internazionale e
dal terrore SKY MAX
17.40 Monsters University
Prequel della storia dei
mostri più amati del
grande schermo.
Animazione SKY CINEMA
IRIS
24
LEI
19.35 A scuola di danza
ARTE
19.55 Gli anni ‘90
UNIVERSAL
NATIONAL
GEOGRAPHIC
20.00 Le Italie della Moda
ARTE
Moonshiners
DISCOVERY CHANNEL
CRIME
19.30 In Cucina con
GialloZafferano
FOX
LIFE
19.35 I Simpson FOX
20.00 Grey’s Anatomy La
sorella di April, venuta
a trovarla, inizia presto a darle sui nervi.
Intanto FOX LIFE
The Big Bang Theory
FOX
20.05 CSI New York
FOX
CRIME
20.30 The Big Bang Theory
FOX
20.40 Essorage
19.15 Accumulatori seriali
DIVA
UNIVERSAL
20.50 Donne nel mito: Ada
Ascarelli Sereni DIVA
UNIVERSAL
21.00 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Cucine da incubo FOX
LIFE
The Listener FOX
21.50 Perception FOX
21.55 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Bones FOX LIFE
22.45 Fede cieca DIVA
UNIVERSAL
Bones FOX LIFE
20.05 Cuochi e fiamme LEI
20.20 The Sing Off SKY UNO
20.30 Le Italie della Moda
ARTE
20.55 Cosa ti dice il cervello?
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
Malattie misteriose
LEI
21.10 Cirque du Soleil:
Amaluna ARTE
Hell’s Kitchen Italia
CIELO
MTV
26
13.30 Sky TG24 Primo
piano Informazione
13.45 WWE Domestic Raw
14.45 Wrestling - WWE
Smackdown
15.45 Shark Week Film
17.15 Stop & Gol Calcio
18.45 MotoGP Gara
19.30 Affari al buio
20.00 Affari di famiglia
21.00 Abduction Riprenditi la tua
vita Film
23.00 The Green Hornet
Film
16.00 Modern Family
Varietà
18.10 Plain Jane: La
Nuova Me Varietà
19.10 Catfish: False
Identita’ Magazine
20.10 Diario di una nerd
superstar Varietà
21.10 Il risolutore Film
23.00 Spit Varietà
0.00 Geordie Shore
Varietà
0.50 Mario - Una Serie
di Maccio
Capatonda Varietà
UNIVERSAL
17.25 Il Re Scorpione
Superstiti della tribù
degli Accadiani sono
assoldati per uccidere
stregone PREMIUM
CINEMA ENERGY
17.40 Due cuori e una provetta Jennifer Aniston
si affida alla procreazione assistita per avere
un figlio PREMIUM
CINEMA EMOTION
18.40 Il ladro di orchidee
Nicolas Cage decide di
inserirsi nella storia che
sta scrivendo. Un Oscar
SKY UNO
PREMIUM UNIVERSAL
19.25 Sai che c’è di nuovo?
Madonna ed Everett
alle prese con un rapporto ed un figlio difficile da gestire PREMIUM
DISCOVERY CHANNEL
NATIONAL GEOGRAPHIC
22.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
22.05 Hell’s Kitchen Italia
SKY UNO
22.10 Cirque du Soleil: I
segreti di Ovo ARTE
22.30 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
22.55 Come è fatto:
Supercar DISCOVERY
CHANNEL
Gli anni ‘90
NATIONAL
REAL TIME
31
18.10 Pazzi per la spesa:
la sfida Varietà
18.40 Pazzi per la spesa:
la sfida Varietà
19.10 Il mio grosso
grasso matrimonio gipsy US
21.10 Il boss delle cerimonie Varietà
23.05 My Shocking
Body
0.05 Malattie misteriose
2.00 Incidenti di bellezza
DMAX
CINEMA EMOTION
21.15 Un semplice desiderio
Giovane assume fata
per aiutare il padre a
recitare. Con Kathleen
Turner PREMIUM COMEDY
Crazy, Stupid, Love Cal
Weaver, 48 anni, è incapace di risolvere una
crisi coniugale PREMIUM
CINEMA EMOTION
Collateral Il killer professionista Tom Cruise
ha una notte per uccidere cinque persone
PREMIUM UNIVERSAL
22.50 The Mask 2 Un aspirante fumettista è sconvolto dall’apparizione in
casa della “Maschera”
PREMIUM COMEDY
23.15 Amore & altri rimedi La
storia d’amore tra
Maggie e Jamie, una
donna affetta dal
morbo di Parkinson
PREMIUM CINEMA EMOTION
23.30 RockNRolla One Two e
Mumbles hanno una
settimana di tempo per
restituire un grosso
prestito PREMIUM CINEMA
ENERGY
23.35 La furia dei titani
Perseo torna ad affrontare i mostri della
Grecia antica e gli dei
dell’Olimpo PREMIUM
CINEMA
0.30 Hazzard Bo e Luke
Duke a bordo della
Generale Lee ancora
alle prese col losco Boss
Hogg PREMIUM COMEDY
1.10 Duets In un bar karaoke si incrociano tre storie diverse. Con
Gwyneth Paltrow
PREMIUM CINEMA EMOTION
1.25 La mossa del diavolo
Tossica, moglie di un
guru, rivuole la figlia
dalla sorella Kim
Basinger PREMIUM
CINEMA ENERGY
52
15.00 Acquari di famiglia
15.50 I maghi delle auto
16.45 Fast N’ Loud
17.40 Affari a quattro
ruote
18.35 Affare fatto!
19.30 Affari a tutti i
costi
20.20 Banco dei pugni
21.10 Affari a tutti i
costi
22.00 Container Wars
22.50 Nudi e crudi
23.40 Campari Academy
serie tv
film
16.55 Austin Powers in
Goldmember Il Dr.
Male tenta ancora di
dominare il mondo. Ma
entra in azione Mike
Myers PREMIUM
21.30 Come è fatto
21.55 Ostetriche in sala
parto LEI
Cosa ti dice il cervello?
8
14.35 Due Uomini e 1/2 JOI
14.45 Er-Medici In Prima
Linea MYA
15.25 Mom JOI
15.50 Agatha Christie: Miss
Marple Nei Caraibi TOP
CRIME
16.15 Hustle - I signori della
truffa JOI
17.45 Law & Order: Los
Angeles TOP CRIME
18.20 Suburgatory JOI
18.45 Shit! My dad says JOI
19.00 Orange Is The New
Black MYA
19.05 Big Bang Theory JOI
19.25 Criminal Intent TOP
CRIME
19.30 Dr. House - Medical
division JOI
20.25 Orphan Black ACTION
21.05 Tenente Colombo:
Indagine Ad Incastro
TOP CRIME
21.15 The 100 ACTION
Big Bang Theory JOI
22.05 Suburgatory JOI
22.50 Criminal Intent TOP
CRIME
Gotham ACTION
23.20 Hart Of Dixie MYA
Shameless JOI
23.59 Arrow ACTION
0.10 The Carrie Diaries MYA
0.35 Mamma Detective TOP
CRIME
0.45 Chicago Fire ACTION
1.00 One Tree Hill MYA
2.10 Codice Rosso TOP
CRIME
2.25 The tomorrow people
ACTION
32
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
SPORT
Su la testa
Juve, chance di allungare in vetta e dimenticare il ko in Champions
Allegri sfida il Palermo e le critiche: “Non c’è niente da buttare”
Juventus
scivolone in Champions con
l’Olympiacos hanno fatto alzare la tensione nel mondo
bianconero, la possibilità di
affrontare il Palermo senza la
pressione della Roma sulle
spalle è un vantaggio che
nessun bianconero vuole
sprecare. «Torniamo a vincere: ora conta solo questo», è il
messaggio che il tecnico ha
spedito ai suoi. Conquistare i
tre punti in uno Stadium tutto esaurito diventa così un
obbligo e non vuol dire solo
allungare a 23 la striscia di
successi consecutivi in casa.
Per una volta i record passano in secondo piano, rispetto
alla voglia di riscatto e rilancio. «La squadra è stata attaccata ingiustamente per
aver sbagliato 45 minuti ad
Atene – reagisce Massimiliano Allegri -, come se fosse
Personaggi
GIGI GARANZINI
isogna pur rifarsi la
bocca le rare volte che
si può. Difatti è bastato
un buon Clasico, buono non
trascendentale, per la riscoperta di un calcio di campionato di tutt’altra categoria rispetto al nostro.
La sfida è durata soltanto
un’ora, chiusa da un errore
fatale di Iniesta a metà campo che ha innescato il 3-1 di
Benzema. Errore frutto di
eccessiva generosità e di
presunzione insieme: fatto
sta che quel pallone era di
Mascherano, come quasi tutti quelli che il Real della ripresa è riuscito a portare
nella metà campo blaugrana.
Così come nel primo tempo
B
Palermo
(3-5-2)
(3-5-2)
SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO 1 ORE 15
1
Buffon Sorrentino
5
Ogbonna Munoz
19
70
6
Bonucci Gonzalez
12
3
Chiellini Feddal
23
26
Lichtsteiner Morganella
89
23
Vidal Bolzoni
15
21
Pirlo Rigoni
27
8
Marchisio Barreto
8
22
Asamoah Daprelà
33
Tevez Vazquez
20
10
14
Davanti torna Llorente,
confermati Pirlo e Vidal
Il tecnico: «Abbiamo
subìtoattacchiingiusti»
L’austriaca Anna Fenninger (a sinistra nella foto)
e l’americana Mikaela Shiffrin hanno vinto ex aequo
il gigante di Soelden, prima gara di Coppa del mondo
di sci alpino; 3a Eva-Maria Brem (Aut), 5a Federica
Brignone (migliore azzurra) e 9a Nadia Fanchini.
Oggi (9,15 e 12,30 Rai Sport 1/Eurosport con
commento di Manfred Moelgg) il gigante uomini.
OGGI I CAMPIONI D’ITALIA ALLO STADIUM (ORE 15) DOPO IL PARI DEI RIVALI
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Non ha prodotto gli stessi effetti dell’ultima volta, quando
tra docce di champagne e cori
scatenati si celebrava la conquista del terzo scudetto, ma
vedere in televisione la frenata della Roma ha regalato sorrisi e adrenalina alla Juve. Situazioni diverse e anche un altro tecnico rispetto al pomeriggio dello scorso 4 maggio,
quando la sorprendente sconfitta dei giallorossi a Catania
assegnò in anticipo il tricolore
ai bianconeri di Conte, ma ieri
sera l’albergo era lo stesso così come certe sensazioni.
Chiusi nel ritiro di Leinì, i
campioni d’Italia si sono visti
fornire dalla Sampdoria il miglior assist per dimenticare
una settimana difficile e tornare in fuga nel campionato.
Oggi pomeriggio la Juve
scenderà in campo per la prima volta in stagione alla luce
del sole, ma soprattutto lo farà ancora da capolista. E già
questo sarà un vantaggio psicologico per la squadra di Allegri. Se il pareggio di Reggio
Emilia contro il Sassuolo e lo
Sci: Fenninger-Shiffrin, vittoria ex-aequo
Llorente Dybala
9
ARBITRO: CALVARESE
All: ALLEGRI
All: IACHINI
Classifica
Juventus
19
Fiorentina
Roma*
19
Torino
Sampdoria*
16
Cagliari*
Milan
14
Atalanta
Udinese
13
Empoli*
Lazio
12
Sassuolo*
Napoli
11
Cesena
Verona
11
Palermo
Inter
9
Chievo
Genoa
9
Parma*
(*) = Una partita in più
9
8
8
7
7
7
6
6
4
3
tutto da buttare. Io credo che
stiamo facendo ottime cose:
possiamo passare il girone in
Champions, anche da primi, e
in campionato abbiamo vinto
sei partite pareggiandone una.
Nessuno si immaginava che
dopo 7 gare fossimo in testa al
campionato, invece è così so-
LAPRESSE
Andrea Pirlo, 35 anni (a sinistra), in allenamento con Arturo Vidal (27) sotto gli occhi di Massimiliano Allegri (47)
2,7
Gol a partita
La media
bianconera
in questo
campionato
allo Stadium
prattutto per le prestazioni
che la squadra ha fornito».
La difesa di Allegri è a tutto
campo, coinvolge i giocatori in
difficoltà e scaccia i fantasmi.
A partire da quello di Conte. «È
un tema che viaggia da quando
sono arrivato. Se non viene la
noia a voi – sorride l’allenatore
juventino -, figurarsi se viene a
me. Conte ha fatto cose straordinarie con questa squadra e
società, ma fa parte del passato. Ora bisogna guardare avanti». A partire dal match con il
Palermo: torna Llorente in attacco e verranno confermati
Pirlo e Vidal a centrocampo
(ballottaggio Marchisio-Pogba). «Andrea è in una buona
condizione – dice Allegri - e ha
bisogno di giocare per ritrovare ritmo. Deve riprendere a far
viaggiare la palla come sa, però
lo deve fare nel migliore dei
modi sennò la squadra ne risente. A Llorente manca solo il
22
Successi
Di fila in casa
per la Juve:
nuovo
record della
serie A
Clasico, altra categoria
Brillano di più
le stelle del Real
Barça battuto al Bernabeu (3-1): esulta Ancelotti
era stato Busquets il solo vero certamente il caso. Sia perché
argine alla superiorità madri- di fronte non c’era una squadista a centrocampo, frutto dra che autorizzasse esperisia della manovra brillante del menti. Sia perché la coppia
Real che della
Messi-Neymar,
squinternata diSHOW IN SPAGNA dopo un anno di
sposizione in
tentativi e
Ronaldo, Pepe vani
campo decisa da
di egoismi in anLuis Enrique. e Benzema rimontano data e ritorno,
il gol di Neymar aveva preso ultiPuò darsi che
un giorno, mamamente a fungari anche vicino, Messi, Ney- zionare. Aggiungerci un altro
mar e Suarez possano coesi- solista come l’uruguagio, fastere e dar vita al trio più stel- talmente non ancora in condilare del pianeta. Ieri non era zione, è servito sì a spaventare
in avvio il Real e a trovare anche il gran gol del vantaggio.
Ma da lì in avanti ha creato
squilibri tattici e fragilità psicologica. Aggravati dall’altra
scelta cervellotica di Luis Enrique, quella di un centrale come Mathieu schierato sull’esterno, dunque fuori settore
e a disagio dall’inizio alla fine
nonostante la buona volontà.
Di sicuro lo spettacolo migliore è stata la reazione del
Real al gol a freddo di Neymar.
Un quarto d’ora di assalti furi-
PHOTOPRESS
Cristiano Ronaldo, 29 anni, esulta dopo l’1-1 su rigore
bondi eppure lucidi, di inserimenti ventre a terra sulle corsie che hanno per esempio
esaltato Marcelo (il fratello vero della vecchia gloria vista al
Mondiale), di giocate di qualità
di Isco e Modric, di conclusioni
all’arma bianca di Benzema.
Un calcio da applausi, con il
Barça alle corde eppure capace ancora di mordere con Messi. Curiosamente il pareggio è
arrivato proprio in una fase in
cui il Real stava rifiatando. Ma
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
F1, Caterham e Marussia saltano il Gp Usa
Oggi in Tv
Caterham (nella foto Kobayashi) e Marussia, da tempo
in crisi finanziaria, domenica prossima non saranno al via
del Gp di Austin, in Texas. Lo ha annunciato il patron della
F1 Bernie Ecclestone. La Caterham salterà anche la
successiva gara in Brasile, mentre il team russo, oltre ai
problemi economici, vive il dramma di Jules Bianchi,
ricoverato in Giappone dopo l’incidente di Suzuka.
9,00 MotoGp: Gp di Malesia
Sky sport 1
9,15 Sci: gigante M. (1ª m.) Rai sport 1, Eurosport
12,30 Sci: gigante M. (2ª m.) Rai sport 1, Eurosport
14,00 Rugby: Castres Olympique-Leinster Sky sp. 2
15,30 Tennis tavolo: Coppa del mondo Eurosport
17,00 Calcio: Manchester Utd-Chelsea Sky sport 1
.
33
18,00 Calcio: Cesena-Inter
Sky sport 1
18,00 Rugby: Benetton Tv-Racing Metro Sky sp. 2
19,25 Volley: Perugia-Trentino
Rai sport 1
18,10 90º minuto
Raidue
20,00 Equitazione: Fei World Cup
Eurosport
20,30 Basket: Milano-Venezia
Rai sport 2
20,45 Calcio: Milan-Fiorentina Sky sp. 1, Premium c.
21,00 Calcio: Getafe-Atletico Madrid
Foxsports
La partita
Palo di Gervinho
Florenzi spreca
il match-point
Conte ha fatto
grandi cose
ma fa parte
del passato
Sampdoria
0
Roma
0
Sampdoria
Roma
(4-3-3)
(4-3-3)
Romero 7; De Silvestri 6, Gastaldello 6,
Romagnoli 6, Regini 6,5 (23’ st Fedato
5,5); Soriano 6,5,
Palombo 6, Obiang
6; Gabbiadini 5,5
(41’ st Bergessio
sv), Okaka 5, Eder 6
(38’ st Rizzo sv)
De Sanctis 6; Torosidis 5,5, YangaMbiwa 6,5, Astori
6, Holebas 6; Florenzi 5,5 (38’ st Iturbe sv), De Rossi 6,
Nainggolan 7; Ljajic
5 (27’ st Pjanic 6),
Totti 5,5 (33’ st Destro sv), Gervinho 6
ALL. Mihajlovic
L’occasione migliore capitata alla Roma nel primo tempo: Gervinho, 27 anni, si allarga oltre Romero e colpisce il palo
gol e credo che ritrovandolo riprenderà fiducia e segnerà come l’anno scorso. Morata ha
fatto bene, ma non mi sento in
obbligo di farlo giocare».
L’importante per Allegri è
come si affronterà il Palermo e
non chi lo farà: «Non dobbiamo
perdere la tranquillità e la consapevolezza dei nostri mezzi,
perché in una settimana non si
smarriscono i valori». Al massimo si dovranno rispolverare.
«Nelle ultime 3 partite abbiamo subito 4 gol e questo mi fa
altamente girare le scatole. Poi
bisogna migliorare la fase realizzativa, visto che abbiamo solamente il 25% di realizzazione
rispetto alle occasioni create».
La strada per allungare è già
tracciata, basterà volerlo.
Effetto Bayern sulla Roma
Resiste il muro Samp
DIFFERENZE
stato il meno brillante dei suoi.
Come sempre interessante, anche se meno puntuta di
altre occasioni, la telecronaca di Fabio Capello. Salvo che
a fine partita, quando ha fatto
notare come sia i giocatori
del Real sia quelli del Barça
stessero salutando il pubblico
a centrocampo: e non, ha sottolineato con le maiuscole,
sotto le curve degli ultrà come è obbligatorio fare nei tristi cortili di casa nostra.
30’pt
Brivido in area
1’st
Il tacco di Totti
AFP
Massimiliano Allegri, tecnico Juve
Giocate di classe, ritmo alto
E alla fine saluti alla
tribuna, non agli ultrà
6
ARBITRO: Rizzoli 6,5
AMMONITI: De Rossi, Soriano, Astori,
Holebas, Palombo
SPETTATORI: paganti 5471, incasso
146.985 euro; abbonati 18.077, quota
155.730 euro
I 45’ di Atene
non possono
cancellare
tutto il resto
Solo un punto a Marassi, niente sorpasso sui bianconeri
L’analisi
la mancata correzione di rotta
nell’intervallo da parte di Luis
Enrique ha segnato l’esito di
un match che nella ripresa è
stato praticamente a senso
unico. Sarebbe finita in goleada, in una manita anche abbondante se, per una volta,
Cristiano Ronaldo non fosse
6 ALL. Garcia
ROBERTO CONDIO
Q
Chi sale
Romero
7
E
Chi scende
Okaka
5
T
Chi sale
Nainggolan 7
Okaka, che errore
37’st
Miracolo Romero
E
Chi scende
Ljajic
5
T
ha ricavato una sola zuccata di di due spanne il migliore in camAstori. Ha preso un palo, ci ha pro- po per intensità, lucidità ed effivato con più convinzione a inizio cacia. Lasciando in panchina Pjaripresa (decisivo Romero su Flo- nic, invero in netto calo nelle ultirenzi) ma per la prima volta in sta- me prove, la Roma sapeva di rigione non ha segnato. Nonostante nunciare a tanta qualità e alla
il cambio di punte
possibilità di imoperato tra il 72’ e AGGANCIO AL COMANDO provvise illuminal’83’. Tutto inutile. I giallorossi mancano zioni, là in mezzo
Mica facile rialal campo. Così, otil colpo del ko tenendo poco da
zarsi dopo essere
e frenano ancora Totti (autore anstati asfaltati.
«Contro il Bayern
che di un tiro malavrei dovuto camTERZO POSTO destramente svirbiarne undici...»,
roba non
I blucerchiati reggono golato,
aveva detto Garda lui) e pochissiil confronto e restano mo da Ljajic e Flocia. Dai tedeschi
alla Samp si è in- imbattuti come la Juve renzi, schierato
vece limitato a 4
sulla mediana ma
rotazioni (fuori Cole, Pjanic, Itur- raramente in grado di sostenere
be e lo squalificato Manolas) ma l’azione, la fase offensiva gialloha fatto in fretta a capire che lo rossa si è ridotta a lungo a un acchoc del fresco 1-7 non era ancora cumulo sterile di corner, a due acstato assorbito. Con una sola ec- celerazioni di Gervinho e a
cezione: il guerriero Nainggolan, un’unica verticalizzazione, indo-
Totti s’accende con un tacco
che lancia Gervinho. L’ivoriano scarta De Silvestri e lascia
partire un diagonale destro
che impegna Romero in tuffo.
25’st
INVIATO A GENOVA
uattro notti non sono bastate a cancellare i segni del passaggio dell’uragano
Bayern. Tornando a
frequentare la più
rassicurante ribalta nazionale, la
Roma contava di rialzarsi dando
un segnale magari provvisorio
ma forte: vincere in casa della
Samp significava riprendersi almeno per qualche ora il primato
solitario della A dopo quasi un
anno. Invece, a Marassi ha preso
soltanto uno 0-0. Vale l’aggancio
alla Juve, che però oggi può di
nuovo allungare in casa contro il
Palermo. Almeno un romanista
contento c’è: Massimo Ferrero
ha visto da una parte la sua squadra del cuore prendere un brodino dopo la batosta tedesca e dall’altra quella che presiede portare a otto la striscia di risultati positivi. Con in più, considerato che
per il romano del Testaccio la
Samp è anche un business, il valore aggiunto dello stadio pieno e
di un incasso sostanzioso. «Vinciamo uno a zero e segna
Okaka», aveva detto poco prima
del via, con il figlioletto Rocco in
braccio. Ancora un po’ e ci azzeccava, perché l’ex romanista ha divorato al 70’ l’occasione più clamorosa del match.
Ai punti, comunque, avrebbe
vinto la Roma. Non solo per i 14
corner (contro sei) dai quali però
Prima vera chance romanista.
Lancio centrale di Astori per
Gervinho che vince il contrasto con Regini e calcia da posizione impossibile: palo.
19
Partite
La Roma
torna a
pareggiare in
campionato
dopo 14
vittorie
e 5 ko tra
2013/14
e 2014/15:
l’ultima «x»
risaliva
al 1° marzo
(0-0 contro
l’Inter)
Punizione dalla destra di Gabbiadini, Okaka libero sul secondo palo calcia alto. Gastaldello 6 minuti dopo fallisce
un’occasione fotocopia.
L’ultima grossa occasione è per
la Roma: Torosidis dal fondo
crossa per Florenzi, sul colpo di
testa a botta sicura Romero (in
controtempo) si supera.
vinata dall’insospettabile Astori
che ha mandato davanti a Romero proprio l’ivoriano, impappinatosi però sul più bello.
È stata questa l’unica vera occasione di un primo tempo più
corso che giocato, in cui la Samp
ha confermato tutti i suoi pregi
(aggressività, difesa attenta, mutuo soccorso) ma anche i limiti in
prima linea, dove se Gabbiadini
non trova spazi vitali per tiri e assist si fa una gran fatica a costruire pericoli. Ha avuto spunti interessanti Soriano, ma la chance
migliore è arrivata, tanto per
cambiare, su calcio piazzato.
Okaka, però, a metà ripresa ha
alzato a due passi dalla porta l’invitante punizione di Gabbiadini.
Facendo sballare il pronostico al
suo presidente. Che alla fine però
ha festeggiato abbracciato alla
moglie. Va bene così, alla Samp.
Alla Roma invece no.
34 .Sport
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Toro, due squadre in una
Ora c’è l’esame Lazio
Retroscena
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
entitré uomini per
dare la scossa anche in serie A. Se
saper cambiare è
una virtù rara, allora il Toro ha acquisito una
grande conoscenza - per dirla
alla Ventura - per affrontare il
secondo violento strappo del
campionato, nel quale ci sono 9
punti in palio in 7 giorni: il tempo, rapidissimo, di scalare posizioni in classifica o di ritrovarsi nuovamente risucchiato
in basso. È la forza del maxi
gruppo, l’ultima lezione imparata dai granata: una squadra
in cui i titolari non sono 11 ma
23. Tanti, infatti, hanno giocato almeno una volta dal primo
minuto nell’arco della stagione. Un piccolo primato - condiviso con Fiorentina e Lazio che non fa guadagnare punti
in classifica, ma è utile per capire la strada da seguire per
non uscire stritolati dal nuovo
V
In breve
Serie B: cade il Frosinone
Carpi, cinquina e vetta
1 Avellino-Lanciano
1-1;
Catania-Vicenza 3-1; CrotoneCittadella 2-2; Entella-Frosinone 1-0; Latina-Brescia 1-1;
Livorno-Spezia 0-1; PescaraCarpi 0-5; Pro Vercelli-Perugia 0-0; Varese-Bari 2-1. Venerdì: Modena-Bologna 0-0;
Ternana-Trapani 1-2. Classifica: Carpi, Trapani, Frosinone,
Bologna 18; Livorno 17; Spezia, Avellino, Perugia 16; Lanciano e Bari 15; Pro Vercelli 14;
Modena 12; Brescia, Varese
(-1) e Entella 11; Ternana e Vicenza 10; Cittadella, Catania e
Pescara 9; Latina 8; Crotone 7.
Nessuno ha schierato più giocatori finora: i ricambi sono all’altezza
Lazio
Torino
(4-3-3)
(3-5-2)
SKY CALCIO 3 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 18
22
1
Marchetti Gillet
39
19
Cavanda Maksimovic
3
25
De Vrij Glik
27
Cana Moretti
24
26
Radu Peres
33
16
Parolo Benassi
94
20
Borussia, 4º ko di fila
20
Biglia Vives
19
Bundesliga
1 Quarto ko di fila per il Bo-
Lulic Sanchez Miño 28
87
Candreva Darmian
36
9
Djordjevic Amauri
22
7
russia Dortmund, in crisi nera: dopo lo 0-1 con l’Hannover
(Immobile in campo per 13’) i
gialloneri hanno solo un punto
di vantaggio sulla zona retrocessione.
27
F. Anderson Quagliarella
ARBITRO: GIACOMELLI
All: PIOLI
All: VENTURA
MotoGp: Malesia, via alle 9
Altra pole di Marquez
OGGI (ORE 18) A ROMA
Ventura pensa a 7 cambi
rispetto all’Helsinki
Bovo ko, non c’è Nocerino
tour de force. Il Toro può contare su una squadra extralarge come mai aveva avuto: cioè
una vasta rosa di scelte che
non compromettono mai il livello di competitività.
L’esempio migliore arriva
dall’Europa League, dove i senatori sono stati rimpiazzati
da un manipolo di giocatori semi-sconosciuti che non hanno
fatto rimpiangere gli altri: se i
granata guidano il girone dopo
3 turni e non hanno ancora subito gol è anche merito loro.
Anche in campionato la rotazione degli uomini è sempre
più marcata: significa che il
confine tra titolari e riserve è
quasi passato di moda. La fabbrica di Ventura è diventata
una cooperativa nella quale
tutti si sentono protagonisti.
Va al massimo della produzione in Europa ma deve migliorare in Italia: è il prossimo
obiettivo di una squadra che
anche in serie A ha capito di
poter lasciare il segno, dopo la
vittoria di domenica scorsa
contro l’Udinese.
La forza di un gruppo intercambiabile può essere l’arma
in più per risalire posizioni in
graduatoria, a cominciare da
questo pomeriggio (ore 18), anche se l’incontro con la Lazio è
il test più duro che potesse capitare al Torino in questo momento: la squadra di Pioli è la
più in forma, lo certificano le 3
vittorie consecutive. In più
Ventura dovrà affrontare questa sfida dal gusto europeo
senza ben 7 pedine, visto che
1 Oggi
Gp della Malesia alle ore 9 italiane (tv Sky, differita su Cielo alle 10). Marquez in
pole, Iannone dopo la caduta
di venerdì non corre, Rossi 6°.
23
Titolari
Schierati dal Toro almeno
una volta in stagione:
come Fiorentina e Lazio
Seguono a 22 Inter,
Samp e Sassuolo
Basket: stasera Milano in tv
ReggiopassaaVarese
1 3ª
giornata: Varese-Reggio Emilia 112-118 d3ts; oggi
(18,15) Bologna-Caserta; Avellino-Pesaro; Capo d’OrlandoRoma;
Pistoia-Cremona;
Trento-Cantù; Milano-Venezia (20,30 Rai Sport 1); domani (20,30) Sassari-Brindisi.
ANSA
Amauri, 34 anni (a sinistra), con Fabio Quagliarella (31): la coppia d’attacco del Toro contro la Lazio
alla lista dei sicuri indisponibili
(El Kaddouri, Gazzi, Basha, Masiello) si sono aggiunti a sorpresa Bovo (affaticamento muscolare alla gamba sinistra), Nocerino (in Primavera) e Larrondo
(rimasto alla Sisport per cerca-
re la miglior condizione). Eppure il tecnico non rinuncerà all’ennesimo ribaltone della squadra.
Possono arrivare fino a 7 le novità rispetto alla partita con l’Helsinki: è questa la forza del Toro.
Tornerà il bomber Quagliarella,
Gli altri anticipi
FavolaAcerbi,goldopoiltumore
Parmatravolto:Donadonirischia
PARMA
Il Sassuolo passeggia su quello
che resta del Parma. I tifosi emiliani contestano giocatori e società: al 5° ko di fila la panchina
di Donadoni traballa, squadra
in ritiro in vista del match con il
Torino. Di Francesco torna a casa con tre punti confermando
quello che di buono si è visto
contro la Juve. Ma non c’è solo
la vittoria sul campo: i neroverdi e tutto il mondo dello sport
sorridono alla favola di Francesco Acerbi. Ha sconfitto due volte il cancro, è tornato a giocare e
LAPRESSE
Francesco Acerbi, 26 anni
ieri ha pure ritrovato la gioia del
gol. Nel Sassuolo, orfano di Zaza, in rete anche Floccari e Taider. Inutile il gol di Cassano, il
Parma resta ultimo.
[M. BAL.]
che farà coppia con Amauri. Le
altre certezze sono il rientro di
Gillet, quello di capitan Glik e di
Moretti. Per lo spagnolo Ruben
Perez, invece, dopo 3 rapidi gettoni si avvicina la prima da titolare in serie A: è in ballottaggio
con Benassi. Col sorriso è partito verso Roma anche Barreto. Il
brasiliano, risolti i guai fisici, ha
centrato la prima convocazione
in campionato della stagione.
Oggi è un giorno importante, anche per lo sfortunato attaccante.
Volley Superlega: l’anticipo
Ravenna batte Latina
Empoli
0
Parma
1
ieri l’anticipo:
Ravenna-Latina 3-1. Oggi: Verona-Milano; Molfetta-Città
di Castello; Padova-Modena;
Perugia-Trentino; MonzaPiacenza. Riposa: Macerata.
Cagliari
4
Sassuolo
3
Tennis: Masters Wta
Finale Halep-S.Williams
Empoli
Cagliari
Parma
Sassuolo
(4-3-1-2)
(4-3-3)
(4-5-1)
(4-3-3)
Bassi 5; Hysaj 5 Tonelli 5,5 Rugani 5, Mario
Rui 5; Vecino 4,5 (1’ st
Moro 6) Valdifiori 5,5
Croce 5,5; Verdi 4,5
(1’ st Pucciarelli 6);
Maccarone 5 (22’ st
Mchedlidze 5,5), Tavano 5
Cragno 6; Balzano
6,5 Rossettini 6,5 Capuano 6,5 Avelar 7,5;
Donsah 6,5 Crisetig
6,5 Ekdal 7 (20’ st
Dessena 6); Ibarbo 6
Sau 7 (30’ st Farias sv)
Cossu 6 (37’ st Joao
Pedro sv)
Mirante 5,5; Mendes
5 (1’ st Coda 5,5), Lucarelli 4,5, Felipe 5,
Gobbi 5; Rispoli 5,
Acquah 6 (32’ st Ristovski sv), Mauri 5,
Souza 5, De Ceglie 5
(st 17’ Ghezzal 5);
Cassano 6
Consigli 5,5; Vrsalijko
6, Terranova 6,5,
Acerbi 7, Peluso 6;
Taider 7,5, Magnanelli 6,5 (34’ st Brighi
sv),Missiroli6;Sansone 6, Floccari 6,5 ( 24’
st Pavoletti 6), Berardi
6,5 (st 32’ Biondini sv)
ALL. Sarri
ALL. Zeman
ALL. Donadoni
4,5
7,5
1 Superlega,
1 Msters
Wta a Singapore:
in semifinale Halep batte Radwanska 6-2 6-2 e Serena Williams supera Wozniacki 2-6
6-3 7-6 (8-6). Oggi finale Halep-Williams (diretta tv alle 12
su Supertennis).
Trofeo Abarth Europa
A Monza scandinavi ok
5 ALL. Di Francesco 7
RETI: pt 31’ Sau, 36’ e 38’ (rig.) Avelar, 46’
Ekdal
RETI: pt 20’ Floccari, 24’ Acerbi; st 7’ Taider, 33’ Cassano
ARBITRO: Pairetto 6,5
AMMONITI: Valdifiori, Crisetig, Moro, Farias
SPETTATORI: 8121 per un incasso totale di
62.095,73 euro
ARBITRO: Tagliavento 6
AMMONITI: Mendes, Consigli, Lucarelli, De
Ceglie, Acerbi, Ristovski
SPETTATORI: 20 mila circa
1 Dopo
il successo di Lilja
(Sve) su Abarth 695 Assetto
Corse, oggi si decide il vincitore del Trofeo Abarth Selenia
Europa, tra Campani e Lilja.
Tra le Abarth 500 Assetto
Corse Pajuranta (Fin) è campione europeo e italiano.
8a giornata Inter a Cesena, Thohir cerca la pace con Moratti: «Ha fatto grande il club». Milan stasera con la Fiorentina
1 Il Milan è arrivato al quar-
to posto e non vuole fermarsi.
Stasera al Meazza arriva la Fiorentina. «Non facciamo passi
indietro», ammonisce Inzaghi,
che chiama i tifosi a raccolta:
«Mi piacerebbe vedere una
bolgia». Gara sulla carta meno
complicata per l’Inter, che alle
18 gioca in trasferta contro il
Cesena, ma perde Guarin bloccato da un problema al flessore
della coscia destra. Erick
Thohir, intanto, cerca di ricucire lo strappo in casa nerazzurra: «Moratti ha ottenuto successi straordinari, ha fatto
grande l’Inter». E Mazzarri replica alla Juve: «Calciopoli? Il
club merita rispetto».
[T. CAI.]
Cesena
Inter
(4-3-1-2)
SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 1
1
(4-2-3-1)
ORE 18
Leali Handanovic
25
Capelli Ranocchia
14
Volta Vidic
6
Lucchini Juan Jesus
33
Renzetti Obi
Chievo
(3-5-2)
Milan
(4-3-3)
Napoli
Verona
(4-2-3-1)
(4-3-3)
Udinese
Atalanta
(4-4-2)
(4-3-3)
SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO ORE 20,45
SKY CALCIO 2 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 18
SKY CALCIO 3 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 15
25
1
32
1
1
Rafael Rafael
1
31
Karnezis Sportiello
57
23
21
Frey Antonini
3
20
40
11
Maggio Martic
71
27
Widmer Zappacosta
22
15
3
Dainelli De Maio
4
13
15
33
Albiol Moras
18
75
Heurtaux Benalouane
29
5
87
Zukanovic Burdisso
8
33
2
26
Koulibaly Marques
25
5
20
34
Biraghi Edenilson
21
2
28
31
Ghoulam Brivio
28
89
Piris Dramè
93
Cofie Bertolacci
91
16
Poli Mati Fernandez 14
19
30
33
Kone Baselli
16
33
34
De Jong Aquilani
10
88
Inler Tachtsidis
77
6
Allan Cigarini
21
13
4
Muntari Borja Valero
20
7
Callejon Hallfredsson
10
19
10
10
Honda Cuadrado
11
17
Hamsik Gomez
21
8
Menez Babacar
30
24
Insigne Toni
9
77
Thereau Boakye
99
6
9
Higuain Nico Lopez
17
10
Di Natale Moralez
11
88
14
8
De Feudis Medel
18
8
10
24
Bardi Perin
Radovanovic Kucka
Schelotto Antonelli
61
Garritano Dodò
22
23
89
Marilungo Palacio
8
56
Hetemaj Matri
32
7
9
Rodriguez Icardi
9
43
Paloschi Falque
24
92
Birsa Perotti
ARBITRO: MAZZOLENI
ARBITRO: DI BELLO
All.: BISOLI
All.: MARAN
All.: MAZZARRI
Fiorentina
(4-3-3)
SKY CALCIO 2 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 15
Cascione Hernanes
Giorgi Kovacic
(3-4-3)
1
34
5
Genoa
Abbiati Neto
Abate Tomovic
Rami Savic
Alex G.Rodriguez
De Sciglio Alonso
El Shaarawy Vargas
ARBITRO: BANTI
All.: GASPERINI
All.: INZAGHI
All.: MONTELLA
David Lopez Campanharo
Danilo Biava
Guilherme Carmona
17
7
B. Fernandes D’Alessandro
ARBITRO: GERVASONI
ARBITRO: TOMMASI
All.: BENITEZ
All.: STRAMACCIONI
All.: MANDORLINI
20
All.: COLANTUONO
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Ali-Foreman
Il mito non è ancora
sceso dal ring
GIAN PAOLO ORMEZZANO
inshasa era umida, unta, caotica,
febbrile, stracalda quando ci arrivammo all’inizio dell’estate del 1974 da
Johannesburg, dal Sudafrica
ancora dell’apartheid, su uno
dei pochi vettori aerei che
ignoravano l’embargo di quasi tutto il continente verso il
governo bianco razzista di
Pretoria. Kinshasa era la capitale dell’ex Congo belga, divenuto Zaire (cambiato così
anche il nome del gran fiume
Congo) e da nove anni posseduto dal dittatore Mobutu Sese Seko, l’uomo che aveva offerto ai suoi sudditi, cavando
il denaro (cinque milioni di
dollari al vincitore) da chissà
quale miniera sequestrata di
diamanti o di oro, la sfida
massima possibile anzi concepibile nella boxe, Muhammad Ali ex Cassius Clay anni
32 contro George Foreman
anni 25. Ali doveva riprendersi il titolo mondiale dei Massimi, per diventare il secondo al
mondo capace dell’impresa
dopo Floyd Patterson.
Tutti e due i pugili erano
neri afroamericani, statunitensi discendenti da schiavi,
K
Quarant’anni fa l’indimenticabile match di Kinshasa
Il trionfo del “più grande” ha cambiato la storia dello sport
Sport .35
.
da un incidente di allenamento
di Foreman, diede per scontato
l’esito del match e si concentrò
piuttosto sul compito di convincere il giornalista italiano, arrivato da lontano e presentatoraccomandato dall’amico comune Gianni Minà, che uno dei
sette re di Roma era nero
d’Africa, quasi infuriandosi al
diniego. In effetti più volte al
giorno, nelle ore dei telegiornali, Mobutu compariva sul video,
col berretto di leopardo e lo
scettro, e diceva del match
prossimo venturo e giurava su
Ali (mai chiamato Clay). Era
quella su Ali-Foreman la digressione unica rispetto al copione che prevedeva musica solenne, fondale di nuvole in corsa, lungo primo piano del dittatore e suo articolatissimo monito ai sudditi di coltivare sempre
la «authenticité», il volere e sapere essere africani. Venivano
riportati spezzoni del suo discorso all’Onu su questo tema,
il discorso che aveva rovesciato,
«bouleversé», il mondo.
Lucien ci aveva detto, accogliendoci a Kinshasa, di non far
sapere mai a nessuno che non
sapevamo nulla di questo discorso e men che mai che ritenevamo di essere in vastissima
compagnia. Lucien a Parigi,
quando faceva il giornalista
sportivo e lo avevamo conosciuto sul lavoro, teneva un cogno-
BOXE NELLO ZAIRE
SIGNIFICATI RAZZIALI
Il dittatore Mobutu
fu il regista occulto di una
sfida non solo sportiva
Vinse il nero «giusto»,
contro il rivale considerato
come un bianco Usa
ma c’erano per i sudditi di Mobutu differenze notevoli, suggerite cioè comandate dal dittatore. Ali era il campione dell’Africa nera: importati i suoi
avi dal Ghana fornitore della
meglio carne umana, razza
mandingo, lui casualmente
statunitense (adesso si direbbe: diversamente americano),
renitente con coraggio alla leva di zio Sam («Non combatto
i vietnamiti che non mi hanno
fatto niente di male»), squalificato, convertito all’Islam.
George Foreman era di pelle
casualmente nera, persino più
nera di quella di Ali, ma Mobutu, sicuramente ispirato da
esperti della boxe e dunque di
pronostici, lo aveva come spostato fra i bianchi Usa brutti e
cattivi, e aveva ordinato di insultarlo, di esecrarlo, di trattarlo da vittima sacrificale.
Agli allenamenti di Ali la gente di Kinshasa gridava al suo
idolo «boma ye», in lingua locale «uccidilo». Foreman era
un sereno atleta con la faccia, i
modi e anche gli studi teologici da pastore protestante, e ci
stava, era pagato per questo.
Ali era conscio del suo ruolo e quando ci concesse una
lunga intervista nella lunghissima vigilia, ampliata anche
AFRICA IN DELIRIO
La «rissa nella giungla»
resterà unica: sarà difficile
imporre uno show analogo
LAPRESSE
Era il 30 ottobre 1974
Mondiale dei pesi massimi: lo sfidante Mohammad Ali, 32 anni,
americano (in piedi), nel corso dell’8ª ripresa mise al tappeto
il connazionale e campione in carica George Foreman, 25 anni
Sul grande schermo
Libri e canzoni
Come in Rocky III
«Quando eravamo re» (1996) di Leon
Gast vinse un Oscar (1997), «Alì»
(2001) di Michael Mann lo sfiorò
Norman Mailer scrisse il libro
«The Fight», il cantante Johnny
Wakelin la ballata «In Zaire»
Nel 3º film della celebre serie,
l’attore e regista Sylvester
Stallone si ispirò a quel match
me alla belga, ma lì, nella sua
terra, l’«authenticité» lo aveva
trasformato in Tshimpumpu
Wa Thsimpumpu, dimenticare
anche Lucien. D’altronde Mobutu alla nascita era JosephDésiré, ma poi aveva lasciato il
binomio di sound bianco, franco-europeo, e aveva assunto altri quattro bisillabi appiccicati
a Mobutu Sese Seko, per un insieme che stava a significare
«grande guerriero che si aggira
e combatte per la giungla senza
che nessuno possa fermarlo».
Thsimpumpu eccetera ci istruì
anche a chiamare «citoyen»
qualsiasi bipede locale a cui ci
indirizzassimo, e senza far capire che la cosa ci faceva un po’
sorridere. Poi ci fu il match,
«the rumble (rissa) in the jungle», e fu all’altezza dello straordinario copione che Mobutu
aveva comunque saputo combinare. Vinse Ali e sarà difficile
imporre, far vivere un’altra sfida così. E resta in noi il mistero
di cosa sarebbe accaduto se all’8º round Foreman non si fosse
ritirato e poi avesse vinto.
LA CRONACA DI GIOVANNI ARPINO, INVIATO SPECIALE DELLA STAMPA, IN TRE BRANI
“Boma ye”, “Uccidilo”
E Ali ha ucciso
George, non un vero re
Così il popolo ha scelto
L’uragano e il profeta
“Avevo ragione io...”
Kinshasa, tra ondate di pioggia terribili, si
celebra la straordinaria festa del «re» dei
massimi, che da ieri è nuovamente il totem
esemplare, invincibile e intoccabile, per le folle nere. Alì
ripete, urla, ride: «Ve lo dicevo che quel George era un
dilettante». E di George non si parlerà più per un pezzo:
quando il «re» metterà in palio la sua rinnovellata
corona, incontrerà Frazier sulla strada, non il giovane
Foreman, sceso dal ring dello stadio «Venti Maggio» con
i tratti del volto spaventosamente sconvolti. È stata una
festa feroce, quasi intollerabile per certi palati. Per
arrivare alle mura dello stadio bisognava penetrare in
una massa di centomila neri, ilari, stracciati, eccitati,
giunti da ogni casupola della metropoli o con
scassatissime macchine dai villaggi dell’interno. Per
una ventina di minuti, a notte fonda, in un buio di
tenebroso velluto africano che i riflettori spaccavano
intorno alle corde, il pugno di Alì si levava per incitare il
pubblico a gridare: «Boma ye», uccidilo. E Alì ha ucciso.
erché il potente, giovane, fresco Foreman ha
perso contro il vecchio, ingrassato, linguacciuto e
geniale Alì? Forse perché non ha capito e
assimilato la terra degli avi. La verità di Foreman sta
tutta qui, è vissuto a Kinshasa per oltre un mese in
compagnia del consunto pugile Archie Moore e di un
cane, avendo contro la popolazione, che adorava Alì. È
un americano sradicato, che fuori dai suoi quartieri
abituali si smarrisce, il povero George. Non ha chiuso
occhio fino alle 4 del mattino, in una tensione che gli
mangiava i muscoli, che gli distruggeva i riflessi. È
carico di debiti, di citazioni, di carte bollate, di nemici. È
un campione disadattato, che nello Zaire mostrava le
grandi nocche nere ma non esprimeva fantasia, non
sapeva riproporre a se stesso l’immagine del «re». Alì,
che ha come patria ogni angolo della terra, che sa
riposare, sorvegliarsi, che gioca con le parole come il
più abile sofista, che si nutre di idee lucide quanto di
affari, ha vinto grazie a questa superiorità intellettuale.
ntorno alle mura del «Venti Maggio» c’erano tutti:
bambini e nonne, gli storpi con terribili stampelle di
legno e gli operai, i dirigenti dalle eleganti divise alla
cinese e le matrone avvolte nei turbanti, chi scendeva
da Cadillac luccicanti e chi appariva coperto dalla
polvere dei sentieri. Alla fine, nell’immensa confusione
dell’uscita, un autentico uragano ha sconvolto la
metropoli, sradicando alberi e allagando le strade:
anche le volte del cielo volevano congratularsi con Alì,
commentava la gente, senza affrettarsi sotto l’acqua
torrenziale. E Alì continuava a ridere, a fissare un punto
lontano, a sentirsi un profeta: «Non volevate credermi...
Quel Foreman poteva vincere solo nelle prime riprese.
Non sa difendersi, non è nessuno, è solo forte. Ma cos’è
la forza? Cosa aveva detto prima del match George,
disgraziato: che lo chiacchiero come un individuo che
fischia per il terrore mentre attraversa il cimitero. Così
aveva detto, chi attraversa il cimitero, oggi? E senza
fischiare, perché non può congiungere le labbra».
A
Scrittore
Giovanni Arpino,
nato a Pola nel 1927
e morto a Torino
nel 1987, fu scrittore
(16 romanzi e 200
racconti) e giornalista.
Inviato per La Stampa
dal 1969 al 1979, vinse
il Premio Strega
1964 con «L’ombra
delle colline»
P
I
36
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
9
I numeri
della
settimana
MILIONI DI VEICOLI PER LA TOYOTA EUROPA
1 Nel 1971, con la Corolla, Toyota avviò la produ-
zione in Europa nell’impianto portoghese di Caetano. Dopo 43 anni i giapponesi hanno festeggiato i 9
milioni di veicoli assemblati nel Vecchio Continente
3
MILA LAMBORGHINI HURACÁN VENDUTE
1 A soli 10 mesi dal lancio, Lamborghini ha ven-
duto 3 mila esemplari della supercar Huracán (mille
in Usa) che batterà il record di vendite della Gallardo. E il Toro chiuderà l’anno con oltre 3.500 unità
VOLKSWAGEN PASSAT
La regina del mercato
ha un look seducente
Berlina, Variant e GTE ibrida. Con un pieno di hi-tech
Con i Led
Il frontale
della Passat
(lunga 4,8 m)
è arricchito
dai proiettori
a Led
Il bagagliaio
della berlina
è di 650
litri
PIERO BIANCO
Ogni 29 secondi nel mondo
c’è un cliente che compra
una Passat. Sono 126 in
un’ora, 3 mila al giorno, tutti i
giorni. Per questo l’ammiraglia Volkswagen ha battuto
ogni record totalizzando 22
milioni di consegne dal 1973,
1,1 milioni solo l’anno scorso.
Nessun modello del Gruppo, nemmeno la Golf, viaggia
a questi ritmi. Ma a Wolfsburg sono perfezionisti e così hanno rivoluzionato l’ammiraglia regina del mercato.
L’ottava generazione che debutterà in Italia il 22 novembre (con prezzi a partire da
28.200 euro per la berlina e
da 29.400 per la Variant, cioé
la Wagon) è tutta nuova: pianale, motori, tecnologie. Se
la lunghezza è rimasta di 4.8
metri, la struttura è molto
più leggera (48 kg in meno).
E lo stile è diventato un must,
davvero accattivante.
«Abbiamo fatto un’auto
senza tempo, molto elegante.
la, anche più conveniente grazie ai consumi ridotti del 20%».
Dopo la passerella al Salone di
Parigi, eccola su strada.
L’ammiraglia è la prima
Volkswagen dotata di Active Info Display e head-up display ed
è la prima Passat che adotta la
funzione di frenata di emergenza City con riconoscimento dei
pedoni, l’assistenza della guida
in colonna (fa tutto lei, non serve accelerare o frenare),
l’Emergency Assist. È capace
di parcheggiare autonomamente, concepita per migliorare la
vita, con i principali sistemi di
sicurezza di serie e mille tecnologie opzionali. Alla sua notevole personalità stilistica contribuiscono inoltre i gruppi ottici
anteriori con tecnologia Led.
Al lancio la nuova Passat viene offerta con numerose motorizzazioni, tra cui le due a benzina TSI 1.4 da 125 Cv e 1.4 da 150
Cv (cambio manuale a sei marce). Tra i diesel sono disponibili
i propulsori TDI 1.6 da 120 Cv
(cambio manuale o DSG a sette
rapporti), 2.0 da 150 CV (cambio manuale o DSG a sei marce), 2.0 da 190 Cv (DSG a 6 rapporti) e il top di gamma 2.0 da
240 Cv abbinato alla trasmissione DSG a sette marce e alla
trazione integrale 4Motion. Il
diesel più potente percorre 100
km con soli 5,3 litri di gasolio,
esaltando le soluzioni tecnologiche (comprese le funzioni dello stop-start e del recupero del-
Ammiragli
l’energia in frenata) che hanno
consentito di ridurre drasticamente consumi ed emissioni.
Tutti i motori sono già omologati Euro 6.
Per la prima volta nella sua
storia di successo, la Passat
(dall’inizio 2015) sarà disponibile anche con una variante battezzata GTE come tutte le recenti Volkswagen in formula
ibrida plug-in. Il sistema si compone di un motore TSI da 156
Cv abbinato a un propulsore
elettrico da 115 Cv per una potenza complessiva di 218 cavalli, che la rendono la plug-in più
potente nell’attuale gamma della Casa tedesca. L’autonomia in
modalità esclusivamente zero
emissioni arriva fino a 50 km.
PEUGEOT 508
Inediti la piattaforma
il design e i motori
Al top la 4Motion 2.0:
5,3 litri per 100 km
Con linee semplici e pulite è
nata una sintesi di passione e
funzionalità, arricchita da
una ricerca esasperata della
qualità e da una cura maniacale del dettaglio», ha spiegato il mago del design, Walter de Silva. «Rispetto alla
precedente generazione abbiamo abbassato il tetto rendendola più sportiva e dinamica, però senza abbassare
la seduta di guida, e abbiamo
aumentato lo spazio interno.
Questa è molto più comoda,
anche per chi sta dietro».
E il Ceo Martin Winterkorn, nell’anteprima di luglio a Potsdam, era stato altrettanto chiaro: «Non era
facile migliorare un’auto già
quasi perfetta, ci siamo riusciti creando un modello che
ha classe, contenuti e tecnologie premium senza costi
premium. La regina d’Europa diventa più ricca e più bel-
La nuova faccia del Leone
La 508 SW è lunga 4,83 m, larga 1,85 e alta 1,47. Il frontale ristilizzato interpreta
il nuovo volto Peugeot, debuttano equipaggiamenti come il touchscreen da 7”
PALMA DI MAIORCA
L’evoluzione estetica è evidente, ma anche sotto al cofano sono tantissime le soluzioni inedite adottate. Insomma Peugeot cambia lo
stile della 508, ma ne aumenta anche i contenuti
tecnologici, con l’obiettivo
di aumentare l’appeal di un
modello destinato ad un
pubblico equamente diviso
fra utenti privati e business.
Dal lancio nel 2011 ne sono state vendute oltre
18.000 in Italia, un buon
successo se considerata la
concorrenza di riferimento
che è piuttosto agguerrita: i
brand del lusso made in Germany. A tal riguardo Peugeot
sta cercando di scrollarsi di
dosso il gruppo dei marchi generalisti per avvicinarsi al ricco plotone delle case premium,
quelle che dettano legge, ma
anche tendenze sul mercato.
Per riuscire nell’impresa, la
Casa del Leone ha scelto di dare un taglio più internazionale
alla gamma 508, guardando
molto alla Cina, ormai il mercato di riferimento per il
Gruppo PSA di cui fa parte insieme a Citroën e di adottare
uno stile elegante che trova la
sua massima espressione proprio nella Peugeot 508 SW,
Solo Wagon
ma c’è l’opzione
RXH Hybrid
Stile aggiornato e più tecnologie
giunta ancora in ottima
forma al restyling di metà carriera.
Di conseguenza quella che di fatto
deve essere
considerata
l’ammiraglia
Peugeot è
proposta sul nostro mercato
soltanto nella variante station
wagon, la più gettonata da noi.
Si tratta di una scelta inevitabile, visto il limitato consenso
della berlina sul nostro mercato, anche se la nuova tre volumi appare più riuscita rispetto
a quella che viene sostituita.
Della nuova 508, in particolare, si nota subito il frontale ristilizzato che fra l’altro è destinato a diventare il nuovo volto
dei futuri modelli della Casa
francese, mentre a bordo debuttano equipaggiamenti come il touchscreen da 7 pollici,
la retrocamera e il monitoraggio dell’angolo cieco. E ancora,
il model year 2014 è disponibile con motorizzazioni tutte
Euro 6 caratterizzate dai bassi
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
3,3
MILIONI DI BMW “X” CONSEGNATE IN 15 ANNI
1 La Gamma “X”, quella dei Suv di ogni dimen-
sione, ha rappresentato per Bmw in 15 anni 3,3 milioni di unità vendute. La fabbrica Usa di Spartanburg produce anche la X4, in attesa della maxi X7
www.lastampa.it/motori
Nel sito motori
approfondimenti
e fotogallery
.
37
MOTORI
La gamma
I PREMI DELL’UNIONE ITALIANA GIORNALISTI AUTOMOTIVE
La Mondeo
(4,87 metri)
è disponibile
nelle versioni
berlina
a 5 porte
e wagon, la
ibrida anche
con carrozzeria a 4 porte
La 4C miglior sportiva
“Auto Europa” è la 308
Icona
FORD MONDEO
e
Vocazione premium
pensando alle flotte
Versioni per ogni esigenza, motori anche a 3 cilindri
CORRADO CANALI
MALAGA
La Mondeo, finalmente. Alla
Ford giustificano il ritardato
lancio della loro nuova ammiraglia di almeno un paio d’anni
rispetto al mercato americano
soprattutto per lo spostamento della produzione da Genk, in
Belgio, a Valencia in Spagna.
Ma l’intenzione, probabilmente, era anche di mettere a punto una vettura destinata a
competere in un settore come
quello premium diventato
sempre più affollato e strategico anche per i cosiddetti marchi generalisti. Perché il contesto di riferimento della clientela business, e delle flotte aziendali in particolare, in tempi di
vendite ridotte all’osso non
vanno certo trascurate.
Ora, però, il via alle vendite
della nuova Mondeo sul mercato europeo è fissato per la
consumi e dalle alte prestazioni, una su tutte il 2 litri turbodiesel da 150 Cv. Al vertice della gamma si conferma, invece,
la versione RXH Hybrid 4 che
abbina un motore termico turbodiesel 2.0 da 163 Cv a un
elettrico da 37 Cv con quattro
modalità per la dinamica di
guida: Zev a zero emissioni, 4
ruote motrici, Sport o Auto
con gestione della dinamica di
guida in automatico.
Alla guida la nuova 508 si fa
apprezzare per il confort e per
il buon livello di qualità percepita, anche per la sicurezza in
tutte le condizioni d’uso. All’interno la plancia è ben fatta, con
ampie zone morbide e assemblaggi curati oltre ad essere
più ordinata, ora che lo schermo touch ha permesso di eliminare un po’ di pulsanti. La
nuova Peugeot 508 SW è in
vendita negli allestimenti Active, Business, Allure e GT, oltre
che RXH, a prezzi compresi fra
i 30.350 euro della 1600 a benzina da 165 Cv Active e i 42.030
della 2000 diesel da 180 Cv GT.
ll top di gamma, la 508 RXH
Hybrid, invece, è proposta in
un unico allestimento completo di tutto punto e anche di più
al prezzo più che accessibile di
45.000 euro.
[CO. CA.]
In Europa si è fatta
desiderare ma ne valeva
la pena. Iperconnessa
con il sistema Sync2
metà di novembre, anche se le
prime consegne non sono previste prima di gennaio. Per
l’ammiraglia Ford, giunta alla
quarta generazione dopo oltre
4 milioni di unità vendute, è
venuto davvero il momento
della svolta. A cominciare dal
design che è inedito ma convincente, grazie alla scelta di
adottare linee tese e filanti, ma
anche grazie a una dotazione
tecnica che adesso è da autentica prima della classe.
Le novità principali nello
stile si ritrovano nel frontale,
più personale e penetrante,
con fari particolarmente sottili e, a richiesta, completamente a Led oltre che con la
grande mascherina esagonale
comune a tutte le Ford di ultima generazione. La nuova
Mondeo sarà disponibile nelle
versioni berlina a cinque porte e station wagon, mentre la
carrozzeria a quattro porte è
riservata alla versione ibrida.
Per tutte, la lunghezza è di 487
cm, tre più di prima.
Al lancio i motori saranno
sei. Tre a benzina: il 1500 cc
con 160 Cv e il 2000 cc con 203
o 240 Cv. A gasolio, invece, c’è
il due litri con 150 o 180 Cv. Capitolo a sé la versione ibrida,
con un 2.0 a benzina abbinato a
due motori elettrici che, quando lavorano assieme, sviluppano 187 Cv. In primavera è già
stato annunciato l’arrivo del
mille a tre cilindri da 125 Cv e
di altri due turbodiesel: il 1500
cc turbo da 120 Cv e un 2000 cc
biturbo da 210 Cv. Verrà introdotta anche la trazione integrale che potrà essere abbinata ai diesel da 150 e 180 Cv.
Per quanto riguarda i prezzi
si parte dai 27.250 euro della
1500 Plus 5 porte a benzina da
160 Cv per arrivare ai 33.750
della 2000 TDCi da 180 Cv. Le
wagon costano 1.000 euro in
più, mentre per la ibrida il
prezzo è di 32.500 euro.
Due, invece, gli allestimenti:
Plus e Titanium. Il primo include sette airbag, il climatizzatore automatico bizona, i
fendinebbia e il sistema Sync
che connette il telefonino con
l’impianto multimediale, ma in
fase di lancio si aggiungono le
ruote in lega di 17”, i sensori di
distanza e il Sync2, con funzionalità ampliate e attivabili tramite comandi vocali, oltre allo
schermo di 8”. L’offerta più
completa è la Titanium che ha
di serie i cerchi in lega di 17”, il
cruise control, i sedili sportivi
e due sistemi di aiuto alla guida: quello che ruota da solo il
volante per far rientrare l’auto
nella corsia e quello che legge
segnali stradali e divieti.
Anche in questo caso, al debutto vengono offerti in omaggio i fari a Led, il navigatore e i
sedili in Alcantara e pelle con
regolazioni elettriche. Nonostante i 1585 kg di peso e le dimensioni imponenti la nuova
Mondeo, in particolare la 2 litri
turbodiesel da 150 Cv che sarà
il modello più appetibile sul nostro mercato, si segnala per
una buona maneggevolezza e
la notevole tenuta di strada. Lo
sterzo è preciso, al pari del
cambio. Finiture e montaggi
all’interno sono di buon livello.
La plancia, poco invadente,
piace soprattutto per la concretezza. Bene i consumi: in
media si fanno oltre 11 chilometri con un litro di gasolio.
L’Alfa Romeo
4C ha battuto
Lamborghini
Huracan,
Jaguar F-Type
Coupé, Ferrari
California T
e Porsche
911 Targa
MONZA
Conferma
Si arricchisce l’ampia collezione di trofei raccolti dall’Alfa Romeo 4C, icona del rilancio del Biscione. La sportivissima a 2 posti è stata votata
miglior vettura sportiva nell’ambito del premio «Auto Europa 2015» assegnato dall’Uiga, Unione Italiana Giornalisti
dell’Automotive, che all’autodromo di Monza ha festeggiato anche il sessantesimo compleanno dell’associazione.
La 4C ha preceduto in classifica supercar di assoluto
prestigio nella sezione Auto
Sportive, come la Lamborghini Huracan, la Jaguar F-Type
Coupé, la Ferrari California T
e la Porsche 911 Targa. «La
nuova Alfa Romeo - ha detto
alla premiazione Marina
Terpolilli, presidente Uiga - è
la migliore espressione di un
marchio che storicamente
combina passione, prestazioni e piacere di guida».
Il premio «Auto Europa
2015» (per vetture prodotte e
lanciate sui mercati Ue in almeno 10 mila esemplari entro
il 31 agosto) è andato, per il
terzo anno consecutivo, a una
Peugeot: la 308 ha battuto in
volata, per pochi voti, la favorita della vigilia Citroën C4
Cactus. Sul terzo gradino del
podio un modello premium, la
Mercedes GLA. Tra le candidate c’erano inoltre Audi A3,
Bmw X4, Dacia Logan MCV,
Ford EcoSport, Honda Civic
Wagon, Hyundai i10, Kia Soul,
La Peugeot
308 aveva
già vinto
il «Car of
The Year»
assegnato
dai giornalisti
europei
Maserati Ghibli, Mini, Nissan
Qashqai, Opel Antara, Renault
Koleos, Seat Leon Wagon, Skoda Rapid Wagon, Toyota Aygo e
Volkswagen Sportsvan.
Per la 308 (che segue i successi ottenuti nei precedenti
due anni da 208 e 2008) si tratta
L’Alfa premiata perché
fa rinascere un sogno
Per il Leone francese
3° successo consecutivo
di una conferma. La vettura
media del Leone era stata infatti già proclamata «Car of the
Year» dalla giuria europea al
Salone di Ginevra. Fu quello
l’apice di una serie di riconoscimenti internazionali: auto dell’anno 2014 in Croazia, Svizzera, Slovacchia e Spagna, Premio per il miglior design in Slovacchia, auto dell’anno tra le
flotte in Francia e Belgio. Ora
regina anche in Italia. E il successo delle vendite conferma la
validità di un prodotto che sposa design e soluzioni tecnologiche innovative. Per Peugeot è il
quinto trofeo Uiga conquistato
nelle 29 edizioni del premio.
Nel corso della serata di premiazione a Monza sono stati
consegnati riconoscimenti alla
carriera ad Alfio Manganaro e
Patrizia Griffa, a lungo colonne
portanti della comunicazione
per i marchi del Gruppo Fiat.
Bosch ha ricevuto un premio
per la costante ricerca tecnologica, Assogomma ha ricevuto lo
Special Award Drive Safely dell’Uiga. Le due associazioni, per
contribuire alla sicurezza stradale, organizzeranno l’anno
prossimo il primo corso sul corretto utilizzo degli pneumatici
dedicato ai giornalisti: fornirà
crediti di formazione professionale, perché l’Uiga è riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti come ente formatore. [P. BI.]
In breve
Per Autocar
A Sant’Agata Bolognese
Auto e Moto d’Epoca
La Ferrari 458 Speciale
star in Gran Bretagna
Lamborghini partner
delle Fiamme Oro
Vw e Toyota a Padova
celebrano Golf e Rav4
1 La
1 Lamborghini
1 Con uno stand interamen-
Ferrari 458 Speciale
ha trionfato nei test comparati che la prestigiosa rivista
Autocar ha organizzato per
determinare la «Britain’s
Best Driver’s Car», cioé la
migliore vettura per gli esigenti palati d’Oltremanica.
La V8 di Maranello ha convinto gli 8 giudici grazie alle
prestazioni davvero straordinarie (suo il miglior tempo
sul tracciato di Castle Combe
davanti a McLaren 650S e
Porsche 911 GT3) e alle emozioni di guida uniche che la
458 Speciale sa regalare.
ha accolto
presso la sua sede storica di
Sant’Agata Bolognese un
gruppo di 5 atleti appartenenti
alle Fiamme Oro, il Gruppo
Sportivo della Polizia di Stato.
Sono la campionessa olimpionica (con record mondiale) di
tiro a volo Jessica Rossi, il pugile della categoria dei super
massimi Roberto Cammarelle
e i campioni di nuoto Martina
Grimaldi, Marco Orsi e Luca
Leonardi. Lamborghini è sponsor tecnico delle Fiamme Oroa
per i prossimi due anni e fornirà il look pre-post gara.
te dedicato alle sue 7 generazioni, la Volkswagen festeggia
il 40° compleanno della Golf ad
Auto e Moto d’Epoca, che si
conclude oggi a Padova. Le 7
vetture esposte accompagnano il percorso di evoluzione
tecnologica. La Golf 7 in esposizione è allestita con il «40th
Pack», un pacchetto celebrativo che debutta proprio a Padova. Anche Toyota ha un suo
modello cult da celebrare: è la
Rav4 che festeggia vent’anni di
successi del Suv che ha tracciato una strada seguita da molti.
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 56
12 14
L’AMIAT DOPO LO SCIOPERO
Qua e là, si notano ancora cumuli di spazzatura, ma ieri
notte, sostiene l’Amiat, «i
servizi di raccolta rifiuti e
spazzamento stradale sospesi venerdì a causa dello sciopero dei lavoratori indetto
dalle organizzazioni sindaca-
IL TEMPO IN CITTÀ
Oggi
Ieri
MIN (˚C)
Un anno fa
10
7.4
11.8
MAX
*
In edicola con La Stampa
*
«La raccolta dei rifiuti
è già ricominciata»
16
19.1
22.4
Diario
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
li, sono ripresi regolarmente. I
passaggi di svuotamento dei
contenitori dei rifiuti saltati a
causa dello sciopero sono pertanto in fase di recupero grazie anche all’ausilio di squadre
di raccolta aggiuntive predisposte dall’azienda».
REPORTERS
Venerdì i lavoratori Amiat hanno scioperato 24 ore
TORINO
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
Firme Pd
Spunta
l’autentica
fai-da-te
IL SALONE AL LINGOTTO OGGI IL GIORNO DELL’ASSALTO ALL’EVENTO SLOW FOOD
La consigliera
Conticelli avrebbe
certificato se stessa
Massimiliano Peggio
A PAGINA 47
I Cinquestelle
aprono a
Chiamparino
Dalla spesa agli insetti
Il trionfo del Gusto
Ma tra gli stand si insegna anche la corretta alimentazione
folla. Consueto suc* La
cesso di pubblico al Salo-
DOPO LA PROPOSTA CHOC DELL’AUTOBUS «SEPARATO» PER I NOMADI
ne del Gusto del Lingotto,
in attesa del grande assalto domenicale. Oggi,
tra i cibi da gourmet, fanno la loro comparsa anche gli insetti. Ma la loro
degustazione è in dubbio:
«Manca ancora l’ok dell’Asl», spiegano all’istituto Zoo Profilattico.
Sugli stipendi
da tagliare
Il Pd: per noi è ok
Maurizio Tropeano
PIÙ
Insalaco, Mariotti, Minucci
e Penna DA PAG. 43 A PAG. 45
IN
LO
SO
2,9
0€
A PAGINA 47
Brucia il rosso
e uccide una
donna incinta
LA TENDENZA
La vittima era
al quarto mese
di gravidanza
Giampiero Maggio
A PAGINA 46
Travolto
da un toro
infuriato
Per un agricoltore
di Virle non c’è
stato scampo
Massimo Massenzio
“Bere meglio
per bere meno”
REPORTERS
I campi Rom a Torino
Bergamini, Martinengo e Minello ALLE PAGINE 40-41
A PAGINA 46
Il mondo dei cocktail
lancia il suo slow drink
contro gli eccessi
Luca Ferrua
A PAGINA 45
In città
dal 1936
intimo e calze
uomo, donna e bambino
via Pietro Micca, 20 Torino
giovedì orario continuato
Diwali, festa indiana
sulle rive del Po
Francesca Rosso A PAGINA 53
LA STORIA
Lo sport
visto dalle
mamme
PAOLO ACCOSSATO
S
i chiama «Lo sport con
gli occhi della mamma».
Quattro donne, invitate
da un sacerdote amico delle
competizioni sui campi da
gioco, racconteranno domani
la loro esperienza di spettatrici particolari: le ansie e le
speranze di chi vede giocare
o gareggiare il proprio figlio.
Le quattro donne sono
Mariella Scirea, vedova di
Gaetano e mamma di Riccardo, calciatore nelle giovanili
della Juventus; Alessandra
Benedetti, madre del calciatore del Cagliari Simone; Antonella Comi, mamma del
giocatore del Lanciano Gianmarco; Nadia Cortassa, olimpionica di triathlon e mamma di Christian.
L’incontro inaugura la
quarta stagione del ciclo di
conferenze «A scuola di
sport» organizzato da don
Aldo Rabino, il cappellano
del Torino Calcio, in collaborazione con l’Associazione
Oasi. Il format prevede due
sessioni (una autunnale e
una primaverile) di conferenze gratuite per gli amanti dello sport e per chi desidera
formarsi all’educazione attraverso la pratica sportiva.
L’invito è rivolto a genitori,
dirigenti e tecnici che quotidianamente entrano in contatto con il mondo giovanile
attraverso il calcio e non solo.
Tutti gli incontri cominciano
alle 20.30 e si tengono nella
Sala Congressi del Palavela.
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
gg Dossier/I campi nomadi in città
Lungo Stura e Borgaro
I due volti del caso Rom
Domani la polemica sui “bus separati” arriva in Sala Rossa
BEPPE MINELLO
Dici Rom, zingari o nomadi e
si precipita in un baratro di
contraddizioni. La vicenda
del bus 69, che il Comune di
Borgaro chiede di sdoppiare
per ridurre al minimo le possibilità che i borgaresi e gli occupanti del campo vengano a
contatto, vista con gli occhi di
un marziano può veramente
indurre a pensare che tra
l’appena nata città metropolitana e l’Alabama anni 50 ci sia
poca differenza. Non è così.
Perché qualche problema i vivaci occupanti del campo, peraltro uno dei quattro autorizzati di Torino (che ospita
300 persone malcontate, più
un’ottantina su un’area poco
distante, questa sì abusiva), li
dà da sempre.
I rom a Torino
CAMPI AUTORIZZATI
CAMPI ABUSIVI
Via Germagnano 10:
150
PUNTI DI SOSTA
LE ROSE
via Lega 50:
150-200
Lungo Stura Lazio:
500
AEROPORTO
strada
dell’Aeroporto
235/25:
300
Via Germagnano:
200
Corso Vercelli
(ex dazio)
Strada
dell’Aeroporto
(accanto all’autorizzato)
80
La rete anti sassi
Altrimenti come spiegare l’alta
rete tirata su fra le baracche e
la vicina tangenziale per proteggere il passaggio delle auto
dai frequenti lanci di sassi? È
però vero che, oltre alla rete,
non si ricordano recenti e sostanziali interventi per rendere
meno miserabile la favelas con
vista autostrada. Anzi, l’unico
piano finalizzato ad affrontare
l’emergenza Rom e per il quale
sono stati stanziati 5 milioni di
euro è stato concentrato solo su
Lungo Stura Lazio, un’altra immonda bidonville dove ad oggi
restano circa 500 persone dei
900 che erano quando è partita
la bonifica - si può dire? - e che a
dicembre 2015 dovrebbe portare alla totale scomparsa del
campo abusivo.
I fondi leghisti
Denaro, paradossi della storia,
sganciati dal leghista Bobo Maroni quando era ministro dell’Interno. I suoi epigoni locali
però, oggi tagliano corto: «I
campi vanno sgomberati senza
se e senza ma» dice Roberto Cota, attuale segretario della Lega
piemontese. Parole che fanno il
paio con quelle del giovane capogruppo in Sala Rossa, Ricca,
secondo il quale la responsabili-
Corso Tazzoli:
290
PARCO
COLONNETTI:
50
Strada
del Portone
(cimitero Parco)
Centimetri-LA STAMPA
l’impegno a mandare i figli a
scuola e, va da sè, rispettare la
legge e i doveri famigliari.
Gli sgomberi
I fondi
Una cosa è certa «senza avere i
30 milioni che vennero stanziati
per Roma che ha usato le ruspe dice Tisi - stiamo portando avanti un piano di smantellamento
che rispetta sia le persone, sia la
legalità». Eppure, non tutti sono
contenti. A destra è comprensibile, ma le critiche da sinistra,
cioè da Terra del Fuoco («Dare
case popolari crea un conflitto
con i torinesi che la casa non hanno» è il senso), amareggiano il vicesindaco. E il sindaco Fassino?
Rifugge da dichiarazioni. Forse le
dovrà dare lunedì in consiglio. Il
radicale Viale, bontà sua, ha proposto uno scambio: rinuncia a sapere cosa Fassino pensa di Ebola
e gli chiede di esprimersi sul caso
di Borgaro «così vicino a Torino»
e, viva la sincerità, mediaticamente più importante.
REPORTERS
Via i nomadi dall’autobus
Le tensioni con i residenti sul bus che passa davanti al campo
di Strada dell’Aeroporto hanno portato alla proposta choc
Le associazioni
SANGONE
corso Unione Sovietica 655:
150-200
tà «è tutta del permissivismo della sinistra». Legittimi concetti.
Elide Tisi, il vicesindaco che ha la
delega a tutte le disgrazie della
città, mette le mani avanti: «Non
ho soluzioni, cerco di fare il meglio con quello che ho». E quello
che ha, sono i 5 milioni di cui dicevamo, ridotti del 20% «perché lo
Stato ha preteso l’Iva». Il piano
per «smontare» Lungo Stura Lazio è presto detto. Agli occupanti,
esclusi quelli con pendenze giudiziarie, è stato proposto un patto:
un tetto («Non una casa popolare
com’è stato detto, ma case da privati o social housing dove si partecipa alle spese») in cambio del-
ve pensa che siano andati?» chiede polemico Maurizio Marrone di
Fd’I che i campi li conosce. Secondo i suoi dati, forse esagerati dall’agone politico, «in città ci sono 4
mila nomadi tra campi autorizzati e abusivi». I numeri che escono
dal Comune dicono la metà.
Il campo è stato diviso in tre zone.
La prima, occupata da circa 300
persone, è stata già completamente ripulita e 170 persone «ricollocate». E le altre? Non avevano aderito al patto è sono state
sgomberate. Cioè? «Mandate via,
allontanate», spiega Giovanni
Acerbi, capo del nucleo nomadi
formato da 43 vigili. Non si può fare molto di più: sono romeni, fanno parte della comunità europea
e non si possono espellere «E do-
“Prima il pullman, dopo l’ospedale?
Il sindaco venga al campo a parlare”
MARIA TERESA MARTINENGO
«Il miglior modo di risolvere i
problemi è parlarsi, non ritornare all’apartheid, e per di più
voluto dalla sinistra. Oggi è il
pullman, domani potrebbe essere la scuola o l’ospedale..
Per questo ho già mandato
una mail al sindaco di Borgaro: lo invitiamo al campo per
parlare con i ragazzi che fanno i bulli. E con i loro genitori
che non riescono a controllarli». Carla Osella, presidente
dell’Aizo, Associazione italiana zingari oggi, è convinta che
la presenza del primo cittadino
al campo - «una presenza straordinaria e quindi significativa» - servirebbe a mediare e ad
educare. «Farebbe capire a
quel gruppetto di ragazzi tra gli
8 e i 14 anni che creano problemi anche al campo, e alle loro
famiglie, la gravità di quel che
sta succedendo».
L’Aizo, con i suoi operatori, in
strada Aeroporto si occupa dell’accompagnamento a scuola
dei bambini, di supporto sociale e sanitario. «Mesi fa ero andata a parlare con i residenti
delle villette più vicine - dice
Carla Osella -, quelli che salgono alla fermata del campo, mi
avevano raccontato alcuni episodi antipatici, poi le cose si
erano calmate. Ora è necessario parlarsi di nuovo».
Niente per caso
Vesna Vuletic, mediatrice culturale e presidente di Idea Rom,
associazione di donne, impegnata da sempre per la loro autonomia, è sconcertata e amareggiata. «Il sindaco di Borgaro si era
dichiarato vicino all’uomo che
qualche settimana fa aveva inventato il rapimento di suo fi-
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
“Vendola mi cacci pure
ma adesso nessuno
potrà far finta di niente”
L’assessore Spinelli (Sel): rifarei quello che ho fatto
Sulla «Stampa»
Intervista
U
BORGARO
LINEE SEPARATE
L’autobus 69
L’autobus della
discordia nella
periferia di Torino
“Bus solo per i rom?
Caro compagno
questo è apartheid”
NADIA BERGAMINI
M
Mandi i figli a scuola? Ti do una casa
Il programma del Comune al campo di Lungo Stura Lazio sembra
poter dare frutti. Chi non aderisce al patto, viene sgomberato
glio, accusando un rom. Quando
si è chiarita la bugia - nel frattempo il campo era stato rivoltato, la gente la mattina messa
in fila come per una fucilazione non ha certo pensato di scusarsi. E adesso vuole ricreare
l’apartheid. Ma non si rende
conto che così alimenta il razzismo?». La presidente di Idea
Rom non nega i problemi. «Su
quel pullman qualche episodio
spiacevole c’è, ma non tutto quel
che si dice. Abbiamo sentito prosegue - che un ragazzo
avrebbe puntato il coltello alla
guancia di una persona. Ma
quella è una minaccia di morte,
una cosa gravissima. Perché
non è stata fatta una denuncia?
In un caso del genere un’indagine è doverosa, come lo è arrestare il colpevole. Non sarà invece
come la storia che gli zingari rapiscono i bambini e non se n’è
mai trovato uno colpevole?».
Parole che feriscono
Conseguenze
Vesna Vuletic parla del disagio
dei rom. «Anche la nostra gente
non ne può più: sul pullman viene
sempre guardata male, si sente
dire che puzza. Ma io vorrei vedere gli italiani a vivere in quel
campo dove l’unico servizio è
proprio il pullman, l’unico colle-
L’associazione presieduta da Vesna Vuletic si batte da sempre
per il superamento dei campi.
«In posti tremendi come strada
Aeroporto non è possibile che
non ci siano problemi, non si può
vivere in modo normale. Eppure
- prosegue la mediatrice - ora si
vuole fare un nuovo campo in
corso Tazzoli. Ma con tutti i soldi
spesi per i campi, in vent’anni si
sarebbe potuto dare la casa al
doppio delle persone che nei
campi ci vivono. Per ipocrisia, si è
preferito buttare il denaro nei
campi ,che sono posti disumani:
perché altrimenti la gente si indigna. Ma questa è miopia che continua a riprodurre gli stessi problemi e che alimenta il razzismo». Vesna ha un sogno:
«Quando si decidono le politiche
per i rom, vorrei che al tavolo a
parlare ci fossero anche loro. E
che i giovani venissero ascoltati».
L’ACCUSA
«Dalla gente sentiamo
le stesse parole
che diceva Hitler»
gamento con il mondo. Ho sentito io ieri mattina parole incredibili, senza nessuna pietà per i
bambini piccoli. Le stesse cose
che diceva Hitler, per le quali la
legge dice che si finisce in tribunale. Ma non se si tratta di un
rom, a un rom si può dire qualsiasi cosa, fare qualsiasi accusa,
tanto non si può difendere».
entre Nichi
Vendola gli intima di riconoscere il suo errore, Nicola
Frantoianni, coordinatore di
Sel è pronto all’espulsione di
Luigi Spinelli, l’assessore di
Borgaro, reo di aver sostenuto la proposta del sindaco Pd,
Claudio Gambino, che chiede
lo sdoppiamento della linea
bus 69 per dividere i rom del
campo di strada Aeroporto,
dai suoi cittadini.
Il segretario di Sel sconfessa il suo assessore
“Se dimentichiamo i diritti, la politica è morta”
Intervista
Vendola dice che deve riconoscere il suo errore. Che
non vorrebbe darle del razzista, ma non può farne a
meno?
«Da 20 anni Borgaro combatte una battaglia per il rispetto delle regole e nonostante
tutti i nostri appelli e di chi ha
governato prima di noi, nulla
è cambiato. Questa provocazione forse troppo forte, chiamatela come volete, ha centrato perfettamente l’obiettivo. Finalmente si parla del
problema che è più che mai
concreto e reale e che necessita di una soluzione. Una soluzione per i cittadini di Borgaro, ma anche per i nomadi
che vivono in un campo al limite della decenza. E, questo
secondo voi significa rispetto
dei diritti umani? Quel campo così com’è non è forse un
Sulla Stampa
a
a
d
campi
citpiazza
,
citgialpolei,
de.
capeli
e
,
di
o
e
e
pub-
La sinistra renziana
Vedo un’archiviazione
il
intimiditi
sull’autobus
DANI
Bus separati per i rom
Proposta choc di Pd e Sel
nella periferia torinese
per risolvere
va avanti da
dicono gli
Che racconta
violenza continui.
tentativo di r
lo zaino, poi
danni di una tr
primo anno di
«Ma di episodi
cine» insisto
contare di quella
gliarono i capelli
za. E di quell’
rono di incen
«L’avesse detto
la Lega saremmo
stati lapidati»
8
domande
a
L’intervista con il segretario nazionale di Sinistra e Libertà
Nichi Vendola pubblicata sul giornale di ieri. «Le semplificazioni che riguardano i rom - ha detto - portano al fuoco purificatore. Siamo nei pressi di qualcosa che ha a che fare con l’orrore”.
1
E se dovesse essere veramente espulso?
«Ne prenderò atto. Non posso fare altrimenti. Se vogliono espellermi senza neppure
cercare di capire le mie ragioni lo facciano pure».
DANIELE SOLAVAGGIONE /REPORTERS
Ha
detto
«Non fa piacere
sentirsi dare del
razzista dai propri
compagni di partito
ma la gente è con me»
Luigi Spinelli
assessore al
Comune di Borgaro
vergognoso ghetto? E, poi noi
veniamo accusati di ghettizzarli?”.
L’espulsione dal partito, quindi, non la disturba?
«Mi spiace. Sono un uomo di
sinistra. Il razzismo e l’apartheid, sono quanto di più lontano possano esserci dai miei
ideali e dalla mia storia personale. Ma qui serviva una scossa. Se il sindaco non avesse fatto quella provocazione, non sarebbe cambiato nulla, come
non è cambiato nulla negli ulti-
mi 20 anni. Adesso speriamo
che ci si possa mettere intorno
ad un tavolo per fare le scelte
migliori per tutti: per i cittadini e per gli stessi nomadi. Se
mi butteranno fuori da un partito in cui ho sempre creduto,
pace, se questo sarà servito a
qualcosa. E, poi c’è chi, del mio
partito, o ex, mi punta il dito
contro e pur avendo fatto l’assessore, proprio qui a Borgaro,
non è riuscito a risolvere il
problema che ben conosce.
Ma, c’è anche chi come l’assessore regionale Monica Cerruti, si è dichiarata disponibile
ad aiutarci. E’ un gesto che ho
molto apprezzato”.
E’ amareggiato?
«Certo non fa piacere sentirsi
dare del razzista dai propri
compagni di partito. Almeno,
però, in questi giorni ho sentito
forte e calda tutta la solidarietà dei miei concittadini. Dal Pd,
che al contrario del mio partito, ha fatto quadrato intorno al
sindaco ben comprendendone
le motivazioni e gli intenti, mi è
perfino arrivata la disponibilità ad accogliermi. Se verrò
espulso non so cosa farò. So solo che continuerò a fare il mio
lavoro a Borgaro, al servizio
dei cittadini che mi hanno eletto dandomi la loro fiducia».
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Cronaca di Torino .43
Ore 11 Birra
Ore 12 l’inganno
Ore 12,30 l’aperitivo
Pad. 2 stand Regione
Piemonte la parola ai
birrai piemontesi
Pad. 2 Sala Blu: «L’inganno
nel piatto» come difendersi
dalle truffe commerciali
Pad.2 stand Turin Vermouth «È l’ora dell’aperitivo», 5 euro
Guida agli acquisti fra gli stand
Tutti i consigli per fare la spesa al Lingotto
A spasso fra i banchi con il personal shopper: i più amati sono i cibi che ricordano l’infanzia e la tradizione
Sono molto richiesti i prodotti dei Presìdi Slow Food: dal cardo gobbo alla cipolla di Acquaviva sino al pesto doc
EMANUELA MINUCCI
Li riconosci subito, nella folla
del sabato del villaggio Bengodi. Si muovono con il trolley, o
con zaini da cui spuntano lunghi salami delle Valli Tortonesi e passeggini colmi di patate
nere dello Shetland. Loro sono i professionisti della spesa
al Salone. Si muovono con destrezza fra gli stand, chi seguendo i personal shopper (ieri a Terra Madre erano esaurite le prenotazioni), chi il proprio istinto. Obiettivo: portarsi a casa l’eccellenza a un
prezzo da fiera. Il tartufo di
Alba, l’aceto balsamico (magari non quello centenario che
costa 450 euro a boccetta) di
Modena, le cipolle di Acquaviva (con 3 euro ne porti a casa
cinque), il pane di Altamura,
la passata verace del Piennolo
del Vesuvio (5 euro il vasetto),
lo strolghino di culatello del
Polesine parmense. L’importante, ma chi pensa che mangiare sia un atto agricolo (per
dirla alla Wendell Berry) sa
pure che primizie e prodotti
tardivi si lasciano al mercato:
«Se è arrivato il vento gelato
lasciate perdere le zucchine e
comprate i cavoli» spiegava al
mattino Carlo Bogliotti di
Slowfood. «L’acquisto - ricordatelo - è legato al meteo, e poi
bisogna sempre guardare il
picciolo dei frutti, se è secco
non comprateli perché sono
usciti dalla cella frigorifera,
meglio se hanno le foglioline».
I «presidiomani»
«Il pubblico che viene a fare la
spesa al Salone - spiega Kenia
Fita Cap Devila personal shopper in T-shirt gialla - si divide in
due grandi categorie: i patiti dei
presidi, che durante il nostro
tour in Sicilia ci chiedono la lenticchia di Ustica o il cappero di
Salina (tre euro il sacchetto) e
non comprano un cardo se non
è gobbo e non arriva da Nizza
Monferrato (5 euro al cespo) e
chi è innamorato di una regione
I più richiesti
Il pane
Quello artigianale è
andato a ruba. In testa
quello antico sardo e
quello di Altamura
REPORTERS
I pomodorini del Vesuvio
Ieri ne hanno venduti decine di grappoli: sono i pomodorini che arrivano da Napoli
o di un alimento». Ed ecco che i
torinesi nati in Puglia si mettono
in coda per il pane di Altamura,
quelli che hanno origine napoletana riempiono i trolley di pasta
di Gragnano. Le ragazze di Slow
Food raccontano come nasce un
prodotto, ma anche la storia di
un territorio attraverso i suoi gelati. È il caso di «Stecco natura»
un sorbetto made in Sicily realizzati con l’80 per cento di frutta
fresca e il 20 di acqua minerale siciliana (tre euro con tanto di granella o altro «dressage» a scelta).
LA GUIDA SLOWFOOD
Un viaggio lungo 365 giorni
tra i prodotti di stagione
Quanto incidono clima
e stagioni sui prodotti che
finiscono ogni giorno sulle
bancarelle del mercato? Lo
sa bene - e lo spiega in una
guida che si chiama «365
giorni con Slow Food» Carlo Bogliotti: esperto che su
«La Stampa» cura la rubrica «Sabato al mercato», in
cui dispensa consigli per gli
acquisti della settimana.
Ora questi consigli, di cui
ha parlato ieri con il direttore della Stampa Mario
Calabresi, che dipendono
molto dal meteo, e dalla
1
I grandi classici
Poi c’è l’acquisto da non perdere,
la scorta che puoi fare al Salone e
dura mesi. «Il culatello di Zibello,
la fagiolina del Lago Trasimeno,
l’olio Toscano novello biologico spiega Mattia, l’esperto Slow Food dei prodotti italiani - e il Parmigiano Reggiano». Nella top ten
degli acquisti c’è senz’altro il pe-
Carlo Bogliotti
stagione sono diventati un
libro. Da consultare per fare acquisti più gustosi risparmiando.
[E.MIN.]
sto di Prà (vasetto da 150 grammi
3,50 euro), l’aceto balsamico modenese Malpighi dal 1850 (invecchiato 6 anni, 12 euro bottiglietta
mignon), gli spaghetti - e lui consiglia i Fabbri di Firenze, che lavorano il grano dal 1893, un pacchetto cinque euro - il pane antico sardo Kentos (4 euro la forma), il miele di Rododendro di
Caluso annata 2007, il migliore
del Piemonte e il cioccolato di
Guido Gobino, ormai un classico.
Aceto
Al secondo posto c’è
l’aceto balsamico
emiliano che arriva a
450 euro la bottiglietta
L’acquisto Madeleine
Poi ci sono gli acquisti fatti sull’onda della nostalgia proustiana,
i gusti di quando eravamo bambini. Ed ecco che le frasi orecchiate
agli stand la dicono lunga su chi
governa gli impulsi all’acquisto:
«Mia nonna, mi faceva sempre le
polentine fritte con i fagioli secchi, dai compriamo la farina macinata a mano».
Il pesto
È vendutissimo: quello
ligure fatto a Prà costa
3,50 al vasetto (con
aglio o senza)
twitter@emanuelaminucci
2
Unalettricescrive:
1 «Ma se l’ora legale ci ha fatto
risparmiare, solo nel 2014, ben 90
milionidieuro,perchénoncelateniamotuttol’anno?».
ELI2
Unlettorescrive:
1 «Sottoscrivo pienamente
quantoèstatoscrittosuquestarubrica nei giorni scorsi a proposito
della scellerata scelta di sostituire
il servizio tramviario sulla linea 13
conautobus:oltrealfattocheladuratamediadiunautobusècinquesei volte inferiore a quella di un
tram con costi quindi a lungo terminesuperioriechepersostituire
ibinariinviaNicolaFabrizitreanni fa sono state investite ingenti
somme a questo punto inutilmente, volevo sottolineare altri due
problemi, l’inquinamento in centrocittàeidanniallasedestradale.
Riguardo l’inquinamento, considerando anche la cappa di smog
chegravasullacittàinquestigiorni sicuramente aumenterà visto
chevengonoutilizzatiancheauto-
12344567 936 A3B26
2
1234 6784679 A 1B7CD 4EFDE F349 A 16 7F73C 64D3 76 DFFD4D
76 C8DFFD9 A 14 D3CD 7 CDC 4 7 7 C7 3D3 F4CF9
2
busrisalentiapiùdidieciannifa:non
per nulla tutte le città europee cui
ancheTorinodicediispirarsiprivilegiano il trasporto su rotaia. Riguardoidanniallasedestradaledaquando sono stati immessi in servizio in
centro città gli autobus snodati essi
sono aumentati in maniera esponenziali: in pratica ogni due anni si
devonorifarelestradespeciequelle
lastricate con costi e disagi notevoli.
Caro sindaco e caro assessore ai
Trasporti cosa aspettate a fare retromarcia ripristinando il 13 tram?
Volete nuovamente fare spendere
denaro inutilmente ai cittadini?
Aveteacuorelalorosalute?».
M.BAROSSO
Unlettorescrive:
1 «IlavorialsottopassodelLin-
gotto sono iniziati all’inizio di agosto. Hanno chiuso una corsia di
marcia e hanno ridotto quella opposta dimezzandola per permettere il doppio senso. Dall’inizio di
agosto i lavori sono andati molto a
rilento e da settembre non ho più
visto nessuno lavorarci (passo
tutte le mattine alle 8 e alle 17). La
coda costante di macchine alcune
mattine esce dal tunnel e il tempo
perso tutti i giorni dalle persone
che devono passare da li è enorme.Qualcunocipotrebbechiarire
la situazione? Per quanto tempo
rimarrà chiuso il sottopasso? Per-
ché non si può riaprire la corsia se
tanto nessuno ci lavora? Trovo
che sia scandaloso che vengano
aperti dei cantieri e vengano abbandonati fregandosene altamente del disservizio che questi
provocano. Spero in una risposta
di qualcuno».
SM
Unlettorescrive:
1 «Fogola, Zanaboni, ci mettia-
mo anche la farmacia Boniscontro... e che dire di Vagnino? Caudano?PezzidiunaTorinodelpassato,
forse ineluttabile che abbiano lasciato. Sono aziende private, forse
soffocateocheforsesemplicemen-
te hanno fatto il loro tempo, detto
senzacattiveria,connostalgia.Era
quel commercio fatto di esperti
commessi, anche se con il camice,
neroobiancoasecondadelsettore,
sempre inappuntabili con la cravatta che spuntava, forse addirittura con la giacca, sotto. Avevano
sempreunconsiglio,unaparolaattenta. Un modo unico di impacchettarequalunquecosativendessero. Anche una manciatina di viti,
se ferramenta, avvolte e custodite
infoglidigiornaleriutilizzato,opagine dagli elenchi telefonici. Ricordo un lattaio di periferia, tavolo di
marmo freddo ma igienico, i muri
chetrasudavanofragranzadilatti-
cino, che nel darti il resto, c’erano
ancora le 5 lire, il ghiacciolo ne costava 25-30, gettava sulla superficiegelidadelbanconeunamanciata di monete spropositate e da cui
selezionava con attenzione il resto.
Fuori passava, sulla sua bicicletta,
l’omone che gridava “farinata”,
unatondategliacopertasulmanubrio. Ritrovo quel commercio di
piccolo cabotaggio, di “azienda su
una bicicletta” solo più in certe città del Sud-Est asiatico o del Sudamerica.Siperdecomunqueuncerto modo, direi sabaudo, di fare
commercio. In via Lagrange una
vecchia tipografia è diventata una
cioccolateria. Per fortuna i nuovi
commercianti,legatiancheloroalla tradizione, non hanno gettato alle ortiche la vecchia insegna e consentonoqualchericordod’antan».
I-GIVO
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Ore 15 il climatologo
Pad. 3 Sala Azzurra: il climatologo Vincenzo Ferrara
Le cyclette
Il laboratorio
I dietologi
spiegano ai
genitori
quanto è
importante
muoversi per
tutti: bambini
compresi
Mangiare insetti è dura
anche per la burocrazia
Oggi è prevista una delle “degustazioni” più attese e inseguite del Lingotto
Mancano le ultime autorizzazioni, alla fine però le larve si assaggeranno
«In Italia Torino 2015
non sono ancora
considerati Nella fiera delle calorie
un cibo» c’è chi pensa a fare
NOEMI PENNA
Al Salone del gusto non si
mangiano insetti. Ma anche
sì. L’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale del Piemonte
non ha dato il via libera per la
degustazione di insetti e affini – definiti dal Fao le proteine
del futuro – che si sarebbe dovuta svolgere ieri al termine
della conferenza «Insetti ed
erbacce nei nostri piatti». Alimenti discussi soprattutto in
Europa, che vedono invece
una larga diffusione in Asia e
America Latina, al centro della battaglia indetta da Slow
Food che oggi sfida le direttive ministeriali in un laboratorio sensoriale di entomofagia.
3
Maria Caramelli
Zooprofilattico
Cena senza cavallette fritte,
ne bruchi in umido. Al Salone
del Gusto era prevista una cena a base di insetti ma una
biologa dell’Istituto zooprofilattico ha detto che «In Italia
non sono ancora integrati nelle tabelle del cibo».
Insetti francesi
Il mangiare insetti non è solo
un tabù mentale, ma anche burocratico. In Europa la normativa in merito alla commercializzazione e alla somministrazione non è chiara. Gli insetti
non sono esplicitamente negati
ma relegati alle normative di
«Novel Food» e ogni nazione ha
quindi un suo regolamento interno. L’Italia è molto restrittiva, e il ministero della Salute lo
scorso anno ha emanato una
circolare che vieta l’immissione sul mercato italiano degli insetti, considerati prodotti di
origine animale senza storia significativa di consumo. In deroga serve un’autorizzazione
che passa anche attraverso le
analisi dell’Istituto Zooprofilattico, che per ieri non è arrivata e che oggi verrà aggirata
nel laboratorio a numero chiuso – e da giorni tutto esaurito –
che alle 14,30 nel Padiglione 5
servirà a trenta temerari insetti certificati allevati in Francia.
Arrivano dal ristorante stellato Aphrodite di Nizza, che ha
inserito nel suo menù insetti e
domande
a
Maria Caramelli lei è direttore dello Zooprofilattico. Allora niente cavallette a cena?
REPORTERS
Lo chef messicano
Irad Santacruz Arciniega, cuoco e fiduciario della condotta
Slow Food Tlaxcalam, con i suoi «ingredienti»
larve proprio come il Noma di
Copenaghen, dove il menù degustazione dello chef René Redzepi
costa più di 200 euro.
Degustazione sottobanco
«E’ l’essenza di Terra Madre stimolare il dibattito e dare la possibilità a tutti di provare cibi che
arrivano da ogni parte del mondo, e quindi anche gli insetti», afferma Carla Coccolo di Slow Food Eventi. «La degustazione al
termine della conferenza – che
avrebbe dovuto coinvolgere la ristoratrice di Viterbo Carla Belli –
è stata annullata perché sarebbe
stata accessibile a tutti; il laboratorio del gusto, invece, sarà riservato a persone consenzienti
che, a pagamento, parteciperanno a un incontro che prima di
Imparare
tutto è educativo. Non serviremo
insetti dal mondo, come inizialmente avevamo previsto, ma solo esemplari certificati, allevati a
scopo alimentare in Francia».
Un modo per aggirare la normativa italiana – diversa in tema
d’insetti da quella francese, come ad esempio sui coloranti artificiali –, snobbata ieri anche da
decine di persone che hanno volontariamente assaggiato gli insetti dell’Arca del gusto portati
dal Messico da Irad Santacruz
Arciniega, cuoco e fiduciario della condotta Slow Food Tlaxcalam. A Torino sono arrivati con
un permesso doganale di Slow
Food a scopo esclusivamente
espositivo, ma informalmente
sono stati offerti anche al pubblico, che ha apprezzato.
«Ci sono tre ristoranti che li
servono in
Friuli, Lombardia e Sardegna ma
hanno chiesto una deroga alle Asl.
Qui il problema è che
non c’è ancora una regola. Gli
insetti non sono considerati
cibo, che è sottoposto a regole anche dell’Unione Europea. Per il Salone non sappiamo, se hanno chiesto una deroga all’Asl può darsi che li
autorizzino».
Quindi sono vietati?
«Sono in un limbo, in Inghilterra e in Francia sono inseriti
nelle tabelle del cibo e quindi
controllati».
In futuro mangeremo insetti?
«La vera sfida è trasformare
gli insetti in mangime per gli
animali».
[A. MAR. ]
Assaggiare
dimagrire i bambini
EMANUELA MINUCCI
C’era un posto migliore per
parlare di dieta, benessere,
movimento salutare e sport
se non il Salone del Gusto? A
Palazzo Civico non hanno
avuto dubbi: lo stand più azzeccato per parlare di bambini a rischio di obesità proprio
nella Torino che nel 2015 diventerà Capitale dello Sport
era proprio al Lingotto, nei
giorni della fiera più golosa e
calorica dell’anno. E il bello è
che questo stand (in bella vista nel Padiglione 2) è fra
quelli più frequentati della fiera. E i bambini - il cui 30 per
cento a Torino è in sovrappeso e il 10 a rischio obesità stanno frequentando volentieri questo stand: chi per provare un po’ di cyclette al posto
dei soliti giochini sul tablet,
chi per scoprire i segreti di
una merenda più sana al posto della solita brioche nel
sacchetto. «Attraverso questo angolo di sport inserito
nella mecca del cibo - ha commentato ieri l’assessore allo
Sport del Comune Stefano
Gallo - cerchiamo di diffondere sane e buone abitudini alimentari da sposare con una
corretta attività fisica». Intendiamoci, protagonista resta il cibo inteso non solo come nutrimento, bensì come
piacere, cultura, convivialità,
e indispensabile mezzo per
condurre una vita sana.
Lo stand è stato realizzato in
collaborazione con Slow Food e
la Facoltà di Dietistica dell’Università di Torino e fra gli appuntamenti da non perdere c’è
quello (alle 11,30 e alle 17) per
provare «il percorso sulle buone abitudini alimentari per conquistare il giusto equilibrio tra
cibo e sport e fare tutti i giorni
una dieta». A dispensare i giusti consigli ai genitori pensano i
medici e tecnici dell’Istituto di
Medicina dello sport che non si
stancano di ripetere quanto sia
importante il movimento costante nella vita quotidiana.
Quindi da abolire i pomeriggi
sul divano a base di tablet e tv.
Oggi alle 14 poi (stavolta a cura dell’Associazione Nazionale
Pedagogisti Italiani) ci si confronterà sull’obesità infantile
mentre alle 15 ragazzi e famiglie
sarà potranno partecipare al laboratorio di arti visive: «Sportup! Le immagine raccontano lo
sport (a cura di «Mus-e»). Infine alle 18 presso la sala Blu – Padiglione 3 si terrà il convegno:
«Mente sana in corpo attivo e
ben nutrito». L’assessore Gallo
non si stanca di ripeterlo: «Torino sta per diventare Capitale
Europea dello Sport: c’è quindi
bisogno di promuovere ulteriormente le politiche di sostegno allo sport, inteso come
strumento di aggregazione, integrazione e benessere per l’intera collettività».
Giudicare
Cucinare in famiglia
per volersi più bene
Un viaggio alla scoperta
dei vini biologici di qualità
La grande degustazione
con mille vini di 500 aziende
Sofia guarda la mamma ogni
30 secondi in cerca della sua
approvazione, Corrado
sembra uno chef, Chiara si
guarda le mani «sporche» di
acqua e farina e in un primo
momento scoppia a ridere,
poi ci riflette più seriamente
e chiede al papà: «ma sul
treno come faccio a salire
con queste mani?». Ieri
decine di famiglie hanno
partecipato al laboratorio
«Cuciniamo in Famiglia» della cucina didattica Slow Food.
Mamme, papà e figli hanno preparato insieme i plin e i ravioli
di zucca al rosmarino. «Durante la settimana non capita mai di
riuscire ad trovare il tempo per cucinare qualcosa con i bambini – dice una mamma, Valentina Vella -, eppure è un momento
unico e insostituibile di condivisione con i miei figli. Loro imparano da me, e io da loro». Cecilia guarda la mamma e conferma: «quando cucino con lei, le voglio ancora più bene». [C. INS.]
La grande enoteca del
Salone è uno dei luoghi
simbolo del grande evento
del Lingotto ma nel viaggio
tra i vini presenti in questa
edizione una delle aree a
riscuotere il successo maggiore e quella dedicata ai
vini biologici. Qui una moda che non tutti apprezzano appieno diventa una
piacevole degustazione.
Merito dell’associazione
«diViBio» nata nel 2013 con l’obiettivo di fare conoscere i
vini biodinamici che durante il Salone vengono degustati
anche in due ristoranti cittadini «La cuite» di San Salvario
e il «Dora in Poi». L’associazione, che mette insieme una
squadra di produttori che copre buona parte del territorio
nazionale, spiega a tutti i degustatori la strada migliore per
capire un vino biodinamico e come si differenzia dagli altri
senza eccessi e senza dogmi.
Mille vini di cinquecento
aziende italiane saranno i
protagonisti assoluti della
più grande e importante
degustazione mai organizzata da una guida dei vini
del nostro Paese. Un’occasione davvero unica per
scoprire i produttori premiati dalla guida Slow
Wine 2015, ma anche per
assaggiare tanti mostri
sacri della nostra enologia.
Il lato interessante, anzi la bellezza di questa particolare
degustazione, è data dalla presenza dei produttori che
serviranno i loro vini e li racconteranno in prima persona,
ma anche dalla selezione, attenta e indipendente, che è
stata effettuata dai 200 collaboratori della guida, puntando
sui tre aggettivi che per Slow Food connotano la qualità:
buono, pulito e giusto. In omaggio una copia della guida
Slow Wine 2015.
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Cronaca di Torino .45
Ore 16: il cibo di Sciascia
0re 17: Pixel art
Nello stand della Regione gli assessori
di Sicilia e Piemonte si confrontano
sul libro di Salvatore Vullo «Di terra e
di cibo con Leonardo Sciascia»
Pad 5 area Slow Food
Educa: i bimbi giocheranno con i chiodini
Mixology
“Saper bere è l’unica strada
per bere meno e meglio”
Il bartender Dom Costa lancia il primo movimento per lo slow drink
Poi bacchetta Torino: “Il modello Murazzi è eccesso di alcol non piacere”
LUCA FERRUA
Quando si parla di cocktail la
cosa più difficile è far dimenticare l’immagine di quei grandi
bicchieri di plastica che ogni
weekend circolano liberamente in piazza Vittorio o nelle altre strade della movida. Dentro, dicono, ci siano mojito, caipirinha, gin tonic ma a nessuno importa davvero. Si beve
solo per stordirsi o abbattere i
freni inibitori. Ma il mondo dei
cocktail è un’altra cosa, ha una
storia lunga un paio di secoli,
di tradizione, di qualità e quasi
sempre di modica quantità.
Il cambio di rotta
Serve una svolta per recuperare
una cultura e allontanarsi da
una non cultura del bere. Spesso
con eccessi pericolosi. Il Salone
del gusto e Slow Food hanno deciso di giocare questa sfida e lo
fa nell’area «Mixology» del padiglione 5 in compagnia di «Bartender.it». La sensazione è che
stia partendo, finalmente, un
movimento slow drink. Il messaggio arriva chiaro anche da
Dom Costa. «In Italia si beve bene ma si può fare molto meglio e
ci stanno dando un grande contributo i colleghi che tornano dopo esperienze all’estero, soprattutto nel mondo anglosassone
dove c’è una tradizione più interessante e la clientela è più professionale». Però in coda fuori
dai laboratori di «Mixology» ci
sono decine di italiani che non si
perdono una lezione sui grandi
classici della storia dei cocktail
toccando momenti come il futurismo (interessantissima quella
guidata da Fulvio Piccinino) in
cui i bar erano luogo di creazione anche dietro il bancone.
La sfida italiana
«Gli italiani hanno voglia di imparare - incalza Dom Costa - e
ANSA
Tutti in coda per conoscere i segreti nel bicchiere
Cuffie o auricolari sono il punto di partenza per tutto. Poi bisogna ascoltare le parole dei grandi
bartender come Dom Costa (foto sotto) che svelano i segreti dei cocktail
un’eccezione in piazza Vittorio,
o Pierpaolo Cavalli di «Zucca»
ma c’è ancora molto da fare.
Da non perdere
voglia di qualità. Milano è la città che risponde meglio e dove si
beve meglio. Merito del business. Torino invece sotto questo
punto di vista è una città più
provinciale. I Murazzi e oggi
piazza Vittorio sono un esempio
negativo dove c’è quantità e poca qualità. Dove si beve solo per
stordirsi e questo non fa bene».
A Torino ci sono anche bartender di qualità assoluta come Denise Zoppi dello «Smile tree»,
Vanessa Vilardi del «Soho 23»,
Per chi vuole fare due esperienze molto interessanti sono tre
gli appuntamenti da non perdere fino alla fine del Salone, sempre nell’area «Mixology». Oggi
alle 12 c’è Tommaso Cecca, maestro del fashion cocktail, dal Caffè Trussardi di Milano. Alle
14,30 tocca ad Agostino Perrone, capo bartender del «Connaught bar» di Londra, miglior
hotel bar del mondo. Mente domani alle 14,30 sarà il giorno dei
cocktail molecolari con Dario
Comini del «Nottingham Forest» di Milano. Il meglio d’Italia
e nella top dieci mondiale.
Il menù di oggi allo stand della “Stampa”
Gramellini
Ceretto
Bottura
Zonin
Oggi alle 12 a «La Stampa
Point» Padiglione 2 corsia H
stand 22 Massimo
Gramellini, vicedirettore
della Stampa e scrittore
dialogherà con Giuseppe
Lavazza. Tema: «Una pausa
caffè spaziale» modera il
vicedirettore della Stampa
Luca Ubaldeschi
Alle 15 sempre a «La Stampa
point» i produttori di vino
Alessandro Ceretto, Stefano
Almondo e Arianna
Occhipinti dialogheranno sul
tema «Il vino che verrà».
Nuove tendenze, tradizioni
consolidate: il mondo
enologico stupisce sempre.
Modera Roberto Fiori
È l’appuntamento più atteso
della giornata. Alle 16 allo
stand «La Stampa» il
superstellato chef Massimo
Bottura, patron dell’Osteria
Francescana dialogherà con il
giornalista della Stampa ed
esperto di food Luca Ferrua
su un tema globale come il
«futuro della cucina»
Alle 17 gli incontri organizzati
a «La Stampa Point» si
chiudono con un metaforico
brindisi a base di bollicine. Il
vicedirettore della Stampa
Luca Ubaldeschi incontra il
produttore di vino Francesco
Zonin sul «Boom del
Prosecco» uno dei vini che
riscuote più successo
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
A VIRLE L’ANIMALE HA CARICATO ALL’IMPROVVISO
A STRAMBINO LA VITTIMA ERA INCINTA DI QUATTRO MESI
Muore travolto
da un toro infuriato
Passa con il rosso
e uccide una donna
GIAMPIERO MAGGIO
STRAMBINO
Uno scarto improvviso, uno
strattone troppo forte, oppure un raptus di follia. In un attimo un giovane toro di campagna si è trasformato in un
micidiale animale da combattimento. E ieri mattina il cortile di una cascina alle porte di
Virle è diventato il teatro di
una tragica «corrida».
Francesco Pipino, 66 anni
da compiere fra pochi giorni,
fondatore dell’azienda agricola di famiglia, ha cercato di
mettersi in salvo salendo su
una scala di ferro. Ma non ha
avuto scampo. Il toro lo ha caricato a testa bassa e lo ha
schiacciato contro un blocco
di cemento. Quando lo hanno
trovato riverso sul terreno respirava ancora, ma è morto
prima dell’arrivo dei soccorsi.
«Quella bestia non è cattiva, ha agito di istinto e chissà
per quale motivo - spiega
Elio, uno dei quattro figli della vittima – Mio padre amava
i suoi animali e il toro non lo
abbatteremo».
Pipino era un allevatore
esperto, stimato da tutti: «Un
Brucia il rosso al semaforo e
travolge un’altra auto, uccidendo una donna. La vittima
si chiamava Isabella Corni, di
Strambino, aveva 38 anni, architetto al quarto mese di
gravidanza. Figlia del noto
scultore e pittore, Francesco
Corni, la donna non ha avuto
scampo: inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dell’equipe del 118. La speranza
è durata pochi minuti.
L’incidente è avvenuto ieri, poco dopo mezzogiorno,
lungo la provinciale che collega Strambino a Vestignè,
all’altezza di viale Kennedy,
un punto che, in passato, è
già stato teatro di tragedie
simili. Giuseppe Mosso, 52
anni, ferroviere di Strambino è l’automobilista che, secondo la ricostruzione dei
carabinieri, ha provocato
l’incidente. Era diretto a
Santhià per prendere servizio: «Non ho visto né quell’auto, né il semaforo rosso»
ha provato a spiegare. Poi,
sotto choc, ha continuato a
ripetere: «Che cosa ho fat-
Francesco
Pipino
66 anni
A sinistra,
il toro che
lo ha ucciso
FOTO MASSENZIO
la mangiatoia, l’animale è sfuggito al suo controllo. «Una bestia focosa – mormorano alcuni
conoscenti, – Qualche tempo fa
aveva già caricato uno dei braccianti». Dopo il ritrovamento
del corpo di Pipino, il giovane
torello pezzato è stato catturato e ricondotto nel recinto.
Mentre mangia assieme agli altri animali non ha certo l’aspetto di un killer, ma saranno i carabinieri di Pancalieri e gli
ispettori della Asl a ricostruire
quello che è successo.
Il sudoku
Medio
3 4 6
Junior 2
5
1
5
5 3
3
6
4
5
3
4 1
3
8
6 7
8 3 1
7
Junior 1
4
2
4
1
5
Junior 1
3 2 6
4 5 1
1 6 2
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6
FOTO BARBARA TORRA
to? Che cosa ho fatto? Ditemi
che quelle persone stanno bene». La dinamica è chiara. La
Fiat Punto con le due sorelle
Corni (Isabella era seduta sul
lato passeggero) aveva appena superato l’incrocio quando
l’utilitaria di Mosso, che arrivava da Strambino ed era diretta verso Vestignè, l’ha centrata in pieno. «Una botta terribile» raccontano alcuni testimoni che, poco distante,
hanno assistito alla scena.
A quel punto sono scattati i
2
4 1
La soluzione
dei giochi di ieri
1
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2 1
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Il tempo: nuvoloso al mattino, ma schiarite in giornata più ampie in montagna.
SOLE
NUVOLOSO
COPERTO
POCO NUVOLOSO
OGGI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
AOSTA
Biella
MILANO
Novara
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Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
Savona
FRANCIA
Situazione e avvisi meteo
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
La Spezia
PIOGGIA INTENSA
Nuvoloso tra la notte e il mattino con
possibili piovaschi su pianure e colline
piemontesi; schiarite in mattinata,
inizialmente più ampie in Valle d’Aosta e sui
settori alpini più interni, in seguito anche
altrove. In serata nubi nuovamente più
compatte su pianure e primi tratti vallivi.
NEBBIA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
MARE CALMO
DOMANI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
AOSTA
Biella
Temperature ˚C
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MIN MAX
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TORINO
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A cura di www.nimbus.it
Un modesto fronte perturbato transita tra la notte e il primo mattino sulle nostre
regioni con un aumento della nuvolosità e scarse precipitazioni, ma in giornata torna a
prevalere il sole con temperature relativamente miti in montagna, in lieve calo in
pianura. Più nuvoloso domani per correnti fresche e umide orientali che favoriranno la
formazione di strati di nubi compatte, con schiarite solo ad alta quota e in Liguria e
temperature sotto i 15 gradi in pianura. Più soleggiato da martedì.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
La Spezia
Imperia
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Molto nuvoloso o coperto con piovaschi tra
le zone pedemontane e i primi tratti vallivi.
Schiarite in montagna oltre i 1800 metri e
sui settori alpini più interni, in giornata più
limitate anche sulle pianure orientali.
Abbastanza soleggiato in Liguria, ma
addensamenti più estesi a Ponente.
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
A TORINO
Sorge
alle ore 6,56
soccorsi. Da Torino si sono alzati in volo due elicotteri del
118. Quando l’autoambulanza è
arrivata Isabella Corni era ancora viva, gravissima ma viva.
I medici hanno fatto il possibile per rianimarla, poi si sono
arresi. Intanto i carabinieri
hanno interrogato Mosso, che
ha spiegato: «Non stavo correndo, andavo all’incirca a 60
all’ora». A stabilirlo sarà la perizia che con ogni probabilità
verrà disposta sulle due auto
dal pm, Chiara Molinari.
Difficile
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
Junior Sudoku
Aveva 38
anni, era
architetto
ed abitava
a Strambino
Si leva alle ore 9,24
Cala alle ore 19,19
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12,13
Tramonta
alle ore 17,29
31 OTT
6 NOV
14 NOV 22 NOV
Medio
lavoratore instancabile, tutto
casa e famiglia – ricorda il sindaco di Virle, Rinaldo Candeago – È una grave perdita per
l’intera comunità». Da qualche
tempo era andato in pensione,
lasciando la conduzione della
fattoria ai suoi figli, ma staccarlo dalla cascina dove era nato e
cresciuto era un’impresa impossibile anche per la moglie
Maria Rosa. Anche ieri era andato a dare una mano a governare gli oltre 150 capi nelle stalle, ma mentre portava il toro al-
Isabella
Corni
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Difficile
Sudoku
MASSIMO MASSENZIO
VIRLE
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Cronaca di Torino .47
LA LEGGE ELETTORALE NON CONSENTE L’AUTOCERTIFICAZIONE
Pd, il giallo dell’autentica fai-da-te
La consigliera Conticelli avrebbe certificato la propria firma. Lei nega, ma il modulo sembra smentirla
MASSIMILIANO PEGGIO
Il caso
Ecco le firme «anomale» di
Nadia Conticelli, che gli avversari di Sergio Chiamparino utilizzano come prova delle
presunte irregolarità commesse dal centrosinistra nel
certificare i moduli di sottoscrizione della lista Pd e della
lista maggioritaria «Chiamparino Presidente». Il modulo
sotto accusa è il numero 2, autenticato il 18 aprile da Nadia
Conticelli in qualità di presidente della Circoscrizione 6,
candidata alla Regione ed
eletta il 25 maggio. Nell’elenco
dei sottoscrittori della lista Pd
compaiono i suoi dati anagrafici: nome, cognome, carta
d’identità. E così anche le due
firme, non proprio identiche a
prima vista.
I Cinquestelle aprono
a Chiamparino
“Tagliamo i compensi”
MAURIZIO TROPEANO
L’abuso d’ufficio
Tanto è bastato ai leghisti Mario Borghezio e Patrizia Borgarello, promotori rispettivamente di un esposto alla procura e
di un ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni, di solle-
Chiamparino: no comment
«Non intendo commentare un tema su cui ci sono indagini in corso - ha detto Chiamparino ieri
a Stresa- Questo per non influenzare l’autonomia dei magistrati, che rispetto profondamente»
I RICORRENTI
Il confronto
«La doppia firma prova
che non sapeva cosa
stava autenticando»
vare il problema dell’abuso
d’ufficio. «È palese - affermano
- che presentandosi ad autenticare firme di cittadini in liste
nelle quali erano candidati siano venuti meno a un ruolo di
terzietà». Altrettanto duri gli
altri ricorrenti «agganciati» al
ricorso principale al Tar, ad
esempio il «team» che fa riferimento a Michele Giovine e rappresentato dalla sua compagna, l’avvocato Sara Franchino.
«La doppia firma, così apposta,
dimostra che non sapeva che
cosa stesse autenticando». Essendo noto che nei «procedimenti elettorali non è consentita l’autocertificazione». La consigliera regionale, però, pochi
giorni fa ha ribadito la sua versione dei fatti, già espressa in
precedenza: «Non ho autenticato la mia firma». Chi ha ragione? Spetterà ai magistrati pro-
1 Le due firme per il Pd di Nadia Conticelli, oggi consigliere
regionale, sono sul fronte-verso dello stesso modulo, ma appaiono molto diverse l’una dall’altra
nunciarsi. E mentre in procura
gli investigatori studiano i verbali
degli ultimi interrogatori per cercare riscontri nelle accuse rivolte
agli autenticatori, al Tar si accumulano le carte bollate, con memorie e ricorsi aggiuntivi, ricchi
di nuovi dettagli e dispute giuri-
diche. L’udienza, è noto, si terrà il
6 novembre di fronte allo stesso
presidente, Lanfranco Balucani,
che ha deciso sul ricorso contro
Roberto Cota.
Gli avvocati della Regione
La difesa di Sergio Chiamparino
è affidata al momento all’avvocatura regionale. Nell’opposizione
al ricorso principale al Tar, a firma Borgarello, gli avvocati hanno
respinto punto per punto le presunte irregolarità, stroncando di
netto le congetture degli avversari in quanto il Pd sarebbe una
«macchina rodata». Scrivono i
legali: «Le modalità di compilazione dell’elenco dei sottoscrittori e dei relativi dati e documenti
identificativi al fine di sottoporli
al momento della firma, all’ufficiale autenticatore, sono più che
rodate e conosciute da chi ha
un’esperienza sul territorio qual
è quella del Partito Democratico...». Nell’opposizione alle censure del «team» Giovine, gli avvocati svelano poi un dettaglio curioso: la «difesa non dispone degli
elenchi contestati», almeno quelli indicati nel ricorso accidentale.
Al Pd, mancherebbero alcune copie dei moduli consegnati alla
commissione elettorale. Né i legali hanno potuto fotocopiare gli
originali, poiché sequestrati dalla
procura. Circostanza non ottimale per costruire una difesa.
L’apertura, a sorpresa, dei
consiglieri regionali del M5S
alla proposta di Chiamparino
di tagliare del 36 per cento le
indennità degli eletti del Consiglio regionale potrebbe permettere di arrivare già nel
consiglio di martedì alla decisione di portare lo stipendio
al livello di quello del sindaco
di Torino cioè da 11 mila euro
lordi a 7.100. La presa di posizione dei grillini, infatti, spinge il segretario/capogruppo
del Pd, Davide Gariglio, a dirsi pronto a «approvare da subito le modifiche retributive
di competenza regionale (l’altro giorno era arrivato il via
libera solo al taglio del 10%,
ndr) mentre serve una legge
nazionale per il trattamento
previdenziale».
Domani, durante i lavori
della commissione bilancio, si
capirà se c’è spazio per arrivare ad una soluzione che anticiperebbe comunque le riduzione previste con la riforma del
capitolo V della Costituzione. I
grillini spiegano di aver deciso
di andare a vedere le carte di
Chiamparino con «un gesto di
estrema responsabilità» e si
sono detti pronti a «sostenere
la sua proposta («per altro inascoltato dalla sua maggioranza») nell’intento di salvaguardare il più possibile il Piemonte e la Sanità regionale».
I danni
ai mezzi
LA GEOMONT ERA STATA DANNEGGIATA DALLE PROTESTE
Tav, i rimborsi tardano
e l’azienda fallisce
Il danno: attentati e sabotaggi
nella sede dell’azienda che ha
lavorato per aprire il cantiere
Tav di Chiomonte. E la beffa:
ad un anno e mezzo dalle parate di due ministri (Zanonato
e Lupi), un vice-ministro (Fassina), un presidente di Regione (Cota) e uno della Provincia (Saitta) con l’annuncio di
risarcimenti e una promessa
solenne («lo Stato non ti lascerà solo»), Giuseppe Benente,
titolare della Geomont di Bussoleno è arrivato al capolinea.
La resa
«Se il curatore fallimentare
non cambierà idea - dice - sarò
costretto a rinunciare all’attività e questo nonostante l’impresa abbia in portafoglio commesse per due milioni». E la
beffa diventa più pesante perché nei giorni scorsi la Regione
Giorgio
Bertola
«Detti la linea
e superi i veti»
Gariglio (Pd)
«Per noi va bene»
Sulla «Stampa»
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Giudella
Tutto ruota intorno al cantiere
Il cantiere di Chiomonte è il cuore della protesta, il nucleo attorno al quale si raggiunge il picco della tensione e c’è il maggiore impiego di uomini delle forze
dell’ordine. Oggi un po’ di questa tensione potrebbe trasferirsi a Torino per l’arrivo del ministro Lupi protagonista prima in prefettura e poi alla festa del Pd
e
nte
lamentari
inizierà
nto
distabisenaesponraecirisaralle
canommessi
ealizzazio-
coveino
inirà,
ala».
coico
“Tav, i danni alle imprese
siano ripagati dallo Stato”
Le proposte per tutelare aziende e imprenditori al centro degli incontri con Lupi
Costa stanno inoltre studiando
la possibilità di estendere alcune
norme che hanno individuato i
siti di interesse strategico anche
alle aziende che vi operano, «incluse le coperture assicurative a
carico del general contractor».
Del resto il ministro è perfettamente consapevole della necessità che lo Stato sia al fianco
degli imprenditori minacciati.
Lo ha spiegato al telefono
al titolare della Geomont e
stasera lo dirà di persona in-
contrando gli altri imprenditori valsusini che hanno lavorato o lavorano per la TorinoLione, e che per questo motivo sono stati minacciati o
hanno subito danni.
L’incontro si svolgerà in Prefettura e poi il ministro parteciperà ad un dibattito alla festa
democratica dove insieme al
sindaco di Torino, Piero Fassino, parlerà di infrastrutture. In
particolare quelle del Piemonte, dove si incrociano la Torino-
Lione e la linea che da Genova,
attraverso il Terzo Valico, raggiungerà Rotterdam. «Opere –
spiegano i vertici piemontesi
del Pdl - che quando saranno
realizzate faranno del Piemonte un’importante base logistica
recuperando quell’inefficienza
logistica che è costata all’Italia
almeno 40 miliardi».
Cota in Valsusa
Ieri, intanto, il presidente del
Piemonte, Roberto Cota, ha
annunciato la decisione di organizzare una visita istituzionale in Valsusa perché «la situazione non va sottovalutata»
ed è un dovere istituzionale
«essere vicini agli amministratori locali e agli imprenditori’».
Per il governatore «non può e
non deve passare il concetto
che ci siano zone franche in cui
le istituzioni non sono presenti.
Nessun lembo di Piemonte può
finire sotto il controllo e l’influenza di queste persone».
Il dibattito alle 21
1 Alle 21 il ministro Mauri-
zio Lupi sarà protagonista alla Festa del Pd in piazza d’Armi dell’incontro «Torino, Italia: dal trasporto pubblico locale alle grandi reti internazionali. Le infrastrutture volàno della ripresa» a cui parteciperà anche il sindaco Piero Fassino.
Un anno fa il ministro
Lupi alla fine della visita in
Valsusa annunciava l’intervento dello Stato
ma 500 mila euro come fondo di
garanzia gestito da FinPiemonte. Il giorno del giudizio è fissato
per martedì quando l’imprenditore incontrerà i vertici della finanziaria regionale per capire
quando e come lo strumento diventerà operativo. Benente non
è ottimista «perchè le banche in
Valsusa si sono tirate indietro rispetto ad analoghi interventi regionali che avrebbero dovuto garantire l’accesso al credito per
tutte le imprese».
1
«finalmente si è mossa anche se
con tempi biblici e dopo aver
predisposto un bando inapplicabile». Niente risarcimenti diretti
La legge
Non è la prima volta che i titolari
delle imprese che hanno avviato
il cantiere di Chiomonte lanciano
il loro grido d’allarme a cui la politica locale e nazionale risponde
con lentezza. Alla fine la legge sui
risarcimenti è arrivata ma questo non ha cambiato la situazione
sul campo. Un mese fa è stato lo
«Io volevo
smettere dice il titolare- ma dopo
l’impegno
pubblico del
governo
avevo deciso
di andare
avanti»
REPORTERS
stesso Benente a raccontare
pubblicamente le sue difficoltà
alle prese con rimborsi che non
arrivano e banche che non fanno credito «malgrado gli appalti che abbiamo vinto al di fuori
del nostro territorio».
Trenta giorni dopo il curatore fallimentare - la Geomont
è soggetta a procedura di fallimento per l’impossibilità di riscuotere crediti per oltre 2
milioni avviata prima delle
azioni di sabotaggio - ha chiesto a Benente di saldare i conti per l’affitto del ramo di
azienda e dei macchinari che
fino a oggi avevano permesso
di ottenere commesse.
Richiesta inevasa per mancanza di liquidità con le inevitabili conseguenze: cessazione
dell’attività, fine dei lavori nei
cantieri dove la Geomont è impegnata e quindi addio incassi:
«Al colle di Tenda abbiamo vin-
Capogruppo
del M5S
a Palazzo
Lascaris
Certo, i consiglieri M5S non
risparmiano attacchi al presidente della giunta «indebolito
dallo scandalo Rimborsopoli
che ha travolto due suoi assessori, nonché dal possibile scandalo delle “firme false”». Ma visto che il Piemonte deve ottenere il via libera al piano di salvataggio da parte del governo
Renzi «determinato a scaricare i tagli su Regioni ed enti locali» è meglio dare uno strumento in più a Chiamparino
per allargare i suoi margini di
manovra romani «superando
veti incrociati del Pd».
Dal loro punto di vista la base di partenza della discussione è la proposta di legge - «ad
oggi mai presa in considerazione dalla maggioranza e dal
presidente del Consiglio» che prevede uno stipendio lordo di 4500 euro al mese. Detto
questo, però, i Cinquestelle
non metteranno ostacoli ad
una decisione che tagli le indennità del 36% a patto che
Chiamparino si faccia «garante» di una discussione che
permetta «alla Commissione
Bilancio di arrivare ad un accordo che riconosca i ruoli e i
meriti di maggioranza e della
principale forza di opposizione». Dentro la maggioranza
Sel ha subito appoggiato la
proposta di Chiamparino e
adesso il capogruppo Marco
Grimaldi, accoglie con favore
«l’apertura del M5S».
to un appalto per oltre un milione. Finora abbiamo realizzato
interventi per 300 mila euro e
la prossima settimana ci avrebbero saldato la prima fattura da
62 mila euro. Purtroppo i tempi
della politica e della burocrazia
non sono quelli delle imprese e
io ho paura di perdere tutto».
La rabbia
In attesa di capire come finirà
l’incontro di martedì Benente
si sfoga: «Io volevo smettere
ma dopo l’impegno pubblico di
ministri e sottosegretario ho
deciso di andare avanti adesso
sono pieno di rabbia e sempre
più convinto di essere usato e
la mia azienda è servita da
palcoscenico per i politici».
L’imprenditore valsusino riconosce solo l’impegno di Stefano Esposito. E il vicepresidente Pd della Commissione
Trasporti del Senato, lancia
un appello «al curatore fallimentare e ai giudici: purtroppo i tempi della politica e della
macchina regionale sono
troppo lenti e sarebbe assurdo che un’azienda con un portafoglio ordini da 2 milioni sia
costretta a fallire per colpa
[M. TR.]
della burocrazia».
12 45 67 18
48
7
SPECIALE GIUBILEO
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
UN LEADER NEGLI ONORI FUNEBRI
L’ultimo viaggio in “stile Giubileo”
Due nuove auto funebri in esclusiva
Due nuove autofunebri Mercedes per il parco
macchine di Giubileo: l’impresa di onoranze
funebri che si distingue. «A Torino, infatti, abbiamo in esclusiva i modelli creati dalla Ellena di Saluzzo - segnalano dalla sede di corso
Bramante – Sono vetture che, in città, vengono vendute solo a noi».
Ma come nasce un’autofunebre? «Nel nostro caso si parte da un modello Mercedes,
d’importazione tedesca – spiegano dall’azienda saluzzese – Per prima cosa si taglia
la parte di carrozzeria a valle del cofano: in
pratica rimangono solo più il cofano, la
meccanica del motore e il telaio». E poi? «Si
applica su questa base la nostra scocca in
vetroresina. Ci sono poi la verniciatura totale, l’assemblaggio degli interni, la sistemazione del vano feretro, la posa degli impianti elettrico e idraulico».
Non converrebbe di più acquistare dalla
Germania solo il nudo telaio? «Converrebbe a
noi, ma non alla casa produttrice che, in questo modo, non deve variare le lavorazioni di
veicoli destinati a diventare autofunebri oppure ambulanze». E voi, in che modo progettate una scocca? «In base alle richieste dei
clienti, con la stessa cura dei dettagli che
avrebbe una casa costruttrice». Quali sono gli
elementi che rendono tipiche le auto progettate per Giubileo? «Una linea molto particolare e per certi versi avveniristica: la caratterizzano il vetro posteriore “a goccia” e le forme
arrotondate e compatte».
Sono in molti a pensare che le autofunebri di Giubileo escano così dalla catena di
montaggio: «Per noi è un complimento – affermano i carrozzieri – Significa che c’è una
linea di continuità tra la parte originale e la
scocca che abbiamo applicato noi. Mentre,
al contrario, accade di vedere autofunebri
in cui è evidente che la scocca è stata aggiunta in seguito».
Per quale ragione avete chiesto alla ditta
Ellena l’esclusiva dei suoi modelli su Torino?
«Perché ci vogliamo distinguere – rispondono
da Giubileo – Non è questione di apparenza,
quanto di sottolineare lo “stile Giubileo” che
è la nostra caratteristica principale».
E lo «stile Giubileo» prosegue al volante.
Gli addetti che guidano le autofunebri partecipano a corsi di sicurezza stradale coordinati dall’Accademia di Giubileo, il centro di formazione interna dell’impresa di corso Bramante. Alle lezioni teoriche segue un corso
di guida sicura, su una pista che simula varie
situazioni di difficoltà: dalla necessità di
sterzare di fronte a un ostacolo improvviso
alla guida sul bagnato. «E’ inoltre nelle nostre intenzioni ripetere il corso d’inverno, su
una apposita pista dal fondo ghiacciato. Il caso è raro, ma può tuttavia succedere che l’autofunebre debba uscire mentre sta nevicando, oppure al mattino presto col fondo strada
a tratti ghiacciato».
Per quale ragione investire così tanto sulla
formazione dei vostri conducenti, quando
L’impresa
«Nel lutto
pensiamo
a tutto noi»
Il modello La Mercedes
adattata dalla Ellena
è venduta a Torino solo
all’impresa di corso Bramante
Al volante «I nostri
addetti frequentano
un corso di guida sicura
per questi mezzi speciali»
nella maggior parte dei casi le autofunebri
viaggiano su percorsi urbani, a velocità moderata? «Guidare un’autofunebre non è come
condurre una normale vettura: di conseguenza è necessario sapere come si comporta il vei-
colo in situazioni impreviste. Ma c’è un’altra
ragione». Quale? «Talvolta sulla vettura salgono dei parenti del defunto, molto spesso anziani. In una situazione che di per sé è già
assai gravosa sul piano emotivo, è essenziale
che il viaggio avvenga nella più totale tranquillità e sicurezza».
Tornando alle autofunebri, la scelta di una
particolare linea di carrozzeria è solo una
questione di estetica? «Tutt’altro. E’ un modo
per dimostrare che, per quel che ci compete e
nel pieno rispetto del nostro ruolo, vogliamo
dare peso alla cerimonia funebre nella sua totalità». E’ quello che, nella vostra pubblicità,
definite «Rendere onore alla storia di una vita»? «Esattamente. Un onore che non è solo
formale, legato all’apparenza (e anche le nostre autofunebri rientrano in questo aspetto),
ma passa per il defunto e si estende ai suoi
famigliari, in particolare quelli più diretti,
cui vogliamo trasmettere un messaggio: c’è
Giubileo che pensa a tutto».
Giubileopensaatutto.Equestaèunaconsolazione
non da poco per chi affida all’impresa di corso Bramantel’estremosalutoaunpropriocaro.Mapoi…
Poilavitariprendeilsuocorsonormalee,anzi,portaconséalcuneincombenzeinevitabili,legateproprio a quella persona che adesso non c’è più. E ci si
sentedisorientati,perchéalluttosisommalanecessità di adempiere a determinate scadenze. «E’ una
situazione che conosciamo bene – segnalano da
Giubileo–Alloracisiamochiestiseloslogan”Giubileopensaatutto”potesseandareancheoltreigiornidelleesequie.Ecisiamorispostichepossiamoessereviciniainostriclientioffrendolorounsupportospecialisticoancheperquantoriguardagliadempimentiprevidenzialiedellasuccessione».Ilfronte
pensionistico è quello cui si pensa per primo: «Anche perché, nell’attuale congiuntura economica,
puòvenireutileaverelapensionedireversibilitàoppurerecuperareratedipensionenonincassate.
Inaltricasi(ilpiùfrequenteèquellodifiglicherestano senza entrambi i genitori) ci sono posizioni
pensionistichedachiudere».Giubileohaallorapredisposto una collaborazione con un patronato.
«Forniamoalclienteunatabellariassuntivadeidocumenti che sono necessari. Così sarà possibile un
piùveloceavviodelfascicolo,esieviterannoperdite
ditempo».Quandoharaccoltotuttaladocumentazione, l’interessato fissa un appuntamento con
l’addettodelpatronato.Spettaaluiverificarecheci
sianotuttiidocumentinecessari,epoicompilareil
modulodainviareall’Inpsoadaltroente.
Ladocumentazioneparteconsollecitudineedè
seguitadalplicoconl’incartamento,chevieneconsegnato all’ente a cura del patronato. A quel punto
la pratica viene presa incarico dall’ente previdenziale:intempichedisolitosonorapidisiarrivaalla
liquidazionedellapensionedireversibilità,oppure
deirateidipensionenonriscossi(recuperodellerate pregresse) nel caso ci siano degli eredi. Tutto si
svolge con la massima celerità consentita dall’iter
burocratico e, soprattutto, senza costi a carico del
cliente. L’altro incontro offerto da Giubileo, anch’esso gratuito, è quello con una esperta in materiadisuccessioni.Permettedichiarireisuoidubbie,
soprattutto,dicapireseinseguitoavràomenobisognodirivolgersiaprofessionisti.
AldilàdelserviziooffertodaGiubileo,unconsiglio che arriva dalla stessa impresa di corso Bramante è di verificare sempre i costi da aggiungere
allacerimoniainsé(loculi,sepoltura,cremazione)
collegandosi ai siti www.cimiteritorino.it e
www.socremtorino.it.
12 14
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Cronaca di Torino .49
In breve
“Luccicoso e unico”
Ecco l’albero
per i bimbi malati
Polizia
Creme e medicine
vendute nel call center
I poliziotti entrano in un
«call center» per un controllo e trovano farmaci, prodotti di bellezza (soprattutto
creme «sbiancanti») e altro
materiale. Tutto fuorilegge.
È avvenuto in corso Giulio
Cesare, poco distante da
Porta Palazzo, dove gli agenti della Polizia Amministrativa hanno fatto un controllo
approfondito e denunciato il
titolare, un immigrato nigeriano di 43 anni. Gli specialisti coordinati dal dirigente
Antonio Baglivo hanno sequestrato oltre 300 confezioni di prodotti fuorilegge.
Alcuni contenevano anche
sostanze a base di cortisone.
I reati ipotizzati vanno dalla
vendita di prodotti senza i
marchi di conformità europea all’abuso di professione,
per la commercializzazione
di prodotti da farmacia.
Oltre 1.500 alunni partecipano al progetto solidale
Al bioparco
Zoom
L’iniziativa
è stata
presentata
al bioparco
di Cumiana
La storia
CRISTINA INSALACO
ull’albero
per i bambini malati
disegnerò
il mare, il
sole e la scuola. Così si ricorderanno di tutte le cose che
potranno fare usciti dall’ospedale. In realtà, per farli sorridere un po’ di più vorrei portare a qualche bambino dei regalini, ma non so se la maestra
vuole». Martina frequenta il
convitto Umberto I di Torino,
ed è una dei 1.500 bambini che
ieri pomeriggio erano al bioparco Zoom di Cumiana per la
presentazione del progetto
«Forma il tuo Natale».
«S
Materiale riciclato
Si tratta di un progetto di Forma Onlus, la Fondazione dell’ospedale Infantile Regina
Margherita, che ieri ha distribuito 158 alberi di cartone ad
altrettante scuole elementari
e materne di tutto il Piemon-
REPORTERS
Per l’ospedale infantile
La Fondazione Forma ha distribuito 158 alberi di cartone
da decorare e donare ai piccoli pazienti del Regina Margherita
te. Nelle prossime settimane
ogni classe lavorerà insieme
per addobbare il proprio albero, rispettando una sola regola:
vietato usare prodotti commerciali. I bimbi potranno abbellire
l’albero di Natale con materiale
riciclato, pennarelli, cotone,
carta o qualsiasi cosa venga loro in mente. I 158 alberi verranno poi esposti il 14 dicembre in
piazza Polonia, davanti all’ospedale Regina Margherita, per il
quinto raduno dei Babbi Natale.
«Il progetto degli alberi di Natale ha una finalità benefica:
raccogliere fondi per migliorare il centro grandi ustionati dell’ospedale Regina Margherita –
dice Luciana Accornero, presidente di Forma Onlus -. Il 14 dicembre ci sarà anche la premiazione dell’albero di cartone più
bello, e i vincitori verranno premiati con dei buoni da spendere
in materiale scolastico».
rendere il Natale un po’ più
leggero a chi lo trascorrerà in
un lettino dell’Infantile. «I miei
alunni apprezzeranno di più la
fortuna di essere sani e cominceranno fin da subito a fare
piccoli atti di solidarietà verso
chi non ha la stessa fortuna»,
dice Cristiana Praolini, maestra della scuola elementare
«Giacosa» di Caluso.
Un simbolo educativo
L’albero di cartone rappresenta un regalo simbolico creato
dai bambini piemontesi per i
bimbi ricoverati. Un modo per
Mai più soli
I bimbi che ieri hanno partecipato alla presentazione del progetto, approfittandone per di-
segnare, giocare, fare merenda
e visitare Zoom (che ha registrato più di 3 mila ingressi),
hanno già le idee chiare su come abbellire l’albero di cartone.
Matteo farà dei «treni di stuzzicadenti dalla cima fino alle radici», Andrea ci appiccicherà foglie e pigne, Benedetta lo vuole
«molto luccicoso», mentre Gabriele dice di voler «costruire
palline da appendere con la mia
faccia e quella dei miei compagni. Così i bambini dell’ospedale
non si sentiranno più soli. Perché ci siamo noi».
farmacie
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua
1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio
stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle
ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via San Marino 37; via Reggio 1/A; corso Trapani
150; via Cimabue 8; via dei Mille 48;
via Pietro Cossa 106; via Oglianico 4;
piazza della Vittoria 29; corso R. Margherita 218/bis; corso Vitt. Emanuele
II 84; corso Turati 38; corso Un. Sovietica 491; strada San Mauro 35; corso
M. D’Azeglio 100.
Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4.
Aperte anche di notte: corso Belgio
151/B; via Nizza 65; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org.
12 14
50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
I visitatori
“Io , cervello di ritorno
ma non voglio pressioni”
Secondo
un’indagine
commissionata dall’Egizio
per la maggioranza sono
donne
Il direttore dell’Egizio diventa un simbolo per i giovani industriali
REPORTERS
Le nuove tariffe
Dal 2015 un tablet
per ogni mini visitatore
e un percorso show
il caso
ANTONELLA MARIOTTI
ra il convegno degli industriali under 40. I giovani industriali di Capri
per Napoli che raccontavano di impresa, di difficoltà e crisi, e di fuga all’estero
di cervelli e di aziende. Così
hanno messo a confronto un
giovane under 40, Ferdinando
Giuliano italiano giornalista
del Financial Times dove è
stato assunto in «fuga» dall’Italia, e Christian Greco, direttore del Museo Egizio che
invece è un cervello «tornato», per la precisione dall’Olanda, dopo 17 anni, a Torino. «Non avrei mai immaginato - racconta incredulo - ho
mandato via mail il curriculum, dovevo partire per uno
scavo in Sudan. Ho pensato
“non mi chiameranno mai”. E
invece quando avevo già pronte le valige la telefonata: “venga per un colloquio”». Il confronto tra i due quarantenni è
E
ALL’ESTERO
«Dopo 17 anni sono rientrato
dall’Olanda e sono
contento di essere qui»
proseguito tra speranze e progetti. «Sono tornato in Italia
con le idee ben precise - ha
detto Greco -, sono a Torino
per lavorare e mantenere la
mia integrità». Cosa vuol dire? «Vuol dire che non voglio
essere guidato, ma solo lavorare. Quindi niente pressioni
politiche o “poteri forti” come
quelli citati dal premier».
Il rientro
Ma Greco ha parlato della sua
esperienza torinese con entusiasmo: «Certo l’egittologia
non ti dà potere, se avessi voluto quello avrei scelto un percorso diverso. Ma il museo è
diverso da essere solamente
una collezione». L’Egizio è il
secondo museo al mondo nell’egittologia «ma la presidente
Evelina Christillin ed io vogliamo che diventi il secondo
museo in assoluto e può diventarlo». Ma cosa può dire
un direttore di museo ai gio-
Solo i bambini
con meno di 5 anni
non pagheranno
l’ingresso
REPORTERS
I ricercatori
Il nuovo direttore del Museo Egizio punta anche sulla ricerca, uno degli ultimi ingressi tra i
dipendenti è un ricercatore belga molto giovane che rimarrà nove mesi a Torino
nel tessuto anche economico
delle città». All’Egizio il giovane
direttore sta studiando un «piano integrato da qui a 30 anni,
per lasciare la nostra collezione
ai nostri figli, ognuno di noi è sostituibile la collezione no».
Impresa?
«A Torino ho trovato
un grande progetto
per crescere
anche per questo
sono tornato»
Christian Greco
direttore
del Museo Egizio
vani imprenditori, quali sono i
punti in comune? «La Cultura
in Italia deve essere come
un’impresa. Abbiamo tra le collezioni più belle del mondo dobbiamo farle vivere, integrarle
Saper spendere
Simonetta
[email protected]
Curiosità appagata
anche con 100 euro
i sono lettori che attendono da tempo un riscontro
alle loro richieste. Qualcuno tra loro è un po’ arrabbiato
per non avere notizie, altri inviano una nuova mail sperando di
avere risposta, alcuni si sono arresi. Simonetta si scusa, ma un
motivo c’è: gli oggetti che i lettori ci hanno inviato per avere
C
un’indicazione di valore purtroppo non hanno mercato. Tuttavia per accontentare gli Amici
di Saper spendere (che sono
molti) pubblichiamo alcune risposte del professor Ferdinando
Viglieno Cossalino.
Francesca di Milano ha ritrovato nella casa di campagna un
«vecchio crocifisso«: «E’ in ges-
E l’impresa museo? «Il museo è
un’impresa fatta di persone, di
ricercatori, è un posto vivo dove mecenati investono, oltre alle istituzioni ovviamente. Stiamo pensando a mostre itineranti e per questo possono essere importanti le imprese: noi
possiamo veicolare la nostra
cultura in mercati che non conosciamo attraverso un’azienda che lavora in quei mercati, e
viceversa». «Ai giovani imprenditori ho chiesto: cosa posso fare per voi? Con loro possiamo e
dobbiamo fare sistema: il Louvre quando di muove si muove
con le aziende»
Fino al primo aprile 2015 pe-
so alto circa 70 cm largo 40, forse in origine era bianco, poi annerito forse di fuliggine. Vorrei
sapere se ha un valore e in tal
caso provvederei a rimetterlo in
ordine».
Spiega il perito: «E’ un crocefisso in gesso della seconda metà dell’Ottocento realizzato, attraverso delle forme, in molti
esemplari. All’epoca queste immagini sacre in gesso, una specie di arte povera, venivano collocate nelle chiesette di campagna o nelle cappelle delle cascine. Erano opere che venivano
laccate in modo da sembrare legno scolpito. Purtroppo nel tempo quest’opera ha subito danni
derivanti da umidità e cattiva
conservazione. Valore modesto,
rò ci si concentra sui lavori di
ristrutturazione poi «poi si pensa a radicarsi nella città il Museo Egizio deve essere parte integrante di questa meravigliosa
città. Anche nei posti dove la
popolazione soffre, ho in programma una lezione nella sezione del reparto oncologico infantile di un ospedale. Nel XXI
secolo, come ha detto il direttore del Metropolitan Museum non si può pensare di esistere
per diritto divino, i musei devono fare anche impresa. Il Museo è lì per i suoi cittadini, e anche le minoranze. Per esempio
avvieremo progetti di integrazione con le minoranze Nord
Africane che così si riconoscono nella loro cultura». Insomma un ritorno in Italia fortunato: «Sa cosa le dico? Al museo
abbiamo un ricercatore belga
che ha trovato lavoro qui, solo
per nove mesi, ma comunque è
un segnale».
twitter @lamariotts
circa 100 euro».
«Ho ereditato un quadro al
quale mia madre era molto affezionata - scrive Roberto da Novara - è un olio su tela, Natura
morta. Sarei curioso di sapere il
nome del pittore».
Purtroppo non è possibile, dice il perito: «Questo dipinto raffigura un mazzo di rose in un vaso; è stato dipinto nella prima
metà del Novecento, ma non essendo firmato si deve considerare come opera di anonimo e di
conseguenza il valore non supera i 100 euro».
Una delusione anche per
Marcello. «Questo pittore Francesco Carini - spiega il perito per quanto dignitoso, non ha riscontro sul mercato dell’arte e
chiatura comoda e funzionale
che consente di minimizzare
l’inquinamento acustico degli
ambienti mettendo in connessione audio il gruppo con la
propria guida. Il «group tour
Museo Egizio» sarà compreso
nel biglietto per i gruppi che si
avvarranno degli egittologi
del Museo Egizio mentre i
gruppi che saranno accompagnati da guide esterne acquisteranno il servizio al costo di
un euro a persona.
L’adozione del «group tour
Museo Egizio» sarà obbligatorio per evitare il sovrapporsi
di eventuali radiofrequenze
differenti.
La nuova «vita» del Museo
Egizio inizierà il primo aprile 2015, finiti i lavori di restauro oltre alle «nuove»
mura ci saranno diverse novità organizzative.
Una di queste sarà l’uso di
e nuove tecnologie con le
quali conoscere meglio le
collezioni. Il biglietto di ingresso non sarà più un ticket
cartaceo ma un braccialetto Multimediale
graficamente personalizza- Il percorso del nuovo Museo
to contenente la tecnologia Egizio sarà punteggiato da alRfid
(Radio-Frequency cune aree multimediali (grandi
IDentification, sistema per monitor o proiezioni) che in del’identificazione e/o memo- terminate sale tematiche fornirizzazione dati autoranno degli approfonmatica).
dimenti al visitatoDa subito
re come le ricoquesto tipo di
struzione 3D di
tecnologia
contesti arconsentirà
cheologici e
di monitomappe di proÈ il costo del biglietto
rare
in
venienza dei
ridotto per i ragazzi dai 15 ai
tempo reareperti
18 anni, un euro per i
le i flussi e
bambini da 6 a 14
I prezzi
la permanenza del pubil costo del biglietblico nelle varie
to sarà di 13 euro l’insale. Ma il bracciatero , un costo che si
letto è solo un «mezzo» aspettava la maggioranza dei
che potrà supportare an- torinesi almeno a leggere un
che altri servizi.
sondaggio commissionato dal
Museo: quanto pagheresti il biVideoguida
glietto? Facendo una media delPer i visitatori all’acquisto le risposte si arriva a 11,5 euro.
del biglietto d’ingresso sarà
Il prezzo ridotto passa a noconsegnata una videoguida, ve euro, per i ragazzi dai 15 ai
una apparecchiatura di faci- 18 anni, 1 euro per i bambini
le utilizzo e ricca di contenuti da 6 a 14 anni, così come per
extra che darà l’opportunità le scuole elementari e medie.
di scegliere percorsi di visita Poi ci sono due tariffe per i
differenziati per contenuti e gruppi scolastici dai 6 ai 14
durata (per esempio: «I ca- anni, sempre un euro, con
polavori del Museo Egizio»; due insegnanti come accom«Vita quotidiana» ; «Deir el pagnatori, mentre si sale a 4
Medina» e «Tomba di Kha»). euro per le scuole medie suPer i gruppi ciascun gruppo periori. L’ingresso al Museo
guidato (egittologi o guide Egizio sarà sempre Gratuito
turistiche) sarà dotato di per i bambini fino a 5 anni e
«group tour», un’apparec- per i grandi invalidi. [A. MAR. ]
9
euro
purtroppo le sue opera hanno
un valore commerciale molto
basso. Considerata anche l’attuale situazione di crisi si possono stimare in circa 100 euro cadauna».
«Ho un piatto di cui mio suocero andava orgoglioso. - scrive
Elisabetta -. Forse del ’600-700,
ma non capisco se il materiale è
ceramica o altro. Ha splendide
scene agresti, il diametro è 53
cm notevolmente pesante».
Purtroppo è ancora una delusione. Secondo il perito «è un
piatto in metallo che raffigura
una scena mitologica. È la riproduzione di un piatto del XVI secolo e stampato in centinaia di
esemplari nella seconda metà
dell’Ottocento. È anche stato
trattato in modo da essere invecchiato e messo sul mercato
come antico. Purtroppo ha scarso interesse sul mercato: 100 euro circa».
Marina ha un quadro del pittore Paolo Polimeno (1919-2007)
datato 1958. So che è di origine
calabrese, ha vissuto per anni a
Parigi e poi in Giappone. E mi dicono che i suoi quadri in Giappone hanno raggiunto un discreto
valore». Risponde l’esperto:
«L’autore del quadro che raffigura margherite e papaveri è
Paolo Polimero, dignitoso pittore che ha prodotto parecchio ma
senza supporto di galleristi o
mercanti. È rimasto sconosciuto al mercato italiano. Scarso
valore commerciale».
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Villastellone, raccolta rifiuti
Per contrastare l’abbandono abusivo di rifiuti nelle
campagne, l’amministrazione di Villastellone ha
deciso di aprire al pubblico, anche la domenica, i
cancelli dell’area ecologica comunale. Il centro, che
si trova accanto al cimitero, sarà accessibile ai
cittadini dalle 8 alle 12.
[F. GEN.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Pecetto
Diario
La Provincia vuole metà
degli incassi dei velox
Beinasco
Il sindaco: assurdo, ogni giorno dobbiamo tappare buche stradali
FEDERICO GENTA
giuntiva, sicuramente imprevista. Ma la battaglia per ottenere almeno uno sconto sul
rimborso è appena iniziata.
Quando erano stati installati, nel 2012, sembravano poter risolvere tutti i problemi di bilancio del Municipio. Adesso, invece, l’affare
sembra essersi trasformato in una fregatura. Sono
gli autovelox che da tre anni controllano il traffico
sulle principali vie d’accesso alla città, nelle valli San
Pietro e Sauglio.
Le proteste
Contravvenzioni in calo
Certo, le multe appioppate,
dopo i primi mesi di novità,
sono in calo. E loro, con il passare del tempo, sono stati
rialzati da terra per essere
più riparati dagli attacchi
vandalici. Ma il problema,
adesso, è un altro. La Provincia, per quanto prossima alla
chiusura, ha chiesto al Comune il versamento di 270
mila euro. Una stangata. Che
di fatto corrisponde alla metà di quanto incassato dalle
sanzioni tra il 2013 e il 2014.
FOTO FEDERICO GENTA
Uno degli autovelox installati nel 2012 dal Comune di Pecetto
Il codice
Il motivo? Una norma del codice della strada, nel lontano
1992, stabiliva l’equa divisione
dei profitti tra l’ente accertatore, polizia e amministrazione
comunale, ed ente responsabile
della strada. Regola mai attuata fino al 2012, quando è entrata
in vigore. E manco a dirlo le
strade in questione, che collegano la città delle ciliegie a
Cambiano e Trofarello, sono
entrambe provinciali.
Per il momento Pecetto
preferisce prevenire ulteriori
rischi e per evitare di non rispettare il pareggio di bilancio
ha già inserito nelle previsioni
di spesa anche questa voce ag-
«Non abbiamo certo intenzione
di non rispettare le norme di
legge - precisa l’assessore al Bilancio, Luigi Naretto - Abbiamo
però già chiesto un incontro per
ricordare come già il 50 per
cento degli incassi delle multe
vengano investiti in opere di
manutenzione stradale o prevenzione degli incidenti».
Interventi che, sempre più
spesso, riguardano anche arterie non di stretta competenza comunale. Perché le strade
che corrono sulla collina di
Torino, si sa, non godono certo di ottima salute. «Siamo
sempre in emergenza e quando non abbiamo più tempo per
aspettare un contributo esterno, ci pensiamo noi a tappare
buche e sistemare frane. Che
adesso qualcuno ci venga a
chiedere indietro i soldi spesi,
è davvero paradossale».
Accordo sindacati-Autogrill
per la chiusura alle Fornaci
Raggiunto un accordo tra sindacati e Autogrill sulla chiusura
dei punti vendita Ciao e Spizzico
nel centro commerciali Le Fornaci. Dopo 26 anni di attività le saracinesche si abbasseranno definitivamente la prossima settimana e
10 delle 16 dipendenti finiranno in
mobilità, ma riceveranno una Il centro commerciale
somma pari a 6,5 mensilità oltre
all’indennità di preavviso non prestato in servizio. Per 6 lavoratrici ci sarà la possibilità di ricollocazione all’interno
dell’azienda: «Abbiamo ottenuto il massimo in una situazione davvero difficile – spiegano Sabatino Basile e Massimiliano Santucci, Fisascat Cisl – Confidiamo nel percorso di
riqualificazione per le dieci dipendenti che non saranno subito ricollocate».
[M. MAS.]
1
Rivoli
Dieci nomi per una via
Deciderà un referendum
Dieci donne per dare il nome ad una via. Rivoli ha indetto un referendum per scegliere il nome della nuova strada
che collegherà via Leumann a corso Susa. E ha messo sul
sito ufficiale e sul profilo Facebook un link per esprimere il
proprio voto. Le donne sono tutte di alto livello: Rita Levi
Montalcini, Margherita Hack, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi,
Madre Teresa di Calcutta, Elsa Morante, Grazia Deledda,
Matilde Serao, Maria Montessori e Natalia Ginzburg. Ad
oggi hanno già espresso il proprio parere quasi mille residenti: «In testa è la Montalcini - confidano dal Comune - con
oltre 250 preferenze seguita dalla Hack con quasi 200. Fanalino di coda? La scrittrice Serao che ha avuto solo 6 voti».
Le votazioni resteranno aperte fino al 31 ottobre.
[P. ROM.]
1
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9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
In città .53
.
INCITTA’
Farmaci nei Paesi in via di sviluppo
A.P.P.A. onlus (Aid Progress Pharmacist
Agreement), il cui progetto di cooperazione
sanitaria mira ad avviare laboratori galenici in
Paesi in via di sviluppo, celebra i suoi 10 anni
dalle 18 al Sermig, piazza Borgo Dora. Alle 19
concerto di Riccardo Caramella.
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
La ballerina
Lo studente
“Candele in casa
di buon augurio”
“Studio al Poli
Ma c’è Skype”
Arpit Suthar, studente, 26
anni
Arpitkumar, questo il
nome completo, è in Italia da
due anni per studiare Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale al Politecnico. È originario del Gujarat nel NordOvest dell’India e preferisce
parlare inglese anche se il suo
italiano ha solo bisogno di un
po’ di pratica in più.
Simona
Arpit
Ha 36 anni
è impiegata
e ha
scoperto
l’India
grazie
alla danza
Ha 26 anni
viene
dal Gujarat
e studia
al Poli
Come festeggia Diwali?
«A Torino non ho molti
amici indiani e quindi preferisco festeggiare con la mia
famiglia in India via Skype.
Abbiamo fatto delle vere e
proprie riunioni con tutti i
parenti, anche quelli più
lontani, in questi giorni. È
stato molto divertente”.
Che significato ha la festa?
«E’ un po’ come il vostro
Capodanno. Festeggiamo
l’inizio di un nuovo anno e
speriamo che ci porti qualcosa di speciale. Ci facciamo gli
auguri, mangiamo insieme e
assaggiamo dolci».
Anche Torino festeggia...
«Non lo sapevo. Ora mi
organizzo. Non ho ancora le
idee chiare su come festeggiare. Pensavo di preparare
qualcosa che mi piace molto
da mangiare, qualcosa di
unico, e poi volevo concedermi del tempo per
rendere speciali
queste giornate di
festa». [F. ROS.]
«Vado al Borgo Medievale
perché so pochissimo di
questa festa e voglio saperne
di più. Studio medicina ayurvedica, vado in India periodicamente, ho cominciato a
studiare danza indiana e
voglio scoprire più cose possibili della cultura indiana.
Non voglio accontentarmi di
stare a un livello marginale
ma ho bisogno di saperne di
più. Sono molto curiosa e ho
molta voglia di imparare.
Cosa seguirà in particolare
oggi?
«Sono un medico anestesista
ma studio ayurveda e quindi
andrò a seguire la conferenza
del dottor Prasad».
Auyrveda e medicina
occidentale. Sono mondi
lontani?
«Sono medicine che si possono integrare. L’anestesiologia
e la medicina ayurvedica
sono ai poli opposti. Forse è
per questo che avevo bisogno
di avvicinarmi alla medicina
indiana: avevo bisogno di una
medicina con meno tecnologia e meno protocolli per
tornare a fare il
medico tradizionale,
più vicino ai pazienti». [F. ROS.]
«Ho avuto occasione di
assaporare questa festa così
importante per la cultura
induista lo scorso anno al
Borgo Medievale, dove ho visto
lo spettacolo di danza. In particolare mi sono avvicinata alla
cultura indiana perché da poco
più di un anno studio danza
classica indiana, lo stile kuchipudi. È una danza sacra, una
vera e propria disciplina che
rispetta determinate regole;
non è una semplice danza ma
una vera e propria pratica
anche spirituale e mi ha fatto
venire voglia di scoprire di più
della cultura indiana. Man
mano che mi addentro nella
danza aumenta la necessità di
approfondire gli aspetti culturali che sono ricchi e complessi». Una danza che l’ha trasformata nel portamento e nel
look perché si è fatta crescere i
capelli e ha fatto i buchi alle
orecchie e anche un buchino
sulla narice. Ma la trasformazione è arrivata sicuramente
anche più in profondità.
«Sì. Quest’anno ho acceso
qualche lumino a casa per
attirare la dea Lakshmi che
pari porti fortuna».
Simona esita un attimo,
sorride e, come se
avesse incrociato le
dita, aggiunge: «Speriamo».
[F. ROS.]
LAPRESSE
Un momento chiave per l’induismo
La festa di Diwali è la festa delle luci in cui si celebra la vittoria sull’oscurità.
Nel Ramayana coincide con il ritorno di Rama dopo 14 anni di esilio
“Voglioconoscere
quelmondo”
Come festeggia Diwali?
Come ha scoperto la festa di
Diwali?
Ha festeggiato Diwali?
Il medico
Manola Delpero, medico
anestesista, 63 anni
Occhi azzurri vivaci e
curiosi, capelli corti nerissimi
e sparati in ogni direzione,
fisico minuto minuto.
Simona Re, 36 anni, impiegata
Manola
Medico
anestesista
di 63 anni
sta
studiando
le tecniche
ayurvediche
Borgo Medievale
Il dj
Balli, ayurveda e yoga
Anche sul Po è Diwali
“E’ come
il vostro Natale”
Unagiornatadiappuntamentiperlafestadellaluceindiana
Lecelebrazionisiconcludonoconitradizionaliluminisulfiume
FRANCESCA ROSSO
È un autunno pieno di luce in
città. Anche se è scattata l’ora
legale. Oggi il Borgo Medievale
del Valentino festeggia Diwali,
la «festa delle luci» insieme a
milioni di indiani nel mondo.
Diwali simboleggia la vittoria
del bene sul male, il ritorno del
dio Rama dopo l’esilio, come
raccontato nel poema epico Ramayana. La celebrano induisti,
giainisti e sikh. Fra gioia e preghiera, si dedicano alla cura
della casa e a coltivare i legami
con familiari e amici. In India la
festa dura 5 giorni: piccoli lumini ad olio scintillano nelle case e
nei cortili. Servono a propiziare
la benedizione di Lakshmi, dea
della ricchezza e ad accogliere i
suoi doni, secondo una religiosità tutta indiana, al tempo
stesso spirituale ma concreta e
vicina alla vita di tutti i giorni.
Per lo stesso motivo, fuori dalle
case si espongono dipinti colorati chiamati Rangoli.
Dal Gange al Po
A Torino si svolge tutto in una intensa giornata di incontro fra
L’ebook
culture e associazioni. Un coordinamento non sempre facile ma
oggi pronto a risplendere di luce.
La medicina antica
Bollywood party
1 È un blog sulla
«Stampa» e da ieri anche
un ebook. Si tratta di «Bollywood Party», il racconto
di quattro mesi a Mumbai
tra set, registi, attori e
danzatori nel cuore di
«Bollywood City» scritto
da Francesca Rosso, giornalista, blogger e ballerina. L’ebook disponibile
per computer, tablet e
smartphone si può acquistare a 2,99 euro su tutte
le più importanti piattaforme come «Amazon»,
«ibookstore» e «Book republic» e su lastampa.it.
Si comincia alle 10,30 con danze,
canti e offerte di fiori alla presenza del direttore dell’Ente del Turismo Indiano. Per tutta la giornata è possibile assaggiare piatti
indiani, praticare yoga, saperne
di più sulla cooperazione in India,
curiosare nel bazar fra tessuti e
spezie, conoscere suoni e colori
del subcontinente, partecipare
alle attività organizzate per i
bambini dal Mao. Fra gli appuntamenti da non perdere: alle 15
nella Sala dei Pellegrini l’incontro con il dottor Navanish Prasad
di Bangalore sull’ayurveda, l’antica medicina dell’India. E lo
spettacolo di danze tradizionali
indiane alle 16 a cura delle associazioni Ginger Company, Multikulti e Nad. Poi la cerimonia dei
lumini, il momento emozionante
in cui il Po si trasforma in Gange e
le piccole luci danzanti sull’acqua
prendono la lenta via della corrente e poi festa finale con dj set a
cura di dj Aery. Con l’augurio di
un anno pieno di luce.
Aery
Viene dal
Punjab
è in Italia
dal 1999
Ha un
negozio
Dj Aery, 41 anni, commerciante e dj Preferisce farsi chiamare col nome d’arte, dj Aery,
e non con quello vero di
Rajesh Sharma. Vive in Italia
dal 1999 ed è originario del
nord del Punjab. Ha un negozio di alimentari asiatici vicino a piazza Adriano e per
passione fa il dj.
Come festeggia Diwali?
«In modo tradizionale. Nei
giorni precedenti la festa
abbiamo pulito bene la casa,
l’abbiamo curata e decorata,
abbiamo messo qualcosa di
nuovo, quest’anno le tende.
Poi il giorno 23, giovedì,
abbiamo cucinato i dolci e poi
abbiamo acceso luci e pregato
il dio Rama. A Diwali festeggiamo il suo ritorno a casa
dopo 14 anni, la vittoria della
verità sul falso. Poi abbiamo
mangiato tutti insieme e
acceso fuochi e lampade.
Normalmente in questi giorni
di festa stiamo a casa e festeggiamo con i parenti stretti, un
po’ come fate voi a Natale. Poi
andiamo a trovare gli amici e
portiamo loro dolci. Naturalmente in India è festa e non si
lavora e quindi ci si dedica alle
visite. Qui lavoriamo e festeggiamo. Una cosa particolare
di Diwali è che chi ha una
attività come un negozio o un
ristorante festeggia lì come a
casa. Si fa la preghiera e si accendono
lumini perché porta
fortuna».
[F. ROS.]
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54 .In città
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Il teatro della domenica mattina
Il bello da sentire
Storie di coraggio e di paura
Torna la «domenicamattinateatro» per le
famiglie alle 11 al Teatro Agnelli (via Sarpi
111; ingresso: 5 euro), con lo spettacolo «Il
Re pescatore» di e con Pasquale Buonarota
e Alessandro Pisci. La storia di un re che
vuole pescare un pesce fra milioni di pesci.
Alle 12 si conclude la rassegna «Il bello da
sentire» alla Reggia di Venaria con il
concerto dei musicisti del Conservatorio: al
pianoforte Fabio Tornabene, Riccardo
D’Angelo e Gabriele Salerno eseguiranno
Bach, Beethoven e Berg.
La rassegna «Futuri Oggi» si apre oggi alle
16, al Teatrino Civico di Chivasso, con la
compagnia Onda Teatro e lo spettacolo
«Storia di coraggio e di paura», in cui si
racconta la storia di un ragazzo che affronta
a viso aperto le avventure della vita.
Piazza Madama Cristina
Alla ricerca del “bagnetto verde” perfetto
Oggi il primo Festival Internazionale della salsa preparata con olio, prezzemolo e aglio
Gli organizzatori: a Torino mancava una festa così, ci siamo ispirati al Mondiale del pesto a Genova
TIZIANA PLATZER
T
NONE
ritare gli spicchi
d’aglio, il prezzemolo e le acciughe lavate e deliscate, poi aggiungere la mollica di pane raffermo bagnata con aceto di
vino e amalgamare il tutto
con olio di oliva a filo: voilà, il
bagnetto verde è servito. A
prova di chef senza stellette,
ma soprattutto anche di
chiunque si tenga a distanza
di sicurezza dai fornelli.
Un gusto piemontese doc,
una salsa da accompagnamento al bollito, ai tomini, alle
acciughe, ai peperoni, ai crostini e a quant’altro la fantasia dell’ultimo minuto riesca
a tirare fuori dal cappello del
cuoco. E proprio per la facilità di creazione sarà una festa divertente quella che og-
I cani più belli
fanno
passerella
GLI ACCOMPAGNAMENTI
Bollito, tomini, acciughe
ma anche una semplice
fetta di pane casereccio
gi dalle 15 invaderà nei toni
del verde-prezzemolo piazza Madama Cristina con il
primo Festival Internazionale del «Bagnet Verd»,
un’iniziativa che chiude il
programma off del Salone
del Gusto organizzato dall’Associazione Commercianti di San Salvario e partito il
10 ottobre con il titolo perfetto: «Antipasto del gusto».
Banchetti per le squadre
Il gioco comincia con la distribuzione dei banchetti alle
50 squadre che si sono iscritte, e saranno gruppi a numero aperto di amici, appassionati di cibo, chef, cooperative
di lavoro, associazioni culturali e anche singoli produttori
di bagnetto. Riceveranno in
dotazione il tavolo di lavoro
tovagliato e il necessario: ov-
Oggi presso il Circolo Ippico Horsebridge
Club di frazione Palmero, a None, si svolgerà la
prima Esposizione cinofila amatoriale aperta a tutti i cani di razza e
ai meticci. Sarà l’occasione giusta per poter
osservare da vicino la
bellezza e l’eleganza
delle diverse razze partecipanti alla manifestazione, tra cui pastori
svizzeri, pastori tedeschi, bulldog inglesi,
boxer,
bouledogue
francesi, levrieri, terrier, retrievers. Una
giornata speciale da
vivere all’aria per tutti
coloro che amano i
quattro zampe. L’intero ricavato dell’evento
sarà devoluto alla
Fondazione Piemontese per la Ricerca sul
Cancro. Per informazioni: 348 4037253, oppure [email protected]
1
L’intingolo per tutti i piatti
Il bagnetto verde che vedrà 50 squadre sfidarsi in piazza Madama sarà a base di olio, prezzemolo e aglio
I concorrenti arriverranno portando con sé tutto il necessario, tranne le materie prime
vero aglio, prezzemolo e olio. I
partecipanti arriveranno muniti degli attrezzi da cucina, taglieri e mezzaluna su tutto, e
poi anche recipienti, ingredienti segreti e materiale per
allestire e personalizzare il
banchetto così da dare una
scenografia da cucina al mercato coperto.
Via al tritatutto
La gara comincerà alle 16 e le
squadre avranno a disposizio-
Sacra di San Michele
ne un’ora, tempo più che sufficiente per un gustoso bagnetto, e solo alle 17 le giurie cominceranno a circolare fra i tavoli.
Ci sarà infatti un’equipe di tecnici pronta all’assaggio della
salsa semplicemente al cucchiaio, su una fetta di pane o insieme ai piatti portati da casa
dai «bagnettisti».
«C’è chi ha proposto di preparare il bollito con la testina,
chi i tomini e le acciughe, e chissà quante altre idee compari-
ranno sui banchetti» dice l’ideatore del festival, Yankouam
Sartoretto. «Abbiamo pensato
che a Torino mancasse una sagra di piazza vera e popolare e
ci siamo fatti ispirare dal Mondiale del Pesto a Genova e dal
Festival della Zuppa a Bologna», racconta ancora. Assicurando che il proposito è ripresentarsi in piazza con il bagnetto anche nei prossimi anni, indipendentemente dalla manifestazione del Lingotto.
Teatro Crocetta
Il palato del pubblico
Tutti gli spettatori di questa
iniziativa, animata dalla musica e dalle chiacchiere dei dj
della trasmissione «Cocina
Clandestina», avranno il ruolo
della giuria popolare, che dopo
aver fatto una scorpacciata di
bagnetto assegnerà due preferenze: unite alla scelta dei tecnici, sigleranno il nome della
squadra vincitrice assoluta
che si porterà via la coppa del
miglior «bagnet verd».
Il pomeriggio del cibo propone anche alle 17,30 la presentazione della guida «I cento di Milano e Torino 2015» pubblicata
da Edt sui ristoranti delle due
città legate dall’Expo. E sfogliando le pagine torinesi, partiranno due tour enogastronomici con degustazioni nei ristoranti di San Salvario citati dal
volume: per partecipare è necessario acquistare la guida e
utilizzare il tagliando, gratuito,
per il percorso del gusto.
45° Nord
I pensieri dello spirito
e le preghiere degli artisti
Per fortuna c’è Flic
Protagonisti gli strumenti
Le avventure tristi
del Mago Budinì
Alla Sacra di San Michele si
mettono in mostra i pensieri
dello spirito. Alle 18,30 nella
foresteria del complesso
benedettino di Sant’Ambrogio s’inaugura la mostra
«Preghiere d’artista» del
Novecento in Piemonte,
curata da Concetta Leto,
che vede la partecipazione
straordinaria di Vittorio
Sgarbi – atteso fra gli ospiti
del vernissage – autore del
catalogo in cui si «risarcisce la storia lacerata e obliata del
movimento Surfanta» di cui principale anima fu il pittore
Lorenzo Alessandri. Ma in rassegna ci saranno anche le preghiere di Abacuc, ovvero Silvano Gilardi, Colombotto Rosso,
Giovanni Macciotta, Lamberto Camerini e Bruno Schwab. La
mostra sarà visitabile per un mese, sino al 26 novembre:
ingresso a 5 euro, da martedì a sabato dalle 9,30 alle 12,30 e
dalle 14,30 alle 17, domenica e festivi sino alle 18,30.
[N. PEN.]
«Per fortuna c’è Flic»: in
prima assoluta oggi alle
16,30 al teatro Crocetta, in
via Piazzi 25, vanno in scena
le avventure teatrali per
strumenti recitanti dei
BimBumBrass che inaugurano, con la regia di Gualtiero Giorgini, la rassegna di
teatro per ragazzi Micron. Il
protagonista è Michele, un
bambino sensibile che adora
le storie di un investigatore
privato d’altri tempi e darebbe qualsiasi cosa per essere come
lui. La suspence e il divertimento sono assicurati: sul palco
non si contrabbanda droga ma cioccolata, non si beve whisky
ma succo di mirtillo, e tutto avviene in musica perché i protagonisti sono proprio loro, gli strumenti (Flic il flicorno, Tubaldo la tuba, Arturo il tamburo, il malvagio Don Ulisse il flauto a
coulisse, e il suo braccio destro Poc Corn il corno). Ingresso a
cinque euro; prenotazioni al 347/94.70.053.
[N. PEN.]
Domenica magica sotto il
tendone del 45° Nord di
Moncalieri, in via Postiglione
1. Dalle 16 alle 17 c’è il laboratorio di magia che porterà
genitori e bambini nel dietro
le quinte delle arti magiche.
Poi alle 20, e in replica alle
21, il Trio Abrador e il Mago
Budinì (nella foto) metteranno in scena buffi personaggi
e tristi clown, avventori
squattrinati, equilibrismi e
improvvisazioni col pubblico. Ad accompagnare le magie
saranno vecchie canzoni e moderni swing interpretati da
Molly Penny, la violista che sogna di diventare famosa ballerina; Kammammuri, il contrabbassista che vuole lasciare lo
show per raggiungere la nave pirata dello zio Sandokan nei
Caraibi, e Simon Oberland, il grande showman di questo improbabile circo. L’ingresso è gratuito: i biglietti in distribuzione mezz’ora prima dell’inizio di ogni spettacoli.
[N. PEN.]
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
In città .55
.
Pittura per bambini
In coro contro l’afasia
Tra reading e concerto
Legato alla mostra «Martino Gamper:
design is a state of mind», alle 16 alla
Pinacoteca Agnelli (Lingotto, via Nizza 230)
laboratorio per famiglie sulle scelte del
collezionista e sulla tecnica della tempera
su carta per i bambini.
Spettacolo di teatro/canzone «C.I.E. Chi
Ignora Eslcude» alle 17,30 all’Educatorio
della Provvidenza (corso Trento 13) con il
coro femminile Gli Abbaini e la voce
narrante di Olivia Buttafarro: un evento a
favore dell’afasia. Ingresso libero.
Mix di poesie, musica e ironia alle 21,30
alle Officine Corsare (via Pallavicino 35;
ingresso per i soci Arci) per quello che sarà
un incrocio fra un reading e un concerto:
«Il grande fresco» con Federico Sirianni,
Guido Catalano e Matteo Negrin.
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
NOEMI PENNA
Via all’estro
Quindici persone, guidate
da Giorgia Rochas e Federica
Sesia, avranno la possibilità
di dipingere in stile pop
oggetti d’uso quotidiano
Tazze, unghie e trucco a puntini e strisce. In Gam, «Opera
prima» di Roy Lichtenstein
non è solo una mostra, ma
un’esperienza di vita. Oltre 14
mila persone l’hanno visitata
in meno di un mese, e da ieri si
è arricchita di tante nuove
opere d’arte. Riproduzioni
della «Pop people», protagonista del primo dei laboratori
artistici che sino a gennaio accompagneranno l’esposizione
curata da Danilo Eccher, «che
sarebbe piaciuta di sicuro anche a Roy», ha detto la moglie,
Dorothy Lichtenstein.
mente su occhi e unghie. L’11 dicembre e il 15 gennaio sono previste due viste guidate sul cibo,
oggetto di culto nell’insaziabile
società americana degli anni
60, che termineranno alla Città
del gusto di via Massena 20 con
un goloso corso di cucina firmato Gambero Rosso. Tra cinema
e fumetto, il 15 novembre i visitatori saranno invece coinvolti
in un’esperienza collettiva sul
Pop contemporaneo.
Arte in casa
L’incredibile tecnica di Roy
Lichtenstein non si esauriva
con la pittura. Il suo estro ha
attraversato ogni forma artistica, compresi smalti e ceramiche. E proprio tazze e tazzine sono state protagoniste del
primo laboratorio organizzato dal Dipartimento educazione della Gam, che dopo la visita guidata della mostra ha
permesso a 15 persone, guidate da Giorgia Rochas e Federica Sesia, di dipingere in stile
L’ALLESTIMENTO
Sono esposte 235 opere
molte delle quali
mai viste in Italia
pop oggetti d’uso quotidiano,
da esporre in casa propria o
regalare. Per prenderne parte
non serve essere artisti, basta
lasciarsi guidare delle esplosioni di colore dei lavori di Lichtenstein. In mostra alla
Gam, infatti, ci sono 235 opere, oltre metà delle quali mai
viste in Italia, in un allestimento che riproduce con la divisione degli spazi l’effetto
delle celebri «Explosion» firmate dal maestro americano.
Fumetti in ospedale
Protagonisti anche i bambini,
con le attività per famiglie della
Gam che in occasione della mostra di Lichtenstein lancia un
progetto in collaborazione con
la Fondazione Forma dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Oggi alle 15 si entra «Nella
stanza di Roy» per poi ricreare
ambienti bidimensionali composti, secondo la propria fanta-
Gam
Un giorno da Roy Lichtenstein
Per creare ci vogliono i puntini
Successo per i laboratori della mostra: tazzine, ma anche unghie e fumetti
Oggi i bambini potranno rielaborare a piacere le opere del grande artista pop
Unghie pop
La «Cup pop art… Made in
Gam» replicherà il 4 dicembre: il calendario didattico
propone 15 appuntamenti,
uno più curioso dell’altro. Il 27
novembre, 6 e 18 dicembre e
22 gennaio la caffetteria della
Gam si trasformerà per la prima volta in un «Nail bar», dove verranno presentati makeup ispirati allo stile pop di Roy
Lichtenstein, con la possibilità di sperimentarli diretta-
Lo spirito di Roy
Tutti gli eventi collaterali della mostra sono volti
ad esplorare i vari aspetti creativi del grande artista americano
IL CALENDARIO
Il calendario artistico
prevede 14 appuntamenti
aperti al pubblico
sia, da elementi tratti dalle opere dell’artista. Il 9 novembre e il
6 gennaio c’è «Forma fumetti…
pop!», e si creeranno ironiche
vignette con collage di fotografie personali, riviste e giornalini
che, attraverso l’uso della rete,
si potranno scambiare con i
bambini ricoverati all’infantile.
Il 14 dicembre e il 18 gennaio
si andrà alla scoperta di «Un carattere pop»: il retino tipografico chiamato Benday, dal creatore dOgella tecnica, darà l’effetto della resa meccanica, tipica
del processo di stampa.
La mostra di Roy Lichtenstein è aperta fino al 27 gennaio, da martedì a domenica dalle 10 alle 18, il giovedì con orario prolungato sino alle 22,30.
L’ingresso costa 12 euro, 16 euro con la visita della collezione
permanente, più 7 euro per i
laboratori, su prenotazione allo 011/44.29.546.
Galleria d’arte moderna
Via Magenta 31
Tel. 011/44.29.518
Teatro Nuovo
Pequeñas Huellas, duecento ragazzini
a Torino per suonare un inno alla pace
Alle 17 concerto
gratuito per la
Giornata Mondiale
dell’Onu
Pace e fratellanza passano
attraverso la musica. Per
la Giornata mondiale delle
Nazioni Unite, oggi pomeriggio al Teatro Nuovo di
Torino si esibiscono i piccoli cantori e musicisti di
Pequeñas Huellas, duecento ragazzi provenienti da
tutto il mondo, da una settimana ospiti di cento famiglie torinesi.
Uniti dalla musica
Arrivano da tutta Italia, Venezuela, Messico, Argentina, America, Honduras per
l’undicesimo Incontro internazionale per la pace, la fratellanza e il dialogo e da una
settimana s’incontrano ogni
giorni al Basic Village di
corso Regio Parco per le
prove del concerto gratuito
in programma alle 17 nel teatro di corso Massimo
d’Azeglio 17. Sono i duecento
elementi dell’orchestra giovanile di Pequeñas Huellas,
l’associazione fondata all’Avana da Sabina ColonnaPreti sostenuta da grandi
protagonisti del panorama
musicale internazionale, co-
me Claudio Abbado, José
Antonio Abreu e Claudio
Scimone. Oggi l’associazione ha sede a Torino, da dove
continua a proporre con i
giovani allievi di Pequeñas
Huellas progetti che avvicinano attraverso la musica
bambini e ragazzi provenienti da ogni continente e
stato sociale. La loro testimonianza l’hanno data mercoledì scorso nell’incontro
organizzato dall’Unesco di
Torino per la Giornata mondiale delle Nazioni Unite, e
oggi lasceranno spazio alla
musica, che li ha fatti crescere, divenire consapevoli
del proprio ruolo nella vita.
Alcuni di loro sono stati an-
Il coro
I Pequeñas
Huellas sono
200 ragazzi
provenienti
da tutto
il mondo
che aiutati a cambiare vita e
a trovare una famiglia.
Inni alla pace
Il concerto s’intitola «Play to
play» e vedrà la partecipazione
straordinaria del compositore
messicano Arturo Márquez,
nei panni di direttore delle sue
canzoni «Danzón n. 2» e «Alas
para Malala». In libretto anche
«Marcia, dall’amore delle tre
melarance» di Sergej Prokofiev, l’Inno alla gioia di Ludwig
Van Beethowen, «Khol Nidrei»
di Max Bruch, interpretata insieme al violoncellista solista
Giuseppe Massaria, e Fra Mar-
tino, cantato insieme ai bambini delle scuole che hanno aderito al progetto «Crescere in orchestra» e della Scuola popolare di musica di San Salvario.
[N PEN.]
Teatro Nuovo Torino
Corso Massimo d’Azeglio 17
Tel. 011/65.00.211
12 45 67 18
56 .In città
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
La super degustazione
Martedì al Golden Palace c’è una degustazione da
record. È quella dei vini che hanno meritato i tre
bicchieri, il massimo riconoscimento della guida del
«Gambero Rosso». Un viaggio nel meglio
dell’enologia italiana tra bianchi, rossi e bollicine di
qualità assoluta.
A TAVOLA
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
il voto
7-
il voto
il voto
7-
6,5
REPORTERS
Lo Iacono, in corso Sebastopoli
Ohashi, in corso Regina Margherita
Colazione
Pranzo
Una pizzetta
buona
come al liceo
Il “vero”sushi
cucinato
dai filippini
Da provare panini mignon
e le fette di pastiera
Ohashi, giapponeserie
in ambiente da caffetteria
C’
usa
Sirac
c.so
è un cibo che più che un cibo è una
categoria dello spirito: la «pizzetta» da
intervallo scolastico. Mille anni fa al
D’Azeglio erano squisite (o forse la memoria le
rende tali) quelle della Cremeria di via San
Quintino all’angolo con via Parini. Il sapore di
quella pizzetta, croccante, con un po’ di mozzarella ma non troppa e il pomodoro che sa di
pomodoro e una goccia d’olio, l’ho ritrovata
dopo tanti anni in questo bar pasticceria di
corso Sebastopoli quasi all’angolo con corso
Siracusa. Qui fanno anche dei panini mignon,
ossia bocconcini con
prosciutto cotto,
crudo o salame di
una estrema
semplicità che
mi ricordano
c.so Sebastopo
nel sapore i
li
panini imbottiBar Pasticceria
ti da stazione
Lo Iacono
di un tempo.
corso Sebastopoli, 274
Così quando devo
011-35.39.58
partire per un viagF
gio inviatreno,
detestando
quegli orrendi sandwich pluristrato che ti
offrono sui vagoni che osano definire ristorante, mi faccio la scorta di questi panini e me li
mangio guardando il panorama. Va beh, direte,
ma se uno vuole la colazione dolce? Nessuna
paura: ci sono croissant alla marmellata e con
la nutella oppure vuoti, cannoli e «flauti»,
trecce con l’uvetta, veneziane e via dicendo. Il
cognome Lo Iacono è meridionale quindi potrete anche trovare fette di pastiera o di caprese, babà, cassatelle e zeppole. Quando è stagione (e ci stiamo avvicinando) anche le carteddate. Il cappuccino non è granché, ma non peggiore di tanti che si bevono in città. Tra le
spremute fece l’anno scorso una comparsa
quella di melagrana, non so se tornerà. [R.MOL.]
REPORTERS
Enrico Zanirato, chef di «Al Pass» in corso Casale
Cena
Il talento dello chef
parte dall’ironia
Menù divertente e qualche sorpresa in corso Casale
“Al Pass” ha aperto da poco, in cucina Enrico Zanirato
ROCCO MOLITERNI
trovato una «Fassona, al profumo di brace.
Sarà cotta o cruda?». Il nome mi ha intrigato. In
mo gli chef dotati di ironia, capaci tavola è arrivato una carne che davvero ti chieossia di inventarsi una carta dove devi se fosse cotta o cruda e aveva un bel profuil nome dei piatti ti incuriosisce e
mo di affumicato, peccato però che fosse sovrati diverte. Penso ad esemstata da una fonduta di formaggio non
pio a Matteo Fronduti
indicata sulla carta. Un peccato per
il
l
e
n
del Manna di Milano che sfodera
me non proprio veniale, visto che
to
An
piatti come «Ma è Aspic?»,
non amo il formaggio, ma cui si
o
P
o
«Giscard d’Estaing» , «Incenpotrà ovviare facilmente, perché
ng
Lu
dio nel porcile» o «AldoZanirato ha talento. Lo dimostra
fabbbbbrizi» (con cinque b).
con i peperoni ripieni di baccaPerò l’ironia non deve far
là mantecato con acciuga, con il
Al Pass
cadere in fraintendimenti a
risotto (splendida cottura) ai
corso Casale, 194
volte fastidiosi (Fronduti per
porcini
con quaglietta arrosto, con
011-82.20.168
questo sotto i nomi divertenti
il «segreto di iberico con peperonaelenca tutti gli ingredienti dei suoi
ta strabuona», dove in effetti la pepepiatti). La cosa mi è venuta in mente
ronata ha una marcia in più. Ricca la
l’altra sera al neonato ristorante Al Pass, di
carta dei vini, ma carente nei passiti. Il locale
corso Casale, dove da poche settimane si è
ha il look da moderna osteria con lo stesso
trasferito Enrico Zanirato, fino a non molto
rosso pompeiano del precedente. 40/45 euro
tempo fa al Tajut di San Mauro. In carta ho
senza vini. Da tornarci.
A
Il pranzo della domenica
FRANCESCA ANGELERI
Gli antipasti
che fanno durare
il matrimonio
Segreti di coppia. Come si riesce a far durare
un matrimonio per 50 anni? Andando a mangiar fuori la domenica a pranzo. Così si dice, almeno, tra i banchi di Porta Palazzo, sotto la
tettoia liberty dei contadini, in cui serpeggiano
ancora verità terra a terra e rapporti semplici.
Valter è giovane per avere un matrimonio così
lungo ma certo, la sua Clara, la porta fuori
anche lui! E’ un’istituzione qui Valter, gli voglio-
no tutti bene e i suoi salami, la sua carne cruda,
la sua salciccia finiscono presto, perché è tutto
buonissimo e la quantità è poca. Lavoro lavoro
lavoro. Questo è il mantra del piemontese di
campagna. Senza paura di stancarsi troppo.
Uomini e donne, indistintamente. Ecco perché
è importante non tradire questa tradizione del
ristorante una volta a settimana, dove la signora, finalmente, può mettersi tranquilla, infilarsi
un bell’abito stirato di fresco, mettere le gambe
sotto a un tavolo e farsi servire. Certo non
I
l primo sushi non si scorda mai. Io devo
confessare di non averlo mai provato in
Giappone (non ci sono mai stato) né in
qualche ristorante tipo Nobu in giro per il
mondo. Ma più o meno una decina d’anni fa mi
portarono a provare l’Ohashi (il nome significa
bacchetta), in corso Regina Margherita ed è lì
che per la prima volta assaggiai il sushi. Non
mi sorprese più di tanto, perché già allora mi
piaceva mangiare e preparare il pesce crudo
sotto forma di carpaccio. Qualche amico storse
il naso a sentire parlare di quel locale perché a
gestirlo erano dei
filippini o forse
c.s
oU
coreani e non dei
mb
ria
giapponesi. La
cosa non mi
turbò: in quel
periodo mia
madre era
Ohashi
assistita da
corso Regina Margherita, 167
una badante
011-47.32.188
albanese che, su
(chiuso sabato
sua indicazione,
a pranzo)
rifaceva alla perfezione
piatti lucani. Se tanto mi dà tanto perché dei
filippini non dovrebbero fare un buon sushi? In
più era piacevole il locale: nel senso che i tavolini (residuo probabilmente del precedente
esercizio) sembravano più da vecchia caffetteria torinese che non da luogo esotico e facevano un mix divertente con le giapponeserie. Ci
sono tornato a pranzo venerdì e mi sono trovato bene con un menu sushi sashimi da 15 euro.
Oltre a una zuppa di miso, quattro rol, fettine
di salmone, tonno e ombrina con (sushi) e
senza (sashimi) riso. Ho il rimpianto di non
aver assaggiato l’anguilla che ho sentito lodare
da un tavolo accanto. Non so la nazionalità di
chi lo gestisce oggi, ma ci ripasserò, prima che
trascorrano altri dieci anni.
[R.MOL.]
succede tutte le domeniche, Clara fa spesso il
mercato a Montà. Ma appena si può, sì. Il cuore
di un bel pranzo Piemonte style sono gli antipasti. Acciughe al verde, insalata russa, peperoni,
vitello tonnato non stancano mai. Per Valter i
migliori restano sempre quelli della sua mamma, cui cucinare non piaceva per niente ma lo
sapeva fare bene. Ma il tempo per uscire con la
sua Clara e la piccola Annalisa, oggi, non glielo
toglie nessuno.
Valter Gallino coltivatore diretto
9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
.
Sport Cronaca .59
PORT
S
Calcio a 5, Carmagnola sconfitta
Ancora una sconfitta per il Cld Carmagnola in A2
maschile. Nella quinta giornata del torneo cadetto, i
gialloneri hanno perso 3-0 a Mareno di Piave contro
il Gruppo Fassina. Per i veneti doppietta di Kytola e
rete di Piscitelli. Ora Mastrogiacomo (nella foto) e
compagni sono penultimi con un punto.
[E. ZAM.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Il gol
del 2 a 1
Calcio
Il Toro batte il Modena
e si piazza al comando
Il colpo
di testa
con cui Miello
ha fissato
sul 2 a 1
il risultato
del Chieri
sul campo
del Vado
Un punto in più della Fiorentina, che oggi ospita la Juventus
Serie D
IVANA CROCIFISSO
Domina, lotta, vince e guadagna provvisoriamente la vetta
della classifica. La Primavera
del Torino, in attesa del posticipo in programma questa
mattina alle 11.45 (diretta su
Rai Sport 1) tra Fiorentina e
Juventus, è la nuova capolista
del girone A. I granata battono il Modena 2-1 e sorpassano
i viola: un punto di vantaggio
per i ragazzi di Longo, ora a
quota 17, contro i 16 dei toscani attesi oggi dal match contro i bianconeri.
Il Chieri parte male
ma recupera
Tre punti a Vado
ENNIO FORNASIERI
Il match
Una partita, quella del Toro,
più dura del previsto. Non
tanto per meriti dei canarini,
quanto per l’episodio che condiziona gran parte della gara,
ossia il calcio di rigore concesso agli ospiti dall’arbitro in
apertura del secondo tempo,
dopo meno di un minuto. Il
Modena di Simone Barone
trova così l’1-1, dopo che il Torino era andato in vantaggio
nella prima frazione, grazie
alla rete di Morra. L’attaccante realizza il sesto gol in campionato, il terzo consecutivo.
«Se penso alla Prima squadra? No, la mia testa è solo alla
Primavera», ha commentato
il classe ’95 a fine partita. È
però di Valerio Trani la rete
che decide la partita: primo
gol in campionato per l’attaccante arrivato in prestito dalla Roma nell’ultima sessione
di calciomercato. Il giocatore
classe ’97, entrato in campo al
33’ proprio al posto di Morra,
batte il portiere dei canarini
dieci minuti più tardi, poco
prima del novantesimo, regalando tre punti d’oro ai suoi.
«Solo un episodio il gol del
Modena – dirà poi Moreno
Longo a fine partita – ma
avremmo dovuto essere più
REPORTERS
La rete di Morra
L’attaccante granata classe 1995 ha realizzato il suo sesto gol
in campionato, il terzo consecutivo in altrettante partite
cinici e chiudere prima la partita. Sapevamo che avremmo potuto rosicchiare qualcosa alla
Fiorentina, guarderemo con interesse la partita».
La prova di Nocerino
Nell’undici del Torino c’era anche Antonio Nocerino, mandato da Ventura con la Primavera
per permettere al centrocampista di mettere minuti nelle
gambe in vista del turno infrasettimanale di mercoledì. Il
giocatore è rimasto in campo
per tutto il match ricevendo a
fine gara il ringraziamento di
Longo: «Si è calato nella parte,
la sua è stata una partita in
crescendo».
Primavera del Torino ancora
imbattuta in campionato, così
come la Fiorentina. La squadra
toscana giocherà certamente
con un po’ di pressione visto il
risultato degli avversari. Dall’altra parte una Juventus reduce dal pareggio contro l’Olym-
piacos in Youth League e desiderosa di rilanciarsi in classifica dopo la sconfitta di sabato
scorso contro la Pro Vercelli.
La squadra di Fabio Grosso,
momentaneamente scavalcata
dal gruppetto delle inseguitrici,
ha sei punti dalla Fiorentina (e
la gara con il Genoa ancora da
recuperare): Juventus che potrebbe virtualmente raggiungere i rivali raccogliendo due
vittorie, riportandosi così a ridosso delle prime della classe.
Colpo grosso del Chieri che
passa sul campo del Vado e
porta a casa tre punti importanti per il suo cammino.
«Stavolta è arrivato il risultato, a dispetto di una prestazione meno brillante di
altre volte», ha detto mister
Zichella a fine partita dopo
essersi sgolato per 94 minuti e aver rischiato a più riprese l’espulsione per non
aver rispettato i confini dell’area tecnica. Decisivo il
cambio nella ripresa, quando Zichella ha fatto entrare
Semioli al posto di Pasquero: dai piedi nel nuovo entrato è infatti partita l’azione
con cross dalla sinistra che
Miello ha incornato all’incrocio dei pali per il gol che
ha sancito il sorpasso.
Già, perché il Chieri dopo
due minuti era già sotto a
causa di un fallo ingenuo in
area sull’attaccante dei vadesi, Mair. Dal dischetto
Sancinito infila Tunno. Una
partenza tutta in salita per i
torinesi che si presentano
con una sola punta. Lazzaro
è in tribuna per infortunio e
la trasferta in Liguria sembra iniziare sotto cattivi auspici. Invece Zichella è bravo
ad imbrigliare i padroni di
casa che presentano un 42-4 votato tutto all’attacco.
Tanto fumo, poco arrosto. A
parte il gol su rigore, la dife-
sa tiene bene e concede briciole agli attaccanti avversari.
Solo una giocata di Bianchi coglie la retroguardia piemontese impreparata, ma è come
predicare nel deserto. Il pareggio al 21’ arriva su rigore.
Un regalo di Kean che nel calcio di punizione battuto dal limite e scodellato in area, non
trova di meglio che spingere
Valenti. Il giocatore stramazza al suolo, per l’arbitro è rigore. Dal dischetto Miello spiazza Lucia. A dieci minuti dal riposo il Chieri ha pure la palla
del vantaggio, Prizio si inserisce su calcio d’angolo ma il suo
colpo di testa finisce sopra la
traversa per una questione di
centimetri. Allo scadere l’arbitro grazia Colombo che reagisce (mani al collo di Cafferata)
in maniera avventata.
Nella ripresa il Vado cambia modulo, passa al 4-4-2 ma
a rompere la parità è il Chieri. Quattro minuti dopo il suo
ingresso, Semioli confeziona
l’azione vincente. Scatto sulla
sinistra in progressione e
cross pennellato per lo stacco
imperioso di Miello. Lucia ci
arriva ma non basta, palla all’incrocio. Il Vado reagisce allo svantaggio ma un paio di
tentativi si infrangono sui
guanti dell’attento Tunno. A
dieci minuti dalla fine, Miello
viene espulso per una gomitata inferta a centrocampo,
ma il Chieri regge e incamera
tre punti preziosi.
Rugby
Basket
Hockey su prato
Il Cus rischia contro
la capolista Piacenza
La Pms a caccia
della prima vittoria
Per il Rassemblement
terzo ko consecutivo
ALBERTO DOLFIN
Da Piacenza a Piacenza. Dopo
aver battuto in trasferta nel
turno precedente la prima
delle due compagini emiliane,
oggi (ore 14,30), il Cus Ad Maiora Rugby 1951 affronta la Sitav Rugby Lyons all’Albonico
di Grugliasco. Rispetto ai cugini, la formazione guidata dal
tecnico neozelandese Kelly
Rolleston è uno scoglio ancor
più ostico visto che si trova al
comando del Girone 1 di Serie
A con 10 punti, mentre il Cus è
metà classifica con 5 punti.
L’ultimo precedente, sebbene
si trattasse di un’amichevole,
è però di buon auspicio per il
Sergiu
Ursache
Il giocatore
romeno
è uno
dei punti
di forza del
Cus Torino
XV cussino, che lo scorso gennaio si impose sul proprio campo per 21-17. Coach Andre Bester non teme gli avversari e
punterà forte sul connazionale
Karlo Aspeling, sul promettente ventunenne Luca Murgia e
sul carro armato rumeno Sergiu Ursache, tutti e tre autori di
una metà domenica scorsa.
DOMENICO LATAGLIATA
Incrociando le dita, oggi la
Pms Manital scenderà in
campo a Codogno, casa di Casalpusterlengo, in occasione
della quinta di andata della
serie A2 Gold di basket. La
scaramanzia è d’obbligo, visto
quel che è successo finora: Torino ha infatti dovuto rinviare
i match casalinghi contro Napoli (Ruffini indisponibile: si
giocherà il 12 novembre) e
Brescia (blackout elettrico:
recupero fissato al 15), mentre Casalp non ha portato a
termine la partita contro Brescia a causa dell’impraticabilità del campo (troppo scivo-
loso). Risultato: anche i lombardi (due vinte e una persa finora)
sono in attesa di potere esordire davvero nella loro casa.
Per la Manital, si tratta quindi della terza trasferta di fila
dopo quelle di Biella e Trapani:
la classifica piange più che mai
essendo ancora vuota la casella
delle vittorie, l’umore è quello
che è e la condizione fisica rivedibile visto che – recuperati
Amoroso e Giachetti, ma non
Viglianisi – si sono fermati più o
meno seriamente Mancinelli e
Fantoni. «Siamo in crescita –
dice Giachetti – e dobbiamo assolutamente sbloccarci, cercando di imporre il nostro ritmo controllando i rimbalzi».
OSCAR SERRA
Terza sconfitta consecutiva
per il Rassemblement Torino
nella quarta giornata del
campionato di serie A2 di
hockey su prato. La squadra
allenata da Paolo Cane ha ceduto per 5-1 sul campo amico
di corso Tazzoli contro la capolista Cus Padova in una sfida nella quale i torinesi, pur
giocandosela a viso aperto,
non sono mai riusciti a impensierire la retroguardia
veneta. Di Daniel Brasoveanu l’unica rete della formazione subalpina a partita ormai chiusa. Dopo aver affrontato le prime tre della classe -
Partita
senza storia
I torinesi
sono stati
battuti in casa
per 5 a 1
dal Cus
Padova
Bologna, Valverde Catania e
ora Cus Padova - inizia il vero
campionato del Rassemblement che dopo la settimana di
pausa affronterà l’Hockey Catania, diretta avversaria per la
salvezza. Ko anche l’altra piemontese, la Moncalvese Asti,
sconfitta 4-3 in trasferta contro gli emiliani del Bondeno.
12 45 67 18
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», dall’11
ottobre al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
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“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento», .
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GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
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chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
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lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora.
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MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
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MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Le mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11, «Spartiti delle montagne. Copertine di musica», fino al 12/10. Orario: 10-18.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne:
museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab
e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
FORTE DI EXILLES (10080 EXILLES). Or: visite/aree museali/mostra olimpica Torino 2006: or. di visita: dal mar
alla dom 14-19, chiuso il lun.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
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LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
I Cinema
Le trame
del 26 ottobre 2014
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Il giovane favoloso
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Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
La leggenda dell’amore. Balletto dal Bolshoi di Mosca
Reposi 1
P 16.00 (int. 15,00 - rid. 12,00)
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14
Reposi 1
P 20.00
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
P 22.30
Reposi 1
Il giovane favoloso
Reposi 2
P 16.00-19.00-22.00
Guardiani della Galassia Reposi 3
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Disney Junior Party
Reposi 4
15.30-17.00
...E fuori nevica!
Reposi 4
18.40-20.30-22.30
Soap Opera
Reposi 5
The Judge
Dragon Trainer 2
Reposi 6
Reposi 7
15.00-16.50-18.4020.30-22.30
15.30-18.30-21.30
15.30-17.50-20.10-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40
Piccole crepe, grossi guai Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Buoni a nulla
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Amore, Cucina e Curry Sala 3
P 15.30-17.40-19.50-22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00
Guardiani della Galassia Sala 1
P 14.10-17.00-19.50-22.40
Guardiani della Galassia 3D
Sala 2
P 16.45-22.10
Tutto può cambiare
Sala 2
P 19.35
...E fuori nevica!
Sala 3
P 15.40-17.55-20.10-22.15
Disney Junior Party
Sala 4
P 16.00
Tutto molto bello
Sala 4
P 18.00-20.20-22.40
The Judge
Sala 5
P 16.00-19.10-22.20
Soap Opera
Sala 6
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
Sala 7
P 14.10-16.50-19.30-22.10
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14
P 16.30-19.30-22.30
Sala 8
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; Mattina: € 4,00.
Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
...E fuori nevica!
P 10.50-15.00-17.2020.00-22.25
Pongo - Il cane milionario
P 10.45-14.45-17.10
Tutto molto bello
P 19.50
Annabelle
P 22.10
L’incredibile storia di Winter il delfino 2 P 14.25
Lucy
P 10.4517.05-19.30-22.05
The Judge
P 10.55-15.00-18.30-21.50
Soap Opera
P 15.00-20.15-22.30
Disney Junior Party
P 11.00-15.00-16.30
Guardiani della Galassia
P 11.00-14.10-17.0019.45-22.30
Guardiani della Galassia 3D
P 10.40-15.30-18.20-21.30
Tartarughe Ninja
P 10.35-14.25-17.00
Fratelli unici
P 19.55-22.10
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
P 10.50-14.15-17.0019.45-22.30
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 10.35-15.50-19.00-22.00
Tutto può cambiare
P 17.15-19.45-22.15
Cinema: Torino e altre visioni
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Pasolini
18.00-21.00
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Perez.
16.30-18.30-20.45
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Grand Budapest Hotel
19.00-21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BARDONECCHIA
SABRINA 012299.633.
Pongo - Il cane milionario
Soap Opera
17.30
21.15
PIANEZZA
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
Planes 2 - Missione antincendio
16.00
I nostri ragazzi
21.00
LUMIERE 01196.82.088.
Guardiani della Galassia
Soap Opera
Il giovane favoloso
Guardiani della Galassia 3D
Disney Junior Party
IVREA
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,70 intero; € 6,70 bambini fino a 10 anni.
Proiezioni 3D: € 11,50 intero, € 9,50 rid.
The Judge
Sala 1
15.00-18.10-21.20
Soap Opera
Sala 2
15.20-17.40-20.00-22.20
...E fuori nevica!
Sala 3
14.50-17.10-19.30-21.50
Disney Junior Party
Sala 4
11.10-14.20-15.50-17.20
Tutto molto bello
Sala 4
19.40-22.00
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
Sala 5
14.10-16.50-19.30-22.10
Guardiani della Galassia Sala 6
11.15-15.50-18.40-21.30
Guardiani della Galassia 3D
Sala 7
13.30-16.20-19.10-22.00
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14
Sala 8
15.30-18.30-21.30
Tutto può cambiare
Sala 9
17.30
Lucy
Sala 9
15.10-20.00-22.15
BOARO 0125641.480.
Guardiani della Galassia 3D
POLITEAMA 0125641.571.
Il giovane favoloso
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
17.30-20.00
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Il giovane favoloso
16.15-18.45-21.15
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
Soap Opera
15.30-17.20-19.10-21.15
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Guardiani della Galassia
15.30-18.00-21.00
CONDOVE
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Soap Opera
15.30-17.20-19.10-21.15
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
Soap Opera
15.00-17.00-21.30
16.15-18.30-21.00
15.45-18.30-21.30
LEINÌ
AUDITORIUM 01199.88.098.
L’incredibile storia di Winter il delfino 2 17.30
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid.
Guardiani della Galassia 3D
P 11.00-16.00-19.00-22.00
Guardiani della Galassia
P 15.50-18.40-21.30
Guardiani della Galassia
P 11.10-14.00-16.50-19.40-22.30
Soap Opera
P 11.10-15.00-17.30-20.00-22.30
The Judge
P 11.10-16.00-19.00-22.10
Buoni a nulla
P 10.40-15.00-17.30-20.00-22.20
Boyhood
P 10.40-14.30-18.10-21.50
Disney Junior Party
P 11.10-15.00-16.30-18.00
Pongo - Il cane milionario
P 11.10-14.50-17.20
Cristiada
P 19.40
Tutto può cambiare
P 22.40
Piccole crepe, grossi guai
P 19.50
Annabelle
P 22.25
Lucy
P 10.50-15.00-17.20-19.40-22.15
Tartarughe Ninja
P 10.55-15.00
...E fuori nevica!
P 17.30-19.55-22.20
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 10.45-16.10-19.10-22.15
Il giovane favoloso
P 10.50-15.40-18.45-22.00
Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 11.00-14.10-17.00-19.45-22.30
Boxtrolls - Le scatole magiche
P 11.00-14.30-17.15
Fratelli unici
P 19.50-22.15
Tutto molto bello
P 11.00-14.50-17.20-19.50-22.25
NONE
CINEMA EDEN 01199.05.020.
Planes 2 - Missione antincendio
I nostri ragazzi
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
AMORE, CUCINA E CURRY
··· Commedia. Regia di Lasse Hallström, con Helen Mirren e Om Puri.
Durata: 122’. La famiglia Kadam di
Mumbai apre un ristorante indiano in
un paesino francese, poco distante c’è
il locale di una chef famosa.
BOYHOOD
···· Drammatico. Regia di Richard
Linklater, con Ethan Hawke. Durata:
165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha
seguito con la macchina da presa per
12 anni la crescita di un bambino. Orso
d’Argento al Festival di Berlino.
BUONI A NULLA
··· Commedia. Regia di Gianni Di
Gregorio. Durata: 87 minuti. La vita di
Gianni e Marco è simile: entrambi sono vittime delle angherie di donne,
colleghi, vicini di casa.
CLASS ENEMY
···· Drammatico. Regia di Rok Bicek. Durata: 112 minuti. In una scuola
slovena una ragazza si suicida: i compagni di classe incolpano del gesto il
nuovo professore, rigido e severo.
I DUE VOLTI DI GENNAIO
··· Azione. Regia di Hossein Amini,
con Viggo Mortensen e Kirsten Dunst.
Durata: 96 minuti. Dal romanzo di Patricia Highsmith, il viaggio in Europa di
una coppia di americani: lui è in fuga,
braccato da un detective. Opera prima
dello sceneggiatore di «Drive».
IL GIOVANE FAVOLOSO
···· Biografico. Regia di Mario
Martone, con Elio Germano e Isabella
Ragonese. Durata: 137 minuti. L’autore di «Noi credevamo» ricostruisce la
vita di Giacomo Leopardi.
GUARDIANI DELLA GALASSIA
···· Fantasy. Regia di James Gunn,
con Chris Pratt e Zoe Saldana. Durata:
121’. Dal fumetto Marvel, la storia di
una squadra di singolari creature, fra
cui un procione e un albero che cammina, in azione per salvare l’universo.
JOE
··· Drammatico. Regia di David Gordon Green, con Nicolas Cage e Tye Sheridan. Durata: 102’. Nella vita del ruvido Joe Ransom entra un ragazzino in
difficoltà. Dall’autore di «George
Washington».
LUCY
··· Azione. Regia di Luc Besson, con
Scarlett Johansson e Morgan Freeman. Durata: 90 minuti. L’autore di
«Nikita» porta sullo schermo la storia
di Lucy, giovane di Taiwan trasformata
in una «macchina da guerra».
MAZE RUNNER
GIAVENO
BEINASCO
Teatri
Dove andiamo .61
.
17.30-20.10-22.30
15.45-17.30-19.15-21.00-22.40
18.00-21.00
15.30-18.00-21.15
15.30-17.00
PINEROLO
HOLLYWOOD 0121201.142.
Guardiani della Galassia
MULTISALA 0121393.905.
Tutto può cambiare
Italia 200
The Judge
Italia 500
RITZ 0121374.957.
Soap Opera
16.00-18.30-21.00
16.30-18.30-21.00
IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984.
Soap Opera
16.15-18.15-20.30
SAN MAURO TORINESE
GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
Il giovane favoloso
P 16.45-20.30
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Guardiani della Galassia Sala 1
15.00-17.30-20.00-22.40
Soap Opera
Sala 2
15.45-18.00-20.15-22.20
Tutto può cambiare
Sala 3
15.30-17.45-19.50-22.00
VALPERGA
14.45-17.00-21.30
15.00-17.00-21.30
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Guardiani della Galassia
The Judge
Soap Opera
P 15.00-17.30-20.00-22.30
P 15.00-17.00-20.00-22.40
P 15.00-17.45-20.30-22.30
VINOVO
15.30
18.00-21.00
PICCOLE CREPE, GROSSI GUAI
··· Commedia. Regia di Pierre Salvadori. con Catherine Deneuve e Gustave Kervern. Durata: 91 minuti. Antoine
è un musicista che diventa portiere del
palazzo dove vive l’inquieta Matilde.
IL REGNO D’INVERNO
P 16.00-18.30-21.00
P 15.30-18.15-21.00
PIOSSASCO
AMBRA 0124617.122.
Guardiani della Galassia Uno
Tutto può cambiare
Due
··· Fantasy. Regia di Wes Ball, con
Dylan O’Brien e Kaya Scodelario. Durata: 103 minuti. Il giovane Thomas si risveglia in un ascensore che quando si
ferma lo lascia nella Radura, spazio
aperto circondato da mura di cemento. Dal best seller di James Dashner.
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
Amore, Cucina e Curry
21.00
···· Drammatico. Regia di Nuri Bilge Ceylan. Durata: 196’. La storia di
Aydin, ricco abitante in un sperduto
paesino turco. Palma d’Oro a Cannes.
SOAP OPERA
·· Commedia. Regia di Alessandro
Genovesi, con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi. Durata: 91 minuti. Le vicende surreali di una palazzina abitata
da bizzarri personaggi.
THE EQUALIZER
··· Azione. Regia di Antoine Fuqua,
con Denzel Washington. Durata: 131
minuti. Ritiratosi a vita privata, l’ex
agente speciale Robert McCall prende
le difese di una giovane prostituta slava. Dall’autore di «Training day».
THE JUDGE
···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
TUTTO PUO’ CAMBIARE
··· Commedia drammatica. Regia di
John Carney, con Keira Knightley e
Mark Ruffalo. Durata: 104 minuti.
Greta e Dave, fidanzati e cantautori, si
trasferiscono a New York in cerca di
fortuna: la fama incrina il loro rapporto. Dal cineasta di «Once».
del 26 ottobre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 25 ore 21 e domenica 26 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIES presenta l’operetta, con musica dal vivo Al Cavallino Biancodi Benatsky-Stoltz e
laregiadiAugustoGrilli.Giovedì30ore21.30
Cabaret di Zelig lab on the road. Domenica
2 novembre la Compagnia Marionettegrilli presenta Gianduja e la farina magicaspettacolo di burattini di e con Marco Grilli
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Si prenota per audizione Scuola di Teatro
aln.011.661.84.04.Sonoin venditaibiglietti
per The best of musical - Concert Show live,
in scena dal 4 al 9 novembre
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. Le Domeniche dell’Auditorium.
Trio d’archi Alessandro Milani violino, Luca
Ranieriviola,PierpaoloTosovioloncello.Musiche di Haydn, Schubert, Beethoven. Domenica 26. Ore 10.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza
Carignano6,tel. 800.235.333.Oggiore15.30
FalstaffdaW.Shakespeare,conGiuseppeBattiston, adattamento e regia Andrea De Rosa, Fondazione del Teatro Stabile di Torino,
Emilia Romagna Teatro Fondazione
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:oggiore16.30FondazioneTRGonluspre-
sentaAquarium.Venerdì31“FesteggiaHalloween con noi!”: dalle ore 20.30 giochi,
laboratori e trucchi mostruosi accompagnano lo spettacolo I love Frankenstein
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011
66.98.034. Mercoledì 29 e Giovedì 30 ore
21NessidieconAlessandroBergonzoni.Continualacampagnaabbonamenti2014-2015:
Abb. Mito, Arcobaleno, Arco+Mito
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Si prenota per audizione Scuola di Teatro
al n. 0116618404. Oggi ore 10 e fino al 2
novembre, la Compagnia Torino Spettacoli è in scena con “La commedia degli spettri” da Mostellaria di Plauto, di G.Mesturino
e G. Angione, regia di G. Angione. Si prenota per tutte le commedie plautine in scena dal 21 ottobre al 2 novembre
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Si prenota per audizione Scuola di Teatro al n. 011.661.84.04.
Oggi ore 16,per il cartellone P.F.R al Teatro
Gioiello in scena “The blue dolls show” eleganza, charme, musica, canzoni e interpretazionidieccellenza,conV.Dragani,D.Placci
e F. Barbacetto
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
viaRossini8,tel. 800.235.333.Oggiore15.30
Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand,
diretto e interpretato da Jurij Ferrini, Fon-
dazione del Teatro Stabile di Torino. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli
abbonamentiebigliettistagioneTeatroStabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Dal Bolero alla Rapsodia Spagnola...Musicheperpianoforteaquattromanicon
il duo pianistico Laura Beltrametti e Ennio
Poggi. Mercoledì 29 ottobre, ore 16.
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Balletto Teatro di Torino. Vapore corporeoCoreografia, regia e drammaturgia Antonello Tudisco. Venerdì 7 e Sabato 8 novembre. Ore 21. BTT scuola di
danzaeperfezionamentonuovasedeviaCigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno
scolastico 2014-15
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16,tel.0161840.796.Domenica26ore16,per
l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura
Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio
dellaProvvidenzadiTorino,TeatrodegliAmici di Genova presenta lo spettacolo Schiaccianoci.SonoaperteleIscrizioniaicorsidiHip
Hop Teatral Coreografico per bambini e
ragazzi, ai corsi di teatro per ragazzi e adulti, Corsi di Dizione e di Recitazione Cinematografica all’Educatorio della Provvidenza
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Prosegue in biglietteria e
on-line la vendita degli abbonamenti e bigliettistagioneTeatroStabile,abbonamenti
e biglietti Torinodanza
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Domenica 26 ore 15.30, inaugurazione della XXI° Rassegna di Teatro in
Lingua Piemontese “Tutdarije” con la Compagnia “Del Centro” presenta La banda degli onesti
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione
InternazionalediDanzaeArtiIntegrateStasera ore 21 Pequenas Huellas con OrchestraeCoroInternazionaleperlapaceeconla
partecipazionestraordinariadiArturoMarquez Play to Play, crescere in orchestra
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
011 73.99.833. Dal 20 ottobre al 2 novembre doppio workshop con Stalker Teatro e
Marigia Maggipinto. Dal 4 all’8 novembre,
ore 21.00 “Forza di gravità” - spettacolo,
esito del workshop
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.IlRegioitinerante. Ore 21 a Bosconero (TO), presso il
Teatro Comunale, concerto degli Artisti
delCorodelTeatroRegio:SoleVoci.Musiche
di Lennon-McCartney, Newman, Bennato,
Ellington, Joel, De André. Ingresso a offerta libera
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel. 011 787.780. Celia Carli,ornitologaCompagnia Viartisti. Ore 16 (Teatro Chalet Allemande - Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi
N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti
Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Si prenota per audizione Scuola
di Teatro al n. 011.661.84. 04. Per Mezzogiorno a Teatro, dal 3 a 7 novembre in scena“Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo, con Micol Damilano
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011
338.698.Lunedì17novembreore21allaFabbricadelle“e”,GruppoAbeleIltestimonecon
BeboStortieFabrizioConiglio.ScrittodaMario Almerighi e Fabrizio Coniglio. Racconto
a tratti ironico dell’omicidio mafioso del
magistrato Giacomo Ciaccio Montalto
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808.Domenicamattinateatro–alleore
11.00 Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani in “Il re pescatore”
TEATROASTRAviaRosolinoPilo6..Staseraore
18 Deux hommes jonglaient dans leur tete
di e con Roland Auzet e Jerome Thomas
conlasupervisionediMathurinBolze/Armo
- Cie Jerome Thomas
TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011 655.187.
Matchdiimprovvisazioneteatrale.DerbydapauraTorinovsTorino,diHalloween.Venerdì31
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Domenica 26 ore 16.30
TeatroMattoinLabellaelaBestia–Ilmusical.
Giovedì30ore21RTAmovieinSualNord,venerdì 31 e sabato 1 novembre ore 21 Nuoveforme in Horror Kabaret
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.456. Sabato 8 novembre ore
21.30 Fratelli Dalla Via in “Mio figlio era come un padre per me” Premio Scenario 2013
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria,tel.01142.41.124.cosìèseviparediLuigi Pirandello. Giovedì 30 ottobre. Ore 21
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri,tel.01164.03.700.Oggiore16.30
Modus Teatrandi presenta Al suon dello
swing - una commedia più che musicale
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.L’alaolacoscia,
questoèilproblema!diSalvatoreSottile,con
Ornella Savorelli, Paolo Buzzelli, Mauro Allegretti, Silvia Soldesti. Giovedì 30. Ore 21
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. I racconti del terroredi Ed-
gar Allan Poe, con Ivan Fabio Perna. Sabato 1 novembre. Ore 16 e 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798. Oggi ore 16, Inaugurazione dellanuovastagione2014/15 “BarrieraDanza”
presentazione del cartellone “Gran Galà di
Stelle dello Spettacolo” in collaborazione
con la Circoscrizione 6. Ingresso gratuito
TEATROREGIO.Stagioned’Opera2014-2015:
ore15Otello,drammaliricodiG.Verdi.G.Noseda direttore. Regia di W. Sutcliffe. Orchestra e Coro del Regio. C. Fenoglio M° dei
cori. Nuovo allestimento. Martedì 28/10 ultima replica. Biglietteria (ore 14-15) - Tel.
011.8815.241/242 e Infopiemonte-Torinocultura (ore 9-18)
TEATROSANPAOLOviaBerton1..Iraccontidel
terrorediEdgarAllanPoe,conIvanFabioPerna. Venerdì 31. Ore 20.50
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Rassegna lirica: “Turandot” (8/11). “Cenerentola” (13/12). “Coppelia”(17/1/15),“CinCinLà”(14/2)“Lenozzedi
Figaro”(21/3).“DonPasquale”(18/4);“Falstaff”
(16/5). “Il barbiere di Siviglia” (6/6). Rassegna
di prosa: “Puzzle” (21/11); “Le ho mai raccontato del vento del nord” (19/12); “L’uomo nel
diluvio” (9/1/15); “Amerika” (27/1); “Camera
con vista” (19/2); “Otello” (11/3), “Gl’innamorati” (31/3), “Discorso alla nazione” (9/4)
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8
1
LA STAMPA
DOMENICA 26 OTTOBRE 2014
Il tempo
Nubi al Nord-Ovest e lungo l’Adriatico, piogge da domani al Sud e sulle Isole
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
Si è esaurita l’ondata di
maltempo ma rimangono
correnti fresche orientali con
addensamenti più estesi lungo
il versante adriatico e sulla
Pianura Padana, specie al
nord-ovest. Da domani con la
formazione di una depressione
al largo della Libia
riprenderanno le piogge al sud
e sulle Isole, più intense
martedì.
Al nord-ovest nuvoloso al
mattino con nubi più compatte
sui settori pedemontani e di
bassa montagna, in
diradamento in mattinata con
condizioni più soleggiate nelle
ore centrali; nuovo aumento
della nuvolosità in serata. Più
soleggiato fin dal mattino al
nord-est, salvo nubi basse o
foschie sulle pianure.
Addensamenti sul versante
adriatico più estesi tra Abruzzo
e Molise con schiarite
temporaneamente più ampie
nelle ore centrali.
Irregolarmente nuvoloso in
Sardegna con nubi in ulteriore
aumento in serata e prime
deboli piogge sul Cagliaritano.
Più soleggiato sulle regioni del
versante tirrenico.
Parzialmente nuvoloso su
zone interne del nord della
Puglia e in Basilicata con
addensamenti più estesi nel
primo mattino e in serata.
Altrove soleggiato al
mattino salvo temporanee
nubi basse lungo le coste
tirreniche di Sicilia e
Calabria; velature nel
pomeriggio e nubi in
aumento sul versante ionico.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
VARIABILE
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
NEVE
VENTO
Culmina
alle ore
11,54
Sorge
alle ore
6,33
Tramonta
alle ore
17,15
PRIMO
QUARTO
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
19,07
8,56
31-ott
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Una profonda
depressione sul
nord-Atlantico porta
piogge abbondanti e
vento forte su
Scozia e Norvegia,
mentre quella tra
Egeo e Mar Nero
mantiene piogge
intense e neve a
bassa quota tra la
notte e il mattino su
Bulgaria e Romania
e nel pomeriggio
in Turchia con forti
rovesci. Prevale
il sole altrove.
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature in lieve calo
sulla Pian. Padana, stazionarie
altrove; relativamente miti
sulle Alpi, punte sui 25 ˚C
in Sardegna.
DOMANI
Tempo .63
.
Trento
8 19
Milano
9 17
Aosta
10 17
Torino
10 16
Genova
15 20
Bologna
9 18
Venezia
9 17
Firenze
9 19
Perugia
6 15
Piogge su Sardegna sud-orientale e Sicilia, in
intensificazione in serata, sparse al sud. Nubi
basse al nord-ovest.
Trieste
7 18
Ancona
12 18
Roma
9 22
DOPODOMANI
DEBOLI
L‘Aquila
3 16
Campobasso
8 15
FORTI
MOLTO FORTI
Foggia
11 18
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
13 19
Napoli
10 22
Alghero
13 25
MODERATE
In serata deboli piogge sulla Sardegna sudorientale.
Potenza
7 13
Cagliari
16 24
Catanzaro
11 22
Palermo
16 22
Reggio Calabria
15 23
Catania
17 23
Piogge al sud, forti sul versante ionico, più deboli
sulla Sardegna orientale. Soleggiato al centronord.
IMMUNO
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
15
9
24
25
20
23
20
21
2
25
18
5
14
7
27
27
10
16
26
22
15
23
27
19
16
26
13
20
5
15
10
21
12
18
27
17
11
28
19
30
32
29
31
27
32
7
32
27
17
30
23
31
35
18
25
31
31
23
31
39
28
24
33
24
28
10
28
15
32
19
27
33
23
22
ELEVATA
ESTREMA
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
9
12
17
5
9
10
6
9
0
4
9
10
9
5
14
15
10
7
10
-4
10
7
6
7
-1
9
2
-2
-3
8
2
6
1
6
-5
3
15
16
24
9
16
15
11
14
3
11
13
13
12
7
17
26
14
12
24
1
14
14
17
11
2
22
11
4
1
11
5
20
7
8
3
13
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Domenica Guarda che tempo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
MODERATA
A cura di www.nimbus.it
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IN GRECIA ANTICIPO D’INVERNO
Violenti nubifragi si abbattono su Atene e i suoi templi
1 Ieri mattina davanti al tempio di Zeus ad Atene i turisti
hanno trovato un lago. Nessuna fonte mitica sgorgata d’incanto, si trattava solo della enorme pozzanghera lasciata dal
passaggio del violento nubifragio che ha colpito la Grecia e la
capitale in particolare. In alcuni centri abitati dell’Attica si sono viste le strade trasformate in vorticosi fiumi ma il maltempo non si è limitato a isolate «bombe d’acqua». Si è parlato di
vero anticipo d’inverno con neve e basse temperature.
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1
23456789 BC 3DD3EF5 B LA STAMPA C
2014
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