AMICI IN CAMMINO
Marzo 2014
FOGLIO DI COLLEGAMENTO N. 67 CON GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE SANTA MARIA
Redazione: C.so Regina Margherita n° 55 10124 TORINO
Telefono/fax 011882071 - 011837086
E-mail : [email protected]
www.associazionesantamaria.it
“Chi è Gesù?”
Ogni giorno, quando iniziamo la nostra vita
quotidiana, apparentemente lasciamo scorrere tutto quasi senza fermare e senza guardare.
Ogni giorno, corriamo sempre il pericolo di
dimenticarci chi siamo – da dove veniamo –
dove andiamo. Non c’è dramma più grande di
questo: non vivere o sopravvivere. Può sembrare lontano da noi questo pericolo, invece è
là, sulla soglia, pronto a conquistare la nostra
vita. Se ci soffermassimo un istante a guardare come lasciamo scorrere quello che ci accade, dalle cose liete a quelle dolorose, da quelle più importanti a quelle meno importanti, in
poco tempo ci accorgeremmo che siamo
schiavi del tempo, delle cose da fare, delle
corse e della vita. Eppure Gesù nel Vangelo di
Matteo lo ripete almeno sei volte “Non affannatevi, non preoccupatevi…” (Mt. 6, 35 – 45).
Non è un invito al fatalismo, ma il richiamo a
dare il giusto posto, il primo, a Dio.
C’è una domanda, troppe volte data per scontata, che ci pone di fronte a questa situazione
della nostra vita: “Chi è Gesù?”. Una domanda che Lui stesso aveva posto ai discepoli che
lo seguivano, lo guardavano, lo ascoltavano.
Una domanda posta che ribalta il cuore di
Pietro, Andrea e Giovanni e di ciascuno di noi.
Perché questa domanda è un richiamo a guardare in modo diverso la nostra vita, la realtà,
chi ci cammina a fianco.
È la domanda che irrompe in questa
Quaresima e ci porta fino al tempo di Pasqua.
Tutto il cammino dell’umana esistenza si compie come risposta sempre viva e baldanzosa a
quell’interrogativo. E così dal deserto delle
tentazioni alla gloria della Pasqua si snoda il
cammino dell’uomo per annodarsi al destino
glorioso che viene da Cristo!
“Chi è Gesù?”. Una domanda alla quale
anche la vita della nostra Associazione deve
dare una risposta: perché il nostro stare insieme, servire insieme, camminare insieme ha
come termine di paragone il rapporto con
Cristo. Se l’Associazione non mi aiuta nel
rapporto con il Signore, a cosa serve?
Lascio l’interrogativo aperto per ciascuno, ma
anche per l’Assemblea annuale del prossimo 5 aprile, a Valdocco.
È l’interrogativo che dovrebbe far balzare il
cuore, così come ha cambiato la vita di
Bernadette a Lourdes e di Madre Speranza a
Collevalenza. Due testimoni che incontreremo
rispettivamente nel pellegrinaggio di maggio
(Lourdes) e di settembre (Collevalenza)…. Le
sollecitazioni non mancano, tocca alla nostra
libertà lasciare che il cuore si apra alla grazia.
Il cammino è lungo e proprio per questo affascinante. Buon cammino di Quaresima e nella
Pasqua!
don Paolo
AMICI
IN
CAMMINO
Gita ai mercatini
di Natale2013………
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gio astronomico, monumento d’arte e di meccanica,
dove – come ci spiega la guida – ogni giorno alle 12,30
si mettono in moto tutti i meccanismi: un putto alato, un
fanciullo adolescente, un adulto ed un vecchio, a simboleggiare le quattro età della vita.
Tutti i personaggi sfilano davanti alla morte che ha in
mano una falce e nell’altra un battaglio con il quale
batte le ore.
Allo scoccare del mezzogiorno le statue che rappresentano gli apostoli sfilano davanti a Gesù, mentre un gallo
canta tre volte. I giorni della settimana sono rappresentati dalle varie divinità.
Altro particolare dell’orologio è un globo celeste che
riproduce i movimenti della volta stellata intorno alla
Terra.
Nei primi giorni di dicembre (3-4-5) un piccolo gruppetto molto affiatato della Santa Maria è partito in pullman
per una mini gita in Alsazia in visita ai mercatini di
Natale, iniziativa tipica del periodo dell’Avvento.
È sempre bello ritrovarci insieme in un clima sereno e
familiare, per condividere l’attesa delle cose belle che
andremo a vedere.
Durante il viaggio in uscita dall’Italia nell’imboccare il
tunnel del Gran San Bernardo, ecco sfilare – attraverso
i finestrini – le bellissime immagini di montagne innevate, illuminate dal sole, sullo sfondo di un terso cielo
azzurro e di graziosi paesini disseminati lungo i pendii.
Viaggiando, viaggiando si arriva alla nostra prima
tappa, la città di Mulhouse dove pranziamo e pernotteremo per tutta la durata del viaggio.
Questa città dell’Alsazia è sede di importanti musei.
Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare il mercatino che si
trova nella centrale piazza de la Reunion.
Nel tragitto vediamo una grande cassetta delle lettere
dove tradizionalmente i bambini imbucheranno le loro
letterine a Babbo Natale.
Il mercatino invita grandi e piccini a condividere la
magia del Natale.
Sui banchi sono esposte le varie specialità gastronomiche locali dai profumi di cannella, le castagne calde ed
i vini da degustare.
Altri stands sono invece ricolmi di sfavillanti oggetti
natalizi, insomma un’ampia scelta di prodotti artigianali
di qualità da regalare o da tenere come ricordo di questo piacevole momento.
Visitando qua e là entriamo in un famoso negozio di
stoffe in cui sono esposte magnifiche collezioni di abiti
d’epoca, foulard di seta con variopinte stampe floreali,
tovaglie con decorazioni importanti e centri tavola dai
raffinati ricami.
Intanto si fa sera e la città diventa uno scrigno di luci.
Le decorazioni luminose nelle varie forme che si snodano per le vie, i raggi dei giochi di luce sui palazzi, sono
uno spettacolo per gli occhi.
Il giorno successivo ci trasferiamo a Strasburgo, definita una delle più belle città d’Europa, importante sede
del Parlamento Europeo.
Il ritrovo è nella via antistante la cattedrale di Notre
Dame, dove ci attende la guida per la visita alla medesima ed al centro storico.
È imponente, maestosa: sulla facciata si aprono tre portali ornati da sculture sontuose che ne accentuano i
chiaro-scuri.
All’interno della cattedrale dalle volte ogivali, dalle
variopinte vetrate con immagini religiose e un magnifico pulpito decorato in oro, ammiriamo il famoso orolo-
Quando usciamo dalla cattedrale, entriamo nel centro
storico per recarci al ristorante.
Lungo il percorso vediamo un trenino caratteristico che
sfila piano piano lungo le vie per permettere ai turisti di
ammirarne tutte le bellezze.
Sono inoltre esposte su varie bancarelle decorazioni
per alberi di Natale e presepi, dai tradizionali oggetti
d’artigianato alsaziano alle delizie del palato: biscotti al
burro, caramelle speziate ed altre ghiottonerie.
In un’altra piazza si trova un enorme albero di Natale
decorato da mille luci.
Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare il pittoresco quartiere denominato la “Piccola Francia” che, grazie ai suoi
canali è il più caratteristico del centro storico della città,
dove in passato abitavano e lavoravano pescatori,
mugnai e conciatori.
Le bellissime case in legno – tutte abbellite da vasi di
fiori – si affacciano sui canali, creando scorci scenografici unici per la gioia dei fotografi.
Ed arriva così il terzo giorno e si parte alla volta di
Colmar, graziosa città alsaziana.
Appena arrivati, ci dirigiamo subito lungo le vie del centro piene anch’esse di bancarelle e negozi con personaggi ed oggetti natalizi, già ammirati a Mulhouse e
Strasburgo.
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AMICI
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Le case dalla particolare architettura, dipinte con disegni ed affreschi coloratissimi, ornate da luminarie multicolori, da pupazzi di neve fosforescenti, da peluches
enormi e da forme di biscotti al cioccolato, rendono
Colmar un paesaggio da fiaba.
Finalmente arriviamo nel caratteristico quartiere denominato la “Piccola Venezia”, per il particolare allineamento delle casette in legno, situate da una parte e dall’altra del canale.
Queste casette dalle facciate colorate, hanno tutte balconi pieni di fiori che riflettendosi nell’acqua, creano un
magico effetto.
Terminato il giro turistico, ci dirigiamo al pullman per il
rientro a Torino, dove in allegria consumiamo il “pranzo
al sacco”.
Come sempre, anche le cose belle finiscono lasciando
in tutti un po’ di rammarico, ma soddisfatti dell’ottima
riuscita del viaggio e del bel tempo che ci ha accompagnati, pur con un freddo polare.
Infine voglio ringraziare in modo particolare i miei “due
angeli” che, alternandosi, hanno permesso anche a me
di vedere e fotografare questi splendidi luoghi.
Grazie di cuore!
Anna Malabotta
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umiltà, di riconoscere che abbiamo bisogno di Dio.
Pregare il Padre Nostro intorno alla tavola dà tanta forza
e fa forte la famiglia>.
LA FAMIGLIA VIVE LA FEDE
L’Apostolo Paolo, al tramonto della vita, <ha conservato la Fede non in una cassaforte e non sottoterra, ma
l’ha annunciata e irradiata. In che modo custodiamo la
Fede? La teniamo come un bene privato, un conto in
banca o la condividiamo con la testimonianza, l’accoglienza, l’apertura agli altri? Le famiglie cristiane sono
missionarie nella vita di ogni giorno facendo le cose di
tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della
Fede>.
FAMIGLIA AL CENTRO.
“PERMESSO, GRAZIE, SCUSA”
A cura di PAPA FRANCESCO
Papa Francesco era visibilmente felice tra le famiglie e
con i bambini e i ragazzi in una due giorni, sabato 26 e
domenica 27 ottobre, tra le più riuscite dell’Anno della
Fede. C’era talmente tanta gente che, dopo l’Angelus,
ha voluto tornare a salutare la folla a perdita d’occhio,
in piazza San Pietro e in via della Conciliazione. Per la
Catechesi è arrivato a piedi tenendo per mano i bambini e ha chiesto loro di fare il Segno della Croce. <Sapete
farlo? Ah... bene, bene!>: è cominciato così l’incontro
con le famiglie, oltre centomila persone da 75 paesi,
dedicato alla “gioia della fede”.
LA FAMIGLIA VIVE LA GIOIA
<Come è possibile vivere la gioia della Fede in famiglia?
Perché il Signore ascolta il grido degli umili e li libera dal
male. Come va la gioia a casa tua? La gioia vera si
gusta in famiglia e non viene dalle circostanze favorevoli, ma da un’armonia profonda tra le persone che fa
sentire la bellezza di essere insieme e di sostenerci nel
cammino della vita: qui c’è la presenza di Dio>.
LA FAMIGLIA FA FATICA
LA FAMIGLIA PREGA
<La vita spesso è faticosa: lavorare è fatica, cercare
lavoro è fatica, trovare lavoro chiede tanta fatica. Ma
quello che pesa di più è la mancanza di amore, non
ricevere un sorriso, non essere accolti; pesano certi
silenzi tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli.
Senza l’amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. Si riferisce, come fa molto spesso, agli anziani soli,
alle famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a
sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e
cure. Il Signore conosce le nostre fatiche, ma anche il
nostro profondo desiderio di trovare la gioia del
Risorto>.
Prendendo spunto dal Vangelo, dice che ci sono due
modi di pregare, <uno falso (quello del fariseo), l’altro
autentico (quello del pubblicano): il fariseo incarna un
atteggiamento che non esprime il rendimento di grazie
a Dio, ma soddisfazione di sé, si sente giusto, si pavoneggia e giudica gli altri>. Invece il pubblicano <non
moltiplica le parole, la sua preghiera è umile, sobria,
pervasa dalla consapevolezza della propria indegnità,
delle proprie miserie, si riconosce bisognoso del perdono di Dio>. Questa <è la preghiera gradita a Dio. Care
famiglie, pregate in famiglia? E anche questione di
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LA FEDELTÀ TRA MARITO E MOGLIE
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QUANDO IL CARDINALE BERGOGLIO
CITÒ MAFALDA
Parla del Matrimonio e della promessa che gli sposi si
scambiano, di essere fedeli sempre, nella gioia e nel
dolore, amandosi e onorandosi nella vita. <Gli sposi
non sanno quali gioie e quali dolori li attendono.
Partono e, come Abramo, si mettono in cammino.
Questo è il Matrimonio: partire e camminare insieme,
mano nella mano, affidandosi alla grande mano del
Signore. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita e non hanno paura di
assumersi le responsabilità davanti a Dio e alla società,
senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla
famiglia e di mettere al mondo dei figli. I Sacramenti
non servono a decorare la vita: che bel matrimonio, che
bella cerimonia, che bella festa... Il Sacramento del
Matrimonio non è una bella cerimonia! I Cristiani si
sposano col Sacramento perché sono consapevoli di
averne bisogno>. Per portare avanti la famiglia insiste
su TRE PAROLE INDISPENSABILI:
PERMESSO, GRAZIE, SCUSA.
Chiediamo permesso per non essere invadenti.
Diciamo grazie per amore: quante volte al giorno dici
grazie a tua moglie o tuo marito? Tante volte sbagliamo,
alcune volte volano i piatti, si dicono parole forti. Un
consiglio: MAI FINIRE LA GIORNATA SENZA FARE
LA PACE E SENZA CHIEDERE SCUSA!
“Quando io sarò grande organizzerò dei tè con biscotti
e roba fine per poter comprare polenta, pasta e le altre
porcherie che mangiano i poveri”.
Questa battuta tratta da un fumetto di Mafalda, lo strepitoso personaggio disegnato dall’argentino Joaquin
Levado, è stata citata dall’allora arcivescovo di Buenos
Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, parlando all’assemblea della Caritas argentina nel 2009.
Lo testimonia un video di Canal 21, la TV diocesana di
Buenos Aires, rilanciato dai Papaboys sui principali
social network. Bergoglio, oggi papa Francesco, aveva
citato quella battuta per rimproverare alcuni dirigenti
della Caritas locale di aver festeggiato uno di loro con
una cena in un ristorante di lusso. “Padre: lei è un
comunista!” dice a se stesso prevenendo una possibile
obiezione. “Forse, ma credo di no!”, si risponde.
“In un centro della Caritas – dice Bergoglio nel video
che circola su Twitter – avvengono cose che non
dovrebbero accadere. Scusate – aggiunge – se offendo
qualcuno ma non vorrei. Voglio far comprendere a tutti
voi i pericoli di oggi nel portare avanti la carità nella
Chiesa. In uno dei centri hanno fatto festa per un collaboratore. La festa è stata allestita in uno dei 36 ristoranti di lusso che ci sono a Puerto Madero a Buenos
Aires, dove la cena più economica costa 250 pesos; 36
ristoranti che stanno a un chilometro da un tugurio di
una Villa Miseria.
Se tu entri nell’ambito della solidarietà di Caritas i tuoi
abiti devono cambiare. Non ti puoi permettere certi
lussi che prima della tua conversione ti concedevi”.
“Lavorare nella Caritas chiede rinunce – spiega l’allora
cardinale - . Chiede povertà spirituale. O appartieni ad
una Ong o appartieni alla Caritas. Se ne fai parte,
lasciati cambiare la vita. Cambierai per forza stile di vita.
Sarai amico dei poveri e diventerai povero pure tu, nella
modestia austera della vita. Se invece vuoi fare del
bene in una Ong magari finirai come Susanita l’amica di
Mafalda”.
“Quando entri nella dinamica di conversione, di cambio
di vita, di solidarietà alla carne del tuo fratello, quando
non ti vergogni di lui, allora – conclude Bergoglio – ti si
allarga l’orizzonte e si manifesta il volto di Gesù. E la
contemplatività di cercare Dio nel volto del povero,
diventa la contemplatività dello stesso volto di Gesù.
Ma per questo ci vuole molta preghiera”.
(articolo tratto da www avvenire.it)
VICINO Al DIVORZIATI
All’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la
Famiglia, 23-25 Ottobre, ricorda che <la famiglia è una
comunità di vita che ha una sua consistenza autonoma,
non è la somma delle persone, ma una comunità di persone che amano, dialogano, si sacrificano e difendono
la vita, soprattutto quella più fragile e debole.
Si potrebbe dire senza esagerare che la famiglia è il
motore del mondo e della storia>.
La famiglia <è il luogo dove riceviamo il nome, il luogo
degli affetti, lo spazio dell’intimità, dove si apprende il
dialogo e la comunicazione>.
Bambini ed anziani sono i due poli più vulnerabili e più
dimenticati della vita. Invita ad avvicinarsi con attenzione ed affetto <alle famiglie in difficoltà, quelle che sono
costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che
non hanno casa o lavoro, ai coniugi in crisi e a quelli
separati. A tutti vogliamo stare vicino>.
Dal Bollettino Parrocchiale della Parrocchia di San
Bernardino Saluzzo
e ancora. . . . .
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AMICI
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La damina Gianna Toffoloni, che molti di noi conoscono
e che tutti apprezzano, ha inviato alla presidenza della
nostra associazione due elevati pensieri che ci stimolano a ripensare il nostro andare a Lourdes e il nostro
impegno di cristiani in un mondo che cambia, soprattutto per quanto concerne la crisi dei valori e delle certezze. Li proponiamo ai nostri lettori, e in modo particolare a coloro che hanno a cuore la Santa Maria, come
spunto di meditazione quaresimale con la viva speranza
che si possa generare in molti di noi il desiderio sincero
di maggior impegno nel servizio e di non aver paura del
nuovo che avanza.
LA REDAZIONE
lo stesso, ma i mezzi sono mutati.
Questa lezione è importante: ci mostra come ci si può
rinnovare nella continuità e nella fedeltà alla Parola,
come gli ultimi Papi che hanno saputo coniugare novità
con tradizione, andando oltre la forma, ma badando
esclusivamente alla sostanza, con il coraggio di elevarsi al di sopra della tempesta con gesti innovativi e rivoluzionari.
Eccoci qui, ancora una volta, con il nostro bagaglio di
povera umanità, disponibili ad inchinarci e a imparare
“affinchè il Signore non abbia a dire:” – come diceva
padre Giancarlo – “siete venuti e non avete visto”.
Gianna
IN CAMMINO
IL FINE ED I MEZZI:
COSA CI INSEGNA LA CHIESA OGGI
“Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida...” e noi
siamo in cammino verso Lourdes alla ricerca della
guida, della pace, della luce, della verità.
E a Lourdes questo percorso si può fare perchè là la
vita è rappresentata a 365 gradi, senza fanatismi, senza
urla e senza orpelli, ma con assoluto realismo e nella
più serena semplicità.
E la vita cambia a seconda dell’età, dei problemi, dei
drammi, delle circostanze, delle esigenze, tanto che è
diverso il nostro approccio a Lourdes, il nostro atteggiamento nei confronti di un luogo a cui siamo attratti
irresistibilmente, dove la Vergine ci indica la via e dove
esperienza umana ed esperienza religiosa si intrecciano
in maniera inscindibile.
Ci sorregge l’entusiasmo della scoperta sempre nuova
e sempre diversa a seconda dell’età: nessuno può dire
di essere arrivato ed è naturale che l’entusiasmo giovanile della scoperta del nuovo si trasformi a poco a poco
in una consapevolezza quieta ma determinata e salda,
consapevole che l’entusiasmo, se vogliamo, è ancora
dentro di noi, è frutto di convinzione e non di passeggera emozione e deriva dalla nostra disponibilità a
“vedere”.
Lourdes è una occasione di maturazione e di riflessione
profonda su noi stessi, con l’umiltà di chi ammette di
avere sempre qualcosa da imparare, che ci porta a
sfrondare la realtà e a cogliere il messaggio nella sua
complessità.
Lourdes è occasione per guardare al di là delle apparenze, e lì ci può capitare di vedere ciò che vide il bambino della favola di Andersen, che solo lui si accorse
che l’imperatore era senza vestiti.
Lourdes è occasione per capire che non stiamo stancamente ripetendo gesti sempre uguali, ma che stiamo
camminando nella direzione da “Lei” indicata.
A Lourdes si percepisce la capacità di cogliere il nuovo
nell’antico, di rinnovarsi restando fedeli all’origine ed
all’ideale cristiano.
A Lourdes appare in modo evidente che il fine è sempre
Ho letto con stupore e con gioia un articolo comparso
sul “Corriere” in cui si riporta la scelta dell’Arcivescovo
di Torino, Monsignor Nosiglia che, giunto in visita alla
parrocchia di San Pietro e Paolo nel quartiere San
Salvario ed avendo trovato la chiesa vuota, è uscito per
le strade e nei pub per incontrare i giovani ottenendo
attenzione ed interesse.
Si tratta indubbiamente di una novità, di un gesto innovativo per altro perfettamente in linea con quanto sta
accadendo nella Chiesa.
È evidente che in un periodo di crisi dei valori e delle
certezze, si debbono trovare nuovi mezzi per salvaguardare i principi e gli ideali.
La Chiesa sta dimostrando, pur essendo vecchia di
2000 anni, di essere capace di una giovinezza di pensiero e di una capacità di rinnovamento stupefacenti.
Il pensiero corre allora alla vita di tutti i giorni ed alla
attuale situazione.
Ci possono essere atteggiamenti opposti nell’affrontare
una crisi o una difficoltà: ci si può chiudere in se stessi
ripetendo sempre gli stessi schemi o si può cercare di
esplorare strade nuove pur con il fine di sempre. È questo atteggiamento di disponibilità e di intelligenza che
ha portato, ad esempio, un allevatore di Pianezza a vincere la crisi perché, trovandosi con un surplus di produzione di latte, invece di disperarsi, ha pensato di trasformare le eccedenze in gelati di ottima qualità ed ha
ottenuto un clamoroso successo.
È famoso lo scritto del lontano 1931 di Albert Einstein
“…….. È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte
e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato ………..”
Crisi è anche momento ed occasione di riflessione: si
devono sentire e vedere i segni dei tempi, si devono
cercare nuove vie, ci si deve mettere in discussione ed
in gioco.
La sfida di vincere la crisi è dimostrazione di capacità di
sopravvivenza.
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AMICI
IN
CAMMINO
La Chiesa ci insegna proprio questo.
La Via è tracciata: ma come percorrerla? Guardando
indietro o guardando avanti?
La Verità è rivelata: sappiamo vederla?
La Vita è davanti a noi: come viverla?
Nelle grandi come nelle piccole cose siamo in grado di
vedere? Siamo in grado di capire?
A Lourdes è facile scrollarsi di dosso le sovrastrutture
che ci portiamo appresso come una zavorra, distinguere l’essenziale dal superfluo ed andare con lucidità
verso il fine trovando i mezzi più idonei.
Gianna
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Madre Speranza Alhama di Gesù, con le suore e con i
primi Figli dell’Amore Misericordioso, per insegnare e
propagandare la devozione a Gesù Amore
Misericordioso.
Nei disegni di Dio Collevalenza, che fino allora aveva
attirato gente con il suo “roccolo” per prendere uccelli
e con le sue feste, d’ora in poi sarebbe dovuta diventare il “roccolo” della Misericordia di Dio che va cercando, richiamando, attirando a Sé le anime, i peccatori, i
bisognosi, i Suoi figli. La Madre posò lo sguardo proprio
su quella boscaglia, su quel roccolo e lì cominciò la
costruzione del Santuario e delle sue Opere.
Povera di tutto, si portava nel cuore ardente la ricchezza di un grande sogno: creare un autentico centro di
spiritualità, dal quale portare verso tutte le direzioni il
richiamo dell’Amore Misericordioso alle anime.
Amore Misericordioso!
Questa espressione è diventata per Madre Speranza
orientamento spirituale, programma di lavoro, seme
fecondo di opere.
Tutto avrebbe dovuto contribuire a far sì che Dio fosse
guardato non come un giudice pronto a giudicare e
infliggere un castigo, ma come un padre buono che sta
ad aspettare il figlio prodigo, come un amico fedele
disposto a soccorrerci, aiutarci, scusarci, sacrificarsi
per noi!
Appunto nel piccolo centro di Collevalenza sorge il
Santuario dell’Amore Misericordioso. Disegnato
dall’Architetto madrileno Giulio Lafuente nel 1965, è
uno dei più arditi esempi di architettura moderna.
Alto, quasi aereo sulla collina dove sorge, reso prospettivamente più alto ancora dalla ripida scalea di accesso, il Santuario si offre alla vista del visitatore, in particolare per la mastodontica pensilina che ne rompe la
facciata, con un effetto severo e schiacciante. E questa
severità, per quanto alleggerita dalla concava vetrata e
dallo spacco diagonale della copertura, non gli pesa di
meno sull’animo.
LA VERDE UMBRIA CI ATTENDE...
Eravamo appena arrivati da Lourdes, dove abbiamo
presenziato alle riunioni dei direttori di pellegrinaggi,
quando siamo ripartiti per un altro Santuario in quanto
è opportuno per quest’anno organizzare, in alternativa
a Banneux, un pellegrinaggio in terra italiana.
La meta scelta e suggerita da parecchi soci è COLLEVALENZA in provincia di Perugia e nelle vicinanze di
Todi.
Il Santuario apparentemente non mariano è dedicato
all’AMORE MISERICORDIOSO di Gesù che attraverso
la MADONNA MEDIATRICE accoglie tutti i suoi figli.
Abbiamo potuto visitare la struttura ed attingere l’acqua
della fontanella ed esternamente vedere le piscine.
È intenzione dell’Associazione organizzare il pellegrinaggio dal 23 al 26 settembre in autobus.
Siccome le suore desiderano conoscere entro i primi di
giugno il numero approssimativo dei partecipanti chiediamo a coloro che sono interessati a dare la loro eventuale adesione in segreteria.
Qui di seguito potete leggere qualche notizia sulla storia del Santuario fondato da Suor Speranza, Suora che
verrà beatificata il 31 maggio prossimo.
Marilena
SANTUARIO DELL’AMORE
MISERICORDIOSO
COLLEVALENZA (PERUGIA)
Su di una collina che digrada dolcemente verso valle, a
circa 6 Km da Todi, sorge il paese di Collevalenza, a
circa 100 Km a
nord di Roma, e
a 50 Km circa, a
sud di Perugia.
È in questo
minuscolo
paese, che il 18
agosto
1951
venne a stabilirsi
Impressione voluta ed eloquentemente allusiva al peso
che il pellegrino si porta dentro e che lì è invitato a
deporre.
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AMICI
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Il visitatore che
cercasse
un
luogo per immergersi in più raccolta preghiera
potrà scendere
nella Cripta.
Oltre al Santuario
vi si trovano la
Casa
del
Pellegrino,
la
Casa
della
Giovane,
le
Piscine per i
malati, il Pozzo, che ha una storia quasi di miracolo e la
Fontana alimentata da quel Pozzo.
A valle il Santuario è incorniciato da un viale che si
muove per oltre 800 m. formando la Via Crucis.
Il Santuario dell’Amore Misericordioso è stato insignito
del titolo di Basilica da Papa Giovanni Paolo II nel 1982.
Madre Speranza Alhama di Gesù è morta a
Collevalenza il giorno 8 febbraio 1983, all’età di quasi
90 anni, ed è qui sepolta dietro l’altare della Cripta.
Nel 1992 acquisiva validità giuridica il Processo diocesano per la Sua canonizzazione e infatti sarà beatificata il 31 maggio 2014.
Madre Speranza è nata in Spagna, a Santomera
(Murcia) il 30 settembre 1893. Entrò religiosa a ventun
anni in un convento di “Hijas del Calvario”, le cui suore
si unirono nel 1921 a “Las Religiosas de Ensenanza de
María Inmaculada”.
A 37 anni fondò la Congregazione delle Ancelle
dell’Amore Misericordioso, il 2 luglio 1936 aprì la prima
Casa in Italia, a Roma.
Il 15 agosto 1951 fondò la
Congregazione
religiosa
maschile dei Figli dell’Amore
Misericordioso.
Allo scopo di diffondere il concetto della grande amabilità di
Dio e dell’illimitato amore di
Nostro Signore Gesù Cristo,
ha realizzato in Collevalenza il
Santuario
dell’Amore
Misericordioso.
La storia del Santuario è strettamente legata alla storia dell’Acqua dell’Amore
Misericordioso e alla storia del pozzo del Santuario.
Madre Speranza ci fece conoscere questo gesto di
amore e di tenerezza di Dio per tutti noi nello stesso
anno della erezione del santuario, nel 1959, e poté contemporaneamente iniziare i lavori per trovare l’Acqua
promessa da Dio con la costruzione del pozzo e delle
piscine.
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Le finalità dell’Acqua del Santuario
Quali sono le finalità specifiche per le quali la Divina
Provvidenza ha voluto quest’Acqua?
Per dare risposta a queste domande esiste una sola via:
ricorrere a tutto ciò che la Madre Speranza ha detto o
ha scritto al riguardo, quale autorevole interprete dei
voleri divini; perlomeno fare riferimento almeno alle
cose più essenziali che Essa ha detto.
La risposta più autorevole, probabilmente, ci viene dalla
“pergamena” che il giorno 14 luglio 1960 fu gettata con
apposito contenitore in fondo al Pozzo, dove si trovano
le parole ricevute dalla Madre Speranza durante un’estasi del 3 aprile precedente, aventi fin dall’intestazione
un valore particolarmente ufficiale. Dice il testo:
“Decreto. A quest’acqua e alle piscine va dato il nome
del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a
te, che usino quest’acqua con molta fede e fiducia e si
vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima
passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe
che le affliggono per questo mio Santuario dove li
aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non
tiene in conto, e dimentica”.
Da qui, appunto, trae ispirazione una delle frasi scolpite sulla facciata delle Piscine: “Usa quest’acqua con
fede e amore, sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo
e di salute all’anima”.
La apertura ufficiale delle Piscine
Benché nel novembre del 1960 fosse ormai tutto pronto (Pozzo, Piscine e persino il personale sanitario) la
Provvidenza volle che l’uso delle Piscine fosse consentito solo dopo una attesa lunga di 18 anni.
Con lettera del 19 novembre 1978, il Vescovo di Todi
Mons. Decio Lucio Grandoni concedeva il permesso
dell’uso delle Piscine a decorrere dal 1° marzo dell’anno successivo. La lettera si chiudeva con questo auspicio: “Confido con questo atto, che pongo nelle mani di
Cristo Re, di aver corrisposto alla volontà divina”.
Nel Santuario, insieme
al Crocifisso si
venera la Madonna
con il titolo di
MARIA MEDIATRICE
Madre Speranza
e la devozione alla
Madonna, mediatrice
di tutte le grazie.
7
IN
CAMMINO
VITA DI CASA NOSTRA
IMPORTANTE
Si ricorda che con il versamento alla Segreteria
della quota annuale di iscrizione di € 25,00, per l’anno 2014, si diventa “SOCI ORDINARI” della
Associazione.
I SOCI ORDINARI sono tutti coloro che, oltre che
sostenere economicamente la nostra Associazione
con il versamento della quota, partecipano attivamente alla vita dell’Associazione in tutte le sue
manifestazioni (incontri, funzioni religiose, gite, pellegrinaggi, riunioni conviviali, ecc.) e sono collegati
tra loro dal giornalino “AMICI in CAMMINO”.
N
. 67
In questi giorni stiamo raccogliendo le iscrizioni per
il prossimo pellegrinaggio a Lourdes.
Ci preme far notare che il pellegrinaggio si effettuerà in treno a cuccette in modo che sia agevole
il viaggio per tutti, in modo particolare per ammalati, invalidi e impediti.
È assicurata l’assistenza di barellieri e damine, nonchè di medici e personale infermieristico.
Chi avesse intenzione di partecipare al pellegrinaggio è vivamente pregato di affrettarsi.
Vi aspettiamo numerosi.
AVVISO SACRO
AMICI
ASSOCIAZIONE SANTA MARIA
PELLEGRINAGGIO A
LOURDES
RICORDIAMO NELLE NOSTRE
PREGHIERE COLORO CHE
CI HANNO PRECEDUTO
•
•
•
•
18 - 24
maggio 2014
IMAN NUR MARGHERITA nostra socia
LANO GIUSEPPINA nostra socia
GORGOGLIONE LUCIA nostra socia
BARBERIS ELISABETTA nostra socia
in treno speciale
con cuccette
LA
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CONVE
GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE
“SANTA MARIA”
CON AMMALATI
E PELLEGRINI
CON UNA SPECIALE
AT T E N Z I O N E P E R I
BAMBINI
che nell’intero pellegrinaggio sono assistiti da
personale medico e infermieristico,
con il supporto di altro personale volontario.
Vengono ospitati in apposite strutture,
adatte alle loro necessità.
AGLI AMMALATI DIALIZZATI, A LOURDES,
È GARANTITA LA PROSECUZIONE
DELLA DIALISI.
organizzano nella serata del 4 Aprile 2014 alle ore 20
IL
TOMBOLONE
ISCRIZIONI dal 3 al 31 marzo 2014
TEL. E FAX 011.882071 · 011.837086
Per informazioni e chiarimenti:
C.so Regina Margherita, 55 - Torino
[email protected]
www.associazionesantamaria.it
VIAGGIO:
(gentilmente concesso)
Via Lanzo 163, Borgaro
In treno speciale con carrozze a cuccette (scompartimenti a
6 posti), partenza e arrivo a Torino Porta Nuova.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE:
Ti ringrazio della tua gentile adesione,
sei pregato di confermare ai numeri
011.2734602 - 011.2734604
oppure all’e-mail [email protected]
nelle ore d’ufficio entro il 30 Marzo 2014.
La cena, 1 cartella, 1 pacco sorpresa
Il ricavato verrà interamente devoluto per l’accompagnamento al pellegrinaggio
a Lourdes, che si terrà dal 18 al 24 Maggio 2014, di bambini in cura presso i
reparti di cardiologia, oncologia, ematologia, trapianti e malattie rare
dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e dell’Ospedale di Ciriè
reparto pediatrico oncologico.
•
PELLEGRINI
Alberghi da € 563,00 a € 760,00
secondo la categoria prescelta
•
PERSONALE
Albergo € 563,00
•
AMMALATI
ACCUEIL Ammalati
ACCUEIL Accompagnatori
ACCUEIL Personale
ACCONTO RICHIESTO
ALL’ISCRIZIONE:
€ 440,00
€ 530,00
€ 550,00
€ 100,00
Le quote comprendono il viaggio, i pasti, l’alloggiamento
secondo la categoria prescelta (bevande escluse), assistenza religiosa-tecnica e sanitaria, distintivo e libretto di preghiere.
Telefonateci: Vi daremo tutte le informazioni che desiderate.
Veniteci a trovare: saremo lieti di metterci al Vostro servizio.
SABATO 5 APRILE
ASSEMBLEA ORDINARIA a
MARIA AUSILIATRICE
AMICI IN CAMMINO N. 67 del 17-03-2014
Direttore responsabile: Carlo Albertazzi
POSTE ITALIANE SpA spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02 2004 n. 46)
Art. 1, Comma 1 NO/TORINO n. 1/2014
Autorizzazione del Tribunale di Torino N° 5598 del 3 maggio 2002
iscrizione ROC n. 22741
STAMPATO IN PROPRIO
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amici in cammino n. 67 - Associazione Santa Maria Torino