Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 GENNAIO 2006
Presiede Riccardo Albertini – Vicepresidente del Consiglio comunale
Partecipa il Vicesegretario Generale Maria Giuliana Ferrari
------Il Presidente dispone si proceda all’appello nominale.
Sono presenti i Consiglieri:
ADAMO, ALBERTINI RICCARDO, ANTONIAZZI, BALDASSARRE, BIANCO,
CAPUTO,
CARUGO,
CORMIO,
DE
PASQUALE,
FARINA,
FIANO,
GAMBITTA, GIOBBI MARTINI, LUCINI, MAIO, MASCARETTI, MASSARI,
MOLTENI,
OCCHI,
SPIROLAZZI,
PARLANTI,
TERZI,
PENNISI,
TESTORI,
TINELLI,
RICCI,
RIZZI,
TRISCARI,
RIZZO,
UGLIANO,
VAGLIATI.
Sono assenti il Sindaco Gabriele Albertini e i consiglieri:
BARUFFI, BASSI, BERETTA, BOSSI EMILIA MORATTI, CARLINO, CIABÒ,
CICCIONI, COLOMBO, DALLA CHIESA, DE ALBERTIS, DI MARTINO, DI
MAURO, FANZAGO, FERRARA, GAROCCHIO, GILARDELLI, GIUDICE,
LIVA, MARTINELLI, MASSEROLI, MATTIOLI, MOLINARO, OTTOLENGHI,
PALMERI, PANTALEO, PILLITTERI, SALVINI, SANTOMAURO, TENCONI, in
numero di 29.
Sono presenti gli assessori De Corato, Manca, Martella.
Hanno giustificato l’assenza il Sindaco, il Presidente del Consiglio
Giudice e i consiglieri Ferrara, Salvini, Santomauro.
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Essendo, pertanto, presenti n. 31 Consiglieri, il Presidente alle
ore 16,46 dichiara valida la seduta.
Nomina scrutatori i consiglieri Gambitta, Terzi, Cormio.
Indi così interviene:
“L'ordine dei lavori prevede come primo argomento gli interventi in
articolo 21, gli interventi liberi. Ho già iscritti a parlare alcuni colleghi ed
invito chi volesse prendere la parola in questo spazio di tempo di farlo
celermente, così da organizzare i tempi necessari”.
Indi dispone si proceda con interventi ai sensi dell’art. 21 del
Regolamento
di
organizzazione
e
funzionamento
del
Consiglio
comunale.
Dà quindi la parola al consigliere Fiano.
Il consigliere Fiano così interviene:
“Prima vorrei salutare con grande forza il grandissimo numero di
milanesi che hanno deciso ieri di dare il loro voto e di scegliere chi sarà
il candidato del Centro Sinistra che sfiderà Letizia Moratti per sedere
sulla sedia di Sindaco di questa città.
Credo che sia un risultato al di là delle aspettative, al di là
dell'ordinario che 80 mila persone - che non sono obbligate - decidano
di
partecipare
volontariamente
ad
una
scelta
democratica
di
partecipazione e credo di vedere nelle prime reazioni del Centro Destra
milanese di dileggio o nervoso o scomposte, come quelle di ieri sera,
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che anche il Centro Destra di Milano percepisce che si è messa in
movimento in questa città una forza di cambiamento.
Non so se sarà sufficiente a cambiare, ma è certo una forza di
cambiamento grandissima, che si esprimerà nella candidatura di Bruno
Ferrante a nome di tutte le forze di Centro Sinistra unite nell’Unione, di
tutte le associazioni e di quella parte civile che lo appoggerà. Sono certo
che questo darà anche il segnale che esiste in questo Paese, in questo
momento, un grandissimo desiderio di cambiare e di mandare a casa
chi ha governato questo paese negli ultimi 5 anni e questa città negli
ultimi 9 anni.
Per quello che riguarda chi ha governato questa città negli ultimi 9
anni, è ovviamente con piacere che diamo l'annuncio - che credo molti
di voi sapranno già - che il Tribunale Amministrativo della Lombardia ha
quest'oggi accolto l'istanza di sospensiva presentata dai Capigruppo
dell’Opposizione a Palazzo Marino contro il provvedimento di riapertura
della gara per la cessione del 33% della SEA S.p.A., notificando la
convocazione di un'udienza sul merito per il 16 febbraio prossimo. Si
blocca il processo di vendita della SEA.
Per l'ennesima volta avevano ragione i Consiglieri della Opposizione
politica in quest'aula e avevano torto il Sindaco Albertini e la sua
Giunta. Per adesso noi abbiamo avuto l’accoglienza di una richiesta di
sospensiva, è ovvio, ma è la sospensiva di un provvedimento molto
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
importante. Nella richiesta di sospensiva ci sono anche le ragioni che
noi, Consiglieri dell'Unione di quest'aula, abbiamo sostenuto. È già
successo,
signor
Presidente.
È
successo
quando
il
Tribunale
Amministrativo Regionale ha accolto le ragioni dei Consiglieri di
Opposizione per l’AEM e succederà, ne sono certo, quando il Tribunale
della Corte europea accoglierà il nostro punto di vista sulla AEM. È già
successo quando noi siamo ricorsi al Tribunale Amministrativo per
difendere le ragioni ed i diritti di questo Consiglio comunale contro il
Sindaco di Milano per quello che riguarda le rispettive responsabilità per
le per cessioni di quote azionarie di aziende controllate e succederà
ancora, ne sono certo, dopo questo periodo di sospensiva della delibera
di vendita.
Nove anni di Giunta, nove anni di errori, di fallimenti, di insuccessi
sulle privatizzazioni. Mai privatizzazioni chiare, mai privatizzazioni
trasparenti, sempre pasticciate. Così come questa volta, dopo una gara
infruttuosa, si è voluta riaprire la stessa, si è fatta la scelta che noi
abbiamo contestato e che continuiamo a contestare della distribuzione
dei dividendi, della distribuzione straordinaria delle riserve della azienda
SEA, noi pensiamo in relazione alla gara che si è voluta riaprire.
Questa città è stata governata male e nel punto più emblematico
della filosofia di governo della Maggioranza di Centro Destra che
governa questa città, che è un punto politico che caratterizza anche la
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Maggioranza che governa questo Paese, cioè il tema non delle
liberalizzazioni, ma delle privatizzazioni delle aziende, delle cessioni di
pacchetti o di controllo o comunque di riferimento delle aziende a
controllo
comunale; il
Sindaco
ha
fallito
e
sono
sempre
state
riconosciute le ragioni dell’Opposizione.
Ne andiamo orgogliosi e siamo certi che la prossima Giunta, che
sarà di diverso colore, interpreterà diversamente il mandato che i
cittadini le daranno proprio sul tema del controllo delle aziende
pubbliche e dell'erogazione dei servizi ai cittadini”.
Entrano in aula i consiglieri Gilardelli e Masseroli: i presenti
sono, pertanto, 33.
Il Presidente dà la parola al consigliere Molteni.
Il consigliere Molteni così interviene:
“Intervengo su una questione che ha visto praticamente reclusi
parecchi cittadi ni di Milano e dell'Hinterland negli ultimi giorni della
settimana appena trascorsa. Mi riferisco alla neve e all'effetto neve.
Cosa è successo? Che, a seguito del problema della neve, tanti cittadini
non sono riusciti ad arrivare a Milano per poter svolgere le loro attività
lavorative. Vuoi anche una situazione di un presunto sciopero delle linee
ferroviarie, dei treni.
Ad un certo punto, nella giornata di sabato, tra venerdì e sabato
quantomeno, ho visto comparire i primi spalatori. Io li ho visti sabato. I
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pochi cittadini che si muovevano con la macchina in città, si trovavano a
dover parcheggiare in condizioni improponibili. Qualcuno, dopo avere
parcheggiato, non riusciva più ad estrapolare la sua auto dal parcheggio
perché circondata da tanta di quella neve spostata dalle macchine
spalatrici, altri non riuscivano a parcheggiare affatto. Quindi si sono
adattati con parcheggi di fortuna, che ho visto in vari punti della città,
ma dettati non dalla inciviltà della persona che parcheggiava fuori
posto, ma dal fatto, semplice, che la neve occupava i parcheggi che
erano di fatto vuoti dalle macchine, ma occupati dalla stessa neve.
Bene, dopo un po' sono iniziate a comparire le prime multe. In
questi ultimi giorni mi hanno chiamato parecchie persone, inferocite,
perché si sono viste appioppare la multa per comportamenti non dovuti
ad una loro inciviltà o volontà di essere incivili o di essere inosservanti
delle norme che regolano la sosta, ma semplicemente perché c'è stato
chi durante questo macello ha iniziato ad applicare multe ad appioppare
multe alle auto che non riuscivano ad entrare nei posti auto previsti e
liberi, magari, ma appunto - come ho detto prima - occupati.
Quindi io chiedo una cosa: in questi giorni di neve, dal giovedì alla
domenica, fino quando si sono liberati un po' i parcheggi, che siano
cancellate, archiviate, sospese che siano stracciate tutte le multe date
perché non dovute alla inciviltà dei cittadini , ma al problema del fatto
che cumuli di neve ostruivano la fruibilità dei parcheggi per i cittadini
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stessi. Non per un atto di clemenza della Amministrazione verso i
cittadini, ma per un atto di giustizia verso gli stessi.
Questo io credo che sia il minimo, perché la gente, le persone che
si sono mosse non è che si sono mosse per loro piacere. Semplicemente
si sono mosse con l'auto, con tutti i rischi del caso perché in caso di
nevicate ci possano essere pure incidenti e tutta una serie di situazioni,
e non hanno potuto parcheggiare non certo per mancanza di loro
volontà.
Quindi per un atto di giustizia, annullate la multe, stracciate le
multe date ai cittadini durante la nevicata e nei giorni fino quando i
parcheggi non sono stati ripuliti dalla neve stessa.
Altra cosa. Qui si dice: la neve non basta, sale il PM10 in città.
Bene, io faccio presente a quest’Amministrazione che nell'ultima
Commissione Ambiente di venerdì della settimana appena trascorsa, è
stato presentato un prodotto di innovazione tecnologica che inserito
nelle caldaie serve a ridurre da un lato in consumi energetici e,
parimenti, dall’altro ad abbattere il PM10. Io chiedo che il Comune
proceda sperimentando i prodotti, i manufatti di innovazione tecnologica
presenti sul mercato”.
Entrano in aula i consiglieri Fanzago, Palmeri, Pillitteri, Di
Martino, Garocchio: i presenti sono, pertanto, 38.
Il Presidente dà la parola al consigliere Occhi.
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Il consigliere Occhi così interviene:
“Devo dire che una volta anche il consigliere Molteni sa inquadrare
bene la situazione e mi associo alle proteste fatte relativamente alle
multe appioppate a cittadini in questi giorni. Adesso io non so se è
possibile chiedere una sanatoria per queste cose, non me ne intendo,
però veramente alcune gridano vendetta. Alcuni quotidiani se ne sono
occupati anche oggi. Insomma, non è possibile immaginare di multare
la gente perché la macchina è fuori posto e spostata nelle condizioni in
cui questa città si è trovata.
Approfitto, appunto, della presenza del signor Vicesindaco, senza
che questo poi significhi che stiamo qui due ore in più a sentire la
relazione, e mi scusi la battuta, perché siamo abituati al fatto che poi lei
la replica la fa sostanziosa.
Mi pare che in questi giorni abbiamo visto un’Amministrazione in
difficoltà. Personalmente non condivido affatto, anzi mi sembra di
cattivo gusto che non si possano spendere soldi dei cittadini per una
cosa che alla fin dei conti dura qualche giorno. Mi pare che questa sia
un’offesa a coloro che i soldi ce li mettono.
Non vi dovete dimenticare che sono i cittadini milanesi che pagano
quest’Amministrazione. Non è che sono soldi di qualcun altro. Quindi,
come dire, usarli quando servono a noi sembra invece l'uso più
appropriato. Casomai potremmo fare l'elenco delle cose che non
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servono e per cui sono stati spesi denari pubblici. L'elenco sarebbe
lungo e complicato.
Mi pare che si sia sottovalutata - e gioverebbe a tutti ammetterlo la situazione, nonostante fosse annunciata. Qualcuno in questi giorni ha
citato Giunte precedenti che hanno avuto il coraggio di dire ‘abbiamo
sottovalutato la cosa, abbiamo sbagliato e chiediamo scusa a cittadini’.
Costa poco, vicesindaco De Corato. Invece, continuare in questo
atteggiamento un po' tracotante di coloro che hanno sempre ragione, va
bene. Contenti voi, contenti tutti, come si dice, ma mi pare che i
cittadini... più scontenti di così si muore.
Noi abbiamo fatto un comunicato stampa qualche giorno fa,
venerdì sera, in cui si diceva ‘meno sale e più pale’. Dopodiché se anche
il Vicesindaco e il Sindaco di Milano andassero spalare la neve per
vedere che effetto fa, non sarebbe male, così si comprende un po'
meglio in quale difficoltà abbiamo messo i cittadini milanesi per non
avere fornito un servizio adeguato in questi giorni. Ricordo comunque,
ed è l'ultima annotazione su questa cosa, signor Vicesindaco, che
stiamo ancora aspettando... Lei, l'ultima volta che abbiamo parlato dei
danni della neve, ha riferito in Consiglio - e c'è la registrazione - che
avrebbe interessato l’Avvocatura comunale per i famosi danni di quei
cittadini, che non riguarda quelli che verranno (quelli che verranno col
nuovo bando del Global Service, a cui avete tolto quest’incombenza),
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ma resta il problema di quegli altri che devono ancora prendere i soldi e
sono centinaia che meriterebbero una risposta. In questi giorni non so
quali sono coloro che hanno esibito danni al Comune, ma è un problema
che è presente e che dobbiamo assolutamente affrontare. Se lei potesse
dare in questo senso una risposta, farebbe piacere ai cittadini.
Chiudo anch'io con la questione della SEA. La notizia che avete
ricevuto tutti qualche ora fa è estremamente chiara. Il TAR ha dato la
sospensiva al prolungamento del bando di gara per quel riguarda la
SEA, dando ragione all’esposto che tutti i Capigruppo dell’Opposizione
hanno fatto al TAR. Sappiamo che si è tenuta l’assemblea questa
mattina e, nonostante questa voce fosse già in circolazione, perché poi
sarà il consigliere Rizzo a testimoniare visto che era presente
all’assemblea quale socio di SEA, potrà dirlo in maniera più chiara, ma
già
c'era
nell'aria
questa
voce
e,
nonostante
questo,
col
voto
determinante del Comune di Milano si è votato comunque alla
ridistribuzione del dividendo di cui stiamo parlando.
Quindi a noi sembra un atto gravissimo il fatto che, nonostante
fosse già chiaro quale poteva essere l'orientamento del TAR, si è
proceduto
in
quest'operazione.
Certo,
sono
soldi
che
-
se
la
privatizzazione non ci sarà, come ormai sembra chiaro - entreranno
nelle casse del Comune di Milano. Il Comune di Milano, quindi, ne potrà
disporre per fare finalmente le opere pubbliche di cui si sta parlando,
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salvo appunto che sia chiarito che la SEA non avrà ripercussioni per il
suo andamento futuro rispetto agli investimenti che deve fare e
quant'altro, altrimenti questo Consiglio credo dovrebbe rivalutare la
possibi lità di ritornare a SEA quei fondi che in qualche modo sono stati
sottratti in maniera anche un po' furbesca e senza magari valutare
attentamente quali erano le conseguenze che questa decisione poteva
avere su SEA stessa”.
Entrano in aula i consiglieri Tenconi e Ciccioni: i presenti
sono, pertanto, 40.
Il Presidente dà la parola al consigliere Rizzo.
Il consigliere Rizzo così interviene:
“Purtroppo, anzi, fortunatamente in questo caso, si sono accavallati
molti argomenti in questa settimana. Quindi io vorrei innanzitutto
pubblicamente esprimere le mie congratulazioni al dottor Ferrante per il
suo successo, anche un successo personale che ha ottenuto con questi
elezioni; proveniendo da chi non l'ha appoggiato mi sembra giusto farlo
e sottolineare il fatto di grande democrazia che si è ripetuto per la
seconda volta per i cittadini milanesi.
Secondo, sulla neve. Stringo i tempi perché poi devo parlare di
SEA. A me pare che vi sia..., mi auguro che finalmente si faccia quella
Commissione che non si è fatta, pur avendola promessa, dopo l'altra
nevicata per appurare come sono andate le cose. Abbiamo il diritto di
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sapere, coi fogli di lavoro, quanti spalaneve sono stati messi in campo,
a che ora, in che vie, perché ci sono zone che non hanno visto, e lo
testimoniano con le telefonate nelle televisioni cittadine, che non si sono
accorti che siano passati gli spalaneve.
I marciapiedi sono un disastro, non c'è rispetto degli anziani
soprattutto e dei giovani, dei bambini che devono andare a scuola,
perché la cosa che dev'essere fatta di liberare gli attraversamenti non è
stata fatta da nessuna parte! Non è che si può pensare solo alle
macchine che devono passare. Io sono andato a scuola stamattina
camminando sulle strade delle macchine, altrimenti..., e tutti hanno
fatto così perché non si poteva passare altrimenti. Questo non è giusto.
Pensate agli anziani di tanti nostri quartieri. Comunque, aspetto la
Commissione che questa volta sia convocata.
Veniamo alla SEA. Io devo lamentare molte cose. Stamattina in
assemblea l’ho
detto: io ritengo che l'assessore Goggi non ha
ottemperato al mandato che gli ha dato la Giunta. C'è una prima
questione: nella Giunta Comunale si è scritta una cosa non vera, nel
documento della Giunta. Cioè si dice: “considerato che il Consiglio
d'amministrazione
della
società
ha
approvato
la
proposta
della
distribuzione di un dividendo straordinario pari a 200 milioni di euro”…
non è vero. Quindi la Giunta ha votato su un presupposto non vero,
falso, perché il Consiglio d'amministrazione della SEA ha detto che si
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poteva distribuire un dividendo..., era sopportabile un dividendo fino a
200 milioni di euro, ma non ha proposto questo.
Quindi l'Assessore, che aveva il mandato di votare alla proposta del
Consiglio d'amministrazione, questa proposta non c'è stata ed è stato
lui, non avendone il mandato (almeno, a leggere la Giunta) che ha
chiesto di proporre un dividendo da 200 milioni di euro, cosa alla quale
non mi pare che fosse autorizzato. Questa è la prima questione che
prima o poi bisognerà chiarire da qualche parte, perché non è che uno
può fare quello che vuole.
Secondo. Io ho chiesto, ed ottenuto, in assemblea che si votasse
separatamente tra la distribuzione del dividendo e la data, perché
l'assessore Goggi aveva chiesto di distribuire un dividendo da 200
milioni di euro a partire dal 13 marzo, mi pare. Ho detto: separiamo le
due questioni. Io voterò contro la distribuzione del dividendo, ma
chiederò,
se
passasse
questa
cosa,
che
venga
distribuito
immediatamente il dividendo al Comune di Milano. Che mandato è stato
dato all'assessore Goggi? Perché l'assessore Goggi ha insistito sulla sua
idea di votare per il dividendo il 13 marzo pur essendo solo tra tutti gli
azionisti presenti, solo! Neanche gli scudieri, alcuni dipendenti della SEA
azionisti hanno votato come l'Assessore.
Ed io mi domando, e lo chiedo al Vicesindaco che è qui presente ed
anche al Presidente del Consiglio: come mai, pur avendo la disponibilità,
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perché la SEA ha detto che non ha opposto obiezione alla richiesta di
distribuirlo domattina questo dividendo, l'assessore Goggi ha deciso di
non votare a favore di questo provvedimento? Se c'è così bisogno di
denari, perché non li abbiamo presi a partire da domani, e invece
aspettiamo
il
13
marzo,
dimostrando,
ancora
una
volta,
che
quest’operazione della distribuzione del dividendo è fatta solo per
invogliare i potenziali acquirenti? Mi dovete dire: perché, se questi soldi
ci sono e sono necessari, non vengono incassati subito?
Qui c'è anche un danno erariale per il Comune di Milano perché non
ha voluto incassare, col suo voto, dei denari che poteva avere a
disposizione domani mattina e invece li ha procrastinati al 13 marzo.
Perché? Perché devono essere lì questi soldi da mettere a disposizione
del potenziale acquirente. Non credo che per questo ci fosse il mandato
e chiedo qui che cosa ne pensi la Giunta nel suo complesso nei confronti
di quest'operazione ed anche il Consiglio comunale.
Concludo dicendo: mi auguro che domani non si vada avanti con la
gara, malgrado la sentenza del TAR, mettendo i funzionari in una
condizione delicatissima. Si prenda atto e si ottemperi perché alle
sentenze dei Giudici mi è stato sempre detto che si ottempera e non si
disobbedisce , cercando di fare i furbetti di Palazzo Marino”.
Entrano in aula i consiglieri Baruffi e Martinelli: i presenti
sono, pertanto, 42.
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Il Presidente dà la parola al consigliere De Pasquale.
Il consigliere de Pasquale così interviene:
“Io vorrei rispondere ad alcuni interventi che ho sentito da parte
degli esponenti dell’Opposizione in merito ai problemi che sono
commessi con la nevicata di giovedì e di venerdì scorso. Nel senso che
ritengo importante discutere in Consiglio seriamente di tutto ciò che
possiamo fare per migliorare le prestazioni di tutti i servizi comunali,
mentre ritengo assolutamente ridicolo e pretestuoso abbandonarsi alla
triste pratica italiana del ‘piove, governo ladro’; in questo caso ‘nevica,
governo ladro’.
La cosa che, devo dire, mi ha veramente colpito di più è stata
quella di vedere una persona che ha fatto il Prefetto per svariati anni
“sbracare” in maniera così plateale perché alla ricerca di qualche facile
consenso. Teniamo presente che chi fa il Prefetto, di solito, partecipa
alle riunioni per la elaborazione del Piano Neve. Quindi non voglio
nemmeno immaginare che probabilmente il Piano Neve che è stato
applicato è stato, addirittura, studiato e concordato con l’ex prefetto
Ferrante.
A parte questo, che rende veramente la misura di quanto senso
dello Stato abbia questo candidato Sindaco, quello che invece è
importante fare è di capire dove possiamo migliorare in questo senso.
Io personalmente ritengo che ciò che hanno fatto la ATM e l'AMSA dal
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
punto di vista della pulizia e del servizio delle strade in questi giorni sia
stato assolutamente positivo e, comunque, di tutto ciò veramente non
gli si può addebitare nulla ma naturalmente ci sono degli aspetti che
possono essere molto migliorati.
C'è sicuramente un aspetto di comunicazione ai cittadini che può
migliorare,
c'è
sicuramente
anche
un
aspetto
di
maggiore
coordinamento da parte della Protezione Civile di questa città e c'è,
soprattutto, da risolvere i problema dei marciapiedi, com'è stato detto
anche da altri Consiglieri. A me sembra che la pulizia delle strade, nel
senso delle corsie diciamo calpestate dalle automobili, sia stato
affrontato seriamente con i mezzi meccanizzati. Quello che certamente
non siamo riusciti a fare è risolvere il problema dei marciapiedi. Di
questo, il motivo è anche conosciuto.
È vero che esiste un Regolamento comunale che impone ai
proprietari degli immobili di prendersi cura del marciapiedi, però è
anche
vero
che,
se
qualcuno
dovesse
fare
causa
alla
Corte
Costituzionale per eccepire questo Regolamento, avrebbe sicuramente
ragione perché così come noi facciamo pagare la tassa TOSAP a coloro
che
occupano
i
marciapiedi
per
mettere
dei
parcheggi,
perché
evidentemente i marciapiedi sono del Comune e non dei cittadini, così è
altrettanto evidente che non possiamo in punta di diritto chiedere ai
cittadini di operare su un terreno che non è loro, ma è del Comune, ed
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
imporre loro dei comportamenti su questo terreno. Quindi noi possiamo
invocare il senso civico dei cittadini perché puliscano in marciapiedi, ma
non abbiamo nessun diritto come Comune di imporre loro di fare
questo.
Quindi è evidente che, anche in considerazione del fatto che in città
ci sono sempre meno custodi perché ci sono molte abitazioni che non li
hanno, comunque il Comune deve approntare un esercito di riserva che
serva in caso di queste calamità per pulire i marciapiedi. Naturalmente,
come ci ha spiegato il Vicesindaco, non è possibile pulire 4 mila
chilometri di marciapiedi così facilmente, ma certamente va fatto un
piano di pulizia dei principali assi di scorrimento pedonali della città,
delle scuole, delle uscite del métro e di tutte quelle zone che sono
passaggi obbligati.
Questo, senza la demagogia di chi adesso pretende di spiegare al
Comune come si fanno le cose quando, lo voglio ricordare, se c'è
qualcosa che non ha funzionato in questa emergenza neve è soprattutto
la tangenziale, cioè l'autostrada Milano Serravalle. Il Vicesindaco ha
spiegato quanti mezzi del Comune c'erano. Ad oggi, il Presidente Penati
e il Presidente della Milano Serravalle non ci hanno ancora detto quanti
spazzaneve c'erano sulla tangenziale di Milano a pulire, perché non
c'erano, semplicemente perché non c'erano.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
La verità è che i mezzi che c'erano sulla tangenziale erano
assolutamente inferiori a quelli che dovevano essere. Tant'è vero che
tutti coloro che si sono trovati ad uscire dalla città sono veramente
rimasti impantanati. Allora ripeto con serenità, senza demagogia, senza
voler sfruttare questo ai fini elettorali perché la città è sufficientemente
seria per capire quante insidie elettorali si traducono in questo, occorre
invece approfondire i motivi per cui non ci sono spalatori, cioè per cui
oggi nessun vuol fare lo sparatore e bisogna fare un ragionamento serio
insieme al mondo del volontariato e delle cooperative per capire se
possiamo invece avere a disposizione degli spalatori o come AMSA o
come mondo del volontariato.
Concludo dicendo che a me avrebbe fatto molto piacere che i 270
sudanesi profughi che in questi giorni hanno chiesto al Comune case,
alloggi e tutto quanto, avessero dato un bel segno di disponibilità nei
confronti della città aiutando i volontari e i cittadini a spalare le strade”.
Il Presidente dà la parola al consigliere Cormio.
Il consigliere Cormio così interviene:
“L'intervento del collega De Pasquale cade proprio a fagiolo perché
anch'io avevo intenzione di toccare nel mio intervento le questioni
d'emergenza neve, chiamiamola così. Anche perché, proprio per seguire
il
filone
del
suo
ragionamento,
ritengo
che
sarebbe
opportuno
discuterne in Commissione; forse finalmente usciremmo da questo
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
comportamento che credo faccia parte proprio della cultura tutta
italiana che quando succedono delle situazioni, quando succedono delle
problematiche, lo sport preferito è individuare il responsabile o il capro
espiatorio, senza che questo molto spesso vada in fondo alla soluzione
dei problemi o possa contribuire alla risoluzione ed alla gestione delle
questioni che normalmente accadono.
Per quanto mi riguarda, questo non è il mio stile. Io aspetto
volentieri questi momenti di incontro proprio per approfondire le
questioni, perché c'è - ricordo - da approfondire anche la vicenda di due
mesi fa. Quella in cui la nevicata fu risibile, ma i disagi furono forse
ancora maggiori. Anche lì ci sono delle questioni da approfondire
rispetto alle questioni che riguardano la manutenzione del verde ed il
controllo delle alberature. Quindi ben venga, ed io spero al più presto,
una Commissione nella quale si possa approfondire una serie di
questioni.
Io in questi giorni, e concordo in questo col consigliere De
Pasquale,
ho
letto
ed
ascoltato
molte
dichiarazioni
che
sono
dichiarazioni - dico – demagogiche. Non sono fatte da chi ha
responsabilità politiche, ma anche da chi per esempio fa l'opinionista su
autorevoli quotidiani. Una demagogia ed un attacco a tutto e a tutti che
credo non faccia bene a nessuno.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Uno degli interventi che ho sicuramente apprezzato è per esempio
quello dell'ingegner Bertolaso, della Protezione Civile, e probabilmente
da lì bisognerebbe partire, no? Perché di emergenza si tratta, e su un
piano forse ancora più articolato bisogna lavorare. Ci vuole forse più
sinergia di quanta magari fino adesso se ne è fatta e coinvolgendo tutti,
perché il cittadino, giustamente, credo debba fare la propria parte. Io
ho già sollevato già da tempo la azione dei marciapiedi perché
rendiamoci conto che, specialmente nelle zone di periferia, pulire
chilometri di marciapiedi condominiali diventa difficile, sia per gli stabili
privati, ma anche per gli stabili comunali o di Aler. Anche perché, e
vorrei sottolinearlo questo, molto spesso non sono puliti nemmeno i
vialetti condominiali. Nel mio condominio, il sabato Spalo io molto
spesso. Non lo dico perché voglio fare la bella faccia, ma perché,
purtroppo, nel mio condominio ci sono tante persone che se non si spala
il sentiero probabilmente non potrebbero muoversi.
Quindi, anche il cittadino probabilmente va sollecitato da questo
punto di vista però, come giustamente diceva Bertolaso, ci vuole
qualcuno che riesca a mettere insieme tutte queste situazioni, tutti
questi soggetti che possano contribuire a mettere delle risorse in campo
e soprattutto decidere le varie priorità d'intervento che cambiano man
mano che il fenomeno avanza. Ci sono gli interventi da fare durante la
nevicata e quelli da fare dopo.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Io non so, per esempio, è una questione che pongo, quanti edifici
scolastici,
magari
materne,
elementari,
medie,
stamani
avevano
problemi. Anche lì c'è un problema da affrontare, che si può affrontare
direttamente con la autorità scolastica, anche prevenendo un loro
coinvolgimento, perché - ripeto - su questa partita, io sostengo, si può
intervenire soltanto se tutti quanti fanno un pezzo. In questo modo,
tutti quanti fanno un pezzettino in meno e forse la gestione degli
interventi può forse in qualche modo limitare i disagi che quando ci
sono fenomeni come quelli di questi giorni è evidente che comunque
rimangono, perché alcune situazioni sono sicuramente impossibili da
risolvere al 100%.
Io credo che vi sia la necessità di approfondire perché magari
alcune cose che sono state fino adesso forse non sono sufficienti, di per
sé non erano sufficienti. Quindi bisogna approfondire le ragioni per le
quali questi interventi non hanno funzionato. Soprattutto, deve crescere
una cultura dell’attenzione alla città anche da parte dei cittadini, perché
molte esperienze condominiali, da questo punto di vista, non ci sono
sicuramente piaciute nel mio quartiere per la disattenzione in generale
che c'è stata.
Concludo riprendendo una cosa che ha detto la collega Molteni .
Anch'io biasimo un po' il fatto (ma credo anche qui sarebbe stato un
fatto di intelligenza) di questi vigili urbani che hanno multato delle
21
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
persone
che
hanno
parcheggiato
chiaramente
in
situazioni
non
ortodosse, ma probabilmente la condizione della città ieri non lo
consentiva. Credo che qui un po' di buonsenso avrebbe consentito di
evitare
queste
spiacevoli
situazioni
che
danno
l'idea
che
l’Amministrazione tenda soprattutto a tartassare e non a risolvere i
problemi”.
Entra in aula il consigliere Bassi: i presenti sono, pertanto,
43.
Il Presidente così interviene:
“Questa volta lo dico davvero. Se i colleghi hanno avuto la
accortezza di ascoltare l'intervento del consigliere Cormio, converranno
con me che merita un elogio da parte del Presidente del Consiglio
comunale pro tempore: equilibrato e sapiente. Ci tengo a dirlo perché
non
posso
intervenire
da
questo
microfono,
ma
mi
associo
completamente alle cose che il consigliere Cormio ha detto”.
Indi dà la parola al consigliere Martinelli.
Il consigliere Martinelli così int erviene:
“Il mio intervento era sulla linea di Cormio però non riuscirò ad
avere i complimenti del Presidente perché dopo l'intervento del collega
De Pasquale, farò un intervento diverso. Il collega De Pasquale ha
iniziato dicendo che bisogna evitare la demagogia di fronte un problema
come quello della neve e poi ha fatto un intervento iper demagogico. In
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
questo, però, non differenziandosi da molti rappresentanti del Centro
Destra milanese.
Una classe dirigente seria, municipale, di fronte ad una chiara
inadeguatezza delle misure rivolte ad affrontare un problema che non è
emergenza (non si deve parlare di emergenza neve a Milano a gennaio,
è
assolutamente
normale),
dovrebbe
rispondere
semplicemente
dicendo: non ho fatto questo, ho sbagliato in questo, propongo di fare
meglio la prossima volta, chiedo la collaborazione dei cittadini, eccetera,
eccetera.
Invece che cosa abbiamo? Due tipi di reazioni. Da un lato le
dichiarazioni del Vicesindaco, che adesso risponderà, che sono sempre
le stesse, in cui enumera la quadrate legioni che intervengono. Dà dei
numeri: tanti attrezzi, tanti spalatori e così via. Naturalmente, queste
tipo di affermazioni lasciano il tempo che trovano perché si scontrano
con l’esperienza dei cittadini, che invece escono e non vedono questa
massiccia operazione.
L'altra misura è ancora più curiosa, diciamo, nel senso che si va
alla ricerca di capri espiatori al di fuori del Centro Destra, che ha la
responsabilità del governo della città. L'altra volta si è raggiunto il
massimo della comicità accusando gli ambientalisti della caduta dei rami
d’albero, che ho trovato affascinante. Questa volta De Pasquale è meno
fantasioso e, allora, dice che cosa? Dice che la colpa naturalmente è di
23
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
colui che era il Prefetto alcuni mesi fa. Non potendo risalire all'ultima
Giunta di Centro Sinistra, perché risale a troppo tempo fa, dice è colpa
dell’ex Prefetto oggi candidato a Sindaco, oppure se la prende col
Presidente della Provincia, che non mi sembra sia responsabile della
viabilità dentro i confini municipali.
Io inviterei davvero ad una maggiore serietà, nel senso di dire ai
cittadini il perché non si sono fatte certe cose, che cosa si intende fare
la prossima volta per evitare il ripetersi del medesimo copione, evitando
la demagogia del Centro Destra”.
Entra in aula l’assessore Verga.
Il Presidente dà la parola al vicesindaco De Corato.
Il Vicesindaco De Corato così interviene:
“Per quanto riguarda la SEA, io vorrei precisare al consigliere Rizzo
che
i
fatti
di
cui
lui
ha
parlato
possono
essere
oggetto
di
un’interrogazione e noi risponderemo puntualmente. Quello che ha
riferito è successo questa mattina in assemblea e non sono in grado di
fornire esattamente..., ma credo che lo strumento dell’interrogazione...
Io credo che l'assessore Goggi si sia comportato esattamente come la
Giunta ha dato il mandato. Aggiungo solo il credo perché ovviamente
non ho avuto modo né di sentire l'assessore Goggi né il Sindaco”.
(NdS, intervento del consigliere Rizzo fuori microfono)
Il Vicesindaco De Corato così interviene:
24
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
“Se è scritta una cosa non vera, non credo debba io spiegare al
consigliere Rizzo cosa deve fare. Io ritengo che siano state scritte cose
vere perché la Giunta ha la presenza del Segretario Generale, che
attesta, ovviamente, la veridicità delle delibere perché ovviamente dà
un parere di legittimità alla delibera, consigliere Rizzo. Siccome il notaio
della Giunta, come il notaio del Consiglio, che attesta la veridicità di
quanto contenuto nella delibera è il Segretario Generale, io non posso
che dire e ripeterle, non avendo dati di fatto più precisi, che la veridicità
di tutto quello che è scritto in quella delibera della Giunta è attestato dal
parere di legittimità del Segretario Generale, che è il notaio della vostra
e della nostra assemblea, sia della Giunta che del Consiglio.
Sulle altre questioni che sono state poste, lei presenti una
interrogazione e noi avremo modo di rispondere nel merito.
Sulla questione della sentenza del TAR, voglio far rilevare ai
Consiglieri che enfatizzano, giustamente... che se il TAR non si fosse
espresso noi avremmo proceduto nella giornata di domani agli atti di
gara relativi. Lei sa, consigliere Rizzo, può darsi che i suoi Avvocati non
la hanno informata, che il 15 di febbraio è prevista l'udienza nel merito
dei ricorsi presentati dalla Provincia di Varese e dalla Provincia di
Milano. Per cui il TAR ha dato semplice sospensiva, aspettando di
entrare nel merito.
25
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Quindi non enfatizzerei. È solo un rinvio, perché se il TAR oggi non
si esprimeva, il Comune avrebbe proceduto. Noi avremmo proceduto
alla gara, avremmo proceduto alla vendita del 33% e il TAR si trovava il
15 di febbraio a dover decidere già... Per cui credo che il TAR abbia dato
la sospensiva solo ed esclusivamente per attendere la possibilità di
esprimersi il 15 di febbraio. Per cui io non troverei... È una semplice
sospensiva che, ripeto, è stata data senza che sia entrato nel merito. Il
merito lo vedremo tra 15 giorni, quando il TAR si esprimerà sui ricorsi
della Provincia di Milano e di Varese. Quindi non direi abbiamo grandi...
È una semplice sospensiva. Non ha detto una parola nel merito. Ci
riserviamo di esprimere i nostri giudizi quando il TAR entrerà nel merito.
Questo per dire anche alla stampa che non ci troviamo di fronte un fatto
di evenienza eccezionale. Le sospensive vengono date proprio perché
poi il TAR si riserva di entrare nel merito. Questo credo che lei lo sappia,
come me, dalla esperienza che abbiamo”.
(NdS, intervento del consigliere Rizzo fuori microfono)
Il vicesindaco De Corato così interviene:
“C’è una sospensiva, quindi adesso vedremo coi nostri legali qual è
il procedimento da attuare. Credo che il 15 di febbraio avremo il merito,
quindi avremo modo di capire come il TAR si esprimerà. Detto questo
sulla SEA, anche per rimettere le cose, almeno da parte nostra, nelle
giuste dimensioni della questione perché se no qui sembra che sia stata
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
smentita tutta una procedura che noi abbiamo attuato, è solo una
sospensiva e non sono entrati minimamente nella procedura che il
Comune ha attuato rispetto alla delibera approvata dal Consiglio
comunale che la Giunta poi ha portato avanti, perché in questo il TAR
non è entrato, quindi non c'è nulla né sulla trasparenza dagli atti né
niente. Lo vedremo il 15 di febbraio. È una semplice sospensiva, punto.
Per cui sulla questione della trasparenza delle privatizzazioni, e lo
dico al consigliere Fiano e al consigliere Rizzo, noi abbiamo fatto diverse
privatizzazioni, contro le quali avete presentato tutti i ricorsi di questo
mondo e noi le abbiamo portate tutte avanti perché i ricorsi sono stati
puntualmente bocciati o dal TAR o dal Consiglio di Stato. Tutte le
procedure, ad eccezione delle Farmacie sulle quale retroattivamente è
arrivata una legge dello Stato che...”.
(NdS, interventi dei Consiglieri Fiano, Occhi e Tinelli fuori microfono)
Il vicesindaco De Corato così interviene:
“Signori, non vi ho interrotto. Sulla AEM, noi abbiamo già opere
pubbliche realizzate, poi vedremo. Noi abbiamo già delle opere
pubbliche sulle quali abbiamo investito i soldi della AEM e sono già
realizzate. C'è un ricorso in sede di Unione europea per infrazione nei
confronti del Governo italiano sulle Farmacie, consigliere Tinelli. Non
solo c'è la AEM, ma ci sono anche le Farmacie, sulle quali c'è una
procedura di infrazione del Governo italiano che dà ragione alla nostra
27
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
procedura di vendita delle Farmacie. Quindi l'Europa una volta ce la
ritroviamo a favore, una volta contro. Quindi, la procedura europea si
applica in diversi modi.
Detto questo, sulla SEA e precisato questo perché rimanga agli atti
del Consiglio quantomeno, perché tanto qui... Rimanga a verbale del
Consiglio che noi siamo sicuri di avere eseguito in maniera trasparente
le procedure che riguardano la SEA, come tutte le altre privatizzazioni ,
che sono state sempre avallate, ripeto, dalle sentenze del TAR e del
Consiglio di Stato, sempre. Non abbiamo mai avuto una sentenza, ad
eccezione delle Farmacie, sulle quali c’è una legge retroattiva.
Vengo alla questione neve. Non la tedierò, consigliere Occhi, con
una lunga relazione perché quando facciamo le relazioni... Non la
tedierò. Per carità, non voglio tediare né lei né il Consiglio. Presumo che
io debba, per rispetto che ho del Consiglio comunale, dei Consiglieri
comunali e anche perché sono state fatte, non dai Consiglieri comunali,
ma da diversi organi di stampa, valutazioni le più disparate possibili,
sulle quali cercherò di dare qualche piccola puntualizzazione.
Tra il 26 e il 27 gennaio, come voi sapete, sono caduti su Milano
per quasi 40 ore, dalle 9 del giovedì 26 alle ore 19 circa del venerdì 27,
sono cadute su 15 milioni di metri quadri della rete stradale cittadina e
su 4 mila chilometri di marciapiede, 60 centimetri di neve. Questo è il
numero che la stampa ha dato. Non sono andato io a misurarlo, ma è il
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
numero che la stampa ha dato. Cioè 10 centimetri in meno della
nevicata storica del 1985, quando tutta la città – come ricorderete restò bloccata, senza mezzi pubblici , e dovette intervenire, come
ricorderete, anche l'Esercito per cercare di far circolare bus e tram che
erano fermi nei rispettivi depositi tranviari.
In quest'occasione è scattato il Piano antineve, ed è scattato circa
alle 9 del 26 gennaio, dopo che alle ore 16 del giorno precedente, quindi
alle 16 del mercoledì precedente, era stato attivato il preallarme.
Questo intervento prevede la salatura e la pulizia della rete stradale.
Consigliere Rizzo, noi puliamo le strade prima perché sulle strade
passano i bus e poi passano anche le auto private, ma noi dobbiamo
pulire immediatamente le strade perché se no lei questa sera qui ci
diceva che abbiamo lasciato mezzo metro di neve sulle strade e
abbiamo pulito magari i marciapiedi.
Noi privilegiamo le strade e soprattutto le strade ad alta
percorrenza di mezzi pubblici perché dobbiamo dare la possibilità ai bus
e ai tram di uscire dai depositi, quindi puliamo prima i depositi, per dare
la possibilità al mezzo pubblico di essere presente ovviamente in tutta la
città.
Per questo, il primo intervento di salatura e di pulizia viene fatto
immediatamente sui 15 milioni di metri quadri della rete stradale, non
per privilegiare il mezzo privato rispetto al pedone ma perché lì passano
29
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
autobus e tram e quindi dobbiamo liberare la rete stradale. Se non
avessimo liberato la rete stradale da quei 50 centimetri di neve, i tram
e gli autobus non sarebbero usciti dai depositi. Ne conviene? Se non
avessimo tolto 60 centimetri di neve sulle strade della nostra città, i bus
e i tram sarebbero rimasti nei depositi di Baggio e via di seguito, nei
depositi di Via Teodosio; non sarebbero nemmeno usciti.
Il fatto che i tram e i bus sono usciti..., e poi ci sono stati
rallentamenti, avarie, problemi sugli scambi, indubbiamente, ma tram e
bus sono usciti dai depositi circolando al meglio possibile, con tutti i
problemi che ci sono stati sulla questione dei tram. Lo stesso Prefetto di
Milano, e qui solo pochissimi organi hanno registrato questo, il prefetto
di Milano Gian Valerio Lombardi al giornale radio, al TGR regionale, ha
dichiarato che ‘il piano messo in atto sta funzionando’. Questo l'ha
dichiarato nella giornata, credo, di sabato. L'ha dichiarato ad un
quotidiano e l'ha dichiarato alla rete regionale. Io ho anche la cassetta.
Lo dico qui ai colleghi della stampa, ai pochi che ci sono perché questo è
stato totalmente ignorato: il Piano Neve messo in atto sta funzionando,
quindi non c'è bisogno di far intervenire l'esercito, perché qualcuno
aveva chiesto addirittura l'intervento dell'esercito. Basta. Com'era stato
chiesto anche dal Capogruppo di AN, Di Martino. Il Prefetto ha detto,
consigliere Martinelli, perché rimanga agli atti di questo Consiglio
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
almeno tra me e lei, ‘il Piano ha funzionato’. Questo ha detto il Prefetto
di Milano. Quindi non io.
Queste parole attestano che il Piano Neve ha dato risultati,
nonostante non sia dimensionato per affrontare situazioni di così grave
emergenza. Mi ascolti, consigliere Cormio: non è dimensionato per
affrontare 40 ore continuative di neve in così breve tempo. Cioè in
breve tempo, 40 ore 60 centimetri. Questo è il rapporto. Non è
dimensionato su questa..., anche perché questa nevicata, come ho
ricordato, è una delle tre nevicate nell'ultimo secolo che si sono
verificate. Non l'ho scritto io, ma l'ha ricordato l'ARPA e l'ha ricordato
l’ANSA in un lancio di agenzia di stampa. Ha ricordato che sono state tre
le nevicate storiche dell'ultimo secolo: 1883, 1985 e questa di questi
giorni. Queste sono.
Per cui abbiamo operato in una situazione di grave emergenza
anche resa difficoltosa dall’eccezionale intensità e persistenza della
nevicata. Vedete, questa nevicata, la cui gravità non era prevista nei
giorni precedenti dai bollettini meteorologici, consigliere Rizzo... Io ogni
giorno ho dall'istituto meteorologico, dall’Osservatorio Meteorologico di
Milano Duomo, dei rapportini giornalieri. Allora, leggerò che cosa diceva
il 24 gennaio, perché qui ho visto molti esperti meteorologici. Non dico
a lei. In generale sulla stampa, devo dire. Anzi, ringrazio i Consiglieri
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
che hanno dato il loro contributo anche per risolvere i problemi,
giustamente, perché qui bisogna trovare soluzioni alle emergenze.
Se dovesse capitare un'altra volta tra vent'anni o anche meno una
nevicata di questo tipo, bisogna trovare una soluzione e poi dirò quale
soluzione. Il 24 gennaio, l’Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo,
che è un osservatorio di cui mi dicono molti..., è quello cui noi facciamo
riferimento. AMSA fa riferimento a quello di Linate e noi a questo qui.
Diceva il 24 gennaio, nel bollettino emesso il 24 gennaio: ‘Previsioni fino
alle ore 24 del 24 gennaio: fenomeni, possibilità di formazione di foschie
sulle aree più aperte nelle ore dopo il tramonto’. Io poi le metto a
disposizione queste note, perché sono a disposizione dei Consiglieri.
Note: ‘Nella notte tra martedì e mercoledì 25 gennaio, la temperatura
minima scenderà al di sotto degli zero gradi centigradi, pertanto
saranno possibili gelate anche sulle zone centrali. Previsioni dalle ore
zero alle ore 24 del 25 gennaio: possibilità di formazioni di foschie nelle
aree più aperte nelle ore più fredde della giornata’. Non c'è scritto mai
neve, faccio rilevare. Mai c'è scritto la parola “nevicata”; 24 gennaio.
‘Previsioni per il 26 gennaio: cielo poco nuvoloso o nuvoloso con
tendenza ad aumento della nuvolosità nel corso... possibilità - per il 26
gennaio – di deboli nevicate nel pomeriggio’. Questo è il bollettino del
24. Il bollettino del 25 dice sostanzialmente: ‘A partire dalla tarda
mattinata di giovedì 26 gennaio si registreranno deboli nevicate a
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
partire dai settori sud occidentali, intensificazione nelle ore notturne.
Nella giornata di giovedì sono previsti accumuli previsti fino alle ore 24
attorno ai 15, 20 centimetri – siamo arrivati a 60 -. La neve si protrarrà
fino alle prime ore del mattino del sabato, quando si trasformerà in
pioggia. Gli accumuli previsti per la giornata di venerdì si aggirano
intorno ai 15, 20 centimetri”.
Sappiamo tutti che giovedì è iniziata invece alle 9 la nevicata di 40
ore e di 60 centimetri’. Questo era il bollettino del 26 gennaio, quando
era già in corso la nevicata alle nove”.
(NdS, intervento del consigliere Rizzo fuori microfono)
Il vicesindaco De Corato così interviene:
“Io la finestra ce l'ho. Io parlo delle previsioni. Io sto parlando delle
previsioni. Mi sono fermato a giovedì per far capire che anche giovedì...
vi ho dato le previsioni di martedì, di mercoledì e siccome quando ha
detto che già 48 ore prima si sapeva, l’Osservatorio meteorologico di
Milano Duomo ci ha dato questi dati. Io mi sono fermato fino giovedì
per farvi capire che, fino a giovedì mattina, questi erano i dati
dell’Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo, a cui noi facevamo
riferimento e a cui non ci riferiamo per quanto riguarda le nostre
previsioni per intervenire.
Questo per dire che non c'era la previsione di grandi nevicate ma, a
giovedì mattina, la previsione fatta... Martedì non si prevedeva,
33
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
mercoledì si faceva un cenno a deboli nevicate e giovedì mattina si è
cominciato a fare riferimento a questo fenomeno. Le forze impiegate sin
dalle prime ore della nevicata e che mediamente hanno coinvolto per 4
giorni e 4 notti consecutive, sono state mediamente circa 175 sistemi e
378 uomini dell’AMSA e delle imprese appaltatrici, con punte di 100
uomini e 330 mezzi nelle ore di turno pieno. Questa presenza è
certificata dalla Centrale Operativa dei Vigili Urbani di Milano che, su
mio mandato, a chiamata e a verifica in luogo, ha verificato che questi
operatori erano presenti.
Quindi non sono miei numeri, ma sono dati certificati dalla Centrale
Operativa che io ho incaricato di far verificare che effettivamente queste
persone e questi mezzi fossero presenti. Verifiche che sono state fatte a
campione su tutto l'arco della città, dove questi, secondo dei percorsi
precisi, erano presenti perché le ditte appaltatrici hanno un percorso
preciso che seguono e che noi ovviamente abbiamo verificato a
campione attraverso i nostri Vigili Urbani che sono andati a verificare la
presenza di questi operatori, che erano presenti ed io ho i rapportini di
ogni 4 e 5 ore che facevano riferimento alla presenza di questi operatori
sulla città.
Quindi, il repentino intervento delle opere di salatura sulla rete
stradale ha permesso un traffico regolare venerdì, ad eccezione delle vie
in uscita da Milano. Tutti abbiamo visto quello che è accaduto in Via
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Forlanini, ma in Viale Forlanini quello che è accaduto è dovuto al
problema della immissione sulle tangenziali: Viale Forlanini, Via dei
Missaglia, Viale Certosa e Viale (inc.). Abbiamo avuto dei problemi
perché sulle tangenziali non si circolava. Siamo stati fino alle 3 di notte,
è dovuta intervenire la Protezione Civile, come sa l'assessore Manca,
perché sulle tangenziali c'era il blocco totale del traffico; sulle
tangenziali non doveva operare il Comune di Milano, ma spettava ad
altri intervenire!
Quindi a Milano la situazione, nonostante i disagi patiti da cittadini,
è rimasta sotto controllo, a nostro avviso, rispetto a quello che
potevamo mettere in campo. Ora vorrei ricordare che il Corriere della
Sera ha citato che a Genova, per esempio (Corriere della Sera del 28
gennaio) è rimasta paralizzata - dice il Corriere della Sera - per circa 30
centimetri di neve. Dalla stampa è sembrato che sia nevicato solo a
Milano in tutto il Nord, perché solo Milano è stata al centro di
un’attenzione particolare da parte della stampa e da parte dei mass
media. Altre grandi città del Nord che hanno avuto grossissimi problemi
di questo genere non sono state minimamente attenzionate, diciamo
non c'è stata una particolare attenzione nei confronti... Cito anche
l’Hinterland di Milano. Noi abbiamo avuto grossissimi problemi in uscita
di Milano perché la situazione nei comuni nell’Hinterland di Milano è
stata di pesante disagio fino a ieri, a qualche ora fa, perché c'era una
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
situazione anche lì di pesante disagio che è influita sul traffico all'interno
della Città di Milano e anche sul traffico dei nostri bus e tram.
Capitolo delle cose che vorremmo fare. Si è detto: gli spalatori,
perché non ci sono più gli spalatori? Io ho già detto che nel ‘94, ‘95, ‘96
AMSA ha fatto dei bandi che sono puntualmente andati a vuoto. Però,
consigliere Cormio, ci riproviamo. Lo dico qui perché così ci mettiamo
l'anima in pace tutti, però vorrei dare un dato ai Consiglieri comunali
che non ho dato nemmeno alla stampa e che spero...”.
(NdS, intervento del consigliere Cormio fuori microfono)
Il vicesindaco De Corato così prosegue:
“Quando ci siamo rivolti alle agenzie interinali per assumere i 240
spalatori, l'agenzia interinale ha inviato, per recuperare quei 240, circa
8 mila sms. Cioè sono stati interessati dalle agenzie interinali 8 mila
persone, che erano presumibilmente persone che avevano necessità di
lavorare. Su 8 mila sms inviati per invitarli a presentarsi..., e tenete
presente che noi retribuiamo questi spalatori e retribuiremo anche quelli
con la retribuzione della prima fascia, la fascia dei nostri operatori della
AMSA, anche perché non potremmo dare di più di quella che è la prima
fascia. Quindi la prima fascia degli operatori dell'AMSA è di circa 7 euro
netti, 13 euro lordi circa. Questo è il guadagno di un operatore AMSA di
prima fascia e questo abbiamo dato e daremo agli spalatori, nei
confronti dei quali emetteremo nei prossimi giorni un bando per
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
vedere... Visto che il problema è stato: non ci sono spalatori,
vedremo... Ad ora. Scusate, 7 euro ad ora. Non so è tanto o poco, è
quello. Non possiamo dare di più perché quella e la prima fascia, quindi
non possiamo dare di più ad uno spalatore di quanto diamo al nostro
operatore dell'AMSA che ovviamente lavora, fa lo stesso lavoro.
Per cui su 8 mila sms, hanno risposto in 240, ma non erano tutti
240 perché poi 50 di questi non si sono nemmeno presentati. Cioè
rispetto ai 240 che dovevano essere presenti, 50 di questi contattati
non si sono manco presentati. Dico questo perché noi stiamo per
approntare il nuovo bando che affiggeremo nei prossimi giorni in tutta
la città e vedremo. Abbiamo già predisposto il bando, lo voglio far
vedere ai Consiglieri perché abbiamo lavorato in questi giorni anche in
questa direzione.
Noi emetteremo un bando che dice: reclutamento spalatori di neve.
La AMSA ha la necessità di poter impiegare, in caso di emergenze
causate da nevicate o altri eventi che richiedono l'utilizzo di risorse
aggiuntive, personale da adibire ad attività di spalatore. L'impiego è a
chiamata e la retribuzione è equiparata a quella degli operai di primo
livello del contratto nazionale di lavoro per le aziende di igiene urbana.
Cioè da euro 81.80 per 8 ore in diurno feriale, ad euro 124. 24 in
notturno festivo. Il reclutamento è effettuato tramite società di lavoro
interinale, perché noi per avere il controllo di questi operatori li
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
passeremo alle società interinali. Però gli interessati possiamo inviare la
loro adesione ad AMSA, Reclutamento e gestione emergenze, Vi a
Olgettina 25, Milano, autorizzando in calce il trattamento dei dati
personali e la loro trasmissione alle società interinali con le quali AMSA
ha contratti in essere.
Faremo questo reclutamento, vedremo quanti di questi operatori si
presenteranno perché in questi giorni è sembrata una specie di favola
metropolitana che non ci sono spalatori, non reclutiamo spalatori.
Vedremo. Ripeto, retribuiti con retribuzione di prima fascia, cioè 81 euro
per 8 ore...”.
(NdS, intervento del consigliere Occhi fuori microfono)
Il vicesindaco De Corato così interviene:
“Perché il controllo di questo personale dev'essere ovviamente più
puntuale e l'AMSA non ha personale da adibire ad un controllo puntuale
perché, voi capite, che questo è denaro pubblico. Quindi, dobbiamo
anche stare attenti al controllo. Preferiamo che il controllo venga fatto e
certificato dalle società interinali piuttosto che avere poi problemi nella
fase del controllo di questi operatori. Detto tutto ciò, credo che io abbia
dato..., non mi aspetto d'avere dato tutte le risposte che ci si attendeva
però, vede, consigliere Martinelli, ho cercato di dire quello che
potevamo fare in una situazione di emergenza. Non in una di nevicata
normale, ma in una situazione di emergenza, a cui abbiamo dato una
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
risposta, può darsi, certamente non una risposta esaustiva. I disagi ci
sono stati, non lo metto in dubbio, abbiamo operato però al meglio di
quello che potevamo mettere in campo”.
Durante l’intervento dell’assessore De Corato sono entrati in
aula i consiglieri Colombo, Pantaleo, Ciabò, Bossi Emilia Moratti,
Beretta; ne è uscito il consigliere Fiano: i presenti sono,
pertanto, 47.
Sono altresì entrati in aula gli assessori Predolin e Simini.
Il Presidente così interviene:
“Visto che il consigliere Di Martino si è prenotato, immagino per
fatto personale, però, obiettivamente, dico al consigliere Di Martino che
non
ci
sono
gli
elementi
di
fatto
personale
nell'intervento
del
Vicesindaco. Il Vicesindaco ha fatto riferimento a opinioni che ha
rilevato, ma il Regolamento dice che c’è fatto personale quando
vengono interpretate male o vengono attribuite opinioni diverse da
quelle espresse, c’è fatto personale. A mio parere non c'è fatto
personale, quindi in conseguenza di questo diciamo che andiamo oltre
ed affrontiamo gli altri argomenti che sono all'ordine del lavori del
Consiglio comunale.
Per rendere, quindi, più economico il nostro lavoro, è stata
presentata una mozione urgente che ha come primo firmatario il
consigliere Tinelli che non vedo in aula, ma spero arrivi presto), che ha
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
raccolto le firme di tutti i gruppi presenti in aula. Ragion per cui, se il
consigliere Tinelli arriva alla svelta, gli sarà data la possibilità di
illustrare la mozione e poi votarla; diversamente, visto che non arriva,
proseguiamo regolarmente con l'ordine dei lavori e la parola... Vedo che
anche il consigliere Fiano non c'è... Voi avete presente l'ordine dei lavori
del Consiglio comunale che ha come argomento iscritto la discussione
sulla mozione numero 446 nel consigliere Fiano...
No, nel frattempo è arrivato il consigliere Tinelli, quindi ringrazio la
buona volontà del consigliere Cormio. Diamo la possibilità al consigliere
Tinelli di illustrare la mozione urgente sottoscritta di tutti i Gruppi”.
Sottopone indi all’esame del Consiglio la mozione urgente, a firma
del consigliere Tinelli ed altri, avente ad oggetto: “Parcheggio auto nei
pressi di Palazzo Dugnani”, che si allega.
Dà quindi la parola al consigliere Tinelli per l’illustrazione.
Il consigliere Tinelli così interviene:
“Come tutti sapranno, la sede rappresentativa per la celebrazione
dei matrimoni ai rito civile del Comune di Milano è stata spostata a
Palazzo Dugnani, in Via Manin. Cosa succede? Che lo spazio interno ove
si dovrebbero far posteggiare le auto che portano la sposa (quindi
lasciamo perdere gli invitati) è troppo limitato. Soprattutto nei giorni di
grande affluenza di tante celebrazioni di matrimoni, entrare ed uscire
per le auto che portano appunto le nuove coppie diventa complicato.
40
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Visto che sul lato di Palazzo Dugnani esistono dei posteggi a striscia
blu, la proposta era semplicemente che negli orari delle funzioni 4 o 5
posteggi venissero tenuti liberi esclusivamente per le auto delle nuove
coppie. Chiaramente queste per poter parcheggiare devono avere sul
parabrezza
il
permessino
rilasciato
dall'Ufficio
Matrimoni,
che
generalmente, rilascia appunto per l'auto della sposa. Quindi si chiedeva
di applicare la fascia oraria nei giorni feriali dalle 9 alle 11 e solo il
sabato, perché voi sapete che solo il sabato mattina si celebra, dalle 9
alle 14 con questi 4 o 5 posti tenuti esclusivamente in funzione delle
nuove coppie.
È solo una questione di buonsenso. Spesso e volentieri si fanno
delle cose e si dimentica che bisogna completarle con altri Settori. Per
cui chiedo a tutti di votare favorevolmente a questa mozione”.
Il Presidente dà la parola all'assessore Martella.
L’assessore Martella così interviene:
“Devo dire una delle prime cose di cui mi sono preoccupato quando
abbiamo scelto Palazzo Dugnani era proprio il parcheggio. Ho fatto
verificare ai miei dirigenti questa possibilità e, in prima battuta, mi
hanno
detto
che
non
era
possibile
fare
questo.
Però
io
sono
particolarmente favorevolmente a questo discorso, per cui laddove è
possibile ci attiveremo nel senso che il Consiglio comunale vorrà
votare”.
41
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il Presidente pone in votazione la mozione urgente, a firma del
consigliere Tinelli ed altri, avente ad oggetto: “Parcheggio auto nei
pressi di Palazzo Dugnani”, precedentemente indicata.
Dal sistema di votazione elettronico, risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 36 consiglieri, come da documento n. 1, che si allega.
Al riscontro dei voti, risulta approvata all’unanimità.
Il Presidente ne fa la proclamazione.
--Il Presidente sottopone all’esame del Consiglio la mozione, a firma del
consigliere Fiano ed altri, iscritta all’ordine del giorno con il n. 446, che
si allega.
Indi dà la parola al consigliere Cormio per l’illustrazione.
Il consigliere Cormio così interviene:
“L'argomento di questa mozione è molto semplice. Si tratta di una
struttura tra le più famose della città per una triste ragione, cioè è una
struttura che non è stata mai ultimata. Si tratta di quello scheletro che
doveva essere nelle intenzioni una delle strutture ricettive per i Mondiali
di Calcio del ‘90 che, per una serie di ragioni, non si è mai completata
ed è, appunto, tuttora in una zona limitrofa al quartiere di Ponte Lambro
che
campeggia
e
dalla
Tangenziale
si
vede,
appunto,
monumento incompiuto all'occhio delle macchine che passano.
42
questo
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Nel corso degli anni, devo dire, ci sono stati una serie di tentativi
da parte dei vari Assessorati di cercare una soluzione per trovare il
modo di completare questa struttura ricettiva. Io, insieme altri colleghi,
appunto, ho volut o proporre questa mozione proprio per cercare di
capire se è possibile trovare uno sbocco, tenendo presente che negli
ultimi tempi abbiamo un problema in più che è quello relativo alla
classificazione, a rischio notevole, di carattere idrogeologico appunto
per la vicinanza dell’alveo del fiume Lambro. Questo potrebbe diventare
un ulteriore vincolo, appunto, ad ipotesi ulteriori di recupero.
Il ragionamento è questo. Dato che ci troviamo, tra l'altro, in una
zona che dal punto di vista urbanistico è classificata e compresa
all'interno nel Parco Agricolo Sud, il dispositivo della proposta vuole
proprio essere esclusivamente l'avvio di un tavolo di lavoro tra la
Amministrazione
comunale,
la
Provincia
di
Milano
come
Ente
responsabile del Parco Agricolo e la proprietà dell'immobile. All'interno
di questo tavolo di lavoro, noi ci permettiamo di lanciare una serie di
argomenti che potrebbero essere affrontati e che non sono – lo vorrei
sottolineare - perentori. Cioè non è che quello che c'è scritto va
realizzato a tutti gli effetti, però noi ponevamo il fatto che forse si
potrebbe ragionare se si può arrivare alla demolizione di questo
immobile che è lì dal 1989.
43
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Chiaramente non è perentorio, ma è un ragionamento che
vogliamo comunque venga esaminato dal tavolo. Poi si ragionava anche
sul fatto che, visto che ci troviamo all'interno del Parco Agricolo Sud,
tutta la vasta area intorno potrebbe essere valorizzata appunto in
questa direzione. Siccome alle spalle dell'immobile c'è una cascina
denominata Cascina Grande, appunto, valorizzarne la funzione dal
punto di vista agricolo.
Infine, siccome tra le intenzioni dell'allora Piano Alberghi c'era in
questo caso di realizzare oltre all'albergo una serie di funzioni, di
strutture a beneficio del quartiere di Ponte Lambro e si parlava di
strutture per la aggregazione e lo sport, valutare sempre all'interno di
questo tavolo come si poteva arrivare anche alla realizzazione di questo
tipo di interventi. Quindi, queste tre (diciamo) linee di indirizzo da
sviluppare non sono assolutamente perentorie. L'unica cosa perentoria
che vorremmo partisse è il tavolo di lavoro. Sul resto, evidentemente,
possiamo tranquillamente discutere.
Il senso, quindi, della proposta è questo. Per cui noi speriamo che
la mozione venga votata e che possa partire un lavoro serio su questa
cosa
che
poi
prosegua
tranquillamente
anche
con
la
prossima
legislatura“.
Il Presidente dà la parola all'assessore Verga sul merito della mozione.
L'assessore Verga così interviene:
44
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
“Questa mozione è stata presentata già due mesi fa, alla fine di
aprile 2005 ed io ho fatto una risposta ai presentatori già nello scorso
mese di settembre. Mese di aprile, mese di settembre, ad oggi c'è stata
tutta un’evoluzione di lavoro, nel senso che - come il Consiglio sa - si
sono insediati anche i gruppi di lavoro per studiare i piani di cintura del
Parco Sud. Con il Parco Sud, con la Amministrazione provinciale sono in
corso questi lavori. In parte, alcuni dei contenuti che ha illustrato il
consigliere Cormio sono già in qualche modo praticati e sono già
presenti.
C'è ancora una pendenza di tipo amministrativo, giudiziarioamministrativo, col Tribunale Amministrativo Regionale. Allora, lo spirito
della proposta viene condiviso anche dall’Amministrazione e lo stiamo
portando avanti. Quello che mi sembra giusto, e colgo anche il senso
dell'intervento del consigliere Cormio, è che si tolgano alcuni elementi
un po' di perentorietà nelle indicazioni di lavoro, ma solo per dare un
quadro più corretto. Mi sembra che i gruppi politici abbiano lavorato e
penso che la presidente Giobbi Martini abbia qualcosa al riguardo da
proporre”.
Entra in aula il consigliere Mattioli; ne escono i consiglieri
Terzi, Colombo, Ricci, Tinelli, Rizzo: i presenti sono, pertanto,
43.
Il Presidente dà la parola al consigliere Giobbi Martini.
45
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il consigliere Giobbi Martini così interviene:
“Effettivamente, su questo argomento che sta a cuore a tutti,
abbiamo parlato per vedere trovare quella piccola messa a punto che ci
consenta di procedere. Sostanzialmente si tratta nel ‘s’impegna il
Sindaco e la Giunta’ di ampliare un pochino la parte in neretto: ‘in modo
di avviare un tavolo di lavoro composto dagli Assessorati comunali
competenti e dalla proprietà dell'immobile, al fine di coordinare
organicamente gli interventi per l’attuazione delle previsioni del Parco
Agricolo Sud Milano e per la razionale valorizzazione degli immobili
esistenti’.
Dopo di che, il punto numero 1, anziché essere così perentorio
aggiungere: ‘valutare anche l’ipotesi della demolizione totale dell'edificio
incompleto dal 1989’. Io ritengo che con queste due modificazioni si
vada incontro ad una valutazione del lavoro in senso più complessivo,
più completo ed – oserei dire - più armonico, mettendoci anche al riparo
da eventuali costi che potrebbero risultare inutili ed eliminando strutture
che magari potrebbero essere utilizzate in modo competente’.
Con queste modificazioni, saremmo senz'altro anche noi d'accordo
a votarla favorevolmente”.
Il Presidente dà la parola al consigliere Cormio.
Il consigliere Cormio così interviene:
46
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
“Siamo perfettamente d'accordo. Mi pare che la proposta del
consigliere Giobbi Martini sia perfettamente in linea con lo spirito della
proposta. Quindi, condividiamo ed accogliamo le modifiche che ha
proposto”.
Il Presidente così interviene:
“Allora, consigliera Giobbi Martini, consegni alla Segreteria le
modifiche suggerite, così come lei le ha illustrate e che sono state
accolte anche dal proponente. Così da porre a questo punto, visto che
non ci sono richieste d'intervento ulteriori, recepita diciamo l'intenzione
unanime di andare nella direzione proposta dalla mozione, a me non
resta
che
porre
in
votazione
questa
mozione
così
emendata
direttamente in aula dal consigliere Giobbi Martini”.
Comunica quindi che il consigliere Triscari sostituisce il consigliere
Terzi nella funzione di scrutatore.
Indi pone in votazione la mozione, a firma del consigliere Fiano ed
altri, iscritta all’ordine del giorno con il n. 446, nel testo risultante dalle
modifiche apportate nel corso del dibattito, che si allega.
Dal sistema di votazione elettronico, risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 33 consiglieri, come da documento n. 2,che si allega.
Al riscontro dei voti, risulta approvata all’unanimità.
Il Presidente ne fa la proclamazione.
---
47
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
N/504 – ADOZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO IN
VARIANTE AL P.R.G. VIGENTE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELLA
LEGGE REGIONALE LOMBARDIA 11.3.2005, N. 12, RELATIVO ALL’AREA
DI VIA ORNATO, N. 118, COMPRESA NELLA ZONA OMOGENEA B3 CON
DESTINAZIONE FUNZIONALE I.
Il
Presidente
invita
il
Consiglio
a
procedere
alla
trattazione
dell’argomento in oggetto, di cui alla proposta di deliberazione che si
allega e già notificata ai Consiglieri comunali.
Dà indi la parola, per la illustrazione, all'assessore Verga.
L'assessore Verga così interviene:
“Questo
Programma
d'Intervento,
di cui propone, l'adozione
riguarda la riqualificazione di un'area di 5500 metri quadri circa che
ricade in zona omogenea B3 con destinazione funzionale I. Il piano ha
come
finalità
la
riqualificazione
e
la
trasformazione
a
funzione
residenziale secondo quanto previsto e secondo gli indirizzi del
documento di inquadramento delle politiche del Comune di Milano. Gli
obiettivi primari consistono nel favorire sostanzialmente la funzione
residenziale
e,
in
particolare
in
questo
programma,
l’Edilizia
Convenzionata.
Infatti, il programma prevede una superficie lorda di pavimento
complessiva di 3 mila 924 metri quadri, di cui 3700 destinati a
residenza convenzionata ed una piccola parte, 200 metri quadri circa, a
48
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
terziario. Le aree per le attrezzature pubbliche o di interesse pubblico
relative alle nuove funzioni da insediare sono da reperirsi nella misure di
3179 metri quadri. Di questi 2221, saranno 1655 a verde pubblico e
556 a parcheggio. L'area ceduta al Comune ed attrezzata a verde viene
messa a sistema con altre aree di proprietà comunale. Una quota
residua minore, di 958 metri quadri, è monetizzata.
Credo che per i contenuti e per i significati questo piano, di pur
modeste
dimensioni,
ma
importante
per
il
contesto,
meriti
l’approvazione del Consiglio”.
Entra in aula il consigliere Molinaro: i presenti sono,
pertanto, 44.
Il Presidente dà la parola al consigliere Giobbi Martini.
Il consigliere Giobbi Martini così interviene:
“Come sottolineato dall’Assessore, questo piano mi pare che
veramente rispetti tutte le condizioni richieste: edilizia residenziale,
quindi confermata, quindi una di quelle modificazioni che noi attendiamo
sempre per migliorare la qualità della vita, spazi pubblici esistenti,
viabilità e soprattutto anche che l’area ceduta al Comune è attrezzata a
verde e messa a sistema così come le altre aree di proprietà comunali.
Soprattutto,
aggiungo
anche
la
ciclopedonale.
49
realizzazione
di
un
percorso
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Tutti elementi che mi pare possano incontrare il favore di tutti, per
cui noi ci esprimiamo favorevolmente”.
Il Presidente pone in votazione la proposta di deliberazione in oggetto.
Dal sistema di votazione elettronico risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 35 Consiglieri, come da documento n. 3, che si allega.
Al riscontro dei voti, la votazione dà il seguente esito:
Presenti
n. 35
Astenuti
n. 12
(Adamo,
Antoniazzi,
Baruffi,
Bossi Emilia Moratti, Cormio,
Fanzago, Gilardelli, Martinelli,
Mattioli,
Molinaro,
Occhi,
Pantaleo)
Votanti
n. 23
Voti favorevoli
n. 23
Il Presidente ne fa la proclamazione.
--N/507 – ADOZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO AI
SENSI E PER GLI EFFETTI DELLA LEGGE REGIONALE 11.3.2005 N. 12
RELATIVO ALL’AREA SITA IN VIA PAMPURI, IN VARIANTE AL P.R.G.
VIGENTE APPROVATO IL 26.2.1980 CON DELIBERAZIONE DELLA
GIUNTA REGIONALE LOMBARDIA N. 29471 E SUCCESSIVE MODIFICHE.
50
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il
Presidente
invita
il
Consiglio
a
procedere
alla
trattazione
dell’argomento in oggetto, di cui alla proposta di deliberazione che si
allega e già notificata ai Consiglieri comunali.
Indi
dà
la
parola
all'assessore
Verga
affinché
illustri
il
provvedimento.
L'assessore Verga così interviene:
“Il
provvedimento
in
questione
riguarda
un
Programma
d'Intervento che interessa una superficie di circa 19 mila metri quadri.
Di questi, 7.800 circa sono di aree private e il resto sono per 11 mila e
300 aree già pubbliche e utilizzate per viabilità e parcheggi che sono
state
ricomprese
per
una
migliore
organizzazione
del
progetto
territoriale. Devo ricordare al riguardo che qui gli uffici, con un lavoro
molto intenso, hanno messo a sistema un documento di coordinamento
progettuale unitario che riguarda anche altri programmi limitrofi.
Questo documento di coordinamento progettuale unitario è stato
già illustrato in occasione di un precedente programma presentato,
quello di Via Verro, ricevendo un’approvazione. E questo Programma
Integrato d'Intervento che è all'Ordine del Giorno questa sera, fa tesoro
di quel lavoro di coordinamento, di quel documento di coordinamento e
quindi ne applica i contenuti. In particolare, questo programma prevede
residenza, sia libera che convenzionata, spazi commerciali ed altre
51
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
funzioni compatibili con la residenza, ma anche nuovi servizi come un
centro di aggregazione multifunzionale.
Sarà
quindi
possibile
realizzare
7830
metri
quadri
di
SLP
complessiva, di cui 7 mila e 500 circa di residenziale, con minimo del
20%, pari a 500 e rotti metri quadri per convenzionata e 310 metri
quadri in funzioni compatibili con la residenza. Per quanto riguarda gli
standard, per un totale complessivo di 8 mila 800 metri quadri, rispetto
a quelli dovuti che sono 6 mila e 3, questi 8 mila e 8 vengono previsti
con la cessione di un'area della superficie di 1300 e rotti da destinare
all'ampliamento di un giardino pubblico esistente ed alla realizzazione di
una pista ciclabile, con la cessione un'area per urbanizzazione primaria
di 106 metri quadri e la realizzazione a titolo di standard qualitativo alla
realizzazione di una struttura da destinare a centro aggregativo
multifunzionale, che ha un valore stimato di 1 milione e rotti euro,
corrispondenti a 7 mila e 400 equivalenti metri quadri.
Questa struttura è collocata in una posizione strategica per la
riqualificazione del comparto, con una superficie di 1040 metri quadri
dedicata all'intrattenimento, alla cultura ed allo svago, che verrà ceduta
all’Amministrazione chiavi in mano, per la gestione attraverso il
competente Consiglio di Zona.
Per queste ragioni e con questi contenuti, sollecito l'approvazione
del Consiglio”.
52
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Entra in aula il consigliere Liva; i presenti sono, pertanto,
45.
Il Presidente dà la parola al consigliere Giobbi Martini.
Il consigliere Giobbi Martini così interviene:
“Mi pare opportuno sottolineare, com'è stato già detto, che per i
contenuti che proprio con questa deliberazione si vanno ad affermare,
altro non vi sia che esprimere un parere favorevole per la molteplicità
degli aspetti, anche se poi verrà presentato un Ordine del Giorno in
merito proprio a questa struttura, la multifunzionale CAM, ma che
comunque vuole andare ad avvalorare quanto già nella delibera è stato
espresso.
Per cui, esprimiamo parere favorevole“.
Il Presidente pone in votazione la proposta di deliberazione in oggetto.
Dal sistema di votazione elettronico risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 34 Consiglieri, come da documento n. 4, che si allega.
Al riscontro dei voti, la votazione dà il seguente esito:
Presenti
n. 34
Astenuti
n. 11
(Antoniazzi,
Emilia
Fanzago,
Mattioli,
Pantaleo)
53
Baruffi,
Moratti,
Liva,
Molinaro,
Bossi
Cormio,
Martinelli,
Occhi,
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Votanti
n. 23
Voti favorevoli
n. 23
Il Presidente ne fa la proclamazione.
--Il Presidente sottopone all’esame del Consiglio la mozione a firma dei
consiglieri Vagliati, Fanzago ed altri, avente ad oggetto: “Edificio per
ospitare una scuola media per il Quartiere Adriano”, che si allega.
Indi dà la parola al consigliere Vagliati per l’illustrazione.
Il consigliere Vagliati così interviene:
“Nel
quartiere
Adriano
si
stanno
realizzando
altri
nuovi
insediamenti abitativi ed è un quartiere, in tutta quell'area, dove non è
presente nessuna scuola media. Infatti, i ragazzi devono arrivare alle
scuole medie in Piazzale Loreto o in Via Magnago presso Lambrate.
Quindi l'idea è quella di recuperare un edificio che adesso verrà
dismesso da un centro scuola professionale e adibirlo, in collaborazione
con la Regione Lombardia, a scuola media.
Essendo l'edificio proprio all'interno del quartiere Adriano, ritengo
che sia una opportunità non lasciare un edificio abbandonato, ma
recuperare questa edilizia scolastica per una scuola media per il
quartiere, di cui avranno bisogno le famiglie che verranno a breve
insediate in questo quartiere”.
54
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il Presidente pone in votazione la mozione a firma dei consiglieri
Vagliati, Fanzago ed altri, avente ad oggetto: “Edificio per ospitare una
scuola media per il Quartiere Adriano”, precedentemente indicata.
Dal sistema di votazione elettronico, risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 34 consiglieri, come da documento n. 5, che si allega.
Al riscontro dei voti, risulta approvata all’unanimità.
Il Presidente ne fa la proclamazione.
--N/511 – MODIFICA DEGLI ACCORDI CONVENZIONALI IN ESSERE CON
LA SOC. COOP. ED. SPAGNA ’82 A R.L. RIGUARDANTI IL PIANO DI
LOTTIZZAZIONE DELL’AREA DI VIA ORNATO, 110, IN VARIANTE AL
P.R.G. VIGENTE.
Il
Presidente
invita
il
Consiglio
a
procedere
alla
trattazione
dell’argomento in oggetto, di cui alla proposta di deliberazione che si
allega e già notificata ai Consiglieri comunali.
Indi dà la parola all'assessore Verga per l’illustrazione.
L'assessore Verga così interviene:
“Con delibera dell’ottobre 2002 è stato approvato un piano di
lottizzazione in Via Ornato. Poi, con delibera del 2003, la Giunta ha
approvato il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione , con oneri
di urbanizzazione per complessivi 709 mila euro e quella secondaria per
un costo complessivo di 1 milione 613 mila. Con istanza del 21 aprile, la
55
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Cooperativa
Spagna
82
ha
proposto
all’Amministrazione,
previo
adeguamento della convenzione, un progetto per la urbanizzazione
secondaria
secondo
nuove
modalità.
Cioè
demolizione
completa
dell'edificio industriale, modificazione del progetto di urbanizzazione e
realizzazione sul sedime edificato
di
altre
opere
di
verde,
con
versamento all’Amministrazione comunale della differenza tra quanto
dovuto.
Da un punto di vista urbanistico, non abbiamo obiezioni. La
definizione dei rapporti economici è ancora pendente e può essere
riassunta in questo modo. Le opere di urbanizzazione secondaria sono
euro 1 milione 630 mila, quelle previste con nuova proposta sono 854
mila, di cui 88 mila per le nuove opere; la differenza, 759 mila, è da
versare all’Amministrazione.
Le proposte non modificano il contenuto della proposta e, quindi, è
da condividere. Il Consiglio di Zona 9 ha espresso pure parere
favorevole con l'impegno, che è stato ripreso in delibera, che gli
interventi di implementazione e riqualificazione degli impianti siano per
la Zona 9.
Quindi, con questi contenuti, sottopongo alla vostra approvazione il
provvedimento”.
Entra in aula il consigliere De Albertis; ne esce il consigliere
Cormio: i presenti sono, pertanto, 45.
56
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il Presidente dà indi la parola al consigliere Occhi.
Il consigliere Occhi così interviene:
“Io controllavo il mio “libretto nero” e facevo fatica a trovarlo. Non
ho registrato niente in Commissione, ma mi pare di ricordarla
abbastanza bene. Questa discussione è stata già fatta in Commissione.
La mia è una dichiarazione di voto; non la sto a fare molto lunga.
Sono contrario a questa deliberazione per un motivo molto semplice:
non si può cambiare parere così tranquillamente nel tempo, soprattutto
quando vi sono problemi di carattere economico che riguardano questa
variazione di parere.
Qui
leggiamo
che
il
Settore
Sport
avrebbe
tranquillamente
rinunciato a quest'edificio da ristrutturare a spese del costruttore o della
cooperativa che costruisce, se preferite, e naturalmente dà parere
favorevole al fatto che venga demolito l'edificio e al suo posto si possa
fare del verde. Io non credo invece affatto che il Comune di Milano sul
nostro territorio non necessiti di capannoni o comunque strutture al
chiuso per fare sport. Vi potrei fare un lungo esempio di quali sport si
potrebbero fare in luoghi, ancorché di piccole dimensioni come questi,
che basterebbe averli e metterli a disposizione, attraverso bandi,
attraverso le forme che meglio si crede da un punto di vista dell'appalto
successivo della gestione.
57
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Al di là di queste considerazioni, però, quello che qui stride è che
uno si mette d'accordo su un determinato onere da pagare in cambio
del permesso ad edificare. Strada facendo si accorge, o meglio, dichiara
che i costi di ristrutturazione di questo capannone sono troppi alti
rispetto a quello che aveva calcolato e chiede all’Amministrazione di
rinunciare a tirar fuori questi soldi.
Io è la prima volta che assisto ad una variante di questa natura.
Quindi, come tale, non è che voto contro perché è la prima volta, c'è
sempre una prima volta, ma in genere scriviamo che tutti gli oneri
eventualmente aggiuntivi di un'opera che si fa a scomputo sono a carico
di chi fa l'intervento. Io l'ho sempre letta così in tutte le delibere. Che
adesso si faccia addirittura una delibera per ratificare il fatto che,
siccome gli costerebbe di più, si accetta che l'intervento non venga fatto
e anzi si accetta la demolizione del capannone che doveva essere
adibito ad uso sportivo, quindi si fa risparmiare il costruttore rispetto a
quest'onere che si era impegnato a cedere alla comunità, mi sembra
sbagliato.
Mi sembra un cattivo esempio che, una volta fatto la prima volta,
potremmo vederne una lunga serie, perché non sarà difficile dimostrare
per molti che l'intervento fatto a scomputo o a standard o quant'altro
viene a costare magari qualcosina in più di quello che si era
58
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
preventivato
nei
primi
conti
che
vengono
presentati
ala
Amministrazione.
Quindi io credo che sia sbagliato favorire questo tipo di iniziativa e
credo che i costruttori si debbano accollare l'onere, così come da
impegno precedente, in quanto quello era l'impegno; se hanno sbagliato
i conti ci dispiace, ma non credo che questo significhi il fallimento né di
imprenditori né di questa cooperativa. Si tratta solo di ottemperare agli
obblighi già assunti in precedenza, senza che noi dobbiamo, secondo
me andando contro gli interessi in generale, approvare questo tipo di
modifica“.
Il Presidente così interviene:
“Grazie, consigliere Occhi. Lei ha precisato che sua era più una
dichiarazione di voto però era, ovviamente, nell'ambito di discussione”.
Indi dà la parola al consigliere Martinelli.
Il consigliere Martinelli così interviene:
“Anche
a
me
non
piace
molto
questa
variante
di
accordi
convenzionali. Diciamo che un piano di lottizzazione come questo dà un
indubbio vantaggio ai soci di una cooperativa ed, in cambio, si era
sottoscritto l'impegno a ristrutturare un capannone per attività sportive,
quindi
dando
anche
agli
altri
membri
della
comunità,
facendo
partecipare in qualche modo al vantaggio che nasceva da questa
lottizzazione.
59
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Nel corso del tempo, probabilmente (non lo sappiamo però è
probabile), perché i costi di ristrutturazione risultano superiori a quanto
era stato previsto o per altri motivi, si decide di trasformare tutto
questo in una somma e semplicemente al posto del capannone si mette
un'area a verde. Non mi sembra una procedura condivisibile, anche
perché non sappiamo poi se questi 750 mila euro saranno destinati a
migliorare le continuazione di vita della comunità che sta nell’area dal
piano di lottizzazione.
Non sappiamo come verranno impiegati, quindi direi che il
presupposto che c'era per consentire a quegli accordi convenzionali mi
sembra adesso venuto meno. Per cui, noi voteremo contro“.
Il Presidente così interviene:
“L'Assessore ritiene di dover replicare alle osservazioni fatte?
Diversamente, non essendoci richieste di intervento ulteriori, la
discussione è chiusa. Le dichiarazioni di voto, in pratica, sono state
coincidenti nella discussione generale. Apro, quindi, la votazione sulla
deliberazione numero 511”.
Indi comunica che il consigliere Pantaleo sostituisce il consigliere
Cormio nella funzione di scrutatore.
Pone quindi in votazione la proposta di deliberazione in oggetto.
Dal sistema di votazione elettronico risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 31 Consiglieri, come da documento n. 6, che si allega.
60
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Al riscontro dei voti, la votazione dà il seguente esito:
Presenti
n. 31
Consiglieri
n. 1
(Fanzago)
Astenuti
n. 1
(Molteni)
Votanti
n. 29
Voti favorevoli
n. 20
Voti contrari
n. 9
essendo
hanno
che,
pur
presenti,
non
partecipato
alla
votazione e che quindi ai
sensi degli artt. 44 e 65
del
Regolamento
di
organizzazione
e
funzionamento
del
Consiglio comunale sono
da considerare astenuti
Il Presidente ne fa la proclamazione.
--N/529 – ADOZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO AI
SENSI E PER GLI EFFETTI DELLA LEGGE REGIONALE 11.3.2005 N. 12
RELATIVO ALLE AREE CON INSISTENTI FABBRICATI SITE IN MILANO
VIA RUCELLAI 36 E VIA RUCELLAI 37, IN VARIANTE AL P.R.G. VIGENTE.
61
Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il
Presidente
invita
il
Consiglio
a
procedere
alla
trattazione
dell’argomento in oggetto, di cui alla proposta di deliberazione che si
allega e già notificata ai Consiglieri comunali.
Indi
dà
la
parola
all'assessore
Verga
affinché
illustri
il
provvedimento.
L'assessore Verga così interviene:
“Questo
programma
prevede
la
riqualificazione
delle
aree
prevalentemente per l'uso residenziale, compresa una quota di edilizia
convenzionata, nonché altre funzioni compatibili. La superficie lorda di
pavimento complessiva è 12 mila e rotti metri quadri, da destinare: 513
mq. (di cui 300 a terziario e 212 a funzione compatibile) che non
necessita di standard da cedere ed invece 11 mila 500 e rotti da
destinare a residenza libera 8 mila 800, a residenza convenzionata 2
mila 245.
La proposta contempla altresì il reperimento di un’adeguata
dotazione globale di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e,
soprattutto, mediante la realizzazione e la gestione trentennale di una
struttura di interesse generale, un centro importante per la terapia e la
ricerca per l'autismo per il costo complessivo di 2 milioni 798 mila e
rotti euro, che corrisponde ad uno standard equivalente di 20 mila e
rotti metri quadri. Inoltre vengono ceduti 489 metri quadri di area per
opere di urbanizzazione generale.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
In merito alle attrezzature di interesse generale, che si configura
come una vera eccellenza nel campo della ricerca per una patologia così
delicata, il direttore ai Servizi della Famiglia ha espresso parere
favorevole,
realizzazione
che
è
di
5
ristrutturazione,
di
allegato.
nuovi
due
L'insieme
edifici
complessi
e
dell'intervento
la
prevede
conservazione,
esistenti
aventi
la
mediante
caratteristiche
architettoniche di particolare interesse, idonei alla conservazione della
memoria conservazione storica dell'area.
L'edificio a due piani fuori terra, esistente, sarà ristrutturato ed
adeguato proprio al Centro per la terapia e la ricerca per l'autismo. L'ala
di successiva realizzazione verrà demolita e sostituita da un corpo di
nuova edificazione. Gli oneri di urbanizzazione stimati in circa 970 mila
euro, sono previsti a scomputo 150 mila per la urbanizzazione primaria
e 570 mila per la urbanizzazione secondaria.
Per questi contenuti, raccomanda l'approvazione al Consiglio“.
Assume la presidenza della seduta il Vicepresidente del
Consiglio Maria Rosaria Parlanti.
Il Presidente dà la parola al consigliere Giobbi Martini.
Il consigliere Giobbi Martini così interviene:
“Dirò solamente due cose tratteggiate. L'adozione di questo
programma
mi
sembra
che
presenti
una
completezza
piuttosto
interessante. Oltre alla edilizia convenzionata, che è pari al 20%,
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
ovviamente vi è una parte di edilizia libera, ma la cosa più importante è
sicuramente questo Centro di terapia e per la ricerca dell'autismo. Per il
quale, visto che si tratta di un argomento particolare, non mi soffermo e
lascio a chi si è iscritto a parlare dopo di me, il consigliere Carugo, che
sicuramente ha la possibilità di esprimere l'apprezzamento su questa
importante realizzazione che si andrà fare in questo programma
d'intervento.
Per cui comunque noi ci esprimiamo favorevolmente”.
Il Presidente dà la parola al consigliere Carugo.
Il consigliere Carugo così interviene:
“L'idea di creare un centro non solo per bambini, ma anche per
persone che soffrono di questa malattia, è una cosa decisamente
importante per la città di Milano. Ci sono circa un migliaio di persone a
Milano, bambini e non, che soffrono di questa patologia di difficile cura.
Realmente, soprattutto per questo tipo di società, seguire queste
persone non è semplice.
Il fatto di creare un centro di eccellenza nella nostra città è
decisamente importante e pone Milano (porrebbe Milano, qualora
venisse approvato questo tipo di progetto) tra i primi centri in Europa
nella diagnosi e cura, ma soprattutto nel seguire queste persone.
Quindi io lo approvo assolutamente, anzi potrebbe essere un fiore
all'occhiello per la nostra città. Invito assolutamente i Consiglieri ad
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
approvare questa delibera perché, ribadisco, è per Milano, Milano ne ha
bisogno e non possiamo perdere quest'occasione ”.
Il Presidente dà la parola al consigliere Occhi.
Il consigliere Occhi così interviene:
“Siccome nell'ultimo periodo abbiamo svolto in Commissione un
dibattito articolato sul come viene reperito lo standard in questa nostra
città, condivido fino fondo l'intervento fatto ora dal consigliere Carugo e
lo sottoscrivo sino in fondo. C'è un problema, però, che lui non ha citato
e che è presente invece in questa delibera. Cioè che noi preferiremmo
in questi casi, e vale per quando si costruisce un asilo, vale in questo
caso in particolare, vale per un centro anziani e vale per tutte le
strutture pubbliche, ad uso pubblico e di interesse pubblico che si vanno
a costruire a scomputo degli oneri da una parte e sicuramente in
cambio dello standard dall'altra, preferiremmo venissero cedute al
Comune.
Cioè quello che noi non condividiamo di questa scelta è il fatto che
siccome il privato che costruisce fa a spese nostre questo centro, perché
gli oneri di urbanizzazione, così come lo standard sono soldi della
collettività, non lo fa a spese proprie, preferiremmo che questa struttura
(ancorché positiva, così come da lei descritta, consigliere Carugo)
venisse ceduta al Comune ed il Comune in una successiva fase
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
mettesse a gara, a bando, la gestione di questo servizio. Vale per gli
asili nido, vale per questa struttura, e vale per altre iniziative.
Cioè quello che non è chiaro di queste iniziative è il perché
facciamo quest'operazione? Siccome non viene mai quantificato in
maniera economica quant'è il vantaggio che ne ricava un operatore a
comportarsi in questo modo o uno svantaggio perché può anche darsi
che scopriamo che la gestione di un servizio come questo sia in
negativo, sia in perdita secca, non conosciamo niente e glielo lasciamo.
Diciamo: questo lo costruisce coi nostri soldi, perché di questo stiamo
parlando, e dopodiché glielo lasciamo per trent'anni, gli lasciamo la
gestione. Non mi pare d'avere visto sulla delibera che vi sia nessuna
convenzione sulla gestione.
Glielo si lascia, punto e a capo. Siccome l'opera è meritoria, lo si dà
per scontato e lo si lascia. Io mi permetto di dissentire da questa scelta.
Io non credo che sia corretto, dal punto di vista dell'interesse pubblico,
e poi dal punto di vista economico dovrebbe essere qualcun altro a fare
questa valutazione e non il sottoscritto, la Corte dei Conti piuttosto che
altri organi preposti a fare i conti in questo modo, ma non mi sembra
giusto dal punto di vista della scelta quella che il costruttore costruisca
a scomputo e a standard, quindi coi soldi pubblici, un'opera, e questa gli
venga lasciata per ulteriori trent'anni anche come gestione.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Io credo che dovrebbe essere dato in carico al Comune, preso in
carico dal Comune di Milano e soltanto successivamente messo a gara.
E non ho dubbi che questa società a cui questa società si affiderà per
gestire magari vincerebbe la gara, perché non credo che siano poi tanti
quelli che hanno le conoscenze, le capacità e tutto quello che volete voi
per gestire una struttura come questa.
Quindi credo che poi probabilmente sarebbe la stessa società che
gestirà questa struttura a vincere la eventuale gara perché, appunto,
non credo siano centinaia coloro che hanno queste caratteristiche; però,
dal punto di vista della correttezza formale a me sembrerebbe questa la
scelta più idonea in questa situazione. Vale per questo caso e vale per
altri.
Per cui io esprimo per questo motivo, soltanto per questo, un
parere non favorevole a questa delibera”.
Riassume la presidenza della seduta il Vicepresidente del
Consiglio Riccardo Albertini.
Entra in aula l’assessore Goggi.
Il Presidente dà la parola al consigliere Martinelli.
Il consigliere Martinelli così interviene:
“Credo anch'io che siamo tutti d'accordo sul fatto che ogni iniziativa
rivolta a migliorare la condizione di persone affette da gravi disagi vada
incoraggiata. Anche qui, però, non è il fine che si discute, ma è la
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
modalità di realizzazione. In questo caso si ha una Fondazione che
sceglie prima i propri interlocutori, un’università, una onlus e poi dà,
cede, diciamo in cambio, come oneri di urbanizzazione, offre alla
cittadinanza, al Comune di Milano, una struttura che però s'impegna a
gestire per trent'anni.
Allora fatto salvo che sarebbe preferibile la modalità indicata dal
consigliere Occhi, io chiederei almeno che vi fosse la possibilità che
venisse prevista da adesso la possibilità di verifiche periodiche sul modo
in cui questa struttura viene gestita. Almeno questo, per garantire che
vi sia il necessario coordinamento con gli Assessorati competenti del
Comune
di
Milano
(l’Assessorato
alle
Politiche
per
la
famiglia,
l'Assessorato alla Salute) per verificare che tutto ciò non solo viene fatto
nel modo migliore possibile, ma anche che tutto ciò sia coerente con la
politica dell’Amministrazione comunale in quest'ambito.
Credo che questo sia il minimo, posto che la via maestra sarebbe
quella della gara. Ma almeno si faccia questo”.
Entra in aula il Segretario Generale dr. Giuseppe Albanese.
Il Presidente dà la parola alla consigliere Molteni.
Il consigliere Molteni così interviene:
“Con l'approvazione di questo documento, io ricordo che si va a
dare un servizio praticamente alla città, ai cittadini. Ai tanti cittadini che
hanno problemi non indifferenti nelle loro famiglie, quale appunto quello
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
dell'autismo. Un problema che sembra appartenere ad altri, fino quando
questo problema non si manifesta in qualcuno dei nostri figli o dei nostri
nipoti. Allora in quel momento forse ci si rende conto che altre priorità
ci sono rispetto a tante situazioni.
Con questa delibera si va a dare una possibilità concreta di
soddisfazione perché venga soddisfatto un bisogno legato ad un servizio
a questi cittadini. A questi cittadini che, come tutti gli altri, pagano le
tasse, alle famiglie di questi ragazzi“.
Il Presidente pone in votazione la proposta di deliberazione in oggetto.
Dal sistema di votazione elettronico risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 32 Consiglieri, come da documento n. 7, che si allega.
Al riscontro dei voti, la votazione dà il seguente esito:
Presenti
n. 32
Astenuti
n. 11
(Adamo,
Antoniazzi,
Baruffi,
Bossi Emilia Moratti, Ciccioni,
Fanzago,
Martinelli,
Mattioli,
Occhi, Pantaleo, Ugliano)
Votanti
n. 21
Voti favorevoli
n. 21
Il Presidente ne fa la proclamazione.
---
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il Presidente sottopone all’esame del Consiglio la mozione urgente, a
firma del consigliere Pantaleo ed altri, avente ad oggetto: “Apertura
serale delle biblioteche rionali milanesi”, che si allega.
Indi dà la parola al consigliere Pantaleo per l’illustrazione.
Il consigliere Pantaleo così interviene:
“Questa è una mozione che nasce da alcune segnalazioni che ci
sono pervenute dalle biblioteche rionali in particolare, laddove il servizio
serale notturno, che teneva aperte le biblioteche fino alle 22.45, per 4
di queste biblioteche è stato sospeso in attesa di verifiche rispetto alle
possibilità economiche dell’Amministrazione.
Ora, siccome siamo stati inondati di telefonate ed anche di firme da
parte di tanti utenti delle biblioteche che, appunto, 4 su 8, sono state
così limitate nell'utilizzo serale, è stata presentata questa mozione,
firmata da tutti i Gruppi consiliari, che va a richiedere una attenzione
particolare per il ripristino di questo servizio, in particolare coadiuvati
dalla Vigilanza Urbana laddove per alcune biblioteche vi è situazione di
promiscuità con altri servizi della Amministrazione comunale, in
particolare dove vi sono Consigli di Zona, oppure dove vi sono dei centri
civici.
Per
cui
si
richiede
l'intervento
e
l'attenzione
da
parte
dell'Assessorato Periferie e Sicurezza e della Vigilanza Urbana che,
adeguatamente chiamati ad intervenire, possano operare secondo
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
necessità e secondo le disponibilità. Oltre questo, c'è la richiesta
pressante da parte degli utenti delle biblioteche, in particolare dei
lavoratori che altrimenti in altri orari non avrebbero la possibilità di
utilizzare le biblioteche, affinché possano appunto usufruire di questo
servizio che tra l'altro gode, come si può dire, di buona stampa. Nel
senso che è sempre molto gradito e grazie anche ad iniziative che le
biblioteche stesse pongono in atto, hanno una frequenza notevole dal
punto di vista della qualità e della quantità serale.
Per cui io non avrei altro da aggiungere senonché possa essere
messa al voto”.
Il Presidente pone in votazione la mozione urgente, a firma del
consigliere Pantaleo ed altri, avente ad oggetto: “Apertura serale delle
biblioteche rionali milanesi”, precedentemente indicata.
Dal sistema di votazione elettronico risulta che hanno partecipato
alla votazione n. 28 Consiglieri, come da documento n. 8, che si allega.
Al riscontro dei voti, la votazione dà il seguente esito:
Presenti
n. 28
Votanti
n. 28
Voti favorevoli
n. 28
Il Presidente pertanto dichiara che la votazione è infruttuosa.
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Seduta consiliare del 30 gennaio 2006
Il Presidente dispone si proceda all’appello per la verifica del numero
legale.
Rispondono all’appello i segue nti consiglieri in numero di 32:
Adamo, Albertini Riccardo, Antoniazzi, Baldassarre, Baruffi, Beretta,
Bossi Emilia Moratti, Caputo, Ciccioni, De Albertis, De Pasquale, Di
Martino,
Martinelli,
Fanzago,
Gambitta,
Mascaretti,
Massari,
Giobbi
Martini,
Mattioli,
Liva,
Molinaro,
Lucini,
Molteni,
Maio,
Occhi,
Palmeri, Pantaleo, Parlanti, Testori, Triscari, Ugliano, Vagliati.
Il Presidente dichiara che la seduta può validamente proseguire.
Indi così interviene:
“Hanno risposto all'appello 32 Consiglieri, per cui il numero legale è
stato ripristinato; tuttavia, chiedo l'attenzione ai colleghi presenti in
aula se sono interessati per sapere cosa sta succedendo. La seduta si
conclude qui perché tutti gli argomenti che erano iscritti all'ordine dei
lavori sono stati trattati e la seduta prossima, quella di giovedì 2
febbraio, si aprirà con la votazione in seconda convocazione della
mozione illustrata dal consigliere Pantaleo e subito dopo si procederà
all'appello in prima convocazione per esaminare la deliberazione numero
338 (quella dei Servizi Sociali, tanto per intenderci), che è l'argomento
primo di discutere in prima convocazione.
Il Consiglio, quindi, si conclude qui. Buonasera”.
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