Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 30 gennaio 2012 Pagina 1 di 101 INDICE Corriere Romagna Ravenna «Impegno per la Costituzione» 30/01/12 5 Politica Quando Ravenna abbracciò Scalfaro 30/01/12 6 Politica Enti locali e servizi online 30/01/12 8 Economia e Territorio Piazza Anastagi non piace agli operatori 30/01/12 9 Economia e Territorio «Interventi in via Maggiore, ormai “strada dei caduti”» 30/01/12 Viabilità Spiaggia aperta, ristoranti a rischio 30/01/12 11 Turismo, Cultura, Spettacoli Cantiere per 3 istituti comprensivi 30/01/12 12 Istruzione Caso Omsa parla Grassi: «Faenza chiusa per salvare il gruppo 30/01/12 10 Lavoro 13 La Voce di Romagna Ravenna prima pagina 30/01/12 14 Prima pagina Edifici rurali Summit a Ravenna 30/01/12 15 Turismo, Cultura, Spettacoli BREVI di cronaca 30/01/12 16 Cronaca Si sporge dalla barca e cade tra le onde 30/01/12 17 Cronaca Malviventi scatenati 30/01/12 18 Cronaca “Via Maggiore pericolosa” LpRa chiede interventi 30/01/12 Viabilità Il progetto per lo sviluppo del minieolico protagonista alla Fiera del Levante 30/01/12 Economia e Territorio La Sermar Line apre il primo canale commerciale tra Ravenna e Libia 30/01/12 Economia e Territorio Ancisi (LpRa) in Commissione europea Risorse naturali 30/01/12 Ambiente, Economia e Territorio Ode al guerriero dal cuore tenero Si celebra il carciofo 30/01/12 Agricoltura Il Canale dei Mulini tira sempre 30/01/12 Sport SPORT: Tre schiaffoni per la Foris e il Porto 30/01/12 22 23 28 Sport SPORT: Pure a Monza tutto secondo copione per la Robur Costa 30/01/12 21 25 Sport SPORT: L’Acmar si rialza subito con Roncade 30/01/12 20 24 Ambiente SPORT: Con Colombo il Ravenna vola via 30/01/12 19 29 30 Sport Corriere della Sera Spendere meno non è impossibile 30/01/12 31 Economia Nazionale L'agenda Monti sul tavolo di Bruxelles 30/01/12 32 Economia Nazionale, Politica Nazionale Occupazione e contratti spuntano gli aiuti regionali 30/01/12 Lavoro Pagina 2 di 101 33 L'accesso impossibile a internet per quattro famiglie su dieci 30/01/12 Economia Nazionale 35 Il Giornale Lavoro, Palazzo Chigi deciso a sfidare i sindacati 30/01/12 Lavoro Il flop del governo tecnico sul debito Bisogna creare un fondo salva Italia 30/01/12 Economia Nazionale Macchè liti, il Pdl è tutto con Monti 30/01/12 38 40 Politica Nazionale Niente pediatria dopo i 6 anni I dottori dei bambini in rivolta 30/01/12 37 Sanità e Politiche sociali 41 Il Resto del Carlino Casini promuove la politica: Ammiro l'ala responsabile del Pdl 30/01/12 Politica Nazionale 42 Il Sole 24 Ore Famiglie e imprese: i tagli ai pesi superflui 30/01/12 43 Economia Nazionale Famiglie e imprese: i tagli ai pesi superflui (2) 30/01/12 45 Economia Nazionale Sfida infinita agli eccessi della burocrazia 30/01/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale Un primo passo che non risolve il rebus 30/01/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale Pagamenti della Pa: procedura unica 30/01/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale Nuove generazioni, quattro pilastri per dare più chance 30/01/12 Lavoro, Sanità e Politiche sociali Indicatore attendibile, ma va stimato il gettito 30/01/12 62 Turismo, Cultura, Spettacoli Campania e Lazio al top nei ricoveri taglia-attesa 30/01/12 Sanità e Politiche sociali Gli indirizzi passano da ottocento a undici 30/01/12 64 66 Istruzione Meno burocrazia per i tecnici 30/01/12 55 60 Economia Nazionale I Tar bloccano le gare per i servizi ai musei 30/01/12 52 59 Economia Nazionale Cresce al nord il rischio evasione 30/01/12 51 58 Economia Nazionale Per stanare i piccoli servono più controlli 30/01/12 48 67 Istruzione Italia Oggi Adriatico cruciale per la crescita 30/01/12 69 Economia Nazionale La Repubblica Nuovi assunti senza articolo 18 ma in cambio addio al precariato 30/01/12 Lavoro Indennità, reddito minimo e il nodo dei licenziamenti le quattro ricette a confronto 30/01/12 Lavoro Lavoro, i sindacati chiedono chiarezza 30/01/12 Lavoro Autonomi e imprenditori non dichiarano il 56% del loro reddito effettivo 30/01/12 Economia Nazionale L’Italia di lotta e di governo che promuove Monti e le proteste 30/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale Figli di stranieri, Cancellieri frena “No alla cittadinanza automatica” 30/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale POVERTÀ E MERCATO DEL LAVORO 30/01/12 73 75 Lavoro Quante differenze dagli anni di Lama oggi la precarietà è il primo problema 30/01/12 71 76 78 80 82 83 Lavoro Pagina 3 di 101 La Stampa Dall’Ue 8 miliardi per l’Italia 30/01/12 84 Economia Nazionale Il Monti mediatore prova a ricucire tra Londra e Bruxelles 30/01/12 Economia Nazionale “Il capitalismo è un’auto vecchia Va cambiato” 30/01/12 88 Economia Nazionale Stop al credito, l’incubo dell’Italia 30/01/12 89 Economia Nazionale Il Parlamento italiano è il più caro d’Europa 30/01/12 91 Politica Nazionale EUROZONA, SERVE L’UNIONE POLITICA IN TEMPI RAPIDI 30/01/12 86 Politica Nazionale 93 Unità «Il rating antimafia? Buona idea, ma tocca alla politica fare di più» 30/01/12 Cronaca, Politica Nazionale «Ministro Fornero, non colpisca il terzo settore» 30/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Sanità e Politiche sociali «Il mio risarcimento? Un Pd diverso, anche sulla giustizia» 30/01/12 Politica Nazionale Gli immigrati e l’Italia I diritti spariscono nel lavoro sommerso 30/01/12 Sanità e Politiche sociali Pagina 4 di 101 94 96 97 99 Còrriere press LIETE RAVENNA 30/01/2012 «Impegno per la. Costituzione» Il «profondo cordoglio» del sindaco Fabrizio Matteucci RAVENNA. A nome dell'amministrazione comunale e della comunità ravennate, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha espresso ieri «profondo e sincero cordoglio» per la scomparsa dell'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. «Ravenna nel dicembre del 1994 ebbe l'onore della sua visita per le celebrazioni del 50° anniversario della Liberazione della città - ricorda -. In quella occasione i ravennati testimoniarono al presidente grande affetto, «La comunità ravennate ricorda la difesa della Carta che ne ha contraddistinto gli ultimi anni e gliene sarà sempre grata» riconfermando il forte legame di Ravenna con le istituzioni repubblicane». «La comunità ravennate - prosegue Matteucci - ricorda l'impegno in difesa della Costituzione che ha contraddistinto soprattutto gli ultimi anni della vita di Scalfaro. Un impegno forte, portato avanti nella convinzione della straordinaria attualità della nostra Carta, ancora oggi capace di indicare alla politica e alle istituzioni i traguardi del futuro. Ravenna città della Resistenza, del Tricolore e della Costituzione sarà sempre grata a Oscar Luigi Scalfaro per questo impegno». Pagina 19 RAW, • Quando Ravenna abbracciò Scalfaro rp7 Pagina 5 di 101 Caiiere press LIETE RAVENNA 30/01/2012 Quando Ravenna abbracciò Scalfaro Alla cerimonia per i150° della Liberazione nel '94 La "naja" in città, l'amicizia con "Zac" e Boldrini RAVENNA. Si è spento a 93 anni nella notte fra sabato e domenica, nella sua abitazione di Roma, il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, prima carica dello Ma il legame fra l'ex presidente e la città bizantina aveva radici antiche ed è stato coltivato e rinsaldato negli anni. Fin da quando, in gioventù, aveva trascorso un periodo del servizio militare nella caserma Garibaldi di via di Roma, come allievo ufficiale. L'occasione più memorabile resta, senza dubbio, la sua visita in occasione del 50° anniversario della Liberazione di Ravenna, il 4 dicembre 1994. Non al chiuso delle sedi istituzionali, ma in una piazza del Popolo gremita, Scalfaro fu accolto oltre con grande calore dai ravennati; a fare gli onori di casa l'allora sindaco Pier Paolo D'Attore. Quella giornata segnò una vera pietra miliare per Ravenna: alla cerimonia partecipò anche il presidente del Parlamento Europeo Klaus Hansch, che conferì alla città il premio di Civismo. In quell'occasione fu anche inaugurato anche il busto di bronzo di Benigno Zaccagnini: il capo dello Stato Stato dal 1992 al 1999. L'ultima sua visita nel Ravennate risale al marzo 2009, quando fu ospite della Pastorale scolastica di Faenza al Teatro Masini. ricordò con emozione il suo vincolo di amicizia con "Zac", oltre che con Arrigo Boldrini, presente alla cerimonia. Scalfaro nel suo discorso evidenziò i valori della tolleranza e della comprensione reciproca, prendendo spunto dall'armonia dei mosaici. Terminato il settennato al Quirinale, Scalfaro da presidente emerito tornò nel Ravennate molte altre volte: il 14 marzo 2002 fu ospite a una conferenza alla sala Cavalcoli sul tema Il cristiano e la politica; il 16 gennaio 2003 partecipò a Bagnacavallo ai lavori di Futuro antico (seminario sulla didattica della Shoah); il 3 febbraio 2004 a Faenza, nella sala del consiglio comunale, fu relatore sul tema Le regole della democrazia: uno sguardo sulla Costituzione repubblicana. Pochi mesi dopo - il 5 maggio 2004 - un doppio appuntamento ad Alfonsine e Ravenna: la visita al Museo del Senio e la chiusura delle celebrazioni del 59° della Liberazione al teatro Alighieri. Nel 2009, infine, l'intervento al Masini di Faenza. Pagina 19 RAW, Pagina 6 di 101 • press LIETE 30/01/2012 Dalla Costituente al «Non ci sto!» RAVENNA. Nato a Novara il 9 settembre 1918, Oscar Luigi Scalfaro intraprese la carriera di magistrato. Membro dell'assemblea Costituente del 1946, prima di salire al Quirinale - dal 1992 al 1999 - è stato ininterrottamente deputato per l'intera storia della Repubblica. A partire dal primo Parlamento, eletto nel 1948. E' stato anche più volte ministro, non fu mai presidente del Consiglio. Come Pertini Caiiere RAVENNA Vasco Errarsi: «Instancabile dedizione per il Paese» BOLOGNA. «Profonda commozione» è stata espressa ieri dal presidente della Regione Vasco Errani alla notizia della scomparsa del presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro. «Grande personalità della politica italiana, costituente e protagonista essenziale della vita delle istituzioni repubblicane lo ricorda il governatore con il suo settennato presidenziale ha dato un contributo fondamentale alla qualità della democrazia in Italia, alla crescita del sistema delle autonomie, al dialogo e alla collaborazione fra le istituzioni della Repubblica». Anche a nome della Giunta regionale e della comunità emiliano romagnola, oltre a esprimere «cordoglio», Errani ha voluto «tributare riconoscenza per quanto il presidente Scalfaro ha sempre dato con il suo coerente e instancabile impegno per il nostro Paese». e De Nicola, è stato anche presidente sia del Senato che della Camera. Il suo settennato ebbe inizio subito dopo la strage di Capaci; fu caratterizzato anche dal passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica e dalla transizione dagli anni di Tangentopoli. Rispose a reti unificate il 3 novembre 1993 alle accuse di avere gestito fondi neri quando era ministro dell'Interno. Lo giudicò un colpo di coda della vecchia classe politica: il suo «Non ci sto» è ormai parte della memoria collettiva degli italiani. Il presidente Giorgio Napolitano ha ricordato la sua figura con un messaggio: «E' stato un protagonista della vita democratica, esempio di coerenza ideale e integrità morale». Pagina 19 RAW, Pagina 7 di 101 • press LIETE 30/01/2012 Caiiere RAVENNA WORKSHOP Enti locali e servizi online RAVENNA. "Anagrafi e servizi demografici nella Cn-ER: l'eccellenza diventa sistema" è il tema del workshop in programma oggi dalle 10 nella Sala Nullo Baldini (via Guaccimanni 10), organizzato da Provincia e Regione . «Saranno presentate - spiega l'assessore Ronchini - le azioni e le applicazioni sviluppate nell'ambito della community network Emilia-Romagna riguardanti le anagrafi, la circolarità anagrafica e i servizi demografici». Pagina 20 MWAT'j Piazza Anastagi non piace agli operatori ,.„:.,:„„ • EEE vramny».• 30LIETA' SEAIENTIER Pagina 8 di 101 RICERCA nr.EregrInE -- --- Caiiere press LIETE RAVENNA 30/01/2012 Piazza Anastagi non piace agli operatori Nessuno ha accettato il luogo alternativo proposto dal Comune per il periodo dei lavori RAVENNA. Gli operatori del mercato coperto non hanno intenzione di spostare i loro box in piazza Anastagi, e sono pronti a fare causa contro il Solo a fine estate l'amministrazione comunale aveva presentato anche ai 19 operatori del Mercato coperto il progetto di riqualificazione di Coop Adriatica, che si è aggiudicata la gestione per i prossimi trent'anni. Successivamente sempre l'Amministrazione ha offerto agli operatori la possibilità di trasferirsi temporaneamente in piazza Anastagi per la durata dei lavori, che dovrebbero iniziare nei primi mesi di quest'anno. Il progetto di Coop Adriatica. Il progetto di re- cupero della struttura prevede la realizzazione di un supermercato, una libreria, uno spazio eventi, bar, un ristorante della Camst e un ufficio informazioni per i turisti, che dovrebbero affiancarsi agli attuali operatori nel nuovo mercato coperto in piazza Andrea Costa, anche se al momento le condizioni poste per il loro rientro non appaiono sufficientemente appetibili. Le richieste dei negozianti. «Alla Coop Adria- tica abbiamo chiesto solo tre cose - spiega il portavoce degli operatori -: il rispetto dei metri quadri che ci spettano, l'autonomia di gestione e l'assenza di concorrenza interna. Su questo però non abbiamo ancora ricevuto risposta. Quanto alla richiesta da parte dell'Amministrazione di spostarci in piazza Anastagi per consentire l'avvio dei lavori, noi non ci muoviamo, anzi, abbiamo inviato una raccomandata nella quale chiediamo alla Conferenza dei servizi di non procedere con l'aggiudicazione del progetto, perché non rispetta il nostro diritto di prelazione, sancito dalla delibera comunale del febbraio 2011, e lo studio di fattibilità presentato dall'architetto Iginio Rossi, su cui si fonda il bando di gara». Botta e risposta. Mentre tutto sembra in fase di stallo non è mancata la replica della Coop Adriatica, che in una nota ribadisce la coerenza del progetto con lo stesso bando di gara e la disponibilità a discuterne in tutte le sedi, comprese quelle giudiziarie. «Coop Adriatica non sta violando in alcun modo le regole - si legge nella nota - né tantomeno il loro diritto Comune e Coop Adriatica perché secondo loro il progetto di riqualificazione dello storico edificio non tutelerebbe il loro diritto di prelazione. di prelazione: nel progetto del nuovo mercato c'è spazio per tutti coloro che vorranno unirsi per ridare vita a questa importante struttura». Tuttavia per Coop Adriatica le posizioni assunte dagli operatori sembrano esprimere soprattutto «la difesa corporativa di interessi privati, piuttosto che il reale interesse a partecipare al rinnovamento di un luogo così importante per la città» e per questo l'ente cooperativo non rinuncia al progetto di realizzare nell'ex mercato «uno spazio che ne mantenga la funzione storica, rilanciandolo come luogo vitale di promozione delle tradizioni agroalimentari, della cultura e della socialità a Ravenna, tutelando il potere d'acquisto dei consumatori alla luce dei valori cooperativi». (s.l.) Pagina 20 K,EAT'j WCM ug9 «huentori viaMAggiore. onnai 'Arab dd caduli", SOLIETA' SEAIENTIER Pagina 9 di 101 RICERCA "f2='" Caiiere press LIETE RAVENNA 30/01/2012 «Interventi in via Maggiore, ormai "strada dei caduti"» RAVENNA. Dopo l'ennesimo incidente in via Maggiore - la donna travolta sulle strisce pedonali martedì scorso - Lista per Ravenna riporta l'attenzione sulla pericolosità dell'arteria che attraversa il quartiere San Biagio. Il capogruppo Alvaro Ancisi e il coordinatore territoriale Alessandro Garofalo, riportano alcuni dati estratti dal Piano della sicurezza stradale (2003-2007): 61 incidenti, con l'esito di un morto, 69 feriti e 59 illesi. «Sono stati ben 22 i pedoni coinvolti in tali incidenti - sottolineano - grazie ai quali via Maggiore ha meritato la tragica medaglia di bronzo nella classifica delle strade più pericolose di Ravenna, dopo via Faentina e viale Randi». Gli esponenti di LpRa mettono in evidenza «che su questa strada le automobili percorrono le strette sottostrade insieme alle biciclette e ai pedoni, e che è consentito eseguire impunemente qualsiasi immissione e svolta dalle strade laterali, invertire il senso di marcia ed effettuare sorpassi in presenza di passaggi pedonali e incroci. A questa congerie di azioni imprudenti da parte degli automobilisti si deve aggiungere la carente illuminazione, l'assenza di percorsi ciclabili e di sicuri attraversamenti pedonali». Le sollecitazioni all'Amministrazione sono quindi mirate. Per quanto riguarda i pedoni «il Comune deve finalmente predisporre il Piano della mo- niente e sarebbe altrettanbilità pedonale, previsto to necessaria, peraltro, «la nel Piano Traffico, met- Ztl prevista nella zona antendo in sicurezza gli at- tica a ridosso del centro traversamenti e dotandoli storico nota, per le sue di cartelli segnaletici, isole salvagente centrali e astrade strettissime, come deguata illuminazione». casbah, delimitata dalle Altrettanto necessario «è vie Maggiore- Fiume Abil Piano della mobilità cibandonato - Spreti - Lanclabile, anche questo predoni - Moradei». visto del Pgtu 2007 ed enFermo restando, conclutrambi oggetto di una pedono Ancisi e Garofalo, tizione di Lista per Ravenche «il miglioramento delna in corso»; è comunque la qualità della vita di «assoluta priorità la sull'asse Faentina-Magrealizzazione della pista giore» passerebbe dallo ciclabile di via Maggiore, «spostamento del traffico indicata nel Pgtu tra queldi attraversamento verso li di urgente progettazioitinerari alternativi più ene». sterni, l'obiettivo numero Nello stesso Piano, fanuno che il Pgtu subordinano presente dalla lista civa "alla realizzazione del vica, era previsto «il riorcircuito perimetrale" e "adino di via Maggiore, comgli interventi di moderapreso all'interno del piano zione della velocità da eseper la Riqualificazione urguire nella tratta via Faenbanistica di piazza Baractina - via Maggiore". La ca, via Maggiore e via circonvallazione nord è Faentina, col dichiarato terminata da tempo - fan"obiettivo di migliorare la no notare in conclusione e alcuni interventi per risicurezza e l'agibilità degli durre la velocità sulle vie spazi e dei percorsi pedoFaentina - Maggiore sono nali"». Su questo, ramstati fatti». mentano Ancisi e Garofalo, «il Comune bandì, nel maggio 2005, un concorso di idee e di progettazione preliminare. Qualcosa non deve aver funzionato nel bando, perché nessuno vi ha concorso, nonostante fosse internazionale e prevedesse, a parte i premi previsti per i primi tre classificati, di poter assegnare al vincitore la progettazione definitiva ed esecutiva e anche la direzione dei lavori di opere, sia pure da effettuare a stralci, del valore di circa 6 milioni di euro. Nulla si è più mosso». Per LpRa «occorre riprendere il discorso in termini di più concreta fattibilità, giacché il bisogno estremo suggerisce di fare almeno qualcosa». Pagina 10 di 101 Non costerebbe quasi Pagina 20 K,EAT'j Piazza Anastagi non piace agli operatori • &CFA' SEMENTIER: RICERCA •: munrsa:nau391,, press LIETE 30/01/2012 Caiiere RAVENNA liberalizzazioni. Preoccupazione per i pasti consumati nei bagni, mentre sono ancora incerti i margini di manovra per Regione e Comuni Spiaggia aperta, ristoranti a rischio Il presidente del sindacato Ascom teme gli effetti del pacchetto del Governo Monti CERVIA. Il Comune ha assicurato il suo appoggio ai ristoratori, per attenuare gli effetti della liberalizzazione della spiaggia, ma loro continuano ad essere «fortemente preoccupati». E già si ipotizzano gli effetti che potrà avere un arenile aperto anche durante le ore notturne. Ad esempio, molti ristoranti potrebbero rinunciare a riaprire la prossima estate, di fronte alla «impossibilità di lavorare». Calcolando poi come il 90 per cento di questi gestori sia in affitto, si assisterebbe a un crollo dei prezzi di locazione. Già ora, del resto, gli operatori si muovono con i piedi di piombo; e prima di firmare un contratto di affitto, aspettano di capire come finirà la questione della «spiaggia non stop». La Regione, in questo caso, potrebbe intervenire. Ma non è ancora dato sapere quale sia il suo margine di manovra sul decreto del governo Monti. «E' difficile lavorare in queste condizioni - afferma però il presidente dei ristoratori Ascom Umberto Bagnolini -, quando non si conoscono i cavilli che possono consentire alla Regione e al Comune di gestire le liberalizzazioni. E anche se la Giunta ci tranquillizza, noi siamo demoralizzati. Se la situazione dovesse degenerare, prevedo che chiuderanno molte attività. Ma a rimetterci non saranno solo i ristoranti; pensiamo infatti al minor passeggio in centro, con ripercussioni su bar e negozi. E se la maggior parte è in affitto, sarà difficile potersi permettere certi prezzi». Come ormai viene apertamente riconosciuto, quindi, l'apertura di 200 ristoranti in riva al mare, da un momento all'altro, produrrebbe una concorrenza insuperabile. E per chi ha intenzione di investire nei coperti, non resterebbe altro che cambiare mercato. Nel frattempo, il mondo della ristorazione cerca di catturare gli innamorati. La festa di San Valentino è alle porte, e con essa verrà riproposto ancora una volta il lucchetto dell'amore. Sarà consegnato alle coppie che cenano a lume di candela, per poi venire fissato alle panchine del piazzale Salinari. Una volta buttata la chiave nelle acque del porto canale, l'amore diventerà eterno; almeno si spera. Massimo Previato Pagina 21 Spiaggia aperta, ristoranti a risclio MIC Pagina 11 di 101 press LIETE Caiiere RAVENNA 30/01/2012 , N Cantiere per 3 istituti comprensivi Scuola primaria CERVIA. Le Direzioni didattiche del 2° Circolo di Cervia e del 3° Circolo di Milano Marittima, aderiscono al Cantiere straordinario in relazione all'ipotesi della costituzione dei tre istituti comprensivi. Il progetto, della durata di 2 anni scolastici, è rivolto a 24 docenti di scuola primaria in servizio nelle scuole locali. L'iniziativa si svolge in collaborazione con l'Università di Bologna, Facoltà di scienze dalla formazione primaria. Prevede un percorso di ricerca - azione, con la supervisione delle docenti Ira Vannini ed Elena Luppi e l'affiancamento di un ricercatore. Pagina 21 Spiaggia aperta, ristoranti a rischio Pagina 12 di 101 press LIETE 30/01/2012 Caiiere RAVENNA Caso Omsa parla Grassi: «Faenza chiusa per salvare il gruppo» FAENZA. Nerino Grassi ha rotto il silenzio. Lo ha fatto concedendo alla Gazzetta di Mantova una lunga intervista intitolata «Licenziare è doloroso, non avevo alternative», in riferimento, ovviamente, all'Omsa. Il patron della Golden Lady racconta al giornale la sua verità, ma di fatto, leggendo con attenzione le sue dichiarazioni, non fa altro che ammettere di aver scelto la Serbia per un motivo molto semplice e stranoto: là il costo del lavoro è molto inferiore. «Mantenere l'organizzazione produttiva in essere avrebbe significato subire passivamente un lento e inesorabile declino - afferma l'ottantenne Grassi -. Un declino che avrebbe portato alla progressiva uscita dal mercato, minando conseguentemente la sopravvivenza stessa dell'intero gruppo, comprese le realtà produttive mantovane, che come abbiamo detto occupano circa 1.600 dipendenti». Si scopre poi quanto gua- dagna un'operaia in Serbia. «Siamo attorno ai 500 euro lordi mensili - risponde Grassi -, mentre l'energia costa un 60 per cento in meno e i dazi offrono un ulteriore vantaggio del 20 per cento». E allora tutto è molto chiaro. «Non siamo brutti e cattivi prova a giustificarsi Grassi -, non è stato facile per noi prendere decisioni come questa». Ma la parte più interessante dell'intervista per i dipendenti faentini è quella in cui il patron mantovano si sofferma sulle trattative per la reindustrializzazione: «Ogni proposta con riassorbimento della manodopera, è stata e sarà presa nella massima considerazione dall'azienda per minimizzare l'impatto sociale sulle lavoratrici. I contatti e gli incontri sono sin qui purtroppo risultati inutili. Confermiamo che al momento è in corso una trattativa, che ci auguriamo si concluda positivamente». Domani, forse, se ne saprà di più a Roma. Pagina 22 Pagina 13 di 101 EDI IRANDE ROMAGNA 'N À \\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ Quatitr) aZ: i IÌlf rad nia molti gli on ten (iled( nin più trasparenza e ra)jlresen Parma s la banca vuole mantenere a Fiducia e nietgliere i I l° mi' ìon l vialibera nunento 7t. patto cambi re Niro StA i 3,1,1 33.33 Contrari e Ci', Ti R\ :3 degri 1:2 dilib,r,{0 :31:3,13:1:3 n:t:N.U. t::: • 3.1 ...C, ss. d Olia bar., aìiuseit, d2d re,,nlis321,2,1, imposto dei I2 dt,,,C. 3,3,3 2f -pdg212 C31 m2.ggio:,2 3:7•3::::33,731X3 3 3.1.3.3:é., :: 32331,1 , 22i2,3...2 '245 ,Ezzawammzuw • Lui non vuole dventare musulmano ìlaitgerina il SI rivolge a un avvocato donna nega 1 nulla asta alle nozze :C. e regole, Comune nei pasteu C S S lI liA La ;:dlipez:H ili ,..22,2,31,2 sid=z:22 :13E3 3 rate ‘•-• Ce.seni 2i,d1d f2 2,22 tult, prolde 132, s1:2dd. - 22 epp,a t:t.t3Cit . 3 t:: 33t, 13,3Z,3. aC 3(3.::: 1,3t, t:::3, 3 333 CESENA II gestore c nbia r33:::: 05t. :3:317... c2)1. , C13 M: 3ieSe 2,2,2,22 , E,vare tegdk. 3, .dr. 22',22r 3 33:1.33: ' 3 355' 3 :3: :3.3 bell.:a biund, : 1334-, (-A i, li fj..."513:,, 13., 21e: in oi rly.:33`. , n1:3112 aspi,.. sc2bizior, pt3 pr,blenid, 221,, si ,3:3(rt,t1:3Z1.....: 33: hi.13: 3p3c..11: t' 3:33C trt. 3 .3,3, A pa0z115 -"RUPI shlgffirn: tgtnW, II1AMO SUOI N CONTANTI! 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A h dtt dmi I1l cun e fossero me (500 "ie., 1Z:3;t:? tc .,•. in a- su dì una pastassa Nella attiata di sa:auto un 76e -lee ravengate e sta- 1E' t)E?r:n? d7.11‘'.), casa tedkes:-..;-3 de due i o so ;;'rrna da Pagina 13 Pagina 16 di 101 ‘... _x_ („_.) . , . insavveritura per cliportista: salvato lifilS(..2 M OSI)e(la per onnemi o o i inotertnia (i "‘, rutta diaafvaintl3372: per dlm.arllShI rueriggio di ieri, n'roearisa LUI 1310 hahl;Mehlia aVVehlaLei, Cadata dalla hal'-ca sulla trova- va la, COMpaghia Cll dUe SCSSalalilha, è to in ;pare IhChtie la barca a vela sulla quale viaggiava si StaVa • -i A quel metri. c.b.ca dal punto. l'amico a bordo si Sarebha gettato per aia:lara FIFilh.10 a guadagatire la riva. Ad asslstere alla scena nersotie che trovaVan0 sulla paliZZata della diga fOrallialil, stesse -,nallertato ftarze dell'ordine all.gail0 d:13a Sahte Sal molo attraverso le scalette collocate della paliz-zata. aVViCina.inda alillagreSso dei porla hirk:l.00 di Macinata. }5o lo il pronto inter../ento di titio dei :Ala ailliei Che Sì trovavano aho:alto lesto a buttarsi ln qua - ha con.sentito diportista dr. recuperare rapidamente La latra fetirla, h101:10, per via della bassa temperatura dell'acqua, mostrava chiara.Mente i Siattinti di ah prill • Dato che diportista aduo acqua mostraVa prinei :poter:pia stato ridile. ...}:-.tervemo etlel 118. Nell'attesa Cleirah3blillIB.Za Capitaneria ha. tornito assistenza e coperte. Urtorno è stato poi tias portato in ospedale Ma la sue co.ndizioni :triti sarebbero preoccupanti. di lpotemula. So ,.:_corso dai sa-. Dilati. dal allentati dal caralinrierl del ilortir giurai prontamente sul posta frisielhe al. personale della Capltallería di .Por(Liportista è sto." poi trasportato al Santa Marlo delle - od. per le cure del caso, .)tia.cr do proprio al prhilli aCC ............ menti conipluti dai militari Capitar-erta ghlrld S3111)031-.0 ecaill33712: rnate.Ve(lelira - pare che VUOIlhei SCi.VOlala dalla l3arCa ClOp() CaSaIS; Spellai() Del fehlatiVri di raCtiparalCa aeq312: 1D. :pie" ilhahle13.1:0 ; vetso le lo, sembra ,trie la barca a Vela Si 1370VaSSa dalla diga .Z.accagnini, a 150 Pagina 13 Pagina 17 di 101 M,DELL'ALBERO \Ia1v veIItì ì ' "`\, ‘, in controlli. Questo ciò Che Chk-Slia3.0 EICOO cornmercianti di :via:lenita ben) a seguito dell'estud anon di tinti registrata la settaraita scorsa tutta frazione venne. Tra Tra mercolecti e ve n eialt intatti, ignot; niedviivent't hanno risunlito alcune U3210 n; h:W:go via Cella, scate✓ettadosi poi anche nella zona centrale de.1 paese dove, una dopo l'altra, sono state SVail- 0a -te :E:lel:ne attiVità COP3Iller- Le prime zeintare sorprese, conte detto. le iianno avute alC31:M calladiDi residenti lungo via Geb.,./'d rientro dal iftvoro, infatti., si sono ritrovati le tazioni completamente messe a soqquadro e raZZIale. ::DAlin.a, poi, i niahriventi hanno 1:3teSO di Mita ilanto di Una gierVarle madre posteggiaah'interno del parcheggio delta eihita,d., Una volta infranto tin vetro, latir: se la sono svignata COP, la borsa della donna, Nella ri( a :aia C toccato oi ai:rea:cola del paese, Delle quale sono spariti giocattoli e portachiavt. La notte succesS;V:3., invece, ad essere nreso nitra è stato lt bar del - circolo ReplibbliCalli qUale. SO- no sparir; ViVere. e beptor;. Alla luce dei fatti, ;da Madonna dell'Albero rosidenti e MerCiant: tOrna:13.0 a chiudere maggiore sirmrezza e qui.n.di contiolli e tutela, soprattutto nelle ore. notturne, 3 COPatine e penZ13.1"11:illieipaie, Pagina 13 Pagina 18 di 101 RAVENNA enneSiMa rcagedia delia Sn:ada, avvenuta il 24 gennaio scorso via Maggiore, tia. C:Gin-Mit:O una nostra concittadina, travolta da un auto sulle strisce pCdOriali di un mai segnakto an2VerSaMent0 dC}.}.a strada... A dic niarado Alvaro Ìrucapogmppo di Lista per Itavenna e Me:a:t:indio Sarofalo, coonlinatore tenia -t-37:31e, entra:n:3i convinti dell'estrema pericolosità_ di via i‘„laggint."Percdoslla ttiftrtrittno• iestimonía: ..3. an che dal dati del Piano della sicurezza shadale 200:1-2007 61 incidenti, 1 morto, 60 feriti e 59 illesi. Sono stati ben 22 :i pedoni coinvolti in tali incidenti, grazie ai quah - continuano ,,›SpOnenti pRa - Via:Maggiore ha :meritato la tragica medaglia di bronzo :nella CiaSSillea delle strade n:il -pericolose di Ravenna, dopo -ifia Faentttna e :date fittiadi". Tante, secondo i civici, le laCUne "L'..;ilunibazione è carente, nncarto percorsi ciclabili e sicuri attraversamenti pedonali. Mancanze hispiegabli: dato che si parla di Un.0 dei più importanti. assi conunerciati del nostin comune. Lista por IRMIen.Ina invb:a quind l'atiatiainisttazone a "risolvere una volta per tutte le inadempienze partendo proprio dalla messa in SiaireEEd degli attra:...37sarnenh pedonali che dOVI-Chber0 CSSCre qUant0 prima do t.a.t: di cartelli segnallenci.,:iscAe salvagente centrall e adeguata illurnn :nazione". "Via 513. nittO concludono i pende la madre delle hanagtie per il intglioratnento della quatti:a della vita sull'asse Faerina-Maggio re, ossta sposun mento del :traffico di attraversamento della città tramite questa direttrice verso itinerari alternativi pi.b. esterni". Pagina 13 Pagina 19 di 101 +N %4", --sz-,, ,, ,--*n h<>s,.'k',",(,\*.g'bk. ...".b',,, ',,,,,,,,,.' 1‘...., ...: LL3 ' :.,..:A...d tr• ',,--.. \--, :::‘, ...s.t . ..- .ek..., ;; h L., RAVENNA Sarà li ministro dellAmbiene. Cor-rado Clini, a ceinaln dere il co:twegno l)oltiche di support o alla sestenibilità ambientale dei territorio - :t:esperienza del Progetto Powereti, che st:trà ospitato ella Sala Medhernmeo :lena .Fiel"3. del vante di t-3.art ii. 2 fabbitalo. La ir'InVinfin di Raventitia, che è 31:10 dei partitier del progetto, p:tirteciperà -portando l'esperietiz:a dellinStailaZiOne della pale mirtiectlice e relativo anemernetro al Ittinninal. Crociere di:Porto CarSid. (l'inaugurazione note ilil 17 dicembre sttottc* lo stimmento„ oltre a rappresentare ifne deile prime ezion: concrete del Progetto Powered, à anChC un peitso int:portante lungo le vta. Che ported: alle gyeduale rcasfortnezione dello scalo matittime ravennate in un aVanZatO ipTeen pori'. Il l'.>rogetto Pot:vere:1r - che è il piif importante finanziato dal Pn",grarania}Tra:).SfrOilt3";:re IpaAdrietco con un finanziamento europeo di ca , milioni e 4.00 mila euro - prevede l'installzictt di Un. rete di a:le:no:metri :n mette e idn.g0 le coste dell'Adr:at:co, su pali di altezza vambile tra t 40 e i 60 metti.. Q stmmenti raccoglieranno dati scienti sofisticati che SaCartnn in:piegati:per scopi tneteorologic: e monito rate le evoluzioni climatiche dell'area: in questo modo sarà po:tsibile detern -dnate se stono le condiziont per investire il co ce :n:Adriatico. i] t::iorno p: .ecederite e il pomertgOo dopo 51 convegno sì T:Uniranno il Corni:ai:o dt pitotaggto e it Comitato tecnico-scientifico di Powered -per fate il punto sui vatti aspetti dello stato di avarizadnento del progetto, Pagina 13 Pagina 20 di 101 PORTO LA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE SPECIALInATA NEL. TRASPORTO D CONTAINER PRE.SENTATO PUBBLICIAMENTE LE NUOVE LINEE E i NUCNI SERVIZI RAVENNS NUOVI Servizi :;ono stati attivati dalla compagnia. naVigazinrie Ser[nar Line, Sped.:ITIliZZatà nd tinsportn cti no iltaj.riCT, RaVel3n3 dalla Viamar e con base al terminal container. Sermar Line opera COn Ckle naVi 500 tet3 sulla rotta Adriatico-Levante, La mv Heinz Schepers effettua la sero Ti one:ItiVerina, Kopei, Anc:ina, Port Sa:d i BeiEalalda, iMer3fria, 12311-dr, La seconda nave, BE'v'alenda, si. riluere o. arotta venria., KopeE Venezia, msina, Lataki.a, Porr Said, Alexandida e Bendasii Proprie la, città dei} a Libia rientale rappresenta .ii nuovo Se:Y:7:10 di. Serntar Line eViainar ed e iinea. ;»Irten.za !a: una per quel Paese clie sta tor3llan0:310.3fità. dopo gue:r•a .Da tsse an ni la :3:tV DOC:te, terza. InaVe della Senuar, opera sul servizio Adriatico-Egeo. sta. la rotazione: Ravenna, Venezia, .Saper Anco na, Salonicco, Istanbul, Gem- liki, ilzriair, Recente è anche l'avvio della linea Ravenna.Mariupc, i, .per sendre Ucraina e :Russa. Sermar suinoRre, j.3:: grado di colleigal e RaX, enrid con i: POD. so Said. Db-re all'India sono servili con cRiesta linea O- . Ilimpresa collega anche Eaveì na. all'India. con transilnment Porto Salii giorni scorsi, sono intervenuti lì presidente dell'Atttonta oRsale, Giuseppe il vice sindaco Giacinant.o rV1ingozz i, il presidente della Sapi..t, Matteo Casadip, il presidente e l'ad (liTer, M:DI:Or:C:à. e Milena Fico, il psesidente de-A; S1sedhìo.nieiIiiccardoìi4artirui.ii presidente degli Or:nega-topi, Bongiovarint e direttore delle Doane, mari, Sri Lanka, Nhava Sheva e Muncira„. Alla presentazione dei SendE: Serrnar Line, avvenuta. nei. Pagina 13 Pagina 21 di 101 t ncs v; \_,OrTrniSSIOr O Dein-bau Alvara capogruppo Lista per Ravenna e nemlara del Comltato delle Regionl Europe:3_, Sarà a Bruxe:les per partecipare alla seduta c•mrnissione Risorse Naturali (N,AT), che avrà come puncipall punti in discussione: proposte legislative sulla riforma della politica agricola comune (PAC.); tondo europeo per 9:: affari marittimi C. la pesca; prOgrd:Thrk,- ; per tUtela del consumatoti (2014 - 2020) programma Salute per la crescita (2g14-2020), Pagina 13 Pagina 22 di 101 AGRICOLTURA 11 ÌtCO centro di un p -rogetto di valoriz:zayione delle ftadizioni delle enftwazOnt del contadini (iene colline è al vinci a di. Raverina preseitiera Progell le- -t • o con-in;7enso • • - -fiautegrato eH recUper0, la satvagUaidia e la valonzzazione della hiodtversità, tuteia del trne gei-ieticg di varietà e razze antectene della Provincia di t-'enna: caictofo 'IVioretto' di Brlsigtielia",iicrciofornorelto dl Brisighella un CarCi05110 noso da Seropre alt 00 )egh nelle aree ctlaii.c.trive, alcuni ettari di carciothia. Ilassessore sìlAgricoltura del conosce di Bei Franco iniporiatiza .,orogeito di valorizzazione: "Credo che questa ricerca calzi perfettamente per lndirlzzare glI agticolion verso Io SVUtlpp0 lifAuro nella cotuvaztone del Morette di Prisigh.ella; Se le tesi sperimentali e di ricerca n•- 1. k essere un laboratono ..te.-10 aperte:, Per la Va'fr)iiy.7:;21;One dai pro- dotti. di. qualità, Dopo successo indiscusso dell'olio, la SUCCeSSiVa Va;O:Ci.Z.ZaZi.One Jena l',51:), ra.E.0::::agneda- che si. dava ramai per SCOMpaiSa stasera (ore 20,30) nel foyer del 'Teatro C.C:P.PUla:e Brisigheria., la Pro.- case d campagna. Poi la bontà questo C:ar3onno ha iravaitcato l confini delle gemi dei luogo, grazle al lavoro di. agyicolioit, nroloco e ristoratori hrisigheliesi. Negli ultimi decenni, arlehe zie al i'iritastico abbinarGent0 questo carcioano con Folio sighello, diversi agricoltori han no irnpianiato, speciahnenie zione ha già sancito, nei terreni CulUVabill la comvaztorie certasi 5:dhipper.à. (i,?uesio potrà me iteie in moto una. organizzazione cortunerciale organizzata che consentirà ai produttori di valuitzzare ancora di più ii prodotto, oltre che specializzare settore per la sua comniercializzazione", Pagina 14 Pagina 23 di 101 Itu e g Rik, "1: Z4g' -'1" ■ •••■ ••,NATEl h+ h /2a (j , i' i (j a gnW(n O gerí nedriOSIn (t 0 oevo lei eat() opo successo delle buzionì pubbliche della gli"\ d a aí Canale dei MAlli:ll, cli.e han:1 O V;S:.0 andare esaurite ni poche ore ceri:inala di. copie della guida, Legaulien:.eiEVita sod e iiinipaiizzaiiii a Una riunione pubblica, doniani sera (ore 2d..30) presso Casa del volontariato di Lupo, -in via Garibaldi ire "Siamo ovviamente felici. dell'interesSUSChatO dalla nostra guida sottollheaUirt RaMbelli., preSiden:e Lega(h- biente Bassa Romagnii - oiíre iilie en eli. copie già anche il video di. piiismiazion.e reali ..........o nei bosco di. Fusignano già. stato ente su internet da parecchie centinaia di navigatorr segnale cenno voglia diffusa di co per diSCU:el-e di progetil coi-reni per ií flosce:e:i risco -prire il nostro territorio". futuro. isdoite ie idee e Reiiini:iato 'In epoca le iiiiziative in campo, Lilla gitida :medievale per fornire a partire dalla riscoperadeguata potenza ita e valorizzazione deí ""<t't(1. 1"-V dfadiCa alle macine ieeritorin del Canaie C incontri a -tenia dei ìnhiin: dltadin.:, del. appunto. -canale scorre lungo la •Dei dfiek tieì nur, attraverso la realizza• " • • zio ne eli. escursioni e collegando numerosi visite guidate a. partire z.:23-1 centri. abitati.. I-lauri:la dalla prossima primada tempo la sua fin:vera. Ma sui piatto ci Ileaa- MinaPla zinne primaria, ii corso sono anci:e i i acni. daceima rappeesenta Uci" dellassociazione, . . come quello dei. trasporti pubblici su unico, itinerario storico/testimoniale cui Legami:nen:e receniern.ente interChe ricollega un 3.3:13.pi0 ierritorio della venuta de de peobienii. e disserpiaroura rohnigno.la e ne disegna buone vizi del trasporto ferroviario regionale, possibilità di rilancio dell'agricoltura di Altro tema scottante al centro dell'inqualitn e sviluppo di nuove attività t13.11sirene. Lungo il corso dacqua. C possicniro è quello delle bioniiisse, data i'esi-i:osi:3n:: anche nei nostri territori (cobile T:scoprii:e niunufatti di origine meme già st.iicesso nella pianUfa bolognedievale. aree di. dequilibrio ecologico e se e ferrarese) deoine eli richieste per di in :eresse sioricci na:3Airdis:lec (Ponte nuovi impiaini. che creano pe.(}i3iessiià e della Lavandaie, .Parco dei. Poto, Bosco timori nella popolazion.e per possibili cii FUsignano, Riserva di Alfonsi.n.e). I: disag. Per questo motivo Legainbiente guida presenta 131-: itinerario a tappe, inBaSSa inOrilagha Citindhli a icando il percorso consigliaío hingo si "(Lrs: da fare eacon.dividere peoposte, corso d'acqua ed unii sede di infrMna-idee, spunti. di riflessione, partecipando pcaticimeripmIhavismtalirto-cutssto zsor all'incontro". htip://baSSarOrhagna.blOSSpOt.COM :Uhi Pagina 14 Pagina 24 di 101 II h No s"‘N Rn\vu ì \\ì , , 4~4N‘ ~,4k\sLkk,:4\kL SIALLOROSS1, BRUTTO KO . , trio dattacco del ruttncuoio devasta i gia lorossi, fermati ;,3 LO :C ,');;;;,),...: RAVENNS C'è chi prende i legni re OC1:31:. (il. Ravenna, due traverse nei tiriLa partita rimo pericolo e tarmo tempo e due pali:nella dpre- gato Ray:trina: all'8', verticalizsa: e chi la. butta dentro tel 'Rittozazi.one di Piracciiiii pesca in. area C:10::::), gol. nel primo Teimpo e Gli:noia: gran tiro e traversa tre nella ripresa), chi spreca di ina a portiere battuto. Al B' SUA_ tutto e di pii: sviiiippi (Sel- hpre :Ravenpunizione reCon na, che crea tante spima dalla dile-occasioni Ind schese prova il non te sfrutta.) e dì: nOn sbaglia ro ai volo dal un colpo di ±-utsun to CUOIO .ha :tiro è ilciori dì poproduzione ofco. ro. vedere il tasca quasi dei l'illitocuictio al 27' 100%). C'è anche ch: sernpre il con una bella aperiatra di Cotonibo Che tin3.33TCO in. area SCaLZO: deRaVen.rla annaS a nei mare Stie diffiCOltà e di. tin organico stro ravvicinato deviato in. angolo troppo ano nuenerlicamente e da Menegatti. Ancora Clic:t:olia ai troppo povero ci: esperienza e 34' al itro ravvicinato, dOp O Un qUatità (d'Od che si couiprano e S•nth•sc: passa 3i0 di Nosetlese, n.On. dal cielo) e cè chi, Ma la conclusione è debetie e iL TuttoonGia, proprio coniprim- permette a l)e.i Bino di sventare do al mercato, ha CatabiatO pelle la minaccia, Isda al 39' a colpire è questo ko, unaku to ma n t.31 Hmbo playout: :1,:traa volta alla decima „ - e fo.C.Cia ed Ora .n0 3Pdette p;ti di il itittOCE3.0i.0: di.SeeSa ArVia., fare risultato. Morale: c'è chi sci- pallone per Colombo che - vince vota inesorabilmente verso un rimpallo, entra in area e inplayout, con prospettive tuit'alsacca con Un. -preciso diagonale. tio che rosee di hircela asfarigar- Al. 41 angolo di Guida, respinge la, e chi. ormai sta raggiungertelo la difesa.. riprende Bizzarri, gran í tranquilli lidi dei ce.niro-classi. destro cl-1 liendie e ancora la trafica.. E irdlne, in eS:0 stra.,zaversa salva ci hittocuoio. ganle l-4 dei. Beneill, c'è chi irdLa ripresa si apre coi vertiginoso de tifosi e giocatori avversati (il contropliede dei litittocuolio che portiere ospite Del Biinoi e Chi porta al 2-0 al '7', Da Colombo a decide. di farsi giustizia da solo Falchini„ passa.ggi o simarcante (Shiba e Alpi tentano la caccia pe.: . Sea:ZO che c OD. Un. fe:pal:C. all'uomo nel finale, finendo e- palio :tetto insacca. Giorgetii spuicci) .Lasciando poi alta ala-re a: ripari.: fuori eliorgini, dentro quan tifla UltìuS Leinipile sue: debutto: difesa a 3 finire lavoro.. 'blindimelo' per e Giuri:31a dietro alle due pulite. un'orchi?, il pullman del 'luttonuovo mirato, al debutto, al 10' cuoio nel reeintO deg:i SO:0 area, ben SerVt:0 Cia per contestare l'estremo difensociabatta tiro. Al 23' altro Undicesnno gol per Henrì Shíba ma Questa volta non alt alcun motivo per esu:tate rnicidiaie contropi ede del Itin:0C-11010: I-731.Chin.i percorre solitario la p ra;eda giallorossa e insacca 3n.1.12n.tiCita di Mem:gatti:il 3-0. La reazione giatiorossa porta subito ai (RI N..)SC.heSe smarca Shiba, che si gira a stanga sotto io traversa. 9-azzari al 27' e .flizzarri al 3 l' non h U siano la porta da po SiZIO ne favorevole e ai 34' Turtocuoio ..passa ancora. /lino thittie- Pagina 25 di 101 ne in area Colombo che accentua Ilarbitro acconia rigo re che Io stesso Colombo tratifeirtha, Al :33' ltiliardi sgambetta Shilta in area. Altro penality giornata: batte Shiba e palo dice no ai. gia.norossi, E ancora palo al-t4' vaninca llincursione dc Bizzand. Sul Ravenna cala n. buio_ Massírno Montabarí SPOGLIATOI tr rr .Yr r* qu-n- 11("; NI DIV: D L- ■ trrrrrr trn n n -• n11. 1r:::>$'n r (" r RAVENNA La sconfitia cont .o kftocuoio, in pii: pesante cit‘tiata lino a questo momenito dalla squadra di mister Citargetti, ra quello, che lascia piti strascicin. sul piano dei. morale, della (ilassífica (l Oal..resse, appaiati al CaTllalOfè, S)1;10 SUllorlo dei playout) e delle sanzioni. "Ai mie; ragaz.r.i posso solo rnuproverare la grainde j1 :TeC;S;OSOC SOC,0 por ta, soprattutto nel primo tetripo - comnienta a fine il misteigiattorosso - ptrirché per il .17C310 abN003.0 giocato a viso aperto contro Ulla delle formazioni ab, in forma in questo anilentoec liatroinstbituna.va gna:6o legni Cdpit; dUPaO.te la péalita, una cosa che nella I ia cartiera non avev acora viste, soprattutto Tteg)i. coro ci cOrli3Iiessi. nel primo le epe. quello pii; eqilibrto, nao mento Cij. firialiZZare raZiOrle, che Si è dedS3. gaPa, deternii.na::::io un ko che può lasciare un tegi.fè). "Nel secondo tempo abbinino fatto ia scelta di :Pscinare qualcosa per vnicere In patita - ammette il raister veri:date - ma il loro doppio vantaggio ci. ba praticamente tarpato letlli. 51 'irato, conie avete avuto modo di constatare, In questo l-nom:ente sono una bella realtà., squadra forte in tutti reparti e con molta qualità ad e1triatariZ37, 15 diceva dell'aspetto disciplinare: lirilta;Cli il suo rovenre dopo-gara la- sciano irt eredftà le squalifiche sicure /n no. Shiba. (prenderà minimo due giornate) e Alpi, arrabbiatura delta -r t-tra - continua Giorgetti - e in queste momento non ci voleva proprio, Sono coni:ente, invece, :er tra prtazione del nuovo ertnato anche se è stato espulso. Si è :mosso bene e si è applicato molto 317:Che Sè rigore Che ha conti:messo e stato segnalato solo dal SUerdaiillee, a 50 metri. di distanza, e n.on dall'arlainc: e poc hi passi dal Menegatt: 6; Giorgini (dali'S' st TazRAVENNA zati 5) Nandonaii 55 Panarotto 6 Zo O OBizzatri Gadda 6 (dai 21' SI Buor;:avoglia 5,5), Piraccini 6, Noschese 6,0, `.,3:UnC:a b: Siadia 4, A disti: N vitosu, LEsAtaqi. " cèrèni litriaini. ('eco 5; Arvia. 5,5, Fai:vena 6, TUTTOC3010 (4-15-3)1 Coltimi:t:n: 6, D: Vfi:o 5, Pane 6 (dai 42' st Marcobeini :;v), De Rasa 6,5, Sarti 6,5 (dai st Scialzo Falchlni 7 (dal 2 -3' t Lunard: IVI. caion-ìbo 7, A Maionchi, Pedano, Demi, Goduadze. Alvinl. ARDiTRO Ealice di lermoli 5_ NEM 39' pt Color:alio, st5 5' st st Shiba, 3 ,(1: rig, Colombo. NOTE Espulsi: 6 34' st Ziino e a fine gara Shiba e Alpi. Al 38' st Shiba prende il paio su riore, ilsrirrioniti: Pane, Di Vito„ CI:phola I-al:vena, Lunare:L sp:. -.- catori tijtrx) drca. 7-6 per Tuttocuoio. Recuneroi i' e 3'. Et: Ali A 5 :■ - 'e..''k.C.A. . A ,,...;,,. " ---‘.., L. k- ., h t, ..... , ... ' R ; ;:') - R ( \ k-V s; r; P-- 3, R'(_ ■ '2, " \ lttoxla 1 .1(1 ik ,..,..\.,..._. .i .iU. . ..& ;';,. e i ..)3 k.,33,.1..., i 33:i. k ) L.> et" .'. :2; .. `1 e .: ,, k..` - E)t:::Jsk)rn? pes Giorgetti giocatore ciae ha commesso il fallo, Cose che capitano in una giornata. :iniziata male e finita peggio", Su; fronte ;-,OC.j.el'ario lo SteSSO C..3.0.Oetiti ci informa de gli ultimi 53153. "In setst unassi dOvranno incontrare i pro fess:toinsti COntablii delle due parti. in caiusa e verificare la fattibilità del progetto proposto guaitine retrgio r3., Starei-O° a vedere quali Sal'alMO i risvolti ft:a:h di qtr(t‘sta operazione", Paoks Finravanti RAVEMNS MassEibiliano AlvEn: è un allenatore (bn il suo uttocuoio ;mmulte gli dalle sette legh, l'sat. ;nesso quel tre là ics li (Scalzo, Fa:chini, Colombo) e da nove gare te, rit -,:olarmente punti (5 vitroile e '5 pari): tine r:ove:nbre era ultimo., dne rnes: dopo è 12e5,imo. "E' stata una bella gara., eth abbiamo rischiato più nel solito - srhega tecnico -perctiè siamo a venuti a giocarcela con bri atteggarne;;to agg:•.e5,510: Sehterata le tre punte perchè voievamo tar ma:e al Ravenna davanti li piano riuscito ma non stato tacile v:ncere qua", i-ortuna ma anche cinismo, espedenza i'qa, pure buena qqahtà hanno ;ettLo pendere ha bilancia dalla parte del Tuttocuolo, "Siamo stati brav: a stinittare le occasioni che ci sono caprtate - sottolinea ma del resto i cinismo è tiglio dell'esperienza e la nostra vittoria sta anche qui. E questa vittona e ancora più inmoitante, pe: vdhie che di ottenuta a P:sto:a, da dove e :nrzliata la nost.2 sene. Siamo :n in momento in-tportante e arriviarno i .nolto bene alla sosta". VU:1011a gUaSUita bRitti) ;inale con gli atteggiamenti rridenr: dei portiere Del :3:no, Il 1 ..hrilbo" (dice proprio c(-si, ndr) ha sbaqiiato. (:-Aielo abbiamo detto s:a lo che suo: compagni di sqiiadra, tia cornmesso un errore ed e caduto in 011 riteccato di ingettilità: chiedo scusa a :tutti I Illesi dei Lave: ffla 0 ai suoi giocatori, Noi .Sail- ;) una squadre, corretta. spero che li nostro ragazzo abbia imparato la iezlone". Massimo Montanari Pagina 26 di 101 ' \\\ n ,,,,• •,,• • " k • " • " \ t•••• •• " " ; \ \ .; • • \ LA PAROLA ALLA DIFESA P: con 4 ret: " C •- ■ rr:entato RAVENNA altro r SU patit:) contro Etittocuoio è um paSSPIO trO tipo pesante pet 1,Se3:23.a, autore comunque di_ una buona prestazione, non supportata fortuna e precision.e sotto rete, Ne convetie xt.coIrp i:: di diftinsori Cen nati, Mando tirai Eanamtto, ;lie si presenta davanti aj taCC:lin dei cronisti, stata una partita DiCa(), combattuta ed equrata L, r)S grann - dice1t caphtitlo - e, per quello che ViSIO CaliPDO, 4-1 131: passivo :Tepp0 -peS3.1"ite pera: tra t.:Gn r. etse„ patì t nt.,,i.sioni sfumate, potevamo segnare pifi volte. Facciarno fatica a fare g01. CO}pa n.cn t.di nessuno; nel secondo .enli30 abbia:X:0 iniziato spingendo ancora, poi. il rígore e l'espulsio•e c. hanno tav,-0 attibe liìa. n.031 abbialiìO vele pitalo vede 51 woblema: "Si fatica a fare goi ma non co:pa di nessuno" ca smesso di giocare, tutto contro Udia bUOInSSinid squadra, miglio- lata motto rispetto allandata, con due giocatori., come Scalzo e Colombo, che fanno .la differenza". Sulla stessa tunghei,,,, d'onda anche difensore Nicolò "Abbiarno fatto una bella partita: eravamo rileSSi ii catupo beninstnto e infatti abbiamo creato bintissime occasioni da. gol, se terminavamo il primo tempo 2-0 per noi. non ci sarebbe stato niente da dite, Ma loro hanno due giocatori come Scalzo e "- :010Td30 Che hannO fattO ferenza, che hattno militato in categorie superiori. e hanno dimostrato illoro valore tecnico". _A, Panatotto è piaciuta ta pfova ia squadra. "Nel secondo tempo siamo partiti con. la difesa a tre abbia:n° COrnirfliat.0 ad attaccare per cemtre pa.reggio„ non siaino riusciti a realizzare il go' delE1-2, ci siamo sbilanciati stilla torn ripartema. ci. hanno castigato. Non abbiamo hiaj. la: o, abbiamo continuato ad at taCCaTe - i tiri' in porta, 1.1 rigore e calci dangolo In dimostrano abbiamo tiuv.,,,in .got. e abbiamo :messo tutto il cuore lila non ce l'abbiamo fatta, Resta comunque raniiss prova. gruppo squadra: non 3ttollianto mai C C CrediaMO sempre", . Pornellggio (.111 Der Davide Mandorilini cont) s a t, eii ato Ispilat 0 t,,dente te i ttt O CUOR) Aiessio Saporatti Pagina 27 di 101 ,N N: § t.t,„ N s k,k, \N“\N \‘‘,.« h h. h, Vsa • >. -\\ OLtO n \\t ,' t\ ,,t ntr Td><C3 t38i5C-3 bre\fe parentesi di risultati negtl ,A ,c,on t'lEt vittona convincente Mahtegrarìard (-13. accdi" ,cario su Hinnini in CLEssltiCa glaildrossi temgdn(i) passo cielld D13 heuterina h.. ....• massimo vantaggio (58-37) nel giro di sette rir.iti, irte ,,teUdO in piedi ;31::: 53-40) ;tinte di 21-4 Che annichilisce 1ett.e.tal(.19 - 12, ACMAR HAVEINNAt.hilattiera 8, Zarn- meadeh avverst .ni. PalaCosta.„ pieno brilli 2, Amoni 13, har- e caloroso., apprezza e per l'ambiente bieri 12, Sariltitenzo Qua.rtteri glediorosso itt festa è COMple , a.. n avVi0 di. gara e stato Baffi ieri, Loiti 2, A11...acca, fEX RomADEt. elithi 6, Menegon unte aruntteilzo, a tenere avanti i ro4:, haithato 6, Capitato 6, PaSCOU 3, Deltrita.gitoli, niente per :ROI:Cade SCaaiatO 1e MOnaChe 6„ Vetteiri„ houbmikas ne, V:senti:l (6 Shi 12 toali, compreLorenzetto aelsa ia tripla sulla sire■±` r-,, — 5.1:11.: \Situato. 3 dei r■ ') UI"ZNAUC ARgilin 13:D:that:h e strato competitivi). • Le. N, N N., secunno ; ; re, Braga.. ‘12 ".tnrtz.'crgtel eRbrokNes NO' riE 71:2: Rei 18142, l'Acmar blocca Vi, 1t, Ro 1.'7/ 43; T3. Ra sentin inon segnera 8124, ho 311.5; Ti: Ra più nei tre quarti h8/12; Ho 7/10. ta a .1 h-lnga 81313.4RAVENNA 2:3„ :ma spreca l'ohite il ritorno carnpo dell'i:e:mar dopo rno lavoro con un paio dì palloni penti O sttip CaSalin0 di dontertica scorsa. clie costano let 0-'1 che chiudeiiprimo gialiorossi di recidi Ciocca si sharaz- tempo sul 34-32, zario con. relativa tranquillità della Teia il terzo quarto si apre con le bordate RC:D.Cde, •OiatTC:ilaild0 la prtita. a tidalla itinga di Que.start, prosegue con vello difett.SiVet e tilitingando nei etitso quelia di AM.CMJ, ma vive cosi:t:ned:i un secondo tempo chiuso sul 34-22 mente su una grande difesa dei ragazzi (24-12 parziale del terzo e decisivo di. riOCCa. diVarj.0 tOCC3 i VeihtiMO •••• con n succebso le mum amikhe Solita ril'etaz:one pel.• Francesco Amonì cc:n il su:i...esso da EeOO uniche. "Armar, ancora senza capilun Davolio e Clcognani, tiene correinque vantaggio del primo all'ultimo titirtuto senza :mai rischiare di perdere il controllo del mateli iltillungo decisivo arriva dopo l'intervallet, CCM dite triple fin. mate da Quartieri, una da AM.Orli e Cein un prezioso gioco da tre punti di brini. Dal 37-33 lAciriar si porta fino al R13 ccc cc cc panchina nei ntirtuti finali: spazio allora a:file:ligi e Lacci, :te nova - prili3.0 •arteStrO in carriera iuc. iDNB, rare ai .hrtgoll e Rositi, Con questo successo i gialiorossi toro gono il passo della Officine Creative Montegranaro e accorciano sa Riàrd. IDetntenir:a l'Acniar santi osplie della. Rene t hossombrone. Rkcardo Sabadiní Pagina 30 cc Pagina 28 di 101 c IL CUORE NON BASTA Come so iLo ravennat: lottano ei ,- -.)rovano d qbedrSeid con gli avversarl, ma alla fine l'Accua Parac :so vince in ::3o i tre s„et mettendo a nudo le lacune tecniche olell'oranico biancoblù \ Menza 3 31-tavemaa o (25-22, 25-23, 25-22) A.CQUA PARADISO MONZA BRI.ANZA: Ciabattini, Nikic 8, Forni 9, BLid. 7, .Rooney19, Kttvap, Do Cocco 1, Ga‘..ol.to 14, ROSSid (L), Sb,:i.n3.0V 3:te, llourne- Pons ne, CMC ,ROBUR co9TARAVENNA2 Mengozzi l, Lecinardi. 2, C,rvtia. 2, Sirri 7, fltanto la zona sgivezza cr:±‘.. *""14,-\-ot," ■10:,›A sempr e Evìàre la A2 dlventa et 5 tiftn s ,"'"ettn 'Ztk, tt ‘3",, e, t2,t2qt:st., trn, Tabanelli. (L), Verhanneman Gai:tosti, Brunner 2, Gritszkei dandí, NOTE Monza: bit 7, btt eirori. 5, moti 5. lelcì: rugbv C), errori 8, muri 3, Spetiatori. 900, len asso I ,550 curo, :MONZAa trasferta Inonzese non norta fortuna alla Crnc, che loi a casa. SeP 7r3 pilnti„ COD. '1 2 consapevolezza di essere iiirimpre pib, sola in coda alla classifica, Le dirette, da Padova e Piacenza. (vittorie su -Verona e Modena) ito a San GiuSt:17:0 (k0 al tiebreak con Ben3AnC9, ha3;n0 irdate: COMpiuto 00passo ''0 e ia zona siffvezza ora dista ben nove hingliezze. Ricciideo Babini deve, infarti, :fare O . non scilo con la pari enza Q Uír ciga.„ ceduto Penerbahce, ma soprattutto con .11-1fortuniti RObertS. La RObUr t3iata. \da, Sa Che deve racimola:e più punti possibili, anche c ( ci ): ro le squadresaiO forti, e parte con la convinzione di fare C:31.31COSia di buono a Monza., approfittando del momento impegnativo degli avversai:. i ACqUa Para diso, infatti, è scesa in canine anche Inercoledì a .,'Sodna per gli ottavi di Coppa Italia, perdeeli:li) •0 tanedì. sarti di ri.UOVO in istrapo per la Coppa Ce'.'. Senza ixintire che anclie il - tecnico Zanini deve fare COStati COn titmo di battitia di Cdri,,;etta, in cui la. riesiíe a podar,si a -2. La gaia costa equilibrio anChe se i ravennati sono costretti a rincorrere rei tutto il set. finale, in vantaggio per 22-21, imorrzes: desc:ono a :.1'.1:::PCare Cille DU515 .1 grazie a Nikic e a fischiata ai romagneli. Un affondo di Ger-cetia e un muro fuori del monzese Forai :e'alano qualche speranza :nei' schiaccia la palla del 25-23, Il terzo parziale è sulla falsa riga degli altri due, .M.Or:Za patte nle,g150. Ctile: recupera, inSegt3e, cori:diate, ma cede sono gli attacchi di Gavetta e ,Uoonen. La squadra di Zanini parte SUbitO forte afl3m,{,,a fino con Un' break. di 3, Poi però abbassa sui po' la guardia e Re:velina ne a nprofitla piu: tornam a -2 al primo lime out tecnico, La gara prose -ue punto a punto, s.i muro ni.orizese perde efficacia, Sird e Moro riescono a. pungere e la difese, ravennate regge, pur paStiedand0 pd, 1,11103.7:ZeSì. ai15gano però nelle -fasi finali dei sei, portandosi a -i-5 e :niaiiienendo .23. -ntaggio fino ai Gruska annulla. il match hall, poi IVioto sfonda 3:TO,P0 an:3:011a SeeCind.::, ii". , f;ne ancora Cfr-iiska blocca l'ilwenzione nerso nale del ptilleggiatOre i.T103.7:ZeSe De Ce C:Go, qUart0 tentativo però Nilcic schiaccia ia palla. del 25-22 che :fegais. la vitto:da e i tce ptinti al iaadroni di l'inretineria niena.: Conte, Mbiteni Sburactv, infatti, nen seno della plinti.. primo parziale è abbaStanZa. equili- bf3ta i padloai iii (p.;,:,1,Y."). b.t. più It',;41,,,,,e e a ro, ma la (Tocco si difende bene,. Per due voce n'icqua Paradiso prova ad allungare, ma in enerambi.í casi g os-piti annuliano divario fino al 22-21 per Poi. due affondi di Cavetto e Etione-y, stia soprattutto l'effica.cia del nutro arane:Mi:à:, regalano il sei alla Gabera (25-22). ha Cmc resta frastoinata e imposta malesecorido parzale: il muro riOn. regge e ai pritno timeo r.ecnico i padroni dl. casa conducono 8-4, Qualche errore in battuta e qualche :imprecisione in. fleezione non perinettono recupero :irto Pagina 29 di 101 Pagina 33 g-).5.52 ZS. IM005 tete &a:M:. Porto Conselice O Corlona 3 (26-28, 23-25, 23-25) FC§RIS INDEX CONSELlCIC! la Saiani Ricci 13, Beile:n1 7, Bernard 6, Renzetii - 1:,' /er.ond.1),EgicU, Saiaiii ne, Vbcchi Ioni., Bei-tacca ne, ne. Ali, COBTONAVOLLEVi Morelli, Rota 5„ 3Ofli 14, Bruschi 1 i Franceschini. 7, Di 13. eiarilino Zappaterra (i.), Tosi 6, 'Perzaroll ne, Ii,lecueici ne, Pareti ne, Bar - Uditi: ne. Ali, ARRITRI; e Rossetto. CONSEUCE La Faris index Cm si conferma allergicaPIeav:rifisare di alto ratt-ip e perde d-3 l terZa Sfida COnSeentiVa. (L: seco rida casalinga) contro uno dei top team del campionato, il Coitona, formazione non irresistibile che si è iirnitata a S,,TP:ge;e bene li. :rio compito sfruttando al :Iteg,:jei gli. errori e le :incertezze di. Conselice, La squadra di CaS3 illude tutt'in awio. gioco scorre fluido, Coriona sbaglia guai cosa di troppo e i. ;egli:or:li". ne approfittano per conquistare envantaggio considerevole (16-12). (on.Pavvicimirsi della fase :i roniagi:oh Si lasciano ;AVViefriare ;23-22) e il :finale e M volala, Conselice spreca Ch3e Set hall e gli ospiti al priinc: ientadvo vincono 23-2G, Per ia ils nitia. Ma:tma. nei na.:Ziate S:GeeeSSiVel Cortona prende coraggio e conselicesi. faticano a prendere ci ritmo, Ne esce tina. gara ncolti: equilibrata con B1MASCHILE tesso HsuLL:....: . ;:o "...-) tre LC'lì Ci due r:3vHirkrj,j, sconftLe 9.Ja a Cc.)ng-1, 22CO nt,.grm2 (7.0n Corrona, mentre la Dona -h le due squadre sempre vicMe. C.ortona conduce fino al 22-20, si fa raggiungere scie piaZZa il hreak e si inipiine Saiani. e compagni:UO:3 tne;:la:10 e p uci-vaao a riaprire match. in una terza frazione ancors. itiolt.o corrthanti:.a. COP.Selice nein riesce a distanziare i -toscani che si ripresentano puntuali. :net momento decisive, pareggiando a quota 20 e operando il sorpasso e ...6.1. finale ziesce ancola. Una vete ad aver.e la meglio fili di. tana 25-23 sfrut :and.° le indecisioni dei. padroni di casa. 2:He squrlìdre efi ta <c,) Porto Ravenna O Mestrino 3 (23-25, 23-25, 2.3-25) DONATI CMC PORTO RAVIENNA: Porcellini 5, Gherardi. 1.1„ Corti 3, Ortolani. ldl)e Leonibus 2, M, Cerquedi 13, CacT.)Alessanitcini,A, Ce«Ttletti 2, 4, Garrilairelii, ne. Ali.: Beccar:. 1O [POLLO .r•AgsTRI[P0' Bellini 21, Tasu2b, 8, si:, 10 Pizzolotto Zarion 12, Beisetti O, Bernuzzi (L)„ 'Veri:ore. Francesco, 'Zorzi ne, Rel-iesciiini. ne. Ali.: .Zanon. ARBITRI: Marotta e Seren. RAVENNA Dopo quella dell'andaa. è arrivar.a.U:ia:ttaSennfitt: nnr: rsdeS:rina per Dcmati Ciric e.:1 e è inaricata sempre ne: finali di set, perdendoli. tutti 25-23. Si traria di Una caduta che fa male per pnracinail, sempre vicini elio zona retrores;ilene, Parte forte la :Donati, che con. Ortolani, Porcellini egoerrore. ospid scattano sul 16-10, Sembra .:33: Set a senso nitico e invece il Beinollo si tintene in carreggiata (18-16), Porto alltinga ancora (20-16), inei la ricezione e l'attacco vanno in tilt penriettendo lac laniorosa rimanta dei veneti.. li secondo uarziale più emi:in:irato (7-13), .Beccari sostituisce prima Corti con i'darco Cerquetti e poi Porceilini c ecc Rizzi, con la Donati. che aniVa pOrt:0 a punto rush finale dov-ei ancora na volta la ricezione traballa sul sal poini. con Mestrino che va sul 2-0, Terzo set sempre punto a punto, Ortolani, Cerquetti e CaCeiliareni_ giocano una tinOniSSin::s. partita e tengono a gaila le sorti dei raverinati. Purtrop pa POP' p:3.0 eSSEtte SU:neten- te il solo loco contributo e infatti anche:l terzo parziale si. chiude e013. Vineina dell-50nP110, sempre per 23-25. Pagina 34 rye urNathte.:;.,re' e il Pagina 30 di 101 press unE 30/01/2012 CORRIERE DELLA SERA SPENDERE MENO :NON IMPOSSIBILI di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO G1AVAZZI olti investitori (ma anche il Fondo monetario e l'Ocse) temono che l'Europa e l'Italia possano avvitarsi in una spirale pericolosa. Debiti elevati (in rapporto al Pil) richiedono politiche di bilancio restrittive; queste generano recessione e abbassano una crescita che già langue, col risultato che il rapporto debito-Pii, anziché ridursi, cresce. A questo punto si rendono necessari a ggiustamenti fiscali ancora più forti, e così via. Da anni ci dibattiamo in questo dilemma. Come uscirne? L'esperienza di grandi correzioni dei conti pubblici attuate in alcuni Paesi industriali insegna due cose fondamentali. Primo: correzioni dei conti ottenute riducendo la spesa pubblica sono state meno recessive di quelle attuate aumentando le tasse, e quindi sono state più efficaci nel comprimere il rapporto debito-Pii. Secondo: le correzioni che hanno avuto successo (Perché non hanno causato recessioni) sono state accompagnate da liberalizz azioni. Il motivo è che l'apertura dei mercati ha compensato i potenziali effetti recessivi del taglio del deficit. Come si spiegano questi risultati? Immaginiamo una riduzione del deficit ottenuta alzando le tasse. L'effetto sarà una riduzione del potere d'acquisto dei cittadini. Non solo: î lavoratori (specialmente quando sindacalizzati) chiederanno e otterranno un aumento dei loro salari per compensare (almeno in parte) l'aumento delle tasse. Questo fa salire il costo del lavoro per le imprese. Il risultato: Più costi e meno consumi. Inoltre, se lo Stato non riduce la spesa, i cittadini si aspetteranno che prima o poi le tasse aumentino di nuovo: un altro motivo per cui i consumi languori.. „" Immaginiamo invece tagli di spesa che permettano di ridurre almeno di un po' la pressione fiscale. 11 meccanismo che s'instaura è opposto. il costo del lavoro tende a scendere (perché si riduce il cuneo fiscale) e la riduzione di consumi dovuta ai tagli di spesa (che comunque sarebbe modesta se si tagliasse spesa improduttiva) è compensata dalla riduzione del costo dei lavoro. Questo consente alle imprese di abbassare i prezzi soprattutto se le liberalizzazioni sono accompagnate da un rafforzamento dell'Antitrust, tre, le liberalizzazioni fanno crescere la produttività: un altro motivo per cui i prezzi potrebbero scendere. Quindi: bene le liberalizzazioni del governo Monti e le riforme (per ora solo annunciate) del mercato del lavoro. Bene la riforma delle pensioni. Male invece la decisione di ridurre il deficit aumentando le tasse, senza tagliare la spesa. Il governo ha davanti ancora un anno: abbastanza per correggere la parte insoddisfacente del suo programma. Anche gli investitori conoscono gli studi che mostrano che solo riduzioni di spesa sono in grado di allentare la morsa del debito. Una correzione di rotta farebbe scendere i tassi di interesse aiutando la crescita. Resta molto lavoro da fare, ma siamo certamente avanti rispetto alla Francia dove Francis Hollande, candidato socialista che potrebbe vincere le presidenziali di maggio, promette aumenti (non tagli!) di spesa per 20 miliardi di euro, accompagnati da maggiori imposte per 26 miliardi e una !riduzione (proprio così) dell'età pensionabile a sessanta anni. Basterebbe il suo programma per far togliere tutte le «A» al debito francese. Pagina 31 di 101 12g ,120U1730,IE RISERVAI Pagina 1 osi é locali evadono fil Fisco press unE 30/01/2012 CORRIERE DELLA SERA L'agenda Monti sul tavolo di B e les Il prender a colazione con l\ lerkel e Sarkozy. La spinta per le infrastrull 'ire DAL NOSTRO INVIATO tato dal piatto forte del vertice, quel Patto di Bilancio che ormai contiene le principali garanzie che :l'Italia ha chiesto per il suo percorso di rientro del debito pubblico, entro la soglia del 60%, e che soprattutto potrebbe costituire un primo passo per un definitiva uscita dalla crisi della zona euro. Un altro motivo di soddisfazione, maggiormente «italiano», sarà dettato da alcuni passi delle conclusioni del vertice: l'Italia ha contribuito, spinto, fatto in qualche modo BRUXELLES — Mario Monti è più ottimista del ministro Fornero: oggi ai suoi colleghi europei dirà che al prossimo summit, previsto per i primi di marzo, sarà in grado di aggiungere al suo carniere anche la riforma del mercato del lavoro italiano, forse non an.cora vigente, approvata, ma certamente delineata e capace di essere illustrata a Bruxelles. «Monti ha approvato misure forti e giuste», ha detto ieri sera a ìììtttttttttttttnetttttttttICHI:I:tnEENNIN , Parigi il presidente francese, che il nostro capo del governo, insieme alla cancelliera An gela Merkel, incontrerà oggi alda apripista, perché nel docul'ora di pranzo, in un incontro mento finale che oggi sarà apche sarà più una presa di con- provato si cominci a parlare tatto che un vero e proprio in modo concreto di maggiovertice trilaterale. Un modo re apertura, concorrenza e per rimediare allo slittamento competitività del mercato unidel vertice a tre, previsto a Ro- co europeo: il «tallone d'Achilma, inizialmente a gennaio, e le» del Vecchio Continente, seinvece riprogrammato, per condo il premier inglese, Dafindisponibilità di Sarkozy, al- vid Camemn; una grande opla fine di marzo. portunità ancora inesplorata Oggi il presidente del Con- per il nostro presidente del siglio parteciperà con più di Consiglio. una soddisfazione al vertice Nel documento finale del informale dei capi di Stato e vertice, che dalla nostra diplo di governo della Ue. Il primo mazia viene considerato un motivo di ottimismo sarà det- piccolo successo, costruito nelle ultime settimane grazie ai contatti e agli incontri europei del premier e del ministro delle Politiche Comunitarie, Enzo Moavero, si traccerà una cornice delle riforme possibili in tema di occupazione giovanile, di finanziamenti e produttività delle piccole e medie imprese, di integrazione e apertura dei tanti settori economici, a cominciare dai servizi, del mercato dei singoli Stati europei. Su questo punto Monti ha chiesto e ottenuto che ogni anno si tirino le somme, si metta nero su bianco un bilancio, delle azioni e delle norme adottate, bilancio affidato alla Commissione europea, che ne dovrà riferire al Consiglio dei capi di Stato e di governo, in modo da ricalibrare ed eventualmente modificare le decisioni sulle diverse materie. Decisioni che dovrebbero avere la prima cornice operativa a partire dal prossimo Consiglio, su proposta appunto della Commissione. Sempre a marzo il Consiglio europeo dovrebbe fornire i primi orientamenti sulle politiche occupazionali dei diversi Stati membri, delineando le riforme strutturali necessarie. Con i suoi colleghi oggi Monti insisterà soprattutto, fra gli altri, sul tema delle infrastrutture europee e dei project bonds: tema sul quale, a suo giudizio, negli ultimi anni, l'Unione Europea ha fatto poco e male e che invece potrebbe costituire, insieme ad una lunga serie di altri provvedimenti a costo zero, e la Merkel è finalmente d'accordo, un volano di crescita aggiuntiva per i Paesi della zo na curo. Non è escluso che al vertice si possa discutere anche della dotazione finanziaria del cosiddetto fondo salva Stati, il meccanismo permanente che dovrebbe essere operativo da luglio e che secondo gli accordi dei vertici precedenti dovrebbe essere fissato a 5o0 miliardi di curo: su richiesta italiana e di altri Paesi la dotazione del fondo potrebbe salire fino a 750 miliardi di euro, aggiungendo le risorse residue già stanziate per il precedente fondo europeo di salvataggio degli stati in difficoltà. Pagina 32 di 101 Marco Galluzzo Pagina 8 DRIPRODUZI9NE RISERVATA I 'sondi ofo li Ilruxelk- press unE 30/01/2012 CORRIERE DELLA SERA Occupazione e contratti sp tano gli aiuti regionali Mercoledì incontro tra le parti sociali, poi il round con il governo ROMA Il peggior rischio per il governo, alla vigilia della trattativa sul mercato del lavoro, che dovrebbe partire alla fine della settimana, è che le parti sociali, che si vedranno tra loro mercoledì, si saldino su posizioni conservative dell'esistente, ciascuna inalberando il proprio tema-tabù. E invece per il presidente del Consiglio, Mario Monti, tabù non ce ne sono: il premier è determinatissimo e considera questa trattativa la più importante per la crescita del Paese e la credibilità internazionale. Al punto di legare il prosieguo del proprio impegno al governo all'esito della stessa. O riforma o dimissioni, per dirla brutalmente. Su ciascuno dei quattro tavoli su cui si aprirà il confronto, forme contrattuali, formazione, flessibilità e ammortizzatori sociali, il governo vuol portare a casa un risultato spendibile in Europa. Questo significa che si parlerà anche di flessibilità in uscita, il tema più caldo. Ma per evitare che tutto salti, è possibile che l'esecutivo proponga una sperimenta-zione territoriale di fiexsecur-i ty Si tratta della possibilità che alcune Regioni si prestino a provare la nuova formula quasi -da:n.ese (quella danese è troppo costosa) pagando, ai lavoratori che perdano il lavoro, i costi del ricollocamento e dei servizi di riqualificazione mirati. Certo, servirà che ci siano anche imprese disponi-- bili a garantire, durante la riqualificazione, un trattamento complementare di disoccupazione, ma il modello che dovrà scaturirne è quello di cui parla in questi giorni Monti: non la tutela del posto di lavoro ma quella del lavoratore. Per arrivare a parlare di questo bisognerà disinnescare tutta una serie di mine poste sul percorso. Qualche errore di comunicazione è già stato fatto: la presentazione dei documento da parte del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha messo in agitazione i sindacati, malgrado sia stato ritirato. Ieri il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha inviato il suo messaggio: «La Cisl è per trovare una sintesi, con una trattativa senza paletti che privilegi una soluzione condivisa da tutte le parti sociali e dalla maggioranza parlamentare». Ancora più esplicito Lui- gi Angeletti, segretario generale della che ieriha dichiarato: «Deve essere chiaro che una trattativa deve avere una mission: dobbiamo sapere se vogliamo fare un accordo o solo uno scambio di opinio ni». Tradotto: il governo non si azzardi a formulare una propria sintesi delle posizioni in campo per proporla al Parlamento. Per Cisl e tifi la sintesi va trovata al tavolo, con tutte le parti sociali, altrimenti il Parlamento si spaccherà e non approverà mai un documento imposto. E questo, più. che un improbabile «avviso conume», il messaggio che dovrebbe emergere dal vertice delle parti sociali che forse si terrà presso la sede dell'Abi, l'associazione delle banche. Il governo peraltro si è prefissato dei tempi: l'idea è chiudere i tavoli a fine febbraio e avere un disegno di legge che possa essere varato entro marzo, prima delle scadenze elettorali (amministrative), affinché la trattativa non sia inquinata dalla campagna elettorale. Dunque c'è più tempo rispetto ai tre provvedimenti adottati finora, ma c'è anche una scadenza. Anche lo strumento è diverso: non un decreto ma un disegno di legge che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe essere vara- to nel giro di un mese. Anche questa, una scommessa Perché tutto funzioni, uno schema di lavoro c'è, anche se non saranno consegnati documenti. Le linee guida si colgono tra le righe delle ultime dichiarazioni rese da Monti e Fornero. Semplificare la giungla dei contratti, disincentivando quelli che producono precarietà è un obiettivo su. cui convergono tutte le parti, come anche rafforzare l'apprendistato. Le divergenze per ora iniziano parlando di formazione e ricollocamento e proseguendo sul tema degli ammortizzatori sociali, dove il governo prevede una flessibilità in uscita in cui il lavoratore non venga abbandonato a se stesso, «Emergenza è la precarietà, se la parola riforma ha senso, da lì bisogna partire» ha mandato a dire via Twitter ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, indicando la priorità per il suo sindacato. Ma anche per questo governo. Antonella Beccar° O RIPRODUIIONE RISERVATA Pagina 9 ■ 1.:11,111.111,111. 1,2r5.2';97 Pagina 33 di 101 aspeUG i ,111,1S3i an,» press unE 30/01/2012 CORRIERE DELLA SERA tek. deaIS Sull'articolo Cgil, Cisl e Un alzano un muro con qualche piccola crepa. Confindustria è indecisa se farne una battaglia. I governo vuole aggirare l'ostacolo con una forma sperimentale. Susanna Camuso , Le parti sociali sono tutte d'accordo su un punto: per prossimi due anni non si può cancellare la cassa integrazione in deroga. Ma il governo pensa al riordino di tutti gli strumenti. Raffaele Bonanni CAs1 peetnham aaa shnesh can una tranadva pakdS che pziAlegi naa sda:deac coadMsa da hanì stick e maggíaranza 5e.rie coz:tntte la sardP5knlne Tutte le parti convergono sulla necessità dì semplificare la giungla dei contratti e salvarne solo alcuni, come il part-time. Da scoraggiare il finto lavoro autonomo. Pagina 9 Pagina 34 di 101 press unE 30/01/2012 CORRIERE DELLA SERA L'ACCESSO IMPOSSIBILE A INTERNET PER QUATTRO FAMIGLIE su DIECI Tuffi i servizi pubblici onhe, ma la nos ira rete non è completa Lo stato di salute del rapporto tra noi cittadini e la pubblica amministrazione è ricco di statistiche e alcune sono sorprendenti. La transizione verso il digitale in Italia è al palo? Tutt'altro. Se si va a prendere la percenMale di servizi pubblici di base interamente disponibili online — la fonte è la Commissione europea — l'Italia raggiunge il 100%, saldamente davanti alla Germania (90,9), Francia (83,3) e Unione Europea a 27 (80,9). Anche la tanto osannata Finlandia è ora sotto di noi. La crescita è stata esponenziale. Solo a metà del 2009 eravamo al 55,6% e dovevamo guardare in alto per subire l'ironia degli altri Paesi europei, Per inciso, è interessante osservare che anche la Spagna ha subito un'accelerazione fermandosi però al 91,7%. Dovendo riconoscere a Cesare quel che è di Cesare quella curva esponenziale ha un nome: Renato Brunetta, il ministro della Pubblica amministrazione del governo Berlusconi. Il suo progetto di digitalizzazione della Pubblica amministrazione ha ottenuto risultati che sulla carta sono ottimi. Ora il decreto legge sulle Semplificazioni, nel capitolo in cui implementa la cosiddetta Agenda digitale, ha dato un'ulteriore spinta a questo processo con 7 milioni di documenti e certificati che verranno forniti «solo» online. E la prima fase di quella che Stefano Parisi, alla guida della neonata Confindustria digitale, ha definito sul Corriere come siin'tett off dello stato analogico. Una strategia condivisibile anche per Francesco Sacco dell'Università Bocconi che, insieme a Stefano Quintarelli, é stato uno dei promotori del manifesto per l'Agenda digitale in Italia. Ma allora la domanda spontanea è: come mai l'e-governmeot italiano non fa scuola? Se ci si sposta sulla percentuale di cittadini che negli ultimi 3 mesi ha inviato o ricevuto un documento della pubblica amministrazione online si scopre che rifiniamo in fondo alla classifica: 10,7% contro il 19,3 dell'Unione, il 21,2 della Francia e il 32,3 della Finlandia. Addirittura tra il 2008 e il 2010 siamo peggiorati di quasi due punti percentuali. Nel 2006 eravamo al 13,7%. Da una parte una crescita esponenziale, dall'altra un trend negativo: il nodo da sciogliere inizia a intravedersi. E per definirne meglio i contorni vale la pena di incrociare i numeri della Commissione con i dati Eurostat del dicembre 2011 sulle case con un accesso a Internet: 62% in Italia, contro 183 della. Germania, il 76 della Francia, 1'85 della Gran Bretagna, 1'84 della Finlandia e il 91 della Svezia. In soldoni: 4 famiglie su dieci in Italia non hanno fisicamente la possibilità di collegarsi al web tramite rete fissa. Peggio: il 39% della popolazione tra i 16 e i 74 anni non si è mai collegata alla rete né fissa né mobile. Solo un inglese su dieci non ha mai sperimentato una pagina. web in qualunque sua forma. Siamo degli emarginati digitali. E questi due ultimi dati ci dicono che un po' è analfabetismo e un bel po assenza di infrastrutture. In Italia è come se avessimo costruito tutti i caselli ma non ci fosse ancora l'autostrada (e, anzi, talvolta si spaccia per autostrada una semplice statale). Come faranno a ritirare i certificati coloro che non hanno accesso al web? Il digital divide non può essere nascosto sotto un tappeto. E forse varrebbe la pena di pensare a una sorta di incentivo per chi si allaccia alla Pagina 11 Pagina 35 di 101 press unE CORRIERE DELLA SERA 30/01/2012 ITALIA Francia Picchi e discese ii:.ii,ii Germania Unione Europea Obiettivi e progressi dell'Agenda digitale europea Copertura «sgssg, 11 miliardi a banda iena al 2013 50% Me case •„ /con un abbonamento del budget pubblico \ % di famiglie che hanno irtarato cnine con la pubblica amministrazione ari 35 : I . : 25% „ dei cittadini completa i documenti della PA online :,., 30 25 ,:,,,:::..,,,,, . .%.:,•,',,' -.„„.(i a 100 megabyte (2020) ..... speso in sviluppo ridirla , \ .100% copertura a d() megabyte (2020) S0%- S. della popolazione usa re-governnient 20 15 10 .................... . ................ ...................... . . .......... Roaming a prezzi locali 35% — 50% dei cittadini attivi della popolazione \ usa il web 5 o 2005 2001 — 2005 2010 2000 2008 60% utilizzo dì Internet da disabill % dì servizi pubblici dì base díspurììblil onhmne lar) 30 .,..„, ,i 60 i 40 .,...i.... i-ii : .i.i.i.... . . ,. .,.•ii,.9.,...‹.,...,. ., • , ..-,...,....„. i '„ ,,.. .. ,„;iNiisiiiii,;:.,,-..iiii,,iii•i,ii.:-.•," i .. .,,.........v..i.iiiiiii...{:..,,,,..i.„ ',:;-i ,,,,,,,,ii,,,,,,,:::,,.. • .,. • : ..... . . \,„ .. "--- ... .. ..... . • , ........... .... 33% delle Pini vendono saline '20% attivi nello shopping Mine transnazionaie 33% delle Pini acquistane online Case con accesse a Internet (dati in % 2011) ,iii„ i •, ..:::: nello shoppion online 15% di utilizzatori regolari di Irrternet : . I.. L'.1 2010 502011 e Grecia e Spagna O Francia O trAUA 20...- - nì Svezia 9 Regno Unito 20ilil4 2005 . 2 2007 21JJ5 iii 2009 FONTE 5UROSTAT 5 CZMI,5155300E 51.51955A in un cassetto, nonostante contenes- rete dopo averne dati per cambiare l'automobile e gli elettrodomestici. Il tema delle infrastrutture è caldo, anzi caldissimo tra le società di telecomunicazioni. E authority di settore e ministeri ci hanno sbattuto già la testa. Il tavolo dell'ex ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, sulla rete di nuova generazione non ha sortito effetti. La litigiosità degli operatori sul tema (Telecom Italia, \rodatone, \Arind, Fastweb e Tiscali) anzi è aumentata. Permettend.o a tutti di uscire sbattendo la porta. Forse è per questo che il governo con il decreto sulle Semplificazioni e il ministro dello Sviluppo Corrado Passera (che ha anche la delega sulle infrastrutture) hanno optato per la «cabina di regia», cioè un coordinamento degli interventi, senza però fare cenno alla patata bollente della rete. «L'assenza di una strategia per le infrastrutture allo stato attuale è l'anello mancante. Bisognerà attendere l'attuazione della cabina di regia per vedere come si. vorrà procedere», concorda Sacco, il cui nome era emerso tra quello dei possibili candidati alla poltrona d.i sottosegretario con delega al digitale. Intanto la banda larga e ultra larga. in Italia resta un miraggio. Il piano di Francesco Calo che, richiesto dal governo Berlusconi, era stato presentato già nel febbraio del 2009, è finito se anche interventi a costo zero. Le regole sulla nuova rete in fibra ottica dell'Agenzia garante per le comunicazioni guidata Corrado Calabrò sono state pubblicate da pochi giorni. Ma si è ben lontani dal capire chi dovrà costruire e quando. Intanto il cronometro europeo avanza. E re-geVerrunenli è solo uno degli obiettivi europei. Abbiamo un altro anno per collegare a banda larga tutti e siamo ancora al 52%. Il target è già sfumato. Entro il 2020, poi, ognuno dovrà poter accedere a una banda a 30 megabyte al secondo, mentre metà delle famiglie dovrà poter avere un abbonamento 0 100 megabyte. Entro il 2015 metà della popolazione europea dovrebbe fare abitualmente shopping online. E la possibilità per noi di restare confinati nell'altro 50% è alta: nel 2011 solo 27 italiani su zoo hanno ordinato beni sul web (contro 67 della 1-ancia, 77 della Germania e 82 della Gran Bretagna). Duro da digerire: ma ora che non ci sono più i vecchi «Paesi in via di sviluppo», trasformatisi in economie in crescita, chi non centrerà gli obiettivi farà parte della nuova serie B: quella dei Paesi in via di sviluppo digitale. Pagina 36 di 101 Massimo Sideri rnsidericorriere..i.t. CA RIPRODUZIONE RISERVATA 73 connidicruAsrai; press unE il Giornale 30/01/2012 liberalizzazioni Il «metodo taxi e pensioni» ritenuto valido anche per l'occupazione Lavoro, Palazzo Chigi deciso a sfidare i sindacati Antonio Signorini Roma L'intenzione è di applicare il metodo taxi (e pensioni) anche al lavoro. D'altro canto le liberalizzazioni e la riforma che ha trasformato la nostra previdenza pubblica, che eralapiù generosadel Continente, inunapolizzavita costosa e poco conveniente, hanno suscitato proteste tutto sommato contenute. Quindi avanti tutta sul lavoro: le parti socialiverranno ascoltate, gli si ricorderanno i richiami europei sulle anomalie del nostro mercato del lavoro poi il governo troverà «una sintesi». Se arriveranno gli scioperi, compreso uno generale, pazienza. È sempre più chiaro che il governo non intende cercare compromessi sulla sostanza; al massimo salverà la forma, evitando di nominare l'articolo 18, ma l'intenzione è di lasciareil segno. Senesono accorti ieri i principali sindacati i cui leader hanno interpretato le ultime uscite del premier Mario Monti e del ministro Elsa Fornero come una sfida. «Deve essere chiaro che una trattativa deve avere una mission», è l'avvertimento di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. In sostanza, i sindacati possono concedere qualcosa, ma anche il governo deve fare altrettanto. «Dobbiamo sapere sevogliamo fare un accordo o solo uno scambio di opinioni». Il primo incontro è finito con un nulla di fatto, soprattutto perché la Fornero ha detto che l'intenzione è cambiare il sistema degli ammortizzatori e superare alcune forme di cassa integrazione. Riformare la cassa integrazione? «Sì, perché va estesa, va estesa an- Cassa integrazione da modificare. La Cgil fa già muro: «Semmai va estesa». Si pensa al sostegno degli stipendi che la contribuzione a tutte le imprese», ha ribattuto oggi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Anche Raffaele Bonanni, segretario Cisl che del confronto senza pregiudizi ha fatto un marchio di fabbrica, sente puzza di bruciato: «Non commento le indiscrezioni o le provocazioni di qualche giornale. Speriamo che il governo non cada nel tranello di alimentare le ipotesi più disparate e inverosimili. La Cisl è pertrovare una sintesi, con una trattativa senza paletti OSTILE Il leader della Cgil Camusso [Ansa] che privilegi una soluzione condivisa da tutte la parti sociali e dalla maggioranza parlamentare».Mercoledìsiterràun incontropreliminare tra le parti sociali in vista del nuovo confronto con il ministro del Lavoro sulla riforma. Sindacati, Confindustria, Rete imprese, Abi e Ania cercheranno di trovare alcuni punti in comune, unica possibilità per incidere nelle scelte del governo. Una delle leve potrebbe essere quella fiscale. Continuanole indiscrezionisulle riduzioni delle aliquote finanziate dalla lotta all'evasione. Un modo per sostenere i salari che - come ha segnalato ieri l'Istat - nell'ultimo anno sono rimasti al palo. Le buste paga nel 2011 sono aumentate dell'1,8 per cento, come non accadeva da 12 anni. Qualcuno però si è salvato: chi lavora nei Conservatori di musica, nell'accademianazionale di danza odi arte drammatica havisto il salario aumentare del 4,6%. Crescite ben superiori alla magra media complessiva sono state registrate anche da giornalisti (+3%) dipendenti delle scuole private, soprattutto se laiche (+3,4%). Aumenti che non sono frutto di decisioni prese nell'annus horribilis degli stipendi, semmai effetti di rinnovi contrattuali che erano scaduti da anni. Se il governo darà il suo contributo a invertire questa tendenza, anche le riforme più radicali diventeranno accettabili. LE BUSTE PAGA DEGLI ITALIANI CRESCITA MEDIA 2011 SU 2010 (retribuzioni contrattuali orarie) • +1,8°10 ;mai così poco da 12 anni) 1 PRINCIPALI ADEGUAMENTI Dipendenti conservatori, accademia nazionale danza o arte drammatica ® El Giornalisti ir: +3,010 Dipendenti scuole private +3,4% Addetti settore autorimesse e autonoleggio +4,3% Impiegati comparto servizi portuali +4,1% Dipendenti case di cura +3,8% i Pagina 6 M.10 , 5' 1! n ci +4,6% Lavoratori servizi a terra aeroporti Fonte sto, +3,6% ANSA-CENTIMETRI Pagina 37 di 101 t GIR RENO - Monti nell'arena di Bruxelles t. obbligato a dire sì alla Merkel press unE 30/01/2012 il Giornale Il flop del governo tecnico sul debito Bisogna creare un fondo «salva Italia» L'azione di Monta indebolita dalla crisi. Decisivo ridurre l'indebitamento per rientrare nella media Ue Molte proposte convergono su una soluzione: vendere immobili pubblici per acquistare quote del disavanzo di Renato Brunetta I governo Monti nasce con lo specifico mandato di aumentare la credibilità dell'econoitaliana sui mercati, promuovere l'azione dell'Italia in Europa per una politica economica a carattere comunitario, ridurre il debito pubblico con misure di carattere strutturale e lanciare una strategia di sviluppo e crescita per il Paese. Aoggi il conseguimento di questi risultati appare lontano e l'operato del governo si è limitato alla correzione dei conti pubbliciresa necessaria, ai finidelpareggio dibilancio, dalpeggioramento della congiuntura economica. Nella particolare fase dell'economia in cui viviamo, risolvere il problema «deficit» può non essere sufficiente. Esiste, infatti, unproblema «debito» che non può essere risolto solo accettando maggiori tassi di interesse. Anche se l'onere per il servizio del debito è ancora sostenibile, l' altolivello dello spread rispetto ai bond tedeschi riduce il valore patrimoniale dei nostri titoli pubblici. Tale situazione genera una riduzione degli attivi delle banche e, quindi, dei loro valoripatrimoniali, con ripercussioni significative sull'intera economia. Una vera politica di abbattimento strutturale del debito pubblico non è più rinviabile. Occorre cominciare a diminuire, nell'arco di 24-36 mesi, l'esposizione debitoria del Paese dal 120% al 90% del Pil, rientrando così nelle medie dei principali competitori e togliendo ai mercatil'unicovero alibi sul quale esercitano la loro attività fortemente speculativa ai nostri danni, per cui applicano differenziali di interesse che non troverebbero riscontro in una obiettiva lettura dei nostri dati di sistema. Un intervento di questo respiro non può che essere la risultante di più operazioni, ciascuna delle quali sia destinata a originare maggiore liquidità da investire - in via esclusiva - nel riacquisto del nostro debito, nonché partire da una seria alienazione dei beni dello Stato e di privatizzazioni mobiliari e immobiliari di beni in capo alla Pubblica amministrazione in tutte le sue emanazioni, magari da attuarsi tramite la costituzione di un Fondo adhoc che consentala partecipazione dei cittadini e quindi l'immediata spendibilità delle risorse, la cui raccoltanecessita di un tempo utile adimpedire svendite o speculazioni. ll . Sitratta di cedere lepartecipazioni che non hanno carattere strategico evendere gliimmobiliposseduti dalla Pa sia a livello centrale sia periferico. Come è stato già ampiamente detto la costituzione di un Fondo chiuso d'investimento accelera al massimo le singole dismissioni, che devono essere accompagnate da una normativa rivolta a ottenere un rapido cambiamento della destinazione d'uso dei singoli immobili, con conseguente variazione del piano regolatore. Anche il lease back (vendita dell'immobile e successivo affitto in locazione) garantisce entrate albilancio dello Stato, riducendo l'emissione di titoli del debito pubblico e al tempo stesso migliorando la gestione delle aste, con riduzione dell'offerta e risparmi negli spread. Ancora, può darsi luogo alla costituzione di una società nella quale far confluire i contratti di concessione d'uso dei beni dello Stato (dalle spiagge alle autostrade, dalleferrovie alle reti elettriche e informatiche eccetera), da privatizzare successivamente, mantenendo in capo allo Stato la proprietà dei beni ma, di fatto, anticipando gli introiti attesi tramite la riscossione immediata del valore della società di gestione. Unvero e proprio Fondo salva Italia da affiancare al Fondo salva Stati europeo: chi fa da sé... con quel che ne consegue. - NTO DE DEBITO trAUA Rapporto sul Pii Valori "I CID MI 120,6 01Y,II5 993,57 1060,04 789.49 1993 1994 1995 1996 es) em 119,0 1999 2000 2001 120.0 el2) 1.446.17 1.94 1083,56 î. 102,05 1997 1998 dati ìn milioni di Puro 2002 2003 2040 2005 2006 2005 2000 2009 2010 2011 Pagina 8 Il flop del governo tecnico sul debito Bisogna creare un fondo «salva Italia Pagina 38 di 101 press unE il Giornale 30/01/2012 o aumentare la credibilità dell'economia italiana sui mercati a a promuovere l'azione dell'Italia in Europa per una politica economica a carattere comunitario ridurre il debito pubblico con misure di carattere strutturale lanciare una strategia di sviluppo e crescita per il Paese TA Di RIM Ridurre il debito con: un'operazione L'unico mezzo per conseguirla shock, capace di modificare una è l'alienazione dei beni dello Stato: tantum le scelte dei risparmiatori immobili, partecipazioni in imprese e di dare uno scossone all'economia; quotate e non quotate, crediti fiscali ma allo stesso tempo: una soluzione e non fiscali, compresi quelli degli istituti previdenziali ir neutra, che non turbi la normale dinamica economica e non alteri gli equilibri del sistema Ad oggi il conseguimento di questi risultati appare lontano e l'operato del governo si e limitato alla correzione dei conti pubblici resa necessaria dal peggioramento della congiuntura economica. CeNtikEtRI.St 1A PRO, A soluzione del problema debito italiano si propone una operazione di finanza straordinaria istituendo, presso la presidenza del Consiglio, il Fondo per la garanzia e il riscatto del debito pubblico. La situazione attuale spinge a su erire una manovra biennale capace di impatta re sul debito per una cifra variabile tra 400 e 500 miliardi di euro, così da ridurre il rapporto debito!Pil di oltre 30 punti percentuali Può essere sufficiente dotare il Fondo con 120 o 200 miliardi di euro e impiegare tali risorse per. acquistare titoli del debito sul mercato secondario, acoliateralizzare» i titoli pubblici a medio e lungo termine (cioè affiancare ad essi una garanzia reale) per il 20% del loro valore facciate Il Fondo dovrebbe operare congiuntamente al Fondo salvaStati, come definito a livello europeo, con l'obiettivo di: migliorare la credibilità dell'Italia sui mercati; aumentare, insieme con il pareggio di bilancio, l'efficienza dell'economia italiana, riducendo il peso dello Stato; liberare risorse oggi patologicamente impiegate per il servizio del debito, tendenzialmente incrementale, ai fini di sviluppo e riduzione della pressione fiscale Sono 6 fonti che alimentano il fondo: alienazione di immobili Strumentali dello Stato; cessione di crediti dello Stato; patrimonio immobiliare pubblico; quote di società per azioni pubbliche; costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali; convenzione con la Svizzera per i capitali italiani Occorre diminuire, nell'arco di 24 36 Un intervento di questo respiro non può che partire da una seria mesi, l'esposizione debitoria alienazione dei beni dello Stato del Paese dal 120 al 90% del Pil: rientrando così nelle medie e di privatizzazioni mobiliari • dei principali competitori; togliendo e immobiliari in capo alla Pubblica ai mercati l'unico vero alibi sul quale amministrazione. Magari da attuarsi esercitano la loro attività fortemente attraverso la costituzione di un fondo ad hoc che consenta speculativa ai nostri danni la partecipazione dei cittadini e l'immediata spendibilità delle risorse - Si tratta di cedere le partecipazioni In via alternativa si può configurare che non hanno carattere strategico una sorta di prestito forzoso da e vendere gli immobili posseduti rivolgere a tutti dalla Pa. Di costituire un fondo i contribuenti, al netto di alcune fasce di esenzione. Oppure costituire di investimento chiuso per accelerare al massimo le singole { una società nella quale far confluire i contratti di concessione d'uso dismissioni. Anche attraverso l'uso dei beni dello Stato, da privatizzare del lease-back (vendita dell'immobile e successivo affitto successivamente. La proprietà in locazione) che garantisce entrate resterebbe allo Stato, ma al bilancio dello Stato anticipando gli introiti attesi certutistuit certintnit Pagina 8 II Bop del governo tecnico sul debito Bisogna creare un fondo «salva Italia Pagina 39 di 101 press LinE 30/01/2012 il Giornale «Macché liti, il Pdl è tutto con Monti» Il coordinatore incaricato di mediare sulle riforme: «Nessuno ha imposto scadenze. E faremo la legge elettorale col Pd» Laura Cesaretti Roma Basta parlamento dei «nominati»: Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl e messo da Angelino Alfano alla guida del gruppo che "esplorerà" nei prossimi giorni le intenzioni dei partiti sulla riforma della legge elettorale, spiega quali sono le priorità del suo partito in materia. E giura: il Pdl è pronto a fare sul serio e a confrontarsi «senza paletti preventivi» con tutti, a cominciare dal Pd. Onorevole La Russa, venerdì c'è stata la prima riunione del gruppo di lavoro del Pdl sulla riforma elettorale. Avete una proposta unitaria da cui partire? «C'è stata una discussione tra noi per capire l'orientamento del partito. Su una cosa c'è pieno accordo: è necessario e urgente modificare il meccanismo di selezione di deputati e senatori. Siamo tutti convinti che non debba assolutamente passare l'idea cheilPd1 è a favore del parlamento dei nominati, i cittadini devono tornare ad avere il potere di scegliere i propri eletti». Lo dicono tutti, da destra a sinistra, mafinora nessuno ha provato a farlo. «Molti urlano alla luna ma p oi si guardano bene dall'agire sul serio. Noi siamo prontissimi a farlo, e vogliamo avviare un giro d'orizzonte confrontandoci con tutti i partiti, uno ad uno, per verificare i possibili punti di partenza comuni». Avete detto che in parallelo allalegge elettorale devono marciare anche le riforme istituzionali: non è un modo per non concludere nulla? nelaIeggeresti quella, salvo lamodifica del sistema di scelta degli eletti». «Assolutamente no, non è un alibiperrallentare tutto. Le due cose devono partire parallelamente, perché modello di governo e legge elettorale sono ovviamente collegati, ma non poniamo la condizione che debba andare in porto l'una cosa per fare l'altra». Si dice che la parte «anti-Monti» del Pdl, in cui lei viene annoverato, punti al voto anticipato, senzaalcunariforma elettorale. È così? Ma sul merito dei possibili mo delli elettorali c'è un accordo dentro il Pdl? «Abbiamo discusso approfonditamente, monitorando le varie ipotesi sultappeto. Ma siamo contrari a far partire il confronto con le altre forze politiche presentandoci con una nostra idea precostituita. Anche il Pd, che pure ha avanzato una proposta di riforma elettorale, mi pare che non si sia arroccato: il Pdlvuole discuterne laicamente e senza paletti preventivi. Siamo per il bipolarismo, per dare ai cittadini la certezza che chi ha più voti vince e la possibilità di scegliere la guida del governo. Ma siamo liberi da preconcetti». Resta il problema delle alleanze: siete pronti a fare una nuova legge prima di sapere se e con chi vi alleerete alle prossime elezioni? «Chi in passato ha modificato la legge elettorale in base alla fotografia delle proprie convenienze politiche e elettorali ha clamorosamente sbagliato: basta pensare al Psi e alla Dc che fecero il Matta- È la sua ipotesi preferita? «No, è solo la più semplice». «Non esiste nessuna parte " antiMonti" nel Pdl. Io sono più pessimista di Alfano sul governo, ma di fondo la penso come lui. Siamo ad un bivio: tocca a Mario Monti sanare gli squilibri della sua azione di governo, forte coi deboli e debole con i forti, per convincerci a continuare a sostenerlo nei prossimi mesi. Ma noi, a differenza del Terzo Polo che per sua convenienza vuole che arrivi al2013, non abbiamo messo alcuna data di scadenza su Monti. Né anticipata né posticipata». Ma è vero che lei ha litigato con Cicchitto e lo ha accusato di essere «succube» di Monti? «Non gli ho detto nulla del genere, anche perché non lo è». E che Berlusconi ha promesso a Bossi di «staccare al spina» al governo in primavera? «Non lo so, chiedetelo ai leghisti. Io non ho neanche ascoltato la sua domanda». rellum e poi scomparvero. Quanto al Porcellum, si diceva che l' avevamo voluta noi per il nostro tornaconto, e invece vinse Prodi. pericolosissimo partire dalla previsione delle alleanze perriformare il sistema di voto: se si riformala legge, il panorama politico cambia. Noi vogliamo sforzarci di guardare più all'interesse degli elettori che alle convenienze di partito». Pagina 11 «Macché liti, il Pdl è tutto:con Monti. Non avete paura di inimicarvi definitivamentelaLega, se toccate il Porcellum in accordo con Pd e Terzo polo? «Non credo. E d'altra parte una delle ipotesi possibili è che alla fiMa: no al tritacarne giudhia Pagina 40 di 101 pressLinE 30/01/2012 il Giornale Francesca Angeli SANITÀ Una riforma controversa Roma I pediatri lanciano l'allarme: il governo vuole «smantellare il sistema di assistenza pediatrica territoriale», con il risultato che a sette anni i bimbi verranno curati dallo stesso medico di mamma e papà. Un vero rischio per la salute dei piùpiccoli, denunciano i carnicibianchi, perché ibisogni di salute di quella fascia di età sono specifici e completamente diversi da quelli degli adulti. I pediatri scendono in guerra contro il ministro della Salute, Renato Balduzzi Pietra dello scandalo la Bozza di Riordino delle cure primarie che deve essere approvata invista del prossimo Patto perla Salute. I direttori generali degli assessorati regionali alla sanità, nel quadro del riordino della medicina del territorio, vogliono modificare «le norme convenzionali che regolano i parametri relativi agli assistiti in carico, prevedendo di assegnare ai pediatri dilibera scelta unicamente i bambini da O a 6 anni, prevedendo incrementi di massimale solo in questa fascia di età, e trasferire gli assistiti al compimento del settimo anno ai medici di medicina generale». Oggi invece l'assistenza pediatrica specifica arriva fino ai 14 anni ed è prolungabile sempre per libera scelta fino ai 16. Maperchè prendere una simile decisione? Proprio nel momento in cui la medicina diviene semprepiù"personalizzata" e addirittura si parla di una medicina di genere, ovvero di cure diverse per uomini e donne la scelta di equiparare le cure del bambino a quelle dell'adulto appare decisamente controcorrente. Le motivazioni di una simile scelta infatti non sono dettate da finalità terapeutichema pratiche. In molte zone d'Italia i pediatri cominciano a scarseggiare e non si riesce a garantire l' assistenza in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il rischio di una carenza di medici in questo settore era già stato piùvolte denunciato proprio dalle associazioni di categoria, che chiedevano però come soluzione più borse di studio per le scuole di specializzazione, ovvero maggiori inve- Niente pediatra dopo i 6 anni I dottori dei bambini in rivolta Nei piani del governo anticipata l'età in cui i piccoli saranno curati dai medici di famiglia. Gli specialisti: assurdo, è una scelta sciagurata stimenti nel settore ed una programmazione più attenta in modo da invertire la tendenza riportando il numero degli specializzati in pediatria ai livelli degli anniprecedenti. Ma la soluzione proposta invece è un'altra: tagliare l'assistenza pediatrica al compimento del 7 anno di età, ovvero quella di considerare dal punto di vista dell'assistenza sanitaria un bambino di 7 anni alla stregua di un adulto. «Una scelta sciagurata - attacca la Confederazione Italiana Pedia- tri(Cipe)- Una scelta che non ha alcun riscontro scientifico dettata dal fatto che la programmazione nelle scuole di specializzazione è stata fallimentare. Ogni bambino ed ogni adolescente ha diritto ad un'assistenza specialistica». Il presidente della Fimp, la Federazione dei Pediatri, Giuseppe Mele, boccia l'ipotesi definendola «un attacco alla famiglia e alla professione medico pediatrica». Contro Balduzzi e la Bozza anche la SocietàItaliana di Pediatria, Sip. Ridimensionare l'assistenza pediatrica di base al solo periodo 0-6 anni è «sbagliato, fuorviante e pericoloso». Il presidente della Sip, Alberto Ugazio sottolinea come i medici di medicina generale garantiscano «all'adulto un livello molto elevato di assistenza»ma siano meno esperti dei pediatri in materia di salute dei bambini «per il semplice fatto che da 50 anni non se ne occupano più». Ugazio fa notare ad esempio che «il dosaggio dei farmaci per gli adulti è unico mentre peri bimbi è legato alpeso o alle superficie coroporea». Per la Sip insomma questa proposta di riorganizzazione pediatrica «mette a rischio la salute dei bambini, smantellando in un solo colpo l'assistenza pediatrica che tutto il mondo ci invidia e che contribuisce a metterci tra i primi posti nelle classifiche dell'Organizzazione mondiale della sanità». La Sip è decisa apresentare le sue controproposte e proprio oggi ne parlerà in occasione della presentazione del Libro Bianco sulla salute deibambini2011, realizzatoin collaborazione con l' Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Pagina 18 Niente pediatra dopo i 6 anni I dottori dei bambini in rivolta Pmposla choc: la vita delle balene vada Pagina 41 di 101 press unE 30/01/2012 il Resto del Carlino Casini promuove la Il leader dell' Udc: «Sei ai partiti e politica: «Ammiro l' ala responsabile del Pdl» e nove al governo. Oggi qualcuno fa le cose che noi abbiamo sempre chiesto» Pierfrancesco De Robertis ROMA PRESIDENTE Casini, il governo Monti ha ormai due mesi. Che voto gli diamo? «Darei un nove al governo e un sette alla politica...». E' uno dei pochi a dare sette alla politica. «Va bene, diciamo sei...» Torniamo al governo. «Gli do nove perché in questi due mesi ha fatto quello che Prodi e Berlusconi non erano riusciti a fare: liberalizzazioni, pensioni, semplificazioni, manovre straordinarie. Sta adesso affrontando il delicato tema del lavoro e soprattutto siamo tornati al centro della trattativa europea. Lo spread sta scendendo ed è un segnale importante, dopodiché nessuno ha la bacchetta magica...». E il sei alla poltica? «Un sei di incoraggiamento. Non ci scordiamo che questo governo l'ha voluto la politica, lo vota, lo sostiene. Anche quei miei colleghi che hanno i maldipancia». Il Terzo polo è tra i sostenitori più accaniti del governo. Non tem e la politica, senza demagogie». Sta per iniziare una trattativa delicata sul lavoro. Lei sta con la Fornero o con i sindacati? «Lasciamo lavorare in pace la Fornero, che si è dimostrata seria e competente, avendo fatto sulla previdenza ciò che per anni non è riuscito a fare nessuno. Sull'articolo 18 il governo fa bene a procedere con prudenza». E con i sindacati? «Col sindacato è necessario un raccordo stretto ma nessuno può detenere diritti di veto». Come vede le contorsioni interne al Pdl? «C'è un'area centrista, quella intorno ad Alfano, che si sta comportando molto responsabilmente in una situazione difficile. Non ci scordia- «Oggi qualcuno fa le cose che abbiamo sempre chiesto, essendo all'opposizione. Non vedo perché adesso dovremnno avanzare riserve un po' infantili». Tutti i sondaggi mostrano un elemento comune: l'estrema sfiducia della gente per la classe politica. E' preoccupato? Pare che Pd e Pdl facciano prove di intesa sulla legge elettorale... «Magari, sarebbe senz'altro un fatto positivo. Ma l'importante è non partire dalla coda ma dalla testa: è un nuovo bicameralismo che deve precedere le ipotesi di riforma della legge elettorale, non il contrario». Che legge elettorale serve? «Una che dia la possibilità ai cittadini di scegliere il proprio parlamentare e che non costringa ad ammucchiate innaturali che poi paralizzano ogni governo». Non teme un blitz tra Pd e Pdl senza di voi? «Il Terzo polo ha una forza elettoramo che una parte di elettorato del Pdl avrebbe preferito le elezioni anticipate, un evento sciagurato per tutti».' Secondo lei chi comanda nel Pdl? Ancora Berlusconi? «E' chiaro che comanda Berlusconi, però credo che sarà bene anche per lui favorire un ricambio non solo generazionale ma di gestione. O Berlusconi capisce che deve vivere una nuova fase politica della sua esperienza umana o spreca una grande occasione». Analogo travaglio nel Carroccio... che, se si uscirà dalla crisi, alla fine i meriti saranno di Monti e non i vostri? un caso se a Radio Padania molti ascoltatori esprimono giudizi positivi sul governo Monti». «La Lega non è credibile. Non si può aver governato otto degli ultimi dieci anni e poi all'improvviso assumere toni demagogici. Non è SANDRO BONDI (Pdl): «Se volessero annientare Berlusconi reagiremmo» «Non potrei non esserlo. Constato che è un fenomeno mondiale e europeo. L'unico modo per i partiti di recuperare credibilità è metterci la faccia, assumere la paternità di questo governo, imprimerci le impronte digitali e soprattutto promuovere una seria autoriforma del- le così rilevante che può essere determinante con ogni sistema elettorale. Dunque non temo blitz». Vede il pericolo di andare a votare con l'attuale 'Porcellum'? «Non credo, sarebbe una prova di impotenza della politica. Almeno le preferenze vanno inserite». Sta per iniziare la campagna elettorale amministrativa. Turberà il clima di sostegno al governo? «No. Le amministrative non saranno la prova generale del governo nazionale. Si parlerà dei problemi delle comunità locali e non del governo Monti». Oggi (ieri ndr) è morto Oscar Luigi Scollarci. Che ricordo ne ha? «E' stato negli anni della Dc un sostenitore coerente e appassionato di Mario Scelba, feroce avversario dei dorotei e della sinistra Dc. La stessa grinta l'ha dimostrata in anni più recenti nell'avversare Berlusconi, ma su una cosa vorrei essere chiaro: come presidente della Repubblica ha applicato la costituzione e ne è stato interprete fedele». Come ha osservato la polemica bolognese sulla mancata cittadinanza al ministro Cancellieri? «Una disputa da strapaese. Comunque la Cancellieri è troppo intelligente per avercela con bolognesi. Sa che la città le vuole bene». Pagina 42 di 101 Pagina 6 htica: «Ammiro l'ala respensabile del Kb press unE II soler /,1 30/01/2012 Antonello Cherchi C'è un altro filo rosso che lega lo "spezzatino" di interventi di semplificazione approvati lo scorso venerdì dal Governo. Oltre allo slogan che ha accompagnato il parto della nuova manovra - "si snellisce per togliere di mezzo vincoli allo sviluppo e anche per eliminare spese inutili" - l'altro comun denominatore che unisce le tante novità (o almeno la maggior parte di esse) è il ricorso alle nuove tecnologie. Si può senz'altro azzardare che una delle espressioni più usate nel testo sia "modalità telematica". Di quella modalità non si può farne a meno se si vogliono velocizzare i cambi di residenza o gli altri certificati anagrafici, se si vuole realizzare la grande banca dati dei contratti pubblici, per iscriversi all'università senza muoversi di casa, se le amministrazioni devono parlarsi per evitare di controllare più volte una stessa impresa, se si ha l'ambizione di introdurre più trasparenza nel pubblico mettendo a disposizione dei cittadini determinati documenti, se si punta ad accelera i tempi con cui comunicare con gli uffici, se si vogliono effettuare tutti i pagamenti con l'Inps facendo a meno di contante e assegni. Per quanto non ci sia - come invece è successo in presenza di altre operazioni di semplificazione -una norma ad hoc che inviti al taglio della carta, la sostanza non cambia: nei rapporti tra le amministrazioni e tra queste e i cittadini o le imprese si dovrà sempre di più ricorrere alla tecnologia. Ecco perché nel decreto c'è una particolare attenzione all'agenda digitale, che dovrà puntare soprattutto a colmare quel divario di cui ancora risentono milioni di cittadini, quelli che vivono nei migliaia di centri in cui la banda larga non è ancora arrivata. Meno carta non significa solo procedure amministrative più spedite, ma anche costi ridotti. E così via al balletto di cifre che accompagnano ogni intervento di semplificazione che /4.w si rispetti: i cambi di residenza sprint faranno risparmiare alle amministrazioni 1,5 milioni l'anno (che salgono a io se si includono anche gli altri certificati), la banca dati dei contratti pubblici 1,3 miliardi (sempre l'anno) visto che una stessa società presenta in media 27 volte gli stessi documenti, con l'eliminazione del documento programmatico sulla sicurezza previsto dal codice della privacy le aziende eviteranno di spendere 313 milioni, la dichiarazione unica di conformità degli impianti termici farà risparmiare ai cittadini 5o milioni, la riduzione a una sola delle attuali varie autorizzazioni ambientali permetterà alle piccole e medie imprese di tenere in cassa 1,3 miliardi. Come si può notare, l'operazione di snellimento è trasversale: ci sono misure che riguardano più direttamente i cittadini, altre le imprese e altre ancora il funzionamento degli apparati pubblici. A ben 'guaidaté, Però, anche in questo caso le novità si concatenano e lo snodo dell'in- Agenda digitale • La Commissione Europea definisce Agenda Digitale la strategia per una fiorente economia digitale entro il 2020.11 piano europeo include100 azioni organiche raggruppate in 8 pilastri (dal Mercato unico digitaie a Internet u ltraveloce). Il Dl sulle semplificazioni dà il via all'agenda digitale per l'Italia, definendone la "road map", affidata a una cabina di regia. Punti chiave dell'Agenda sono: - Banda larga e ultra-larga; - Opendata (condivisone dei dati) -Cloud per le Pa -Smart communities, spazi virtuali in cui i cittadini possono scambiare opinioni e stimolare soluzioni condivise con le Pa tero sistema appare quello di un'amministrazione che deve essere in grado di rispondere alle sollecitazioni che il decreto legge introduce. A partire dal fatto che se gli uffici non sono in grado di attivare le tanto invocate "modalità telematiche", il castello crolla. E il passato è, in questo senso, generoso di esempi non edificanti, con inviti pressanti, ma inascoltati, rivolti alle pubbliche amministrazioni perché dialogassero con i cittadini e le imprese attraverso le nuove tecnologie. Ma non è solo il caso dell'e-government. Si prenda, per esempio, la previsione che il decreto contiene di far scendere in campo, qualora l'ufficio si dimostri sordo alle richieste del cittadino, un dirigente a cui l'amministrazione affida il compito di snellire le pratiche ritardatarie e che in caso di insuccesso incorre in sanzioni disciplinari e contai:ATI. Ma non esisteva già il responsabile del procedimento? Ci sono, invece, novità di più immediato impatto. Come il passaggio da annuale a biennale del bollino blu per le auto, la revisione veloce della patente per gli ultraottantenni da parte del medico unico e non di una commissione, la sostituzione delle autorizzazioni ambientali con le certificazioni Iso o Emas, i minori vincoli per diventare autotrasportatore, le procedure più snelle per avviare in maternità anticipata una lavoratrice, la cancellazione dei divieti di panificazione, le regole per assumere stagionali extracomunitari, la possibilità della vendita ambulante di prodotti agriColi grazie alla sola comunicazione al Comune, la riduzione degli oneri burocratici per somministrare alimenti e bevande nel corso di feste o sagre. Invece in altri casi - per esempio, il disboscamento delle autorizzazioni o la razionalizzazione dei controlli sulle imprese - l'intervento è, per ora, solo annunciato. Ci vorranno, infatti, nuovi provvedimenti perché si possa veramente apprezzare l'effetto di semplificazione. FAMIGLIE E I RESE: I TAGLI AI PESI SUPERFLUI Dal cambio di residenza agli appalti che cosa cambia con il Dl del Governo C. RIPRODUZIONE RISERVATA LIE ESE: LAI FEST. uni tnrgazt„, Pagina 43 di 101 press unE Il Sole/ /,1 30/01/2012 PERCORSO CON MENO OSTACOLI PERI CITTADINI... O DOCUMENTI Più VELOCI cambi cl i residenza avranno effetto giuridico immediato. Inoltre, l'utilizzo della modalità telematica nello scambio di dati fra pmminisoazisin rende p in veloce 1,a trasci z o ne dltri ari anduraf nd, some i certificati di rp4.soitaz e quelli di reau imome P •• II DISABILI • • • O COMUNICAZIONI NELLA FA Le Pa devono parlarSi sempre di più e condividere, utilizzando le nuove tecnologie (tre coi il dor& i dati di cui dispongono, in nome delle trasparenza, parte di quei dati devono e.sseremezsi a dispesizione, attraverso la rete, anche dei ci oddini I verbali delle commissioni mediche sostituiscono le attestazioni medico legali richieste, ad esempio, per ii rilascio del contrassegno di invalidità per il parcheggio, per usufruire dello sconto Iva sull'acquisto di veicoli per disabili, per l'esenzione dal bollo auto e dall imposta di trascrizione al Pra in caca di passagou ci proprietà O DOCUMENTI DI IDENTITÀ La scadenza viene fatta coincidere .con quella del compleanno. In questo modo ricordarsi di rinnovare ildocumentosarà più semplice e si eviteranno disawenture, come quella di presentarsi al check indi un volo con il documento scaduto O BOLLINO BLU E PATENTE Il bollino blu viene legato alla revisione dell'auto: Quattro anni dall'acquisir , e poi ogni due anni, Più facile irrinciovU delle patenti degli ultra ottantenni: ci si potrà rivolgere c un medico e non solo alla rnmemssione medica O UNIVERSITÀ L'Rrncone wersite dovrà r effettuata esch sivamente pervia telematica,rramne ur ocrtple unica (in Lingua italiana e inglese) cove gli studenti pot rar 'no reperire tutti i dati utili per rise trio' ie. D9013 it libretto universitano d'iventere elehronizo O CONTROLLORI O CONCORSI Le domande per partecipare a concorsi banditi dalle anrr ninistrazioni pubbliche centrali dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica. I bandi che non rispetteran no questa condizione saranno dich ia reti golfi Pagina 44 di 101 ittnidinie'rnpresesaran ru p - i limi nel buon , c ■ er(=ro delle ai. mnisbazieni.Afronted- unrita•co. potranno rivolgersi a un ningc.nre l nreventivamente iato) c he tad provveeere in tempi iire, i li aso con Jar's, rischierà sanzioni ( cup bari e contabili LIE ESE: LAI FEST. !LI press unE Il Sole12 30/01/2012 V ... E PER LE AZIENDE O AUTORIZZAZIONI RMri Via alla sperimentazione che dovrà portare all'individuazione delle autorizzazioni da mantenere in vita e di quelle da unificare o abolire. Le autorizzazioni sopravvissute dovranno, poi, essere ben differenziate: imprese e cittadini devono capire chiaramente se un'attività richiede un tipo di via libera piuttosto che un altro o non lo richiede affatto O CERTIFICATI AMBIENTALI Per le piccole e medie imprese arriva un'unica autorizzazione ambientale. Le imprese in possesso di determinate certificazioni Iso o Emas possono sostituire le procedure di autorizzazione ambientale con l'autocertificazione, *che avrà valore per le attività oggetto delle certificazioni O CONTROLLI ■1111111111 NE Devono essere ispirati alla p róporzionalità e semplicità e devono ave re come presupposto il coordinamento tra le amministrazioni, così da evitare duplicazioni di verifiche. Sul sito impresainungiorno.govitdeve essere pubblicata la lista dei controlli, sulla base di dimensione e attività dell'impresa. Sono soppressi i controlli per te imprese in possesso della certificazione [so o equivalente fl APPALTI Viene istituita la banca dei contratti pubblici,in cui confluiscono i dati delle società che partecipano agli appalti pubblici. In questo modo le amministrazioini non hanno bisogno di chiedere ogni volta gli stessi documenti ai partecipanti alla gara. Il nuovo database sarà realizzato presso l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici Tutela del paesaggio. Riparte il confronto con le autonomie Una corsia veloce per i piccoli interventi E una delle semplificazioni più delicate, che nel passato meno recente ha generato scempi ed ecomostri. Allargare le maglie della tutela del paesaggio può, infatti, essere un'operazione a rischio, che mette a repentaglio le zone protette del Paese. Questa volta il ministero dei Beni culturali si è, però, mosso guardando a quanto fatto nel 2010, quando con il decreto 139 si snellirono le procedure per gli interventi di lieve entità nelle aree vincolate. In quell'occasione si individuarono 39 piccole opere che potevano beneficiare della corsia veloce per ottenere l'autorizzazione paesaggistica prevista dal codice dei beni culturali (Dlgs 42/2004). Già allora c'era la volontà di allargare l'elenco e il ministero iniziò anche il confronto con le regioni e gli enti locali, ma poi non se ne fece nulla, complici i ricambi al vertice di via del Collegio Romano e le più generali vicissitudini governative. Venerdì, però, il ministero è ritornato all'attacco e ha ottenuto di inserire nel decreto legge una norma che assegna ai Beni culturali il compito di rivedere, entro un anno, il Dpr 139 e l'annesso elenco di interventi di lieve entità. A breve, pertanto, ripartirà il tavolo di Pagina 45 di 101 confronto con le regioni, i comuni e le province. Sempre in materia di tutela storico-artistica, il nuovo decreto legge contiene una disposizione che accelera le procedure per la verifica dell'interesse culturale degli immobili pubblici. Accertamento a cui sono subordinate da tempo tutte le strutture dell'amministrazione destinate a essere vendute e che possono andare sul mercato solo se viene escluso un valore storico-artistico. Verifica finora appesantita da vari passaggi, che ora si intendono snellire. Si tratta, però, di un intervento annunciato, perché per apprezzare la semplificazione si dovrà anche in questo caso attendere un decreto dei Beni culturali da mettere a punto nel giro di due mesi. A.Che. & RIPRODUZIONE RISERVATA press unE II soler /,1 30/01/2012 IR III MI AUTOTRASPORTATORI Niente esame di idoneità professionale per chi ha un diploma e per chi ha diretto in maniera continuativa per almeno dieci anni un'impresa del settore. Inoltre, i tachigrafi andranno tarati ogni due anni (oggi l'obbligo e annuale) O LAVORO Più snelli i contratti di soggiorno per lavoro subordinato. La comunicazione obbligatoria assolve anche agli obblighi di comunicazione della stipula del contratto. Cambia anche la norma sull'astensione anticipata dal lavoro per gravidanza. I e procedurevengnno ora trasferite a livello locale 11.1101,11111. 01 * .3.111.114 M 114 ,11, 1 I:I IIIIYI AGRICOLTORI 11M001111 * 111 11.1 MA1011111 11"“•“ 11-11 il ** ”101111 Semplificate le procedure per esercitare, da parte degli imprenditori agricoli, l'attività di vendita diretta in forma itinerante,: basta la comunicazione al comune dove ha sede l'azienda agricola. L'attività può partire dal giorno dell'invio della comunicazione (;) 1111111 ■■111M O SAGRE E FIERE PRIVACY Vendere alimenti e bevande Scompare l'obbligo annuale di predisporre il documento programmatico sulla sicurezza, previsto dal codice della privacy perle aziende che trattan o i dati personali mediante strumenti elettronici per sagre e fiere richiede solo la segnalazione certificata di inizio attività. Non è necessario possedere i requisiti finora richiesn, tra cui l'aver freq uentato un corso di formazione o il possedere un diploma o, ancora, l'aver lavorato peralcuni anni nelsettore Segnalazione certificata. L'avvio dei cantieri Allegati al minimo per la Scia in edilizia Mon poteva mancare la Scia. ■I Il decreto semplificazioni è il quarto provvedimento in meno di due anni a correggere le regole sulla segnalazione certificata di inizio attività (Scia, per l'appunto), il documento che consente di avviare i cantieri senza dover attendere i 3o giorni richiesti con la vecchia denuncia d'inizio attività (Dia). Questa volta si precisa che la Scia deve essere corredata dalle attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati solo «ove espressamente previsto dalla normativa vigente». Un'aggiunta che suonarivolta a quegli uffici comunali che continuano a chiedere progetti e prospetti a propria discrezione. D'altra parte questa non è certo la prima puntualizzazione rivolta agli enti locali. Subito dopo l'emanazione del Dl 78/to - che ha introdotto la Scia nell'ordinamento italiano - diverse regioni avevano contestato in radice la sua applicabilità all'edilizia. E da lì si era arrivati alla legge io6/u, la norma di conversione del decreto sviluppo (Dl 70/11), che ha chiarito la possibilità di utilizzare la Scia anche per i cantieri. La manovra di Ferragosto (Dl 138/u) ha poi specificato che la Scia non è Pagina 46 di 101 direttamente impugnabile: i vicini che vogliono bloccare i lavori, al massimo, potranno ricorrere contro l'eventuale inerzia del Comune che non controlla le opere. Il decreto semplificazioni si occupa anche della Scia per le imprese, stabilendo che entro fine anno il Governo individuerà le attività soggette a Scia, quelle soggette a comunicazione e quelle libere. Di fatto, è uno schema analogo a quello che si è delineato negli ultimi due anni per l'edilizia, dove si va dal permesso di costruire, alla Scia, alla comunicazione al Comune (semplice o asseverata, prevista dal Dl 40/2010), per finire con l'attività libera. E chissà che non sia l'occasione per semplificare ancora il settore delle costruzioni. C.D.O. O RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 Dichiarazione unica. Attesterà la conformità dell'impianto Riscaldamento a norma con un solo modello L e semplificazioni entrano anche in casa. Il provvedimento approvato venerdì scorso dal Governo promette una riduzione dei documenti che attestano la regolarità degli impianti di riscaldamento. Il via libera degli installatori sarà contenuto in un unico modello rispetto agli attestati attualmente previsti. Saranno i ministeri dell'Arribiente e dello Sviluppo economico a definire i contorni della dichiarazione unica di conformità. Quando la modifica diventerà pienamente operativa, resterà comunque l'obbligo di presentare l'attestato per ottenere il certificato di agibilità del Comune o in caso di allacciamento di una nuova fornutura di gas, energia elettrica e acqua. L'altro grande cambiamento in arrivo riguarda box e posti auto. Quelli realizzati negli edifici esistenti potranno essere venduti anche separatamente dall'appartamento di cui sono pertinenza. Ma attenzione, il nuovo proprietario non potrà cambiarne destinazione: in pratica, rimarranno una pertinenza anche se di un'altra unità immobiliare. Non saranno, invece, vendibili separatamente i parcheggi Pagina 47 di 101 realizzati nel sottosuolo e acquistati in diritto di superficie per un massimo di 90 anni. Altre semplificaziorii toccano l'edilizia in senso un po' più ampio. L'abilitazione delle imprese agli impianti riguarderà tutti i tipi di edifici a prescindere dalla loro destinazioni d'uso. Infine il decreto rende meno complesse le procedure di estinzione dei mutui per le cooperative edilizie. In sostanza il ministero delle Infrastrutture potrà procedere con il pagamento dei conguagli dei contributi previsti da leggi degli anni Settanta. Saranno necessarie la certificazione fornita dalle banche e le autodichiarazioni dei soggetti che hanno ricevuto i prestiti relative al possesso dei requisiti richiesti. G.Par. 10 RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 Sfida infinita a eccessi di burocrazia Autocertificazione e silenzio-assenso: risultati non sempre in linea con le aspettative Marcello Clarich Giuliano Fonderico Da oltre vent'anni le semplificazioni amministrative si sono susseguite a ondate. L'ultima, avviata in questi giorni dal ministro per la funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha dunque alle spalle una serie molto corposa di tentativi, riusciti solo a metà, di disboscare la giungla degli adempimenti burocratici che soffoca cittadini e imprese. In realtà, l'uovo di colombo in materia di semplificazioni risale a quasi mezzo secolo fa ed è contenuto in una norma sull'autocertificazione (legge n. 15/1968). Questo strumento evita ai cittadini la necessità di correre da un ufficio all'altro per procurarsi attestati e dichiarazioni volte a dimostrare il possesso di requisiti necessari per ottenere dall'amministrazione il rilascio di un'autoPOTATURA Un altro filone di interventi consiste nella deleghe al Governo per il taglio dei procedimenti con atti di delegificazione PARADOSSO È stato stabilito che i certificati rilasciati da un ufficio pubblico non hanno valore giuridico nei rapporti con altri uffici,„,,,„ rizzazione, di una licenza, odi altro atto amministrativa; chiesto per poter intraprefid re un'attività. L'uovo di colombo consiste in due passaggi: costringere gli uffici ad accettare una autodichiarazione dell'interessato, con la previsione di sanzioni penali in caso di comunicazione di dati falsi; richiedere agli uffici di compiere verifiche almeno a campione sulle autocertificazioni richiedendo agli altri uffici che detengono le banche dati di confermane la correttezza. Rimasta per decenni ibernata, l'autocertificazione è stata rilanciata dalla legge generale sul procedimento amministrativo (n. 241/1990) imponendo alle amministrazioni di adottare entro sei mesi le misure organizzative idonee a garantire l'applicazione della legge del 1968. Ma la pigrizia delle amministrazioni e la scarsa capacità di comunicare tra loro ha reso poco efficace anche questo rilancio. Alla fine si è dovuti a ricorrere a misure drastiche come quelle introdotte nell'ultimo anno sulla cosiddetta "dee ertificazione" (legge n. 183/2on, articolo 15), oggetto anche di una circolare recente del ministero per la funzione Pubblica. In base a esse i certificati rilasciati da un ufficio pubblico hanno valore giuridico solo nei rapporti tra privati e non in quelli con uffici pubblici e questa specificazione deve essere riportata nel certificato. A ben vedere, si tratta di un paradosso. Un altro filone di interventi legislativi in tema di semplificazione consiste nella serie di deleghe concesse dal Parlamento al Governo per la "potatura" dei procedimenti amministrativi operata con regolamenti di delegificazione. L'idea di fondo è di prendere tutte le norme che disciplinano una particolare autorizzazione, licenza o altro atto amministrativo e sfrondare qua e là qualche parere, nullaosta o altro adempimento previsto. Può essere introdotto anche il cosiddetto silenzio-assenso, prevedendo che se entro un termine certo l'amministrazione non rilascia l'atto richiesto, quesfultimo è come se fosse rilasciato e il privato può intraprendere l'attività. Questa idea era già enunciata nella legge finanziaria per il 1994 (la 537/1993) nell'ambito delle riforme avviate dall'allora ministro per la Funzione pubblica, Sabino Cassese. Il programma di revisione ha preso poi piede con le riforme Bassa- nini (leggi n. 59/1997, n. 127/1997, n. 50/1999). Quest'ultima legge introduceva addirittura una legge annuale di semplificazione, preannunciando così "onde" piùregolaripertéa.. -lizarequstopg.Ad esempio, la legge n. 34o/z000, una di queste "'leggi annuali" ). ha aggiunto altfrtnriieéitiniénir da semplificare. In totale circa 150 procedimenti sono stati sottoposti a cura dimagrante. Un'occasione in gran parte sprecata è stata invece il recepimento della direttiva servizi (direttiva CE 20°6/123, recepita con il d.lgs. n. 59/2010) ch9revedeva ancora una volta una revisione di tutti procedimenti autorizzatori statali e regionali. Il Governo in carica intende ora partire con un nuovo programma di semplificazioni. Restano però due problemi. Il primo è quello di evitare le leggi che introducono nuove complicazioni. Negli anni passati quest'ultime sono state più numerose degli interventi di semplificazione, con un saldo dunque negativo. Il secondo è che le ondate di semplificazioni lasciano sulla sabbia "detriti" sotto forma di leggi e leggine che le prevedono e che hanno esaurito i loro effetti. Tutte leggi che appesantiscono il carico di norme formalmente vigenti, ma del tutto inutili. Ma questo è un altro tema. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 4 nita agli eccessi di burocrazia, Pagina 48 di 101 press unE o Soie/2 30/01/2012 CDIS La giungla dei rimedi La lotta alla burocrazia dalla prima norma che già nel1968 aveva previsto l'a utocertificazione sino alla più recente Legge di stabilità che ha sancito la validità e uti lizza bi lità dei certificati solo nei rapporti tra privati. Per ogni intervento è indicato provvedimento di riferimento, l'oggetto e le principali novità introdotte 2000 OGGETTO Documentazione amministrativa e sulla legalizzazione e autenticazione di firme 1990: .fer,i9 :24:;;;:.::. Dpf n 445 PRINCIPALI MISURE Dichiarazioni sostitutive delle certificazioni e 'degli atti di no Lorietà, divieto per le Pa di chiedere atti o certificati su fatti, stati e qualità personali PRINCIPALI MISURE OGGETTO .fr•gly Testo unico in materia Semplificazionedella documentazione di documentazione amministrativa amministrativa e documento informativo (capo • II); c.ertificati, dichiarazioni sostitutive, acquisizione d'ufficio dei documenti in possesso della pubblica amministrazi o rae (capo III) Qualità della Registro i nformatico degli ad empi menti amministrativi per le imprese (articolo 16) regolazione, riassetto riormativo e attestati in documenti già in possesso o che nse stesse sía no tenute a certificare (a rticoli 1-10) codificazione - legge di se m plificazi one 2001 Procedimento amministrativo e - .diritto di accesso ai u menti ';'amininistrativi Autocertificazioni p obbligo di acquisizione d'ufficio di atti, stati e qualità risultanti da atti in possesso della pubblica amministrazione Codice dell'amministrazione digitale Pagamenti informatici, sportello unico, registro informatica degli adempimene' per le imprese (capo I); documento informatido (capo -Misure di finanza pubblica Regolamenti ci elegificanti di semplificazione dei procedimenti amministrativi (articolo 2 e alt. el. Semplificazione e Riassetto normative per materie (capo I); semplificazione degli ade m pi menti a ni Ministrativi delle imprese e rafforzamento dello sportelli) unico per le attività produttive (articolo 5); atti notarili (a rticolo 12) (articoli18 e 30) riaSsetto normativo per [inno 2005 n.4) • 3- r Funzioni e compiti a Aegioni ed enti locali, per la nferma della Pa e per semplificazione amministrativa Va dita degli atti. dati e docuirienti formati dalla Pa e dai privati con strumenti informatici o telematici (art. 15); ddl per la legge di semplifidazione (art. 20); regolamenti delegificanti di soppressione e semplificazione dei procedimenti (art. 20) C ornpetitività, semplificazione, finanza pubblicb, perequaZione tributaria Snellimento attività amministrativa e dei procedi menti di decisionee di controllo Regolamenti delegificanti per la semplificazione dellenorme sulla documentazione amministrativa (articoli 1); stato civile e certificati anagrafici (articolo 2); formalità per la Partecipazione ai concorsi pubblici (articOlo 3) Sostegno famiglie, lavoro, occupazione e impresa- Funzione anti-crisi quadro strategico nazionale Obbligo di usare la posta elettronica certificata' per le pubbliche amministrazioni; semplificazioni perfamìglie e imprese; regole sulla conservazione informatica di atti,', documenti, libriconta bili (artico 116 elt-bis) Funzioni e compiti amministrativi delb Stato a regioni ed enti Sportello unico per le attività produttive (articoli Attuazione della direttiva «Servizi» Sportello un'e (articoli 25-26) et 185 23-24) M i SUIS'ZiOne e riduzione degli oneri amministrativi (articolo 25); durata e rinnovo carta d'identità (a rticolo 31); semplificazione disciplina i nstillazirine impianti negli edifid (articolo 35); inipresa in un giorno e sportello unico (a rticolo38) ;'• legge 59/197 Delegificazione e testi unici di norme su procedimenti ammi nistrativi-legge di semplificazione1998 Rego la meriti delegificantcdi semplificazione _ articolol); relazione annuale di semplificazione (artkolo 2); analisi di impatto della regolazio n e (articolo 3) Tutela della libedà Delegificazione norme per Regolamenti delegificanti di semplificazione (articolo 1), dichiarazioni sostitutive (articola 2), delega ai Comuni per il rilascio dei passaporti (articolo 4) Legge di stabilità, 2012 semplificazione procedimenti d'impresa -Statuto delleimprese Riduzione e compensazione degli onett„' informativi, regolaturi e amministrativi (articoli 7-8) Norme in materia di certificazieni e a utodic hi a razioni (le certificazio n i della pubblica a m mi nistrazio ne sono valide e utilizzabilí solo nei rapporti tra privati; articolo 15) amministrativi Pagina 4 mamMt nita i ecce,,i di tatroeram Pagina 49 di 101 press unE II Sole/2 30/01/2012 I tentativi del Governo Berlusconi. Con l'operazione Calderoli eliminati 400mila testi inutili Dal «taglia leggi» alla Conferenza di servizi La semplificazione della macchina amministrativa non nasce con il governo Monti. L'esecutivo Berlusconi aveva già provato a sconfiggere il mostro a tre teste delle lungaggini pubbliche. Con esiti, per la verità, alterni. Il protagonista di quell'azione è stato l'ex ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. E il suo pezzo forte è stato senza dubbio il "taglia leggi", che in due anni ha prodotto, in varie tappe, una potatura di circa 400mila testi inutili. La partenza è stata ad agosto del 2oo8 (DI u2/2oo8) con 7mila norme; poi a dicembre dello stesso anno ne sono saltate altre 27mila (Dl 2oo/2oo8). Ma 'il colpo più pesante è stato assestato a dicembre del 2010 con il taglio di 35mila atti primari (D1212/201o) e con l'abrogazione di 133mila atti di natura secondaria (Dpr 248/2010). Ma non ci sono state solo potature. Il governo ha prodotto anche codici e testi unici di riordino di diverse materie: ordinamento militare, processo amministrativo, turismo, attività agricola, antimafia. Il secondo capitolo è stato dedicato al procedimento amministrativo. Qui la parte del leone è svolta dalla riforma della Conferenza di servizi, lo spauracchio e, spesso, il cimitero di molte opere pubbliche italiane. E, sempre in tema di Pa, è stato riformato lo Sportello unico per le attività produttive (Suap). Un provvedimento di scarso successo, visto che il decreto di oggi è tornato a semplificare, per l'ennesima volta, la vita delle imprese. Qualche ritocco ha subito anche il Codice dei contratti pubblici, con il decreto sviluppo di maggio 20ll. Hanno avuto esiti alterni anche gli interventi in materia di edilizia. È andato bene il Dl 4o/201o, che ha aumentato il perimetro delle attività che è possibile svolgere senza autorizzazioni specifiche, mentre il Dl 78/2010 ha creato, con la cosiddetta Scia (il titolo abilitativo che ha sostituito la Dia) un vero e proprio mostro giuridico, oggetto per mesi di convegni, chiarimenti e circolari. Gi. L. N, RIPRODUZIONE RISERVATA i Pagina 4 nita agli eccessi di burocrazia, Pagina 50 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 Un primo passo che non risolve il rebus er sbloccare la montagna di debiti arretrati siamo per ora solo al primo passo. L'articolo 35 del decreto liberalizzazioni introduce una novità di tutto rilievo, ovvero la possibilità per i creditori delle amministrazioni statali di richiedere il pagamento in titoli di Stato. Tuttavia il meccanismo che il Tesoro metterà a punto per evitare ripercussioni sul debito pubblico non è ancora noto nei dettagli. Né appare all'orizzonte una soluzione per i debiti di Regioni ed enti locali, che sono fuori dall'attuale perimetro della norma. In questo modo è destinato a pesare ancora fortemente sulle imprese l'arretrato accumulato nelle forniture per la sanità. Il plafond messo a disposizione dal Dl ammonta a 5,7 miliardi. In particolare, una dote fmo a 4,7 miliardi è destinata all'estinzione dei crediti connessi a transazioni commerciali per l'acquisizione di servizi e forniture, iscritti quali residui passivi perenti, p mentre un massimo di un miliardo è messo a disposizione per rimborsare forniture relative a consumi intermedi al 31 dicembre 2ou. All'interno della torta da 4,7 miliardi, 2,7 miliardi (attinti dalle risorse relative a rimborsi e compensazioni di crediti d'imposta) vanno a integrare i fondi speciali per la reiscrizione dei residui passivi perenti di parte corrente e in conto capitale. Sarebbero invece due i miliardi per l'estinzione dei crediti tramite titoli di Stato. Ma lo scenario dovrebbe risultare alla fine più aperto di quanto appaia a prima vista. Perché lo stesso articolo 35 spiega che quest'importo può essere incrementato con corrispondente riduzione della quota di 2,7 miliardi. Per capire però come si articolerà l'intervento, bisognerà attendere le mosse del Tesoro. Come creare dei titoli specifici per il pagamento dei debiti senza comportare un aggravio sulle emissione nette? E un vero rebus. Ecco perché si affaccia l'opzione di una sorta di «buy back» da parte del Tesoro: fare leva sul fondo di ammortamento per riacquistare dal mercato 2 miliardi di titoli di Stato e riemetterli con destinazione specifica per le imprese creditrici. Pagina 51 di 101 C RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 Pagamenti della Pa procedura unica Allo studio un sistema per portare le amministrazioni a utilizzare le stesse modalità Rosalba Reggio **2 Un'unica procedura per ogni amministrazione. Il lavoro del governo Monti in tema di pagamenti della Pa si articola intorno alla semplificazione e all'uniformità dei processi. Se la prima mossa dell'esecutivo si è concentrata sul debito accumulato nel passato - con lo stanziamento di 5,7 miliardi impegnati per iniziare a erodere una parte dell'enorme debito accumulato con le imprese, ben 7o miliardi - e la seconda punterà ad anticipare il recepimen to della normativa europea sui pagamenti, la terza si concentrerà sulle technicalities. Preso atto che la crescita delle imprese non potrà prescindere da una radicale riforma dei tempi di pagamento della Pa, Sviluppo economico ed Economia sono al lavoro per identificare la strada da percorrere per rispettare i nuovi parametri. La centralizzazione della tesoreria, per esempio, è stato il primo passo in questa direzione. La fase di studio metodologico si articola intorno a tre ambiti di intervento. La semplificazione innanzitutto. L'obiettivo dei due ministeri è infatti quello di ordinare l'iter deipagamenti, uniforman- do le procedure per tutte le amministrazioni. Non solo: alla luce dei nuovi tempi si rende necessaria una sostanziale revisione del sistema di gestione delle fatture, per arrivare a processi più efficienti. L'altro intervento potrebbe riguardare una gestione più razionale del rapporto tra competenza e cassa, nel bilancio pubblico. A oggi, ottenutala competenza, quindi il permesso a spendere, per disporre della cassa, cioè del deharo reale, i tempi sono lunghissimi. Allo studio, poi, anche un meccanismo di premialità per le amministrazioni virtuose. Insomma le ipotesi su cui sta lavorando l'esecutivo sono diverse, ma le imprese cosa chiedono? «Innanzitutto che si arrivi finalmente alla compensazione totale tra debiti e crediti della pubblica amministrazione spiega Ambra Redaelli, presidente del comitato regionale Piccola Industria e responsabile credito per Confindustria Ldmbardia - attraverso 1T24». L'obbligo, chiesto a gran voce dal mondo delle imprese e previsto dalla legge 122 del 2010, non è di fatto applicato per mancanza di decreto attuativo. Anche la certificazione dei crediti, che consente alle imprese di incassare da banche o intermediari finanziari il credito vantato con la Pa è, nella sostanza, inefficace perché non estesa alla Sanità e non consentita a enti commissariati, in gestione commissariale o a Regioni sottoposte a piani di rientro dei deficit sanitari. In pratica, strumenti per lo più inutilizzabili. Se, dunque, il governo Monti si muove per accelerare il rece- SOLUZIONI POSSIBILI Attivare linee specifiche e dedicate allo smobibzzo delle risorse presso le banche mediante accordi che'preveda no costi limitati pimento della direttiva pagamenti, difficile non immaginare un percorso a ostacoli per la sua realizzazione. Già con il precedente governo, infatti, la Ragioneria dello Stato si era espressa in modo chiaro sul tema, chiedendo l'attuazione a ridosso della scadenzà imposta dall'Europa. La strada'Ciéll'anticipo, però, è considerata percorribile dalle imprese. «Nell'impossibilità di recepire immediatamente la direttiva - aggiunge Redaelli -, che prevede il pagamento in 6o giorni, si potrebbe recepire l'obbligo gradualmente, fissando un limite oltre il quale non sia possibile dilazionare - per esempio: da marzo a i8o giorni, da luglio a 90 e così via - e introducendo la certificazione obbligatoria di tutti i debiti. Inoltre andrebbe reso automatico il pagamento degli interessi di mora, che restano comunque un risarcimento all'impresa e attivano un principio di reciprocità e di equità». Le soluzioni proposte dalle imprese contro i ritardi dei pagamenti non si fermano qui. Da più parti, infatti, è arrivato l'invito ad attivare linee specifiche e "dedicate" allo smobilizzo e ai pagamenti della pubblica amministrazione pressa gli istituti di credito, mediante accordi specifici che prevedano costi limitati, semplicità di utilizzo e garanzie automatiche. Oppure, per iniziare a pagare il vecchio debito, è stato chiesto di consentire di smobilizzare il credito alle banche, mettendo a disposizione un sottostante attraverso la Cassa depositi e prestiti e il Fondo di garanzia, mediante la certificazione dei debiti. O RIPRODUZIONE RISERVATA a-i e a a:proce uraumca Pagina 52 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 Lo Stato con le aziende ha un debito di 30 miliardi Andrea Curiat Tra i 3o e i 5o miliardi di euro. A tanto ammonta il debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese italiane, al netto dei pagamenti dovuti dalle Asl e dalle aziende ospedaliere ai rispettivi fornitori. Infatti è il sistema sanitario a pesare in maggior misura sugli arretrati pubblici. Nei primi nove mesi del 20u, le sole Asl hanno superato la quota dei 4o miliardi. fi 50% circa dei 7o-90 miliardi in cui si stima ammontare il debito della Pa verso le aziende. Una cifra enorme, soprattutto se si pensa che in tutta Europa i crediti arretrativantati dalle imprese ammontano at8o miliardi circa. L'Italia, in altre parole, genera da sola la metà dell'insoluto europeo. Il debito (che corrisponde a sei punti del Pil nazionale) si è andato accumulando negli anni a causa dei crescenti ritardi nei pagamenti pubblici alle imprese fornitrici di beni e servizi. In Germania chi lavora per la pubblica amministrazione si vede saldare il dovuto dopo una media di 35 giorni. Nel Regno Unito si sale a47 giorni e in Francia si arriva a 64, ma nessuno Stato è confrontabile con l'Italia in termini di ritardo nei pagamenti: i bonifici pubblici impiegano ben i8o giorni per essere versati, secondo stime della Cgia Mestre. Alle piccole imprese va un po' meglio, forse perché i singoli importi sonq, più contenuti. Secondo una recente indagine effettuata da Fondazione Impresa su un campione di mille imprese, le realtà con meno di zoo addetti riescono a riscuotere i pagamenti in "soli" no giorni. Un problema diffuso, perché il 13,1% delle piccole imprese intrattiene rapporti commerciali con la Pa. Per confronto, i clienti privati impiegano in media 86,5 giorni per pagare: un mese e mezzo in meno degli enti pubblici. La recessione ha accentuato i ritardi: nel secondo semestre dell'anno scorso, il tempo di pa I numeri gamento dela Pa si è allungato di quasi un mese. Tra le aziende che vedono i maggiori ritardi figurano quelle dell'artigianato, per le quali oc corrono 125,2 giorni, e dei servizi, che aspettano 119,8 giorni prima di incassare il dovuto. Per il settore commerciale si parla invece di 85,4 giorni, il tempo minore in assoluto. Nelle transazioni commerciali tra soggetti privati, le imprese artigiane soffrono di più (n7,5 giorni); subito a seguire la piccola impresa manifatturiera (102,3 giorni), i servizi (72,5 giorni) e il commercio (36,3 giorni). La crisi si e fatta sentire anche in questo caso e nel secondo semestre dell'anno tempi medi di attesa sono aumentati di 32,7 giorni: più che per i pagamenti pubblici La situazione, hírece, degenera se si guarda alle Asl, che possono arrivare ad accumulare ritardi anche di 925 giorni, due anni e mezzo, come accade in Calabria; o di 800 giorni circa, come nel caso del Molise e della Campania. Il record negativo spetta alle aziende sanitarie di Napoli, conun iperbolico periodo di attesa di quattro anni e mezzo, mentre la media del Sistema sanitario nazionale è di 299 giorni. IO RIPRODUZIONE RISERVATA tti Pagina 53 di 101 . e a a:proce uraumca press unE Il soler /,1 30/01/2012 I1MllifMl.I'IERI lea11101111 La normativa ► Il decreto liberalizzazioni 4,7 miliardi --M di cui 2,7 Si tratta di debiti che verranno estinti per cassa e copriranno i crediti connessi a transazioni commerciali per l'acquisizione di servizi e forniture 2,0 Si tratta di debiti che verranno estinti attraverso titoli di Stato e copriranno i crediti connessi a tranzazioni commerciali per l'acquisizione di servizi e forniture i miliardo Copertura Si tratta di fondi che arriveranno dall'Agenzia delle Entrate-Fondi di bilancio e da risparmi sul debito pubblico del 2012 tiene I fondi saranno destinati a pagare spese relative a consunsi intermedi maturati al 31.12-2011 ►> Certificazioni dei crediti Si tratta di una norma che prevede che su istanza del creditore di somme duvute per somministrazione, forniture e appalti, le regioni e gli enti locali certifichino, entro 30 giorni dal rcevimento dell'istanza, se il credito di un'impresa nei confronti della pubblica amministrazione sia certo, liquido ed esigibile per consentire al creditore la cessione pro soluto a favore di banche o intermediari finanziari riconosciuti dalla legislazione vigente A che potino è La cessazione dei crediti oggetto di certificazione avviene da tempo ma ha avuto un impatto minimo perché non è mai stata estesa alla Sanità. Nell'enorme debito accumulato negli anni dalla Pa, infatti, la componente maggiore è data appunto dai debiti in campo sanitario. La certificazione non può essere rilasciata da Enti locali commissariati o in gestione commissariale e dalle regioni sottoposte ai piani di rientro dai deficit sanitari Compensazioni ho cos'e,a. Si tratta di una norma che consente la compensazione tra debiti e crediti nei rapporti tra Pa e privati. In sostanza, l'impresa che vanta un credito con l'amministrazione pubblica, può compensare lo stesso sottraendo l'importo vantato dalla imposizione fiscale. Facile immaginare l'impatto positivo di questa norma alla luce del debito accertato della pubblica amministrazione con le imprese private, pari a circa 70 miliardi di euro. punto e„, L'obbligo è contenuto nella legge n.122 del 30/7/2010 ma, di fatto, non è applicato. Per le imprese pesa soprattutto la mancata attuazione della norma prevista nella manovra estiva dello scorso anno in base alla quale a decorrere dal 2011 sarebbe stato possibile compensare i debiti erariali con i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. La, norma, inserita anche nella prima versione dello Statuto per le imprese, è stata poi stralciata dalla Ragioneria dello Stato per mancanza di copertura finanziaria La direttiva e. Si tratta della direttiva europea Psd (Payment Service Directive) 2011/7/Ve, che pone dei vincoli sui tempi di pagamento. La direttiva andrebbe recepita dagli Stati membri entro il 16 marzo 2013. Nel caso di rapporti tra privati i tempi definiti dalla norma sono di 30 giorni , salvo diversa trattativa privata. In caso di rapporti tra pubblica amministrazione e privati sono di 30 giorni, estensibili a 60, ma questo limite non può essere derogabile. he punto e.La direttiva, come stabilito dallo Statuto per le imprese, dovrà essere recepita entro 12 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dello stesso, quindi entro il 15 novembre 2013, il governo Monti ha annunciato un'accelerazione del recepimento , Pagina 54 di 101 Le strade ► Cosa chiedono le imprese Per i detell Ithr, Consentire la compensazione dei creditRIva, Inps, Inali, ritenute d'acconto, Iran) nell'F2/4 Nell'impossibilità di recepire immediatamente la direttiva, che prevede 60 giorni, si potrebbe recepire gradualmente, fissando un limite oltre il quale non sia possibile dilazionare (per esempio: da marzo a 180 giorni, da luglio a 90 e così via) e introducendo le certificazioni obbligatoria di tutti i debiti Rendere automatico il pagamento degli interessi di mora, che restano comunque un risarcimento all'impresa ed attivano un principio di reciprocità e di equità Attivare linee specifiche e dedicate allo smobilizzo e al pagamenti delta PA presso gli istituti di credito, mediante accordi specifici che prevedano costi limitati, semplicità di utilizzo e garanzie automatiche - per il votalo detPta Consentire di smobilizzare il credito alle banche mettendo a disposizione un sottostante attraverso la Cassa Depositi e Prestiti e il Fondo di Garanzia per cominciare a recuperare il vecchio debito mediante la Certificazione dei debiti Il lavoro del Governo Centralizzazione della tesoreria per dare ordine all'iter dei pagamenti dei debiti. L'obiettivo è arrivare ad una uniformità di procedure di pagamento dell'amministrazione centrale e di quella periferica Nel bilancio pubblico, allineare competenza e cassa, per ridurre i tempi di pagamento Revisione del sistema di gestione delle fatture per arrivare a procedure più efficienti Applicare un sistema di premialità verso le Amministrazioni virtuose tti e a a proce ora unica press unE Il Sole12 30/01/2012 Nuove generazioni, quattro pilastri per dare più piu chance Srl semplificate, bonus assunzioni, forfait al 5% e venture capital Francesca Barbieri Amedeo Sacrestano sa. Un poker d'assi per aspiranti Bill Gates. Dagli ultimi provvedimenti varati dal Governo arrivano nuove misure che allargano il range di strumenti che possono far decollare le start-up e dare una scossa positiva all'economia. Almeno sulla carta. Srl semplificata per under 35 e bonus assunzioni al Sud esteso fino al 2013 si affiancano alle agevolazioni fiscali per i novelli imprenditori (forfettone del 5% su redditi e addizionali), entrate in vigore a inizio anno, e agli incentivi agli operatori che investono in fondi di venture capital per avviare aziende innovative, previsti dalla Manovra estiva del 2011 (Dl 98). Riuscirà questo mix di interventi ad aumentare la presenza dei giovani capitani d'impresa sul mercato? Inbase agli ultimi dati di Unioncamere, gli under 3o alla guida di un'azienda rappresentano poco più del 5% del totale (si veda la tabella a lato), in lieve calo (-0,13%) rispetto a un anno fa. «Il Governo - commenta Stefano Manzocchi, direttore Luiss Lab of European Economics - sta facendo la sua parte per incoraggiare l'imprenditoria giovanile e rendere meno pesanti gli adempimenti burocratici: ora la palla passa alle banche che potrebbero attrezzarsi con task force dedicate alla valutazione del merito creditizio dei progetti dei giovani, per scoprire se al tavolo del poker ci sono solo bluff o giocatori con buone carte in mano». La Srl con capitale iniziale minimo di un solo euro non sposta infatti dì una virgola il problema chiave per chi non ha fondi propri: trovare finanziamenti dal sistema bancario. E con un patrimonio così basso è difficile aprire i rubinetti degli istituti di credito. «La questione - osserva Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale all'Università di Padova - è meno sentito dalle imprese ad alta intensità di capitale umano, che non hanno bisogno di avere grandi patrimoni per partire e possono spendere la propria reputazione per farsi conoscere sul mercato». Maper tutte le altre il problema resta. C'è da chiedersi quale reale affidamento potrà essere dato a un ente i cui destini sono agganciati all'andamento dell'età anagrafica dei soci e a una serie di atti dovuti, il cui inadempimento è tutt'altro che definito negli effetti e nelle conseguenze operative. Ognuna delle misure in discussione ha poi una peculiare struttura e finalità. Difficile mixarle tutte insieme. Il regime dei "superminimi" (con l'imposta al 5% del reddito prodotto) vale solo per le persone fisiche e non si può abbinare (pena la fuoruscita dalla disciplina agevolata) con il bonus assunzioni. Un bonus che vale di più se a essere assunti sono donne o soggetti under 35, ma la misura non è ancora concre- Pagina 55 di 101 tamente disponibile per mancanza delle necessarie istruzioni operative. Manca ancora un tassello anche per la completa operatività della detassazione dei redditi prodotti dai fondi di venture capital che investono in imprese innovative: se per gli investitori individuali il provvedimento è già operativo, per i soggetti giuridici manca il via libera della Ue. I tasselli del puzzle, insomma, non sono ancora perfettamente incastrati e accanto alle luci ci sono ancora alcune ombre. «Favorire l'imprenditorialità non basta •- commentaFerruccio Dardanello, presidente di Unioncamere - se poi non si sostiene l'impresa tout court, con un quadro normativo che deve essere coerente anche dopo lo start-up: bisogna continuare a semplificare gli adempimenti amministrativi, eliminando quelli inutili ed evitando di imporne altri senza un'adeguata valutazione d'impatto realizzata insieme alle organizzazioni della rappresentanza e le istituzioni del territorio». Secondo Dardanello è poi «necessario un sistema formativo che sappia davvero orientare i giovani verso il mercato del lavoro e favorire il merito e nuove idee, da sostenere e tradurre in iniziative imprenditoriali capaci di coinvolgere le forze più dinamiche, ma ancora poco valorizzate della nostra società, come i giovani, ma anche le donne e gli immigrati». C RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 Gli strumenti in campo SRL SEMP essere unilaterale con neshosichn non abbiano abbi e chen° da compiuto a della annidi data 135 eta at i amm cestitti minimo aie apitaleQbtare zInne {j etalla elda c i semplificata di un n eura Perla cost o Itiizie necessario , nenotarile, non e m e ma nec surn ettu da un'unica di comunicai STcon e lularaPrIvata SPefittb di°Ileèèeff bollo ead21/bsbe esente egretena ati i 35 PeL clientà ria Sbtaaftra deve re trasformata formaegiuen ogafìno al maggio 2013 del credito d'imposta per, e assunzioni nelle imprese del Mezzogiorno. Il credito d'impasta è pan al 50% dei costi salariali sostenu per ogni lavoratore tisventaggiata» o «rriolto svantaggiato» neoassunto al Sud. Lo sgravio contributivo si applica nei 12 o nei 24 mesi successivi alrassunzione. I lavoratori svantaggiati sono piivi d'impiega da almeno. sei mesi, o privi di un diploma, o over 50 anni, oche vivano soli con una o più persane a carico CAPITAL L'articolo 31 del DI 98 el 2011 introduce l'esenzione d'imposta (esclusione on on applicazione della ritenuta d'acconto dein dei proventi realizzati ' ati partecipazione attraverso in fondi di i venture capita l. Per poter beneficiare dell'agevolazione fondi di è necessarioch venture capitai investano almeno il 75To"in imprese innovative costituite da non più di 36 ecson unufattu rata inferiore ai 50 m ilitoni oni di euro n suie sulpleos adtedsiziOnah rdediti e comunaliIrpef ori t5 nel 'anno di costituzione e nei quattro successivi. S beneficiarie escluvhisiVna nmoente le per ersonefisichecstanno e Avviare un'attività d'impresa o che hanno avviato un'attività in data successiva al 31 dicembre 2007. Se Sì prosegue un'attività d'impresa svolta da un altro soggetto, per poter beneficiare del regime agevolato è necessario che i ricavi realizzati in precedenza non superino i 30mila euro Pagina 56 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 La mappa degli under 30 di Unioncamere L'ANALISI Dati al 31 dicembre 2011 relativi alle società di capitale Regione Abruzzo To 3 216.780 12.853 5,93 85.572 4.890 5,71 246.022 20.808 8,46 7,71 46 4,03 4,83 4,71 4,36 Basilicata Calabria Campania 817.487 62.988 Emilia Romagna 804.096 34.250 Friuli Venezia Giulia 180.467 7.266 Lazio 907.693 43.800 Liguria 274.053 12.913 1.706.734 74.498 275.589 13.864 Lombardia Marche 47.751 3.208 759.920 40.230 Puglia 518.502 35.181 Sardegna' 245.271 13.448 Sicilia 666.930 46.555 6,98 Toscana 682.241 33.2341 4,87 Trentino Alto Adige 183.284 8.532 4,66 Umbria 159.761 8.224 Valle d'Aosta 23.830 1.233 5,15 5,17 838.030 37.644 4,49 5 6 .79 Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese 6,8 % 4,5% TITOLARI UNDER 30 In Campania e Calabria la percentuale arriva e supera 9%, in Trentino Alto Adige è sotto il 5% AMMINISTRATORI UNDER 30 Anche in questa categoria nel Sud la rappresentanza di under 30 sul totale è più alta rispetto al Nord 69 o -0,1% 9 SOCI UNDER 30 È la percentuale di under 30 sul totale dei soci: in Calabria, Molise e Puglia supera il 10 per cento VARIAZIONE NEL 2011 Nel 2011 rispetto all'anno precedente il numero di under 30 è risultato in flessione Pagina 57 di 101 Credito più fiducia il binomio della svolta " Piemonte Molise Veneto Francesca Barbieri % nrIcler 30 sui totale on un capitale di appena un euro i giovani under 35 potranno costituire una società a responsabilità limitata.I1 Governo lancia un segnale di incoraggiamento con questa e altre misure di semplificazione verso le nuove generazioni, agli aspiranti Bili Gates d'Italia come ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti. Un'agevolazione in più, certo, che si somma ad altre misure appena entrate in vigore per alleggerire il carico fiscale delle start-up. E si affianca al colpo di spugna sugli adempimenti che riguardano la costituzione di nuove imprese. Interventi che vanno nella giusta direzione, ma che non alleggeriscono (e anzi forse aggravano) le difficoltà dei nuovi imprenditori a ottenere finanziamenti per fare decollare la propria attività. Perché la domanda a questo punto è lecita-. quale banca concederà credito a una società con un capitale sociale di un solo euro? E ancora potrà la Srl semplificata conquistare la fiducia dei fornitori e costruirsi una buona reputazione sul mercato? La nuova formula potrà ben adattarsi alle società labour intensive, di certo non a quelle che richiedono alti investimenti iniziali. Un buon segnale di incoraggiamento, ora però si cerchi di favorire l'accesso al credito delle imprese, giovani e non. C RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 INTERVISTA Massimo Baldini Università di Modena e Reggio Emilia «Indicatore attendibile, ma va stimato il gettito» mn Massimo Baldini, docente di scienza delle finanze all'Università di Modena e Reggio Emilia, come interpretare la riduzione del gap tra consumi e redditi dichiarati? L'andamento dei redditi dichiarati è sempre correlato con quello del Pil reale, come è ovvio.Ma il dato eccezionale è quello del 2009, dove sembra che abbiano tenuto soprattutto le ritenute da lavoro dipendente, probabilmente a causa dell'aumento delle retribuzioni unitarie dopo la forte inflazione del2oo8. Le imposte dirette versate in auto- tassazione invece nel 2009 si sono contratte. Visto il calo dei consumi nel 2009, è corretto ipotizzare che le famiglie, dopo aver "tenuto" nell'anno precedente attingendo ai risparmi, abbiano sentito il contraccolpo? Se il reddito corrente crolla, si attinge ai risparmi per cercare di mantenere un profilo quanto più possibile stabile del consumo. La propensione al risparmio .è in calo da tempo. Negli anni d'imposta 2006 e 2007 i redditi dichiarati al fisco crescono più dei consumi: si può parlare di compliance? Direi di sì. Ci sono due livelli di evasione fiscale. Il primo è «Negli ultimi mesi sono arrivati i segnali giusti per contrastare il nero» «La congiuntura ha ridotto la propensione al risparmio» piuttosto facile da contrastare perché dipende dalla volontà e dalle iniziative della politica e dal consenso dei media e dell'opinione pubblica, segnali che gli evasori possono percepire facilmente. Sia nel 2006-2007 che negli ultimi mesi questi segnali ci sono stati, quindi l'evasione tende a diminuire. E il secondo livello? Dipende dalla struttura socioeconomicanazionale, inparticolare dalla maggiore diffusione del lavoro autonomo e delle piccole imprese in Italia rispetto ai Paesi dell'Europa centro-settentrionale, che in parte significativa spiega il differenziale di evasione. Questa seconda componente può ridursi solo nel medio-lungo periodo, in parallelo con i cambiamenti strutturali dell'economia. Negli ultimi anni, il gap consumi-redditi si è ridotto nel Mezzogiorno ed è aumentato in alcune regioni del Nord. Forse in parte ciò è dovuto al fatto che la prima fase della crisi, legata al crollo delle esportazioni, è stata avvertita soprattutto nelle aree settentrionali. In alcune grandi regioni del Sud, in effetti, gli andamenti di consumi e MAGOECONOMICA reddito dichiarato sono coerenti con la possibilità di un calo dell'evasione fiscale. Il gap redditi-consumi, mancando indicatori più raffinati, può essere un parametro per misurare il rischio-evasione? Sicuramente sì. Sarebbe comunque utile un maggior impegno per la produzione di statistiche sul gettito potenziale. Il fatto che il gap sia diminuito è una buona notizia, anche se credo che in parte la riduzione sia dovuta al periodo considerato, molto negativo per l'economia italiana, con la conseguente riduzione della propensione al risparmio. Tra reddito annuale e consumo non c'è una perfetta correlazione, soprattutto in periodi di crisi. Massimo Baldini Pagina 58 di 101 RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 L'ANALISI Raffaello Lupi Per stanare i «piccoli» servono più controlli valutativa e capillare, percne all'aumentare della flessibilità organizzativa deve rafforzarsi la prospettiva di vedere fisicamente funzionari del fisco che cercano di stimare la ricchezza. Finché questa eventualità sembrerà improbabile, una rilevante fetta degli operatori nomina sunt consequentia economici italiani tenderà a rerum, le imposte sono tali dichiarare cifre poco perché qualcuno le impone, verosimili. così come nell'età di mezzo il A parte pochi casi limite focatico veniva richiesto alle che sconfinano nella truffa e comunità locali, che poi lo balzano agli onori della ripartivano tra i loro membri cronoca - il grosso della stimandone la situazione ricchezza non registrata economica. dipende verosimilmente da Oggi la richiesta delle alcuni milioni di attività imposte passa in massima basate essenzialmente sul parte attraverso le aziende, lavoro del titolare, dove si che fungono da esattori del evade "tanto di poco". fisco, per la rigidità delle loro Quando si guadagnano procedure contabili, come davvero toomila euro, rilevato più volte su queste dichiararne i soliti ismila, colonne. Queste rigidità sono oppure 7omila, incide il punto di forza della profondamente sul tenore di tassazione attuale, ma anche il vita. Ed è ovvio che gli suo problema, perché ad esse interessati saranno disposti a sfugge una buona fetta della dichiarare tutto solo quando ricchezza. Tanto è vero che si sentiranno monitorati con spesso una stessa azienda sistematicità, sia pure per opera come esemplare ordine di grandezza. Un vero esattore del fisco e, al i tutoraggio fiscale andrebbe contempo, nasconde fatto dove non arrivano le ricchezza a beneficio del aziende, non "sulle aziende", titolare odi terzi. Anche come un pastore che questo conferma che sorvegliai cani mentre gli l'intervento del fisco non può scappano le pecore. A questo ripercorrere, in sede di proposito occorrerebbe accertamento, le stesse collegare le maggiori imposte modalità analitico-contabili derivanti dai controlli col con cui le aziende riscuotono fatturato dichiarato dai le imposte dai lavoratori; se è contribuenti destinatari: già difficile tenere un'ordinata sarebbe un punto di partenza contabilità quando le tracce per capire se e quanto le documentali vengono somme recuperate dipendano conservate, è una chimera dall'individuazione di costruire una determinazione ricchezza non registrata, contabil-documentale su oppure solo dalla cosiddetta tracce che il contribuente, evasione interpretativa, cioè invece, intendeva dalla riqualificazione di distruggere. vicende registrate e già alla Dove le aziende non luce del sole. arrivano, occorre quindi una RIPRODUZIONE RISERVATA richiesta . . delle imposte ... dati pubblicati qui accanto ricordano una frase di George Orwell, quando si tratta di imposte nessuno è patriota. Nessuno si offre volontario per pagare le imposte se non avverte almeno la forte probabilità di una richiesta. Del resto, se i Pagina 59 di 101 press LITE Il Sole12 30/01/2012 Cresce al Nord il fischio-evasione Il divario tra consumi e redditi dichiarati aumenta in Lombardia, Friuli e Piemonte A CURA Dl Cristiano Dell'Oste Giovanni Parente log Cominciamo con una domanda: come fa una famiglia a spendere regolarmente più di quanto guadagna, un mese dopo l'altro, un anno dopo l'altro? Forse si indebita. Forse ha un patrimonio inesauribile cui attingere. O forse incassa delle somme che non risultano dalla dichiarazione dei redditi. Se quella famiglia è l'Italia, la risposta tira in ballo, inevitabilmente, l'evasione fiscale. Nel 2009 - ultimo anno per cui sono disponibili i dati - gli italiani hanno dichiarato al fisco redditi per 783,2 miliardi di euro, ma hanno fatto acquisti per 918,6 miliardi. Di fatto, ogni too euro registrati nel modello Unico e nel 730, ne sono stati spesi 117, con punte vicine a 140 in Calabria e Sicilia. E si tratta di un dato consolidato nel tempo, non di un caso eccezionale. Il Sole 24 Ore ha confrontato le statistiche fiscali con le spese delle famiglie misurate dall'Istat, dal 2003 in poi. Eliminando la lente deformante dell'inflazione, saltano all'occhio due fatti importanti, e tutt'altro che scontati: primo, la distanza tra redditi e consumi a livello nazionale si è accorciata negli ultimi sette anni (dal 21,9% al 17,3%); secondo, la riduzione è stata molto forte al Sud e più contenuta alNord. Anzi, in diverse regioni settentrionali il gap è aumentato: Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, cui si aggiunge l'Emilia Romagna, se si considera solo l'ultimo biennio. Compliance da rafforzare X on è un paese per ricchi. \ Almeno non per contribuenti ricchi. Come rileva una ricerca dell'Università della Tuscia, il numero degli autonomi che dichiarano un reddito annuo superiore a ioomila euro è diminuito tra il 20°7 e il 2009: da 165mila contribuenti a 163mila. L'analisi ha volutamente tralasciato i lavoratori dipendenti, così da evidenziare l'effetto compliance (adempimento spontaneo) tra i soggetti i cui redditi sono più variabili. La deterrenza, quindi, sembrerebbe funzionare solo in parte. Ma ci sono almeno due fattori da tenere in considerazione. Innanzitutto, gli anni d'imposta esaminati: 2007, 2008 e 2009. Vale a dire, un anno pre-crisi e i due in cui la congiuntura si è fatta più pesante, soprattutto per chi ha attività professionali e d'impresa. Inoltre, come ha sottolineato durante Telefisco 2012 il direttore delle Entrate, Attilio Befera, «il clima nei confronti dell'evasione sta cambiando». Quindi, il vero banco di prova saranno le prossime dichiarazioni dei redditi. In cui, tra l'altro, debutterà il nuovo redditometro. RIPRODUZIONE RISERVATA Come interpretare questi numeri? Molto dipende dalle politiche fiscali, ma non si può dimenticare la crisi. Dopo le misure antievasione Visco-Bersani, negli anni d'imposta 2006 e 2007 i redditi dichiarati sono cresciuti più dei consumi. Il che fa pensare a un'effettiva emersione di ricchezza nascosta. Con la crisi, invece, le spese censite dall'Istat sono diminuite più velocemente dei guadagni ufficiali. Un po' come se la congiuntura si fosse mangiata anche una parte degli acquisti fmanziati da redditi occulti. All'interno di questo andamento nazionale, però, Nord e Sud vivono storie diverse. In Lombardia, ad esempio, tra il 2003 e il 2009 gli acquisti sono cresciuti più dei redditi: con il risultato che la forbice si è allargata dal 7,5 all'8,9 per cento. Al contrario nel Mezzogiorno, dove il divario rimane comunque molto più largo, la dinamica è stata opposta. Esemplare il caso Campania, dove si dichiara (un po') di più che nel 2003, ma si spende (molto) di meno. E lo stesso succede anche in Calabria, Basilicata, Puglia e Marche. Il Sud, a leggere questi dati, risulta impoverito. Il Nord, invece, mostra una capacità di tenuta superiore, ma anche - in alcune aree - un aumento del rischio evasione. «Rischio» e non «certez- za», perché l'elaborazione è effettuata sulla base di dati aggregati e perché una fetta delle spese potrebbe essere finanziata con i risparmi degli anni passati. E d'altra parte non tutti gli incassi in nero vengono utilizzati immediatamente (altrimenti, da dove sarebbero usciti i capitali poi rientrati con lo scudo fiscale?) Eppure, pur con tutte queste cautele, c'è un'anomalia da non sottovalutare. Anche perché il confronto riportato nel grafico a lato considera i redditi lordi, non quelli che restano in tasca ai contribuenti dopo aver pagato l'Irpef. Ogni cittadino veneto, ad esempio, spende circa 2.500 euro in più di ciò che dichiara, e la differenza sale a 5mila euro se si considerano le imposte pagate. In valore assoluto, il gap più elevato è quello di Val d'Aosta e Trentino Alto Adige. Ma qui entrano in gioco anche le specificità territoriali legate all'autonomia, perché la voce dei consumi conteggia tra l'altro gli incentivi e gli aiuti pubblici erogati ai residenti. Quello che le statistiche non possono rivelare - almeno per ora - è dove si concentra l'evasione fiscale. Il numero dei contribuenti che dichiarano redditi elevati non è aumentato molto negli ultimi anni, quindi tutto lascia pensare che l'incremento dei redditi dichiarati si concentri nelle fasce intermedie e più basse. Le stesse che saranno colpite dall'aumento del prelievo introdotto dalla manovra salva-Italia. [email protected] [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 Pagina 60 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 Per ogni regione, la prima piramide rappresenta i consumi pro capite (in euro all'anno); la seconda piramide, invece, misura i redditi pro capite dichiarati al fisco nell'anno d'imposta 2009. Il dato in percentuale in alto indica lo scartamento dei consumi rispetto ai redditi. La percentuale in piccolo, invece, descrive lo scartamento nel 2003: il rosse indica le regioni in cui il gap è aumentato rispetto al 2003; quelle in cui 29,6% è diminuito 20,5% gap 2009 20.834 16.074 consumi 19.115 Valle d'Aosta 15.868 redditi Trentina A.A. 8,9% 14,3% 16.785 L'evoluzione dei consumi misurati dall'Istat e dei redditi dichiarati al fisco. Dati in miliardi di euro rapportati al 2009 al netto dell'inflazione. La percentuale, per ogni anno, indica di quanto i consumi superano il reddito 14.685 17,531 Piemonte 16.102 16.669 Lombardia 14.166 17.076 15.217 Veneto 2009 2008 15,8% 2007 6 14 3% 2006 2005 2004 2003 17.880 15.447 18.092 15.767 14.643 12.808 otiry Emilia Romagna 900 Consumi e redditi in Italia dal 2003 800 700 16.719 14.261 14.400 Tosrana .- 12.962 2003 1111~ 2004 2005 13 , 1% 2006 2007 2008 2009 16.166 14.296 13.226 11.103 Abruzzo 30,0% 13.031 10.625' Sardegna 11.162 8.586 12.437 Campania 10.301 Molise 11,4% 10.696 9.600 23,8% 11.638 9.404 38,7% 11.783 8.496 Calabria 12.308 8.993 *-11111231.---' Pagina 61 di 101 Fonte: elaborazione II Sole 24 Ore su dati dipartimento delle Finanze e Istat Pagina 11 press unE Il Sole12 30/01/2012 Beni culturali. Dal polo romano a quello toscano i bandi mostrano crepe I Tar bloccano le gare per i servizi nei musei Si va avanti ormai da anni con la proroga delle gestioni Antonello Cherchi Il colpo di grazia è arrivato a metà di questo mese, quando la sezione seconda quater del Tar Lazio ha depositato la sentenza che boccia la gara per l'affidamento ai privati dei servizi di biglietteria del polo museale romano. Le regole per concedere agli imprenditori la gestione dei biglietti della galleria Borghese, di palazzo Barberini, della galleria nazionale di arte antica, di palazzo Corsini, di galleria Spada, di Castel Sant'Angelo, del museo degli strumenti antichi, di palazzo Venezia, sono dunque da riscrivere. A cadere sotto le censure dei giudici romani sono state, in particolare, due clausole del bando: i parametri adottati per il calcolo della cauzione, che portava a importi troppo onerosi per i partecipanti alla gara, e il vincolo che il vincitore si impegnasse ad assumere i lavoratori già in attività in quelle realtà culturali. Tutto da rifare, dunque. Il problema è che il verdetto del Tar non è che l'ultimo di una lunga serie di interventi dei giudici amministrativi che nell'ultimo anno e mezzo hanno praticamente demolito l'impianto di affidamento dei servizi aggiuntivi (librerie, attività di merchandising, ristoranti, caffè, strutture di accoglienza e accompagnamento, biglietterie) nei musei e nei siti archeologici. Le linee guida per le gare che il ministero dei Beni culturali - dopo un faticoso lavoro, buona parte del quale affidato a società di consulenza esterne adeguatamente remunerate - aveva messo a punto a maggio 2010 sono, pertanto, da riscrivere. I Tar - da quello romano a quello calabrese, passando per i tribunali toscano e pugliese, mentre si attende il pronunciamento di quello campano - hanno messo sotto la lente e bocciato diversi aspetti delle 23 gare che il ministero aveva lanciato a giugno 2010, sulla scia delle nuove linee guida. Le crepe, insomma, sono ben più di una, così che non si può non pensare a una scarsa tenuta dell'intero impianto. «E evidente - afferma Patrizia Asproni, presidente di Confcultura, l'associazione che raggruppa buona parte dei gestori privati dei servizi aggiuntivi che le nuove gare si sono completamente arenate. Gli errori e le incongruità dei requisiti rendono impossibile la partecipazione delle imprese private. E la prova che la disaggregazione dei bandi, anziché favorire un'apertura al mercato, di fatto lo ha limitato ancora di più». Il riferimento della presidente di Confcultura è alla tecnica dello "spezzatino", che il ministero dei Beni culturali e, in particolare, il suo direttore alla valorizzazione, Mario Resca, ha voluto per le linee guida. Contrariamente a quanto fatto nel recente passato, quando si è cercato di aggregare i servizi di più siti, i nuovi bandi puntano alla parcellizzazione: per uno stesso polo museale c'è una gara per la biglietteria, un'altra per la ristorazione, un'altra ancora per •librerie e merchandising. Resca crede che quest'impostazione possa funzionare sopra tutto nei grandi siti, introducendo maggiore professionalità e Pagina 62 di 101 maggiore concorrenza. Le imprese, invece, hanno da subito puntato il dito contro una simile impostazione, perché porta a gestioni antieconomiche. Il braccio di ferro ha preso immediatamente la strada dei Tar, che finora hanno dato ragione ai ricorrenti, mettendo nell'angolo le nuove regole volute dal ministero. E così, al momento sono solo due le gare delle 23 bandite più di un anno e mezzo fa - arrivate in porto. Le altre sono finite davanti ai giudici oppure sono ancora in gestazione da parte delle soprintendenze regionali, alle quali è affidato il compito di stazione appaltante. La situazione è, dunque, sempre di più avvitata su se stessa e anche l'avvicendamento in via del Collegio Romano di tre ministri - da Bondi a Ornaghi, passando per Galan - non ha certo favorito la ricerca di soluzioni. Gli attuali concessionari continuano, pertanto, a gestire i servizi in regime di prorogatio, che, in moltissimi casi, va avanti ormai dà anni. Procedura che già nel 2009 era stata stigmatizzata dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. RIPRODUZIONE RISERVATA press unE Il Sole12 30/01/2012 Bocciature continue I ricorsi contro le gare per l'affidamento dei servizi aggiuntivi nei siti culturali o 2010 Settembre 2010 Il ministero dei Beni culturali mettea punto le nuove regole per le gare che devono affidare aí privati la gestione dei servizi aggiuntivi (librerie, merchandising, ristoranti, caffetterie, servizi di accoglienza e biglietterie) nei musei e nei siti archeologici Scadono i termini per la presentazione delle richieste di partecipazione a 23 gare Ottobre 2010 Il Tar del Lazio (sentenza 32717) annulla la gara per la gestione dei servizi di nstorazionie del poto museale romano, perché alcuni requisiti del bando sono eccessivi Gennaio 20 Il Tar delta Calabria, sede di Catanzaro, con l'ordinanza 37 sospende la gara per l'affidamento dei servizi aggiuntivi nei musei di Reggio Calabria, Locri e Vibo Valentia. Il motivo è sempre lo stesso, i requisiti del bando sono irragionevoli Novembre 2011 Il Tar della Puglia, sede di Bari, con l'ordinanza 9 sospende la gara per i servizi aggiuntivi di diversi siti culturali pugliesi. A finire nel mirino dei giudici sono i documenti richiesti ai candidati, ritenuti incongruenti: la lettera di invito non era coerente con il capitolato Dicembre 2011 Il Tar della Toscana, sede di Firenze, con la sentenza 1926 annulla la gara per raffidameríto dei servizi di ristorazione del poto museale fiorentino. Anche in questo caso, come in Puglia, i giudici ravvisano un difetto nei documenti richiesti ai candidati . . . . . .. Germaio 2012 Giugno 20 Il ministero mette a gara i servizi aggiuntivi di conversi musei esiti archeologici dove i gestori continuano a operare'da tempo in regime di «prorogano» lir del Lazio annulla il bando per affidare i ser di biglietteria del polo museale romano. Il Tar censura sia i criteri per il calcolo delta fidejussione che il vincitore della gara deve versare, sia la clausola che impone l'assunzione dei lavoratori già in attività nei siti oggetto del bando ,enivi nei musei Pagina 63 di 101 press unE II soler /,1 30/01/2012 Sanità. Medici a pagamento in ospedale soprattutto per i parti cesarei Campania e Lazio al top nei ricoveri taglia-attesa Più intramoenia per visite ed esami diagnostici Paolo Del Bufalo Parti cesarei e interventi alla tiroide in ricovero, visite ortopediche e cardiologiche in ambulatorio. E per aggirare le liste d'attesa le più richieste sono risonanze magnetiche e Tac. Queste le prestazioni al top tra gli oltre 38mila ricoveri e 25omila visite specialistiche che nel 2010 sono state erogate dai medici in libera professione intramoenia, quella cioè che i cittadini possono chiedere alle aziende sanitarie pubbliche, scegliendo a pagamento (la spesa procapite media è stata nel 2010 di 20,3 euro) il loro medico preferito tra quelli di Asl e ospedali. Nel 2010 gli assistiti hanno speso in tutto quasi 1,3 miliardi, di cui 1,055 miliardi li hanno incassati i medici come compenso per le loro prestazioni e 172 milioni sono rimasti alle aziende sanitarie per coprire le spese delle strutture. Ad analizzare il pianeta della libera professione è la relazione 2010 dell'Osservatorio nazionale per l'attività libero-professionale nel Servizio sanitario nazionale, costituito presso il ministero della Salute, appena presentata al Parlamento (ampiamente analizzata sul numero in distribuzione del settimanale «Il Sole 24 Ore Sanità», che pubblica la relazione sul suo sito: www.24oresanita.com). L'intramoenia assorbe solo lo 0,5% dei ricoveri a livello nazionale (dati 2009), ma il suo peso, rapportato alla spesa complessiva per i ricoveri per acuti, è del 5,74%, in questo caso però tutto a carico dei cittadini. Come dire che una prestazione intramoenia costa ben di più di quelle istituzionali degli ospedali. I ricoveri in intramoenia si concentrano soprattutto in Campania, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, con il peso mag- le però, la situazione nelle regioni per le indagini più complesse coè estremamente differenziata e si me le risonanze c'è anche in intrava dall'Abruzzo, dove la quasi to- moenia una percentuale di patalità (oltre i195%) delle prestazio- zienti (10-30% in base alle comni riguarda l'area dei ricoveri plessità) che rischia di andare olospedalieri, a Trento dove invece tre i 6o giorni. Nonostante questo però negli più del 90% di intramoenia è conultimi anni gli incassi per l'intracentrato nella specialistica. Le prestazioni più gettonate in moenia si sono ridotti del -0,2% ricovero sono i parti cesarei e gli nel 2009 rispetto al 2008 e del interventi sulla tiroide, le visite -3,5% nel 2o10.«Spesso è colpa delLA FRENATA ortopediche, quelle cardiologi- la sua cattiva gestione a livello loIl sindacato degli ospedalieri che e le viste oculistiche a livello , cale - spiega Costantino Troise, di specialistica ambulatoriale, le segretario nazionale dell'Anaao, accusa le aziende risonanze magnetiche della co- il maggior sindacato italiano dei di considerare le prestazioni lonnavertebrale e le Tac all'addo- medici ospedalieri - e del fatto private un «favore» ai medici me per indagini diagnostiche. che l'intramoenia è vissuta come Molto richiesti anche gli inter- "favore" ai medici e non come attie non un'attività ordinaria venti in generale per le patologie vità ordinaria di interesse delle dell'apparato riproduttivo ma- aziende». E in effetti l'intramoenia procrescita rispetto al dato 2008 schile e femminile. Sul versante delle attese i tem- blemi di gestione ne ha. Secondo (56,6%). Al contrario si riduce la percentuale relativa all'area ospe- piper le prestazioni sono relativa- la relazione dell'Osservatorio la daliera che passa dal 29,3% del mente brevi: i ricoveri sono pro- legge 120 del 2007 che regola l'in2008 al 28,0% nel 2009, COSì come grammati e decidono medico e pa- tramoenia è applicata ancora soin lieve diminuzione è la quota di zienti quando è meglio farli; visite lo a metà, soprattutto per i conintramoenia legata a consulenze e indagini diagnostiche sono per trolli. Nel 2010 in nove regioni e interventi di sanità pubblica (ve- il 50% eseguite entro una settima- non sono state avviate misure anterinaria). Rispetto al dato genera- na, nell'8o% entro 15 giorni. Solo ti-conflitto di interesse; solo in u regioni tutte le aziende riscuotono gli onorari per conto dei medici; in 8 regioni sono stati programA chi va la «parcella» mati interventi per gli spazi ad hoc da realizzare nelle aziende eit Quota ai medici ew Quota alle aziende utilizzando il 100% delle risorse 2008 2010 2006 2009 2007 messe a disposizione dalla legge 171.744 202.095 148.991 162.478 169.701 (oltre 800 milioni), ma gli interventi già in funzione sono anche tra queste al 100% solo in Umbria. Eppure la legge aveva dettato tempi brevi per l'adeguamento alle sue previsioni. Pena «l'esercizio di poteri sostitutivi fino alla destituzione» dei direttori generali inadempienti e la preclusione per le regioni ai finanziamenti integrativi stabiliti ogni anno nel fondo sanitario nazionale. Ora la relazione parla chiaro- regioni e aziende sono avvertite. giore in Campania che con l'uro di incidenza sul totale di tutti i ricoveri raddoppia la media nazionale e poi nel Lazio e in Toscana (0,9%), in Emilia Romagna e Piemonte (0,7%). A livello di ricavi, la quota maggiore è arrivata nel 2009 dalle prestazioni specialistiche: 58,6%, in I Fonte: Osservatorio per l'attività libero professionale del ministero della Salute RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Lào 11, rio iveric,iitera Pagina 64 di 101 press unE Il soler /,1 30/01/2012 I numeri AGF IL PESO DEI RICOVERI «IN INTRAMOENIA» PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO u Prestazioni P ieri n 4.840 Parto cesareo senza complicazioni 867 Interventi sulla tiroide Interventi maggiori su intestino crasso e tenue senza complicazioni • 515 Interventi su dorso e collo senza complicazioni 516 Interventi su utero non per neoplasie maligne senza complicazioni 1.576 Interventi su ano e...storna senza complicazioni 568 Interventi sul ginocchio senza diagnosi principale di infezione 999 Interventi per ernia inguinale e femorale sopra i 17 anni senza complicazioni 813 Interventi per via transuretrale senza complicazioni 566 Interventi sui tessuti molli senza complicazioni 344 LA SITUAZIONE REGIONALE DELL'ADEGUAMENTO NORMATIVO E LA GRADUATORIA DEI RICOVERI IN INTRAMOENIA idedk Region Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli V. G. Liguria Emilia R. Toscana • Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 96,59 Non valutabile No assegnazioni 100 100 No assegnazioni 100 100 Non attivato 15/37 6.263 No programma ' 17/39 No programma 19/22 45/69 1.839 4.039 3.947 99,98 100 42,79 17/49 0 No assegnazioni 37,99 96,13 100 No assegnazioni No assegnazioni 100 No programma 6.763 7.324 0 Non valutabile No programma No programma 2.243 Fonte: Elaborazione Il Sole-24 Ore Sanità su dati dell'Osservatorio nazionale per l'attività libero-professionale nel Ssn del ministero della Salute Pagina 17 Lào 11, rio iveric,iitera Pagina 65 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 ,- ~TATmsTZTD~T~T-MT-~TN~TTT Razionalizzazione Gli indirizzi passano da ottocento a undici Da oltre ottocento a undici: gli indirizzi e le specializzazioni dell'istruzione tecnica hanno subìto una decisa razionalizzazione. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il i8 gennaio scorso lo schema delle opzioni che prevede undici aree di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici. Gli indirizzi del settore tecnologico sono: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria; costruzione, ambiente e territorio. Due, invece, gli indirizzi del settore economico: amministrazione, finanza e marketing; turismo. Una razionalizzazione condivisa dal mondo imprenditoriale, spiegano da Confindustria. «Per salvaguardare e promuovere il Made in Italy - spiega Claudio Gentili, il direttore education di viale dell'Astronomia- all'interno di questi indirizzi sono state aggiunte nuove opzioni: aeronautico, marittimo, chimico-conciario, materie plastiche, occhialeria, cartario, legno-edilizia-arredo». Entro il prossimo 20 febbraio gli studenti iscritti al secondo anno degli istituti tecnici potranno scegliere tra queste opzioni, la cui didattica viene attivata a partire dal terzo anno di corso. Fr. Ba. C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 66 di 101 press unE Il Sole12 30/01/2012 Formazione. Il decreto semplificazioni punta a proporre un'offerta a Livello territoriale senza sovrapposizioni Meno burocrazia per i «tecnici» Più coordinamento con i professionali - Un solo Its a regione per area tecnologica Francesca Barbieri Meno burocrazia e maggior visibilità per le scuole tecnicoprofessionale e gli istituti tecnici superiori (Its). Il decreto semplificazioni, approvato dal Governo venerdì scorso, detta una serie di obiettivi da raggiungere - attraverso la messa a punto di successivi provvedimenti ad hoc da parte del Miur-anche sul versante della formazione: realizzare un'offerta coordinata, a livello territoriale, tra i percorsi tecnici e quelli professionali; favorire la nascita di poli per promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica; incentivare la realizzazione di percorsi in apprendistato, anche per il rientro in formazione dei giovani. E per gli Its si punta a realizzare un'offerta coordinata di percorsi in ambito nazionale, con la costituzione di non più di un istituto in ogni regione per la stessa area tecnologica, oltre a semplificare gli organi di indirizzo, gestione e partecipazione.Attualmente sono 59 gli Its esistenti in i6 Regioni, di cui oltre un terzo concentrato fra Emilia Romagna, Lazio e Lombardia. Si sono iscritti oltre 3mila studenti (il picco è stato registrato in Puglia, con Pim del totale) e quasi la metà di queste "super scuole tecniche" ha in catalogo corsi che riguardano l'area delle nuove tecnologie per il made in Italy. «La nuova istruzione tecnica osserva Claudio Gentili, direttore education di Confindustria offre ai giovani una base culturale scientifica solida e di pragmatismo tecnologico e alle famiglie fornisce risposte chiare alle preoccupazioni educative, garantendo maggior trasparenza dell'offerta formativa, piani di studio aggiornati e raccordo con il mondo del lavoro». Ma i vantaggi sono anche per le imprese, «che trovano risposta alla domanda di professiona- lità tecniche - aggiunge Gentili costituisce un tassello fondamentale della strategia per la ripresa economica, consente di coadiuvare le scuole nella definizione delle opzioni degli indirizzi e offre la possibilità di comunicare ai giovani la realtà del mondo del lavoro». Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, anche in tempi di crisi, è più forte proprio sui profili tecnici: nel 2011 ai primi posti del ranking delle figure introvabili stilato da Excelsior di Unioncamere figuravano tecnici per la gestione del personale, carpentieri in metallo, installatori di impianti di allarme e tornitori. «Il nostro settore necessita continuamente di figure professionali con specializzazione tecnica - conferma Franco Collini, responsabile risorse umane di Max Mara Fashion Group -, in particolare tecnici di confezione, che potranno ricoprire, dopo adeguato training on the job, diversi ruoli: addetti all'ufficio tecnico nell'ambito della progettazione, tecnici delle materie prime, della produzione e controllo qualità». Brembo segnala difficoltà di reperimento «per ingegneri di processo - dice Serena Galli, responsanbile del recruiting buyer, controller e assistenti commerciali. Inoltre, si riscontra una scarsa conoscenza delle lingue, soprattutto inglese e tedesco, e una ridotta conoscenza delle dinamiche aziendali dovuta all'assenza di stage durante gli studi». Infine, Fulvio Giangrande, direttore personale di Techint Italia conclude: «Le figure più critiche per la Pomini di Castellana (società del gruppo Techint, ndr) sono i periti meccanici ed elettronici per le posizioni di montatore, operatore di macchine utensili, disegnatore Cad e progettista». RIPRODUZIONE RISERVATA II mismatch tra domanda e offerta O LE ISCRIZIONI Chi "guadagna" e chi "perde" Variazioni %, quota alunni iscritti al I anno 2010/2011-2011/2012 Liceo scientifico - opzione scienze applicate Liceo linguistico Istituto tecnico - settore tecnologico Liceo scienze umane — 0,5 Liceo classico 0,2 Liceo musicale e coreutico 0,2 Liceo europeo/internazionale Liceo artistico 0,1 Liceo scienze umane - opzione economico-sociale -0,2 Istituto tecnico - settore economico -0,7 Liceo scientifico Istituto prof. - settore industria e artigianato Istituto tecnico - settore servizi MEC Fonte: Servizio statistico Miur, aprile 2011 e ORIENTAMENTO AL FEMMINILE Per aumentare le iscrizioni tra l e rag z eagli stiu tecni èpartio «Progetto rosa», una campagna di comunicazione (cartellonistica, sito web www.progettorosa.eu) realizzata nelle 17 province italiane che rientrano nel Club dei 15 istituti dell'innovazione manifatturiera: Ancona, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza-Brianza, Novara, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza.«Scegli il tuo istituto tecnico industriale» è dunque l'invito rivolto alle ragazze, che rappresentano una minima parte degli iscritti a questo tipo di scuola. Un dato che stride con i dati nazionali riguardanti la popolazione studentesca. In Italia il tasso di femminilizzazione nelle scuole superiori è del 49%. Con punte del Pagina 67 di 101 69% per quanto riguarda il liceo classico e del 50,5% per il liceo scientifico. Percentuali di quote rosa che nei territori del Club dei 15 non vengono raggiunte neanche sommando agli istituti tecnici industriali, commerciali e i geometri. In questo caso, infatti, nelle 17 province che compongono il Club dei 15 (17 perché ai 15 soci fondatori si sono aggiunti nel tempo anche Monza e Mantova) si arriva a una media del 37,9% sultotale degli iscritti. Promuovere l'istruzione tecnica, far convergere mondo della scuola e fabbisogni professionali delle imprese, portare nelle aule modelli didattici moderni sono gli scopi che il Club dei 15 sta perseguendo con un'azione a 360 gradi, di cui il Progetto Rosa è un tassello importante. press unE Il Sole/2 30/01/2012 O I PROFILI PIÙ RICHIESTI La domanda delle imprese di diplomatici tecnici e professionali Amministrativo - commerciale 68.220 Meccanico 25.200 Turistico alberghiero 11.300 Elettrotecnico 9.300 Informatico 6 600 Socio-sanitario 5.800 Edile 4.830 Elettronico 4.210 Tessile e moda 2 590 Chimico 2 390 Agrario-alimentare 1 910 Termoidraulicó 1.470 Legno, mobile e arredamento 1.160 Stampa ed editoria 930 Grafico-pubblicitario 610 Aeronautico e nautico 560 Cartaceo-cartotecnico 520 Telecomunicazioni 410 Lavorazione vetro 130 Orafo 80 CI Fonte: dati Excetsior 2011 Pagina 68 di 101 press unE 30/01/2012 ItaliaOggi La collocazione geografica favorevole all'Italia nell'avvicinare l'Europa ai paesi dei Balcani Adriatico cruciale per la crescita Iniziative e progetti condivisi dagli attori della Macroregione Pagina a cura DI PATRIZIA LUPI a «nuova Europa» dovrà fare i conti con un nuovo mondo, sicuramente asiatico. La Cina è il primo esportatore mondiale e i porti americani del Pacifico hanno superato quelli atlantici per volumi di traffico. Anche il Mediterraneo, nella nuova geografia imposta dalla globalizzazione, viene ad assumere un ruolo diverso rispetto al northern range europeo. Sono sempre di più le merci orientali che via Suez arrivano in Europa, e sempre più quelle russe e turche che attraverso il Mar Nero giungono nel Mare Nostrum, con costi inferiori rispetto a quelli che dovrebbero sostenere se scalassero Anversa o Amburgo. Il Corridoio Adriatico-Baltico che collega Helsinki a Ravenna sembra disegnato per servire la crescita dell'Europa dell'Est e ad aprire una porta a Sud dei mercati dell'Europa centro-orientale per i traffici con l'Oriente vicino e lontano. Inserito dalla Commissione europea al primo posto tra i progetti prioritari attraverserà tutto il Centro Europa con un percorso modificato rispetto al vecchio progetto 23 che collegava Danzica a Vienna. Helsinki (Finlandia), sarà collegata via mare a Tallin (Estonia), e poi su terra a Riga (Lettonia), Kaunas (Lituania), Varsavia, Katowice e Gdinya (Polonia), e ancora a Ostrava e Brno (Repubblica Ceca), Zilina e Bratislava (Slovac- L clim), fino a Vienna. Dalla capitale austriaca la rete raggiunge Graz, Klagenfurt, Villaco, e, attraverso il valico di Tarvisio, Udine, Venezia, Bologna e Ravenna. Per non parlare della deviazione «adriatica» del corridoio 1 che dal Nord Europa arriva a Malta, prevedendo la tratta Napoli-Bari e rilanciando la funzione «storica» della Puglia come ponte verso Est. Questi pochi dati motivano la rinnovata attenzione del trade internazionale per l'Adriatico: il mare che bagna quella parte d'Europa che, secondo le previsioni, avrà il maggiore trend di crescita. La Macroregione adriatico-ionica è una zona strategica per l'Europa, e in particolare per il Bel paese. Interesserà quasi 60 milioni di persone. Avviata nel maggio del 2000 oggi coinvolge sei paesi su una superficie di circa 500 mila chilometri quadrati, senza considerare le superfici marine. Interessa Italia, Grecia, Slovenia, che sono membri dell'Unione europea; Croazia e Montenegro, che sono candidati all'ingresso nell'Ue; Albania, Serbia e Bosnia Erzegovina che hanno lo status di potenziali candidati per i quali è stato avviato un <processo di stabilizzazione e associazione» che definisce il percorso di adesione alla Comunità europea. Le regioni italiane coinvolte sono dieci, a partire dal Friuli-Venezia Giulia fino alla Sicilia passando per Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Terza in Europa, dopo quella baltica e quella danubiana, la Macroregione è una modalità innovativa di cooperazione territoriale di livello interregionale e transnazionale, che mette in rete diversi attori europei, nazionali, regionali, locali, diverse politiche e programmi di finanziamento, concentrandosi su iniziative e progetti condivisi dai partner che la compongono. In particolare la Macroregione adriatico-ionica riveste un valore culturale e sociale come fattore di riconciliazione tra i territori a oriente del Mar Adriatico e del Mar Ionio, alla riscoperta dei valori unificanti che da secoli uniscono le due sponde. C'era un tempo in cui sulle antiche mappe l'Adriatico compariva come il Golfo di Venezia. Si potrebbe definire anche «ecoregione» marittima, poiché sono previsti alcuni ambiti prioritari come la preservazione dell'ambiente, il welfare, l'accessibilità, le comunicazioni, le infrastrutture, la sicurezza, la valorizzazione delle risorse culturali, paesaggistiche e turistiche. È recente la risoluzione approvata dalla Commissione trasporti del Senato relativa al regolamen- to del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete Trans Europea dei Trasporti, dove si pone, fra l'altro, l'accento sull'importanza strategica della Macroregione. «Coerentemente alla previsione di una rapida approvazione, da parte dell'Unione europea, della macroregione adriatico-ionica, sollecitata dalle mozioni recentemente approvate all'unanimità dal Senato della Repubblica italiana», recita la risoluzione del Senato, «si ritiene opportuno un supplemento di istruttoria svolta a livello di Unione europea sulla metodologia applicata per la definizione dei tracciati affinché, nelle attività di verifica che si andranno a realizzare entro il 2020, la prosecuzione del corridoio Baltico-Adriatico (n. 1) lungo la dorsale adriatica comprenda la direttrice AnconaPescara-Bari-Taranto-Lecce, in quanto tale prosecuzione costituisce elemento centrale per il sistema dei collegamenti all'interno della macroregione e per il successo della stessa. Essa è di fondamentale importanza anche Pagina 54 VI riaile, cruciale per la crescita Pagina 69 di 101 press unE 30/01/2012 ItaliaOggi CONVEGNO IL Un motore di sviluppo e investimenti L t a regione adriatica, che collega l'Europa ai Balcani Occidentali», spiega Giorgio Corradini, presidente Cida, Confederazione italiana dei dirigenti e alte professionalità, «potrebbe essere un vero e proprio motore di sviluppo e di investimenti per l'Italia che, trovandosi nella condizione geopolitica più favorevole, potrebbe consentire un percorso di avvicinamento e di integrazione dei Paesi Balcani nell'Unione europea». Da queste considerazioni prende spunto l'evento che si terrà ad Ancona il 13 febbraio a partire dalle ore 9,30, presso il Teatro delle Muse, promosso da Cida con il coinvolgimento di istituzioni, università, esponenti del mondo politico fra i quali Gianfranco Fini, presidente camera dei deputati; Bartolomeo Giachino, presidente della Consulta nazionale dei trasporti e della logistica, e degli enti locali come Gian Mario Spacca, presidente regione Marche. Il convegno, dal titolo «La strategia della macroregione Adriatico-Ionica nella prospettiva dell'integrazione europea dei Balcani» sarà introdotto dallo stesso Corradini. Relatori della sessione mattutina, coordinata da Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager, saranno Paolo Cannavò, presidente Fecc, Federazione europea manager costruzioni; Francesco Karrer, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici; Giacomo Borruso, presidente Istiee, Istituto per lo studio dei trasporti nell'integrazione economica europea dell'università di Trieste; Rosario Pavia, docente dell'università Gabriele d'Annunzio di Pescara; Luigi Fusco Girard, docente dell'università Federico II di Napoli; Giorgio Rembado, presidente Federazione funzione pubblica Cida. Nel pomeriggio, oltre a Fini, Giachino e Spacca, interverranno Georges Liarokapis, presidente Cec, che porterà il saluto della Confederazione europea dei manager. Successivamente interverranno Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager; Fabio PiglMpoco, segretario generale Iai-Iniziativa Adriatico Ionica. Hanno annunciato la loro partecipazione Renato Cuselli, presidente Fondirigenti e Giovanni Bigazzi, presidente Federmanager Academy, Adolfo Guzzini, presidente IGuzzini e Rodolfo Giampieri, presidente Camera di commercio di Ancona. La finalità del convegno è quella di approfondire tutti gli argomenti che sono alla base della Strategia della Macroregione, che ha ottenuto un primo riconoscimento formale dal Consiglio europeo nel giugno scorso, e di fornire spunti e proposte innovative che possano portare ad una più fattiva collaborazione fra gli attori pubblici e privati interessati alle prospettive, alle strategie e alle opportunità che si presenteranno «La cooperazione che verrebbe attuata in questa regione garantirebbe stabilità economica e politica», spiega Bartolomeo Giachino, presidente della Consulta nazionale dei trasporti e della logistica, «condizioni necessarie per il processo di integrazione europea, e consentirebbe di trovare soluzioni a problemi comuni, relativi alla sicurezza, alla competitività delle aziende, alla protezione ambientale, al turismo, allo sviluppo rurale, alla cooperazione interuniversitaria e alla logistica». «Per la Cida», aggiunge il presidente Giorgio Corradini, «la strategia della Macroregione Adriatico-Ionica costituisce una grande opportunità di crescita e di sviluppo. Una Confederazione rappresentativa di manager non può sottrarsi dal fornire il suo contributo di qualificate esperienze per la costruzione della Macroregione. Il fine è quello di favorire iniziative di cooperazione che dovranno tradursi in accordi economici, partnership tra imprese, condivisione di servizi, costruzione di infrastrutture, ideazione di eventi culturali, sviluppo delle pmi, in tutti i paesi coinvolti che sono poi quelli che si affacciano sui due mari. Gli ospiti del nostro convegno», prosegue il presidente Cida, «saranno tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati allo sviluppo della Macroregione, sia sul versante italiano che su quello estero. La costituzione della Macroregione, che rientra tra le strategie dell'Unione europea, favorirà un futuro stabile e pacifico dei paesi che si affacciano sul mare Adriatico-Ionico, molti dei quali sono candidati o potenziali candidati ad unirsi all'Italia, alla Grecia e alla Slovenia nell'Unione europea. La Strategia si articolerà attorno ad alcune tematiche che, in modo condiviso, sono ritenute prioritarie: dalla tutela dell'ambiente al miglioramento delle prospettive economiche, alla valorizzazione dei patrimoni culturali. Su tutti questi temi», conclude Corradini, «la dirigenza e le alte professionalità riunite nella Cida intendono confrontarsi con tutti, per trovare le soluzioni più idonee a garantire il successo di questa importante iniziativa». Riproduzione riservata Pagina 54 Adriatico cruciale per la crescita Pagina 70 di 101 press unE 30/01/2012 la R ubblica Nuovi assunti senza articolo 18 ma in cambio addio al precariato li governo sposa la linea &e. Passera: vi sorprenderemo ROBERTO MANIA ROMA <Affronteremo tutti i problemi. Anche quello della flessibilitàin uscita. Evi sorprenderemo». Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, parla nella freddissima Davos, davanti ai potenti dell'economia globale. E' lo scorso giovedì, il tema della tavola rotonda è «Future c)f Italy». Il ministro, ex banchiere, sa benissimo che sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non saranno anunessi bizantinismi. Servono soluzioni chiare, non necessariamente traumatiche. Comunque comprensibili in Europa. Adagosto la Bce (laBanca centrale europea, ora presieduta dall'italiano Mario Draghi) aveva indicato tra «i compiti a casa» anche quelli di superare, da una parte, il dualismo nell'attuale REPUBBLICA.IT Sul sito in collaborazione con Bloomberg gli aggiornamenti sui mercati mercato del lavoro italiano, e, dall'altra, l'anomalia del reintegro nei posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa. La lettera arrivata da Francoforte resta un vincolo forte per îl governo tecnico di Roma. Lo ha detto più volte il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: l'ha confermato il premier Mario Monti quando ha sostenuto che non possono esserci tabù nel momento in cui si avvia un negoziato per la riforma del mercato del lavoro; l'ha ripetuto Passera a Davos. Perché la giobalizzazione è entrata nelle relazioni industriali. Non c'è solo il caso FiatChrysler di Sergio Marchionne. E' stato Vittorio Colao, amministratore delegato della Vodafone, a sollevare la questione a Davos. 11 manager italiano trapiantato a Londra ha ricordato che un gruppo come il suo può decidere dove aprire un call center. Può installarlo in Italia, oppure in Egitto, per esempio. Dipende dalle condizioni, dagli eventuali vantaggi fiscali, dalle potenzialità della manodopera, e dalla possibilità di programmare con certezza i costi che riguardano anche la flessibilità in uscita. Ed è qui che Passera ha risposto che il tema non sarà eluso, perché il recupero degli investimenti esteri in Italia (crollati dall'inizio della crisi del 2008), indispensabili per sostenere la crescita del Pii, si gioca pure su questo terreno, quello delle flessibilità del lavoro. E c'è una via d'uscita che, a questo punto, sembraiapiùprobabile, almeno da quel poco che trapela dalle stanze del governo e dai rapporti informali con le parti sociali. E' una via all'insegna dell'equilibrismo, tra ostacoli sindacali, pressione delle imprese, preoccupazione opposte dei p artiti che sostengono l'esecutivo, vincoli europei. L'articolo 18 non sarà toccato per i lavoratori che oggi ne sono tutelati. Questa, omiai, sembra una certezza. E Monti l'ha detto anche nel suo discorso programmatico in Parlamento. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, non potrebbero mai far passare una riduzione delle protezioni per chi le ha, tanto più che si tratta di una quota di lavoratori che costituisce la maggior parte dei loro iscritti, gli stessi che hanno già s uhnto il superamento delle pensioni di anzianità e l'allungamento dell'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia. Si profila, invece, uno scambio per i giovani precari, categoria centrale nell'approccio del governo alla riforma. Il tracciato potrebbe essere più o meno questo: per chi viene assunto con un contratto a tempo indeterminato, provenendo dal bacino della precarietà (a cominciare dai contratti a termine) non sarebbe previsto il reintegro nel posto di lavoro in caso dilicenziarnento senza giusta causa (è quanto stabilisce l'articolo 18 che viene considerato un'anomalia tra i paesi europei) bensì un risarcimento economico (esattamente ciò che suggeriva la B ce nella lettera estiva), L'ammontare ci el risarcimento crescerebbe con Eanzianità di lavoro. Resterebb e in ogni caso il divieto di licenziamenti discriminatori legati al sesso, alla religione, alla razza e così via. Con un articolo 18 dimezzato, le aziende non avrebbero più l' alibi secondo il quale non si può assumere perché poi sarebbe impossibile sciogliere il vincolo con il lavoratore. I sindacati potrebbero accettare un meccanismo che già oggi si adottaper ilavoratori delle piccole imprese nelle quali, appunto, l'articolo 18 non si applica, e questa potrebbe essere una prima pietra per avviare l'uscita dalla precarietà dei giovani. A nessun lavoratore attualmente occupato verrebbe tolto un diritto. E il governo risponderebbe alle richieste della Ecc. Sorprendentemente, perusare l' espressione di Passera. Ma le incognite restano comunque tante. Perché troppo delicato è il tema dell'articolo 18, perché non è detto che i partiti restino a guardare, perché la tenuta dell'unità sindacale è sempre a rischio, perché, infine, il fronte delle imprese è già diviso, come sempre tra «falchi» e «colombe». IL MINISTRO Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità Pagina 2 © RIPRODUZIONE RISERVATA Indeimità„recklitomirin. eilnododei licenziomenti lequattrolicetreaconfrento Pagina 71 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 Meno di 400 Tra 400 e 800 E Più di 800 Nessun reddito garantito Fonte: Eurostat Il boom della cassa Erdegraslene la Italia Milioni di ore autorizzate 1.203,64 ,27 2006 183,71 2007 227,6 2008 2009 2010 2011 nlinìs;J, ssAss7.fron;emnw .-umna an3Nce.--wìatnen3. M. M • ZesìsCA.'eà th•SA,« tzlì ;man occw,:a3 Indeimitiredditomirino eihndodei licenzizArelti legiattroricetreaconfrento Pagina 72 di 101 . . . press unE la R ubblica 30/01/2012 -,,— v «.A5`,‘:• " • • Inde 'tà, reddito e il nodo dei licenziamenti le quattro ricette a confronto Nk 2cMato . aMnlatO r,LaMa . Neoassunti senza un termine licenziabili con aiuti triennaliCONTRATTO unico sempre a tempo indeterminato ma con la possibilità in ogni momento di licenziamento individuale per motivi economici, tecnici o organizzativi. ]Indennizzo per i licenziati commisurato agli anni di lavoro. Assegno di disoccupazione, finanziato anche dalle aziende, pari a190% il primo anno e all'80 e ai? 0% nei due anni successivi. Le imprese si fanno carico anche della formazione e del collocamento dei licenziati: più velo ce è la ricollocazione del lavoratori più basso è iicostodeidisoccupati, t questa la fiexicurity proposta da Pietro [chino. Di fatto viene meno la garanzia dell'articolo 18 peri nuovi assunti. Reintegro solo in caso di licenziamenti di tipo discriminatorio. Contratti a termine permessi solo oltre la soglia di reddito di 40 mila curo. Un periodo di prova Cr e poi tutte le garanzie LA PROPOSTA Damiano-Madia prevede un contratto unico di inserimento formativo, una sorta di periodo (li prova, più lungo di quello attuale, in cui è possibile il licenziamento, ma propri© perché di prova si tratta. Dopo questo periodo (massimo tre anni), si applicano invece tutte le regole previste attualmente, compreso l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La proposta prevede anche una riduzione del costo del lavoro quando questo è a tempo indeterminato, così da alleggerire il carico sulle imprese. Si suggerisce anche di mettere in campo misure per velocizzare il processo per lavoro anche quando di tratta di unavertenza per licenziamento. A RIPRODUZIONE RISERVATA RIPRODUZIONE RISERVATA BARBARA ARDÙ Contratto unico per tutti posto sicuro dopo tre anni NELLA proposta Boeri-Garibaldi, il contratto è unico e a temp o indeterminato, ma diviso in due fasi distinte. Per t unii neo-assunti (per gli altri non cambia nulla) nei primi tre anni è possibile il licenziamento per giusta causa, anche economica, e non è previsto il reintegro, ma solo un indennizzo. Le tutele sono però crescenti, così che alla fine il licenziamento diventa oneroso per l'impresa, Dopo i tre anni scattala fase di stabilità del contratto, e si applicano le tutele previste dall'articolo 18, Il trattamento di disoccupazione rimane quello attuale." contratti atipici diventano contratto unico se il guadagno supe ra una certa quota, con l'esclusione di lavori stagionali e prestazioni professionali. Prevista anche l'introduzione dei salario minimo. A RIPRODUZIONE RISERVATA Ci sono almeno quattro proposte per riformare il mercato del lavoro e almeno due questioni spinose: la babele dei contratti atipici e l'eliminazione dell'articolo 18. L'unico a volerlo cancellare, ma solo per i nuovi assunti, è Pietro Ichino, in cambio di un alto livello di protezione, in caso di perdita del lavoro. Sacconi vorrebbe invece salvare i contratti atipici, che le altre proposte tendono a eliminare rendendoli più onerosi per le imprese. Il salario minimo garantito invece trova casa solo nella proposta Boeri-Garibaldi Pagina 73 di 101 Pagina 3 mdenmta,redditonrinimo eiì 1,0,10 dei licemiamenti lecgittroricene a contento 111 press unE la R ubblica 30/01/2012 .M.;"aurk«; e "Atipici" tenuti in vita più flessibilità in uscita Salario minimo garantito e forte sostegno agli espulsi SI ENTRAnel mercato del lavoro con l'ap prendistato, che può durare al massimo tre anni, durante i quali il lavoratore gode di alcune tutele. Nella proposta di Maurizio Saccoiti (Pdfl, passati i tre anni l'azienda decide se assumere o no. Mala filosofia di fondo è non cancellare i contratti atipici. Solo alcuni tipi di collaborazioni e quei contratti che nascondono in realtà falsi subordinati vengono eliminati. Esclusa l'idea del salario minimo garantito, mentre il sussidio di disoccupazione viene diviso in due tranche, una uguale per tutti e probabilmente a carico dello Stato, l'altra su base assicurativa e pagata dalle singole categorie. L'assicurazione verrebbe estesa anche a settori e lavori non protetti. Si chiede una maggiore flessibilità in uscita. ALL'ESTERO non c'è traccia di articolo 18, almeno nella forma applicata in Italia, ma in molti Paesi c'è il reddito minimo garantito e in alcuni di essi, a cominciare da quelli scandinavi, i lavoratori che vengono licenziati sono aiutati da massicce misure di sostegno finanziario, che durano diversi anni, Inoltre ci sono politiche attive dellavoro che tendono realmente a ricollocare i lavoratori espulsi. Negli Usa la legge stabilisce che delatore di lavoro non può andare sotto una certa paga oraria. In Francia il salario minimo non può scendere sotto i 1350 euro lordi mensili, in Spagna è circa la metà, 60(ì euro, mentre nella Gran Bretagna è di 960 sterline, circa 1.150 euro. RIPRODUZIONE RISERVATA a RIPRODUZIONE RISERVA -FA Perché la sua impresa non ha assunto nel 2011 , . Dati in perceduzie L'attuale Assumerei '' 3l Non assume 3 perché la domanda è in calo \ 2 se avessi dimensione dell'organico nuove è adeguata commesse Non assumo p e rché ha lavoratori In esubero 4 o Incerta Altri m vi 6 to'ilsct i r:o'tn°e ff '3 'NP:thpserrentt":" tip- dipanaerlt 13,5 250-499 dipanden I 15,6 e 58 •C 22,9 5,7 49,2 Fonte: Unionsamerelareision Ministero del Lavoro Pagina 3 mdenmta,redditonrinimo eiì 1,0,10 dei licemiamenti lecgittroricene a confrento Pagina 74 di 101 111 press unE la R ubblica 30/01/2012 Lavoro, i sindacati chiedono chiarezza I paletti di Cgil Cisl e (Id. Sacconi: ma con il disegno di le e non si farà mai nulla , diverso. Chiede di ascoltare, sì, ma di andare avanti senza guardare in ROMA-- Non sono quattro ta) faccia nessuno. Per questo, la via di trattativa a preoccupare sin del disegno di legge è considerata cati e imprese.Va bene concenti «una barzelletta». Maurizio Saccosi su giungla dei contratti, forr ni è chiaro: «II ddl è una presa in gizione permanente, fiessibilitt ro, equivarrebbe a non fare nulla. ammortizzatori sociali, per mel La probabilità che possa essere apre mano alla riforma del merc provato in un anno - viste le posidel lavoro. Il problema è: per a zioni in Parlamento - è prossima alvare dove?Lo dice il. segretario e.> lo zero». «Ilgoverno - dice l' exminifederale della Cgii Fulvio Famn stro delLavoro - sa di doverpassare n. i: «Noi voglia:no fare un confa attraverso la prova ineludibile delto che si concluda con un accord la modifica dell'articolo 18. Ce lo Lo dice il leader Cisl Raffaele 13( -.)nanni: «Siamo per trovare una sinchiedono l'Unione europea e FFtesi con una trattativa senza paletmi, per incoraggiare la propensioti, che privilegi una soluzione conne ad assumere e a intraprendere». divisa da tutte le parti sociali e dalla Quindi, «Monti faccia come ha fatmaggioranza parlamentare». Lo to per gli altri provvedimenti, apdice, ancor più. chiaro, Luigi Angeprovi una riforma in tempi brevi, letti, segretario generale Uil: «Dobperla crescita eper affidabilità che biamo sapere se vogliamo fare un ci chiede l'Europa». accordo o solo uno scambio di opiIl ministro dei Lavoro tornerà a nioni». Quanto alle priorità, su parlare in televisione stasera, a OtTwitter interviene Susanna Cato e mezzo. Le parti sociali invece musso: «L'emergenza è la precaCgii, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, rietà, se la parola riforma ha senso, Rete imprese„nia e Abi - si inconda qui bisogna partire», dice il setreranno mercoledì a Roma, a pagretario generale Cgii, che aggiunlazzo Altieri. Un appuntamento ge: «Riformare la cassa integrazioinformale che servirà a capire cosa ne sì, perché va estesa, va estesa ariintendono accettare, delle propoche la. contribuzione a tutte le imste del governo, e a cosa dire no, inprese». E chiede: «Quanti sanno sieme. Era stato il ministro dello che la cassa integrazione (non in Sviluppo Corrado Passera a suggederoga) è finanziata da lavoratori e rire un incontro preventivo, quanimprese?». do al tavolo erano venuti fuori i Dopo le anticipazioni sul piano punti di convergenza tra sindacati Fornerc, pubblicate ieri da Repube imprese. E Raffaele F>)ol: anni - che blica, i sindacati fanno sentire la loa Passera contende il ruolo di refero voce, E. la politica tifa, II.Pd vuole rente di un futuro polo cattolicocontribuire all'intesa, aiutare a moderato - vorrebbe forzare la masmussare gli angoli. Dice Enrico no: far sì che dall'incontro venga Letta: «È necessario non arrivare ai fuori un avviso comune da sottoporre a Palazzo C higi, Susanna Caconflitto sociale. Nel momento in musso e Emma Marcegaglia però cui al Fondo monetario internazionon vogliono saperne: «Non è comnale ci dice che saremo a meno 2,5 pito nostro», dicono. Unite, in queper cento di pii, sarebbe una iattusto, e anche nello scegliere un rapra». E però, «sta anche alle parti soporto privilegiato con il ministro ciali dimostrarsi vogliose di rifordello Sviluppo Passera piuttosto me». Il vero punto dolente della viche con quello del Lavoro Fornero. cenda, secondo il vicesegretario Il negoziato con il governo - a quedemocratico, «è la carenza di soldi sto punto - dovrebbe ricominciare per la riforma degli ammortizzatogiovedì, La convocazione però non ri sociali. E' una priorità assoluta, il è ancora stata inviata. Q ttel che cergoverno deve trovare ilmodo di re to, è che sul tavolo del tninistro, staperire risorse da destinare a questa. volta, non ci saranno documenti. cosa». Il Pdi ha un atteggiamento ANNALISA CUZZOCREA ALESSANDRA LONGO .30:2nIES SCILIPOTI IN BRASILE on avendo più molto seguito in Italia, dopo la caduta di Berlusconi, Domenico Scilipoti è volato in Brasile «in qualità di presidente dell'Associazione parlamentare di amicizia ItaliaBrasile». Una nota ci informa dei suoi movimenti «in alcunistatibrasiliani», inclusaunavisita al«Museo Nazionale dell'Esercito, nel complesso del Forte di Copacabana». Ad accoglierlo il colonnello Pedrosa che «gliha conferito un diploma deiCentro di Letteratura del Forte, "Braccio Forte e Mano Amica"», A chi gli chiede del governo Monti, Scilipoti risponde che la sua posizione è «di non riconoscimento». «Votare a favore o contro questo esecutivo significa legittimarlo», spiega il Nostro ai brasiliani. C'è qualcuno che può passare da Copacabana e dare una versione diversa al colonnello Pedrosa? N O+ RIPRODUZIONE RISERVATA TRATTATIVA Mercoledì si vedono sindacati, Confindustria IL GOVERNO L ' ' Giovedi Rete imprese, Abi e Ania dovrebbe ripartire il confronto con il ministro Fornero I4 TAVOLI ' La trattativa verterà su: contratti, formazione, flessibilità, ammortizzatori sociali asuR:claAz:nL Clt: , ama= úzZ'a :•Z a hk1 e avora;orl «PRODUZIONE RISERVATA Pagina 4 La \ oro, klacari chiexiono chiarem IE QtantediffereutligliannidiLam ,,,Mhivecarietfili -fir■ oproblema - Pagina 75 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 , k.‘ Noi, Lama e la crisi ma il '78 è lontano SUSANNA CANA USSL ARO DIRETTORE, nel suo editonale dileriScalfaricita un'intervista a Luciano Lama, della quale si tralascia di ricordare le affermazioni sui profitti e sulla funzione 'programmatica" dell'accumulaàene che è fondamentalenelpensiero di Lama, e nella svolta dell'Eur. SEGUE A PAGINA 4 , te differenze dagli anni di Lama oggi la precari& è il primo problema (segue dalla prima pagina) aCgiloggi, come Latna ieri, mette al centro occupazione e lavoro, ma mentre allora i salari crescevano, anche se molto erosi dall'inflazione, oggi siamo alla perdita sistematica del loro potere d'acquisto e ciò rappresenta una ragione importante della recessione in atto. La distribuzione del reddito tra profitti e retrib uzioni non aveva lo squilibrio di oggi. Tutti, ormai, leggono in questa diseguaglianza la ragione profonda della crisi che attraversiamo e il motivo per cui le politiche monetariste non ci porteranno fuori dal guado, La diseguaglianza è dettata dallo spostamento progressivo dei profitti oltre che a reddito dei «capitalisti», a speculazione (o si preferisce investimento?) di natura finanziaria. Così si riducono, oltre che la redistrib azione, anche gli investimenti in innovazione, ricerca, formazione e in pro dotti a maggior valore e pih qualificati. Senza investimenti, si è scelto di produrre precarietà, traducendo l'idea di flessibilità invece che nella ricerca di maggior qualità del lavoro, di accrescimento professionale dei lavoratori, in quella precarietà che ha trasferito su lavoratori e lavoratrici le conseguenze alla via bassa dello sviluppo. In sintesi: lo spostamento sui lavoratori dei rischi dei fare impresa. Quale straordinaria differenza dal 1978! E ancora si potrebbe sottolineare che invece di avere attenzione airedditi, si continua ad agire sulle acci se, attuando una politica dei redditi senza nessun controllo del prezzi. Quanta disattenzione, poi, alle proposte vere della Cgil, quando indichiamo come priorità un Piano perii Lavoro, che per noi affronta i grandi temi del * SUSANNA cm usso paese e interroga equità e crescita non come ma ntra per edulcorare, ma come scelte che devano intervenire sulla responsabilità e i comportamenti di ciascuno, se si vuole dare senso alla riduzione della diseguaglianza e riparlare di futuro. Il Piano del Lavoro si misura con la funzione dell'intervento pubblico, troppo facilmente archiviato dal liberismo e dai suoi effetti evidenti, sulla funzione del welfare come motore di uno sviluppo attento alle persone e non mera «assicurazione» o costo, sulla funzione dello sviluppo che ha esaurito la spinta propulsiva del puro consumismo. Ancora, un Piano del Lavoro per giovani e donne del nostro paese a cui non possiamo solo raccontare che avranno meno tutele perché i padri gli avrebbero mangiato futuro. Un Piano p er il Lavoro che voglia bene al nostro paese, non solo perché la Cgil (per troppo tempo da sola) ha indicato che non fare politiche industriali e di sistema ci avrebbe portato al declino, ma perché non ci sfugge il pericolo economico e democratico di una crisi prolungata di cui la disoccupazione è primo indicatore. Anoi è chiara l'emergenza così come la necessità di una nuova idea di s viluppo. Per questo, voler bene al paese e voler attivare i giovani, o meglio riconoscergli l'età adulta, può partire dalla scelta pubblica e politica di un Piano del Lavoro. Un Piano per il Lavoro guarda, ovvia- mente, all'immediato e alla capacità di programmare. In questo quadro intende affrontare anche i nodi della produttività, della contrattazione, della rappresentanza, del mercato del lavoro, e soprattutto del fisco. Il coro sull'importanza del rilancio della produttività trascura di cimentarsi con le cause del suo declino in Italia. O inventa cause di comodo: qualcuno arskuno ;,mooU z.. 71,,,zzoate ad zz.:CUMke.Re0 deR nthd~, non cz:nChAsz: zark nessonz: riva a teorizzare l'assurdità che sarebbe percolpa dell'articolo 18.AI contrario,la produttività nel nostro paese decresce ai crescere della precarietà, che non ha neanche incrementato l'occupazione, producendo, invece, quel lavoro povero su cui sarebbe bene interrogarsi. Per noi l'urgenza è la riduzione della precarietà che viene prima, molto prima, di altri temi. Nella riduzione della precarietà vi è compresa certamente la riformulazione degli ammortizzatori, su cui da tre anni abbiamo proposto una riforma. Vorrei poi ricordare che la mobilità annunciata dall'intervista di Lama è realtà da molti anni, che la Cigs ha la durata di un anno rinnovabile a due, Pagina 4 zsorcnnur po‘men Lavoro. i sindacati chiedono chiarezza Pagina 76 di 101 press unE 30/01/2012 la R ubblica che comunque ha un tett o , come p ure la. Cig ordinaria, in ogni quinquennio, che una stagione di riorganizzazione del sistema produttivo non deve disperdere professionalità e competenze. Oppure si deve ritenere che la società della conoscenza è solo dei manager? Credo che sarebbe bene per tutti, discutere fuori dai pregiudizi e dagli slogan facili, e non confondere l'emergenza con l'idea che <qual.unque cosa può essere fatta». Siamo primi ad apprezzare che l'itaha sia tornata al tavolo dei grandi, a sostenere sforzi per far ripartire il paese, ma se ogni scelta presenta il conto solo al lavoro (nella finanziaria la cassa sulle pensioni; nelle liberalizzazioni il contratto ferrovie e l'equo compenso dei tirocin.anti, ad esempio) , abbiamo illegittimo dubbio, anzi la certezza, che si affronta il « nuovo» con uno strumento antico e che il fine non sia far ripartire il paese, ma "salvare il soldato Ryan". Se sarà così, non si salverà l'Italia ma una sua piccola parte, che forse non ha bisogno di salvarsi, perché lo fa già tra evasione, sommerso e lobbismo di ogni specie. Questa è un'ipotesi cui non intendiamo rassegnarci, Siamo seriamente impegnali ai confronto su crescita e mercato dal lavoro: l'abbiamo preparato con un documento unitario, abbiamo guardato ai modelli europei, fra cui la Germania che usa l'orario ridotto finanziato dallo stato e non licenzia. Ci siamo trovati di fronte ad un documento del ministro, non condiviso da nessuno. Senza nostalgie di nessun tipo pensiamo sia utile uro porre un negoziato vero e non affidar- sia ricette preconfezionate il cui fallimento è nei numeri della precarietà e della disoccupazione, a partire dai settecentomila posti di lavoro persi dell'industria in cinque anni. Segretario get terale delkt Cgii 4. • •••••• • IERI SU REPUBBLICA La Camusso risponde all'editoriale di Eugenio Scalfari di ieri Pagina 4 Lavoro. i sindacati chiedono chiarezza Pagina 77 di 101 press unE 30/01/2012 la R ubblica Autono e prenditori non dichiarano 11 56% del loro reddito effettivo LUCIO CILLIS ROMA —A Milano niente scontrino in un locale su tre. A Roma, addirittura nessuna ricevuta nel 50% dei casi. L'evasione fiscale è un fenomeno che priva le casse dello Stato di circa 120 miliardi di euro l'anno. Soldi che andranno recuperati scavando in p rolonclità tra le dichiarazioni dei re dditi di categorie che, a leggere i dati ufficiali, sarebbero al limite della soglia di povertà. Negozi di alimentari o ristoratori che dichiarano poco più di 17mila euro, orafi che a inala pena arrivano alla fine dei me se con 12.300 euro annui, tintorie, lavanderie e mercerie prossime alla bancarotta con dichiarazioni da 8mila e uro. Ma tutto questo non basta per puntare il dito contro particolari settori del lavoro autonomo. Per scovare i disonesti, occorre guardare al complesso lavoro di incrocio dei dati messo a punto da Bankitalia. Che ha confrontato la propria indagine campionaria anonima, una fedele fotografia dei contribuenti e dei loro redditi, con le dichiarazioni effettivamente pervenute alla Sogei, gmwm.A-sm,Dgp tmgw,ww I risultati sono clamorosi: i dati forniti dai lavoratori dipendenti e dai pensionati corrispondono e si sovrappongono perfettamente a quelli ufficiali della Sogei, -mentre quelli dei lavoratori autonomi e degli imprenditori risultano completamente sballati con un saldo a favore dell'autonomo, pari al56%, In pratica questi dichiarano al Fisco meno della metà di quanto effettivamente incassato. Stiamo parlando di un piccolo esercito pari a circa 4 rilitioni e 700 mila unità (la gran pane onesti) che in media attestano ufficialmente introiti per 11.800 euro contro i 27mila euro confessati in forma anonima alla Banca d'Italia. lino sbilancio pro capite di 15 mila euro annui netti non dichiarati. Que sta fotogra fia dell'evasione smentisce, tra l'altro, an- che un altro luogo comune, e cioè che il fenomeno sia molto più marcato ai Sud Italia. Al contrario, i contribuenti meno fedeli risiedono in gran. parte al. Centro-Nord. IUDDn' I furbi non mancano poi, se si tratta di mettere nero su bianco i redditi da fabbricati: in questo caso la forbice tra dichiarazioni anonime e ufficiali supera ogni immaginazione e sfonda 1'83%. Quindi si dichiara il 17% di quanto effettivamente dovuto mentre il restante 83% manca all'appello. LUM DWRDMT:2 E i 16,5 milioni di lavoratori dipendenti italiani? Dichiarano al Fisco il giusto, anzi, anche più di quanto rivelino alla indagine di Via Nazionale: nel primo caso il reddito medio netto dichiarato ammonta a 14.931 euro contro i 14.690 del secondo. Nei prossimi mesi la stretta dei Fisco potrebbe assediare anche i 15 milioni di italiani su 18,5 milioni, che quando si tratta di richiedere l'accesso ai servizi sociali agevolati, dichiarano di non possedere conti correnti o titoli di Stato. Anche in questo caso i dati in possesso della Banca d'Italia smentiscono questo panorama desolante: infatti 9 famiglie su 10 hanno un conto corrente. Nei prossimi mesi l'agenzia delle Entra t e p otrà incrociare i pro pri dati (e quelli relativi ai conti correnti) con altri relativi all'Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente, nelle mani dell'inps, facendo emergere i furbi che coperti dalle autocertificazioni dichiarano il falso. Pagina 7 a RIPRODUZIONE RISERVATA AutonotniunpAuclitori non dichiamno il 56''. del loro reddito drettn O Pagina 78 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 contribuenti "poveri" (Le dichiarazioni sugli studi di settore) Reddito medio annuo d'impresa o di lavoro autonomo (dati in euro) La fotografia leirevasione zzz, Redditi nella indagine campionaria Bankitalia(anoni ma) Redditi nelle dichiarazioni al fisco (dati Sogei) Contribuenti Contribuenti Mpart kd Reddito netto — pro capite (in euro) 19.763.271 8.469.568 12.801.763 41.034.602 20.033.653 8.120.830 12.337.613 40.492.096 16.513.566 12.223.832 Autonomo e imprenditore 4.645.534 Reddito da fabbricati 1.122.165 Pensionato e lavoratore dipendente 1.063.240 Autonomo e lavoratore dipendente 910.369 17.675.343 13.582.001 4.318.679 1.122.929 675.158 1.222.658 Nord Centro Mezzogiorno TOTALE Lavoratore dipendente Pensionato o pensionato Altro MIRA Pt POPOLAZIONE 27.92! 21.286 21,065 4.555.905 11.49:4g, 41.034.602 E16:.449m: 42 40.492.096 Thso (5.,) ,,,,, 2.532 Nord 2,936 Centro \950 Mezzogiorno - Tipo€egka cen1Abuente -240 Lavoratore dipendente 49200 , 452A 1.895.310 Differenza redditi pro capite tra il dato Bankitalia e il dato Sogei (in euro) • Rìparfizoffi geografiche 1:72.0m, Reddito netto ,1 pro capite (in euro) -83 Pensionato Autonomo e imprenditore L Reddito da fabbricati k\\. jiiiii. 15,222 84 629 Pensionato e lavoratore dipendente Autonomo e iavoratore dipendente o pensionato 16.373 4 -5.447 -47,4 NTERA POPOLAZIONE Fonte: Bankitalia Pagina 7 Fonte: Dipartimento Finanze Autonotni inekuditori non dichiamno il del loro reddito drettn O Pagina 79 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 L'Italia di lotta e di governo che promuove Monti e le proteste ri, ecc. (Senza trascurare le differenze sociali, di reddito, posizione, fatica fra queste professioni.) Intendo dire che dentro dinol convivono e confliggono diversi interessi e diverse condizioni. Che dividono l'identità civica e quella di categoria. 3. Da ciò il dualismo di sentimenti che coabitano in noi. Da un lato, il consenso — di proporzioni larghe — verso Monti e verso il governo. Dall'altro, ilpeso, altrettanto esteso, del dissenso e delle proteste verso le politiche governative. Perché gran parte d ei cittadini sirende conto che molte scelte di Monti sono obbligate e • Gli italiani di lotta e di governo I LVO DIAMANTI IVIAMO strani tempi. Come, d'altronde, il governo Monti (secondo la definizione dello stesso premier). Tempi instabili e sussultori. Una settimana dopo l'altra, un giorno dopo l'altro: protestano tutti, :::.. d'accordo, con le rnandostazto il governo Monti? \ N Qual è il suo giudizio sull'operato dal governo? „N SEGUE A PAGINA 11 ILVO DIAMANTI (segue dalla prima pagina) assisti e can -riunisti, avvocati e farmacisti, benzinai e giornalai, operaie notai. Protestano iPadani e iForconi. Oltre ai No -Tav. Gli stessi "professori" — e gli studenti—non apprezzano il ridimensionamento dei titoli di studio — e delle lauree. Tutte, non solo quelle conseguite dagli "sfigati", per usare l'eufemismo del vi ceministro Marione. Non sorprende, quindi, chelamaggi oranza degli italiani sia d'accordo con le manifestazioni e gli scioperi contro i provvedimenti del governo e le liberalizzazioni. Oltre il 56%, secondo il sondaggio condotto daD emos (per Unip olis) nei giorni scorsi. Tuttavia, solo una frazione della p op °fazione (circa il 5%) afferma di avervi partecipato, mentre si dice disposta a parteciparvi una componente, comunque, molto limitata (13%). D'altra parte, in questo strano Paese, il governo ottiene un consenso largo quanto le proteste contro le sue politiche. Anzi, un po' più ampio, visto che quasi i158% degliitaliani (intervistati da Dernos per Unipolis) giudica positivamente l'azione del governo Monti (con un voto da 6 a 10). Non solo, ma le liberalizzazioni, nonostante le proteste, continuano ad essere apprez- ti tate dalla maggioranza assoluta della p opolazione (secondo l'IPSOS). Le "ragioni" di atteggiamenti così contrastanti sono diverse ma, perlopiù, molto "ragionevoli", l. La prima richiama la profonda dive rsità delle categorie co involte dai provvedimenti, che, non a caso, sono valutate in modo differente dai cittadini (come hanno segnalato i sondaggi IPSOS). L'indulgenza verso la protesta dei camionisti e dei tassisti, in particolare, risulta molto superiore rispetto a quella espressaverso i notai, gli avvocati e i farmacisti. Perché si tratta di figure sociali ritenute "popolari", che svolgono attività us tiranti. 2. La seconda ragione è stata espressa, con chiarezza, dallo stesso Monti nei giorni scorsi, quando ha osservato che «per decenni sii; coltivato e rispettato più l'interesse delle singole categorie che l'interesse generale». Anche se questo duplice sentimento attraversa tutti. Così, l'attenzione all'interesse generale ci fa apprezzare Monti e le politiche dei governo, comprese le liberalizzazioni. Pvl a l'interesse di categoria ci spinge a reagire con insofferenza. Visto che tutti — o, almeno, molti— sono (siamo): tassisti, notai, avvocati, pensionati, avvocati, benzinai, commercianti, camionisti, professo- 4ngelino Alfano Mario Monti Pagina 80 di 101 necessarie. Anche se criticatati e migliorabili, E gran parte dei cittadini, inoltre, teme la caduta del governo. Non solo per paura di "tornare indietro". Al passati) politico che incombe, come una minaccia. Ma perché si rischierebbero la ripresa delle guerre politiche e del conflitto sociale. Tuttavia, ciò non impedisce agli specifici interessi e alle specifiche rivendicazioni sociali, economiche e locali ---- di emergere ed esprimersi. inmodo talora acceso. 4. C'è, infine, una ragione più generale. Meno evidente e meno evocata, nel di- Nola meMoiogica L'indagine Dernos & Pi -- Fondazione Unipolis si basa su un sondaggio condotto nei giorni 18-27 cennaio 2012 da Dernetra (metodo CALI). Campione rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni (margine di errore 2.1). Documentazione completa su www.sondagaipoliticoelettorali.it cenZ'm-C,s;:ra e ceM:N:sinìs;:ra son~: z-mZ•rankbR d una ens z,..-■szs Pagina 11 L'Italia di lotta e di governo che promuove Monti e ieprote ste press unE 30/01/2012 la R ubblica battito pubblico, Ma forse la più pericolosa.-- a mio parere. P erché riguarda e mette in discussione — la nostra stessa deva ocrazia. Se oggi si assiste al proliferare di conflitti e di proteste puntiformi e senza soluzione è anche— soprattutto— perché tra la società, gli interessi e il governo — lo Stato — c'è il 571_10i0. Noli c'è rappresentanza, ma neppure "composizione" e "aggregazione" delle domande e degliinteressUin mestiere che sperma"le grandi organizzazioni economiche, ma, soprattutto e in primo luogo, ai partiti. I quali hanno "delegato" a Monti i compiti che essi non si sentono in grado di affrontare, anche — forse soprattutto — per timore delle conseguenze elettorali. Un problema che lacera il centrodesua particolarmente sensibile a] richiamo degli interessi dei lavoratori autonomi e delle professioni. Ma che inquieta anche il centrosinistra, in difficoltà ad affrontare i tesai della mobilità (del lavoro). Non è un caso che gli unici soggetti ad agire apertamente sulla scena politica, oggi, siano coloro che "moltiplicano" e amplificano le proteste di categoria, invece di ri-comporle.L.A Lega, in primo luogo. Ma anche VIA e Sel, per quanto in modo reticente. Ne esce il quadro — in frantumi — di ma "democrazia immediata" (per riprendere la definizione del marchese di Condorcet, nella Francia rivoluzionaria del Settecento). In duplice senso. A) Perché ogni domanda e ogni spinta sociale si rovescia "immediatarn en te" sulla scena. pubblica. Visto che non solo i media tradizionali (per prima la Tv), ma Internet, i cellulari e i palmari, FB e Twitter danno visibilità e rilevanza "immediata" a ogni rivendicazione e a ogni protesta. Mentre ogni rivendicazione e ogni protesta può, comunque, produrre conseguenze pesanti a livello pubblico e sociale, quando sia in grado di interrompere la comunicazione e la mobilità-- strade, autostrade, città, aerei., ferrovie. B) Ma questa democrazia appare, d'altronde, i m-med fata, in quanto priva di "mediazioni" e di "mediazione". Per il deficit di rappre sentanza politica espresso dai partiti. Per la tendenza e la tentazione di affidare l'unica forma di mediazione ai "media". Questa democrazia im-mediata e iper-mediata (dai media), ai tempo stesso, può, forse, piacere a coloro che celebrano Fantipolitica e auspicano la i norte della politica, dei politici e dei partiti. Ma rischia di compromettere le sorti della democrazia rappresentativa. PiPRODUZiONE RiSERVAJA Le manifestazioni anti.governative In questi giorni, diverse categorie economiche stanno organizzando scioperi e manifestazioni contro i provvedimenti dei governo e le liberalizzazioni. Rispetto a queste iniziative lei si direbbe... 35,5 ABBASTANZA D'ACCORDO 20,9 MOLTO D'ACCORDO In base all'orientamento di voto 50,1 5 Ili 17,0 PER NULLA D'ACCORDO 24,3 POCO D'ACCO 69,7: 41,5 42,7 2,3 Non sai non risponde Lei 53,6 La partecipazione alla protesta: effettiva e possibile Lei ha partecipato o pensa di partecipare a questo tipo di iniziative? 4,7 SÌ, HO PARTECIPATO 13,0 NO, MA PENSO DI PARTECIPARE 81,6 NO 0,7 Non sa/ non risponde Fonte: sondaggio Dernos - Unipoiis gennaio 2012 Il giudizio sul governo Monti Su una scala da 1 a 10 che voto darebbe in questo momento ai Governo Monti (valori % di quanti esprimono una valutazione uguale o superiore a 6, al netto dei non rispondenti, solo maggiorenni) 78,6 In baee all'orientamento di voto 1 €3::::::>::::::::>::::::::>::::::::>::::::::; 62,1 SEI 55,5 UDC 75,4 FU 66,5 45,7 17-1 8 30 novembre- 16-21 novembre 6 dicemb re d icembre gennaio 2011 2012 2011 2011 ..: i 927 Lia 28,7 57,7 Pagina 11 L'Italia di lotta e di gover, eh:promuove -Monti eieproteste Pagina 81 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 Figli di stranieri, Cancellieri frena No alla cittadinanza automatica" " E suipiano svuota carceri avverte: contraria 1 ITALIA Nonne a con:mato Vale lo ius sanguinis: si prende la cittadinanza dei genitori e non quella del Paese di nascita VLADIMIRO POLCHI ROMA—Chinasce in Italia è italiano? Si, ma ad alcune condizioni. Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, frena sullo ius soli puro, che «creerebbe le condizioni per far nascere da noi bambini da tutto il mondo». Via libera invece a uno ius soll temperato: «Se un bambino figlio di immigrati nasce in Italia, i genitori sono stabilmente nel Paese e ha percorso un ciclo di studi, credo che il diritto alla cittadinanza sia giusto». Il ministro dell'Interno, parlando alla trasmissione "Che tempo che fa", solleva dubbi sull'ipotesi (li garantire automaticamente la cittadinanza ai figli degli immigrati, perché questa dovrebbe derivare non solo dalla nascita in Italia, ma «da un insieme di fattori». Quali? «Fondamentalmente — spiegano al Viminale — la stabilità del nucleo familiare e un minimo di percorso scolastico. Insomma no alla cittadinanza a chi è in Italia solo (li transito e fa nascere qui il proprio figlie»). Fattori, questi, già parzialmente previsti dalla legge di iniziativa popolare portata avanti dalla campagna "L'Italia sono anch'io": nascita in Italia da un genitore residente GERMANIA È cittadino chi nasce nel Paese se uno dei genitori vi risiede legalmente da almeno otto anni da almeno un anno. Sulcasole forze politiche sidividono: di un «principio non più rinviabile» p ari a ignazi °Marino (Pd), che a Palazzo Madama ha depositato un disegno di legge sullo ius soli: italo Bocchino (Fli) plaude invece all'ipotesi di «uno ius soli temperato»; tre parlamentari Pdl ribadiscono che di « ius so non si parla». Intanto, in attesa di riforme future, oggi scatta la stip ertassa sui permessi di soggiorno: dagli 80 ai 200 curo in più per ogni documento da rinnovare. Non è tutto. ll ministro Cancellieri, nel corso della trasmissione Rai, si è detta «favorevole all'abolizione del valore legale del titolo di studio, a due condizioni: chiedo una valutazione seria delle università e pari opportunità perché tutti abbiano FRANCIA STATI UNITI ius soli attenuato: i figli di immigrati diventano francesi a tutti gli effetti soltanto a 13 anni Chi nasce negli Usa è cittadino americano indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori accesso alle università più prestigiose, per esempio con borse di studio». E ancora: sui problema delle carceri, il ministro considera «l'amnistia come un atto di clemenza legato a fatti particolari, se dev'essereuno svuotacarceri come cittadina mi ribello». Sulle proteste che stanno scuotendo l'Italia «non ci sono preoccupazioni rispetto a un'eversione terroristica», ma c'è il «timore che qualche cane sciolto possa inserirsi». Quanto ai No Tav, «nessuno ha criminalizzato il movimento ma non si possono consentire violenze di quel genere» e sul movimento dei Forconi «l'allarme di Ivan Lo Bello (ilpresidente di Confindustria Sicilia, ndr) è sicuramente fondato e sono in corso indagini della magistratura. In questi fenomeni possono verificarsi in- MINISTRO Annamaria Cancellieri, ministro dell'Interno REPURBLICLIT Sul sito la campagna per la cittadinanza agli immigrati filtrazioni mafiose». Un ultimo commenta sul fatto che laDigos abbiarim osso un tricolore, per motivi di ordine pubblico, durante l'ultima manifestazione della Lega a Milano: «Non so in che situazione abbia operato la Digos, ma sicuramente è meglio rischiare e difendere la bandiera con il proprio corpo». RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 20 Fiujilstreten.Camelherifiva "?,allaciticheraauunatier," C.AnunplmpergpoulARabbiaalGiglic Pagina 82 di 101 press unE la R ubblica 30/01/2012 POVF,RTA E MERCATO DEL LAVORO TITO BOERI (segue dalla prima pagina) c i dicono che dal. 2006 ai 2010 la povertà è aumentata di 6 punti percentuali fra chi ha meno di45 anni, è cresciuta di poco tra i 45 e i 65 anni e si è ridotta al di sopra di questa età. E un profilo per età che corrisponde perfettamente a quello del precariato: la povertà aumenta perché non si riesce ad entrare nei mercato del lavoro, perché ci sono molti lavoratori poco qualificati con lavori temporanei con bassi salari che non tengono il passo con l'inflazione e perché chi non è tutelato perde il posto di lavoro. Tutto questo spiega anche perché in questi anni si è invertita la tendenza, che sembrava sin qui inarrestabile, alla riduzione della dimensione media (lei nuclei famighari. Il fati o è che giovani tornano a casa perché perloro la famiglia rappresenta l'unico ammortizzatore sociale. È una scelta costosa perché comporta la rinuncia a fare progetti di vita, fare figli, e impedisce la mobilità sociale. Il vice-ministro Martone, che ha ricevuto l'idoneità in uno di quei concorsi in cui si vince perché tutti gli altri candidati si ritirano, li potrà pure chiamare "sfegati", nia i laureati di lungo fuori corso sono principalmente persone che vivono in famiglia con genitori che hanno solo la licenza elementare. Le disuguaglianze prodotte sui lavoro e fuori dal lavoro non servono, come in altri paesi, a farne crescere la produttività.. Al. contrario, il divario nella produttività del lavoro, dunque nella competitività delle nostre imprese, si è ulteriormente accentuato. Abbiamo perso quasi 30 punti di competitività al cospetto della Germania nel giro di 1O anni, Il fatto è che chi viene espulso dal mercato e chi fatica ad entrare è spesso chi ha maggiore capitale umano e potrebbe grandemente contribuire a rendere più competitive le nostre imprese. Ci sono perciò ragioni tanto "di sinistra" (le disuguaglianze crescenti) che "di destra" (la produttività in calo) per riformare il mercato del lavoro, i cui nodi strutturali sono stati solo esacerbati dalla recessione, Bisogn.a riformarlo sul serio. Far finta di cambiare per non. cambiare nulla non servirà -neanche a rassicurare i mercati finanziari che hanno perfettamente capito che i problemi del nostro paese sono legati alla bassa crescita. Il contratto di apprendistato c'è già in itafia, c'era già prima della recessione, E uno strumento utile, ma non può contrastare il precariato che ormai riguarda persone con più di 40 anni, tra cui molte donne che rientrano dopo periodi di maternità. Oggi il contratto di apprendistato coinvolge circa 250.000 persone, con livelli di istruzione più alti della media e riguarda in 7 casi su 10 chi ha meno di 24 anni. Non potrà mai riguardare milioni di lavoratori di tutte le età. Bene, in ogni caso, accertarsi che ci sia effettivamente contenuto formativo e non solo sconto retributivo in questi contratti, che possono oggi essere rescissi dal datore di lavoro, senza costi, al termine del periodo di formazione. Gli incentivi fiscali alla conversione dei contratti a tempo determinato in. contratti a tempo indeterminato sono costosissimi (come prova l'esperienza dei bonus-Sud e bonus assunzioni introdotti nel 2000 e poi rimossi in fretta e furia perché erano costati IO volte di più di quanto preventivato) e non servono minimamente a ridurre il dualismo. I dato ri di lavoro assumono i l avoratori futi quando dura il sussidio per poi licenziarli subito dopo. In Spagna sono stati ampiamente sperimentati per concludere che "il loro ampio utilizzo ne ha compromesso pesantemente l'efficacia", come recita un documento ufficiale del Governo spagnolo, basato sulle conclusioni di com.missione parlamentare e del Con.sejo Economico y Sociai, con. tutte le forze sociali rappresentate. Hanno raggiunto questa conclusione perché si sono accorti che i lavoratori delle regioni coinvolte avevano subito un incremento della probabilità di essere licenziati rispetto a quelli delle regioni non coperte dagli incentivi fiscali. Un. salario minimo orario non costerebbe nulla alle casse dello Stato. Servirebbe molto a proteggere i lavoratori più deboli negli anni ad alta inflazione che presumibilmente ci stanno di fronte. In Italia il salario minimo favorisce anche il decentramento della contrattazione, che permette di stabilire un legame più. stretto fra salari e produttività, motivando di più i lavoratori che hanno già un contratto a tempo indeterminato e che continueranno ad essere protetti dalle tutele attuali. Prospettare un p ercorso di ingresso nel mercato del lavoro che non comporti in partenza una data di scadenza stimola, questo sì, gli investimenti in farmazione: la percentuale di lavoratori formati in azienda cresce con la durata potenziale dei contratti. Avere nei primi anni di assunzione risarcimenti monetari in caso di licenziamento senza giusta causa, crescenti col tempo passato in azienda, offre tu- tele a chi oggi non ne ha e nonne to glie a chi le ha già. Al contempo serve a permettere ai datori di lavoro di scegliere meglio chi assumere, su. chi investire, migliora il clima in azienda scoraggiando i comportamenti opportunistici. Questo percorso di ingresso va peraltro offerto a tuttele età, a 20 annicome a 55. Come dimostrano l'esperienza dell'Austria e della Francia, la scelta di far crescerei costi di licen.ziatn.ento con l'età (anniché con la durata del posto di lavoro) fa aumentare la disoccupazione fra i lavoratori più anziani. Perché datori di lavoro già diffidenti sulla produttività di questi lavoratori, non sono in genere propensi a prendere impegni di lungo periodo con lavoratori vicini all'età di pensionamento. Il contratto di ingresso servirà così anche a dare opportunità e tutele ai lavoratori bio. ccati dalla riforma delle pensioni varata dal Governo in dicembre. Sarebbe pure servito anticipare per queste coorti limitate di lavoratori la riforma degliammortizzatori sociali, offrendo a chi è povero in famiglia, non trova un lavoro alternativo e ha esaurito le indennità di mobilità e i sussidi di clisoccupazion.e, un reddito minimo garantito fino, e se necessario oltre, l'andata in pensione. Sarebbe stata un'utile sperimentazione di una riforma da estendere gradualmente a tutti e un primo passo verso quella separazione fra previdenza e assistenza che tutti, a parole, dicono di volere. Invece si è sceltala strada degli interventi ad hoc p er i l avo ratori "esodati" e "precoci", una strada inevitabilmente iniqua perché crea asimmetrie nei trattamenti a seconda del periodo in cui si è entrati nelle liste di mobilità. RiPRODUZiONE RiSERVATA Vamahm La povertà che nasce dal mercato del lavoro TI TO BOERI s Pagina 22 PERIAMO che i protagonisti dei tavoli sul mercato del lavoro (virtuali o di legno che siano) abbiano trovato il tempo nel fine settimana di leggere i risultati dell'ultima indagine sui bilanci delle famiglie italiane, resi disponibili da Bankitalia nei giorni scorsi, SEGUE A PAGINA 38 Pagina 83 di 101 pressunE 30/01/2012 LA STAMPA Dall'Ue 8 miliardi per l'Italia Via alla riorganizzazione dei fondi già versati a Bruxelles. In Europa si libereranno 82 miliardi MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES Per la Commissione Ue è «il modello italiano»; per l'Italia è il «jolly europeo»; per la bozza di conclusioni del vertice informale dei leader dell'Unione che si apre oggi a Bruxelles è il primo comma dell'art.8. Per tutti gli altri è la strategia di riorientamento rapido dei fondi strutturali che, se approvata come tutto lascia intendere, potrebbe mobilitare entro primavera 82 miliardi per lavoro e sviluppo a livello continentale, 7,9 dei quali lungo la penisola. «Siamo d'accordo e siamo pronti - assicura una fonte governativa -. I soldi per la compartecipazione ai progetti sono già in bilancio». Buona notizia, perché l'affare si basa sul cofinanziamento. Il che porta l'iniezione di finanza at- Passa il modello Monti che sarà integrato accelerando anche sul mercato unico tesa e possibile per la nostra economia a quasi 15 miliardi. Il premier Mario Monti ci conta e non è il solo. Nelle casse dell'Europa che corre verso la recessione del «doppio tuffo», gli unici soldi veri a cui affidarsi sono quelli già versati nel forziere comune di Bruxelles. L'accordo del 15 dicembre con cui l'Italia ha riallocato una parte dei finanziamenti attribuiti alle regioni ha fatto scuola. Poco più di 3 miliardi sono finiti a passo da bersagliere verso istruzione, agenda digitale, credito per l'occupazione, reti e ferrovie meridionali. Erano denari che cercavano a fatica sbocco in un'Italia storicamente maglia nera nell'incassare gli euro di Bruxelles. Sono ridiventati una risorsa in questi tempi di crisi e austerità di bilancio. L'intesa impegnerà i Venti- sette «a una migliore movimentazione dei fondi strutturali, accelerando la realizzazione dei programmi esistenti, intervenendo laddove necessario con la riprogrammazione dei fondi concentrandosi sul rinvigorimento della crescita e sulla creazione di posti». La Commissione calcola che per l'Italia la sacca a cui attingere contenga 3,6 miliardi di fondi strutturali (coesione nel Mezzogiorno) e 4,3 del Fondo sociale (lavoro e imprese). Il cofinanziamento nazionale quasi raddoppia le somme. Col sì del vertice odierno, si potranno avviare speditamente i negoziati fra Bruxelles e le capitali, con la possibilità di un'intesa, e i primi esborsi, prima della pausa estiva. Il documento di conclusioni del vertice regala cinque pagine di idee antirecessive. Non ci sono miracoli, ma così chiari non lo erano mai stati. C'è pure un rapporto di tappa per giugno per il rafforzamento del Continua il dibattito sui debiti pubblici Probabile un summit dedicato ad Atene mercato unico, altro cavallo di battaglia di Monti. I diplomatici non prevedono ostacoli. Qualcuno c'è n'è invece sulla strada dell'altra portata del summit, l'approvazione del patto di Bilancio, l'accordo intergoverna- tivo che blinda il governo dell'Eurozona introducendo, fra l'altro, l'obbligo della regola aurea del pareggio iscritta nella costituzione. Si annunciano tensioni. «Ma è più difficile riaprire l'accordo che chiuderlo», assicurano al Consiglio. Fra i punti da definire, la partecipazione dei paesi non Euro ai vertici dei Eurolandia, come quella del presidente dell'Europarlamento (oggi ci sarà). Poi il ruolo della Corte di Giustizia nel sanzionare i meno virtuosi. Interessa l'Italia che alcune capitali insistano nel chiedere una stretta sui conti pubblici, attraverso il manifesto allargamento delle sanzioni semiautomatiche dal debito (oltre che al deficit). «Non dovrebbero farcela», dice una fonte. Ma molto dipende da una Frau Merkel stressatissima sul fronte interno. Chiuso il «Fiscal Compact» (con l'incognita del referendum che l'Irlanda vuole chiedere) e il patto di Crescita, resta un rischio e un'opportunità. Rimbalza la voce di un Eurogruppo al brucio per parlare di Grecia, come circola la possibilità che si ragioni del fondo salvastati permanente, Esm, per valutare un aumento della dotazione oltre gli attuali 500 miliardi. C'è chi ritiene che a marzo si potrebbe salire a 750, nonostante le ritrosie tedesche. E che sarebbe una buona idea cominciare a dire subito che si intende farlo. Pagina 84 di 101 press unE LA STAMPA 30/01/2012 ndi arr> Infras operi, incentivi 1f:ie:Ti:meiIO. del lavoro c e rielliedeun quanturndi goztuto:comloparti L'altro d abiddill Agenda digitale Útt \N ; eroesacyg usati perineentivareleimpresepriatea rt itentt aatea m :Viaegài-1. questo rasoi ossig genoimmediatoall.'economia. La banda l a vale 1'8% l divario digitale, la mancanza di comunicazioni efficienti costa alle imprese italiane - specie quelle di piccola dimensione allocate in provincia -. La benetranone della banda larga fissa è al 49 /o delle famiglie, rispetto 67% della Francia o exPurt m P u .Q•1 al 75% della Germania. Abbiamo la rete in fibra ottica più estesa d'Europa, con 2 milioni di case aggiunte, ma dopo il picco dei primi 2000 gli investimenti hanno rallentato Con livelli «europei» si calcola che le i italiane crescerebbero cieli' 8% anni Competitività Sud in crescita': •per spiingere .11 Paese 6.sViltibbOciettiitaiiogiorno'è decisivo una crescita sostenibile edurevole dell'Itallae dell'Europa» ripetutopù Reti bloccate, un conto da 40 miliardi _ l'i tà sbloccato ,diiillardi :berpotenzia e fnfrastrtt ture_Iprossimiinterventidourebbero riguardareiltrasportopubblicolocalee del.readi:SttttitMi'a(iebinbet: viiignet,o.sobogenerate é creare utt ha una parteitnportantenelpianoper lSuddel ambiente più efficiente per recuperare sviluppo. B - ' uróeraiid taà .'el'il'ficOlta a dialogare ' ' 'paeile•iii:poo•oi" 0E,e!ici;:0.;lgtàf,•piè.i,:0 0, :p r., con i c.a eg Jes vi). 031Q3, .1a 11 1e e :. : . .:. .:.: :.: toviluppo.La$cf,1MITIC governo Monti k ,. affliggono leimpreseital:maepressoché:::: ::: invertire tendenzaz:creareun paese : da aelupre. Da"sela; la legistica Che non ftli#iena ' 'nel quatelavUrareSb:Cainieniehte;Seuttendeal costa 40 miliardi l'anno, Poi e:'è il carico fiscale; ednteiiiPel"altactilialita bei Milioàda in itàiy:". dipe nd ente giàfatto fuggir in tutt .,..,.,. ::: :::: ::: Pagina 85 di 101 : : :.:. ::: :::: e :::: :::: ::: :::: : : : : o:::: :: press unE 30/01/2012 I l 6 gennaio, nello studio presi- denziale dell'Eliseo, mancano pochi minuti alle 18, Nicolas Sarkozy e Mario Monti restano da soli e a quel punto, con i diplomatici ormai lontani, il presidente del Consiglio chiede al presidente francese: «Ma con gli inglesi che intenzioni avete?». Sarkozy fa intendere che la Francia non sarà addolorata se la Gran Bretagna dovesse restare fuori dal "giro" e Monti esprime chiaramente il suo dissenso. Alla vigilia di un vertice europeo straordinario nel quale Mario Monti entra sui tappeti rossi stesi con enfasi inusuale dalla stampa anglosassone, l'episodio dell'Eliseo aiuta ad illuminare un passaggio del più recente discorso parlamentare del presidente del Consiglio, che ad un certo punIL METODO COMUNITARIO L:obiettivo è fare da capofila per i Paesi più deboli del Vecchio Continente MODEW DA SEGUIRE molti Paesi fuori dall'euro ho visto un entusiasmo che vorrei vedere qui da noi» to ha detto: «Esiste almeno un Paese della zona euro che non sarebbe del tutto dispiaciuto se lo iato con la Gran Bretagna fosse permanente». Ma soprattutto - ecco la novità - lo scambio informale con Sarkozy fa capire con quanta energia Monti stia perseguendo una nuova missione europea, che va oltre la difesa immediata degli interessi nazionali: fare dell'Italia la cerniera dell'Unione, il Paese leader del «metodo comunitario», tenendo aperta la porta verso gli inglesi e la vocazione ad un mercato interno liberalizzato, ma anche verso quelle "medie potenze", che intendono entrare nell'area euro (la Polonia, Svezia) o che intendono rialzare la testa, come la Spagna o il Belgio. Un ruolo ambizioso, che Monti ha coltivato nel corso di una fitta serie di incontri bilaterali o affidati al ministro Moavero e che hanno coinvolto i capi di governo di Polonia, Belgio, LA STAMPA Ti Monti mediatore prova a ricucire tra Londra e Bruxelles La linea del Paese-cerniera paga: Roma torna tra i grandi 11. La pro posta approda in Parlamento ..1sm Dopo la mozione bipartisan di venerdì scorso votata in Senato 1 ' iParlamento tornerà questa settima na sulla Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. La commissione Finanze della Camera inizierà giovedì l'esame di alcuni disegni di le che dovrebbero introdurre in ltrliae questo provvedimento. Giovedì la commissione Finanze inizierà l'esame di tre ddl che propongono il via libera alla misura e che differiscono su pochi aspetti con un'imposta tra lo 0,1% e lo 0,05%. Spagna, Irlanda, oltreché Gran Bretagna. Ruolo ambizioso che Monti stesso, dismettendo la proverbiale prudenza lessicale, battezza così: «Per l'Italia c'è un grande potenziale di azione diplomatica-economica internazionale nel contesto europeo, che è quello di porsi come punto di riferimento nel senso dell'avanzamento della "costruzione"». Naturalmente il rapporto prioritario resta con Germania e Francia («Siamo molto interessati al riavvicinamento, tra pari, a questi due Paesi»), tanto è vero che oggi, poco prima dell'inizio del Consiglio straordinario, il Presidente del Consiglio si vedrà con la Cancelliera di Germania Angela Merkel e con il presidente francese Nicolas Sarkozy. L'Italia-cerniera non è certo contro la Germania, ma piuttosto è un investimento strategico su alcuni dei Paesi Il premier italiano Mario Monti: ha lavorato a lungo dietro le quinte d'Europa Pagina 3 11 Monti n ied11111;i:el 1.411,;111t11.11 prova. a [io ire 111111.11,1 traI.ondeOuxls 1a cia .e sa ('i erede anche Pagina 86 di 101 press unE 30/01/2012 LA STAMPA più vitali e più aperti alla competizione, perché - come ha spiegato Monti davanti al Senato e poi alla Camera «molti dei Paesi non ancora membri della zona euro hanno un entusiasmo, uno slancio, una visione di apertura e di concorrenza, un interesse alla crescita che è simile a quello che vorremmo vedere sviluppato sempre più in Italia». Ecco perchè Monti, al recente vertice Ecofin, si è battuto perché possano partecipare agli Eurosummit anche i capi di governo di quei Paesi che abbiano firmato e ratificato il nuovo Trattato che uscirà dal vertice di oggi e di quelli che (come Polonia e Svezia), che hanno intenzione di entrare nella zona euro. Preceduto dai grandi elogi della stampa inglese e americana, fino a quel «futuro dell'Europa che si poggia sulle spalle di Monti» del Financial Times, il presidente del Consiglio oggi sarà chiamato a vigiliare sul perfezionamento degli accordi intercorsi nei giorni scorsi sul fiscal compact, sulle procedure per il rientro dal debito, la cui diversa calibratura può pesantemente influire sull'entità delle "manovre" dei prossimi anni. Resta da vedere se NODO DA SCIOGLIERE Bisogna essere sicuri che deficit e debito non siano considerati allo stesso modo IL CLIMA ALLA COMMISSIONE «L'italiano è molto stimato perché ha saputo confermare le aspettative su di lui» Monti riuscirà ad impredire che deficit e debito vengano messi sullo stesso piano e che siano attribuiti eccessivi poteri alla Corte di giustizia in caso di mancato pareggio di bilancio da parte di alcuni Paesi. Ma il premier sbarca a Bruxelles con un abbrivio assolutamente inimmaginabile ancora due mesi fa: «Monti arriva molto bene a questo Consiglio - sostiene Sandro Gozi, oggi deputato Pd e che da alto funzionario alla Commissione di Bruxelles ha trattato per anni con diversi premier europei - perché è riuscito a confermare - e non era facile - le iniziali aspettative che avevano su di lui i leader e l'opinione pubblica che conta. Arriva bene per il lavoro fatto ed è altettanto significativo un altro dato: Spiegel o no, dopo la "cura" anche il popolo italiano esce meglio davanti all'opinione pubblica internazionale e questo alla lunga potrebbe essere molto importante». Pagina 3 11 Monti mediata .1.:5111111.111:11 prova. a [io lei re 111111.111, traI.oleBuxs Ia cia ,a sa (I erede anche Pagina 87 di 101 press unE LA STAMPA 30/01/2012 "Il capitalismo è un'auto vecchia Va cambiato" 99 FRANCESCO MANACORDA INVIATO A DAVOS L a novità peggiore di quest'anno? La crisi in Europa, che anche qui a Davos si avverte molto». E quella migliore, professor Yunus? «Il fatto che proprio grazie a questa crisi si sta capendo, anche se nessuno lo vuole ammettere, che il capitalismo è arrivato al capolinea». Muhammad Yunus è il più celebre pioniere del microcredito, che gli ha portato anche un Premio Nobel per la Pace. Lo scorso anno ha dovuto abbandonare la sua Grameen Bank per ombre sulla gestione degli anni passati e una dura polemica con il governo del Bangladesh, ma rimane una star anche oggi che guida lo Yunus Centre e si occupa di imprenditoria sociale. Una star anche a Davos, dove è uno dei personaggi più ricercati. Paradossalmente, si potrebbe dire, visto il suo messaggio pare conciliarsi poco con il verbo della competitività che sulle Alpi Svizzere va per la maggiore. Eppure, proprio qui a Davos, si è dibattuto molto sui mali e le cure del capitalismo... «E' vero, il dibattito c'è, ma continua ad essere condotto secondo i soliti schemi. Penso che in cuor nostro siamo tutti convinti che il capitalismo non funziona più e non può più funzionare, ma nessuno ha il coraggio di dire che va abbandonato». Ne è convinto davvero? «Ma certo. E' come una vecchia auto che cade a pezzi. Un'auto che forse ci potrà portare al prossimo isolato ma non certo adatta per un lungo viaggio. Invece di cercare di costruire un'auto nuova ci ostiniamo tutti a cercare di riparare quella vecchia. Ma è impossibile, il capitalismo è un modello nato più di cent'anni fa, non tiene il passo con un mondo che cambia così in fretta». E quale dovrebbe essere la nuova auto da costruire? «Non lo sappiamo ancora, ma se riflettiamo su ciò che vogliamo potremo costruirla di conseguenza. Dovrà avere le ali? Dovrà navigare?» Usciamo dalle metafore, professore. Lei quale società vorrebbe? 9 alle 5, ma in modo da realizzare tutte le loro capacità, da seguire la loro visione». persona. Il lavoro è la priorità, ma non serve pensare a come creare più posti in questo sistema proprio perché il sistema non funziona più. Invece dobbiamo pensare che nessuno deve essere un mendicante, nessuno deve dipendere dal Welfare, perché tutti sono in grado di guadagnarsi da vivere». Sì, ma in concreto? «Il mio messaggio è che si deve liberare la società. I governi sono anche loro vecchie macchine, piene di timbri e burocrazia, che funzionano come secoli fa. Non penso che siano in grado di traghettarci verso un altro modello, mentre può farlo la società civile». Dalle banche, alle Tlc, alla chimica, lei ha creato molte imprese sociali. Qual è il modello che vorrebbe vedere affermarsi? E il mondo degli affari che contributo può dare? «Dobbiamo cambiare il modello di business, che è una cosa che si può fare immediatamente. Creare società non profit, che facciano business sociale, è una cosa che si può fare subito». «Un modello nel quale la missione sociale dell'impresa sia integrato nella struttura dell'impresa stessa. Fare qualcosa di buono per la società non dovrebbe essere il risultato quasi accidentale dell'attività degli imprenditori, ma il fondamento della loro attività». Ma non è certo il modello dominante nel mondo degli affari... «Ma se io e lei cominciamo, ci mettiamo i nostri soldi e cominciamo a decidere che la nostra attività deve avere come obiettivo il fatto che nessuno dei miei vicini resti disoccupato, allora muoviamo qualcosa. E' questo l'importante. Altri seguiranno». Lei ovviamente è conscio che molti la classificano come un sognatore. «Naturalmente sì, ho una visione. Ma bisogna essere dei sognatori per pensare a un mondo diverso da questo. Tutti dovremmo essere sognatori, pensare di più al mondo che vorremmo tra vent'anni. Oggi il sistema è orientato a fare soldi: questo è assolutamente ridicolo. Lei pensa che lo scopo della nostra vita sia fare soldi? Io ritengo che sia la realizzazione di noi stessi». Vista dal suo punto di vista Davos è cambiata? «Certo, quando si è in crisi si cercano soluzioni nuove, si pensa agli errori, si è più disposti a cambiare. Quest'anno le cose sono molto diverse e non parlo solo di Davos, ma del mondo dei giovani. In Spagna la metà dei giovani è senza lavoro. Stiamo parlando del cuore dell'Europa, non dell'Asia o dell'Africa. Che futuro ha questa generazione con il modello attuale?». Ma non pensa di essere una foglia di fico qui a Davos? Non è qui solo per far sì che gli esponenti del capitalismo ortodosso possano dire di essere aperti a idee diverse? «Io parlo a lei, lei parla ai suoi lettori, questo è comunque un vantaggio per me. Se parlo a duemila persone la grande maggioranza potrà pensare che sono pazzo; ma se solo due persone cominciano a riflettere sulle mie idee per me è un successo». Chi può aiutarla ad attuare questo cambiamento? Le multinazionaASSE li, con cui lei pure collabora, i governi o i singoli individui? «In Spagna m( è senza impi, «I giovani. I giovani dai 15 ai 25 anni, oggi hanno tantissime competenze; sono più preparati di quanto fossimo noi alla loro età. Il nostro obiettivo deve essere realizzare un mondo dove le capacità dei nostri figli si possano realizzare. Non con un lavoro dalle diEuropa, Pagina 4 capitalisnm è un'alito ■ cedila \ a clunbialo- «Vorrei una società dove nessuno rimanga disoccupato, nemmeno una Pagina 88 di 101 press unE 30/01/2012 LA STAMPA Stop al credito, l'incubo dell'Italia Le banche stringono i rubinetti e l'afflusso extra garantito dalla 13ce non si è riversato sulle aziende DANIELE MARINI (") L e banche non godono di grande credito nell'opinione pubblica. E ancora più critica è la posizione degli imprenditori che, in una fase assai difficoltosa e incerta dell'economia, hanno levato a più riprese la loro voce a denunciare un'eccessiva selettività nell'erogazione del credito. Soprattutto dopo che, nonostante l'iniezione di liquidità offerta loro dalla Banca centrale europea, pare che quelle risorse siano andate solo in parte limitata a finanziare le attività del sistema produttivo, mentre quella più consistente sia stata diretta a consolidare la propria struttura e verso attività considerate più remunerative economicamente (investimenti finanziari). Le schermaglie non mancano da una parte e dall'altra: i banchieri prodighi a illustrare come ciò non sia vero e, dati alla mano, a diCARENZA UQUDDITA Gli istituti chiedono requisiti più rigorosi e impongono tassi più elevati MENO INVESTIMENT: Vengono a mancare i soldi sia per le necessità correnti sia per crescere sul mercato mostrare i flussi degli impieghi; gli imprenditori pronti a ribattere con casi concreti di una progressiva riduzione del credito che soffoca le potenzialità delle imprese. Non siamo ancora arrivati al clima del 2009, quando si avvertiva l'arrivo del "credit crunch" (blocco pressoché completo dell'attività creditizia, ndr) ma i rapporti evidenziano una progressiva tensione. Punto di frizione A indicare che ci stiamo avvicinando pericolosamente a un punto di frizione fra banche e imprese, al di là del moltiplicarsi delle denunce delle categoria produttive, sono due segnali recenti. Il primo è l'intervento, nei giorni scorsi, del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sull'attenzione da porre su un possibile "credit crunch". Il secondo è il road show che l'Associazione bancaria italiana ha avviato a Vicenza probabilmente come strategia per ripristinare un colloquio con gli imprenditori. Come spesso accade in simili situazio- ni, ciascuno ha molte e ragionevoli giustificazioni da portare a sostegno della propria posizione. Una ricerca dedicata al rapporto banche-imprese nel Nord Est, curata dall'economista Gianluca Toschi (Fondazione Nord Est-Friuladria Crédit Agricole), comparata con quanto era avvenuto nel periodo di avvio della crisi (2009) prova a gettare un po' di luce sulle dinamiche in corso. Vediamone gli elementi essenziali: 1. C'è un problema crescente di liquidità. Aumenta significativamente la quota di quante hanno chiesto negli ultimi 3 mesi ulteriori affidamenti alle banche: si passa dal 35,3% del 2009, al 47,8% di novembre 2011. 2. La selettività delle banche nella concessione del credito più che nella fase d'ingresso (aumenta dall'8,8% al 14,1% il numero d'imprese cui non è stato concesso), si riflette sui costi più elevati da sostenere: se nel 2009 una maggiore onerosità era stata denunciata dal 16,9% delle imprese, oggi sale al 64,6%. 3. Il motivo per cui le imprese chiedono nuovi affidamenti è sempre legato a esigenze di cassa (67,1% nel 2009, 67,2% nel 2011), ma cresce la quota di quante ne fanno richiesta per realizzare investimenti (52,1% nel 2009, 61,5% nel 2011). 4. La maggiore onerosità per le banche, si scarica sui costi verso le imprese: il 63,8% denuncia un aumento dei tassi applicati (era il 14,2% nel 2009) e al 19,7% è stato richiesto un rientro degli affidamenti (era il 10,0% nel 2009). Sulla scorta di questi primi esiti, Pagina 5 Stop al eredito, l'incubo dell'Italia Pagina 89 di 101 press unE LA STAMPA 30/01/2012 si può comprendere come il livello di sofferenza da parte del sistema produttivo stia raggiungendo soglie di forte preoccupazione. Non v'è dubbio che ragioni corrette alberghino da entrambe le parti. Le banche rivendicano il loro statuto d'impresa e chiedono alle imprese una maggiore trasparenza e correttezza nella gestione finanziaria. Le imprese, a loro volta, rivendicano correttamente una valutazione meno burocratica e più prossima alle reali vicende delle imprese. Le imprese e il credito Valore % al netto delle non risposte Negli ultimi 3 mesi la Sua azienda ha presentato alle banche una nuova richiesta dr credito, o di ampliamento di uno già esistente? Il Se sì, il credito richiesto... , , . Non e stato concesso lL.9. E stato concesso, ma a condizioni più gravose stato concesso alle condizioni usuali i à L'azienda ha dovuto rinunciare al prestito perché le condizioni erano troppo gravose 64,7 47,2 52,2 35,3 iMii :ai :ai 216 16,9 42 Rischio di soffocamento Perché il rischio è di soffocare anche quelle meritevoli di credito. C'è un'operazione di reciproca trasparenza che dovrebbe essere realizzata, come ha opportunamente sottolineato Dario Di Vico sul Corriere della Sera. Ma dovrebbe essere avviata anche una ricerca di maggiore approssimazione alla realtà delle imprese negli affidamenti del credito da parte delle banche, superando 141 Si 3,0 Kiri n Quali sono stati i motivi chtale richiesta di nuovo credito da parte della Sua az i enda ? 67,1 INCOMNICABILITÀ 52,1 Chi presta e chi riceve si scambiano accuse di scarsa trasparenza nelle scelte NLICM CRITERI DI VALUTAZIONE: Sarebbe necessario tener conto non dei singoli operatori ma della loro posizione in rete Esigenze di cassa Nuovi investimenti Esigenze di cassa Nuovi investimenti l'ottica del bilancio della singola azienda. Infatti, una parte consistente delle imprese lavora inserita in una fitta rete di relazioni. Una media impresa del Nord Italia (50-250 dipendenti) ha rapporti produttivi e commerciali mediamente con 240 altre piccole imprese. Intrecci economici Generalmente queste medie imprese sono esposte ai mercati internazionali e con loro una quota consistente dei loro fornitori più piccoli. Quando una piccola impresa chiede un affidamento sarebbe necessario comprendere anche le dinamiche economiche della filiera in cui è inserita per valutarne effettivamente il merito di credito; sapere gli andamenti economici della committente principale, le sue prospettive e così via. Insomma, riuscire a redigere una sorta di bilancio consolidato della filiera. È un'operazione complicata, ma aiuterebbe contemporaneamente le imprese e le banche in uno sforzo di migliore conoscenza delle reciproche dinamiche. Pagina 5 (*)Università di Padova Stop al credilo. l'incubo dell'Italia Pagina 90 di 101 press unE LA STAMPA 30/01/2012 Il Parlamento italiano , è il più caro d' huropa Ma a pesare è soprattutto la struttura, non gli onorevoli l dato in sé è impressionante e contiene uno dei paradossi del nostro Paese: i cinque grandi parlamenti nazionali d'Europa, Germania, Francia, Inghilterra, Italia e Spagna, costano 3,18 miliardi di euro l'anno, ma il Parlamento italiano spende più della somma degli altri quattro messi insieme. E la sorpresa sta nel fatto che la colpa non è tanto degli stipendi della Casta, bensì dei costi di una struttura molto più dispendiosa. La storia parte da lontano, se è vero, come raccontano i più anziani, che nel 1946, subito dopo il fascismo, si ritenne che fosse opportuno tenere il Parlamento sempre «aperto e agibile, un presidio democratico», con quel che ne conseguiva in termini di turni dei commessi e di apparati di sicurezza. Oggi non è più così, da anni si chiudono i battenti alle 22 e una delle polemiche sotterranee investe proprio il dispendio di risorse. Per una struttura che, di norma e salvo casi rari, potrebbe tranquillamente fermarsi due ore prima, evitando di far rimanere funzionari e documentaristi in servizio permanente effettivo pagandogli pure gli straordinari. enr0 È quanto costa ad ogni cittadino il Parlamento: tre volte di più che in Francia (8,11 euro), sette volte più che in Inghilterra (4,18 euro) e dieci volte più che in Spagna (2,14 euro) Ma il problema non è la quantità della forza lavoro, tanto meno la qualità, vista l'alta professionalità riconosciuta a tutte le maestranze di ogni ordine e grado, dai funzionari di prima fascia fino ai barbieri. In Italia e Regno Unito, il numero di dipendenti per i due parlamenti è simile (1.620 contro 1.868) ma a fare la differenza è il costo pro capite. Per dirla con Francesco Grillo della London School of Economics, che insieme ad Oscar Pasquali ha curato un'inchiesta per il think-tank Vision, gli altri parlamenti nel corso degli anni «hanno preferito assumere molti meno commessi e stenografi e viceversa molti più giovani assistenti che affiancano i parlamentari nel loro lavoro». Dall'analisi comparata delle cinque più importanti «camere basse» d'Europa (Montecitorio, Bundestag, Assemblée Nationale, House of Commons e Congreso de Los Deputados) emerge che «non è il costo dei deputati italiani a determinare questa situazione». Perché la spesa per le retribuzioni dei parlamentari in carica e in quiescenza è pari a poco più di un quinto del totale del bilancio 2011 di 1,66 miliardi di euro: dove il costo per il personale in servizio e in quiescenza è del 42,8%, contro il 23,8% destinato ai parlamentari. E quindi, una delle conclusioni dell'inchiesta di Vision è che la norma inserita nella finanziaria di luglio che stabilì di equiparare il costo dei parlamentari alla media europea avrebbe dovuto prescrivere casomai di equiparare il costo del parlamento nazionale alla media degli altri. Ad ogni cittadino italiano, il Parlamento costa tre volte di più che in Francia (27,15 euro rispetto a 8,11 euro), quasi sette volte più che in Inghilterra (4,18 euro) e dieci volte più che in Spagna (2,14 euro pro capite). E non è tanto il numero dei parlamenta- ri ad incidere (in Italia poco superiore alle medie europee) ma il costo del Parlamento per deputato. «Più del 40% delle risorse del nostro palazzo sono assorbite dal personale della Camera. Stenografi o commessi - si legge nel documento - che individualmente arrivano, al massimo dell'anzianità, ad avere stipendi superiori ad alcune delle più alte cariche dello Stato». Ed è vero che i nostri parlamentari, a differenza dei tedeschi, devono pagare i propri collaboratori a valere su uno specifico rimborso a forfait, che proprio oggi verrà dimezzato con una delibera dell'ufficio di presidenza di Montecitorio. «Tuttavia, mentre il parlamento tedesco (o quello europeo) paga direttamente assistenti parlamentari di qualifica elevata, il parlamento italiano paga, in misura maggiore, un numero assai più alto di commessi». E qui scatta l'accusa del rapporto Vision: «Se è vero che non sono i parlamentari ad intascare la differenza di costo rispetto agli altri parlamenti europei, rimane una domanda ineludibile: come è possibile che i deputati italiani in cinquanta anni hanno consentito che crescesse e si consolidasse il sistema retributivo più assurdo di un paese che pure ha conosciuto privilegi di tutti i tipi?». Passando dall'analisi alla proposta, tra le ipotesi su come riuscire a collegare costi della politica e qualità dell'attività legislativa e di governo, eccone una suggestiva: dare valore all'astensione, con una riduzione lineare del- Pagina 9 TI Parlament. aalialio il enmfflutropn Pagina 91 di 101 press unE LA STAMPA 30/01/2012 l'ammontare dei rimborsi elettorali collegata all'incremento oltre una certa soglia della quota di rinunce al diritto di voto, per stimolare i partiti «a migliorare la propria credibilità». Uno dei membri del Progetto Vision, Sandro Gozi, per anni di stanza a Bruxelles con Prodi e oggi deputato del Pd, sostiene che «oggi sono i giovani a pagare gli errori del passato perché noi delle nuove generazioni preferiremmo avere due collaboratori in più pagati dalla Camera per preparare i dossier e fare meglio il nostro lavoro». L'accusa è che si sia lasciato lievitare un sistema «non più efficiente di quello di altri parlamenti, lasciando in una zona grigia il pagamento dei collaboratori: che adesso verrà pure rendicontato al 50% per lasciare il resto ai partiti. È ridicolo. Se avessimo avuto una struttura con costi meno elevati e il cosiddetto portaborse pagato dalla Camera, non avremmo avuto l'esplosione dell'antipolitica». paradosso dei costi della politica COMPARAZIONE DEL COSTO DEI PARLAMENTARI NAZIONALI (CAMERA BA *), ° o DEL TOTALE DELLA SOMMA DEI COSTI DEI PARLAMENTARI DELLE PRIME 5 ECONOMIE EUROPEE 8,1° TASSO DI CRESCITA DELLA CAM I RA BASSA DEI PARLAMENTARI NAZ I OVALI ,'. NEL PERIODO 2005-2011 75,65(o Fonte: Vision su dati pubblica ai parlamenti nazionali INGHILTERRA 20,6% 12,6% 20,0% 3,1% ERMANIA 5,5% L SPAGNA . Francia Spagna'. Inghilterra errnania 27,15 COSTI DEI PARLAMENTI NAZIONALI (CAMERA BASSA) PER CITTADINO, valori in euro Fonte: 5llancl della Camera dei Deputate, Congreso de Los DePutados, Bundestag, Assemblée Nationale House of Commons 52,0% ITALIA 2,14 Il confronto si limita alla C mera Bassa (Camera dei Deputati, Congreso de Los Deputados, Bundestag, Assemblee Nationale, House of Commons Francia Fonte Bilanci della Camera dei Deputati, Congreso de Los Deputados, Bundes g, Asse blée Natio Spagna Inghilterra g ermani House of COmmollS Pagina 9 TI Parlament. aalialio il caro (flutropn Pagina 92 di 101 press unE 30/01/2012 LA STAMPA i TROZO\ A, Si Mi EUNIONI POLITICA I\ Ti MPI RAPIDI EMMA BONINO" C hiariamo innanzitutto un punto: la disciplina dei bilanci nazionali è necessaria e improcrastinabile nell'Eurozona e nell'intera Unione. Occorre ridimensionare il peso del settore pubblico nell'economia europea, e in particolare in quella italiana, per ridare spazio, fiato e gambe all'iniziativa privata, portando avanti il processo di risanamento della finanza pubblica nei paesi gravati da un livello elevato di stock di debito o da un insopportabile disavanzo. L'Eurozona nel suo complesso sta meglio di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone quanto a debito e deficit pubblici e a molti altri importanti indicatori economici. Ma non ha un Tesoro a fare da contraltare alla Banca Centrale perché non ha unità politica. Perciò i mercati attaccano l'Eurozona ma non attaccano gli Stati Uniti, il Regno Unito ed il Giappone. Chiariamo un altro punto: senza crescita e senza sviluppo, da un punto di vista economico e sociale, non c'è risanamento da un punto di vista politico, con un crollo del consenso che rende difficile l'adozione delle misure necessarie di risanamento finanziario. I governi europei sembrano avere le idee chiare su cosa vuol dire disciplina dei bilanci nazionali ma balbettano parole vaghe quando si devono decidere misure europee per la crescita e lo sviluppo. Essi devono sapere che misure parziali, che non prevedano la messa in atto con urgenza di un Piano di Sviluppo che accompagni la manovra di risanamento dei conti pubblici, difficilmente avranno il sostegno dell'opinione pubblica. Ma la disciplina di bilancio non sarà soprattutto efficace se non sarà sottoposta al vincolo ineludibile della disciplina democratica che implica, nei loro rispettivi livelli di competenza, il coinvolgimento non formale ma sostanziale del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali. Votando la risoluzione proposta da radicali, repubblicani ed altri, il Parlamento italiano ha preso un impegno solenne: se l'accordo internazionale sul rafforzamento dell'Unione economica firmato dai governi rispetterà il vincolo della disciplina democrati- ca una sessione parlamentare straordinaria sarà convocata per una rapida autorizzazione alla ratifica prima dell'entrata in vigore del Meccanismo Europeo di Stabilità. Il testo che sarà politicamente approvato oggi dai capi di Stato e di governo di tutti i paesi dell'Ue, con l'esclusione del Regno Unito di Cameron, contiene parole vaghe sulla crescita e lo sviluppo essendo evidente che essi possono essere garantiti solo da misure europee proposte dalla Commissione e decise dal Consiglio insieme al Parlamento europeo e non da un accordo internazionale. In una prospettiva a medio termine e cioè nella programmazione finanziaria 2014-2020 queste misure dovranno essere garantite da un bilancio che sia strumento essenziale di quella che ho chiamato «federazione leggera». Al punto in cui sono arrivati i negoziati fra i 26 e nonostante la buona volontà e l'impegno del governo italiano e della delegazione del PE, è difficile immaginare che questo accordo intergovernativo - voluto dalla cancelliera Merkel per placare i suoi euroscettici - possa contenere innovazioni significative sul piano degli impegni per la crescita e per la disciplina democratica. Per questo mi pare condivisibile la proposta del Parlamento europeo della «clausola di decadenza» e cioè una sanzione automatica di disattivazione dell'accordo nel caso in cui esso non sarà integrato entro una data precisa (io propongo entro il 31 dicembre 2015) nel diritto dell'Unione. Mi auguro che il governo italiano - poiché il PE ha solo lo status di osservatore nel negoziato - possa farsi carico di questa proposta. Ma quel che è più importante è la precisazione dell'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa definendo gli elementi essenziali del progetto, il metodo e l'agenda. Il Parlamento italiano, votando la mozione unitaria e quella proposta dai deputati e senatori radicali ha impegnato il governo a sottoscrivere - insieme ad altri partner europei - una dichiarazione che accompagni l'accordo internazionale ispirandosi al modello della dichiarazione 23 sul futuro dell'Europa annessa al Trattato di Nizza su proposta di Giuliano Amato e Gerhard Schroeder e sottoscritta dai governi dei paesi fondatori delle Comunità Europee. Prendendo a prestito le parole della cancelleria Merkel a proposito dell'orchestra europea, bisogna mettere in musica una visione di Unione politica: la Commissione come governo, un parlamento forte, un Consiglio come seconda camera, la Corte di Lussemburgo come Corte Suprema nel quadro di una più grande responsabilità comune degli Europei per la crescita e lo sviluppo. Di questa musica abbiamo bisogno in tempi rapidi e non alla fine del lungo processo immaginato dalla cancelleria Merkel. *Vicepresidente del Senato Pagina 35 NON BASTA. o SPREAD 1-)EVE CALARE ANCORA. Pagina 93 di 101 press unE rUnità 30/01/2012 1.:^1 e.: , ■ ) • t, • \ \ < Th <m LL • - - "e-tn \kkigk„Oka ga e41", g aak.„k: da h gg , aLgeg gkAk2. cne combattano clan vanno premiate, Perché l'Illegailtà è una Dalla al piede per tutta l'Italia, La società clvile landa seanall, le lltuzloni devono risoondere to dell'etinità > Ma premiando quelle che invece :si impegnano per la le:-e- -: alita intesa come rispetto delie regmie. econoniia continuità alle Prot" -1- la al Died.e, la zavorra della Sicilia; C°111-Ì"cln.9:11"1- l'economia legale ai cc-mirar:io deve Ora Però tocca alla 5 "" diventare conveniente anche dal litica raccogliere stimane e comportarsi ado SteSSO :•;,.sm: concreto come pensa sì.i possa reabz:zarequ,:sto strs.inactatn? ttgrahtsi. con Casa N ostra., Antonio ln- 9: . che rodo può 00 c. ai,e,? graia, ina.gistrato della procura. dì- i-<-1 criteri h affiderei tigli economi_ c-:trettuale antimafia. di Palermo, sii, ma sicuramente a -l i:uni deg li in. notrebbero essere. o ltre comentasilprd"ng antimafi" Per azle""1": ralm'ente a penalizzare cla ha conciata dalle colonne deniliità dai vi- danne e pre cedenti e non ha cepiesidente di Confindustria P,:n- ficato id _premiare gli irti_ tonello Montante. prendi:i:ori che denunciano il racDetior ingroas, da magistrato ;n -ket, ciii;„ aderiscono e contribuisco _ rgla nella lotte a Cosa Nostra, ere- no fanivornente a lle assocjaziod de che rating antimafia passa ess.:- titirna fú con in dici positivi e as _ "te uno strumento riportante nella senza dí fiei..„;atigi l e azien d e vanno premiate„ soprattutto:nel teCredo ProPho (- 11 \""` Senlba ma dell'accesso al c_edito che è o Una proosta che va nella giusta (h- ..p v nn i e per l a sopra. v ..,A ven5.ia rezione in un solco già - tracciato inofte„. dalle ultime iniziative di Gonfi:uni : lo stesso Antoneho montant:., "tri" 1-1 1'"1 "-" 1111"1" "111 tto daila Mafia ern:."g'3 fr()Ilt" '"Ith"-afia r-talC" ' fai:t° "iIra- che mamai gli impreediteri àairio verso ProPoste c'tcan r) rE1-1;kb;30 C§32-33 NaStrZi.„ c'e dubbio t.ne te iniziative di dere conveniente io saire dentro le re g°Ie : l'id"a e"struire "" Confindustria Sicilia contro la marating aritimafia per le aziende va f ia 'mimo avuto un e ffetto conto _ P-rotai° "3-1 (PieSta (hreZ().-rie ' N °n- gloso, trascinando tutta l'organi& soltanto punendo quelle colluse ..; azione nazion,a i e e mayceg. agn o con la criminalità o affidando il tueter to a ricnieste dì facciata per rispetM55kMut) FRANCH: ,;, ..9. tratwa Pagina 10 S.S. S.S. rz-zzrzeenrr..-.23:, .3-rztizzzAzu.' De ■ ' "1:C Il ' Pagina 94 di 101 press unE 30/01/2012 rUnità conto da dove veniamo. limprenditoria siciliana e sempre stata timida » speocnivt•lusa,m pronta a . e pi,issi avanti. Siamo a 20 armi dalroinicidio di Libero Grassi che dimostrò come gli:imprenditori che denunciavano il racket erano soli, isolati e mpotenti. Ora le azioni coraggiose portate avaian da Ai.iort.. rante e rta 1-van Lo Bello non sonci senza resistenza anche nel mondo dell'inaprenditoria. E -_tositivo pero l:à:M:3010 Che. attnIMO a qUeSii Ci Sia 1.1n. sostegno sempre più grande dalla. società. chdle. Come accadde per i primi .magistrati, stanno fa cencio breccia,. ingroia,quIncli lei è o'i.tAii--iìsta saa posslbllte che la legalità diventi ma per tutti gli lmprenditori hi? ,Pitit elle ottimista, sono fiducioso elle ci. sono i presuppostl per av o tare a proposte COMe ella rafing antimafia. Oggi, S ì a 1.)1.1:7 fra imille ficoltà, troviaino U31. C:Mia di nera' peramento delle condizioni poitiche ed liSfindZiOnali Che hanno sera pre fa,,,,orito la Mafia., C'è ancora trmto cla fare. Ad essiTiplo, se COrlfind:1Stria ha fatto pulizia al suo interno e sta dando l'esempio O tutta la scicictà, il mondo della -mlitica ad essere in pauroso ritardo. Confindustria ce espulso neri solo icollusi con Cosa Nostra. ma anche reticent. coloro Che. hall hanno denund3t0 il racket, i partiti O le isiltuzioni non hanno espluiso, ma nemmeno sospeso nesSUMO. indietro anni luce e finché sarà Così Cara N ()sua potrà ancora contare sull'appoggio di parte della Ivan Lo Lello ha deriunclato come ahche nella "Riveita dei forconi" rocio di Cosa Nostra sia stato importante. La w'oposta Moitaite g int' •41'-'ì -:•, • .•• . Z..,, ' ...-*.....'.: .,i.::::.,,,,,,..,.., .:.::..:::...,..:::: \ : ....::::,:::::..:,..::.:........ ■ •••-:::::-;,::::, ,,,,•,'S*,,,,:,',.,',..,.g•"-':,...,,,I.,,...:,,,,..,,, ...-.,. 1, •: .:::::::::: , : , ::::::::::::;.': . ::',:;"-::': , :',..::' ..,:::',.. , :::::::',:":::::: , :::;::::.:'"':::..z:., • condvide (peste afterrnadonl? Su questa vicenda stiamo portar: do avanti verifiche giudiziare e quindi devo trattarle con i piedi di piombo. Quello che posso dire è che Ivan Lo Bello non e persona che parla a casaccio e quindi ha sicuramente dei riscontri diretti. Su internet e sui notiziari' ci sorto arriV;:ae tOni che :ritraggono personaggi di peso e spessore che circolavano in Cpesta protesta„ Sappiamo anche - poi che nel momenti difficilì„ riei momenti di crisi econr)MiCa C0.1r1e. qUesto che stiamo - vivendo Cosa Nostra cerca di cm i): re il corso degli. eventi. Detto questo, nel movimento dei forconi c'è Wa. disagio autentico, però indubbio che spesso Cosa Nostra cerca di cavalcare situazioni di questo tipo, il rating anti mafia potrebbe servire rioche in questo caso». - Pagina 10 2,-,233Zirnia De ■ ' "1:C Il' Pagina 95 di 101 press unE rUnità 30/01/2012 I. I linistro Forner non co. insca ,ereso sett ore h prosAente deM'e sulla chiusura dell'Agenzia «Risparmi irrisori ma gravi danni ai servizl sociali» R1S1§0,,› VENTIMIGL1A M:LANO anici decisionismo aVre be n:eri-tato Senzaitro nti glior ausa. «Cì dispiace, Ma bisogna fare per l'Or.Za quest'operazione, la chiudere:no»: ha dichiarato sabato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ed sorprenderlfe o,1:,, -.?7,etto delle sue attenzioni è lAgenzia . per ferzo Settore. 'Un. 0:7garn.SMO deptltatO all'indzzo. alla :> nozione ed al controllo delle organizzazioni di lità sociale che a.moscone sem-f:a hai di lucro. Un. riferiimento che va canceliate) peréhé, SOD.0 3.11C0:73. parole del minis;r0, ,tenere in -vita lAgenzia così corn'è sarebbe la riprova Che in Italia non si itiò chiudere .nienre,. Ne parliamocon Paolo Beni presidente di quell'Ai7c1 che del Terzo Settore un elemento cardine per la vhsta platea dei suoi associati. e per la mole di servizi forniti. Beni, se io aspettavwi? lli ceiteède:eiì:ochenel aostro mondo registriamo la Se.a.Ina berneV0lenza mostrata. dal governo. Mi riferisco soprattutto all"operato del precedente esecutivo, cori il drastico e taglio dei fondi destinati alle politichè sociali avvenuto l'anno scorso. Ciò non toglie che la recente uscita del nliniSUU.UUMC370 tni ha. stupito». Nella forma o nella sostanza? «Entrambe le COSC, Unn frase cosi igativa partroppo sottende Una (srìl:esl:I(.rn:az:>dlla rni- unn deficit di conoscenZa, Ma SC la cosa riguarda un ministro, allora mi aspetto che prima di parlare approfondisca dv:bitamente 'Fargo:mento in Tient:O:ne ramo n.ki se CSISUr.'. la possibilità di prendere Una deeid0n.e così netta». E per quante riTparda 50,Stanzal ,Francamente, fatico ad andare al dì la di un semplice "non capisco". Mi spiego: non capisco sia per portanza delta funzione svolta nel nostro Paese dall'Agenzia per Terzo Settore. sia per rentità dei possibli risnarmi che verrebbero assicurati allo Stato dalla SUa chiusura». Combiniamo da questuitatto aspetto. da dire. Nei senso che sono molto pochi i soldi necessari al funzionamento cieli Agen.z i a dei •"rerzo Settore. poco più. ;li un:M:W.0.. ne di euro che -purtroppo non risolvono certo i Problemi del bilancio pubblico„ L'a'ltro sforzo„ se così si nuò chiamare, . carico della iSrata, quello di far sì che al suo interno operino delle Den30.11e competenti in grado di assolvere al meglio i. compiti istituzionali». Ricordiamob rorganismo > nato COMC Agetirin DC:7 le Orain, è il pUn.t0 di (nemo istituzionale di un mondo che rappresenta una risorsa ineOffe men surabile per Paese. Mi riferi sco ai volontariato„ alle cooperati ve sociali ed alle associazioni che ogni giorno assicurano servizi educativi, sostegno per gli anZieni, le famiglie > i disabili, nonché assi stenza ai migranti per la loro integrazione. in quest'ambito zia promuove e indirizza le attivi tà, ma anche contro eventuali Adesso che cosa può accadere? 4ritanto a.spettiamo che il governo . precisì. .in modo .ufficiale le sue intenzioni.. Per adesso siamo fermi alle parole per quanto pesanti. pronunciate dal:ministro. Se si tratta di spostare l'Agenzia. dalla sua attuale sede di ':Villano .in una struttUra. infe:7:13. al Ministero, se ne può discutere . Il completo serianteliamento invece non e accettabile, ed è nostro dovere opporsi ad esso».-› Pagina 96 di 101 Pagina 13 press unE rUnità 30/01/2012 'k•• '''''k ,"N.LLALALALAL.W.WWWWWWWWWWWWW‘ 1-. I kUsi _lila 9 111 k l cm-ti L'IL n 11 "n1 £1,) • I V LI le su Lla 6111 o I ■, 9 4.--b, ;:-$' ,11„..4. t , ' 1>ex qovernaore «Non credo ai comolotto. Ma da presidente vedevo la reazione. deì ooted fortì dela Regone, Se ve: r o eNSOlt0 V(12 L alLo C dtakCem pobIGI» WaaF.RTO ROMA la. gtustizia senza le pregiudiziali drammatiche di C[3.1eSti. anni. QUeSto sarebbe già un risarcimento liniUattro yvt)ttartit:_t», viano del . al che terrnini à può ragiorrire giustizia in Italia oggi? '‘ u ' t Pu T «Prtendo da una cosa concreta. Ittt, l'irapissione che continuiamo si nel processo che le) ved cotrte se avessito a Pes.:ara per il reato rit danni di un im re, '‘,ncenzei Angehni «Che la vita politica di una Regione marzo, a sua :folla, dett.eret rispon è stata scandita da sette anni da un dere a (lieti del reato di bancarotbancarottiere. Un signore che Itta de ta liraudolenta peri il.ac del suo i 'in«, T I processo q Del Threr, ciso di disarcionare la più larga maggioranza parlamentare regiiraZiata Sette rned. fa e rton finirà strala in 27 a 13, e ithpedi.prima del 201.3 ., «cinhue anni dore che si potesse sviluppare una staixtil it- ìo arreto», Lo ineOndriarn0 9- ì51 510 rie.yrne 'i n nel suo appartamento di Roma, città che .fit.:(titenta. saltuari:intentri settori_ Ese :uno pensa che Angelini sia un gigante della storia e del te e che raggiunge ri.al.F.Ahruzzet pensiero sbaglia, E solo uno che ha con il treno,-11 biglietto costa solo portato alla raVirla le sue aziehde e sei ,.Sul tavolo un computer che in Abruzzo ha hstaurato una con la pagina di Facebook aperta SUI SUO Pro «Stavo risponden do alle centinaia di attestati di sti:Ti 0» che lo hanno raggiunte) dopo l'articolo de l'Unità sui buchi del ['inchiesta contro di lui. «La Rean te - dice mi ha aiutato moltissi- _ mo, in che ho parlato anche davan :ti a milioni di persone, stavo male sapendo di non poterlo fare pià». Tra i.:MeSSag,;-'-i C'è anche chi :„ith de che cosa Si aspetta ora dopo che le accuse a. suo carico si stanno gonfiando„ «l'Ai piacerebbe che la mia storia., oltre ai guaì e alle tragedie personali familiari prOdUCel:Se anelle qualche effetto politico.. t. cioè, :f:31 riprendere un dialogo sul- Voltí t‘wA «Serve un passo indietro cLie nei Pa rdto democratico» sorta Cs dittatura della fbilia». A che pk2irdé e suo proces,so? «Fermo. Nonostante la Esame si sia impegnata a farlo diventare celere, negli ultimi tre :mesi è bloccato attorno alle 'ubbie del mio accusato:ie.:l quale ha deciso che deve andare avanti con i suoi tempi, Lidea che esista urta persona così. :in Abruzzo senza che ci sia una reazio- CorKree, come la sua vicenda? «Non mi dispiacerebbe che da questa vicenda si potesse vedere i guai- i:prodotti da questo tipo di processo. Ma penso anche aci altri casi, anche se non So dirle quali, Non ;113.e]..io di Berlusconi, cornunque„ Se ZiarliC) iTharl andiamo da. ineS- ne da parte dei mondo politico e della giustizia la trovo sconcertatite. Questo è il segno dì una crisidella società». Come ba giustificato lo questl siroi nchi. sta di Pescare? «Non ho mai pensato al complotto. Pelo sono convinto che all'orighe delle indagini ci sia stata una generale insurrezione dei. onterì forti della R.egione che ha creato il terreno». Qualii,;..sot..ri fora? «Bel ricordo che quand.o divenni governatore litigai con soci della società che gestisce le: Autostrade dei Parchi., con la struttura. di. potere che gestisce la distribuzione d'acque e., - po„ con la conlindustria delle cliniche private > l'Aiop, nella (.1lta le C'era anelle Ansetir.à». Nei 2008 sno arresto carriblò il corpokthllpolitica ln Abruzzo. Ma ebbe anche risvolti nazionali? Nella formazioni delle liste elett ,.-., rali - prima che scoppiasse il caso Del. Turco, ci furono delle ,tittse. incomprensibili, Il PcI di Veltroni escluso ChttantIC avesse un rapporto con me. E non poteva essere né una decisione politica, né ideologi- Pagina 15 N, N' • • S-Una 'parte». E il processo che la riguarda cosa racconta? Pagina 97 di 101 . • press unE 30/01/2012 CP, Euron ,.) thessi in lista persone Che neSSISTIO COnOSCe\73. e che attual- mente :nessuno conosce. li concetto era: chiunque era meglio dei sovano al quartier generale del :Ed indicavano che in Abruzzo era pronta una. retata.». Tutti sapeVa20 'e nessuno le be deth..5. «.Ne3311:10 h3 tnosso Io ho ri cevuto una sola telefonata, una Sera, da 33 governatore del .Pd„ che mi disse: senti Ottaviano, ma tu sei sicuro che tu.° vice, Enrico Paolini, 0 un tua amico? Io non capii al mometo„ poseppi che stava collaborando già con la PrOCU:Ta», Dopo Irta n èse:1WD abbandonato dal Pd? «Abixrrei(ynato è d poca„ Direi defraudato. Park: della certez.. ,..a che alla base del patto tra noi socialisti e il I"d ci fosse lealtà reciproca. Ma mi. sbagliavo. .1--la rivisto dirigenti del partito che incontrandomi a Roma harinc) cambiate) naarciapiede, ha vista gente tirnr fuori celhilare dalle tasche per non. parlare con me», 9 sente M crechte? rUnità <"No, ma penso che uno che fanalioca debba sera.re in nenia pohtico. Se la mia storia servisse a far maturare dentro al Pd unidea della giustizia diversa. ma sarei felicissimo. Questo sarebbe un. bel risarcimento», Le è stato tra. queW ONarnah a fondare Pd. Che cos'è egffi, Pd? «Per colme sì manifesta adesso è un oatro tra due storie della oulttira della politica che io trovo mo'to lontane d.a Me. Un3 tradliZiOirte lasdato solo od 2008 «Fuori daille liste chi mi cono s eeva Sapevano ehe era pronta' la retata» cattolica molto integralista e una. tradizione che riprende del i'ec'5 chic Eci tutto quel. ba.gaglio 3(110:11 e settario che non parta da nessuna parte». Cosa manca? «IO:anca un fondamento comune. Clie si può ritrovare ricominciar:do da dove sinterruppe Prodi. E cioè dai farei conti col. oron rio Che vuol ere trre conti con pa , ssato? «Liberarsene, E. non. è facile. Quanciouuucmnc come I.chino chiede al gruppo dirigente del Pd ricon- siderare terna dei lavoro e delle sue regole in i:lodo diverso e si reagisce come se a dirlo fosse dina 0 il più scredita t-.: dei dirien ti craxiani, Se, questa è una prova di debolezz.a. OS deve fare conti col passato? piacerebbe che (-affisse no picco.lo atto di umiltà dei vecchi d1un goohitiel„Pci, ch.e riconosca:no che ;perpetuare la loro storia politica nan Significa perpetuare la Speranza una sinistra di governo, Non C la stessa A me piacerebbe che uomini come D'Alerna e 1-citiamo facessero gileSeatte dì umiltà e decidessero di passare alla riserva della pohtica. Questo ge.sto produrrebbe una ventata di .-:.arid.idaru.re, Volti nuovi, idee nuove, invece di occhi in cui nan brucia più la passione per la polinCa. bersani, poi, che ho :malto siiMer.0 COnle ministro dell'indi'stria, oggi. deve fare i conti. con un partito irrequieta, E atlete Sta perdendo 3:7GUlt0», Si? dov,.',,sse essere assolto, tornerebbe a fare polaica? che la nia storia pniùka. debba concludersi la mattina del luglio con la Gu.ardia dì Finanza che perquisisce casa mia Mi Io gara. Se dovessi essere assolto mi. riiacerebbe che mi fosse concesso atto riparatore»..› Pagina 15 Pagina 98 di 101 • press unE rUnità 30/01/2012 >g, g:31A h1t...: d L11 ebt-t1 e 1 W:h:A i wg citu t h 11....e.A...4, l'nrri:inn-Anna "Aen tnar^\.‘ resetn,, K„, \ \ • ; nneta'n - CARLO 1,,,ITTARON: PRES:DENTE D; TFeNt'. e attuali migrazioni sono fenomeni complessi, destinati a - trasformare l'assetto del sistemi sociali contern.poranei. "II fronte a questa prespUbbilea tliSeilla tra sione l'opinio eccessi di buonismo e atteggiamenti esasperata in.tolleranza, mentre ant:Ota Ma:Dea 11fl qUadra eSall'lente dR;, fernOttleria die consenta ......gettare politiche adeguate. Basti pensare che solo dal 2005 i da.istat sulle .f)rze lavoro contengo no anche stime sulla partecipazio ne di manodopera straniera, colMattala cosi una grave lacuna il.fo nlativa in un contesto di crescente rilevanza del fenomeno, rapporro Tta. immigrazione e lavoro è quello che piÙ rappresenta il fenomeno migratorio, coirivolg.en do la. n matra stessa dei. diritti civili, Un tenia che riguarda, nella stessa misura, migranti e ospitanti...Proprio su aspetti si sura "dente contraddizione tra le buorie date a co.rposi apparati normativi, e la re alta. del -mercato del lavoro somniers°, alimentato, ili misura crescente, dai flc ssi. dimmigrazione clandestina. Si tratta soltanto dnefficienza d'e" sistemi di controllorepressione o ; invece, è un fery)Men0 che ha a che fai:e con caratteristiche -i ...11vtzz.11,,c1 UeL1S1`,1k.) strunurali? 13-1 n, altà in questi. anni flussi migrami si sono niamenuti. costanti anche con taSSi. thSOCCupazione elevati, a dimostrazione che le . ecoinoiriVhe (le: fenomeno, legate alla strutti:ira duale e seghien:ritti dei nuovi mercati del lavoro, trai:tengono tutta. la loro validità. ;::g.x- rman,:re di elevati tassi. di disoccupazione, non ha fatto dlMIDUltt.' ... nt.'-;CeSSità economica o • convivere Can lmmigrazione, acerido registrare una - peculiare irela.-lione tra ecoriornia ;3ost-t:di -dista e ah-mila-mento dell'economa sommersa e informale, n-iondo del la oro ii_go iare laarbito allinterno tip. quale . mignui. offrono una .nsposta - parad ossalniente efficace traSfOrttla zìoni e alla deregolainentazione dei sistemi produtti-vi. La presenza o deIe 1$ 1p$ Cht: 11 1U g enn uorn a aha ses a s.,.. • •-+n,n1 - LAUU Utt,..p1 zzn 1L1 una quota d_ irregolare si sta affermando come una caratteristica strutturale dei sistemi economici. contemporanei e il lavoro immigrato SeM.Dra fatta app)St a p0 P:Spande: t, dODIRDCla, Basti per1Sare alla pratica del ricor- effi.cacemente a questo tipo so al liworo nero 'per abbassare i costi produzioni.,. da parte di ìttlPreSe che aDeraDO reginle di su fronte a sistemi di basati su forti. rincorse al ribasso; oppure alla crescita della domanda di COITte. la cura degli anziani o l'assistenza bambini, cui. è segiArto ta..,,oro ad alta. flessibilie a basso costo; o alla riduzione de. ecOD ci per settori. ad alta intensità lavorativa e a basso contenuto tecnologico, come le i:Mero-imprese edili, l'agricoltura e iccolo commercio al dettaglio. Pagina 23 Pagina 99 di 101 press unE rUnità 30/01/2012 attoii. Lite hanno .fatio „lse donaancla ManOdOpera TIOD ped liZZata COn margini di. flessibile à elevara anche dal punto di vista reddituale, che li mercato del lavoro ufficiale non in grado di offrire. A. questo si aggiuna la. particolarità dei mercato del lavoro che tiguarda il segmento dei gi.(wani, il cui tasso d occu.pazione e pìl.t basso :Sl 130 media europea e tende a diminuire ulteriormente man. Mar».) Che CR:See .11 livello di scolrizzazione. Una dinamica che si alinienta anche della tndenza a rifiutare lavori scarsamente retribuiti e lontani dai. percorso formativi-i seguito. l:i questo spiega ., fra l'altro, il carattere provaienteniente n.on concorrenziale dell'offerta di lavoro lrri5.- ,,rata, alta incidenza degli oneri fiscali ti::. ... e contributivi Cll. all a ..... atone ne alimenrandp la. violazione degli standard retributhFi minimi previsti dai contratti collettivi nazionali. E'. gli immigrati, irregolari e clandestini., finiscono per essere soggetti particolartnente -esposti a simili violazioni, in ragione di convenienze .relative, in quanto, proprio per evitare lespulsione. non _si rivolgono :alle autorità amministrative per isezioni, o alle autorità giuristiizionali. per il riconoscimento dei propri diritti. Tauro che per le .iftipreSe è. più conveniente far lavorare :ex:migrati 303desrinì anziché a -irvatensi in modo irregolare Ui JM.Díjgrati in sodi perraesso soggiorno > che potirebbero avviare dei contenziosì, I:idea che ,sommerso utile se non proprio bello" non è ormai SUS surrat 0 tra le lalabra, rig‘. esposto C;13.aSì rcme 'ffila necessità. .110 .................................................................................................................................................. :•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:•:• .....................................................................................................................................................................................................................................................................................................:.:.:.:.:.:.: ------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------------------------------------------- • -------- "'"'" t ,»:% ■ .k,Z...,•• ••••••"1"" t3(33. 5ìì Popiont SL, $003 ‘."1 --------------------------------05 znt;ì 1Sì0) 10O% annì 1O3,768 3,P% ' 7AR r4 n n 19$S nn 26-35 annì , anní $15.54 • ìlnní 55 6$ anni - 67% '• 45 5$ - E ..r-Mehr-:_trde leffetto di attraziorie che finisce per .ponure questa situazione. Molti immigrati - non solo _sperati rea spesso alla ricerca dì un miglioramento della. propria condìremlono a considerare l'Italia un luogo dove è. facile entrare, an.cor più facile rimanere a causa della scarsa effettività dei. controlli e, rna.: ,.:tari. trovare Un. lave-r0 ber; retiThUit0 spetta al Paese d'origine, e deve finapatto con fenomeni. db. intolleranza razzista e xenofohica e ancora relativamente 132,_s_so, sebbene crescente. Condizioni. strutturali che non porevano che diventare il brodo di coltura. dell'in.contro tra immigrazione regolale ed eCCTIOnlia sorernersa.flitto ciò apre una prospettiva di. ber, altra portata che potrebbe assumere, come suo specifico ogg,erlo, , .„ NIHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHI :.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.: oltre 64 annì UV.622 13,6% 86.067 20/% $32.S3 10" t57. 3 :Z 245.'35 234'; Z7% '•• FONTE;STAT-ELAt3OR400M:TRT:1 Pagina 23 • Pagina 100 di 101 press unE rUnità 30/01/2012 Gli sta •• • • - i migrerai -• • • -• • • Ns.s , . Lt".... N.0 R'S. re :termine kil3oK:o wssauein — •• • • f,„ t:.-ttine.C.Lfitr,121.0‘.. ^"Itt?. t rz.Znez , , s2.••• •• p Ohr ne,rS eS Ve 3 Dhd n iiirzenieuiii etnicarrterre LACCULTUFAMNEDMONAMIGENERkiniV.LEs c,mamde pres,gle ?: su?: vglts.: cu m e naitais.ne can -,-saileto con l'a'nZen'te: ;",n determlnato daiie rapida 3o:stinga:done eta tigli e dai loro rlfluto di mantenere k:;.:13.M; retaggi culturali che dchlamane le bagni de ì geniteri, a cui questi uitimi rimangono invece etteCcet st di &arkh-;9:;9;3C dd percorsi di inserimente nei nome ASSIMILAZIONES.ELETTIV.A; la conservazIone di tratti itlentltarl contesto. minoritari, in :genere p3eraitro rielaborati e adattati ai nuovo ,„ contesto, diventa una risorsa per i processi di inciusion e in , :tegisint 0.C.:.cene„.nenee. rianmeneo modo particolare per successo scolastico e sociale . , , . • , pere, erlate.E3-.: ns,k32,31::: e ;;;Chq. :1;3: :11,:':::` ,C,C52 L L : scalzata icre eutorna e ;i Moto Sii dbibe ebbe:A1'9,d t,;RAA: „Si iteell'aCOUistiiorre e LA .RittSITirUnZACONSONANTtZt'. quandt3 c'e e chiusura dei mi.3rarite nelle cerchia del :-.Driila-.9CAtIA e nelle pratiche lingiastittie e cdturaii imperanti dei paese dorigine, senza apprezzabili passi verso 'irttegrazlene •ieilts società rices,.s.nte. ottenzs,:ro L'AllCAZirttikAZ§ORtt ttlatafrfilV ,,r:oando. l'apprendimento deite atailta neCesS ora init _nei rei riurivei niete non erere e rr ntresto ee A.:55§~2M.NECONFUTTLiAl; si assiste all'inserimento t: :t , " (^^ C.-.tP,Xe,,-1ì,>. ne , trt ;1-;: pece ari per„ecc:sei:tereei..•ta ni.1 n:i comunita ;marginali e dscrimlnate, che sviluppano sentimenti opposi-bui verso la società ospitante e le sue rel.-joie. PR,.tl-tUtV.eirht:t(t'an affiCate bilingUisine nur.me oetteraZiom, FtT tE.:3595(1-M;;M:kik-TWA-AC::APREPARAT-9M..:R I\-oro potrebbe con.se, tire liguag.1 13 n za. u no Lo specchi o ncì qua le si riflettono gli una diverSa sequenza che Inietta in ne tra dir.;:: evoluzione del diritto, fa- ce'llegam""t” centio d iventare fenomeno d.ell'identità attraverso fin.clusione gratorio, insieme alla prospettiva fe- " ]] ri 'x'"°5"ilment° "1"i diritti, 55 dell" cll- tadmanz" deraliStC gusznerrazionale, uno degli elementi da pro- l" e l'Iriregrazic'ee bletnaticità cosi-Ituzionale con cui Se il 'mnen" debbono („ ofrontarstnrineini ne e strutturale, bisogna allora tare COnle diaftamma n e politiche, th prova è .indubb amer,_ ideoiogico dì approccio e operare juLi 51.-runurati in grado di te cm:dici lavorc, L'arniyo ba.cino dei sommerso seurza rego le, all_ spandere ai problemi inedin che mentato dal fenomeno minirato- lu"are Sfida ilfiP"ne. L'ffera°denegilnlianZa dei diritti, costi.do, costituisce una sfida non s'oitan_ aiir ce base teorica Per affermare to allugu;siglianza nel diritto d.el 5' voro, fettivi.M. del di- 'in" ely ]lta 53]. arre"11 a ] ritti e dei suoi apparati di re„3,01azio _ confini dell'immigrazione ma la ne. La posta in i-f,ioco, prima ancora el"cla e la ille""c'se" ="" 1 risetr" dei che l'alternativa. tra ridi e adata .).13(lanierital della Pexs•' ) . a. 1-j "e v"lta "ffer"latti di" ]1:1-1, Pr° -rientodlg,asione D.0 ssun bierna però attivare percorsi per dieft:V;àrch apparato di controllo e di repressio- "enderh ""Ile"etl' ne, ne una legislazione di sostegno 1-j. ]). laa"aggl'"lelleat') ""ealab]:-5ispi rata a lla 3 -no ra l su as n , sone, SO Cher:Chiede Una Mi O Va alfahenZ.pro b e, h; m.ente in gra do d i garart,p_ zazione culturale 5n0 (pdadro un .ruoio fondamentale 'e. può essere „saiolto dalle 3.',ItOriCanie Senb, ne:CeSAM un al)- ocali. Non 5010 perché le politiche proccio nuovo che arrivi a concepii -e dell''"tegrazic'ne Pe""c'ne viv -E-] lre la cittadinanza conie un diritto cc- s'3]tarlr" diVentan° Pratiche atti -, m" Percl"‘ Pl .(]Pi" dal territ°- sin:.)SUufacodrelzin.m-v te all'integazion.e sostanziale, cui li° elle T: 3°55°n" principale mediani e il lavoro, Pro- che orientate a COStrnire ]e nuove prio la complessità funzionale del eirt"el dintri.• rapporto 1:ra inTanigrazione e inerea- diritti -3: Pagina 101 di 101 -13 Pagina 23