Marzo 2011
Il Bartolomeo
Il giornale degli Zucchini
Direttrice dixit:
è
vero, de gustibus non disputandum
est: certo che quando canzoni dal testo
abbastanza improbabile diventano enormi
successi mondiali, qualche perplessità può
sorgere. Sicuramente al tempo d’oggi i pezzi
vengono più ballati che non ascoltati: però
c’è un limite a tutto. In Italia questo
paradosso è in parte spiegabile:
generalmente ce ne freghiamo dei testi,
essendo a noi assolutamente incomprensibili
(ammettiamolo, la lingua inglese per
l’italiano medio è sostanzialmente uno
strumento per reperire agevolmente i porno
su internet ) e li sostituiamo con opere
foniche da noi stessi ideate (vedi Gemma del
Sud). Questa teoria però non arriva a
dimostrare l’introito economico di Tiziano
Ferro o Alessandra Amoroso (che all’italiano
medio sia sconosciuto anche l’italiano?) È
comunque sconcertante che un fenomeno
del genere si verifichi sia in USA che UK,
dove presumibilmente l’inglese è conosciuto.
Credete che stia esagerando? Sentite qua.
I Am The Walrus – The Beatles. Ok, è
evidente che al momento di scriverla
Lennon fosse sotto effetto di acidi: forse è
proprio la descrizione del trip a rendere così
affascinante la canzone. Però non riesco a
capire come qualcuno possa ascoltare “ Io
sono l’uomo-uovo / loro sono gli uominiuova / io sono l’ornitorinco / coo – coo cachoo ” senza poi trascorrere notti in
bianco nel tentativo di decifrare
un’affermazione del genere.
Altro che
messaggi satanici subliminali !
Baby – Justin Bieber feat. Ludacris. Il
Biebs, notoriamente il peggior cantante di
sempre, ha sorvolato le classifiche con
questo pezzo di profonda introspezione
interiore che ha fatto breccia nei cuori del
SOMETHIN’ STUPID
mondo intero. Avanti, chi non si è
commosso quando ha sentito “ E io ero tipo baby baby baby uuh / baby baby baby noooo /
baby baby baby ooh / credevo saresti sempre
stata mia ” (ho pronunciato le stesse parole
quando il mio fidanzatino dell’asilo mi ha
lasciata perché mi rifiutavo di concedergli il
mio succo alla pera). Ma la parte più ridicola
è quella interpretata da Ludacris che afferma
nel bridge “Quando avevo 13 anni / ho
conosciuto il primo amore”: ma perfavore!
Nella migliore delle ipotesi, caro Ludacris, a
13 anni eri già stato dentro due volte per
rapina a mano armata.
Barbra Streisand – Duck Sauce. Più
fenomeno di Facebook che non pezzo di
successo, il testo della canzone è costituito
da un eterna ripetizione di “uh” in falsetto
occasionalmente interrotti da un tetro
“Barbra Streisand”. L’attrice si chiedeva
perché le fischiassero così tanto le orecchie..
Friday – Rebecca Black. Già osannata dalla
critica come la nuova Justin Bieber (il che è
tutto dire), la giovanissima Rebecca ha
raggiunto la fama globale in solamente una
settimana: il video della canzone è balzato in
soli 6 giorni da 3 mila a 13 milioni di
visualizzazioni. Chi lo ha visto è rimasto
sicuramente impressionato: ma non credo in
maniera positiva. Volete sapere perché? “ 7
del mattino / devo alzarmi / devo essere
pronta / devo scendere di sotto / devo
prendere la mia tazza / devo mangiare i
cereali”. Ma il bridge è assolutamente
illuminante: “Ieri era giovedì / oggi è venerdì /
noi siamo così emozionati / ci divertiremo un
sacco oggi / domani è sabato / e domenica
arriva dopo” A chi serve il calendario adesso!
I Want It That Way – Backstreet Boys. So
che accusare una boy band di scrivere
canzonette insipide è come accusare Claudio
Bisio di essere pelato, e so che la loro unica
aspirazione di vita è quella di farsi
reincarnazione di Ken tentando di
mantenere una “facciata” eterosessuale onde
evitare di allontanare le proprie discepole
pubescenti. Però questo pezzo mi sta
davvero sui nervi: cosa diavolo significa che
“lo vuoi in quel modo”? Perché “non vuoi mai
sentirtelo dire”? Ma soprattutto, perché
continui a ripeterlo?
Ora, non mi aspetto che la Lady Gaga di
turno mi metta giù dei versi petrarcheschi, o
che una canzone creata semplicemente per
vendere rechi con sè un messaggio
intellettualmente significativo: però ci
converrebbe ricalibrare i nostri parametri di
apprezzamento. Mi rendo conto che sul
mercato ormai conta l’immagine più che la
sostanza, ma in questa maniera spesso si
danno riconoscimento e soldi a chi non li
merita minimamente, insultando un
presente ed un passato fatto di grandi.
Quindi, vi prego, egregi artisti musicali: se
non avete niente da dire, non sforzatevi!
Piuttosto venite da me: vi vendo volentieri i
diritti ai testi delle mie versioni. Se il metro
di giudizio rimane quello odierno, vi
assicuro che saranno delle hit!
Clara Del Genio IVA
BARTOLOMEO
/ POLITICA
UN BEL GIORNO TI ACCORGI CHE SIAMO NOI.
INVECE, CREDEVI CHE FOSSERO GLI ALTRI.
I
l mondo sta andando a rotoli. Come
fate a non accorgervene? O, peggio, ad
esserne consapevoli, ma decidere
ugualmente di rimanere indifferenti ed
impassibili? Al governo di uno stato
moderno, democratico, occidentale e
sviluppato, c'è un criminale, un pagliaccio,
un p*****iere... chiamatelo come volete,
quello rimane. C'è un uomo che controlla
tutto, dai giornali alla televisione, che ha
nelle sue mani una delle più importanti case
editrici e una società di produzione e
distribuzione di pellicole cinematografiche.
Tutto questo non vi spaventa? C'è un uomo
che rappresenta questo stato e che
nonostante ciò, indisturbato, va a prostitute
e, per di più, minorenni? Questo non vi
indigna? E smettetela di controbattere con
frasi inutili e da decelebrati quali “siete solo
gelosi perchè lui ha decine e decine di
donne”, o presunte tali, con cui andare a
letto, perchè non me ne può fregare di meno
(sta a voi, alla vostra morale decidere di
giudicare o meno), ma permettete che, se
queste si rivelano essere delle prostitute o,
peggio, delle minorenni (non che in questo
caso ci sia una gran differenza), io abbia
qualcosa da ridire? Almeno non vi si accende
una lampadina nel cervello quando si viene a
sapere che talune rappresentanti
dell'amministrazione locale e statale possono
vantarsi di essere tali solo perchè hanno nel
loro curriculum un piccolo lasciapassare, una
sorta di asso nella manica, “un intimo
rapporto di amicizia con Berlusconi”?
Non è la vivacità sessuale del Presidente del
Consiglio a far indignare e a far protestare
migliaia di persone. Guardatevi intorno: in
qualunque democrazia, che abbia il coraggio
di definirsi tale, un uomo di questo genere si
sarebbe dimesso e con vergogna,
aggiungerei.
Ma in Italia no: il disagio culturale incombe
pesantemente e sono troppo poche le
persone che si interessano di politica, o
meglio, che se ne interessano veramente; il
pensiero politico della gran parte della
popolazione non si fonda su saldi ideali e
principi, ma tende piuttosto ad appoggiare
colui che fa le promesse migliori e più
allettanti. Persino se fosse un maiale
incompetente a prometter loro di togliere
l'ici, lo voterebbero senza esitare.
Il problema è che manca un'identità politica,
soprattutto fra i giovani. Ci sono quelli che
non se ne informano perchè “non mi
interessa”; come non ti interessa? Il tuo stato
è un tuo affare: non è una questione che puoi
delegare ad altri, alzando le spalle o
abbassando la testa, no, lo stato è un gioco a
cui devi partecipare perchè, che tu lo voglia o
no, sei un suo giocatore e, allora, tanto vale
esserne consapevoli. Ma nel momento in cui
decidi che questa faccenda non ti concerne o
non ti sta a cuore, non osare lamentarti dal
momento che puoi considerarti parte di quel
gruppo di persone che si lagnano senza
sforzarsi di sprecare una sola parola per
cercare, non dico di cambiare, ma almeno di
migliorare lo status quo. Invece, siamo qui,
imprigionati in una società della colpa, in cui
se un quarantenne perde il lavoro è colpa
della crisi, se un uomo viene ucciso è colpa
della mafia, in cui la guerra è colpa della
pace, in cui i disagi di oggi sono colpa del
governo di ieri e i problemi di domani
saranno colpa del governo di oggi; non metto
in discussione il fatto che alcune di queste
affermazioni possano essere vere, però ciò
che più mi irrita è il fatto che i vari uomini di
potere si additino l'un l'altro senza giungere
a soluzioni concrete, senza combattere la
mafia, senza cambiare l'economia e senza
debellare la crisi, mentre rimangono davvero
pochi quegli uomini che si curano realmente
del benessere dello Stato e del suo popolo.
Naturalmente a qualcuno di voi la situazione
attuale potrebbe andar bene così com'è...
complimenti, vuol dire che vi siete
guadagnati il premio di aridi egoisti:
dopotutto, perchè preoccuparsi degli altri
quando io sto così bene? Ciascuno badi agli
affari propri, la vita è una guerra dove tutto è
lecito e quindi non ha alcuna importanza se
si guadagna sulla pelle degli altri, giusto?
Ricordatevi piuttosto che la realtà può essere
continuamente migliorata e che nessuno vi
costringe ad accettare per sempre questa
infinita mediocrità. Potete rifiutare di essere
o di rappresentare quello che la società è
diventata, perchè la società siete anche voi:
non lasciate che il Grande Fratello diventi la
normalità, non permettete che i talent show
diventino il vostro metro di giudizio, non
lasciate che sia la televisione a dirvi cosa
pensare; parlate, urlate, scrivete, il silenzio è
il primo passo che ci porta ad accettare
l'inaccettabile, respirate a pieni polmoni
questa brezza che giunge dall'altra sponda
del Mediterraneo, trattenetela e cercate di
fare di essa l'aria che respirate ogni giorno.
Nadeesha Uyangoda IVA
n* VII 2010/2011
2
BARTOLOMEO
/ POLITICA
CHE TEMPO FA?
S
pesso accuso la televisione di essere
n o i o s a .
C o n s i g l i o
semplicistico:
“spegnamola
proprio”. Non è così facile come si
pensa spegnere il mondo: le sue voci
incessanti dirette e di sottofondo, le sue
infinite voci che ci arrivano da mille fonti
visive, auditive e dalla loro persistente eco.
Un tempo eremiti e trappisti si ritiravano in
qualche romito per non udirle, ma ora ti
arrivano dovunque, come quelle eteree
particelle che penetrano anche nelle rocce
più solide . Sono le voci irresistibili della
pubblicità, la padrona del creato, la padrona
degli uomini moderni
. Il solito consumismo efferato che si
coagula attraverso messaggi ribaditi
all’esasperazione, girati e rigirati finchè il
consumatore-vittima non soddisfa le
moleste intimazione, andando così a
foraggiare un sistema speculatore e
maneggione. Che tipo di voci sono?
Ripetitive fino all'ossessione, come
la pubblicità altrimenti detta "l'anima del
commercio", se questa è un'anima e non un
orrendo rimbombo. Vedi attraverso quel
parallelepipedo luminescente una realtà
distorta, perennemente felice, il solito
ottimismo da quattro soldi, realtà
ipocritamente idilliache, gente bramosa di
alzarsi all’albeggiare in compagnia di avi e
progenie per azzannare una di quelle
tossiche merendine al cioccolato,
scenografie da colossal studiate per un
dentifricio o mentina per l’alito, citazioni
erudite applicate come epiteti di
autovetture. Le voci che arrivano dal mondo
riempiono le nostre ore, si ripetono
all'infinito per la semplice ragione che la
comunicazione
continua
deve
ripetersi. Macchine studiate per aggirare
efficacemente il problema incombente: si
tenta di fare luce su quelle tante torbide
questioni o inciuci vari di astrusa
comprensione che soventemente sfuggono
agli interessati. A una data domanda,
finalizzata a svelare l’arcano, proposta a
quest’ultimi si scatena uno snervante
turpiloquio che lambisce retorica, morale,
aspettative, circonlocuzioni di multiformi
sembianze che forviano facendo aleggiare
un grande interrogativo irrisolto.
Cominciamo dal notiziario sportivo, il cui
pezzo forte è la compravendita dei
calciatori. Alcuni sciagurati senza nome e
senza futuro devono in continuazione
occuparsi di brocchi senza fama e senza
futuro, essendo i campioni rari e prenotati,
e per darsi un tono farciscono questo vuoto
delle loro spiritosaggini e di scambi di
complimenti chiamandosi per nome, "cara
Tania, cara Gioia". Poi arriva il notiziario
politico, il cui pezzo forte è la
compravendita di deputati. Alcuni
sciagurati senza nome e senza futuro
devono in continuazione occuparsi di
brocchi senza fama e senza futuro, essendo i
campioni rari e prenotati, che, attraverso
laute tangenti e favoreggiamenti di ogni
tipo, decidono di essere “fulminati sulla via
di Damasco” e quindi di abbracciare un
nuova dottrina, rinnegando quella tradita
con arzigogolate elucubrazioni capaci solo
di far affiorare uno smagliante sorriso sui
volti degli interlocutori. Arriva infine la
specialista dell'economia e della finanza
che, dovendo occuparsi dei ladrocini e delle
truffe mondiali dei suoi padroni, usa un
linguaggio specialistico, incomprensibile a
tutti salvo che ai suoi invitati che parlano il
loro bizantino cinese fra sorrisi d'intesa. Si
dice che basta spegnere la televisione e la
radio e non leggere i giornali per salvarsi
dalla schiacciante, aggressiva ripetitività del
mondo? Io ho avvertito la precisa e
scoraggiante prova della nostra passività di
fronte alle voci mercuriali del mondo in un
accurato studio negli Stati Uniti. Si passa da
uno Stato all'altro, per campi sterminati,
lasciando alle spalle nuvole di grattacieli e
fiumi di automobili, ma la radio continua a
ripetere una parola come un continuo
schiaffo, un continuo sputo, una continua
invocazione o condanna: la parola dollaro,
per ricordarti di continuo che quella
moneta è l'unità di misura della tua vita, di
tutta la nostra vita. Non basta spegnere le
televisioni e buttare i giornali per trovare
scampo dalla marea dell'ovvio, del ripetuto,
dello stolto, del volgare che giunge dal
mondo. Il quale con le nuove tecniche ha
scoperto i nuovi mezzi di comunicazione,
inesauribili, ma non le notizie, le
informazioni, le invenzioni, la poesia, le
consolazioni di cui si nutre l'uomo, e non
sapendo inventarne di nuove le ripete
all'infinito: la maggior parte delle
trasmissioni campa di vecchi film, di
vecchie inchieste, di vecchi spettacoli, di
cadaveri illustri che ricompaiono sugli
schermi fluorescenti. Non illudiamoci che si
tratti di una riscoperta della nostra storia e
della vita del nostro pianeta, di quello che
siamo stati e che possiamo essere. Questi
sono argomenti complessi, difficili, che la
fabbrica televisiva affronta solo con
rievocazioni elementari, con il solito Egitto
di cartapesta presentato da qualche guida
improvvisata, e le presentazioni servono a
riciclare il già visto, la “riproduzione delle
cucurbitacee” e i gorilla della montagna
sono sempre gli stessi e un presentatore
vale l'altro, una bonazza a cui purtroppo la
televisione sforma un po' le curve vale
l'altra. Persino i bollettini del tempo che
notoriamente è mutevole sono sempre
uguali.
Andrea Merola IID
n* VII 2010/2011
3
BARTOLOMEO
/ POLITICA
COLAZIONE ALLO ZUCCHI
A
ll’alba della fine, o quasi, della
mitica 3°G (si, si chiama così,
non 5°, riformisti del cavolo) comincio a
pormi qualche domanda, più o meno seria,
e a riflettere sul mio percorso di studi qui
al famoso e famigerato Liceo Zucchi,
nonché a ciò che sarà del mio futuro. Non
è questa la sede in cui annoiarvi con le mie
tristi reminiscenze da vecchio liceale
sull’orlo del baratro (leggasi maturità), sarà
infatti questo l’argomento del mio
prossimo, e temo ultimo articolo, a meno
di eventuali bocciature, cosa che
francamente non mi auguro. Voglio
tuttavia in queste brevi parole esortare
alcuni di voi, magari primini non più tanto
sicuri della propria scelta, piuttosto che
studenti di qualsiasi altro anno (spero non
di quinta o quarta) a considerare bene la
propria carriera scolastica, o meglio a
rivalutarla in un’ottica un po’ differente da
come si usa fare di solito, o da come noi
“grandi” diamo ad intendere. Tutti, io per
primo, diciamo sempre che lo Zucchi è
troppo pesante, che lo Zucchi è una gran
faticaccia inutile, visto che a nessuno
importa quante declinazioni di greco noi
sappiamo o quante Filippiche abbiamo
tradotto, che lo Zucchi è una gran perdita
di tempo, che se studiassimo meccanica
applicata probabilmente avremmo più
sbocchi lavorativi, che forse sarebbe meglio
rivalutare la propria decisione e
considerare una scuola di agraria, al fine di
conseguire un diploma con cui poter
curare efficacemente platani picchiatori o
far resuscitare prati ingialliti, piuttosto che
iscriversi ad un corso intensivo per
gommisti ed andare a cambiare gli
pneumatici delle Ferrari in un circuito
disperso da qualche parte
su questo
pianeta detto Terra, di forma geoidale
(Marino docet). Ebbene, dopo cinque anni
filati di liceo Classico Bartolomeo Zucchi di
Monza posso con fermezza e certezza
affermare che queste convinzioni sono
tutte un mare di assurdità, più di così non
posso dire, dato che non posso scadere nel
volgare qui su queste olimpiche pagine.
Nonostante io neghi tuttora ciò anche a me
stesso, ( e lo negherò anche se me lo
doveste chiedere in futuro), in questi pochi
momenti di lucidità, o follia che dir si
voglia, sono addivenuto alla conclusione
contraria. Quando si dice che il liceo
classico “apre la mente”, che forma, che dà
la possibilità di capire e comprendere a
fondo ciò che ci circonda si dice il vero.
Forse qualcuno di voi non condividerà le
mie parole, che
potrebbero sembrare
eccessivamente simili a quelle di un
professore, ma così è, volenti o nolenti, e
ve ne renderete conto voi stessi nel giro di
qualche anno, vi basterà arrivare alla terza
liceo per capirlo, ve l’assicuro. Il latino e il
greco certamente non hanno sbocchi
diretti nel mondo del lavoro, e non sono di
certo le materie più facili di questa terra da
studiare, ma d’altro canto sono utili per
davvero, perché ci aiutano a capire il
nostro passato e le nostre origini,
permettendoci così di comprendere meglio
il nostro presente e il nostro futuro. L’arte
e la letteratura sono altrettanto utili,
perché quando si andrà a visitare quel
famoso castello gotico, e ci si renderà
conto di sapere cosa sia il gotico e l’amor
cortese, si potrà allora davvero apprezzare
tutto il clima e l’atmosfera del medioevo, e
ci si sentirà un pochino (tanto) più bravi
del nostro compagno di viaggio che forse
non sa nemmeno cosa sia il Medioevo. E
questo discorso vale anche per le materie
scientifiche, che pure io personalmente
non amo molto, ma delle quali ora
riconosco l’utilità. Certo, niente di quello
che ho appena elencato è facile da
memorizzare, da studiare e da apprendere,
ma d’altronde cosa è facile nella vita? Lo
Zucchi serve anche e soprattutto a questo:
a confrontarsi con le prime avversità della
vita e a capire come superarle, perché
quando saremo nel mondo del lavoro
nessuno si preoccuperà di noi, l’unica cosa
di cui ci si preoccuperà sarà dei nostri
risultati. E quindi anche avere a che fare
con il terribile professore X o la terribile
professoressa Y che puntualmente
pronuncia una battutina acida appena ci
vede e non esita a toglierci mezzo punto se
può, è utile e funzionale a ciò che ci
aspetterà. Perciò davvero non scoraggiatevi
al primo tre che vedete impresso a caratteri
cubitali sul vostro compito in classe, non
scoraggiatevi alla prima battutina acida
modello aceto invecchiato, o alla prima
pagina di fisica che non capirete, pensate
che tutto ciò a qualcosa vi servirà, anzi, a
molto vi servirà, in primis a confrontarvi
con voi stessi. E ora che l’effetto del mio
calmante per pazzi isterici con manie
omicide-depressive è svanito vi debbo
proprio salutare, alla prossima! XD
Marco Colombo VG
n* VII 2010/2011
4
BARTOLOMEO
/ POLITICA
A DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
P
er questo, concretamente, crediamo
[...] di poter educare i figli
liberamente, e liberamente vuol dire
di non essere costretto a mandarli a
scuola in una scuola di Stato dove ci sono
degli insegnanti che vogliono inculcare dei
principi che sono il contrario di quelli che i
genitori vogliono inculcare ai loro figli,
educandoli nell'ambito della loro famiglia."
[cit. On. Silvio Berlusconi]
No. Non ci sto. Non riesco ad assistere
impassibile allo svilimento della scuola
pubblica, l'istituzione che ho frequentato
orgogliosamente per tre quarti della mia
esistenza. Non ci riesco proprio. E spero mi
vogliate perdonare, se ora pronuncio
qualche parola in sua difesa.
E partirò citando un pezzo della
Costituzione: quel documento che sta così
tanto antipatico al nostro premier.
Art. 33:
"L'arte e la scienza sono libere e libero ne è
l'insegnamento."
Se a ciò aggiungiamo che l'Italia è una
Repubblica laica, beh, non ci vuole un genio
per rendersi conto che anche
l'insegnamento statale deve essere laico e
libero da qualsiasi condizionamento.
Non deve essere un insegnamento cattolico,
musulmano, di sinistra o di destra, no. Deve
semplicemente essere libero.
Un insegnamento libero, in grado di
sviluppare la capacità di guardare in modo
critico tutto ciò che ci circonda, e trarne le
nostre personali idee, qualunque esse siano:
è esattamente ciò che la tanto bistrattata
scuola pubblica mi ha dato, e ha dato a
moltissimi altri studenti.
Non ho mai incontrato insegnanti
desiderosi di rifilarmi una copia del Libretto
Rosso di Mao. Ho incontrato uomini e
donne che hanno tentato di trasmettermi
valori e insegnamenti tra loro differenti,
senza mai connotarli di uno specifico colore
politico. Hanno semplicemente tentato di
farmi crescere.
Questi valori non sono poi MAI stati in
contrasto con quelli che i miei genitori
hanno usato nella mia educazione, e non
ritengo di essere stato male educato
(contrariamente a quello che qualcuno
potrebbe pensare, sentendomi imprecare
con un linguaggio degno delle peggiori
bettole del porto di Genova). Vorrei proprio
sapere, a questo punto, quali sono i valori
che l'Onorevole Silvio Berlusconi, forte di
otto anni di scuola presso i Salesiani, ha
inculcato con tanto vigore nella testa dei
suoi pargoletti.
Ma poi, pensando al bunga-bunga, non
sono proprio così sicuro di volerli
conoscere.
Senza firma
DECADENZA
L
Non ricorda la sua lotta contro migliaia per sostenere, come giovani di oggi,
l’oppressione, lotta di cui è figlia diretta. Ha altri giovani che chiedono diritti,
uguaglianza. Il punto è che noi occidentali
e nuove democrazie che lottano, le perso la memoria.
abbiamo da tempo perso il senso del valore
vecchie democrazie che tacciono.
Ecco lo scenario che ci si para davanti oggi, Abbiamo tutti perso la memoria. Ci hanno di questi diritti, sono diventati per noi
anno domini 2011 dopo Cristo. La storia del imbottito di bambagia. Ci hanno obnubilato un’abitudine, lo sfondo a centinaia di altri
Mediterraneo viene scritta giorno dopo con il troppo benessere. Siamo ormai vizi superflui. Viviamo il tramonto di una
giorno, e in maniera sempre più chiara, troppo ciechi anche per riconoscere una civiltà, prigioniera della propria decadenza.
definitiva, inesorabile. Da chi? Da una rivoluzione in corso, e sotto il nostro naso,
sponda che sussulta in preda a fremiti di n e l l ’ e r a
della
g l o b a l i z z a z i o n e , A che serve imparare a memoria le date
ribellione e dall’altra che impaurita si dell’abbattimento dei confini nazionali. della Rivoluzione Francese, e magari
trincera nel suo silenzio, un silenzio carico Perché ergiamo un muro di indifferenza e prendere 9 in una verifica, se poi, vivendo a
di fallimenti, dei fallimenti di un vecchio ci allontaniamo dai nostri compagni, dai pochi chilometri da eventi simili e di eguale
stanco. Come un adulto che abbia nostri simili e fratelli? Così abituati a portata sappiamo solo dire: “va bene, ma
dimenticato la propria gioventù, cosa guardare al soldo, all’utile, al guadagno, che basta che non vengano in casa mia i
marocchini che puzzano”?
significhi ardere di passione, cosa significhi fine abbiamo fatto fare ai grandi ideali?
Irene Doda IVD
sognare.
Eppure è questo il frutto della
L’Europa è davanti, in senso figurato, ma globalizzazione. Il frutto più autentico di
del
digitale,
del
anche letterale, al più grande evento storico I n t e r n e t ,
del Dopoguerra e sicuramente dell’era MondoConUnClick. Abbiamo reso possibile
Postmoderna. Eppure è titubante. Stenta a la liberazione di un popolo…ed ora ce ne
prendere posizione. Non si appassiona, non disinteressiamo, voltiamo letteralmente le
si emoziona nel vedere le piazze esplodere nostre facce dall’altra parte. Invece di
di impeti di rivolta in tutto il Nord Africa. partecipare, invece di scendere in piazza a
n* VII 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ ATTUALITÀ
Bon Voyage
POSTO CHE VAI ,USANZA CHE TROVI
V
iaggiare significa anche scoprire le
meraviglie del luogo e adattarsi
alle usanze tipiche..
Ma siamo tutti sicuri di poterci sempre
riuscire? Ecco a voi alcune
strambe usanze provenienti da
tutto il mondo!
In Thailandia, ancora bisogna
fare moltissima attenzione
all’uso esatto del cuscino,
considerato quasi intoccabile.
Il motivo di tanta attenzione a
questo particolare, è dovuto al
fatto che il capo è la parte più
alta, ma anche la più sacra del
corpo. È chiaro che, a questo
punto, i piedi sono la parte più
bassa e, quindi, la più impura.
In questo senso, perciò,
mostrarli sarebbe davvero
vergognoso ed imbarazzante. Ma ancora
più preoccupante sarebbe toccare la testa
di una persona in questo luogo, visto che si
rischia di farla arrabbiare tantissimo. In
Thailandia è ugualmente sgradito, sedersi
su di un cuscino preso dal letto, cioè
destinato ad ospitare una parte pura come
la testa. Se viene destinato ad ospitare una
zona “sgradevole”, come il sedere, poi, le
cose si complicano ulteriormente..
s
Passiamo alla Finlandia: un’antica
leggenda vuole che si faccia la sauna nudi
e insieme, uomini e donne. Un’altra usanza
molto strana per noi, che servirebbe
soltanto a far ingelosire tutte le coppie, ma
in Finlandia, non ha affatto questo effetto
così deleterio proprio perché è considerato
un gesto normalissimo, che viene
compiuto senza alcuna malizia. Tra l’altro,
c’è anche da precisare che i finlandesi, per
loro natura, non amano molto le effusioni
e ancor meno in pubblico. Questo vuol dire
che non esistono dei contatti fisici davanti
ad altre persone, neppure fra fidanzati, se
si trovano davanti a più persone. Per loro,
probabilmente, baciarsi in pubblico
risulterebbe abbastanza conveniente ed
i m b a r a z z a n t e .
In Cina si può passare tranquillamente ad
una frase del tipo “Guardare, ma non
toccare”. Si perché in questo luogo è tutto
il corpo a dovere essere considerato sacro,
e per questo motivo è inutile e spiacevole
esibirlo con eccessive nudità. In Cina
bisogna stare attenti, anche nei rapporti
interpersonali, visto che non ci si deve
toccare mai. Si tratta di regole molto
tassative, che i cinesi non trasgrediscono
facilmente e, quindi, bisogna saperle
rispettare. In tal senso, sono ammessi
soltanto sorrisi ed inchini, ma nessun
bacio. Quindi evitate di baciare un
cinese,potrebbe
un’aggressione!
interpretarlo
come
Al ristorante un atteggiamento proibito
dalle nostre parti è produrre
rumori sgradevoli durante la
masticazione e quant’altro a fine
pasto. Nell’est asiatico, invece, lo
«slurping»
è
raccomandato
perché, soprattutto nel caso di
alcune pietanze, intensifica il
sapore ed è inoltre considerato
una sorta di complimento allo
c
h
e
f
.
Ma alla fine chi paga il conto?
Dividere la spesa (ovvero fare «alla
romana» o, per dirla alla
britannica, «goingDutch», fare
all’olandese) è considerata buona
norma in Scandinavia, Olanda,
Australia
e
Stati
Uniti.
Nell’Europa meridionale, nel Medio
Oriente e in America Latina è invece
usuale che qualcuno si proponga di pagare
per tutti e nessuno starebbe a sindacare
sulla quantità di portate che ogni
partecipante al pasto ha consumato
pretendendo di calcolare al centesimo
quanto ciascuno debba sborsare.
In Cina il concetto di ripartire il conto è
considerato assolutamente offensivo: chi vi
invita al ristorante sa che poi dovrà anche
pagare. Ma assolutamente da evitare è
l’idea di dare un contributo o di fare «fiftyfifty»:
sarebbe
un
imbarazzo
imperdonabile per il vostro ospite.
Piuttosto, è possibile ricambiare nel corso
di una seconda cena, cosa che al contrario
risulterebbe particolarmente apprezzata.
Quindi, in sostanza, mai provare a fare alla
n* VII 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
LA COGNIZIONE DEL TEMPO
“L’unica cosa per la quale languiamo nei
nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e
lamentarci e sottostare a dolci nausee di
ogni specie, è il ricordo di una certa felicità
perduta che probabilmente è stata
sperimentata nell’alvo materno e può
riprodursi solamente nella morte. Ma chi è
che vuole morire? Decisi che fosse solo la
pura e semplice nostalgia della morte, e
poiché nessuno di noi può tornare alla vita,
giustamente non voglio averci niente a che
fare”.
( Sulla Strada – Jack Kerouac)
Carrugi, e locali affollati, piazzette affollate,
facciate di chiese solleticate davoci. Carrugi,
e bevi che il cielo è sempre più blu. Bevi che
siamo tutti amici, che ritorna tutto come
prima, che non importa più se ti piace
pensare, se ti piace amare, che di vivere vivi
meglio e “del doman non v’è certezza”, ma
di una carezza alcolica il cuore non è mai
sazio. Si riempie il vuoto della nostalgia con
pensieri improvvisi, idee geniali di
un’ultima notte di follia,di cui l’unica follia
è non saperne cogliere il frutto in tutta una
vita, il senso in ogni secondo. Con chi ridevi
mentre arrivavano le lacrime? Non ci sono
più stelle che sanno brillare a dovere.
Anche le parole delle onde sono confuse.
Carrugi di una città in festa, e vieni travolto
senza accorgertene nell’ebbrezza pulsante
di una notte che vuole tutti protagonisti
senza parte di una grande commedia senza
sceneggiatura. La tragedia la viviamo tutti i
giorni. Leviamo le mani alla luna e gridiamo
la nostra battuta. Recitiamo la parte di noi
stessi, senza adeguarsi a nessuna
occorrenza. Dimentichiamoci di essere e
ricordiamoci di dimenticare, che sembra
tutto così semplice nel riflesso di un
bicchiere pieno e di un cuore vuoto. Che il
cielo non sa più scrivere il tuo nome con il
vento, quando lo guardi steso su un prato.
Che le parole sono solo suoni senza
significato, che però vanno dritti al punto.
Vicoli ripidi in un cielo notturno, che non
sai dove iniziano, che non sai dove
finiscono, e ti ritrovi a percorrerli attraverso
di vetrine di bar troppo identici e diversi,
illuminato da qualche stella di strada e
qualche insegna luminosa, prego, per il
paradiso ancora una decina di
passi.Carrugi, e una compagnia di amici a
tarda notte, verso casa. Sguardi fissi per
terra, nessuna parola, che non vedo la tua
faccia, ma solo l’invisibile nero davanti ai
tuoi occhi.
Matteo Monti, IV B
POVERA PATRIA
Cari Fabio, Giulia e Camilla, classe IV C,
vediamo se riesco ad informare
costruttivamente i lettori del Bartolomeo,
senza abusare della mia posizione di
docente - si sa, noi insegnanti (della scuola
pubblica) siamo portati in maniera naturale
ad inculcare valori contrari a quelli della
Famiglia (quale?) e, dunque, ne ricavo, a
plagiare gli inconsapevoli studenti -.
Nel documentarmi sui processi che hanno
visto protagonista, co-protagonista o
semplice comparsa il nostro Presidente del
Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, mi
sono perso in centinaia di pagine di libri,
migliaia di Internet, tanto da smarrire la
retta via. Evito, bontà mia, di citarle.
Fino a quando, per mia fortuna, mi sono
imbattuto nel video – intervento, durata sei
minuti, del bravissimo e documentatissimo
giornalista Marco Travaglio, del 15
settembre 2009, nella trasmissione
Annozero, su RAI 2.
Ecco l’indirizzo del video: http://
www.youtube.com/watch?v=YzwiJPrBaU4
Volevate “fatti”? Eccoveli. C’è tanto
materiale da approfondire. Tanti spunti
degni di discussione.
Non è questione, come dite voi, d’Egitto o
d’opposizione (l’ho scritta, in vostro onore,
con la o minuscola). Non è questione di
destra o sinistra (qui, le minuscole sono
addirittura due…). O di quindicenni che
parlano con la bocca dei genitori… (a
proposito, scusate: ma noi non avete
solamente due anni in più di Andrea?)
E’ solo questione di dignità.
Io, nel frattempo, mi consolo amaramente
con Battiato e la sua splendida Povera
Patria, che riporto qui di seguito, sperando
di non annoiarvi:
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del
potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che
fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili
buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle
dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote
più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.
Cordiali saluti,
professor Antonio Marino
Libero Cittadino
Docente di Scuola Pubblica
n* VII 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
GARDENIE BIANCHE
“
Ogni leggenda nasce da premesse
atipiche e inaspettate. Tu nascesti da
una notte d’amore tra un suonatore di
banjo e una ballerina tredicenne, e come una
tigre in una gabbia fosti abbandonata per la
paura dei tuoi stessi creatori. Tua zia cercò
di domarti costringendoti nello squallore di
Baltimora, dove ti violentarono quando
avevi solo dieci anni. Passavi dolorosamente
da una prigione all’altra: il cupo focolare di
Baltimora, poi il bordello di
New York, dove ascoltavi i
dischi di Bessie Smith e Louis
Armstrong
per
non
dimenticarti che eri ancora
viva, e infine il carcere in cui
passasti quattro mesi prima di
iniziare a cantare. Bastarono
quattro mesi a metterti
inevitabilmente di fronte alla
tua dignità e al tuo valore:
qualcuno ad Harlem ti sentì
cantare e ti volle come asso
nella manica, come diadema
da esibire in mezzo alle folte
file di ballerine svogliate, che
iniziarono a chiamarti “Lady”
perché non accettavi come
loro le mance dei clienti in
mezzo alle cosce.
Avevi diciotto anni come me
quando per la prima volta il
tuo canto penetrò come un
dardo infuocato l’anima di un
cliente. John Hammond, che
sembrava un avventore uguale
a tanti altri, iniziò a credere
nella tua voce, calda e
drammatica come un fiume di lacrime.
Voleva che il mondo intero ti sentisse
spiccare il volo sulle note di “Your mother’s
son-in law” e “Riffin’ the scotch”. Ma dovette
passare molto tempo prima che New York, la
bolgia infernale in cui eri intrappolata,
aprisse le orecchie alla voce di un angelo.
Sotto le luci della ribalta infuocavi le notti
metropolitane con la musica di Artie Shaw,
Oscar Peterson, Buck Clayton, ti
mimetizzavi col sassofono di Lester Young.
Sapevi sciogliere gli occhi del pubblico con
la dolcezza di “I loves you, Porgy” o
abbassarli col mite rimprovero della
di un matrimonio finito male, della droga.
Brillavi, anche sul finire dei tuoi giorni,
brillavi di un suono ormai sempre più
crepuscolare e carico di rimpianti, che
tacque dopo quarantaquattro anni in un
letto d’ospedale, ascoltato per l’ultima volta
solo da un agente della narcotici. Per
quarantaquattro anni il tuo lavoro fu
esorcizzare la malinconia di chi ti ascoltava,
mentre tu ci vivevi irrimediabilmente
incatenata. Oggi è l’8 marzo. Spero che
nessuno ti abbia portato delle mimose, gialle
come la tua epatite. Spero che invece ti
abbiano portato un mazzo di quelle
meravigliose gardenie bianche che infilavi
ogni volta tra i capelli, prima di entrare in
scena dall’ingresso riservato ai neri e
trasformarti nella luce accecante di Lady
Day. Tanti auguri, Billie.
Eva Casini IVB
“E quando tornerete a casa dite
Ho sentito cantare un angelo
Con le ali di marmo e raso
Puzzava di whisky era negra puttana e
malata
Dite il mio nome a tutti, non mi dimenticate
Sono la regina di un reame di stracci
Sono la voce del sole sui campi di cotone
Sono la voce nera piena di luce
Sono la lady che canta il blues
Ah, dimenticavo... e mi chiamo Billie
Billie Holiday”.
struggente “Strange fruit”. Diventasti a poco
a poco la signora del blues: brillavi, anche se
dentro ti stavi spegnendo, anche se in gola si
stringevano i nodi della morte di tua madre,
Stefano Benni, “Lady sings the blues”.
n* VII 2010/2011
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BARTOLOMEO / PIANETA ZUCCHI
RAGIONE E FEDE: UN CONFLITTO ANCORA APERTO?
Buongiorno ragazzi! Dopo qualche
tempo,eccoci finalmente tornate con una
nuova intervista da non perdere
assolutamente. I nostri intervistati
quest’oggi sono il prof. Ivan
Castellani,docente di Storia e Filosofia,e il
prof. Paolo Pilotto,insegnante di Religione.
Anche se non sono propriamente due
professori della stessa materia abbiamo
deciso di provare a confrontare i loro punti
di vista e le loro riflessioni per scoprirne
punti di contatto e di divergenza.
1.Cosa ne pensa della scuola pubblica
italiana? C:Penso che la scuola pubblica in
generale rappresenti una grande conquista
di civiltà,ottenuta solo a seguito di due
secoli di lotte che hanno avuto inizio con la
Rivoluzione francese e sono terminate solo
nel secondo dopoguerra. P:La scuola
pubblica statale è importante perché
rappresenta la fonte di continuità nella
trasmissione di un livello piuttosto alto di
cultura.
2.Un pregio e un difetto dello Zucchi?
C:Francamente nel nostro liceo vedo molti
più pregi che difetti;sicuramente il punto di
forza della scuola è l’alta qualità degli
studenti che permette ai docenti di
lavorare bene senza molti problemi
disciplinari. P:Lo Zucchi è a mio parere un
luogo dove c’è spazio per cultura e
riflessione sulle grandi questioni dell’uomo
sia filosofiche che scientifiche. Un difetto:a
volte può succedere che si tenda ad
enfatizzare troppo sull’estrema erudizione
richiesta ai nostri ragazzi.
3.Cosa significa per lei insegnare e
quale dovrebbe essere il miglior
rapporto studente-insegnante?
C:Insegnare significa imparare
reciprocamente, io trasmetto ai ragazzi
quello che credo di aver capito del mondo
e loro mi aiutano donandomi sempre
nuove interpretazioni. Non credo alla
visione dello studente come un recipiente
vuoto nel quale il professore deve riversare
tutta la sua conoscenza. P:Qualche anno fa
credevo di poter fare a meno
dell’insegnamento, ma ora mi rendo conto
che l’essere insegnante è in simbiosi con la
mia vita perché mi permette di
pensare,incontrare e ricercare insieme ai
giovani. Secondo me non bisogna soltanto
trasmettere conoscenze,ma soprattutto si
deve avere curiosità verso le persone che ti
stanno davanti.
4.A cosa serve studiare filosofia/
teologia in una società sempre più
superficiale? C:Parafrasando una frase di
Isaiah Berlin:la filosofia non vi servirà mai
direttamente,però vi darà la capacità critica
di riconoscere le cose rilevanti del mondo e
distinguerle dalle “stronzate”. P:Serve a
capire che la società non è poi così
superficiale,le esigenze della gente sono
ancora salde e grazie a queste materie ci si
può avvicinare un po’ di più a comprendere
il significato della propria esistenza.
recenti,ancora da consolidare. Credo che al
di là delle divergenze di pensiero sia
indispensabile condividere questa
ricorrenza. P:Credo sia importante perché
è indice di un cammino non ancora finito,
possiamo dire che,rispetto ad altri
Stati,l’Italia è ancora un adolescente.
7.Qual è il segreto per riuscire a
conciliare visioni divergenti (mondo
filosofico e teologico) senza assumere
posizioni estremiste? C:Occorre sempre
confrontarsi e rispettarsi,ma non per forza
conciliarsi. Non temo l’estremismo se
significa mantenersi saldi sulle proprie
convinzioni,bisogna averne paura solo se è
correlato all’intolleranza. P:Non scambiare
il gusto per la propria ricerca con il gusto
per la contrapposizione d’idee,bisogna
sempre riconoscere anche lo sforzo altrui e
mai assolutizzare i nostri risultati.
Nel salutarvi vogliamo, in questo mese di
Marzo dedicato alla commemorazione dei
150 anni d’ Italia, invitarvi a riflettere
sull’importanza che per noi giovani ha il
nostro “bel” Paese, troppo spesso
martoriato in passato dagli stranieri e
ancora oggi offeso persino da coloro che
dovrebbero essere d’esempio al resto degli
Italiani. Auguri Italia!
9.Una passione particolare? C:Il lavoro
che faccio,stare coi giovani è
formidabilmente bello! A volte mi chiedo
se sto veramente lavorando oppure mi sto
solo realizzando. P:Amo viaggiare ad occhi
5.Papa Karol Wojtyla disse “Non abbiate aperti, guardare tutto ed interrogarmi sulle
paura”, secondo lei di cosa dovremmo o cose e su come funziona il mondo.
non dovremmo aver paura noi giovani
10.Un sogno da realizzare? C:Il sogno di
d’oggi? C:Il mio monito è quello di non
un Paese governato dall’onestà;fin da
aver paura di essere se stessi e di non
giovane ho lottato perché ritenevo che i
essere ipocriti, bisogna saper
capi di governo di allora fossero
criticare,contestare,partecipare e costruire
disonesti,ora purtroppo li rimpiango!
insieme. Si deve al contrario temere le
P:Riuscire a ritrovare una maggiore
regressioni collettive,perché è difficile
concordia nella nostra società.
scalfire l’ignoranza e la stupidità. P:La
paura è dannosa perché ci blocca,ma
11.Se non fosse prof. cosa sarebbe?
dovreste stare comunque attenti ai
C:Sicuramente farei il medico,è stato il mio
messaggi che tolgono la speranza,perché
dubbio fino all’ultimo,sono persino andato
senza di essa si vive peggio.
a casa della mia professoressa di lettere del
liceo per chiederle consiglio,poi alla fine ho
6.Da adolescente c’è stato qualcuno in
“sciaguratamente” scelto Filosofia. Magari
particolare che l’ha ispirata/aiutata a
avrei intrapreso la carriera
diventare la persona che è oggi?
giornalistica,cosa che peraltro ho fatto per
C:Quando ero giovane ci sono state molte
un po’,ma non avrei sicuramente scelto la
sollecitazioni al cambiamento, in
politica,nonostante le molte proposte
particolare mi hanno ispirato M.L.King,
fattemi. P:Decisamente farei il prof…va
Che Guevara e Don Milani. P:Bhè
bene questa risposta?
sicuramente i miei genitori,anche se al
tempo non lo capivo,e poi alcune persone
Fare questa intervista ci è piaciuto molto
che mi sono servite da stimolo ed esempio perché crediamo ci abbia aiutato a
come un prete a cui piaceva ragionare sulle comprendere che possono esistere varie
cose,alcuni miei professori delle superiori e visioni del mondo e che non per forza idee
Giuseppe Lazzati,rettore della Cattolica.
diverse devono essere in conflitto fra loro.
Beatrice Mosca e Claudia Pizzagalli IVC
8.Quest’anno ricorre il 150° dell’Unità
d’Italia, è giusto festeggiare? C:E’
fondamentale,soprattutto per il nostro
Paese che ha radici d’unità piuttosto
n* VII 2010/2011
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BARTOLOMEO / PIANETA ZUCCHI
DIDATTICA ALTERNATIVA : CHI SEMINA RACCOGLIE
C
ome tutti ben sapete al liceo Zucchi si
è svolta,nei giorni 14 – 15 – 16 febbraio, la
didattica alternativa. Ciò che mi propongo
di fare con questo articolo è tirarne le
somme dal punto di vista di noi studenti,
grazie alle opinioni che ho raccolto
intervistando un campione di circa venti
zucchini, scelti casualmente.
In generale mi pare che abbiano
apprezzato le proposte. Particolarmente
riuscite sono state la proiezione del
lungometraggio sui Beatles, i dibattiti su
temi di attualità, il corso di giapponese e i
film (come per es. L’onda) non proiettati in
palestra. In linea di massima c’è da
ammettere che per gli alunni frequentanti
il biennio le proposte non sono state molte.
Riguardo alla presenza dei professori nello
svolgimento delle attività, praticamente
tutti coloro che ho sentito si sono detti
indifferenti, anzi favorevoli, in quanto un
insegnante garantisce un minimo di
controllo e talvolta stimola il dibattito.Le
aule studio, quando piene, non
permettevano uno studio serio, anche
semagari un gruppo di studenti della stessa
classe avrebbe potuto “farsi forza” e trovare
la giusta concentrazione.Tuttavia sono
state un incentivo allaevasione dalle altre
attività.
Gli studenti dei primi tre anni – in
particolare ho parlato con alunni di 1 A, 2 C
e 3 B – si sono dimostrati molto propositivi
per gli anni venturi, disposti a impegnarsi
in prima persona per la buona riuscita di
una nuova didattica alternativa, che
vorrebbero durasse anche di più, per
permettere di espandere e così valorizzare
determinate attività (un esempio su tutti: il
corso di giapponese) oppure per
eventualmente ripeterle. Con una sola
accortezza: una maggiore assistenza rivolta
a chi vorrebbe proporre qualcosa, ma non
sa bene né come né se quel qualcosa è
adatto. Per lo più c’è l’esigenza di una
migliore pubblicizzazione dell’evento. Una
ragazza di 4 E mi ha esplicitamente chiesto
di evidenziare che sarebbe giusto punire
chi in quei fatidici tre giorni ha preferito
stare a casa propria a rilassarsi – il genere
di comportamento che i nostri
rappresentanti in CdI hanno biasimato. Per
quanto riguarda questo io so che le assenze
sono state monitorate accuratamente,
perciò non passeranno inosservate.
Infine devo aggiungere che una voce
discordante rispetto alla tendenza generale
di apprezzamento è stata quella di alcune
ragazze di 5 G. Loro sono deluse
dall’andamento che la didattica alternativa
(una volta autogestione) ha avuto nel corso
dei cinque anni della loro esperienza allo
Zucchi: secondo loro è andata peggiorando
come iniziativa. Forse le loro parole vanno
soppesate alla luce di una parziale
idealizzazione del passato e della loro
esclusiva partecipazione alle aule studio.
E i rappresentanti degli studenti in
Consiglio di Istituto (Federica Cavalletti,
Yuri Galbiati, Anna Marconcini e Lucrezia
Rovati): loro cosa ne pensano?
Federica ha sottolineato il suo
apprezzamento per «la disponibilità e la
partecipazione dei più piccoli» soprattutto
nell’organizzazione, ma ha anche voluto
esprimere una critica verso le proiezioni
dei film e le aule studio. Riguardo ai primi
li considera «un rischio, perchè capita che
molti si piazzino nelle aule film per
dormire o giocare con l'I-phone-touchpad» – insomma per farsi gli affari propri
indisturbati – mentre riguardo alle seconde
ammette che alcuni studenti hanno
bisogno di recuperare qualcosa di arretrato,
ma aggiunge :«il tempo della didattica
alternativa non mi sembra quello adatto».
Decisamente a favore, infine, dello spazio
ritagliato per la consulenza tesine.
Yuri, sostanzialmente d’accordo, osserva
anche chela durata di soli tre
giorni,spezzando a metà una settimana di
inizio quadrimestre, è stata un limite alla
valorizzazione delle attività. Inoltre ha
fatto un interessante paragone con quanto
accade al liceo Frisi. Stando alle sue parole
i nostri colleghi del liceo scientifico non
godono delle nostre medesime libertà da
questo punto di vista; infatti non
dispongono di giorni appositamente
riservati ad attività di didattica alternativa
e si vedono costretti a sfruttare «delle
giornate di assemblea d'istituto a cavallo
dei mesi». Noi invece, oltre alla piena
approvazione del preside, abbiamo
«professori competenti e disponibili a
creare un clima di lezione diverso e
sperimentale»,e in fondo «cosa abbiamo
da perdere? Tutto di guadagnato, se siamo
noi i primi a investire nella didattica
alternativa».
Ed è proprio nell’investimento degli
studenti, che, a parere di Anna, sta il punto
debole della «(purtroppo) maggioranza
degli zucchini». Lei si dice delusa
dell’atteggiamento alquanto passivo di
moltissimi, che rischiano di non
comprendere davvero «il potenziale valore
di quest'opportunità». Un’opportunità di
condividere momenti di formazione più
creativi e, se vogliamo, più liberi.
Lucrezia ha avuto a che fare direttamente
con l’atteggiamento che denuncia Anna, e
cita per esempio l’incontro-lezione sullo
stalking che si è tenuto martedì 15 al primo
modulo. La distrazione di «circa il 90 %»
dei presenti in aula magna ha costretto il
relatore a terminare in anticipo il suo
discorso: una situazione «scandalosa».
Questi episodi rischiano di oscurare anche
gli aspetti positivi, pur rilevati, dei tre
giorni.
In ogni caso, questa didattica alternativa è
una preziosa opportunità per noi studenti
di agire in prima persona, con le
responsabilità che ne derivano:èuna
“semina” dicui stiamo raccogliendo i frutti.
Irene Pronestì IVD
n* VII 2010/2011
10
BARTOLOMEO
/ CUCINA & MODA
WâÄv|á \Ç YâÇwÉ
A TAVOLA A CARTAGINE
B
en ritrovati cari amici lettori, in
questo numero vi parleremo della
più acerrima nemica di Roma:
Car tag ine! Nel
pa s to
dei
cartaginesi
d o v e v a n o
costituire
la
p o r t a t a
fondamentale
i
primi piatti, i cui
ingredienti di base,
cioè l’orzo e il
grano,
erano
c o l t i v a t i
estensivamente
nelle pianure del
p a e s e .
Particolarmente
diffusa era una
sorta di minestra,
la puls punica, una
sorta di piatto
nazionale,
della
quale Catone ci ha
lasciato la ricetta:
“Mettete nell’acqua
una libbra di farina
e
fatela
ben
stemperare; versatela in un mastello pulito,
aggiungete tre libbre di formaggio fresco,
mezza libbra di miele e un uovo; mescolate
bene il tutto e fate cuocere un pentola
nuova”.
Oltre che di questo bel pappone, i
cartaginesi erano anche ghiotti di pesce:
orate, rombi, muggini e soprattutto tonni,
dalle cui interiora veniva prodotto il garum,
talmente ricercato e costoso da essere
importato in Grecia anche di contrabbando.
Anche la carne era spesso presente sulle
loro tavole: si astenevano però dal
consumare la carne di maiale (erano
semiti), ma, pensate un po’, Giustino
sostiene che si cibassero di carne di cane,
neanche fossero parenti di Beppe Bigazzi…
Particolarmente sviluppata era anche
l’orticoltura: frutta e verdura dunque non
mancavano mai sulle tavole puniche. Un
tipo di frutta molto amata era l’uva, dalla
quale, udite udite, si ricavava anche il vino
(siamo alla fiera dell’ovvietà…). Questo era
bevuto molto volentieri tanto che, secondo
Platone, a Cartagine si era dovuta
promulgare una legge che ne vietava il
consumo da parte di alcune categorie di
abitanti. Alla faccia di chi di voi si ritiene un
allegrone… La qualità di questo vino non
doveva però essere propriamente
eccellente: stando a
quanto dice Plinio,
i cartaginesi erano
noti per usare la
pece per le loro
case e la calce per i
loro vini!
Per condire i loro
piatti,i cartaginesi
utilizzavano l’olio;
sembra inoltre che
siano stai proprio
loro ad introdurre
la
coltivazione
degli ulivi in Nord
Africa.
Facevano
inoltre
un
uso
smodato dell’aglio,
e
questo
non
d o v e v a
certoconferirgli un
buon
profumo…
Altro
che
gli
spogliatoi dopo due
ore di fatiche ginniche!
Per questo numero non abbiamo altro da
dirvi quindi non vi resta che mettervi ai
fornelli e preparare la gustosissima puls! Vi
auguriamo un buona e solerte digestione, se
mai potrete digerire il buon pappone.
Almeno qui non c’è aglio…
Anna Mottadelli e Federica Viaretti VG
n* VII 2010/2011
11
BARTOLOMEO
/ CUCINA & MODA
Pretty Woman
COCO CHANEL
“
Coco Chanel ha creato la nuova tempo. Negli anni venti Coco ha la geniale
uniforme della donna moderna”.
intuizione di creare una fragranza
femminile che, come lei stessa dice,
Così scrive Vogue nel 1926 riferendosi allo odora“di donna, perche una donna deve
stile semplice, comodo e nitido, ma sempre odorare di donna e non di rosa”. È così che
elegante e raffinato,
nasce Chanel N°5. Dopo anni di
della stilista francese.
riconoscimenti e successi a
livello internazionale durante la
Gabrielle Chanel nasce
Seconda Guerra Mondiale è
nel 1883 a Saumur;
costretta a chiudere l’atelier in
rimastaorfane
della
Rue de Cambon lasciando in vita
madre e abbandonata
solo l’attività dei profumi e a
dal padre vive la sua
fuggire in Svizzera perché
infanzia con le due
accusata di relazioni con spie
sorelle
Giulia
e
nemiche, vendendo i diritti del
Antoniette nell’orfanotrofio di Aubazine. marchio a Pierre Wertheimer. Tornata a
Superato il limite di età per restare Parigi riprende affari con Pierre
all’orfanotrofio viene mandata presso una riacquistando pieno possesso del marchio
scuola di apprendimento di arti Chanel; la loro collaborazione fa ritornare
domestiche e successivamente diventa Chanel al vertice del mondo della moda.
commessa in un negozio di biancheria e
C o c o
maglieria. All’età di 21 anni incontra
muore il
Etienne de Balsàn, suo primo amante e
1
0
finanziere, che la invita a trasferirsi nel
G e nn a i o
suo castello. È proprio in questo periodo
del 1971
che Gabrielle iniziò a creare cappelli,
all’età di
discostandosi dalla moda dell’ epoca che
87 anni.
prevedeva cappelli sontuosi, i suoi erano
invece di paglia, ornati da semplici fiori
in raso o singole piume.Nell’ ambiente
frequentato da Balsan conobbe Arthur
“Boy” Chapel considerato l’amore della
sua vita, un industriale che le anticiperà i
soldi per permetterle di aprire la sua
famosa boutique a Parigi in Rue Cambon
21, nel 1910. Due anni dopo, ad attività
ormai avviata, comincia a disegnare i
primi abiti. È con la Prima Guerra Attualmente lo stilista principale della
Mondiale che il nome di Chanel diventa maison è Karl Lagerfeld, mentre i
famoso in tutto il mondo: ora che la donna proprietari sono i figli di Werthemeir.
ha una maggiore rilevanza sociale, poiché L’accessorio per eccellenza nello stile di
gliuomini sono impegnati al fronte, è Chanel è il copricapo,simbolo di
necessario un nuovo modello femminile femminilità ed eleganza al quale la stessa
che si adatti alla donna dinamica del Coco non ha mai saputo rinunciare.
L’amore per il bianco e il nero, influenzato
dagli
anni
in
orfanotrofio
e
ispirato alla vita
m o n a c a l e ,
contraddistingue i
suoi abiti: il primo
abito Chanel è
realizzato in velluto nero ornato da un
semplice colletto bianco, accordo perfetto
di colori perché “ il nero contiene tutto.
Anche il bianco. Sono di una bellezza
assoluta.” Altra innovazione del suo stile è
la reinterpretazione dell’abbigliamento dei
marinai da cui riprende maglioni con il
medesimo scollo. Sempre per rispondere al
suo ideale di praticità introduce le prime
borse a tracolla, i pantaloni femminili e le
gonne sotto il ginocchio ( corte per i tempi
rispetto a quelle lunghe ereditate dalla
tradizione) abbinate a giacche corte dai
bottoni dorati.
Da poco si è festeggiata la festa della donna
e per l’occasione Chanel l’ha vestita da
uomo. Come già aveva fatto Coco agli inizi
del 900 eliminando il bustino ed
inventando il jersey così oggi Karl Lagerfeld
butta via i tacchi e le gonne pur restando
un esempio di classica eleganza.
eÉâzx
PS ad aprile verrà lanciata sul mercato la
nuova linea di borse di
C h a n e l ,
Madamoisellebag, la cui
testimonial sarà, per
scelta dello stesso Karl
Lagerfeld, Blake Lively,
la
Seren a
Van
derWoodsen di Gossip
Girl.
n* VII 2010/2011
12
BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA
Le Locandine
I VIAGGI DI GULLIVER
Gulliver è un addetto alla posta di un quotidiano
di New York. Era innamorato di Darcy, capo
dell'ufficio viaggi. Pur di fare colpo su di lei
accetta di iscrivere un articolo sul triangolo e
delle Bermuda. Ma non è certo come se lo
aspettava..
Commento: Ni
Film simpatico e divertente, ma adatto
soprattutto ai bambini. Il 3d è scontato, ma la
storia rimane molto coinvolgente. Purtroppo
c'èmolta pubblicità occulta, ma nel complesso il
film merita la sufficienza.
Commento: No
Carino. Bella l’idea iniziale, ma non lo è
altrettanto il risultato. Se volete passare un
pomeriggio divertente non scegliete questo film.
EASY GIRL
Olive Penderghastfrequenta il liceo. Con
imprudenza si lascia scappare una piccola bugia
per mettere a tacere un'amica insistente tanto
che, ben presto, tutti vengono a conoscenza della
sua menzogna.
Dopo lo sgomento iniziale, la ragazza decide di
sfruttare i benefici della sua fama di ragazza facile
lasciando credere ai compagni ciò che vogliono,
per vedere fino a che punto possono spingersi.
Certamente la situazione le sfugge di mano e
Olive si rende conto delle conseguenze derivate
dalle sue bugie.
Commento: Si
Film splendido e coinvolgente. La storia a mio
parere fa davvero riflettere, essendo al mondo
d'oggi sempre più vera. Da vedere assolutamente.
Commento:Sì
Easy Girl è un film piacevole, leggero, divertente,
con buoni dialoghi e un ottimo cast. La commedia
evidenzia, come tema principale, l'ipocrisia e i
pregiudizi che l'estremo moralismo genera, per
questo può insegnarci molto.
IL DISCORSO DEL RE
Commento: Assolutamente si
Giorgio VI d'Inghilterra viene incoronato Re.
La storia si sviluppa nel periodo della Seconda
Guerra Mondiale e l'Inghilterra ha bisognoso
di un capo. Allora Elisabetta, moglie di
Giorgio conoscendo i problemi di balbuzia del
marito, gli organizza un incontro con un
logopedista alquanto eccentrico. Dopo un
inizio abbastanza pessimo, i due cercano un
trattamento non ortodosso, creando, alla fine,
un legame indissolubile.
Film molto bello, una vera storia nella storia!
È la storia di un uomo con evidenti complessi
di inferiorità che deve prendere coscienza del
suo ruolo e superare i suoi limiti. Fa riflettere
tantissimo.
Chiara Biglieri e Benedetta Miceli IB
Commento: Assolutamente si
Questo film merita davvero i premi Oscar. Il
cast rispecchia totalmente i personaggi
interpretati. In generale il film è pieno di
ironia e anche di spunti di riflessione.
Davvero piacevole.
n*VII 2010/2011
13
BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA
I GRAMMY AWARDS : NOTTI DI MUSICA
S
ono i premi Oscar
della musica. Sono
i più ambiti a
livello internazionale. In
questa occasione le star
della musica danno il
meglio
di
sé
in
p e r f o r m a n c e
hollywoodiane: è la notte
dei Grammy Awards. Il 13
febbraio allo Staples
Center di Los Angeles si
è tenuta la 53esima
edizione tra nuove rivelazioni e indiscussi
talenti.
Tra le nuove rivelazioni Justin Bieber,
tornato a casa a mani vuote, non si è affatto
distinto, anche se la sua esibizione sembra
essere stata apprezzata dal pubblico che si
alzato in una standing ovation. Il biondino
con il ciuffo ha cantato un medley con
Usher e Jaden Smith: per un attimo i
Grammy
sono
sembrati
la
versionecinematografica dello Zecchino
d’Oro. Mentre sono stati i Lady Antebellum
ad aver sbalordito il pubblico, il trio country
di Nashville, dopo solo tre anni di carriera, è
riuscito ad aggiudicarsi quattro Grammy tra
i quali Record of the year, e ha dimostrato
con una performance molto semplice e
pulita di esserseli meritati.
Tra i più premiati della serata non poteva
mancare Lady Gaga per il miglior album
pop, la migliore performance pop femminile
e ovviamente per il miglior video musicale.
Presentata da Ricky Martin - una simile
accoppiata è stata
pensata o è solo frutto
di un caso? –, è stata
e c c e z ion a le :
finalmente
libera
dagli eccesivi dettagli
eccentrici, ha saputo
mettere in scena
talento e sensualità
senza
risultare
volgare
cantando
l’ultimo singolo Born
T h i s
W a y .
L’esuberante
Gaga
contende il primo
posto per la migliore
performance della serata con Eminem. È
risaputo ormai che qualunque nuovo
progetto presenti il rapper sia un successo,
per cui risulta quasi inutile sottolineare che
la sua ultima fatica gli ha procurato altri due
Grammy, ma la performance di questa
serata merita di essere ricordata. Insieme a
Eminem sul palco si sono alternati
Rihanna,Dr. Dre e Skylar Grey, ma nessuno
come lui sa far entusiasmare il pubblico,
tanto da essere stato definito “the
mostdangerouslytalented man in hip hop
history”: è stato semplicemente esplosivo.
Tra gli altri ad essersi esibiti Muse (Miglior
album rock), Barbra Streisand, Bruno Mars
(Migliore performance pop maschile) e Katy
Perry.
Quest’anno il palco dello Staples Center ha
visto
anche
d u e
tra i
p i ù
grandi della storia della musica: Mick Jagger
e Bob Dylan. Il primo sembrava tornato
ventenne sulle note di Everybody Needs
Somebody facendo scatenare con sé tutto il
pubblico presente, che senza indugio dopo
pochi secondi dall’inizio del brano si alzato
per tenere il ritmo insieme al cantante dei
Rolling Stones. Deludente invece Bob
Dylan: ottima la scelta del brano, Maggie’s
Farm, tuttavia la voce risultava troppo
debole rispetto agli strumenti delle band
che lo hanno accompagnato.
Durante un tale spettacolo ci si chiede solo:
dov’è il confine tra musica e teatralità?
n*VII 2010/2011
14
BARTOLOMEO/MUSICA & CINEMA
Il passato che non passa, il futuro che non futa
“Marzo: cambia la temperatura
[…]”
(da “Il Primo Semestre” dei
Uochi Toki)
Monza, Marzo 2011
Primavera, scioglimento di freddi e serbati
rancori. Rompiamo il ghiaccio.
I Cd –delusione del mese sono “Eden” dei
Subsonica, e lo scontato “Angles” firmato
The Strokes: il primo ha deragliato
completamente dallo sperimentalismo tipico
dei torinesi sfociando in banalità sonore
assortite, mentre il secondo è prognosi di un
successo che ha tolto qualsiasi vena creativa e
d’innovazione. Ma rifacciamoci con le altre
novità.
“100 Lovers” è il nuovo album dei
DeVotchKa. Chi più di loro può affrontare al
meglio questo clima di transizione?! Tra rock
sperimentale e suoni intercontinentali
sbocciano canzoni splendide, ricche,
suggestive come sempre. Per avere un’idea
complessiva del disco ascoltarsi almeno “100 typography, curata da Nir Ben Jacob, hanno
proposto in una veste inusuale le sonorità e i
testi delle canzoni portanti di questo
album :“Oh My Heart”, “It Happened Today”,
“ÜBerlin” e il singolo “Mine Smell like Honey”,
di cui è stato realizzato anche il videoclip, un
misto di frames, stop-motion e contrasti
cromatici.
Il 15 i Marta sui Tubi tornano sulla scena
alternativa italiana con il loro nuovo lavoro
“Carne con gli Occhi”, supportato da un
singolo graffiante quale è “Al Giunzaglio”.
Contemporaneamente dall’altra parte del
globo, nella Terra dei Canguri, The Death Set
Other Lovers”, “The Common Good” e (giovani eredi della tradizione new rave/dance
“Contrabanda”.
-punk dei Prodigy) irrompono con “Michel
Dalla Puglia quel cespuglio sempre ispido di Poiccard” e la loro anti-hit “Slap Slap Slap
CapaRezza si sveglia da “Il Sogno Eretico” in Pound Up Down Snap”.
cui era caduto in questi ultimi anni d’assenza Ma non c’è due senza tre, infatti sempre a
discografica. Perciò “Nessun Dorma”, “Il Dito metà mese nella City by the Bay planano
Medio di Galileo” (so che non “Non Siete Stato nuovamente dal Golden Gate The Dodos con
Voi”) così ora “Messa in Moto” e, “Goodbye il loro atteso “No Color”, un disco orecchiabile
Malinconia”!
e che si muove sempre con equilibrio tra
Questo mese è uscito pure il nuovo degli l’indie rock e preamboli folk. Intro affidata a
Elbow “Build a Rocket Boys!”, un album che “Black Night”, seguita da “Going Under”,
dimostra ancora una volta come il rock e il pop conclude il disco (e anche questo saturo
inglesi possano combinarsi senza mai articolo) “Don’t Stop”.
annoiare. Singolo estratto “Neat Little Rows”,
un’altra canzone “Lippy Kids”.
“[…] <<Bella raga, è marzo! Ricomincia la vita!
In questa prima settimana di marzo troviamo >>…”
anche l’ennesimo dei R.E.M. “Collapse Into
Now”, un album non stravolgente, ma che i
Yuri Galbiati, V F
fan di Stipe non possono che trovare
fenomenale. Sul web hanno preceduto l’uscita
dell’album dei video che attraverso la kinetic
Monza, Marzo 1971 Fab. L'LP in questione raccoglie tutte le
tendenze dei Beatles, riuscendo a piacere a una
DA GRANDE IO FARO' L'ESATTORE grande fascia di pubblico, tanto che nella
magica Inghilterra ha
DELLE TASSE, RACCOGLIERO'
mantenuto la prima
RISO DAVANTI ALLE CHIESE E
posizione nelle classifiche
COMPRERO' UN TAXI GIALLO, IN per sette settimane. Forse
l'unico difetto imputabile
MANCANZA DI UN
a Revolever è quello di
SOTTOMARINO
essere davvero eterogeneo
ai massimi termini: dal
rock psichedelico di Love
Cinque anni fa usciva l' LP Revolver dei Fab
To You si passa alla ballata
Four senza ovviamente passare inosservato. I
Beatles scrissero e produssero questo lp tra un Here, There And
Everywhere senza però
concerto delirante e l'altro, senza sosta, tanto
che nel 1966 gli ultimi fortunati hanno potuto che questo sconvolga troppo tanto che
l'insieme riesce ad essere comunque
assistere a una loro performance live: tour
abbastanza coeso. Come tutto ciò che appare
massacranti, droghe anche a colazione,
splendidamente candido e genuino , come
ragazzine con annesse mamme del tutto
hanno tentato di apparire i Beatles, nasconde
impazzite stavano per offuscare la stella dei
del marcio, anche il disco nasconde dietro a dei
testi tutto sommato socialmente giustificabili
dei doppi significati che poco hanno a che fare
con Mr Disney: in She Said She Said viene
ricordata l'esperienza con
LSD di John e George, il
“tu” di Got to get you in to
my life non è dedicato a
una dolce donzella ma a
Miss Cocaine e così via
con doppi sensi in un
album che non ha né stop
né incroci: una
sperimentazione senza
freni e senza misure, una
necessità creativa
dirompente per uno dei più belli LP di questi
anni 60.
Martina Fumagalli VF
n*VII 2010/2011
15
BARTOLOMEO
/ SPORT
BAR SPORT
TUTTI BOCCIATI…(O QUASI)
S
i chiudono gli ottavi di finale di
Champions League e si chiude ancora una
volta la speranza delle italiane di
sopravanzare oltre nella competizione per
sollevare la coppa dalle grandi orecchie,
ennesimo fallimento del calcio italiano in
Europa divenuta terra di conquista per
barbari inglesi e tedeschi ormai artefici di
una netta superiorità sui discendenti
dell'impero che 2000 anni fa regnava
sovrano i quali solo 7 anni fa avevano
regalato 3 squadre su 4 nelle semifinali. Si
chiude un ciclo o meglio non se ne apre uno
nuovo visto che ormai la crisi è evidente da
anni almeno da un quinquennio che difatti
ha reso pragmatico e concreto
l'avvicendamento del calcio nostrano a
favore di quello centro-nord europeo,
conseguenza che, in termini sintetici,
significherà prendere parte alla
competizione con tre e non più quattro
squadre a partire dal 2012. Insomma una
catastrofe soprattutto se andiamo ad
analizzare questi ultimi 5 anni che hanno
visto le nostre squadre protagoniste
marginali, deturpate della corona che gli è
quasi sempre appartenuta con prestazioni
davvero schiaccianti dal punto di vista
tattico ma soprattutto fisico. I dati ufficiali
della UEFA distribuiti al termine di ogni
gara evidenziano una totale incapacità a
competere sulla corsa e sull'agonismo con il
resto d'Europa e senza togliere meriti alla
sicura crescita degli avversari non è
possibile evitare di ravvisare in ciò un calo
o meglio un lento e molto accentuato
declino della nostra patria calcistica. Dal
2007 Milan Inter Juve Roma Sampdoria
Chievo Verona (grazie a calciopoli) eccecc
non sono mai andate oltre gli ottavi di finale
se togliamo lo spauracchio neroazzurro
della scorsa stagione dove se è giusto
considerare vero il teorema “chi vince ha
sempre ragione” analizzando però nel
dettaglio il percorso dell'Inter si riscontrano
molte più ombre che luci, basti ricordare 2
rigori clamorosi non concessi al Chelsea
negli ottavi e un gol inspiegabilmente
annullato al barcanella semifinale di
ritorno,decisivo per il passaggio in finale,
tra le ilarità generali dei più maligni visto il
motivo che portò al fischio arbitrale ovvero
un tocco di braccio del nazionale malese
Keitàsmentito nettamente dalle immagini
televisive in cui si evince come il giocatore
africano colpisca la sfera di gioco
leggermente più a sud del basso ventre
(ogni battuta sulle doti "fisiche" degli
africani è censurabile, ma arrivare a
scambiarlo per un braccio....bah), senza
tralasciare poi la trasferta dei blaugrana a
Milano in cui mancavano solo gli elefanti al
seguito per emulare il grande generale
Annibale dopo 14 ore piene di pullman da
Barcellona causa vulcano islandese.
Intendiamoci va bene così anzi va di lusso
visto che la sconfitta del Bayer in finale ci ha
concesso di mantenere un anno in più la
qualificazione di 4 squadre ma è inutile
nascondersi dietro questo exploit visto
soprattutto come è andata la gara di San
Siro della stagione corrente contro i
bavaresi. Di certo però il fattore più
sconcertante è probabilmente la reale entità
degli avversari affrontati in questa stagione,
Shaktar Donetsk, Tottenham e Bayer
monaco qualche hanno fa avrebbero fatto il
solletico alla compagine azzurra e
soprattutto sarebbero state accolte come
una benedizione dall'urna di Nyon, un po'
come a dire "vi piace vincere facile" e invece
tutto l'opposto perché ci sta uscire al Camp
Nou con 97mila indemoniati che
sostengono una squadra illegale per gioco e
intensità, ci sta uscire all'OldTrafford contro
lo strapotere fisico dello United ci sta uscire
in tanti modi degni e soprattutto contro
avversari meritevoli ma subire un 6-2
complessivo dallo Shaktar, squadra che non
domina neppure in Ucraina dove vive
all'ombra della dinamo Kiev e che in un bar
di Casate Novo potrebbe essere scambiato
per un cocktail esotico, perdere in casa
compromettendo la qualificazione con una
squadra che occupa la settima posizione in
premier come gli Spurs e la quinta in
Bundesliga come il Bayer significa che in 5
anni il mondo si è rovesciato. Milan e Roma
hanno detto bye bye, l'Inter lo dirà fra poco
meno di una settimana (pronto a
sconfessarmi apertamente nel prossimo
numero se non dovesse finire così)ma il
finale della storia era già scritto e ora resta
solo da guardare avanti e rimettersi in
carreggiata subito dalla prossima stagione
dove le milanesi hanno già sparato i primi
propositi bellici con interessanti progetti di
mercato e dichiarazioni alla Ibra dal solito
ritornello "l'anno prossimo vinciamo tutto e
saremo all'altezza", chissà non ci resta che
attendere il 16 settembre 2011 dove la nuova
Champions aprirà i battenti ma nel
frattempo possiamo rintanarci tutti a casa o
fuggire in vacanza, costretti a seguire in
poltrona e non sul campo quella corrente
sul che ci siamo già lasciati alle spalle,
magari con un bel boccale di birra come
farò io a Berlino in compagnia proprio dei
tedeschi, perché in fondo, ma proprio in
n* VII 2010/2011
16
BARTOLOMEO
/ SPORT
PADDOCK ZUCCHI
LA FORTUNA É CIECA (MA LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO)
Q
uello di Febbraio doveva essere
un mese tranquillo. Storicamente,
dopo le presentazioni di Gennaio,
questo è periodo di test, in
pratica l'equivalente motoristico delle
amichevoli estive di calcio. Ed in effetti i
risultati dei test contano più o meno come
queste partite, ovvero meno di zero, anzi, a
volte danno pure indicazioni sbagliate sui
veri valori che mostreranno in pista i piloti
e le macchine. Ed è stato anche abbastanza
tranquillo questo Febbraio.
Ma solo fino a Domenica 6
In Liguria quel giorno si corre, vicino ad
Andora (Sv), il “Rally delle Ronde”. Al via
c'è anche, a bordo di una Skoda Fabia,
Robert Kubica, la stella polacca della F1
reduce dai test conclusisi solo qualche
giorno prima a Valencia dove aveva fatto
segnare il miglior tempo con la sua Lotus.
Robert, uno a cui i rally piacciono quasi più
della Formula1, non avrebbe dovuto
prendere parte a questa gara, ma alla fine si
era presentato al via dopo che il team gli
aveva impedito di partecipare al ben più
prestigioso Rally di Montecarlo. Il percorso
ligure è molto difficile e la visibilità non
certo ottimale, unita all'asfalto viscido, non
aiuta nessuno, men che meno un pilota
relativamente poco esperto come il
polacco. Da alcune telecamere che
riprendevano la gara da dentro gli abitacoli
delle vetture si possono infatti sentire piloti
con più rally alle spalle messi in difficoltà e
fare commenti come “Si scivola un sacco!”
o simili. Al quarto kilometro, dopo una
curva abbastanza veloce, Kubica scivola su
una lastra di ghiaccio, perdendo il
controllo della vettura e finendo contro un
guard-rail. Il problema è che la Skoda
finisce frontalmente contro la parte iniziale
della barriera metallica, che trapassa tutta
l'auto dopo aver sfondato il parabrezza
dalla parte del pilota. Robert sviene subito,
e grazie ai soccorsi immediati, viene
trasportato d'urgenza al vicino ospedale di
Pietra Ligure, dove subisce un'operazione
chirurgica lunga ben sette ore. Nel
frattempo si rincorrono le voci più
disparate: c'è chi dice che gli verrà
amputato un arto, chi che rischia
addirittura la vita. Alla fine il referto
medico parlerà di “sub-amputazione
dell'avambraccio destro, doppia frattura di
radio ed ulna, complessa frattura di gomito
e spalla, fratture pluriframmentate di tibia
e perone e distacco da taglio del tendine
rotuleo”. In parole povere gli si è quasi
staccata una mano e si è semi-distrutto un
braccio ed una gamba. Immediata la
reazione di tutto il circus della F1 che
tempesta di telefonate e messaggi l'agente
del pilota, che lo aveva accompagnato
all'evento.C'è anche ci accorre velocemente
a Pietra Ligure, come Fernando Alonso,
grande amico del polacco, che arriva già
nella serata di Domenica, seguito il giorno
successivo dal suo ex manager Flavio
Briatore, dal team manager della Lotus Eric
Boullier e dal compagno di squadra Vitaly
Petrov. Oggi, solo due giorni dopo il
terribile incidente, Kubica, pur essendo
ancora sotto sedativi, si è ripreso quasi
totalmente ed inizia già a fare piccoli
movimenti con la mano ricostruitagli
durante la lunga operazione di Domenica.
Ma dovrà tornare presto sotto i ferri perchè
tutte le altre fratture non gli sono ancora
state ricomposte. Starà in ospedale ancora
per un mesetto circa, dopodichè potrà
uscire, ma per poter riprendere totalmente
la funzionalità della mano avrà bisogno di
almeno un anno di riabilitazione. Quindi
stagione finita prima ancora di iniziarla e ci
si rivede nel 2012, se tutto va bene.
Kubica non è però nuovo a incidenti di
questo tipo. Nel 2005 infatti un incidente
d'auto in Polonia, in cui tra l'altro si
procurò le fratture alla gamba ed al braccio
riaperte dal recente schianto, lo costrinse a
saltare le prime gare del campionato
europeo di Formula 3, in cui avrebbe
dovuto debuttare di lì a poco. Ma nelle
poche gare disputate riuscì comunque a
farsi notare dai vertici della BMW che lo
presero la stagione seguente per fare il
terzo pilota nel neonato team tedesco di F1.
Dopo il licenziamento di Villeneuve arrivò
per Robert il debutto, solo un anno dopo
l'incidente che gli aveva rovinato la
stagione 2005. Ma nel 2007 arriva l'evento
forse più terribile, fino all'altro ieri, della
sua carriera. Durante il Gp del Canada,
infatti, il polacco tocca leggermente la
Toyota di Jarno Trulli perdendo il controllo
della sua macchina e schiantandosi a circa
300 km/h contro un muretto di cemento
armato. La vettura vi rimbalza
letteralmente contro e attraversa la pista
cappottandosi per poi finire la sua corsa
contro le barriere dall'altro lato della pista.
Kubica, solo grazie agli elevatissimi
standard di sicurezza raggiunti oggi dalle
F1, se la cava con un leggero trauma cranico
ed una distorsione ad una caviglia. Tre
settimane dopo sarà di nuovo sulla griglia
di partenza di un Gp, dopo aver saltato una
sola corsa (in cui verrà sostituito, tra l'altro,
da un certo Sebastian Vettel). Come
l'incidente del 2005 si era concluso con il
debutto nel circus l'anno seguente, così ad
un anno esatto di distanza anche questa
vicenda ebbe il suo lieto fine quando
Robert centrò la sua prima (e finora unica)
vittoria in F1, con la stessa macchina e sulla
stessa pista del terribile episodio dell'anno
precedente.
Sperando prima che la legge del
contrappasso gli regali un 2012 stupendo
(magari con la conquista di quel titolo
mondiale che tanto meriterebbe), non ci
resta che aspettare il 13 Marzo, giorno della
gara di apertura della stagione in Bahrain,
per vedere se la Lotus di quest'anno ed il
pilota che lo sostituirà (si parla tra gli altri
del nostro Tonio Liuzzi) riusciranno a
raggiungere quei traguardi che il polacco
avrebbe voluto raggiungere e che
probabilmente avrebbe raggiunto, se solo
la sfiga, a differenza della fortuna, non ci
vedesse benissimo.
Alessandro Mantovani IVD
n* VII 2010/2011
17
BARTOLOMEO
/ GIOCHI & OROSCOPO
Lo Zucchi sotto le stelle
ARIETE Su con la vita! La primavera si fa
BILANCIA Vi siete fatte prendere la
mano e ora vi siete accorte che avete
un po’ esagerato con i commenti e i
pettegolezzi. Se avete il coraggio di
chiedere scusa, tutti i malintesi saranno chiariti!
sentire anche in voi, infatti questo mese è
bello e ricco di emozioni. Cercate però di
non perdere inutilmente il lume della
ragione, eviterete di commettere stupidi errori
TORO
Anche se può sembrarvi alquanto strano visto il
periodo scolastico, questo mese siete sicuri e
(relativamente) rilassati e riuscite a portare a
termine tutti i compiti che vi premono di più.
Non lamentatevi!
SCORPIONE
Avete delle belle intenzioni e ce la mettete
tutta, ma ricordatevi che non tutto deve
realizzarsi per forza. Accettate serenamente
quello che succede e sappiate che
incontrerete una persona per cui perderete la testa!
GEMELLI
SAGITTARIO
L’amore è decisamente al primo posto nella classifica dei
vostri pensieri, non fate altro che sognare a
occhi aperti! La scuola è (a buon diritto)
all’ultimo posto, ma toglietevi l’ansia perché
non c’è motivo di preoccuparsi.
Che ne dite di uscire un attimo per distrarvi? Siete stanchi, e
ritagliare un po’ di tempo solo per voi sarà
una scelta azzeccata (se volete arrivare vivi
alla fine dell’anno). Purtroppo,neanche voi
siete supereroi.
CANCRO
E’ chiaro, qualcosa vi turba, ma forse
non sapete neanche voi cosa! Vi
sentite un po’ destabilizzati e avete
qualche difficoltà ad alleggerire la
mente, ma state tranquilli perché è solo un periodo
passeggero.
CAPRICORNO
Questo è il mese delle gite scolastiche e non
vedete l’ora di partire per poter fare un po’ di
casino e non pensare a niente. Prima però dovete
risolvere alcune questioni importanti, almeno
partirete a cuor leggero!
LEONE Per voi questo mese si può parlare
di vera e propria rinascita, siete di ottimo
umore e ci manca poco che andiate in giro
ballando e fischiettando! A scuola non fatevi
prendere dal panico, risolverete qualsiasi cosa.
ACQUARIO
Mese molto interessante per voi, pieno di impegni ma anche di
opportunità. Nella foga, cercate però di non
aggredire le persone se non volete essere
scambiati per dei pazzi
.VERGINE
Siete di cattivo umore? Ricordate che le
cose che vi fanno stare bene sono
quelle più semplici che stanno sotto il
vostro naso! Quindi non fate troppo gli
originali, datevi una scossa e ristabilite le priorità.
PESCI
Siete voi il segno favorito del mese! A scuola la fatica è tanta,
ma pochi hanno le vostre capacità (e
fortuna). Periodo favorevole soprattutto in
amore, infatti avete la possibilità di costruire
una storia seria.
Immagini a cura di Elisa Piazza VG
n* VII 2010/2011
18
Angolus Otiosus
Sopra ad un ramo,ci sono 13
uccelli. Un cacciatore spara 2
colpi rispettivamente a 3 e 4
uccelli,
quanti ne rimangono ?
Se ci vogliono 12 monete da
1 cent per fare una dozzina,
quante monete da 2 cent ci
vogliono?
A chi porta sfortuna
vedere un gatto bianco ?
Risposte: Nessuno, volano via. Ai Topi! 12, infatti una dozzina è sempre composta da 12 oggetti.
n* VII 2010/2011
19
Quorinfranti
Primini, sono sempre io. Non mi sembra
abbiate colto il mio messaggio del mese
scorso, ergo lo ripeto: NON OSATE
SUPERARE LA FILA ALLE MACCHINETTE O
L’IRA DI ERA BRACCIA BIANCHE SI
ABBATTERà SU DI VOI!
Heyniñobonito, ti ho notato per
i corridoi con la tua giacca di
pelle, l'espressione da macho e
il tuo passo sicuro. Vorrei
potermi scatenare con te al
ritmo della danza kuduro, vorrei
poterti cantare canzoni di Tito
El Bambino fino al mattino,
usare la parole di musicisti
calienti come gli Aventura per
dirti quanto ti amo. Spero ti
accorgerai di me, nascosta
dietro un fumetto, perché il mio
cuore batte per te al ritmo di
salsa.
"Cupido vuevieapuntarcon
suflecha
esta vez en elcorazon
y la rosa quealumbaba
la magnana
poco a poco florecehoy."
IO DICO NO AI FILM
CENSURATI CON JUDE
LAW By ex prugna pentita
Alla Cortese
attenzione di tanti
zucchini e zucchine: Il
Bartolo non è il
Cioè!!
Ombo: per cercare l'hotel di
Berlino c'è un app. Ma lo stai
facendo nel modo sbagliato.
(SAUNA WTF?!?)
Sal: per bigiarsi il sabato
dopo la gita, c'è un app
20
Quorinfranti
Caro Bartolomeo, siamo il
MatteoMonti's Fan Club.
(Matteo Monti non è
incredibilmente figo? È molto
meglio di Justin!) Volevamo
annunciare alla scuola la nostra
gioia per un incredibile
avvenimento: finalmente è
single!Ora abbiamo un motivo
per cui vivere.Se ci farai tue,
nostro amato Matteo, ti
promettiamo che non andremo
mai ai corsi di recupero.
Per MM: O N E S T O By quella con
cui andrai a sentire i FM o sei un
uomo morto
Per Giomma: ma sei ingrassato??
Pedoberta basta ingrifarti
per qualunque uomo nudo ti
capiti a tiro!
Per Zucco: PUZZA!!!
E un po' anche tu...
W MARX By Associazione
Trichechi Anonimi
GIANI LOSER
21
Quorinfranti
per C:tu che scrivi sul
Bartolonoi che
leggiamo ciò che
scriviTu che poni
l'uomo nella condizione
di riflettere
profondamente su di sè
attraverso il tuo
esempionoi che ci
facciamo bellamente i
cavoli tuoitu che
"Dubiti? ...NO,
scivoli"io,
Dige basta negare le tue
origini orientali. Cinese!
GERRY TI SPIA MENTRE TI
TRASTULLI
Per Ambra Acquati: La Giacca, la
Giaccaaa!!!Andiamo a chiederla
al sarto del completo CREMA
Un ringraziamento alle mie
consulenti riguardo problemi di
cuore ambra ,giulia e sammy by
ezio auditore
22
BARTOLOMEO
/ REDAZIONE
Direttore
Clara Del Genio IVA
Hanno partecipato a questo
numero:
Vicedirettore
Federico Sala VG
Nadeesha Uyangoda IVA
Irene Pronestì IVD
Matteo Monti IVB
Andrea Merola IID
Chiara Biglieri IB
Marco Colombo VG
Martina Fumagalli VF
Benedetta Miceli IB
Marco Colombo VG
Impaginazione e Grafica
Yuri Galbiati VF
Elisa Tonussi IIID
Federica Viaretti VG
Elena Mantovani IIIC
Anna Mottadelli VG
Caporedattori
Carlotta De Luca IVB
Benedetta Ratti VG Federico Sala VG
Matteo Monti IVB
Beatrice Mosca IVC
Claudia Pizzagalli IVC
Eva Casini IVB
Eleonora Bertanza VG
Rouge
Irene Doda IVD
Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno collaborato all’uscita del Bartolomeo (collaboratori,insegnanti ed operatori scolastici).
Ricordiamo che chiunque può partecipare alla redazione del Bartolomeo
inviando un suo articolo all’indirizzo mail [email protected];
CHI DESIDERA INVIARE UN MESSAGGIO ALLA RUBRICA QUORINFRANTI PUO’ FARLO
INVIANDO UNA MAIL ALLO STESSO INDIRIZZO
I numeri del Bartolomeo sono disponibili anche on line sul sito www.liceozucchi.it.
La scadenza per il prossimo numero è il 9 aprile
Errata corrige: l’articolo “ God Save (The) Queen” e il cuorinfranti dedicato a
Busetto nel numero precedente sono stati erroneamente tagliati delle ultime
righe. Ci scusiamo con i lettori , con Elisa e con le anonime autrici!
n* VII 2010/2011
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N° 6 marzo 2011 - Liceo Classico Zucchi