AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P
NUMERO 1561 DI
VENERDI 15
GENNAIO 2016
Muore
giovane
agente
penitenziario,
le
condoglianze
della
Segreteria
Generale
Alsippe alla famiglia
Stefania Stellaccio, 31 anni, non ce l’ha
fatta, si è dovuta arrendere alla malattia
contro la quale combatteva da circa un
anno. Ex caporal maggiore dell’esercito
italiano
e
protagonista
di
numerose missioni
di
pace all’estero,
attualmente
lavorava
come agente
penitenziario a Bollate,
in
provincia
di Milano. Era tornata a casa per le
vacanze natalizie per trascorrerle insieme
ai genitori ad Aquara, dove vive la famiglia
da anni.
Archiviazione per i dieci
agenti
penitenziari
accusati da un detenuto di
violenze
L'uomo, un marocchino di 40 anni, aveva
registrato alcune conversazioni ma poi
A CURA
DELLA SEGRETERIA GENERALE
AD USO
non è stato in grado di riconoscere i suoi
presunti aggressori. Dieci agenti erano
finiti nel mirino della Procura, ma
nessuno è stato indagato. L'avvocato
Anselmo: "È inaccettabile – ha affermato
di fronte alla stampa dopo aver appreso
la notizia - dov'è finito lo Stato di diritto?
La Procura di Parma ha chiesto
l’archiviazione sul caso dei dieci agenti di
polizia penitenziaria accusati di avere
picchiato e usato violenza contro un
detenuto. Il caso era scoppiato lo scorso
anno,
quando
Rachid
Assarag,
marocchino di 40 anni condannato per
violenza sessuale e detenuto nel carcere
della città ducale tra il 2010 e il 2011,
aveva presentato denuncia raccontando
di avere subito sevizie da alcune guardie
con una stampella a cui si appoggiava per
camminare. A dimostrazione di quello
che aveva subito nel penitenziario, l’uomo
aveva consegnato alla moglie delle
registrazioni in cui si sentivano le voci di
agenti,
infermieri
e
medici
che
sembravano confermare il clima di
tensione e di soprusi vissuto dietro le
sbarre.
Negli
audio,
raccolti
dall’associazione “A Buon diritto” e
pubblicati dal settimanale L’Espresso, e
quindi acquisiti dalla magistratura, si
riconoscevano le voci degli agenti che
parlando con il detenuto ammettevano gli
abusi: “Ne picchiamo tanti – si sentiva in
una – qui comandiamo noi”. Ne è seguita
un’inchiesta coordinata dal pm Emanuela
Podda che ha visto nel mirino dieci agenti
del carcere di via Burla.Gli inquirenti si
sono messi al lavoro aprendo un fascicolo
in cui comparivano le ipotesi di reato di
abuso di metodi di correzione e
disciplina, calunnia, lesioni e falso. In
questi mesi sono stati sentiti, oltre alla
vittima, altri detenuti, medici, mediatori
culturali e agenti penitenziari per tentare
di ricostruire i fatti. Ma la conclusione del
sostituto procuratore è stata una richiesta
di
archiviazione
per
tutti
gli
indagati.Nelle
dodici
pagine
di
motivazione, il pm spiega che dalle
indagini non sarebbero stati trovati
riscontri
delle
accuse
né
delle
dichiarazioni degli agenti registrate nei
nastri. Parlando di uno dei file, il pm
scrive: “Anche qui l’assistente dichiara
che dentro il carcere comandano loro e
che non esistono né avvocati né giudici”.
Un’affermazione che il magistrato stesso
definisce “inquietante”, ma poi spiega
anche che “in tutto il discorso la guardia
afferma di avere sempre tenuto un
comportamento corretto, di non avere
mai dischiarato il falso nei suoi rapporti e
INTERNO
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
di non avere mai usato violenza nei
confronti del detenuto, ed Assarag
ammette che è così”. Per questo la
conclusione è che “quelle affermazioni
paiono più essere ‘delle lezioni di vita
carceraria’ che la guardia sta impartendo
al detenuto, che delle minacce o delle
affermazioni di supremazia assoluta e di
negazione dei diritti”. Il procuratore capo
di Parma Antonio Salvatore Rustico ha
sottolineato che “le lezioni di vita
carceraria non sono da riferirsi alle
violenze, ma al dialogo tra detenuto e
guardia di cui si parla nel documento, e
da cui il pm prende le distanze definendo
le affermazioni inquietanti”.Le indagini
condotte dalla Procura hanno evidenziato
come delle persone sentite, nessuno
abbia riferito di aver visto segni di
percosse o lesioni su Assarag né di avere
assistito a episodi di violenza nei suoi
riguardi. Innumerevoli, si legge sempre
nel documento del pm, sarebbero invece
stati i rapporti disciplinari nei confronti
del detenuto, ricordato dai medici che lo
hanno visitato e che confermano di non
avere mai visto segni di pestaggi, come
una persona polemica e problematica,
insofferente alla vita carceraria. Le accuse
dunque non sarebbero state confermate
dalle persone sentite, e inoltre, di fronte
alle foto dei presunti autori delle ripetute
violenze, Assarag avrebbe indicato due
agenti che il giorno del pestaggio non
erano in servizio, mentre non sarebbe
stato in grado di riconoscere le guardie
che lo avevano accolto in carcere.La
decisione del sostituto procuratore Podda
di chiedere l’archiviazione del caso, su cui
anche il ministero della Giustizia aveva
aperto un’indagine, è stata definita
“inaccettabile” da Fabio Anselmo,
l’avvocato di Assarag, che nel frattempo
ha cambiato undici penitenziari e ora si
trova nel carcere di Torino. “È
inaccettabile – ha affermato di fronte alla
stampa dopo aver appreso la notizia –
dov’è finito lo Stato di diritto? In quei
nastri gli agenti minacciano, si parla di
botte, di sangue, di medici che pur
sapendo non denunciano per paura di
ritorsioni, di detenuti che si feriscono pur
di non farsi picchiare. Sembra proprio
che non vogliano farlo più uscire vivo dal
carcere. I magistrati avrebbero dovuto
fare nuove indagini, intercettazioni
ambientali. E invece nulla, ora lui ha
paura per la sua incolumità”.(Il Fatto
Quotidiano)
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Disastro nuovo carcere:
piove
dentro,
topi
e
pavimenti rovinati
garantire la sorveglianza della nuova
struttura in contemporanea a quella nella
vecchia e a un piantonamento in
ospedale. Preoccupazione anche per
quanto
concerne
il
personale
amministrativo: tre persone in tutto che
devono seguire due carceri, appalti per il
nuovo compresi.(Rovigooggi)
In cella e con 50 grammi
di droga nell'intestino:
salvo per miracolo
POLIZIA PENITENZIARIA ROVIGO Non
solo problemi sindacali: le condizioni della
nuova casa circondariale in Tangenziale
sono definite disastrose, nonostante sia
appena stata aperta
Problemi e questioni sindacali, certo. Ma
anche problemi strutturali che non ci
dovrebbero - perlomeno in teoria - essere
in un carcere appena aperto e di recente
costruzione. Invece anche di questo si è
parlato nel corso della manifestazione di
protesta indetta dai sindacati di polizia
penitenziaria e che ha visto anche un
incontro in Prefettura, nella mattinata di
lunedì 11 gennaio Rovigo - Topi che
escono dalle fessure. Odore di animali
morti (probabilmente altri topi) che
filtrano da sconnessioni e aperture.
Pavimenti in legno già gonfi di umidità e
rialzati. La pioggia che filtra all'interno
delle strutture. I sindacati di polizia
penitenziaria hanno tratteggiato un
quadro disastroso delle condizioni del
nuovo carcere che sorge in Tangenziale
Est. Lo hanno fatto nel corso dell'incontro
che hanno avuto in Prefettura con il
Prefetto vicario (al momento Prefetto
reggente) Carmine Fruncillo. Nella
mattinata di lunedì 11 gennaio infatti è
scattata la manifestazione di protesta, con
annesso corteo, col quale tutte le sigle
sindacali che rappresentano i lavoratori
della polizia penitenziaria hanno inteso
protestare contro la durissima situazione
dei lavoratori a Rovigo, dal punto di vista
sindacale. L'epilogo di un lungo scontro
che vede ormai sindacati e dirigenza della
struttura rodigina contrapposti in modo
quasi insanabile Il Prefetto reggente ha
dimostrato interessamento e voglia di
chiarire per quanto concerne le condizioni
strutturali del nuovo carcere, nel quale
viene già svolto servizio di vigilanza, in
attesa del trasferimento della trentina di
detenuti che al momento costituiscono
l'intera popolazione carceraria del vecchio
carcere di via Verdi. Non si sa quando
avverrà. La Prefettura non potrà però
mettere bocca nelle relazioni sindacali, per
le quali ci si attende invece molto
dall'incontro in programma martedì 12
gennaio alle 15 in via Verdi col
provveditore. Ossia il dirigente del Dap
(Dipartimento
amministrazione
penitenziaria), che ha competenza sulle
strutture di Veneto, Trentino e Friuli
Venezia Giulia. Al momento le sigle
sindacali descrivono come molto difficile
la situazione, con aggravio dei turni per
Stava male e alla fine ha chiesto l'aiuto
dei medici, le fitte all'addome, per un
detenuto campano del carcere di alta
sicurezza di Nuchis, erano diventate
insopportabili. L'uomo, 35 anni, subito
dopo Capodanno è stato trasferito
d'urgenza in ospedale a Tempio.
È arrivato in tarda serata nel Pronto
Soccorso del presidio tempiese e
immediatamente sono scattati tutti gli
accertamenti sanitari del caso.
Il personale medico del "Paolo Dettori" si
è accorto subito che il detenuto era in
pericolo a causa di un blocco intestinale:
aveva un cilindro all'interno del retto, un
involucro rigido che custodiva oltre 50
grammi di droga.
Si parla di hashish, ma sono in corso
accertamenti per verificare se nel
"contenitore" sia stata nascosta anche
eroina.(L’Unione Sarda)
Lecce:
l'ergastolano
aiutato da insospettabili
lungo lavoro di intelligence ma lui, Fabio
Perrone, ergastolano di 42 anni, legato
alla Sacra Corona Unita e conosciuto
come "Triglietta", era pronto a fuggire
ancora.
Perché all'alba di ieri quando è stato
arrestato aveva una pistola con il colpo in
canna, munizioni e cinquemila euro in
contanti. Ai poliziotti della squadra
mobile di Lecce e agli agenti della
penitenziaria che l'hanno sorpreso in
un'abitazione a Trepuzzi (suo paese di
origine nel Salento) sarcasticamente ha
detto: "Volendo potevo scappare pure
adesso". Ora è rinchiuso nel carcere di
Lecce in una cella di isolamento.
Con l'accusa di favoreggiamento è stato
arrestato anche Stefano Renna, 32 anni,
titolare di un bar, che gli avrebbe offerto
protezione. Dal giorno dell'evasione, il 6
novembre scorso, Perrone avrebbe
contato
sull'aiuto
"non
solo
di
pregiudicati ma anche di insospettabili"
dicono gli investigatori. L'ergastolano era
in fuga da 63 giorni e a Trepuzzi, il suo
paese, "era diventato un idolo con
apprezzamenti anche su Facebook" ha
spiegato Sabrina Manzone, dirigente
della squadra mobile di Lecce che ha
guidato le indagini.
Sin dai giorni successivi all'evasione,
Perrone era rimasto nascosto in zona ma
alle 5.45 di ieri in una palazzina a due
piani a Trepuzzi è scattato il blitz.
Quando la polizia ha fatto irruzione
nell'appartamento dove si nascondeva lui
ha tentato la fuga: aveva una pistola e un
kalashnikov in spalla quando è stato
bloccato sul terrazzo dell'abitazione.
"Triglietta sei fritto" ha detto il
comandante della polizia penitenziaria
del carcere di Lecce, Riccardo Secci, per
sciogliere la tensione accumulata in
queste settimane di lavoro.
Poi più tardi gli investigatori hanno
festeggiato la cattura con un lungo
applauso mentre l'arrestato andava via
dagli uffici della Questura di Lecce per
essere trasferito in carcere. Fabio Perrone
è considerato un soggetto molto
pericoloso: aveva già scontato una pena a
18 anni di reclusione per attività mafiose
legate alla Scu e un'altra condanna
all'ergastolo (sette anni dopo) per aver
ucciso in un bar un 45enne rom e aver
ferito gravemente il figlio di quest'ultimo.
Poi lo scorso 6 novembre l'evasione
dall'ospedale Vito Fazzi di Lecce: una
fuga non pianificata, secondo gli
inquirenti.
In quell'occasione Perrone sarebbe
rimasto ferito da uno dei colpi sparati dai
poliziotti: lo si è scoperto soltanto ieri
dopo la cattura. Dopo l'evasione era stata
messa in atto una caccia all'uomo che ha
visto i poliziotti impegnati giorno e notte.
Gli inquirenti sin dall'inizio hanno
sempre sospettato che l'uomo non si fosse
mai allontanato da Trepuzzi dove era
certo di essere aiutato. Il ministro della
Giustizia Andrea Orlando e il capo del
Dipartimento
dell'amministrazione
penitenziaria Santi Consolo hanno
espresso
"apprezzamento
per
il
determinante apporto della polizia
penitenziaria".
Perrone preso 63 giorni dopo essere
scappato dall'ospedale di Lecce: era
armato e con il colpo in canna. Si
nascondeva nel suo paese. Gli inquirenti:
"Era diventato un idolo, su Facebook
facevano il tifo per lui".
La sua era stata un'evasione da film.
Nell'ospedale di Lecce dove era stato
accompagnato per un esame endoscopico
aveva disarmato un agente della polizia
penitenziaria, ferito tre persone ed era
riuscito a dileguarsi in pochi minuti. La
sua cattura è stata invece il frutto di un
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L’ex scuola di Polizia
penitenziaria di Monastir
individuato come prossimo
Centro di accoglienza per
immigrati
Cagliari, Giuliana Perrotta, che proprio
ieri ha incontrato il sindaco di Monastir,
Luisa Murru, accompagnata da alcuni
amministratori comunali. “Al momento,
non è previsto alcun imminente
trasferimento di migranti presso l’edificio
che ospitava il Centro di formazione
dell’Amministrazione penitenziaria – ha
sottolineato il Prefetto – Peraltro, nel
caso, sarebbero necessari indispensabili e
corposi
interventi
preventivi
di
adeguamento”. Comunque, l’argomento
dell’individuazione di siti idonei, dove
allestire un Centro Hub regionale per
l’accoglienza dei richiedenti asilo, è
all’ordine del giorno del tavolo di
Coordinamento regionale dei flussi
migratori non programmati, del quale
fanno parte, tra gli altri, i rappresentanti
dell’Amministrazione
regionale
e
dell’Anci, programmato in Prefettura per
mercoledì 13 gennaio alle 10.30. Durante
l’incontro verranno trattati anche i temi
dell’accoglienza
dei
minori
e
dell’individuazione, nelle varie province,
di ulteriori posti, sia di prima che di
seconda accoglienza, in vista del possibile
arrivo di altri immigrati
Braccialetti elettronici, un
investimento costoso e
invisibile
procedura penale) ha prodotto pochi
effetti e molte polemiche: da ultima, tra il
30 novembre e il 4 dicembre scorsi, è
stata l'Unione delle Camere Penali a
promuovere l'astensione dalle udienze.
"Più braccialetti elettronici, meno
carcere", lo slogan per denunciare che la
norma trova spesso applicazione solo
virtuale, "perché nella maggior parte dei
casi il giudice vincola il beneficio dei
domiciliari alla verifica dell'effettiva
disponibilità del braccialetto", spiega
l'avvocato Valentina Alberta, referente
per il carcere della Camera Penale di
Milano: "Quando il dispositivo manca,
l'imputato viene inserito in una lista
d'attesa, e di fatto resta in cella finché
non se ne libera uno". Di recente la
Cassazione (sentenza n. 35571 dell'agosto
scorso), cambiando il suo precedente
orientamento, ha stabilito che la
concessione della misura non può essere
subordinata alla concreta possibilità di
impiego dei braccialetti.
Come mai questi strumenti -c he in Italia
in realtà sono delle cavigliere scarseggiano? "Oggi ce ne sono in
circolazione
circa
duemila,
ne
servirebbero almeno seimila", argomenta
l'avvocato Riccardo Polidoro, presidente
dell'Osservatorio Carcere. E già questi
sono costati un occhio della testa: 11
milioni di euro ogni anno. Il contratto di
fornitura stipulato nel 2001 dal ministero
dell'Interno con Telecom Italia per il
noleggio, l'installazione e il collegamento
alle centraline di polizia, carabinieri e
guardia di finanza, aveva durata
decennale.Fino alla sua prima scadenza
se ne sono visti in media appena 15
all'anno, secondo la Corte dei conti, che
in una delibera del 2012 stigmatizzò "la
sproporzione tra gli elevati costi e il
numero veramente esiguo delle avvenute
utilizzazioni". Il vice capo della polizia
Francesco
Cirillo,
ascoltato
in
Parlamento, ammise: "Se fossimo andati
da Bulgari avremmo speso meno".
Eppure il Viminale nello stesso anno
decise di rinnovare la convenzione fino al
2018, portando il numero di dispositivi
dai 500 del primo appalto ai duemila
attuali. "Essendo economie di scala,
costerebbe meno produrne ancora di
più", fa notare l'avvocato Alberta. A
investimento fatto, almeno non vanificare
del tutto la spesa.
80 in busta paga dal mese
di gennaio a prescindere
dal reddito
gennaio
a
prescindere
dal
reddito!Abbiamo sempre detto che li
avremmo avuti a gennaio fin dal 23
dicembre
2015
nel
video
di
chiarimento su questo tema. Gli 80 euro
per il mese di gennaio saranno pagati con
cedolini stipendiali straordinari. Le voci
accessorie (CFI, straordinari, legge 86,
rimborsi canone affitto, etc.) saranno
pagate attraverso procedure non NOIPA,
lo stipendio attraverso il NOIPA. Da
febbraio
verosimilmente
tutte
gli
emolumenti saranno pagati attraverso
NOIPA. A chi finirà il bonus di 80 euro
netti al mese per le forze dell'ordine?
L'elenco è piuttosto lungo e presenta
alcune variazioni rispetto alla prima
stesura dell'esecutivo. Comprende infatti
gli appartenenti a Polizia di Stato;
Carabinieri; Guardia di Finanza; Corpo
Forestale; Polizia penitenziaria; Vigili del
Fuoco; Aeronautica Militare; Esercito
Italiano; Marina Militare; Corpo militare
volontario della Croce Rossa Italiana;
Corpo delle Infermiere Volontarie della
Croce Rossa Italiana; Corpo Militare
dell'Esercito Italiano del Sovrano Militare
Ordine di Malta; Capitanerie di Porto. La
somma totale che sarà erogata per
ciascuno di loro è pari a 960 euro.A
differenza del bonus percepito da
lavoratori dipendenti e assimilati, non è
legato al reddito per cui sarò corrisposto
indipendentemente dal reddito. A essere
esclusi sono solo i dirigenti. La cifra sarà
comunque netta ovvero non concorrerà a
formare il reddito ai fine Irpef. Per lo
Stato si prospetta una spesa di 500
milioni di euro. Stando a quanto indicato
nella manovra di fine anno, il bonus sarà
erogato solo per il 2016, anche se lo
stesso presidente del Consiglio ha
promesso di rendere strutturale la
misura. Non resta che attendere,
segnalando anche le rimostranze dei
sindacati di categoria per via del mancato
rinnovo dei contratti.In questo contesto
si segnala la riunione dedicata alla
spending rewiew del comparto sicurezza
che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a
Palazzo
Chigi
alla
quale
hanno
partecipato
i
vertici
delle
forze
dell'ordine. Nel corso dell'incontro sono
stati illustrati al commissario Yoram
Gudgeld, già consigliere economico del
premier
e
deputato
del
Partito
democratico, i tagli già previsti, le misure
già realizzate e le analisi relativi ai
possibili
futuri
interventi
di
riorganizzazione
e
razionalizzazione
riguardanti ciascun corpo.
Concorso allievi agenti di
Polizia
penitenziaria
,ultime novita’ su rinvio
pubblicazione
calendari
prove preselettive
Avrebbe dovuto favorire la concessione
degli arresti domiciliari agli imputati in
attesa di giudizio o ai condannati con pena
da scontare tra le mura di casa,
facilitandone il controllo. Ridurre la
popolazione carceraria e contenere i costi.
Invece a oltre quindici anni di distanza il
braccialetto elettronico, introdotto con il
decreto legge n. 341 del 2000 (che ha
modificato l'articolo 275 bis del codice di
E' ufficiale. Gli 80 euro netti al mese per
un totale di 960 euro netti per il 2016
saranno in busta paga dal mese di
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Molto probabile un ulteriore rinvio della
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
della data dei calendari della prova
preselettiva del concorso pubblico, per
titoli ed esami, per il reclutamento, di 100
allievi agenti del Corpo di polizia
penitenziaria del ruolo femminile, e 300
allievi agenti del Corpo di polizia
penitenziaria del ruolo maschile concorso
bandito e pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 57 del 28 luglio 2015 - IV serie
speciale .Ricordiamo che inizialmente la
pubblicazione dei calendari delle prove
erano previsti sulla Gazzetta Ufficiale 4^
serie speciale “Concorsi ed Esami” del 27
novembre 2015 , poi rinviata al 22
gennaio 2016 ,adesso ecco il probabile
l’ulteriore rinvio . La pubblicazione dei
calendari avverra’ con ogni probabilita’
intorno alla meta’ del mese di marzo 2016.
Nei prossimi giorni saremo piu’ precisi in
merito alle date di pubblicazione , per
ulteriori
informazioni
scrivete
a
[email protected]
,
oppure
seguiteci
sul
nostro
sito www.alsippe.it, e i profili di
Facebook e Twitter di Alleanza Sindacale
Polizia Penitenziaria (Alsippe)
Alsippe e i propri familiari , per usufruire
di servizi con sconti particolari. Per
usufruire dei predetti sconti bastera’
esibire la
Tessera Servizi Alsippe che
potra’ e essere richiesta ai responsabili
delle Segreterie Sindacali . Cliccando il
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informazioni contattate l’indirizzo email:
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Segreteria Generale
Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
Segreteria Generale
Circolari ministeriali e
note D.A.P. gennaio 2016
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito con la Allianz una convenzione
per la stipula di polizze assicurative RC
auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i
propri familiari. Per eventuali preventivi
e ulteriori informazioni chiamare al
numero di telefono 081 0139841 oppure
inviare la documentazione direttamente
all’indirizzo mail [email protected]
oppure
al
fax 081
0139841
la
documentazione richiesta sotto.
Documenti richiesti per il preventivo
Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
1)Fotocopia del libretto di circolazione
fronte e retro
2)Fotocopia dell’attestato di rischio
3)Certificato di proprieta’ dell’auto da
assicurare
4)Attestato di Servizio e fotocopia del
tesserino di riconoscimento del Corpo di
Polizia penitenziaria
5) Codice fiscale
6) Documento di riconoscimento
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni contattare
l’ufficio ai numeri indicati sopra
La Segreteria Generale in collaborazione
con i rappresentanti regionali provinciali e
locali presenti sul territorio ha stipulato
una serie di convenzioni per gli iscritti
Alitalia propone le proprie nuove tariffe
agevolate per Militari e Polizia, dedicata a
tutti i militari e agli appartenenti alle
forze di polizia, in servizio (Arma dei
Carabinieri,
Esercito,
Aeronautica,
Marina, Guardia di Finanza, Polizia di
Stato, Polizia Penitenziaria e Vigili del
Fuoco), che viaggiano per motivi
personali e per vacanza. La tariffa,
informa Alitalia, e' valida su tutti i voli
diretti nazionali (esclusi quelli in
continuità territoriale da/per la Sardegna
perche' soggetti alle norme dettate dal
bando della Regione con tariffe gia'
dedicate) e tutti i voli
diretti
internazionali (Europa e Nord Africa,
esclusi i voli da/per Francia e Olanda)
operati da Alitalia (sono pertanto esclusi i
voli operati da Air One Smart Carrier e
dalle compagnie partner). Qui di seguito
il link per ulteriori informazioni:
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i/offertemilitari/index.htm
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NotiziAlsippe del 15 gennaio 2016.