Civico Liceo Musicale “Riccardo Malipiero”
In convenzione con il Conservatorio “Verdi” di Como Prot. N. 4267 del 29.11.2012 Anno Scolastico 2012‐2013 Benjamin Britten Cantata Saint Nicolas op. 42 Note di sala a cura di Matteo Mainardi In copertina: Benjamin Britten dirige la première della cantata. 24 luglio 1948, cappella del Lancing College, Sussex. © Lancing College, Sussex, UK Benjamin Britten (1913‐1976) Cantata Saint Nicolas op. 42 (1948) per tenore, coro e orchestra Martin Lindau, tenore Coro da camera del Civico Liceo Musicale di Varese Gabriele Conti, direttore del coro Orchestra del Civico Liceo Musicale di Varese Roberto Perata, direttore Due parole d’introduzione. di Matteo Mainardi Coinvolgere gli studenti in un lavoro artistico. Questo fu uno degli obiettivi della cantata Saint Nicolas op. 42 di Benjamin Britten e il suo sforzo compositivo fu indirizzato in quella direzione, avendo bene in mente per chi stava scrivendo. Coinvolgere gli studenti in un lavoro critico. Questo è stato l’obiettivo delle note di sala di questa sera: si è trattato di un lavoro ampio che ha visto la partecipazione degli studenti del secondo anno del corso di Storia della musica. Siamo partiti dall’ascolto e dalla lettura dell’opera, abbiamo analizzato il contesto storico della sua composizione e abbiamo approfondito la conoscenza della vita e delle opere di Britten; da ultimo abbiamo redatto materialmente il testo in tutte le sue parti, ognuno secondo la propria predisposizione, lasciando a chi scrive queste poche righe un lavoro di limatura che nulla ha voluto togliere alla particolarità di ciascun intervento. Nostro scopo è stato presentare San Nicola, la cantata, la sua genesi e dare al pubblico uno strumento utile per seguirne l’esecuzione, stimolando successivi possibili approfondimenti da parte di ciascuno. Stefania, Maddalena e Stefano hanno affrontato con serietà e intelligenza le diverse fasi di realizzazione, cimentandosi con l’interpretazione di un brano, ma anche con l’agiografia, la traduzione e le pubbliche relazioni internazionali (sono stati loro a rintracciare la ‘chicca’ della fotografia di copertina). At last, but not the least, eseguiranno questo brano in concerto tra le fila del coro. Come sempre alla fine mi rendo conto che mi chiamano ‘maestro’, ma scopro che in realtà sono stato io quello che ha veramente imparato. Grazie! Benjamin Britten, ovvero l’altro centenario. di Matteo Mainardi Soltanto un personaggio come Benjamin Britten poteva reggere il confronto coi ‘ciclopici’ anniversari che caratterizzano il 2013. In un certo senso venire al mondo nel 1913, anno del primo centenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, avrebbe rappresentato un serio e inevitabile condizionamento per qualsiasi compositore: il primo centenario della propria nascita sarebbe coinciso con il bicentenario di questi colossi. Mi immagino questo signorile compositore del Suffolk, elegante e poliedrico, sorridere in maniera sardonicamente snob a chi gli avesse fatto notare questa coincidenza, sorriso che mi viene meno gettando una rapida occhiata ai cartelloni dei principali teatri d’opera italiani, che fanno a gara a contendersi il ‘Cigno di Bussetto’ (Verdi) e l’indiretto ispiratore delle Pesche Melba (Wagner): a cervellotiche regie nibelungiche avrei preferito titoli britteniani quali A Midsummer night’s dream e alla ‘chicca’ di un Oberto conte di San Bonifacio, avrei preferito Billy Budd, ispirato ad Hermann Melville. Aveva una ben diversa idea di teatro Britten, che nel 1947 fondava ad Aldeburgh in East Anglia un festival ancora oggi attivissimo, destinato a dare spazio alla musica inglese (e non solo) contemporanea, considerando la musica “come un servizio sociale” e per questo coinvolgendo attivamente nell’organizzazione e nella fruizione del festival la popolazione del piccolo paese dove lui e il compagno Pears avevano eletto la propria dimora. Molto si potrebbe ancora dire di questo genio del XX secolo, originale e personalissimo, appassionato di Henry Purcell, refrattario all’avanguardia per l’avanguardia, pacifista convinto, cantore della stupidità delle guerre nel suo celeberrimo War Requiem, omosessuale e Pari di Inghileterra. Mi vedo costretto a limitare il campo di questo intervento e scelgo la musica che scrisse per i bambini e gli studenti. La scelta mi viene suggerita dal brano che verrà eseguito questa sera, la cantata Saint Nicolas op.42, appositamente composta per il centenario (un altro anniversario!) del Lancing College e destinata agli studenti dello stesso. A 21 anni Britten compose la Simple Symphony op.4 (1934), uno dei suoi più celebri brani, ancora oggi ampiamente eseguito: è una composizione non solo destinata a un’orchestra d’archi di bambini, ma rielabora materiale che un Britten fanciullo aveva composto tra i 5 e i 12 anni, quindi si tratta di un bambino che scrive per altri bambini. Dell’anno successivo abbiamo dodici canzoni per coro di ragazzi accompagnato dal pianoforte, si tratta dei Friday Afternoons op. 7 (1935), appositamente composti per le lezioni di musica del venerdì pomeriggio nella scuola dove era preside il fratello del compositore. Una committenza simile è quella che ha dato origine al Psalm 150 op.67 (1962), per coro di voci bianche e strumenti: il brano fu scritto da Britten per la Buckenham Hall School, la sua scuola elementare, che nel 1962 celebrava (guarda caso!) il suo primo centenario… Per poter coinvolgere quanti più bambini possibili, Britten non specificò in modo dettagliato quali strumenti dovevano prendere parte all’esecuzione, l’organico è quindi adattabile, con una notevole attenzione pratica, alle effettive disponibilità dei bambini che devono eseguirlo. Quanto meno si deve fare un accenno, sia pur breve, a A Ceremony of Carols op.28 (1942) per coro di voci bianche e arpa, ancora oggi un brano fondamentale nel repertorio di qualsiasi coro di voci bianche. L’impegno compositivo di Britten a favore dei bambini non si limitava però esclusivamente a brani d’occasione o didattico‐pedagogici, ma ci troviamo di fronte anche a lavori di ampio respiro, ad esempio per il teatro. La prima composizione di questo genere fu The Little Sweep op. 45 (1949), ispirato alle poesie di William Blake, per comprendere quanto fosse importante per Britten questo lavoro, basta dire che si tratta della prima opera che venne per intero concepita, composta e prodotta ad Aldeburgh, dove venne per la prima volta allestita alla Jubilee Hall il 14 giugno. Il successo riscosso dalla cantata Saint Nicolas op.42 fu probabilmente uno degli stimoli prinicipali che indussero Britten a comporre l’opera ricordata, e l’esperienza della cantata è alla base della narrazione delle vicende di Noè in Noye’s Fuddle op.59 (1958), per voci recitanti, coro e orchestra di bambini e orchestra da camera, dove musicisti professionisti affiancano dei dilettanti. Il 1969 vide il ritorno di Britten al teatro per bambini con The Golden Vanity op. 78 (1969) un vaudeville per coro di ragazzi e pianoforte; nello stesso anno però venne composta una delle opere più inquietanti del compositore britannico, si tratta del Children’s Crusade op. 82 (1969), questa ballata per coro di voci bianche e orchestra venne composta per il 50° anniversario di Save the Children. Scritta in collaborazione con il poeto tedesco Bertold Brecht, si tratta di una forte denuncia contro l’inutilità della guerra, attraverso gli occhi di alcuni bambini polacchi che riuscirono a resistere e a sopravvivere all’invasione nazista del 1939: si tratta di uno dei più emozionanti e tragici atti di denuncia contro la barbarie nazista. Benjamin Britten ebbe anche un suo ruolo come compositore ‘ufficiale’, avendo realizzato delle composizione su esplicita commissione del governo britannico, come nel caso della Fanfare for St Edmundsbury (1959), composta per i festeggiamenti della Magna Charta Libertatum alla St Edmundsbury Cathedral a Bury St Edmunds. Anche in questo campo non mancò l’occasione di coinvolgere i bambini, infatti compose la Welcome Ode op. 95 (1976), per coro di ragazzi e orchestra, scritta per la visita ad Ipswich del 11 luglio 1977 della regina Elisabetta II, che stava visitando il regno in occasione del suo 50° compleanno. Anche in questo caso un ulteriore anniversario, che Britten però non riuscì a festeggiare: morì infatti il 4 dicembre 1976. Benjamin Britten, una vita. di Stefania Ginevra Montonati Edward Benjamin Britten nasce il 22 novembre 1913 a Lowestoft, nel Suffolk, respirando l'aria del Mare del Nord. Figlio di un dentista e di una cantante amatoriale, è l'ultimo di quattro fratelli. La sua passione per il pianoforte inizia all'età di otto anni, studia sotto la guida di Ethel Astle, un insegnante locale; all'età di dieci anni prende lezioni di viola da Audrey Alston. A undici anni Britten dimostra un precoce talento per l'arte della composizione, realizzando dei lavori che successivamente confluirono in opere della maturità. Nel 1927, in occasione del festival di Norfolk e Norwick, viene presentato al celebre compositore inglese Frank Bridge, il quale, affascinato dal talento del ragazzo, lo prende come allievo. Britten si reca a Eastbourne e a Londra, acquistando una solida capacità compositiva che si rivelerà fondamentale per la sua carriera. Nel 1937 rende omaggio al maestro Bridge utilizzando un suo tema per la composizione di Variations on a Theme of Frank Bridge op. 10. Dal 1928 al 1930 frequenta la Gresham's School di Holt, studiando pianoforte con Harold Samuel a Londra. Nel 1930 ottiene una borsa di studio e viene ammesso al Royal College of Music di Londra, dove studia pianoforte con Arthur Benjamin e composizione, con minor entusiasmo, con John Ireland. In questi anni compone la Sinfonietta op. 1 per orchestra da camera, ispirandosi ad Alban Berg, la composizione verrà eseguita in pubblico nel gennaio 1933. Un’altra composizione di quel periodo, il Phantasy Quartet op.2 per oboe e archi, viene presentata a Firenze nel 1934, al festival della Società Internazionale di Musica Contemporanea. Dopo aver terminato gli studi al Royal College of Music (1933), si trasferisce a Londra, ed entra a contatto con l’ambiente cinematografico, scrivendo colonne sonore per lungometraggi e documentari; inoltre compone musica per spettacoli teatrali e per trasmissioni radiofoniche. Nel 1935 incontra il poeta Wystan Hugh Auden e nel 1937 compone il suo primo ciclo di songs, On This Island op.11, su liriche dello stesso Auden. Nel maggio 1939 alle prime avvisaglie del secondo conflitto mondiale, si reca negli Stati Uniti con il compagno Peter Pears. In questo periodo compone molte opere tra le quali il Violin Concerto op.15 e la Requiem Symphony op.20. Nel 1942 Sergej Koussevitzky, direttore d'orchestra russo‐americano, commissiona a Britten una nuova opera, Peter Grimes, ispirata ad un poema tragico di George Crabbe, che narra di una misteriosa vicenda ambientata in un piccolo villaggio di pescatori sulla costa orientale dell’Inghilterra, nella prima metà dell’Ottocento. Quest’opera viene messa in scena la prima volta il 7 giugno 1945 al Sadler’s Wells Theatre di Londra e ha molto successo lanciando Britten in ambito internazionale. Nel 1947 fonda, con Pears e il librettista Eric Crozier, una nuova istituzione indipendente: l'English Opera Group, nella quale vengono eseguite opere inglesi di ogni periodo storico. Un anno dopo fonda il festival annuale di Aldeburgh, cittadina in cui si trasferisce. Durante la prima edizione del festival presenta la cantata Saint Nicolas op.42 su testo di Crozier. Nel 1957 vengono conferiti a Britten numerosi titoli di Doctor Of Music da parte delle università di Oxford, Londra e Leicester, per la sua notevole carriera e diventa membro onorario dell'American Academy of Arts and Letters. Dopo l'incontro con il violoncellista Mstislav Rostropovic nel 1960, Britten riprende a comporre musica da camera come The Three Cello Suites op. 72, 80, 87 e varie sonate. Il 30 maggio del 1962 viene eseguito, nella cattedrale di Coventry, il celebre War Requiem op.66, per celebrarne la ricostruzione dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e per ricordare tutti i caduti della guerra. Anche il regime sovietico apprezza le sue composizioni, Britten infatti partecipa nel 1963 ad un festival di musica inglese a Mosca. Importante è il premio Aspen Award in the Humanities che riceve negli USA nel 1964, il quale verrà interamente devoluto ad una fondazione in favore dei giovani musicisti. Britten viene inoltre premiato con una medaglia d'oro dalla Royal Philarmonic Society. Tra il 1967 e il 1973, Britten compone varie opere, come The building of the house op.79 e Death in Venice op.88, inoltre il 2 giugno 1967 viene inaugurata una nuova sala da concerti per il Festival di Aldeburgh, la Maltings Concert Hall, alla presenza del duca di Edimburgo e della regina in persona. Successivamente Britten, all'età di sessant'anni, manifesta problemi di insufficienza cardiaca, si sottopone così ad un intervento che causa al compositore una lieve paralisi. Nonostante le condizioni di salute, Britten riesce a concludere le ultime opere, viene inoltre nominato Pari d'Inghilterra dalla regina Elisabetta, ma dopo questo ultimo grande onore per la sua carriera, Benjamin Britten e la sua musica si spengono, il 4 dicembre del 1976 nella sua casa di Aldeburgh. Britten è considerato pressoché unanimemente dalla critica come uno dei più grandi musicisti inglesi del XX secolo. Negli Anni Trenta compì uno sforzo per distaccarsi dalla corrente principale della scena musicale inglese, che considerava isolana e dilettantesca. Molti critici dell'epoca, in compenso, diffidavano della sua abilità, del suo cosmopolitismo e della sua ammirazione per compositori quali Mahler, Berg e Stravinsky, non considerandoli modelli appropriati per un giovane musicista inglese. Per molti musicisti comunque, la sua tecnica impeccabile, la grande simpatia musicale e umana e l'abilità a trattare le forme musicali più tradizionali con freschezza ed originalità, lo pongono a fianco dei principali compositori della sua generazione. Vita di San Nicola di Stefano Zanzi San Nicola, vescovo di Mira, nacque a Patara (in Asia Minore, nell’odierna Turchia) intorno al 260 d.C., da una famiglia forse nobile, comunque agiata. La sua biografia, ricca di leggende e racconti, ingigantiti e modificati attraverso i secoli dai vari agiografi, mostra tuttavia pochi dati certi. Tra le agiografie più note sono da annoverare quella di Andrea di Creta (autore di un Encomio di San Nicola), vescovo bizantino del VII secolo, o quella di Michele Archimandrita, vissuto tra l’VIII ed il IX secolo. Nei primi anni della sua giovinezza San Nicola mostrò una fede eccezionale, perse i genitori, forse a causa di una pestilenza, ed ereditò i loro beni. Numerose biografie del Santo raccontano che egli devolse ogni sostanza, in forma anonima, a tre fanciulle che necessitavano di una dote, dal momento che il loro padre era caduto in disgrazia. Da quest’episodio deriva la tradizionale iconografia del Santo, rappresentato mentre tiene in mano tre palle d’oro, nonché la leggenda di Santa Klaus e della sua generosità, diffusasi principalmente nei Paesi nordici. Successivamente, Nicola partì in pellegrinaggio per la Terra Santa. Durante il viaggio, una tempesta colpì la nave su cui viaggiava; Nicola la calmò, pregando Dio. Di ritorno in Asia Minore, si recò nella città di Mira, dove fu eletto vescovo intorno al 300 d.C. Nell’adempimento dell’incarico, si narra che fu giusto, attento alle esigenze dei fedeli, presente. Durante le persecuzioni dei cristiani sotto l’impero di Diocleziano, Nicola fu imprigionato. Liberato, aiutò la sua comunità colpita da una carestia intorno al 311, facendo sbarcare del grano da alcune navi di passaggio nella città. I capitani di queste, una volta ripartiti, notarono che il grano sbarcato era stato miracolosamente rimpiazzato. Altre fonti collocano quest’episodio in un momento più avanzato della vita del Santo, lasciando però inalterata la vicenda. Durante il viaggio per partecipare al Concilio di Nicea (325) si colloca uno tra i miracoli più noti della vita del Santo, al quale è dedicato un intero numero della cantata di Benjamin Britten. Nicola impedì che si consumasse un orrendo atto di cannibalismo. Un oste, padrone di una locanda lungo la strada per Nicea, aveva infatti ucciso dei bambini per servirli come pietanze agli avventori. Tra questi vi era Nicola che, avvertito dal Signore, comprese l’orrido misfatto, risuscitò i bambini e convinse l’oste a convertirsi. Forse, quest’episodio ebbe origine da un’altra leggenda, più antica e probabilmente veritiera, secondo cui Nicola avrebbe impedito l’esecuzione capitale di tre bambini. Altre versioni, più tarde, riportano che l’episodio ebbe luogo a Mira, e che furono uccisi e poi risuscitati tre scolari in viaggio per andare a studiare ad Atene, giunti nella città per ottenere la benedizione del vescovo; altre fonti non parlano di tre studenti, ma di tre bambini nati nella città. Giunto al Concilio, nel quale furono definite le basi della fede cristiana, Nicola si scagliò contro l’eresia ariana, che subordinava il Figlio al Padre nella Trinità. Le sue convinzioni erano tali che, secondo una leggenda, diede uno schiaffo ad Ario in persona nel corso di un diverbio su questioni teologiche. Di ritorno a Mira, nonostante l’età avanzata fu ancora molto attivo nella comunità. Sono numerosi i racconti e le leggende a riguardo: distrusse il locale tempio di Artemide, simbolo del paganesimo ancora attivo nella regione, convinse l’imperatore a ridurre il tributo richiesto alla città (che non era in grado di pagarlo), impedì l’esecuzione di tre generali di Costantino: i tre ufficiali godevano di molto credito presso la corte imperiale per aver impedito lo scoppio di una rivolta a Mira, furono per questo motivo vittime di un complotto che causò la loro condanna a morte; Nicola, apparso in sogno all’imperatore, svelò l’intrigo ed impedì l’esecuzione. Si accetta comunemente come anno della morte il 334. Le spoglie di San Nicola furono custodite sino al 1087 a Mira. Quando questa cadde sotto il dominio musulmano, la città di Bari allestì una spedizione per trafugare le reliquie del Santo, oggi custodite nell’omonima basilica del capoluogo pugliese, di cui Nicola è patrono. Inoltre, Nicola è patrono della Russia e della Grecia, ed è protettore dei bambini, degli uomini di mare e dei viaggiatori. Viene festeggiato il 6 dicembre. Il culto di San Nicola è molto diffuso sia in area cattolica (grazie alle numerose agiografie scritte nel corso del Medioevo) che in area ortodossa (dove effettivamente il Santo operò e visse). San Nicola nella tradizionale iconografia con le tre palle d’oro nella mano destra, assieme al pastorale da vescovo. Lancing College, 24 luglio 1948. di Maddalena Andreoli Andreoni Il Lancing College fu fondato nel 1848 dal reverendo Nathaniel Woodard. Il suo scopo era di creare un luogo, nella campagna della sua curia di Shoreham nel Sussex, dove fosse permesso ai figli dei contadini, dei marinai e della classe media, che non potevano permettersi le rette di una public school (una scuola privata, nel sistema scolastico inglese), di studiare ed istruirsi. Senza servirsi in alcun modo di fondi pubblici, Woodard, vero filantropo nel senso vittoriano del termine, riuscì a raccogliere finanziamenti da ricchi benefattori, cominciando la costruzione di undici scuole, tra cui appunto il Lancing. La scuola si trasferì nella parrocchia di Lancing soltanto nel 1854, dove crebbe come piccola comunità accademica fino agli anni '70 del XIX secolo, quando fu riconosciuta in ambito nazionale. Nel 1868 fu fondata la Cappella nella quale, ottant'anni dopo, si terrà la première della cantata: i lavori per quest'ultima continuarono fino al 1911. Le opere di continuo ampliamento (dai laboratori di scienze ai campi sportivi) da allora continuarono fino ad arrivare ai giorni nostri. L'unico momento di pausa fu durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la scuola fu evacuata ed occupata da un centro di addestramento navale. Nell'inverno del 1947, la direzione del Lancing College del Sussex contattò Benjamin Britten, commissionandogli una cantata per celebrare il centenario della scuola, in programma l'anno successivo. Fu scelto proprio Britten probabilmente per il suo rapporto con il tenore Peter Pears, che alla prima della cantata avrebbe impersonato San Nicola e che era stato studente del College. Pears era legato a Britten ormai dal 1936 e il Saint Nicolas è solo una delle tante opere del compositore britannico in cui è possibile individuare una parte di tenore solista, composta specificatamente per questo interprete (ne sono un esempio la Serenade for Tenor, Horn and Strings op. 31, e le due opere più famose di Britten, l'Albert Herring op. 36 e il Peter Grimes op. 33. Come argomento della cantata, Britten propose una serie di quadri sulla vita del Santo, patrono della scuola. Come librettista fu chiamato Eric Crozier, che aveva già collaborato con Britten per l'opera Albert Herring op. 36 (1947), per The young person's guide to the Orchestra op. 34 (1946) e nel 1945 aveva diretto la première del Peter Grimes op. 33. Britten compose la cantata in meno di tre settimane. Il progetto era quello di comporre un'opera per coro e orchestra di dilettanti: Britten fu sempre interessato, per tutto l'arco della sua vita, alla musica per bambini e ragazzi, di cui è un esempio emblematico The young person's guide to the Orchestra op.34. Soltanto il tenore solista, il primo percussionista e i primi musicisti di ciascuna sezione degli archi dovevano essere professionisti, mentre il resto dell'organico (coro a quattro voci miste, due pianoforti, organo, archi, percussioni e timpani) sarebbe stato fornito dallo stesso Lancing e dai College circostanti. Effettivamente l'organico della cantata fu condizionato fortemente dall'occasione per cui fu scritta: in particolare, nel numero VIII, His Piety and Marvellous works, i semi‐cori erano stati scritti appositamente per le quattro scuole presenti alla première (Lancing, Ardingly, St. Michaels, Hursterpoint), e le voci in galleria sono state inserite, oltre che per ragioni musicali, per l'architettura della cappella del Lancing College che permette tale suddivisione delle parti nello spazio architettonico. La prima esecuzione si svolse il giorno di apertura dell'Aldeburgh Festival del giugno 1948 presso la Parish Church: era l’anno d’esordio del festival, ideato personalmente dallo stesso Britten, che negli anni seguenti avrebbe ospitato le premières di molte sue composizioni. La première ufficiale della cantata ebbe luogo il mese successivo nella cappella del Lancing College. Britten diresse in entrambe le occasioni. Peter Pears (a sinistra) e Benjamin Britten. 1. Introduction 1. Introduzione Chorus Our eyes are blinded by the holiness you bear. The bishop's robe, the mitre and the cross of gold Obscure the simple man within the Saint. Strip off your glory, Nicolas, and speak! Nicolas Across the tremendous bridge of sixteen hundred years I come to stand in worship with you, as I stood Among my faithful congregation long ago. All who knelt beside me then are gone. Their name is dust, their tombs are grass and clay, Yet still their shining seed of Faith survives in you! It weathers time, it springs again in you! With you it stands like forest oak Or withers with the grasses underfoot. Preserve the living Faith for which your fathers fought! For Faith was won by centuries of sacrifice And many martyrs died that you might worship God. Chorus Help us, Lord! to find the hidden road that leads from love to greater Love, from faith To greater Faith. Strenghten us, O Lord! Screw up our strenght to serve Thee with simplicity. Coro I nostri occhi sono accecati dalla santità che sostieni La veste da vescovo, la mitra e la croce d'oro Oscurano il semplice uomo all'interno del Santo. Spogliati della tua gloria, Nicola, e parla! Nicola Attraverso il ponte tremendo di milleseicento anni Vengo con voi a pregare, come feci Molto tempo fa in mezzo alla mia fedele congregazione. Non c'è più chi mi si inginocchiava accanto. I loro nomi sono polvere, le loro tombe sono erba e creta,
Ma il loro seme luminoso di fede sopravvive ancora in voi! Resiste al tempo, fiorisce di nuovo in voi! Con voi s'innalza come una quercia nella foresta O appassisce assieme all'erba sotto i piedi. Preservate la Fede per cui i vostri padri si sono battuti! Poiché la Fede fu vinta con secoli di sacrificio E molti martiri sono morti per permettervi di pregare Dio.
Coro Aiutaci, Signore, a trovare il sentiero nascosto Che conduce da amore a un Amore più grande, dalla fede A una Fede più grande. Rafforzaci, o Signore! Distruggi la nostra forza per servirTi con semplicità. 2. The Birth of Nicolas 2. La nascita di Nicola Chorus Nicolas was born in answer to prayer, and leaping from his mother's womb he cried... The Boy Nicolas God be glorified! Chorus Swaddling‐bands and crib awaited him there But Nicolas clapped both his hands and cried... The Boy Nicolas God be glorified! Chorus Innocent and joyful, naked and fair, he came in pride on earth to abide. The Boy Nicolas God be glorified! Chorus Water rippled Welcome! in the bath‐tub by his side. He dived in open‐eyed: he swam: he cried... Coro Nicola nacque in risposta a molte preghiere, E balzando dal grembo della madre, gridò... Nicola bambino Gloria a Dio! Coro Fasce e una culla lo attendevano lì, Ma Nicola batté le mani e gridò... Nicola bambino Gloria a Dio! Coro Innocente e gioioso, nudo e bello, Venne con fierezza a dimorare in terra. Nicola bambino Gloria a Dio! Coro L'acqua gorgogliò “Benvenuto!” nella vasca vicino a lui. Egli si tuffò ad occhi aperti: nuotò: gridò... The Boy Nicolas God be glorified! Chorus When he went to Church at Christmastide He climbed up to the font to be baptised. The Boy Nicolas God be glorified! Chorus Pilgrims came to kneel and pray by his side. He grew in grace, his name was sanctified. The Boy Nicolas God be glorified! Chorus Nicolas grew in innocence and pride: His glory spread a rainbow round the countryside Nicolas will be a Saint! the neighbours cried. The young man Nicolas God be glorified! Nicola bambino Gloria a Dio! Coro Quando andò in chiesa per Natale, Si arrampicò sul fonte per essere battezzato. Nicola bambino Gloria a Dio! Coro Venivano pellegrini per inginocchiarsi e pregare con lui. Egli cresceva in grazia, il suo nome fu santificato. Nicola bambino Gloria a Dio! Coro Nicola crebbe innocente e fiero: La sua gloria si diffuse come arcobaleno nelle campagne. “Nicola sarà santo!”, gridavano i vicini. Il giovane Nicola Gloria a Dio! 3. Nicolas devotes himself to God 3. Nicola si consacra a Dio Nicolas My parents died. All too soon I left the tranquil beauty of their home And knew the wider world of man. Poor man! I found him solitary, racked By doubt: born, bred, doomed to die In everlasting fear of everlasting death: the foolish toy of time, the darling of decay ‐ Hopeless, faithless, defying God. Heartsick, in hope to mask The twisted face of poverty I sold my lands to feed the poor. I gave my goods to charity But Love demanded more. Heartsick, I cast away All things that could distract my mind From full devotion to His will. I thrust my happiness behind But Love desired more still. Heartsick, I called on God Tu purge my angry soul, to be My only Master, friend and guide. I begged for sweet humility And Love was satisfied. Nicola I miei genitori sono morti. Fin troppo presto Ho lasciato la quieta bellezza della loro dimora Per conoscere il mondo più vasto dell'uomo. Povero uomo! L'ho trovato solitario, tormentato Dal dubbio: nato, nutrito, destinato a morire Nell'eterna paura di un'eterna morte: stolto giocattolo Del tempo, beniamino del decadimento ‐ A sfidare Dio, l'ho trovato, senza fede e senza speranza. Affranto, nella speranza di nascondere Il volto contorto della miseria Ho venduto le mie terre per nutrire i poveri. Ho dato i miei beni in carità, Ma l'Amore chiedeva di più. Affranto, ho gettato via Tutte le cose che potevano distrarre la mia mente Da una devozione totale alla Sua volontà. Ho voltato le spalle alla mia felicità, Ma ancora l'Amore voleva di più. Affranto, ho implorato Dio Di purificare la mia anima rabbiosa, di essere Il mio solo Signore, amico e guida. Ho implorato una dolce umiltà, E l'Amore fu soddisfatto. 4. He Journeys to Palestine 4. Il viaggio verso la Palestina Chorus Nicolas sailed for Palestine Across the sunlit seas. The South West Wind blew soft and fair, Seagulls hovered through the air, And spices scented the breeze. Everyone felt that land was near: All dangers were now past: Except for one who knelt in prayer, Fingers clasped and head quite bare, Alone by the mizzen‐mast. The sailors jeered at Nicolas, Who paid them no regard, Until he hour of sunset came When up he stood and stopped their game Of staking coins on cards. Nicolas spoke and prophesied A tempest far ahead. The sailors scorned his words of fear, Since sky and stars shone bright and clear So ‘Nonsense!’ they all said. Darkness was soon on top of them, But still the South West Wind blew. The Captain went below to sleep And left the helmsman there to keep His course with one of the crew. Nicolas swore he'd punish them For mocking at the Lord. The wind arose, the thunder roared, Lightning split the waves that poured In wild cascades on board. Waterspouts rose in majesty Until the ship was tossed Abaft, aback, astern, abeam, Lit by lightning's livid gleam And all aboard cried ‘Lost!’ The Storm Lightning hisses through the night Blinding sight with living light! Winds and tempests howl their cry Of battle through the raging sky! Waves repeat their angry roar, Fall and spring again once more! Thunder rends the sky asunder With its savage shouts of wonder! Coro Nicola salpò per la Palestina Attraverso il mare illuminato dal sole. Il vento di Sud Ovest soffiava leggero in poppa, Gabbiani si libravano nell'aria, E aromi profumavano la brezza. Tutti sentivano che la terra era vicina: I pericoli erano passati: Tutti a parte uno inginocchiato in preghiera, Le dita intrecciate e il capo scoperto, Da solo presso l'albero di mezzana. I marinai schernivano Nicola, Che li ignorava, Finché arrivò l'ora del tramonto, Quando egli si alzò e interruppe il loro gioco D'azzardo con le carte. Nicola parlò, e previde Una tempesta davanti a loro. I marinai sprezzarono quelle parole di timore, Poiché il cielo e le stelle splendevano chiari e luminosi, Perciò dissero tutti: “Assurdità!”. L'oscurità giunse presto sopra di loro, Ma il vento di Sud Ovest soffiava ancora. Il Capitano scese a dormire, E lasciò il timoniere ed un uomo dell'equipaggio A tenere la rotta. Nicola giurò che li avrebbe puniti Per essersi presi gioco del Signore. Il vento crebbe, il tuono ruggì, Lampi spezzavano le onde che si riversavano A bordo in cascate selvagge. Spruzzi d'acqua s'innalzarono maestosi, Finché la nave non fu gettata Avanti e indietro, da poppa, di traverso, Illuminata dal livido bagliore del lampo E tutti a bordo gridavano “Siamo perduti!”. La Tempesta Il lampo sibila attraverso la notte, Accecando la vista con una vivida luce! Venti e tempeste ululano le loro grida Di battaglia attraverso il cielo furente! Le onde ripetono il loro ruggito rabbioso, Cadono e si sollevano ancora e ancora! Il tuono lacera il cielo Con le sue urla prodigiose e selvagge! Lightning, Thunder, Tempest, Ocean Praise their God with voice and motion! Men (shouting above the storm) Spare us! Save us! Saviour! Man the pumps! Lifeboats! Lower away! Axes! Shorten sail! Reef her! Heave her to! Let her run before the wind! Pray to God! Kneel and pray! Pray! Chorus Nicolas waited patiently Till they were on their knees: Then down he knelt in thankfulness Begging God their ship to bless And make the storm to cease. Nicolas O God! we are all weak, sinful, foolish men. We pray from fear and from necessity ‐ At death, in sickness or private loss. Without the prick of fear our conscience sleeps, Forgetful of Thy Grace. Help us, O God! to see more clearly. Tame our stubborn hearts, Teach us to ask for less And offer more in gratitude to Thee. Pity our simplicity, For we are truly pitiable in Thy sight. Men Amen Nicolas The winds and waves lay down to rest, The sky was clear and calm. The ship sailed onward without harm And all creation sang a psalm Of loving thankfulness. Beneath the stars the sailors slept Exhausted by their fear, while I Knelt down for love of God on high And saw his angels in the sky Smile down ate me – and wept. Lampo, Tuono, Tempesta, Oceano Lodano il loro Dio con voce e gesti! Uomini (gridando sopra alla tempesta) Risparmiaci! Salvaci! Salvatore! Alle pompe! Alle scialuppe! Ammainare le vele! Asce! Accorciare le vele! Terzarolo! Tiratela! Fatela andare seguendo il vento! Pregate Dio! In ginocchio e pregate! Pregate! Coro Nicola aspettò pazientemente Che tutti fossero in ginocchio: Quindi si inginocchiò a sua volta in segno di gratitudine Pregando Dio di proteggere la nave E far cessare la tempesta. Nicola O Dio! siamo tutti peccatori, uomini deboli e folli. Preghiamo solo per timore e per necessità: In punto di morte, in malattia o per disgrazie private. Senza il pungolo della paura la nostra coscienza è assopita
E dimentica della Tua Grazia. Aiutaci, o Signore!, a vedere più chiaramente. Ammansisci i nostri cuori caparbi, Insegnaci a chiedere di meno Ed offrire di più per gratitudine a Te. Compatisci la nostra semplicità, Perché noi meritiamo davvero pietà ai Tuoi occhi. Uomini Amen Nicola I venti e le onde si acquietarono, Il cielo era chiaro e sereno. La nave proseguì senza danni E tutto il creato innalzò un salmo Di amorevole gratitudine. Sotto le stelle i marinai si addormentarono Esausti dalla paure, mentre io Ero inginocchiato per amore del Dio nei cieli, E vidi i Suoi angeli in cielo Che mi sorridevano, e piansi. 5. Nicolas comes to Myra and is chosen Bishop 5. Nicola giunge a Mira e viene eletto vescovo Chorus Come, stranger sent from God! Come, man of God! Stand foremost in our Church, and serve the diocese As Bishop Nicolas, our shield, our strength our peace! Nicolas I, Nicolas, Bishop of Myra and its diocese, Shall with the unfailing grace of God Coro Vieni, straniero mandato da Dio! Vieni, uomo di Dio! Guida la nostra Chiesa, e servi la diocesi Come vescovo Nicola, nostro scudo, forza, pace! Nicola Io, Nicola, vescovo di Mira e della sua diocesi, Difenderò con l'infallibile grazia di Dio Defend His faithful servants, comfort The widow and fatherless, and fulfill His will for this most blessed Church. All Amen! Choirs Place the mitre on your head To show your mastery of men! Take the golden robe that covers you With Christ's authority! Wear the fine dalmatic woven With the cross of faith! Bear the crozier as a staff And comfort to your flock! Set the ring upon your hand in sacramental sign Of wedlock with thy God! Serve the Faith and spurn his enemies! I Suoi servitori fedeli, conforterò Le vedove e gli orfani, e adempirò Alla sua volontà per questa Chiesa benedetta. Tutti Amen! Coro Poni la mitra sul tuo capo A mostrare la tua supremazia sugli uomini! Prendi la veste d'oro che ti copre Con l'autorità di Cristo! Indossa la raffinata dalmatica Con la croce della fede! Porta il pastorale come un bastone E conforta il tuo gregge! Infila l'anello alla tua mano come sacro segno Del vincolo con il tuo Dio! Servi la fede, sprezza i suoi nemici! A hymn for choirs and congregation Inno anglicano (Old Hundredth) All people that on earth do dwell, Sing to the Lord with cheerful voice! Him serve with fear, His praise forth tell, Come ye before Him and rejoice. O enter then His gates with praise, Approach with joy His courts unto; Praise, laud, and bless His name always, For it is seemly so to do. For why? The Lord our God is good: His mercy is for ever sure; His truth at all times firmly stood, And shall from age to age endure. Amen! Tutti coloro che dimorano sulla terra cantino con voce gioiosa al Signore! Lo servino con timore, pronuncino Sue lodi. Vengano al Suo cospetto, e si rallegrino. Oh, entrate dunque fra lodi attraverso le Sue porte, Avvicinatevi alla Sua corte con gioia; Sempre lodate, onorate e benedite il Suo nome, Poiché è giusto farlo. Perché? Dio nostro Signore è buono: La Sua misericordia è certa per sempre; Sempre la Sua verità fu salda, E durerà per sempre. Amen! 6. Nicolas from Prison 6. Nicola in carcere Nicolas Persecution sprang upon our Church And stilled its voice. Eight barren years It stifled under Roman rule: And I lay bound, condemned to celebrate My lonely sacrament with prison bread While wolves ran loose among my flock. O man!, the world is set for you as for a king! Paradise is yours in loveliness. The stars shine down for you, for you the angels sing, Yet you prefer your wilderness. You hug the rack of self, embrace the lash of sin, Pour your treasures out to pay distress. You build your temples fair without and foul within: You cultivate your wilderness. Nicola La persecuzione di scatenò sulla nostra Chiesa E zittì la sua voce. Per otto duri anni È soffocata sotto le leggi romane: E ora io giaccio legato, condannato a celebrare Il mio solitario sacramento con pane di prigione Mentre lupi corrono liberi nel mio gregge. O uomo!, il mondo è fatto per te come per un re! Il Paradiso è tuo nella sua bellezza. Le stelle brillano per te, per te gli angeli cantano, Ma tu preferisci la tua barbarie. Torturi te stesso, abbracci la frusta del peccato, Getti i tuoi tesori per riceverne angoscia. Costruisci i tuoi templi nell'errore e senza bellezza: Tu coltivi la tua barbarie. Yet Christ is yours. Yours! For you he lived and died. God in mercy gave his Son to bless You all, to bring you life – and Him you crucified To desecrate your wilderness. Turn, turn, turn away from sin! Ah! Bow Down your hard and stubborn heart! Confess Yourselves to Him in penitence, and humbly vow Your lives to Him, to Holiness. Ma Cristo è tuo. Tuo! Egli è vissuto ed è morto per te. Dio con misericordia ha dato il Suo Figlio per benedirvi Tutti, per donarvi vita... e voi l'avete crocifisso Per consacrare la vostra barbarie. Via, via, allontanatevi dal peccato! Ah! Piegate Il vostro cuore duro e ostinato! Confessatevi A lui in penitenza, e fate voto con umiltà Delle vostre vite a Lui, alla Santità. 7. Nicolas and the Pickled Boys 7. Nicola e i fanciulli in salamoia Travellers Famine tracks us down the lanes, Hunger holds our horses' reins, Winter heaps the roads with snow O we have far to go! Starving beggars howl their cry Snarl to see us spurring by. Times are bad and travel slow O we have far to go! Mothers Wo mourn our boys, our missing sons! We sorrow for three little ones! Timothy, Mark and John Are gone! Are gone! Are gone! Travellers Landlord, take this piece of gold! Bring us food before the cold Makes our pangs of hunger grow! O we have far to go! Mothers Day by day we seek to find Some trace of them – but oh! Unkind! Timothy, Mark and John Are gone! Are gone! Are gone! Travellers Let us share this dish of meat. Come, my friends, sit down and eat, Join us, Bishop, for we know That you have far to go! Mothers Mary meek and Mother mild Who lost thy Jesus as a child, Our Timothy, Mark and John Are gone! Are gone! Are gone! Travellers Come, your Grace, don't eat so slow! Take some meat... Viaggiatori La carestia ci perseguita per le vie, La fame tiene le redini dei nostri cavalli, L'inverno riempie le strade di neve Oh, dobbiamo andare lontano! I mendicanti affamati ululano e Ringhiano al vederci passare. I tempi sono duri, i viaggi lenti, Oh, dobbiamo andare lontano! Madri Piangiamo i nostri fanciulli, i nostri figli smarriti! Ci addoloriamo per tre piccolini! Timothy, Mark e John Sono perduti! Perduti! Perduti! Viaggiatori Padrone, tieni questa moneta d'oro! Portaci cibo prima che il freddo Faccia crescere i morsi della fame! Oh, dobbiamo andare lontano! Madri Giorno dopo giorno continuiamo a cercare Qualche loro traccia... ma, oh povere noi! Timothy, Mark e John Sono perduti! Perduti! Perduti! Viaggiatori Condividiamo questo piatto di carne. Venite, amici miei, sedetevi e mangiate, Unitevi a noi, Vescovo, poiché noi sappiamo Che dovete andare lontano! Madri Mite Maria, docile madre, Che perdesti il tuo Gesù quando era bambino, I nostri Timothy, Mark e John Sono perduti! Sono perduti! Sono perduti! Viaggiatori Venite, Vostra Grazia, non mangiate così lentamente! Prendete un po' di carne... Nicolas O do not taste! O do not feed On sin! But haste To save three souls in need! The mother's cry Is sad and weak. Within these walls they lie Whom mothers sadly seek. Timothy, Mark and John, Put your fleshy garments on! Come from dark oblivion! … Travellers See! Three boys spring back to life, Who, slaughtered by the butcher's knife, Lay salted down! ‐ and entering, Hand‐in‐hand they stand and sing ALLELUIA! To their King! Three small boys (Entering) Alleluia! Alleluia! Alleluia! All Alleluia! Nicola Oh, non assaggiate! Oh, non nutritevi del peccato! Ma affrettatevi a salvare Tre anime bisognose! Il pianto delle madri È triste e debole. Giacciono tra queste mura Coloro che le madri cercano con tanto affanno. Timothy, Mark e John, Indossate le vostre vesti di carne! Venite dall'oscuro oblio! Viaggiatori Guardate! Ritornano in vita tre fanciulli Che, massacrati dal coltello del macellaio, Giacevano in salamoia! Ed entrando, Mano nella mano se ne stanno lì e cantano ALLELUIA! Al loro Re! Tre fanciulli (entrando) Alleluia! Alleluia! Alleluia Tutti Alleluia! 8. His Piety and Marvellous Works 8. Pietà e Miracoli Chorus For forty years our Nicolas Our Prince of men, our shepherd and Our gentle guide, walked by our side. We turned to him at birth and death, In time of famine and distress, In all our grief, to bring relief. He led us from the valleys to The pleasant hills of grace. He fought To fold us in from mortal sin. O! He was prodigal of love! A spendthrift in devotion to Us all – and blessed as he caressed. We keep his memory alive In legends that our children and Their children's children treasure still. Semi‐Choruses* A captive at the heathen court wept sorely all alone. ‘O Nicolas is here, my son! And he will bring you home!’ Coro Per quarant'anni Nicola, Il nostro Principe, il nostro pastore, E la nostra gentile guida, ha camminato al nostro fianco. Ci siamo rivolti a lui in nascita e in morte, In tempo di carestia e angoscia, In tutto il nostro cordoglio, affinché ci portasse sollievo. Ci ha condotti fuori dalle vallate, Verso le gradite colline della Grazia. Ha combattuto per allontanarci dal peccato mortale. Oh, egli era generoso d'amore! Si prodigò in dedizione per tutti noi, E benediva mentre accarezzava. Teniamo viva la sua memoria, Nelle leggende che i nostri figli, E i figli dei loro figli custodiranno ancora. Semi‐Cori* [Lancing]
[Lancing]
Un prigioniero nel tribunale pagano Piangeva disperatamente, tutto solo. ‘Nicola è qui, figlio mio! Ti porterà a casa!’ [St. Michaels]
Three daughters of a nobleman were doomed to shameful sin, Till our good Bishop ransomed them By throwing purses in. [Ardingly]
‘Fill, fill my sack with corn!’, he said: ‘We die from lack of food!’ And from that single sack he fed A hungry multitude. [Hurstpierpoint]
The gates were barred, the black flag flew, Three men knelt by the block. But Nicolas burst in like flame And stayed the axe's shock. [Ardingly]
‘O Help us, good Nicolas! Our ship is full of foam!’ He walked across the waves to them And led them safely home. [Lancing]
He sat among the Bishops who Were summoned to Nicaea: Then rising with the wrath of God Boxed Arius's ear! [Hurstpierpoint]
He threatened Constantine the Great With bell and book and ban: Till Constantine confessed his sins Like any common man. Chorus Let the legend the we tell Praise him, with our prayers as well. [St. Michaels]
Tre figlie di un nobile Erano condannate ad un vergognoso peccato, Finché il nostro buon vescovo le riscattò, Spendendo molto denaro. [Ardingly]
‘Riempi, riempi di grano il mio sacco!’, disse: ‘Moriremo per mancanza di cibo!’ E con quel singolo sacco di grano Nutrì un'affamata moltitudine. [Hurstpierpoint]
I cancelli erano sbarrati, la bandiera nera sventolava, C'erano tre uomini inginocchiati di fronte al ceppo. Ma Nicola irruppe come una fiamma, E arrestò il colpo dell'ascia. [Ardingly]
‘Aiutaci, buon Nicola! La nostra barca trabocca di spuma!’ Egli avanzò tra le onde verso di loro E li condusse a casa sani e salvi. [Lancing]
Sedette tra i Vescovi che furono Convocati a Nicea: Sollevandosi con l'ira di Dio Schiaffeggiò l'orecchio di Ario! [Hurstpierpoint]
Minacciò Costantino il Grande Con campana, libro e scomunica: Finché Costantino confessò i suoi peccati Come un qualsiasi altro uomo. Coro Lo lodino le leggende che narriamo, Assieme alle nostre preghiere. * From this point until the unaccompanied chorus just before the end of * I semicori in cui era stato diviso il coro nel 1948 appartenevano a this movement, the chorus is divided into seven semi‐choruses: the scuole diverse, come segnato di fianco alla traduzione. voices as marked. 9. The Death of Nicolas 9. La morte di Nicola Nicolas DEATH, I hear thy summons and I come In haste, for my short life is done; And oh!, my soul is faint with love For Him who waits for me above. LORD, I come to life, to final birth. I leave the misery of earth For Light, by Thy eternal grace, Where I shall greet Thee face to face. CHRIST, receive my soul with tenderness, For in my last of life I bless Thy name, who lived and died for me, And dying, yield my soul to Thee. Nicola MORTE, sento che mi chiami, e vengo In fretta, poiché la mia breve vita è finita; E oh!, la mia anima viene meno per il suo amore Per Colui che mi attende lassù. SIGNORE, ritorno alla vita, alla nascita finale. Lascio la miseria della terra Per la Luce della Tua grazia eterna, Dove Ti saluterò faccia a faccia. CRISTO, accogli la mia anima con tenerezza, Affinché alla fine della mia vita io benedica Il Tuo nome, Tu che sei vissuto e morto per me, E morendo, riscattasti la mia anima. Chorus Lord, now lettest thou Thy servant depart in peace, According to Thy word. For mine eyes have seen Thy salvation Which Thou hast prepared before the face of all people To be a light to lighten the Gentiles and to be the glory Of Thy people Israel. Glory be to the Father, and to the Son, And to the Holy Ghost! As it was in the beginning, is now, and ever shall be: World without end. Amen. A Hymn for Choirs and Congregation God moves in a mysterious way His wonders to perform; He plants His footsteps in the sea, And rides upon the storm. Deep in unfathomable mines Of never‐failing skill He treasures up His bright designs And works His sovereign will. Ye fearful saints, fresh courage take, The clouds ye so much dread Are big with mercy, and shall break In blessings on your head. Traduzione a cura di Maddalena Andreoli Andreoni Coro Signore, ora lascia che il Tuo servo vada in pace, Secondo la Tua parola. [Luca 2,30‐31]
“Perché i miei occhi han visto la tua salvezza, Preparata da Te di fronte a tutti i popoli”, Affinché fosse una luce che rischiarasse i Pagani, e Affinché fosse la gloria del Tuo popolo d'Israele. Sia gloria al Padre, e al Figlio, E allo Spirito Santo. Come era al principio, così è ora, e sempre sarà: Nei secoli dei secoli. Amen. Inno anglicano (di William Cowper) Dio agisce in modo misterioso, Per compiere le Sue meraviglie; Imprime le Sue orme nel mare, E cavalca nella tempesta. Nel profondo di miniere insondabili Di abilità indefettibile, Nasconde i Suoi luminosi disegni E lì il Suo volere sovrano opera. Voi santi timorosi, fatevi coraggio, Le nuvole che tanto temete Ora sono gonfie di pietà, e si apriranno In benedizioni sul vostro capo. 1. Introduction (Introduzione) di Stefania Ginevra Montonati L'introduzione della cantata è caratterizzata da un dialogo tra il coro e San Nicola: la linea melodica del coro (che si rivolge a San Nicola) esprime l'umanità del peccato, l'orchestra procede con lentezza, seguendo l'agogica che indica "andante poco mosso"; un violino solista spicca sul resto dell'organico svolgendo una melodia inquieta, con salti di ottava, il pianoforte ripete sempre la nota grave: l'insieme dell'organico vuole ricreare una sensazione di pesantezza. 2. The Birth of Nicolas (La nascita di Nicola) di Maddalena Andreoli Andreoni Il secondo numero della cantata è incentrato sulla nascita e sulla giovinezza di Nicola. Il testo, che racconta gli episodi salienti di una santità precoce e subito manifesta, cresce in intensità drammatica sia nelle singole frasi sia nell'insieme grazie all'apporto della musica: l'intero numero è in crescendo, e dal piano iniziale l'intensità aumenta fino al fortissimo del tenore che impersona Nicola. Le singole frasi invece mostrano una struttura ascendente della melodia, che culmina nel canto di Nicola, sul mi acuto e ribattuto: “God be Glorified”, alla fine di ciascuna di esse. L'innocenza dell'infanzia viene espressa nella musica dalla presenza di sole sezioni femminili singole (soprani e contralti cantano insieme solo nell'ultimo periodo), che danno un timbro chiaro all'insieme, accompagnate da soli pianoforti ed archi. Il tempo ternario ed i ritmi brevi della linea vocale donano l'idea di concitazione e di gioia che accompagna l'evento lieto della nascita, concitazione che aumenta sempre di più fino a culminare negli interventi di Nicola. Questi ultimi sono snodi fondamentali tra una frase e l'altra e presentano uno stile completamente differente dal resto del numero: il coro e l'orchestra tacciono ed interviene l'organo come accompagnamento di un canto fermo su note lunghe. L'organo, in quanto strumento religioso per antonomasia, dona alla breve battuta un sentimento di religiosità raccolta, che viene però interrotta immediatamente (prima ancora che Nicola abbia finito di cantare) da una nuova frase di soprani e contralti alternati. L'ultima frase si segnala in quanto si discosta dalle altre per l'intervento di entrambe le sezioni del coro contemporaneamente, prima con ingressi a canone, poi in crescendo in una frase che procede in maniera accordale sulla ripetizione di “Nicolas will be a Saint” (Nicola sarà santo) che si conclude, nuovamente, con l'intervento di Nicola stesso. Solo che questa volta non è più bambino, ma adulto, cantato dal tenore solista: l'evoluzione del numero musicale si rivela quindi la sintesi della crescita di un bambino dalla nascita fino a che, adulto, sarà pronto a donarsi completamente a Dio. 3. Nicolas devotes himself to God (Nicola si consacra a Dio) di Stefano Zanzi Il testo di questo brano narra il tormento interiore della vocazione di Nicola: è l’unico personaggio che canta nel corso del numero, non vi sono interventi corali. Possiamo suddividere il brano in due parti. Nella prima, Nicola esprime ciò che ha visto dell’uomo in seguito alle sue esperienze: un essere empio, fragile, destinato a morire, senza speranza. Le aspre dissonanze musicali crescono sino al culmine di questa prima parte: la follia dell’uomo che sfida Dio, espressa con un fortissimo. Dopo un breve intermezzo strumentale segue la narrazione del tormento interiore di Nicola, che sente di avere difficoltà nell’adeguare il suo animo alla volontà divina. Sono distinte tre fasi, che corrispondono a tre frasi musicali simili. Dapprima, Nicola vende le sue terre, nella speranza di aiutare i poveri; ma ciò non è sufficiente. Il Santo, dunque, vende ogni cosa in suo possesso, si dà alla devozione ed alla mortificazione: ma Dio non è ancora appagato. Solo allora Nicola capisce l’essenza della fede cristiana: l’umiltà; finalmente l’Amore di Dio è soddisfatto. La continua inquietudine che pervade la musica si risolve nella serenità del finale (un pianissimo), che simboleggia la cessazione del tormento di Nicola. 4. He Journeys to Palestine (Il viaggio verso la Palestina) di Maddalena Andreoli Andreoni Questo numero è forse uno dei più complessi della cantata: la rappresentazione del viaggio verso la Palestina e della tempesta è impressionistica, e coinvolge l'intero coro, i due pianoforti, le percussioni e gli archi. Il numero può essere diviso in tre macrosezioni principali e ciascuna di esse ha le sue caratteristiche peculiari: la prima è la descrizione in medias res del viaggio, la seconda è la tempesta e la terza, infine, l'intervento e la preghiera di Nicola. In generale, nel brano si verifica un climax drammatico ascendente nella prima parte, fino allo scoppio della tempesta, poi la musica torna a placarsi lentamente quando canta il tenore solista. Nella prima parte, il canto è riservato alle sole sezioni maschili del coro, accompagnate da pianoforti e timpani. Tenori e bassi rappresentano i marinai, che raccontano il viaggio: si riscontra uno scarto netto tra le parole pronunciate dal coro (“All dangers were now past”) e la musica tesa, caratterizzata da un andamento spezzato della linea melodica e da colpi di timpano. L'inquietudine della musica si spiega poi con un crescendo (aiutato anche dall'intervento degli archi a supporto dei pianoforti) che sale di volume fino al “lost!” finale cantato dal coro maschile diviso in quattro voci, che introduce poi la seconda parte del numero. Nella seconda parte, l'atmosfera musicale cambia e si inseriscono anche le voci femminili che, cantando insieme, rappresentano la tempesta con i movimenti improvvisi del vento e il rumore delle onde. Durante gli interventi di soprani e contralti l'orchestra tace, ad eccezione degli archi che mantengono il vibrato. I momenti in cui sono le sezioni maschili a cantare sono invece concitate, con ritmi veloci e nervosi: la situazione cambia soltanto quando la ciurma decide di pregare Dio, introducendo con valori più lunghi e pacati l'ingresso di Nicola e quindi la terza ed ultima parte: il tempo diventa Più tranquillo e anche la tempesta (soprani e contralti) si placa. La terza ed ultima parte del numero esordisce con il canto solistico di Nicola, accompagnato dal solo rullo di timpani; si tratta di una preghiera a Dio, che termina con l'amen del coro. Il ritmo diventa ternario, calmo e piacevole, e la melodia del pianoforte procede a terzine accompagnando Nicola che, riprendendo il tema iniziale delle sezioni maschile nella prima parte, conclude il racconto del viaggio. 5. Nicolas comes to Myra and is chosen Bishop (Nicola giunge a Mira e viene eletto vescovo) di Stefano Zanzi Il testo di questo brano narra dell’arrivo di Nicola nella città di Mira (in Asia Minore), dove è eletto vescovo dalla popolazione della città. Possiamo suddividere il brano in tre parti. Dapprima, vi è una parte introduttiva nel corso della quale vi è la narrazione dell’episodio. Il coro, che rappresenta il popolo, invita il Santo ad entrare nella città e ad assumere le sue funzioni di vescovo (invito prontamente accettato da Nicola, musicalmente attraverso una frase che ricorda quasi una melodia gregoriana). Vi è quindi una serie di interventi del coro “in galleria” che invitano Nicola ad indossare i paramenti sacrali, intervallati da interventi del coro (che canta la parola “Amen!”). Musicalmente parlando, nelle frasi ricorre sempre la medesima quartina ascendente, sin dalle prime note dell’organo. Segue un brano con carattere di fugato. Il testo dice letteralmente “Serve the faith / and spurn His enemies” (Servi la fede, e disperdi i Suoi nemici). Il soggetto del fugato è la medesima quartina ascendente già presente nella prima parte del brano. L’utilizzo della tecnica contrappuntistica è evidente, ed indica la gioia del momento. Infine, vi è un inno anglicano (All people that on earth do dwell, tratto dal Salmo 100, noto come Old Hundreth), suddiviso in tre strofe (di cui la seconda presenta un’armonizzazione leggermente diversa rispetto alla versione tradizionale). La solennità e la maestosità (anche a livello di organico) dell’inno, ma anche il suo riferimento alla pratica ecclesiastica, sono significative del nuovo ruolo che Nicola ha oramai assunto nella sua nuova Comunità. 6. Nicolas from Prison (Nicola in carcere) di Maddalena Andreoli Andreoni Il sesto numero della cantata è dedicato al tenore solista, accompagnato dalla sola orchestra di archi e dai due pianoforti. Nicola canta dalla prigione, solo: la rabbia e l'amarezza del personaggio vengono espresse in musica grazie alle frasi brevi del tenore, dal forte e piano alternato e dalla concitazione degli archi e dei pianoforti, la cui linea melodica è veloce e frammentata e s'interrompe sempre alla fine di ogni strofa del tenore. L'orchestra, così come anche la melodia del tenore, sembra placarsi soltanto nelle ultime due strofe, ed in particolare nelle frasi in cui il tenore parla di Dio e di Cristo, implicitamente rimettendosi a loro e invogliando gli uomini a confessarsi per ritrovare la retta via. 7. Nicolas and the Pickled Boys (Nicola e I fanciulli in salamoia) di Stefano Zanzi Questo brano della cantata narra uno dei miracoli più noti della vita di San Nicola: tre bambini sono scomparsi e la loro carne è stata usata come vivanda per un banchetto a cui è stato invitato anche il vescovo; ma il Santo scopre l’inganno e miracolosamente riporta in vita i tre fanciulli. Possiamo suddividere il brano in due parti: dapprima, abbiamo la narrazione dell’evento; poi, la descrizione delle reazioni al miracolo. Sin dall’inizio, con la descrizione della città travolta dalla carestia, la musica ispira un senso profondo di inquietudine e pesantezza. Vi è una sorta di falsa gioia; gli inviti al vescovo affinché si fermi e mangi della carne (umana) non coprono le grida inquiete delle voci del coro, che rappresentano le madri dei bambini alla ricerca dei figli scomparsi. L’intervento di Nicola, che svela l’atroce inganno, è un vero canto di dolore; il Santo esprime la sua pietà, crescente (anche musicalmente) sino al compimento del miracolo, che marca l’inizio della seconda parte del brano. L’atmosfera cambia radicalmente; da un pianissimo iniziale, gravido di speranza, si giunge sino al grido liberatorio (Hallelujah!, in fortissimo) di gioia e felicità per il miracolo. Quando i tre bambini risuscitati cantano, glorificando Dio per il miracolo, vi è una base ritmica di terzine; sono immagine di Cristo, simbolo di innocenza. L’accompagnamento strumentale è costituito dal solo organo, strumento sacrale per eccellenza. Il brano si conclude con una breve coda strumentale. 8. His piety and marvellous works (Pietà e Miracoli) di Stefania Ginevra Montonati Possiamo suddividere questo numero in tre sezioni. La prima e la terza sono simili, l'orchestra trasmette un'idea di tranquillità e piacevolezza. Nella prima parte viene richiamata la struttura dell’anthem anglicano, l'accompagnamento è calmo e pacifico, ma all’inizio della seconda parte, si presenta un'increspatura sulla parola "Sin", in questo punto una dissonanza su un re diesis enfatizza il concetto di peccato espresso dalla poesia. Il testo fa riferimento alle imprese e ai miracoli compiuti da San Nicola, esaltandone la potenza e la carità. Il coro viene diviso in sottogruppi, esattamente sette semicori, uno per ognuna delle scuole del college, in questo modo gli studenti offrono un loro tributo alla figura del santo. 9. The Death of Nicolas (La morte di Nicola) di Stefania Ginevra Montonati L'ultima parte della cantata può essere divisa in due sezioni: a prima è relativa alla morte di San Nicola, il quale accompagnato dai concitati ribattuti degli archi ringrazia Dio e gli porge la sua anima. La linea melodica ricreata dall'orchestra trasporta l'ascoltatore in un'atmosfera colma di solennità e tensione. La seconda parte è relativa alla celebrazione della santificazione di San Nicola: Britten ripropone un antico inno della tradizione anglicana, God moves in a mysterious way di William Cowper (1731‐1800), di struttura omoritmica. L'organico vede come protagonisti il coro e l'organo. La cantata si conclude con un accordo imponente e risolutivo. Sitografia www.britten100.org/home Sito ufficiale del centenario britteniano. www.brittenpears.org/ Sito ufficiale delle Britten and Pears Foundation. www.lancingcollege.co.uk/ Sito ufficiale del Lancing College. www.youtube.com/artist/benjamin‐britten Canale Youtube dedicato alla musica di Benjamin Britten. Interessante per farsi un’idea dello stile del musicista inglese e per conoscere alcuni lavori non proprio così assiduamente presenti nei programmi concertistici e nel cataloghi discografici. www.youtube.com/watch?v=svlhktGEzyc Interessante documentario in lingua inglese di Tony Palmer sul Festival di Aldeburgh, si vede e si sente Benjamin Britten dirigere, provare e dare suggerimenti: una chicca. Discografia Benjamin Britten, St Nicolas (A Cantata), Christ’s Nativity, Tallis Chamber Choir, BBC Singers, New London Children’s Choir, English Chamber Orchestra, London Schools Symphony Orchestra, Philipp Langridge, Steuart Bedford, Naxos 8.557203, 1996. Benjamin Britten, Saint Nicolas ‐ Hymn to St. Cecilia, English Chamber Orchestra, Matthew Best , Anthony Rolfe Johnson, Corydon Singers, Helios CDH55378, 2009. Benjamin Britten, A Ceremony of Carols & Saint Nicolas, City of London Sinfonia, Boys from the Temple Church Choir, Choir of Trinity College of Cambridge, Holst Singers, Allan Clayton, Stephen Layton, Hyperion CDA67946, 2011. THIS WILL BE OUR REPLY TO VIOLENCE: TO MAKE MUSIC MORE INTENSELY, MORE BEAUTIFULLY, MORE DEVOTEDLY THAN EVER BEFORE. Leonard Bernstein
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Note di sala a cura di Matteo Mainardi