Dicembre
2003
Periodico bimestrale delle Associazioni di Povo
anno X - n. 4
ALL’INTERNO
Sped. a. p. - 45% - art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento - Diffusione gratuita
pattinaggio
12 Campo
solidale
22 Cena
e
comunità
28 Anziani
sul
Chegul
66 Opere
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LAVIS •
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0461 240666
tuttapovo
Bimestrale di informazione delle
associazioni del sobborgo di Povo
Via Salè 1, c/o Centro Civico
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Associazione di Promozione Sociale
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
e-mail: [email protected]
Iscriz. Tribunale di Trento n. 817 del 19.04.1994
In copertina
La “Val de l’Orco”
nei pressi di Ponte Alto
Foto di Giorgio Betti
Anno X - N. 4 - Dicembre 2003
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 Povo (TN)
E-mail: [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Redazione: Mariano Andreatta, Francesco Saverio
Dalba, Chiara Giacomoni, Paolo Giacomoni, Alessandro Gretter, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti,
Stefano Ricci, Elisabetta Tomasi, Matteo Visintainer.
Hanno collaborato a questo numero:
Matilde Padroni, Aldo Giongo, Roberto Bortolotti,
Guido Leonelli, Nonna Renata, Lorenzo Bertotti,
Paolo Giovannini, Giuliano Sosi, Arturo Condini, Roberto Zanini, Diego Caviola, Elio Pontalti, Franco
Zanuso, Giordano Segatta, Franco Giacomoni, Ass.
Il Punto Giovani, Casa di Riposo M. Grazioli, Casa
di riposo Gabbiolo, Circoscrizione di Povo.
Stampa: Publistampa s.n.c.
Pergine Valsugana
Sommario
pag. 4: AIF: Progetto Chernobyl 2003
pag. 6: ARCI-PAHO: Fontana dei Gai
pag. 8: Povo, Villazzano e Znojmo nella nuova Europa
pag. 9: ARCI-PAHO: Se a Povo a Natale un presepe
pag. 12: Pattinaggio al Parco Cimirlo
pag. 13: Natale di canti e canti di Natale
pag. 14: Rassegna Isidoro Trentin
pag. 15: SAT: Fai un regalo alla Befana
pag. 16: Fine d’anno in Marzola
pag. 18: G.S.MARZOLA: Volley e sci
pag. 20: Gruppo IMBE centauri
pag. 21: Team Rossocorse
pag. 22: Cena solidale
pag. 23: Regalo ricco di solidarietà
pag. 24: GSA: Programmi attività
pag. 25: ANA: Lavori al Moronar
pag. 26: Progetto Giovani: Znojmo e Celva
pag. 27: Nati gli Arcieri del Moronar
pag. 28: C.Riposo Grazioli: Anziani e Comunità
pag. 31: Casa Riposo Gabbiolo
pag. 32: Comunità monastica di don Gianni
pag. 34: Povo e la sua storia
pag. 39: Artisti di casa nostra: Bianca Bassi
pag. 42: Artisti di casa nostra: Marcello Trotter
pag. 44: L’angolo della poesia dialettale
pag. 46: Racconto: Intersezioni
pag. 52: L’angolo della poesia compie cinque anni
pag. 54: Le ricette di Matilde: dolci per Natale
pag. 56: Il disco: I Nomadi, The Platinum Colletion
pag. 57: Il libro: Caro Alcide
pag. 58: Condizione tutela operai (prima parte)
pag. 61: Consulenza e mediazione
pag. 62: Spazio Circoscrizione
pag. 68: Auguri a...
pag. 70: In ricordo di...
pag. 72: Lettere al giornale
pag. 73: Album dei ricordi: scolari e coro
Le associazioni del
Club Interassociativo Tuttapovo
augurano ai lettori
ed agli inserzionisti un
Felice Natale e Buon anno
ACLI, ANA, ARCI-PAHO, AVIS, Casa di
riposo M. Grazioli, Casa di riposo di Gabbiolo,
Centro turistico giovanile, Circolo pensionati
ed anziani, Circolo ricreativo M. Grazioli,
Comitato chiesa Oltrecastello, Comitato
gemellaggio Znojmo, Cooperativa Kaleidoscopio,
Coro Campel - Doss Sant’Agata, Famiglia
Cooperativa di Povo, Filodrammatica
Concordia ‘74, Gruppo sportivo alpini,
G.S. Marzola, SAT, U.S. Scania
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Associazione Accoglienza in famiglia
Progetto Chernobyl 2003
el numero di dicembre del 2002 ci eravamo
lasciati con un invito a trovarci per l’Assemblea generale del giorno 13 per scambiarci
gli auguri di Natale e per preparare il programma
per il 2003.
Ora che i bambini sono partiti è tempo di verifica di quanto in quella assemblea era stato proposto.
Due erano gli obiettivi che ci eravamo posti all’ordine del giorno:
- Convoglio umanitario con invio di pacchi alle
famiglie,all’ospedale infantile e all’orfanotrofio
di Recica
- Progetto di accoglienza Chernobyl 2003
N
Convoglio umanitario
La raccolta di vestiari medicinali e viveri, grazie all’impegno delle famiglie accoglienti, di amici
e sostenitori e con il contributo di alcuni negozianti, ha dato buoni risultati.
Circa 200 pacchi sono stati inviati in Bielorussia attraverso l’Associazione Help von Children,
destinatari 50 famiglie di bambini che avevano
soggiornato in Italia e 150 pacchi agli Istituti e
scuole di Recica.
Con questo viaggio siamo riusciti inoltre a sod-
POVO (TN) Via Sommarive, 10 - Tel. 0461 816073
4
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
disfare la richiesta fatta dall’ospedale di Gomel,di
una sedia da dentista completa di attrezzatura.
In questa occasione il nostro Presidente sig.
Marco Fogolari si è recato a Gomel e a Recica e ha
seguito personalmente la distribuzione dei pacchi.
Progetto accoglienza Chernobyl 2003
Il progetto Chernobyl 2003 ha visto un incremento di adesioni da parte delle famiglie accoglienti ed alcune richieste purtroppo giunte in ritardo non sono state accolte, a questo proposito
ricordiamo che le adesioni devono essere fatte entro gennaio, perché l’iter burocratico diventa ogni
anno sempre più lungo e pieno di problemi.
Anche quest’anno i periodi di accoglienza sono
stati tre ed ha visto la presenza sul territorio di 110
bambini e di 5 accompagnatori, così suddivisi:
- il mese di luglio n° 28 bambini accompagnati
dal sig. Khorov Serguei
- I mese di luglio e agosto n° 35 bambini accompagnati dalle sig.ne Khorov Axana e Filippova Alena
- Il mese di agosto n° 42 bambini accompagnati
dalle sig.ne Novik Alena e Raj Irina
Durante questi periodi diverse sono state le iniziative e i momenti di ritrovo per i nostri piccoli
Giorno di riposo: Martedi - Sabato e Domenica chiuso a Mezzogiorno
Associazione Accoglienza in famiglia
ospiti sia da parte dell’Associazione che di altre organizzazioni, Arci Phao, Alpini, Oratorio, Villaggio
SOS, la Commissione dello Sport della Circoscrizione, a tutti va il nostro grazie assieme a quello
dei bambini.
La Commissione allo Sport della Circoscrizione e Arci Paho hanno rinnovato l’invito a trascorrere una giornata di giochi al parco del Cimirlo offrendo a tutti i partecipanti il pranzo e la merenda.
Grazie all’ospitalità del Parroco ci siamo trovati anche quest’anno all’oratorio tutti i martedì e
venerdì dove i bambini sotto l’occhio vigile di
mamme volonterose e della Sig.ra Gabriella hanno partecipato ai giochi e lavoretti assieme ai
bambini del sobborgo, il venerdì poi il Beppino ha
preparato la cena per tutti, bambini ed accompagnatrici.
Anche quest’anno l’ASIS ha concesso a tutti i
bambini Bielorussi l’entrata gratuita alle piscine di
via Fogazzaro e Gardolo, va anche a loro il nostro
ringraziamento.
Con la festa che si è svolta il giorno 30 agosto,
grazie alla Cassa Rurale di Trento che ha messa a
disposizione gli spazi per la rappresentazione, si è
concluso il soggiorno dei bambini.
Durante la festa i bambini coordinati dalle loro
accompagnatrici e con il supporto musicale del
sig. Concini Giuseppe, hanno ballato e cantato
come dimostrazione di affetto e gratitudine verso i
loro “ genitori” italiani.
La festa si è conclusa sul piazzale delle scuole
dove gli Alpini di Povo hanno distribuito a tutti i
presenti la tradizionale pastasciutta, dolci e frutta.
Infine è arrivato il 3 settembre con la partenza
dei bambini, momento triste sia per le famiglie che
per i bambini, qualche lacrima e la promessa per
alcuni e la speranza per altri di rivedersi il prossimo anno.
Bilancio positivo per il progetto Chernobyl
2003 ma non dobbiamo fermarci qui, lo scopo
dell’Associazione è quello di coinvolgere sempre
più famiglie in modo da ospitare un sempre maggior numero di bambini.
Vista la buona riuscita e la grande adesione all’iniziativa del convoglio umanitario, e dopo la visita fatta nel mese di settembre a Recica da parte
del nostro segretario Carlo Filippi dove ha raccolto molte richieste di materiale da parte di Istituti
(scuole, orfanotrofi,ospedale infantile),è stato deciso di ripetere anche quest’anno l’iniziativa.
Pertanto tutti coloro che volessero collaborare
con noi per la buona riuscita dell’iniziativa prendano contatti con la nostra Associazione ai numeri sotto elencati.
Ed ora vi comunichiamo una buona notizia,
una ventina di bambini accompagnati da Elena
Filippova, ritorneranno per trascorrere il Natale
presso le famiglie che gli avevano ospitati durante
l’estate.
A questo punto Vi salutiamo con la speranza di
veder crescere sempre di più il numero delle famiglie accoglienti dando così la possibilità a molti
bambini di venire in Italia beneficiare del nostro
clima salubre ed a conoscere l’ospitalità delle nostre famiglie, ricordatevi che un mese trascorso
presso di noi giova moltissimo alla loro salute
Il giorno 12 dicembre vi aspettiamo numerosi
presso la sala della Circoscrizione di Povo alle ore
20,30 all’Assemblea Generale dei Soci e Simpatizzanti per scambiarci gli Auguri di Natale e per un
aggiornamento sulle iniziative CHERNOBJL
2004.
Per chi fosse impossibilitato a partecipare all’Assemblea BUON NATALE e FELICE ANNO
NUOVO.
I riferimenti sono:
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Marco Fogolari tel.0461-241365 cell.349-2142041
Carlo Filippi tel.0461-922228 cell.333-3604261
Bertotti Edoardo tel.0461-983374 cell.348-7402502
Andrea Merz tel.0461-811144 cell.349-1681309
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
5
Circolo culturale ARCI PAHO
“Fontana dei Gai”
l’ARCI PAHO passa il testimone
ra il 31 ottobre del 1991, quando il circolo
culturale ARCI PAHO presieduto da Sergio
Nichelatti (vice presidente Paolo Giacomoni)
firmava il contratto con l’azienda forestale assumendosi la gestione della baita “Fontana dei Gai”
per 5 anni. Con il contratto accettava anche il regolamento predisposto dall’Azienda sulla bozza
preparata dal consiglio circoscrizionale. Punto
qualificante del regolamento era l’impegno a garantire il maggior utilizzo possibile da parte dei
censiti di Povo della baita. Molti i lavori necessari
per avviare una gestione della struttura, pur egregiamente curata dal precedente gestore il gruppo
sportivo Marzola, il rifacimento dell’acquedotto
con i collegamenti interni, la pavimentazione della cucina, l’impianto elettrico a batteria, il riscaldamento a gas, ecc. In quella fase collaborava attivamente con il circolo, il gruppo UISP di Povo poi
trasformatosi in polisportiva.
Nel febbraio del 1995, l’assemblea del circolo,
E
La Fontana dei Gai
di A.Giongo
preso atto della non disponibilità a ricandidare del
presidente uscente Nichelatti e del vice Giacomoni, ha eletto presidente Aldo Giongo e vice presidente Stefano Ricci, Sergio Nichelatti, vista l’insistenza dei soci rimaneva responsabile della baita e
cassiere del circolo.
L’anno successivo l’Azienda Forestale ha preso
in considerazione le richieste ed i progetti presentati dal circolo per la sistemazione del tetto e la
realizzazione di un servizio igienico, decidendo di
stanziare all’incirca la somma di 45.000.000 di lire per la fornitura dei materiali necessari e per l’esecuzione degli scavi, impegnando il circolo a realizzare a regola d’arte i lavori, nominando il suo
presidente direttore tecnico e responsabile della loro esecuzione. Il 7 agosto 1996, il circolo scriveva
all’azienda Forestale ed alla circoscrizione che era
disponibile ad assumersi questa responsabilità
mettendo a disposizione la manodopera volontaria e ricercando la collaborazione di artigiani locali ponendo la condizione che il contratto di gestione venisse prorogato per almeno altri 5 anni.
Nel gennaio 1997, rinnovo del direttivo con la
sostituzione del vice presidente con il cav. Aurelio
Pontalti e della funzione di cassiere assunta dal
presidente. Il primo dicembre 1997 Sergio Nichelatti scriveva all’azienda forestale di rinunciare alla
gestione della Fontana dei Gai, di conseguenza
anche questo incarico veniva assunto da presidente Giongo.
I lavori di ristrutturazione si sono conclusi nell’autunno del 1998, la baita è ora dotata di un servizio igienico interno completo di fognatura e pozzi biologici, (il servizio è rifornito di acqua tramite
un sistema a due vasche di recupero dell’acqua
piovana del tetto, con sollevamento a mezzo pompa a mano), un tetto nuovo in lamiera, tre nuovi
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6
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Circolo culturale ARCI PAHO
camini uno nel bivacco aperto, uno in cucina e uno nel
soggiorno sostituendo il fornello a gas (tendenzialmente
pericoloso se usato in modo improprio) con uno a legna ed
un rinnovato barbecue esterno.
Il 14 maggio del 1998 il presidente dell’azienda Forestale dott. Lino Tomasi e il presidente Arci Paho Aldo
Giongo firmavano la nuova concessione d’uso valevole fino al 31 dicembre 2003.
Questa in sintesi la storia di una gestione che sta per
concludersi, il circolo ha operato, pur con tutti i suoi limiti,
nel modo migliore possibile per garantire a tutti la possibilità di utilizzare la baita, la media di utilizzo annuo è stimata in più di mille persone. L’utilizzo in proprio, fatta esclusione per le giornate di lavoro di manutenzione o rifornimento legna, non ha mai superato le due giornate annue.
Un ringraziamento a quanti ci hanno aiutati, nelle manutenzioni straordinaria, nel taglio e sistemazione della legna
ed un particolare ringraziamento a Wilma Marchel (casalinghi e ferramenta) e alle sempre disponibili amiche della
rivendita giornali e tabacchi di Tiziana Pegoretti per aver
gestito le prenotazioni della baita.
Naturalmente non ci aspettiamo nessun ringraziamento
(anche se ci farebbe piacere riceverlo), operare a favore
della cittadinanza è uno dei punti qualificanti del nostro
statuto, ci basta aver riscontrato una trascurabile quantità
di critiche e molti graditi suggerimenti.
Siamo certi che i prossimi gestori saranno migliori di
noi (l’evoluzione della specie è nella natura delle cose),
raccomandiamo loro di consentirne l’uso a quanti l’anno
utilizzata in questi anni, in particolare i giovani sempre alla ricerca di un luogo dove auto gestirsi le loro feste in pace senza infastidire nessuno, a loro il nostro saluto, scusandoci per le eventuali carenze riscontrate.
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Comitati gemellaggio Povo Znojmo Villazzano
2004 - Povo, Villazzano e Znojmo
nella nuova Europa
di A. Giongo
Gemellaggi tra città sono stati ideati con l’obiettivo di stabilire rapporti d’amicizia e collaborazione tra popoli diversi della nostra vecchia Europa. Sono nati alla fine dell’ultima guerra
mondiale per rimarginare le profonde ferite causate dal sanguinoso conflitto. Come sapete il nostro
gemellaggio, tra Povo, Villazzano e Znojmo ha radici più antiche, risale alla prima guerra mondiale,
quando il nostro Trentino faceva parte dell’impero
Austrungarico, una grande nazione composta da
molti popoli con lingue e tradizioni diverse. Come
avete letto sul bellissimo libro appena uscito
“Quando Povo era Comune” Il 28 maggio 1915,
I
Ragazze di Znojmo
alla festa dell’uva
salirono in treno 569 persone di Povo pari al 25%
della popolazione residente, 1600 in tutto con la
gente di Villazzano e dopo un lungo e faticoso
viaggio arrivarono a Znaim (l’attuale Znojmo) dove rimasero per tre anni, fino alla fine della guerra, ospitati nei villaggi agricoli aiutavano i contadini e i bambini andavano a scuola imparando il tedesco e furono trattati, quasi sempre con amicizia
e solidarietà.
La cosa peggiore per i gemellaggi è rimanere
un pezzo di carta appeso al muro od un’insegna
commemorativa all’ingresso del paese, per questo
abbiamo insistito tanto per dedicare una via a
“Znojmo” in prossimità della scuola media e siamo
stati felici di poter portare i nostri giovani musicisti
ad esibirsi nella città gemellata durante la grande
festa dell’uva. Stiamo per distribuire alle scuole un
libretto informativo per far conoscere la storia di
questo gemellaggio unitamente ad una videocassetta prodotta qualche anno fa dal circolo culturale Arci Paho, mentre abbiamo avviato rapporti
epistolari e tramite posta elettronica tra la nostra
scuola e una scuola di Znojmo in lingua inglese e
tedesca, iniziativa curata dalle rispettive insegnanti di lingue.
Il prossimo anno abbiamo in programma a fine maggio, la seconda edizione del torneo “Fabio
Merler” di pallavolo femminile under 13, incontri
scolastici tra i ragazzi che hanno stabilito i contatti
tra le due scuole e per finire una grande festa giovanile con i ragazzi dei gruppi rock del progetto
giovani aperta a tutti, con musica cibi bevande ed
allegria. A luglio parteciperemo al torneo internazionale di calcio giovanile a Znojmo ed a settembre pensiamo di ripetere la trasferta alla festa dell’Uva dei nostri ormai famosi gruppi musicali.
Continua a pagina 11
8
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Circolo culturale ARCI PAHO
!
Se a Povo a Natale un Presepe
Quarta edizione
a freddo? Non avete voglia di uscire? Fate un
piccolo sforzo, c’è qualcosa in paese che vale
la pena di vedere.
Come annunciato nel numero scorso anche
quest’anno il circolo culturale Arci Paho e la Circoscrizione di Povo con il club interassociativo
Tuttapovo e la collaborazione della Famiglia Cooperativa di Povo e la Cooperativa Kaleidoscopio hanno organizzato il concorso per il miglior
presepio di Povo (costruiti in posti accessibili al
pubblico).
Lo scopo di questa manifestazione è quello di
valorizzare e promuovere la realizzazione di presepi nelle vie del paese per creare un clima natalizio,
visitare insieme opere artigianali e creative passando qualche ora piacevole conoscendo meglio il
sobborgo e la sua gente.
Visto che il concorso prevede molti premi, i visitatori sono pregati di esprimere il voto (utilizzando la scheda in basso) nella casella corrispondente al numero del presepe, esposto a fianco d’ogni
F
opera, voto variabile da 5 a 10 punti.
I presepi saranno anche valutati dal punto
di vista strettamente artistico da una giuria di
esperti d’arte.
A conclusione della vostra, spero piacevole, fatica siete invitati alla conclusione del concorso.
Sabato 10 gennaio alle ore 15.00 vi aspettiamo in Piazza Manci per accompagnarvi a visitare i
presepi del centro storico con le canzoni natalizie
dei “Cantori della stella”.
Finito il giro, verso le 17.00 tutti al centro civico dove saranno premiati tutti i concorrenti e ci sarà un momento di festa per tutti con un rinfresco
offerto dalla Famiglia Cooperativa di Povo.
Tra tutti i votanti presenti in sala sarà estratto a
sorte un premio, attenzione i partecipanti al concorso che non saranno presenti in sala non avranno diritto ad alcun premio.
Non resta che augurarvi una piacevole visita,
darvi un arrivederci al 10 gennaio ed augurare a
tutti buon Natale e felice anno nuovo.
Scheda di voto per la rassegna “Presepio Povo 2003”
Nome __________________________________________ abitante a _______________________
A seguito della visita effettuata ai presepi partecipanti alla rassegna - concorso “Presepio Povo 2003”
esprimo il seguente voto (da 5 a 10 punti):
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
N.B. - si auspica siano visitati il maggior numero di presepi, per ogni manufatto si può esprimere un voto da 5 a 10. Le schede votate devono essere inserite nell’apposita urna entro lunedì 5 gennaio 2004,
presso la Rivendita di giornali e tabacchi di Maria Tiziana Pegoretti in via della Resistenza a Povo.
Oreficieria Casagrande & C.
di Merz Maria
TRENTO - Via S. Pietro, 1 - Tel. 0461 982011
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
9
Sezione Gruppi - Categoria Tradizionali
1. Casa di riposo “Margherita Grazioli” - sala pluriuso in località Man S.Antonio, 45
7. Comitato chiesa di Oltrecastello - chiesa di Oltrecastello
Sezione Gruppi - Categoria Creativi
!
Itinerario
concorso
Presepio
2003
2. Casa di riposo “Gabbiolo” - via Znojmo 16 sala pluriuso
3. Mazzalai Nadia - Chiesa S.Francesco di Gabbiolo
5. Casa di riposo “M. Grazioli” - sala pluriuso in via Sprè, 3
14. Spazio Aperto - sala in via Dallafior, 2
Sezione Singoli - Categoria Tradizionali
4. Faletti Bruna - via Madonna della Corona, 14
Povo (TN) Via Castel di Pietrapiana
Tel. 0461 810444
6. Giacomoni Ines - via Borino, 39 (in giardino)
8. Giovannini Roberta - via dei Ronchi, 1
9. Bonvecchio Elena - via della Selva, 3
10. Dal Sasso Simone - via Marchesoni, 33
11. Tomasi Mauro - via Sabbioni 22/17 (case dei puffi)
12. Cagol Mariano - via Pantè, 12
13. Camin Cristina - via Pantè, 13 (sottotetto casetta)
15. Grassini Eligio - piazza Manci, 5 (vetrina farmacia)
18. Bonvecchio Sergio e Giuliano - via Resistenza 10 (finestra che guarda la via)
Sezione Singoli - Categoria Creativi
16. D’A. Antonio - piazza Manci, 14 (locanda “Al Cavaliere”)
17. Bernardi Cristina - in via Resistenza 25 (vetrina fioreria)
19. Pegoretti Marco - chiesetta di S.Pantaleone di Oltrecastello
20. Miori Daniela in Cagol - Via Castel di Pietrapiana, 17 (nel
cortile della casa “giuditi”)
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
10
Foradori Matteo
Piante da orto
Piante da
appartamento
Piante da
giardino
Azienda Agricola
Vendita Fiori:
crisantemi
ciclamini
stelle di Natale
Comitati gemellaggio Povo Znojmo Villazzano
Segue da pagina 8
Un programma molto impegnativo che vedrà
come sempre una stretta collaborazione tra il comitato di Povo e di Villazzano, chiunque fosse interessato a collaborare entrando a far parte del
comitato gemellaggio sarebbe il benvenuto, portando nuove idee ed ampliando questo rapporto
con una repubblica che dal primo maggio sarà a
tutti gli effetti parte della comunità europea, cittadini di unica grande Europa.
Chi vuol aderire ai comitati gemellaggio Povo Znojmo - Villazzano, può rivolgersi al segretario
organizzativo Aldo Giongo (E - Mail [email protected]) o al presidente del comitato di Povo, Giorgio Betti.
Incontro ufficiale al comune di Znojmo – da sinistra:
L’interprete Olga Mravikovà, Giorgio Betti presidente
del comitato gemellaggio Povo – Znojmo e vice
presidente della circoscrizione di Povo, Tronconi Maria
Teresa ved. Merler, Slusny Jaroslav presidente del
comitato città gemellate di Znojmo ed ex vice Sindaco,
Paolo Bortoli vice presidente del comitato di Povo, Rita
Cadonna del comitato gemellaggio di Villazzano e
Giongo Aldo segretario organizzativo dei comitati
gemellaggio Povo – Znojmo – Villazzano.
Corsi di lingue
Il circolo culturale Arci Paho comunica che sono in svolgimento il:
- corso di spagnolo con Ofelia Pereira
- Corso di portoghese con Ana Lucia Dos Santos Wilson
A metà gennaio partirà il corso di Yoga ed è allo studio un corso di Shiatsu.
La partecipazione è riservata ai soci ARCI, avvertiamo che è aperto il tesseramento per
il 2004 - la tessera costa sempre 10,00 euro (diminuita rispetto alle vecchie 20.000 lire) e da diritto a molti sconti e convenzioni validi in tutta Italia. Iscrivetevi numerosi! telefonate al numero 0461 819947 (Aldo Giongo) o 0461 810435 (Elio Pontalti) E - MAIL
[email protected].
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
11
Gruppo sottozero
Pattinaggio al Parco Cimirlo
di Chiara Giacomoni
nche quest’anno il Gruppo Sottozero che fa
riferimento alla Parrocchia di Povo, freddo
permettendo, preparerà il campo da ghiaccio
al Parco del Cimirlo.
Complice l’effetto serra che rende gli inverni
più miti da quattro anni la pista da ghiaccio si è
spostata dal campo da calcio di Povo adiacente
A
Il Gruppo Sottozero
12
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
l’oratorio a quello del Cimirlo luogo ideale sia per
la quota sia perché è situato in un luogo ombreggiato.
Fortunatamente gli anni passati sono stati sufficientemente freddi da permettere di aprire il
campo agli inizi di gennaio e nonostante sia rimasto in attività poco più di un mese, si sono registrare un numero altissimo di entrate confermando la pista di pattinaggio come luogo di incontro
per tutti.
Per avere informazioni in tempo reale sull’apertura del campo potete:
a) controllare la temperatura, quando raggiunge i
meno 10° C a Povo state sicuri che in Cimirlo
in ghiaccio è pronto
b) consultare il sito www.grupposottozero.it in cui
troverete orari d’apertura, informazioni, foto,
numeri di telefono e le novità o leggere i cartelloni sulle bacheche del paese
c) telefonare a Nicola 347/8955636
Gli orari e i giorni di apertura rimangono invariati e sono:
Venerdì 20:30-22:30
Sabato 16:00-18:00 e 21:00-23:00
Domenica e festivi 16:00-18:00
Coro Campel - Doss S. Agata
Natale di canti e canti di Natale
Chiesa di Povo sabato 20 ore 20.45
uesto 2003 che volge al termine è stato un
anno intenso e ricco di novità per il coro
Campel Doss S. Agata: tante le prove, tanti i
concerti, tanti i brani nuovi, tante anche le soddisfazioni.
E probabilmente uno dei maggiori traguardi
quest’anno è stato quello di riuscire ad estendere
il proprio repertorio guardando anche un po’ al di
là delle nostre montagne, cercando di uscire dalla
cerchia un po’ stantia delle “solite canzon”, col desiderio di ampliare la propria cultura e di provare
anche altri generi musicali.
Questo sforzo risulta d’altra parte evidente ripercorrendo brevemente i principali impegni sostenuti dal coro: a partire dalla rassegna natalizia
di Povo del 2002, dove a fianco dei canti alpini
tradizionali hanno fatto la loro comparsa due brani rinascimentali ed un mottetto in latino. O nella
rassegna pasquale dello scorso aprile, sempre a
Povo, quando tra gli autori dei brani presentati
(due rinascimentali, romantici gli altri) è spuntato
addirittura un Franz Schubert.
Così nei consueti incontri primaverili di “Canzon en rima” a Povo e a Villa Longo di Tavernaro
(appuntamenti che hanno approfittato del prezioso aiuto dei poeti del Club Armonia) si sono potuti assaporare anche canti profani del ‘500 e
dell’800 italiano.
Per non parlare poi di quello che è stato il più
grosso impegno di quest’anno per il coro: l’organizzazione del concerto alla Sala della Filarmonica
di Trento di metà settembre. A questa manifestazione, che ha avuto un ottimo successo sia dal
punto di vista musicale, sia come partecipazione
del pubblico, hanno partecipato anche il Landeschor di Salisburgo (legato da ormai lunga e profonda amicizia al Campel Doss S. Agata) ed “I Madrigalisti del Borgo”. Il programma della serata,
molto apprezzato dagli spettatori, prevedeva una
scelta di brani del repertorio colto di varie epoche
e di vari paesi.
Dopo questo appuntamento, il coro si è concentrato nella preparazione di un repertorio sacro
comprendente un’intera messa di Schubert e bra-
Q
ni di Wolf, Viadana, Gallus ed altri autori romantici, presentando il frutto del proprio lavoro in tre
concerti: al 27 settembre nella chiesa di S. Pio X,
al 26 ottobre al Santuario delle Laste, ed al 7 dicembre nella chiesa di Cognola.
L’attenzione dei coristi è ora rivolta chiaramente agli impegni “natalizi”, prima fra tutti la Rassegna Natalizia che il coro organizza tutti gli anni il
sabato precedente Natale nella chiesa di Povo e
che quest’anno si terrà sabato 20 dicembre alle
ore 20.45.
La rassegna, che tutti gli anni chiama tre cori
ospiti, sempre diversi, da dentro e fuori regione, è
giunta già alla ventesima edizione (arrivando così
al record di 60 cori invitati!). I cori partecipanti
quest’anno saranno il coro veneto Woodstock ed i
cori Monteverdi e Roen, entrambi della Val di
Non.
Nel rivolgere a tutti i lettori l’invito a partecipare a questa manifestazione ed agli altri appuntamenti del coro, il Campel Doss S. Agata manda
anche i più sentiti auguri di buone feste.
D.L.
Concerto alla Sala
della Filarmonica di
Trento di metà
settembre
FALEGNAMERIA
GIACOMONI
DI LORENZO E FRANCESCO S.N.C.
POVO (TN) - VIA SABBIONI, 3 - TEL. E FAX 0461 810093
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
13
Filodrammatica “Concordia ‘74” di Povo
Rassegna Isidoro Trentin, atto XVI
Ultimi aggiornamenti dalla Filodrammatica
Appassionati di teatro? Disoccupati?
Stanchi di guardare e basta? Stufi di
esclamare: “Si, ma per recitare come
l’Andrea ero capace anch’io?” Curiosi di
sapere cosa c’è dietro quelle pesanti
quinte scure?
Bene, è la vostra occasione!
La Filodrammatica Concordia ‘74 di
Povo cerca volontari per piacevoli serate
di spettacoli e non solo!
Attori, attrici, novizi o esperti, appassionati, tecnici luci, scenografi, acconciatori, o semplicemente appassionati o
accompagnatori per le trasferte... insomma, tutto fa buon brodo! Vi cerchiamo, vi
bramiamo, vi desideriamo... per voi, le
nostre porte saranno sempre aperte!
Per chi fosse interessato, il ritrovo è il
giovedì ed il martedì sera presso il piazzale dell’oratorio, ma per più serie e dettagliate informazioni è possibile chiedere
al presidente Carlo telefonando allo
0461-810651 (e non è una linea 144!)
Vi aspettiamo numerosi!
finalmente cominciata. Cosa?
L’annuale rassegna Isidoro Trentin,
ormai giunta alla XVI edizione,
sempre in memoria degli amici Maurizio, Alessandro e Marco. Quando?
Quando cosa? Quando è cominciata?
Sabato 15 novembre è stata la prima
serata, l’inaugurazione, e che inaugurazione! A tagliare il Nastro Rosso del
Via è stata nientemeno che la filodrammatica Piccolo Teatro Città di Chioggia, presentando “Le baruffe chiozzate” di Carlo Goldoni. Accidenti! Il pubblico ha gradito, ha riso e applaudito, e
se il buongiorno si vede dal mattino,
questa è una colazione di biscotti e
miele che finirà in lauto banchetto...
Quando? Come?
Alla fine della rassegna, come tradizione, l’ospitante compagnia di Povo
presenterà in anteprima regionale e
mondiale il suo nuovo, ultimissimo lavoro: “Sen tuti da manicomio” del già
collaudato Bruno Capovilla, per un
doppio appuntamento (sabato 7 e do-
È
menica 8 febbraio, quest’ultimo pomeridiano e ad ingresso libero) che è così
doppio da valere per quattro! E poi
l’ultimo, immancabile e già citato doppio appuntamento con la Filo di Povo... non mancate!
Comunque, se voleste ulteriori informazioni... abbiamo tappezzato la
città di volantini e manifesti! Cercate,
gente, cercate... Ma siccome non di solo palco vivono gli attori, tra un sipario
e un applauso vi è posto anche per la
vita mondana, intramontabile ed apprezzata come dimostra la sentita partecipazione: in occasione dell’ultimo
viaggio di piacere a Roma, ai castelli, a
Tivoli, vi sono stati così tanti desiderosi d’iscriversi che non è stato possibile
accontentarli tutti! Con puro sadismo
annunciamo quindi loro che il viaggio
ha soddisfatto appieno le aspettative,
regalando momenti piacevoli grazie
anche e soprattutto alla piacevolezza
della compagnia dei presenti. Tranquilli, vi saranno altre occasioni...
Il programma completo? Eccolo!
Sabato 22 novembre
Sabato 29 novembre
Sabato 6 dicembre
Giovedì 25 dicemre
Sabato 13 dicembre
Sabato 10 gennaio
Sabato 17 gennaio
Sabato 24 gennaio
Basta ‘n attimo
Cosa en fente del nono?
Il Pollo
è Natale... Auguriii!
Pochi ma boni
L’armata Brancaleone
Antistress
Tredici a tavola
Filo di Laives
Filo Bastia di Preore
Gruppo “Sipario Amico” di Merano
Filo CE.DRO
T.I.M. di Meano
Logeta di Gardolo
Filo “La Nossa Trent”
EMME ELETTRONICA di Molinarolli Michele
Assistenza Roadstar - Goodmans
Via Campanelle, 36 - Cognola (Tn)
Tel. 0461-261531
DA
MARTEDI’ A SABATO
09:00 - 12:00
15:00 - 19:00
14
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
RIPARAZIONE DI TUTTE LE MARCHE:
RADIO - AUTORADIO (anche montaggio) - HI-FI
TV - VIDEOREGISTRATORI
PICCOLI ELETTRODOMESTICI
GRANDI ELETTRODOMESTICI A DOMICILIO
Possibilità di ritiro e consegna a domicilio
Sezione Sat di Povo
Fai un regalo alla Befana!!
All’attenzione di tutti i bambini (e dei genitori)
a Befana arriverà a Povo, puntuale, il 6 gennaio, alle 18, scendendo dal campanile,
“chiamata” dalla SAT e dagli Alpini.
Porterà a tutti i bambini un piccolo dono al termine di un lungo volo nei nostri cieli.
Non mancheranno il vin brulè, la lotteria, l’allegria che allieterà l’attesa.
Quest’anno però vorremmo che fosse una
BEFANA SPECIALE. Nei contatti che abbiamo
avuto con i suoi rappresentanti, (non è mica facile portare tra di noi la Befana!) ci è stato detto
che LEI ha un desiderio: vorrebbe ricevere dei
doni! Sì, avete capito bene, la Befana vorrebbe
dei regali.
Certo non per lei, ci è stato ancora detto, la Befana è troppo discreta per parlane, che c’è una sua
sorella, una Befana che ha la responsabilità del
Sud America, che ha poco o nulla da portare ai
suoi bambini di laggiù.
Bambini che non hanno un quaderno, una
L
gomma, dei pastelli colorati. Fratellini che si passano l’un l’altro un mozzicone di matita. Sì, poiché
laggiù, a scuola si va a turno, perché bisogna portare gli animali al pascolo, accudire i bambini più
piccoli, assistere il nonno anziano e malato.
Sono bambini che vivono sulla Cordillera
Blanca, in Perù, aiutati dai volontari dell’Operazione Mato Grosso, e che anche noi vogliamo
aiutare.
Allora, cosa si fa? SEMPLICE!
Invitiamo tutti i bambini, il giorno della Befana
a portare un regalo per la Befana Sud Americana
(quaderni, gomme, pastelli colorati, matite, penne); la vostra Befana vi consegnerà un piccolo dono e voi “regalerete” qualcosa a lei.
Come vedete non si chiede molto al termine di
un periodo, quello natalizio, che ci vedrà comunque ricevere tanti regali.
Allora forza bambini, vi aspettiamo il 6 gennaio con il vostro REGALO ALLA BEFANA!
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Occasioni speciali
Con il patrocinio delle Circoscrizioni
di Povo e Villazzano
Le Sezioni SAT di Villazzano e di Povo
in collaborazione con
la Pastorale del Turismo
organizzano
FINE D’ANNO
in MARZOLA
nella notte di mercoledì 31 dicembre
Una camminata sulla Marzola per quanti
amano la montagna e vogliono regalarsi un
Capodanno diverso e significativo.
La festa diventa solidarietà: “il nostro cenone di San Silvestro
con gli indios delle montagne andine”. Gli organizzatori propongono un atto concreto di sostegno al progetto “O.M.G.” che quest’anno ha coinvolto numerose sezioni SAT
Zumbahua ed il suo ospedale
Zumbahua è un paese della provincia andina del Cotopaxi in
Ecuador, abitata da circa 50.000 campesinos (prevalentemente indios) e situata a 3.600 metri s.l.m. Dal 1977, Maria e Mauro Bleggi di Trento, volontari dell’Operazione Mato Grosso, vivono e lavorano gratuitamente per e con questa gente.
La povertà estrema, la malnutrizione e la scarsa igiene sono le
cause principali di moltissime malattie che colpiscono principalmente bambini e anziani.
L’assistenza sanitaria quasi assente e l’alta mortalità infantile
fra questa gente, maltrattata e rifiutata negli ospedali delle città
perché indios e poveri, ha fatto nascere in Mauro e Maria il desiderio e il sogno di dare loro una speranza. Nel 1993 è stato inaugurato un ospedale per i poveri con circa 35 posti letto. L’assistenza medica, ostetrica e pediatrica è garantita da medici ecuadoriani mentre l’attività chirurgica è svolta saltuariamente da medici e infermieri volontari italiani.
La gestione dell’ospedale di Zumbahua è in gran parte sostenuta dal lavoro dei volontari dell’O.M.G.
Programma
Parteciperà anche l’Arcivescovo di Trento
Mons. Luigi Bressan, per onorare la nostra
montagna e per una preghiera di
ringraziamento e di benedizione.
Ore 21.30
- Ritrovo in località Maranza (si può raggiungere anche in
Macchina)
Ore 22.00
- Partenza a piedi per la Marzola con accompagnatori
Ore 23.45
- alla Croce della Cima, riflessione dell’Arcivescovo, saluti e
auguri di “Buon Anno”
Ore 24.30
- discesa al Bivacco Bailoni, brindisi e festa popolare, rientro
in Maranza e “Buonanotte”
Nota: qualora le condizioni atmosferiche o ambientali non
permettessero la salita in Marzola, gli accompagnatori SAT saranno a disposizione per guidare i partecipanti, a partire da Villazzano ad ore 22.00 fino alla Cappella dei prati di Maranza.
Seguirà la festa attorno al fuoco.
Informazioni: Pastorale del Turismo, tel. 0461 891226
Gli organizzatori raccomandano di munirsi di equipaggiamento adeguato e pila frontale. Declinano ogni responsabilità
per infortuni che dovessero accadere durante la manifestazione.
Pollo allo spiedo
mercoledì e sabato al mercato di Povo
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Tuttapovo
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Sci nautico
Thomas Degasperi
quinto ai mondiali under 21
opo aver vinto l'eliminatoria di slalom ed
aver conquistato meritatamente la finale
dei campionati mondiali under 21 di sci
nautico discipline classiche, che si sono svolti
lo scorso 29 novembre in Cile a San Bernardo
(40 Km da Santiago), sembrava che Thomas
Degasperi potesse conquistare facilmente almeno un podio.
Purtroppo, un po' l'emozione e le condizioni fisiche non al meglio ed un po' il forcing degli avversari ha costretto l'atleta di Povo ad un
comunque onorevolissimo 5° posto.
Ha vinto l'inglese William Asher, secondo l'italiano Matteo Ianni, autore di uno strepitoso
recupero, mentre la medaglia di bronzo è andata allo statunitense Ty Oppenlander.
I nostri complimenti comunque a Thomas
Degasperi per questo quinto posto che lo conferma ai vertici assoluti dello sci nautico italiano ed un augurio per i prossimi appuntamenti.
D
Paolo Giacomoni
n questo mondo globalizzato dove si hanno informazioni di qualsiasi tipo provenienti da
qualsiasi parte del mondo sembra impossibile
che notizie di sport che coinvolgono atleti italiani
non compaiono in nessuna trasmissione, nemmeno sul satellite... per avere notizie sulla gara abbiamo dovuto telefonare ai familiari.
Sembra che gli sport cosiddetti “minori”
non meritino il giusto risalto... ma se Ronaldo
ha mal di gola lo sa tutto il mondo... in pochissimo tempo!
I
Carlo Nichelatti
Tuttapovo
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17
G.S. Marzola Volley
Settore pallavolo: un gruppo che
cresce in qualità e di numero
abato 8 novembre il G.S.
Marzola ha chiamato a
raccolta le atlete che giocano a pallavolo, dalla Serie C
al minivolley. Nella sala del
Centro Civico di Povo, piena di
atlete e genitori, il Presidente
Carlo Segatta e il direttore
Sportivo Roberto Bortolotti
hanno fatto gli onori di casa e
S
Squadra Serie C
Marzola - Siram
campionato
2003/04
assieme a loro si sono alternati
sul palco l’ing. Paolo Zadra, direttore della Siram, e il rag.
Sandro Minestrina, della Cassa
Rurale di Trento, che aiutano il
G.S. Marzola, con le loro sponsorizzazioni, a portare avanti
l’attività pallavolistica che rappresenta una delle maggiori
realtà regionali sia in termini di
quantità che di qualità.
Dalla stagione 2002/03 conclusa con risultati più che soddisfacenti (titoli regionali con
l’Under 19 e l’Under 15, un secondo posto con l’Under 17, la
vittoria in 3 a categoria, la conquista del Trofeo Beccari nel
CSI e la vittoria del Torneo Nazionale di Ancona) si è passati a
presentare la stagione 2003/04
che vedrà in campo un numero
impressionante di squadre: la
prima squadra che sarà impegnata in Serie C, la squadra
delle promesse che disputerà al
2 a Divisione e le squadre giovanili che disputeranno i seguenti campionati: l’Under 19,
2 squadre Under 17, 2 squadre
Under 15, 2 squadre Under 14,
2 squadre Under 13.
Quello che più inorgoglisce
è che dietro questi grandi numeri cresce, sia qualitativamente che numericamente, un
gruppo di ragazzine che frequentano i corsi di minivolley
che ha già superato le 70 unità
e che assicura anche per i prossimi anni nuove ragazze che si
cimenteranno nella pallavolo
che, qui a Povo, vanta una tradizione e una qualità che ci è
invidiata in tutta la Regione e
che è considerata anche fuori
dai nostri confini.
AUTOTRASPORTI NAZIONALI
DAMIAN VITTORIO e C. snc
POVO - TRENTO
18
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
G.S. Marzola
Una stagione invernale piena
di appuntamenti agonistici
nche quest’anno lo Sci Club Marzola, oltre a
proseguire nell’opera di valorizzazione dei giovani fondisti locali (ricordiamo fra tutti Luca Orlandi che oramai fa parte della Nazionale giovanile di
fondo), organizza tutta una serie di gare di sci da fondo e anche di ciaspole. Tutte le gare saranno organizzate alle Viote del Monte Bondone e il loro svolgimento è a fianco.
A
Maggiori informazioni si potranno avere sul nostro
sito internet www.gsmarzola.org oppure chiamando:
- SCI CLUB MARZOLA tel. 0461/810095 - cell.
348/3009903/2/1 fax 0461/819280
- A.P.T. DI TRENTO, Ufficio di Vaneze, tel
0461/947128 fax. 0461/947188
- SCUOLA SCI FONDO VIOTE, tel. 0461/948105
21a edizione “LA GALOPERA” gara di gran fondo sulla distanza di 30 Km.
TROFEO CASSA RURALE DI TRENTO gara di
25 gennaio 2004 fondo zonale riservata alle categorie Baby - Cuccioli - Ragazzi/e - Allievi/e
11 gennaio 2004
3a edizione LA CIASPOLERA gara e passeggiata
con le ciaspole su di un percorso di 6 Km.
TROFEO COMUNE DI TRENTO gara sci alpini12 febbraio 2004 stica individuale in notturna di 4 Km sul percorso
Malga di Mezzavia - Palon
2a edizione TROFEO MICHELE CESTARI gara
22 febbraio 2004 sci alpinistica individuale con salite e discese dalle
Tre Cime del Bondone
TROFEO SIRAM DALKIA gare valevoli per i
07 marzo 2004
Campionati Trentini categorie Baby e Cuccioli
08 febbraio 2004
Corso sci fondo per ragazzi
scuole elementari e medie
o Sci Club Marzola con il patrocinio
del Comune di Trento organizza e
promuove un corso di avviamento e
perfezionamento alla pratica dello sci di
fondo, rivolto agli alunni delle scuole elementari e medie del comune di Trento. I
corsi si terranno sulle pista delle Viote sul
Monte Bondone.
L
Svolgimento del corso
Dopo le vacanze natalizie, una lezione a settimana nei pomeriggi di venerdì,
a partire dal 9 gennaio 2004 dalle ore
15.00 alle ore 17.00. O il sabato mattina a partire dal 10 gennaio 2004 dalle
ore 9.00 alle ore 11.00. I corsi si articoleranno in 10 uscite di due ore in gruppi composti da 8 - 10 alunni.
Servizio di trasporto
Il costo del trasporto sarà sostenuto
dal comune di Trento in collaborazione
con la società Trentino Trasporti.
Partenza del venerdì
Alle ore 13.50 da Via Fermi in Clarina (piazzale Poli Regina) e alle ore 14.00
dal Piazzale Zuffo (ingresso casello autostradale Trento centro)
Partenza del sabato
Alle ore 7.50 da Via Fermi in Clarina
(piazzale Poli Regina) e alle ore 8.00 dal
Piazzale Zuffo (ingresso casello autostradale Trento centro)
Costo del corso
Euro 130,00 la quota comprende il
trasporto, maestro di sci della SCUOLA
SCI FONDO VIOTE, assicurazione R.C.
per danni a terzi derivanti dalla pratica
dello sci, accesso alle piste, gara di fine
corso e premiazioni.
Termine iscrizioni:
7 gennaio 2004
Tramite versamento della quota a favore dello SCI CLUB MARZOLA sul c.c.
COSTRUZIONI
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bancario n. 10/1408 c/o Cassa Rurale di
Trento ABI 8304 CAB 1810 e compilazione del modulo d’iscrizione che potrà
essere richiesto telefonando ai numeri
0461/810095 dalle ore 9.00 alle 21.00 o
0461/811311 oppure presso la sede dello SCI CLUB MARZOLA in Piazza Manci, 5 a Povo il lunedì e il martedì dalle
ore 20.30 alle ore 22.00.
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
19
Gruppo Imbe Centauri Povo
ccoci qua! Siamo ormai giunti alla fine della
stagione 2003! Quest’anno è stato veramente
splendido, con una temperatura che t’invogliava a non fermarti mai abbiamo potuto macinare migliaia di chilometri senza una goccia d’acqua. Tra le novità di quest’anno abbiamo una
sempre maggior partecipazione di motociclisti e il
nostro punto d’incontro, il bar di un appassionato
motociclista da strada ma soprattutto del motocross, l’Oltre Bar di Paolo Zordan. Abbiamo organizzato molti giri, sono da ricordare le presenze alle gare di motocross e di velocità, in particolare lo
straordinario appuntamento al motomondiale del
Mugello diventato per noi l’occasione di tre giorni
di festa.
Ci sono stati poi due indimenticabili motoincontri, l’Oltre Bar Biker e il Gruppo IMBE Day. Nel
primo giro abbiamo seguito un percorso con partenza da Oltrecastello, proseguiti poi per la strada
della Fricca, Lavarone, Asiago e Schio; al Pian
delle Fugazze ci siamo fermati per un rinfresco. Da
qui siamo discesi fino a Rovereto con un ampio giro fino a Mori al deposito Mutinelli dove ci aspettava una magnifica mangiata e tanta birra. Nel secondo percorso siamo partiti sempre da Oltrecastello verso Lavis, continuando poi per la Val di
Cembra verso Cavalese, il passo del Lavazè e il
E
lago di Carezza. Siamo poi giunti al passo Costalunga e a Vigo di Fassa. A Molina di Fiemme ci siamo fermati per un rinfresco al Parco Rio Cadino.
Siamo infine ritornati fino alla Grotta di Villazzano
dove avevamo organizzato una gran festa. Per
queste due manifestazioni vogliamo ringraziare
calorosamente Paolo Zordan dell’Oltre Bar, il distributore della birra Mutinelli, il GSA, l’Associazione Grotta e tutti quelli che ci hanno dato una mano. A questo punto vorremmo soffermarci su una
nuova passione che si sta diffondendo fra i centauri della strada, quella di girare in pista. Sono ormai molti i piloti poèri che hanno assaporato l’ebbrezza della velocità in pista, un po’ per scappare
al sempre maggior traffico e un po’ per il nuovo
codice della strada. Per concludere citiamo la tradizionale cena di fine stagione svoltasi al rifugio
Campel con la partecipazione di una cinquantina
di persone, fra mototuristi, crossisti, piloti e simpatizzanti. In quest’occasione abbiamo premiato i piloti che si sono impegnati nelle varie categorie e
rinnovato lo staff dirigenziale.
N.B. Chi volesse partecipare alle nostre gite,
volesse indirizzi e recapiti telefonici per girare in pista, non ha che da mettersi in contatto con noi e...
più saremo, più ci divertiremo!
Buon Anno a tutti!
di Zordan Paolo & C.
Piazza Oltrecastello n°2, Povo - Trento - Tel. 0461/810181 - Chiuso il lunedi
20
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n. 4 - dicembre 2003
Birreria
Gelateria
Paninoteca
Tabacchi e giornali
Sport
Team Rossocorse
novità in arrivo
a stagione automobilistica 2003 si è conclusa con la mitica Trento - Bondone, (quest’anno alla sua 53à edizione), che il team
Rossocorse guarda già al prossimo anno. Per il
2004 infatti ci sono in serbo grandi cambiamenti e novità. Abbiamo chiesto a Lovato, neo presidente e pilota di punta, notizie più approfondite al riguardo: “si per la prossima stagione abbiamo in cantiere qualche novità; intanto stiamo
valutando di aggiornare il parco macchine, crediamo molto nelle ultime novità ALFA ROMEO
ed in particolare nella nuova 147 GTA, che stiamo già trattando, in seguito vorremmo costituire
L
una associazione sportiva atta ad iniziare nuovi
piloti a questa specialità. A tal proposito chi vuole già da adesso chiedere informazioni in merito
può contattarci ai seguenti numeri telefonici.
0461421083 e al 3382912390.
Chiediamo infine: e la stagione appena conclusa come è andata? “... Beh... risponde Lovato,
ho festeggiato quest’anno 20 anni di attività agonistica e alla Trento-Bondone ho pensato bene di
rispolverare la mia prima vettura da corsa, una
splendida FORD SIERRA COSWORT ormai inutilizzata da anni, pochi risultati ma grande spettacolo e...un pizzico di nostalgia.
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Solidarietà
Grande partecipazione
alla prima Cena Solidale
umerosa la partecipazione sabato 18 ottobre
2003 alla prima “cena solidale” proposta nel
nostro sobborgo, oltre duecentocinquanta
persone hanno raccolto l’invito di alcuni amici per
ritrovarsi assieme e condividere questo momento.
Ancora una volta lo spirito di solidarietà che
contraddistingue la nostra Comunità ha raccolto
un invito e si è manifestato al sobborgo.
Oltre a quanti hanno partecipato alla cena, numerose sono state le persone che si prestate per
contribuire alla riuscita dell’iniziativa, in modi diversi dando un loro contributo, ma importanti che
hanno reso gioioso e festoso il clima di questo
evento.
La presenza di padre Rizzoli (missionario in
Bolivia), così come la presenza di una citazione di
Madre Teresa, che ci esortavano a proseguire nell’impegno a favore dei poveri sono stati un grande dono per noi e per chi ha partecipato all’evento. Sono stati raccolti 3.100 euro, che come anticipato nel volantino di presentazione dell’iniziativa, saranno devoluti al Centro di accoglienza per
bambini poveri orfani o abbandonati di Moroto in
Uganda gestito dalle Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa.
Nel ringraziare quanti hanno contribuito, nei
diversi modi, alla riuscita di questa prima “cena
solidale” vogliamo estendere a tutti l’invito a non
dimenticarsi dei poveri e dei meno fortunati presenti nelle diverse realtà di questo mondo, consapevoli che “il nostro contributo può si rappresentare una goccia in un oceano, ma gli oceani sono
l’insieme di tante piccole gocce”!
GRAZIE A TUTTI, e arrivederci alla prossima
“cena solidale”.
N
Gli organizzatori
Rivendita giornali e tabacchi
ricevitoria lotto e TRIS
PEGORETTI
MARIA TIZIANA
Povo - Via della Resistenza, 19
Tel. 0461 811356
22
Tuttapovo
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Associazione “Trentinosolidale” onlus
Ritorna la campagna
“Regalo Ricco di Solidarietà”
er le strade, nelle piazze, davanti
alle chiese, nella cassetta della
posta e persino per telefono le
proposte si moltiplicano e le richieste
di finanziamento a progetti di solidarietà non mancano, ma la sicurezza di
aderire ad una iniziativa seria si allontana sempre di più.
Poi ci si mettono anche le notizie di
qualche progetto riuscito male (vedi
quello che si è detto sulla missione Arcobaleno che nel suo complesso è stata più
che positiva anche se qualche cosa è andata storta) e questo basta per riuscire a
screditare tutti gli altri progetti che invece
vengono gestiti con serietà. L’idea di trovare uno strumento che permetta il coinvolgimento di più realtà associative (soprattutto quelle più
piccole e meno organizzate), è
alla base della campagna “Regalo Ricco di Solidarietà”. TRENTINOSOLIDALE onlus è nato
per riuscire a creare un contesto
di visibilità comune di chi si adopera per aiutare progetti di solidarietà, puntando alla massima
trasparenza ed alla massima
visibilità delle cose che vengono fatte con i fondi raccolti. Il
messaggio è forte, ma altrettanto forte è lo strumento
ideato (un pacco regalo bidimensionale la cui profondità è
contenuta all’interno) per offrire una concreta alternativa alle
molte occasioni in cui il pensiero ed un piccolo segno potrebbero bastare per dimostrare l’affetto e la vicinanza ad
una persona cara;...ed invece
no, le circostanze ci impongono di non poter arrivare a mani vuote ad una cena o ad una
P
festa di compleanno, e ci si sforza per
cercare regali che molte volte diventano davvero superflui; anniversari che
è bello valorizzare e festeggiare, ma
che il più delle volte hanno come protagonisti persone a cui non manca
nulla, uomini e donne che hanno già
avuto tutto dalla vita e che sicuramente sarebbero contenti di sapere
che la loro gioia è stata condivisa con
chi è nato in quella parte di mondo
chiamato impoverito. Contribuire a
far crescere una mentalità più attenta
ai valori fondamentali della vita e cercare di rendere le occasioni di regalo
meno consumistiche e più solidali,
questo è il fine che anima la campa-
gna Regalo Ricco di Solidarietà; in secondo ordine non va sottovalutato
anche l’obiettivo economico quale segno tangibile di aiuto a chi vive nella
sofferenza. Se ritenete che lo sforzo
non sia troppo compromettente per la
testimonianza che darete a chi riceverà il vostro dono “a valore aggiunto”,
decidete anche voi di affiancare ai
molti regali che sicuramente vi capiterà di fare durante l’anno (in occasione
di un compleanno, un anniversario o
una ricorrenza), il biglietto a forma di
pacco dono che è in distribuzione
presso tutti gli sportelli delle Casse Rurali del trentino e nei negozi che aderiscono all’iniziativa. Aderire alla campagna è semplice: basta devolvere in beneficenza a favore di uno dei molti progetti accreditati al consorzio non-profit una parte del valore del regalo che intendete “convertire” sotto questa forma e versare un importo libero sul c/c n°
100000 (ABI 08210 CAB
20800) intestato a TRENTINOSOLIDALE onlus. Facendo questa operazione gratuita
in una delle Casse Rurali Trentine, riceverete il biglietto a
forma di pacco dono che, una
vota personalizzato con una
dedica e la vostra firma, sarà
sicuramente gradito a chi lo riceverà insieme (o magari al
posto) del vostro regalo.
Per maggiori informazioni
potete consultare il sito internet: www. trentinosolidale.it o
telefonare al coordinatore di
questa iniziativa sig. Roberto
Vergari - cell. 336-306464.
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
23
Gruppo Sportivo Alpini
I programmi per l’inverno
e la primavera
ell’ultimo fascicolo di TUTTAPOVO è stato
pubblicato il programma delle attività che il
G.S.A. intende organizzare nel corso della
annata 2003-2004.
Con molti soci ci siamo già incontrati nei corsi
di ginnastica, alla palestra del Centro Civico, alla
Castagnata Sociale, al Ballo d’Autunno, nell’Aula
Magna delle scuole Medie a Gabbiolo, ed alla gita
a Mozzecane.
Ai corsi di ginnastica per adulti, con attività
motoria presciistica e antalgica, partecipano circa
70 persone con l’attenta guida dagli esperti istruttori che ci stanno accompagnando da alcuni anni.
Alla Castagnata Sociale ed al Ballo d’Autunno,
allietati da valzer e tango e molta musica latino
americana, eravamo in tanti, oltre 200 soci.
Con gioia possiamo dire che il gradimento e la
simpatia che i nostri soci hanno riservato alle iniziative già realizzate ci aiutano a proseguire nelle
proposte già fatte.
Per gli amanti dello sci ricordiamo che anche
quest’anno, con la nostra tessera rinnovata per il
2004, sarà possibile ottenere gli sconti riservati
agli sci club della nostra regione presso gli impianti del Consorzio Val di Fiemme - Obereggen,
Alpe Lusia. Presso gli impianti del Consorzio Val
di Fiemme - Obereggen, Alpe Lusia è possibile
avere il giornaliero:
- per adulti a
21,50 €
- juniores (nati dopo il 30.11.86) a
16,50 €
- baby (nati dopo il 30.11.94) a
14,00 €
- senior (nati prima del 30.11.42) a 200,00 €
Lo skipass stagionale, per adulti, Val di Fiemme/Obereggen, se acquistato entro il 20.12.2003,
sarà a 260,00 €.
Presso gli impianti della Panarotta 2002,
Broccon Marande e Monte Avena è possibile
Corso di avviamento allo sci
Con il responsabile e direttore tecnico della
scuola di sci, Renzo Gaiga e con il maestro Mauro
Giovanazzi, poeri e soci del GSA, è stato organizzato il tradizionale corso di avviamento allo sci e
quello di preparazione alla attività agonistica.
Con la scuola di sci sono state concordate anche delle tariffe orarie, riservate al nostro Gruppo,
per lezioni individuali ai soci o a gruppi di genitori che desiderano accompagnare i figli ed i ragazzi
sulla neve. I corsi di sci inizieranno il 10.01.2004.
Ai partecipanti sarà fornito, compreso nella
quota di partecipazione, anche lo skipass stagionale per sciare in Panarotta 2002, sulle piste del
Passo Broccon - Marande, e sulle piste del Monte
Avena (vicino a Pedavena) e per pattinare nello
Stadio del Ghiaccio di Pinè.
In collaborazione con la Sezione ANA di POVO verranno organizzati il 21 dicembre 2003 sulle nevi di PASSO COE, il I° Trofeo GSA - ANA
POVO, gara di SCI NORDICO ed il 25 gennaio
2004 in PANAROTTA il VI° Trofeo GSA - ANA
POVO gara di SCI ALPINO inserite nel calendario
delle gare ANA Sezione di Trento.
Il Direttivo del GSA invita tutti i SOCI a partecipare alle manifestazioni.
Gite
Nel fine settimana dal 30 aprile al 2 maggio
verrà organizzata la gita nella Maremma Toscana
Continua a pag. seguente
DG Grisenti
N
avere gli sconti riservati ai Gruppi Sportivi locali; inoltre con i responsabili degli impianti è stato
concordato di consentire anche agli atleti del
GSA di effettuare allenamenti, infrasettimanali,
su pista riservata.
24
Tuttapovo
n. 3 - ottobre 2003
Gruppo ANA di Povo
Lavori al Moronar
ai come questa volta il motto: “Per gli Alpini non esiste l’impossibile” appare azzeccato per spiegare l’incredibile velocità
con cui il Gruppo Ana di Povo, sotto l’abile direzione del cav. Agostino Giovannini, sta mettendo
a punto la nuova struttura in località Moronar. A
quasi tre mesi dagli scavi delle fondamenta, la costruzione è infatti giunta ormai al tetto ed è immaginabile il suo completamento già per la tarda primavera 2004. Nei prossimi numeri di “Tuttapovo”
daremo puntualmente conto della progressione
dei lavori.
Nel frattempo si cercano ancora volontari per
dare una mano nella finitura dell’opera che rappresenterà già a partire dal prossimo anno, una
delle strutture pubbliche più rilevanti a disposizione della popolazione. (pg)
M
Segue dalla pag. precedente
ed all’Isola del Giglio.
Nel corso della gita verrà visitata la cittadina medioevale di Massa Marittima con la stupenda Piazza Garibaldi, il Duomo romanicogotico che custodisce capolavori d’arte medioevale e le caratteristiche “botteghe” dove si
lavorano i minerali.
L’isola del Giglio con l’antico centro dei pescatori a Giglio porto, il castello medioevale di epoca
pisana di Giglio castello e la splendida insenatura
di Giglio Campese.
La maremma con il centro di Pitigliano, città
scolpita nel tufo con visita al palazzo Orsini, alla
chiesa di S.Maria, al ghetto ebraico ed al Duomo.
Verrà fatta una sosta anche nella città di Sovana,
perla della maremma dove il tempo sembra essersi fermato, per visitare l’imponente Duomo in stile
romanico, la chiesa di Santa Maria e la parte medioevale della città.
Per organizzare in tempo le prenotazioni agli
hotel, ai ristoranti e soprattutto per avere la disponibilità delle guide si raccoglieranno le adesioni
già nel prossimo mese di gennaio.
Il Direttivo del GSA rivolge a tutti i SOCI un saluto ed un augurio per il prossimo Santo Natale ed
un Felice Anno 2004.
La Direzione del G.S.A.
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Progetto giovani
Due piccoli grandi
regali da parte dei ragazzi
lcuni ragazzi coinvolti nelle attività del progetto hanno voluto scrivere qualcosa circa la
loro esperienza e lasciare una testimonianza
preziosa…
Noi accogliamo volentieri questi contributi e ve
A
li proponiamo. Per noi non poteva esserci regalo
più gradito. Buon Natale e Buon Anno Nuovo a
tutti.
I giovani volontari e
l’operatore di Progetto Giovani
Questa nostra piccola
“tournee europea”…
edere la gente che nonostante la pioggia salta mentre tu stai suonando è una delle cose
più appaganti di questo mondo. Ed è ciò che
meglio ricordiamo del nostro viaggio a Znojmo.
Sinceramente non ci aspettavamo che potesse essere un’esperienza così bella quando il progetto
giovani ci ha proposto di prendere parte al gemellaggio che da ormai molti anni unisce Povo alla
cittadina della Repubblica Ceca. All’inizio eravamo un po’ diffidenti, poiché fino ad allora nessun
ragazzo aveva partecipato attivamente al viaggio
che si tiene annualmente. Le cose sono comunque andate migliorando nel tempo: già in pullman
abbiamo stabilito un contatto con alcuni “veterani” del gemellaggio con i quali ci siamo trovati a
V
Ragazzi imparano a
scalare sul Monte Celva.
Foto Massimo Faletti
di Yarin S. e Stefano B.
nostro agio durante tutta la nostra permanenza a
Znojmo. La città è una figata. L’abbiamo visitata
durante un periodo di festa, con tutte le bancarelle, i negozi sempre aperti, in tutte quelle stradine
che non sai mai dove ti possono portare. L’unica
sfortuna era la pioggia. Ma il concerto è stato il
momento che più difficilmente scorderemo. Dal
nulla sono arrivate un casino di persone solo perché da fuori si sentiva la nostra musica e saltavano, cantavano le canzoni… Boh, è stato perfetto.
Attraverso la musica abbiamo stabilito un contatto
diretto con i giovani (e non solo) di Znojmo. Sarebbe bello poter ripetere l’esperienza anche l’anno prossimo per rivivere le belle emozioni di questa nostra piccola “tournee europea”.
La voce dei ragazzi protagonisti
del Progetto Celva 2003
oi giovani di Povo amanti della montagna nell’estate 2002 abbiamo
presentato al Progetto Giovani un interessante iniziativa riguardante la
richiodatura e messa in sicurezza della palestra di roccia della Celva.
L’intervento si è dimostrato molto utile visto il gran numero di persone che
hanno beneficiato della sistemazione. Il lavoro però non è finito: infatti, non
tutte le vie della palestra sono a posto. Nei prossimi mesi è già stata messa in
preventivo la continuazione dei lavori che si concluderanno nella primavera
del 2004. Per quanto riguarda la nostra esperienza, le soddisfazioni non sono mancate, soprattutto per quanto riguarda i numerosi complimenti ricevuti dai molti frequentatori della palestra, non solo di Povo.
Non sono però mancate le critiche di alcuni scalatori che, in alcuni casi,
ci hanno fatto riflettere e correggere gli errori commessi.
Interessanti sono state anche le escursioni che ci hanno coinvolto come
accompagnatori di un gruppetto di giovani scalatori che, durante la Festa della Montagna, hanno beneficiato del nostro lavoro sulla Celva.
Il lavoro sarà comunque ultimato con la presentazione di una guida dettagliata della falesia.
N
Daniele C. - Marco T. - Giordano F.
26
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Tiro con l’arco
Sono nati gli
“Arcieri del Moronar”
iamo un gruppo di amici appassionati
di Tiro con l’Arco; nei mesi scorsi, in
collaborazione con il Progetto Giovani-Concorso di idee, abbiamo organizzato
alcuni incontri di avvicinamento al Tiro con
l’Arco rivolti a tutti i giovani (e ai meno
giovani).
Abbiamo partecipato anche alla festa di S.
Pantaleone a Oltrecastello, alla festa di Vervò,
al campeggio estivo del Ctg a Bresimo e alla
festa dell’Addolorata a Calliano, con dimostrazioni aperte a tutti.
Desideravamo da tempo costituire una
compagnia e recentemente siamo riusciti a
fondare la prima Compagnia affiliata alla
FIARC (Federazione Italiana Arcieri Tiro di
Campagna) sul territorio di Trento (ne esistono infatti due in tutto il Trentino Alto Adige,
una a Mori e una ad Appiano).
La Compagnia si chiama: “Arcieri del Moronar - 05Povo”; il nome è dato dal luogo do-
S
ve il nostro gruppo (siamo già 22 soci) sta allestendo il campo d’allenamento, grazie anche all’aiuto e all’appoggio dl gruppo Ana di
Povo, dell’Azienda Forestale e della nostra
Circoscrizione.
Il percorso verrà sviluppato lungo un sentiero nel bosco sopra la nuova costruzione degli Alpini. Saranno predisposti vari bersagli tridimensionali e tutto il campo sarà delimitato
da appositi cartelli di segnalazione e d’attenzione. Il bosco resterà comunque accessibile a
tutti per una passeggiata in mezzo alla natura,
prestando ovviamente un po’ di attenzione
nel caso di presenza degli arcieri.
Tutti coloro che fossero interessati o incuriositi da questo “nuovo” sport a contatto con
la natura, possono contattare la nostra Compagnia tramite e-mail [email protected],
oppure chiamando Giorgio 388/4447777;
Lorenzo 347/7732562; Luca 348/7696155;
Ivan 348/3547467. (LB)
Foto di L. Bertotti
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Case di Riposo di Povo e di Gabbiolo
Anziano e Comunità:
esperienze a confronto
omenica 16 novembre si è tenuta presso la
sala circoscrizionale di Povo la Festa dell’Anziano, “Anziano e Comunità, esperienze
a confronto...”, un’occasione di condivisione e di
riflessione, a conclusione del percorso intrapreso
un anno e mezzo fa che ha visto coinvolte la Casa di Riposo Margherita Grazioli di Povo, la Residenza Assistenziale di Gabbiolo, la Circoscrizione
di Povo con le Commissioni Cultura, Attività Sociali e Sport e le varie associazioni che hanno dato la loro disponibilità a partecipare. Si è dato vita a un progetto con l’obiettivo di avvicinare la
realtà del territorio alle residenze per anziani, per
far sì che le strutture e gli anziani che le abitano si
possano sentire a pieno titolo parte della comunità; un progetto ad ampio respiro che si è concretizzato in numerose esperienze, all’interno e all’esterno della Case di Riposo, con protagonisti gli
anziani ospiti e le numerose espressioni associative della comunità; esperienze trascorse con gioia
e serenità che hanno permesso ai partecipanti di
evadere dalla routine delle residenze e sviluppare
un reciproco senso di appartenenza, delle case di
riposo e dei suoi anziani alla comunità e di quest’ultima nei loro confronti. Dunque la festa ha
rappresentato una tappa significativa di questo
progetto e per questo è stata voluta, organizzata
ed allestita con la collaborazione di tutti i soggetti
promotori.
L’incontro, abilmente presentato e animato da
Antonio Maule, è stato aperto con le presentazioni
dei rappresentanti politici presenti: il Presidente della Circoscrizione Nicola Alessandrini e i due Presidenti delle Case di Riposo Renzo Dori e Massimiliano Colombo, che brevemente hanno portato il
loro saluto. Di seguito la festa è entrata nel vivo lasciando ampio spazio ai protagonisti: gli anziani e
D
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28
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Case di Riposo di Povo e di Gabbiolo
le associazioni. Il pomeriggio ha avuto inizio con l’esibizione del Coro dei Minipolifonici, un gruppo di
45 bambini di Povo e Villazzano che hanno portato
una ventata di freschezza e di vivacità. È poi proseguito con la proiezione di una carrellata di immagini raffiguranti i momenti più significativi delle esperienze di incontro degli anziani con le Associazioni
locali. Il clima in sala si è fatto più caldo e partecipato ed ha stimolato numerose testimonianze dirette dei partecipanti e commenti da parte degli organizzatori. Infine i protagonisti del progetto si sono
scambiati degli omaggi a ricordo di questo appuntamento che si è concluso in bellezza con il canto
“La Madonina” improvvisato da tutti i presenti.
A conclusione della serata e prima di dare spazio al ricco buffet allestito, gli organizzatori hanno
rinnovato l’invito e l’impegno da parte di tutti a
proseguire proficuamente con il progetto, con le
iniziative e il dialogo reciproco comunità-residenze, rinnovando l’entusiasmo dei presenti.
Al termine di questa positiva fase del Progetto
Anziano e Comunità che ha dato a tutti noi la possibilità di vivere esperienze e relazioni significative
e di arricchimento umano, vogliamo esprimere un
sincero ringraziamento a tutti quanti hanno credu-
Il saluto
dell’obiettore
Alessandro
iamo giunti all’ultimo mese di permanenza
presso la nostra sede di Villa O’Santissima
dell’obiettore Alessandro. Nel fare un bilancio dell’esperienza, ci auguriamo che altri giovani
della comunità si rendano disponibili per questo
preziosissimo servizio.
Alessandro ci saluta lasciandoci la sua testimonianza: “Eccomi qua, al tramonto di questi miei
10 mesi di servizio civile presso Villa O’Santissima. Qui ho trovato persone simpatiche e persone
sole che hanno bisogno solamente di compagnia e
di qualcuno che dimostri loro un po’ di affetto.
Ripensando a questo tempo passato qui non
ho rimpianti e sono contento di aver dedicato questi mesi a cercare di portare un po’ di felicità o comunque buon umore a queste persone”.
Chi desiderasse intraprendere l’esperienza di
Alessandro può telefonare alla Casa di Riposo
“Margherita Grazioli” di Povo al numero
0461/810688, chiedendo dell’Educatore professionale.
Vi aspettiamo!
S
to e a vario titolo collaborato per valorizzare e rendere più preziosa questa esperienza.
Grazie!
I Servizi Sociali e di Animazione
delle RSA di Gabbiolo e Povo
La vecchiaia
Perché bisogna aspettare d’esser vecchi
per capir cosa prova un cuore anziano?
A te scoccia strillargli negli orecchi
e non ti va di porgergli una mano.
Eppure lui, nella sua gioventù,
con pazienza ti ha tanto raccontato,
ti diè la mano per tirarti su
e accanto a te ha sempre camminato.
Poi ti ha lasciato andar per la tua strada,
finché non si è sentito stanco e solo.
Il vivergli vicino non ti aggrada
e ti annoia ascoltare ogni suo dolo.
Quei suoi acciacchi fanno freddo al cuore,
quell’abbandono tanto lo tormenta.
Sono tristi e vuote adesso le sue ore
e la più piccola cosa lo spaventa.
Sforzati un po’, sopporta quell’affanno,
vagli vicino, fagli una carezza:
gli farai scordare ogni malanno,
lo scalderai con la tua giovinezza!
Nonna Renata
Tuttapovo
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Casa di Riposo M. Grazioli di Povo
Un ringraziamento
dalla Casa di Riposo
l Consiglio di Amministrazione desidera esprimere, attraverso le pagine di Tuttapovo, un sincero ringraziamento agli Organismi Diocesani
della Curia Arcivescovile per aver scelto fra i destinatari dell’assegnazione di un contributo dei fondi
CEI 8‰ anche la Casa di Riposo Margherita Grazioli.
Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di
utilizzare la somma devoluta, pari a 20.000 euro,
al miglioramento dei servizi e della vita degli anziani ospiti della sede staccata di Villa O’ Santissima. Così facendo si darà immediatamente una risposta positiva allo spirito con il quale il contributo è stato assegnato e cioè quello di destinare tali
risorse al soddisfacimento dei bisogni delle persone socialmente più deboli e fisicamente più fragili.
Al di la del contributo, pur sempre importante,
ha fatto un grande piacere constatare quanto la
comunità in generale e quella diocesana in particolare siano vicine alla Casa di Riposo, ai suoi an-
I
Il Consiglio di Amministrazione
ziani ospiti ed ai loro familiari. Questa vicinanza
dà forza e significato al lavoro quotidiano che personale sanitario, all’assistenza, dei servizi e amministrativo svolge con particolare impegno per garantire quella qualità di vita che ogni anziano aspira di godere negli ultimi anni.
La solidarietà che si può manifestare anche
decidendo di devolvere nella dichiarazione dei
redditi l’8 ‰ a favore della Chiesa Cattolica, come abbiamo potuto constatare noi stessi, può fornire l’occasione importante per confermare quanto “centrale” per noi tutti siano le problematiche
che interessano il mondo degli anziani soprattutto
quando sono soli e con poca salute.
Il ringraziamento del Consiglio di Amministrazione è rivolto quindi non solo a chi ha optato, fra
le molteplici esigenze, per la nostra Casa di Riposo, ma anche a tutti quei cittadini che con la loro
libera scelta hanno consentito che tale contributo
ci venisse devoluto.
101 anni... e la vita continua!
embra ieri quando a novembre dello scorso anno ci siamo riuniti per festeggiare le 100 primavere di Camilla Nichelatti, ospite
della nostra Casa di Riposo.
E puntuali anche quest’anno il 3 novembre eccoci a riorganizzare una grande festa perché Camilla ha spento anche le 101 candeline. Familiari, ospiti e personale si sono stretti intorno alla signora, che felice ed orgogliosa si è goduta “questo momento di gloria” per il traguardo raggiunto. Non sono mancati gli auguri personali del Presidente della Casa di Riposo, un magnifico omaggio floreale e naturalmente una splendida torta che tutti insieme abbiamo
gustato in allegria.
Vivissime congratulazioni Camilla per questo lungo cammino di vita, ti aspettiamo l’anno prossimo per l’appuntamento dei 102!
S
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Casa di Riposo di Gabbiolo
Concorso “Voci d’Argento” e
“Torneo dell’amicizia” di bocce
iovedì 9 ottobre i nostri ospiti della Residenza Assistenziale di Gabbiolo hanno partecipato alla terza edizione del Concorso Canoro “Voci d’Argento”, organizzato dal Servizio
Animazione della Casa di Soggiorno per Anziani
di Santa Croce del Bleggio, aperto a tutte le case
di riposo del Trentino. Un concorso ormai “rodato” nella sua formula e nella sua organizzazione
che ha dato la possibilità ai nostri anziani di trascorrere una giornata gioiosa e allegra, fra canti e
coreografie, e perché no, di cimentarsi anche con
gli ospiti delle altre strutture, per dare il meglio di
sé e offrire ai presenti della buona musica. È stato
bello osservare con quanto entusiasmo i vari cori
hanno interpretato le canzoni proposte e senza
dubbio la giuria giudicatrice (come in ogni concorso che si “rispetti”) ha avuto le sue difficoltà a
esprimere le proprie valutazioni e assegnare i relativi punteggi. Ancora più bello è stato leggere la
gioia negli occhi dei nostri ospiti, una gioia sincera e vera, frutto dello stare insieme e della condivisione di momenti felici.
Come in ogni concorso, anche in questo, è stato individuato un vincitore. La palma di miglior
coro è stata infatti assegnata, nella prima giornata,
alla casa di Bezzecca, nella seconda a quella di Riva del Garda. I nostri ospiti di Gabbiolo hanno lasciato il Bleggio con un più che onorevole terzo
posto, ma soprattutto con la convinzione di aver
trascorso una bella giornata in allegria e con l’intenzione di ritornarvi l’anno prossimo, con altre
canzoni ma con lo stesso entusiasmo.
G
urante il mese di ottobre si è tenuta presso il
bocciodromo comunale di Borgo Valsugana
la IV edizione del “Torneo dell’Amicizia”
proposto e organizzato dalla Casa di Riposo di
Borgo e dal Club Bocciofili Borgo. Il torneo ha visto partecipi le case di riposo di Borgo, Castello
Tesino, Gabbiolo, Gardolo, Grigno, Pergine, Pieve
Tesino, Pinè, Roncegno, Strigno, Trento e Villa
Agnedo.
Ogni casa ha messo in campo i propri anziani
che hanno giocato in coppia con giocatori appar-
D
tenenti a diverse società bocciofile. Questa formula si è rivelata vincente in quanto tra anziani e bocciofili è nato un rapporto caratterizzato da affiatamento e stima.
Anche cinque ospiti della residenza di Gabbiolo hanno potuto cimentarsi con orgoglio nelle gare del torneo, che per la cronaca è stato vinto dagli “atleti” di Pergine. Ognuno di loro si è detto
soddisfatto dell’esperienza che ha portato vitalità
ed entusiasmo anche all’interno della casa. La
pergamena ricordo che tutti i concorrenti hanno
ricevuto durante la giornata finale dedicata alle
premiazioni e la coppa vinta dalla squadra sono,
assieme alle immagini impresse nella memoria,
occasione per ricordare un’esperienza piacevole
da ripetere sicuramente il prossimo anno.
Appuntamenti nella residenza di Gabbiolo
12 dicembre: Arriva S. Lucia con le volontarie Avulss ad ore 16.30
14 dicembre: Concerto del coro Bindesi Sat Villazzano ad ore 16.00 nella sala affrescata;
22 dicembre: Auguri da parte dei ragazzi della catechesi delle classi II media di Villazzano ad ore 16.30 nella sala affrescata;
24 dicembre: S. Messa di Natale ad ore 16.30 in cappella e scambio degli auguri;
30 dicembre: Festa dei compleanni di dicembre ad ore 15.30 nella sala affrescata;
31 dicembre: S. Messa ad ore 16.30 in cappella con brindisi e auguri.
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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La comunità monastica fondata
da don Gianni Tomasi
di Elio Pontalti
l 15 settembre scorso il Vescovo di Trento Luigi Bressan
ha riconosciuto ufficialmente
la comunità monastica fondata
da don Gianni Tomasi con l’Imprimatur alla Piccola Fraternita
di Gesù che si trova al Pian del
Ledro Trambileno a Rovereto.
Ne fanno parte, oltre a don
Gianni, quattro monache: Teresa Azzolini, Rita Simoni, Emilia
Urbani e Gemma Zanella. È una
comunità mista che pratica vita
monastica aperta a quanti scelgono la preghiera ed il silenzio.
I
I famigliari e amici
con don Gianni, il
Vescovo mons. Luigi
Bressan e don
Cornelio Carlin
32
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Con la professione di fede la
chiesa Tridentina riconosce formalmente, entro le sua mura,
una comunità monastica diocesana della quale sarà superiore
lo stesso Vescovo che ha posto
la firma allo statuto della comunità nel novembre del 2002.
In esso é contenuta la regola:
fraternità di preghiera, povertà,
obbedienza, e accoglienza.
Sotto il tendone, montato
per l’occasione dalla protezione
civile di Trento, si é celebrata la
Santa Messa; suggestiva e ricca
di emozioni per tutti. Nell’omelia, mons. Bressan, concorde
con la testimonianza iniziale di
don Giorgio Scatto della comunità di Marango, ha affermato
che “non siamo qui per osservare cinque persone che si distaccano dalla comunità, ma la testimonianza di un orientamento
collettivo che guarda Cristo come meta”. Alla cerimonia erano
presenti i famigliari di don Gianni, don Cornelio Carlin parroco
di Povo, amici e coetanei di Povo, autorità religiose e civili, fedeli da varie zone della diocesi
ed anche da fuori. All’Arcivescovo Bressan il compito di presiedere l’Eucarestia, concelebrata
da una cinquantina di presbiteri,
tra i quali ricordiamo i delegati
vescovili mons. Ernesto Menghinibe, mons. Rino Cozza, padre
Gregorio Moggio provinciale dei
cappuccini, mons. Iginio Rogger, mons. Valentino Felicetti decano di Rovereto. Presenza significativa quella di rappresentanza della comunità Camaldolese di Bardolino Valle Ripa di
Cesena, Marango di Venezia Tavodo del Bleggio S. Valentino.
Oltre mille persone hanno festeggiato i cinque componenti
della comunità monastica fondata da don Gianni Tomasi da
Povo.
30 anni fa
Spunti di cronaca
tratti dal giornale Adige
Ottobre 1973
Gli sportivi sono preoccupati - palestra e campo sportivo spariranno?
Così intitolava l’articolo riportato sulla pagina
dei sobborghi dedicato a Povo e che prendendo
spunto dalle preoccupazioni emerse nel corso dell’assemblea annuale del G.S. Marzola circa il futuro della palestra ex Enaoli e dell’annesso campo
sportivo in procinto di trasformazione dopo il passaggio dalla Scuola alberghiera all’Università.
“Di fronte a questa eventualità i giovani e tutte
le società sportive del sobborgo hanno deciso di
prendere posizione, in tutti i modi e forme possibili, compresa l’eventuale occupazione dei locali”.
Non passò molto tempo che quello che si temeva si realizzò, la palestra venne trasformata secondo le esigenze universitarie mentre la soluzione
del problema palestra si attuò una decina di anni
più tardi con l’edificazione del centro civico.
12 novembre 1973
Primo Gretter (poéro doc) vince a Ronzone la
seconda edizione della Ciaminada nonesa davanti a Aldo Tomassini e Livio Fiammozzi.
18 novembre 1973
Manto di bitume per la Borino - Cimirlo con il
contributo provinciale
Grazie alla legge provinciale n. 19 che prevede
contributi per la manutenzione e l’asfaltatura delle
strade comunali, la “Borino - Cimirlo” avrà finalmente il suo strato di bitume.
“La notizia è stata salutata con grande soddisfazione dai residenti del Cimirlo e dalla comunità
di Povo che vedono in questa strada la struttura
A cura di Giancarlo Ianes
per valorizzare la collina a est di Trento. Il crescente traffico su questa strada aveva reso indispensabile un simile intervento che va a colmare un vuoto che si faceva ogni giorno più grande...
Inaugurata la farmacia
comunale
“È entrata finalmente in funzione la farmacia,
inaugurata recentemente alla presenza di numerose autorità. L’importante realizzazione è stata ben
accolta dalla popolazione
che può finalmente beneficiare in loco di un servizio
quanto mai necessario. Alla
direzione è stata chiamata
la dottoressa Jole Fox”.
Via Marchesoni
anni ‘60
Elezioni
regionali
Le elezioni regionali del
novembre 1973 avevano
dato a Povo il seguente risultato:
Democrazia Cristiana
voti 940; Partito Socialista
Italiano voti 356; Partito
Comunista Italiano voti
186; Partito Popolare
Trentino Tirolese voti 124;
Partito Social Democratico
voti 79; Partito Repubblicano Italiano voti 53; Movimento Sociale Italiano
voti 23; Partito Liberale
Italiano voti 21.
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Povo e la sua storia
Contrasti fra la comunità
ed il parroco di Povo
a Chiesa di Povo, come le altre, era dotata di
una “fabbriceria”, vale a dire, di un organo
amministrativo che provvedeva alla gestione
dei beni della chiesa stessa ed alla manutenzione
dell’edificio. Chi faceva parte di questo organo,
nominato dalla Comunità, doveva essere persona
proba ed onesta, abile negli affari e dotata di buona sostanza, tale da farne garanzia in caso di necessità. Era detto “fabbriciere” o Sindaco della
chiesa e rimaneva in carica tre anni, rinnovabili.
Nel dicembre 1826 Domenico Zorzi, per lunghi
anni sindaco della Venerabile Parrocchiale, diede
le dimissioni. Spettava quindi alla Comunità eleggere il sostituto, sentito il parere del Parroco.
La scelta cadde su Giuseppe del fu Francesco
Zanella della frazione del Salè ed Antonio del fu
Giacomo Pecoretti d’Oltrecastello. La sostituzione
del dimissionario con i due nuovi eletti non fu immediata, ma si protrasse per quasi due anni a causa di un dissidio fra la Comunità e il parroco Domenico Ricci.
Il 27 marzo 1828 il Capo Comune Simone
Pontalti scrive al Giudizio Distrettuale di Civezzano, in qualità di autorità amministrativa di grado
superiore, lamentando che “...il protocollo di tale
nomina fu presentato a questo Signor Parroco per
la sua approvazione, anzi lo ritenne fino da agosto
prossimo passato 1827 a questa parte, non curandosi di dare il suo parere affirmativo o negativo,
ed intanto il Sindaco suddetto (il dimissionario
Domenico Zorzi) grandamente lagnasi ne’ curasi
degli affari della Chiesa...”(1).
Il Pontalti chiede pertanto l’intervento dell’I.R.
Giudizio “... affine compiacere si voglia di autorevolmente ordinare al Suddetto Signor Parroco,
che dia il suo parere in proposito e venga liberato
il Suddetto sindaco dalla sua amministrazione, e
L
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di Paolo Giovannini
ciò pel bene e vantaggio di questa Chiesa...”
Il 20 maggio viene inviata lettera al Parroco da
parte del Giudizio chiedendo spiegazioni per la
lunga attesa e ribadendo che “... siccome, a norma di vigenti Regolamenti non può essere confirmato dal Giudizio verun Sindaco, senzacchè si abbia prima anco il parere (si badi bene, il parere
non necessariamente l’approvazione) del Curatore d’anime...” e nel contempo viene “...il parroco
eccitato ad ammettere in proposito la sua dichiarazione entro otto giorni, sul punto se creda, o no
di aderire alle suddette proposizioni comunali,
non senza invitarlo per altri casi a disimpegnare le
sue analoghe incombenze con maggior sollecitudine a scanso della sua responsabilità...”.
Il tono della lettera è piuttosto deciso, e ancora
più duro sarà nella successiva speditagli il 18 giugno non avendo il Parroco ancora risposto.
“...Qualora il signor parroco fra 3 giorni dal ricevimento della presente, non corrisponda finalmente all’ordinanza giudiziale del 20 maggio p.p.
concernente l’affare della rinnovazione di cosidetto Sindacato Parrocchiale, già soverchiamente dilungato, e per la di cui definizione altro non abbisogna, che la sua dichiarazione, dovrà questo Giudizio con vero dispiacere spedirgli un Commesso
a sue spese onde attenderla...”
Finalmente dopo una settimana, il 25 giugno,
don Domenico Ricci invia risposta assai piccata
spiegando il motivo del suo temporeggiare
“...Questo capo-comune Pontalti mi presentò una
carta col n. 182 (nell’agosto 1827) da esso sottoscritta e da Leonardo Furlan sedicente Rappresentante comunale nominando per sindaci di questa
Chiesa Parrocchiale li due seguenti cioè: 1.Giuseppe del fu Francesco Zanella della frazione del
Salè. 2.Antonio del fu Giacomo Pecoretti della fra-
Povo e la sua storia
zione di Oltrecastello. Questi non sono stati in offizi amministrativi comunali o di Chiesa per conoscerne l’abilità, ma semplici contadini per il lavoro
della campagna. Tuttavia il primo, cioè Giuseppe
Zanella può essere assistito dall’attuale Capocomune Pontalti come suo parente. Ed il 2°, cioè Antonio Pecoretti, ha bisogno di garanzia, perché la
campagna che lavora è molto inferiore (di scarsa
qualità) ed anche aggravata di livelli (2) a differenza del primo il quale lavora campagna in miglior
situazione...”.
Il Giudizio si fa tramite e paciere fra i due “litiganti” e con lettera del 30 luglio 1828 spiega alla
Comune le ragioni e i dubbi del parroco cercando
un accordo.
“...Sarà cura pertanto della Comune di concertare col signor Parroco la proposta di un altro
individuo (al posto del Pecoretti) di comune soddisfazione,... affinchè si possa finalmente spedire il
Decreto di nomina ad ambedue e liberare l’attuale sindaco Francesco Zorzi...”.
La Comune, ben lungi dal rinunciare alle sue
decisioni, per mano del Capo-Comune Pontalti il
20 agosto ribadisce con forza e vigore le proprie
scelte, non mancando di lanciare una dura accusa
al parroco stesso: “...la Comune si trova in preciso
dovere di sinceramente asserire, che è falso abbisognare il predetto Pecoreti di garanzia per il suo
cattivo stato economico, poiché egli è possidente,
maneggia lodabilmente e con vantaggio della sua
famiglia i suoi domestici affari, né la Comune lo
avrebbe presentato se non fosse solvente per ogni
eventualità: è persona proba ed onesta.
Il signor parroco eccezionario non conosce
neppure la centesima parte de’ suoi Parrocchiani
tanto meno gli sarà nota l’economia delle famiglie
della sua Parrochia (3) e quindi appoggiata la Comune su di tali palmari ragioni e motivi non presenta altro oggetto all’uopo, né più oltre concerta
col signor parroco sofistico per altra persona da
presentarsi; questi sono i sentimenti che esterna la
Comune in proposito,...”
Al Giudizio distrettuale, vista la ferma e risolu-
ta decisione della Comune non rimane altro che
confermare la duplice nomina, intimando agli interessati il 25 settembre 1828, di “...presentarsi
avanti questo Giudizio pel giorno 9 8bre alle ore
10 di mattina, onde prescritto giuramento, e ricevere il certificato di nomina a loro giustificazione,
ben inteso, che doveranno entrare in attività soltanto col primo 9mbre per regolarizzazione della
contabilità. Il signor parroco ed il Zorzi dovranno
essere resi informati di tale disposizione...”.
Questa vicenda arrivò finalmente alla conclusione con la firma del “Protocollo di giuramento
dei nuovi Sindaci della Parrocchiale di Povo” del 9
ottobre 1928, ratificato l’11 dello stesso mese. Furono necessari due anni quindi per arrivare al
compimento di questa nomina, che in altre occasioni richiedeva solo pochi giorni. Per completezza
di informazioni riportiamo di seguito il Protocollo
di giuramento e l’atto di nomina dai quali si comprende la delicatezza e la responsabilità del ruolo
di Sindaco della Chiesa.
“Actum nella cancelleria dell’Imp. Reg. Giud.o
Distr. di Civezzano li 9 ottobre 1828.
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Povo e la sua storia
Avanti l’I. R. Giudice Distr. Dr. Floriani. Essendo stata giudizialmente confirmata la nomina di
Giuseppe del fu Francesco Zanella di Salè ed Antonio del fu Giacomo Pegoretti di Oltrecastello in
qualità di Sindaci della Venerabile Parrocchiale di
Povo, vennero chiamati per oggidì per la prestazione del giuramento, che dai vigenti regolamenti
è prescritto, e quindi dopo essere stati debitamente ammoniti sull’importanza e santità del suddetto
atto ed istruitti non meno delle loro incombenze e
del tenore delle Leggi(4), prestarono effettivamente il medesimo nella prescritta formula e venne loro indi spedita l’annaloga credenziale. Su di che fu
esteso il presente protocollo e sottoscritto da ambi
due. Firmato Floriani, Giuseppe Zanella, Antonio
Pegoretti “
- “Si certifica che Giuseppe Zanella ed Antonio
Pegoretti abbiano oggidì prestato il giuramento in
qualità di Sindaci della Venerabile Parrocchiale di
Povo e si rilascia ai medesimi la presente Credenziale per loro legittimazione rimettendogli nel resto
all’osservanza delle vigenti speciali discipline... Le
loro funzioni dovranno incominciare col primo
9mbre e durare frattanto il prescritto triennio.
Civezzano 9 8bre 1828
Firmato Floriani”
1) Archivio di Stato di Trento. Giudizio distrettuale di Civezzano, b. 71 ecclesiastico, pos. 36, a. 1828.
2) Livello: contratto agrario per il quale un proprietario terriero
dava in godimento ad altra persona un terreno in cambio
di migliorie, da apportarsi sullo stesso, e di un canone annuo da corrispondersi in denaro o in prodotti.
3) L’accusa ci sembra onestamente esagerata. Ricordiamo
che don Domenico Ricci fu parroco per 40 anni dal 1796
al 1835 e quindi all’epoca dei fatti svolgeva la sua finzione da più di 30 anni.
4)’ La materia era rigidamente disciplinata dalla Circolare del
Governo del 13 ottobre 1821: “amministrazione e rendimento di conto dei beni delle Chiese” in A.S.Tn. Raccolta
delle Leggi Provinciali del Tirolo a. 1821 n. CLX.
Restauro dell’organo
della chiesa
el 1824 vennero effettuati alcuni lavori di
consolidamento e restauro della Chiesa Parrocchiale di Povo. Le conseguenze di questi
lavori furono alcuni danni all’organo che venne
anch’esso restaurato, senza la preventiva autorizzazione alla spesa. Nei documenti che di seguito
presenteremo, l’ormai ex Sindaco della Chiesa
Domenico Zorzi(1), quale responsabile dell’amministrazione dei beni della Chiesa stessa, venne fatto oggetto di rilievi contabili da parte della Computisteria Provinciale, organo centrale amministrativo di controllo.
In buona sostanza non venivano accettate ed
autorizzate le spese ormai già sostenute per il restauro di detto organo: Domenico Zorzi avrebbe
N
dovuto farsi carico personalmente di tali spese. Il
30 dicembre 1828 preparò una supplica unitamente ad una dichiarazione dell’organista Giovanni Battista Nichelati. Venne però inoltrata al
Giudizio Distrettuale soltanto il 4 marzo 1829.
“... L’organo di questa Chiesa parrocchiale
avea estremo bisogno di essere riattato, come dal
certificato di questo orghenista Gio.Batta.Nichelati... io l’ho fatto riattare ed ho speso in tutto fiorini
abusivi 52 e carantani 48(2), come da conto presentato nella mia resa di conto di otto anni consecutivi, la quale ora ritrovasi presso l’Eccelso Governo.
L’Eccelsa I.R. Computisteria provinciale tanto
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Povo e la sua storia
miei conti mi ha eccezionata tale spesa a motivo
che... era necessario riportar prima l’approvazione
giudiziale. Io ciò non sapeva né nissuno mi ha
istruito di questa nuova Legge innall’ora, poiché
indubitatamente avrei io ciò fatto se saputo l’avessi. Quello che all’ora, cioè nel 1824 fatto per ignoranza io non ho, onde non dover pagare col mio
proprio il detto importo, lo faccio adesso, che conosco tal Superiore Comando, e perciò caldamente lo supplico cotesto lodevole I.R. Giudizio da
provarmi tale spesa da me sinceramente, sulla
buona fede, e secondo il praticato da me fatta, e
per doppiamente convincersi, lo prego, se crede
bene ad informarsi da tutto il Paese e specialmente da questo Illustrissimo Signor Arciprete, dal Signor Capo Comune, dal Signor Frassinelli, ora in
Trento, ed innall’ora oste qui in Povo che fu quello che somministrò il costo al detto Maestro de orgheni Giuseppe Peretti di Levico e finalmente da
questo istesso;... detto organo era vicino ai vent’anni che non era stato né registrato né pulito dalla polvere che continuamente lo corrodeva. Nella
fabbrica, per la rimessa di un tronco dell’arco
maggiore del volto massicio di detta Chiesa e di
due o tre pezzi di detto volto, fabbrica che durò più
che tre mesi, in cui fu anche imbiancata la Chiesa
al di dentro e al di fuori, che fu voltato il coperto
a coppi, che furono rimesse due grosse piane (travi orizzontali) di quello, levati e poi rimessi i banchi tutti di Chiesa: detto organo si riempì di polvere a segno, che era quasi reso insanabile, e ad evidente pericolo di andare di male in peggio. In vista e considerazione di tutto ciò spero che cotesta
Lodevole I.R. Carica mi approverà di tale spesa di
fiorini abusivi 52 e carantani 48...” (3).
Allegata alla supplica la dichiarazione di Giovanni Battista Nichelatti organista.
“...Sottoschritto certifico, che l’organo di questa Parochiale che nell’anno 1824 a cagione della
fabbrica del volto della Suddetta che nelli accuti
della mano destra non rispondevano altro che
puoche vocci, ho dovuto risolvermi di abbandonarlo di suonare, il Sindico Domenico Zorzi lo fec-
ce pulire dalla polvere e accordare gli registri, in fede... Povo lì 30 dicembre 1828”.
La risposta del Giudice del Distretto Floriani in
data 8 maggio 1929 così recita:
“... Si rescrive a Domenico Zorzi... sulla sua
supplica per ottenere l’approvazione della spesa...
riscontrata nell’anno 1824 per restaurare l’organo
della suddetta Parrochiale che non avendosi procurata in tempo la superiore licenza e non essendo ammissibile l’addotta ignoranza delle leggi, deve incolpare se stesso se incontrò delle spese non
autorizzate... giacchè non è minimamente comprovato né il bisogno della spesa incontrata, né
l’abilità dell’artista, né finalmente che non siasi
formato un contratto conveniente e regolare...”.
L’ex Sindaco, non volendosi ovviamente accollare la spesa, dopo averci riflettuto, il 5 marzo
1830 invia altra supplica analoga alla precedente,
al Capitanato Circolare di Trento, organo amministrativo di grado superiore al Giudizio di Civezzano. Il tenore è simile anche se più preciso e specifico nei dettagli: “... l’organo della Chiesa era ri-
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Povo e la sua storia
dotto in uno stato deplorabile ed assolutamente insanabile attesochè all’occasione della ristaurazione dell’arco grande, e volto di questa Chiesa la polvere vi
era talmente penetrata, che non così facile egli era lo purgarlo senza l’opera di
qualche esperto artigiano cognizionato
dell’arte. Quest’Illustrissimo Signor Arciprete molestato anche dalle lagnanze de’
suoi Parrocchiani, e desideroso altresì di
funzionare con decoro, specialmente
nella stagione estiva in cui si trovano in
questa Villa moltissime famiglie de Signori Trentini, ne fece replicate istanze
che l’organo venisse messo in attività.
Anzi un giorno, che si presentò l’occasione di avere in Paese certo Peretti
Maestro Orghenista mi fece chiamare,
ed assieme di lui in compagnia dell’Illustrissimo Signor Camillo de Tonelli né fu intrapresa la visita dell’organo, ed indi alla di questi Signori presenza e del Capo Villa Giovanni Faes si
passò a formare contratto con l’artista suddetto
Giuseppe Peretti di Levico e suo compagno, di pulire e rimettere in buono stato l’organo suddetto
accordandogli Fiorini abusivi 1 e Carantani 12 (4)
abusivi per ciascheduno al giorno. In tale lavoro
impiegò l’artista 22 - ventidue giornate, giacchè si
dovette necessariamente cavare tutte le canne,
purgarle e rimetterle... prego cotest’Inclito I.R. Capitaniato Circolare di compatirmi l’approvazione
della detta spesa, acciocchè non abbia da esporre
del proprio in aggiunta alla fatica da me impiegata nel sorvegliare il lavoro e nel prestare gratuitamente la mia opera a vantaggio della Chiesa... Povo 5 marzo 1830...” (5).
Da Trento vengono richieste spiegazioni a Civezzano. Il rapporto in data 22 aprile 1830 del
Giudice Distrettuale Floriani (6) ribadisce le argomentazioni addotte precedentemente e anche se
“... i motivi peraltro possono essere veridici nelle
esposizioni, ma non per questo persuadono a decampare dal primo parere, poiché sarà sempre ve-
38
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ro, ed innegabile, che fu incontrata una vistosa
spesa non solo senza che ne risultasse il bisogno
(questa affermazione sembra alquanto opinabile)
ma per un importo eccedente la competenza dei
Sindaci, senza assicurarsi dell’abilità dell’artista,
senza formarsi contratto veruno, senza far collaudare il lavoro e senza in somma far osservare le
pratiche che un Sindaco d’una Chiesa Parrochiale non può ignorare!...”.
Il Floriani con questa lettera se ne lava le mani
lasciando al Capitanato Circolare decidere “... se
ed in quali termini reputasse di far grazia al supplicante qualora peraltro giustifichi validamente
per lo meno con un’attestazione in iscritto delle indicate persone ed il seguito soddisfacente lavoro
ed il fatto pagamento...”.
Il responso del Capitanato Circolare fu negativo e tramite il Giudizio di Civezzano il 12 maggio
1830 lo fa conoscere al povero Zorzi.
“... L’Inclito Capitanato Circolare con suo decreto... ha dichiarato sulla supplica di Domenico
Zorzi ex Sindico della Parrochiale di Povo per l’approvazione di una spesa di fiorini abusivi 52 e carantani 48 da esso sostenuta senza la minima autorizzazione non trovare giustificata la medesima
per essere appoggiata favorevolmente alla notifica
superiore...”.
Probabilmente Domenico Zorzi dovette pagare
di tasca propria la somma di Fiorini abusivi 52 e
Carantani 48!
1) Diede le dimissioni nel dicembre 1826 anche se rimase in
carica fino al novembre 1828, in attesa della nomina assai contrastata dei nuovi Sindaci.
2) Il valore dei Fiorini così detti “abusivi” era l’80% dei Fiorini
ufficiali così detti “valuta di Vienna”. 13j Archivio di Stato
di Trento. Giudizio distrettuale di Civezzano. B. 76 Ecclesiastico, pos. 51, a. 1829.
3) Un Fiorino era formato da 60 Carantani.
4) Archivio di Stato di Trento. Giudizio distrettuale di Civezzano. B. 86 IV Ecclesiastico, pos. 34, a. 1830.
5) Ricordiamo che il Giudice Distrettuale rivestiva la doppia
funzione di amministratore e di Giudice di prima istanza.
Artisti di casa nostra
Piccoli tesori a Oltrecastello.
Intervista a Bianca Bassi
di Chiara Giacomoni
uando si parla di mosaico si pensa immediatamente ai più famosi, quelli di Ravenna o ci
si ricorda della visita alla Villa Romana fatta
alle elementari in via Rosmini o a quelli della Trento romana sotto Piazza Battisti oppure vi torneranno alla mente le lezioni di storia dell’arte delle superiori. Forse non sapete che l’arte di fare mosaici
non è dimenticata ma è un’arte viva che prospera
e continua nella sua tradizione che affonda nei secoli. Bianca Bassi che da alcuni anni vive a Oltrecastello, è riuscita a fare del mosaico la sua passione e il suo lavoro e dalla chiacchierata che abbiamo fatto sono emersi aspetti originali e poco
conosciuti di questa arte decorativa.
Quale percorso formativo hai fatto per
diventare mosaicista?
Alla fine delle superiori nel 1997 mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona,
esistono quattro indirizzi ed io ero indecisa fra
scultura o decorazione ed ho preferito quest’ultima per le maggiori opportunità lavorative che offre. Questa scuola è come un’università, esistono
corsi obbligatori ed altri che puoi scegliere ma la
scuola è piccola e quindi non offre una gran varietà di corsi disponibili. Ci sono molte lezioni teoriche come storia dell’arte ma la maggior parte del
tempo si trascorre in laboratorio dove si impara a
progettare le tue idee che ad impararne la tecnica. Attraverso l’Accademia ha avuto la possibilità
di frequentare nel 1998 un corso di Decoratore del
legno a Bovolone in provincia di Verona famosa
per la decorazione dei mobili in legno, in cui ho
imparato l’arte dell’intarsio, intaglio, doratura e
laccatura. Mi piacerebbe molto unire il legno che
ha più tradizione qui in Trentino ed è più conosciuto con il mosaico ma devo ancora sviluppare
bene quest’idea.
Q
Come hai conosciuto l’arte del mosaico?
Per caso ho conosciuto un vecchietto che si è
proposto all’Accademia e da lui ho imparato una
delle tecniche per fare mosaico. Nella scuola non
esistono corsi specifici è stato lui a fornire il materiale e alcuni nozioni basilari anche se non aveva
mai studiato mosaico. Comunque sentivo che
mancava qualcosa e cercando in internet ho trovato un corso finanziato dal Fondo Sociale Europeo per mosaicisti a Ravenna e nel 2002 sono
partita e lì ho passato nove mesi . Questa città ha
una lunghissima tradizione del mosaico basti pensare a quelli nella basilica di S. Vitale, di S. Apollinare Nuovo e a quelli del Mausoleo di Galla Placidia che sono i più belli dell’età bizantina. Questa
scuola è la più importante assieme a quella di Spilimbergo in Friuli e gli insegnanti lavorano anche
nelle botteghe di mosaico della città e quindi hanno una vasta esperienza nel campo. Le lezioni si svolgevano in un
laboratorio grandissimo
…e lì mi si è aperto un
mondo! Ho imparato
moltissime cose ed è
stata un’esperienza faticosa ma soddisfacente.
A Ravenna utilizzano
una tecnica specifica
che hanno creato studiando il linguaggio del
mosaico antico: analizzano l’interstizio e la
forma, la dimensione,
l’inclinazione della tessera. Il linguaggio del
mosaico segue delle
Tuttapovo
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Artisti di casa nostra
leggi ben precise che danno vivacità e fluidità visiva. Lo spazio musivo è organizzato secondo un ordine delle singole unità chiamato andamento delle tessere che però variano di dimensione l’una
dall’altra essendo tagliate a mano. Le linee che si
compongono quindi non saranno perfettamente
diritte. Bisogna comunque stare attenti a non esagerare con le dimensioni delle tessere per non
creare uno squilibrio visivo. Il bello è proprio riuscire a dare un certo ordine al mosaico anche
con la tessera che al taglio non risulta perfettamente squadrata.
Prima di fare questa scuola credevo fosse bello
e giusto che le tessere fossero tutte uguali, quadrate di lato un centimetro mentre adesso le uso
tutte, anche quelle non perfette perché è umano e
bello che siano di dimensioni diverse ed irregolari. In un mosaico una riga è composta da tanti piccoli pezzetti diversi, non si può trasportare la riga
disegnata su un foglio di carta sul mosaico. È come quando dipingi con un pennello, puoi fare più
pressione ed otterrai una linea più netta o essere
più leggere e farne una più sottile.
Da dove nasce la passione per il mosaico?
Fin da piccola mi piaceva raccogliere sassolini,
conchiglie, tutto ciò che luccicava e quando tornavo dalla montagna o dal mare mi riempivo le
tasche di queste cose. Mi piacciono i colori e le forme, toccare e scegliere quale pezzetto mettere, nei
miei mosaici non uso solo tessere di vetro o marmo ma anche perline, murrine, pietre preziose,
conchiglie, piccoli fossili che ricerco accuratamente come quando ero bambina. Utilizzo anche le
classiche tessere che faccio io tagliando un disco di
vetro con una martellina e un tagliolo chiamato
pizza spesso circa un centimetro. Una volta sono
andata a Venezia per comprare le pizze e volevo
portarmi via tutto il negozio per i colori dei vetri e
per l’enorme quantità di murrine e perline che c’erano. La difficoltà nel fare le pizze consiste nel far
risultare sempre lo stesso colore e si narra di un
omino che si tiene sempre ben stretto un libretto in
cui sono scritti i segreti di famiglia per fare bene
questi dischi di vetro. Esistono solo due famiglie
che li vendono, una a Venezia e l’altra a Spilimbergo ed esportano in tutto il mondo.
Come si fa un mosaico?
Fare un mosaico è un lavoro lento. Vi sono due
tecniche principali e sono quella diretta e quella
indiretta. La prima consente di incollare direttamente sull’impasto di colla le tessere per cui si ottiene una superficie irregolare, non perfettamente
piana. Questa tecnica può essere fatta su superficie provvisoria come si fa a Ravenna (su calce) oppure su supporto definitivo che di solito non prevede la stuccatura delle tessere. La tecinca indiretta o a rovescio viene fatta mettendo le tessere sottosopra su un piano in modo che rovesciandolo si
ottiene una superficie perfettamente piana come
nel caso dei pavimenti.
Il bello del mosaico è che non è cambiato molto sia per quanto riguarda la lavorazione che per i
materiali, tranne alcune malte o collanti speciali.
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Artisti di casa nostra
Quello che faccio io non è un mosaico tradizionale, è la lettura moderna di una tecnica antica. Le
mie idee passano da un progetto alla loro realizzazione anche se poi nel corso dell’esecuzione lascio
che la mia fantasia e ispirazione del momento arricchiscano il pensieri originario. Non esistono
tempi standard nella realizzazione, dipende da
quello che sto facendo. Adesso si commercializzano mosaici fatti con tessere industriali, tutte uguali, che vengono usati come decorazioni per la casa ma se dici a quelli di Ravenna che è un mosaico …si arrabbiano.
Ti senti un’artista?
Non lo so, è una domanda che mi pongo spesso ma non ho ancora una risposta. Mi sento un po’
artigiano e un po’ artista ma non saprei quali differenze attribuire ai due. Non seguo un’idea che
poi concretizzo nei miei mosaici, mi piace molto il
colore, mettere assieme le tessere ed ottenere soddisfazione e piacere nel farlo. Sento che comincio
ad avere uno stile mio ma non ho voglia di incasellarmi, vorrei sperimentare visto che ho concluso l’Accademia in febbraio e ho cominciato da
poco.
Ti immedesimi in quello che fai?
Si, mentre faccio qualcosa lo sento come mio.
Vivo un rapporto particolarmente intenso con i
mosaici, quando ne finisco ne conosco tutti i particolari ma non riesco ad avere una visione completa. Ogni pezzo mi riporta alla giornata in cui l’ho fatto, lo collego ai miei stati d’animo, è come
fosse un piccolo diario. A volte non mi piacciono
e ho bisogno di un po’ di tempo per distaccarmene e riuscire a darne un giudizio. Mi piacerebbe
che le persone che li vedono mi dessero un’opinione sincera e critica in modo da poter migliorare, lavorando da sola ho bisogno di riscontri su
quello che faccio.
Come stai facendo conoscere i tuoi
lavori?
Fino a questo momento ho creato soprattutto per amici e conoscenti. Si possono trovare
cornici e specchi nel negozio Soggetti in P.zza
Duomo, è in costruzione il mio sito www.biancamosaico.it e per chi mi volesse contattare ho un
indirizzo email [email protected], il numero di telefono è 0461/342504 e vivo e lavoro
a Oltrecastello in via del Ronchi 30. Per il futuro
ho in progetto di decorare sedie, tavoli, pavimenti, altre decorazioni per la casa e quadri e
proprio in questi giorni ho terminato la pavimentazione per la doccia di un bagno.
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Artisti di casa nostra
Marcello Trotter
Richiesta legittima 120x122.5 2003
n seguito a vicende personali avvenute circa tre anni fa, sono arrivato ad esplorare l’arte pittorica. Vedo in essa un mezzo, tramite il
quale lasciare sulla tela un’impronta, un segno di me stesso come
essere umano, tramite il quale affidare e consegnare alla tela parti di
me, comunemente chiamate emozioni, sensazioni, impressioni, paure,
gioie, deliri... che, da un lato, scaturiscono da un lavoro parallelo di
“Ricerca Teatrale” e quindi di esplorazione interiore che porto avanti
all’interno di una associazione a Milano, e, dall’altro, fuoriescono da
una costante riflessione sulla vita e sul mondo esterno che la vive.
Raramente inizio con uno schema prefissato, con una idea prefigurata di ciò che sarà. È una partenza sciolta, libera da vincoli aiutata da
un istinto ragionato a guidarmi durante il lavoro.
Oltre ai colori ad olio, agli smalti sintetici, alle tempere ad acqua
ed ai gessetti-pennarelli colorati utilizzo materiali di scarto come
sacchi di juta sfilacciati, stoffe provenienti da t-shirts esauste, pantaloni smessi, reti e lastre di metallo arrugginito, tavole di sottile legno imbarcato e altro.
È per me fondamentale l’utilizzo della materia quale elemento concreto e palpabile del nostro bisogno di materialità; ma non voglio dilungarmi troppo... perciò BASTA PAROLE! (ne siamo invasi...)
I
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Marcello Trotter
nato a Trento 08/05/1977
e-mail: [email protected]
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Tuttapovo
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Artisti di casa nostra
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
43
L’angolo della poesia dialettale
Ermetismo e
stranezze dialettali
a cura di Guido Leonelli
n mio breve intervento sull’er- ancora su l’Adige, una mia della qua- esempi si potrebbero moltiplicare.” E
metismo nella poesia dialettale le riporto un breve passo: “… Se a chi conclude affermando che ove il diapublicato su “Trentino” il 13 scrive nella lingua di Dante è conces- letto non abbia termini appropriati,
agosto scorso, ha trovato l’interesse e sa qualche bizzarria letteraria o, se si questi possano essere mutuati dalla
dato l’avvio ad alcuni altri interventi preferisce, una diversa ricerca lingui- lingua.
apparsi successivamente anche su stico-espressiva, … credo che questa
Qui si è inserita, nel dibatito un’al“Vita Trentina” e su “l’Adige”.
licenza non dovrebbe invece essere tra lettrice che, in buona sostanza, fa
Ritengo possa interessare tentare concessa a chi si esprime in dialetto. osservare a Francescotti che “nessuno
di riassumere la “questione”. Scrivevo Ribadisco che essendo il dialetto, dovrebbe avere il cattivo gusto di
il 13 agosto: “… provo il desiderio, in qualsiasi dialetto, lingua volgare, del paragonarsi a Dante”. In conclusione,
tutta modestia, di dire la mia, sull’er- popolo, del volgo, chi in dialetto scri- dopo che l’Adige non ha trovato spametismo che tanto e sempre più sem- ve dovrebbe avere l’accortezza, credo, zio per un mio ulteriore intervento, lo
bra essere ancora diffuso. Ritengo che di esprimersi come si esprime la gente stesso ha trovato invece cortese ospiassieme alla “piaga” delle poesie tra- del volgo non con arzigogoli che nul- talità su Vita Trentina. Dopo un riasdotte, ossia delle poesie scritte in lin- la hanno a che vedere con la parlata sunto delle … puntate precedenti e rigua e maldestramente tradotte in dia- popolare… A stretto giro di posta, prendendo quanto sostenuto da Franletto, l’ermetismo sia il male peggiore Francescotti rispondeva, sempre su cescotti, gli faccio notare, fra l’altro,
per il dialetto, per la sua salvaguardia l’Adige richiamando la mia attenzione che se da un lato è vero che Dante
e valorizzazione, con buona pace di sul fatto che “la Divina Commedia è nella sua Commedia si è espresso in
tutti coloro, che a diverso titolo … ri- stata scritta in questa lingua volgare, volgare, “si dà il caso che l’alternativa
tengono quella dialettale non degna così come le poesie friulane di Pasoli- a quel volgare, che sarà poi la base
di essere chiamata “poesia”.
ni, gradesi di Marin, vale a dire uni- della futura lingua italiana, sarebbe
Ripreso anche da Vita Trentina, a versi letterari estremamente complessi stato il latino, lingua per pochi dotti …
questo primo intervento ha fatto se- e raffinati. Dante, scrivendo in volga- Che poi le lingue e i dialetti siano in
guito, su Vita Trentina appunto, un re toscano, conia, inventa molte paro- continua evoluzione, è tutt’altro paio
breve riscontro di Don Renzo Corona, le, così come fa Marin, come fa Paso- di maniche. E’ però necessario osserpoeta dialettale del Primiero che si di- lini. Franco Loi, ritenuto uno dei mag- vare che mentre le lingue si muovono
ce d’accordo e sostiene, in particola- giori poeti in dialetto viventi, si “in- in una direzione sempre più globalizre, a proposito di poesie premiate nei venta” un milanese tutta suo. E gli zata, i dialetti stanno sempre più perconcorsi letterari, che “certe
dendo la loro “veracità” fipoesie sono da rifiutare per
no a scomparire del tutto
Provèrbi binadi qua e là
il loro oscuro significato…”.
dal parlare quotidiano del- Da Nadàl fòch e bocal - a Natale si gode il caldo
Il caso poi ha fatto in modo
le generazioni più giovani.
della propria casa con un bicchiere di vino.
che, pochi giorni dopo, nelPoco importa, in questo
- Da Nadàl al sól, da Pasqua al stizzón - se dila rubrica delle lettere all’Acontesto, che Franco Loi si
cembre è bello, la primavera sarà fredda.
dige, trovasse pubblicazione
sia inventato un milanese
- Da Nadàl el pas de ‘n gal - a Natale le giornate si
una poesia di Renzo Francetutto suo, come sostiene
allungano ma ancora di poco.
scotti, dal titolo Global warFrancescotti. Viene anzi da
- Da Santa Lùzia ‘l frét el crùzia - a Santa Lucia
ming, scritta in dialetto ma
chiedersi, se davvero di un
fa davvero molto freddo (un freddo che “tormenta”).
con l’uso di termini che con
dialetto personale si tratta,
- Da la Pifanìa, el pas de na strìa - per l’epifania
il dialetto nulla hanno a che
a chi esso sia rivolto. Viene
le giornata si allungano un po’ di più.
vedere:
“azurocosmico”,
da chiedersi se, in termini
- La Pifanìa tute le fèste la porta via - il giorno
“aciodùe”, “fuminéri”, “scocosì esasperati, abbia un
della befana finiscono tutte le feste natalizie.
liamari”. Ha fatto seguito,
ancora un senso la poesia
U
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44
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
L’angolo della poesia dialettale
come forma espressiva e di comunicazione forse la più sublime”.
Posso aggiungere che molto piacere mi ha fatto, in quei giorni, una telefonata di un noto e affermato poeta
dialettale del cenacolo trentino che mi
esprimeva tutta la sua solidarietà in
una battaglia (come la definisce lui)
che lo vede impegnato da anni senza
grande successo.
Il caso poi, ancora lui, ha voluto che
trovandomi a leggere “Quaderni”, anno
VII - n° 5 settembre 2003, il periodico
del “Gruppo Poesia 83”, nell’introduzione del presidente Italo Bonassi, andassi
ad imbattermi in una serie di passaggi
che mi pare si prestino molto bene a
chiudere il discorso e che cerco di riassumere. “Molti di noi, hanno una sorta
di complesso di superiorità, sono troppo
convinti di essere bravi… si vestono dell’abito sacerdotale di un linguaggio sibillino … dove il lettore però si perde senza più ritrovare il bandolo … alla fine,
dopo la seconda o terza lettura, lascia lì,
chiude il libro …L’oscurità ermetica della poesia ha avuto grandi maestri ma i
loro versi hanno quasi sempre lasciato
una chiave di lettura, non sono semplici
accozzaglie di parole a caso, anche se
basati su valori figurativi e musicali sull’ordine quasi astratto degli elementi.”
Buon Natale a tutti i fedeli lettori dell’”Angolo della poesia dialettale” ma, in
particolare, a tutti i “pòpi” ai quali voglio dedicare queste due belle poesie di Marco Pola (in dialetto di Roncegno):
‘L NADALE
LA BEFANA
E’ vegnesto anca ‘l Nadale!
L’è vegnesto, dopo tante!
Le campane dela vale
le sboteza tute quante.
Sula tera benedeta
che ‘l lusor de na cometa
e i tre magi ‘mbacucài
i vien vanti sui cavài.
Su ogni pézzo, su ogni pin
gh’è na stela per lumin,
e sul querto de na stala
ch’è su i angeli che bala
tuti i angeli del zielo
che i ‘n zercio, ‘n girotondo
perché è nato ‘l Bambinèlo,
perché è nato ‘l Re del mondo.
Passà ‘l Nadale
la salta fora,
tegnendo fissa
la spazzadora,
per nar lontana
dei so confini
e rudolarse
per i camini
ma la la dropa
demò na note
senò magari
la ghe se rote.
zercar calzòti
for per la stùa
co le solete
de lana crùa,
E fin del primo
cantar del galo,
la spazzadora
l’è ‘l so cavalo
méterghe rento
qualcòs de bon
e a qualcheduni
giara e carbon.
Nasseràlo ‘l Bambinèl?
Nasseràlo anca st’an
el bambinèl Gesù
enté sta nòt sì stròva
‘mpizzàda da sitèle
de guère e de paùra?
El nasse sót a ‘n pónt
o ‘nté na busa fónda,
‘nté ‘n camp de refugiadi,
‘ntrà dó cartóni vèci
sót ai pòrteghi de Trènt.
El nasse con rispèt
che fórsi no ‘l vorìa
tornar ancór qua zó
‘ndó che i tacherà
a begar e tironàrlo
‘n qua e po’ en là
per dir che lè tut so.
E quan che i riverà
i Magi e la so zènt
el Bambinèl, mi credo,
no ‘l ghe domànda gnènt
se i gà la pèl pu négra
colór del ciocolàto,
se i vèn da Novayork
da Trènt o da Kabùl
se l’è ‘n cristiàn de Roma
‘n ebrèo o ‘n mussulmàn
se ‘l gà crème coi aròmi
o demò le man en man.
El Bambinèl el varda
e ‘l pianzòta sconsolà:
quand’èl che ‘l capiré
che ‘n móndo cossì bèl
l’avé pròpi ‘ntossegà?
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45
Il racconto
Intersezioni
di Stefano Ricci
pochi riccioli biondi che le uscivano dal casco,
brillavano al sole d’agosto come anelli dorati.
Lui non poteva vederli, ma sentiva le sue morbide rotondità premergli dolcemente contro la
schiena. Neppure l’altro era riuscito a vederli.
Troppo preso dai problemi della vita per occuparsi di quella altrui. Distratto dai pensieri del lavoro
e da una strada troppo contorta per ritrovarcisi.
O, forse, più semplicemente, non li aveva visti
perché, per chi non ci crede, gli angeli non esistono. Azzurri come il cielo, più splendenti del sole:
dovevano essergli parsi trasparenti. Come in un
gioco di sciangài, il caso si diverte ad intrecciare le
vite su traiettorie diverse che vanno ad intersecarsi attorno a punti di equilibrio precario. A volte basta un soffio, il battito d’un ciglio, un gesto inconsulto di distrazione... e tutto quell’intricato ordìto
può essere sconvolto. Vi sono “incontri”, in questa
bizzarra trama, che nessuno è in grado di evitare.
Vi sono rotte tracciate con un magico sestante, che
nulla può deviare dal loro compimento. Quell’uomo era uscito di casa presto, dopo una notte insonne. Più del caldo di quella torrida estate, era il
pensiero per quell’ennesimo colloquio di lavoro e
la moglie ancora in attesa. C’era tempo, non andava di fretta.
Con lo sguardo inseguiva i cartelli gialli indicanti “deviazione”, ma la testa era altrove e non
riusciva a dipanare quel groviglio caotico dell’animo. Non poteva mancare a quell’appuntamento,
al quale, seppur ignari, neanche quei due ragazzi
con le ali spiegate, su quell’azzurro cavallo scintillante, avrebbero potuto sottrarsi. Lanciati verso il
futuro, forti come i loro progetti, invincibili come
l’amore che li teneva avvinghiati in un unico corpo, alle 11 e 32 di quel 27 d’agosto, al Km. 7+100
della provinciale per Rovereto, il loro destino, pun-
I
tuale come la morte, si annodò con quello d’un
uomo confuso. Aveva sbagliato di tutto nella vita
e, quel giorno, sbagliò anche la strada. Poco bravo a tracciar traiettorie, imboccò quella che il caso, mischiando le carte, aveva gettato sul piatto.
Un’inversione maldestra, guidata dall’ansia. Un riflesso di felicità, forse troppo abbagliante. Un’indecisione fatale ed il grido straziante di lamiere
contorte... L’immagine stessa della libertà, infrangersi su un momento di idiozia. E i riccioli biondi
si sparsero sull’asfalto, lanciando bagliori come urla. Il dolore trafisse i due corpi, sciogliendosi caldo
nelle viscere, penetrando perfino nell’anima.
Rabbia e dolore per quel sogno interrotto, per
quelle ali mozzate, per quei corpi privati, d’un colpo, del volo. E la mente cercò di fuggire, di non
credere che la realtà si fosse davvero compiuta,
ma la sofferenza li inchiodò a lungo su un letto
d’ospedale. Il ragazzo di notte, per molte notti a
seguire, continuò a serrare le dita nel gesto di frenare e a digrignare i denti: la morte gli si era parata davanti, improvvisa, con un brivido freddo tra
le costole, ma scorse uno spicchio di cielo in quegli occhi innamorati e non ebbe l’ardire di spengerlo. Come si trattenne dal mietere quei boccoli
dorati, forse per timore di lasciare nel buio la Terra. E qualcuno non avrebbe più smesso di ringraziare Dio! Quando i destini s’incrociano, abbracciandosi o scontrandosi, il mondo non rimane indifferente. Dal dolore germogliano nuovi fiori. Chi
conosce il dolore, apprezza maggiormente la vita e
la libertà ha un sapore più fresco.
Chi conosce il dolore, si ritrova più attento all’altrui sofferenza ed impara che lo scorrere del
tempo non è mai un banale esercizio. Chi conosce
il dolore e riacquista le ali, vola poi ancora più in
alto.
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Natale di
solidarietà
’incendio che nel gennaio
scorso ha gravemente danneggiato la struttura di vendita, non ha affatto impedito alla Famiglia cooperativa di Povo di continuare ad essere un punto di riferimento essenziale per tutti gli abitanti del nostro sobborgo ne è
testimonianza l’aumento dei
Soci, ormai siamo quasi in mille. Grazie all’attivismo e all’impegno di tutti i Dipendenti e
alla solidarietà d’istituzioni
e cittadini, siamo riusciti
in brevissimo tempo a ricostruire le condizioni di
agibilità per la ripresa
concreta dell’attività.
Questo ha consentito alla Famiglia Cooperativa di
continuare a garantire al meglio
il proprio servizio per la nostra
comunità e non
L
ha interrotto il significato più vero
della funzione di solidarietà svolta
da questo strumento della cooperazione trentina. Solidarietà che
anche quest’anno rappresenta
per noi un impegno al quale far
fronte in termini concreti e tangibili ed è per questo che proponiamo ai nostri Soci e Clienti di
rinunciare anche quest’anno
al piccolo regalo che la Cooperativa tradizionalmente
elargisce in occasione delle festività natalizie per trasformarlo in un significativo
intervento di sostegno economico a due iniziative internazionali che vedono
quali protagoniste: i volontari del gruppo Missionario che opera
attraverso programmi di sviluppo umano e
sociale
in
Uganda ‘MOROTO’ e
l’Associazione ‘ACCOGLIENZA IN
FAMIGLIA’ che promuove progetti
a sostegno dei bambini della Biellorussia. A tal proposito saranno
messi a disposizione, presso tutti i
nostri punti vendita, dei contenitori dove tutti i Soci e Clienti potranno liberamente fare le loro offerte.
Con queste iniziative credo si
esaltino i valori di solidarietà, umanità e condivisione che rappresentano da sempre un tratto costitutivo della gente trentina e, in particolare, dei Soci del movimento
cooperativistico.
Ritengo che questo sia il modo
migliore per augurare a Voi cari
Soci e Clienti da parte Mia, del
Consiglio d’Amministrazione, dei
Sindaci, del Direttore e di tutto il
Personale della famiglia Cooperativa di Povo un sereno Natale di
pace e un felice anno nuovo.
Silvano Trentini
Presidente della Famiglia
Cooperativa di Povo
Anch’io socio
Essere socio della Cooperativa significa:
- RISPARMIO
Il socio della cooperativa dispone nell’arco dell’anno di una lunga serie di tagliandi per acquistare prodotti a prezzi assolutamente scontati.
- DIRITTO ALLA SICUREZZA
Il socio è tutelato nei suoi acquisti dalla politica commerciale
della Cooperativa che pone al centro dei suoi obiettivi la salute
del consumatore e la “salute” ambientale.
Per aderire alla Cooperativa i nuovi soci devono
versare una quota sociale di euro 25,82.
La quota si versa una sola volta ed è valida per sempre.
Troverete i moduli di iscrizione presso:
Per informazioni numero Verde 80071335
E-mail: [email protected]
Sede: POVO (TN)
Macelleria: POVO (TN)
Punti vendita: COGNOLA (TN)
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Piazza G. Manci, 8
Via alla Resistenza, 8
Via alla Veduta, 10
Via della Resistenza
Tel. 0461 810 268
Tel. 0461 810 264
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Quegli aquiloni colorati
Il libro di Caviola alla
seconda edizione
tto di difesa”, l’ultima fatica poetica del nostro collaboratore Diego Caviola è
già alla seconda edizione.
Sono andate infatti rapidamente esaurite le 2.000
copie previste per la prima
uscita, superando ogni ottimistica previsione. La seconda edizione sarà disponibile (con regolare fascetta!), già dai prossimi giorni
anche a livello nazionale.
Stanno anche arrivando i
primi
riconoscimenti:
“Quegli aquiloni colorati”
- parte I° e II°, poesia contenuta nel libro ha infatti ottenuto al premio letterario nazionale “Cesare Pavese - Mario Gori” di Chiusa di Fano (Cuneo)
il primo premio con medaglia d’oro e diploma. Il libro di Caviola sta anche avendo un soddisfacente andamento di vendita sulla collina. Distribuito infatti all’interno dei vari punti vendita di Sprè, S.Donà e Cognola
della Famiglia Cooperativa di Povo le copie a disposizione sono andate
rapidamente esaurite.
“A
Quegli aquiloni colorati
hanno sparso molte lacrime
sulle mascherine smunte
di bimbi scippati della speranza di volare.
Volare e gioire di grandi spazi
in mille serpentine vincenti
aggrappate all’aria
come Immagini sacre,
socchiudere gli occhi
sul manicomio degli uomini dementi stregati
da comandamenti infernali
dei Signori del terrore.
Aquiloni in ammirazione
simboli di libertà
scandita dalle ore dell’aria;
svuotare la diga del cuore
traboccante lacrime
spugnare privazioni fame divieti
per coloro che hanno
la faccia di chi non mangia niente
con la paglia della miseria
che marcisce sotto i piedi
con la voglia di scappare
e sparire nel nulla
per morire pur di non avere
la sofferenza per compagna;
il mondo ha sentito molto
molti strilli di dolore.
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BUONO SCONTO DEL 30% PER L’ACQUISTO DEL LIBRO
NEI PUNTI VENDITA DELLA FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
(Povo, Sprè, San Donà, Cognola)
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
51
L’angolo della poesia
“L’angolo della poesia”
compie cinque anni!
ono passati cinque anni da
quando ho iniziato a curare
questa rubrica e non mi sembra vero, il tempo vola, ma i ricordi
di tanti appassionati alla poesia che
mi hanno mandato i loro versi rimane scritto nel tempo e non si potrà cancellare e dimenticare. Colgo
l’occasione di questa scadenza nella
ricorrenza delle Festività di Natale
per fare una carrellata sui lavori
(inediti!) di queste persone, proponendo una o più poesie ciascuno in
base alla lunghezza, altri autori sa-
S
ranno pubblicati nei prossimi numeri di Tuttapovo. Li ringrazio per la fiducia riposta nella mia persona,
scoprendo e mettendo alla luce le
loro liriche contenenti piccoli o
grandi segreti dell’anima e della vita
mantenuti rinchiusi nel famoso cassetto, in certi casi per molti anni.
Porgo a tutti gli autori e familiari gli
auguri di buone festività e che queste pagine possano rimanere custodite come un bel ricordo, invitandoli a continuare a scrivere ed amare
la poesia.
Lourdes Chenù Dominguez
Corrado Carlin
Nostro incontro
Da sempre ti cerco
tra le ombre.
non vedo le stelle
solo odo il buio dolore
che mi avvolge.
Senza direzione è
Il mio cammino
e tante volte ho sognato
la notte del nostro incontro
Raggi di luna piovono
tra gli alberi
e illuminano le mie lacrime.
Da sempre ti cerco
e non ti incontro.
il gufo della notte ti portò
via da me
prima che tu abbia visto
l’alba del nostro amore.
Virò
Adoro far ridere
le donne donano
luce. A chi le circonda
A Eleonora
Pacco! Con sorriso
E gioia inclusa.
Splendore che dona,
colora il giorno
più mediocre.
Istanti
E io respiro
di te ogni
lacrima.
a cura di Diego Caviola
Valter Vettori
Ti scrivo da una guerra
Ti scrivo da una guerra
senza parole:
“gli occhi rotti di sangue
come il ghiaccio di febbraio
sono il compagno d’armi
che mi ha mangiato il cuore”.
Madre non passa giorno,
qui nel deserto,
che non fischia la paura
ed il campo di notte
è ansito dei silenzi:
“non c’è traghettatore ai nostri sogni”.
A questo chiedo
“pettina a mani laccate il mio grano,
come il buffo salmastro di settembre,
quando raggranellavo smarrimento,
quasi sabbia a disparire nel mare”.
Ventiquattro anni
convitato alla morte;
vivo, madre, come ombra
in pietra senza pianto,
nell’atteso cristallo di diverso colore
che sciorre in pleniluce la paura.
Ti scrivo da una guerra
con le parole:
“c’è un dove che ha il rosso del melograno,
il bacio rubato del pesco in fiore,
un passo fiorito di veste lieve:
mano alla mano con gli occhi al sereno”.
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L’angolo della poesia
Daniela Dalfovo
Il tempo di ieri
Siedi.
I silenzi che qui conosci
tra vecchie carte
ora ordinate
ora abbandonate
parlano una lingua
che ancora non comprendi,
è la tua giovinezza
quella fresca e pura
che ti porta verso mondi
ove l’eternità
non ha confini.
Scegliere non sai
tra parole e pensieri
che fuggono al quotidiano
ma...
la beltà tua
delicata e innocente
ti porgerà il fiore della Vita.
Quel libro
Prendilo.
Ti narra di nostalgie
di un tempo passato
Daria Paissan Bertoli
in cui le stagioni amavano
svelare la loro fecondità
in cui donne e uomini
a piedi nudi sull’umida terra
vivevano la loro felicità
e Iddio santificava
la loro semplicità.
È tutto.
Oltre la finestra
Vedi?
il picchio
...arroventa col becco
una quercia,
cerca riposo per l’inverno,
la sua tenace pazienza
semina luce nella nostra oscurità,
il suo solitario coraggio
veglia i confini disseminati
oltre il tramonto.
Non temere amico
custodisci ciò che non c’è più
e fa tesoro da saggio poeta.
Maria Antonietta Rotter
Novembre
Il calendario ha perso un altro foglio
un petalo le rose del giardino.
Il vento scuote con brumose dita
le agili betulle e scuote il pino.
Dalla finestra guardo turbinare
un nugolo di foglie rugginose
e giù dai monti vien la tramontana
a scompigliar le più segrete cose
che il cuore cela, mentre nel giardino
sotto il suo soffio muoiono le rose.
Bimbi soli
Occhi pieni d’azzurro, calde pupille spaventate,
guardate tutto senza sorriso,
non avete lacrime sul viso.
Tremate di paura e le manine serrate in preghiera.
La guerra vi ha tolto tutto,uccidendovi l’anima.
Che colpa avete voi occhi di cielo,
se il mondo è cattivo?
Da grandi capirete quanto è difficile
vivere in pace!
Ora ricordate le cannonate,
la paura disperata,la fame,
il dolore dei genitori,
il massacro del paese,
il disonore del cuore,per l’assenza del bene.
Piccoli fiori senza primavera!
È giunta in fretta la sera della vita.
È bastata una guerra per distruggere
i petali della vostra corolla.
Occhi di cielo!
Azzurrate gocce di pianto!
Nessuno vi bacia le pupille senza sorriso.
Bimbi soli!
È Natale anche per voi!
Perdonateci se potete!
Costantina Moser
Se in quel cielo
Se in quel cielo che è lassù
potessimo tutti tenerci per mano
e guardare quaggiù
vedremo più chiaro
che solo l’amore
potrà unirci per andare lontano.
tutti fratelli con solo ideali
un mondo di pace
con un padre da amare.
Tuttapovo
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Le ricette di Matilde
Dolci a go go!
icembre è il mese “dolce” per eccellenza. In
questo numero Matilde ci propone alcune
appetitose ricette che si sposano perfettamente con le prossime festività Natalizie. Buon appetito!
D
Datteri ripieni
Ingredienti (per 4 persone): cannella, 40 gr. di
zucchero a velo, 100 gr di ricotta, 20 gr di canditi,
20 datteri.
Aiutandovi con la punta di un coltellino, incidete i datteri nel senso della lunghezza e privarli
del nocciolo interno. In una terrina amalgamate
accuratamente la ricotta con un pizzico di cannella e i canditi. Riempite i datteri con il composto
preparato, sistemateli nei pirottini di carta e spolverizzateli con lo zucchero a velo.
a cura di Matilde Padroni
Tortelli a sorpresa
Ingredienti (per 8 tortelli): 150 gr farina, 100 gr
di burro, 3 uova, olio per friggere, sale, zucchero.
Per preparare la crema: 250 gr di latte, 100 gr di
cioccolato fondente, 80 gr di zucchero, 20 gr di farina, 2 tuorli.
Tortelli: portate a bollore g 250 di acqua con il
burro e un pizzico di sale. Versatevi la farina, tutta
in una volta, mescolate l’impasto e tenetelo sul
fuoco finché sfrigolerà e si staccherà dalla casseruola. Trasferitelo nella ciotola dell’impastatrice e
lasciatelo raffreddare; lavoratelo con la frusta a
gancio, incorporandovi un uovo alla volta. Friggete piccole cucchiaiate di impasto in abbondante
olio caldo, ottenendo i tortelli. Crema: amalgamate i tuorli con lo zucchero e la farina, stemperate
con il latte caldo versandolo a filo; cuocete la crema a fuoco moderato per 8 minuti, mescolando
spesso e aggiungendo il cioccolato grattugiato.
Con una sacca di tela a bocchetta liscia e sottile
farcite di crema i tortelli, passateli nello zucchero e
serviteli
Cuori di mais
Ingredienti (per 8 persone): 200 gr di cioccolato fondente, 175 gr di farina bianca, 150 gr di
mais, 150 gr di burro, 100 gr di zucchero, 50 gr di
pinoli, 3 tuorli, lievito in polvere, 1 scorzetta di limone, vanillina, sale.
Sciogliete a bagnomaria il burro. Setacciate e
mescolate perfettamente le due farine con un cucchiaino di lievito in polvere.
Fate la fontana sulla spianatoia e ponete al
centro il burro fuso, lo zucchero, I tuorli, la vanillina e un pizzico di sale. Impastate bene ma velocemente, unite la scorzetta di limone grattugiata e i
pinoli, tenendone da parte alcuni. Spianate la pa-
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54
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Le ricette di Matilde
sta ottenuta allo spessore di circa mm 6 con un tagliapaste a forma di cuore e ricavatene i biscotti,
disponeteli sulla placca del forno, guarnitene il
centro con i pinoli e infornateli a 180° per circa 12
minuti. Sfornateli e lasciateli intiepidire; intanto,
fondete a bagnomaria il cioccolato a pezzetti. Immergetevi i biscotti uno a uno, e fateli asciugare su
una gratella.
Mele al forno
Ingredienti: 5 mele, burro, un po’ di confettura.
Lavare le mele e togliere il torsolo. Imburrare la
pirofila, disporvi le mele e riempirle di confettura.
Cospargetele con fiocchetti di burro. Versate nella
forma un po’ d’acqua e infornare a 220° per 30
minuti. Una crema di vaniglia fredda è il miglior
contorno per le mele al forno.
Frittelle di mele
Ingredienti: per la pastella: mezzo litro di latte,
180 gr di farina, 1 presa di sale, 2 uova, 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di rum, 750 gr di
mele grosse, olio per friggere, zucchero a velo.
Preparare una pastella abbastanza densa con
farina, latte, sale, zucchero e rum. Sbucciare le
mele, togliere il torsolo e tagliarle a fette dello
spessore di mezzo centimetro. Immergerle nella
pastella, poi friggerle in abbondante olio bollente.
Lasciarle scolare per bene su carta assorbente.
Servirle subito, cosparse di zucchero a velo.
Omelette stracciata con le mele
Ingredienti: 4 rosette rafferme, latte, 1 uovo, 30
gr di uva sultanina, succo e scorza grattata di 1 limone, sale, 2 cucchiai di zucchero, 250 gr di mele
sbucciate e affettate, burro per friggere, zucchero e
cannella per cospargere
Togliere la crosta alle rosette, bagnarle col latte
e mescolare, fino ad ottenere una pastella densa.
Unirvi gli altri ingredienti. Versare un mestolo di
pastella in una padella dove si è fatta precedentemente friggere una noce di burro.
Quando la pastella si è rappresa, la si divide a
pezzetti con due forchette, la si gira e si lascia dorare bene. Prima di servire cospargere con cannella e con zucchero.
Torta di “polenta nera” (grano saraceno)
Ingredienti: 250 gr di burro, 250 gr di zucchero, 6 uova, 250 gr di mandorle macinate, 250 gr
di farina di grano saraceno, 1 bustina di lievito in
polvere, zucchero vanigliato, burro, marmellata di
mirtilli rossi, un quarto di panna.
Montare il burro e unirvi 150 gr di zucchero e
i rossi d’uovo. Aggiungere quindi le mandorle, la
farina, il lievito e lo zucchero vanigliato. Infine incorporare le chiare sbattute a neve con il resto dello zucchero. Versare la massa in una tortiera ben
unta, infornarla a 200° e cuocerla per 45 minuti.
Tagliare la torta raffreddata orizzontalmente e farcirla con la marmellata. Guarnirla con panna
montata.
Torta triestina
Ingredienti: 140 gr di burro, 6 uova, 110 gr di
zucchero, 30 gr di cioccolato, succo e scorza grattugiata di mezzo limone, 20 gr di cedro candito, 20
gr di buccia d’arancia candita, 110 gr di mandorle, 70 gr di pangrattato, 100 gr di confettura, chicchi d’uva bianca, datteri e mandorle per la guarnizione. Per la glassa: 100 g di zucchero a velo, 1
chiara d’uovo, 1 cucchiaio di succo di limone.
Mescolare il burro ben montato con 5 rossi
d’uovo, 1 uovo intero e lo zucchero. Unirvi poi il
cioccolato grattugiato, il succo di limone, la frutta
candita tagliata a dadini minuti, il pangrattato, le
mandorle macinate e infine le 5 chiare sbattute a
neve.
Versare il composto in uno stampo ben unto e
infornare a 200° per tre quarti d’ora. Tagliare la
torta raffreddata orizzontalmente e farcirla con la
confettura. Preparare la glassa mescolando gli ingredienti sopraindicati per 10 minuti. Coprirne la
torta in modo uniforme. Quando la glassa sarà
asciutta, guarnire la superficie con chicchi d’uva,
datteri e mandorle.
SALONE
Immagine Donna
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
55
Il disco
Nomadi
The Platinum Collection
i tratta di una raccolta anomala
questa ultima uscita dei Nomadi!
Intanto perché sono pezzi tutti eseguiti dalla formazione originaria con la
voce di Augusto Daolio dei tempi “eroici” (1963 -1968), di quello che resta il
gruppo più longevo della storia pop-rock
italiana, ma soprattutto perché contiene
la bellezza di 8 brani inediti, alcuni mai
incisi, altri usciti solo su 45 giri. Altre
“chicche” introvabili in questo “The Platinum Collection” sono 4 versioni in spagnolo di altrettanti successi tra cui un gustoso (e rarissimo) “Yo vagabundo” e le
prime versioni di “Per fare un Uomo” e
“Canzone per un’amica”.
I tre Cd contenuti nel cofanetto sono
divisi cronologicamente: il primo parte
dalle origini “beat” con alcuni pezzi francamente discutibili anche se riflettono lo
spirito e le mode del tempo; il secondo,
forse il più interessante, che abbraccia il
periodo “sperimentale” con alcuni pezzi
che lasciano decisamente spiazzati.
In particolare “Beautiful Day” e “Vola”, prevalentemente strumentali che ricordano alcuni gruppi inglesi all’avanguardia in quei tempi (Emerson, Lake &
Palmer - King Crimson), una scoperta
sconcertante ma ghiotta per chi non conosceva “questi” Nomadi.
Il terzo Cd infine, oltre alle citate versioni in spagnolo, contiene i pezzi più impegnati dei Nomadi (tra cui “Mamma
Giustizia” il cui testo pubblichiamo sotto),
e si conclude con i tre inediti: “Il confine”,
“Colori” e “Uno sbaglio”.
re tra l’altro un gradito regalo per le festività natalizie.
S
56
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
a cura di Paolo Giacomoni
MAMMA GIUSTIZIA
Nomadi - The Platinum Collection
Emi - € 28 circa
I tre Cd che contengono complessivamente 54 (cinquantaquattro!) canzoni
rappresentano di fatto la sintesi perfetta
della storia di questo gruppo che, al di la
dei gusti personali, non si può negare rappresenti una parte importante nel panorama musicale italiano.
Dopo il recente “40” che ha celebrato
appunto i 40 anni di attività dei Nomadi e
che ha raggiunto il vertice delle classifiche, anche questo “The Platinum Collection” sta raggiungendo volumi di vendita
incredibili considerando che si tratta di un
triplo Cd anche se venduto a prezzo “politico”. Questo cofanetto non può ovviamente mancare non solo sullo scaffale dei
fans del gruppo, ma anche per chi è interessato alla storia della musica italiana degli anni ‘60 - ‘70. Si tratta in definitiva di
una “testimonianza storica” che può esse-
(Fiastri, Ortolani)
Con grandi occhi vede per te
con forte voce parla per te
con larghe braccia lei ti proteggerà
Mamma Giustizia sa quello che fa
se vedi uno che mangia per tre
e un altro che non ha niente per sé
non ci pensare non sono affari tuoi
Mamma Giustizia ci pensa per te.
Sei nei guai
ricorri a lei
vedrai vedrai
non sbaglia mai
spina del delinquente
rosa per l’innocente
tu abbi fiducia perché
c’è Mamma Giustizia per te.
Pietosa eppure senza pietà
nel dubbio assolve o spezzerà
chiunque osi colpire i figli suoi
Mamma Giustizia provvede per noi
chi ruba poco la pagherà
chi ruba molto sta in libertà
tu vai tranquillo non chiederti perché
Mamma Giustizia ci pensa da sé.
Sei nei guai
ricorri a lei
vedrai vedrai
quello che avrai
ricchi o poveri è uguale
lei è sempre imparziale
mai avere paura perché
c’è Mamma Giustizia per te.
Il libro
“Caro Alcide”
i Pino Loperfido avevamo già parlato nel
numero di Tuttapovo di giugno 2002 presentando il suo libro “Cermis: ciò che non si
può dire”; la storia della tragedia del Cermis (l’aereo americano che trancia i cavi della funivia), vista da uno dei protagonisti e rappresentata tra l’altro in un fortunato monologo teatrale da Andrea
Castelli.
E proprio in questi giorni sempre per le Edizioni Curcu & Genovese, è in uscita “Caro Alcide”
l’ultima fatica di Pino Loperfido incentrata questa
volta su quella che rimane la figura più rilevante
della politica trentina e nazionale del ‘900: Alcide
Degasperi.
Il 2004 sarà il cinquantesimo anniversario della morte di Degasperi e Loperfido con questo volume ne traccia un ritratto affettuoso mettendo
l’accento sul suo rapporto con il Trentino e con la
Valsugana in particolare; non è un caso che molti
dialoghi presenti nel libro siano nel dialetto di Borgo. L’autore si rivolge in prima persona “all’Alcide”
percorrendo insieme a lui, in maniera chiara e
comprensibile, tutt’altro che “politichese”, la storia
politica italiana del tempo, ma anche aspetti meno
conosciuti della vita dello statista: l’esperienza nel
Parlamento austriaco, l’amore per il Trentino, le
persecuzioni, gli anni dell’anonimato, la Fede, la
vita famigliare.
“Lo so - scrive Loperfido nelle note di presentazione - il libro non piacerà a tutti. Ci sarà qualcuno che sicuramente storcerà il naso; qualcuno
per cui la Storia rimane intoccabile, come un sacrario, come un cumulo di cose morte, come una
mummia che a toccarla va in frantumi.
Probabilmente - continua l’autore - ci sarà pure chi - un po’ per moda un po’ per pigrizia mentale - arriverà ad accusarmi di revisionismo; ma io
D
a cura di Paolo Giacomoni
non posso farci niente se
la Storia è sempre una revisione; credo sia nella
sua stessa natura esserlo.
...Se mi sono occupato di
Storia - conclude Pino
Loperfido - è perché è
stato il suo stesso fascino
a tentarmi, è stata la Storia a scegliere me e non
viceversa.
No, non sono uno storico. Sono solo un narratore prestato alla Storia,
così come Alcide Degasperi amò definirsi “Un
trentino prestato all’Italia”. Con questo libro ho
voluto solo rendere
omaggio ad un uomo che
ha sacrificato tutta la propria vita per un’Idea: per
il Trentino prima, per l’Italia poi, per l’Europa, alla
fine.”.
Comunque la pensiate
a proposito di Degasperi, questo volume rimane
una valida testimonianza per comprendere alcuni
aspetti di quel periodo storico, tragico e complesso, che è stato la seconda metà del ‘900.
E se qualche omissione è presente nel libro,
se qualche episodio appare un po’ troppo “beatificante” ed agiografico è da imputare sicuramente alla fascinazione che il personaggio ha
indubbiamente generato nell’autore. Un peccato veniale che comunque non sminuisce la validità dell’opera!
“Caro Alcide”
di Pino Loperfido
Edizioni Curcu &
Genovese
€ 12
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
57
La tutela, l’occupazione e le condizioni
economiche degli operai nel Trentino
(Riassunto della relazione del IX distretto ispettorale con sede in Trento)
Premessa
om’era la condizione dei lavoratori
a Trento agli inizi dello scorso secolo? In che tipo di ambienti erano
costretti a lavorare? A quali abusi erano
costretti? Questo documento del 1902,
tratto dalla “Rivista mensile di Studi
Scientifici” ci è stato gentilmente segnato
da Giuliano Sosi, nostro affezionato lettore e appassionato ricercatore di storie
locali. Rappresenta una testimonianza
C
per certi versi sconvolgente: bambini e
bambine di 8-10 anni costretti a lavorare
10 ore al giorno, condizioni igieniche
spaventose, salari letteralmente da fame,
sfruttamenti inimmaginabili. Si tratta di
un verbale di quello che allora era una
sorta di Ispettorato del Lavoro che relaziona con crudo realismo questi abusi,
evidentemente quasi normali a quei
tempi. Data la lunghezza del testo lo
pubblichiamo a puntate, con l’auspicio
che possa servire a una riflessione pro-
fonda nei nostri lettori. Perché queste situazioni sono purtroppo ancora comuni
in alcuni paesi del cosiddetto “terzo
mondo” e perché il liberismo sfrenato
che sta contagiando anche l’Italia, il continuo attacco ai diritti ed alle tutele dei lavoratori non rappresenti la premessa per
un tragico ritorno al passato. (pg)
Attività ufficiosa
dell’ispettorato
industriale con sede
in Trento
PRIMA PARTE
on ordinanza del Ministero del
Commercio d’accordo col Ministero dell’Interno degli 11 luglio 1901,
il territorio della Camera di Commercio
e d’Industria di Rovereto fu staccato dall’anteriore ottavo distretto ispettorale e
costituito in nono distretto con sede a
Trento. Questo nuovo distretto comprende in cifra tonda 9500 esercizi industriali, di cui 1778 sono obbligati all’assicurazione contro infortuni e 96 si devono considerare come fabbriche. L’ingegner Astolfi ebbe la direzione provvisoria dell’ufficio con dispaccio 20 luglio
1901 entrando in attività verso la fine
d’agosto, per cui i presunti rilievi non si
riferiscono che allo spazio di quattro
mesi. Essi portano infatti la data del
gennaio 1902. All’attività d’ispezione,
comprendente la visita, a 1778 esercizi
C
Operaie cestaie al lavoro. Una curiosità: sullo sfondo della foto si vede una nota scritta a
mano che recita “Zio Fortunato Piechele morto nel 1915 sul Monte Chegul” (archivio foto
Pellegrini - Cles)
58
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
diedero occasione specialmente lagni e
comunicazioni di inconvenienti, come
pure la circostanza che la maggior parte
degli esistenti esercizi non era mai stata
visitata dagli anteriori ispettori. Delle
ispezioni, 163 si fecero insieme all’ispettore sanitario provinciale. La circostanza
che l’ispettore industriale fu invitato soltanto a sei commissioni d’approvazione
ed a un unico collaudo non può prendersi a misura per indicare l’effettivo
sorgere o ampliarsi d’esercizi industriali:
infatti molti di essi si aprono senza una
approvazione edile o industriale e d’altro canto alcune autorità - specie i magistrati autonomi - sogliono invitare l’ispettore alle trattative solo nel caso di
esercizi espressamente citati nel capitolo
7 Iegge Industriale pei quali ha luogo la
procedura edittale. Quantunque in quaranta denunce di infortuni si asserisse
un’incapacità al lavoro degli operai feriti, superiore alle quattro settimane, l’ispettore non fu invitato che a cinque rilievi d’infortunio: due di essi per disgrazie occorse nell’industria edilizia con esito mortale: due per lesioni nell’esercizio
della ferrovia e l’ultimo per lesioni nel
trasporto di materiale. Non si prese però parte alle trattative nei due casi primi
accennati. Non ebbe luogo un intervento in occasione di scioperi, non essendovene stato che uno solo, di cui si venne a cognizione quand’era già composto. Alle autorità industriali furono fatte
dall’ispettore 20 denunce ai sensi della
legge; altre 18 denunce furono occasionate dal fatto che i padroni si rifiutavano di por fine a certe illegalità, o dalla
circostanza che le constatate contravvenzioni, specialmente la illecita occupazione di ragazzine nelle filande, erano
già state rimarcate in anteriori ispezioni.
tristi condizioni dei locali di abitazione; a
10 Corone per la stessa ragione il proprietario di un forno di calce e cosi via;
il proprietario di una filanda licenziò poco dopo l’ispezione due ragazzine di dodici anni, quantunque a suo tempo si
fosse rifiutato di privarsene col pretesto
che egli era capo comune e doveva
quindi curarsi dei ragazzi poveri e senza
occupazione.
Rapporti coi padroni
Coi padroni i rapporti furono relativamente più vivi e frequenti che cogli
operai. In iscritto 12 volte e 17 volte a
voce fu chiesto consiglio o informazione
all’ispettore.
Rapporti con gli operai
Cinque imprenditori che senza permesso facevano delle costruzioni trascurando ogni misura di cautela nell’impalcatura o che non avevano corrisposto all’obbligo di assicurazione contro malattie e infortuni, furono tosto denunciati,
in vista che per il breve tempo che correva sino alla fine del lavoro e per la lontananza del luogo della sede dell’ispettore non era facile ripetere la revisione,
e che le promesse falle in simili casi vengono - come insegna l’esperienza - denunciate assai di rado. In 8 casi l’ispettorato fu messo a notizia delle misure rese dall’autorità industriale circa lo denunce da esso prodotte. Per occupazione di ragazzine tra 9 e 13 anni il proprietario di filanda fu condannato a 200
Corone. di multa: per illegale occupazione di ragazzi e per aver esteso il lavoro oltre le ore permesse furono condannati due proprietari di filanda a 20 Corone l’uno; ancora a 20 corone il proprietario di una fabbrica di mattoni per
illecita occupazione di ragazzi e per le
In iscritto 13 volte e 39 a voce si ricorse da operai o da corporazioni e società operaie all’ispettorato. Nel più dei
casi trattavasi di rimuovere illegalità ed
inconvenienti nei diversi esercizi. Fatte
su ciò parecchie ispezioni esse provarono che la maggior parte di questi lagni
era giustificata.
Tutela degli operai
Igiene
Per la tutela della salute e della vita degli operai si fece finora poco o nulla. Nei
locali di lavoro non si scorge da molto
tempo in qua nessun miglioramento e tutto si ridusse a coprire o adattare alla meglio qualche volante, qualche correggia, a
difendere alla presa qualche ruota dentata, a riparare qualche scala cadente o fornirla di ringhiera. Rarissimi i provvedimenti di cautela alle macchine: e se vi sono,
non s’usano: spesso ne maestri ne apprendisti hanno un’idea del modo con cui
si hanno a metter in opera gli accessori
della macchina destinati ad impedir dis-
di Nicola e Ivan Gardumi
Trento - Via Zanella, 7 - Tel. 0461 982508
Abitazione: Tel. 0461 810572
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
59
grazie. Quest’osservazione nel distretto
ispettorale è costante. Si entra. nell’officina
più malsana, si accetta la macchina più
pericolosa con una indifferenza che fa stupire. Spesse volte toccò all’ispettore di vedere padroni od operai scambiarsi certi
sguardi increduli come se temessero delle
facoltà mentali di lui che criticava i locali
umidi, oscuri, male ventilati e dichiarava
inammissibili certi cessi che non si possono neppur descrivere e certe fosse in vicinanza d’una conduttura d’acqua potabile,
cercando di spiegare i danni che a ciò andavano congiunti. Questa indifferenza per
qualunque miglioramento delle condizioni
igieniche e di sicurezza è da ascriversi al
fatto che la maggior parte degli operai trae
origine dalla classe dei piccoli contadini
avvezzi a privazioni d’ogni sorta, al nutrimento più misero e all’alloggio più meschino. Sarebbe a desiderarsi che già nelle
scuole popolari si destasse l’interesse dei
ragazzi per i problemi della tutela degli
operai e della loro igiene. Solo se in queste cose e sorretto dal sentimento della popolazione, l’ispettore industriale è in grado
di adempiere bene il compito suo.
Ventilazione
Fatta eccezione di una grande filanda che ha un apparato ventilatorio funzionante in modo inappuntabile, di due
filande che provvedono, pure alla bisogna in maniera soddisfacente e in fine di
tre altri esercizi in cui s’è pensato bensì
alla ventilazione, ma s’è sciolto il problema cosi poco bene da creare più che altro una dannosa corrente d’aria, simili
provvedimenti sono in genere cose quasi sconosciute.
Riscaldamento
Anche il riscaldamento lascia molto a
desiderare. Senza parlare delle cave di
pietra in cui nulla si ha per proteggere
l’operaio durante l’inverno, notiamo che
i locali visitati generalmente non si possono riscaldare, quantunque spesse volte nel distretto - specialmente nelle valli
più alte - il freddo si faccia sentire assai
bene. Due filande in Val di Non erano
persino aperte da una, rispettivamente
Per qualità e per quantità le condizioni di molti esercizi non potrebbero essere peggiori. Rarissimi gli impianti con
propria fontana: talvolta s’attinge l’acqua ad un pozzo, talvolta la si manda a
prendere nel paese o nella città benché
alquanto discosta; tutti bevono da un recipiente o da un bicchiere comune.
Impianti elettrici
da due parti, e avevano delle arcate invece di finestre: vero è che non si lavorava tutto l’anno, ma il luogo essendo
alto, sul livello del mare e il lavoro cominciando in estate alle 5 di mattina e
prolungandosi fino a mezzo novembre,
è chiaro che le operaie dovevano spesso patire per il freddo.
Pericoli d’incendio
Molti furono i rimarchi causati da trascuranza delle cautele più necessarie anche in questo riguardo. Per dirne una. in
una filanda trovavansi in tutta, vicinanza della caldaia a vapore dei cesti pieni
di bozzoli per l’altezza di circa due metri.
cosicché l’operaio che voleva giungere
alle valvole di sicurezza doveva cacciarsi faticosamente tra due file di cesti.
Uscite, scale.
Anche le uscite sono spesso insufficienti e le scale in cattivo stato. Quantunque nel distretto ispettorale vi siano
sassi in abbondanza e a buon mercato,
la maggior parte delle scale è di legno
ed oltracciò in uno stato miserevole. In
più casi fu quindi ordinata l’erezione
d’una nuova scala di sicurezza: cosi per
esempio in due filande, in cui una scala
di legno, aperta e pressoché in rovina
era l’unica che stesse a disposizione di
47, rispettivamente di 212 ragazze.
Le centrali elettriche visitate corrisposero perfettamente alle esigenze dell’ispettore quanto alla disposizione dei
locali d’esercizio, ma non sempre nei
provvedimenti tecnici destinati alla tutela degli operai. L’isolamento dei generatori e soprattutto quello delle condutture
a grande tensione non fu dovunque trovato superiore a ogni eccezione, Io spazio dietro alla tavola di distribuzione non
sempre convenientemente tenuto: coperture di cautschuk che sembravano
indispensabili, talvolta mancavano: talvolta il personale non era munito dei necessari guanti di gomma, ecc. Il proprietario di centrale elettrica si rese reo di
colpevole leggerezza per aver lasciato
scendere sino al pavimento, del tutto
scoperti, i fili con una tensione di 3600
Volt: trattavasi di provare un trasformatore e l’esperimento facevasi in tutta
prossimità della parte d’entrata che stava aperta, mentre tutto il personale trovavasi in un locale attiguo e nulla, indicava a chi fosse entrato nello stabilimento l’immenso pericolo cui andava
incontro. Il personale che tende alle
macchine è poi quasi sempre in numero
non bastante. Negli impianti più forti
sonvi di solito due macchinisti, di cui
uno assume la sorveglianza delle macchine durante la notte; negli altri non v’è
che un operaio, cui toccano spesso d’inverno nullameno che 17 ore di lavoro.
Supponiamo che un malore qualunque
colga il macchinista; o non gli si verrà in
aiuto che quando dopo 12 ore si procede al nuovo turno o nella migliore eventualità quando il caso avrà portato alla
centrale una qualche persona.
Acqua potabile
(... segue sul prossimo numero)
AUTOTRASPORTI - MOVIMENTO TERRA
FRANCESCHINI s.n.c.
di Franceschini Bruno e Figli
60
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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“Consulenza e Mediazione”:
la professionalità al servizio della famiglia
a scelta del matrimonio e’ una decisione molto importante nella vita di due persone e le
motivazioni che spingono a compiere questo
grande passo sono molteplici.
Accade molto spesso però che con il passare
del tempo, i coniugi rivelino sentimenti tenuti nascosti per anni, paure e incomprensioni a lungo
sopportate che possono diventare la causa di rancore, ostilità e quindi di crisi a volte anche irrisolvibili.
Altre volte invece i genitori, anche non separati, scoprono improvvisamente che il compito educativo verso i propri figli è un problema più grande di loro, e la reazione in qualche caso può essere una sorta di “chiusura” che porta a tenersi dentro i problemi o a minimizzarli, invece che affrontarli con decisione.
Che fare in queste ed in altre situazioni di disagio familiare? Accanto alle strutture pubbliche
(consultori, assistenti sociali, ecc.), stanno nascendo anche nella nostra realtà iniziative di tipo privato che tentano di dare una risposta nuova e
qualificata a queste problematiche.
È il caso di due ragazze di Povo, Irene Cagol,
laureata presso l’Università di Verona in Scienze
dell’Educazione e specializzata in “Relazioni educative e familiari” all’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Brescia e Serena Carmeci, laureata presso l’Università di Verona in Scienze dell’Educazione e specializzata in “Mediazione Familiare” presso la stessa università che hanno creato “Consulenza e Mediazione”, uno studio che si propone di
offrire una risposta qualificata alle molteplici problematiche familiari, dare indicazioni “pratiche”
volte al superamento dell’impasse che in momenti particolari blocca in qualche modo il naturale
processo evolutivo della vita della famiglia.
L
In particolare si
propongono: Corsi di
formazione e aggiornamento a tema, progetti educativi su
commissione
per
aziende, ditte e scuole, consulenza educativa e familiare e mediazione familiare e
dei conflitti familiari.
L’iniziativa nata
appena qualche mese
fa, sta già riscuotendo
un certo successo e,
dopo il primo corso
dal titolo “Aver cura di
sé per aver cura degli
altri” e il secondo dedicato a “Il cuore e la
mente dei bambini”
concluso ad inizio dicembre, a gennaio sono già in cantiere alcune serate specifiche
dedicate ai genitori (obiettivo del corsi: favorire la consapevolezza di una sana genitorialità dal punto di vista emozionale non solo fisiologico, favorire la comprensione delle
aspettative della coppia nell’attesa di un figlio, nella decisione di un figlio, favorire l’incontro tra le “illusioni” e la realtà nella scelta di diventare genitori).
Per ogni ulteriore informazione al riguardo è possibile contattare direttamente lo studio
“Consulenza e Mediazione” in via Volta 50/A a
Trento, oppure telefonare al 0461/917106 per fissare un eventuale appuntamento. (pg)
snc
PAVIMENTI
TRENTO - Via Verdi - Tel. e Fax 0461 238898
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Spazio Circoscrizione
Piano strategico della
città di Trento 2001-2010
l Consiglio Circoscrizionale del 30.10.2003, alla presenza del signor Sindaco dott. Alberto Pacher ha discusso ed approvato il “Piano Strategico della Città di Trento 2001 - 2010.
Il documento si organizza in tre parti:
" Una parte teorica, introduttiva, che illustra la filosofia, cioè le ragioni di fondo di quello che il
Comune e la città di Trento vogliono diventare
nei prossimi dieci anni;
" Una parte concreta, nella quale sono contenute le misure, cioè le azioni che si vogliono realizzare per tradurre questa visione del futuro
della città: il piano strategico, insomma non è
realizzare un libro di sogni, ma un programma
di azioni precise;
I
" Una versione breve, nella quale il documento
integrale viene riassunto e semplificato.
Il Piano strategico è importante per le Circoscrizioni in quanto:
" Le azioni del Piano strategico che riguardano direttamente tutte le Circoscrizioni (ci limitiamo a segnalare la misura 21, dedicata
al rilancio del ruolo delle circoscrizioni come
soggetti di partecipazione e di programmazione dei servizi);
" Le azioni che riguardano direttamente alcune
delle circoscrizioni, che spesso hanno raccolto
specifiche proposte maturate proprio per iniziativa di singoli contesti territoriali (ricordiamo, ad esempio, le azioni relative al Doss Trento, alla localizzazione delle strutture universitarie, all’Ecomuseo del Calisio, al Patto territoriale del Bondone)
" Le azioni che riguardano indirettamente le circoscrizioni (accenniamo alle azioni relative al
trasporto urbano, alla comunicazione pubblica,
alla città a misura dei bambini, alla rete dei
percorsi ciclopedonali).
Al di là di queste ragioni, che riguardano i contenuti del Piano, ce ne sono altre che riguardano il
metodo, cioè la possibilità di prendere parte alla
costruzione (come è avvenuto finora) e alla realizzazione (come avverrà in futuro) di questo grande
“contenitore di decisioni”.
In sede di espressione del parere il Presidente della circoscrizione ha proposto di attivare una verifica all’interno del Consiglio circoscrizionale per far emergere le esigenze e indicazioni del Sobborgo e proporle quali integrazioni al piano medesimo.
INGROSSO FRUTTA
e VERDUTA
38050 POVO (TN)
Via Castel di Pietrapiana, 17
Tel. e fax 0461 810088
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Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
Spazio Circoscrizione
Situazione realizzazione
di un Centro Polifunzionale
a crisi di cui soffre la Chini costruzioni Spa ha
colpito anche gli anziani di Povo. Doveva, infatti, essere pronto per lo scorso 31 ottobre il
Centro Polifunzionale e Residenze protette “Villa
Cavagna” su via della Resistenza. Già, doveva,
perché l’Impresa ha lasciato l’opera incompiuta.
La Giunta Comunale dovrebbe decidere di rescindere il contratto e provvedere a completare le
opere rimanenti mediante i subappaltatori che già
lavoravano per Chini.
Il Comune così ha deciso di non attendere oltre e di assicurare entro la fine della primavera
2004 la consegna della Costruzione, arredi compresi. I lavori di rifinitura e le opere esterne che ancora mancano verranno, infatti, pagati direttamente dall’Amministrazione Comunale alle singole Ditte incaricate. Un Centro Polifunzionale e Residenze protette unico nel suo genere finora in città. Dotato al piano terra di alcuni negozi (parrucchiere/a, lavanderia, bar) al piano mezzanino di
uffici del polo sociale, al piano primo di ampie sale per il riposo, le attività manuali e ricreative, di
una palestra e piscina per la fisioterapia. Al piano
secondo una mensa a disposizione degli anziani
fruitori del Centro. Il Complesso inoltre è dotato di
22 appartamenti protetti (detti protetti in quanto
sono collegati con la struttura per anziani e la RSA
L
Margherita Grazioli) e di 7 camere di sollievo.
Il Centro si sviluppa su una superficie di mq
5.200 ed un volume complessivo di mc 33.300.
Il responabile del procedimento
Ing. Roberto Zanini
Avviata la parete pubblica per l’arte dei murales
on il mese di novembre la parete pubblica presso la palestra del centro civico è una realtà. Tutti i ragazzi interessati ai murales possono accreditarsi presso
C
lo sportello Informagiovani di Progetto
Giovani (tel. 0461/811741) per ottenere
l’autorizzazione all’utilizzo di questo spazio
espressivo.
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n. 4 - dicembre 2003
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Spazio Circoscrizione
Notizie in breve
Dimissioni dall’ufficio
di presidenza
Nel Consiglio Circoscrizionale del 22 settembre
sono state accolte le dimissioni del Consigliere Paoli Mariacristina quale rappresentante delle minoranze nell’Ufficio di Presidenza. In sua sostituzione è
stato nominato il Consigliere Decarli Emiliano.
Piano regolatore
cimiteriale
Il piano regolatore cimiteriale è stato da poco approvato in
Consiglio Comunale. Per quanto riguarda Povo non si prevedono particolari necessità, se
non la previsione, qualora le
tendenze degli ultimi anni si
confermassero anche in futuro,
di realizzare circa 200 nuovi ossarietti. Tale previsione sarà
realizzata con una nuova tipologia di loculi esteticamente
gradevoli e poco impattanti visivamente. La localizzazione
sarà decisa in base al programma di riesumazione, destinando la prima fila di alcuni riquadri dell’attuale cimitero.
Aggiornamento dei piani
culturale e sportivo
Recentemente il Consiglio Circoscrizionale ha
effettuato alcuni aggiornamenti del piano culturale e sportivo. Infatti con quest’anno si sono programmate delle verifiche periodiche sull’andamento dei piani e sulle effettive spese sostenute.
Tale prassi ha consentito grazie a dei risparmi e al
cambiamento di alcune manifestazioni di riutilizzare tali fondi già destinati ad inizio anno. In particolare si sono finanziati:
- €. 400,00 al Circolo anziani per la ricorrenza
del 20° anno della fondazione
- €. 200,00 alla Commissione Cultura per la Festa dell’Anziano e Comunità
- €. 130,00 al Circolo Arci Paho per la mostra
“La montagna fonte d’acqua dolce”
- €. 160,00 al Circolo Oratorio Concordia per il
concerto della “Festa del Rosario”
Proposta di nuove
antenne a Povo
Il Servizio Ambiente - Ufficio Ecologia Urbana
ha richiesto al Consiglio circoscrizionale di esprimere il proprio parere riguardo all’impianto di telecomunicazione - piano di localizzazione 2003
per l’area di Graffiano.
Su tale argomento era attesa la partecipazione
del Vice-Sindaco ed Assessore all’Ambiente prof.
Alessandro Andreatta, che però non è intervenuto. La Commissione territorio ha rilevato che la
mancanza di una adeguata documentazione tecnica non permetteva un’analisi dell’impatto estetico
di un antenna sia semplice che con due gestori accoppiati. Non riuscendo a comprendere quale altezza potrebbe avere questa antenna, come andrebbe ad inserirsi nel paesaggio, ha proposto di
esprimere parere non favorevole riguardo alla predetta richiesta.
Dopo un lungo dibattito ed nell’attesa dell’assessore che non è arrivato, il Consiglio ha deciso
di bocciare entrambi i siti proposti, seppur alternativi, in conformità con tutti gli altri pareri negativi
espressi dalla Circoscrizione sulle precedenti installazioni e con forti perplessità sulle modalità con cui
la Circoscrizione viene coinvolta su tali temi.
Cambio gestione della
“Fontana dei Gai”
Con una nota di data 4 settembre 2003 dell’Azienda Forestale di Trento Sopramonte è stato richiesto al Consiglio Circoscrizionale di esprimere il
proprio parere riguardo alla concessione in uso
della baita “Fontana dei Gai”. Infatti il 31 dicem-
Il Presidente del Consiglio Circoscrizionale
a nome di tutto il Consiglio è lieto di augurare
Buon Natale e Buon Anno
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Spazio Circoscrizione
bre 2003 scade la concessione in uso del manufatto denominato “Fontana dei Gai”, da parte della associazione Arci Paho di Povo.
A seguito e su proposta della Commissione Usi
Civici, il Consiglio ha deliberato di dare la massima informazione in merito all’assegnazione in uso
della baita “Fontana dei Gai” tramite l’affissione di
apposito bando, proponendo i seguenti criteri
d’assegnazione:
# essere associazione riconosciuta con sede in
Trento, con preferenza per le associazioni di
Povo;
# impegno a realizzare i lavori di ristrutturazione
della baita come previsto nel piano triennale
2004-2006 dell’Azienda Forestale;
# impegno da parte della associazione di gestire
la struttura a favore della comunità;
# attinenza delle attività dell’associazione alle finalità di promozione e presidio della struttura.
Pertanto non appena si saranno raccolte le
domande e si saranno valutate in base ai suddetti criteri, verrà assegnato l’uso della baita “Fontana dei Gai”.
Percorso di tiro con
l’arco nei boschi
Da qualche mese è presente a Povo una
nuova realtà associativa che ha per scopo la
promozione e la pratica del tiro con l’arco di
campagna. Tal pratica ha riscosso un buon successo in alcune manifestazioni ed in qualche
corso per principianti, ha spinto tale gruppo di
appassionati e di tesserati della F.I.A.R.C. Federazione Italiana Tiro di Campagna, a proporre
all’amministrazione pubblica un percorso fisso
per la pratica di tale sport.
La proposta riguarda in particolare la località
del Moronar ove a monte della struttura che stanno realizzando gli alpini è stato proposto un percorso per il tiro con l’arco.
La Commissione Usi civici ha valutato positivamente la proposta di realizzazione tale percorso
ed ha proposto al Consiglio di esprimere parere favorevole riguardo alla predetta realizzazione di un
percorso per arcieri in località Moronar, accogliendo la richiesta del gruppo F.I.A.R.C. di Povo. Il
Consiglio accogliendo tale proposta ha deliberato
in tal senso.
In alto la baita
Fontana dei Gai.
Sopra uno dei
bersagli collocati al
Moronar per il tiro
con l’arco.
OFFICINA ELETTRAUTO GOMMISTA
SERVIZIO AUTORIZZATO
di Zordan Romeo
RICARICA CONDIZIONATORI
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Via Sommarive 2, 38050 POVO (TN), tel. 0461 810667
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Spazio Circoscrizione
Riqualificazione area
“Spiaz Grant” sul Chegul
lavori rientrano in un piano più generale di
valorizzazione di aree ad elevata fruizione
turistica, variamente dislocate sulle montagne che circondano la città, attivato dalla Commissione amministratrice dell’Azienda di concerto con le varie realtà circoscrizionali.
I vari interventi realizzati sul Chegul, in particolare, sono stati preventivamente concordati
I
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con il Consiglio della Circoscrizione di Povo che
ha raccomandato il coinvolgimento del volontariato, sia per il contenimento della spesa che per
la riduzione degli impegni in termini di successiva manutenzione delle opere programmate.
Uno dei primi lavori, realizzato da un gruppo di fruitori degli stoi, è rappresentato dal recupero delle vasche di accumulo dell’acqua
piovana e delle captazioni a cielo aperto situate sul colmo del dosso: il supporto fornito dall’Azienda è consistito nella fornitura dei materiali necessari per i ripristini e nella collaborazione per il rifacimento di un muretto.
Successivamente, nell’anno 1998, da parte
dell’Azienda, su proprio progetto, è stato edificato un piccolo servizio igienico che utilizza le
acque piovane intercettate dal sistema di captazione recuperato in precedenza: tale intervento, reso necessario per recuperare alla decenza
le condizioni dei boschi che circondano il Prà
Grant, ha consentito di ridare la necessaria dignità al luogo. Per ovvi motivi di salvaguardia e
manutenzione, la gestione della struttura è stata affidata ai concessionari degli stoi ai quali,
anche per l’attivazione di questo nuovo servizio, è stata richiesta una maggiorazione del canone d’affitto.
I concessionari degli stoi hanno quindi curato direttamente la sistemazione degli spazi
esterni ai manufatti, sono state rifatte le staccionate, eliminate le erbe infestanti e realizzati
piccoli livellamenti del terreno. L’Azienda ha
fornito alcuni gruppi tavolo/panche per favorire la fruizione collettiva dell’area.
Nel corso della sessione forestale dell’anno
2001 è stata accolta favorevolmente la proposta dei concessionari degli stoi di realizzare un
campo di bocce ad integrazione della sistemazione generale dell’area. Il manufatto, la cui
progettazione è stata curata direttamente dai richiedenti, è stato realizzato nel corso del 2002
con fornitura dei materiali a carico dell’Azienda
e manodopera del volontariato; la struttura è
stata di recente completamente rivestita in legno per un più armonico inserimento nell’ambiente.
Ovviamente l’utilizzo del campo è consentito a chiunque, con un unico vincolo: quello di
essere provvisti delle bocce!
A completamento di quanto realizzato in
collaborazione con i Censiti, nell’anno in corso
l’Azienda ha provveduto a sistemare lo scosce-
Spazio Circoscrizione
so sentiero che porta al belvedere che si affaccia sul gruppo montuoso dei Lagorai e sul lago
di Caldonazzo.
L’intervento, finalizzato ad eliminare la pericolosità del percorso, con fondo accidentato e
scivoloso, è stato realizzato utilizzando tronchetti di larice, materiale naturale prontamente
reperibile in loco e di economica lavorazione.
La tipologia della scalinata è quella già sperimentata e largamente apprezzata in alcune zone del monte Bondone in quanto di minore impatto rispetto ad analoghe strutture in pietrame, più pesanti per la presenza del cemento
necessario per legare tra loro i vari elementi.
Di particolare interesse, a giudizio della scrivente Azienda, è risultato l’intervento di sistemazione del belvedere dove, tramite la rimozione del materiale che via via si è despositato
nel tempo, è stato possibile riportare alla luce
una caratteristica postazione di fucileria, realizzata in singolare foggia da parte dei genieri austroungarici in previsione della difesa della città. Il manufatto è stato riportato alla luce e restaurato nelle parti più deteriorate; una palizzata è stata eretta per la delimitazione in sicurezza della trincea la cui visita è ora resa possibile da una piccola scala in legno.
È stata infine realizzata la ripulitura di una
traccia di sentiero che, partendo nei pressi della trincea, percorre un breve tratto del crinale
verso sud, in direzione del Dos dei Corvi, collegandosi con la pista forestale che riporta verso il Prà de le Sedole.
Sul piccolo dosso, in prossimità del punto di
collegamento con la pista, è prevista nel corso
del 2004 la realizzazione di una spianata che
fungerà da eliporto per gli eventuali interventi
di pronto soccorso e antincendio.
La realizzazione della piazzola sul Chegul
consentirà di completare la rete di tali manufatti che si articola su quella della Marzola,
quella presso il bivacco Bailoni, quella realizzata presso il rifugio Maranza, quella che coincide col primo prato di Pramarquart e quella del
Celva, rilievo sul quale, in sinergia con la Circoscrizione, è stata programmata dall’Azienda
la realizzazione di importanti lavori di recupero
dei manufatti militari costruiti agli inizi del 900
per concretizzare la seconda linea difensiva
della città.
Il Direttore dell’Azienda Forestale
Condini dott Arturo
3
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Foto 1. La scaletta che sostituisce lo scosceso
sentiero che porta al belvedere
Foto 2. Il campo di bocce creato sulla proposta
dei concessionari degli stoi
Foto 3. Belvedere che si affaccia sul gruppo
montuoso dei Lagorai e sul lago di Caldonazzo
Foto 4. Piccolo servizio igienico che utilizza le
acque piovane intercettate dal sistema di
captazione.
Foto di Camillo Bonvecchio.
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Auguri e festeggiamenti
Lo scorso mercoledì 24 settembre si sono ritrovati i coscritti della
classe 1936 per trascorrere insieme una bella giornata. Raggiunto
col pullman il porto di Barbarano sul Lago di Garda, si sono
imbarcati per l’Isola del Garda che è stata visitata accompagnati
dalla guida la quale ha poi offerto loro un piccolo rinfresco. La
giornata è proseguita con il pranzo a base di pesce da “Graziano
e Loretta”. Un doveroso ricordo a tutti i coetanei che non sono
più tra noi, si ricordano in particolare per essere sempre stati
presenti alle gite: Adalberto Foradori e Carmela Maria Facchinelli
scomparsi da poco.
Complimenti a papà Giuliano e nonno Mario che il 7 settembre
2003 hanno abbattuto ben due caprioli! Da mamma Daria, nonna
Angela, gli zii ed il piccolo Simone.
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Il 15 ottobre abbiamo festeggiato i 94 anni della nostra
mamma, nonna e bisnonna MARIA FURLANI
MOSER, un traguardo bello ed importante che merita
un affettuoso augurio, anche dalle pagine di
“tuttapovo”, di buon proseguimento in salute.
Ancora tanti auguri dai tuoi familiari.
Auguri e festeggiamenti
Auguri alla nonna Ines Pontalti Gretter che ha raggiunto nei giorni scorsi il
traguardo dei 90 anni. Nelle foto è festeggiata dai figli e dai nipoti.
Festa della
classe 1943
rande festa per i Coscritti del
1943 che si sono dati appuntamento il 12 ottobre 2003 per trascorrere una giornata assieme. La giornata iniziata alle ore 8.00 per partecipare alla Santa Messa ed una breve visita al cimitero per deporre dei fiori e ricordare chi ci ha lasciato. Poi via tutti
assieme con un pullman, destinazione
Merano, in tarda mattinata il programma prevedeva la visita al giardino botanico e al museo cittadino, poi presso
G
il ristorante Schlosswirth di Schena
(Bz) per il pranzo, e per rendere più
piacevole la festa alcune coscritte hanno letto delle poesie composte esclusivamente per l’occasione del 60.mo
compleanno. Dopo il lauto pranzo a
tutti i partecipanti é stato consegnato
un portachiavi personalizzato creato da
“Mastrosette”. Visto il tempo mite la festa proseguiva sul terrazzo dell’hotel, in
un scenario tipico dell’Alto Adige dove
il verde dei campi e dei boschi con le
montagne dalle cime coperte di neve
ricordava tanto quelle fotografie tipiche da calendario sudtirolese. Si è dan-
zato al suono della fisarmonica di Costantino fino al tramonto poi sulla via
di casa, per non tornare troppo presto,
é stata fatta una puntatina in una discoteca per qualche ora in felice compagnia. Giunti a Povo a notte fonda,
dopo una giornata trascorsa a festeggiare a anche a ricordare i bei tempi
trascorsi in questi 60 anni di vita con le
gioie e le amarezze che la vita ci riserva e con la promessa di ritrovarci ancora tutti assieme per molti anni, con
baci, abbracci e strette di mano ci siamo salutati con un arrivederci a tutti i
coscritti del 1943. (MA)
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In ricordo di...
Anniversario
Basilio
Tomasi
9 dic. 1998
9 dic. 2003
In ricordo di
Valeria Ciola
Quel dì che morirò
Quel dì che morirò, Signoredio,
e vegnirò da Voi en ginocion,
no sté a tratarme mal, pararme ‘ndrìo,
ma avéghe ‘n migenìn de compassion.
En bon cristian, l’è vera, no son stà;
qualcòs de ben ò fat,
ma forsi pòch;
qualcòs anca de mal el m’è scampà
ma, credo, no sì tant da nar ne ‘l foch.
Me ‘nmàgino cossìta che narò
en purgatòri a far la penitenza
e lì per ani e ani resterò
enfin che sarà nèt la me cosiènza.
Ma prima, Sioredio,
Ve domando na grazia sola sola e picenina
e dopo narò via al Vòs comando:
lassé che dàga apena n’ociadìna
per véder come fé quei bei tramonti
che ‘nlumina le zime dei me monti.
(Umberto Cattani - 1972)
70
Tuttapovo
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Basilio Tomasi nato a Povo nel 1923 e morto il 9
dicembre 1998. Di professione muratore ha lavorato
per 35 anni con l’impresa di costruzioni di Pierino
Bonvecchio. Durante la seconda Guerra Mondiale ha
partecipato dal 15 aprile al 15 luglio del 43 con il 75°
Reggimento Fanteria alla difesa costiera in Sicilia
dove fu fatto prigioniero dagli inglesi fino al 30 giugno
1945. Lo ricordano, nel 5° anniversario della morte,
la moglie Elena, i figli Carlo, Elio, Pierino e
Annamaria. Sotto Basilio in una foto del 1943 con la
sorella Anna a Genova.
In ricordo di...
In memoria di un amico
che non c’è più
Era la primavera del 1969, avevo 19 anni, mi trovavo ad essere disoccupato dopo la chiusura del mio precedente impiego e
stavo studiando per acquisire l’abilitazione alla condotta di centrali termiche. Un amico mi disse che l’impresa edile dove lui lavorava cercava un manovale, mi presentai al cantiere di Pergine
dove trovai molti muratori e manovali di Povo tra questi il capo
cantiere Bruno Cagol. Non avevo mai fatto quel lavoro, prima
facevo il commesso, le mie mani senza calli non erano molto
adatte ad usare “ponta e mazzot” e “pic e badil” (punta e mazzuolo e piccone e badile per i non trentini) e mi sentivo a disagio,
forse non avrei resistito a lungo, la sera tornavo a casa con le mani gonfie e sanguinanti, se non fosse stato per il sostegno ricevuto da un uomo buono e comprensivo, un capo veramente eccezionale. Le sue direttive erano dei semplici consigli amichevoli
che tutti eseguivano volentieri. Mai l’ho visto imporre la sua volontà con arroganza o dare ordini inutili come ho visto fare purtroppo molto spesso negli anni seguenti. Quando si avvicinava ai
posti di lavoro cantava a squarciagola per avvertire del suo arrivo in modo da non sorprendere qualcuno che batteva la fiacca.
Un vero uomo, un maestro e un amico che ho accompagnato
trattenendo le lacrime alla sua ultima dimora.
Ciao, Bruno non ti dimenticherò.
Aldo Giongo
Da sinistra : Massimo Bonvecchio, Arturo Forti , Bruno
Cagol, Pio Marchi assieme ad altri compagni di lavoro.
Anniversario
Andrea Nichelatti
30 dicembre 2000
30 dicembre 2003
A tutti coloro che l’hanno conosciuto i
famigliari ricordano Andrea Nichelatti
a tre anni dalla sua scomparsa.
Tuttapovo
n. 4 - dicembre 2003
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Lettere al giornale
Cosa succede sulla
nostra montagna?
requento regolarmente la nostra montagna e, “visto quello che si vede”, credo sia il momento di chiedere e chiedersi se le recenti opere
e iniziative abbiano un significato.
Mi riferisco, in modo particolare alla zona degli “stoi” dove nell’ordine sono comparsi:
- Un gabinetto (pubblico?) dalla problematica tipologia alpina,
tipo baita.
- Un gioco delle bocce, perfettamente regolare, di sconosciuto utilizzo.
- Recentemente, una scalinata di orribile tipologia che, dritta come un
fuso, porta ad un belvedere da sempre conosciuto, verso il lago di
Caldonazzo.
In questo caso, l’utilizzo del legno, perfettamente tagliato, la teoria degli scalini senza un minimo di discontinuità, l’assoluta disposizione in linea retta, fanno assomigliare il manufatto ad una scala mobile più consona ad un centro commerciale che ad un luogo espressivo quale la zona in questione.
Si è realizzato, a mio modesto parere, non sono n’architetto né urbanista, un contrasto stridente con il significato del luogo, ricordo della
grande guerra e di una successiva frequentazione popolare. Dimenticato
il possibile uso della pietra, appesantito il paesaggio da strutture pesanti,
sconosciute le norme di utilizzo sia del “bocciodromo” sia dello “stol” assegnato un tempo ad una società con, credo, le medesime condizioni della Fontana dei Gai ma inesorabilmente inutilizzato. Farebbe piacere delle risposte, non solo a me, ma, credo, a tutti i cittadini che rifiutano il metodo del “far e taser”.
F
Un cittadino curioso (lettera firmata).
La risposta del presidente
della Circoscrizione
ispondo a questa lettera “anonima” su mandato del Consiglio Circoscrizionale, in quanto non condivido né il metodo nè il merito di
tale scritto. Inoltre rispondo sul metodo e per il
merito rimando ad uno speciale dell’Azienda forestale nello spazio della Circoscrizione (pag.66).
La Circoscrizione e le Commissioni hanno
sempre lavorato in sinergia con l’Azienda Forestale proponendo i vari interventi nelle pre-Sessioni e Sessioni Forestali e valutando poi le proposte progettuali nel Consiglio Circoscrizionale.
Penso che nelle suddette occasioni di incontro e
di confronto aperte al pubblico tutti i cittadini,
anche quelli “curiosi”, abbiano le vere e sane occasioni per proporre ed incidere sulle varie scelte progettuali.
R
Il Presidente del
Consiglio Circoscrizionale
Alessandrini ing Nicola
72
Tuttapovo
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Album dei ricordi
Aprile 1950: Classe V maschile
del maestro Felice Manzinello
na domenica pomeriggio
passeggiando per le vie di
Povo ho incontrato il mio
vecchio maestro Felice Manzinello
che ringrazio per la sua cortesia.
Discutendo dei tempi passati
mi dice che possiede un album fotografico con le classi nelle quali
ha insegnato nel periodo in cui è
stato a Povo. Ecco dunque una foto di quell’album, le firme degli
scolari sono scritte sul retro (dall’alto al basso) e corrispondono
dal primo in alto da sinistra a destra nella foto.
Nei prossimi numeri continueremo nella pubblicazione dell’album.
U
Sergio Nichelatti
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Album dei ricordi
Foto del coro parrocchiale con le voci bianche
La foto è stata scattata l’8 agosto 1944.
In prima fila i ragazzi. Da sinistra: Gianmario Ianes, n.n. , Silvano Gennari,
Gianni Tomasi (ora don Gianni), Giuseppe Betti, Antonio Tomasi, Aldo Vicentini, Piergiorgio Ciola, Umberto Segatta.
Prima fila seduti da sinistra: Giuseppe Boschetti, Silvio Grisenti, Giuseppe Giacomoni, Eliseo Pontalti, Don Luigi Demattè, il cappellano Angelo Gubert, Paolo
Segatta, Giuseppe Giovannini, Narciso Tomasi (“paroloto”), Mario Segatta.
Seconda fila in piedi da sinistra: Federico Segatta, Luigi Tomasi, Modesto Lunelli, Cherubino Andreatta, Vittorio Segatta, Rinaldo Merz, Pio Segatta, Lino Grisenti, Orempuller....., Luigi Mazzalai, Corrado Pontalti, Giuseppe Tomasi, Lamberto Gradizzola, Guido Slomp.
Terza fila da sinistra: Guido Giovannini, Mario Giacomoni, Giuseppe Grisenti, Angelo Bragagna, Betti Emilio, Giovanni Pegoretti, Rodolfo Grisenti, Paolo Segatta, Valeriano Demattè, Arturo Prada.
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50649
4 fax 0461 9
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