LA LAVORATRICE MADRE E IL MEDICO COMPETENTE
COLFOSCO 19 giugno 2010
Il rischio posturale per la lavoratrice
in gravidanza
Dott. Stefano Maso
Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica
Sede di Medicina del Lavoro
RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151
Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e
sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo
15 della legge 8 marzo 2000, n. 53
(Pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 96 del 26 aprile 2001 –
Supplemento ordinario n. 93)
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art.1
Oggetto
(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 1, comma 5; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 17, comma 3)
Il presente testo unico disciplina
-
i congedi
i riposi
i permessi
la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla
maternità e paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento
- nonché il sostegno economico alla maternità e alla paternità
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art. 7.
Lavori vietati
(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, articoli 3, 30, comma 8, e 31, comma 1; decreto legislativo 25 novembre
1996, n. 645, art. 3; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 3)
È vietato adibire
le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi
nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri
I lavori pericolosi, faticosi ed insalubri sono indicati dall’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25
novembre 1976, n. 1026, riportato nell’allegato A del presente testo unico.
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
f) i lavori di manovalanza pesante: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di
interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
g) i lavori che comportano una stazione in piedi
per più di metà dell’orario o che obbligano ad una
posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di
interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
h) i lavori con macchina mossa a pedale, o
comandata a pedale, quando il ritmo del
movimento sia frequente, o esiga un notevole
sforzo: durante la gestazione e fino al termine del
periodo di interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
i) i lavori con macchine scuotenti o con utensili
che trasmettono intense vibrazioni: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di
interdizione dal lavoro;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
l) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei
sanatori e nei reparti per malattie infettive e per
malattie nervose e mentali: durante la gestazione
e per 7 mesi dopo il parto;
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato A
(Articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026)
ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI
E INSALUBRI DI CUI ALL’ART. 7
Il divieto di cui all’art. 7, primo comma, del testo unico si intende riferito al trasporto, sia a braccia e a spalle, sia con carretti a ruote su strada o su
guida, e al sollevamento dei pesi, compreso il carico e scarico e ogni altra operazione connessa.
I lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati ai sensi dello stesso articolo, sono i seguenti:
A) quelli previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262;
B) quelli indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l’obbligo delle visite mediche
preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
C) quelli che espongono alla silicosi e all’asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto;
D) i lavori che comportano l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
E) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
F) i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
G) i lavori che comportano una stazione in piedi per piu' di meta' dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
H) i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la
gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro;
L) i lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per
7 mesi dopo il parto;
M) i lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del
bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto;
N) i lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro;
O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine
del periodo di interdizione dal lavoro.
o) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni,
dei pullman e di ogni altro mezzo di
comunicazione in moto: durante la gestazione e
fino al termine del periodo di interdizione dal
lavoro.
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Allegato C
(Decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, allegato 1)
Agenti fisici, allorché vengono considerati come agenti che comportano lesioni del
feto e/o
rischiano
di provocare
il distacco
della placenta, in particolare:
ELENCO
NON
ESAURIENTE
DI AGENTI
PROCESSI
E CONDIZIONI DI LAVORO DI CUI ALL’ART. 11
A. Agenti.
1. Agenti fisici, allorchè vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare:
a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti;
b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari;
c) rumore;
d) radiazioni ionizzanti;
e) radiazioni non ionizzanti;
f) sollecitazioni termiche;
g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all’attività svolta dalle
lavoratrici di cui all’art. 1.
a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti
b) movimentazione manuale di carichi pesanti
che comportano rischi, soprattutto
dorsolombari
2. Agenti biologici.
Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell’art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni, nella
misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora
nell’allegato II.
3. Agenti chimici.
Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, semprechè non figurino ancora nell’allegato II:
a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purchè non figurino ancora nell’allegato II;
b) agenti chimici che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni;
c) mercurio e suoi derivati;
d) medicamenti antimitotici;
e) monossido di carbonio;
f) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo.
B. Processi.
Processi industriali che figurano nell’allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni.
g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti,
sia all’interno sia all’esterno dello stabilimento,
fatica mentale e fisica e altri disagi fisici
connessi all’attività svolta dalle lavoratrici di
cui all’art. 1.
C. Condizioni di lavoro.
Lavori sotterranei di carattere minerario
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art. 11.
Valutazione dei rischi
(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 4)
Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 7, commi 1 e 2, il datore di lavoro, nell’ambito ed agli effetti
della valutazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive
modificazioni
valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici, in
particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o
biologici
processi o condizioni di lavoro di cui all’allegato C, nel rispetto delle linee direttrici elaborate dalla Commissione
dell’Unione
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art. 12.
Conseguenze della valutazione
(decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, art. 5)
Esito della valutazione del rischio
rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici
il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinchè l’esposizione al
rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le
condizioni o l’orario di lavoro
Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro non sia
possibile per motivi organizzativi o produttivi
INTERDIZIONE DAL LAVORO
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art. 20.
Flessibilità del congedo di maternità
(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4-bis; legge 8 marzo 2000, n. 53, art. 12, comma 2)
facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese
precedente la data presunta del parto
e nei quattro mesi successivi al parto
a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario
nazionale o con esso convenzionato e il medico competente
ATTESTINO
che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della
gestante e del nascituro
PROTOCOLLO DI INTESA
7 DICEMBRE 2009
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro
Esposizione pericolosa e fattore di
rischio
Sollevamento bambini MMC
Posture incongrue
Stazione eretta prolungata
Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Mansione
Educatrici asili nido e insegnanti di scuola d’infanzia
Movimentazione manuale disabili
Ausilio ad allievi non fisicamente
autosufficienti o con gravi disturbi mentali
Personale di appoggio docente e non
Lavori pesanti
Movimentazione di carichi
Uso di scale
Collaboratrice scolastica (ex bidella)
Posture incongrue per VDT
Fatica fisica per archiviazione pratiche
Stazione eretta per front office
Uso di scale
Lavori pesanti
Stazione eretta
Impiegata
Pulizie ordinarie
Stazione eretta prolungata
Parrucchiera
Posture incongrue
Stazione eretta prolungata
Estetista
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro
Esposizione pericolosa e fattore di
rischio
Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Mansione
Uso di scale
Lavori pesanti e posture
Stazione eretta prolungata
Cameriera (ai piani, al banco,ai tavoli)
Stazione eretta prolungata
Lavori pesanti
Movimentazione di carichi
Posture incongrue
Cuoca addetta mensa
Stazione eretta prolungata
Uso di scale
Commessa
Posture fissa
Ritmi che comportano fatica fisica e stress
Movimenti ripetuti degli arti superiori
Cassiera (supermercato)
Movimentazione di carichi
Lavori pesanti
Postura fissa eretta
Banconiera gastronomia
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro
Esposizione pericolosa e fattore di
rischio
Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Mansione
Movimentazione di pazienti
Stazione eretta prolungata
Reparti ospedalieri
Stazione eretta prolungata
Servizi ambulatoriali
Stazione eretta prolungata
Postura obbligata e affaticante
Movimentazione di pazienti
Servizi di riabilitazione
Posture obbligata e affaticante
Stazione eretta prolungata
Sale operatorie
Stazione eretta prolungata
Posture obbligata e affaticante
Studio dentistico
Stazione eretta prolungata
Posture obbligata e affaticante
Movimentazione di pazienti
Assistenza a pazienti con disturbi di
personalità
Movimentazione di pazienti
SUEM e PS
Radiologia e Radioterapia
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro
Esposizione pericolosa e fattore di
rischio
Assistenza a pazienti con disturbi di
personalità
Postura obbligata e affaticante
Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Mansione
Reparti di psichiatria e servizi di salute mentale-SERT
Laboratorio
Movimentazione di pazienti
Assistenza a pazienti con disturbi di
personalità
CEOD (assistenza disabili)
Uso di scale
Eventuali lavori pesanti
Movimentazione di pazienti o carichi
Assistenza a pazienti con disturbi di
personalità
Badante/Colf in casa privata o case di cura per anziani
Movimentazione di carichi
Stazione eretta prolungata
Lavori pesanti
Stazionamento su pedane vibranti
Guida di automezzi
Operatore ecologico
Protocollo d’intesa tra Regione Veneto e Ministero del Lavoro
Esposizione pericolosa e fattore di
rischio
Posture incongrue obbligate e affaticanti
Vibrazioni
Stazione eretta prolungata
Eventuale movimentazione di carichi
Posture incongrue obbligate e affaticanti
Uso frequente e con sforzo di pedale
Eventuale movimentazione di carichi
Elenco a scopo esemplificativo non esaustivo
Mansione
Guida/lavoro a bordo di automezzi
Stiratura
Confezionamento
CAMBIAMENTI FISIOLOGICI IN GRAVIDANZA
CAMBIAMENTI FISIOLOGICI IN GRAVIDANZA
Ormonali
Metabolici
Cardiocircolatori
Muscoloscheletrici
Anatomici-posturali
Cambiamenti fisiologici in gravidanza
ORMONALI
 Stimolano la crescita del miometrio
Entrano in gioco numerosi
ormoni, tra cui i più
importanti sono
ESTROGENI
 Stimolano il flusso ematico uterino
 Stimolano lo sviluppo della mammella
 Stimolano il metabolismo intermedio
 Modulano l’attività di fattori che fanno
iniziare il travaglio (ossitocina, prostanoidi)
PROGESTERONE
 Prepara l’endometrio all’impianto
 Sopprime la risposta immunologica
 Inibisce la contrattilità del miometrio
 Blocca l’inizio del travaglio
 Stimola lo sviluppo delle mammelle
 Blocca la lattazione
RELAXINA
 Induce il rilasciamento dei legamenti pelvici
 Inibisce le contrazioni uterine spontanee
 Rimodella il tessuto cervicale prima del parto
Cambiamenti fisiologici in gravidanza
METABOLICI
Metabolismo dei carboidrati
Glicemia più bassa a digiuno e più alta dopo i pasti
Metabolismo lipidico
Aumentano i lipidi circolanti
Metabolismo proteico
Ipoalbuminemia fisiologica che predispone alla ritenzione idrica
AUMENTO DI PESO
Oltre agli effetti metabolici influiscono:
• l’aumento dell’utero e del suo contenuto
• il sangue e i liquidi extracellulari
• l’aumento di peso delle mammelle
• proteine e lipidi di deposito
Cambiamenti fisiologici in gravidanza
CARDIOCIRCOLATORI
AUMENTO DEL VOLUME PLASMATICO
Aumenta di 6 – 8 L a termine gravidanza,
2/3 sono extra cellulari. Potrebbe essere
dovuto all’aumento di:
• estrogeni
• progesterone
• renina
• aldosterone
Il bilancio di Sodio lievemente positivo
comporta la situazione detta di
“edema fisiologico della gravidanza”
• riassorbimento del sodio
• ritenzione di acqua
• diminuzione dell’arginina vasopressina
• alterazione dei sensori del Vol plasmatico
STASI VENOSA
Già dal 1°trimestre, per effetto del progesterone sulla muscolatura
liscia, si ha aumento della distensibilità delle pareti venose, più evidente
negli AAII, ma con un aumento del 40 – 50 % anche negli AASS.
La distensibilità aumenta progressivamente durante tutta la gravidanza
Cambiamenti fisiologici in gravidanza
MUSCOLOSCHELETRICI
La sincondrosi sacro-iliaca e la sinfisi pubica si
ammorbidiscono sotto l’effetto degli estrogeni, del
progesterone e della relaxina
Si genera un’instabilità dolorosa della pelvi con parziale
separazione di queste giunture che può sfociare anche
in una diastasi
Bibliografia
Borg-Stein et al.,2005
L’aumento della ritenzione di liquidi può predisporre
all’intrappolamento delle strutture nervose o tendinee.
Esso è riportato nell’80% delle donne in gravidanza, con una
maggior evidenza durante le ultime 8 sett di gestazione.
Raul Artal,2010
La neuropatia più frequente in gravidanza è rappresentata dalla
compressione del nervo mediano
Sindrome del Tunnel
Carpale
Bibliografia
Raul Artal, 2010
Dopo il primo trimestre la posizione supina causa una
relativa ostruzione al ritorno venoso che genera una
riduzione della gittata cardiaca, perciò sarebbe meglio
evitarla sia durante il riposo che durante gli esercizi
Borg-Stein et al., 2005
L’aumento di peso insieme alla lassità
legamentosa crea un discomfort delle
giunzioni.
Bibliografia
Borg-Stein et al., 2005
La lassità legamentosa è correlata alla produzione degli ormoni ESTROGENI e
RELAXINA
La Relaxina è prodotta dal corpo luteo, dalla decidua e dalla placenta, essa presenta
un progressivo aumento fino ad un valore di picco attorno alla 12° settimana
Gli effetti della Relaxina sono:
- dare rimodellamento del tessuto connettivo pelvico
- attivare il sistema collagenolitico
Il suo livello sierico potrebbe essere correlato con il dolore alla sinfisi
pubica o il dolore lombare
Bibliografia
Borg-Stein et al., 2005
L’iperlordosi può essere dovuta sia all’aumento delle
forze causate dall’utero gravido, sia all’accentuazione
dell’inclinazione anteriore pelvica;
le giunture sacro-iliache si contrappongono a questa
rotazione in avanti, ma con il progredire della
gravidanza aumenta la loro lassità
Tutti questi fattori contribuiscono all’aumento delle
tensioni meccaniche sul rachide lombare, sulle
giunzioni sacroiliache e sulla pelvi
Bibliografia
Raul Artal, 2010
L’aumento delle dimensioni dell’utero causa uno
spostamento in avanti del baricentro e una
progressiva lordosi lombare che provoca nel 40-50%
delle donne dolore lombare
Per compensare la lordosi, la donna aumenta
la flessione anteriore della colonna cervicale
generando una CIFOSI
Una cifosi prominente può essere associata alla
parestesia e al calo di forza lungo il territorio di
distribuzione del nervo mediano e/o dell’ulnare
PATOLOGIE MUSCOLOTENDINEE IN GRAVIDANZA
Queste modificazioni fisiologiche possono aumentare la
probabilità del verificarsi in gravidanza di alcune patologie
muscolotendinee
• Low back pain
• Dolore pelvico posteriore
• Sindrome del Tunnel Carpale (CTS)
• Sindrome di De Quervain
• Meralgia parestetica
Patologie muscolotendinee in gravidanza
LOW BACK PAIN
Fattori causali
• Aumento di peso
• Spostamento in avanti del baricentro
• Aumento delle tensioni meccaniche
• Lassità ligamentosa pelvica
• Compressioni vascolari
• Spondilolistesi
• Dolore discogenico
• Patologie d’anca
• Assetto ormonale (estrogeni, progesterone, relaxina)
Provocano rilassamento muscolare e “ammorbidimento”
delle sinartrosi pubiche
Borg-Stein et al, 2005 ; Hans C. Östgaard ‘96; Bonnie L Bermas, 2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza
LOW BACK PAIN IN
GRAVIDANZA
L’aumento del volume uterino accompagnato alla compensatoria lordosi lombare
contribuiscono in maniera sostanziosa allo sviluppo delle tensioni meccaniche
che agiscono sul rachide lombare; aumenta anche la rotazione pelvica
Queste alterazioni biomeccaniche in combinazione con il rilassamento delle
giunzioni pelviche e sacroiliache provocato dalla Relaxina generano un aumento
delle tensioni nella pelvi e sul rachide lombare
Borg-Stein et al., 2005
Fast e Hertz nel ’92 ipotizzarono che una prolungata posizione supina portasse
all’ostruzione della vena cava con conseguente aumento della pressione venosa
e stasi, e che questo, in combinazione con il decremento della saturazione basale
di ossigeno, potesse portare ad ipossiemia con compromissione delle strutture
nervose
Patologie muscolotendinee in gravidanza
ERNIA DEL DISCO?
Non è causa comune di dolore lombare in
gravidanza, rappresenta solo 1/10.000
casi
Borg-Stein et al., 2005
La prevalenza di ernia del disco lombare asintomatica visibile all’RM
nella popolazione femminile non incinta, ma in età riproduttiva, è
risultata essere pari al 10% con una prevalenza del 40% di bulging
discale
Tale dato è risultato essere lo
stesso:
- nelle nullipare non gravide
- nelle multipare non gravide
- nelle donne incinte
Bonnie L Bermans,2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza
DOLORE LOMBARE NEL POST PARTUM
Si verifica nel 30 - 40% dei casi
FATTORI DI RISCHIO:
 Precedenti episodi di dolore lombare
 Inizio di dolore severo e precoce durante la gestazione
 Incapacità di ridurre il peso corporeo
Borg-Stein et al.,2005
 Giovane età
 Numero di precedenti gravidanze
 Storia di dolore lombare pre gravidanza
Non risulta essere un fattore di rischio il lavoro pesante
svolto prima della gravidanza
Turgut et al., 1998
Patologie muscolotendinee in gravidanza
DOLORE PELVICO POSTERIORE
Dolore delle giunzioni sacroiliache, descritto come un dolore a coltellata a
livello delle natiche e lateralmente fino a L5-S1, si può irradiare fino al
ginocchio, ma non al piede
Ci sono intervalli liberi dal dolore e può essere mono o bilaterale
Può essere evocato con test provocativo “Posterior pelvic
pain provocative test”
È spesso confuso con il low back pain (Fig. B)
Hans C. Östgaard, ‘96 ; Bonnie L Bermans, 2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
Fattori Causali:
1. Compressione
2. Trazione
3. Ischemia
4. Nursing (prolungate posture incongrue e alta
ripetitività degli AASS)
Borg-Stein et al., 2005
5. Cambiamenti ormonali
Possono giustificare un aumento di prevalenza in gravidanza, visto che una
predisposizione simile è stata riscontrata anche in menopausa
Kathryn A. et al.,1998
6. Edema periferico da ritenzione
Di 76 donne incinte con sintomi suggestivi di CTS, il 43% hanno una anomala conduzione
nervosa all’EMG, legata alla maggior probabilità di avere un edema rispetto alle donne con una
EMG normale.
Jeffrey Kutcher et al.,2010
Patologie muscolotendinee in gravidanza
EPIDEMIOLOGIA CTS
La prevalenza in soggetti non esposti
a movimenti e sforzi ripetuti arti
superiori è pari a
Nelle donne IN GRAVIDANZA è pari a 2 – 25% ed
è il secondo sintomo più frequente in gravidanza
3.1 – 5.6 %
Hagberg M. et al.
Borg-Stein et al.,2005
Secondo Jeffrey Kutcher et al l’incidenza di tale patologia in gravidanza
è pari al 2 – 35% con un 75% di bilateralità
Più del 50% delle donne in gravidanza hanno sintomi notturni alle
mani, soprattutto nel terzo trimestre
Kathryn A. et al.,1998
Secondo Solomon et al. la gravidanza non rappresenta un fattore di
rischio
Patologie muscolotendinee in gravidanza
CTS NEL POST PARTUM
Nella maggior parte dei casi si risolve in un periodo che va da
alcune settimane ad alcuni mesi dopo il parto,tuttavia i sintomi
possono persistere finchè la donna allatta al seno
Jeffrey Kutcher et al., 2010
Nel 95% dei casi la scomparsa dei sintomi si ha entro 2 settimane dal parto
Borg-Stein et al., 2005
Di 37 donne seguite per 12 mesi nel post partum, il 46% di esse ha manifestato la
permanenza di sintomi, con maggior frequenza nei soggetti in cui gli stessi erano
comparsi precocemente
Fattori causali: • Prolattina
Jeffrey Kutcher et al., 2010
• Ritenzione di fluidi
• Posizione scomoda e prolungata delle mani e del polso
durante il nursing
Borg-Stein et al., 2005
Patologie muscolotendinee in gravidanza
SINDROME DI DE QUERVAIN
FATTORI CAUSALI:
• Cause endocrine
• Ritenzione di fluidi
• Cause meccaniche dovuta alla cura dei bimbi
(sostegno del capo)
Suzanne E. Anderson et al., 2003 ; Borg-Stein et al., 2005
Di 6 pazienti in gravidanza o nei 6 mesi successivi, 2/6 hanno sviluppato SDQ
nel terzo trimestre con una intensificazione dei sintomi dopo il parto.
Allo studio istologico i reperti risultavano comparabili con quelli di una sindrome
non legata alla gravidanza: ispessimento della guaina fibrosa del tendine > 2
mm, degenerazione mixoide e ispessimento mucinoso
Suzanne E. Anderson et al., 2003
Patologie muscolotendinee in gravidanza
Secondo altri studi l’associazione tra SDQ e
gravidanza è INFREQUENTE
Studio PROSPETTICO di 2358
donne in gravidanza
• 2.3% Sdr del Tunnel Carpale
• 0% Sdr di De Quervain
Ekman-Ordeberg et al.,’87
Studio RETROSPETTIVO di
1216 donne con diagnosi in
gravidanza
• 20% Sdr del Tunnel Carpale
• 12% di sintomi ulnari
• 0% Sdr di De Quervain
McLennan, 1987
Patologie muscolotendinee in gravidanza
MERALGIA PARESTETICA
(Compressione del nervo cutaneo femorale laterale)
FATTORI DI RISCHIO:
• Obesità
• DM
• Trauma
• Variazioni anatomiche
• Compressione della cintura di sicurezza
Nelle donne in cui il nervo interseca il legamento inguinale,
l’accentuata lordosi lombare si ritiene possa portare ad un
aumentato rischio di compressione nervosa con dolore urente o
intorpidimento della zona innervata
Borg-Stein et al., 2005
PREVENZIONE & TRATTAMENTO
LOW BACK PAIN
• Periodo di riposo con anche in flessione (si inverte
temporaneamente la lordosi lombare)
• Decubito laterale con ginocchia e anche flesse più un cuscino tra le
ginocchia o sotto la pancia per sgravare il peso
• Cintura di supporto
Bonnie L Bermans et al.,2010
Prevenzione & trattamento
• Esercizi di potenziamento dei muscoli del tronco, degli
addominali e dei muscoli paraspinali
• Terapia in acqua
• Agopuntura
Bonnie L Bermans et al.,2010
• Fisiochinesi terapia
• Esercizi di potenziamento per la schiena
• Esercizi per il rafforzamento degli addominali
• Correzione della postura
Hans C. Östgaard, ‘96
Prevenzione & trattamento
DOLORE POSTERIORE PELVICO
•
Fisiochinesi terapia
•
Esercizio muscolare (adduttore e abduttore dell’anca,grande gluteo,trasverso
addominale)
•
Cintura pelvica e stampelle (casi più gravi)
• Evitare le scale
• Evitare movimenti estremi delle anche e della colonna vertebrale
• Evitare di stare in appoggio solo su di un’anca
• Evitare il sovraccarico pelvico
Hans C. Östgaard, ’96 ; Bonnie L Bermans, 2010
GIUDIZIO DI IDONEITÀ
Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni
posturali legate alla gravidanza che potrebbero
favorire l’insorgenza di disturbi dorso-lombari
atti a giustificare la modifica temporanea delle
condizioni o dell’orario di lavoro
Testo unico tutela e sostegno della maternità e della paternità
Art. 11. Valutazione dei rischi
Giudizio di idoneità
Situazione a rischio
Giudizio di idoneità
• Minimizzare sollevamenti e piegamenti
• Usare le appropriate tecniche di sollevamento
• Non muovere carichi al di sopra delle spalle e/o al di
sotto delle ginocchia
Giudizio di idoneità
I soggetti con
patologie gravi del
rachide vanno
esclusi da lavori che
comportano
sollevamenti o
spostamento di
carichi superiori a
quelli riportati in
figura
Giudizio di idoneità
• Evitare la spinta/traino di carrelli
• Nelle commissioni non far utilizzare mezzi
(auto/motocicli/bicicletta)
• Vietare l’accesso su scale a pioli e scalette
Giudizio di idoneità
Nel giudizio dare delle prescrizioni
Cambiare posizione da seduta a stazione
eretta (muoversi) ogni ora per 10-15 minuti
E delle limitazioni
Da non adibire a
movimentazione manuali
di carichi
Qualora si debbano mantenere posture
prolungate consigliare di idratarsi
NASCE PRIMA L’UOVO…..
….O LA GALLINA?
Il fattore di rischio OCCUPAZIONALE per lo sviluppo del
CTS è stato criticato a causa di un basso livello di
evidenza statistica
(Lozano-Calderon S. et al.)
Questo problema potrebbe essere
spiegato con l’ipotesi che i movimenti
ripetitivi possono verificarsi ANCHE
FUORI dall’ambiente industriale
(John Zenian)
FATTORI DI RISCHIO NON OCCUPAZIONALI
J. Zenian,2009
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Dott. Maso