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Camillo Vismara SA
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INFORMAZIONE PERIODICA - NUMERO I/2008 - LUGLIO
UNA BATTUTA DI PESCA? NON PROPRIO.
Lugano, 4 giugno 2008: il catamarano dell’equipaggio Alinghi “in aria”.
iShares Cup - LUGANO
L’uscita posticipata del primo numero del 2008 può essere
spiegata con la pretesa di offrire temi ed immagini di sicuro
interesse e di contenuto particolarmente ricercato: in effetti in
questo numero ho voluto dare un ampio spazio ad un tema
sempre più in primo piano nella quotidiana gestione del lavoro:
la sicurezza e il suo mondo così sconosciuto e, a volte, poco
tenuto in considerazione.
Il mio invito è quindi di voler dedicare qualche minuto alla
lettura di questa nuova newsletter fresca di stampa. La
troverete ricca di argomenti appassionanti e di spunti di
riflessione che attireranno la vostra attenzione.
Editoriale
pag. 1-2
“iShares Cup” - Lugano
pag. 1-2
Sicurezza in primo piano
pag. 2-3
Il nuovo sistema “Cavallette”
pag. 3-4
Storia delle gru VI puntata
pag. 4
Newsletter della Camillo Vismara SA - Canobbio - 2008
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Dir. responsabile:
Paolo Vismara - [email protected]
Grafica e immagine:
Nexus Design sagl - Manno - [email protected]
L’iShares Cup Extreme 40 Sailing Series è un circuito composto
da cinque competizioni organizzate in tutta Europa.
La prima prova di quest’anno si è svolta a Lugano, dal 30 maggio
al 1 giugno. La nostra città ha inaugurato l’apertura delle
competizioni per poi lasciare il testimone ad Amsterdam
(Olanda), Hyères (Francia), Skandia Cowes Week (Regno Unito)
e Kiel (Germania).
Le gare attirano velisti provenienti da ogni parte del mondo, che
hanno partecipato a competizioni olimpiche o alla Coppa
America: navigatori dotati di equipaggio o solitari, pronti ad
affrontare regate in mare ma anche in luoghi “inediti” come
possono essere laghi di montagna o canali di città.
Tutte le competizioni hanno luogo in ambienti “vicini” e accessibili
al pubblico, che può così ammirare questi formidabili
professionisti e permettere così una maggiore divulgazione della
conoscenza di questo interessante sport ed attirare nuovi
appassionati.
Dopo aver sollevato diversi tipi di mezzi di trasporto, dalle
automobili di grande prestigio, alle motrici di treno, sino
all’incredibile FA18, aereo da caccia in dotazione alla nostra
aeronautica militare, Camillo Vismara SA si è trovata confrontata
con i catamarani protagonisti di questa competizione
internazionale e ha dovuto gestire un delicato intervento.
1.
iShares Cup - LUGANO
EDITORIALE
Oltre al servizio in copertina, incentrato sull’interessante
iShares Cup tenutasi a Lugano, diamo anche uno sguardo alla
storia delle autogrù, che partendo dagli antichi egizi è già
arrivata alla metà dell’800. Sono proprio di quell’epoca le
immagini che ho scelto quali testimoni di eccezionali quanto
inimmaginabili situazioni, dove l’ingegno dell’uomo e la sua
capacità di visione ed organizzazione lasciano spesso “a bocca
aperta”.
Infine voglio presentare una volta di più la novità del sistema
“Cavallette”: una particolare ed innovativa soluzione per
affrontare problemi logistici di difficile gestione.
Non posso che augurarvi una buona lettura e darvi
appuntamento alla prossima edizione.
Paolo Vismara
Un’impegnativa movimentazione di un albero del catamarano.
Le imbarcazioni sono giunte ai bordi del lago, nel porto di Lugano,
su dei grossi container che sono stati sollevati e spostati nell’area
più prossima all’acqua; una volta montati, i catamarani sono stati
sollevati e posti nel lago.
Un intervento molto particolare che è stato affrontato, come tutte
le operazioni di Camillo Vismara, con grande serietà e attenzione.
Infatti, come sempre le operazioni di movimentazione iniziano in
ufficio, dove gli esperti valutano attentamente i pesi, le
dimensioni, gli elementi in gioco. Decidono quale mezzo sarà il
più idoneo, quale e quanto personale impiegare, quali movimenti
eseguire, con quali procedure e, soprattutto, con quali standard
di sicurezza operare, per permettere di agire con tranquillità,
velocità ed efficienza senza incorrere in rischi che possono
portare a conseguenze molto gravi.
In particolare vi erano problemi legati alla struttura dei
catamarani: elementi molto robusti ma caratterizzati da strutture
delicatissime, realizzate in carbonio ed in altri materiali compositi
che possono rovinarsi o addirittura danneggiarsi in modo
irreparabile. Questo intervento ha richiesto una cura particolare
nella gestione del sollevamento e dello spostamento in acqua.
Una pianificazione attenta, valutando le diverse variabili e i
possibili imprevisti, ha portato ad un’esecuzione impeccabile,
operando con i mezzi e gli uomini più adatti.
SICUREZZA IN PRIMO PIANO
La sicurezza durante i lavori di sollevamento è un tema di estrema
importanza ed attualità, ne abbiamo discusso con due esperti del
settore, Roberto Vismara (docente ed esperto presso la SSIC di
Gordola) e Mauro Vismara (esperto SUVA per i collaudi di
autogrù), responsabili tecnici della Camillo Vismara SA ed
entrambi istruttori IPAF.
Lo scorso anno, solo in Nord America, ci sono stati 347 incidenti
che hanno coinvolto autogrù e grù da cantiere con 176 morti. Il
dibattito è aperto, tanto che nella metropoli di New York un
decreto urgente della giunta municipale aveva temporaneamente
proibito il montaggio di grù da cantiere dopo due gravi incidenti.
Anche in Europa il problema è molto sentito e spesso si cercano
soluzioni a livello delle singole nazioni.
Cosa succede in Svizzera?
“La Svizzera in questo campo è sicuramente all'avanguardia. Nel
1999 il Consiglio Federale ha elaborato un'ordinanza (no.
832.312.15) che è entrata definitivamente in vigore il 1 gennaio
2000.
Nel 2007 la stessa è stata rivista.
Le modifiche al testo dell'ordinanza, in vigore dal 1° ottobre
2007, prevedono un nuovo percorso formativo per gli addetti alla
manovra di grù a torre ed autogrù. Il Consiglio federale non ha
fatto altro che adeguare allo stato attuale della pratica le norme di
sicurezza e tutela della salute dei cittadini, risalenti al 1999. Le
modifiche all'Ordinanza sulle grù sono state elaborate dalla
Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul
lavoro (CFSL), in collaborazione con le parti sociali e la SUVA
(www.suva.ch)”.
Cosa prevede questa ordinanza?
“Tutte le persone addette alla manovra di una grù, da cantiere o
un'autogrù, devono essere in possesso di una patente di gruista
in corso di validità.
Per ottenere la patente (per esempio tipo A per autogrù) in
Cantone Ticino basta rivolgersi al Centro di Formazione
Professionale della SSIC di Gordola ed iscriversi al corso base
della durata di 3 giorni che prevede le seguenti condizioni di
ammissione:
. 18 anni compiuti
. salute psico-fisica tale da poter manovrare l'autogrù in sicurezza
(certificato medico)
. conoscenza della lingua italiana
. licenza di circolazione valida per categoria C.
USA, crollo di una grù da cantiere: spesso si sottovaluta la sicurezza.
Durante il corso sono trattati i seguenti argomenti:
. tipi di grù
2.
. tipi di comandi
. dati tecnici
. prescrizioni di sicurezza
. forze del vento
. imbracatura, fissaggio del carico
. resistenze del terreno
. teoria sull'utilizzazione e manutenzione dell'autogrù e delle grù
da camion
. regole di sicurezza sul lavoro e protezione della salute da
osservare nell'uso delle autogrù
. diritti e obblighi dei gruisti
A formazione conclusa sarà rilasciato un attestato di
partecipazione al corso e il patentino da allievo autogruista da
parte della SUVA.
Potrà iscriversi all'esame federale per la patente di gruista (A) chi
possiede i seguenti requisiti:
. 18 anni compiuti
. Ha frequentato con successo il corso base (1841), obbligatorio
. Padroneggia in maniera corrente la lingua italiana
. Può attestare le necessarie attitudini psicofisiche richieste
. Deve essere in possesso di una regolare licenza di circolazione,
categoria C
L'esame, della durata di circa un giorno, comprende una parte
teorica (5 materie) e una pratica. Ai candidati promossi viene
rilasciata la patente di autogruista, cat. A da parte della SUVA”.
I gruisti della Camillo Vismara SA sono tutti in possesso di una
patente?
“Tutti i nostri gruisti sono in possesso della patente SUVA nonché
Solo con una corretta pianificazione dei lavori ed una continua
assistenza per tutto l’arco della commessa, è possibile
minimizzare i rischi”.
IL NUOVO SISTEMA “CAVALLETTE”
Per far fronte alle numerose richieste di sollevamenti e
spostamenti di macchinari pesanti nel settore industriale, lo
scorso anno la nostra divisione specifica si è dotata di un sistema
di sollevamento idraulico definito in termini tecnici “Cavallette”
della portata di kg 120'000.
Le occasioni d'impiego, in questo campo, sempre estremamente
difficoltose ed impegnative, non sono mancate.
Vi offriamo un piccolo resoconto di due recenti interventi.
AMBROSETTI RUOTE SA
Il primo si è svolto presso la ditta Ambrosetti Ruote SA, attiva dal
lontano 1921 nella produzione di ruote in acciaio stampato.
L'azienda offre al mercato internazionale un centinaio di tipi
diversi di ruote per autovetture.
Dal luogo di manutenzione si è dovuto prelevare la testa di una
pressa del peso di kg 34’000, traslarla all'interno dello
stabilimento e collocarla presso la destinazione finale in uno
spazio estremamente angusto.
La difficoltà dell'operazione era data, oltre che dalla forma del
pezzo con le due bielle che sporgevano sbilanciando il carico,
anche dalle dimensioni estremamente ridotte degli spazi di
manovra (circa 3 centimetri!). Per le operazioni i nostri specialisti
si sono avvalsi di diverse attrezzature tra le quali un carrello
speciale per la movimentazione di pezzi pesanti dell'altezza di 37
cm, le Cavallette da 120 ton, ed un'autogrù per il carico esterno.
delle seguenti qualifiche:
. patente di gruista SUVA
. almeno 4000 ore di pratica su autogrù
. attestato di capo della sicurezza privata FFS (per poter operare
vicino alle linee ferroviarie)
. attestato federale per conducenti di carrelli elevatori
(riconosciuto dalla SUVA)
. patente IPAF di operatore di PLE
. famigliarizzazione su ogni tipo di autogrù manovrata, svolta
direttamente in fabbrica oppure presso il nostro centro di
formazione interno
. formazione continua in azienda”
Come viene gestita la manutenzione nella vostra azienda?
“Con l'introduzione nel 2003 di un sistema qualità (ISO
9001:2000) abbiamo integrato tutte le normative legali nonché
tecniche in procedure chiare e dettagliate. Tutte le macchine
dispongono di un libretto gru dove vengono annotate tutte le
manutenzioni ordinarie e straordinarie ed i controlli (come
previsto dai libri uso e manutenzione). Ogni mese il libretto viene
controllato da un esperto-grù che verifica anche l'effettiva
esecuzione di quanto annotato e pone la sua firma in un'apposita
colonna dello stesso. Annualmente le grù sono sottoposte ad un
controllo straordinario e regolarmente, a scadenze definite dalla
legge, al collaudo SUVA. Tutta l'attrezzatura di sollevamento
(cinghie, cordine, ganci, etc) di ogni autogrù è registrata e
protocollata con copia sia sul mezzo che in ufficio e viene
sottoposta ad un controllo annuo da parte di un esperto esterno”.
Un affascinante intervento presso l’officina Ambrosetti Ruote SA.
MES DEA SA
Basta tutto questo per evitare i rischi?
Il secondo intervento si è tenuto presso la ditta Mes Dea SA di
S t a b i o, a z i e n d a s p e c i a l i z z a t a n e l l a p r o d u z i o n e e
commercializzazione di componentistica per veicoli elettrici e
batterie di trazione ad alta energia. In questo caso abbiamo
collocato un nuovo forno sopra il proprio basamento.
“Chiaramente le qualifiche del personale e la corretta gestione
tecnica dei mezzi e degli interventi è di fondamentale
importanza; non dobbiamo però trascurare una parte essenziale
che è quella dell'assistenza tecnica. Nel corso del 2007 abbiamo
dedicato oltre 2000 ore a sopralluoghi sui cantieri, elaborazioni
tecniche e calcoli per fornire posizionamenti esatti e carico sugli
Tutte le operazioni si sono svolte al terzo piano dello stabilimento,
per cui lo studio principale è stato quello di capire il massimo
carico che la soletta potesse sostenere, per evitare uno
spiacevole ed improvviso cedimento. Questo è un esempio
pratico sulla sicurezza e di una pianificazione minuziosa del
lavoro:
3.
. attenti sopralluoghi per visionare lo stato dell’edificio
. osservare gli spazi per capire se si ha la possibilità di potersi
muovere liberamente senza danni a cose e persone
. colloqui con ingegneri per comprendere come impiegare i
carichi
. muovere le cavallette in sincronia per uno spostamento fluido e
facilitato
Spesso, comunque, grù costruite in legno e operanti con argani o
cavalli, venivano costruite ed utilizzate direttamente sui cantieri.
Durante la costruzione di un ponte in Cornovaglia, uno dei
costruttori più famosi dell'epoca incluse nei suoi piani anche la
prefabbricazione, il trasporto e sollevamento delle due sezioni
giganti del ponte.
Le grù e l'ottava meraviglia del mondo
Il sistema cavallette in funzione: un’insieme di tecnologia e precisione.
STORIA DELLE GRÙ - VI PUNTATA
Il Ponte Britannia
Una foresta di grù sui tre piloni principali del ponte gigante “Forth”, composto da
54’160 ton di piastre metalliche e lungo 2.53 chilometri, per molti anni è stato il
più grande ponte del mondo.
Per l’edificazione del Ponte “Forth”, che raccorciava di circa un’ora
il viaggio tra il nord ed il sud della Scozia, furono impiegate un
gran numero di grù che fornirono valido supporto ai 4000 operai
impiegati. Le cronache raccontano che “le grù furono montate in
ogni possibile spazio per velocizzare il processo di montaggio”.
Il costruttore del Forth Bridge, Benjamin Baker, disse: “La torre
Eiffel è una banale opera, brutta e sproporzionata e di nessun uso
pratico”.
Il suo ponte era tre volte più grande, costruito diagonalmente su
un braccio del fiume e costruito per un utilizzo funzionale della
durata di un secolo.
Nel 1849 furono raggiunte incredibili capacità di sollevamento. Durante la
costruzione del ponte Britannia, presse idrauliche sollevarono un elemento dal
peso di 1690 ton, ad una altezza di 31 metri.
La gente ne parlò come dell'ottava meraviglia del mondo
moderno.
Il diciannovesimo secolo era l'epoca dei motori a vapore (non solo
locomotive) e della strada ferrata. La costruzione della ferrovia
procedeva ad alta velocità soprattutto in Gran Bretagna e offrì
nuovi ed interessanti stimoli alla costruzione di grù.
Laddove fino a poco prima transitavano veicoli da 3 ton trainati da
cavalli ad una velocità di 5 km/h, sfrecciavano ora treni pesanti
fino a 140 ton ad una velocità 8 volte superiore. Di conseguenza si
rendevano necessarie nuove costruzioni quali ponti dalle enormi
campate ed ampi tunnel per supportare l'enorme espansione
della nuova strada ferrata in acciaio. Naturalmente, nuovi metodi
costruttivi e nuove grù, dovevano essere studiate ed impiegate
per questo scopo.
Nel 1849, sulla costa occidentale del Galles, furono posizionate e
sollevate fino a 31 metri di altezza, due sezioni del ponte
Britannia del peso di 1’690 ton e 143 metri di lunghezza. Il tutto
con presse idrauliche ed in soli 17 giorni!
Costruzione del ponte Royal Albert nel 1858. La grande sezione metallica viene
collocata nella posizione finale mentre si prepara per il sollevamento l'altra
sezione, sulla sponda del fiume Devon.
...
4.
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una battuta di pesca? non proprio.