rL MARGTN€, ^.4o14s83
libri
DOVE SI VA A CERCARE OUALGOSA,
DOVE OUALGOSA ANCHE SI TROVA...
viaggio
tra i libri del nostro
tempo
vincenzo passerini
Ancora un viaggio tra i libri nuovi. E come sempre vengono iD mente
le parole del veclhio saggio Jean Guitton: scegliere, scegliere, scegliere.
No; disperdersi, fermarsi. Fermarsi infine su pochi libri, magari su un
libro solo, magari su alcune pagine soltanto' Irggere è scegliere, leggere
vuol dire rileggere, Il resto è perdita di tempo, patetica illusione di aver
imparato qualcosa. I-o scrittore americano Henry Miller coi saroi cinque'
mila libri letti non si considerava un gran lettore di fronte ai venti-treD'
tamila libri che constatava essere d una rnedia ragionevole per una pelsona colta del nostro tempo r, Ma poi doveva ammettere che, pur essen'
do uri n mediocre )n lettore, quando scorreva la lista dei suoi libri, che non
cessava mai di allungarsi, rimaneva sbalordito dell'evidente perdita di
tempo che la lettura della maggior parte dei libri aveva rappresentato.
Scegliere, dunque. Anche questo piccolo viaggio è una scelta, un teútativJdi non peider tempo. Un viaggio dove si enha nei problemi vivi del
nostro tempo, dove coìì facendo si finisce inevitabilmente per parlare
spesso di guerra, o di oppressioni, o di delitti, ma dove si incontrano
anche storie straordinarie, personaggi indimenticabili che rischiarano
questo opaco paesaggio, dove si va a cercare qualcosa, dove qualcosa
anche si trova...
I. Dove si cerca Ia totalltà perduta
Dante e Tolstoj. Nomi che evocano rnani grandi, capaci di afferrare il
mondo nella sua globalità e di spremerne la vedtà, anche quella nascq
sta. Vita e morte, cielo e terra, storia ed eterDità, apparenze e sostarza.
Un miracolo oggi impensabite, Non tanto per le nani, quanto per il
mondo. E'questo che non si lascia afferrare. Fîantumato com'è, sfugge
alla presa come sabbia. Verità nou se ne spremono, Ogni granello di
venta allora I'unica possibile verità. Un pugno di sabbia: milioni di verità. Un deserto: un deserto... Ma la nostalgia della totalità rimane in'
distruttibile.
Giorgio Petrocchi, Vita di Dante, LateIza, 1983, p. 240, L. 25.000.
Pietro Citati, îorstoi, Irnganesi, 1983, p.308, L' 18'000.
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II.
Dove
sl trova un manoscrltto smarrlto
E col manoscritto un grande scxittore. Smarrito dall'autore molti anni fa
fortunosamente ritrovato, questo racconto è stato di corsa
stampato. E' una storia di guerra e di dopoguerra. Ricordate ( Il treno
era in orario ) e ( E notr disse aemmeno una parola
atmosfera,
"? Stessa
stesso cielo di piombo, stessi uomini e animali dal
volto umano vaganti tra bombe, muri, folle. Un grigiore bestiale e intollerabile congiunge
la guerra e il suo dopo. Ci vuole molta forza per tenere apeÉi gli occhi
e lasciarsi ancora invadere da questo grigiore dopo che una sconcertante scoperta ti è venuta casualmeate incortro: un essere umano che
non si piega al grigiore. Qualche cenno, qualche momento: e le pagine
del libro respirano di questa abbagliante illuminazione.
Heinrich Bóll, Il legato, Einaudi, 1983, p. 107, L. 8.000.
e da poco
III.
Dove si racconta una grande storia di coraggio e pieta
( Ora, in Europa, come del resto negli Stati Uniti, ci sono alcuni limitati
settori dell'opinione pubblica che comprendono ed appoggiano razionalmente la nostra lotta di liberazione, ma la maggior parte della gente non
la capisce, oppure simpatizza per il nostro popolo semplicemente per il
fatto che lo stanno ammazzando... E questo va belre ma non basta. A
noi preoccupa il fatto che ci siano settori dellbpinione europea, compre.
si alcuni governi, che accettano la tesi degli Stati Uniti secondo cui il
problema sarebbe dell'Unione Sovietica, di Cuba, del comunismo internazionale nelle cui gdnfie starebbero per cadere il Salvador e il Centro
America, e che perciò occorreJebbe lottare contro questo a.ffinché pre
valgano i valori occidentali. Noi crediamo invece che questo sia il modo
per giustificare ufla politica di blocchi (...),
La mia storia è parte della storia di tutto il popolo; posso essere un te.
stimone, ma non un personaggio; il mio non è un caso unico, singolare,
fuori del comune; quello che è successo a me è successo a migliaia e
migliaia di uomini e donne in tutto il Paese; il mio è un caso comune
(Marianela Garcia Villas, presidente della Commissione per i diritti umani de1 Salvador, awocato che difendeva i deboli e raccoglieva pietosamente i cadaveri degli uccisi, collaboratrice del vescovo Romero, uccisa
dall'esercito il 13 marzo 1983).
R. La Valle e L. Bimbi, Mariurela e í suoi fratelli. Una stoîia latinoamericana. Feltrinelli, 1983, p. 218, L. 15.000.
)ù
IV. Dove sl lntervlsta uno strano scrlttore
Il quale ha speso il suo tempo cacciandosi nelle questioni piir
dramma-
tlche, soprattutto le dittature, le guerriglie e le manovre internazionali
ln America Latina, molte volte rischiando, spesso facendosi nemici i po
tenti e i conformisti. Uno scrittore convertito al cristianesimo dalle vit-
tlme cattoliche della repressione messicana. Uno scrittore indefinibile
porché libero e geniale, di nessr.rno e di tutti i colori politici. Così fedele
od una sua defilizione: n Uno scrittore dovrebbe saper passare dall'altra
l4
parte, cambiare di campo in un attimo. Egli parla per le vittime e le
vittime non sono sempre le stesse. Il che lo obbliga a tradire la propria
fede o le propde opinioni politiche e dunque a mancare di scrupoli, ma
è indispensabile ".
Il tenero omicida. Inter'lista a cura di Maúe-Francoise
Allain, Editori Riuniti, p. 177, L. 8.000.
Graham Greene,
v.
Dove sl rlpensa agll annl plù nert della nostra storla (forse
con pentlmento)
Anche lbdio per il male può rendere malvagi gli uomini, se è troppo
"
forte, troppo dominante, troppo solo (per così dire) tra gli allri nostri
sentimenti. E così l?ranno ispirato i nostri libri offrendo alla nostra at'
tenzione unicamente le sciagure attaccate ad alcuni abusi' Di la venllero
quei mostruosi awenimenti di cui siamo stati testimoni, Lezioni vio
lente di umanita furono seguite da crudelta spaventose. La pieta divenne
furore r (Jouberl, 180ó).
n Taci. Tu non lo sai che cos'è l'ingiusrizia, Lo saprai. Appartieni a una
razza d'uomini che l'ingiustizia fiuta da lontano: li spia pazientemente,
sino al giorno... Non bisogna che ti lasci divorare. Soprattutto, nou stare
a credere che la farai indietreggiare fissandola negli occhi come un domatoret Non sfuggiresti al suo fascino, alla sua vertigine, Non guaîdarla
che quel tanto che occore, e non guardarla mai senza pregare " (Bernanos,
1936).
questa " cosa " mistedosa e trascurata
del.
La carita
"
- al contrario
- speranza,
è indispentanto chiare e d'uso tanto comune,
la fede e della
sabile alla fede e alla speramza stesse. Infatti la carità è pensabile anche
di per sé; la fede e la speranza sono impensabili senza la carita: e non
solo impensabili, ma mostruose, (Pasolini, 1968).
Patrizio Peci, Io, I'infame. Mondadori, 1983, p. 222, L' 12.000.
VI.
Dove sl concentra lo sguardo sul nocclolo della questlone
La ricerca altenta, appassionata, puntigliosa e perfino pedante attorno
alla figura di Gestr Cristo continua. Dopotutto, quale altra ricerca, quale
altra awentura intellettuale potrebbe a buon diritto meritare piìr at'
tenzione? E'lì il nocciolo della questione. Di tutte le questioni. E se
questo spesso lo dimenticano i non credenti, altrettanto spesso lo dimenticano i credenti. Grazie anche a certa cultura religiosa scritta e parlata.
Troppa dispersione, troppi lit ercoli in circolazione, troppe chiacchiere
dai pulpiti. La cultura cattolica e piìr in generale religiosa ha < poco peso, in ltalia? Le statistiche dicono che i libri a carattere religioso sono
al terzo posto, corne produzione, in Italia, dopo il settore giuridicGle"
galcamErinistrativo e dopo la narrativa. Dieci milioni di copie prodotte
nel 1981; 1273 titoli. Si può anche essere di " poco peso D con milioni di
libri, migliaia di periodici, centinaia di librerie, quotidíani, scuole, case
editrici, lrniversita, ecc. ecc, se si fanno le cose male e se si perde di
vista l'essenza, il senso di tutto questo traffico culturale. E per tornare
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a noi, troppe anime ispirate intasano le librerie di pessime e inutili esortazioni al vero e al bene, Torni l'Indice dei libri proibiti, con criteri opportunamente aggiomati.
DuDque, tre libri seri e utili:
Rinaldo Fabris, Gesù di N azareth. Storia e interpretazíone. Cittadella
Editrice, 1983, p. 406, L. 16.000.
Joseph Holzner, L'apostolo Paoto, Morcelliana, p. 330, L, 14.000.
Célestin Charlier, Il ctistianesimo. Saggìo dì si/t/esi. Paoline, 1983, p. 555,
L. 24.000.
Ed altri due, seri, utilj ed ecumenici:
Martin Lutero, Conti spirituali. Morcelliana, 1983, p. 229, L. 12.000.
Rex Brico, Frère Roger e Taizé. Una primavera nella Cltiesa. Morcellia.
na, 1983, p. 1ó6, L. 8.000.
vII.
Dove si allarga lo sguardo alla rlcerca della mtstertosa
unlta
Dove non si ripetono le cose dette poc'anzi ma si aggiunge solo che essendo il fenomeno religioso ben piìr vasto nello spazio e nel tempo di
queuo cristiano, diventa obbligatorio occuparsene seriamente. Il mistero
della sterminata e millenaria ricchezza delle forme e dei modi della ricerca umana della presenza divina e di un dialogo con essa, è affascinante. L'opera di Mircea Eliade giunta al terzo volume è un capolavoro
di sintesi di questa sterminata ricch,ezza. La c Guida r è invece una stimolante introduzione alle grandi religioni, dove,ogni religione è trattata
da uno studioso di quella fede. C'è poi un'illustraz ione ragionata dei libri
in circolazione in ltalia sull'argomento, glossari, tavole cronologiche e
perfino indirizzi e indicazioni utili sulla struttura organìzzativa e l'attività editoriale delle varie religioni presenti in ltalia. Cose impensabili
qualche anno fa per un libro di una casa editrice cattolica. Cadono stec-
cati, si aprono orizzonti. Un piccolo libro può rivelare un grande cammino.
Mircea Eliade, Storìa delle credenze e delle idee religíose. Vol III: da
Maometto all'età. delle Rilorme. S"rrsolri, 1983, p. 387, L. 28.000.
Guida alle religioni. Edizione italiana a cura di F. Pierini. Paoline, 1983,
p. 447, L. 15.000.
VIII. Dove si insegna la religione al popolo
Il buon Bernanos, penna santa e tagliente, ricordava molti
anni fa aI clero francese (e non è stato ancora dimenticato) che troppi preti sapevano
far conferenze ma non sapevano insegnare al popolo. Qualche anno do
po, un prete italiano, probabilmente senza aver letto quelle parole di
Bernanos, si metteva con impressionante serietà a studiare e sperimentare un metodo nuovo, rigoroso, semplice, adatto ai tempi di insegnare
le verità fondamentali di fede aí rag zzi. Oggi guardiamo con meravit6
glia a quella ricerca e a quell'esperienza. Non solo per i contenuti ma
per la convinzione e la passione che le sostenevano' Ci credeva nel mestiere di prete. Ma la sua Chiesa non se ne accorse,
Don Lorenzo Milani, 1l Catechismo. A cura di M. Gesualdi. Libreria Editrice Fiorentina, 1983, p.233, L.9.000.
IX. Dove si saluta un laico mannoreo
Dopo cinque pezzi grossi cattolici: Sandro Maggiolini, Ettore Masina,
Fortunato Pasqualino, Ferruccio Parazzoli, Jean-Marie Domenach, l'ecumenico editore Rusconi pubblica nella collana ( Problemi attuali, una
vigorosa, solida, marmorea < Apologia dell'uomo laico '. CoUocazione
dawero sfortunata. Ma a parte l'involontario incidente editodale, il libro
contribuisce a chiuderla col " pacchismo n, dove si intende còn tale ter'
mire, coniato da un filosofo perditempo di Sinigallia, lldeologia della
pacca sulle spalle, degli anemici abbracci. Finalmente si puntualizzano
differenze, si prendono distanze, E' salutare ur po' di non addomesticata
controversia. " La laicità non è negazione di qualcosa (Dio, ideologia,
precetti, ecc.) ma è un " far da sé il mondo " ,, dice Ferrara' Siamo agli
antipodi di Dostoevskij: u Se Dio non esiste, tutto è possibile r; ( L'amore
per 1'umanita è addirittura del tutto inconcepibile e impossibile senza la
iÌmultanea fede nell'immortaHta del'anima u. Tra questi due poli ciascu'
no ha di che tener svegli il cuore e la mente. Ferrara ci ha dato un
ritratto volutamente di parte dell'uomo laico. L'impressione è che I'uomo
laico di Ferrara stia alla laicita come il cristiano francescano sta alla
cattolicità. Ci sono dentro ma sono un'altra cosa e poi non spuntano
come funghi,
Giovanni Ferrara, Apologia dell'uomo laico, Rusconi, 1983, p. 180, L.
X, Dove sl denuncia l'lnfernale macchlna
8.000.
sociale
E si ascoltano parole che vengono di lontano, forse troppo amare, che
miopi tendenze culturali avevano bollato come " di destra:r, che oggi
confusamente si fanno largo tra poche voci vere, molti strepiti, moltis'
simi silenzi:
Mai l'individuo è stato così completamente abbandonato a ulìa collet"
tività cieca, e mai gli uomini sono stati piìr incapaci non solo di sot'
tomettere le loro azioni ai loro pensieri, ma persino di pensare. I termini di oppressori e di oppressi, la nozione di classe, tulto ciò sta per'
dendo di signifi.cato tanto sono evidenti l'impotenza e l'angoscia dinanzi
alla macchina sociale, diventata una macchina per infrangere i cuori, per
schiacciare gli spiriti, una macchina per fabbricare incoscienza, stupidità,
cormzione, lgnavia, e soprattutto vertigine... Dagli uomini non c'è da
sperare alcun aiuto; e anche se nou fosse così, gli uomini sarebbero
ugualmente vinti in partenza dalla potenza delle cose. La societa attuale
nón fornisce come mezzi di azione altro che macchine per schiacciare
l'umanità; qualunque siano le intenzioni di quelli che le prendono in
mano, quesie macchine schiacciano e schiacceranno finché esisteranno.
t7
Con quei penitenziari industriali che sono le grandi fabbriche si pos'
sono fabbricare solo degli schiavi, e non dei lavoratori liberi, ancor me
no dei lavoratori in grado di costituire una classe domiaante: Con i cannoni, gli aerei, le bombe si può seminare la morte, il teffore, l'oppres-
sione, ma non la vita e la libertà. Con le maschere a gas, i rifugi, gli
allarmi si possono forgiare greggi miserabili di essere spaventati, pronti
a cedere ai terrori pirì insensati e ad accogliere con riconoscenza le più
umilianti tirannie, ma non dei cittadini. Con la grande stampa e il telegrafo si può far inghiottire a tutto un popolo, insieme alla colazione
o alla cena, opinioni preconfezionate e quindi assurde... E senza fabbriche, senza armi, senza grande stampa non si può nulla contro coloro
che possiedono tutto questo. E' così per tutto, I mezzi potenti sono oI>
pressivi, i mezzi deboli sono inoperanti... Se alcuni uomini possono speÍare, a forza di riflessioni oneste e metodiche, di cogliere qualche barlume in questa oscurità impenetrabile, uon è certo questo il caso di
coloro che non hanno né disponib ita di tempo né liberta di spirito a
causa delle preoccupazioni e delle responsabifita del potere " (Simone
Weil, 1934).
Simone Weil, Riflessioni sulle cause d.e\a libertà e dell'oppressione socìale. Adelphi, 1983, p. 158, L. 7.000.
E poi due romanzi:
George Orwell,.1984 Mondadori, p. 34i, L. 4.000,
William colding, Il Signore delle mosche, Mondadori, p. 241, L. 5.000.
intemazionale; L, Edmond Pettiti: La protezione dei diritti dellîomo
da San Francisco a Helsinki; A. Quadúo€urzio: Sviluppo economico internazionale e diritti dell'uomo; L. Elia: I diritti dell'uomo, fondamento
di convivenza civile e politica,
Libro a): Armi e d.isarmo oggi. Problemi morali, economíci e strategici.
Vita e Pensiero, 1983, p.266, L. 15.000.
Libro b): Diritti dell'uomo e società. ínternq2ionqfe, Vita e
1983, p. 2ó0, L. 9.000.
XIII. Dove si
assaggla I'unlverso scientifico e tecnologico
E per questo assaggio, peraltro sostanzioso, si propongono tre bocconi:
un annuario che costa molto ma che contiene un bilancio e sintesi aggiornate di alcuni setlori delta ricerca scientifica e tecnica, dallo spazio
alla materia, dalle tecnologie allhmbiente, dalla salute ai rapporti tra
scienza, tecnica e arte; un libro del Nobel John Eccles adatto agli studenti di medicina e dintorni ma con alcuni articoli sui rapporti tra
scienza, valori, fede consigliabi.li anche ai non addetti; inîne un'introdu"
zione originale all'infotmatica con utili tracce per studi ulteriori.
Scienza e tecnica 83. Annuario deua EST, Mondadori, 1983, p. 40ó, L. ?8.000.
John C, Eccles, La psiche umana Le conferenze Gifiord Universita di
Edimburgo 1978-1979, Sansoni, 1983, p.248, L. 35.000.
Giovanni Lariccia, Le radici d.ell'inlotmatica Sansonifi 1981,
re
XI. Dove sl riassume la storia del mondo
Soltanto quella del XX secolo, ma è già un'impresa. Un aiuto concreto,
documentato, equilibrato per cominciare a capire il nostro tempo. Pc
litica, scienza, tecnica, religione, economia, società, sottosviluppo. Si presenta modestamente come integrazione dei testi scolastici per le Superiori. Ma il libro non è per nulla scolastico. Da buon francese I'autore
non dimentica di a\,.vicinare De Gaulle a Kennedy. Ma si sa che in Francia non solo i poeti e gli eroi ma anche i santi sono nazionalisti.
Yves Trotignon, Il mondo d.el xX secolo. S.E.I., 1983, p. 519, L. 3ó.000.
XII.
Dove sl entra nel cuore della polltlca
Libro a): L. Campiglio: Aiuti, sottosviluppo e spese militari; G. Graziola: Spese, produzione, progresso tecnico militare e progetti di riconversione; S. Parazzini: Un'analisi dell'evoluzione delle spese militari in ltalia; F. Battistelli: Multinazionali, armamenti, governabilità: il caso dell'Italia; P. Cotta-Ramusino: Evoluzione delle strategie nucleari e svilup
po tecnologico; G. Mattai: Giustizia tra le nazioni.
Libro b): B. Maggioni: I fondamenti dei diritti dell'uomo neUa Rivelazione; D. Pasini: k dottrine dei diritti dell'uomo nell'epoca moderna;
A. Silvestrini: I diritti deU'uomo nel magistero e nell'azione dei recenti
pontefrci; G. M. Ubertazzi: La condizione dell'individuo nella comunità
18
Pensiero,
p.
219,
Li-
14.000.
XIV.
Dove si conclude con Radetzky, ma ln realtà con qualcosa
dt ptù
Il titolo
è un po' strano. Potrebbe sembrare un libro pieno di nqstalgia
e invece è pieno di pieta e di poesia e di storia viva. La prima guerra
mondiale e dentro di essa, colti in un attimo a volte decisivo a volte
secondario della loro storia, personaggi come Kafka, Musil, Canetti,
Wittgenstein, Berg, Trakl, Freud, Webeur, Kokoschka, Schiele e il pir)
feroce giudice del conflitto, Karl Kraus. Intorno a loro, dentro di loro,
la guerra. Poi, questo bellissimo libretto ci porta in un'altra guerra, la
seconda guerra mondiale, per cogliere altre sei storie: come quella del
pastore Kaj Munk portato via da casa e fucilato in strada per aver detto
dal pulpito ( Voi violate la prima legge di Cristo
del sol.
". Come quella
dato Josef Schulz che si staccò da un plotone d'esecwione
dicendo n Io
non sparo ) e fu ucciso con gli altri condannati, ma il suo nome non
finì sul monumento. Come quelle di Janus Korczak, Bernhard Lichtemberg, Ottla Kafka, Albrecht Haushofer. Piccole storie che ci riportano ad
altre storie, a quelle di Bóll, a queUa di Marianela Garcia, Perché ci sq
no sempre delle piccole storie che riscattano la grande storia.
Gilberto Forti, Il piccolo almanacco ili Radetzky, Adelphi, f9$, p. 212,
L. 8_000. r
t9
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