Notiziario della Commissione Interregionale Scuole Alpinismo, SciAlpinismo e Arrampicata Libera TER
a presto….
….in montagna
Quest’anno è iniziato il mandato della nostra
Commissione Scuole TER triennio 2010-2012.
A ottobre 2009, il 18, si è tenuto a Sasso Marconi
il Congresso Istruttori al quale sono seguite le
votazioni per il nuovo mandato.
Il 18 febbraio si è tenuta la riunione di
insediamento della CISASATER e, avendo avuto
la ratifica dei candidati dai due Gruppi Regionali,
Lorella Franceschini è stata nominata presidente.
I più sinceri auguri di buon lavoro a Lorella e a
tutti i commissari.
A conclusione di questi due mandati voglio
ringraziare tutti coloro che hanno creduto
nell’impostazione che abbiamo dato alla
Commissione, organismo di indirizzo e di
controllo ma anche di servizio e sicuramente non
autoreferenziale..
Stima e rispetto reciproco sono stati i nostri
principi, verso noi istruttori, verso gli altri OTP,
:
sezioni ecc.. e, se venivano a mancare questi
postulati abbiamo reagito in modo compatto e
con fermezza. Se giusto o sbagliato non lo sò ma
tra persone civili, che per di più “lavorano”
volontariamente, ci si comporta così.
Un ringraziamento ai miei colleghi/amici
commissari che mi hanno sopportato e supportato
anche nei momenti difficili e, infine, un
ringraziamento particolare a tutti voi che con la
vostra passione e professionalità avete tenuto alto
il livello delle scuole TER.
A presto ….. in montagna
Bruno
elenca la lista dei nuovi candidati; prosegue
presentando le attività svolte nel TER dalle Scuole
Sezionali, Scuole Interregionali e CISASATER
ponendo risalto non alla mera elencazione delle
attività ma ai vari punti di forza e alle varie situazioni
sulle quali poter ancora intervenire per migliorare.
SCUOLE SEZIONALI:
L’attività principale è l’organizzazione di corsi, 42 nel
2009 con il coinvolgimento di 860 istruttori e 629
allievi. Tutte le scuole hanno oramai inserito nelle loro
attività vari aggiornamenti teorici e pratici.
Congresso Istruttori TER
Sasso Marconi 18 ottobre 2009
Il convegno inizia con i saluti da parte di Motta
(Vice Presidente del GR Emilia Romagna) e di
Ruggeri (Presidente Sezione Bologna) che auspicano una sempre più intensa collaborazione fra Istruttori e Sezioni a proseguo di quanto intrapreso negli ultimi anni. Barsuglia porta i saluti
di Magnani (GR toscano) che non è potuto
intervenire.
Barsuglia: illustra il regolamento elettorale per la
nuova Commissione che dovrà essere composta
da 9 componenti, 6 del settore alpinistico (3
Toscana 3 Emilia Romagna) e 3 del settore sci
alpinistico (1 Toscana 2 Emilia Romagna);
successivamente
SCUOLE INTERREGIONALI:
La SIA e SISA, hanno svolto prevalentemente corsi
per titolati (anche con la nuova struttura a moduli);
ambedue le SI hanno evidenziato tra gli aspiranti
istruttori una preparazione molto variabile sia sul
profilo tecnico sia per quanto riguarda i curricula, con
particolare riguardo alla parte didattica. Questo
aspetto, della difformità della preparazione degli
istruttori, rimane un punto critico sul quale la nuova
Commissione dovrà lavorare.
Si è raggiunto l’allineamento fra SIA e SISA per
quanto riguarda l’aggiornamento obbligatorio dei
titolati.
Le Scuole Interregionali hanno inoltre svolto
regolarmente attività di aggiornamento per i loro
organici e per i direttori delle scuole sezionali.
Barsuglia segnala una scarsa partecipazione dei
direttori e quindi l’impossibilità da parte loro di
trasferire l’aggiornamento alle scuole da loro
dirette.
Per quanto riguarda la Scuola Interregionale di sci
alpinismo si auspica una maggiore comunicazione
con la CISASATER; si richiede inoltre una
calendarizzazione periodica dei corsi per titolati in
modo da avere un riferimento preciso per le scuole
e per i candidati.
I corsi propedeutici (SA3 e pre-corso IA) hanno
molto successo ma rischiano di non essere
propedeutici a conseguire il titolo ma un
aggiornamento che sostituisce quello che
dovrebbero fare i direttori.
- CISASATER:
Barsuglia ribadisce che il ruolo della CISASATER
non è “solo” quello di rilasciare i nulla osta per i
corsi, che per altro si è molto semplificato con le
nuove procedure informatiche, ma anche e
soprattutto quello di rappresentare in ambito CAI,
ma anche verso le istituzioni, il ruolo delle scuole e
degli istruttori, orientare e uniformare l’attività delle
Scuole, promuovere e favorire gli aspetti tecnici e
culturali, promuovere l’attività di aggiornamento degli
aiuto istruttori, promuovere e favorire pubblicazioni e
manifestazioni a carattere culturale. Tutto questo vuol
dire offrire agli istruttori un supporto per incrementare
la loro professionalità e far conoscere e apprezzare
soprattutto al di fuori del sodalizio la nostra attività e
professionalità.
Può sembrare scontato quanto detto ma non lo è
pertanto queste attività devono restare prioritarie.
A titolo di esempio ricorda le numerose serate e
iniziative organizzate, quali quelle relative
all’Università della Montagna, alla Medicina in
montagna, Didattica 2007, La Pietra 2008.
A
queste
attività
sicuramente
mirate
all’aggiornamento e alla discussione, ma anche al
divertimento ( vedi La Pietra 2008 ), sono stati
affiancati gruppi di lavoro. Tali gruppi hanno portato
all’approvazione del codice etico, ad approfondire
l’aspetto dell’istruttore sezionale (su cui si è poi
espressa la CNSASA) e quello ancora attivo su
montagna sicura.
La CISASATER ha curato molto gli aspetti di
comunicazione con gli istruttori, sia sviluppando un
proprio sito (www.cisasater.it ) sia mantenendo un
contatto
tradizionale
tramite
il
giornalino
Montagn@Ter con cadenza almeno annuale.
Sicuramente la CISASATER può fare ancora di più e
meglio però ha necessità di avere il supporto delle
scuole e degli istruttori tutti per la realizzazione degli
eventi e per la loro propaganda. Troppo spesso le
varie informative pur trasmesse alla scuole non
vengono trasmesse a tutti gli istruttori e peggio non
vengono discusse nelle varie assemblee interne.
Questo vanifica gli sforzi che vengono fatti per
uniformarci.
- CNSASA
- CISASATER e CAI
Bottone (rappresentante TER alla CNSASA)
elenca in modo dettagliato le attività della CNSASA
ovvero il coordinamento delle attività delle
Commissioni locali con l’obiettivo della
collaborazione e dell’uniformità. La CNSASA
partecipa alle iniziative locali per conoscere quelle
che sono le esigenze locali. La CNSASA svolge
una attività di nomina degli istruttori, effettua corsi
per istruttori. Ha svolto una intensa attività
editoriale che ha portato alla pubblicazione di nuovi
manuali (Roccia, Ghiaccio, Ferrate, Storia
Alpinismo 1) mentre altri sono in stampa
(Arrampicata e allenamento 1). La CNSASA ha
lavorato in ambito UNICAI per mantenere il ruolo
primario nella verifica delle capacità tecniche
alpinistiche degli istruttori e accompagnatori. La
CNSASA ha lavorato per la definizione
dell’istruttore sezionale (su cui riferirà Veronesi).
Ha in studio l’organizzazione di corsi per soggetti
in età evolutiva e per la definizione di nuove figure
di istruttori con adatte capacità didattiche e
pedagogiche. E’ interessata a porsi come
interlocutore tecnico con le regioni per quanto
riguarda le leggi regionali che prevedono l’uso di
Artva, pala e sonda a chiunque percorra superfici
innevate fuori dalle aree attrezzate. Ha il compito
di ottenere dalla direzione CAI i finanziamenti per
le Commissioni locali. Ha fortemente migliorato i
diritti dei soci con la nuova assicurazione. Sono in
revisione gli obiettivi dei corsi sezionali ed è in
studio una revisione del ‘libretto rosso’. E’ in studio
un codice etico nazionale.
Interviene anche Veronesi, commissario della
CNSASA, sottolinea il lavoro svolto dalla CNSASA
per cercare di comunicare tra centro e periferia.
Sottolinea anche i positivi cambiamenti legati alla
nuova assicurazione. A questo proposito informa
che per i tempi amministrativi che intercorrono tra il
pagamento del bollino e l’accensione dell’
assicurazione è possibile che si verifichi un periodo
di scoperto, pertanto suggerisce di anticipare a
dicembre il pagamento. Sollecitato dalla platea
(..De Bertoldi) sulla distanza fra CNSASA e
istruttori sottolinea che la comunicazione è uno
degli obiettivi primari della CNSASA e che su
questo piano si sono molto utilizzati e sviluppati i
sistemi informatici sui quali chiede un
contemporaneo sforzo di aggiornamento da parte
delle Scuole.
Barsuglia ringrazia Veronesi per essere venuto al
congresso e lo stimola a riferire alla CNSASA di
proseguire nel “dialogo” con le scuole di tutto il
territorio in quanto chi “produce” sono proprio le
scuole grazie al lavoro di tutti gli istruttori. Troppo
spesso arrivano direttive che invece andrebbero
condivise in anticipo per i motivi detti prima. Riferisce
inoltre su ruolo del CAI nel TER dove ci sono circa
15.000 soci in Emilia Romagna e circa 13.000 in
Toscana, 1 Commissione di Alpinismo Giovanile, una
di Sci di Fondo Escursionismo, 2 di Escursionismo, 2
commissioni Rifugi 2 di Tutela Ambiente Montano.
Spesso si osserva una scarsa comunicazione fra
Toscana e Emilia e troppo spesso se non sempre
problemi di comunicazione fra le diverse
Commissioni. E’ inoltre importante che gli istruttori
partecipino alla discussione relativa ai problemi della
frequentazione della montagna, portando e facendo
valere la loro competenza, nelle varie componenti del
CAI a partire dalle loro sezioni di appartenenza!
Ricordiamoci che in primis siamo soci CAI .
La CISASATER ha collaborato con altri OTP:
Alpinismo Giovanile e CRET. Nello specifico ha
organizzato il 17 ottobre un aggiornamento tecnico
per accompagnatori di Alpinismo Giovanile a
Bismantova. Questo su richiesta della comm.
Alp.Giovanile riconoscendoci il ruolo tecnico; il 5
dicembre prossimo con la CRET ci sarà
l’aggiornamento degli AE dedicato alla sicurezza in
montagna e siamo coinvolti noi come scuole per la
relazione assieme al soccorso alpino.
In Toscana c’è una buona collaborazione tra
CISASATER, guide alpine e SAST; ne è un esempio
il progetto “Montagna Sicura” che coinvolge più
Commissioni.
Barsuglia conclude affermando che è necessario
lavorare ancora per riuscire a ottenere un maggiore
riconoscimento da parte delle istituzioni del ruolo del
CAI e ovviamente anche dei propri organismi tecnici
come le scuole.
-ISTRUTTORE SEZIONALE
Dopo il break Barsuglia introduce l’argomento della
figura dell’istruttore sezionale ricordando come già
nel Convegno 2005 questo fosse uno dei punti sui
quali la Commissione ha lavorato creando anche un
tesserino personale. Il gruppo di lavoro specifico della
CISASATER è stato chiuso nel momento in cui di
questo aspetto se ne è interessata la CNSASA e
comunque è servito per portare il nostro punto di
vista alla CNSASA.
Veronesi, componente CNSASA) interviene
sottolineando come l’istruttore sezionale sia un
punto fondamentale per l’attività delle Scuole. In
Italia ci sono 180 Scuole, che hanno svolto nel
2008 400 corsi coinvolgendo 8000 allievi per un
impegno di circa 10.000 giorni/istruttore. Nel TER
ci sono ad oggi 376 istruttori sezionali attivi.
E’ in corso la definizione da parte della CNSASA
della qualifica di istruttore sezionale. Il 29/9/2007 il
Consiglio Centrale ha emanato un regolamento
che istituisce la figura dell’Istruttore Sezionale (non
solo di alpinismo ma anche per le altre figure di
accompagnatori). L’Istruttore sezionale ha come
riferimento tecnico l’OTPO competente per
territorio.
Ogni OTCO stabilisce i criteri di formazioni,
ammissione e mantenimento e demanda all’OTPO
l’attuazione.
Anche per gli IS verrà istituito un albo (a carico dei
gruppi regionali e gestito dall’OTP).
La qualifica di IS è rilasciata dal Presidente di
Sezione a seguito della segnalazione del Direttore
della Scuola o dell’ OTPO
Nell’agosto del 2009 la CNSASA ha emanato una
circolare che definisce che:
l’OTPO ha facoltà di effettuare direttamente
l’iscrizione, l’aggiornamento e la verifica o di
delegare il Direttore della Scuola a certificare le
competenze teoriche e pratiche dell’IS. In sostanza
il responsabile delle effettiva formazione e
certificazione delle competenze dell’IS è del
Direttore della Scuola..
Nella Circolare sono previste:
- la preparazione minima uniforme sul
territorio nazionale
- il documento ‘Competenze dell’IS
operante nelle Scuole della CNSASA
la definizione interna della specialità
monotematica (Roccia, Arrampicata libera,
alpinismo, scialpinismo-base, scialpinismo,
snow bord alpinismo-base, snow bord
alpinismo)
- La formalizzazione delle richieste di
inserimento nell’albo (deve essere fatta una
richiesta)
I criteri di ammissione e i documenti menzionati
sono disponibili nel portale CNSASA.
-
Si apre una vivace discussione e diversi istruttori
(Cremonesi, Passaleva, Orsenigo, Farneti et al.)
sollevano perplessità sull’utilità delle monotematicità
dei titoli e sugli effetti negativi che questa definizione
potrebbe determinare nella vita delle Scuole e
nell’effettuazione
dei
corsi, nonché
sulla
responsabilità del Direttore della Scuola.
-ISTRUTTORE MERITEVOLE 2009
Al termine della discussione viene consegnato
l’oramai periodico riconoscimento a “istruttore
meritevole”. Sergio Pacinotti (Sezione Prato) riceve
grazie al suo impegno profuso per la didattica nella
Scuola Zappelli e per la sua ampia esperienza e
attività alpinistica personale tale riconoscimento tra gli
applausi della platea.
-RISULTATI ELETTORALI
istruttori votanti n°87
risultano eletti in base alle regole vigenti:
Lorella Franceschini INA
Lorenzo Furia ISA
Andrea Farneti INA
Massimo Bizzarri ISA
Angelo Taddei INA
Daniele Amati INSA
Francesco Passerini IA
Paolo Cremonese INA
Simone Faggi IA
62 voti
42 voti
34 voti
39 voti
31 voti
1 voto
31 voti
28 voti
28 voti
Rappresentante TER presso CNSASA
Giulio Bottone INA
A questo punto si conclude il congresso.
I nominativi dei candidati verranno inviati ai due
Gruppi Regionali che dovranno ratificare le
candidature e restituire comunicazione alla
CISASATER. Fatto ciò la CISASATER si riunirà e
verranno stabiliti gli incarichi.
Vengono ringraziati ufficialmente gli sponsor che
hanno contribuito egregiamente alla realizzazione
del Congresso; nello specifico si ringraziano
Reggio Gas,Versante Sud
-
Simone Faggi, di Firenze, Istruttore di
Alpinismo della Scuola Tita Piaz di Firenze,
Commissario;
-
Andrea Farneti, di Ravenna, Istruttore
Nazionale di Alpinismo della Scuola
Pietramora di Ravenna, Commissario;
-
Lorenzo Furia, di Firenze, Istruttore di Sci
Alpinismo della Scuola Tita Piaz di Firenze,
Commissario;
-
Francesco Passarini, di Ferrara, Istruttore di
Alpinismo della Scuola Angela Montanari di
Ferrara.
CISASATER
di Lorella Franceschini
Durante il Congresso CISASATER, tenutosi a
Sasso Marconi il 18 Ottobre 2009, gli Istruttori del
TER hanno eletto la nuova Commissione per il
triennio 2010-2012, ratificata poi successivamente
dai Gruppi Regionali di Toscana ed Emilia
Romagna.
Questi in dettaglio i nuovi Commissari in carica:
-
Lorella Franceschini, di Reggio Emilia,
Istruttore Nazionale di Alpinismo della
Scuola Farina-Stagni di Bologna,
Presidente;
-
Paolo Cremonese, di Pisa, Istruttore
Nazionale di Alpinismo, Direttore della
Scuola
Alpi
Apuane
di
Pisa,
Vicepresidente Alpinismo;
-
Daniele Amati, di San Marino, Istruttore
Nazionale di Sci Alpinismo della Scuola
Pietramora di Ravenna, Vicepresidente
Sci Alpinismo;
-
Antonio Cuzzato, di Bologna, Istruttore
Nazionale di Alpinismo, Direttore della
Scuola Farina-Stagni di Bologna,
Segretario;
-
Massimo Bizzarri, di Reggio Emilia,
Istruttore di Sci Alpinismo, della Scuola
Bismantova
di
Reggio
Emilia,
Commissario;
Diversi cambiamenti sono in itinere all’interno del
nostro Sodalizio,riguardanti anche la nostra attività, e
la nuova Commissione, come tutti noi, si troverà nei
prossimi mesi a doverne affrontare e gestire le
conseguenze, in rappresentanza di tutta la nostra
comunità di Istruttori.
Come molti infatti sapranno, ad ottobre 2009 un
progetto di riorganizzazione degli Organi Tecnici del
Club Alpino Italiano è stato presentato da parte della
Commissione Consigliare del Comitato Centrale di
Indirizzo e Controllo imperniata su due punti
fondamentali:
a) Riduzione degli OTC mediante accorpamenti;
b) Costituzione di una Scuola Unica Centrale
denominata “Scuola di Montagna” e di
conseguenza di Scuole Uniche a livello
sezionale e regionale.
La maggior parte degli Istruttori ha espresso fin da
subito parere nettamente contrario alla proposta,
ritenendo la medesima non accettabile sia nel merito
che nel metodo.
Prima di tutto il progetto predisposto di riordino
degli OTC attualmente esistenti, non limitato alla
risoluzione dei problemi circoscritti e contingenti
ma coinvolgente l’intero apparato tecnico e
formativo del Club Alpino Italiano, non poteva non
partire da un’analisi delle linee di indirizzo che il
C.A.I. si vuole dare in un prossimo futuro. Un
progetto di tale portata avrebbe dovuto svilupparsi
attraverso un confronto aperto, trasparente e
partecipativo fin dalle sue fasi iniziali con gli attuali
OTC e le relative scuole centrali ove esistenti;
fermi restando i ruoli e le competenze di ciascun
organo del C.A.I., non si poteva tuttavia pensare di
avviare un procedimento di tale portata senza
prima avere avviato una consultazione con chi fino
ad oggi ha operato nell’ambito degli organi tecnici
e con chi domani sarà chiamato ad essere attore di
tale progetto; quello che si sta mettendo in gioco
sono 70 e più anni di attività del Club Alpino
Italiano nel settore della formazione e della
sicurezza in montagna, e pertanto non si può non
considerare fin da subito ed in fase di
predisposizione del progetto i ruoli svolti dalle
diverse strutture operative, le problematiche da
esse evidenziate, le criticità presenti e stabilire
insieme a loro un percorso di riordino che sia
sostenibile e fattibile, che mantenga un elevato
livello di efficienza, che razionalizzi le risorse
umane ed economiche, e che sia rispettoso delle
attività fino ad oggi svolte; un coinvolgimento a
posteriori porterà inevitabilmente a contrarietà e
conflittualità, in sintesi ad una non accettazione del
progetto; più che lo scontro o l’imposizione serve
una convergenza di tutti gli interessati per il
raggiungimento dell’obiettivo, anche per rispetto
del valore del volontariato che è alla base
dell’attività del Sodalizio.
Fra i motivi ispiratori del riordino degli OTC e delle
relative scuole centrali si evidenzia il risparmio in
termini di risorse umane ed economiche; di fatto il
risparmio atteso è irrealistico perché non è
pensabile gestire tali grandi strutture con i
parametri di oggi; sarà inevitabile ricorrere a
personale dipendente o a professionisti se si vuole
mantenere il livello di efficienza odierno, si dovrà
aumentare il numero dei componenti di ogni
singola struttura ed il risparmio economico sarà di
fatto illusorio o vanificato; inoltre strutture di tale
grandezza saranno scarsamente flessibili ed il
rischio di una burocratizzazione dell’apparato
molto probabile, con decadimento dell’efficienza e
dell’efficacia del servizio svolto.
Il progetto di una Scuola Centrale Unica di Montagna,
pur affascinante ed apprezzabile nella sua
concezione, non tiene conto tuttavia che l’attività
svolta nell’ambiente di montagna ha per sua natura
delle settorialità, in quanto sussistono sostanziali
differenze fra l’attività in ambiente alpinistico rispetto a
quella svolta in ambiente escursionistico o in
ambiente di grotta; tali settorialità, al fine di garantire
un buon grado di qualità e di eccellenza, devono
mantenere, nell’attività formativa dei rispettivi titolati,
la loro individualità; diversamente si rischia
un’omologazione al ribasso, una genericità del nostro
apparato formativo e di conseguenza un minor livello
di preparazione e di professionalità, a scadimento del
livello di sicurezza che si vuole garantire.
Anche il congresso degli Istruttori Nazionali di
alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera tenutosi
a Pordenone il 14 e 15 novembre 2009 ha
manifestato un netto rifiuto della proposta, ritenendo
non fattibile e non sostenibile l’ipotesi progettuale.
Tale posizione è stata sottoscritta con oltre 250 firme.
A febbraio 2010 la Commissione Consigliare ha
elaborato e presentato una seconda proposta
progettuale che tuttavia continua a prevedere una
Scuola Centrale Unica, autonoma rispetto ai singoli
OTCO e vista come fusione delle attuali Scuole
Centrali sotto forma di coordinamento.
Inaccettabile anche questa seconda proposta, con
particolare riferimento al fatto che è di fatto
irrinunciabile il legame fra Organo Tecnico e relativa
scuola centrale ove esistente; l’assenza di tale
legame si tradurrebbe nella totale perdita della
progettualità e delle attività finora svolte con sacrificio
e dedizione da centinaia di volontari, con
conseguenze nefaste sulla qualità dei corsi regionali e
sezionali.
Il volontariato è uno dei valori più elevati all’interno del
C.A.I.; è proprio l’azione e la forza del volontariato
che contraddistingue, rispetto agli altri, il nostro
Sodalizio. Il volontario agisce per spirito di servizio
in forma del tutto spontanea, ma ha la pretesa di
una gratificazione e di una partecipazione ai
processi decisionali.
Il CAI non è un’azienda né tantomeno una struttura
verticistica di tipo gerarchico, ma una comunità
costituita di volontari, che si aggrega attorno ad
obiettivi importanti, articolati per interessi ed
attività, e che ha come scopo sublime quello di
vivere la montagna secondo le proprie attitudini,
esperienze e sensibilità; ci si chiede se il nostro
Sodalizio è conscio del fatto che, se questa
proposta fosse approvata dalla Commissione
Consiliare, si demolirebbero realtà consolidate e
ben funzionanti per fare spazio a strutture che non
hanno la possibilità di mantenersi se non affidate a
persone che ci lavorano a tempo pieno, pertanto
professionisti.
Il Club Alpino Italiano ha davvero bisogno di tutto
ciò?
L’idea iniziale è stata per così dire ridimensionata
anche alla luce di alcune difficoltà logistiche come, ad
esempio, il fatto che alcuni Istruttori e
Accompagnatori
sarebbero
dovuti
essere
contemporaneamente nelle due realtà.
Il progetto quindi si è evoluto ed ha visto alcuni
Istruttori della Scuola Interregionale di Alpinismo
assieme alla Scuola Interregionale di Alpinismo
Giovanile, preparare e condurre congiuntamente
l’aggiornamento rivolto agli Accompagnatori di
Alpinismo Giovanile svoltosi il 17 ottobre u.s. a
Bismantova. Le adesioni ricevute testimoniano
l’attualità dell’argomento scelto: per garantire un
adeguato coinvolgimento di tutti i partecipanti non è
stato possibile (per la prima volta) allargare
l’aggiornamento anche agli aiuto Accompagnatori.
Lorella Franceschini
Aggiornamento AE 2009
Alberto Quattrini
Past president
Commissione Alpinismo Giovanile TER
Accadono fatti che, visti da fuori, da chi non ha
pregiudizi, sono assolutamente normali, ma che
invece vengono caricati di significati quasi
straordinari (cioè fuori dalla norma). Il Club Alpino
Italiano è una Associazione che accomuna sotto lo
stesso tetto (stavo per dire strapiombo) tante
anime, tante esperienze, tante specificità, ma con
un denominatore comune. Per cui quando, ai
margini di un incontro di Gruppo Regionale,
abbiamo cominciato (Bruno ed io) a ragionare di
aggiornamenti “incrociati” tra Istruttori e
Accompagnatori, pensavamo di dare luogo ad un
normale incontro di specificità, con l’obiettivo di
“crescere” in conoscenza e competenza ed anche
in consapevolezza gli uni degli altri. Bene. L’idea
iniziale era abbastanza ambiziosa: riunire Istruttori
ed Accompagnatori nello stesso luogo, incrociare
le due Scuole Interregionali su argomenti tecnici
(approfondimenti inerenti la sicurezza su sentieri
attrezzati da una parte e gestione delle dinamiche
di gruppo, dall’altra) e poi chiudere con i rispettivi
Congressi.
Le impressioni, raccolte a fine evento, sia presso il
gruppo docente che presso gli Accompagnatori,
ribadiscono la coerenza della scelta.
Ritengo che, senza dare luogo a esagerazioni, sia
stata una importante occasione di confronto tra
diversi modi di intendere e organizzare formazione
tecnica rispetto gli adulti. La tecnica accomuna, la
modalità didattica diventa uno strumento specifico
legato alla tipologia di uditorio.
È la dimostrazione (ce n’era bisogno?) che si può
collaborare, senza grandi patemi: è sufficiente (ma è
anche necessario) mettersi attorno ad un tavolo e
costruire assieme, senza lasciarsi sopraffare da
pregiudizi e preconcetti. È la dimostrazione che si
deve collaborare, perché le ricchezze dei singoli
possano divenire patrimonio di tutti quelli che operano
in nome e per conto del Club Alpino.
Adesso c’è da dare seguito alla seconda parte del
progetto iniziale. Le premesse di fare un buon lavoro
ci sono, quindi…. avanti!
Il corso che non ti aspetti….
Francesco Mannini (IAL)
Aprile 2009
E' presto, sono le 6 del mattino quando Carlo,
Nicola ed Io ci ritroviamo a Firenze Nord.
L' occasione non è la solita scalata del fine
settimana, questa volta ci aspetta qualcosa di più
ufficiale del solito: l' inizio della prima fase
formativa del corso per istruttori di arrampicata
libera.
Il ritrovo è fissato alla Pietra di Bismantova nell'
Appennino Modenese.
Dopo le presentazioni scopro subito, con piacere,
che il gruppo è ben assortito.
Basta poco per rendermi conto che non sarà certo
un problema stringere amicizia, tanto che, alla fine
di questa esperienza, quelle che erano solo delle
impressioni sono diventate una bella realtà.
Con le prime lezioni sul metodo "Caruso" ha così
inizio il corso, le altre lezioni sulla fisiologia i
materiali e le tecniche di chiodatura, e sulla
didattica dell' insegnamento, che sulla carta
potevano sembrare noiose si sono rivelate assai
interessanti anche grazie alla bravura di chi le ha
tenute.
.
Per finire non è certo mancata la parte più ludica;
qualche bel tiro di corda nella falesia della
Pietra riporta la nostra attenzione su quello che alla
fine è l' essenza di tutto: l' arrampicata
Maggio 2009
Dopo circa un mese, ci ritroviamo alla Torre di
Padova dove ci mostrano con prove pratiche, i dei
test che vengono fatti sui materiali che compongono
la catena di sicurezza in alpinismo come in
arrampicata libera.
Segue un pomeriggio di lezioni teoriche catena di
assicurazione, responsabilità civile e penale
dell’istruttore, e per finire geologia.
Il giorno seguente ci spostiamo nelle falesie del
veronese e dopo una dimostrazione sulle manovre di
autosoccorso siamo pronti per scatenarci su qualche
bel tiro di corda.
Settembre 2009
A Monzone nelle Alpi Apuane ai piedi del Pizzo d'
Uccello è dove sosterremo la fase di verifica su
quanto visto e studiato in precedenza.
Il primo giorno iniziamo con la manovre di
autosoccorso, poi la conduzione della cordata su una
via di più tiri.
Il terzo giorno è il momento delle interrogazioni sulle
materie culturali e sul metodo Caruso, che ci faranno
stare un po’ in tensione, visto che per tutti gli anni
della scuola sono passati da un pezzo...
L’ultimo giorno la salita di un monotiro "a vista", così
come si dice nel gergo dell’ arrampicata.
L' esito sarà positivo per tutti e così la soddisfazione
per il risultato ottenuto si
somma a quella di aver partecipato ad un corso
rivelatosi una bella esperienza sia per
quanto di nuovo ho imparato, che per i bei momenti
passati assieme agli altri, dall' inizio
alla conclusione del corso.
Alla fine di tutto rimango con un grande entusiasmo
ed una gran voglia di fare, e non posso che
consigliare quest’esperienza positiva a tutti coloro che
saranno i futuri allievi del Corso IAL..
1° trofeo sci alpinismo in sicurezza
Giuseppe Pettinà
Si è svolto domenica 21 marzo il “1° Trofeo
Scialpinismo in Sicurezza” organizzato dalla
Sezione di Pistoia del Club Alpino Italiano e dal
Soccorso Alpino con il patrocinio del Corpo
Forestale dello Stato, della Comunità Montana
Pistoiese, dei Comuni di Cutigliano e Abetone e
della Commissione Interregionale Scuole di
Alpinismo e Sci Alpinismo del CAI.
La manifestazione è stata ideata per sviluppare la
conoscenza e l’uso di quelle tecniche che rendono
più sicura la pratica dello sci fuori dalle piste ed è
stata ritenuta particolarmente opportuna in un
periodo in cui lo sci alpinismo è praticato da un
numero sempre maggiore di appassionati, ma
purtroppo caratterizzato anche da una serie di
gravi incidenti spesso dovuti ad imperizia ed
imprudenza.
Particolare rilievo è stato attribuito ai fini della
classifica alla prova in cui i concorrenti dovevano
simulare la localizzazione e il salvataggio di un
soggetto travolto
da valanga usando un apparecchio ad emissione
di onde elettromagnetiche ( ARTVA ) che deve
essere sempre portato con sé insieme a sonda e
pala quando si esce dai tracciati battuti. Le altre
prove erano rappresentate da una salita alla
località Poggione di Pian di Novello con l’uso degli
sci muniti di “pelli di foca” ( che oggi sono sintetiche
ma hanno conservato il nome originale dato dai primi
utilizzatori) e da una discesa sempre con gli sci su un
tracciato di neve non battuta. A causa del cattivo
tempo gli organizzatori sono stati indotti a scegliere
questo percorso ridotto in estensione rispetto a
quello programmato ma in grado di garantire
comunque un adeguato livello di sicurezza. Il primo e
secondo classificato nella categoria maschile sono
stati
Massimo Nisardi e Andrea Consani,
appartenenti rispettivamente alla Sezione del CAI di
Parma e di Val di Serchio mentre fra le donne prima
è risultata Marina Todisco ( CAI Firenze ) e seconda
Sabrina Borghi ( CAI Pistoia ).
La premiazione è stata effettuata a Pian degli Ontani
alla presenza di alcuni dei familiari di Leonardo,
Alessandro e Saverio ai quali il trofeo è stato
dedicato: i tre ragazzi sono tragicamente scomparsi
nell’agosto 2009 mentre arrampicavano sulle
Montagne Apuane. Il Sindaco di Cutigliano
intervenuto alla cerimonia ha auspicato che la
manifestazione venga ripetuta il prossimo anno
augurando altrettanto successo. Gli organizzatori
hanno raccolto l’invito e hanno ringraziato tutti coloro
che si sono impegnati a vario titolo per rendere
possibile la realizzazione dell’evento.
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Notiziario della Commissione Interregionale Scuole