Attualità
3
Cultura
8
Como
15
Bassa Valtellina
Emergenza
sbarchi: 25 posti
pronti a Como
Iconografia:
ultima tappa per
sant’Agostino
Dislessia e
volontariato
in Alto Lago
Genitori e
insegnanti
per la scuola
ono quelli segnaS
lati dalla Caritas
diocesana. A decidere
progetto iniziato nel
Inel1965
giunge a termicon i volumi dedicati
a qualche mese è
D
attivo un servizio
dell’Anteas, d’intesa
i è concluso un ciS
clo di incontri pensato per contrastare la
sarà il Ministero.
all’iconografia.
con le scuole.
28
dispersione scolastica.
11
Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale |
D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como
Anno XXXV - 19 marzo 2011 - € 1,20
Editoriale
Il male, il dolore, la dignità
di don Agostino Clerici
L
a terra trema sotto il mare e il
mare invade la terra. Si direbbe
che le cose non stanno nel posto
in cui le ha messe il Creatore.
Poi anche l’uomo ci mette del suo, con
quella intraprendenza che ne fa l’essere
più somigliante a Dio. Ogni “invenzione”
umana - sia chiaro - comporta dei
rischi, ma ve n’è qualcuna che supera
abbondantemente il delicato confine
tra l’audacia e la prudenza. Il Giappone,
investito dalla tragedia del terremoto e
del maremoto più disastroso della sua
storia recente, si trova così a fare i conti
con l’allarme nucleare. Messo in ginocchio
dalla forza imprevedibile della natura, deve
confrontarsi anche con le intemperanze
del proprio sviluppo economico legato a
filo stretto alle scelte energetiche. C’è da
riflettere, sicuramente, mentre da noi in
Italia si rischia, come sempre, di fare solo
polemica e di cavalcare problemi seri - che
hanno a che fare con il futuro della nazione
e con la salute della popolazione - come
l’onda dello tsunami che ha devastato
Sendai. Le altre notizie, poi, non aiutano.
Ad ascoltare i telegiornali - ne basterebbe
uno, ma sono decine, tutti uguali in fondo
- sembra che il sovvertimento sia dietro
l’angolo. C’è una mamma che inventa la
malattia della propria bambina per fare
soldi con la “macchina” della beneficienza.
C’è una maestra che quotidianamente ruba
i soldi ad una sua alunna handicappata.
C’è un carabiniere che stupra in caserma
una donna appena arrestata. C’è la storia
di Yara, di cui s’intravvedono soluzioni
raccapriccianti, ma che resta un enigma
per ora insoluto. E ciascuno potrebbe
aggiungere a questo “elenco televisivo”
per così dire ufficiale il suo brogliaccio
di casa, del cortile, del condominio.
Le sue delusioni, le sue amarezze, le
incomprensioni di cui si sente vittima
e, se è onesto, quelle di cui, magari
inconsapevolmente, è carnefice. Insomma,
è la storia, abitata dal male, sempre vicino
e strisciante. La Quaresima, se la sappiamo
vivere con impegno, è una iniezione di
coraggio - per dirla cristianamente, di
fortezza - e ci addita l’uomo, venuto sì dalla
polvere e fragile, ma destinato alla pienezza
della vita e dell’amore. Niente come il male
e il dolore scatenano una fame di dignità.
Giappone:
distruzione,
morte e...
allarme
nucleare!
Un terremoto di 8,9 gradi ha
colpito venerdì 11 marzo alle
14,46 la parte nord-orientale
del Giappone. Pochi minuti
dopo uno tsunami con onde alte
fino a dieci metri si è abbattuto
sulle coste affacciate sul Pacifico
seminando morte e distruzione
nell’area di Sendai. Migliaia i
morti e i dispersi. L’allarme più
grave viene ora dall’impianto
nucleare di Fukushima, che ha
subito ingenti danni. 7
Libretto Benedizione
delle famiglie 2011
Chiesa locale11
Aggiornamento del
clero a Morbegno
il prossimo
22 marzo
Confine
16
In Svizzera si pensa
ad aumentare la
benzina. Carta
sconto a rischio?
Cadegliano 27
Tutto pronto
per le “Giornate
di primavera”
del Fai
Quaresima
10
Riflessioni sul digiuno
cristiano... fatto carità
Per prenotare:
031-263533
da lunedì a venerdì,
dalle ore 9.00 alle ore 18.00
e parole del vescovo mons. Diego
L
Coletti in Cattedrale nel Mercoledì delle Ceneri ci spronano ad andare
incontro alla Pasqua con gioia rinnovata. I Padri della Chiesa ci aiutano
a riscoprire il senso del digiuno, che
ha il suo fondamento in Gesù Cristo.
Idee e opinioni
2 Sabato, 19 marzo 2011
T
utti i piazza a difendere
la “scuola pubblica”:
giusto! Nessuno però
ha detto che - con la
legge 10 marzo 2000, n. 62 - il
sistema nazionale di istruzione
è costituito dalle scuole statali
e dalle scuole paritarie private
e degli enti locali. Questa
disinformazione sistematica
del problema meriterà ulteriore
riflessione. Ritengo che il primo
problema (culturale, ideologico,
politico, istituzionale) da
affrontare sia questo: sfatare la
“convinzione popolare” secondo
la quale la “scuola pubblica” è
la scuola statale e che essa è la
sola forma di servizio pubblico.
Se resta questa infondata
convinzione, le scuole non
statali - tutte le scuole non statali
- sarebbero un attentato alla
libertà di insegnamento e alla
sovranità della laicità dello stato.
Chi si azzardasse a discutere
questi pregiudizi, verrebbe
subito bollato quale reazionario,
antidemocratico, e - perché
no? - clericale! Ecco, allora, il
✎ FUORI DAL CORO |
di Arcangelo Bagni
Chi sono i veri difensori
della “scuola pubblica”?
primo tema sul quale prendere
posizione operativamente: la
libertà e la possibilità di creare
una pluralità di istituzioni
scolastiche per garantire - di fatto
- la libertà di apprendimento
prima ancora che la libertà di
insegnamento. Una pluralità di
istituzioni scolastiche può essere
temuta solo da chi nella scuola
di Stato opera come “padrone”,
non dovendo rispondere del
proprio operato a nessuno; o
se è chiamato a rispondere di
qualcosa, lo è solamente in modo
formale. La scuola diventa così
una “propria istituzione” nella
quale si opera e non risponde del
proprio operato.
Se si avesse, poi, la pazienza
di analizzare i testi normativi
e autorevoli che riguardano
la legislazione scolastica, ci si
accorgerebbe che l’educazione
non è mai considerata compito
della Repubblica o dello Stato,
tanto meno dello Stato-apparato.
La Repubblica - vi si legge “favorisce”, “agevola”, “protegge”,
“assicura” e “istituisce” diversi
servizi per i cittadini: tra questi
c’è anche la scuola statale.
Ma non dovrebbe esserci solo
la scuola statale. Come può
concretizzarsi il dovere-diritto
dei genitori se, sul versante
pratico, i genitori sono costretti
a fare solo certe scelte; altre
scelte - infatti - graverebbero
economicamente in maniera non
sostenibile: sarebbe questa la
parità di diritti-doveri? Occorre
dare all’utente la possibilità di
scegliere i professionisti della
scuola che ritiene più validi.
Tanti autorevoli personaggi, in
queste settimane, sono scesi
in campo per difendere la
“scuola pubblica”. E poi vieni
a sapere che molti di questi
difensori della “scuola pubblica”
hanno frequentato scuole non
statali e i loro figli frequentano
scuole esclusive non statali, in
Italia o all’estero! Allora, con
quale coerenza parlano della
“scuola pubblica” e contestano
quella “non pubblica”? Chi
teme la pluralità di istituzioni
scolastiche? Chi ha paura
✎ Granaio / 5
COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola
“Spalmati” e...
come lo “tsunami”
I
Così sono trattati gli
l prefetto Giuseppe Caruso,
commissario straordinario
immigrati, grazie ad un
per l’emergenza immigrati in
linguaggio quotidiano
Sicilia, dopo aver visitato il
carico di “plastismi”,
Centro di accoglienza di Lampedusa
e averne constatato la saturazione,
parole tuttofare buone per
ha dichiarato testuale: “I migranti
svariati usi, non sempre
che non potremo ospitare in Sicilia
saranno spalmati sul territorio
degni ed appropriati.
nazionale”. O poveri migranti! Non
bastano le traversie che devono passare,
quelle parole o espressioni diventate,
quanto pure saranno “spalmati” una
o ritenute, di moda e spesso usate a
volta giunti in Italia. Meriterebbe
sproposito, magari al posto di parole
di essere “spalmato” a dovere chi
più semplici ma dal significato più
per primo ha avuto la felice idea di
appropriato. I plastismi sono ormai
usare “spalmare” nel significato di
entrati nel nostro linguaggio quotidiano.
suddividere, distribuire, ripartire. Costui a incominciare da “spalmare” per
stava sicuramente pensando alla Nutella finire a quel diffuso “piuttosto che”
oppure a preparare le tartine spalmate
usato quasi snobisticamente per
di burro. Finora ci è toccato sentir
esprimere un’alternativa, mentre
“spalmare” di tutto, dai finanziamenti, ai invece l’uso corretto di “piuttosto che”
crediti, ai debiti, agli interessi, ma mai le
è solo per esprimere una preferenza.
persone. A che punto siamo arrivati!?
Perché “plastismo”? Il termine viene
L’esclamazione, abusata anche questa,
da “plastico”, perché appunto si tratta
è insieme una domanda. Siamo arrivati
di parole o espressioni che come un
al “plastismo”. Zingarelli 2011 registra
oggetto di materia plastica possono
questo termine venuto in auge pochi
essere facilmente plasmate (stavamo
anni or sono tra i linguisti per designare
per dire “spalmate”) e adattate a più
Aforismi
■ Gómez Dávila
L’uomo tende a
esercitare tutti i propri
poteri. L’impossibile
gli appare come
l’unico limite legittimo.
Civilizzato, tuttavia, è
chi, per varie ragioni,
si rifiuta di fare tutto
quel che può.
Nicolás Gómez Dávila
(Cajicá 1913 - Bogotá 1994)
Scrittore e aforista colombiano
In margine a un testo implicito,
Adelphi 2001, pagina 123
F
orse qualcuno lo
ricorderà. Nel 2005 si
era rifiutato di condurre
quindici udienze come
giudice di pace nel tribunale
di Camerino. Stipendio
troppo basso? Riscaldamento
malfunzionante? Affatto.
Il giudice Luigi Tosti era
grandemente disturbato nel
suo lavoro dalla presenza in
aula del... crocifisso. Per una
“battaglia di libertà e laicità”
decise di non svolgere più le
sue mansioni fino a quando dal
muro delle aule di giustizia non
fosse scomparso quel simbolo
religioso. Da allora era passato
come il giudice “anticrocifisso”,
incensato dal drappello di
agnostici e atei arrabbiati che
persegue battaglie antireligiose
nel nostro Paese. Sembra di
capire che il giudice Tosti il
crocifisso l’avesse tolto dall’aula
in cui operava. Ma questo non
bastava a renderlo sereno,
perché comunque il crocifisso
continuava ad abitare i muri
delle altre aule di giustizia, e - si
del cittadino protagonista
di libere scelte nella propria
autodeterminazione culturale?
E come mai lo studente italiano
costa alla collettività, ogni anno,
di più di ogni altro studente
degli altri Paesi? Si scenda in
piazza! Ma si affrontino, poi,
concretamente i problemi in
un sano e reale pluralismo di
proposte fattibili! E dopo mezzo
secolo di sola scuola statale,
è proprio non ragionevole
attivare un sistema scolastico
nel quale le scuole, a parità di
partenza, possano farsi una sana
concorrenza culturale? Dopo
avere tentato mille soluzioni
dentro il “sistema chiuso” della
scuola statale, è proprio così poco
“laico” cercare altre soluzioni che
non siano il solo monopolio di
Stato sulla scuola e della scuola?
Per migliorare una scuola che
appare sempre più in situazione
critica? La Costituzione non lo
vieta! Una lettura ideologica
della Costituzione purtroppo la
impone, ovviamente nel nome
della Costituzione!
occasioni, insomma parole o espressioni
tuttofare buone per svariati usi.
Abbiamo cercato di tradurre alla buona
ciò che Zingarelli scrive per plastismo:
“Vocabolo, sintagma, o espressione che
si afferma rapidamente nella lingua e,
divenuto cliché, perde progressivamente
significanza, soppiantando alternative
comunicativamente più efficaci (per
esempio scenario usato in luogo di
ipotesi o progetto)”. E, poteva mancare!,
è diventato plastismo anche “tsunami”.
Proprio pochi giorni prima dello
tsunami vero, la tragedia che ha colpito
il Giappone, i giornali e i commentatori
vari hanno parlato di “tsunami umano”
per dire del temuto sbarco in massa
di profughi dal Nord Africa. Ancora
una volta: poveri migranti! Non solo
“spalmati”, finanche paragonati
allo tsunami, quasi portassero la
stessa devastazione e gli stessi effetti
dirompenti dell’onda anomala.
✎ Corsivo |
Se è vero che il Signore non ci ordina
di chiedere l’impossibile, perché mai ci
comanda di domandare nella preghiera di
non essere indotti in tentazione, quando
sappiamo bene che la vita dell’uomo sulla
terra è tutta una tentazione? Per questo
preghiamo di essere liberati dalla tentazione,
non già per non essere tentati - il che è
impossibile - ma per non soccombere alla
tentazione, come coloro che da essa sono
stati conquistati e sconfitti. Chi soccombe
alla tentazione, infatti, si può dire che
cade nella tentazione, finisce impigliato
nelle sue reti. Ebbene, preghiamo per non
essere irretiti dalla tentazione. (...) Ecco,
dunque, l’utilità della tentazione. Quello
che la nostra anima ha ricevuto in sé è
nascosto a tutti, anche a noi stessi, tranne
che a Dio. Le tentazioni sono lo strumento
che lo rende manifesto e che fa uscire dal
nascondimento il nostro particolare essere:
così noi ci conosciamo e, se abbiamo buona
volontà, arriviamo ad aver coscienza
delle nostre malizie. Dobbiamo, dunque,
ringraziare Dio per i beni che ci derivano
dal fatto di essere tentati: vengono a galla,
grazie alle tentazioni, i pensieri reconditi del
nostro cuore e cade il velo che ci impediva
di conoscere noi stessi. Fra una tentazione e
l’altra stiamo, dunque, saldi e usiamo bene
il tempo per prepararci a tutto quello che
potrà capitare. In tal caso, qualunque cosa
ci accada, non potremo essere accusati di
essere stati impreparati. E non disperiamo a
causa dell’umana fragilità: se ce la mettiamo
tutta a fare quello che è nelle nostre
possibilità, quello che manca lo compirà
Dio, il quale “per coloro che lo amano fa sì
che tutto cooperi al bene” (Rm 8,28).
ORIGENE
La preghiera, 29
di Agostino Clerici
Battaglia persa (per ora)
dal giudice “anticrocifisso”
sa - la giustizia (o l’ingiustizia)
deve essere uguale per tutti: se
il crocifisso non ha da esistere,
allora deve essere tolto da
tutte le aule di giustizia. Subito
sospeso dalle funzioni e dallo
stipendio, il giudice Tosti fu
rimosso dal servizio presso
il tribunale di Camerino, con
sentenza pronunciata il 25
maggio 2010 dal Consiglio
Superiore della Magistratura.
Naturalmente il giudice Tosti
- il nome è un programma!
- aveva fatto ricorso, ed il 14
marzo scorso sono state rese
note le motivazioni della
sentenza della Cassazione,
che ha confermato il giudizio
dell’organo di autogoverno
della Magistratura. Il giudice
Tosti, dunque, è rimosso dal
servizio - che egli, del resto,
non vuole svolgere - perché la
presenza del simbolo religioso
nei tribunali può non costituire
necessariamente minaccia
ai diritti di libertà religiosa di
tutti quelli che frequentano
un’aula di giustizia per i più
svariati motivi. Ricorrendo alla
Cassazione, il Tosti aveva anche
inoltrato, in seconda istanza,
la richiesta che almeno fosse
concesso di esporre anche altri
simboli religiosi (in particolare
la Menorah, simbolo della
fede ebraica). Strano davvero
questo giudice, infastidito
dalla presenza di un simbolo
religioso, tanto da non poter
lavorare: chiede di toglierlo
o, almeno, di... aggiungerne
altri. Tale ragionamento non
regge né alla logica dell’ateo
né a quella dell’agnostico,
e mostra chiaramente
l’animosità anticristiana
che sorregge la battaglia
del giudice “anticrocifisso”.
Comunque sia, la Cassazione
ha bocciato anche questa
seconda richiesta: per esporre
negli uffici pubblici simboli
religiosi diversi dal crocifisso
“è necessaria una scelta
discrezionale del legislatore,
che allo stato non sussiste”.
Il giudice Tosti incassa la
bocciatura della Cassazione,
ma non demorde e dice di voler
adire alla Corte di Strasburgo.
Vuoi vedere, però, che adesso
qualche solerte e annoiato
parlamentare provvederà ad
un progetto di legge per sanare
l’odioso vulnus legislativo, che
non permette di tappezzare i
muri delle aule di giustizia con
centinaia di simboli religiosi?
Attualità
sabato, 19 marzo 2011
L’emergenza è arrivata. Il coinvolgimento della rete Caritas.
Continuano gli sbarchi
Lampedusa al collasso
I
l centro di prima accoglienza di
Lampedusa è ormai al collasso. Le
barche cariche di persone scappate da
diversi paesi del nord Africa – Tunisia e
Libia – continuano a sbarcare senza sosta
sull’isola al centro del Mediterraneo. Al
momento in cui questo giornale va in
stampa – martedì 15 marzo – sono 2700
gli ospiti del Centro che ha una capienza
massima di 800 persone. Questo è il
numero di quanti sono riusciti ad arrivare
ma il numero di quanti sono partiti
potrebbe essere ben più grande. Una
tragedia si è, infatti, consumata al largo
delle coste dell’isola. Un’imbarcazione
con a bordo 40 profughi si è capovolta
al largo delle coste tunisine. Di questi
sono 5 uomini sono riusciti a mettersi
in salvo, venendo caricati su un altro
barcone e portati a Lampedusa. Sul
fronte dell’emergenza profughi è
impegnata direttamente anche Caritas
italiana che mantiene i contatti con il
ministero dell’Interno. “L’8 marzo –
rende noto la Caritas nazionale - è stata
aperta ufficialmente la base di Mineo
dove saranno trasferiti 2000 richiedenti
asilo presenti oggi nei Cara (Centri di
Accoglienza per Richiedenti Asilo). Si
è in attesa di conoscere le modalità del
trasferimento, i soggetti coinvolti, la
tipologia di accoglienza, le prospettive
per i Cara e per i progetti di tutela e
integrazione attivi al loro interno. Caritas
italiana resta in costante collegamento
con l’arcivescovo e la Caritas di Agrigento
e con la Delegazione regionale delle
Caritas della Sicilia”. In vista di un
continuo afflusso di migranti, destinato
ad aumentare nelle prossime settimane,
la rete Caritas sta cercando di monitorare
i posti messi che potrebbero essere messi
a disposizione dalle Caritas diocesane.
Secondo il censimento effettuato nelle
scorse settimane, rende noto Caritas
italiana, sono stati individuati al momento
poco più di 2.400 posti in 93 diocesi. “Il
loro effettivo utilizzo – spiegano però da
Roma - dovrà essere concordato nei modi
e nei tempi con il ministero dell’Interno”.
“Caritas italiana e le Caritas diocesane – si
legge in una nota - mentre auspicano che
tutti gli strumenti diplomatici vengano
messi in atto perché il massacro si fermi,
e possano affermarsi governi democratici
capaci di venire incontro alle legittime
aspirazioni delle popolazioni locali di
libertà e rispetto dei diritti, si preparano
ad affrontare un’emergenza che l’Europa
dovrà condividere. Nella consapevolezza
che – unendo le forze e condividendo
l’esperienza maturata in questi anni –
saranno poi chiamate ad un successivo,
impegnativo lavoro di ricostruzione che si
dovrà affrontare in Libia e in tutto il Nord
Africa”.
■ Como
Da sabato al via un
corso sulla mondialità
Il gruppo internazionale della Caritas di
Como lancia un percorso di formazione
pensato per i giovani dai 18 ai 30 anni
che desiderano fare a meno di stereotipi
e pregiudizi, imparando ad assumere il
punto di vista dell’altro. Si tratta di tre
incontri imperniati sulla conoscenza
personale e sulle testimonianze di
persone che da anni lavorano nel
sociale: si partirà da un’analisi della
realtà internazionale fino ad arrivare ad
uno sguardo su Como e i nostri paesi.
Il primo incontro si terrà domenica
27 marzo e avrà il tema “Lo sguardo
globale”. Il corso si svolge a Como
nella parrocchia di S. Eusebio, dalle
14:30 alle 22:00. Gli incontri successivi
si terranno domenica 8 maggio “Lo
sguardo Locale” e domenica 19 giugno
“Lo sguardo Solidale”. Per informazioni
e iscrizioni: Caritas Diocesana di Como,
[email protected] oppure 377 7078799
(Anna).
■ Giappone
Per sostenere gli
interventi della Caritas
Per sostenere gli interventi in corso
si possono inviare offerte a Caritas
Italiana tramite C/C POSTALE N.
347013 specificando nella causale:
“Emergenza Giappone 2011”.
Per info www.caritasitaliana.it
M.L.
Caritas diocesana:
“pronti 25 posti,
ma restano dubbi”
I posti segnalati a Caritas italiana. A decidere
sull’eventuale utilizzo sarà il Ministero. Molto
dipenderà dallo status che sarà dato ai profughi.
C
i sono anche 25 posti segnalati dalla
diocesi di Como tra i circa 2400
che Caritas italiana ha messo a
disposizione del Ministero dell’Interno per
far fronte all’emergenza profughi legata alle
rivolte del Nord Africa.
“Nelle scorse settimane Caritas italiana
– racconta Roberto Bernasconi, direttore
della Caritas diocesana - ha chiesto
alle diocesi di tutta Italia di segnalare
eventuali posti da destinare all’accoglienza
dei profughi. Da qui è partito un primo
censimento all’interno della diocesi di
Como che ha portato all’individuazione
di circa 25 posti messi a disposizione
di Istituti Religiosi ed Enti caritativi.
La Caritas continua la
Contestualmente abbiamo anche iniziato
una serie di colloqui con i vicari foranei per
ricerca di nuovi posti
capire se ci sono delle ulteriori disponibilità
messi a dispozione da
da parte delle parrocchie. Il numero
potrebbe quindi aumentare. Mi sembra,
parrocchie e istituti.
però, di aver colto a livello generale una
certa tendenza a sottovalutare la portata di
di Michele Luppi
questa emergenza”. I posti individuati non
sono stati segnalati al prefetto di Como,
incaricato di individuare per conto del
Viminale la disponibilità di posti in Comuni e strutture pubbliche. Sarà, infatti,
Caritas italiana a gestire, direttamente con il Ministero dell’Interno, l’utilizzo
dei posti messi a disposizione tramite la Caritas diocesana. Il condizionale è
d’obbligo perché non è ancora chiaro se realmente questi posti verranno mai
utilizzati. “Tutto dipenderà dallo status con cui i profughi verranno identificati”,
spiega Bernasconi. Una distinzione semantica ma soprattutto giuridica tra
clandestino, richiedente asilo o rifugiato politico che farà la differenza. Se le
persone sbarcate in questi giorni a Lampedusa verranno considerate clandestine,
non potranno, infatti, essere destinate alle strutture messe a disposizione dalla
diocesi, destinate ai richiedenti asilo, perché dovranno necessariamente andare
in strutture apposite come i Centri di Identificazione o i Centri di Permanenza
Temporanea. “Questo significa – continua Bernasconi - che al momento non
sappiamo se effettivamente questi posti potranno servire, siamo anche noi in
attesa che venga fatta chiarezza su questo
problema. Ci stiamo comunque preparando
all’eventualità”.
Indipendentemente da questa decisione
dalla Caritas di Como arriva il via libera
ad una possibile collaborazione con le
strutture pubbliche che, nelle nostre
province, potrebbero accogliere i migranti.
In particolare per quanto riguarda la
Provincia di Como la prima scelta sembra
ricadere sull’ex caserma della Guardia di
Finanza di Intimiano che potrebbe ospitare
fino a 150 persone. Le altre strutture
segnalate negli scorsi giorni sono, infatti,
state scartate. L’ex caserma della Guardia di
Finanza di Cavallasca per le sue condizioni
di degrado e la Caserma De Cristoforis
di Como per la mancata autorizzazione
da parte dell’esercito. Rimane aperto lo
spiraglio del reparto di oncologia dell’ex
Ospedale S. Anna, su cui l’Asl non sembra
avere parere negativo, ma dove sarà
necessario attendere il trasferimento
di alcuni macchinari. Nell’area di via
Napoleona i posti a disposizione sarebbero
una trentina. Sul versante valtellinese il
Comune di Sondrio si è detto disponibile ad
individuare dei posti ma non vi sono state,
al momento, indicazioni concrete.
“Se dovessero arrivare dei rifugiati nel
nostro territorio – spiega il direttore della
Caritas – siamo disposti a collaborare
per dare il nostro sostegno a quanti
saranno chiamati a gestire le strutture.
Potremo mettere a disposizione la nostra
esperienza maturata in questi anni nel
campo dell’assistenza ai migranti e ai
richiedenti asilo. Una disponibilità che
abbiamo già segnalato al prefetto di Como
che abbiamo incontrato la scorsa settimana
insieme a tutti i soggetti coinvolti nel tavolo
convocato per l’emergenza”. Dal direttore
della Caritas – indipendentemente dalla
situazione contingente - arriva anche un
invito alle parrocchie per riscoprire il senso
di una solidarietà autentica: “contattando
le comunità per valutare la disponibilità
di posti per i rifugiati del nord Africa mi è
sembrato di cogliere una certa fatica. Da un
lato capisco i problemi e le difficoltà delle
parrocchie anche a causa di situazioni già di
per sé difficili, ma sarebbe bello, a maggior
ragione in questo tempo di Quaresima, se
si riuscisse a riscoprire il senso di una vera
e autentica fraternità. Una spinta a vivere
in modo più autentico il nostro essere
cristiano, aprendoci all’aiuto di questi nostri
fratelli. Una cosa che non abbiamo mancato
di fare in altre emergenze a partire dalla
crisi del Libano negli anni ‘80”.
3
Italia
4 Sabato, 19 marzo 2011
✎ Sussidiarietà e
a
Fine vit
solidarietà d’Italia
“U
nità e pluralità sono, a
diversi livelli, compreso
quello ecclesiologico,
due valori che si
arricchiscono mutuamente, se vengono
tenuti nel giusto e reciproco equilibrio”. Lo
ha ribadito il Papa, incontrando l’Anci,
l’Associazione dei comuni italiani. E questo
è il senso più profondo che può emergere
dai festeggiamenti di questi giorni. “La
molteplicità dei soggetti, delle situazioni,
non è in contraddizione con l’unità
della Nazione, che è richiamata dal 150°
anniversario che si sta celebrando”, ha
ribadito Benedetto XVI. Anzi, ne detta la
linea: “Due principi che consentono questa
armonica compresenza tra unità e pluralità
sono quelli di sussidiarietà e di solidarietà,
tipici dell’insegnamento sociale della Chiesa”.
Chissà che tra bandiere, discorsi, musei,
molti giusti festeggiamenti e qualche più
o meno pittoresca protesta, il 150° sia
un’occasione per ritrovare un patrimonio
di cittadinanza, che viene da lontano
e che si deve inevitabilmente misurare
con cambiamenti velocissimi, prima di
tutto proprio nella demografia, cioè nella
composizione della popolazione. Il Papa
lo ha giustamente sottolineato: “Oggi la
cittadinanza si colloca nel contesto della
globalizzazione, che si caratterizza, tra
l’altro, per i grandi flussi migratori. Di fronte
a questa realtà, bisogna saper coniugare
solidarietà e rispetto delle leggi, affinché
non venga stravolta la convivenza sociale e
si tenga conto dei principi di diritto e della
tradizione culturale e anche religiosa da cui
trae origine la Nazione italiana”.
Il rapporto dell’Italia con la sua identità
cristiana è fonte dinamica di sviluppo: da
un lato, sottolineato il valore fondamentale
della libertà religiosa, “la Chiesa non
domanda privilegi” e si compiace della
“collaborazione che esiste fra la comunità
civile e quella ecclesiale”. Dall’altro, ribadisce
il suo impegno per il bene comune. È
chiarissimo in questo senso il documento
conclusivo della 46ª Settimana Sociale di
Reggio Calabria, scandito dai tre termini di
unità, speranza e responsabilità.
Dunque intraprendere, nella radicata
convinzione che ci sono imprese e lavoratori
disposti a farlo senza timore del mercato
ma anzi promuovendolo. E poi educare,
sapendo che “nelle famiglie, nelle scuole,
nelle associazioni e nelle comunità elettive
ci sono adulti capaci di svolgere la funzione
di autorità che serve a questo scopo”. È così
possibile un “nuovo includere basato su uno
scambio giusto tra diritti e responsabilità”.
Ci sono, infatti, “energie che possono
sviluppare il loro impulso se si interviene a
slegare la mobilità sociale”. Di conseguenza
“è indilazionabile il completamento della
transizione istituzionale”.
Ecco, dunque, una credibile agenda di
speranza, aperta a tutti, che rilancia e
concretizza i festeggiamenti di un’Unità
ormai antica, che però sta alla nostra
responsabilità sviluppare in modo credibile
ed efficace.
FRANCESCO BONINI
è necessario fissare alcuni “paletti” a difesa dei valori
costituzionali. Nostra intervista con Alberto Gambino.
Una legge necessaria per dire
che la vita è indisponibile
I
l rifiuto di qualsiasi
terapia coercitiva è già
costituzionalmente
garantito. Inoltre,
secondo alcuni, il fine vita
è materia troppo delicata
e complessa per essere
normata da una legge...
“Le leggi non hanno
carattere di astrattezza,
intervengono sui fenomeni
sociali e in risposta a precise
situazioni. Nella fattispecie il
caso Englaro, dove c’è stata
una sentenza della Corte di
Cassazione, organo supremo
italiano che stabilisce la
legittimità delle azioni
umane e, pur non avendo
forme di sostegno vitale
e non terapie. Il secondo
importante paletto,
previsto nel ddl, è la
non vincolatività di tali
dichiarazioni per il medico
al quale va lasciata, ‘in
scienza e coscienza’, l’ultima
parola”.
Che cosa risponde a
chi afferma che il ddl
contraddice l’art.32 della
Costituzione?
“Si tratta di due situazioni
che non possono essere
messe sullo stesso piano.
Nel concreto verificarsi
dell’evento traumatico
un soggetto in piena
coscienza può rifiutare
determinate terapie, ma si
tratta di un atto personale
e non delegabile, diverso
dall’affidare anticipatamente
per iscritto le proprie
volontà ad un pezzo di
carta con la richiesta
al medico di eseguirle,
magari ponendo fine alla
Il ddl difende
l’indisponibilità della
vita e la non vincolabilità
delle dichiarazioni
anticipate per il medico, a
cui resta l’ultima parola.
forza vincolante, dal punto
di vista del ‘precedente’ ha
un peso molto rilevante
su quanto possono
successivamente decidere
i giudici di grado ‘inferiore’.
In quella vicenda, pur in
mancanza di una prova
certa della dichiarazione
di volontà del soggetto,
attraverso presunzioni e
testimonianze è sembrato
desumersi che di fronte alla
situazione configuratasi la
ragazza avrebbe scelto di
lasciarsi morire. Il caso ha
posto immediatamente un
duplice nodo: la questione
della ‘certezza’ di volontà
ricostruita su base indiziaria
e, al tempo stesso, la
questione se un soggetto
possa disporre della propria
vita ora per allora attraverso
un atto scritto delegando
ad altri l’esecuzione di tale
scelta”.
Ma non vi è il rischio che,
provata la “certezza”
delle volontà, il
cosiddetto principio di
autodeterminazione possa
confliggere con quello
dell’indisponibilità della
vita?
“In questi due anni sono
stati creati strumenti
probatori - l’affidamento
delle proprie volontà
ad un atto scritto reso
all’amministratore di
sostegno o, scegliendo la via
amministrativa, l’istituzione
di albi dei biotestamenti in
una cinquantina di Comuni
- senza tuttavia affrontare
la questione del limite ai
contenuti di tali documenti.
Se vale il principio che ogni
volontà cristallizzata in un
atto scritto va assecondata,
si rischia di dover dare corso
anche a scelte in contrasto
con i valori costituzionali
Fra un mese il voto
Il 9 marzo l’aula della Camera ha concluso la
discussione generale sul disegno di legge in materia
di dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) e ha
stabilito di prendere un mese di tempo prima del voto
che la prossima conferenza dei capigruppo dovrebbe
calendarizzare per aprile. Rimane acceso il dibattito
sulle questioni di fondo e sulle poste in gioco. Il SIR
ne ha parlato con Alberto Gambino, docente di
diritto privato all’Università europea di Roma.
di tutela della salute e
della vita, quali le richieste
eutanasiche. Di qui la
necessità di una legge che
fissi dei confini ai contenuti
di queste Dat riaffermando,
come il ddl (disegno di
legge) all’esame della
Camera, l’indisponibilità
della vita, escludendo ogni
forma di eutanasia e anche
di rifiuto di alimentazione
e idratazione considerati
propria vita. Ribadisco
che il cosiddetto diritto
all’autodeterminazione,
peraltro non rinvenibile nel
nostro ordinamento e nella
nostra Costituzione, non può
portare alla legittimazione
di scelte individuali in
contrasto con i valori
costituzionali della tutela
della salute e della vita”.
a cura di Giovanna
Pasqualin Traversa
Il cattolico in politica. Le parole di mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste.
Valori non negoziabili? Sono obbiettivi minimi
I
ntervenendo a Sacrofano, in provincia di
Roma, il 12 marzo ad un seminario il cui tema era “Il cattolico in politica e la comunità ecclesiale”, monsignor Giampaolo Crepaldi
ha indicato la strada per far crescere i cattolici
nella società e anche nella politica.
L’Arcivescovo di Trieste ha ricordato che Benedetto XVI, durante la visita in Portogallo, ha
osservato che “mentre noi ci interroghiamo su
cosa dovrebbero fare i cattolici in politica, i cattolici diventano sempre di meno, nel senso che
la fede sta sparendo dalle nostre terre europee,
Italia compresa”. Con questa citazione monsignor Crepaldi ha inteso dire che “se i cattolici
impegnati in politica non avranno il coraggio
di ricollegarsi, quasi di riscoprire, la propria
fede religiosa e gli agganci organici con la comunità ecclesiale e il magistero della Chiesa,
essi abdicheranno al loro compito di testimoniare la fede e di educare alla fede tramite la
loro esperienza politica”. Per l’Arcivescovo di
Trieste la diaspora dei cattolici nei vari partiti
politici non è provocata solo dal sistema politico, ma da una notevole frammentazione
nella comunità ecclesiale e del popolo cattolico. “Oggi si parlano troppe lingue nel popolo cristiano – ha affermato -. Non solo non c’è
più una omogeneità politica, ma non c’è una
omogeneità per quanto riguarda la visione del
rapporto tra la Chiesa e il mondo”. Per quanto
riguarda i principi non negoziabili, il presule
ha sottolineato che si tratta di “obiettivi minimi. Non è che il cristianesimo riduca il proprio
messaggio ai principi non negoziabili. Quelli
sono la soglia di intollerabilità assoluta”.
Ciò che preoccupa monsignor Crepaldi è una
“diffusa abdicazione a tener fede ai principi
fondamentali della fede in una preoccupante
polverizzazione di valutazioni e atteggiamenti” che “per lentezza, inerzia, accomodamento, sono ancora largamente pervasi da schemi culturali e spesso anche ideologici che si
pensavano superati”. L’Arcivescovo di Trieste si
è detto convinto che “la presenza politica dei
cattolici deve avere il coraggio di schierarsi per
il cambiamento netto rispetto a forme negative
della politica del passato”.
In merito alle nostalgie per il sistema elettorale proporzionale o a altre forme di consociativismo l’Arcivescovo di Trieste ha detto:
“la presenza politica dei cattolici deve avere il
coraggio di schierarsi per il cambiamento netto rispetto a forme negative della politica del
passato”. A questo proposito ha quindi avanzato delle proposte come: lo snellimento deciso
dello Stato, la revisione radicale del sistema di
welfare, la riforma scolastica con una effettiva parità, una accentuata sussidiarietà a tutti
i livelli, una politica per la famiglia non solo
di tipo assistenziale ma promotiva di una cultura della famiglia, la lotta alle rendite di posizione, un maggiore pluralismo nei servizi e
nella società civile, una politica dell’energia
non ideologica, una nuova etica sociale della
responsabilità.
www.zenit.org
Europa
✎ Patto per l’euro
N
emmeno la crisi economica e
finanziaria in cui è precipitata
l’Europa tre anni or sono è bastata
a indurre i Paesi di Eurolandia sulla via
dell’assoluto rigore, della competitività,
della governance condivisa. O meglio, i
governi dei 17 Stati che adottano la moneta
unica avvertono la necessità di irrobustire le
proprie economie in un quadro di maggiore
cooperazione europea, ma quando si giunge
al momento di assumere responsabilità
esplicite e dirette, allora subentrano altri,
e pur plausibili, ragionamenti. Quale
premier vorrebbe imporre ai suoi cittadini
(elettori) la moderazione salariale, l’aumento
significativo dell’età pensionabile, un taglio
reale alla spesa pubblica, l’introduzione
di una ulteriore “flessibilità” del mondo
del lavoro (dietro la quale i cittadini
intravvedono la precarietà)? Su questo filo si è
giocato il vertice della zona euro, tenutosi l’11
marzo a Bruxelles. Una Ue già impegnata a
rintuzzare la “coda” sociale e occupazionale
della crisi, obbligata a valutare risposte
urgenti agli avvenimenti del nord Africa,
giustamente preoccupata per quanto accade
in Giappone, fatica a ragionare in una
virtuosa prospettiva economica di medio
e lungo termine. Così i Paesi della moneta
unica hanno definito il nuovo “Patto per
l’euro”, aperto all’adesione volontaria degli
altri Stati comunitari, che dovrà essere varato
ufficialmente dal Consiglio europeo del 24-25
marzo. Patto che appare la copia sbiadita del
più pretenzioso “Patto per la competitività”
caldeggiato dalla cancelliera tedesca Merkel
e dal presidente francese Sarkozy, e che
comunque si pone quattro obiettivi: stimolare
la competitività; rilanciare l’occupazione;
concorrere alla sostenibilità delle finanze
pubbliche; rafforzare la stabilità finanziaria.
Di fatto i partner s’impegnano a tenere sotto
controllo i conti statali, ad attuare forme
di governance condivisa, a favorire gli
investimenti, a completare il mercato unico.
I Paesi finanziariamente a rischio (come
accade in questa fase a Grecia, Irlanda,
Portogallo) non saranno lasciati soli grazie
al salvagente del Fondo europeo di stabilità
finanziaria: entro il 2013 il meccanismo di
sostegno già in vigore passerà da temporaneo
a permanente, con una “dote” da 550 miliardi
di euro. Alle capitali che mostrano un debito
eccessivo (ad esempio Italia e Belgio), sarà
richiesto un rientro progressivo, pur con
criteri di valutazione nuovi, così come aveva
chiesto Roma: si tratta dei “fattori rilevanti”,
quali la bilancia delle partite correnti,
l’indebitamento delle famiglie, l’esposizione
delle banche, l’andamento della spesa
previdenziale. Sono inoltre previste misure di
sostegno fiscale per le regioni più arretrate.
I punti deboli del Patto appaiono però la
mancanza di vincoli precisi e di sanzioni per
chi non dovesse rispettare le regole del gioco.
Un altro elemento che potrebbe inficiare
i risultati dipende dal fatto che – come si
legge nel Patto stesso – il “controllo politico
sull’attuazione degli impegni e sui progressi
verso la realizzazione degli obiettivi comuni
competerà ai capi di Stato o di governo”,
anziché a un organismo “comunitario” di
controllo, ossia la Commissione Ue.
g. b.
5
Secondo i Ventisette il colonnello deve abbandonare il potere
s
e
ll
e
x
bru
Gheddafi. La misura è colma
L’
Unione europea dà il
regione del mondo. Per il Consiglio
riunisca Lega araba, Unione africana
benservito al colonnello
europeo, “i paesi della regione devono
e Ue, si procederà con gli interventi
Gheddafi, non ostacolerebbe
intraprendere o accelerare le riforme
umanitari verso le popolazioni affamate,
un intervento militare
politiche ed economiche” e l’Ue sosterrà
i rifugiati, i migranti. Su questo versante
(purché realizzato in accordo con Onu,
questi delicati passaggi. Democrazia,
si aggiunge un dato costruttivo: lo
Nato, Lega araba, Unione africana)
pace e diritti sono pilastri portanti
spirito di solidarietà che trova forma
per proteggere le popolazioni libiche,
dell’Europa comunitaria, che valgono
verso i popoli nordafricani si applicherà
e promette aiuti ai paesi della sponda
– è questo il messaggio – sia all’interno
anche verso quei paesi Ue più esposti
sud del Mediterraneo. I 27 capi di Stato
del Vecchio continente sia oltre i suoi
ai flussi migratori di massa, con
e di governo Ue, riuniti l’11 marzo a
confini. Sempre a proposito della Libia
un’attenzione particolare (e sostegno
Bruxelles, hanno finalmente dimostrato
i leader dell’Unione puntualizzano: “Il
concreto) per Malta e Italia. Ulteriori
di vederci chiaro. Abbandonate le
colonnello Gheddafi deve abbandonare
elementi-chiave del Consiglio dell’11
posizioni titubanti o addirittura
il potere immediatamente. Il suo regime
marzo riguardano gli altri paesi del
conniventi, hanno messo nero su bianco
ha perso ogni legittimità”. Si conferma
Mediterraneo meridionale. Il Consiglio
il loro sostegno alla transizione, purché
il blocco dei beni del dittatore, si
europeo accoglie “con particolare
pacifica e democratica, del nord Africa.
accoglie favorevolmente la risoluzione
favore” l’annuncio del re del Marocco
I contorni di quanto sta accadendo non
1970 del Consiglio di sicurezza Onu
in merito “all’istituzione di un comitato
sono chiari e nemmeno le prospettive
con il rinvio della situazione libica
consultivo per preparare una revisione
future appaiono certe: ma il nuovo
alla Corte penale internazionale; allo
della costituzione da sottoporre
corso della politica di vicinato verso sud
stesso tempo si incoraggiano ruolo
all’approvazione del popolo”. Per quanto
è intrapresa. A Tripoli come al Cairo,
e azione del “Consiglio nazionale di
riguarda la Tunisia, il Consiglio Ue
passando per Tunisi o Rabat, si misurano transizione provvisorio” con sede a
ritiene positiva la convocazione delle
trasformazioni epocali, i cui esiti sono
Bengasi, ritenuto ora “un interlocutore
elezioni per un’assemblea costituente
assolutamente incerti. Ecco dunque la
politico”. In attesa di un vertice che
previste per il prossimo 24 luglio. Per
necessità di una linea chiara
l’Egitto si appoggiano la
da parte della Comunità
transizione democratica
internazionale: e l’Ue sta
(tutta da verificare però) e la
cercando di fare la sua parte.
“tempestiva presentazione
Scorrendo la dichiarazione
delle prime proposte
Saif al-Islam Gheddafi, figlio del colonnello, minaccia
finale del summit brussellese
intese a modificare la
l’Italia: “Siete dei traditori, reagiremo. Siamo scioccati
si evidenziano alcuni passaggi
costituzione”. Infine un
dalla vostra posizione, anzi irritati”. Sono dure le parole
fondamentali. Il primo riguarda
serio esame di coscienza:
del figlio del dittatore libico, Muammar Gheddafi, rilasciate
la Libia. “Le insurrezioni
“Tenendo conto di quanto
nel corso di un comizio ai comitati giovanili del popolo.
democratiche stanno
è accaduto, l’Unione
Saif Gheddafi spiega che la Libia è amica dell’Italia e,
determinando cambiamenti
europea è pronta a rivedere
perciò, non si spiega la posizione italiana in merito alla
radicali nei paesi limitrofi
le finalità dell’Unione
crisi libica. “Ci saremmo aspettati questo dalla Francia,
meridionali – vi si legge -,
per il Mediterraneo, con
dall’Inghilterra o dalla Svezia, ma non dall’Italia! Perfino
creando nuove speranze e
l’obiettivo di promuovere
i cinesi ci sostengono, così come i brasiliani, russi ed il
l’opportunità di costruire il
la democrazia e la stabilità
Sudafrica. Ma dove sono finiti gli italiani? Se le milizie
futuro sulla democrazia, sul
nella regione”. Democrazia,
prendessero il controllo del Paese, voi sareste le prime
pluralismo, lo stato di diritto,
stabilità e pace passano
vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi
i diritti umani, la giustizia
anche dal riconoscimento
salterebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la
sociale”. Termini e realtà
dei propri errori.
Sicilia. Sarebbe un incubo per l’Italia, svegliatevi!».
per nulla scontati in quella
GIANNI BORSA
Francia
Parigi: un
pellegrinaggio
riservato ai papà
S
Sabato, 19 marzo 2011
i terrà nel giorno in
cui la Chiesa celebra
San Giuseppe,
il 19 marzo. Ad indire
la manifestazione è il
cardinale arcivescovo della
città, André Vingt-Trois,
forte di una esperienza già vissuta in passato in altre città del
Paese e in vista di un anno dedicato alla famiglia dalla Chiesa di
Francia. “Proponiamo - spiega padre Denis Metzinger, vicario
episcopale per la pastorale familiare della diocesi di Parigi - un
tempo privilegiato di preghiera per i padri”. Ed aggiunge: “Il fatto
che degli uomini, padri di famiglia, estremamente presi dalla
loro vita professionale e iper-occupati, decidano di prendersi una
giornata per riflettere in questo tempo di Quaresima, una giornata
dedicata a Dio è anche un segno forte che può donare luce a tutta
la famiglia”. Il programma del pellegrinaggio prevede tra l’altro
una processione verso la basilica del Sacro Cuore, un momento
di approfondimento sulla paternità, una veglia di adorazione
eucaristica. Simili iniziative si terranno anche nella diocesi di
Rennes il 10 aprile e a Cotignac nel primo weekend di luglio.
Ma Saif minaccia l’Italia!
Austria: pensieri
del Papa in sms
U
n Sms con parole del Papa: questa l’iniziativa della Chiesa
cattolica austriaca che offre gratuitamente il servizio
per il periodo quaresimale. Tutti i giorni, a partire dal 9
marzo, dopo aver registrato la richiesta al numero 0664/6606651,
è possibile ricevere al proprio cellulare dei brevi messaggi di
Benedetto XVI che, come illustrato
l’8 marzo da Paul Wuthe, referente
della Conferenza episcopale austriaca
iniziativa quaresimale è offerta
per i media, “intendono dare spunti
dall’emittente radio privata
di riflessione sulla propria fede”.
“Antenne Wien” che propone
Sono Sms “diversi”, inviti a rallentare
ogni giorno spunti ecumenici
e a “concentrarsi su ciò che conta”:
per il periodo di preparazione
“Dio e l’uomo”, “la fede, la speranza
alla Pasqua. Il primo ospite
e l’amore”, “preghiera” e “salvezza”.
è stato il card. Christoph
Le parole del Papa sono scelte da
Schönborn, arcivescovo di
discorsi e omelie degli anni passati.
Vienna. Interverranno, tra
L’iniziativa, inaugurata nel 2007 ai
gli altri, anche il vescovo
margini della visita di Benedetto
evangelico-luterano Michael
XVI in Austria di quattro anni fa,
Bünker, il direttore della
è stata ripetuta nella Quaresima
Caritas Michael Landau,
del 2008 ed è giunta quest’anno
la direttrice della Società
alla sua terza edizione. Un’altra
biblica austriaca Jutta Henner,
nonché P. Gottfried Wegleitner
del convento francescano
di Vienna. Il Movimento
femminile cattolico austriaco
invece dedica quest’anno
il periodo quaresimale alle
donne svantaggiate del Sud del
mondo. La campagna, iniziata
il Mercoledì delle Ceneri,
prevede il finanziamento di
oltre 100 progetti in Asia e in
America Latina, programmi
di alfabetizzazione in India e
di prevenzione sanitaria nelle
Filippine.
6
Mondo
Sabato, 19 marzo 2011
Notizie flash
■ Marocco
Il re apre a nuove
riforme costituzionali
Il re del Marocco ha annunciato
un piano di riforme costituzionali,
nominando un comitato di lavoro
formato da partiti politici, sindacati e
gruppi della società civile per elaborare
alcune proposte di riforma entro
giugno. Secondo molti osservatori
la scelta del re è nata per cercare di
allentare le pressioni cresciute negli
ultimi mesi con grandi manifestazioni
di piazza alimentate certamente dal
vento di cambiamento che sta agitando
il nord Africa.
■ Tibet
Visti turistici sospesi e
paura di nuove proteste
Dall’inizio di marzo e fino a data da
destinarsi, ai turisti stranieri non sarà
concesso alcun visto per il Tibet. I
motivi ufficiali sono la cura per la
salute dei turisti, dato il “freddo” ma
anche le difficoltà di trovare posti in
albergo. Molti sospettano, però, che il
divieto sia legato al 60mo anniversario
della cosiddetta “liberazione pacifica”
del Tibet, quando il Paese è stato
occupato dall’esercito di Mao Zedong,
nel 1951. La scelta sarebbe legata
alla volontà di evitare la presenza di
turisti e giornalisti in un periodo in cui
potrebbero scoppiare nuove proteste.
Nel 2008 alcune manifestazioni
pacifiche di monaci e fedeli buddisti si
sono trasformate in rivolte che hanno
causato la morte di 13 cinesi han. La
repressione dell’esercito ha portato alla
morte di circa 200 tibetani e all’arresto
di migliaia.
A un mese dall’inizio degli scontri
Gheddafi avanza
Il mondo guarda
I
n molti avevano sbagliato i propri calcoli.
E’ passato un mese dallo scoppio della
rivolta libica con la liberazione di Bengasi,
principale città della Cirenaica. Allora
tutti ebbero la sensazione che il regime
del colonnello Gheddafi fosse sul punto di
collassare come prima di lui quello di Ben
Alì in Tunisia e di Mubarak in Egitto. Così
non è stato. Quella che nei primi giorni
sembrava una difesa disperata da parte del
colonnello e del suo esercito, infarcito di
mercenari arrivati da vari Paesi dell’Africa,
si è rivelata, invece, una difesa più che
sufficiente per fermare l’ondata dei ribelli,
spinti dall’entusiasmo ma non sostenuti
da un’organizzazione e, soprattutto,
armamenti in grado di competere con il
seppur malconcio esercito libico. L’avanzata
che nei primi giorni sembrava sul punto
di poter arrivare a Tripoli si è così infranta
contro i bombardamenti aerei dell’aviazione
libica. Ora a distanza di poche settimane
la controffensiva delle truppe fedeli al
colonnello è arrivata a pochi passi da
Bengasi. Tanto da far temere la possibilità di
un ultimo e sanguinoso scontro finale. “C’è
apprensione e paura; seguiamo le ultime
notizie attraverso le televisioni straniere,
noi stessi temiamo che la situazione possa
Costa
D’Avorio:
verso una
nuova
tragedia
umanitaria
Balcani
Serbia e Kosovo
riprendono i negoziati
L’8 marzo sono ripresi a Bruxelles i colloqui
tra Serbia e Kosovo. E’ la prima volta dalla
proclamazione di indipendenza del Kosovo
(ex provincia serba) del 2008. Decisione
mai accettata dal governo di Belgrado.
Molte le questioni ancora sospese a
partire dalle sorti delle minoranze serbe in
Kosovo, ai legami economici e diplomatici.
Sul piatto anche la possibilità di
accelerare il cammino dei due Paesi verso
l’integrazione nell’Unione Europea.
■ Armi
L’India è il maggior
acquirente al mondo
Gli Stati Uniti dominano la classifica
degli esportatori mondiali di armi
convenzionali, mentre l’India ha
superato la Cina come principale
acquirente: lo indica un rapporto
dell’Istituto di ricerca sulla pace di
Stoccolma. Lo studio, relativo al
periodo 2006-2010, evidenzia come
l’India ha acquistato il 9% delle partite
sul mercato. Nel rapporto si sostiene
che il sorpasso nei confronti di Pechino
è favorito da rivalità regionali e da
problemi di sicurezza interni. L’India
ha previsto anche l’acquisto di 126
aerei da combattimento, una commessa
record negli ultimi 15 anni.
degenerare”, ha dichiarato
martedì 15 marzo alla MISNA,
mons. Silvestro Magro, vescovo
di Bengasi. “La vita sembra scorrere ancora
normalmente – aggiunge – se normale,
in questa situazione, significa fare incetta
di scorte alimentari, avere ancora a
disposizione alcuni servizi fondamentali
come l’erogazione di acqua e corrente
elettrica, o vedere che le banche continuano
a funzionare”. Non è chiaro quale sia il reale
potenziale degli insorti né se ci sia la volontà
di resistere a un esercito meglio addestrato
ed equipaggiato.
Intanto mentre sul terreno imperversano i
combattimenti, la Comunità Internazionale
continua a guardare e ad interrogarsi su
una possibile “no fly zone”. Decisione che
con il passare dei giorni sembra sempre più
improbabile. Dopo una prima fase di grande
entusiasmo in cui i principali Paesi europei,
Francia e Regno Unito in testa, ma anche
gli USA hanno fatto a gara a riconoscere la
bontà della causa dei ribelli, sperando così
di poter vantare un credito di amicizia con
i nuovi signori di Tripoli, il cambiamento
dello scenario e la provata disparità delle
forze in campo ha fatto raffreddare gli
animi anche dei Paesi maggiormente
● Le manifestazioni
di protesta agitano
il Medio Oriente
interventisti. Di fronte ad un voto del
Consiglio delle Nazioni Unite sulla “no fly
zone” che non è arrivato, per l’opposizione
cinese, la Comunità Internazionale e con
essa anche l’Europa si è trovata in una
situazione di stallo. Nessuno, infatti, è
sembrato realmente disposto a sostenere
i costi e i rischi di un intervento militare
o di un sostegno, non solo a parole, dei
ribelli. Gli incontri diplomatici continuano a
susseguirsi mentre ci si inizia ad interrogare
su quale potrà essere il futuro di una Libia in
mano ad un leader ormai definitivamente
compromesso sul piano internazionale. A
favore di Gheddafi sembra però arrivata
la crisi Giapponese che oltre a distogliere
l’attenzione dell’opinione pubblica e dei
media renderà il petrolio libico ancora
più strategico. E, ormai, poco importa se
la comunità internazionale deciderà la
strada dei bombardamenti per istaurare la
cosiddetta ‘no fly zone’, perché l’avanzata
di Gheddafi verso Bengasi, arrivata a tiro di
cannone, è progredita a tal punto da poter
fare a meno del supporto dell’aviazione.
M.L.
Sono falliti fino ad ora tutti i
tentativi di trovare una via di uscita
diplomatica alla crisi della Costa
d’Avorio scoppiata dopo le elezioni
presidenziali dello scorso novembre.
Il Paese continua ad essere diviso
tra i sostenitori dell’ex presidente
Gbagbo, sconfitto alle elezioni ma
riabilitato dalla Corte di Giustizia
che l’ha proclamato vincitore, e
il suo sfidante Ouattara (ex vice
presidente del Fondo Monetario
Internazionale) che la commissione
elettorale aveva decretato
vincitore delle presidenziali
e riconosciuto dall’ONU e
dall’Unione Africana. Gli scontri
in corso nella capitale Abidjan
ma sopratutto nell’est del
Paese, dove alcune città sono
ora controllate dalla ribellione
fedele a Ouattara fanno temere
per lo scoppio di una nuova
guerra civile dopo quella del
2002-2004. Complessivamente vi
sarebbero oltre 200 mila sfollati.
● Cresce la preoccupazione ● La Libia non può più
dell’Arabia saudita che
aspettare: serve un
manda militari in Bahrein
intervento diplomatico
A che punto è la primavera?
M
entre gli occhi si riempiono di
lacrime guardando al Giappone,
il mondo arabo prosegue il suo
fermento. In Bahrein la contestazione ha
raggiunto livelli di altissima tensione. I
manifestanti hanno bloccato nella capitale
Manama le strade principali, impedendo
di fatto la circolazione. Il governo, dopo
i tentativi di solleticare la popolazione
distribuendo denaro e con la promessa
di un’apertura costituzionale, si è rivolto
al Consiglio di Cooperazione del Golfo
(GCC), l’organizzazione che unisce i sei
stati del Golfo Persico, per una protezione
militare vista l’impossibilità delle forze
nazionali di riportare l’ordine nel Paese.
La missione è stata assunta dall’Arabia
Saudita il cui governo ha immediatamente
inviato un numero massiccio di carri
armati e soldati ad attraversare l’istmo
autostradale che unisce l’isola del Bahrein
con la terraferma araba. Uno spettacolo
intenzionalmente impressionante,
per mostrare anche in tv la forza e
l’autorevolezza del governo saudita.
In Bahrein infatti la situazione è tesa, con
la maggioranza sciita che se la prende con
la famiglia reale sunnita e con gli immigrati
indiani e pakistani ‘colpevoli’ di sottrarre
lavoro e guadagni alla popolazione locale,
ma stiamo pur sempre parlando di una
nazione di poco più di un milione di
abitanti. Il timore della corona saudita –
che come quella del Bahrein appartiene
al mondo sunnita - è che il fermento
possa sbarcare sulla penisola ‘infettando’
di germi antisunniti le popolazioni a
maggioranza sciita delle regioni orientali,
oggetto in queste settimane di una
sistematica propaganda da parte del
governo iraniano, il centro di potere più
forte del mondo sciita.
Il nervosismo saudita era già apparso
evidente a metà febbraio, quando
l’ottantasettenne re Abdullah era stato
fatto rientrare in anticipo da un intervento
chirurgico negli Usa. In quei giorni il
governo aveva anche fatto sapere a
Mubarak di essere pronto a sostenerlo
finanziariamente. Un passaggio
trasgressivo, che attirò critiche da tutta
la regione, che generò un atteggiamento
successivo più cauto che ha privilegiato
prese di posizione regionali. Per questo
i sauditi hanno atteso il mandato del
Consiglio di Cooperazione del Golfo per il
Bahrein e hanno favorito il voto unanime
della Lega Araba.
Anche in Egitto le commissioni per
l’elaborazione della nuova costituzione
sono al lavoro e sono state già rese
esecutive le nuove norme che consentono
la libera creazione di partiti politici. In
Tunisia si è appena costituito un nuovo
governo, il terzo dalla fuga di Ben Alì,
che sembra finalmente incontrare
l’approvazione popolare. Il nuovo premier
Essebsi, appena nominato, ha annunciato
che andrà in Marocco e ha già parlato
con i nuovi dirigenti al Cairo. Il fermento
di questa primavera araba è insomma
comune, sia pure con coloriture diverse,
in tutta la regione. Una sola nota stona. È
il ruggito ferito di Gheddafi che alla guida
dei suoi mercenari colpisce e uccide la
sua stessa gente, giocando spregiudicato
sulle esitazioni internazionali. Tocca alla
comunità internazionale intervenire, ma
esita. Sul tappeto esistono due opzioni.
La prima è la no fly zone, almeno sulla
Cirenaica, a proteggere Bengasi. Il
secondo è l’iniziativa diplomatica, che
deve essere forte e pubblica. La Lega
Araba con un irrituale voto unanime
ha chiesto all’Onu la no fly zone. Gli
europei si mostrano divisi, la Turchia
non vuole, la Cina potrebbe porre il
veto e gli Usa non vogliono forzare. Non
saremo noi a chiedere di sparare, ma si
corra almeno a Tripoli subito. E a trattare
vada una delegazione internazionale ai
massimi livelli. Nemmeno Turchia e Cina
potrebbero tirarsi indietro. È questione di
ore. Aspettare ancora significa uccidere,
letteralmente, vite umane in Libia . E
libertà in tutta la regione.
Mondo
Sabato, 19 marzo 2011
L’emergenza non è passata
Il Giappone
travolto dal mare
I
A distanza di quasi una
l mondo rimane con il fiato sospeso
e gli occhi fissi al Giappone per
settimana dal terremoto
cercare di capire quali saranno le
e dal conseguente Tsunami
conseguenze del terribile terremoto (9°
si teme ancora per una
grado della scala Richter, a L’Aquila era
possibile tragedia nucleare
stato 5.8) e soprattutto del successivo e
devastante tsunami che ha investito la
costa nord-orientale del Paese. A quasi una settimana di
L’IMPEGNO CARITAS
distanza dal sisma la situazione è ancora lontana dall’essere Al Giappone ha guardato anche Papa Benedetto XVI
stabilizzata. L’attenzione è in queste ore rivolta soprattutto
durante l’Angelus di domenica 13 marzo.
alle centrali nucleari di Fukushima dove si sono verificate
“Prego per le vittime e per i loro familiari – ha detto - e
fughe di vapori radioattivi che nessuno – al momento – è
per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi
stato in grado di quantificare. Così come nessuno sa ancora
eventi. Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza,
quali potranno essere le conseguenze di una possibile
si stanno impegnando per portare aiuto”. Mons. Isao
nube radioattiva, tanto da far temere per l’estensione
Kikuchi, presidente di Caritas Giappone, ringrazia per i
della contaminazione fino alla capitale Tokyo. Sul fronte
messaggi di solidarietà e vicinanza ricevuti dalle Caritas
dell’emergenza umanitaria poco ancora si sa sulla reale
di ogni continente e sottolinea la necessità di sentirsi
portata della tragedia: il bilancio provvisorio delle vittime è
uniti e sostenuti sia negli interventi di aiuto che nella
salito a 2.414, ma la cifra finale sarà molto più alta. Si parla
preghiera. Caritas Giappone, pur essendo molto piccola, si
di almeno 10 mila. Nella sola cittadina di Minami Sankiru
è prontamente attivata. Sono quattro le diocesi più colpite:
mancano all’appello 10 mila persone, così come 8 mila
Sendai, che ha subito i danni maggiori, Sapporo, Saitama
residenti della cittadina costiera di Otsuchi.
e Tokyo. A Tokyo, alcune parrocchie si sono attivate per
In totale più di 500 mila persone sono state evacuate
accogliere e fornire cibo alle persone rimaste bloccate a
e si trovano adesso in edifici pubblici, scuole e centri
causa dell’interruzione dei trasporti.
sportivi senza acqua, gas o elettricità. Uno scenario che il
premier giapponese Naoto Kan non ha esitato a definire
CONSEGUENZE MONDIALI
quanto di più simile alla tragedia delle bombe atomiche
La tragedia è destinata ad avere conseguenze mondiali.
su Hiroshima e Nagasaki. Intanto la terra continua a
I primi effetti si sono già visti con la riapertura in tutta
tremare.
Europa del dibattito sul nucleare. Solo il tempo ci dirà se
le decisioni prese da diversi governi negli ultimi giorni –
come la scelta del cancelliere Angela Merkel di chiudere
due centrali considerate vetuste - siano state solo una
scelta momentanea dettata dall’empatia del momento.
Certamente, però, la tragedia giapponese avrà delle
conseguenze anche sul piano economico internazionale. Il
Giappone è, infatti, la terza potenza economica mondiale
(dopo USA e Cina) e la crisi che inevitabilmente la colpirà
non potrà che avere ricadute sui mercati internazionali, già
provati dalle crisi nord africane. Le prime stime parlano
di danni per 180 miliardi di dollari, pari al 3% del PIL
giapponese. Le autorità nipponiche hanno stimato una
crescita negativa per i prossimi trimestri mentre alcune delle
principali industrie del Paese – colossi come Honda e Sony
– hanno chiuso parte dei propri stabilimenti per far fronte ai
tagli sulle forniture energetiche. I danni alle centrali nucleari
priveranno il Giappone per i prossimo futuro di almeno il
10% del proprio approvvigionamento energetico. Questo
significa che il Paese asiatico sarà costretto a ricorrere a
maggiori importazioni di greggio, almeno 400 mila barili
di petrolio in più al giorno. Una richiesta che arriverà in un
mercato già teso per le altre crisi.
l’intervista
Mentre il Giappone
rimane con il fiato sospeso
in Italia si riaccendono
le discussioni e le polemiche
sul ritorno al nucleare,
l’analisi di Matteo Mascia.
Energia
nucleare:
riesplode
il dibattito
D
opo il terremoto e lo tsunami
in Giappone che ha provocato
migliaia di morti e una distruzione
immane, il mondo è ora con il fiato sospeso
per il rischio di una nuova emergenza
nucleare. Due nuove esplosioni si sono
infatti provocate nella centrale nucleare di
Fukushima, nel nord del Giappone, con
sette persone disperse e tre feriti. Centinaia
di migliaia di persone sono state evacuate,
le autorità minimizzano la portata degli
incidenti ma tutti hanno paura. E si riapre
il dibattito anche in Italia. Ne abbiamo
parlato con Matteo Mascia, esperto della
Fondazione Lanza.
Rischiamo una nuova Cernobyl?
“Il pericolo è evidente. Forse sapremo
solo più avanti quali incidenti sono
effettivamente accaduti e con quali
conseguenze. Sicuramente lo stato di
rischio è molto elevato. Di fronte a queste
situazioni c’è un tentativo di tenere sotto
controllo le notizie per evitare il panico. È
chiaro che nell’area delle centrali i rischi
per la salute delle persone sono mortali
e drammatici. Per tutti gli altri le
conseguenze saranno pesanti per
gli anni a venire, soprattutto per
le future generazioni. A Cernobyl
si ruppe il tetto che copriva il
reattore e ci fu una fuoriuscita di
materiale radioattivo verso l’alto. In
Giappone il rischio principale mi sembra
dovuto al fatto che il terremoto abbia rotto
i pavimenti sottostanti e l’eventuale fusione
nucleare va verso l’alto ma anche verso
le falde, con l’impossibilità di riuscire a
recuperare la materia radioattiva. Ma il
problema del nucleare – e ne abbiamo
avuto esperienza con Cernobyl – è che
le radiazioni si spostano con il vento,
la pioggia, e le conseguenze si avranno
a distanza di migliaia e migliaia di km
su altre popolazioni. Non è il caso di
sminuire i rischi sulla salute. Anche se
il vento soffiasse solo verso il Pacifico
non dimentichiamo che noi siamo parte
dell’ambiente naturale: se a subire le
conseguenze saranno gli esseri viventi
dell’Oceano, ci saranno comunque ritorni
negativi sulla salute di tutti”.
Perfino un Paese altamente tecnologico
come il Giappone, di fronte ad eventi
imprevisti, non è riuscito a garantire la
sicurezza delle centrali. A questo punto è
necessaria una riflessione anche in Italia,
dove il dibattito sul nucleare è acceso.
“Quello che sta accadendo dimostra che,
per quanto l’uomo riesca a prevedere
dei margini di sicurezza, la natura non
li rispetta. Il reattore era stato progettato
per resistere a scosse di 6 gradi della scala
Richter, ma la scossa è stata quasi del 9°
grado. Non si pensava che in quella zona
si potesse avere un terremoto di quelle
dimensioni, invece è avvenuto. Quando ci
si trova a gestire tecnologie ad alto rischio
come il nucleare, i margini di sicurezza
non sono mai sufficienti. Non si tengono
in considerazione, ad esempio, i possibili
eventi imprevisti dovuti ai cambiamenti
climatici. Sono margini sui quali
bisognerebbe aprire una riflessione onesta
anche nel mondo scientifico. Non so se il
nostro Paese sarà capace di realizzare, su
questi temi, un confronto franco sui rischi,
la gestione della sicurezza, i costi, una
effettiva trasparenza. L’impressione è che
si vada avanti solo per schemi ideologici
per cui o si è favore o si è contro il nucleare,
senza entrare nel merito delle questioni,
che sono tante. Bisogna uscire dalla logica
ideologica e affrontare i problemi”.
La preoccupazione per la salute può
far nascere un consenso trasversale in
grado di influire sulle decisioni politiche,
nonostante le pressioni di altre lobby?
“Certamente sì. Su temi come la salute, la
sicurezza, l’acqua, è difficile mantenersi
dentro uno schieramento politico o
culturale. Anche sul tema del nucleare la
gente si sente coinvolta. Ciò di cui abbiamo
più bisogno in Italia è un piano energetico
nazionale sulle esigenze energetiche: quali
priorità, quali prospettive e scenari diversi,
sulla base di dati, il più possibile condivisi
anche dal mondo scientifico. Politica e
scienza dovrebbero cercare criteri comuni
su cui sviluppare una riflessione che
porterà a delle scelte. E chi fa le scelte se ne
assumerà la responsabilità”.
Com’è la posizione della Chiesa sul
nucleare a scopi civili?
“In questi ultimi anni la Chiesa ha detto
parole importanti e forti sulla salvaguardia
del creato. Negli ultimi documenti pontifici
è emerso un indirizzo forte: necessità
di collaborare sull’efficienza energetica
e sviluppo delle fonti rinnovabili. Non
chiude la strada alla ricerca scientifica, al
nucleare di fissione, ma indica la necessità
di lavorare soprattutto sul fronte degli
stili di vita: consumare di meno, usare
risorse rinnovabili, cercare l’efficienza
energetica e rispettare l’ambiente. Non
dimentichiamo che con il nucleare
l’estrazione dell’uranio ha conseguenze
molto negative sull’ambiente e poi nessun
Paese al mondo ha risolto il problema di
dove mettere le scorie, con un forte rischio
di inquinamento radioattivo per le future
generazioni”.
a cura di PATRIZIA CAIFFA
7
Cultura
8 Sabato, 19 marzo 2011
La “Via Crucis”
■ A. M. Canopi
Ha salvato ogni uomo (EDB)
Attraverso il cammino della
Via Crucis, con sapienza ed
esperienza madre Canopi
accompagna il credente a
contemplare in Cristo
salvatore del mondo
l’Ultimo con gli ultimi,
colui si fa carico di tutta la
debolezza umana. La
struttura classica del sussidio (per ogni
stazione: un brano biblico, una breve
meditazione, una preghiera litanica,
un’invocazione) favorisce la partecipazione
dei fedeli, anche grazie alla semplicità e
alla profondità delle meditazioni (euro
1,70).
● Pubblicato il primo
● Dalle prime
dei quattro volumi che
testimonianze sino
concludono l’opera omnia
alla fine del XIV secolo
● Nostra intervista ai
tre autori A. Cosma,
V. Da Gai, G. Pittiglio
Iconografia agostiniana
■ Luigi Maistrello
Nel silenzio dell’amore
(Paoline)
L’autore, un parroco
vicentino, propone 14
stazioni della Via crucis
seguendo, in maniera
personale e pastorale, il
percorso della passione
del Signore. Il testo è
strutturato in modo
lineare: dopo la preghiera
iniziale, ogni stazione della Via crucis è
introdotta da un brano del Vangelo, cui
segue un commento che intende
coinvolgere e attualizzare la parola di Dio
nella vita personale e in quella della
comunità cristiana. Segue una preghiera
dell’autore, che si immedesima con un
personaggio evangelico e che ripropone il
tema della stazione stessa. Si conclude
con una preghiera responsoriale e
l’orazione finale (euro 3,00).
■ Guglielmoni - Negri
Volto amico: Via Crucis
per ragazzi (Paoline)
Via crucis per ragazzi
incentrata sul volto di
Gesù, immagine che fa
da filo conduttore in
tutte le stazioni e che
dà unitarietà alle
meditazioni. A ogni
stazione gli autori
mettono in evidenza un
aspetto particolare del volto di Cristo che,
lungo la via verso la croce, appare ora
angosciato, ora mite, ora sfigurato, ora
misericordioso, ora luminoso. Poiché ogni
uomo è volto di Cristo, si invita a
riconoscere Gesù in ciascuna delle persone
che abbiamo accanto, specialmente nelle
situazioni di difficoltà. Chiude il sussidio
una sezione espressamente dedicata agli
educatori, che raccoglie pensieri,
riflessioni e preghiere relative all’immagine
del volto (euro 4,50).
■ Diocesi di Trieste
Via Crucis (Paoline)
Le 14 stazioni della Via
crucis sono proposte
secondo uno schema
semplice ed essenziale,
per aiutare a vivere e a
partecipare con frutto a
questa diffusa pratica di
pietà del tempo
quaresimale. Ogni
stazione è così strutturata:
- Il fatto: il brano del Vangelo in cui si
richiama quanto meditato nella stazione;
- Una proposta di riflessione: un breve
commento tratto dagli autori classici
della spiritualità (Caterina da Siena,
Bonaventura, Angela da Foligno, Ignazio di
Antiochia) per assimilare la parola di Dio;
- Una preghiera finale per mettere a frutto
quanto meditato nella stazione (euro
4,00).
pagina a cura di Agostino Clerici
P
roprio in questi giorni è apparso
il primo volume dei quattro
dedicati alla’iconografia,
che vanno a completare
un’opera monumentale, la Nuova
Biblioteca Agostiniana, fondata
da padre Agostino Trapé e diretta
ora da padre Remo Piccolomini.
Si deve all’editore Città Nuova se
l’intento di pubblicare in versione
critica e bilingue tutta la produzione
di sant’Agostino è giunto in porto
nell’arco di un tempo relativamente
breve, dal 1965 - anno in cui apparve
l’edizione delle “Confessioni” - sino
al 2 marzo 2011, quando a Benedetto
XVI è stato consegnato l’ultimo volume
degli Indici insieme al primo volume
dedicato all’iconografia: ottanta
volumi in quarantasei anni di lavoro.
“Quest’opera fa onore alla Chiesa”, è
stato il commento entusiasta del Papa
rispetto al lavoro che egli stesso definisce
“immenso”, al riguardo di un santo a
lui tanto caro su cui ha
svolto studi approfonditi.
Ai tre autori del primo
volume dell’Iconografia
Agostiniana (Città Nuova,
pagine 614, euro 96,00)
- Alessandro Cosma,
Valerio Da Gai, Gianni
Pittiglio - abbiamo rivolto
alcune domande.
riassumerlo padre Trapè?
“L’idea di ripercorrere per la prima volta
in maniera sistematica l’evoluzione e
la diffusione delle rappresentazioni di
Agostino dalle origini al XVIII secolo
costituisce il complemento ideale alla
monumentale edizione dell’opera
omnia dei suoi scritti. Attraverso
la documentazione e l’analisi delle
innumerevoli testimonianze artistiche
relative al santo, infatti, è stato
possibile documentare il processo
di continua ripresa e trasformazione
della figura di Agostino che ha avuto
nelle rappresentazioni artistiche la sua
concretizzazione visiva, in perfetto
parallelismo con la diffusione dei suoi
scritti e del suo pensiero. L’attenzione
alla sua rappresentazione, del resto, è
stata più volte nei corso dei secoli al
centro di accesi dibattiti che confermano
non solo l’importanza delle immagini
nella tradizione cattolica, ma anche la
centralità della sua raffigurazione per
Prof. Cosma, quattro
volumi previsti per
completare l’opera
omnia di sant’Agostino.
Che significato ha
documentare in modo
così preciso la storia
dell’iconografia per
un personaggio come
Agostino, uomo pastore
mistico, come ebbe a
la diffusione del suo culto e della sua
figura, in particolare per gli Ordini che
ne seguivano la Regola”.
Prof. Da Gai, avete individuato un
lasso temporale che termina con il
Settecento: qual è il motivo di questa
scelta? E come è stato, alla fine,
organizzato e redatto il lavoro di
ricerca, che credo sia stato amplissimo
e abbia comportato qualche taglio?
“La scelta cronologica è stata dettata
essenzialmente sulla base della novità,
quantità e qualità delle immagini
riguardanti l’iconografia e corrisponde
sostanzialmente anche a una più
generale parabola delle committenze
a carattere religioso. L’Illuminismo, la
Rivoluzione Francese, nonchè la stessa
lotta per l’indipendenza e unificazione
dello stato italiano contribuiranno in
maniera decisiva al ridimensionamento
del prestigio religioso, politico ed
economico della Chiesa Romana e
conseguentemente dei
vari Ordini religiosi, le
cui avvisaglie si erano
già intraviste almeno a
partire dalla seconda
metà del Seicento.
Conseguentemente si coglie
una flessione nell’ambito
del mecenatismo religioso
per motivazioni soprattutto
di ordine economico.
Durante il XIX e XX si
assiste anche ad un sempre
minore interesse nel
trasmettere messaggi
religiosi e politici mediante
una produzione figurativa,
rispetto all’affermarsi di
nuovi media decisamente
più efficaci per impatto e
diffusione, quali la stampa,
la radio e la televisione”.
Un percorso artistico per contemplare Agostino
Prof. Pittiglio, se doveste
identificare un ideale
percorso artistico, che sia
significativo ai fini di una
percezione iconografica di
sant’Agostino, quali luoghi
in Italia indichereste che
meglio di altri offrono la
possibilità di “conoscere”
visivamente la vita del santo
vescovo di Ippona?
“Il nostro volume è
indubbiamente italiocentrico.
Per questo direi che
per chi volesse creare
un percorso geografico
sull’iconografia agostiniana,
dovrebbe considerare tappe
fondamentali Pavia, dove il
corpo di Agostino è arrivato
dalla Sardegna sin dall’inizio
dell’VIII secolo grazie al re
longobardo Liutprando, e
dove nella seconda metà
del ‘300 venne realizzata la
strepitosa arca per conservare
i resti del santo. L’arca di
sant’Agostino è uno dei
documenti iconografici più
completi di tutta la storia
dell’iconografia agostiniana
con ben 19 riquadri, superata
nel Medioevo solo dalla
vetrata tedesca di Erfurt.
Naturalmente sono i cicli a
permettere una maggiore
conoscenza della vita di
Agostino attraverso le
immagini e, rimanendo in
Italia, in questo senso sono
altre tappe fondamentali
la chiesa di Sant’Agostino
di Fabriano con la bella
cappella-torre dedicata alla
vita del santo e la cappella
maggiore della chiesa di
sant’Agostino a Montalcino.
A Fabriano, ma nel museo
civico, è conservata anche
l’importantissima prima
raffigurazione della Consegna
della regola agli eremitani,
attribuita a Francesco di
Bocco, e che si inserisce
nella complessa questione di
Agostino come fondatore degli
ordini nell’ambito del Concilio
di Lione del 1274.
Tra le altre opere singole,
invece, l’immagine del
Patrarchio lateranense è la
prima, di VII-VIII sec., per
questo importantissima, ma
impossibile da vedere nei
normali percorsi di visita del
Sancta Sanctorum di Roma,
e per questo la prima opera
in termini cronologici che
una persona interessata
all’argomento può vedere è il
Dittico di Boezio conservato
nel Museo di Santa Giulia
a Brescia. Molto bella la
sequenza degli ‘Agostino’
rappresentata nei mosaici,
che però dal punto di vista
iconografico non offre molti
spunti, dato che il santo è di
solito raffigurato stante in
diverse serie di padri della
Chiesa: questo vale per i
mosaici siciliani di Monreale,
Palermo (Cappella Palatina)
e Cefalù, per quelli veneziani
della Basilica di san Marco
e per l’abside della basilica
di San Clemente a Roma.
La serie dei dottori della
Chiesa coinvolge Agostino
in moltissimi altri luoghi, tra
cui Modena, con il bellissimo
ambone di Anselmo da
Campione della prima metà
del XIII secolo. Infine, come
capolavori pittorici, i capisaldi
trecenteschi sono sicuramente
la volta della basilica superiore
di Assisi affrescata da Giotto e
quella del cappellone di san
Nicola a Tolentino”.
Cultura
Benedetto XVI. Presentata ufficialmente la seconda parte.
Sabato, 19 marzo 2011
9
Libreria dei ragazzi
■ Gruppo Sicomoro
Pane di vita (San Paolo)
Ecco un percorso artistico sulla
Comunione. Il volume ruota attorno agli
incontri di Gesù e l’eucaristia, offrendo
differenti approcci: la lettura delle opere
d’arte in parallelo alla storia dei vangeli,
i segreti e le simbologie delle opere
spiegate nel dettaglio (euro 14,00).
■ M. H. Delval
I Volti di Dio
per i piccoli (San Paolo)
Gesù di Nazaret
“A
nche se naturalmente
il fatto che il suo primo volume sia
Nella premessa il Papa gioia
resteranno sempre
stato accolto anche dal teologo protestante
dettagli da discutere,
Ringleben, autore di un altro testo
annuncia l’intenzione Joachim
spero tuttavia che mi sia
su Gesù e - aggiunge il Papa - “per così
stato dato di avvicinarmi alla figura del
un fratello ecumenico”. Ciò dimostra
di scrivere “un piccolo dire,
nostro Signore in un modo che possa
che, “pur con approcci teologici differenti,
essere utile a tutti i lettori che vogliono
è la stessa fede che agisce, avviene un
fascicolo” dedicato
incontrare Gesù e credergli”. Così, con
incontro con lo stesso Signore Gesù. Spero
una doppia firma “Joseph Ratzinger
che ambedue i libri, nella loro diversità
all’infanzia
di
Gesù
- Benedetto XVI”, il Papa presenta
e nella loro essenziale sintonia, possano
l’obiettivo principale del suo lavoro su
costituire una testimonianza ecumenica
per
completare
la
lettura
“Gesù di Nazaret” giunto al secondo
che in questa ora, a modo suo, può servire
volume che ripercorre la vita di Gesù
alla comune missione fondamentale dei
della
figura
di
Gesù
“Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla
cristiani”. Infine, Benedetto XVI annuncia
risurrezione”. Il testo è stato presentato il
l’intenzione di mantenere la promessa
10 marzo, presso la Sala Stampa vaticana, dal cardinale Marc
fatta nella prima parte del libro, ribadendo cioè la volontà di
Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, (nella
scrivere un “piccolo fascicolo” sull’infanzia di Gesù, “se per
foto) e da Claudio Magris, scrittore e germanista.
questo mi sarà ancora data la forza”.
Uno degli autori più ambiti al mondo. Alla diffusione del
Le ragioni della gioia cristiana. È la “gioia cristiana”, la
volume, la sala stampa vaticana ha reso noto i contratti
chiave di lettura del volume, come indica lo stesso Benedetto
editoriali stipulati per questa edizione. Sono già in corso o
XVI quando ricorda che Cristo salendo al cielo “tiene le
concluse le traduzioni in 20 tra le lingue principali al mondo,
sue mani stese su di noi” per proteggere tutta l’umanità.
comprese catalano, ceco, malayalam, ucraino, ungherese. In
“Nell’andarsene Egli viene per sollevarci al di sopra di noi
trattativa le traduzioni in arabo, coreano, greco, giapponese.
stessi e aprire il mondo a Dio. Per questo i discepoli poterono
Sono invece una trentina i Paesi e gli editori che hanno
gioire, quando da Betania tornarono a casa. Nella fede
già siglato contratti di pubblicazione, nei principali Paesi
sappiamo che Gesù, benedicendo, tiene le sue mani stese su
compresi Croazia, Bosnia, Erzegovina, India, Malta, mentre le
di noi. È questa la ragione permanente della gioia cristiana”.
trattative sono avanzate per Libano e Medio Oriente, Corea,
La nuova Legge proposta da Gesù. La nuova legge proposta
Grecia e Giappone. Alcuni tra i principali editori hanno già
da Gesù “non è una nuova norma, ma l’interiorità nuova
siglato contratti di pubblicazione.
donata dallo stesso Spirito di Dio”. Quanto al tradimento
Uno sguardo sul “Gesù reale”. Già nella premessa al
di Giuda, simbolo di tutti i tradimenti da parte degli
primo volume, papa Benedetto XVI aveva detto che era
uomini, Benedetto XVI scrive che “attraverso una serie di
suo desiderio illustrare la figura e il messaggio di Gesù.
forme apparentemente minute d’infedeltà” egli “decade
“Esagerando un po’ - scrive il santo Padre -, si potrebbe dire
spiritualmente e così, alla fine, uscendo dalla luce, entra nella
che io volevo trovare il Gesù reale”. “Ho cercato - prosegue - di notte e non è più capace di conversione”.
sviluppare uno sguardo sul Gesù dei Vangeli e un ascolto di
La passione di Gesù. “Nella passione di Gesù, tutto lo
Lui che potesse diventare un incontro e tuttavia, nell’ascolto
sporco del mondo viene a contatto con l’immensamente
in comunione con i discepoli di Gesù di tutti i tempi, giungere Puro (...). Lo sporco del mondo viene realmente assorbito,
anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù.
annullato, trasformato mediante il dolore dell’amore
Questo compito era nella seconda parte ancora più difficile
infinito”. Questa trasformazione radicale avviene al momento
che non nella prima, perché solo nella seconda s’incontrano
della risurrezione di Gesù che - aggiunge - “è una sorta
le parole e gli avvenimenti decisivi della vita di Gesù”.
di ‘mutazione decisiva’ (...), un salto di qualità”. In essa “è
Un terzo volume sull’infanzia di Gesù. Nella premessa,
stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomo, una
papa Benedetto confessa che è stato per lui un motivo di
possibilità che interessa tutti”.
Narrativa San Paolo Ragazzi
Un libro di Silvia Vecchini
La fattoria delle uova volanti, tra
struzzi, cavalli e mucche alla riscossa
Il grande fascino
della figura di Maria
Ricordate nonna Topina, l’arzilla vecchietta che
alleva lumache, accudisce i suoi nipotini Cecilia
ed Elia e cuginetti, ha un’amica strampalata come
lei di nome Zoe e … “nonostante il passare dei
mesi e delle stagioni non ha ancora messo
giudizio”? Nata dalla fantasia della scrittrice Zita
Dazzi, moglie e madre di quattro figli e giornalista
del quotidiano “La Repubblica”, nonna Topina
torna in libreria con una nuova avventura: questa
volta si va in campagna dai cugini Gino, detto
Coda, e Pina, soprannominata Artiglio, due anziani gemelli
proprietari della “Fattoria alla fine del mondo”. In questo romanzo,
pubblicato nella Collana Narrativa San Paolo Ragazzi, non mancano
davvero brio ed umorismo tra struzzi, cavalli e mucche alla riscossa,
principi principesse, marmellate e lucciole per lanterne: persino i
nomi dei personaggi sono un programma, Arcimboldo, Leone, Omar,
Alisea, Jessica e il cane Pimpa. Morale della favola: quello che conta
davvero non è l’età, ma un cervello che continua a desiderare di
volare!
ZITA DAZZI – illustrazioni di BARBARA BONGINI, La Fattoria
delle Uova Volanti, San Paolo, 2011, pagine 142, euro 10,00.
è grande il fascino che esercita da sempre la figura di
Maria, tanto da aver ispirato gli artisti di ogni tempo e
tra essi moltissimi scrittori. Questo romanzo, scritto per i
ragazzi con un taglio descrittivo e stilistico adatto anche
ad un pubblico più maturo, racconta la storia di Mirjam.
Ella – la sposa promessa a Yoseph - sembra custodire
un segreto, che sfugge perfino a lei stessa: scoprirà
che la voce che da sempre la accompagna è quella di
una chiamata, a diventare la madre di Yeshua, il Figlio
dell’Altissimo. La storia di Mirjam è il racconto della
Natività, narrata in prima persona da tutti i protagonisti
e testimoni dell’evento, compresi gli animali e gli oggetti
inanimati. Mirjam ha la fragilità e la forza di una giovane
donna disposta a fare la volontà di Dio: il suo sì la rende la
prima discepola del Bambino che ha in grembo.
Il procedere del racconto rivela la predilezione dell’autrice
per la poesia, ed il linguaggio svela la sua passione per
le Scritture e per la loro lingua. Il romanzo è pubblicato
nella Collana di Narrativa della San Paolo Ragazzi; della
stessa autrice Rabbunì, uscito nel 2009. SILVIA VECCHINI,
Mirjam, San Paolo, 2011, pagine 308, euro 16,00.
Il libro di Marie
Helene Delval
(con illustrazioni
di Barbara
Nascimbeni) vuole
aiutare i più
piccoli a
conoscere Dio: “il
suo volto” è via
via ispirato alla bellezza della Terra,
all’immensità del cosmo e ai misteri del
cuore umano. Dio è soffio, luce, parola,
silenzio, cammino, cittadella, promessa,
sapienza, alleanza, mistero, santità,
misericordia, re, grande, piccolo, padre,
vita: brevi frasi ed immagini evocative
commentano ciascuno dei volti di Dio. Un
approccio originale e ricco (euro 15,00).
■ Strada - Spini
1861: un’avventura
italiana (Paoline)
Chissà che cosa ne
pensano i più giovani del
tricolore, dell’inno di
Mameli e dei 150 anni
dell’unità d’Italia?
Questo romanzo 10 +
(con illustrazioni di Luca
Salvagni) vuole essere un
salto nel passato, tra i
garibaldini della spedizione dei Mille. Iano
è il figlio di un rivoluzionario in esilio a
Milano, ed il suo cuore è per Agata, il cui
padre è al servizio dei Borboni. La loro
storia di ragazzi innamorati si intreccia
con il travaglio dell’unità d’Italia, e il loro
viaggio si snoda da Marsala a Reggio su su
fino a Milano. Con tanto di happy end, il
giorno 17 marzo: “Onore agli italiani, ai
Mille e a tutti i patrioti! Che il loro non sia
un sogno vano” (euro 12,00).
■ Charles Delhez
Pregare? Facile! (Paoline)
Risposte franche
ed interessanti a
molte domande che
si pongono i
ragazzi, forse
anche gli adulti:
perché pregare?
Dio ha bisogno
della nostra
preghiera? È meglio pregare o aiutare gli
altri? Come fare per iniziare a pregare?
L’autore è un sacerdote gesuita: sulla
rivista belga Samuel, rivolta ai ragazzi dai
9 ai 13 anni e da lui fondata, risponde da
anni alle domande dei bambini sulla fede.
Si coglie l’esperienza dell’autore nel
relazionarsi con il mondo dei più giovani:
il linguaggio è adatto ai giovanissimi, e le
risposte intendono invogliare alla ricerca,
alla riflessione ed all’approfondimento. La
preghiera – suggerisce Delhez – non è un
insieme di formule, ma la possibilità di
incontrare Gesù nella propria vita e di
camminare in sua compagnia. Il libro, che
è illustrato, presenta anche alcuni ritratti
di grandi personaggi biblici maestri di
preghiera: Abramo, Mosè, Davide, Elia,
Maria e Paolo. Sono riportate pure alcune
preghiere della tradizione cristiana ed altre
per le diverse circostanze della vita. Le
illustrazioni del volume sono di Chantal
Cazin, Stephane Girel ed Eric Puybaret
(euro 19,00).
a cura di Elena Clerici
Quaresima
10 Sabato, 19 marzo 2011
● Un bel volume curato
da I. De Francesco,
C. Noce e M.B. Artioli
● Il mondo ebraico,
quello greco-romano e
uno sguardo all’islam
● Tredici le testimonianze
con testi siriaci,
latini e greci
Il digiuno nella Chiesa
antica. Un percorso.
O
ltre cinquecento pagine
sul digiuno nella Chiesa
antica possono apparire
oggi come uno scavo di
“archeologia spirituale”, qualcosa
insomma che può interessare solo a
qualche specialista delle tradizioni
degli antichi. Ma sarebbe questo un
giudizio affrettato e ingeneroso nei
confronti del prezioso lavoro svolto da
Ignazio De Francesco, Carla Noce e
Benedetta Artioli, che hanno raccolto
tredici testimonianze patristiche sul
digiuno cristiano. Ciò che ancor più
impreziosisce il volume - come è nello
stile della collana “Letture cristiane del
primo millennio” dell’editore Paoline
- è la ricca introduzione che occupa
ben 174 pagine. Esse approfondiscono
in particolare il mondo ebraico e
quello greco-romano, riservando uno
spazio anche al digiuno nell’islam
(tramandato sino nelle nostre terre
come pratica del mese di Ramadan,
riflesso e sviluppo del tempo
quaresimale cristiano, che risente
però anche degli influssi giudaici). Del
resto la pratica del digiuno è presente
in tutte le civiltà e culture umane e
s’interseca con la storia variegata
dell’ascetismo. Al giorno d’oggi, poi,
la pratica antica del digiuno incrocia
le moderne sensibilità rispetto al
cibo (che giungono anche a forme
patologiche di rifiuto basato su
motivazioni psicologiche e legate
ad una certa immagine del corpo
veicolata dalla pubblicità e dagli
stilemi comunemente diffusi).
Insomma, questo tema è tutt’altro che
archeologico e le pagine di questo
volume meritano grande attenzione
da parte di chi, cristiano, voglia
scoprire o riscoprire le dimensioni
di una delle tre opere quaresimali
per eccellenza. La prima cosa che
deve essere messa in chiaro - e che
le testimonianze patristiche offerte
dal volume mettono in luce - è la
fondazione radicalmente cristologica
del digiuno cristiano, che va ben oltre
esigenze penitenziali: “Verranno i
giorni in cui lo Sposo sarà strappato
da loro; allora, in quei giorni,
digiuneranno” (Lc 5,35). è in questo
preciso orientamento cristologico
■ Diritto al cibo
Fondamentale per
l’uomo e per la sua vita
“Il diritto all’alimentazione è un diritto
fondamentale dell’uomo, in quanto
strettamente legato al diritto alla
vita”. È quanto ha detto, monsignor
Tomasi, osservatore della Santa Sede
all’Onu, intervenendo a Ginevra, la
scorsa settimana, durante la sedicesima
sessione del Consiglio dei diritti umani
sul tema “diritto al cibo”. Nonostante
una lieve diminuzione - la prima in
15 anni - nel 2010 erano ancora quasi
un miliardo le persone nel mondo
ad essere sottonutrite. Rimane così
ancora lontano il Primo Obiettivo di
Sviluppo del Millennio (MDG), che
punta a dimezzare la percentuale di
persone sottonutrite nei paesi in via
di sviluppo dal 20% nel 1990-92 al
10% nel 2015. Secondo Oliver De
Schutter, rappresentante speciale delle
Nazioni Unite per il “diritto al cibo”,
la strada per risolvere il problema della
fame passa per lo sviluppo del settore
agricolo, specialmente nei Paesi in
via di sviluppo. Secondo l’esperto, di
fronte alla crescita della popolazione
mondiale, avremo la necessità di
aumentare la produzione del 70% entro
il 2050, senza dimenticare che ad oggi
il 50% dei cereali prodotti nel mondo
sono destinati alla alimentazione degli
animali. Potenziare il settore agricolo
non è però sufficiente. Il problema è,
infatti, come si aumenta la produzione.
Potenziare l’agricoltura industriale,
oggi predominante, non è una scelta
sostenibile ecologicamente perché
porterà – come sta già avvenendo –
ad una devastazione degli ecosistemi
e alla riduzione della biodiversità.
Per De Schutter la strada da seguire
è quella della agro-ecologia che mira
al potenziamento della produzione
mediante la diversificazione delle
culture, la riduzione dell’impatto
ambientale e l’utilizzo di fertilizzanti
e insetticidi naturali. Sulla tematica
del diritto al cibo si concentrerà
anche la rassegna “Fa la cosa giusta”
a Milano dal 25 al 27 marzo (leggi
l’approfondimento a pagina 18 di
questo numero).
MICHELE LUPPI
che trova la sua specificità il digiuno
cristiano. Quand’anche dovessimo
trovare, ad esempio, tracce di una
similitudine esteriore in altre culture
- pensiamo appunto al Ramadan
islamico - resterebbe questo “scarto”
originario, che non può mancare
in una corretta prassi di digiuno
cristiano. Detto questo, le voci lontane
dei Padri aiutano la comunità cristiana
di oggi a rifondare questa prassi in
un modo ortodosso, tale che possa
sfuggire a tendenze “dietetiche” o
legate a questa o a quella filosofia new
age. Gli autori antichi scelti dai tre
curatori dell’antologia sono: Afraate
il Persiano, Efrem il Siro, il Libro
dei Gradi per la letteratura siriaca;
Tertulliano, Ambrogio, Agostino e
Leone Magno per la patristica di
lingua latina; Clemente Alessandrino,
Basilio di Cesarea, Marco il Monaco,
Eusebio di Alessandria, Doroteo di
Gaza e Giovanni Damasceno tra gli
autori di lingua greca. La scelta - come
ogni operazione antologica - ha i suoi
vantaggi e anche qualche lacuna.
Possiamo segnalare la mancanza
IGNAZIO DE
FRANCESCO CARLA NOCE
- MARIA
BENEDETTA
ARTIOLI,
IL DIGIUNO NELLA
CHIESA ANTICA.
TESTI SIRIACI,
LATINI E GRECI,
PAOLINE,
PAGINE 540,
EURO 39,00
Una Quaresima
di preghiera e
digiuno fatto carità
Nella riflessione del Vescovo Diego, nel
Mercoledì delle Ceneri, un invito ad andare
incontro alla Pasqua con gioia rinnovata.
Foto William
«T
ornare a Dio con tutto il cuore. Prepararsi alla Santa Pasqua
accrescendo la propria conoscenza della Parola di Dio, pregando e
facendo opere di penitenza che sappiano diventare gesti di carità…
Ricordando che siamo in cammino, ma non da soli». Con questa invocazione
il vescovo della diocesi di Como, monsignor Diego Coletti, ha introdotto
la scorsa settimana, in Cattedrale, alle ore 12.45 la Liturgia della Parola nel
Mercoledì delle Ceneri, e poi nel pomeriggio, alle ore 18.30, la Santa Messa.
In particolare, quello della tarda mattinata, è stato un appuntamento che
si rinnova per il secondo anno e che vuole diventare «una tradizione – ha
sottolineato lo stesso Vescovo esprimendo gratitudine per i moltissimi fedeli
convenuti –. La scelta di dedicare alla preghiera questo momento, che cade
proprio nel cuore della nostra giornata, in un orario solitamente dedicato al
pranzo, è molto significativa: vuol dire che Dio non è l’ultima delle nostre
preoccupazioni».
Nella sua omelia monsignor Coletti ha preso le mosse dal concetto di
“penitenza”, riprendendo le parole della Prima Lettura tratte dal libro di Gioele.
«”Penitenza”… Sembra un concetto “fuori moda”! La negazione della bellezza
della vita! Al contrario, invece, come scrive Gioele, la penitenza è un’occasione
per la lieta e rigorosa affermazione di una fedeltà perduta… è un’opportunità
per “fare ritorno” dopo esserci allontanati da Dio, dalla verità, dalla dignità,
dalla bellezza e dalla trasparenza della nostra vita. Facciamo “penitenza” non
con l’orgoglio di chi vuol fare da sé, ma con l’umiltà di chi, con scelte concrete,
di un autore greco come Giovanni
Crisostomo, mentre l’unico testo di
Agostino lascia fuori tutta la “teologia
pastorale” del vescovo di Ippona
contenuta nei sermoni quaresimali
(si veda per questo l’antologia curata
da padre Remo Piccolomini nella
“Piccola Biblioteca Agostiniana” di
Città Nuova). Ma queste sono note a
margine. Il volume sul digiuno nella
Chiesa antica è veramente prezioso.
AGOSTINO CLERICI
chiede perdono. La penitenza ci consente
di rimettere al centro il nostro rapporto
con Dio: la Quaresima è il momento
favorevole per il recupero della verità e
per incontrare la misericordia del Padre.
Un Padre che (come ci ha detto il Vangelo
di Matteo), ci conosce nel segreto… Dio ci
vede… Non è una minaccia: non ci guarda
come un giudice severo, un gendarme,
un controllore… Egli vede nel segreto
del nostro cuore e ci ricompenserà: una
ricompensa che non si traduce nella ricerca
della fama o di beni concreti, ma nella
sovrabbondante misericordia di un Padre
che ci vede con sguardo amorevole».
Continuando nella sua riflessione
monsignor Coletti ha messo in evidenza
l’importanza della preghiera e del digiuno
trasformato in elemosina. L’invito rivolto
dal Vescovo a tutti i fedeli è stato di offrire
il corrispettivo del proprio pasto per l’avvio
della nuova missione diocesana in Perù, a
Carabayllo, dove si trovano due sacerdoti
diocesani “fidei donum”. «Curiamo la
ripresa forte della nostra preghiera – ha
sollecitato ancora monsignor Coletti – e
facciamo in modo che il pregare si trasformi
nell’ascolto attento della Parola di Gesù.
Partiamo e ritorniamo alla Parola come
linfa per il nostro dialogo con il Signore!».
Il Vescovo ha inoltre suggerito la lettura
integrale, dal Vangelo di Matteo, del
“Discorso della Montagna”: «leggetelo
durante la Quaresima, più e più volte,
perché questo testo è considerato la “legge
fondamentale del rinnovamento cristiano
del mondo”. Torniamo con animo e cuore
sempre nuovi a questo Vangelo e da qui
ripartiamo per la nostra preghiera, che può
essere il rosario, la meditazione personale,
l’adorazione eucaristica… E allora la Santa
Pasqua ci verrà incontro con letizia e ci farà
comprendere la sua forza misericordiosa e
liberante per la nostra vita».
Prima del congedo finale, ed esprimendo
ancora la sua gratitudine, il Vescovo ha
chiesto due impegni precisi per il tempo di
Quaresima. «Innanzitutto riscopriamo spazi
di silenzio. La nostra è una vita travolta
da chiacchiere, rumori, parole inutili…
Ritroviamo spazi di silenzio se vogliamo
che la Parola di Dio ci parli!». E il secondo:
«Non abbiamo vergogna, né falso pudore, a
vivere gesti espliciti di preghiera in famiglia,
con i figli, fra moglie e marito, affinché la
preghiera sia davvero “domestica” e non
estranea».
E.L.
Chiesa Locale
Agenda
del Vescovo
Lunedì 21 marzo
A Como, mattina e pomeriggio,
udienze e colloqui personali.
Martedì 22 marzo
A Morbegno, mattina e pomeriggio,
aggiornamento del clero: incontro
unitario per i sacerdoti di tutta la
diocesi.
Da venerdì 25
a domenica 27 marzo
Visita pastorale alla Zona Bassa
Valtellina: parrocchie di Caspano,
Cevo, Roncaglia, Civo, Mello.
■ Ufficio Liturgia
Ministri straordinari
della Comunione
La riunione generale dei ministri
straordinari della Comunione Eucaristica,
per i quali parroci e superiori delle case
religiose hanno inviato all’Ordinario
Diocesano domanda di rinnovo per il
triennio 2010-2013, si terrà:
- a Sondrio, presso l’Oratorio Sacro
Cuore, via Gianoli, domenica 20 marzo
dalle ore 9.30 alle ore 12.30 (non è
prevista la partecipazione insieme alla
Celebrazione Eucaristica).
- a Como, presso l’Istituto Canossiano,
via Balestra 10, domenica 27 marzo
dalle ore 14.00 alle ore 17.00.
Se qualche parroco, anche a motivo dei
numerosi avvicendamenti, non avesse
ancora inviato domanda di rinnovo
per i propri ministri è invitato a farlo
al più presto recapitando la domanda,
scaricabile dal sito diocesano, presso
l’Ufficio per la Liturgia. Si ricorda che
è necessario inoltrare domanda di
rinnovo per tutti i ministri, anche per
coloro che avessero ricevuto il mandato
nell’ultima parte del triennio trascorso.
■ Famiglie
Disponibile il libretto
per la benedizione 2011
È possibile prenotare il libretto per la
benedizione delle famiglie “Famiglia,
testimone di vita”. Il testo offre
riflessioni e approfondimenti a partire dal
documento Cei sull’educare. Telefonare
da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle
ore 18.00, allo 031-263533.
■ Quaresima
Incontri sulla Parola
al Monastero di Grandate
In Quaresima al Monastero benedettino
di Grandate (Co) è possibile partecipare
a incontri serali sulla Parola di Dio.
Appuntamento, alle ore 20.30, venerdì
18, 25 marzo; 1, 8, 15 aprile.
11
◆ Aggiornamento Clero
A Morbegno
l’incontro
del 22 marzo
M
artedì 22 marzo, a Morbegno, presso il complesso parrocchiale San
Giuseppe, si terrà il terzo appuntamento di Formazione del clero, aperto a tutti i sacerdoti della Diocesi. La relazione centrale sarà svolta da monsignor Franco Giulio
Brambilla, vescovo ausiliare di Milano, e avrà
come tema la formazione cristiana, teologica
e pastorale, dei fedeli laici. Il tema si inserisce
nel contesto più vasto dell’educare quale indicazione pastorale della Chiesa italiana per
il decennio. Monsignor Brambilla illustrerà:
la questione generale della formazione della coscienza cristiana come educazione del
sensus fidei del battezzato, chiamato ad
animare cristianamente il tessuto antropologico della vita secolare (affetti, lavoro
e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza);
la questione particolare della formazione
pastorale delle “comunità apostoliche”,
ossia di quei laici chiamati più da vicino
a una collaborazione e corresponsabilità
nella vita e nell’azione delle comunità cristiane; le istituzioni, i contesti e gli ambiti territoriali (diocesi, zona, vicariato,
comunità pastorali) nei quali tale azione
formativa deve concretizzarsi, in rapporto
alle prospettive della “pastorale integrata”
e della ristrutturazione territoriale della diocesi in corso d’opera.
Vista l’importanza dell’argomento trattato è
vivamente raccomandata la presenza corale dei presbiteri per tutta la giornata. Il programma è il seguente: ore 9.45 - arrivi e prenotazioni del pranzo; ore10.00 - Ora Media;
ore 10.10: relazione di monsignor Brambilla:
Formazione dei fedeli laici. Educazione della
coscienza cristiana e abilitazione pastorale;
ore11.15 - pausa; ore 11.30 - discussione a
gruppi; ore 13.00 - pranzo; ore 14.30 - ripresa assemblea (relazioni gruppi, risposte relatore); ore 16.00 - conclusioni del Vescovo.
■ Il convegno nazionale degli incaricati diocesani
Giovedì 24 marzo
A Como, Consiglio Episcopale.
Sabato, 19 marzo 2011
Per la Chiesa, “Educare al sovvenire”
I
l cardinale Angelo Bagnasco ha aperto il
convegno con una prolusione che ha fatto riferimento alle linee programmatiche
proposte dalla Conferenza Episcopale Italiana
per il prossimo decennio: il compito educativo della Chiesa. Ha ripreso la lettera dei Vescovi pubblicata nell’ottobre 2008 “Sostenere
la Chiesa per servire tutti”. Il punto di partenza della riforma concordataria che ha cambiato il modo di sostentamento della Chiesa
è la verità proposta dal Concilio Vaticano II:
la Chiesa è mistero di comunione. Ne deriva
la corresponsabilità, cioè la coscienza di appartenere a una comunità che ci sta a cuore
e della quale ci sentiamo responsabili nel costruirla e nel mettere a disposizione i beni in
base alla effettive disponibilità. Altro punto
toccato è la trasparenza nel mostrare come
vengono usati i mezzi economici che abbiamo a disposizione. La credibilità della Chiesa
è rafforzata dalla chiarezza e dalla limpidezza
del comportamento. “Educare al Sovvenire è una via assai concreta per accrescere
il senso di appartenenza ecclesiale, la partecipazione e la corresponsabilità”. Il Convegno è poi proseguito con la presenza di
altre grosse personalità sia religiose che
laiche, tra le quali S.E. monsignor Giancarlo Bregantini, monsignor Dario Viganò,
monsignor Vittorio Peri, il prof. Luca Diotallevi, il prof. Leonardo Becchetti, il prof.
Giuseppe Savagnone.
In conclusione sono state proposte determinazioni concrete da attuare anche nella
nostra diocesi. Il 1° maggio celebreremo la
giornata nazionale di sensibilizzazione per
destinare alla Chiesa Cattolica l’8 per mille
dell’Irpef e il materiale è già stato recapitato ad ogni parrocchia. Un grosso lavoro da
iniziare subito, perché i Cud sono in via di
distribuzione, è quello di recuperare i Cud
di coloro che non sono obbligati a presen-
tare la denuncia dei redditi. Attualmente solo
l’uno per cento viene consegnato con la firma
per destinare l’8 per mille. In collaborazione
con la Commissione giovanile diocesana e
le Acli è stato lanciato un concorso nazionale per i giovani “I feel Cud”, chi è interessato
chieda alla Commissione giovanile notizie e
regolamento. I nuovi referenti all’interno dei
Consigli per gli affari economici parrocchiali
si attivino per raccogliere il maggior numero
possibile di Cud. Una seconda idea proposta
è quella di mettere nelle chiese principali un
bussolotto, fornito dall’Ufficio centrale del
Sovvenire, con la scritta “1 euro al mese per
sostenere i nostri sacerdoti” Uno sforzo comune deve portare ad incentivare le offerte
liberali, anche di piccola entità, per il mantenimento del clero, in modo che si liberino
risorse dell’8 per mille per la carità e le opere
di culto.
don TULLIO SALVETTI
Parola fra noi
Domenica 20 marzo
L
a trasfigurazione è la conferma della vita nuova dell’umanità
iniziata da quando Dio è disceso nella carne e nella storia. La
luce che traspare dalla persona di Gesù è il divino contenuto
nell’umanità. La presenza di Mosè ed Elia dice che tutta
l’antica alleanza, la Legge e la profezia, converge in Gesù e che
anche tutta la storia ha nel mistero del Signore il suo segreto e il
suo cuore. La proposta di Pietro di piantare tre tende ricorda il
desiderio di Davide di costruire una casa al Signore e la risposta che
sarebbe stato Dio stesso a edificare la sua casa in mezzo agli uomini.
La nube che scende e avvolge i discepoli è una sorta di tenda nella
quale sentono la Voce che indica nel Figlio la “casa”, l’abitazione di
Dio tra gli uomini, anzi in loro. Dio abita nei nostri cuori. E questo
è il cuore della fede cristiana,
evento non confondibile
Gn 12, 1 - 4;
con nessun altro fenomeno
religioso: Gesù è Dio e Uomo.
La trasfigurazione accade in
2Tm 1,8b - 10;
disparte, su un alto monte,
uno spazio privilegiato, quasi
Mt 17, 1 - 9
liturgico. E i cristiani l’hanno
sempre collegata alla pasqua
sia il suo corpo. Un midrash
di ogni Eucaristia perché la
ebraico narra che Dio stesso
trasfigurazione è illuminazione,
resta a fianco di Mosè nella
rivelazione, miracolosa visibilità
morte, lo distende pian piano
di Gesù Cristo, vero Dio e
su un giaciglio, raccoglie le
vero Uomo. La trepidazione
sue braccia e le pone conserte
dei discepoli non è paura, ma
sul cuore, poi rannicchia i
timore di Dio, consapevolezza
suoi piedi e, alla fine, lo bacia
di essere alla presenza di Dio.
e conduce con sé l’anima di
È bello restare con Gesù, non
Mosè. Poi c’è il monte. Mosè
andare via. Rendere definitivo e
sul Sinai incontra Dio che
stabile il momento della Gloria.
si rivolge a lui in un roveto
Insieme a Mosè e ad Elia, dei
ardente. Anche Elia, oppresso
quali nessuno conosce il luogo
dall’angoscia, è nascosto in
della sepoltura. Elia è rapito da
una fenditura della roccia del
un carro di fuoco e Mosè muore,
solo, sul Nebo e nessuno sa dove monte, mentre all’esterno si
susseguono vento, fuoco e
terremoto. Elia, però, ravvisa
la presenza di Dio nel silenzio
simile a un soffio e si copre il
volto, come attendendo un
bacio che si avvicina. Elia scese
dal Sinai-Oreb per ricondurre il
popolo al Signore. Anche Mosè
scese dal Sinai e tornò in Egitto
per condurre il popolo verso
la terra della promessa. Non
fecero tende sul monte. Una
nube avvolge Pietro, Giacomo
e Giovanni e una voce
proclama Gesù figlio prediletto:
Ascoltatelo! I tre alzano lo
sguardo e vedono Gesù, solo.
I discepoli devono scendere
dal monte, e seguire Gesù
sulla via verso Gerusalemme,
dove, prima della resurrezione
gloriosa, c’è la via della croce e
la salita al Calvario.
ANGELO SCEPPACERCA
Appuntamenti
12 Sabato, 19 marzo 2011
Ecumenismo:
viaggio
in Ucraina
dal 27 aprile
al 1° maggio
■ Guanella
Pellegrinaggio a Roma
per la canonizzazione
Il segretariato diocesano pellegrinaggi,
in collaborazione con l’Opera
don Guanella, in occasione della
canonizzazione del beato il prossimo 23
ottobre, propone un pellegrinaggio a
Roma, guidato dal vescovo monsignor
Diego Coletti, con tre possibilità:
- dal 19 al 24 ottobre (in pullman):
sono previsti, il primo giorno, la sosta,
la visita e il pernottamento ad Assisi;
dopo la celebrazione della Santa Messa
nella basilica dedicata a san Francesco
e la visita della cittadina umbra, nel
pomeriggio si prosegue per Roma. Il
pellegrinaggio prevede un articolato
programma di visita (con la Messa,
venerdì 21, nella basilica di san Paolo
fuori le mura) e la veglia di preghiera
nella serata del 22, la canonizzazione
il 23, la Santa Messa di ringraziamento
in San Pietro la mattina del 24, con la
visita alla basilica, l’omaggio alle tombe
di Giovanni Paolo II e di Innocenzo XI,
pontefice comasco di cui quest’anno
ricorrono i 400 anni dalla nascita (quota
di partecipazione - minimo 40 iscritti 700 euro a persona);
L’Ufficio diocesano per
l’ecumenismo, in collaborazione con
Azione cattolica diocesana di Como,
organizza un pellegrinaggio a Kiev,
Pochayev e Leopoli alla scoperta
della vita e della spiritualità della
Chiesa ortodossa Ucraina, che ha
una significativa presenza a Como.
L’iniziativa nasce dall’invito dei
rappresentanti della comunità
Ortodossa Ucraina nella nostra
Diocesi. Il viaggio sarà preparato
da due incontri di approfondimento
sull’Ortodossia (a Como: il 14
aprile, alle ore 20.30, presso il
Centro Pastorale; a Morbegno: il
7 aprile, alle ore 20.45, presso
il Centro Giuseppe). Il viaggio
prevede la partenza da Milano
il 27 aprile (alle ore 13.30) e il
rientro il 1 maggio (alle ore 12.30).
Necessario passaporto (no visto).
Iscrizioni presso l’Azione cattolica
diocesana, telefono 031.265181,
[email protected]. Quota: 550 euro
(da versare all’iscrizione: 200 euro).
L’Angelus di domenica. Benedetto XVI: perchè il peccato?
Dignità e coraggio
- dal 22 al 24 ottobre (in treno): vedi
gli ultimi tre giorni a Roma (quota di
partecipazione - minimo 40 iscritti 450 euro a persona).
Inflazione ai minimi
da cinquant’anni
Info: Ufficio Segretariato Pellegrinaggi,
aperto tutti i mercoledì non festivi dalle
9.30 alle 12.00 - telefono: 031-3312232,
segretariatopellegrinaggidiocesano@
diocesidicomo.it; I Viaggi di Oscar,
telefono: 031-304524.
L
- dal 21 al 24 ottobre (in pullman):
vedi il programma di Roma (quota di
partecipazione - minimo 40 iscritti 485 euro a persona);
■ Armenia
Incontro di preparazione
al pellegrinaggio,
aperto a tutti
L’Ufficio Segretariato Pellegrinaggi
Diocesano organizza per martedì 22
marzo, alle ore 21.00, presso la
sede Cardinal Ferrari un incontro in
preparazione al viaggio ecumenico
in Armenia, aperto, però, a tutti
coloro fossero interessati a conoscere,
grazie alla partecipazione di Agopik
Manoukian, la storia di questa
affascinante terra.
■ Famiglie
A Musso (Co) ritiro per
persone separate e divise
“Signore, dammi quest’acqua perché non
abbia più sete”. Una proposta diocesana:
ritiro spirituale di Quaresima per
persone separate, divorziate e famiglie
divise, Domenica 27 marzo a Musso. La
proposta si ripete negli anni: il ritiro per
persone separate, divorziate e famiglie
divise. Si tratta di una grande occasione
per condividere fatiche, sofferenze e
ricerca di Dio, quel Dio che “è vicino a
chi ha il cuore ferito” Sono invitate in
modo particolare le persone che vivono
l’esperienza della separazione, del
divorzio e delle nuove unioni, ma anche
coppie di sposi e consacrati, per sentirsi
in una domenica di Quaresima popolo
di Dio che si converte al suo Signore.
L’appuntamento è fissato per domenica
27 marzo presso l’Oratorio parrocchiale
di Musso, con ritrovo alle ore 9.00.
Sia per prevedere il numero dei pranzi
(costo 10 euro), sia per organizzare
il servizio baby-sitter per i bambini,
si raccomanda di prenotarsi presso
l’Ufficio diocesano per la pastorale della
famiglia (cell. 331. 6309783, e-mail:
[email protected]). Info
stradali su www.diocesidicomo.it.
a drammatica vicenda giapponese si è fatta sentire forte nella prima
domenica di Quaresima. Le immagini del “tragico terremoto e del
conseguente tsunami in Giappone ci hanno lasciato tutti fortemente
impressionati”, afferma papa Benedetto rivolgendosi ai fedeli convenuti per
l’Angelus. Aveva già inviato un telegramma per esprimere il dolore per quanto
accaduto; domenica rinnova la sua “spirituale vicinanza alle care popolazioni
di quel Paese, che con dignità e coraggio stanno facendo fronte alle
conseguenze di tali calamità”. Prega il Papa “per le vittime e per i loro familiari,
e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi”. Incoraggia
infine “quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare
aiuto. Rimaniamo uniti nella preghiera. Il Signore ci è vicino!”.
Un pensiero che il tempo liturgico che stiamo vivendo ci permette di cogliere
con una profondità diversa: i quaranta giorni che ci porteranno a rivivere il
cuore della fede cristiana, sono un tempo per calibrare la nostra esistenza,
per cogliere con maggiore intensità
la relazione con Dio e con gli
altri, il nostro prossimo. E oggi il
Bella l’immagine che papa Benedetto
nostro prossimo è anche il popolo
usa per spiegare il concetto che se
giapponese, che sta vivendo la
si elimina Dio dall’orizzonte del
sua Via Crucis. Quaranta giorni, il
mondo, non si può parlare di peccato.
tema del deserto, del digiuno. Ma
Spiega: “Quando si nasconde il
soprattutto quell’affidarsi al Signore
sole, spariscono le ombre; l’ombra
che ci fa resistere alla tentazione
appare solo se c’è il sole; così l’eclissi
dell’individualismo egoista. Sì
di Dio comporta necessariamente
perché questo tempo – ricorda
l’eclissi del peccato. Perciò il senso
papa Benedetto – “costituisce nella
del peccato – che è cosa diversa dal
Chiesa un itinerario spirituale di
senso di colpa come lo intende la
preparazione alla Pasqua. Si tratta in
psicologia – si acquista riscoprendo
sostanza di seguire Gesù che si dirige
il senso di Dio”. Matteo nel Vangelo
decisamente verso la Croce, culmine
ci ha condotti con Gesù nel deserto,
della sua missione di salvezza”.
quaranta giorni e quaranta notti
Ed ecco il punto centrale della nostra
di digiuno. Ma cos’è il deserto
riflessione di credenti: la croce,
se non il luogo dell’anima, dove,
la resurrezione. Il Papa si pone la
lontani dal mondo, l’uomo ritrova
domanda: perché la Quaresima,
l’essenziale, riprende in mano la
perché la Croce? E subito risponde:
propria vita. Al diavolo tentatore
“Perché esiste il male, anzi, il peccato, Gesù risponde affidandosi totalmente
che secondo le Scritture è la causa
alla Parola di Dio. Così di fronte
profonda di ogni male. Ma questa
al male morale, afferma ancora
affermazione non è affatto scontata,
Benedetto XVI, “l’atteggiamento di
e la stessa parola peccato da molti
Dio è quello di opporsi al peccato e
non è accettata, perché presuppone
salvare il peccatore. Dio non tollera
una visione religiosa del mondo e
il male, perché è amore, giustizia,
dell’uomo”.
fedeltà; e proprio per questo non
Nelle parole del Papa
irrompe la tragedia del
terremoto in Giappone;
una riflessione sulla
eclissi del peccato e il senso
di Dio; un invito alla vera
conversione del cuore.
vuole la morte del peccatore, ma
che si converta e viva”. Per salvare
l’umanità, ricorda ancora il Papa,
“Dio interviene: lo vediamo in tutta
la storia del popolo ebraico, a partire
dalla liberazione dall’Egitto. Dio è
determinato a liberare i suoi figli dalla
schiavitù per condurli alla libertà. E la
schiavitù più grave e più profonda è
proprio quella del peccato. Per questo
Dio ha mandato il suo Figlio nel
mondo: per liberare gli uomini dal
dominio di Satana, origine e causa di
ogni peccato”. Lo ha mandato “perché
diventasse vittima di espiazione,
morendo per noi sulla croce”.
Commenta il Papa: contro questo
piano di salvezza, “definitivo e
universale”, il diavolo si è opposto
con tutte le forze. Ma chi ha davvero
Dio nel cuore, pur consapevole
delle sue umane debolezze, sa che
nulla gli manca. Entrare in questo
tempo liturgico significa, afferma il
Papa, “schierarsi con Cristo contro il
peccato, affrontare il combattimento
spirituale contro lo spirito del male”.
FABIO ZAVATTARO
familiari clero
missionari
Don folci
Incontro il 22 marzo.
Preghiera e digiuno per i missionari martiri
Incontro il 26 marzo.
L’Associazione “Familiari del Clero
di Como e di Sondrio” riprende
gli incontri periodici. Guidati da
monsignor Armando Bernasconi,
si ritroveranno in Seminario, a
partire dalle ore 9.30, martedì
22 marzo, per una giornata di
riflessione nel periodo quaresimale e
di preparazione all’Annunciazione..
Ecco le veglie di preghiera in ricordo dei missionari martiri. Nella
ricorrenza di giovedì 24 marzo: Valtellina Superiore, a Pedenosso,
località Pradelle, ore 21.00; Como Centro e Sud a Como da San
Rocco alla Croce dei Martiri ore 20.45; nelle Prealpi a Rodero alle
20.45; Tre Pievi a Dongo alle 20.30; Valli Varesine a Bedero
Valcuvia alle 20.30. In Bassa Comasca a Cermenate, alla chiesa
dei Frati, alle 20.45. Nella Lario a Torno alle 20.45. In Valchiavenna
a Verceia alle 20.30. In Media Valtellina a Castione Andevenno
alle 21.00. Venerdì 25 marzo, zona Bisbino a Rovenna alle 21.00.
Sabato 26 marzo, a partire
dalle ore 15.30, l’Associazione
Ex Alunni e Amici dell’Opera don
Folci, si ritrova presso la Casa Divin
Prigioniero di Valle di Colorina
per un pomeriggio di riflessione
in vista del 48° anniversario della
morte del fondatore. Interviene don
Rigamonti (Messa alle ore 17.30)..
Vocazioni
Sabato, 19 marzo 2011
13
■ In dialogo a partire da qualcuno pronto ad ascoltare
Raccontare e raccontarsi nella vita
L
a Bibbia è piena di gente che racconta,
si raccontano fatti, vicende di popoli e di
persone, si raccontano storie. Alcuni raccontano parole ascoltate da Dio, altri prodigi
da lui compiuti. In alcune pagine è perfino Dio
stesso a raccontarsi. Così possiamo immaginare
la grande quantità di persone che hanno narrato ad altri questi racconti, di padre in figlio.
È vero, per raccontare c’è bisogno di qualcuno
che ascolti, ma è anche la forza stessa del racconto a creare gli ascoltatori. Una parola capace
di interrogare è ascoltata da molti, una notizia
importante fa tendere l’orecchio, una storia avvincente crea attenzione. Eppure il mattino di
un giorno dopo il sabato due donne annunciano una notizia sensazionale, e non sono credute. C’è bisogno di tempo, di andare a vedere,
di pensare e di parlare, di raccontarsi il passato
che getta luce sul presente, e c’è bisogno di altro.
Per raccontare serve tempo, bisogna prima
custodire nel cuore, riflettere, pensare e serve
spazio, serve un luogo dove si possa sostare,
intrattenersi, ascoltare. Non si racconta una
cosa importante salendo sul bus o in metrò, al
massimo la si dice, come per invitare a ritrovarsi, per parlarne ancora. C’è il racconto di chi
della propria vita racconta soltanto la cronaca,
chi cerca di legare tra loro i fatti per scoprirne
le cause, e chi racconta di un evento accaduto
con la passione che fa ardere il cuore nel petto,
perché legato alla scoperta del senso della vita.
Per raccontare serve qualcosa che tocchi la
vita. Non si racconta un problema di matematica, semmai la fatica, lo sforzo e la passione
che sono serviti per cogliere la soluzione. Serve un contenuto che abbia interessato l’intera
persona, mente, viscere e cuore. È così per il
Vangelo, lo si può dire, insegnare, comunicare,
ma raccontarlo è tutta un’altra cosa, quando ha
intrecciato la vita.
don MICHELE GIANOLA
◆ Esercizi diciottenni
PROMEMORIA
Un’esperienza
tutta da
raccontare!
“T
anta, tanta roba!!!”, è questo lo slogan scelto da alcuni ragazzi ex diciottenni 2010, ora diciannovenni,
che giovedì 10 marzo hanno organizzato a Rovellasca una serata di presentazione dell’esperienza degli esercizi diciottenni, per i ragazzi della zona Bassa Comasca, di un anno
più giovani. Ma facciamo ordine: con “esercizi diciottenni” si intendono quattro giorni
in cui a ogni ragazzo che compie la maggiore
età nell’anno viene offerta l’occasione di fermarsi a riflettere sulla propria vita, sulle possibili scelte da intraprendere e di confrontarsi
con i propri coetanei della diocesi, ma anche
PER I DICIOTTENNI
con altre figure che queste scelte hanno
già avuto modo di farle: sacerdoti, suore,
consacrati, sposi. Tante testimonianze che
pongono ogni ragazzo di fronte a possibili
scenari, a strade diverse, tutte legate da un
unico filo. Per alcuni questi quattro giorni
sono stati addirittura la svolta che li hanno
portati a intraprendere la loro vocazione,
per tutti gli altri sono stata sicuramente
un’esperienza profonda e significativa, che
ha dato loro la possibilità di guardarsi con
occhi diversi, più consapevoli e maturi.
Anche quest’anno gli esercizi si terranno
a giugno e i diciannovenni hanno voluto
raccontare ai nuovi diciottenni l’esperienza vissuta qualche mese fa, testimoniando
l’entusiasmo ancora visibilmente presente
sui loro volti, e invitandoli a cogliere al volo
questa unica occasione. È stata davvero una
piacevole serata, animata da divertenti filmati realizzati dai ragazzi stessi, da un piacevole aperitivo e da un’ottima cena. Estendiamo
quindi l’invito alle altre zone della diocesi ad
intraprendere questa iniziativa così che tutti i
diciottenni 2011 della diocesi di Como abbiano modo di vivere questa esperienza pensata
unicamente per loro.
SILVIA GUGGIARI
I ragazzi che hanno vissuto l’esperienza
degli Esercizi per Diciottenni la raccontano
ad altri invitandoli a cogliere l’occasione di
partecipare al corso che si tiene soltanto
per loro, per quattro giorni, a giugno.
Ci si è incontrati con alcuni giovani,
qualche prete e religiosa della zona per
organizzare una proposta agile, il più
possibile a misura di Diciottenne, che fosse
semplicemente un invito. È nata l’idea
che vi abbiamo accennato, un aperitivo
in oratorio, durante il quale lo scambio di
racconti tra i ragazzi è stato decisamente
piacevole.
In altre zone si potrebbe organizzare con
modalità differenti, tutte da inventare! Ci
piacerebbe che la proposta degli Esercizi
Spirituali per Diciottenni raggiungesse il
maggior numero di possibili partecipanti!
Per informazioni: don Michele Gianola
(031 33 88 111) o inviare una mail
all’indirizzo: [email protected].
“Big fish”. Il libro, pubblicato nel 2008 per i “tascabili”
del Saggiatore, è la storia affascinante di conoscenza...
Il «viaggio» di William
alla scoperta del padre
«N
el raccontare la
storia della vita
di mio padre
è impossibile
separare la realtà dalla fantasia.
L’uomo dal mito. Il meglio che
io possa fare è raccontarla come
lui l’ha raccontata a me. Non
sempre ha un senso e quasi mai
è veritiera».
È così che William Bloom inizia
il suo incredibile “viaggio”
alla scoperta di suo padre
Edward, un uomo speciale che
ha trasformato la propria vita
in una lunga e sorprendente
favola, raccontando di continuo
storie incredibili e surreali
sulla sua esistenza. Una favola
ricca di episodi incredibili, che
Edward racconta di continuo,
con una tale passione e un
tale coinvolgimento da farli
sembrare più veri del vero alle
orecchie di chi li ascolta. Quel
che di lui sa suo figlio William è
frutto di quest’incredibile capacità
di inventiva.
Edward giunge alla fine della
vita e il figlio si rende conto che
di lui conosce solamente quella
manciata di storie e nient’altro;
così ricostruisce la vita di questo
padre enigmatico dentro una fitta
rete di leggende e miti, dando
inizio a un’affascinante “rilettura”
dei suoi racconti che ci trascina
in una continua spola tra realtà
e fantasia, due mondi dai confini
sfocati, incerti, spesso sovrapposti.
Alla fine di questo lungo e
affascinante viaggio, il velo
di omertà e indifferenza che
separava il padre dal figlio si
dissolve magicamente per lasciare
il posto ad una commovente
complicità. Una complicità
che permette a William di
comprendere che nelle tante
storie narrate dal padre c’è
molta più realtà di quanto lui
immaginasse poiché “a furia
di raccontare le sue storie un
uomo diventa quelle storie. Esse
continuano a vivere dopo di lui,
e in questo modo egli diventa
immortale”.
Le storie richiedono una
fiducia di base che conducono
all’immersione in un mondo che
non è più il nostro, quello solito
che conosciamo già. Non credere
nelle storie significherebbe
narcotizzare anche il reale,
spegnerlo, renderlo piatto,
superficiale, scarno, secco. Una
vita senza storie e senza fede nelle
storie sarebbe ben povera: più
una persona è ricca interiormente,
più ha storie da raccontare e
più è disponibile ad ascoltare.
Nonostante le rivendicazioni,
William alla fine capirà che quei
racconti fantastici sono il senso
della vita di suo padre.
SILVIA GUGGIARI
Vita diocesana
14 Sabato, 19 marzo 2011
a
Valtellin
Dopo due settimane di sospensione riprende da
Campovico, Paniga e Desco la visita alla diocesi.
Diocesi Di como
Visita
Pastorale
Riprendendo il cammino
il programma
■ La due giorni
Il Vescovo in Bassa
Valtellina a Campovico,
Paniga e Desco
Venerdì 18 marzo ore 15.00 incontro
col parroco; ore 15.30 visita agli
ammalati; ore 17.00 S. Messa chiesa
di Desco - La “Comunità Apostolica”
in ascolto e preghiera col Vescovo; ore
18.00 Assemblea comunitaria presso la
sala parrocchiale di Paniga.
D
opo due settimane
di pausa, il Vescovo
riprende la Visita
pastorale alle parrocchie
della Bassa Valtellina. Mons.
Diego Coletti, il 18 e 19 marzo
farà visita alla comunità
pastorale di Campovico,
Paniga e Desco, collocata
nella Bassa Valtellina sul
versante retico ai piedi della
montagna, lungo il corso
del fiume Adda, dall’antico
Ponte di Ganda, che la collega
all’abitato di Morbegno,
sino al limite dell’abitato di
Desco. La comunità è nata
dall’aggregazione, a seguito
della formazione delle Unità
Pastorali, delle Parrocchie di
Campovico e Desco.
La Parrocchia della
Visitazione della Beata
Vergine Maria in Campovico
nacque all’inizio del XVII
secolo, per scissione dalla
Parrocchia di Ardenno. Nei
primi decenni del ‘900, più
precisamene nel 1922, vi fu
un’ulteriore scissione: Desco
si staccò dalla Parrocchia
PANIGA
Diocesi Di como
Visita
Pastorale
Sabato 19 marzo ore 15.00 Santa
Messa chiesa di Campovico - rivolta
in particolare a Ragazzi, giovani e
famiglie; ore 17.30 S. Messa chiesa di
Paniga – Tutta la Comunità Pastorale
Campovico, Paniga, Desco alla mensa
del Signore col pastore della Diocesi.
DESCO
della Visitazione e si costituì
in parrocchia autonoma,
dedicata a Santa Maria
Maddalena. La Parrocchia di
Desco ha avuto un proprio
parroco fino all’ottobre del
2009, quando è stata affidata
alla cura del Parroco di
Campovico. L’ultimo parroco
di Desco ha abitato per il
primo anno del suo incarico
nella casa parrocchiale del
paese per poi trasferirsi
nella casa parrocchiale della
frazione di Paniga dove, negli
anni settanta, era stata
costruita una nuova chiesa,
dedicata a Santa Maria delle
Grazie. Attualmente le frazioni
di Paniga e Desco contano
all’incirca 450 anime. La
Parrocchia di Campovico,
guidata dal 1989 dall’attuale
parroco Don Riccardo
Curtoni, in quest’ultimo
decennio ha subito un
notevole incremento
demografico, passando dalle
500 anime di vent’anni fa
fino agli 800 abitanti di oggi.
L’afflusso di nuove famiglie di
varia estrazione ha imposto
una particolare attenzione nei
confronti dei nuovi venuti.
La Parrocchia ha cercato di
sensibilizzare la popolazione
intera all’accoglienza,
mettendo a proprio agio le
nuove famiglie mediante
lettere alla comunità. Si
incoraggiano i nuovi arrivati
a partecipare attivamente alla
vita comunitaria.
In particolare, tenendo conto
del fatto che le nuove famiglie
per lo più sono giovani e
di scarse tradizioni (anche
religiose…), si cura nell’azione
pastorale l’accostamento di
queste famiglie sfruttando i
momenti della richiesta dei
sacramenti dell’iniziazione
cristiana, momenti ancora
“sentiti” e nei quali c’è
maggiore disponibilità.
Nell’ambito della
riorganizzazione delle
attività comunitarie, seguita
alla nascita della Comunità
Pastorale, la chiesa di Paniga
è stata scelta, in virtù della
sua maggiore capienza, della
sua posizione adeguata e
della più agevole accessibilità,
quale centro delle
celebrazioni comunitarie
principali, mentre le attività
catechistiche e formative
per i più giovani sono
state concentrate presso la
struttura parrocchiale di
Campovico.
La Comunità Pastorale
Campovico, Paniga, Desco
attende con grande gioia la
visita del Vescovo, occasione
propizia per ravvivare la fede
e rafforzare la coesione e la
concordia fra le tre frazioni.
LA CHIESA DI CAMPOVICO
Bassa Valtellina. Il 19 e 20 marzo.
Piantedo accoglie
il Vescovo Coletti
I
n questo fine settimana il Vescovo farà visita
anche alla parrocchia di S. Maria Nascente
nel Comune di Piantedo. Negli ultimi decenni
la popolazione, attualmente 1302 abitanti, è in
costante crescita: dal 1991 al 2001 è cresciuta
del 5,23% e nell’ultimo decennio dell’ 8,76%.
A crescere è anche la presenza di stranieri (il
7% della popolazione). Un aumento legato al
progressivo insediamento di nuovi stabilimenti
industriali ed artigianali e di un grosso centro
commerciale. La chiesa parrocchiale, dedicata a
S. Maria Nascente, è oggetto di una importante
opera di restauro, iniziata a giugno 2009 e tuttora
in corso. Dalla primavera 2010, quando sono
cominciati i lavori di restauro, per le funzioni
religiose si fa uso del salone dell’oratorio. Oltre
alla chiesa parrocchiale è da segnalare la chiesa
di Valpozzo, dedicata alla Vergine della Grazia
e del Suffragio che ha sempre suscitato grande
devozione ha sempre suscitato in parrocchia
e nella bassa valle. A metà montagna si trova
la chiesetta di Verdione, dedicata a San Rocco,
che nell’anno 1993 è stata restaurata, con la
prestazione d’opera degli alpini e altri volontari.
Dal 1989 il parroco è don Silvano De Giobbi.
Negli ultimi anni, tra le varie attività pastorali,
la comunità ha concentrato l’attenzione attorno
al rilancio della “centralità dell’eucarestia”,
partendo dalla messa domenicale. Particolare
attenzione è rivolta anche alla visita alle famiglie.
E’ sicuramente un’importante azione pastorale
che serve a far percepire la vicinanza sua e della
comunità anche a chi è magari lontano dalla
vita parrocchiale. Allo stesso modo, anche il
giornalino parrocchiale, che ha preso inizio
nell’anno 1993 e continua con 4 edizioni all’anno
e viene distribuito in tutto il paese, serve a
mantenere il contatto fra la parrocchia e i suoi
componenti. In Parrocchia esiste comunque
un buon numero di persone che, a vario titolo,
collaborano all’attività parrocchiale. Importante è
la collaborazione della parrocchia con altre realtà
associative presenti sul territorio come il Corpo
Musicale, il Gruppo Alpini, la Protezione civile e
l’associazione sportiva. Oggi siamo però chiamti
ad un cambio di prospettiva con il passaggio da
una pastorale di “conservazione” a una pastorale
di evangelizzazione, tendente alla nascita o
rinascita della fede, specialmente negli adulti.
Nella nostra comunità abbiamo incontrato anche
delle persone che ci hanno testimoniato con
grandissima forza d’animo e coraggio la loro fede:
rendendo grazie a Dio per averle conosciute,
vogliamo raccontare la “ricchezza” che ci hanno
lasciato nell’animo e vogliamo tramandarla alle
nuove generazioni: “Non possiamo perdere
l’unica cosa che ci mantiene vivi: la speranza, che,
spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel
corso della giornata e muore all’imbrunire, ma
risuscita sempre con l’aurora”.
PROGRAMMA
SABATO 19 MARZO
Alle ore 21.00: Incontro con
la comunità apostolica.
DOMENICA 20 MARZO
Ore 8.30 : incontro con
il parroco e visita a due
VALPOZZO
ammalati della Comunità.
Ore 9.45: Saluto delle
autorità civili davanti
al municipio, corteo,
accompagnato dalla banda
musicale, verso l’oratorio
dove verrà celebrata la
S. Messa. Ore 11.45,
visita al cimitero e recita
dell’angelus. Ore 15.00:
incontro con le famiglie
e i bambini in oratorio.
Il Vescovo interverrà sul
tema “la famiglia cristiana
vive la domenica”. Ore
16.30 celebrazione dei
Vespri presso il santuario di
Valpozzo.
Uno sguardo al mondo
Nella parrocchia di Piantedo è attiva anche
l’associazione “Associazione Amici di P.
Giorgio”, nata circa 10 anni fa per sostenere
Padre Giorgio Giboli, missionario comboniano
e nativo del Paese. In questi anni ha aiutato
diversi missionari di varie congregazioni. Da
un anno a questa parte, oltre a P. Giorgio,
si sta aiutando il Vescovo Alexander Traoré
della diocesi di Segou,in Mali, costruendo un
complesso scolastico che ospiterà tra i 500 e
i 600 bambini.
ComoCronaca
Sabato, 19 marzo 2011 15
La rete. In Alto Lago un servizio di aiuto, condotto d’intesa con le scuole
U
na rete in Alto Lago, a
supporto dei bambini
affetti da dislessia.
A tesserne i fili, in
questi mesi, avvalendosi
dell’importante contributo di
una decina di insegnanti in
pensione, è stata l’associazione
Anteas (Associazione
nazionale terza età attiva per
la solidarietà), d’intesa con la
Cisl Scuola e la Federazione
Nazionale Pensionati dello
stesso sindacato. È Gerardo
Larghi, della segreteria
territoriale della Cisl, a
spiegarci contenuti e finalità
di un progetto che, pur avviato
soltanto da pochi mesi, sta già
riscuotendo positivi consensi.
«Si tratta di un progetto – spiega
Larghi – nato da uno dei tanti
incontri che, operando sul
fronte del segretariato sociale,
quotidianamente abbiamo con
la popolazione del territorio.
Progetto che, mi preme chiarirlo
subito, non ha alcuna pretesa
di porsi in contrapposizione, o
di sostituirsi, ad altre iniziative
già avviate sul territorio,
avvalendosi di una capillarità
differente».
Come siete partiti?
«Una nonna è venuta da noi
comunicandoci che la nipote
necessitava di un supporto
nello svolgimento dei compiti,
essendo affetta da dislessia. I
nostri uffici dell’Alto Lago si
sono così tempestivamente
attivati e sono riusciti a trovare
alcune insegnanti in pensione,
maestre e professoresse,
disponibili nel dare una mano».
In che modo vi siete mossi,
concretamente?
«In primis si è puntato ad
instaurare un rapporto
proficuo di collaborazione
con la Direzione didattica
provinciale e con le scuole
dell’Alto Lago. Un incontro con
le insegnanti ha permesso così
la promozione di un’azione
sinergica, indispensabile su
tematiche delicate come queste,
con alcuni istituti scolastici.
Parallelamente ci siamo fatti
carico di creare le condizioni
perchè sia garantito, alle
famiglie che lo richiedono, il
necessario supporto medico
e psicologico. Attualmente la
“rete”, composta da una dozzina
di insegnanti, permette di
seguire una decina di bambini,
direttamente a scuola, per
alcuni pomeriggi la settimana.
Ovviamente noi non ci
occupiamo né di diagnosi né
✎ Che cos’è
Dislessia
e volontariato
A occuparsene
è l’Anteas
grazie alla
disponibilità di
alcuni insegnanti
in pensione
di cura, voci che non rientrano
nei nostri compiti. Il nostro
ruolo è unicamente finalizzato
di assicurare il necessario
supporto scolastico a quei
bambini, affetti da dislessia, che
ci sono segnalati dalle stesse
famiglie».
La dislessia richiede,
ovviamente, un approccio
particolare. Che tipo di
preparazione sono in grado
di garantire i volontari che
seguono i ragazzi?
«Come accennato si tratta
di insegnanti in pensione
provenienti dalle scuole
elementari e medie. Ciò implica,
dunque, già la presenza di una
formazione di base che mette
i volontari nelle condizioni di
strutturare adeguati percorsi
di sostegno. Non si trascuri,
inoltre il continuo rapporto
con le scuole, dalle quali i
volontari ricevono input ed
indicazioni sui ragazzi seguiti.
Oltre a questo è, in ogni
caso, garantito un modello
di formazione permanente
e di aggiornamento, presso
un Consultorio di Como,
che consente di acquisire gli
strumenti necessari al fine
di mettere a fuoco le singole
situazioni e di studiare adeguate
modalità di risposta».
In che misura siete anche
in grado di fare da tramite
dal punto di vista medico e
diagnostico?
«Siamo partiti da un dato
di fatto: la neuropsichiatria
in Alto Lago opera con liste
d’attesa molto lunghe, e ciò
limita, per le famiglie che ne
abbiano necessità, la possibilità
di avere diagnosi tempestive
rispetto al manifestarsi dei
sintomi della dislessia. D’altro
canto l’associazione Anteas
dispone, in Alto Lago come
in altre realtà del territorio, di
un pullmino per il trasporto
gratuito delle persone che ne
facciano richiesta, che siano
anziani, malati, disabili, etc.
Forti di questi due elementi
abbiamo deciso di mettere a
disposizione il nostro servizio
di trasporto per accompagnare
i ragazzi nei principali centri
neuropsichiatrici della
provincia, così da ricevere
diagnosi più mirate e funzionali
ed, eventualmente, accertare
la condizione dislessica o altre
difficoltà. Ciò, ovviamente,
ogni qual volta le famiglie
lo ritengano necessario in
relazione al comportamento
dei propri figli e in attesa che
l’Asl attivi in queste zone un
servizio di neuropsichiatria più
pervasivo, trattandosi di un’area
di notevole complessità».
Qual è l’area territoriale che
coprite?
«Da Menaggio in su, in
particolar modo l’Alto Lago. Le
risposte che abbiamo ottenuto
fino ad oggi confermano
l’interesse e la sensibilità
rispetto ad un argomento
così delicato come questo.
Altri insegnanti hanno dato
la disponibilità a partire dal
prossimo anno scolastico. Una
rete di solidarietà che cresce
pian piano…».
a cura di marco gatti
La dislessia riguarda in Italia
circa il 4% della popolazione
scolastica. Molto spesso però non è
riconosciuta o la diagnosi avviene
solo tardivamente. I bambini
dislessici, perciò, vengono a lungo
considerati dai loro genitori e a
volte anche dagli insegnanti come
svogliati, pigri, se non, addirittura,
poco intelligenti.
Invece è un disturbo specifico
dell’apprendimento che si rileva
in bambini con intelligenza nella
norma o brillante, in assenza di
problemi neuro-sensoriali e a
prescindere dall’ambiente socioculturale di appartenza.
È presente sin dalla nascita, ma
si evidenzia solo all’inizio del
percorso scolastico. Dopo un
lasso di tempo “ragionevole”, cioè
i primi due anni della scuola
primaria, solitamente le abilità di
lettoscrittura sono acquisite, ma
così non è per i bambini dislessici.
La dislessia, e con essa anche gli
altri D.S.A. che frequentemente
vi sono associati, è un problema
subdolo perché non ha un’identità
propria. È una diversità senza
diversità. Il comportamento del
bambino con dislessia assomiglia
infatti a quello del bambino
svogliato, pigro, capriccioso,
riluttante all’impegno e questa sua
somiglianza fa sì che si scelgano
sempre le spiegazioni più semplici
e più a portata di mano. Anche
perché, fuori dalla scuola questo
bambino si comporta esattamente
come gli altri: vivace, socievole,
allegro. Solo in classe, di fronte
al compito scritto, il bambino
mostra tutte le sue difficoltà e
questa tipicità, invece che essere
considerata un campanello
di allarme, un indicatore che
accende un’ipotesi, rischia di essere
valutata come una conferma
del disimpegno e rinfacciata
ripetutamente “.. quando è ora di
giocare sei sempre pronto, mentre
adesso che devi leggere...”.
La diagnosi può essere fatta solo
da specialisti, attraverso test
specifici, ma vi sono diversi indizi,
come certi errori caratteristici, che
possono essere focalizzati dagli
insegnanti per tentare di vedere più
a fondo nel problema. Da qui la
necessità di un rapporto sinergico
con la scuola perché ci si accorga
quanto prima di questi segnali
e che vengano fatti al più presto
i test di accertamento: prima si
interviene con la logopedia e con
attività didattiche appropriate e
meglio è.
❚❚ Cosa c’è sul territorio
...hai l’ALCOLISMO
VeLa dislessia,
un anno di vita
nel Comasco
in casa? ...VUOI saperne
di più? ...hai bisogno
di AIUTO?
T
ra le realtà presenti sul territorio della
provincia di Como sensibili al tema
della dislessia si distingue l’associazione “VeLa dislessia”, nata il 31 marzo 2010 per dare una risposta alle emergenti
esigenze territoriali, relative all’adeguato trattamento degli allievi con Disturbi Specifici di
Apprendimento (D.S.A.).
La finalità dell’associazione è quella di offrire
sul territorio provinciale servizi che concorrano alla formulazione tempestiva di una diagnosi sui casi di D.S.A. La notevole richiesta
sul territorio determina tempi di attesa non
sempre compatibili con un efficace intervento
clinico.
L’ a t t i v i t à
dell’associazione è complementare e sussidiaria e quella degli altri servizi territoriali, per questo è previsto e attuato un
collegamento di inter-area istituzionale.
In particolare l’ASL di Como, l’Associazione “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini,
l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como,
l’Ufficio Scolastico Territoriale di Como e il
Comune di Como hanno concesso all’Associazione il loro patrocinio per sostenere
la validità del progetto. La sponsorizzazione del progetto da parte di Bennet S.p.A.
I GRUPPI FAMILIARI
AL-ANON
ha permesso all’Associazione VeLa di diminuire i relativi costi della diagnosi di circa il 50%
rispetto alle prestazioni specialistiche private.
In data 21 gennaio 2011 l’associazione “VeLa dislessia” ha ottenuto il riconoscimento
di Ambulatorio di neuropsichiatria Infantile e risulta iscritta al Registro Regionale delle Strutture accreditate, come previsto dalla
legge 170/2010.
La sede dell’associazione “VeLa dislessia” è a
Como in via Volta, 83.
possono offrirti
le informazioni che cerchi.
telefona allo 800-087897
Questi gli orari:
dal lunedì al venerdì
dalle 10.00 alle 12.00
e dalle 14.00 alle 17.30
ComoCronaca
16 Sabato, 19 marzo 2011
In Svizzera proposta di aumentare il prezzo del carburante
A rischio la Carta
sconto benzina?
I
benefici, in termini economici, della
Carta Sconto Benzina potrebbero
entro qualche mese risultare del
tutto nulli. Questo se le due Camere
del Parlamento svizzero approveranno
la proposta di revisione della Legge
federale sulle emissioni di anidride
carbonica, che prevede di ridurre di
un quinto, entro il 2020, le emissioni
di questo gas ad effetto serra. Questo
obiettivo ambientale si tradurrà,
concretamente, in un incremento che
può arrivare fino a 28 centesimi di
franco al litro del prezzo del carburante.
Considerando che, attualmente, la
variazione di prezzo è di circa 20
In Ticino frontalieri
a quota 48 mila
Proposta della Lega Ticinese di “contingentare”
il numero di lavoratori italiani a 36 mila
M
entre alcuni partiti di estrema
destra, come la Lega dei
Ticinesi, approva e incentiva la
discriminazione economica in
busta paga tra lavoratori svizzeri e lavoratori
italiani, le ultime statistiche economiche
hanno evidenziato come in Canton Ticino
sia stata superata quota 48.000 frontalieri
nell’ultimo trimestre 2010. Nel Cantone
italofono risulta frontaliere un lavoratore su
5. Per questo motivo, sempre la stessa Lega
dei Ticinesi, ha proposto di “contingentare”
Notizie flash
■ Iubilantes
Viaggio in Siria
sui passi di Abramo
L’associazione Iubilantes propone, per
il prossimo agosto, il nuovo “viaggio
del cuore”: un viaggio speciale in
Siria, affidato a tour operator di
qualità, all’insegna della scoperta
non solo archeologico-culturale ma
anche ambientale di questa terra e
dell’incontro fra culture, tradizioni,
religioni. Un viaggio “tradizionale”
sui passi di Abramo si toccheranno le
mete tradizionale del “gran tour” in
Siria, ma anche oasi e parchi naturali
e si terranno incontri con esponenti
della cultura locale. Per informazioni:
Iubilantes, tel. 031 279684; e-mail
[email protected]; sito www.
iubilantes.eu, sezione “viaggi del
cuore”.
■ Intese
centesimi ed il margine di risparmio
per i consumatori comaschi o che
abitano entro 20 chilometri dal confine
risulta di soli 2 centesimi, in futuro
potrebbe risultare più conveniente per
i ticinesi venire a fare il “pieno” in Italia
(soprattutto se il cambio continuerà
a favorire il Franco Svizzero rispetto
all’Euro). L’introduzione della tassa
prevede comunque una “forbice” di
aumenti compresa tra 12 a 30 centesimi
per il prezzo del litro di benzina o
di diesel che porterebbe i costi dei
carburanti svizzeri ad un livello simile
a quello di Italia, Francia e Germania.
Attualmente, però, le due Camere non
sono concordi sulle misure da applicare
per raggiungere questo obbiettivo. La
tassa sul CO2 sta suscitando da anni
grandi dibattiti in Svizzera e la proposta
di incrementare la tassa sui carburanti
era già stata respinta anni fa dallo
stesso parlamento elvetico. A detta dei
sostenitori della tassa, l’introduzione
di misure di compensazione delle
emissioni di CO2 in Svizzera darebbe
effetti positivi non solo in campo
ecologico, ma anche economico.
Secondo il partito dei Verdi liberali
in questo modo si potrebbero creare
qualcosa come 10’000 posti di lavoro sul
territorio elvetico.
Un argomento che ha convinto
anche alcuni rappresentanti della
maggioranza “borghese”. Inoltre
secondo un sondaggio condotto nel
novembre scorso quest’iniziativa di
legge, denominata “Per un clima sano”,
vedrebbe il 64% degli svizzeri favorevoli.
LUIGI CLERICI
il numero di italiani impiegati in Svizzera
a quota 36.000, ovvero 12.000 in meno
dei dati attuali e proprio sulla paura del
lavoratore “frontaliere”, nonché dello
straniero in generale identificato quasi
esclusivamente come un delinquente, sta
basando la sua campagna elettorale in vista
delle elezioni cantonali che si svolgeranno
la prossima settimana e che, secondo le
indagini demoscopiche, premieranno
i partiti più oltranzisti (oltre la Lega dei
Ticinesi anche l’UDC, da sempre contro il
fenomeno del frontalierato e sostenitrice
della famigerata campagna stampa “Bala i
ratt”). Nel 2010, il numero di frontalieri di
nazionalità straniera occupati in Svizzera
è aumentato del 4,6 per cento portandosi
a 231.800. Questa progressione è stata più
marcata rispetto a quella dei due anni
precedenti (2008: 3,9%; 2009: 2,4%), ma
decisamente inferiore a quella osservata
nel 2006 (9,2%) e nel 2007 (7,3%). In Canton
Ticino i lavoratori frontalieri costituiscono
il 21,6 per cento degli occupati (nella
Svizzera nordoccidentale il 9,9% e nella
Regione del Lemano il 9,0%). Nel quarto
Accordo Confindustria
Como sindacati sulla
tassazione agevolata
Lo scorso marzo 2011 è stato
sottoscritto tra Confindustria Como
e CGIL CISL E UIL di Como, l’accordo
provinciale che permetterà a tutte le
lavoratrici ed i lavoratori comaschi
facenti riferimento al sistema di
rappresentanza di Confindustria, di
poter beneficiare della tassazione
agevolata al 10% sulle somme riferibili
a “retribuzioni corrisposte in relazione
ad incrementi di produttività”.
Tale accordo riguarderà i trattamenti
economici riferiti e disciplinati dai
contratti collettivi di lavoro in materia
di: lavoro supplementare, straordinario,
lavoro a turni, lavoro notturno, festivo
e domenicale.
La detassazione verrà applicata su
una quota di salario non superiore a
6000 euro lorde e ne beneficeranno i
lavoratori del comparto privato con
redditi da lavoro riferiti al 2010 non
superiori a 40000 euro.
L’accordo, fra i primi a livello
nazionale, interesserà tutti i lavoratori
delle aziende associate a Confindustria
Como.
CGIL CISL e UIL di Como stanno
lavorando per siglare accordi similari
con le altre associazioni imprenditoriali
presenti sul territorio di Como.
trimestre dello scorso anno è emerso come
quasi tutti i frontalieri erano occupati nel
settore dei servizi (settore terziario; 58,8%)
o dell’industria (settore secondario; 40,5%).
I frontalieri attivi nell’agricoltura erano solo
1.600 circa (settore primario; 0,7%). Dal
2005, il totale di frontalieri è progredito del
30,4; il loro numero è cresciuto del 36,8 per
cento nel settore dei servizi e ha mostrato
evoluzioni inferiori alla media nell’industria
(22,5%) e nell’agricoltura (6,6%). Nonostante
questa differente evoluzione, in percentuale
i frontalieri restano decisamente più
numerosi nel settore secondario (40,5%)
rispetto al totale di occupati (23,4%).
Una particolarità è il fatto che i frontalieri
risultano meno rappresentati della
popolazione di riferimento nei gruppi
“professioni accademiche ed equivalenti”
(10,4% contro 17,6%) e “professioni
tecniche ed equivalenti” (16,7% contro
22,3%). Dimostrazione di come esercitino,
mediamente, attività che richiedono un
basso livello di qualifica, spesso snobbate
dagli stessi svizzeri.
l.cl.
◆ Dal 1° marzo
Movimento
Nazionale
Consumatori Acai
A
partire dal 1° marzo l’Associazione
Cristiana Artigiani Italiani - ACAI –
che ha la propria sede provinciale in
Como, via Maurizio Monti n.37 ha
iniziato l’attività del Movimento Nazionale,
Consumatori ACAI.
Questo servizio è stato recentemente istituito
dalla ACAI Nazionale di Roma in tutte le sue
espressioni territoriali che ha riconosciuto la
necessità di dare tutela e rappresentanza per
le azioni di difesa dei cittadini- Movimento Nazionale Consumatori e degli Artigiani
(Amica ACAI) e di altre categorie, che subiscono ingiustamente decisioni e imposizio-
ni di aziende
che prestano
servizi. Spesso ci si adegua, anche se intimamente vi è la consapevolezza di subire un torto, oppure non
si riesce a intravedere come opporsi a un
sopruso. Aderendo al Movimento Consumatori si ha diritto al ricorso gratuito,
per esempio, verso compagnie telefoniche, gestori del servizio gas, acqua ed
energia elettrica, per presunte violazioni
del Codice Stradale, servizi postali, recesso da contratti, prezzi, privacy, internet,
truffe, illecite ordinazioni per telefono o presso la pubblica via e/o possibilità di recesso,
ecc.
L’Ufficio ACAI è aperto per informazioni e appuntamenti dalle 9.30 alle 12.30 dal lunedi al
venerdi e nel pomeriggio di mercoledi anche
dalle 14 alle 16. Si possono prendere appuntamenti anche in orari diversi telefonando al
031-272239 oppure tel. e fax 272239 oppure
mandare una mail a [email protected].
ComoCronaca
Notizie flash
■ Lago
200 tonnellate di pesce
pescate nel 2010
Il 2010 è stato un anno positivo per
i pescatori di professione del Lago di
Como. Complessivamente i pescatori
lariani hanno catturato oltre 200
tonnellate di pesce, un quantitativo
superiore alla media degli ultimi 15
anni durante i quali, comunque, la
quantità do pescato si è mostrata
abbastanza costante con variazioni
annue piuttosto contenute.
“Il pescato del 2010 rappresenta un
segnale positivo - afferma l’assessore
provinciale alla pesca Ivano Polledrotti
- perché dà indicazioni positive
rispetto al lavoro che stiamo facendo.
Ancor più positiva è la stabilità del
quantitativo degli ultimi anni perché
conferisce una certa sicurezza a chi
fa affidamento sull’attività di pesca
per mantenere la propria famiglia;
la stabilità del pescato dimostra,
inoltre, anche la buona salute
dell’ecosistema lago, che in questi
anni sta vivendo una apprezzabile
situazione di equilibrio”. Oltre la metà
del pescato ha riguardato coregoni, le
cui catture nel 2010 hanno raggiunto
le 120 tonnellate. I coregoni (più
conosciuti con il nome di “lavarelli”)
sono molto apprezzati dai consumatori
e vengono pescati in mezzo al lago
con apposite reti “volanti”, cioè libere
di spostarsi con la corrente. Nelle
notti estive è facile individuare la loro
presenza grazie alle luci galleggianti
(visibili anche a grande distanza) che i
pescatori legano alle reti per seguirne
gli spostamenti. Da sottolineare anche
la buona stabilità di “pescato” delle
altre due specie che hanno grande
importanza per la pesca di professione
sul Lario, cioè il pesce persico e
l’agone, nonché il netto incremento di
salmerino che nel 2010 ha superato i
2.600 Kg. Si tratta di una specie molto
pregiata, che vive nelle profondità
del lago e che è molto sensibile alla
qualità delle acque. “Il suo incremento
- conclude Polledrotti - è, quindi, una
buona notizia non solo per i pescatori,
ma anche per tutti gli amanti del lago”.
Anziani, giovani,
sanità. 3° Bando
della Fondazione
Messi a disposizione 200 mila euro per
migliorare la vita della comunità lariana e
rafforzare legami di solidarietà
Oltre 2 i milioni di euro
messi a disposizione sul
fronte della solidarietà
dalla FPCC in questi anni
“P
arvae res crescunt” (Le
piccole cose crescono),
recita il sottotitolo di
“Concordia”, la rivista della
Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù,
istituto che già da un quinquennio
collabora proficuamente con la
di Salvatore Couchoud
Fondazione Provinciale della Comunità
Comasca nell’attivazione di una
molteplicità di servizi di solidarietà e di
pubblica utilità a beneficio delle fasce sociali tradizionalmente definite “più
deboli”.
E a giudicare dagli interventi realizzati in questo lasso di tempo (l’isola che
c’è, il basket in carrozzina, la riparazione del tetto di edifici ecclesiastici,
il pullmino per disabili da accompagnare al Gabbiano di Cantù, la
nuova ambulanza per il 118 di Lomazzo, etc.), che hanno assorbito
complessivamente la non modica cifra di 2 milioni di euro, non è azzardato
rilevare che tante “piccole cose” sono effettivamente cresciute negli anni, e
che dal connubio tra Cassa Rurale e Fondazione sono derivate molte iniziative
felicemente condotte a compimento.
Nel solco di questa collaudata sperimentazione, anche per il 2011 il binomio
Fondazione-Cassa Rurale promuove un bando finalizzato al miglioramento
Sabato, 19 marzo 2011 17
della qualità della vita della comunità
lariana e al rafforzamento dei vincoli di
solidarietà tra soggetti pubblici e privati,
destinando la somma di duecentomila euro
all’esecuzione di progetti di utilità sociale
nelle tre aree d’intervento dell’assistenza
agli anziani, del disagio giovanile e dei
servizi socio-sanitari. Il bando, riservato
ai progetti presentati da associazioni
e organizzazioni onlus operative in 65
comuni della provincia comasca, che
in ordine alfabetico vanno da Albiolo a
Villa Guardia, stabilisce che l’importo del
contributo erogato non potrà superare il
50% del costo globale del progetto, e che il
restante 50% dovrà essere finanziato dalle
singole organizzazioni mediante la raccolta
di donazioni da altri soggetti. Questa
annotazione, come sottolinea il presidente
della Cassa Rurale Angelo Porro, «trova
una giustificazione e un senso nell’ottica
della cooperazione fattiva sul territorio,
poiché non è sufficiente dare, elargire o
somministrare, ma è ragionevole dare,
elargire e somministrare se e quando la
collettività sostiene lo sforzo intrapreso,
rispondendo cioè con sollecitudine
all’istanza che affiora dal tessuto sociale.
In assenza di tale risposta, ove dovessero
prevalere indifferenza e apatia, per non
dire cinismo, un intervento calibrato in tale
direzione non avrebbe più alcun senso».
Il termine ultimo per la presentazione
dei progetti che saranno selezionati e
successivamente sovvenzionati è fissato al
31 maggio, presso la sede della Fondazione
Provinciale della Comunità Comasca in
Via Raimondi 1 (ma è possibile presentare
la richiesta anche sul sito www.fondazionecomasca.it).
Considerando quanto è stato messo a
segno nei cinque anni precedenti, non è
difficile prevedere che la sinergia tra Cassa
Rurale e Fondazione centrerà il bersaglio
anche stavolta, arrecando non poco
sollievo a più di qualche emergenza, senza
dimenticare che, come osserva Giacomo
Castiglioni, presidente della Fondazione
Provinciale della Comunità Comasca,
“essa si segnala proprio per la sua azione
di contrasto al marciume e al degrado
nei quali sta sempre più affondando la
società del nostro tempo, e con essa gli
stessi concetti di solidarietà e di bene
comune”. Ed è proprio per questo, visti i
tempi che corrono, che definire “lodevoli”
o “benemerite” iniziative di questa natura
sembra ancor poca cosa.
Capoluogo. In attesa del vero e proprio “Piano”
I
n attesa del vero e proprio
“Piano della Sosta” che dovrebbe
rivoluzionare il modo in cui si
posteggia l’auto in città (documento
atteso ormai da qualche tempo), il
Comune di Como, tramite decisione
della Giunta, la scorsa settimana ha
dato il via libera all’adeguamento
delle tariffe per la sosta delle auto
in diverse zone urbane. Si tratta di
una decisione promossa dal Settore
Viabilità e presentata dall’Assessore
Stefano Molinari. Il fatto di aver
aumentato le tariffe per la sosta è
dovuta alla necessità di recuperare
risorse da destinare al consolidamento
dello stato attuale Trasporto Pubblico
(con i tagli sempre più impellenti
di risorse da parte del Governo e
della Regione Lombardia, ASF sta
cercando di non “tagliare” nuove
corse: situazione che, oltre a creare
disagi a coloro che prendono il bus,
porterebbe ripercussioni anche a
livello occupazionale) nonché per
razionalizzare i tempi di sosta in città
favorendo una maggiore rotazione
nell’occupazione dei posteggi a
raso (l’obiettivo è soste più brevi)
ed un più consistente utilizzo degli
autosili. Un adeguamento che porterà
maggiori disponibilità di sosta per il
cosiddetto traffico operativo (coloro
che devono accedere a servizi o ad
attività commerciali) e per i veicoli dei
residenti. La delibera approvata prevede
di conservare la tariffa di un euro per
la prima ora di sosta, portando invece
a 2 euro la sosta per le ore successive,
Sosta: il tempo
degli aumenti
L’innalzamento delle tariffe
si lega alla necessità
di recuperare risorse
da destinare all’attuale
servizio di trasporto
pubblico
nei posti auto situati in via Bertinelli,
viale Lecco, via Perlasca, via Sacco,
piazza del Popolo angolo via Dante,
via Monti, via dei Partigiani, via Lega
Insurrezionale, via Santo Garovaglio,
via Anzi, via Rezzonico, piazza Roma,
piazza Grimoldi, via Pretorio, lungo
Lario Trieste, via Rubini, piazza Volta,
via Garibaldi e viale Varese. Le nuove
tariffe per i posti auto in viale Masia,
viale Sinigaglia, via campo Garibaldi,
via Vittorio Veneto e piazzale a lago
Simone Cantoni saranno invece di
un euro per la prima ora, di un euro
per la seconda ora e di euro 1,5 per
le ore successive. Verrà mantenuta la
possibilità della sosta per la giornata
lavorativa nei posteggi di viale Puecher,
piazzale Somaini, via Martinelli e via
Cantoni portando a 3 euro l’attuale
tariffa di € 1,5 (la sosta per una o
due ore sarà di un euro ciascuna). Il
piano prevede inoltre l’introduzione
dei posti a pagamento nel cosiddetto
posteggio “Pulesin” e in tutti i posti
auto presenti in via Cantoni (tariffa
giornaliera di euro 1,5; sosta per una o
due ore di un euro ciascuna). In tutte
le zone interessate dall’adeguamento
sarà complessivamente ampliata
la possibilità per i residenti di
sottoscrivere abbonamenti a tariffe
agevolate i cui importi passeranno
dagli attuali 130 a 150 euro annui.
Oltre al recupero di risorse necessarie
(stimate in 350.000 euro) per evitare il
ricorso ad ulteriori aumenti del 10% nei
titoli di viaggio del trasporto pubblico
urbano, le nuove tariffe di sosta
vogliono disincentivare il fenomeno
della cosiddetta “sosta inoperosa” nelle
zone di pregio della città, in particolare
nei posti auto a raso favorendo invece
l’utilizzo degli autosili. In virtù dei nuovi
importi approvati dalla Giunta nella
seduta odierna risulta particolarmente
competitivo l’abbonamento a tariffa
integrata “sosta auto+bus” proposto per
l’autosilo Valmulini, attualmente del
costo di 38 euro mensili.
l.cl.
ComoCronaca
18 Sabato, 19 marzo 2011
✎ Dal 2004
sostenibilità
Torna l’appuntamento
milanese con la fiera
del consumo critico
e degli stili di vita.
Al centro dell’edizione
di quest’anno il cibo
Fa’ la cosa
giusta!
Ottava
edizione
S
ono in dirittura d’arrivo i
preparativi di “Fa’ la cosa giusta!”,
l’ottava edizione della fiera del
consumo critico e degli stili
di vita sostenibili che si terrà presso
fieramilanocity dal 25 al 27 marzo
prossimi. L’iniziativa è promossa da
“Terre di Mezzo eventi” e “Terre di
Mezzo” onlus”.
è l’occasione per immergersi, tre giorni,
dentro le nuove tendenze degli stili
di vita alternativi: da una riscoperta
“gustosa” del valore degli scarti alla
moda etica, ai nuovi prodotti per la
mobilità ciclabile, passando per servizi
per rendere sostenibile il proprio ufficio
e proposte per rendere più piacevole il
nostro tempo libero.
« Siamo infatti convinti – spiegano
gli organizzatori - come sosteneva
Wandell Barry, che “il mangiare è un
atto agricolo” e che “il modo in cui
mangiamo determina (...) la maniera
in cui viene usato il mondo». Da qui
la scelta porre al centro dell’edizione
Fa’ la cosa giusta!
■ Fiera di Milano
Dove, quando, i costi
Appuntamento da venerdì 25 a
domenica 27 marzo, fieramilanocity,
viale Scarampo 14, Milano (MM1 Lotto
Fiera). Giorni e orari di apertura:
venerdì 25 marzo: ore 9 - 21
sabato 26 marzo: ore 9 – 23
Domenica 27 marzo: 10 – 19
Ingresso con catalogo, acquistabile
all’entrata al prezzo di 6 euro.
L’acquisto di una copia del libro “Vestiti
che fanno male” di Rita Dalla Rosa
(in vendita all’entrata a 10 euro)
permette l’ingresso per i 3 giorni
della fiera.
Per i minori di 14 anni l ‘ ingresso è
libero .
Per informazioni visitare il sito www.
falacosagiusta.org
di quest’anno l’alimentazione,
con una sezione speciale
completamente dedicata al cibo
buono e giusto che si chiamerà
“Mangia come parli”. A “Mangia
come parli”, l’attenzione sarà
posta sulla qualità dei prodotti
che arrivano sulle nostre tavole, sulla
valorizzazione dei prodotti tipici dei
mille territori italiani, sulla riduzione
degli sprechi, sulle distorsioni
dell’attuale filiera distributiva, sulle
mense scolastiche a filiera corta, ecc.
Naturalmente ci sarà spazio anche per
la moda critica e sostenibile, che si
presenta al grande pubblico e ai media
nazionali dopo il successo di “So critical
so fashion”, il primo salone della moda
critica in Italia (che tornerà a settembre
2011). Saranno protagonisti i piccoli
marchi indipendenti che propongono
una moda bella e originale ma allo
stesso tempo ricca di valori etici ed
estetici.
Ma “Fa’ la cosa giusta!” sarà anche
molto altro: 12 le sezioni tematiche,
dedicate alle famiglie, come “Monelli
Ribelli” (giochi, prodotti e laboratori per
i più piccoli), “Abitare Sostenibile” (per
scoprire come vivere meglio in case
sane e energeticamente efficienti) ed
“Ecoprodotti” (tutte le novità per vivere
quotidianamente in modo naturale).
In occasione dell’anno europeo del
volontariato, particolare attenzione sarà
data al Terzo settore all’interno della
sezione “Pace e partecipazione”, che per
questo motivo ha ottenuto il Patrocinio
dell’Unione Europea. Ampio spazio
avranno anche il commercio equo e
solidale e le cooperative carcerarie,
raccolte nella sezione “Sprigioniamoci!”,
l’unica vetrina in Italia per le centinaia
di prodotti e servizi d’eccellenza che
quotidianamente vengono realizzati
in carcere: alimentari, abbigliamento e
accessori, ma anche spettacoli teatrali,
laboratori per le scuole, catering e
giardinaggio.
Non mancheranno anche le proposte
per le aziende, sempre innovative ed
all’insegna delle scelte ecologiche,
che saranno raccolte all’interno
della sezione “Servizi sostenibili per
le imprese”. E poi, turismo solidale,
editoria indipendente, mobilità
sostenibile e molto altro ancora.
E, oltre allo shopping di qualità (bello,
buono, giusto e verde) e ai laboratori
di autoproduzione” la fiera offrirà
anche un ampio programma di incontri
culturali e momenti di convivialità.
Un appuntamento da non perdere.
sintesi a cura di m.ga.
In questi anni è andato crescendo
l’interesse per il mondo che si
riconosce nella definizione di
“Economia Solidale”: un sistema
di relazioni economiche e sociali
che pone l’uomo e l’ambiente al
centro, cercando di coniugare
sviluppo con equità, occupazione
con solidarietà e risparmio con
qualità. Sempre più realtà produttive,
infatti, intraprendono un percorso
di sostenibilità ambientale e
responsabilità sociale e, al contempo,
cresce il numero di cittadini
consapevoli dell’importanza e della
forza che risiede nella loro capacità
di partecipazione diretta e nelle loro
scelte di acquisto.
Per questi motivi, Terre di Mezzo
ha dato vita al “Progetto Fa’ la
cosa giusta!” che si propone di
diffondere sul territorio nazionale
le “buone pratiche” di consumo e
produzione, dando vita a eventi
in grado di comunicare i valori di
riferimento dell’Economia Solidale e
valorizzare le specificità e eccellenze
del territorio, in rete e in sinergia con
il tessuto istituzionale, associativo e
imprenditoriale locale.
Nato nel 2004 a Milano, “questo
appuntamento è giunto alla sua
settima edizione nazionale nel marzo
2010 presso i padiglioni 1 e 2 di
fieramilanocity e ha visto la presenza
di 65.000 persone (+30%), 1400
studenti e 630 giornalisti accreditati,
che hanno incontrato gli oltre 620
espositori presenti divisi nelle 12
sezioni della fiera.
Fin dalla prima edizione la fiera
ha scelto di porre al centro delle
sue riflessioni l’agricoltura e
l’alimentazione, due temi che saranno
centrali durante l’Expo 2015, il cui
claim è “Nutrire il pianeta, energia per
la vita”.
Nulla come il “nutrirsi” sintetizza
le relazioni positive e negative tra
dinamiche globali e azioni locali,
nella produzione come nel consumo.
Per questo gli organizzatori hanno
scelto “Mangia come parli”, come
sezione speciale dell’edizione 2011,
“cuore” attorno a cui si articolerà tutta
la fiera.
◆ Fa’ la cosa giusta!
Anche Como
nel cuore
della fiera
A
nche Como porterà a “Fa’ la cosa giusta!” soluzioni per il consumo critico e
gli stili di vita sostenibili. Nell’ambito
della sezione “Mangia come parli”, saranno
presentate due realtà del territorio lariano
“L’Isola che c’è” e “ConsorzioSapori”
“L’Isola che c’è” è una realtà nata dall’esperienza della rete locale di economia solidale
che coinvolge realtà di vari ambiti: commercio equo e solidale, finanza etica, consumo
critico e consapevole, cooperazione sociale,
riciclo e riuso, energie rinnovabili, agricoltura biologica, artigianato, turismo responsabile, solidarietà internazionale, tutela dell’am-
Orticultura:
a Euroflora
rassegna
di piante
e fiori
L’
biente, pace, cultura, arte, formazione e
informazione.
“ConsorzioSapori” si occupa della valorizzazione dei prodotti tradizionali lariani:
per restare fedeli a questa filosofia, nell’area della provincia, questa realtà proporrà
una degustazione di particolari tartine a
base di pesci del lago.
Faranno parte di questa sezione anche
alcuni rivenditori comaschi: la fragranza del pane biologico si diffonderà dagli
stand di Panificio Segreto e Panificio Eden.
Gli amanti della buona birra troveranno
il “boccale giusto” grazie all’ampia scelta
associazione
“OrtiCultura”, con il
patrocinio del Comune
di San Fedele Intelvi e della
Comunità Montana Lario
Intelvese, organizza per sabato
23 aprile una gita a Euroflora
a Genova. La decima edizione
della rassegna italiana di piante
e fiori famosa in tutto il mondo
si annuncia come un invito a
riscoprire le ragioni profonde
proposta da Birrificio Italiano, piccolo produttore di birra artigianale di alta qualità.
Altra importante sezione della fiera sarà Critical Fashion, una grande vetrina per proporre
una nuova moda: critica, sostenibile, sempre
raffinata ma ricca di valori etici ed estetici.
Molte anche le piccole etichette indipendenti
di Como e dintorni. Ad esempio le creazioni
di MyCampeche, ecologiche, 100% made in
Italy e sostenibili, grazie all’innovativa tintura vegetale dei tessuti. Capi d’abbigliamento ed oggetti caratteristici da tutto il mondo saranno racchiusi anche nello stand di
Equomercato.
di una pacifica convivenza tra
gli uomini che, nel rispetto per
le diversità dei popoli e delle
culture, ne esalti soprattutto
i valori che uniscono. Tra
questi, il rispettoso stupore
per la bellezza della natura di
cui fiori e piante, con i loro
colori e profumi, sono simbolo.
Il ritrovo è fissato per le ore
7.00 in piazza G. B. Carminati a
San Fedele Intelvi; il ritorno è
previsto per le ore 20.00.
La quota di partecipazione,
comprensiva di trasporto,
ingresso alla fiera e
assicurazione è di 50 euro per i
non soci; per i soci di 45 euro.
Per informazioni e prenotazioni
(obbligatorie entro il 31
marzo): tel. 031.830141;
031.830154; 333.4109564;
e-mail: [email protected].
(s.fa.)
ComoCronaca
Sabato, 19 marzo 2011 19
Scampoli di primavera. Un territorio da vivere
Agriturismi e rifugi
Nonostante il permanere
di qualche brivido
il calendario ci conferma
l’imminente arrivo
della stagione del risveglio.
L’occasione per tornare
ad indossare gli scarponi
I
l freddo fa ancora capolino sotto
le nostre felpe, ma il calendario ci
dice che la primavera è ad un passo.
Lunedì 21 marzo vi entreremo a
pieno titolo. È il tempo del risveglio,
della rinascita. E il richiamo della natura
si fa più forte e vivo che mai.
Qualche brivido mattutino ci dice che,
forse, stiamo giocando un po’ d’anticipo.
Certo. Ma sognare non guasta. Allora
perché non immaginarsi già a spasso per
rifugi e agriturismi, godendo del fascino
del nostro territorio, ma anche delle sue
prelibatezze!
Per chi ama la montagna, e più in
generale il contatto con la natura, il
rifugio montano regala spesso una magia
insostituibile. Pur caratterizzata da una
differente connotazione, non meno
interesse suscita la realtà agrituristica.
Due mondi apparentemente distanti:
l’uno, il primo, espressione di una
vocazione prettamente turistica, il
secondo da un’attività più subordinata
all’esistenza di un’azienda agricola.
Ma anche due realtà molto vicine, al
punto che la Provincia di Como, settore
Agricoltura e Pesca, ha deciso, nei mesi
scorsi, di dare alle stampe un agevole
libricino che, oltre ad evidenziarne
le comuni caratteristiche, regala una
sintesi delle diverse offerte presenti sul
territorio provinciale.
Partiamo dai punti di contatto. Ben li
evidenzia Ivano Polledrotti, assessore
all’Agricoltura e alla Pesca della
Provincia di Como, in premessa al citato
opuscoletto. “…In primo luogo - scrive
Polledrotti – tanto gli agriturismi quanto
i rifugi hanno una collocazione extra
urbana, dove il rispetto della natura e
dell’ambiente sono il presupposto della
presenza umana. Un secondo elemento
riguarda la tipologia di servizi offerti,
spartani ed essenziali nei rifugi, a volte
più evoluti ma sempre semplici e mai
pretenziosi negli agriturismi, e quindi
dei destinatari dell’offerta stessa. Chi
li frequenta, infatti, è particolarmente
interessato al contesto in cui sono
inseriti, e anzi vede in un agriturismo
o in un rifugio un’occasione o uno
strumento per passare il proprio tempo
libero a contatto con ciò che il territorio
offre spontaneamente o produce grazie
al lavoro dell’uomo. Infine la passione,
la dedizione, la cultura del territorio
sono le prime motivazioni tanto di chi
svolge l’attività agrituristica quanto di chi
sceglie di gestire un rifugio…”
Ma quanti sono gli agriturismi e i
rifugi presenti in provincia di Como?
La mappa li propone in forma assai
articolata, a conferma della diffusione
di questa tipologia di offerte sul nostro
territorio.
I numeri: 74 gli agriturismi “censiti” in
provincia. Di questi 27 sono concentrati
nell’area comasca più vicina alla
Convalle e della “Bassa”, 14 in Alto Lario,
5 nelle Alpi Lepontine, 8 nell’area Lario
Intelvese, 20 nel Triangolo Lariano.
25 i rifugi, di cui 7 non custoditi. A
garantire l’offerta maggiore di rifugi è
l’area Lario Intelvese (6), 3 quelli presenti
in Alto Lario, 4 nelle Alpi Lepontine, 5
nel Triangolo Lariano. Con specifico
riferimento ai non custoditi la maggior
parte (6) è concentrata in Alto Lario, 1
nelle Alpi Lepontine. Presenti anche
due ittiturismi, nell’area del Triangolo
Lariano. Per agevolare la lettura da
parte del turista e l’individuazione
della proposta a lui più consono la
suddivisione dei servizi è effettuata
attraverso una scelta cromatica
differente a seconda del territorio. Ogni
rifugio e/o agriturismo è accompagnato
da una breve scheda che ne indica la
localizzazione, i recapiti e, in estrema
sintesi, i servizi erogati (ristoro, capacità
di alloggio, possibilità di acquisto
prodotti etc.) “Questo libretto - leggiamo
ancora dall’introduzione di Ivano
Polledrotti -, che comprende oltre 100
indirizzi di agriturismi, ittiturismi,
rifugi e bivacchi della provincia di
Como, è rivolto proprio a chi desidera
visitare e assaporare in maniera più
diretta e positiva i nostri laghi, le nostre
campagne, i nostri monti, prendendosi
il tempo, anche quando tutto sembra
correre via velocemente, per osservare
uno scorcio, percorrere un sentiero,
sostare per un assaggio di prodotti e
di vini locali… Frequentiamo quindi
gli agriturismi e i rifugi, consumiamo i
prodotti dell’agricoltura e della pesca: in
questo modo non solo vivremo momenti
piacevoli ma aiuteremo il nostro
territorio…” Un breve accenno è dedicato
a “Gustavo pesce di lago”, marchio di
qualità creato dalla Provincia il cui uso
viene concesso solo ad operatori del
settore e ristoranti specializzati nella
lavorazione e nella vendita del pesce
del laghi comaschi. Una garanzia in più
sulla provenienza lariana del pescato che
gustiamo in alcuni ristoranti del nostro
territorio.
MARCO GATTI
Alto Lario Occidentale. Visite guidate
D
opo il successo della scorsa
estate, l’iniziativa “Aperto per
natura – verso il museo diffuso”,
organizzata dalla Cooperativa
Turistica Imago di Gravedona e
sostenuta dalla Comunità Montana
Valli del Lario e del Ceresio, riapre i
battenti per la seconda edizione. In
programma trentanove visite guidate
sul territorio che avranno inizio il 23
aprile a Gravedona e si concluderanno
il 15 ottobre a Musso, e che
interesseranno undici località dell’Alto
Lario occidentale, i cui tesori artistici
e paesaggistici sono generalmente
sconosciuti ai più non tanto e non solo
a causa dell’ubicazione decentrata dei
siti, ma anche per la loro scarsa visibilità
sotto il profilo dell’informazione
“pubblicitaria” vera e propria. Così
non tutti sanno che la parrocchiale di
San Bartolomeo a Domaso presenta,
tra le altre pitture del Seicento, una
tela di Giulio Cesare Procaccini, che
quella di Stazzona ospita affreschi di
Giampaolo Recchi e del Fiammenghino,
che compaiono anche nella Chiesa dei
SS Pietro e Paolo di Garzeno e nella
Parrocchiale di Peglio, e che a San
Fedelino esiste un’oasi verde che si
colloca tra le Riserve Naturali più ricche
e interessanti dell’intera Lombardia,
sia dal punto di vista della fauna che
della flora, con una folta presenza di
varietà vegetali caratteristiche delle aree
umide e pluviali. Senza dimenticare che
Gravedona, con il battistero romanico di
Santa Maria del Tiglio, le chiese di San
Gusmeo e Matteo e l’antico convento
Torna, per il secondo
anno consecutivo, il ricco
calendario di visite guidate
e percorsi promossi
da Imago e dalla Comunità
Montana Valli Lepontine
di Santa Maria delle Grazie, rappresenta
sul piano artistico uno dei luoghi più
suggestivi di tutta la provincia di Como,
mentre integrando l’aspetto estetico con
l’informazione storico-culturale, a Dongo i
visitatori avranno non solo la possibilità di
ammirare il Santuario della Madonna
delle Lacrime e la Parrocchiale di
Santo Stefano, ma potranno anche
ripercorrere i luoghi della cattura di
Mussolini che portò il fascismo al suo
epilogo.
L’obiettivo della cooperativa che ha
progettato e messo in opera il calendario
delle visite guidate agli undici comuni
della zona, com’è facile da intuire, è
quello di costruire e offrire al pubblico
una forma di turismo “alternativo”,
rivolta tanto alle presenze straniere,
com’è giusto che sia, quanto in
particolare a quei cittadini di Como e
provincia che hanno scarsa familiarità
con percorsi e agglomerati che pure
sono dislocati nel loro stesso territorio
di appartenenza. Si tratterà in altre
parole, come già è avvenuto nell’estate
2010, di mettere a disposizione di un
bacino di utenza il più ampio possibile
l’opportunità di accedere ad alcuni dei
siti meno conosciuti e nel contempo
più interessanti del Lario, nonché di
prendere visione di monumenti storicoartistici (e, nel caso di Gera Lario,
anche archeologici) di assoluto rilievo
e prestigio che, non certo per colpa
loro, sono situati in aree inaccessibili o
comunque tagliate fuori dalle abituali
rotte del flusso turistico. Ogni percorso si
svolgerà nella durata di 2-3 ore e costerà
5 euro a persona dai 15 anni in su, con
l’eccezione di San Fedelino, il cui costo
sarà invece di 15 euro a persona perché
comprensivo del trasporto in barca dei
partecipanti. Gli undici comuni aderenti
all’iniziativa, nell’ordine Gravedona,
Dongo, Cremia, Sorico, Valli del Ritorno,
Germasino/Garzeno, San Fedelino,Gera/
Trezzone, Musso, Domaso/Vercana
e Stazzona/Brenzio, formeranno in
tal modo uno spaccato lariano da
riscoprire e rivalutare, nell’ottica di
un turismo ecocompatibile che si
preoccupi da un lato della valorizzazione
del patrimonio culturale locale, ma
tenda dall’altro lato alla preservazione
delle risorse naturali disponibili,
guardando alla destagionalizzazione
delle presenze come all’autentica
chiave per l’elaborazione di un turismo
consapevole e “maturo”, assai poco
festaiolo e godereccio e molto più
attento ai valori della tradizione storicoartistica e al rispetto per l’ambiente in
cui tutti viviamo.
SALVATORE COUCHOUD
20 Sabato, 19 marzo 2011
ComoCronaca
tavernerio. Animatore don Maurizio Salvioni
Volontarie vincenziane,
giornata di spiritualità
A
ttesa e accuratamente programmata dalle volontarie vincenziane di Como e
provincia, la giornata di spiritualità in preparazione alla Quaresima, anche
quest’anno ha avuto luogo il 3 marzo scorso, presso la Casa dei Missionari
Saveriani di Tavernerio, in una giornata rigorosamente invernale, ravvivata dal
lento cadere di deboli fiocchi di neve. Guida ed animatore della giornata, don Maurizio
Salvioni, parroco di Garzola che, con cura profonda, ha affrontato il tema: “Meditare
le beatitudini per arricchirci nel nostro servizio ai poveri”. In due meditazioni distinte,
precedute dalla recita delle Lodi e concluse con la celebrazione dell’Eucarestia
(durante la quale, come di consueto, le volontarie vincenziane hanno rinnovato l’Atto
di impegno) don Maurizio ha rivelato
i poveri che, alla ricchezza offerta dal
un tesoro inesauribile di pensieri e di
mondo, prediligono la ricchezza del cielo.
riflessioni. Egli ha così esordito: centro
Saranno consolati coloro che soffrono.
della nostra vita e forza che muove
I miti, i puri di cuore godranno della
tutte le nostre azioni è Cristo,luce del
presenza di Dio. Coloro che in nome
mondo. Lo è stato per i grandi Santi
della pace e della giustizia opereranno
della carità San Vincenzo e Santa Luisa
coraggiosamente ed instancabilmente
de Marillac, vissuti in tempi lontani,
conquisteranno la Verità e nella
lo è stato per Santi molto più vicini
Verità troveranno Dio. Le Beatitudini
come Piergiorgio Frassati e Giovanna
troveranno nella vita di Cristo l’esempio
Beretta Molla. Il Vangelo di Matteo,
e la realizzazione: “Imparate da me
comunemente identificato come il
che sono mite ed umile di cuore”. La
discorso della montagna, ci offre uno
semplicità, l’umiltà, la mansuetudine, la
scenario simbolico della stessa da cui
Cristo, con amorevole autorità, ci insegna mortificazione e lo zelo sono i traguardi
che Cristo ci indica con la sua vita, questo
l’essenza del cristiano. Il discorso inizia
è il modello che la Chiesa ci propone di
con affermazioni augurali, anche se
mettere in pratica, ciascuno nel proprio
paradossali, dove i valori proclamati
ruolo ma tutti in perfetta armonia. Il
dal mondo sono capovolti. Sono beati
Lo scorso 3 marzo
presso la Casa
dei Missionari Saveriani
in un clima di festa
nostro servizio ai poveri, la nostra azione
di sostegno verso quanti soffrono, non
può prescindere dal contenuto delle
Beatitudini. Facciamo in modo che i
poveri, a cui ci rivolgiamo, siano sempre
più disposti a credere in una ricchezza
che non è del mondo, che scaturisce dalla
Provvidenza di Dio, come sollecitudine
amorosa verso le sue creature. Chi ha
fame e sete di giustizia, chi è operatore di
pace, chi non ha paura delle difficoltà e
delle delusioni, impegni costantemente
se stessa nella ricerca della Verità e nella
Verità incontrerà Dio. Il clima gioioso e
fraterno delle convenute e, come sempre
la squisita accoglienza dei padri, ha
coronato la riuscita giornata di ritiro.
A.C.
Notizie flash
■ Alpini
Cambio della guardia
da Gregori a Gaffuri
Dopo 12 anni di presidenza “cambio
della guardia” alla guida della Sezione
dell’Associazione Nazionale Alpini di
Como. Da domenica scorsa, infatti, il
posto occupato per tanti anni da Achille
Gregori è ora stato affidato da Enrico
“Chicco” Gaffuri. L’avvicendamento di
consegne è stato al centro dell’ultima
assemblea dell’ANA di Como che ha
permesso anche di tracciare un bilancio
dell’attività svolta nel corso di un
anno particolare per il sodalizio, in
quanto il 2010 è stato contraddistinto
da numerose iniziative organizzate
per ricordare il 90° anniversario di
fondazione. Forte di 6.050 soci (+ 14
rispetto al 2009) e di 947 amici (+37)
l’ANA di Como, come detto, ha vissuto
un 2010 al top: « E’ stato un anno
dedicato alla memoria ma proiettato al
futuro – ha sottolineato nel suo discorso
il presidente uscente Achille Gregori -.
Il momento più elevato ed emozionante
è avvenuto, però, con l’arrivo e
l’esposizione delle spoglie del beato
don Carlo Gnocchi dal 7 all’8 novembre.
Un evento che ha trasmesso a tutti
la gioia di poter stare accanto alle
spoglie dell’uomo che consideriamo il
più “alpino” di tutti». Il 2011, per l’ANA
di Como, sarà un anno “di cammino”,
basato sui principi di sempre: patria,
bandiera, dovere, disponibilità,
solidarietà, memoria, operatività. (l.cl.)
ComoCronaca
22 Sabato, 19 marzo 2011
● Da Como le trame
che avrebbero portato
alla Giovine Italia
● Prosegue il nostro
“viaggio” sui 150 anni
dell’Unità d’Italia
● Dopo alcuni sacerdoti
presentiamo altre figure
del Risorgimento
Gaspare Ordoño
de Rosales, mazziniano
Gaspare Rosales
in un ritratto
giovanile
“L
a scoperta della venuta
del Pizzi in questi Stati,
e gli ulteriori rilievi, che
le tennero dietro, mi
sembrano della più alta importanza,
giacché finalmente si offre speranza
di raggiungere quel filo, che le
investigazioni politiche e giudiziarie
non aveano finora potuto afferrare, il filo
cioè delle trame estese in Lombardia”.
Si legge così nella relazione in data 11
maggio 1832 del giudice Paride Zajotti, il
grande investigatore della magistratura
austriaca a Milano, che processò
decine di patrioti. La polizia austriaca
aveva infatti appurato che la sera del
13 febbraio 1831, ultima domenica di
Carnevale, tale Antonio Pizzi, maestro di
scherma, originario di Carcano (frazione
di Albavilla), fuoruscito politico, venuto
da Parigi attraverso la Svizzera, giunto
a Como, si era fatto accompagnare in
carrettella, da un certo Gaetano Bonomi,
fino al castello di Monguzzo, per
incontrare il marchese Gaspare Ordoño
de Rosales. Siccome il marchese era a
Milano, fu mandato subito di notte un
suo contadino, ad avvisarlo che venisse a
Monguzzo per abboccarsi col Pizzi. Cosa
che avvenne la mattina seguente.
Cos’era venuto a fare, dunque, il Pizzi
da Parigi a Monguzzo? Semplice: a
prendere soldi. Per farla breve, con
una minuziosa investigazione, i segugi
austriaci arrivarono alla convinzione
che il Rosales fosse il collettore dei
finanziamenti, per sostenere la
rivoluzione negli Stati italiani, tramata
dagli esuli politici in Francia, collegati
con i cospiratori in patria. Questo aveva
fiutato lo Zajotti, e pertanto proponeva
“Che per delitto d’alto tradimento sia
aperta l’inquisizione speciale contro
Antonio Pizzi e il Marchese Gaspare di
Rosalez, decretando il loro arresto”.
Il Pizzi (già emissario della Carboneria
G
in tutta Italia e perfino a Malta), se l’era
già squagliata tornando in Francia,
via Chiasso. Non così il Rosales, che
fu arrestato dal famigerato conte Luigi
Bolza la sera del 17 maggio 1832 mentre
era a cena nella contrada del Monte di
Pietà a Milano, in casa della sua amante,
la contessa Maria Cigalini Dal Verme.
Era comasca, figlia di Marco Cigalini
(erede dello zio, lo scrittore poligrafo
Carlo Castone Della Torre di Rezzonico,
nella cui casa affittata era nato il Bolza)
e sorella di quel marchese Agostino,
che nel 1848 a Como avrebbe trattato
nella Caserma S. Francesco la resa degli
Austriaci. La ventenne contessa nel
1826 aveva lasciato il marito per essersi
innamorata del Rosales. Si sarebbero
poi sposati nel 1862 dopo la morte del
conte Antonio Dal Verme, per legittimare
due dei figli nati dalla loro relazione:
Luigi nel 1837 ed Anna nel 1840. La
figlia maggiore, Luigia, nata nel 1830,
non fu riconosciuta, perché era già
stata fatta sposare con altra identità.
La primogenita, invece, era morta. Per
integrare il quadro familiare, e vedere
come si aggancia alla storia locale, si
noti che Luigi nel 1864 sarebbe stato
nominato erede dallo zio Agostino,
scapolo. Pervennero così ai Rosales
i beni di Bernate, con la villa dove il
marchese Gaspare sarebbe morto nel
1887. Le carte del processo a Gaspare
Rosales, durante la sua detenzione in
carcere per quasi cinque mesi fino al 13
ottobre 1832, permettono di percepire
i metodi investigativi del Tribunale
austriaco, ma soprattutto fanno
emergere l’assetto della Carboneria
lombarda e veneta, con le trame che
la legavano ai “fratelli” degli altri Stati
italiani e alle centrali internazionali
della cospirazione politica contro
l’assolutismo. Tra gli affiliati compaiono
i giovani delle famiglie milanesi più in
vista: Belgioioso, Borromeo d’Adda,
Visconti, Marliani … Tra i comaschi il
marchese Giorgio Raimondi e don Carlo
Gaggi, Giovanni Ruspini, l’ingegnere
Francesco Scalini, e, tra gli “ibridi”
comasco-milanesi il conte G.B. Lucini
Passalacqua. Gli investigatori vogliono
sapere tutto sui viaggi del Rosales
all’“estero”: a Genova, Livorno, Chiasso,
oltre che in Francia. Tutto sulle sue
relazioni, desunte dalla sua agendina
sequestrata. Da Chiasso arrivavano
le “Gazzette” e le pubblicazioni
proibite. Si osservi che non c’era, sotto
l’assolutismo del tempo, la libertà di
stampa; se la Chiesa teneva l’indice dei
libri proibiti, nondimeno la censura
politica intercettava la circolazione delle
idee liberali, considerate pericolose
e sovversive. Per questo, di necessità,
la cospirazione politica era possibile
solamente tra una élite culturale e
sociale. Ma gli atti processuali svelano
che la circolazione delle stampe proibite
si appoggiava a un sottobosco di
“corrieri”, che erano i fattori e i contadini
al servizio dei signori, i vetturini, i piccoli
commercianti, che si muovevano tra i
paesi di campagna e il mercato cittadino.
Punto di incontro dei cospiratori
comaschi e milanesi (ma c’erano anche
bresciani, cremonesi, veronesi) erano
le osterie e le locande di Chiasso,
dove si cantava la “Parisienne” e si
gridava: “Abbasso i tiranni e i sovrani,
viva la libertà”. Gli espatri clandestini
avvenivano da Como e da altre vie di
frontiera (Val Breggia e Val Faloppia).
Altri punti di riferimento erano la casa
dei fratelli Ciani e la tipografia Ruggia
di Lugano. Il Rosales usava come punto
di appoggio per corrispondere con la
Svizzera, oltre il castello di Monguzzo,
anche la villa di Lomazzo, appartenente
alla Cigalini (pervenuta nel 1919 ai
Somaini).
Figura di spicco tra i patrioti lombardi
li indizi contro il
Rosales erano gravi
e variegati, ma
vennero a mancare
le prove schiaccianti, che
si pensava di trovare, ma
invece sfuggirono di mano.
Immediatamente dopo
l’arresto del marchese si
disposero le perquisizioni
nella sua casa di Milano in
via Borgospesso, nella villa
di Buscate e nel castello di
Monguzzo. A Monguzzo,
appunto, che doveva essere
l’epicentro delle sue trame,
decise di andare lo stesso
giudice Zajotti accompagnato
dal Bolza. Ma – ed è lo stesso
Bolza a darne ragguaglio
– a Desio la carrozza degli
sbirri e del magistrato fu
sorpassata “da un cavallo
al gran galoppo montato da
un cavaliere”, che si rivelò
poi essere Stefano Bottinelli,
il cocchiere di casa Rosales,
mandato a prevenire l’arrivo
della polizia e a distruggere i
documenti compromettenti il
padrone, che furono bruciati
con l’aiuto di Claudina Ritter,
la bambinaia svizzera cui
era affidata la piccola Luigia
di ventun mesi, allevata
di nascosto nel castello.
Quando arrivarono gli sbirri,
trovarono la cenere ancora
calda nel camino della stanza
da letto del marchese. Lo
scorno del Bolza fu grande,
mai più digerito.
Così il 13 ottobre 1832
Gaspare Rosales fu scarcerato,
sia pure con la proibizione di
uscire da Milano. Nel giugno
1833 accampando problemi
di salute, ottenne di poter
andare in campagna nella
villa di Buscate; da dove,
eludendo la sorveglianza della
polizia, fuggì in Svizzera,
per raggiungere il Mazzini in
Francia. Ebbe il comando di
una delle colonne di volontari,
che tentarono l’insurrezione
in Savoia, ma il moto fallì.
Condannato a morte in
contumacia, il Rosales restò
in Svizzera in una casa
acquistata ad Andeer (Canton
Grigioni). Comparso a
Milano nel 1847, fu arrestato
e imprigionato a Lubiana. Ma
con la rivoluzione del 1848
fu liberato. Dopo il ritorno
degli Austriaci a Milano,
riparò ancora in Svizzera,
da dove uscì nel 1859. Visse
tra Milano, Lomazzo (dove
fu sindaco dal 1866 al 1885)
e Bernate, dove morì, come
detto, nel 1887.
Certamente fu una della
personalità di maggiore spicco
tra i patrioti lombardi. Como
gli ha dedicato una via a
Bignanico.
Mario Mascetti/5
L’ultima foto del marchese
Gaspare Rosales in età
avanzata
Notizie flash
■ La data
Il 17 marzo 1861:
l’Italia è fatta
dott. Scalini
Il 17 marzo fu proclamata l’unità
d’Italia. Era domenica quel 17 marzo
1861, quando re Vittorio Emanuele
II proclamò l’unità d’Italia davanti al
primo Parlamento del Regno, insediato
a Torino nel Palazzo Carignano. A
rappresentare la provincia di Como
(che comprendeva allora anche Lecco
e Varese) c’erano i seguenti deputati,
eletti nei 9 collegi elettorali: Giovio
conte Giovanni (collegio I di Como),
Scalini dott. Gaetano (collegio II di
Como), Cagnola nobile Carlo (collegio
di Appiano), Cairoli dott. Benedetto
(collegio di Brivio), Bellazzi dott.
Federico (collegio di Erba), Ferrari prof.
Giuseppe (collegio di Gavirate), Agudio
ing. Tomaso (collegio di Lecco), Polti
avv. Achille (collegio di Menaggio),
Speroni ing. Giuseppe (collegio di
Varese). Nel Senato la provincia di
Como fu rappresentata dal senatore
Lorenzo Valerio, piemontese, che era
già stato nominato governatore (e dal
1862 al 1865 prefetto) della provincia.
I senatori erano di nomina regia.
Curiosità
L’elenco delle famiglie di Casnate
con la spunta della consegna della
pagnotta fatta dal segretario comunale,
che era il vicario don Francesco Vitali
2 giugno: prima
festa del Regno
Il 2 giugno la prima Festa Nazionale del
Regno. Fatto interessante, non ancora
evidenziato nelle celebrazioni del 150°,
ma che sarebbe da ricordare è che la prima
Festa Nazionale del Regno fu indetta per
domenica 2 giugno 1861 e celebrata in
tutta l’Italia. Una data che casualmente
(o provvidenzialmente?) ha trovato
coincidenza con il referendum del 1946,
che ha segnato la fine della monarchia
sabauda e la nascita della Repubblica
Italiana. La notizia emerge chiaramente
da un interessante documento dell’archivio
storico comunale di Casnate con Bernate.
Per l’occasione il comune di Casnate
sottolineò la festa con la distribuzione a
tutte le famiglie di una pagnotta di buon
pane di frumento.
ComoCronaca
A Camnago
Genitori
protagonisti
e Giocare
per crescere
C
ontinuano domenica 20 marzo,
alle ore 15.00, a Camnago Volta,
gli incontri del ciclo “Genitori
protagonisti. Educarsi ed educare
a vincere le sfide del quotidiano” e
“Giocare per crescere”, organizzati
dalla Circoscrizione 4, con la
collaborazione del CIF (Centro Italiano
Femminile) Provinciale di Como, dello
Sportello Scuola & Volontariato, della
Parrocchia di S. Cecilia e il contributo
dell’Amministrazione Comunale di
Como.
Presso l’Auditorium “A. Volta” di
Camnago la psicopedagogista Lucia
Todaro affronterà con i genitori e gli
educatori il tema:
“Chi non risica… non rosica.
Sperimentare tecniche di miglioramento
della forza e resistenza”. Per i bambini
dai 7 ai 12 anni l’appuntamento è
invece presso la Sala Civica di Piazza
Martignoni con i laboratori creativi
“A che gioco… costruiamo?”, tenuti
Sabato, 19 marzo 2011 23
dal dott. Matteo Balestrini, esperto
ambientale, ed accompagnati da
giovani volontarie, per stimolare la
creatività del bambino a immaginare,
pensare, progettare e costruire da sé i
propri giocattoli.
Ricordiamo che la partecipazione ai
laboratori e agli incontri è gratuita.
Per informazioni ed iscrizioni: Roberto
Todeschini tel. 347.8452378; e-mail:
[email protected]. (s.fa.)
Amor di Patria. Iniziativa della Fondazione Cardinal Ferrari
N
ella sala della Biblioteca
Comunale, la sera
dell’11 Marzo 2011,
alle h.21, grazie all’
iniziativa della Fondazione
“Card.Ferrari”, i comaschi
hanno goduto il privilegio di
ascoltare la dotta conferenza
del prof. Giuseppe Langella,
ordinario di letteratura italiana
presso l’Università Cattolica
di Milano e Brescia, nonché
direttore del Centro di ricerca
“studi sul Risorgimento
italiano”. L’argomento, illustrato
con minuziosa sapienza dal
docente, verteva sul tema
”Amor di patria: Manzoni e altra
letteratura del Risorgimento”. La
prima, convinta affermazione
del prof. Langella, è che
bisogna abbandonare il luogo
comune che i cattolici siano
stati ai margini del processo
di unificazione nazionale;
infatti importanti fondatori
della cultura risorgimentale
testimoniano il contrario: fra
questi spiccano Silvio Pellico,
Niccolò Tommaseo, Antonio
Fogazzaro, oltre, naturalmente
ad Alessandro Manzoni. De “Le
mie prigioni” di Silvio Pellico,
pubblicate nel 1832, si disse
che “nocquero all’Austria più di
una guerra perduta”; in questo
libro, che inaugura un nuovo genere
letterario, quello della memorialistica, la
fede cristiana e quella patriottica appaiono
strettamente unite , come risulta dalle
parole stesse dell’autore, che afferma
di essere stato spinto a scrivere “ da un
verace odio per l’ingiustizia, unito allo zelo
per la pubblica utilità” e di aver maturato
in carcere la sua conversione. Interessante
notare che qui i valori civili sono desunti
dalla fede cristiana.
Nel romanzo “Il duca d’Atene” Niccolò
Tommaseo affronta da cristiano il
problema della guerra e della sofferenza
da essa causata, affermando che lo
spargimento di sangue è lecito quando ci
strada attraverso le Alpi
donde scendere in Italia
in aiuto del Papa contro
il tentativo d’invasione
longobarda, e Pietro,
legato pontificio. Anche
qui si tratta di difendere
un territorio contro la
sopraffazione straniera.
Con audace estrapolazione
storica il Manzoni affronta
addirittura il tema della
separazione fra il potere
politico e quello religioso;
infatti, una volta liberato
dal timore dei Longobardi,
il Papa potrà tornare “ai
santi studi”. Come è noto,
il grande scrittore era
nettamente contrario
al potere temporale
della Chiesa e non ebbe
esitazioni nell’assumere
la carica di senatore
dopo la costituzione del
Regno d’Italia ; quindi i
“santi studi” di cui parla
nell’Adelchi sono ritenuti
attività peculiare del
Papa, non già le cure della
politica. Inoltre, dopo il
L’interessante conferenza del prof. Giuseppe Langella, la scorsa
1870, il Manzoni accettò la
cittadinanza onoraria del
settimana, in Biblioteca comunale, a Como
Comune di Roma offertagli
dal sindaco del tempo, e
non vide in tali incarichi
si oppone alla sopraffazione per liberare
forte rilievo poichè le immagini bibliche
una disubbidienza all’ esortazione
la patria; nello stesso romanzo ricorre
servono da supporto immaginifico e
pastorale di Pio IX “non expedit”, “non
una riflessione cara alla tradizione della
lessicale per dare corpo alla tesi che
conviene”, con la quale il Papa invitava
Canzone politica, a partire da Dante e
Dio stesso vuole la libertà dei singoli
i cattolici ad astenersi dal voto in uno
Petrarca, per arrivare a Leopardi, e cioè
cittadini e dei popoli. In particolare,
Stato che aveva sottratto al pontefice
che le discordie intestine sono state la
nell’Ode “Marzo 1821”, l’analogia fra il
alcuni territori. Come si è visto, la linea
rovina d’Italia. La stessa affermazione
passaggio biblico del Mar Rosso da parte
di valutazione storico-letteraria del prof.
enfatica ma emotivamente forte si trova
degli Ebrei, guidati da Dio verso la Terra
Langella attingeva al filone sorgivo e ideale
nel coro de “Il conte di Carmagnola”di
Promessa, e le sommosse dei liberali
del Risorgimento italiano, trascurando
Alessandro Manzoni:“ i fratelli hanno
del sec.XIX per liberare la patria dagli
volutamente l’altra linea, più critica circa
ucciso i fratelli – questa orrenda novella
stranieri, conferisce connotati sacri alle
il processo di unificazione dell’Italia, ma
vi do”.
loro richieste di autonomia politica. Infine, che si sviluppò più tardi, dopo la metà del
Se consideriamo la vasta produzione
nella tragedia “Adelchi”, il Manzoni affida
sec. XIX. Avevamo sicuramente bisogno di
di Alessandro Manzoni, il riferimento
un ruolo importante a due uomini di
riscoprire il filone ideale, data la temperie
alla fede cristiana come incitamento
chiesa: il diacono Martino, inviato presso
storica che stiamo vivendo.
all’impegno politico-civile acquista toni di
Carlo, re dei Franchi, per indicare loro la
Giulia Galfetti
Letteratura del Risorgimento
Il corpo e le sfide
delle neuroscienze
Stemmario Carpani,
riconoscimento a
Eugenia Gadaleta
L
unedì 28 marzo alle ore 20.30 presso la sala conferenze di Confindustria Como avrà luogo il secondo appuntamento di “Confindustriacomo incontra”, ciclo di conferenze e dibattiti pubblici
su storia, scienza, filosofia, società, economia. “Il corpo, le emozioni,
la coscienza. Le sfide delle neuroscienze” il titolo della serata, che
sarà introdotta da Ambrogio Taborelli”.
Presenti all’incontro saranno Edoardo
Boncinelli e Armando Massarenti. Il
primo, fisico e genetista, ha guidato per Durante l’incontro con Boncianni laboratori di biologia molecolare nelli e Massarenti (due studiosi e
dello sviluppo e si è dedicato allo studio divulgatori della scienza che con
della genetica e della biologia moleco- i loro libri cercano di trasmettere
lare degli animali superiori e dell’uo- la loro visione a un pubblico dimo. Il secondo filosofo ed epistemo- versificato piuttosto che soltanlogo, é vicedirettore del supplemento to ai lettori di riviste specializzaculturale domenicale de Il Sole-24 Ore te, a dimostrazione di quanto la
e responsabile della pagina «Scienza e scienza stia diventando sempre
filosofia» dove tiene una rubrica dal ti- più interdisciplinare) si parlerà
tolo Filosofia minima che tratta argo- di mente, di emozioni - che somenti di storia e filosofia della scienza, no la materia della vita, intimafilosofia morale e filosofia politica, etica mente connesse alle funzioni cognitive, perché anche nell’azione
applicata.
E
più razionale c’è una componente affettiva -, di coscienza, di corpo e di quel che succede al cervello quando invecchia e quanto
i progressi di biologia e medicina e le innovazioni tecnologiche
stanno facendo per migliorarne
l’integrità, l’efficienza e la longevità. L’uomo da sempre sogna
di vincere il tempo non invecchiando mai. Si affronterà anche
il concetto di mortalità e la necessaria accettazione che molte
cose sopravvivranno a noi stessi.
ugenia Gadaleta laureata
nell’anno accademico
2005/2006 in scienze dei
beni e delle attività culturali con
110 e lode con una tesi avente
come oggetto lo “Stemmario
Carpani”, conservato presso il
Museo civico Giovio di Como,
ha partecipato al premio “Scudo
d’oro” - il riconoscimento che
il Centro Studi Araldici di Arcisate (Va) assegna a lavori che in
diversi ambiti contribuiscono alla promozione dell’araldica - e
ha ricevuto una pubblica nota di merito. “In considerazione
delle qualità dell’elaborato – recita la nota - si è voluta esprimere
una particolare nota di merito anche per il lavoro di Eugenia
Gadaleta: ‘Stemmario Carpani - Blasonatura e digitalizzazione
di uno stemmario comense del XV secolo’, tesi discussa nell’anno
accademico 2004-2005 presso l’Università degli Studi dell’Insubria
di Como - Facoltà di scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso di Laurea in Scienze dei Beni e delle Attività Culturali.
Relatore prof. Mario Conetti”.
ComoCronaca
24 Sabato, 19 marzo 2011
A Breccia la scorsa settimana
■ S. Fermo
Rinviato l’incontro
con Piero Gheddo
L’incontro con P. Gheddo organizzato
dalla parrocchia di S. Fermo della
Battaglia per giovedì 17 marzo sulla
situazione dei cristiani nel mondo e
annunciato sullo scorso numero de “Il
Settimanale” è stato rinviato per motivi
di salute del relatore.
■ S. Abbondio
Tre incontri e una visita
alla scoperta del Patrono
Tre incontri e una visita guidata per
insegnanti e guide turistiche alla
scoperta del Santo Patrono di Como,
organizzati dal Centro Studi “Nicolò
Rusca”, dalla Diocesi di Como e
dall’associazione Mondo Turistico. Si
partirà il 28 marzo con “S.Abbondio
Vescovo: vita, fonti, devozione”, a cura
di don Andrea Straffi; si proseguirà il 31
marzo con una lezione di Alberto Rovi
sul tema “Un capolavoro del Morazzone:
lo stendardo di S.Abbondio per il Duomo
di Como”; e si chiuderà il ciclo il 4
aprile con “L’iconografia di S.Abbondio
nelle opere d’arte comasche”. Gli
incontri avranno luogo presso la Sala
Arti e Mestieri dell’UPCTS di via Ballarini
12, a Como. Sabato 9 aprile, invece,
visita guidata alla Chiesa di S.Abbondio
a Mezzegra. Info: 339-4163108.
Straordinaria
corale
S
traordinario concerto spirituale,
quale introduzione alla
Quaresima e come ricordo
di Luigi Grisoni, nel decimo
anniversario della scomparsa, sabato
scorso nella chiesa parrocchiale di San
Cassiano in Breccia, promosso dalla
parrocchia stessa in collaborazione con
la locale Associazione Musicale Amici
dell’Organo, che ha visto la presenza
del Coro dell’Accademia Filarmonica
Romana diretto da mons. Pablo Colino,
Maestro di Cappella emerito della
Basilica di S. Pietro in Vaticano.
Il programma, predisposto dallo stesso
Colino con profonda competenza
e sensibilità musicale, è stato
sostanzialmente suddiviso in tre parti:
la prima riservata al canto gregoriano,
la seconda dedicata a Bach, mentre la
terza ha visto un excursus da Palestrina
e Victoria, sino a Bartolucci e Bruckner
per concludersi con il grande Perosi.
Una sorta di antologia che ci ha
presentato i vari momenti della musica
sacra attraverso i tempi. Magnifico
riascoltare il canto gregoriano nella
sua delicatezza, linearità melodica e
Eccezionale concerto
presso la parrocchiale
di San Cassiano.
Presente il Coro
dell’Accademia
Filarmonica Romana
immensa spiritualità. Sorge spontanea
un’osservazione: per quale motivo
il “Concilio Vaticano II”, che nell’art.
114 della Costituzione conciliare
“Sacrosanctum Concilium”sulla sacra
liturgia (1963) aveva inculcato di
conservare e incrementare con grande
cura il patrimonio della musica sacra,
ha lasciato cadere in disuso questo
repertorio di così elevata trascendenza e
misticità? La miracolosa sensibilità del
direttore, Mons. Pablo Colino, ha colto il
fulcro espressivo e poetico delle diverse
partiture con giustezza unica, spiccato
senso del ritmo e accurato dosaggio
delle dinamiche. Splendide e delicate
le voci del Coro. Smagliante la vocalità
della solista Giulia Cignoni. Adeguato
■ A Verona il 19 e 20 marzo
La “Rete dei cammini” in assemblea
S
abato 19 e domenica 20 marzo si preannuncia un intenso week end per tutti coloro
che amano muoversi a piedi su antichi percorsi storici e culturali. L’associazione “Rete dei
Cammini”, di cui la comasca Iubilantes è ente
co-fondatrice si ritrova a Verona per la sua seconda assemblea nazionale. Il programma prevede per sabato 19, dalle ore 16.00 l’assemblea,
seguita dalla cena e dal pernottamento presso
l’albergo-ostello Villa Francescatti, splendida
dimora cinquecentesca con parco in centro alla
città. Domenica è invece prevista un’interessante escursione al Monte Baldo, tra Val d’Adige e il
lago di Garda, al Santuario cinquecentesco della Madonna della Corona (Caprino Veronese),
abbarbicato alla parete del monte, con pranzo
in compagnia e rientro a Como nel pomeriggio.
Come spiega Ambra Garancini, presidente della
“Rete dei Cammini” e di Iubilantes: «La “Rete
dei Cammini”, costituita nel 2009, è una associazione che comprende 17 associazioni di tutta
Italia impegnate nella tutela e valorizzazione di
quell’immenso patrimonio ambientale e culturale che sono i cammini di pellegrinaggio, con
l’intenzione di mettere “in rete” le proprie esperienze e conoscenze. L’Assemblea di Verona è
un prezioso momento di incontro e confronto
dopo l’importante convegno dello scorso ottobre a Roma, in cui per la prima volta abbiamo
coinvolto insieme studiosi, associazioni, pellegrini, escursionisti, giornalisti, cittadini, amministratori pubblici per valutare “lo stato dell’arte” delle vie storiche di pellegrinaggio italiane e
suggerire modalità di sviluppo future, con l’intento di tutelare e promuovere sempre di più i
cammini di pellegrinaggio, con la convinzione
che il loro sviluppo sia un ponte verso un futuro
di sostenibilità e di benessere per tutti».
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni (obbligatorie): Rete dei Cammini, presso Iubilantes,
tel. 031.279684; e-mail: [email protected]. (s.fa.)
Cantù: i progetti
del S. Teodoro
I
l 25 febbraio scorso il Teatro Comunale S. Teodoro di Cantù
riapriva i battenti dopo oltre quattro anni di cantiere. Una “prima”
un po’ tiepida, in verità - un concerto musicale proposto dalla
Nuova Scuola di Musica - salutata da soltanto 39 biglietti staccati.
Non più di 8 giorni dopo si
registrava invece il tutto esaurito del futuro del S. Teodoro?
in uno spettacolo proposto dalla “Noi abbiamo una
responsabilità anche di
compagnia teatrale dell’Asl di
carattere politico. Abbiamo un
Como. Poi altri appuntamenti
accordo con il Comune fino a
sono seguiti, confermando il
giugno, e il cartellone è pieno
successo di pubblico. Giusto
di appuntamenti. Appare ovvio,
il tempo per scaldare i motori,
però, che non si potrà andare
dunque, e partire a pieno
avanti sempre così. Stiamo
regime per una stagione che si
organizzando incontri con i vari
preannuncia nutrita.
gruppi di lavoro per definire il
Ad aiutarci a riflettere sul futuro
cartellone e, fattore ancora più
di questo spazio, a un mese
importante, la gestione futura.
circa dalla sua riapertura, è il
Ora i gruppi sono tutti volontari
presidente della Pro Cantù,
e dedicano tempo ed energia al
Pasquale Di Stefano.
Professor Di Stefano, cosa dire teatro nelle pause che il lavoro
l’accompagnamento organistico di
Alessio Pacchiarotti, appropriati gli
interventi solistici all’organo di Lorenzo
Macrì. Al termine dell’elevazione
spirituale lo stesso Mons. Colino ha
impartito a tutti i presenti, numerosi
come ai tempi dell’indimenticato
“Maggio organistico breccese”, la solenne
benedizione.
La Corale ha poi accompagnato la
S. Messa domenicale delle ore 11 in
occasione dell’anniversario di Luigi
Grisoni, “un uomo che - come ha scritto
don Ernesto - ha speso tutto se stesso per
essere una donazione verso il prossimo.
La misura della sua vita sono stati gli
altri”.
Alberto Cima
Notizie flash
■ Comune
Disabilità grave: termini
richiesta contributi
Venerdì 25 marzo, alle ore
12, scadranno i termini per la
presentazione delle domande per
partecipare alla “Concessione di un
contributo economico per interventi a
favore della disabilità grave Possono
presentare istanza di contributo
soggetti disabili gravi residenti nel
Comune di Como. Ulteriori informazioni
sono disponibili presso il Settore
Servizi Sociali - Area Attività Sociali
ed Educative, via Italia Libera 18/A
(telefono 031 252647 - .611; fax n.
031 – 273556 ; e-mail : servizisociali@
comune.como.it. L’avviso completo e
la modulistica per la presentazione
della domanda sono reperibili presso
il Settore Servizi Sociali – via Italia
Libera,18/A e sul sito:wwww.comune.
como.it.
■ Grandate
permette”.
Che tipo di gestione prevede?
“Una gestione chiaramente
particolare, perché il teatro
è particolare. Con 199 posti
a sedere l’ideale sarebbe
un cartellone che non sia in
contrasto o alternativo ma
quasi a completamento del
Teatro Fumagalli. Abbiamo
bisogno di una gestione di
tipo manageriale e ci stiamo
lavorando. Ma procediamo
un passo alla volta. Abbiamo
avuto e avremo momenti
difficili poiché non tutti hanno
esperienza ma siamo pieni di
buona volontà. Vorrei ricordare
che la Pro Cantù è sempre
presente a ogni spettacolo, ci
occupiamo della biglietteria,
apriamo e chiudiamo il teatro...”
Concludendo, vuole fare un
appello alla città?
“Gli aiuti sono sempre ben
accetti, ma sempre in forma
volontaristica. Ci sono già
parecchi ragazzi che ci
danno una mano e per noi è
molto importante perché in
questo modo il teatro andrà
sicuramente avanti”.
19 marzo Giornata
della legalità
Il prossimo 19 marzo si terrà la
giornata studio, non aperta al pubblico,
con gli alunni delle classi terze della
scuola primaria di secondo grado
dell’Istituto comprensivo di Grandate e
Casnate con Bernate, in occasione della
Giornata della Legalità.
Il tema della giornata studio sarà:
“Emulazione: un passo avanti o un
passo indietro”, sottotitolo
“vivo... penso... scelgo”.
ComoCronaca
ggi
a
n
o
s
r
e
P
Il ricordo della religiosa, a tre mesi dalla scomparsa,
per anni attiva presso la clinica di Lanzo
Suor Gabriella, angelo
in corsia vestito di bianco
Q
ualche volta il
commento di
un tuo vicino di
gruppo può arrivarti
direttamente al cuore e
restarvi per lungo tempo,
abbinato a una persona
speciale. Qualcuno vicino
a me, tempo fa, notando
che suor Gabriella si
incurvava sempre di più
ha commentato: “Quella
schiena porta due ali che
noi non possiamo vedere,
solo immaginare, ma che la
porteranno senz’altro dritta
dritta in paradiso”.
Ecco la ragione per cui
vogliamo dedicare questo
Notizie flash
■ Biblioteca
Gli archici di Carla
Porta Musa
Suor Gabriella
(in carrozzina
tra i suoi amici
della clinica)
Una testimonianza
di vita che ancora
mantiene la sua
forza nei cuori di chi
l’ha conosciuta
spazio, a qualche giorno di
distanza dall’8 marzo, a una
suora speciale e di riflesso
alle sue consorelle.
Angeli di corsia, così ci
piace definirli, angeli che
passano svelti e silenziosi
in mezzo a tante sofferenze
e... insofferenze. Ma suor
Gabriella era anche qualcosa
in più: lei amava anche le
“sue” ragazze che dividevano
giorni e notti al servizio degli
ammalati. Si interessava ai
loro problemi, le incitava
a portare pazienza e a
continuare con costanza la
scelta che avevano fatto nel
lavoro e nella vita, divideva
con loro le piccole gioie
e i dolori, specialmente
all’inizio, quando il
lavoro di corsia sembrava
insostenibile. E così si era
guadagnata l’affetto e la
stima di tutto il personale
medico della clinica di
Lanzo, che era diventata di
Sabato, 19 marzo 2011 25
fatto la sua seconda casa.
Suor Gabriella Marinoni
era nata a Casalromano
(Mantova) nel 1929, quinta
di sette fratelli, tra i quali
un sacerdote salesiano. La
sua infanzia, già povera, era
stata segnata anche dalla
guerra, perché il padre era
dichiaratamente antifascista.
Appena finite le scuole era
entrata come ausiliaria al
Pio albergo Trivulzio di
Milano e lì aveva vissuto
le prime drammatiche
esperienze con il dolore e
l’emarginazione.
Assunta poi ad Asola lì aveva
maturato la sua vocazione
religiosa. Era passata quindi
a Milano per la formazione,
poi al Galeazzi, al Policlinico
di Mestre, fino ad arrivare,
nell’1989, al C.O.F. di
Lanzo dove vi sarebbe
rimasta fino alla fine della
sua lunga missione. Tutti
questi anni sono stati spesi
Notizie flash
■ Sociale
“Attenti a quei due”
al Sociale con la
Compagnia Teatrale
Lariana
Il teatro Sociale di Como ospita sabato
26 marzo alle ore 21, “Attenti a quei
due”, una commedia brillante in due
atti della Compagnia Teatrale Lariana,
scritta e diretta da Giuliano Capuano,
con la straordinaria partecipazione di
Justine Mattera.
La Compagnia Teatrale devolverà
l’incasso della serata in beneficienza.
Il costo del biglietto è di 25 euro.
Prevendite presso Gabetti Agency,
Portici Plinio 18, Como.
Per informazioni e prenotazioni:
328-4571662.
con generosa dedizione
nelle sale operatorie, per
ben agire nelle quali aveva
anche conseguito titoli
di studio superiori alla
media. Era molto noto
che suor Gabriella fosse
precisissima e avesse il
dono di adattarsi presto alle
novità ed alla personalità
dei nuovi chirurghi. La sua
personalità si svelava nella
sua forza quando dubitava
che qualcuno approfittasse
per eseguire interventi da
lei non reputati etici che
svelassero comportamenti
pericolosi per i pazienti.
Quando la salute non glielo
permise più passò dalla sala
operatoria al punto di Primo
Intervento, dove divenne
popolare per la sua mano
delicata quando doveva
prelevare il sangue per gli
esami ai pazienti.
Ecco perché è giusto
ricordare, a poco più di 3
mesi della sua morte, questa
piccola grande donna che
i dottori, le infermiere, le
ausiliarie della Clinica di
Lanzo ricordano con tanto
affetto e con un pizzico di
rammarico perché avevano
chiesto alla Casa Madre,
dove si trovava negli ultimi
giorni di vita, di poterla
riportare al C.O.F., dove
avrebbero voluto occuparsi
di lei, quasi a restituirle
l’affetto in tanti anni
donato, ma le leggi della
congregazione non l’hanno
permesso. Così a tre mesi
della sua morte, le “sue”
ragazze conservano una sua
grande foto in laboratorio.
Per lei non mancherà mai
un fiore fresco a ricordare,
con tanta riconoscenza, chi
li ha aiutati a crescere. Un
angelo vestito di bianco che
si nasconde nell’abito di una
suora infermiera.
Rina Carminati F.
C’è tempo fino al 19 marzo, in
Biblioteca comunale, a Como,
per leggere alcuni dei documenti
dell’archivio che la scrittrice Carla Porta
Musa ha donato alla città. I documenti
sono stati appena riordinati dalla
studentessa Gina La Rovere, grazie
al lavoro svolto in occasione della
sua tesi di laurea in Biblioteconomia
presso la Facoltà di Scienze dei Beni e
delle Attività Culturali dell’Università
Dell’Insubria, sede di Como.
Carla Porta Musa è nata il 15 marzo
1902 a Como. Figlia di Maria Casella,
ticinese cresciuta a Panama e di Enrico
Musa, noto ingegnere milanese. Sempre
attiva nella vita culturale della città,
sin da giovanissima organizzò presso la
propria abitazione, un circolo culturale,
i “Lunedì letterari”, con il collega
Carlo Linati, settimanale riunione degli
amanti del buon libro. Dal 1946 al
1953 ripropose gli incontri culturali
all’Istituto letterario Carducci di Como,
organizzando “I venerdì letterari”. Nel
1921 si fidanzò con il medico milanese
Giovanni Porta, lo sposò nel 1935 e ne
rimase vedova nel 1984. Ebbero una
figlia, Livia, nota pediatra. Alternando
la scrittura narrativa a collaborazioni
con riviste e giornali, Carla Porta Musa
ha pubblicato una trentina fra romanzi
e raccolte di poesie. Uno dei suoi più
intimi e commoventi romanzi è “Il tuo
cuore e il mio” nato come risposta ad
una lettera che le scrisse il padre nel
1934. Nel 1987 le è stato conferito
L’Abbondino d’oro, riconoscimento
ufficiale della città di Como ai suoi
più illustri cittadini. La scrittrice ha
ricambiato donando il suo archivio
personale alla Biblioteca comunale.
Eccezionale la sua longevità fisica,
ma ancor di più quella letteraria:
ultracentenaria, partecipa ancora
regolarmente alla vita culturale
comasca, ha recentemente pubblicato
un paio di libri e sta scrivendo un
nuovo romanzo.
◆ Aperti a tutti
Corsi Acai
sicurezza e
primo soccorso
L’
Associazione Cristiana Artigiani
Italiani(ACAI) di Seveso (Milano)
in collaborazione con l’ACAI di Como organizza un corso teorico pratico di aggiornamento triennale per addetti al
primo soccorso, in collaborazione con la CRI
(Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n.388).
Il corso è rivolto ai titolari di impresa o dipendenti che hanno già frequentato ed hanno
conseguito l’attestato del corso di addetti al
primo soccorso e ha validità di tre anni. Durata 4 ore in un unico incontro che avrà luogo
mercoledi 20 aprile 2011.
Inoltre viene organizzato un corso sulla si-
curezza nei
luoghi di lavoro (D.Lgs
81/2008 Testo Unico)
per titolari di
impresa che
comprende cinque incontri da martedi 19
aprile a martedi 10 maggio 2011. Sede del
corso a Seveso e gli argomenti trattati: valutazione del rischio, sicurezza in azienda,
sorveglianza sanitaria, rischio incendio.
I corsi sono aperti a tutti. La sede dei corsi è a Seveso via Mezzera 16 c/o ACAI –
Centro Provinciale di Milano tel.0362-509945
Per informazioni su orari, tariffe, modalità di
partecipazione e agevolazioni soci ACAI, telefonare alla sede ACAI di Como via Maurizio Monti 37 – tel. 031-272239 oppure tel. e
fax 031-3319303 dalle 9,30 alle 12,30 oppure
scrivere a [email protected]
Ambiente
26 Sabato, 19 marzo 2011
zo
22 mar
Si rinnova, come ogni anno, l’appuntamento istituito
dall’Onu nel 1992. “Water for cities” il tema 2011
Il giorno dell’acqua
L’
approvvigionamento d’acqua
nelle aree urbane
e la gestione
sostenibile delle risorse
idriche nelle città: sono
i grandi temi attorno
ai quali si concentrerà
quest’anno la Giornata
Mondiale dell’Acqua,
l’appuntamento istituito nel
1992 dalle Nazioni Unite, e
che ricorre ogni 22 marzo.
L’Onu ha scelto di intitolare
l’edizione 2011 ‘Water for
cities’ ovvero ‘Acqua per le
città: come rispondere alle
sfide dell’urbanizzazione’.
Un’opportunità per
stimolare governi,
amministrazioni locali,
organizzazioni pubbliche e
Un’opportunità per
stimolare governi e
singoli ad attivarsi per
una corretta gestione
delle risorse idriche
private, banche, associazioni
e comunità di tutto il
mondo, ma anche semplici
cittadini, ad attivarsi nei
confronti dei problemi legati
alla gestione delle risorse
idriche nei contesti urbani.
Un’occasione importante
per fermarsi a riflettere
su un tema delicato come
l’accessibilità alle risorse
idriche e la sostenibilità degli
Italia triste primato
L’Italia risulta prima in Europa per il consumo d’acqua e
terza nel mondo con 1.200 metri cubi di consumi l’anno
pro capite. Più di noi soltanto gli Stati Uniti e il Canada.
Rispetto i parametri europei gli italiani consumano quasi
8 volte l’acqua usata in Gran Bretagna, dieci volte quella
usata dai danesi e tre volte quello che consumano in
Irlanda o in Svezia. Allarme sullo spreco anche da parte
del WWF che annuncia la disponibilità d’acqua dolce in
Italia sta scendendo dai 2.700 metri cubi pro capite ai
2.000 metri cubi.
habitat acquatici, ma anche
sullo spreco dell’acqua
che accompagna le nostre
giornate (recuperiamo
l’acqua fredda con un
secchio in attesa che si
riscaldi, prima di fare la
doccia? Laviamo i denti con
il rubinetto aperto? Quante
volte usiamo lo sciacquone
del water ogni girono?).
Le stime ci dicono che
ogni italiano consuma in
media, per le sue necessità
domestiche, tra i 150 e i 200
litri d’acqua al giorno…
L’importanza dell’acqua
come risorsa condivisa,
piuttosto che come bene
economico monetizzabile,
è tale da essere stata
inserita tra gli obiettivi
della Campagna del
Millennio –NO EXCUSE
2015 e nel programma
Agenda 21 dedicato allo
sviluppo sostenibile delle
Nazioni Unite. Non va
dimenticato, infatti, che
moltissime persone, oltre
un miliardo per l’esattezza,
non hanno accesso a
questo bene fondamentale
e che il consumo di acqua
è aumentato del doppio
rispetto al tasso di crescita
della popolazione mondiale.
Focus dell’evento, per il 2011,
sarà la qualità dell’acqua.
Tantissime le iniziative
organizzate in tutto il
pianeta. Per informarsi sulle
varie iniziative e conferenze,
scaricare loghi e immagini
fatte ad hoc per la ricorrenza
è possibile visitare il sito
www.worldwaterday2011.
org.
pagina a cura
di m. ga.
como. Il documento
Le proposte della Cisl sul
servizio idrico integrato
T
ra le realtà scese in campo per far sentire il proprio parere in merito alla
definizione di forme societarie idonee alla gestione del servizio idrico integrato
in provincia di Como c’è la Cisl che, nelle settimane scorse, ha diffuso un
documento sottoscritto da UST CISL COMO e FEMCA CISL COMO
“Riteniamo – si legge nel documento - che la forma della società mista pubblico privato possa rappresentare, per la provincia di Como, la soluzione migliore per tutti i
portatori di interesse che ruotano attorno al servizio idrico integrato: per i lavoratori,
che da queste scelte si attendono la difesa dell’occupazione e il consolidamento delle
professionalità locali; per gli utenti, che si aspettano un servizio efficiente, con costi
adeguati e ragionevoli, attento alla
fine di realizzare economie di scala,
qualità delle prestazioni; per i Comuni
maggiore efficienza, un livello societario
titolari del servizio, che con una società
adeguato per essere pronte all’ipotesi
mista manterrebbero il governo politico
di affidamento diretto alla società
del servizio. La legge regionale, infatti,
mista o in concessione con gara. E’ del
prevede la gestione del servizio idrico
tutto evidente che nel mutato contesto
integrato tramite società mista dove: la
economico e legislativo non ha più senso
parte pubblica, garantita dalle società
tenere divise le attuali società pubbliche
pubbliche già in essere, detiene il 60% del
comasche (ASIL, Antiga, ASME, Colline
capitale sociale e nomina la maggioranza
Comasche, Alto Lura, Canturina Servizi,
del CdA, dà gli indirizzi gestionali ed
Faloppia Depurazioni, Lanza Lura
effettua l’attività di controllo; mentre il
Faloppia, Lura Ambiente, Pragma, Service
privato, scelto con gara, detiene il 40%
24, Sud Seveso, Valbe): unirle in un unica
del capitale societario e si fa carico della
società con un serio progetto industriale
gestione operativa e degli investimenti.
produrrebbe un significativo risparmio di
Occorre, quindi, a nostro avviso
costi. Parallelamente riteniamo utile che
realizzare subito un processo di fusione
anche le realtà private comasche (ACSMdi tutte le società pubbliche comasche
AGAM, Lariana Depur e Como Depur) si
afferenti il servizio idrico integrato, al
Fusione delle società
pubbliche, aggregazione
delle realtà private
comasche
aggreghino per candidarsi, tramite gara,
ad assumere il ruolo il partner privato.
Inoltre vogliamo rilanciare la necessità di
una Governance aziendale che valorizzi
la partecipazione ed il ruolo dei lavoratori
e degli altri portatori di interessi, tramite
un sistema duale che preveda a fianco
del Consiglio di Amministrazione,
espressione della proprietà, un Consiglio
di Vigilanza espressione dei diversi
portatori di interessi. Infine in vista della
necessità prevista dalla legge di ridurre
nei prossimi anni in ACSM-AGAM la
quota di proprietà degli enti locali,
riteniamo necessaria la scelta politica di
valorizzazione dell’azionariato popolare
diffuso, evitando la concentrazione
azionaria nelle mani di pochi soggetti”.
Notizie flash
■ Referendum
Acqua: due
quesiti contro
la privatizzazione
Oltre 1 milione e 400 mila italiani
hanno firmato per il referendum,
previsto per la tarda primavera di
quest’anno - lanciato dal Forum
italiano Movimenti per l’acqua - per
cancellare le leggi (in particolare
il decreto ‘Ronchi’ del 2009) che,
secondo i promotori, hanno classificato
questo bene alla stregua di una
merce e previsto che il servizio idrico
debba essere gestito secondo le
regole del mercato. Due saranno i
quesiti referendari in cui sarà chiesta
l’abrogazione totale o parziale di alcune
norme al fine di fermare il processo di
privatizzazione dell’acqua. Nel primo
si propone l’abrogazione dell’art. 23
bis (dodici commi) della Legge n.
133/2008 , relativo alla privatizzazione
dei servizi pubblici di rilevanza
economica, norma che stabilisce come
modalità ordinarie di gestione del
servizio idrico l’affidamento a soggetti
privati attraverso gara o l’affidamento
a società a capitale misto pubblicoprivato. Nel secondo si propone
l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto
Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice
dell’Ambiente), limitatamente a
quella parte del comma 1 che dispone
che la tariffa per il servizio idrico
è determinata tenendo conto dell’
“adeguatezza della remunerazione
del capitale investito”. In sostanza
la parte di normativa che si chiede
di abrogare è quella che consente al
gestore di ottenere profitti garantiti
sulla tariffa, aumentando la bolletta
dei cittadini.
■ Milano
Casa dell’acqua,
mostre e altro ancora
In occasione della Giornata Mondiale
dell’acqua “Tutela Ambientale del
Magentino SpA”, insieme alla Provincia
di Milano e alle aziende che gestiscono
il Servizio Idrico Integrato (CAP
Holding, Ianomi, Tasm), propongono
una serie di eventi e iniziative per far
sì che la Giornata Mondiale dell’Acqua
2011 non sia vissuta come un evento
da celebrare in un solo giorno, ma
come l’occasione per lanciare una sfida
che coinvolga un pubblico più ampio
possibile per l’anno in corso e per
quelli a venire. Da martedì 22 marzo a
domenica 27 marzo davanti allo Spazio
Oberdan, sede dell’assessorato alla
Cultura della Provincia di Milano, in
piazza Oberdan, sarà allestita una Casa
dell’acqua. In stile Liberty e inserita
nella cornice della centralissima
piazza milanese, la fontana erogherà
acqua naturale e frizzante prelevata
dall’acquedotto cittadino, per ricordare
a tutti i cittadini che l’acqua del
rubinetto è buona, sicura e controllata:
berla è una scelta consapevole e
amica dell’ambiente. La struttura sarà
inaugurata martedì 22 marzo alle 14.
Nel foyer dello Spazio Oberdan, negli
stessi giorni, sarà allestita anche una
mostra sul tema dell’acqua. A tutti i
visitatori della mostra e ai cittadini
che il 22 marzo si riforniranno alla
Casa dell’acqua temporanea, verrà
distribuita in omaggio la borraccia
adottata dalle aziende idriche milanesi
CAP Holding, Ianomi, Tam e Tasm
per la campagna ‘Acqua in tasca’. Si
tratta di una campagna lanciata a
livello internazionale da “Aqua Publica
Europea”, l’associazione che riunisce le
aziende pubbliche del servizio idrico.
Lo scopo è lanciare un appello ai
cittadini in occasione della Giornata
Mondiale dell’Acqua, invitandoli a bere
acqua del rubinetto e a evitare gli
sprechi di bottiglie di plastica.
Valli Varesine
giornate fai. Alla scoperta del borgo di Cadegliano Viconago.
Sabato 26 e domenica 27
tante iniziative culturali
I
Oltre alla visita della
chiesa di sant’Antonio
è previsto un annullo
filatelico commemorativo
n collaborazione con il Comune di Cadegliano Viconago e la “Associazione
Recupero e Tutela chiesa di Sant’Antonio”, in occasione delle giornate del
Fondo per l’Ambiente Italiano di primavera, vengono aperte le porte di un
monumento nazionale vanto delle valli varesine. Sabato 26 marzo (dalle
ore 14.30 alle ore 17.30) e domenica 27 marzo (dalle ore 10.00 alle ore 17.30)
sarà aperta ai visitatori la chiesa dedicata a Sant’Antonio abate a Viconago.
Il Comune di Cadegliano Viconago, per questa ricorrenza, ha richiesto nella
giornata del 27 marzo, dalle ore 13.30 alle ore 17.30, un “annullo filatelico” che
si terrà presso la struttura a fianco al piccolo Oratorio di Sant’Antonio.
Questo importante monumento
nazionale testimonia l’evoluzione
architettonica e pittorica di un luogo
di culto minore dove nei secoli
l’uomo ha lasciato significativi segni
della sua fede.
Le origini della chiesa si fanno
risalire ai secoli IX e X; successive
aggiunte pre-romaniche gotiche,
rinascimentali, portano il
monumento alla sua attuale
struttura architettonica. I cicli
pittorici rappresentati sulle pareti,
scoperti in più di quarant’anni di
restauri curati dalla “Associazione
Recupero e Tutela Chiesa di S.
Antonio” ben documentano le varie
epoche storiche costruttive. Dipinti
trecenteschi, una Natività e figure di
santi attribuite a Bartolomeo da Ponte
Tresa (allievo di Bernardino Luini)
attivo nel Rinascimento tra Italia e
Canton Ticino e la recente “Trinità”
scoperta sulla parete occidentale
della chiesa, hanno fatto sì che il Fai
considerasse questa chiesa un bene
da presentare al pubblico nelle sue
“Giornate di Primavera”.
stazioni musive posate in portici e siti
caratteristici del paese. Nella frazione
di Cadegliano, sede del Comune,
una interessante passeggiata per le
vie del paese permette di ammirare
belle ville della borghesia milanese e
varesina All’inizio del secolo scorso,
quando la zona era collegata a
Varese da una linea tramviaria, era
un rinomato luogo di villeggiatura.
In una di queste ville ebbe i natali
il maestro Gian Carlo Menotti,
ideatore del “Festival dei Due
Mondi” di Spoleto; quest’ anno in
luglio, si celebrerà il centenario della
nascita del maestro e il Comune di
Cadegliano Viconago si appresta
già a ricordare la ricorrenza con
manifestazioni culturali importanti.
L’occasione di una visita permetterà
anche di scoprire angoli interessanti
del paese con vecchie case, porticati,
piazze, recentemente restaurate,
ville e giardini affacciate su quello
che viene chiamato “ il balcone sul
Lago di Lugano”. In questo contesto è
collocata anche una particolarissima
“Via Crucis in mosaico”, formata da 15
■ Per evitare lo spreco e aiutare chi ha bisogno
Un nuovo furgone per il «Siticibo»
I
l progetto Siticibo, dopo Busto e Gallarate,
parte anche a Varese e Villa Recalcati, che ha
sostenuto l’iniziativa fin dall’esordio, ha donato un furgone “ad hoc” per il ritiro e la distribuzione degli alimenti.
«Sostenere iniziative come quella di Siticibo è un
piacere – ha dichiarato Luca Marsico, assessore
provinciale allAmbiente, Ecologia ed Energia –.
L’iniziativa infatti ha un risvolto ambientale, dal
momento che contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti destinati altrimenti alla discarica
e soprattutto sociale, poiché punta a recuperare
cibo di qualità destinandolo alle mense di chi
è in difficoltà. Non dimentichiamo che si tratta
sempre di cibo di qualità e trattato seguendo regole di conservazione molto rigorose. In questi
giorni quindi, Siticibo esordirà anche a Varese e,
con soddisfazione, posso dire che a un anno dalla
sperimentazione avvenuta a Busto e Gallarate, i
risultati sono più che buoni».
Nel 2010 infatti, grazie a Siticibo sono state raccolte 11.813 porzioni di cibo cucinato, equivalenti a 1.772 chilogrammi, che sommati a 3.661 chili
di pane, 4.870 chili di frutta e 106 chili di dessert
danno un totale di 10.409 chili di prodotti salvati
dalla discarica e recuperati per fini sociali. Il cibo
raccolto proviene da 3 mense aziendali, 12 refettori scolastici, mentre gli enti beneficiari sono
stati 11. Sono 32 i volontari impegnati. «Il nostro
impegno cresce al pari del progetto – ha concluso
l’assessore Marsico – e quest’anno, quale segno
tangibile della nostra partecipazione, abbiamo
acquistato e donato al servizio il furgone».
Siticibo a Varese è stato possibile anche grazie
alla sinergia con il Comune. «Da quest’anno –
ha dichiarato l’assessore comunale alle Politiche educative Patrizia Tomassini – sosterremo
anche noi questo progetto, che va a completare
una serie di iniziative simili già avviate sul territorio cittadino».
❚❚ Massima attenzione ai lavoratori, specie gli apprendisti
Alla ricerca di accordi per la sicurezza
L
a sottoscrizione del Protocollo d’Intesa Inail-Provincia di Varese , avvenuto
nel mese di febbraio 2010 è nata dalla volontà di intervenire concretamente nel
supportare una tipologia di lavoratori – gli
apprendisti, in particolare minorenni – che
da sempre evidenzia, secondo i dati, una particolare situazione di fragilità relativamente
all’esposizione agli infortuni, soprattutto nel
corso dei primi mesi di lavoro. «Inail si è da
sempre adoperata - afferma la direttrice della
sede varesina Giuseppina Gentile - a fianco
di istituzioni, associazioni di categoria, parti
sociali nel coinvolgimento e nella formazione
di imprenditori e lavoratori, nella certezza che
solo un’accurata formazione, che porta alla
consapevolezza dei rischi connessi all’attività lavorativa, insieme all’addestramento continuo e all’organizzazione aziendale, possano incidere in modo consistente sul numero
degli infortuni sul lavoro». «Da questo Pro-
tocollo - ribadisce l’assessore Provinciale
alla formazione professionale e istruzione Alessandro Bonfanti - è scaturita una
proficua collaborazione, che a favore del
sistema provinciale dell’apprendistato ha
avviato la progettazione di alcuni percorsi di formazione sui contenuti relativi alla sicurezza sul lavoro, li ha sperimentati,
ed ora prevede anche momenti di aggiornamento normativo e metodologico rivolti ai docenti dei corsi per apprendisti».
La realizzazione delle attività previste dal
Protocollo ha preso avvio proprio con la
progettazione di un modello sperimentale per la formazione degli apprendisti minorenni sul tema della sicurezza sul lavoro. La prima azione del Protocollo è stata
realizzata tra marzo e settembre 2010: un
gruppo di lavoro enti formativi-Inail-Provincia ha elaborato un modello formativo per interventi di 8 ore destinato ad ap-
prendisti minorenni per la formazione sulla
sicurezza; il modello è stato sperimentato da
5 enti formativi (formati 5 gruppi classe per
circa 45 apprendisti complessivi) con la docenza diretta da parte del formatore di Inail.
A gennaio 2011 altri 50 apprendisti sono stati
formati in 6 corsi da 5 enti formativi secondo
il modello proposto.
Il workshop di martedì 15 marzo, da un lato ha presentato il lavoro svolto fino ad oggi,
dall’altro ha messo le basi per progettare le
nuove fasi del Protocollo di Intesa, per rendere più efficace e più rispondente ai bisogni di
aziende e lavoratori la formazione degli apprendisti, anche maggiorenni, sul tema della
scurezza sul lavoro, coinvolgendo anche altri
attori del territorio, a partire dall’Asl. «Crediamo – concludono i promotori - che solo lavorando in rete si possa vincere la sfida della
prevenzione, dell’innovazione metodologica,
del miglioramento del sistema».
Sabato, 19 marzo 2011 27
Notizie flash
■ Luino
In festa per i 150 anni
dell’Italia Unita
Lo scorso 17 marzo – ricorrenza dei 150
anni dell’unità d’Italia – la Comunità
Montana Valli del Verbano si è fatta
promotrice di un raduno bandistico con il
quale ha voluto sottolineare l’evento. La
manifestazione si è tenuta alle ore 11.00
nel centro di Luino ove si sono radunate le
bande musicali operanti sul territorio che
insieme hanno eseguito l’Inno di Mameli e
l’Inno alla Gioia.
■ Azzio
Un convegno dedicato al
recupero della chiesetta
La parrocchia di Azzio in collaborazione
con il Comitato “Amici della Chiesa del
Convento” e con il Dipartimento Best del
Politecnico di Milano, organizza per la
mattinata di sabato 19 marzo presso la
sala parrocchiale di Azzio (via Cavour,
2), un convegno per la divulgazione
dei risultati del progetto “Progettare e
programmare la manutenzione. La chiesa
di Sant’Antonio e Sant’Eusebio ad Azzio:
attività di studio per intraprendere una
strategia di conservazione programmata”,
finanziato da Fondazione Cariplo e dal
Comitato Amici della chiesa del convento,
da un anno in corso ed ora giunto a
conclusione. Il programma è il seguente:
ore 9.00 - Eugenio Piotto sindaco di
Azzio e don Emanuele Borroni parroco
di Azzio: saluti; ore 9.30-10.30 – prof.
Paolo Gasparoli: “Il caso di Azzio nel
programma dei progetti Cariplo”; ore
10.30-13.00 – architettitti Roberto
Segattini e Gianni Pozzi: “Programmare
la conservazione attraverso l’assunzione
degli esiti dell’attività diagnostica: il caso
della chiesa di Azzio”. Al termine visita
alla chiesa. (A.C.)
■ Molo 14
A Caravate e Lavena due
incontri di preparazione
L’8 maggio, tutti i 14enni della diocesi
si riuniranno a Bellagio per una grande
festa insieme col Vescovo. In preparazione
a quella data la Commissione Giovanile
Zonale ha programmato tre incontri
specifici, due con i ragazzi ed uno
esclusivamente con i catechisti per
spiegare ed organizzare insieme l’evento.
Il primo degli incontri programmati si
è tenuto sabato scorso all’oratorio di
Canonica, gli altri seguiranno il seguente
calendario: venerdì 25 marzo, alle ore
21.00, presso l’Oratorio di Caravate:
incontro per i soli catechisti; sabato 9
aprile, alle ore 20.30, presso l’Oratorio di
Lavena Ponte Tresa, secondo incontro per
i ragazzi.
■ Aimc
A Besozzo il convegno
nazionale il 2-3 aprile
L’associazione Italiana Maestri Cattolici
(Aimc) promuove per sabato 2 e
domenica 3 aprile il convegno nazionale
dal titolo “Apprendere, ma come?
Nuove sfide dell’apprendimento per la
scuola”. L’evento che riveste particolare
importanza per il mondo della scuola sia
per l’attualità degli argomenti trattati
che per i relatori altamente qualificati
che interverranno, è destinato ai docenti
e ai dirigenti scolastici e si svolgerà in
due sedi distinte: il sabato presso la Sala
Duse in via Duse a Besozzo (Va), mentre
la domenica presso l’Hotel Europa in via
Al Porto 68 ad Ispra (Va). Le iscrizioni al
convegno si ricevono entro il 21 marzo.
Quota di partecipazione: 25 euro. Per
informazioni dettagliate sull’articolato
programma rivolgersi alla segreteria Aimc
di Besozzo: telefono 0332.970761 email: [email protected].
28 Sabato, 19 marzo 2011
Sondrio Cronaca
Genitori e insegnanti:
«in pista per la scuola»
I
n quale altro settore lavorativo gli
operatori sacrificano il proprio
tempo libero, in particolare il
sabato pomeriggio, per incontrarsi
con gli utenti del servizio, discutere
con loro di vari problemi e
cercare insieme le soluzioni più
idonee? Ebbene, un buon numero
di insegnanti e di genitori del
mandamento di Morbegno hanno
seguito recentemente un percorso di
riflessione e di dialogo tra scuola e
famiglia «per costruire il benessere e
contrastare la dispersione scolastica».
Potrebbe bastare questa semplice
constatazione per dedurre che, nella
scuola pubblica, a differenza di
quanto potrebbero far credere alcune
visioni catastrofiche, ci sono ancora
molti elementi positivi. Il progetto,
dal titolo globale: «Sali in cattedra –
diventa protagonista della scuola»,
è stato promosso dal Gruppo della
Gioia di Talamona in collaborazione
con la Cooperativa Sociale Insieme,
l’associazione Genitori in rete, i
comuni, le parrocchie e gli istituti
comprensivi del mandamento di
Morbegno. Il percorso si è sviluppato
con un pomeriggio introduttivo dal
titolo: «Alunni in panne: quali vie
d’uscita?» e in tre successivi incontri
di approfondimento e di confronto,
tenuti presso la Scuola Media Vanoni
di Morbegno. Il primo ha avuto come
titolo: «La benzina dell’autostima» ed
è stato dedicato alla motivazione dei
ragazzi; il secondo, intitolato «Compiti
a tutto gas!», ha invece esaminato il
modo migliore per accompagnare
i ragazzi nello studio. Sabato 12
marzo, infine, si è svolto l’incontro
conclusivo, intitolato «Tutti in pista
per la scuola! Come posso mettermi
in gioco?». Il pomeriggio di lavoro
si è articolato in diversi momenti,
che sono andati dal richiamo (svolto
in modo dialogico) degli elementi
approfonditi nei precedenti incontri,
ai lavori di gruppo per individuare le
varie visioni della scuola, al momento
conclusivo, che si proponeva di
individuare un progetto che potesse
costituire il proseguimento del lavoro
fin qui svolto. La relatrice Maria
Rosa Del Buono ha formulato ai
partecipanti, insegnanti e genitori, una
bellissima proposta di «spazio-tempo
in cui sia possibile discutere insieme
un progetto educativo, definire le
modalità operative, poter parlare con
libertà senza contrapporsi gli uni agli
altri… Creare quindi un laboratorio
di comunicazione, un setting nel
quale non ci sia valutazione, perché
l’aspetto valutativo porta alla
contrapposizione e alla paralisi… Un
laboratorio nel quale venga smontato
uno stereotipo comunicativo, che
è autodistruttivo e vengano invece
svolte pratiche di comunicazione
che siano di rispetto reciproco». È
bastato che una insegnante abbia
rilevato, con molta franchezza, le
difficoltà che nella scuola si creano
nei rapporti fra genitori e insegnanti,
per far cozzare il progetto contro la
realtà effettiva e per mettere in luce,
anche qui, una caratteristica che è
andata evidenziandosi negli ultimi
decenni. Al personale scolastico si è
affiancata una schiera sempre più folta
di pedagogisti e di formatori. Sono i
professionisti delle teorie educative,
molto preparati, certamente. Parlano
meravigliosamente bene ed elaborano
progetti educativi ai quali poi la
realtà scolastica dovrebbe adeguarsi.
Alcuni di loro (come la relatrice Del
Buono) hanno la finezza di porsi
in atteggiamento di sostegno e di
stimolo nei confronti degli insegnanti,
altri, invece, soprattutto in passato,
hanno imperversato nelle scuole,
con il risultato di creare nei docenti
Nel
mandamento
di Morbegno
si è concluso il
ciclo di incontri
per prevenire
la dispersione
scolastica.
di Cirillo Ruffoni
Sondrio
solamente complessi di frustrazione e
di inadeguatezza. Ora, gli ideali sono
certamente il motore di ogni attività,
soprattutto dell’educazione, ma è
opportuno riflettere se la scuola abbia
bisogno solo di questo oppure anche
di energiche iniezioni di realismo; se
non sia più utile partire dai problemi
concreti e trovare ad essi una
soluzione, incominciando a far leva
(incentivandoli e premiandoli) proprio
su insegnanti come questi, che ancora
dimostrano passione per la scuola
e non la considerano solamente un
problema di orario di lavoro.
Da alcune settimane sono entrate in funzione diverse
novità per i servizi autobus: corse e linee razionalizzate
Nuovo trasporto pubblico
U
na piccola
rivoluzione nel
sistema di trasporto
pubblico della città
di Sondrio. In generale il
servizio di autobus risulta
diminuito e razionalizzato.
Tre le linee entrate in
funzione dagli inizi del
mese: l’anello “Rosso”
tra la stazione e il Trippi;
quello “Blu” tra via Torelli,
settimo ponte, viale Stadio
e il tragitto che risale per
via Valeriana-Lucchinetti;
quello “Verde” delle
vie Nazario Sauro, Toti,
Germania, Brigata Orobica,
Marinai d’Italia a copertura
di zone fino a oggi scoperte.
Ogni anello verrà percorso
in 15-20 minuti. La
domenica e i festivi sarà in
Le corse coprono tutti
gli orari di punta:
potenziato il servizio
a chiamata; aumenti
dei biglietti del 10%.
funzione una sola corsa,
cosiddetta orizzontale,
sarà “Azzurra” e collegherà
piazzale Toccalli con la zona
ospedale-cimitero. Tre le
fasce orarie che vedranno
il servizio in funzione,
assicurando la disponibilità
dei mezzi nelle ore di punta.
Sono previste quattro
corse fra le ore 7.30 e le
ore 8.30; quattro fra le ore
Fiumi puliti a marzo
Dal 24 al 28 marzo Sondrio aderisce all’operazione
“Fiumi Puliti 2011”: un’iniziativa di volontariato
ambientale che coinvolgerà numerose persone nella
pulizia del fiume Mallero, per liberarlo da rifiuti e
vegetazione. Fra gli aderenti all’iniziativa: l’Associazione
Nazionale Alpini di Sondrio, l’Unità operativa della
protezione civile delle Provincia di Sondrio, il Gruppo
Volontari per la Protezione civile e antincendio
boschivo di Sondrio e la Secam Spa. Un’iniziativa per
sensibilizzare sull’importanza di rispettare e mantenere
sempre pulito l’ambiente.
12.00 e le 13.30; quattro fra
le ore 18.00 e le ore 19.30.
Verrà potenziato anche il
servizio “a chiamata” per
gli orari non coperti dalle
corse, con prenotazione
telefonica e arrivo del
pulmino in una fermata
prefissata. Il costo di questo
servizio equivarrà a quello
del biglietto e sarà gratuito
per le fasce protette e per
gli over 70. Per prenotare
il servizio è necessario
chiamare il numero verde
800 906 003 almeno un’ora
prima. Continuano a
essere in funzione anche le
linee Sondrio-PonchieraArquino-Mossini-Sondrio e
la Sondrio-Triasso-Sondrio.
Il costo dei biglietti dal
primo marzo ha subito
un aumento di circa il
10% come disposto dalla
Regione: la corsa singola è
passata da un euro a 1,10,
l’abbonamento settimanale
passa da 6 euro a 7,20 euro,
quello mensile da 20 a 26
euro (22 euro per studenti
e anziani), quello annuale
da 170 a 255 euro (180 euro
per studenti e anziani).
Un’ultima nota. A gestire
il servizio di trasporto
pubblico non sarà più Asm
ma l’impresa Gianolini (che
ha vinto l’appalto fino al
2019): dal primo marzo è
già entrato in funzione un
nuovo pulmino, piccolo,
efficiente, a bassa emissione
di inquinanti e adatto
al traffico sondriese (è
dotato anche di pedane
di accesso per i disabili):
entro i prossimi tre anni la
Gianolini sostituirà i mezzi
ereditati da Asm.
Civo: «La comunicazione in famiglia»
Il Comune di Civo, in
collaborazione con la
cooperativa sociale
“Insieme” e nell’ambito
del “Progetto R-Accordi”,
promuove, nei mesi di marzoaprile 2011, una serie di
incontri di formazione per
i genitori dal titolo “La
comunicazione in famiglia”.
Il prossimo appuntamento
è in programma per venerdì
25 marzo, alle ore 20.45,
presso la Scuola Primaria
di Serone. La psicologa e
psicoterapeuta Chiara Cavina
interverrà su “Comunicare e
fare rispettare le regole”.
L’incontro successivo, sempre
con la Cavina e sempre
alle ore 20.45 alla Prima
di Serone, sarà venerdì 8
aprile su “Comunicare in
situazioni di conflitto”.
Info telefonando allo
0342-614587 (cooperativa
“Insieme”).
Valchiavenna
Mercato delle parole
all’Istituto Bertacchi
Per una settimana hanno studiato teatro, poi
sono saliti sul palco della Società operaja. Gli
alunni delle tre classi seconde della scuola
media dell’Istituto comprensivo “Bertacchi”
di Chiavenna hanno preso parte a un vero e
proprio “stage” teatrale con la compagnia “Fata
Morgana” di Como. L’iniziativa ha permesso ai
ragazzi di lavorare in modo intensivo sui testi
elaborati in classe per realizzare lo spettacolo
finale. La rappresentazione di quest’anno ha
avuto per titolo “Il mercato delle parole” e
prende spunto da testi di Gianni Rodari. “Il
mercato delle parole” è un mercato, molto
colorato, dove ogni studente incontra tutti
gli elementi per comporre la sua personale
storia. L’associazione “Fata Morgana” è attiva
sul territorio tra spettacoli di narrazione e
promozione del libro in biblioteche, scuole
e centri culturali. In occasione dell’«anno
Rodariano», ha ideato diversi percorsi di
animazione, con racconti e laboratori.
Le domande di ammissione vanno presentate entro il 6 aprile
e
l
a
i
c
so
La Comunità
Montana eroga
il buono per il 2011
L
a Comunità montana della Valchiavenna ha approvato il Bando 2011 per l’erogazione di un “buono sociale” per il mantenimento a domicilio di soggetti considerati “fragili”, che
si trovano, cioè, in condizione di non autosufficienza, con
limitata capacità economica (propria e/o del nucleo familiare di
appartenenza) per far fronte alle necessità di cura e di assistenza a
livello domiciliare. Fino al 31 dicembre prossimo saranno distribuiti, complessivamente per ciascun “buono” accordato, 2mila
euro (in dieci rate mensili da 200 euro).
Le domande per richiedere l’erogazione del buono dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 6 aprile 2011.
Non sono accoglibili le domande di utenti che hanno un reddito Icsee (Indicatore Comunale della Situazione Economica
Equivalente) superiore a 12mila euro. I requisiti per accedere alla richiesta di finanziamento sono inoltre: la maggiore età; la
residenza in uno dei comuni del Distretto;
la presenza di un certificato di invalidità
con diritto all’indennità di accompagnamento oppure certificazione di invalidità
civile al 100%; la non frequenza di strutture
e servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali a carattere residenziale o semiresidenziale. Possono richiedere l’erogazione del buono sociale i soggetti residen-
Sono diversi i requisiti richiesti per
essere ammessi alla liberalità: fino
al prossimo 31 dicembre saranno
distribuiti 2mila euro a persona,
suddivisi in dieci rate mensili.
ti nell’ambito del distretto di Chiavenna,
assistiti a domicilio da familiari, caregiver
informali ed appartenenti alle reti di solidarietà. La decisione di proseguire con l’iniziativa dei buoni sociali è stata presa dal
Comitato di Presidenza e confermata dalla
Giunta esecutiva della Comunità montana.
La Comunità montana della Valchiavenna,
inoltre, informa che i buoni sociali fanno
parte degli strumenti, noti come titoli sociali, previsti dalla Legge Regionale 328/00
per la realizzazione del sistema integrato
dei servizi sociali. Invece che erogare direttamente un servizio, i buoni assegnano
all’utente delle risorse economiche, destinate ad attivare o acquistare un servizio o
una prestazione. La Regione Lombardia
ha poi indicato che una quota di risorse
pari al 70% previste dalla Legge 328/00
debba essere impiegata tramite lo strumento dei titoli sociali e a supporto della
domiciliarità.
Il buono sociale 2011 non potrà essere erogato in favore dei soggetti fragili che usufruiscono dell’assistenza di personale retribuito (assistenti famigliari/badanti), che
potranno invece fruire del “Buono a favore
di disabili e anziani curati a domicilio da
assistenti familiari (badanti)”.
Ulteriori informazioni saranno reperibili
negli uffici del proprio Comune di residenza o all’Ufficio di Piano di via Lena Perpenti 8/10 a Chiavenna: telefono 0343-37646.
Sabato, 19 marzo 2011 29
■ Madesimo
Originale esibizione
di un Palio medievale
Un palio medievale con le motoslitte al
posto dei cavalli, una splendida esibizione
di un gruppo di sbandieratori. Ha raccolto
applausi l’iniziativa che si è svolta sabato
a Madesimo all’arrivo della pista Italo
Pedroncelli. La serata si è aperta con
l’esibizione degli sbandieratori di Cori,
accompagnata dal ritmo dei tamburi. Poi
è iniziato il palio che ha visto impegnati
cavalieri e scudieri sulle motoslitte
con le squadre legate a “La sorgente”,
“Mangusta”, “Andossi”, “Il Boscone”,
“Piazza Bertacchi” e “Team ex- tream
team”. Nel rispetto della tradizione, al
termine della sfida un equipaggio ha
conquistato il primo posto. Dopo una
lunga serie di prove l’ha spuntata la
coppia del “Mangusta”, rappresentante
della frazione di Isola. Il premio è stato
devoluto in beneficenza alla parrocchia
del proprio paese. Tutti i dettagli della
manifestazione - dalle musiche ai costumi
dei personaggi medievali - sono stati
curati nei minimi particolari. Ma non
c’è stato solo il palio nella giornata
di festa di Madesimo. Nel corso della
mattinata i personaggi con i costumi
medievali hanno preso parte a una sfilata
nelle vie del paese, poi don Giampiero
Vigano ha celebrato una messa. E stata
apprezzata anche l’esibizione della
cantante Denise. Secondo Florio Deghi,
ideatore dell’iniziativa promossa dalla Pro
Loco insieme alla Ski area e al Comune,
il bilancio è senza dubbio positivo.
«Abbiamo puntato su un’iniziativa inedita
e dobbiamo rilevare di essere tutti
soddisfatti. Il palio e la sfilata hanno
raccolto un’ottima attenzione». Non manca
un ringraziamento ai volontari.
«Di fronte alla proposta di organizzare una
manifestazione nuova e originale c’è stata
una risposta positiva. Voglio ringraziare
tutti i collaboratori, a cominciare dai
ragazzi che ci hanno garantito un
importante supporto».
S.B.
■ Chiavenna
Scoperto uso indebito di
carte-sconto carburante
Usavano circa 70 carte dello sconto
benzina per fare il pieno di carburante,
senza averne diritto (per svariati motivi
era stata revocata l’autorizzazione già
dal 2007). I responsabili sono stati
identificati dagli agenti del comando della
Polizia Locale di Chiavenna. Gli agenti
sono riusciti ad accertare, mediante
procedure informatizzate, l’esistenza di un
utilizzo indebito di carte sconto benzina.
A seguito di questo accertamento, ai
trasgressori verrà commisurata una
sanzione di circa 500 euro e il ritiro
immediato della stessa carta.
Deciso il calendario. Dopo l’incontro di Borgonuovo stabilito il programma per settembre
Il Centro Studi Storici in assemblea a Gordona
R
iunitosi sabato a Borgonuovo di Piuro, il consiglio direttivo del Centro di
studi storici valchiavennaschi, composto dal presidente Guido Scaramellini e dai
consiglieri Marino Balatti, Cristian Copes,
Renato Dolci, Paolo Raineri, Paolo Rotticci,
Guglielmo Scaramellini, Giordano Sterlocchi
e Giuseppe Succetti, oltre ai tre revisori dei
conti Germano Caccamo, Bruno Mezzera e
Gianni Zatta, ha deciso che la prossima assemblea annuale dei soci si terrà a Gordona.
Grazie alla disponibilità dell’arciprete don
Enea Svanella, la riunione avrà luogo nel salone del’oratorio parrocchiale, domenica 4
settembre 2011 con inizio alle ore 10.00. Oltre alla relazione morale del presidente Guido
Scaramellini e quella finanziaria del segretario-cassiere Cristian Copes, si terranno delle
relazioni storiche e nel pomeriggio, dopo il
pranzo a base di prodotti tipici, delle visite
guidate. A Gordona l’assemblea dell’associazione ebbe luogo il 6 ottobre 1974 quando,
accompagnato dal segretario Aldo Bonini e
da alcuni consiglieri, intervenne il presidente della Fondazione Pro Valtellina Giuseppe
Fojanini, che conferì al Centro studi il premio
“Alpi Retiche” con la seguente motivazione:
“Il premio vuole significare il riconoscimento dell’attività che da oltre dieci anni il Centro svolge con esemplare tenacia, ricercando,
raccogliendo e illustrando i documenti relativi alla storia della Valchiavenna, perché essa
sia meglio conosciuta in ogni suo aspetto. Con
il conferimento del premio “Alpi Retiche” la
Fondazione Pro Valtellina vuole sottolineare il
vivo senso di attaccamento alle memorie della propria gente e lo spirito di collaborazione
di cui sono animati i promotori dell’associazione culturale chiavennasca e anche intende
incoraggiare l’opera efficace svolta dal Centro
di studi storici nell’ambito della scuola e tra
un più vasto pubblico in difesa del patrimonio
artistico della valle”. Dopo la relazione morale
del presidente don Peppino Cerfoglia e quella
finanziaria del segretario-cassiere Guido Scaramellini, nel corso dell’assemblea del 1974
il sacerdote parlò dei preziosi oggetti d’arte
sacra conservati nella chiesa parrocchiale di
San Martino, molti dei quali donati da emigranti gordonesi. Seguirono gli interventi del
consigliere don Tarcisio Salice sulla scienziata Candida Lena-Perpenti, la cui madre era
una Battistessa, di Scaramellini sulla chiesa di
Santa Caterina, commissionata alla metà del
Trecento dal vescovo di Como Bonifacio da
Modena, e della professoressa Adriana Soffredi de Camilli sui ritrovamenti romani rinvenuti quell’anno a Chiavenna. Dopo il pranzo,
accompagnati dall’arciprete di Gordona don
Antonio Cerfoglia, fu visitata la chiesa di San
Martino e, sotto la guida del segretario, quella
di Santa Caterina, restaurata pochi mesi dopo
sotto la direzione del geometra Paolo Tavasci e costellata dalle cappelle settecentesche
della Via Crucis, di cui hanno scritto lo stesso
Scaramellini e lo storico Bruno De Agostini.
Sondrio Economia
30 Sabato, 19 marzo 2011
Notizie flash
Opportunità
internazionali per
le imprese locali
■ Ente Camerale
Presentato il Piano della
Performance 2011-2013
Lunedì 14 marzo la Camera di Commercio
di Sondrio ha presentato il Piano della
Performance 2011-2013. il presidente
Emanuele Bertolini e Il segretario
generale Marco Bonat hanno illustrato
gli obiettivi strategici dei prossimi
tre anni. Sono previste quattro aree
e 67 progetti. L’Ente camerale sempre
più vuole diventare protagonista
economico del territorio: oltre alle
proposte per l’internazionalizzazione, il
“Protoincubatore” con spazi a disposizione
di quattro imprese all’interno di Politec,
la Cciaa vuole sostenere e promuovere
lo sviluppo del territorio attraverso la
sua promozione e la tutela dei marchi.
Importante anche l’aspetto di una
maggiore razionalizzazione delle risorse
provenienti dal settore idroelettrico e il
potenziamento dei propri servizi di ascolto
alle imprese. Si tratta di un primo passo
– hanno affermato Bertolini e Bonat –
per rendere sempre più operativa e meno
autoreferenziale la Camera di Commercio.
La Camera di Commercio ha messo
a disposizione molti fondi per favorire
lo sviluppo sui mercati europei e non solo.
■ Mobilità
N
La nuova Statale 36
a Monza e Cinisello
ell’ambito delle attività per l’internazionalizzazione, finalizzate ad
accrescere la presenza delle imprese di Valtellina e Valchiavenna
sui mercati esteri, la Camera di Commercio di Sondrio ha lanciato
in questi giorni una serie di iniziative che offrono opportunità di
conoscenza e di presenza a coloro i quali hanno intenzione di allargare
il proprio mercato. Grazie a 130mila euro di contributi per supporto
all’internazionalizzazione e per la partecipazione a fiere e a missioni, le
imprese di Valtellina e Valchiavenna potranno programmare il loro futuro sui
mercati esteri grazie al sostegno economico e logistico dell’Ente camerale.
Per tutto il 2011 sarà possibile richiedere contributi a fondo perduto per
servizi di supporto all’internazionalizzazione, per la partecipazione a fiere
internazionali o a missioni economiche all’estero nell’ambito del bando
voucher per l’internazionalizzazione promosso da Regione Lombardia e
Camere di Commercio lombarde. La dotazione finanziaria complessiva
ammonta a 6 milioni di euro, 80mila per l’Ente camerale sondriese, che
saranno distribuiti nel corso del 2011. La presentazione del bando si svolgerà
giovedì 24 marzo, alle ore 16.00, presso la sede camerale.
La Camera di Commercio è pronta a organizzare, per il prossimo mese di
giugno, una missione economica in Germania, che segue di un anno quella,
più che positiva per i riscontri ottenuti, in Cina e in India, riservata alle sole
imprese del comparto lapideo, e un’altra, coordinata a livello regionale, in
Stati Uniti e Canada per il settore dell’agroalimentare. Le imprese avranno a
La nuova SS 36, nel tratto compreso fra
Monza e Cinisello, sarà conclusa entro il
30 aprile 2013, con 7 mesi di anticipo
rispetto all’ultima data comunicata. È
l’esito del Tavolo istituzionale convocato
e presieduto nei giorni scorsi presso
Palazzo Lombardia dall’assessore regionale
alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele
Cattaneo, alla presenza del presidente
di Anas, Pietro Ciucci. Il risultato sarà
possibile facendo lavorare il cantiere su
diversi turni, “spalmati” su tutte le 24
ore al giorno (attualmente ne vengono
lavorate 20), dal lunedì alla domenica, a
partire dalla fine di marzo. Si tratta di una
notizia importante anche per la provincia
di Sondrio, sia per il settore turistico, sia
per i pendolari e le aziende del territorio
che hanno interessi nel milanese.
sindacati:
confronto
senza confini
Nei giorni scorsi,
a Milano, un incontro
fra autorità italiane
e svizzere non ne ha
escluso la fattibilità.
Sabato 19 marzo, a Chiavenna,
presso la Sala riunioni della
“Società Democratica Operaja”,
a partire dalle ore 9.00 e per
tutta la mattinata (la conclusione
è prevista con il pranzo, verso le
ore 13.00, realizzato dai ragazzi
della Scuola Alberghiera) si svolgerà
un convegno dal titolo complesso
e interessante: “Contrattazione,
dialogo sociale e formazione
in provincia di Sondrio e nel
cantone dei Grigioni: differenze
a confronto”. La Confederazione
europea dei Sindacati (Ces), in
collaborazione con il Coordinamento
europeo dei Consigli Sindacali
Interregionali (Csir), ha definito
un progetto a medio-lungo termine
che intende approfondire una nuova
opportunità di intervento per le
Organizzazioni Sindacali d’Europa:
sviluppare forme di contrattazione
collettiva che superino i confini
degli Stati, e che siano in grado
di individuare piattaforme che
pongano al centro le esigenze dei
lavoratori al di qua e al di là delle
proprio carico i costi di viaggio e soggiorno,
a tariffe agevolate grazie all’organizzazione
della Camera di Commercio, che sosterrà
le spese relative all’analisi del mercato,
alla ricerca dei partner e alla logistica. La
missione verrà organizzata per un massimo
di due settori e per almeno cinque imprese,
sulla base delle adesioni ricevute, secondo
l’ordine cronologico di presentazione.
Per la provincia di Sondrio, che ha sin
qui dimostrato una scarsa propensione
all’estero (tanto da registrare valori che
la pongono sulla stessa linea di province
del Sud Italia, più che di quelle della
Lombardia) la Germania rappresenta
il secondo mercato estero tra i Paesi
dell’Unione europea, dietro solo alla
Francia ma prima del Belgio, con una
percentuale che, nel 2009, ha sfiorato il 24%.
«Auspichiamo una folta partecipazione a
questa missione – sottolinea il presidente
Emanuele Bertolini –. Quello tedesco è un
mercato importante, per la sua vicinanza
e perché condivide con noi il mercato
comune europeo, uno sbocco fondamentale
per diversi settori, ancora di più in questa
fase della crisi mondiale da cui la Germania
si sta risollevando con maggior vigore
rispetto ad altri Paesi. Ci sono diverse
aziende valtellinesi che esportano ma la
speranza è quella di aumentare le chance
della nostra imprenditoria: gli spazi per
crescere ci sono». Le aziende interessate
devono presentare la propria candidatura
entro il prossimo 31 marzo utilizzando
l’apposito formulario di pre-adesione
disponibile sul sito camerale www.
so.camcom.gov.it.
Infine, la Camera di Commercio ha
stanziato 30mila euro per finanziare
la partecipazione delle imprese della
provincia di Sondrio a fiere internazionali
in Italia a partire dal 1° gennaio 2011.
Il fondo, che si propone di favorire la
commercializzazione dei nostri prodotti
all’estero, è destinato all’abbattimento
delle spese sostenute dalle imprese per la
partecipare agli eventi fieristici, qualificati
come internazionali secondo la normativa
vigente, che si svolgono in Italia. Il
contributo a fondo perduto potrà arrivare
fino al 50% delle spese per un importo
massimo di 2.500 euro per la prima fiera,
di 1.500 per la seconda e di 1.000 euro per
la terza fiera. Le domande di ammissione
possono essere presentate all’Ente camerale
secondo le modalità indicate nel bando
scaricabile dal sito www.so.camcom.it.
frontiere. L’obiettivo è sviluppare
una discussione su questo tema
fra le diverse Organizzazioni
sindacali degli Stati confinanti.
Il Coordinamento europeo dei
Consigli Sindacali Interregionali ha
selezionato 7 Csir sui 44 esistenti
in Europa, nei quali proseguire una
sperimentazione di approfondimento
e di discussione già avviata con
altri Csir due anni or sono. Fra
questi 7, è compreso anche il
Consiglio Sindacale Interregionale
del territorio provinciale: il Csir
Lombardia Sondrio Grigioni. I
lavori di sabato saranno utili per
approfondire i temi del lavoro e
dello sviluppo economico. Oltre
ai saluti istituzionali e alla tavola
rotonda, si annunciano di rilievo
due delle relazioni in programma.
La prima su “La cartografia del
mercato del lavoro tra provincia
di Sondrio e Canton Grigioni”,
la seconda è dedicata ai modelli
di contrattazione in Italia e in
Svizzera, con una sensibilità
particolare rispetto al settore edile.
Il Traforo della Mesolcina
è ancora in fase di studio.
A Piantedo
Lavoratori Tecnoplastica.
I 50 dipendenti dell’azienda
valtellinese Tecnoplastica hanno
paura di perdere il posto di lavoro
e per questo venerdì 18 marzo
scendono in piazza per chiedere
aiuto e attenzione. Alle ore 15.00 le
maestranze saranno nel piazzale
antistante la loro azienda a Piantedo,
per dare vita ad una manifestazione
pubblica in difesa delle richieste
avanzate dalla Tecnoplastica e
per sollecitare la sensibilità delle
istituzioni locali. Nelle scorse
settimane l’impresa, che ha
interessanti prospettive di sviluppo,
aveva mosso alcune richieste per
favorire la propria espansione.
I
ncontro, nei giorni scorsi, in Regione
a Milano, con l’assessore regionale
Raffaele Cattaneo per approfondire
alcuni aspetti legati alla fattibilità del
Traforo della Mesolcina. Al Pirellone
erano presenti l’assessore ai Lavori
Pubblici della Provincia di Sondrio Silvana
Snider i rappresentanti della Camera di
Commercio di Sondrio, della Comunità
Montana Valchiavenna, il Consigliere di
Stato del Canton Grigioni Mario Cavigelli
e il Consigliere di Stato per il Ticino Marco
Borradori oltre ad una delegazione
delle Regioni Mesolcina e Bregaglia.
«Tutti i presenti - riferisce l’assessore
Snider - hanno condiviso la necessità di
approfondire lo studio socio-economico
redatto da Irealp rispetto alla fattibilità del
Traforo della Mesolcina». Vi sono, infatti,
numerosi aspetti relativi all’opera che vanno
ancora analizzati in tutti i minimi dettagli.
«Cattaneo - aggiunge Snider - ha verificato
che tutte le parti chiamate in
causa sono molto interessate
all’intervento, per questo, si
è concordato sulla necessità
di proseguire il cammino di
studio e di verifica per capire
se sarà possibile risolvere
alcune delle criticità emerse
dal primo studio». Il Canton
Grigioni, quindi, ha deciso di
avviare un’ulteriore indagine
per quanto riguarda il versante
di propria competenza.
Accanto a questa evoluzione
operativa della situazione
si è inoltre deciso di istituire un Tavolo
Tecnico che si riunirà, alla luce delle novità
che emergeranno dagli studi, per fare
nuovamente il punto della situazione. Non
solo, sul fronte politico-istituzionale sarà
programmata una serie di incontri fra le
parti per proseguire il confronto La volontà,
dunque, è quella di comprendere se e con
quali modalità questo intervento potrà
essere realizzato. «Dai riscontri avuti, il
Traforo della Mesolcina - conclude Snider
- continua ad essere considerato una valida
opportunità tanto per la Regione Lombardia
quanto per la Provincia di Sondrio».
Sondrio Cronaca
Sabato, 19 marzo 2011 31
■ Quattro seminari di approfondimento e formazione per le associazioni di volontariato
A Sondrio, fino a giugno, si discuterà di reti e risorse
Berbenno
N
ei prossimi mesi uscirà il bando di
finanziamento di progetti delle Organizzazioni di Volontariato (OdV),
prosecuzione del “Bando Volontariato 2008”
sulla coesione sociale promosso da: Fondazione Cariplo, Comitato di Gestione del fondo speciale per il Volontariato in Lombardia
e Coordinamento regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csv). Per l’occasione, il Csv di Sondrio Lavops propone quattro
seminari intorno a tematiche specifiche inerenti il lavoro delle Organizzazioni sul territorio, lo sviluppo ed il consolidamento delle
strategie progettuali. «I seminari sono stati
pensati nell’ottica di offrire quattro momenti formativi su alcuni aspetti fondamentali
per la crescita e lo sviluppo dell’autonomia
delle associazioni di volontariato e del Terzo
Settore in generale, soggetti che operano per
sostenere e ridurre le fragilità della comunità
in un continuo scambio e confronto con tut-
ti gli attori del territorio, altre associazioni,
enti pubblici, la cittadinanza – spiegano gli
operatori Lavops – . Non si tratta solo di una
proposta formativa sulla progettazione sociale, bensì di un’occasione per approfondire
tematiche che fanno riferimento allo sviluppo di comunità, alla complessità della realtà nella quale ci muoviamo e ci attiviamo».
Dal 26 marzo al 4 giugno si parlerà di: bisogni e problemi; le reti; le risorse umane
strategiche, i volontari; la comunicazione
esterna dei progetti. Potranno partecipare ai momenti formativi volontari e operatori sociali che si occupano della redazione
e/o conduzione dei progetti all’interno della
propria organizzazione, progettisti che collaborano con le OdV, operatori di cooperative
sociali. I seminari, ciascuno fruibile singolarmente, si terranno a Sondrio presso la Sala
Vanoni del Bim in Lungo Mallero Diaz, 18
dalle ore 9.00 alle ore 13.00 di: sabato 26
Sabato 27 marzo, nella
parrocchiale, la Messa
con La Casa dell’Angelo
marzo - “Bisogni e problemi. Ricerca, trattamento dei dati e condivisione delle priorità”; sabato 30 aprile - “Le reti. Teorie, modelli, costruzione e manutenzione”; sabato
21 maggio - “Le risorse umane strategiche:
i volontari. Attivazione, gestione, sviluppo
e cura della motivazione; sabato 4 giugno
- “La comunicazione esterna dei progetti.
Modelli, strategie strumenti”.
L’associazione “La Casa dell’Angelo” invita
tutte le persone che hanno un figlio o una
persona cara in cielo alla celebrazione
della Santa Messa degli Angeli Figli di Luce
e i loro genitori che si terrà domenica
27 marzo alle ore 10.30 nella chiesa
parrocchiale di Berbenno in Valtellina.
Chi è interessato a partecipare, può
lasciare il nominativo della persona da
ricordare telefonando a Silvia ai numeri
339-3925446, 0342-735063 o a Luisa al
347-1459965.
Un’opportunità da conoscere. Grazie al progetto “L’Incontro” questa figura sta
diventando sempre più conosciuta nelle famiglie e nelle associazioni. Due attività in
programma permettono di sensibilizzare sul tema, per farsi carico di chi ha bisogno.
Amministratore di Sostegno
I
l progetto “L’Incontro:
sostenere, proteggere,
dare voce” attivo
sul territorio della
provincia di Sondrio e
condotto dalla Federazione
di associazioni per disabili
(Fad), è finalizzato a
sviluppare, favorire e
diffondere la pratica
dell’Amministrazione
di Sostegno (AdS), così
come istituita dalla legge
n. 6 del 9 gennaio 2004.
Il progetto vede coinvolti
altri attori del pubblico
e del privato sociale, già
operativi sul tema della
protezione giuridica,
all’interno del loro mandato
istituzionale: l’Azienda
sanitaria Locale attraverso
il suo Ufficio di Protezione
Giuridica, gli Uffici di piano,
l’Azienda Ospedaliera di
Valtellina e Valchiavenna
- Dipartimento di Salute
Mentale, le associazioni di
volontariato del territorio.
«Ad oggi – chiariscono i
promotori del progetto
– l’uso dell’opportunità
rappresentata dalla legge che ha
istituito l’AdS è ancora limitata: esito
di varie situazioni che vanno dalla
non conoscenza della legge ad una
legittima titubanza nell’adottare, quasi
in solitudine, una scelta impegnativa.
Eppure ci dobbiamo rendere tutti conto
che stiamo andando verso una società
sempre più fatta di persone sole. Ecco
perché è importante che si diffonda
l’idea che ognuno può diventare
custode di un’altra persona, se ne ha
bisogno, sviluppando così una politica
di comunità. Si tratta di un profondo
cambiamento culturale che per questo
ha bisogno di un lungo percorso e di un
impegno da parte di tutti i soggetti della
comunità nel sostenerlo. L’obiettivo di
questo progetto – aggiungono – è quello
di sostenere, proteggere e dare voce
alla figura dell’AdS in tutta la provincia
di Sondrio, con le associazioni che in
prima persona partecipano e sostengono
questa iniziativa. Associazioni che
sono impegnate nell’ambito sociale
nella tutela di tutte le fragilità che
vanno dalle persone con disabilità,
agli anziani, alla tossicodipendenza,
✎ Due proposte
Il progetto continua nei prossimi mesi
con attività e di incontri che puntano
a promuovere e qualificare la figura
dell’Amministratore di Sostegno.
alla salute mentale; questo per
affermare che l’AdS può e deve essere
usato in tutte quelle situazioni in cui la
persona ha bisogno di un sostegno».
«Non è possibile, allo stato attuale,
fare una seria valutazione di impatto
lordo o ancor meno di impatto netto
intorno alla pratica di AdS – afferma il
referente operativo Gino Pedrotti –:
per avere un bilancio preciso è prevista
l’attivazione di un percorso di raccolta
e monitoraggio dati attraverso le
cancellerie dei tribunali. In generale,
però, e in termini di sensazioni e
percezioni di risultato concreto ottenuto
in questa fase di progetto, ci pare però
di poter individuare la nascita e lo
sviluppo embrionale di un vero sistema
provinciale intorno al tema della
protezione giuridica attraverso l’AdS. In
questo contesto il progetto “L’Incontro”
è stato riconosciuto nella sua validità;
le associazioni di volontariato, così
come nelle comunità e nelle famiglie,
hanno dato avvio a una riflessione
sull’opportunità di una figura come
l’AdS. Il progetto – conclude Pedrotti
– si sta sviluppando in modo positivo,
insomma. Non ci sembra di dover
apportare cambiamenti sostanziali,
sebbene, dal confronto con i soggetti
coinvolti, è emersa la necessità
di alcune modifiche, soprattutto
sull’ordine cronologico con il quale
affrontare le tematiche previste».
E.L.
LE VIOLE DI UNIVALE
Univale Onlus promuove “Le viole
di univale...un pensiero solidale”:
sabato 26 marzo dalle ore 8.00
alle ore 20.00 e domenica 27
marzo dalle ore 8.00 alle ore
14.00 a Sondrio, in piazza
Campello, verrà allestito un
banchetto con le viole di Univale.
Le offerte sosterranno i progetti
per i pazienti oncologici, leucemici,
emopatici e delle loro famiglie,
rivolgendosi prevalentemente ai
bambini, per migliorarne la qualità
della vita. Info: www.univale.it;
e-mail: [email protected].
La prima proposta consiste in cinque
incontri di scambio e condivisione rivolti
a Amministratori di sostegno, tutori,
protutori o curatori, che si terranno
seguendo questo calendario: a Sondrio il
24 marzo, alle ore 17.00, presso la sede
Lavops, in lungo Mallero Diaz 18; a Bormio
il 26 marzo, alle ore 16.00, presso CFD,
in via Dei Cas 13-piazza di Valdisotto; a
Morbegno il 30 marzo, alle ore 17.00,
presso la “Casa delle Associazioni”, in via
Morelli 16; a Chiavenna l’1 aprile, alle
ore 20.30, presso la sala dei Cappuccini;
a Tirano, il 2 maggio, alle ore 20.30,
presso sala Comunità Montana in via
Maurizio Quadrio. « Gli obiettivi di questi
incontri – spiegano gli organizzatori – sono
molteplici: una semplice ma importante
occasione di conoscenza; la raccolta dei
bisogni; l’approfondimento delle questioni
aperte e dei problemi; la rappresentazione
delle azioni di progetto che possono essere
utili a chi già è attivo nella pratica di
Amministrazione di Sostegno; la raccolta
di un punto di vista centrale ed essenziale
di chi è AdS volontario, al fine di sostenere
lo sviluppo e la diffusione della pratica;
eventuali altre questioni che i diversi territori
e le varie esperienze solleveranno».
La seconda consiste in un corso di
formazione di base per “Amministratori di
Sostegno”, aspiranti o incaricati da poco,
famigliari, operatori sociali del pubblico e
del privato. Il corso si articola in tre incontri
che si ripeteranno sui cinque mandamenti
della provincia, si inizia lunedì 28 marzo
a Sondrio, alle ore 17.00, presso la sede
di Lavops in lungo Mallero Diaz 18 (altre
date: 4-11 aprile); a Chiavenna, presso la
sala dei Cappuccini, alle ore 20.30, il 6-1320 aprile; a Tirano, presso sala Comunità
Montana, in via Maurizio Quadrio, alle ore
17.00, il 5-12-19 maggio; a Morbegno, presso
la “Casa delle Associazioni”, in via Morelli
16, alle ore 20.30, il 9-16-23 maggio; e a
Bormio nel mese di settembre. Per maggiori
dettagli, informazioni sul programma,
sul calendario, i luoghi degli incontri e le
modalità di iscrizione consultare www.
sondrio.progettoads.net; e-mail: lincontro.
[email protected]; telefono: 393 5251437.
Sondrio Cronaca
32 Sabato, 19 marzo 2011
GIORNATA
DELL’ACQUA
Il Progetto Link “Collegamenti in Campo”,
promosso dall’Associazione VentiVenti,
ha lanciato da ottobre 2009 una serie
di iniziative con l’intento di sviluppare
e approfondire tematiche legate alla
sostenibilità ambientale della produzione
agricola, dell’alimentazione e dell’uso
consapevole dell’acqua. Dal 22 marzo al
3 aprile prossimi sono in calendario una
ricca serie di eventi per festeggiare la
chiusura ufficiale del progetto: mostre,
spettacoli, laboratori, mercatini con i
prodotti della filiera corta e tanto altro
ancora. Nello stesso periodo sarà recapitata
nelle case dei cittadini di Morbegno una
guida sulla qualità dell’acqua del rubinetto:
alcune brevi, ma chiare informazioni per
invitare i cittadini a consumare l’acqua
di casa. Una scelta che aiuta l’ambiente
e fa risparmiare... Nel corso delle
manifestazioni saranno distribuite delle
bottiglie in vetro con il logo dell’Acqua di
Ganda, l’acqua di Morbegno.
■ Salute Mentale
Può essere richiesta in Comune: previsti sconti e agevolazioni
Corso di formazione
per «Saperne di più...»
Con la collaborazione di Caritas provinciale,
Centro di Aiuto alla Vita, “Il Richiamo
del Jobel”, Dipartimento Salute mentale
di Sondrio, cooperativa sociale “La
Breva”, Comune e parrocchie di Sondrio,
l’Associazione Navicella Pro-Salute
Mentale invita al percorso di formazione
e sensibilizzazione, “Per saperne di più”,
che si terrà nel capoluogo nella sala Vanoni
del Bim in via Lungo Mallero Diaz 18. Il
percorso è rivolto a chi sia interessato
alle tematiche della salute mentale e a chi
intende operare offrendo il proprio impegno
come volontario a favore di persone e
famiglie del territorio di Sondrio coinvolte
nel disagio psichico. L’iniziativa si propone
di offrire competenze e conoscenze
specifiche ad aspiranti volontari, familiari
e cittadini che intendono saperne di
più sul delicato tema della sofferenza
psichica. È anche un’occasione per chi
vuole contribuire ad abbattere quei muri
che, troppo spesso, escludono dalla società
chi soffre di disagio mentale. Come in
molte altre situazioni, il volontariato è
una risorsa importante nei percorsi di
prossimità, progettazione e lavoro in rete,
in sinergia con tutte le realtà che operano
per una costruzione sociale della salute.
Per ulteriori informazioni e per iscriversi
rivolgersi a Graciela Forzatti, cellulare
346.8095832, o all’associazione Navicella,
cellulare 339.2754019, telefono/fax
0342.611109. La partecipazione è gratuita.
Il primo incontro si terrà lunedì 4 aprile
tra le ore 20.30 e le ore 22.30 e avrà
come ospite Federico Galvan, educatore
professionale e membro del Direttivo
Nazionale dell’Associazione Mondiale della
Riabilitazione psicosociale, che parlerà de
“Il disagio mentale: cos’è e come si può
affrontare”. (Pi.Me.)
■ Cultura
Presentazione del libro
sulle dispute teologiche
Mercoledì 23 marzo, alle ore 21.00, a
Sondrio presso la sala Vitali del Credito
Valtellinese, avverrà la presentazione
del libro di Floriana Valenti “Le dispute
teologiche tra cattolici e riformati nella
Rezia del tardo cinquecento”. Introdurrà
monsignor Valerio Modenesi e interverranno
lo storico Guido Scaramellini e don Augusto
Bormolini, docente di Storia della Chiesa.
Nel libro sono riportate le tre dispute
che si tennero tra il 1595 e il 1597: nella
prima si discusse della divino-umanità
di Cristo, nella seconda del primato del
Papa, nella terza del Sacrificio della Santa
Messa. A tutte prese parte attiva il teologo
e arciprete di Sondrio Nicolò Rusca, che
aveva accettato quell’impegnativo incarico
su insistenza del vescovo di Como Feliciano
Ninguarda, che ben ne conosceva le doti.
A Sondrio ritorna
la «Family Card» 2011
L’
Amministrazione comunale
di Sondrio promuove,
anche per il 2011, il progetto
“Family Card”, in accordo con
l’Associazione Famiglie numerose e
le associazioni imprenditoriali attive
sul territorio, al fine di garantire alle
famiglie con almeno 4 figli minori e
ai nuclei familiari con un indicatore
economico inferiore a 5681,52 euro,
residenti nel Comune di Sondrio, la
possibilità di acquistare prodotti e
servizi a prezzo scontato. «Decidere
di avere una famiglia numerosa è una
scelta ricca di gioie e soddisfazioni,
ma anche molto impegnativa – spiega
l’assessore ai servizi sociali Carlo
Ruina –. In un periodo congiunturale
di crisi economica, dove la capacità
di spesa delle famiglie si è purtroppo
ridotta, questo progetto può costituire
un valido aiuto sia per le famiglie
numerose che per i soggetti in
difficoltà». Il modulo di richiesta
della “Family Card” è scaricabile dal
sito internet del Comune di Sondrio
(www.comune.sondrio.it) ed è anche
disponibile presso il Servizio Politiche
Giovanili e Sociali. La richiesta può
essere presentata al Servizio Politiche
Giovanili e Sociali, al secondo piano
di Palazzo Martinengo (in via Perego
1), dal lunedì al venerdì dalle ore
9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30
alle ore 16.00 (chiuso il martedì
mattina); contestualmente potrà
essere ritirata la tessera che permette
di accedere ai benefici previsti. La
“Family Card” è nominale, riservata
a tutti i componenti della famiglia
a cui è intestata ed è valida fino
al 31 dicembre 2011. La carta non
dà diritto ad alcuna erogazione
in denaro, ma prevede sconti e
agevolazioni, applicati direttamente
dagli operatori che aderiscono
all’iniziativa e che espongono
la vetrofania del progetto (al
momento sono già una sessantina,
ma i commercianti che desiderassero
aderire al progetto possono ancora
farlo rivolgendosi all’ufficio Relazioni
con il Pubblico del Comune
oppure consultando il sito internet
dell’amministrazione cittadina). «Il
Comune – conclude Ruina – ringrazia
tutti gli operatori commerciali, le
aziende, le società sportive che hanno
aderito e aderiranno all’iniziativa
dimostrando sensibilità al progetto e
i due istituti di credito cittadini (Bps e
Creval) per il contributo dato».
❚❚ Prosegue e si aggrava la crisi di Palazzo Muzio
Incerta la situazione della Provincia
L
a frattura nel centro-destra della Provincia di Sondrio sembra essere ormai
un fatto irreversibile. Dopo la situazione
che più di un mese fa aveva portato alla sfiducia nei confronti del presidente del consiglio
di palazzo Muzio – Patrizio Del Nero – con i
voti contrari di almeno quattro franchi tiratori
della compagine Pdl-Lega, nell’ultima seduta assembleare, dedicata proprio all’elezione
del presidente, vacante da troppo tempo, si è
consumato un altro colpo di scena.
Dopo gli accordi, animati, intercorsi nel periodo successivo alla sfiducia a Del Nero, il
centro-destra aveva comunque raggiunto un
accordo, stabilendo che il presidente del consesso provinciale doveva essere un esponente
del Pdl. A inizio seduta Del Nero ha comunicato l’intenzione di non ripresentarsi: scelta
che ha colto tutti in contropiede, tanto che il
Pdl ha chiesto una sospensione e un aggior-
namento della seduta. Rinvio che il presidente Massimo Sertori (esponente di spicco del Carroccio) non ha accordato. E così,
al termine di accese consultazioni, è emersa la disponibilità a candidarsi del pdiellino Pierpaolo Frate, il quale ha espresso
posizioni contrarie alle indicazioni fornite
dal proprio partito. Sullo scranno del presidente del consiglio provinciale oggi siede proprio Frate, eletto con i voti di Lega
e opposizione. Il resto del Pdl non ha neanche partecipato alla votazione scegliendo di abbandonare l’aula. Frate, insieme
al consigliere Sandro Bambini che aveva
sollecitato la candidatura del presidente
eletto, sono stati espulsi dal partito. Ora
la tensione è duplice: fra Pdl e Lega ma,
soprattutto, all’interno dello stesso Pdl.
Nei giorni immediatamente successivi a
questo vigoroso scontro, il coordinatore
provinciale del Pdl Maurizio Del Tenno, aveva addirittura ipotizzato che una soluzione
alla questione sondriese avrebbe richiesto il
coinvolgimento dei vertici nazionali, non essendo sufficienti quelli regionali a districare
una matassa di rapporti tanto complessa. La
settimana si è aperta con ulteriori scontri e
reciproche accuse, ancora all’interno del Pdl,
di accordi e intrecci non previsti.
Una situazione, insomma, complessa che riserverà ulteriori occasioni di confronto. L’augurio, espresso da opposizione e cittadinanza,
è che si arrivi al più presto a un chiarimento
– che potrebbe anche portare a elezioni anticipate per Palazzo Muzio – sbloccando un impasse amministrativo che risulta infruttuoso
per una provincia che ha moltissime sfide da
affrontare, soprattutto sul fronte dello sviluppo e del futuro del proprio territorio.
E.L.
Alta Valle
Sabato 26 e domenica 27 marzo,
dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e
dalle ore 13.30 alle ore 17.00,
anche in provincia di Sondrio
si svolge l’appuntamento con la
“Giornata di Primavera” promossa
dal Fai (Fondo per l’Ambiente
Italiano). Quest’anno la località
valtellinese prescelta per ospitare
l’iniziativa è Grosio. Il titolo che
caratterizza l’intera giornata di
scoperta aperta a tutti è “Percorsi
a Grosio: dalle incisioni rupestri
alla centrale idroelettrica,
Sabato, 19 marzo 2011 33
✎ APPUNTAMENTI | Giornata Fai a Grosio e Montagna
attraverso secoli di storia,
arte, fede, vita contadina”. Tre
gli itinerari proposti. Si inizia
da quello archeologico con il
“Parco delle Incisioni Rupestri”:
Rupe Magna, Castello nuovo,
Antiquarium. Visite guidate a
cura del Consorzio del Parco
(massimo 20 persone per volta):
alle ore 9.30; 10.30; 11.30; 14.00;
15.00; 16.00. Il secondo è un
itinerario risorgimentale: piazza
del Municipio, Villa Visconti
Venosta, percorsi storico-militari
legati alla Prima Guerra Mondiale.
L’itinerario di arte sacra: chiesa
di San Giuseppe (dalle ore 10.00
alle ore 12.00 di domenica le
visite sono sospese), chiese di
San Giorgio con Ossario e, con
bus navetta, San Gregorio e San
Giacomo. E ancora, l’itinerario
tecnologico con la centrale
idroelettrica. Visite guidate
a cura di A2A, con pullmino
per il percorso interno. Infine
l’itinerario storico-etnografico.
Viene proposto un percorso
nel centro storico alla scoperta
di tradizioni e mestieri di un
tempo, stalle e dimore d’epoca,
animazioni di folklore locale. In
tutti i luoghi apertura ci saranno
“corsie preferenziali” per i soci
iscritti al Fai (con la possibilità di
iscriversi in loco). Quando non
diversamente indicato, le visite
sono guidate dagli “Apprendisti
ciceroni” dell’Istituto Scolastico
Comprensivo “Visconti Venosta”
di Grosio, anche in lingua tedesca
e inglese. Altro monumento aperto
al pubblico, bene di proprietà
del Fai, è il Castel Grumello di
Montagna in Valtellina. Sabato
26 e domenica 27 marzo visite
dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
Grosio. Incontro con l’Unitalsi della zona Prealpi (Co) per guardare all’estate prossima
S
abato 5 marzo, con un gruppo
di giovani di alcune parrocchie
della zona Prealpi (in provincia
di Como), siamo partiti per
andare a presentare ai ragazzi tra i
quattordici e i vent’anni dell’oratorio
di Grosio l’esperienza estiva del
pellegrinaggio Unitalsi a Lourdes.
Dopo il lungo viaggio, l’incontro è
iniziato con la preghiera guidata dal
vice-assistente della Sottosezione di
Sondrio, don Mariano Margnelli, ed è
proseguito con la visione di un filmato:
una breve storia dell’associazione, la
descrizione della sua missione, le sue
numerose iniziative, i progetti in corso
e quelli già realizzati. Il video spiegava
anche il significato del pellegrinaggio
a Lourdes. Dopo la visione è iniziata
la testimonianza vera e propria di noi
che, chi più volte chi meno, abbiamo
già vissuto questa esperienza di fede
e di volontariato. Ognuno di noi ha
sottolineato l’aspetto che più lo aveva
colpito. È stata evidenziata l’importanza
del rapporto con i malati e i sofferenti,
che sono il centro del pellegrinaggio.
Nonostante la loro apparenza fragile e
bisognosa di aiuto, sono proprio loro
che, con la loro forza e la loro simpatia,
riescono a creare quei legami d’amicizia
che rendono bellissimi i giorni vissuti
a Lourdes. Alcuni di noi hanno anche
dato importanza al lato più personale,
rimarcando la bellezza dei momenti
di preghiera e di silenzio vissuti in
solitudine; spesso infatti si è portati a
pensare che la necessaria assistenza ai
malati non lasci nemmeno un minuto
A Tirano viene
completata la
sostituzione dei
binari: cantiere anche
per l’acquedotto
Farsi prossimo
dei fratelli...
Uno scambio di esperienze
che guarda al pellegrinaggio
estivo proposto ai giovani:
si svolge dal 4 al 10 agosto
ed è un’occasione di carità
e di forte umanità condivisa
libero per se stessi. Rispondendo poi
ad alcune domande che ci erano state
poste, abbiamo parlato in maniera
più “semplice e immediata” del
pellegrinaggio, descrivendo i servizi che
sono necessari e chiarendo che a tutti
i volontari vengono affidati solo quei
compiti che sono in grado di svolgere.
I nostri interventi riguardavano
anche le celebrazioni liturgiche che,
naturalmente, sono numerose. È questo
un aspetto che potrebbe “far pensare”
qualche giovane … ma abbiamo
provato a far capire che a Lourdes
non si sente assolutamente quello che
potrebbe essere immaginato come
“il peso” di tutto quel tempo passato
in chiesa… Un’altra domanda a cui
abbiamo cercato di dare risposta è
quella del rapporto con gli ammalati.
Molti, infatti, pensano di non essere in
grado di fare ciò che potrebbe essergli
richiesto. Dopo aver tranquillizzato
i presenti, abbiamo specificato che è
normale sentirsi così prima di partire,
ma appena arrivati si instaura un
bellissimo rapporto con i malati che
porta tutti i volontari a dimenticarsi
delle loro precedenti preoccupazioni.
Sono proprio loro, infatti, i malati,
che cercano amicizia e compagnia,
e aiutano così a riconoscere nel
pellegrinaggio un dono grande e
significativo, contribuendo a renderlo
indimenticabile. Dopo l’incontro ci
siamo trattenuti per una piacevole
cena e poi abbiamo affrontato il viaggio
di ritorno, non senza però esserci
prima dati appuntamento al treno che
partirà da Milano il 4 agosto! Fino al 10
dello stesso mese, infatti, si svolgerà
a Lourdes il pellegrinaggio Unitalsi
2011 proposto, in modo particolare, ai
giovani che desiderano farsi prossimi
ai fratelli ammalati e disabili; è
un’esperienza sicuramente completa,
ricca dal punto di vista umano,
ecclesiale, spirituale, vocazionale e, non
ultimo, per la possibilità del servizio di
carità.
FRANCESCO NOVATI
Viabilità modificata per
i lavori sulla Ferrovia Retica
Sulle nevi di Bormio
Azzurri in allenamento.
Gli specialisti delle discipline
tecniche sono stati impegnati
a Bormio, nei giorni scorsi, per
preparare al meglio la tappa finale
di Coppa del mondo di sci alpino
in programma a Lenzerheide, in
Svizzera. Il quartetto di gigantisti
formato da Max Blardone, Davide
Simoncelli, Manfred Moelgg,
Alexander Ploner si è allenato sulla
pista Stella Alpina, dove si sono
trattenuti fino a mercoledì 16 marzo,
quando sono partiti in direzione della
Confederazione Elvetica in vista della
gara fra le porte larghe di giovedì 17
marzo. Programma prolungato di un
giorno per la compagine femminile.
F
ino al prossimo 27 marzo a Madonna
di Tirano la viabilità subirà alcune
importanti modifiche per agevolare la
sostituzione dei binari della Ferrovia Retica,
lavori che vanno a completare le opere
già iniziate lo scorso anno in occasione
del centenario del cosiddetto “Trenino
Rosso”. Il tratto di strada in questione è
tutto sommato limitato, appena 200 metri,
ma si tratta di uno snodo importante sia
per la viabilità cittadina e provinciale
(soprattutto per le direttrici verso Sondrio
e verso Bormio) sia per il traffico da e per la
vicina Svizzera. Fino a domenica 20 marzo
sarà chiusa la strada di via Elvezia fino alla
rotonda. A garantire il collegamento con
la confinante Confederazione sarà una
bretella che da viale Italia passa per via
Fucine, via Monaci, via San Rocco e via
Valorsa, fino a riprendere via Elvezia. Il
percorso è adatto alle auto, ma non ai mezzi
pesanti – troppo larghi per le strade indicate
La cappella
San Giuseppe
a Tirano
abbellita dalla
terracotta...
come percorso alternativo.
I camion, per raggiungere il
Canton Grigioni, seguiranno
il percorso tradizionale
all’interno dell’area di
cantiere: a scortarli i movieri
della Ferrovia Retica. Nella
giornata di domenica 20,
inoltre, è previsto il divieto di
circolazione per tutti i mezzi
pesanti (limitazione che
non dovrebbe avere troppe
conseguenze considerata la
giornata festiva). La settimana successiva,
invece, fino a domenica 27 marzo, anche
la rotonda di Madonna sarà interdetta al
traffico. I mezzi provenienti da Sondrio
saranno deviati su via Polveriera, quelli che
provengono da Bormio su via San Giuseppe.
A fermarsi sarà anche il treno, che si
fermerà a Campocologno: il collegamento
da e per Tirano verrà assicurato da servizi
L’Azienda Ospedaliera Valtellina
Valchiavenna–Dipartimento Salute
Mentale, in collaborazione con la
parrocchia San Martino di Tirano,
invitano la cittadinanza all’iniziativa
“Abbelliamo la cappellina di San
Giuseppe”, situata a Tirano in via
San Giuseppe 1. Il gruppo artistico
“Il paese di Terracotta”, formato da
persone in cura presso il dipartimento
di salute mentale e guidato dal
maestro d’arte Falciani, ha lavorato al
progetto per vari mesi e ora presenta
il suo pannello “L’Angelo apparve
a san Giuseppe” che verrà posto
ad abbellimento della cappella. Il
programma si articola in tre diversi
momenti. Il primo si è svolto mercoledì
16 marzo, alle ore 14.30, presso la
Sala dell’Unione Artigiani (in via San
Giuseppe 6 a Tirano). La cittadinanza
ha potuto vedere la proiezione delle
varie fasi di lavoro per la costruzione
del pannello decorativo. Si prosegue
pullman sostitutivi. In questi giorni, inoltre,
considerata l’apertura del cantiere per i
binari, saranno effettuate alcune opere
anche ai sottoservizi, in particolare la
sostituzione delle tubazioni dell’acquedotto
nel punto compreso fra via Elvezia e via
Sondrio. Intervento, quest’ultimo, che
richiederà ulteriori chiusure delle strade
interessate.
sabato 19 marzo festa di San Giuseppe:
alle ore 16.00 verrà scoperta l’opera,
seguirà la benedizione del parroco
don Remo Orsini e quindi presso la
vicina sala Unione Artigiani il gruppo
presenterà ufficialmente il suo lavoro.
Seguirà rinfresco. Mercoledì 23 marzo,
dalle ore 10.00 alle ore 12.00, sempre
presso la sala dell’Unione Artigiani,
il maestro e il gruppo attendono i
bambini delle scuole per manipolare
l’argilla, lavorare e creare insieme.
Spettacoli
34 Sabato, 19 marzo 2011
✎ il telecomando |
Amarcord
La grande illusione
Domenica 20. F.d.S. C5, 8,50.
Padre Ruillo Grande, gesuita
ucciso dagli squadroni della morte
in Salvador. Racconti di vita, Rai3,
12,55. Pedoni travolti. Vertical
limit, It1,14,00. Film d’azione e
suspence su una scalata sugli
ottomila per salvare una persona
intrappolata in una grotta. Il flauto
magico, Rai5, 19,45. Opera di
Mozart. PremioTV regia televisiva
2011. Rai1, 21,30. Spettacolo.
Effetto notte, Tv2000, 21,30.
Rubrica di cinema. Presa diretta,
Rai3, 21,30. Corrotti. Viaggio
nell’Italia delle mazzette. Niente di
personale, La7, 21,30. Attualità con
A. Piroso. Speciale Tg1, Rai1, 23,50.
Lunedì 21. Le stragi misteri
d’italia, Rai Storia 21,00. Doc.
Montalbano, Rai1, 21,10. La
carica dei 101, Rai3, 21,05. Film
commedia Disney con Glen Close.
Correva l’anno, Rai3, 22,55. Carlo
Maria Martini: Il cardinale del
dialogo. Documentario.
Jean Renoir (Francia 1937)
Ci sono film che rappresentano, a
mio parere, la complessità della prima
guerra mondiale, meglio di qualunque
testo storiografico scritto: “Orizzonti di
gloria” di Stanley Kubrick, “La grande
guerra” di Mario Monicelli, “La grande
illusione” di Jean Renoir.
Quest’ultimo è probabilmente il film francese più grande e
bello per verità e realismo, soprattutto per i contenuti, che
sono vasti e universali. E’ ambientato durante la prima guerra
mondiale: due aviatori, il tenente Marechal (Gabin) e il
capitano de Boieldieu, nobile, vengono abbattuti dal barone
von Rauffenstein (Stroheim). I tre si conoscono e si stimano,
ma prendono vie diverse. “La grande illusione”, il meno
contestato dei film di Renoir, è costruito sull’ idea che il mondo
si divide orizzontalmente per affinità, e non verticalmente per
barriere. Vi si pratica una guerra ancora improntata sul fairplay, una guerra senza bombe atomiche e senza torture. La
grande illusione consiste quindi nel credere che la guerra che
si sta combattendo sia l’ultima. Il film è del 1937. Solo due anni
dopo l’Europa vedrà l’inizio della seconda Guerra mondiale.
Venerdì 18 marzo, ore 23.15, L7d
DANIELA GIUNCO
di Tiziano Raffaini
Martedì 22. La mia regina, Rai
movie, 19,15. Raffinato film
sull’amicizia tra la regina Vittoria
e la sua guardia del corpo. R.I.S.
Roma 2, C5, 21,10. Telefilm
polizieschi. Hero, R4, 23,40.
Film d’azione cinese, di qualità.
La vita sognata dagli angeli,
Rai5, 21,05. Film drammatico di
E. Zonca. storia di un’amicizia
tra due ventenni, la bruna,
solare, generosa Isa e la bionda,
mutevole, selvaggia Marie , tutta
chiusa nella sua rivolta asociale
e autodistruttiva. Palma d’oro a
Cannes.
Mercoledì 23. Gran Torino,
R4, 21,10. Splendido film di
C. Eastwood da non perdere.
Profondo nel messaggio
eccellente nella sceneggiatura e
interpretazione. C. Eastwood al
meglio. Ricomincio da capo, Iris,
17,30. Uno strepitoso Bill Murray
nei panni di un giornalista che è
costretto a rivivere all’infinito la
stessa giornata. Da vedere.
Giovedì 24. SOS Tata, La7,
21,10. Le tre sepolture, Rai movie,
21,00. Un western moderno
interessante con Tommy Lee Jones
guardia di confine che uccide un
messicano… Volver, R4, 23,20. Film
di Almodovar un po’ surreale ma
piacevole e profondo.
Venerdì 25. Buongiorno notte, Rai
storia, 21,00. Film sul rapimento
Moro. Ben fatto. Zelig, C5, 21,10.
Per fare 4 risate. Il grande talk,
Tv2000, 21,15. Talk che analizza
la tv. L’ultima eclissi, Rai4, 23,30.
Thriller con un ottima Katy Bates.
Sabato 26. Sulla via di Damasco,
Rai2, 10,15. Rubrica religiosa.
Tv Talk, Rai3, 14,50. Talk su
televisioni e affini. Diario di un
curato di campagna, Tv2000, 21,00.
Film del 51 fedele al romanzo
di Bernanos. Ulisse, Rai3, 21,30.
America storia di un continente.
Viaggio a tutto campo nella storia
di un continente nord e sud.
Alcuni spunti per orientarsi nel nuovo oceano digitale
Una guida alla “nuova” TV
Q
uindici giorni fa abbiamo
sintetizzato in cinque punti la
bella relazione di don Tiziano
Raffaini del 22 febbraio u. s. su
“La TV dai cento canali…”. Oggi ci
soffermiamo su alcune indicazioni
pratiche, proposte in quella serata,
e precisamente su quei canali, di un
certo valore, che prima erano riservati
a chi possedeva la parabola satellitare,
e che ora sono alla portata di tutti.
Alcune indicazioni offerte
da don Raffaini per non
perdersi nel mare dei
canali digitali e riuscire
ad utilizzare al meglio
la nuova televisione
CANALI RELIGIOSI
Tv2000 (canale 28) ha un’identità ben precisa, in
quanto voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, ma
si rivolge a tutti, nella consapevolezza che l’ispirazione
cristiana è una grande risorsa anche nel campo della
comunicazione. Fa informazione senza accontentarsi
delle solite notizie o delle interpretazioni di comodo. E’
una tv che affronta a viso aperto i problemi della cultura, e
che cerca nell’arte, nella musica, nei libri, nel cinema, nel
teatro, le tracce di una verità più grande. È una tv per chi
crede e per chi cerca.
L’impianto è analogo a quello delle tv generaliste, ma, a
differenza delle altre, cura di più l’informazione religiosa;
ad esempio, l’attività e il magistero del Papa sono
presentati con attenzione, senza filtri deformanti, ma in
modo da essere utili a tutti.
Ottima la rubrica quotidiana Mosaico (ore 9.00 e/o
metà pomeriggio). Interessanti, perché fatte con
competenza, le rubriche sul cinema e sul teatro (Effetto
notte e Retroscena, in prima/media serata). Tg2000
(ore 12, 16, 19.40) è un notiziario
essenziale e ben bilanciato, mentre
Tgtg telegiornali a confronto (20.55)
analizza gli altri giornali televisivi. Il
grande talk (venerdì, 21.40; sabato,
9.05; domenica, 19.30) analizza
criticamente la tv.
Telepace (187): nata a Verona, è la
veterana delle tv cattoliche, ed è
specializzata nel ritrasmettere i
programmi delle visite e delle udienze del Papa. E’in
collegamento con varie diocesi, ed inoltre ha uno studio a
Gerusalemme.
Telenova (14): è la tv dei “Paolini”, con alcune interessanti
rubriche religiose. Telenova 2 è dedicata alle trasmissioni
della diocesi di Milano.
CANALI DI INFORMAZIONE
Rai News (48): ben fatto ed equilibrato, è ricco di rubriche
di approfondimento. Per chi sa le lingue, BBC World e
France 24 sono una buona fonte di notizie. Repubblica tv
invece, è il primo canale video di un grande giornale, che
fornisce informazioni e approfondimenti, utilizzando lo
studio in modo analogo ai classici talk.
CANALI CULTURALI
Rai Storia ( 54 ): richiama Rai educational, con la
direzione di Minoli; rende accessibili a tutti degli ottimi
documentari e fa conoscere seriamente personaggi più
o meno famosi. Avvalendosi dell’archivio storico Rai e
anche di produzioni estere, riesce ad attuare una buona
programmazione ripetuta più volte nelle 24 ore.
Rai 5 (23): neonata, vuole essere il canale culturale Rai, e
sta cercando la sua strada. Propone sia prodotti nuovi ed
originali, sia recuperi dal passato.
Per gli amanti del cinema due canali, Rai movie (24) e
Iris, (di Mediaset) hanno una programmazione di soli
film, spesso di buona qualità.
CANALI DI INTRATTENIMENTO
La replica dei principali programmi, e degli sceneggiati,
si trova su Rai Premium (25), per la Rai, su Mediaset Extra
per le reti di Mediaset, e su La 7D (29) per La7 . Rai Sport1
e 2 (57/58) offrono un bel servizio per gli appassionati,
perché anche gli sport minori ora vi trovano spazio.
CANALI PER I RAGAZZI
L’offerta si è molto arricchita. Ecco Rai YoYo (43) per i
piccolini della materna e inizio elementari, e Rai Gulp
(42) per ragazzi più grandicelli. Mediaset mette in campo
Boing (40), che invero aggiunge molta pubblicità. Cartoni
animati si trovano su K2 (41), per i ragazzi, e su Frisbee
(44) per preadolescenti.
ABELE DELL’ORTO
DRAMMATICO
storico
commedia
commedia
altre sale
Il gioiellino
Il discorso del re
Il buongiorno del mattino
La vita facile
Livigno ed Abbadia Lariana
La Leda è una delle maggiori aziende
agro-alimentari del Paese che però,
a causa di una dirigenza inadeguata,
finisce con il collassare. Un film che
ricorda il crack Parmalat.
L’impegno di Re Giorgio VI per superare
una balbuzie nervosa con l’aiuto del
logopedista Lionel Logue. Vincitore di
4 premi Oscar tra cui quelli per miglior
film.
Il film nelle sale della Comunità.
All’Astra di Como dal 18 al 20 marzo
e il 23 e 24 marzo.
Due amici, dopo essersi persi di vista
per questioni legate ad una donna, si
ritrovano dopo qualche tempo in Kenya.
Con Stefano Accorsi e Pierfrancesco
Favino.
Il film è in programma a Menaggio
dal 18 al 23 marzo.
Sempre a Menaggio giovedì 24 andrà
in scena “Uomini di Dio.”
Dal 18 al 20 marzo nella sala della
comunità di Livigno andrà in scena il
film commedia “Parto col folle”.
Il film è in programma nella sala della
comunità di Chiavenna dal 19 al 21
marzo.
I progetti di vita e di lavoro di Becky
Fuller, produttrice televisiva alle prese
con il programma informativo del
mattino. Ottima commedia, firmata
dalla sceneggiatrice del Diavolo veste
Prada e dal regista di Notting Hill.
Il film è in programmazione a Sondrio
dal 18 al 23 marzo.
Domenica 20 marzo nella sala della
comunità di Abbadia Lariana sarà
proiettato il film per ragazzi “Le
cronache di Narnia: il viaggio del
veliero”.
Lettere e Rubriche
PAROLE
PAROLE / 82
Rimorso
Rimordere
Dal latino “re-mordere”, dove “re”
indica un effetto sulla persona che
“morde sé stessa”, come disagio
psicologico-morale di chi si sente in
colpa. Dante, nel Purgatorio,canto
III, si rivolge a Virgilio con queste
parole: “O dignitosa coscienza e
netta/ come t’è picciol fallo amaro
morso”. Il rimorso si manifesta in
tutti. Quindi costituisce il segno
della legge morale universale, che è
scolpita in ogni uomo. Ma non tutti
Sabato, 19 marzo 2011 35
si “rimordono” nella stessa misura o
nello stesso modo. C’è chi si strugge
per un “picciol fallo“, come Virgilio.
C’è chi sembra non avere alcuna
coscienza. Pensiamo ai carnefici,
a certi efferati delinquenti, a chi
beffeggia i “timorati” di Dio o li
tratta da “degenerati” (F.W.Nietzshe e
seguaci,come i “superuomini”nazisti).
Ma in loro il “rimorso” si manifesta
con l’accanimento nel male, fino
all’annientamento di se stessi,insieme
alla vittime. Questo è il nichilismo,
serpeggiante in tanta parte della
cultura “laicista” attuale. Si
comincia dai “non ancora nati”,
poi con gli ammalati terminali, poi
con i comatosi, poi con i neonati
handicappati, poi… A volte pare
che il nazismo, paradossalmente, sia
ricomparso proprio nei popoli o nei
movimenti di opinione che lo hanno
sconfitto nel 1945.
ATTILIO SANGIANI
Parrocchia e movimenti. Due lettori ci scrivono
No ai pregiudizi...
Sì ai preti parroci!
S
crivo per la “lettera di un
parrocchiano. Movimenti.” del Settimanale di
sabato 19 febbraio, nella
quale un parrocchiano, come
sono io e la stragrande maggioranza del popolo di Dio, chiedeva
di potere vivere ed essere trattato
nella sua parrocchia come “normale” cristiano.
Mi sono chiesto, nella mia condizione specifica di marito, genitore/nonno, fedele comune: ma
per potermi considerare un normale cristiano, non devo essere
disponibile al meglio, per ricevere e promuovere intorno a me:
formazione dottrinale, ascetica,
teologica; lotta per vivere ogni
virtù umana e spirituale, disponibilità alla vita sacramentale e alla
migliore testimonianza apostolica in famiglia, nel contesto sociale, nel lavoro... nella mia concreta situazione di fedele comune,
senza se e senza ma? A prescindere da età, e condizione concreta in cui ci si trova, cercando di
realizzare quell’invito perentorio
che abbiamo ascoltato nella prima lettura della messa di qualche
domenica fa (dal libro del Levitico, 19,1-2): “...Siate santi, perchè
io, il Signore Dio vostro, sono
santo...)?. E questi sono tutti quegli impegni battesimali da vivere
consapevoli di quel sacerdozio
comune dei fedeli che ci permette di rendere santificabile la vita
quotidiana di noi fedeli comuni,
e che, è più che scontato, cerca di
applicare anche il parroco di cui
parla il sig. F. M., arricchendo il
suo sacerdozio ministeriale, proprio con la partecipazione a quel
Movimento ecclesiale che certamente facilita il suo cammino di
santità personale, e che inevitabilmente qualifica il suo impegno
pastorale. Pertanto non sembra
proprio adeguato ad un cristiano
“normale” il coltivare pregiudizi,
e coinvolgerne i figli nei confronti
di gruppi, movimenti e istituzioni, soprattutto se operanti con le
dovute approvazioni ecclesiasti-
che, e lasciarsi condizionare dalle scelte del proprio
parroco in tale ambito: se
così succede a mio avviso
è necessario approfondire
con adeguata formazione per fare chiarezza sulla visione ampia e
pluralistica della Chiesa Cattolica, che deve essere amata e servita con grande coerenza da tutti
indistintamente.
Complimenti per la crescita qualitativa del nuovo Settimanale:
più audacia da parte dei consigli
pastorali, e di tutti, per creare dei
responsabili della diffusione in
ogni angolo della diocesi, perchè
è uno strumento insostituibile
anche per affrontare la emergenza educativa a cui ci richiama ripetutamente il santo Padre. Cordialissimi saluti e buon lavoro.
GIANMARCO BRENNA
E
gregio direttore, leggo
spesso il suo giornale
anche se sono della
diocesi di Milano, e le
confesso che, pur comprendendo
la “protesta” del lettore circa il
fatto che il suo parroco segue
le direttive di un particolare
Movimento (il che comporta
sicuramente qualche eccesso),
dovrebbe ritenersi fortunato ad
avere ancora un parroco, visti i
tempi che corrono e la facilità con
cui soprattutto le parrocchie più
piccole vengono repentinamente
private di una guida spirituale.
Nella mia parrocchia, ad
esempio, il parroco non c’è
più, né uno normale né uno
di qualche Movimento. Anzi,
già che ho trovato il coraggio
di scrivere queste poche righe,
le dico che non sono affatto
d’accordo con i criteri che
guidano questi cambiamenti.
Assomigliano troppo a quelli
con cui si inglobano le piccole
❚❚ Lettere al direttore. Il direttore risponde.
realtà produttive in grandi
aziende, secondo una logica
che non dovrebbe guidare chi
decide della vita di comunità
di persone. Se mancano i preti,
non dovrebbe ogni prete avere
anche una piccola parrocchia
in cui dire la Messa e curare
le pecorelle del gregge del
Signore? Perché, semmai, è
questo il vero problema, non i
Movimenti: il prete deve avere
una cura d’anime, altrimenti è
umanamente svantaggiato, poco
pastore, e finisce per pensare
la Chiesa come un organismo
sociale alla stregua delle aziende,
in cui il personale viene mosso
come i pedoni sulla scacchiera.
Quindi, mandiamoli tutti in
parrocchia i nostri preti, visto che
ce ne sono già pochi...
EGIDIO CIVATI
di don AGOSTINO CLERICI
Ma questa non è solo nuova impaginazione!
A
35 anni di vita, il “Settimanale della Diocesi di Como” ci offre nuove sorprese, di forma e contenuto,
non richieste ma spontaneamente offerte: e sono
molte. L’impostazione grafica a “contenuto compresso”
-sintetico- (tipica dei quotidiani informativi per Utenze in
movimento, che in pochi minuti vogliono (o devono, per
stare aggiornati) memorizzare situazioni).
L’apertura panoramica ad argomenti importanti del mondo
(per informazione e confronto con le realtà che giungono in casa “senza invito” ed a “senso unico”, senza confini
geografici e/o morali, attraverso i vari Servizi informativi
oggi ampiamente distribuiti, tecnologicamente avanzati
e di grande effetto commerciale, che si avvalgono anche
dell’onnipresente PC).
Ma sempre coerente ai “momenti salienti” (piccoli o grandi
che siano) della vita locale del territorio non solo diocesano (con lo stesso “stile vissuto” che caratterizza il settimanale dall’origine) e della vita umana e spirituale di ciascuno di noi Lettori (vicini o lontani, residenti od in transito,
operatori lavorativi o casalinghi, giovani o maturi, inseriti
nella vita civica o politica, con spirito volontariale comu-
Editrice de Il Settimanale
della Diocesi Soc. Coop. a r.l.
Sede (direzione, redazione
e amministrazione):
V.le Cesare Battisti, 8 - 22100 Como
Telefono 031-26.35.33
Fax Redazione 031-30.00.33
E-mail Redazione [email protected]
Fax Segreteria 031-31.09.325
E-mail Segreteria
[email protected]
conto corrente postale
n. 20059226 intestato a:
Il Settimanale della Diocesi di Como
Redazione di Sondrio:
Via Gianoli, 18 - 23100 Sondrio
Telefono e Fax 0342-21.00.43
E-mail [email protected]
Stampa:
A. G. Bellavite S.r.l.
Missaglia (Lc)
Registrazione Tribunale di Como
numero 24/76 del 23.12.1976
Pubblicità:
nitario od inquadrati in sistemi rigidi, liberi pensatori
o convinti attivisti).
L’aiuto concreto a posizionare mentalmente le notizie
ed a realizzare idee proprie in merito (discernendo le
valutazioni che i vari Gestori dei servizi informativi
propinano a tutti, evitando di trovarsi “Lettori o Video
applicati” con “menti solo passive” davanti a quadri
audio-visivi sempre più artificiali e senza regole, che la
tecnologia multi-mediale consente di “confezionare”
miscelando -a coincidenza 100%- il virtuale col reale).
L’approfondimento tematico quando l’argomento è importante per i più vari motivi (dedicando più pagine
rispetto a prima e trasferendo meglio al Lettore “succo
e contorni” di eventi, episodi o pensiero, che possono
perdere l’essenza del concetto se si “limano” le parole
per mancanza di spazio).
Ci si accorge, esaminando bene i primi numeri del Settimanale stile 2011, palpitante da sempre (se ci si mette
davanti tranquilli col pensiero aperto e si cerca di entrare nello spirito di Chi presenta e di Chi scrive), che
siamo di fronte ad un nuovo discreto ma forte aiuto a
Direttore responsabile: Agostino Clerici
La Provincia Essepiemme Pubblicità
Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como
Telefono 031-58.22.11
Fax 031-52.64.50
Tariffe:
euro 31 a modulo commerciale
Prezzo abbonamenti 2011:
Annuale euro 50
Europeo ed extraeuropeo euro 50
più spese postali
La testata Il settimanale della
diocesi di Como fruisce dei
contributi statali diretti di cui
alla legge 7 agosto 1990, n. 250.
Questo giornale è associato
alla FISC (Federazione Italiana
Settimanali Cattolici) e
all’USPI (Unione Stampa
Periodica Italiana)
tutti nell’aprire la propria mentalità e (per usare linguaggio
aggiornato) “nel caricarla con un programma valido per
imparare a gestire la nostra mente (avvenimento soggettivo di base anche nel rapporto con gli altri).
Che sono poi Chi incontriamo in modo reale (di persona) o
virtuale (tramite uno scritto, una voce, una figura), in questo modo attuale che trasporta e lega gli spazi ed i tempi
anche fuori dalla realtà. Discorso interessante da sviluppasi, ma complesso e da affidarsi ad Addetti seri e qualificati.
Grazie al Direttore ed allo Staff per la nuova impostazione
e, al Direttore, per l’ospitalità, concessa.
Un saluto cordiale.
GIUSEPPE MARTINELLI
N
on ho molto da rispondere, se non sottolineare che
quanto dice il nostro affezionato lettore corrisponde a
qualcosa di voluto e di pensato (anche se non sempre,
magari, realizzato come si vorrebbe). La nuova grafica è stata
l’occasione per un palinsesto rinnovato ed uno sguardo nuovo,
che parte dal mondo per arrivare tra le nostre case. Lettere
come questa sono un incoraggiamento a proseguire. Grazie.
Informativa per gli abbonati:
La società Editrice de Il
Settimanale della Diocesi di
Como, titolare del trattamento,
tratta i dati, liberamente conferiti
per ricevere il ns. periodico in
abbonamento, in ottemperanza al
D.Lgs. 196/2003.
Per i diritti di cui all’art. 7
(aggiornamento, cancellazione,
ecc.) e per l’elenco di tutti i
responsabili del trattamento,
rivolgersi al Titolare del
Trattamento presso la sede di
viale Cesare Battisti 8, 22100
Como, tel. 031-263533.
I dati potranno essere trattati
da incaricati preposti agli
abbonamenti, al marketing,
all’amministrazione e potranno
essere comunicati a società
esterne per la spedizione del
periodico e per l’invio di materiale
promozionale.
Scarica

Numero Completo - Diocesi di Como