Info:
Conservatorio Statale di musica “Cesare Pollini” – Padova,
wwww.conservatoriopollini.it - Telef. 049 8750648
[email protected]
Conservatorio Statale di musica “Francesco Vanezze” – Rovigo,
wwww.conservatoriorovigo.it – tel. 0425 22273
CUR Consorzio Universitario Rovigo – Rovigo,
www.universitarovigo.com - tel. 0425 398511
Comitato Scientifico: Andrea Beghi, SergioCanazza, Angela Chiofalo, Francesco Facchin, Stefano Masiero
Le due “Giornate di studio” organizzate dai Conservatori di Musica di Padova e Rovigo
coinvolgono importanti studiosi di diverse discipline, per entrare nel mondo della musica
attraverso l’indagine sull'insieme delle relazioni fra corpo e mente.
Molte ricerche di questi ultimi anni, verificando come musica e cervello funzionino
bene insieme e4 siano stimolo a loro volta alle risposte motorie, hanno permesso di
dimostrare non solo che la musica è una forma di comunicazione particolare che permette
la trasmissione di emozioni e stati d’animo, ma anche che essa può costituire l’elemento
di unione tra la mente e il corpo, sviluppando le peculiarità e le capacità di entrambi: un
linguaggio che, partendo da elementi di carattere emotivo e cognitivo, permette di
ottenere dall’individuo ogni sua possibile capacità ed espressività corporea o perfino di
superarne i limiti.
Il Conservatorio di Padova ha una lunga tradizione nella didattica per portatori di
handicap, legata all’acquisizione della sezione staccata per ciechi dell’Istituto Configliachi
(precedentemente sezione del Conservatorio di Venezia), a partire dal 1981, annoverando
così tra i suoi docenti e i suoi studenti alcuni non-vedenti e ipo-vedenti. Da questa
tradizione è nato dall’a.a. 2001-02 il Triennio sperimentale di “Scrittura musicale Braille e
supporti didattici per disabili”, successivamente trasformato in “Metodologie e tecniche
musicali per le disabilità” e divenuto corso accademico ordinamentale approvato dal
Ministero dell’Università e della Ricerca a partire dall’a.a. 2011-12. L’attenzione rivolta
inizialmente in particolare ai non-vedenti e all’insegnamento della scrittura musicale
Braille, al fine di consentire loro una certa autonomia nella lettura della musica e quindi
nella pratica della musica attiva, è stata dunque estesa più in generale al concetto di
“favorire l’approccio alla musica nel sostegno e integrazione di soggetti disabili”.
In queste due giornate i Conservatori di Padova e Rovigo, in collaborazione con
l'Università di Padova e il CUR di Rovigo (fautore di un importante progetto di Medicina e
Musica), promuovono il confronto fra discipline apparentemente lontane, quali ingegneria
e psicologia, o medicina, neuroscienze e arti musicali performative. Si parlerà di musica
con riferimenti alla salute, al movimento, alla memoria, al linguaggio, alle disabilità, ma
anche ai criteri didattici ed educativi.
Con l’augurio e la certezza che tutti i contribuiti porteranno a futuri ulteriori sviluppi
nella ricerca nonché nel miglioramento della didattica dei nostri Conservatori e
dell’attenzione alle peculiarità di ogni studente, esprimiamo i nostri più sinceri
ringraziamenti a quanti intervengono in qualsiasi forma per la migliore realizzazione di
questa importante iniziativa.
Vincenzo Soravia
Direttore del Conservatorio
“F. Venezze” di Rovigo
Maria Nevilla Massaro
Direttore del Conservatorio
“C. Pollini” di Padova
Presentazione
In questi ultimi dieci anni le ricerche e gli studi di neurofisiologia applicati alla musica e
ai comportamenti musicali sono andati via via assumendo contorni sempre più precisi e
interessanti sia sotto il profilo della conoscenza dei processi mentali che stanno alla base dei
comportamenti musicali, sia delle importanti implicazioni che una formazione musicale
apporta allo sviluppo di abilità non musicali sia sul piano logico matematico sia su quello
linguistico. Le ricerche proprio su questo aspetto si sono intensificate tanto nell’area della
riabilitazione, quanto in quella della didattica: educazione e formazione musicale sia
generale, sia rivolta a soggetti con bisogni speciali.
Si fa così meno distante lo spazio che, nell’ambito degli studi specializzati, è sempre
stato percepito tra educazione musicale e formazione musicale strumentale, essendo i due
momenti tra loro non solo contigui ma soprattutto complementari e bisognosi entrambi di
musicisti altamente specializzati
La conoscenza dei processi mentali che sottintendono alle abilità di riconoscere,
memorizzare, richiamare, creare ed eseguire un brano musicale, ci permette di individuare
possibili strategie didattiche utili sia allo sviluppo delle abilità motorie fini, sia a mantenere
uno stato di salute fisica.
Nelle due giornate di studi saranno affrontati i temi che più coinvolgono l’insegnamento
musicale in questi ultimi anni nei quali è fortemente cambiata sia la domanda di educazione
e formazione musicale, sia gli obiettivi si sono diversificati tra programmi di integrazione e
recupero, formazione strumentale tradizionale, e individuazione e supporto di talenti
particolari.
L’esperienza venezuelana è un laboratorio eccezionale di soluzioni a situazioni
estremamente degradate che hanno trovato nella musica un centro motivazionale per dare
risposte alla propria identità sia individuale sia collettiva. Vedere la musica non solo come
fine della formazione, ma anche come mezzo per raggiungere nuovi obiettivi sociali e
culturali significa, oggi, dare maggiori e più organiche risposte alla diversa e sempre
maggiore richiesta di operatori specializzati.
La didattica della musica e dello strumento si confronta dunque con le recenti scoperte
neuropsicologiche: capire come il cervello analizza l’informazione musicale e come viene
programmata la risposta motoria necessaria all’esecuzione musicale potrà permettere
all’insegnante di pianificare, adattare e personalizzare con maggiore precisione i metodi di
insegnamento.
Naturale conclusione sono poi alcuni momenti musicali: in particolare, la
rappresentazione della Geneviéve de Brabant,di Eric Satie, grazie all'adattamento musicale
di Luciano Borin e la regia di Pino Costalunga, coinvolgerà numerosi interpreti giovani e
giovanissimi
Angela Chiofalo, Francesco Facchin
VENERDÌ 22 Febbraio
ROVIGO, sede del C.U.R. via le Porta Adige, 45 – Sala Rigolin
14.00 registrazione
14.30 saluti autorità
- momento musicale
Angela Chiofalo: presentazione dei lavori
15.00 Vincenzo Soravia, introduzione
Moderatore: Pasquale Bongiorno
15.30 Pietro Pietrini: La memoria nei processi di apprendimento
16.00 Luisa Lopez: Le basi neurobiologiche del tempo e del ritmo
16.30 coffee break
17.00 Elena Flaugnacco: Dislessia e musica
17.30 Stefano Masiero, Stefano Galletti: Musica e salute la postura e le sue alterazioni
18.00 Alba Rosito, Elio Orio: presentazione progetto C.U.R.
18.15 Conclusioni: “Idee a confronto tra gli esperti”
- Concerto aperitivo
Relatori:
SABATO 23 Febbraio
PADOVA, Auditorium del Conservatorio statale di Musica “Cesare Pollini”
Via Carlo Cassan, 17
9.30 saluti autorità
Angela Chiofalo: Presentazione lavori
Moderatore: Francesco Facchin
10.00 Eckart Altenmüller: Apollos gift and Curse: Music as a stimulator of brain
plasticity and bodily adaptations
10.30 Maria Majno: Influsso individuale e sociale dell’educazione musicale
collettiva : la strategia del “Sistema”
11.00 coffee break
11.30 Lucia Colombo: Musica, linguaggio e processi cognitivi
12.00 Katie Overy: Music Intervention Programmes
12.30 Conclusioni: “Idee a confronto tra gli esperti”
13.15 pranzo
Moderatore: Alessandro Martini
14.30 Giuliano Avanzini: Competenze cerebrali musicali e linguistiche: analogie e
differenze
15.15 Andrea Apostoli: L’Audiation e la Music Learning Theory di E. E. Gordon
15.45 Valerij Voskobojnikov: L'istruzione musicale nel Paese dei Soviet
16.15 Sergio Canazza: La Stanza LogoMotoria: Un ambiente interattivo e multimediale
per la didattica aumentata tecnologicamente
Andrea Apostoli – Roma, Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento Musicale
(AIGAM) / Padova, Conservatorio Statale di Musica
Eckart Altenmüller Institute for Music Physiology and Musicians Medicine Hanover
University of Music, Drama and Media
Giuliano Avanzini Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano.
Elena Flaugnacco, S. C. di Neuropsichiatria Infantile I.R.C.C.S. Burlo Garofolo, Trieste
Sergio Canazza Università di Padova Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (D.E.I.)
Lucia Colombo, Università di Padova Dipartimento di Psicologia Generale (D.P.G.)
Stefano Galletti – Università di Padova, Dipartimento di Neuroscienze (N.P.S.R.R.)
Luisa Lopez, Ambulatorio di Neuropsichiatria Infantile, Villaggio Eugenio Litta, Grottaferrata,
Roma
Maria Majno – Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia
Fondazione Mariani per la Neurologia Infantile, Milano.
Katie Overy, IMHSD, University of Edinburgh
Pietro Pietrini – Università di Pisa, Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica,
Molecolare e dell’Area Critica
Antonio Rodà – Università di Padova Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (D.E.I.)
Stefano Masiero – Università di Padova, Dipartimento di Neuroscienze (N.P.S.R.R.)
16.30 Coffe break
17.00 Conclusioni finali: “Idee a confronto tra gli esperti”
Talento, educazione, formazione musicale, conclusioni
Valerij Voskoboinikov - Roma, RAI – Università di Camerino, Associazione culturale
“Heinrich Neuhaus”
Serena Zanolla - Università di Padova Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (D.E.I.)
18.30 Concerto
CAFÉ-CHANTANT ET ENCORE… SATIE, WEILL, ROTA
ERIK SATIE (1866-1925)
Geneviéve de Brabant (1899/1900)
Libretto di Lord Cheminot (Patrice Contamine de Latour)
Elaborazione, orchestrazione e direzione Luciano Borin
Maestro del coro Francesco Facchin
Adattamento Testi e Regia Pino Costalunga – Glossateatro Vicenza
Cantattori: Michele Anoè, Gloria Bettini, Giacomo Cecconato, Oscar Chellin, Paola Mantese, Martina
Mariani, Massimo Milan, Laura Morbiato, Chiara Patronella, Davide Podda, Giovanni Zilio
Voci Bianche del corso di Pratica Vocale Infantile e della Musica d’insieme della Scuola di
Didattica della Musica
Pianoforte a 4 mani: Paola Rorbach, Matteo Bortolazzi, Elena Briseghella, Sean Daniels, Veronica
Gazzetta, Alessandro Guadagni, Sofia Bruna Marini, Sofia Schiavon (*)
Akkordo Ensemble: (**) Gloria Ammendola flauto – Chiara Pittarella Clarinetto - Enrico
Toffano fagotto – Gian Marco Stevani violino – Giovanni Pedrazzoli violino – Stefania Bottin viola
Claudia Cecchinato violoncello – Alessandro Moro contrabbasso – Carlo Tosato percussioni
Maestri preparatori:
Angela Chiofalo (*), Cecilia Franchini (**)
______________
KURT WEILL (1900-1950)
Anstatt dass song (Canzone della luna sopra Soho)
da Die Dreigrosscheneoper (L’opera da tre soldi)
di Bertolt Brecht (arrangiamento di Marcello Tonolo)
NINO ROTA (1911-1979)
Cadillac da La dolce vita di Federico Fellini
(arrangiamento di Pietro Tonolo)
Pollini Jazz Ensemble, Marcello Tonolo direttore:
Ludovico Rinco – tromba; Giacomo Gasparotti, Luca Ardini, Mattia Soloperto, Lorenzo De Luca –
sax; Laura Babetto, Christian Kuppelwieser – piano; Emanuale Ruggiero – chitarra; Marco Storti, Antonio
Scalera – basso; Andrea Cecchetto, Andrea Davì - batteria
Note di regia
La Genevieve du Brabant
(Prima: Parigi, Théâtre de Champs-Elysées, 17 maggio 1926)
La "Geneviève de Brabant" è una di quelle storie di vite di santi che tanta fortuna hanno
avuto a partire dal teatro di stampo religioso medioevale (La Sacra Rappresentazione) fino
al teatro delle compagnie di giro a struttura familiare (i cosiddetti Carri di Tespi) del primo
dopoguerra italiano, perché in questa opera è sempre prevalso, fin dall'inizio, l' aspetto di
"fiaba", cioè di "saga popolare", che quello di racconto morale ed agiografico. Ecco allora
che la avventurosa vicenda della principessa tradita da un perfido attendente di corte,
condannata a morte e poi abbandonata in un bosco con un bambino in seno, aiutata da una
cerva pietosa, ritrovata dal marito dopo la scoperta dell'inganno, ha sempre attirato
l'attenzione di autori che al genere popolare si sono spesso indirizzati e ispirati. Fra questi è
appunto Erik Satie che nel 1899 scrisse l' operina musicale "Geneviève de Brabant" , forse
concepita da lui già come opera per marionette, ma che diventò comunque un testo ed una
partitura soprattutto per teatro di burattini nelle successive messe in scena.
Musica improntata ad una casta semplicità che mescola atmosfere da cabaret con le
sinuose ed ironiche “trovate” del Satie più maturo con il risultato di insinuare nella leggenda
medioevale un effetto di ‘straniamento’ che attenua le durezze dell’assunto originale,
conferendogli una dimensione di quotidianità senza tempo, segnata da una dolce
compostezza.
Ecco allora sintetizzato anche il punto di partenza della nostra messa in scena: uno
spettacolo che strizza l'occhio a quel continuo alternarsi di serietà e gioco che è sempre
stata la caratteristica del teatro popolare , che pesca nella tradizione del teatro delle
marionette e soprattutto nei modi di recitare delle maschere della Commedia dell’Arte: un
insieme di frizzi e lazzi, di trovate comiche e pantomime, un “calcare la mano” gioioso sul
testo, un procedere divertente e leggero, che rende lo spettacolo un divertimento per grandi
e piccoli.
Pino Costalunga
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